Proposta di risoluzione comune - RC-B6-0543/2008Proposta di risoluzione comune
RC-B6-0543/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

21.10.2008

presentata a norma dell'articolo 103, paragrafo 4, del regolamento da
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi: sul Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre 2008

Procedura : 2008/2523(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B6-0543/2008
Testi presentati :
RC-B6-0543/2008
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sul Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre 2008

Il Parlamento europeo,

–  viste le conclusioni della Presidenza a seguito della riunione del Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre 2008,

–  viste la relazione del Consiglio europeo e la dichiarazione della Commissione sulla riunione del Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre 2008,

–  viste le conclusioni del Consiglio sul quadro di vigilanza UE e le disposizioni in materia di stabilità finanziaria, adottate il 14 maggio 2008, nonché le conclusioni del Consiglio su questioni correlate, a seguito delle riunioni del 3 giugno 2008, 4 dicembre 2007 e 9 ottobre 2007,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che l'UE si trova in una situazione critica per via della crisi finanziaria, della sfida rappresentata dal cambiamento climatico e della necessità di definire una chiara soluzione istituzionale,

B.  considerando che l'attuale crisi finanziaria – che è stata innescata dai mutui "subprime" statunitensi e che ha avuto origine, fra l'altro, in anni di politica monetaria eccessivamente espansionistica da parte della Federal Reserve americana, di mancanza di trasparenza sui mercati finanziari, di influenza eccessiva delle istituzioni finanziarie, di controllo carente dei mercati finanziari, di cattiva qualità dei rating e di ipotesi errate riguardo all'evoluzione dei prezzi dei beni immobili – si è estesa al mondo intero come risultato della natura sempre più integrata dei mercati,

C.  considerando che l'innovazione dei mercati finanziari può essere buona cosa, ma che i prodotti finanziari in questione devono essere regolamentati e trasparenti, onde garantire il giusto equilibrio tra efficienza e stabilità, e che i mercati finanziari dovrebbero essere al servizio dell'economia reale,

D.  considerando che gli strumenti attualmente esistenti non sono riusciti a contenere l'impatto della crisi finanziaria in modo da limitare al minimo i costi collettivi e da evitare il rischio, e che vi è la necessità di garantire, a livello dell'UE, un controllo coerente su mercati finanziari europei sempre più integrati; considerando altresì che la stabilità finanziaria e la gestione delle crisi comportano, tuttavia, una gamma di attori più ampia delle sole autorità di vigilanza,

E.  considerando che le conclusioni del Consiglio europeo riguardanti la crisi finanziaria trascurano di fare riferimento al Parlamento europeo in quanto colegislatore nella messa in atto delle decisioni prese,

F.  considerando che 24 Stati membri hanno completato le procedure parlamentari di ratifica del trattato di Lisbona e che le riforme istituzionali contenute in detto trattato sono urgentemente necessarie per assicurare il funzionamento efficace ed equilibrato dell'Unione europea, con un pieno controllo democratico,

G.  considerando che, in vista degli importanti eventi politici previsti nel 2009, in particolare le elezioni europee e la nomina di nuova Commissione europea, è necessaria chiarezza riguardo alle disposizioni istituzionali che saranno d'applicazione,

H.  considerando che l'Unione europea svolge un ruolo di primo piano sulla scena mondiale nella lotta al cambiamento climatico, per via sia della sua leadership nei negoziati internazionali che delle riduzioni significative delle emissioni che ci si è impegnati a realizzare nei 27 Stati membri; considerando inoltre, a questo proposito, che nel marzo 2007 il Consiglio europeo si è impegnato a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20% entro il 2020, una percentuale che raggiungerà il 30% nel caso di un accordo internazionale globale,

I.  considerando che la lotta al cambiamento climatico è una questione e un obiettivo di grande importanza per l'Unione europea e che dovrebbe essere affrontata con un'impostazione ampia a livello internazionale,

J.  considerando che la realizzazione degli obiettivi della Strategia di Lisbona-Göteborg e del pacchetto climatico-energetico necessita di investimenti di lungo termine e che il ruolo della Banca europea per gli investimenti deve essere ulteriormente rafforzato in questo campo,

Impatto macroeconomico della crisi finanziaria globale sull'economia reale

1.  sottolinea con vigore l'importanza di politiche macroeconomiche europee che rispondano rapidamente e in modo altamente coordinato al fine di rianimare la crescita economica globale; osserva tuttavia che i principi del patto di stabilità e crescita non devono essere compromessi e che gli Stati membri dovrebbero mirare al consolidamento fiscale;

2.  manifesta profonda preoccupazione dinanzi alla situazione dei mercati finanziari e chiede di rafforzare ulteriormente il coordinamento degli interventi al fine di ripristinare la fiducia nei mercati;

3.  accoglie favorevolmente le conclusioni del Consiglio europeo che ratificano le misure decise dall'Eurogruppo il 12 ottobre quale primo passo importante e coordinato per ripristinare la fiducia nei mercati, dare impulso ai prestiti interbancari e rafforzare i fondi propri delle banche, cosicché possano continuare a concedere prestiti alle imprese e alle famiglie; concorda sul fatto che tali misure fossero necessarie per frenare la crisi finanziaria attuale;

4.  ritiene essenziale che gli Stati membri diano prova di un forte impegno e di una gestione efficace della crisi al fine di ripristinare condizioni di mercato stabili, poiché ciò è fondamentale per la fiducia; ritiene che la prima riunione dei capi di Stato e di governo della zona euro, che hanno preso decisioni in tale veste, richieda un'ulteriore evoluzione;   

5.  rileva che la crisi in atto ha implicazioni che trascendono i mercati finanziari, in particolare per quanto riguarda la sostenibilità delle imprese, l'occupazione, la finanza personale e le PMI, e che l'impatto sarebbe stato imprevedibile se le autorità nazionali, la BCE e altre banche centrali non avessero introdotto misure volte a ripristinare la fiducia nel sistema finanziario;

6.  sottolinea la necessità di interventi in materia di stabilità finanziaria e rischio sistemico; esorta la Commissione e il Consiglio a rilanciare l'agenda di Lisbona e, in questa fase di turbolenze economiche, sollecita altresì l'adeguamento, entro fine anno, dei programmi nazionali di riforma degli Stati membri, onde tutelare i posti di lavoro e i redditi dei cittadini dell'UE;

7.  è convinto che sia necessario un ambiente macroeconomico sostenibile e orientato alla crescita; ricorda la somma importanza di mantenere aperto l'accesso al credito per i cittadini e le PMI, nonché l'importanza degli investimenti nelle infrastrutture dell'UE, al fine di evitare una flessione drammatica della crescita economica e dell'occupazione; sottolinea il ruolo che può essere svolto dalla BEI a tale riguardo;

Strategia di uscita dalla crisi finanziaria

8.  intende sostenere le misure che possano ridare liquidità ai mercati in modo da ripristinare gli strumenti di credito a favore di imprese e privati; è consapevole della necessità di assicurare ai contribuenti che ogni provvedimento adottato terrà conto delle loro preoccupazioni e prende atto che, ai fini della futura crescita economica, è indispensabile ripristinare la stabilità del settore finanziario; invita gli Stati membri, se mossi dalla sincera volontà di ripristinare la fiducia nei mercati finanziari, a rivedere il funzionamento dell'attuale sistema finanziario e ad affrontare la crisi finanziaria a livello globale;

9.  valuta molto positivamente la reazione rapida e dettagliata della Commissione per quanto riguarda l'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato alle misure adottate per gli istituti finanziari; invita la Commissione, nel quadro del rigoroso monitoraggio delle misure d'emergenza, a istituire un'équipe interdisciplinare che comprenda esperti della DG Concorrenza, supervisori dei tre comitati di livello 3 e il sistema europeo delle banche centrali, per mettere in comune conoscenze e competenze e garantire valutazioni equilibrate, imparziali e di qualità in tutti gli Stati membri;

10.  valuta positivamente il fatto che la Commissione intende istituire un gruppo ad alto livello allo scopo di elaborare un'architettura della vigilanza solida e sostenibile, nonché in grado di assicurare maggiore integrazione e coordinamento a livello intersettoriale e transfrontaliero; sottolinea l'importanza che esso riceva un mandato preciso, da svolgere in tempi brevi, e riferisca al Consiglio, alla Commissione e al Parlamento europeo;

11.  approva la creazione di una "unità di crisi finanziaria" e chiede al Consiglio di approvare in tempi brevi le modalità del suo funzionamento e la sua cooperazione con il gruppo ad alto livello istituito; critica aspramente l'assenza del Parlamento da questa cellula di crisi; appoggia la creazione di un sistema di allarme rapido più efficace, gestito dalla Commissione e dalla BCE, e dotato di competenze di coordinamento e di esecuzione, di cui dovrebbero far parte i comitati del livello 3;

12.  approva la decisione del Consiglio di potenziare il ruolo della BEI nell'erogare e contrarre prestiti;

13.  è preoccupato per il rischio nei mercati finanziari creato dalle dimensioni dei pacchetti nazionali di sostegno e reputa importante che, nell'interesse dei contribuenti e dei bilanci degli Stati membri, qualsiasi intervento atto a salvare un istituto finanziario utilizzando denaro pubblico sia accompagnato da interventi di sorveglianza pubblica, da miglioramenti in termini di governance, da limiti alle retribuzioni, da forti obblighi di rendicontazione nei confronti delle autorità pubbliche e da strategie di investimento per l'economia reale;

Migliorare la regolamentazione

14.  invita il Consiglio ad agire assieme al Parlamento e chiede alla Commissione di far uso del suo potere d'iniziativa per proporre misure atte a rafforzare il quadro di regolamentazione e vigilanza dell'UE e la gestione delle crisi a livello regolamentare dell'UE;

15.  Sottolinea la necessità di analizzare attentamente le cause della attuale crisi finanziaria, in particolare l'adeguatezza della vigilanza e il rispetto delle norme vigenti; ribadisce la propria richiesta di misure legislative equilibrate, in particolare: regolamentazione e vigilanza delle banche, ruolo delle agenzie di rating, cartolarizzazione e supervisione della cartolarizzazione, hedge funds e altri tipi di nuovi istituti, ruolo del leverage, obblighi di trasparenza, regole di liquidazione, compensazione dei mercati fuori borsa e meccanismi di prevenzione delle crisi; accoglie con favore la proposta della Commissione di aumentare la protezione minima per i depositi bancari e ribadisce il suo impegno per analizzare la proposta in tempi brevi;

16.  ribadisce la necessità di rafforzare il processo Lamfalussy, come richiesto nella recente relazione del Parlamento sulla futura struttura di vigilanza (A6-0359/2008), fra cui il controllo dei maggiori gruppi finanziari transfrontalieri da parte di collegi e l'introduzione di un chiaro status giuridico e maggiori prerogative per i comitati di livello -3, come strumento per migliorare il controllo nell'Unione europea e favorire il dialogo internazionale e il coordinamento delle politiche in questo settore;

17.  evidenzia che una crisi che trascende le giurisdizioni nazionali non può essere affrontata soltanto individualmente dalle autorità nazionali e che in caso di crisi transfrontaliere la cooperazione e la fiducia reciproca tra le autorità di vigilanza sono fondamentali; esorta la Commissione e le autorità nazionali competenti a elaborare congiuntamente adeguate proposte per una efficace gestione della crisi da sottoporre al Parlamento per un'ulteriore valutazione; ricorda l'importanza di disporre di un forte coordinamento a livello dell'UE in occasione della riunione del G8 ed è fermamente convinto che occorra trovare risposte globali alla crisi che promuovano l'edificazione di un nuovo ordine finanziario internazionale, con la riforma delle istituzioni di Bretton Woods;

18.  plaude all'iniziativa di promuovere quanto prima una conferenza internazionale per discutere le conseguenze sotto il profilo regolamentare e della vigilanza che dovranno essere tratte per rispondere all'attuale crisi; è convinto che l'UE deve svolgere un ruolo guida in sede di discussione del futuro dell'architettura finanziaria internazionale; chiede al Consiglio europeo e alla Commissione di associare il Parlamento europeo a tale processo;

19.  sollecita pertanto la Commissione a presentare senza ulteriori indugi la sua proposta di revisione della direttiva sulla tassazione del risparmio;

Trattato di Lisbona

20.  ribadisce di rispettare il risultato del referendum irlandese e i risultati delle procedure di ratifica negli altri Stati membri e ritiene che sia possibile dare una risposta ai timori espressi dai cittadini irlandesi per pervenire non appena possibile a una soluzione che tutti possano accettare; è pronto a offrire al governo irlandese e al parlamento tutta l'assistenza necessaria al fine di presentare una serie di proposte per stabilire un maggiore e più informato consenso presso l'opinione pubblica irlandese sul futuro dell'Irlanda all'interno di una Unione europea riformata e rafforzata e che sia accettabile per i partner UE dell'Irlanda;

21.  invita il Consiglio europeo a definire, in occasione della sua prossima riunione, un metodo e un calendario che gli consentano di ottenere tale risultato;

Energia e cambiamento climatico

22.  ritiene che gli obiettivi climatici dell'UE post-2012 non debbano essere rimessi in discussione a causa dell'attuale crisi finanziaria internazionale; si impegna a cooperare strettamente con il Consiglio e la Commissione per giungere quanto prima a un accordo efficace e attuabile sul cambiamento climatico e il pacchetto energetico; evidenzia tuttavia che per il settore industriale dell'UE, i suoi dipendenti e i consumatori è indispensabile valutare con attenzione le misure elaborate per conseguire tali obiettivi al fine di accertarne le implicazioni sulla competitività generale e settoriale delle aziende europee; ricorda al Consiglio che si tratta di una procedura di codecisione in cui è richiesta la maggioranza qualificata;

23.  invita il Consiglio a mantenere gli ambiziosi obiettivi proposti che prevedono il raggiungimento di una quota obbligatoria di energie rinnovabili sostenibili pari al 20% del consumo energetico finale complessivo della Comunità e di una quota obbligatoria di energia da fonti rinnovabili sostenibili pari al 10% nel settore dei trasporti di ogni Stato membro entro il 2020;

24.  rileva il sostegno espresso dal Consiglio europeo ad avanzare verso una riduzione del 30% nel caso di un accordo internazionale, a condizione che altri paesi industrializzati si impegnino a realizzare riduzioni comparabili e che i paesi in via di sviluppo più avanzati economicamente contribuiscano adeguatamente in funzione delle proprie responsabilità e delle rispettive capacità;

25.  ricorda che per l'industria dell'UE è essenziale che siano introdotte le necessarie misure di flessibilità per i settori più esposti alla delocalizzazione/rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e alla perdita di competitività;

26.  richiama l'attenzione sul fatto che le potenzialità offerte dalla cattura e dallo stoccaggio del biossido di carbonio nel contribuire alla principale riduzione delle emissioni di CO2 nel settore energetico e negli impianti industriali sono state riconosciute, tra gli altri, dall'IPCC; invita pertanto il Consiglio a garantire che sia messo a disposizione un adeguato finanziamento in modo che i 12 progetti di dimostrazione che ha chiesto possano iniziare a funzionare entro il 2015;

27.  ricorda la necessità di includere, quale una delle proposte legislative, nel pacchetto globale relativo ai cambiamenti climatici e all'energia, la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che definisce i livelli di prestazioni in materia di emissioni delle autovetture nuove nell'ambito dell'approccio comunitario integrato finalizzato a ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli leggeri;

Sicurezza energetica

28.  chiede un forte impegno politico per passare a un'economia a basse emissioni di carbonio nell'Unione europea, unita a un uso accresciuto delle fonti locali, al decentramento della produzione di energia e a misure di risparmio energetico per promuovere le fonti rinnovabili, l'efficienza energetica e altre fonti di energia a basse emissioni di carbonio, al fine di perseguire la diversificazione degli approvvigionamenti energetici e ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, poiché tale transizione è la risposta più logica all'aumento del prezzo del petrolio; ritiene prioritario che tali misure strategiche siano accompagnate da congrui impegni finanziari in attività di R&S;

29.  esorta il Consiglio e la Commissione a perseguire con determinazione le raccomandazioni del Parlamento concernenti l'adozione di una politica esterna comune europea in materia di energia, in particolare attraverso la promozione dell'unità dell'Unione europea nell'ambito dei negoziati con i paesi fornitori di energia e i paesi di transito, la difesa degli interessi dell'intera Unione europea, lo sviluppo di un'efficiente attività diplomatica nel settore energetico, l'adozione di meccanismi più efficaci di risposta alle situazioni di crisi e la diversificazione dei fornitori di energia; ribadisce la necessità di adottare un'apposita strategia a tal fine, accompagnata dagli strumenti necessari alla sua attuazione; chiede che venga data particolare attenzione alla creazione delle necessarie interconnessioni mancanti, in particolare nella parte orientale dell'Europa;

30.  plaude all'appello del Consiglio di rafforzare e completare le infrastrutture critiche; invita la Commissione ad attuare le reti transeuropee nel settore dell'energia e ad elaborare un piano prioritario di interconnessione, senza trascurare le infrastrutture di ricezione/rigassificazione del gas naturale liquido e di impianti di stoccaggio; plaude all'attenzione particolare accordata alle regioni isolate dell'UE; sottolinea l'importanza di sviluppare ulteriormente le infrastrutture europee di interconnessione e di rete per introdurre nei mercati livelli crescenti di energia eolica offshore; osserva che le interconnessioni transfrontaliere richiederanno misure speciali, quali un trattamento preferenziale dei finanziamenti o esenzioni fiscali; rileva che il completamento dei collegamenti mancanti a livello delle TEN migliorerà la sicurezza dell'approvvigionamento, contribuendo nel contempo al completamento del mercato interno;

31.  sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione con i paesi vicini della regione del Mar Nero nell'ambito di un quadro istituzionale e multilaterale che includa le questioni relative alla sicurezza dell'approvvigionamento e del transito dell'energia e la trasparenza del funzionamento del mercato;

32.  sottolinea che la sicurezza dell'approvvigionamento energetico costituisce una priorità per l'Unione europea; sottolinea, a tal riguardo, che lo sviluppo di progetti congiunti dell'UE nel settore delle energie rinnovabili deve svolgere un ruolo chiave nell'assicurare l'approvvigionamento energetico garantendo, al contempo, l'osservanza degli obiettivi di Lisbona e di Göteborg;

33.  sottolinea che l'efficienza energetica non è solo lo strumento più efficace di riduzione delle emissioni di gas serra, ma ha anche un impatto positivo diretto sull'economia, grazie a costi del carburante più bassi e ad una maggiore capacità di spesa dei consumatori per altri beni e servizi; invita gli Stati membri ad accelerare l'attuazione delle politiche e della legislazione esistente in materia di efficienza energetica;

34.  ritiene che un mercato interno pienamente operativo sia essenziale per la sicurezza dell'approvvigionamento; rileva che il mercato energetico dell'Unione europea non è ancora completato e che è necessaria una sua piena attuazione; plaude all'appello di ultimare il pacchetto legislativo sul mercato interno dell'energia prima della fine della legislatura; invita il Consiglio ad avviare i negoziati con il Parlamento europeo concernenti tale pacchetto legislativo, in base all'accordo politico conseguito il 10 ottobre durante il Consiglio "Energia";

Patto europeo sull'immigrazione e l'asilo

35.  plaude all'iniziativa della Presidenza francese relativa al Patto europeo sull'immigrazione e l'asilo nella misura in cui promuove un approccio coerente ed equilibrato al fenomeno migratorio nel suo duplice obiettivo: fornire canali legali di migrazione lottando nel contempo contro l'immigrazione clandestina; reputa in tale contesto che una politica comune in materia di immigrazione debba basarsi sul presupposto che i migranti sono individui e membri della società e potenziali cittadini; ritiene inoltre che gli Stati membri debbano cercare di attuare politiche chiare ed efficaci per l'inclusione sociale e l'integrazione; crede pertanto che il patto debba essere accompagnato da proposte legislative concrete;

36.  concorda con il Consiglio sul fatto che il patto sull'immigrazione e l'asilo debba indicare un quadro di riferimento per l'adozione di misure durante le Presidenze future;

Seguito dato al Consiglio europeo del 1° settembre 2008

37.  ritiene che i conflitti nel Caucaso non possano essere risolti per via militare e condanna fermamente tutti coloro che hanno fatto ricorso alla forza e alla violenza per modificare la situazione nei territori georgiani secessionisti dell'Ossezia meridionale e dell'Abkhazia;

38.  ricorda l'azione militare sproporzionata della Russia in Georgia all'inizio di agosto e la sua profonda incursione nel paese nonché la sua decisione unilaterale di riconoscere l'indipendenza dell'Abkhazia e dell'Ossezia meridionale;

39.  invita la Russia a rispettare la sovranità e l'integrità territoriale della Repubblica di Georgia e l'inviolabilità delle sue frontiere, riconosciute da tutti gli Stati membri dell'Unione europea;

40.  sottolinea che, qualora la Russia non rispetti gli impegni sottoscritti in base agli accordi del 12 agosto e dell'8 settembre, l'Unione europea dovrà rivedere la sua politica nei confronti di tale paese;

41.  plaude alla posizione del Consiglio sulla situazione in Georgia; ricorda gli impegni assunti negli accordi del 12 agosto e dell'8 settembre; sottolinea che il ritiro delle truppe russe dalle zone adiacenti all'Ossezia meridionale e all'Abkhazia è un ulteriore passo necessario; chiede un rapido e sicuro rimpatrio dei rifugiati, accompagnato dal distacco di osservatori dell'Unione europea sul terreno; deplora il fallimento dei negoziati tra la Russia e la Georgia a Ginevra il 15 ottobre 2008;

42.  lamenta inoltre che la missione di monitoraggio dell'Unione europea (EUMM) non sia autorizzata a entrare nelle due regioni secessioniste in cui la Russia intende stanziare 7 600 soldati dell'esercito regolare in sostituzione dei piccoli contingenti russi di mantenimento della pace dispiegati in entrambi i territori dopo l'accordo di cessate il fuoco del 1992-1994;

43.  attende con interesse le conclusioni della Conferenza internazionale dei donatori sulla Georgia del 22 ottobre 2008; plaude all'impegno della Commissione volto a fornire un forte sostegno politico, finanziario e pratico alla Georgia; chiede alla Commissione di presentare e attuare rapidamente misure volte alla riabilitazione e al risanamento delle aree di conflitto e a rafforzare l'assistenza umanitaria al fine di reinsediare le persone colpite dalla guerra e garantire loro un rifugio prima dell'inverno;

44.  osserva che tutte le questioni in sospeso devono essere risolte nel corso della conferenza di pace internazionale di Ginevra, soprattutto per quanto concerne la situazione e il futuro dell'Ossezia meridionale e dell'Abkhazia e nella fattispecie la costante presenza militare russa ad Akhalgori e Perevi in Ossezia meridionale e nella gola di Kodori in Abkhazia, e che fino ad allora non sarà possibile una completa normalizzazione delle relazioni tra l'UE e la Russia;

45.  ricorda alle autorità russe che è importante garantire che i singoli e le ONG impegnati nella difesa dei diritti umani e civili possano operare secondo quanto previsto dagli impegni sottoscritti dalla Russia con il Consiglio d'Europa e senza essere oggetto di intimidazioni;

46.  invita il Consiglio e la Commissione a prendere in considerazione un'applicazione selettiva dello strumento europeo di prossimità e di partnership e dello strumento europeo per i diritti umani e la democrazia nei confronti della Bielorussia offrendo maggiore sostegno alla società civile di tale paese; sottolinea che l'opposizione democratica in Bielorussia deve essere pienamente coinvolta nel dialogo tra l'UE e tale paese;

47.  invita il Consiglio e la Commissione ad avviare con le autorità bielorusse un dialogo basato su un'impostazione condizionale e graduale e che preveda parametri di riferimento, calendari, clausole di revisione e adeguati mezzi finanziari;

48.  accoglie con favore il sostegno dato dal Consiglio europeo al "partenariato dell'Est"che è attualmente in fase di elaborazione in seno alla Commissione, al fine di rafforzare le relazioni tra l'Unione ei suoi vicini dell'Est; sottolinea che tale partenariato deve avere un concreto e tangibile contenuto, in particolare per quanto riguarda la libertà di circolazione e degli scambi, ma anche risorse finanziarie sufficienti nell'ambito del bilancio dell'Unione europea;

49.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai parlamenti nazionali degli Stati membri.