Proposta di risoluzione comune - RC-B6-0051/2007Proposta di risoluzione comune
RC-B6-0051/2007

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

14.2.2007

presentata a norma dell'articolo 115, paragrafo 5, del regolamento da
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi: sul dialogo tra il governo cinese ed inviati del Dalai Lama

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RC-B6-0051/2007
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RC-B6-0051/2007
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Risoluzione del Parlamento europeo sul dialogo tra il governo cinese ed inviati del Dalai Lama

Il Parlamento europeo,

–  vista la sua risoluzione del 26 ottobre 2006 sul Tibet,

–  vista la sua risoluzione del 7 settembre 2006 sulle relazioni UE-Cina,

–  vista la dichiarazione del 22 febbraio 2006 della Presidenza secondo cui l'Unione europea appoggia risolutamente il dialogo tra il governo cinese ed inviati del Dalai Lama e auspica che entrambe le parti siano disposte ad affrontare in buona fede questioni sostanziali al fine di trovare soluzioni pragmatiche capaci di contribuire ad un regolamento pacifico e sostenibile della questione del Tibet, accettabile per ambo le parti,

–  vista la dichiarazione del 15 dicembre 2005 di Günter Verheugen, Vicepresidente della Commissione, a nome del Commissario per le relazioni esterne Benita Ferrero-Waldner, da cui risulta che la Commissione auspica che presto si trovi una soluzione alla questione del Tibet che sia compatibile con la sovranità cinese e rispetti la popolazione tibetana, e che la sola possibilità di raggiungere tale obiettivo ultimo è costituita da un processo pacifico basato su un dialogo aperto e diretto non soggetto a condizioni preliminari,

–  visti i precedenti cinque cicli di colloqui tra il governo della Repubblica popolare cinese e gli inviati di Sua Santità il Dalai Lama, che sono iniziati nel settembre 2002,

–  visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.  compiacendosi dell'impegno del governo della Repubblica popolare cinese e di Sua Santità il Dalai Lama a risolvere la questione del Tibet attraverso un processo di dialogo,

B.  rilevando che esistono divergenze su questioni sostanziali e segnatamente che le due parti non sono riuscite a raggiungere una posizione comune in merito ai rapporti storici tra Tibet e Cina,

C.  prendendo atto delle preoccupazioni del governo della Repubblica popolare cinese per quanto concerne l'unità e la stabilità della Cina nonché dell'adesione da parte dell'Unione europea alla politica della "Cina unica",

D.  rilevando le coerenti dichiarazioni del Dalai Lama da cui risulta che egli non mira all'indipendenza ma ad una vera autonomia devoluta per il Tibet,

E.  ribadendo e sottolineando l'identità comune etnica, linguistica, religiosa e culturale del popolo tibetano e le sue aspirazioni ad un sistema amministrativo unificato,

F.  considerando che il 17 gennaio 2007 sono ufficialmente iniziati a Pechino i negoziati relativi ad un nuovo accordo quadro di cooperazione e partenariato UE-Cina,

G.  considerando che il Dalai Lama ha espresso l'auspicio di compiere un pellegrinaggio in Cina e che il Parlamento tibetano in esilio ha formulato la richiesta di un incontro tra il Presidente della Cina e Sua Santità il Dalai Lama, incontro che potrebbe creare fiducia tra i popoli del Tibet e della Cina nonché nell'ambito della comunità internazionale,

1.  sollecita il governo della Repubblica popolare cinese e il Dalai Lama, nonostante le divergenze su alcune questioni sostanziali, a riprendere e portare avanti il dialogo senza condizioni preliminari e con un approccio orientato al futuro che consenta soluzioni pragmatiche che rispettino l'integrità territoriale della Cina e rispondano alle aspirazioni del popolo tibetano;

2.  si compiace delle leggi e delle regolamentazioni in materia di autonomia etnica regionale adottate dal governo della Repubblica popolare cinese ma è preoccupato in quanto molte di tali leggi contengono condizioni che ne impediscono o compromettono l'applicazione;

3.  invita il Consiglio, la Commissione, e gli Stati membri a sostenere attivamente la promozione del dialogo nonché, in assenza di risultati tangibili su questioni sostanziali e in consultazione con entrambe le parti, a valutare quale ulteriore ruolo possa svolgere l'Unione europea al fine di agevolare una soluzione negoziata per il Tibet, anche attraverso la nomina di un rappresentante speciale dell'UE per il Tibet;

4.  invita l'Alto Rappresentante/Segretario generale del Consiglio a includere nella relazione annuale della PESC al Parlamento informazioni sull'evoluzione del dialogo tra il governo della Repubblica popolare cinese e inviati di Sua Santità il Dalai Lama nel 2007 e successivamente;

5.  invita la Commissione a sollevare la questione del Tibet e della ripresa dei colloqui tra le due parti durante i negoziati sul nuovo accordo quadro di cooperazione e partenariato UE-Cina e a riferire al Parlamento sull'evoluzione del dialogo tra il governo della Repubblica popolare cinese e inviati di Sua Santità il Dalai Lama nel 2007 e successivamente;

6.  invita la Presidenza del Consiglio ad adottare una dichiarazione che indichi le modalità in cui l'UE potrebbe agevolare i progressi verso una soluzione pacifica e negoziata per il Tibet;

7.  invita la Commissione, il Consiglio e i governi degli Stati membri a cooperare con tutti gli altri paesi che non fanno parte dell'Unione europea nel tentativo di agevolare il dialogo tra il governo della Repubblica popolare cinese e il Dalai Lama;

8.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Presidente, al governo e al Parlamento della Repubblica popolare cinese e a Sua Santità il Dalai Lama.