Proposta di risoluzione - B7-0725/2011Proposta di risoluzione
B7-0725/2011

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla situazione in Siria (2011/2880(RSP))

13.12.2011

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Elmar Brok, Ioannis Kasoulides, Cristian Dan Preda, Ria Oomen-Ruijten, Andrzej Grzyb,
Gabriele Albertini, Tokia Saïfi, Hans-Gert Pöttering, Mario Mauro,
Rodi Kratsa‑Tsagaropoulou, Elena Băsescu, Arnaud Danjean, Laima Liucija Andrikienė, Roberta Angelilli, Mário David, Simon Busuttil, Franck Proust, Agnès Le Brun, Michael Gahler, Nadezhda Neynsky, Dominique Vlasto, Salvatore Iacolino a nome del gruppo PPE

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0721/2011

Procedura : 2011/2880(RSP)
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B7-0725/2011
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B7-0725/2011
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B7‑0725/2011

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Siria (2011/2880(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sulla Siria,

–   viste le conclusioni del Consiglio "Affari esteri" del 14 novembre e del 1° dicembre 2011,

–   viste le dichiarazioni del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 3 e 28 novembre 2011 e del 2 dicembre 2011,

–   visti il piano d'azione del 2 novembre e le decisioni del 12 e del 16 novembre 2011 della Lega degli Stati arabi,

–   vista la risoluzione della terza commissione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica araba siriana, del 22 novembre 2011,

–   vista la relazione della commissione d'inchiesta internazionale indipendente sulla Repubblica araba siriana, del 23 novembre 2011,

–   vista la risoluzione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHRC) sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica araba siriana, del 2 dicembre 2011,

–   vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, del 1948,

–   visto il Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), del 1966, del quale la Siria è firmataria,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che dal marzo 2011, ossia dall'inizio della violenta repressione operata in Siria nei confronti dei manifestanti pacifici, si sono drammaticamente intensificate le uccisioni sistematiche, la violenze e le torture e che l'esercito e le forze di sicurezza siriane continuano a reagire con uccisioni mirate, torture e arresti di massa; che, secondo stime delle Nazioni Unite, oltre 4 000 persone hanno perso la vita, molte altre sono state ferite e migliaia sono state arrestate; che la situazione umanitaria di molti siriani si sta deteriorando a seguito delle violenze e del problema degli sfollati;

B.  considerando che la relazione della commissione d'inchiesta internazionale indipendente sulla Repubblica araba siriana documenta violazioni gravi, sistematiche e diffuse dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte dell'esercito siriano, delle forze di sicurezza e delle milizie filogovernative e che, secondo le conclusioni della suddetta commissione d'inchiesta, in Siria sono stati commessi crimini contro l'umanità;

C. considerando che la Lega degli Stati arabi ha sospeso la partecipazione della Siria alle riunioni e alle attività del proprio Consiglio fintanto che il paese non avrà dato seguito a tutti gli impegni assunti in base al piano d'azione del 2 novembre 2011;

D. considerando che la crisi in Siria costituisce una minaccia per la stabilità e la sicurezza di tutta la regione mediorientale;

1.  condanna risolutamente l'uso brutale della forza contro pacifici dimostranti e la sistematica persecuzione degli attivisti impegnati a favore della democrazia, dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti; esprime la sua più viva preoccupazione per la gravità delle violazioni dei diritti umani perpetrate dalle autorità siriane, fra cui gli arresti di massa, le esecuzioni extragiudiziali, la detenzione arbitraria, le sparizioni forzate, le torture e i maltrattamenti dei detenuti, inclusi i bambini; invita nuovamente il Presidente Bashar al Assad e il suo regime a lasciare immediatamente il potere per consentire una transizione pacifica e democratica in Siria e respinge l'impunità;

2.  esprime il suo sincero cordoglio alle famiglie delle vittime; loda il coraggio e la determinazione del popolo siriano e sostiene fermamente la sua aspirazione a ottenere il pieno rispetto dello stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali nonché la garanzia di migliori condizioni economiche e sociali e della cooperazione internazionale;

3.  invita le autorità siriane a ottemperare integralmente ai propri obblighi in base alle norme internazionali in materia di diritti umani e chiede nuovamente la cessazione immediata delle violente repressioni contro i dimostranti pacifici e delle vessazioni subite dalle loro famiglie, il rilascio di tutti i dimostranti, prigionieri politici, difensori dei diritti umani e giornalisti detenuti e il libero accesso al paese per le organizzazioni internazionali umanitarie e di difesa dei diritti umani, nonché per i media internazionali;

4.  plaude alla pubblicazione della relazione della commissione d'inchiesta internazionale indipendente sulle violazioni delle norme internazionali in materia di diritti umani verificatesi in Siria dal marzo 2011; accoglie positivamente la risoluzione dell'UNHRC sulla situazione dei diritti umani in Siria, del 2 dicembre 2011, che prevede il conferimento a un relatore speciale del mandato di riferire sulla situazione dei diritti umani nel paese;

5.  si compiace dell'impegno dell'UE a continuare a sollecitare una forte azione delle Nazioni Unite al fine di aumentare la pressione internazionale; rinnova il proprio invito ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare Russia e Cina, a non bloccare una risoluzione che condanni l'uso letale della forza da parte del regime siriano e insista affinché sia posta fine al ricorso alla forza, e li invita altresì a decretare sanzioni qualora ciò non avvenga; appoggia risolutamente le decisioni del Consiglio del 14 novembre e 1° dicembre 2011, volte ad applicare nuove misure restrittive nei confronti del regime siriano; sottolinea la necessità che l'UE si tenga pronta ad adottare ulteriori misure per aiutare il popolo siriano, che si sta battendo con mezzi pacifici per un futuro democratico;

6.  appoggia risolutamente gli sforzi della Lega degli Stati arabi intesi a porre fine alla violenza e a favorire una soluzione politica in Siria; valuta positivamente la proposta della Lega di inviare una missione di osservatori a protezione dei civili; si dichiara preoccupato per lo scarso impegno dimostrato dalle autorità siriane nell'attuazione del piano d'azione; accoglie positivamente la decisione della Lega degli Stati arabi di decretare sanzioni nei confronti del regime siriano; invita quest'ultimo ad astenersi da qualsiasi tentativo, diretto o indiretto, volto a destabilizzare i paesi vicini;

7.  appoggia le conclusioni del Consiglio del 1° dicembre 2011, in cui si afferma che l'UE incoraggia l'opposizione siriana a costituire una piattaforma unitaria e a continuare ad adoperarsi con la Lega araba per una positiva transizione e che l'Unione europea seguiterà a dialogare attivamente con esponenti rappresentativi dell'opposizione siriana che aderiscono ai principi della non violenza e dell'inclusione e ai valori democratici;

8.  accoglie positivamente la condanna del regime siriano da parte della Turchia e la sua decisione di imporre sanzioni nei confronti della Siria; valuta positivamente il ruolo della Turchia per quanto riguarda l'accoglienza dei profughi;

9.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, nonché al governo e al Parlamento della Federazione russa, al governo e al Parlamento della Repubblica popolare cinese, all'Amministrazione e al Congresso USA, al governo e al Parlamento turco, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Segretario generale della Lega degli Stati arabi e al governo e al Parlamento della Repubblica araba siriana.