Proposta di risoluzione - B9-0082/2020Proposta di risoluzione
B9-0082/2020

PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla modifica della legge sulla cittadinanza indiana del 2019

22.1.2020 - (2020/2519(RSP))

presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento

Shaffaq Mohammed, Petras Auštrevičius, Catherine Bearder, Phil Bennion, Katalin Cseh, Chris Davies, Barbara Ann Gibson, Martin Horwood, Irina Von Wiese
a nome del gruppo Renew

Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B9-0077/2020

Procedura : 2020/2519(RSP)
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B9-0082/2020
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B9-0082/2020
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B9‑0082/2020

Risoluzione del Parlamento europeo sulla modifica della legge sulla cittadinanza indiana del 2019

(2020/2519(RSP))

Il Parlamento europeo,

 viste le sue precedenti risoluzioni sull'India,

 vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,

 visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR),

 vista la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale,

 visto il Patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare,

 vista la Dichiarazione sui diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche del 18 dicembre 1992,

 visti i principi fondamentali delle Nazioni Unite sull'uso della forza e delle armi da fuoco da parte dei funzionari incaricati di applicare la legge,

 vista la Costituzione indiana,

 visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che l'indivisibilità dei diritti umani, tra cui i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, è uno dei principali obiettivi dell'Unione europea nell'ambito delle sue relazioni con l'India;

B. considerando che la modifica della legge sulla cittadinanza indiana del 2019 (Citizenship (Amendment) Act, 2019 (CAA)) facilita la concessione della nazionalità indiana ad alcune minoranze religiose fuggite dalle persecuzioni nei paesi vicini e, in particolare, ai migranti privi di documenti di fede indù, sikh, buddista, giainista, parsi o cristiana provenienti dall'Afghanistan, dal Bangladesh o dal Pakistan, che sono arrivati in India entro il 31º dicembre 2014;

C. considerando che la motivazione addotta ufficiosamente dal governo indiano per tale cittadinanza agevolata è il fatto che i paesi elencati nella CAA sono paesi a maggioranza musulmana in cui è più probabile che le minoranze religiose subiscano persecuzioni;

D. considerando che l'India confina con il Bangladesh, il Bhutan, il Myanmar/Birmania, il Nepal, il Pakistan e lo Sri Lanka; che i tamil dello Sri Lanka, che costituiscono il maggiore gruppo di profughi in India e risiedono nel paese da oltre trent'anni, non rientrano invece nell'ambito di applicazione della CAA; che la CAA esclude anche i musulmani rohingya di origine birmana, che secondo Amnesty International e le Nazioni Unite sono la minoranza più perseguitata al mondo; che la legge ignora altresì la difficile situazione in cui versano gli ahmadi in Pakistan, i musulmani bihari in Bangladesh e gli hazara in Pakistan, tutti vittime di persecuzioni nei loro paesi d'origine;

E. considerando che la legge è di natura esplicitamente discriminatoria, in quanto esclude espressamente i musulmani dalla fruizione delle stesse disposizioni applicabili ad altri gruppi religiosi;

F. considerando che, secondo la Costituzione indiana, l'India è una repubblica democratica laica sovrana e che, pertanto, l'inclusione della religione tra i criteri per la concessione della cittadinanza è fondamentalmente incostituzionale;

G. considerando che la legge modificata è in contrasto con l'articolo 14 della Costituzione indiana, il quale garantisce il diritto universale all'uguaglianza e tutela le persone dalla discriminazione per motivi di religione, razza, casta, sesso o luogo di nascita; che la legge in questione pregiudica altresì l'impegno dell'India a rispettare la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (ICCPR) e la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, cui l'India aderisce e che vietano la discriminazione sulla base di motivi razziali, etnici o religiosi;

H. considerando che tutti i migranti, a prescindere dal loro status migratorio, hanno diritto al rispetto, alla protezione e all'adempimento dei loro diritti umani fondamentali;

I. considerando che l'approvazione della CAA ha scatenato massicce proteste contro la sua attuazione, che hanno provocato 27 morti segnalati, 175 feriti e migliaia di arresti; che le autorità sono altresì ricorse all'oscuramento di Internet, al coprifuoco e a restrizioni del trasporto pubblico per evitare proteste pacifiche;

J. considerando che la polizia ha reagito in maniera brutale nell'intero paese, alla luce delle denunce di pestaggi, uccisioni e torture di centinaia di manifestanti, in particolare nell'Uttar Pradesh;

K. considerando che il 5 gennaio 2020 il campus dell'Università Jawaharlal Nehru, luogo di incontro privilegiato degli studenti che manifestano contro la CAA e il Registro nazionale dei cittadini (NRC), è stato attaccato da aggressori mascherati, che hanno ferito oltre 20 studenti e docenti dell'università; che, secondo le segnalazioni di diversi organi d'informazione e studenti, la polizia avrebbe assistito all'attacco, rifiutandosi di tenere a bada e arrestare gli aggressori;

L. considerando che la CAA crea un pericoloso precedente e rappresenta un'intensificazione del programma nazional-induista del governo;

M. considerando che sia i contenuti della CAA sia la violenza che ha incoraggiato tra le forze di polizia e i gruppi filogovernativi, costituiscono chiare violazioni dei diritti umani dei residenti in India e nei paesi limitrofi;

N. considerando che la comunità internazionale, tra cui le Nazioni Unite, ha già espresso preoccupazione riguardo alla CAA e alla violenza innescatasi a seguito della sua attuazione; che l'Ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso preoccupazione per la "natura fondamentalmente discriminatoria" della CAA;

O. considerando che la CAA è stata approvata sulla scia della spinta governativa per l'introduzione di un processo di verifica della cittadinanza a livello nazionale (vale a dire l'NRC); che, stando alle dichiarazioni del governo, il processo NRC è inteso a privare i musulmani dei loro diritti di cittadinanza, tutelando allo stesso tempo i diritti degli indù e di altre persone di fede non musulmana;

P. considerando che il governo indiano dovrebbe istituire l'NRC, il quale documenterà la cittadinanza di oltre 1,3 miliardi di persone nel paese; che tale processo, conclusosi recentemente ad Assam, ha portato all'esclusione di oltre 1,9 milioni di persone, che sono state etichettate come migranti "illegali" e che rischiano ora di essere rinchiuse in campi di detenzione o espulse; che sono in corso di costruzione campi di detenzione anche nello Stato di Karnataka;

Q. considerando che il governo indiano nega qualsiasi forma di discriminazione, anche se le modifiche apportate alla legge implicano l'esclusione esplicita dei musulmani dal processo NRC;

R. considerando la difficoltà di esaminare la CAA in maniera isolata, in quanto sia le modifiche alla legge che l'NRC potrebbero privare le minoranze della cittadinanza indiana; che soltanto i musulmani esclusi dall'NRC avranno difficoltà a vincere processi presso tribunali stranieri;

S. considerando che diversi Stati indiani hanno già annunciato la loro intenzione di non dare attuazione alla legge; che il governo del Kerala, nella sua petizione rivolta alla Corte suprema, ha definito la CAA "una violazione della natura laica della costituzione indiana", accusando il governo di dividere la nazione in base all'appartenenza religiosa;

1. esprime preoccupazione per la natura fondamentalmente discriminatoria della CAA e ne condanna l'adozione; deplora il fatto che l'India abbia integrato criteri religiosi nelle proprie politiche in materia di naturalizzazione e profughi;

2. invita il governo indiano a instaurare immediatamente un dialogo pacifico con vari segmenti della popolazione e ad abrogare le modifiche discriminatorie della legge sulla cittadinanza, che violano gli obblighi internazionali dell'India a evitare la perdita della cittadinanza per motivi di razza, colore, ascendenza od origine nazionale o etnica, sanciti dall'ICCPR e da altri trattati in materia di diritti umani;

3. ricorda che, sebbene sia lodevole, l'obiettivo di tutelare i gruppi perseguitati dovrebbe essere perseguito mediante un solido sistema nazionale di asilo basato sul principio di uguaglianza e non discriminazione e che si applichi a tutte le persone che necessitano di essere tutelate dalle persecuzioni e da altre violazioni dei diritti umani, senza alcuna distinzione in base alla razza, alla religione, all'origine nazionale o per altri motivi vietati;

4. teme che le modifiche alla legge sulla cittadinanza segnino un pericoloso cambiamento nelle modalità di determinazione della cittadinanza in India e siano destinate a creare la maggiore crisi di apolidia al mondo e a provocare enormi sofferenze umane;

5. rileva che la CAA sarà riesaminata dalla Corte suprema indiana e si augura che quest'ultima valuterà attentamente la compatibilità della legge con la Costituzione indiana e con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani;

6. invita il governo indiano a dare risposta alle legittime preoccupazioni riguardo all'NRC, che sarà utilizzato per prendere di mira i gruppi emarginati;

7. ribadisce che la libertà di riunione pacifica è sancita dall'articolo 21 dell'ICCPR, di cui l'India è firmataria;

8. condanna la violenza e la brutalità sistematica legate alla CAA; invita le autorità indiane a porre fine alle violente repressioni di coloro che criticano le loro politiche;

9. invita il governo indiano a garantire che le forze di sicurezza rispettino i principi fondamentali delle Nazioni Unite sull'uso della forza e delle armi da fuoco da parte degli agenti delle forze dell'ordine,

10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Presidente dell'India, al governo indiano, al Primo ministro indiano e al parlamento indiano.

 

Ultimo aggiornamento: 28 gennaio 2020
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