RELAZIONE sulla strategia dell'Unione europea per le relazioni con l'America latina

29.3.2010 - (2009/2213(INI))

Commissione per gli affari esteri
Relatore: José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra


Procedura : 2009/2213(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0111/2010

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla strategia dell'Unione europea per le relazioni con l'America latina

(2009/2213(INI))

Il Parlamento europeo,

–    viste le dichiarazioni dei cinque Vertici dei Capi di Stato e di governo dell'Unione europea e dell'America latina e dei Caraibi finora svoltisi a Rio de Janeiro (28 e 29 giugno 1999), a Madrid (17 e 18 maggio 2002), a Guadalajara (28 e 29 maggio 2004), a Vienna (12 e 13 maggio 2006) e a Lima (16 e 17 maggio 2008),

–    visto il comunicato congiunto della XIV riunione ministeriale fra il Gruppo di Rio e l'Unione europea, svoltasi a Praga il 13 e 14 maggio 2009,

–    visto il comunicato congiunto della riunione ministeriale del dialogo di San José tra la troika dell'Unione europea e i ministri dei paesi dell'America centrale, svoltasi a Praga il 14 maggio 2009,

–    vista la dichiarazione del XIX Vertice iberoamericano dei Capi di Stato e di governo, svoltosi a Estoril (Portogallo) dal 29 novembre al 1° dicembre 2009 (Dichiarazione di Lisbona),

–    vista la comunicazione della Commissione del 30 settembre 2009 intitolata "L'Unione europea e l'America latina: attori globali in partenariato" (COM(2009)0495),

–    viste le conclusioni del Consiglio dell'Unione europea sulle relazioni tra l'Unione europea e l'America latina dell'8 dicembre 2009,

–    viste le risoluzioni dell'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (EuroLat), in particolare la risoluzione sulle relazioni Unione europea – America latina nella prospettiva del V Vertice di Lima, con particolare riferimento alla governabilità democratica, del 20 dicembre 2007, la risoluzione sulla Carta euro-latinoamericana per la pace e la sicurezza, dell'8 aprile 2009, e la proposta di risoluzione sull'Associazione Unione europea – America latina nella prospettiva del VI Vertice di Madrid di maggio 2010, del 15 ottobre 2009,

–   viste le sue risoluzioni del 15 novembre 2001 su una partnership globale e una strategia comune per le relazioni tra l'Unione europea e l'America latina[1], del 27 aprile 2006, su una cooperazione rafforzata fra Unione europea e America latina[2], del 24 aprile 2008, sul V Vertice ALC-UE di Lima[3],

–   vista la sua risoluzione dell'11 ottobre 2007 dell'11 ottobre 2007 sugli assassinii di donne (femminicidi) in Messico e America Centrale e sul ruolo dell'Unione europea nella lotta contro questo fenomeno[4],

–   visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per gli affari esteri e il parere della commissione per lo sviluppo (A7-0111/2010),

A.  considerando il carattere essenziale del partenariato strategico biregionale tra l'Unione europea e l'America Latina e l'importanza per ambedue le regioni di continuare ad approfondirlo e a migliorarlo,

B.   considerando che il rafforzamento delle relazioni tra l'UE e l'America latina costituisce una delle priorità della Presidenza spagnola dell'UE e delle future Presidenze belga e ungherese,

C.  considerando che detto partenariato strategico biregionale ha compiuto notevoli progressi dal suo primo Vertice nel 1999, in particolare con la creazione, al Vertice di Vienna, dell'Assemblea EuroLat – braccio parlamentare del partenariato strategico biregionale – ma che tuttavia rimangono ancora dei passi da compiere e delle sfide da vincere,

D.  considerando che uno degli obiettivi fondamentali del partenariato strategico biregionale consiste nell'integrazione regionale mediante la conclusione di accordi di partenariato subregionali e bilaterali nonché mediante i partenariati strategici,

E.   considerando che l'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR) – pur essendo un organismo di natura distinta rispetto ai vari processi d'integrazione continentali (CAN, MERCOSUR, SICA) – può imprimere un impulso a detti processi,

F.   considerando che, nell'eventualità di conflitti interamericani presenti o futuri, è opportuno che i governi interessati utilizzino, nell'esercizio del principio di sussidiarietà, le vie di ricorso dinanzi alle giurisdizioni latinoamericane prima di adire giurisdizioni esterne al subcontinente latinoamericano,

G.  considerando che nel corso degli ultimi anni le spese militari in America latina sono aumentate considerevolmente,

H.  considerando che tale partenariato strategico biregionale ha consolidato ancor più il coordinamento tra le due parti in seno ai forum e alle istituzioni internazionali e che, oltre a stabilire un'agenda comune, le due parti devono continuare a coordinare le posizioni su temi di importanza mondiale, tenendo presenti i rispettivi interessi e le rispettive preoccupazioni,

I.    considerando l'insediamento della nuova Amministrazione americana foriera di grandi speranze,

J.    considerando che l'America latina costituisce uno spazio in cui vivono oltre 600 milioni di persone, che contribuisce al 10% del prodotto interno lordo mondiale, che possiede il 40% delle specie vegetali del pianeta e che dispone di un capitale umano straordinario,

K.  considerando che le relazioni tra l'UE e l'America latina si fondano su valori comuni e che il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali costituisce un elemento essenziale del partenariato strategico,

L.   considerando che lo sviluppo delle relazioni con l'America latina presenta un interesse reciproco e vantaggi potenziali per tutti gli Stati membri dell'UE,

M.  considerando che l'integrazione della prospettiva di genere in tutte le politiche può contribuire a rendere più giuste e democratiche le società, in cui sia le donne che gli uomini sono considerati uguali in tutti gli aspetti della vita,

N.  considerando che l'Unione europea e l'America latina e i Caraibi rappresentano un insieme di oltre un miliardo di persone e un terzo degli Stati membri delle Nazioni Unite,

O.  considerando che l'Unione europea è il principale donatore di aiuti allo sviluppo, il principale investitore e il secondo partner commerciale in America Latina – il primo nel Mercosur e in Cile – e che dalla creazione del partenariato strategico biregionale nel 1999 ha finanziato progetti e programmi per un totale pari a oltre 3 miliardi di euro,

P.   considerando che la ripresa dalla recessione mondiale sarà ancora lenta nel 2010 e che, sebbene l'America latina abbia sopportato la crisi meglio di altre economie avanzate e per il 2010 si preveda un tasso di crescita media pari quasi al 3%, la ripresa sarà estremamente diseguale e il livello di crescita sarà insufficiente per migliorare significativamente le condizioni sociali della popolazione, che continua a godere di una protezione sociale assai inferiore a quella di cui beneficiano i suoi partner europei,

Q.  considerando che il tasso di disoccupazione dei giovani è elevato in numerosi paesi dell'America latina e dell'UE,

R.   considerando che, nonostante i significativi progressi, la regione deve ancora compiere dei progressi sostanziali in termini di mortalità infantile e materna,

S.   considerando che la produzione e il traffico di stupefacenti continuano a costituire un problema gravissimo nella regione; considerando che le coltivazioni di foglie di coca sono aumentate in Sudamerica e che esiste una divergenza politica e culturale tra le convenzioni e le risoluzioni delle Nazioni Unite, che la considerano una coltivazione vietata, e la posizione ufficiale di taluni governi, che rivendicano questa pianta come elemento della cultura indigena,

T.   considerando che i popoli indigeni in molti paesi dell'America latina vivono in condizioni di povertà e sono vittime di disparità e discriminazioni,

U.  considerando che si rivelano necessari miglioramenti notevoli in settori fondamentali quali l'energia, l'acqua, le infrastrutture e le comunicazioni, analoghi a quelli che si sono registrati nel settore delle telecomunicazioni,

V.  considerando che lo sviluppo della regione latinoamericana e la sua capacità di contribuire al processo di integrazione saranno frenati in assenza di un opportuno adattamento delle infrastrutture,

W.  considerando la forte preoccupazione che esiste in America latina per la politica dell'Unione europea in materia d'immigrazione e la necessità di pervenire ad accordi che tengano conto degli interessi legittimi dei partner euro-latinoamericani in merito a un tema così sensibile,

X.  considerando che la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha iniziato le sue operazioni in America latina nel 1993 e, per il suo attuale mandato (2007-2013), dispone di 2,8 miliardi di euro per finanziare progetti nella regione,

Y.  considerando che l'innovazione e la conoscenza sono strumenti fondamentali per eliminare la povertà, combattere la fame e conseguire uno sviluppo sostenibile – così come ha constatato l'ultimo Vertice iberoamericano,

Z.   considerando che un recente studio effettuato dall'Organizzazione di Stati iberoamericani per l'istruzione, la scienza e la cultura (OEI) e dalla Commissione economica per l'America latina e i Caraibi (CEPAL) ha stimato a 55 miliardi di euro il bilancio necessario per tradurre in realtà nel giro di 10 anni, ossia tra il 2011 e il 2021, l'obiettivo di raggiungere le "Mete educative 2021" intese a porre fine alle enormi disparità esistenti, ad eliminare l'analfabetismo, a garantire la scolarizzazione di 15 milioni di bambini tra i 3 e i 6 anni ancora non scolarizzati, a creare sistemi solidi ed efficienti di formazione professionale e a migliorare sensibilmente le condizioni di accesso all'università,

1.   accoglie con favore la comunicazione della Commissione intitolata "L'Unione europea e l'America latina: attori globali in partenariato" intesa a individuare, valutare e presentare proposte operative volte a conseguire un pieno partenariato strategico biregionale;

2.   si felicita dell'impulso dato dalla Presidenza spagnola al fine di pervenire alla firma dell'accordo di associazione UE-America centrale e dell'accordo commerciale multipartitico con la Colombia e il Perù, nonché della ferma volontà e dell'interesse a rilanciare i negoziati tra l'Unione europea e il Mercosur;

3.   ribadisce che l'appoggio ai vari processi di integrazione regionale in America latina costituisce un principio fondamentale per il partenariato strategico biregionale e confida nel fatto che tale partenariato strategico biregionale consenta di rafforzare il coordinamento tra le posizioni in merito a situazioni di crisi e a questioni di importanza mondiale sulla base di valori, interessi e preoccupazioni comuni;

4.   prende atto dei cambiamenti politici verificatisi in ambedue le regioni e rileva la necessità di prestare attenzione agli sviluppi della situazione per, se del caso, riorientare e adeguare alle nuove circostanze la politica latinoamericana dell'Unione;

5.   insiste sull'importanza dei principi e dei valori su cui poggia il partenariato strategico biregionale, come la democrazia pluralista e rappresentativa, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la libertà di espressione, lo Stato di diritto, il primato della legge, il rispetto delle regole del gioco, la sicurezza giuridica e il rifiuto di qualunque forma di dittatura o autoritarismo;

6.   invita tutte le parti del partenariato strategico biregionale ad assumere le proprie responsabilità in termini di governance positiva e di giustizia sociale;

Visione strategica del PE in merito al partenariato strategico biregionale UE-America latina

7.   ribadisce che l'obiettivo ultimo del partenariato strategico biregionale UE-America latina consiste nella creazione di un'area euro-latinoamericana di partenariato globale interregionale intorno al 2015 in ambito politico, economico, commerciale, sociale e culturale, che garantisca uno sviluppo sostenibile per ambedue le regioni;

Strumenti per conseguire gli obiettivi connessi all'area euro-latinoamericana di partenariato globale interregionale

a) per quanto riguarda l'ambito politico del partenariato strategico biregionale

8.   chiede che si sfruttino le nuove possibilità offerte dall'applicazione del trattato di Lisbona a vantaggio del partenariato strategico biregionale;

9.   chiede che la Vicepresidente/Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza garantisca l'unità, la coerenza e l'efficacia dell'azione esterna dell'Unione nei confronti dell'America latina, con l'appoggio del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e con una partecipazione attiva al prossimo Vertice UE-America latina e Caraibi che si terrà nel maggio 2010 a Madrid;

10. chiede in particolare alla Vicepresidente/Alto rappresentante e al Consiglio di stabilire orientamenti precisi in ordine al miglior modo per collaborare strettamente e congiuntamente al fine di promuovere l'autentico multilateralismo, conservare l'ambiente e le risorse naturali, lottare contro il cambiamento climatico, rafforzare le capacità di mantenimento e consolidamento della pace delle Nazioni Unite, conseguire gli obiettivi del Millennio, nonché per affrontare, nel quadro del diritto internazionale, le minacce comuni alla pace e alla sicurezza, tra cui il traffico illegale di armi e di stupefacenti, la criminalità organizzata, l'impunità e il terrorismo, come è stato stabilito la Lima;

11.  chiede inoltre l'istituzione di meccanismi adeguati di cooperazione istituzionale tra l'Assemblea EuroLat e i vari organi dell'Unione, così come stabilito nelle conclusioni del Vertice di Lima;

12. ribadisce che il futuro SEAE dovrà assicurarsi che il Parlamento europeo, in seno alle delegazioni dell'UE e soprattutto in regioni chiave come l'America latina, possa contare su interlocutori validi che consentano di garantire una piena cooperazione con il Parlamento;

13. raccomanda di adottare una Carta euro-latinoamericana per la pace e la sicurezza che, sulla base della Carta delle Nazioni Unite e della pertinente legislazione internazionale, contenga strategie e linee di azione politica e di sicurezza congiunte per far fronte alle sfide e alle minacce comuni cui sono confrontati i partner del partenariato strategico biregionale;

14. si congratula con l'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR) per il lavoro svolto e gli esiti diplomatici conseguiti nel continente;

15. ribadisce la sua convinzione che la stabilità interna di numerosi partner latinoamericani resta subordinata alla riforma dello Stato, la quale deve includere la questione dell'integrazione nei processi decisionali di tutti i popoli indigeni e di altre minoranze per evitare ogni tipo di discriminazione e sostenere la preservazione delle loro culture e tradizioni, la qual cosa consentirà di arricchire maggiormente la società e di rafforzare la governance democratica;

16. sottolinea che una giustizia efficiente e indipendente e una politica efficace ma rispettosa dei diritti umani in seno a un'amministrazione responsabile, controllabile e trasparente, danno sicurezza ai cittadini, rafforzano la loro fiducia nel sistema parlamentare rappresentativo e consentono di evitare la loro indifferenza nei confronti dello stesso;

17. chiede di portare avanti e approfondire un dialogo costruttivo sulle questioni connesse alle migrazioni nell'area euro-latinoamericana, tanto con i paesi di destinazione quanto con quelli di origine e di transito; sostiene, a tale riguardo, il dialogo biregionale strutturato e globale sulle migrazioni tra l'Unione europea e l'America latina e i Caraibi, avviato il 30 giugno 2009, imprimendo così un impulso alla realizzazione degli impegni assunti al Vertice di Lima; si compiace altresì della costituzione di un gruppo di lavoro sulle migrazioni, in seno all'Assemblea parlamentare EuroLat, con l'obiettivo di creare uno spazio di dialogo e di proposte in questo settore, tenendo conto della sensibilità di ciascuno dei partecipanti su detto argomento;

18. raccomanda, con riferimento ai progetti attualmente in corso in Perù, Colombia e Bolivia, l'incremento dei fondi finalizzati al finanziamento di programmi di eliminazione delle colture dei narcotici attraverso lo sviluppo alternativo;

19. deplora che, dinnanzi alla necessità di colmare le enormi carenze derivanti dal sottosviluppo, la povertà, le pandemie, la malnutrizione, la criminalità e le catastrofi naturali, alcuni paesi si siano impegnati finanziariamente per aumentare le spese militari in modo eccessivo;

20. insiste affinché la lotta contro il cambiamento climatico e il riscaldamento globale costituisca una priorità nell'agenda politica tra l'UE e i paesi dell'America latina e dei Caraibi; raccomanda la concertazione in merito alle posizioni da difendere nei diversi forum di dialogo sull'ambiente e il cambiamento climatico, in particolare nel quadro delle Nazioni Unite, sostenendo nel contempo il prossimo vertice che si terrà in Messico alla fine del 2010; chiede altresì che sia garantita la continuità delle riunioni dei ministri dell'ambiente delle due regioni dopo la prima riunione organizzata a Bruxelles nel marzo 2008; sottolinea, inoltre, che sono i più poveri, e in particolare le popolazioni indigene, le prime vittime degli effetti negativi del cambiamento climatico e del riscaldamento globale;

b) per quanto riguarda l'ambito economico e commerciale del partenariato strategico biregionale

21. ribadisce la proposta di creare un'Area euro-latinoamericana di Partenariato globale interregionale basata su un modello compatibile "OMC - Regionalismo", in due fasi;

22. sostiene decisamente, per completare la prima fase, la necessità di riavviare i negoziati dell'Accordo di associazione UE-Mercosur, dato che un accordo di associazione di questo genere, d'importanza capitale e che riguarda 700 milioni di persone, costituirebbe l'accordo biregionale più ambizioso al mondo se venisse concluso rapidamente e di concludere i negoziati dell'Accordo di associazione UE-America Centrale, anteriormente al Vertice di Madrid; rileva inoltre la necessità di rivedere l'Accordo politico e di cooperazione del 2003 con la Comunità andina e di approfondire gli accordi di associazione già esistenti con il Messico e con il Cile; prende atto che i negoziati sull'Accordo commerciale multipartitico tra l'UE e i paesi della Comunità andina siano stati conclusi in modo soddisfacente; si adopera per svolgere con la debita accuratezza la procedura di ratifica parlamentare su tali accordi onde assicurare che esercitino un impatto positivo su tutti gli aspetti di reciproco interesse;

23. ricorda che i negoziati dell'accordo di associazione UE-America centrale sono stati avviati sulla base di un approccio articolato per regione, e sottolinea che essi dovranno concludersi allo stesso modo, vigilando affinché nessun paese accusi ritardi;

24. chiede, per completare la seconda fase e allo scopo di raggiungere un Accordo di partenariato globale interregionale intorno al 2015, di fornire un supporto giuridico e istituzionale e una copertura geografica completa alle varie dimensioni del partenariato strategico biregionale e di prevedere disposizioni e norme comuni di portata generale volte ad agevolare l'esercizio delle varie libertà, in modo da configurare un partenariato il più ampio possibile mediante l'approfondimento, da un lato, degli accordi di integrazione all'interno dell'America latina e, dall'altro, del processo di associazione dell'Unione con i diversi paesi e gruppi regionali;

c) per quanto riguarda l'ambito sociale del partenariato strategico biregionale

25. raccomanda, ai fini di un'azione concertata, un coordinamento delle posizioni delle due regioni sul modo per conseguire gli Obiettivi di sviluppo del Millennio in vista della sessione ad alto livello delle Nazioni Unite che si terrà nel settembre 2010, in particolare quelli che riguardano la lotta contro la povertà, la creazione di occupazione stabile e di qualità nonché l'integrazione sociale dei gruppi emarginati, in particolare i gruppi indigeni, i minori, le donne e i disabili;

26. ritiene che gli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM) siano tra gli obiettivi più importanti da conseguire entro il 2015, incentrandosi sugli investimenti nei paesi più poveri e sulle popolazioni più vulnerabili, e invita le due regioni a trovare una base comune prima della riunione ad alto livello sugli OSM che si terrà nel settembre 2010;

27. confida nel fatto che l'apertura di un dialogo serio e rigoroso sui temi della scienza, della tecnologia e dell'innovazione possa stimolare la creazione di uno spazio euro-latinoamericano di innovazione e conoscenza sul modello dell'accordo sull'innovazione concluso con il Cile;

28. ribadisce che l'istruzione e gli investimenti nel capitale umano costituiscono la base della coesione sociale e dello sviluppo socioeconomico e chiede un impegno determinante e un finanziamento adeguato per la lotta contro l'analfabetismo, ancora elevato in taluni paesi della regione, in particolare tra le ragazze e le donne; chiede altresì l'accesso a un'istruzione pubblica e gratuita primaria e secondaria, che è limitata a motivo della mancanza di risorse adeguate nel bilancio di taluni paesi; sostiene in tal senso il progetto elaborato dall'OEI intitolato "Mete educative 2021: l'istruzione che vogliamo per la generazione dei bicentenari";

29. constata che, in assenza di mutamenti sostanziali della struttura socioeconomica, l'America latina non sarà in grado di accedere alla società della conoscenza, che costituisce l'elemento strategico più importante dello sviluppo;

30. accoglie con favore le iniziative di promozione e scambio di conoscenze e buone prassi nel mondo del diritto, come la recente creazione di un Centro di ricerca, sviluppo e innovazione giuridica per l'America latina; saluta la costituzione del Gruppo dei 100 e ritiene che tali iniziative possano costituire uno strumento straordinariamente utile per appoggiare gli sforzi compiuti dalla Commissione al fine di costruire il partenariato strategico biregionale;

31. suggerisce ai paesi dell'America latina confrontati a contenziosi attuali o potenziali con i paesi vicini – si tratti di questioni di confine o di altro tipo – di ricorrere quanto più possibile alle giurisdizioni proprie dei diversi processi d'integrazione o di carattere generale continentale ed evitare di trasferire tali contenziosi a giurisdizioni esterne al subcontinente latinoamericano;

32. si compiace degli sforzi finora compiuti per quanto riguarda la parità tra gli uomini e le donne; raccomanda lo sviluppo di politiche di cooperazione UE-America latina che promuovano il rafforzamento dello status giuridico delle donne, la parità di accesso all'istruzione e al lavoro nonché i diritti umani e i diritti sociali;

33. esorta le pertinenti istituzioni nel quadro del partenariato strategico a sostenere con risorse finanziarie e tecniche adeguate le politiche di prevenzione e di protezione in materia di violenza contro le donne;

34. accoglie con favore la recente sentenza della Corte interamericana dei diritti umani sui femminicidi di Campo Algodonero in Messico, come precedente per tutta la regione; chiede ai governi dell'Unione europea, dell'America latina e dei Caraibi di utilizzare la sentenza quale orientamento per il loro futuro lavoro e di garantire che la ferma condanna della violenza contro le donne sia affiancata da programmi di protezione, prevenzione, e giustizia riparatrice, adeguatamente finanziati; chiede parimenti un deciso impegno per la lotta contro la violenza di genere a livello generale, nonché adeguati investimenti a favore della salute riproduttiva e di programmi destinati a promuovere l'uguaglianza di genere, l'educazione sessuale e l'accesso ai metodi di pianificazione familiare, conformemente alla piattaforma d'azione della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo (ICPD) del 1994;

35. saluta gli sforzi in materia di coesione sociale compiuti in questi ultimi anni dalla Commissione europea, dalla Banca interamericana di sviluppo (BID), dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUD), dalla Commissione economica per l'America latina e i Caraibi (CELAC), dal Fondo monetario internazionale (FMI) e dalla Banca mondiale, e raccomanda di rinnovare e intensificare i programmi EUROsociAL, URB-AL e EUrocLIMA;

36.  ribadisce l'importanza dello scambio di esperienze su questioni d'interesse comune, come la coesione sociale, per lottare contro la povertà e ridurre le disparità; sostiene, a tale riguardo, il Forum ministeriale UE-ALC sulla coesione sociale, riunitosi a Lima nei giorni 8, 9 e 10 febbraio 2010 all'insegna del tema "La promozione di un lavoro degno per i giovani: come promuovere la coesione sociale", e si compiace della dichiarazione finale di Bahia, adottata il 25 giugno 2009 al termine del IV incontro internazionale delle reti EUROsociAL;

37. si compiace dello svolgimento del prossimo incontro UE-ALC tra i ministri e gli alti responsabili della sicurezza sociale incentrato sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale in programma il 13 e 14 maggio 2010 a Alcalé de Henares (Madrid) e sostiene parimenti i lavori dell'Organizzazione ibero-americana per la sicurezza sociale (OISS) che incoraggiano il benessere socio-economico grazie al coordinamento e allo scambio di esperienze in materia di sicurezza sociale;

38. sottolinea che l'auspicata integrazione regionale – cercata da numerosi governi latinoamericani e favorita dall'Unione europea – dovrebbe propiziare un miglioramento delle infrastrutture, un aumento degli scambi interregionali e un approfondimento delle conoscenze esistenti in ogni paese sui diversi attori e soggetti politici, sociali ed economici che operano negli altri paesi;

39. ribadisce che una strategia per l'instaurazione di azioni concrete e pratiche ai fini dell'integrazione (ad esempio, strade, oleodotti e gasdotti, sviluppo del commercio interregionale) nonché una mediatizzazione dei vari attori che operano nella regione contribuirebbero a dare un impulso all'integrazione e rafforzerebbero il sentimento di appartenenza comunitaria nella regione;

40. sottolinea che per impedire il ristagno della crescita della regione e evitare il blocco dello sviluppo sostenibile occorrerebbe adottare una strategia coordinata nei settori dell'energia, dell'acqua e delle comunicazioni;

41. raccomanda ai governi dell'America latina di adottare, forti del massimo sostegno da parte dell'Unione europea in questa opera immane e alla luce di una situazione sociale difficile in un contesto economico relativamente buono, misure risolute e permanenti con investimenti nei lavori pubblici, la promozione del mercato interno, la protezione delle piccole e medie imprese, lo sviluppo del credito, il rafforzamento degli investimenti nei settori della sanità e dell'istruzione, una maggiore attenzione annessa alla disoccupazione giovanile e alla discriminazione professione in base al genere;

42. ricorda, a questo proposito, che, benché non sia facile ottenere finanziamenti sufficienti per raggiungere gli obiettivi illustrati, occorre costruire una fiscalità giusta, equa e moderna che combatta la frode fiscale, oltre a riesaminare le eccessive spese militari;

43. esorta l'Unione europea e i paesi dell'America latina che hanno popolazioni autoctone ad attuare, attraverso il rafforzamento della cooperazione, piani efficaci per combattere contro la fame, il sottosviluppo, l'analfabetismo e le malattie croniche;

44. ritiene che l’obiettivo di coesione sociale del partenariato UE/ALC potrà essere realizzato soltanto se genererà un alto livello di sviluppo e di equità nella distribuzione del reddito e della ricchezza e che tale obiettivo esiga l'assunzione di misure concrete volte alla eradicazione della povertà in consonanza con gli obiettivi del Millennio e al rafforzamento del sistema giudiziario dei paesi ALC;

45. sottolinea l'importanza della sicurezza alimentare per i paesi ALC nonché di adeguate capacità di immagazzinamento dei prodotti alimentari, al fine di fronteggiare le prossime sfide in materia di approvvigionamento alimentare;

46. invita l'UE a obbligare le società transnazionali con sede nell'UE ad applicare nei paesi ALC, quali standard minimi, gli standard ecologici e sociali stabiliti da accordi internazionali, come l'agenda per un lavoro dignitoso dell'Organizzazione internazionale del lavoro, e a non aggirare tali standard;

Meccanismi per verificare gli obiettivi ultimi del partenariato strategico

a) meccanismi istituzionali

47. raccomanda il mantenimento di vertici biennali ma sottolinea che la relazione con l'America latina non deve limitarsi ad una visione biennale, ma deve essere rafforzata mediante una visione a lungo termine;

48. propone di avviare un dialogo politico biregionale con nuove impostazioni triangolari su temi, ambiti e interessi comuni con UE-ALC-Asia, UE-ALC-Africa e UE-ALC-USA, verso uno spazio euro-atlantico formato dagli Stati Uniti, dall'America latina e dall'Unione europea;

49. ribadisce la proposta di creare una Fondazione Europa-America latina e Caraibi, i cui obiettivi principali dovrebbero tendere a contribuire a preparare i Vertici, a dare seguito alle decisioni adottate e alle linee di azione politica stabilite in detti Vertici, e a servire da forum di dialogo e di coordinamento negli intervalli tra i Vertici per l'insieme degli attori politici, economici, istituzionali, accademici e della società civile che si dedicano a rafforzare le relazioni euro-latinoamericane, compresa l'Assemblea EuroLat;

50. propone che la struttura organizzativa di tale Fondazione si ispiri, in termini analoghi, alla struttura della Fondazione Anna Lindh che si compone di un presidente e di un consiglio consultivo e che presenta al suo consiglio di amministrazione, al suo direttore a alle sue reti nazionali raccomandazioni sugli indirizzi strategici della Fondazione che vengono quindi trasmesse a tutti i livelli decisionali interessati;

51. insiste sul fatto che il bilancio di detta Fondazione deve essere limitato, ma sufficiente per consentirle di eseguire i suoi compiti, e deve derivare da un sistema di finanziamento costituito da contributi provenienti dagli Stati membri dell'Unione partecipanti, dagli Stati latinoamericani membri della Fondazione, dal bilancio dell'UE e dalle risorse proprie generate dalla Fondazione stessa o messe a sua disposizione da organismi patrocinatori legati all'area euro-latinoamericana;

52. propone di creare – con la supervisione e il coordinamento di detta Fondazione – i seguenti organismi: un Osservatorio della migrazione nell'area euro-latinoamericana, incaricato del controllo permanente e approfondito di tutte le questioni connesse ai flussi migratori in detta area; un Centro biregionale di prevenzione dei conflitti, la cui funzione sia di individuare in anticipo le cause di potenziali conflitti violenti e armati e il miglior modo per prevenirli e impedirne un'eventuale escalation; e un Centro biregionale di prevenzione delle catastrofi – in particolare dopo la drammatica situazione creatasi a Haiti e in Cile in seguito, rispettivamente, al devastante terremoto del 12 gennaio 2010 e al terremoto e allo tsunami che hanno colpito la regione il 27 febbraio 2010 – preposto ad elaborare strategie comuni nonché un sistema di allarme di emergenza per ridurre la reciproca vulnerabilità dinanzi alle calamità naturali derivanti dal cambiamento climatico o tecnologico;

53. insiste affinché si concludano gli accordi di partenariato subregionale attualmente oggetto di negoziati e deplora l'attuale blocco di alcuni di tali accordi dovuto a diversi motivi, ma avverte che, qualora emergano dissensi insanabili, si dovrebbero ricercare soluzioni alternative – senza perdere di vista la visione strategica globale – per non isolare i paesi che desiderano intensificare le loro relazioni sia politiche sia commerciali e sociali con l'UE;

54. ribadisce il sostegno dato dall'UE ai processi d'integrazione regionale e all'impostazione negoziale "da blocco a blocco" perseguita dall'UE mediante accordi di associazione, come nel caso dell'America centrale; riconosce tuttavia che i paesi che desiderano incrementare le relazioni con l'UE non dovrebbero essere svantaggiati da problemi interni nei processi di integrazione regionale, come avviene con la Comunità andina, né da decisioni sovrane delle loro parti componenti, per quanto legittime possano essere;

b) meccanismi finanziari

55. appoggia il Fondo di investimenti per l'America latina (LAIF) proposto dalla Commissione come espressione tangibile dell'impegno dell'Unione nei confronti del consolidamento dell'integrazione regionale e dell'interconnettività in America latina; prende atto dell'importo di 100 milioni di euro previsto fino all'anno 2013 a carico del bilancio comunitario, fatti salvi altri eventuali contributi supplementari e sussidi da parte degli Stati membri;

56. accoglie con favore la firma, nel novembre 2009, di un memorandum d'intesa tra la BEI e la Banca interamericana di sviluppo, e appoggia gli sforzi di finanziamento della BEI a favore di progetti in America latina, ma segnala altresì che per poter raggiungere i suoi obiettivi la BEI necessita di maggiori fondi e contributi dell'UE nonché dei suoi Stati membri;

57. rileva l'importanza dei vari strumenti finanziari dell'UE, ma insiste sulla necessità di superare l'impostazione meramente assistenziale nell'ambito della cooperazione allo sviluppo con l'America latina – passando invece a concentrare le risorse finanziarie dello Strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) sui paesi più poveri e sui gruppi più vulnerabili – nonché di istituire nuove forme di cooperazione con i paesi emergenti e a reddito medio in America latina mediante lo Strumento per i paesi industrializzati (ICI+);

58. sottolinea l'importanza e l'utilità di procedere a un'armonizzazione in materia di regolazione e sorveglianza dei vari sistemi finanziari dell'America latina onde sviluppare passerelle e convergere, nella misura del possibile, con il sistema europeo che ha ottenuto risultati concreti nell'elaborazione di modelli avanzati di sorveglianza delle entità transfrontaliere;

*

* *

59. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Vicepresidente/Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e di tutti gli Stati dell'America latina e dei Caraibi, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana, al Parlamento latinoamericano, al Parlamento centroamericano, al Parlamento andino e al Parlamento del Mercosur.

  • [1]  GU C 140 E del 16.3.2002, pag. 569.
  • [2]  GU C 296 E del 6.12.2006, pag. 123.
  • [3]  GU C 259 E del 29.10.2008, pag. 64.
  • [4]  GU C 227 del 4.9.2008, pag. 140.

PARERE DELLA COMMISSIONE PER LO SVILUPPO (17.3.2010)

destinato alla commissione per gli affari esteri

sulla strategia dell'Unione europea per le relazioni con l'America latina
(2009/2213(INI))

Relatrice per parere: Catherine Greze

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo invita la commissione per gli affari esteri, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   invita l’Unione europea e i paesi dell’America latina e dei Caraibi (paesi ALC) a migliorare il loro partenariato e i meccanismi di cooperazione, ponendo maggiore enfasi sulla difesa dei diritti umani e dei diritti politici, ambientali e sociali, inclusi i diritti culturali delle minoranze indigene; auspica un dialogo rafforzato nel settore della riforma delle istituzioni finanziarie internazionali, al fine di garantire una rappresentanza più equa dei paesi interessati; ritiene che tali misure rappresentino un prerequisito essenziale per affrontare e mitigare gli effetti della crisi economica e finanziaria;

2.   raccomanda un'impostazione strategica basata sulla costruzione delle capacità istituzionali dei paesi emergenti, che miri a contenere la polarizzazione sociale mediante lo sviluppo di capacità autonome e un sano sviluppo regionale;

3.   ritiene che l’obiettivo di coesione sociale del partenariato UE/ALC potrà essere realizzato soltanto se genererà un alto livello di sviluppo e di equità nella distribuzione del reddito e della ricchezza e che tale obiettivo esiga l'assunzione di misure concrete volte alla eradicazione della povertà in consonanza con gli obiettivi del Millennio e al rafforzamento del sistema giudiziario dei paesi ALC;

4.   esorta l'Unione europea e i paesi ALC a rafforzare il loro partenariato, in modo da poter affrontare le sfide ecologiche, e invita l’Unione a fornire il suo sostegno allo sviluppo di progetti come l'iniziativa Yasuni ITT, a condizione che non violi i diritti delle popolazioni locali;

5.   chiede di por termine ai grandi progetti minerari che non si conformano alle raccomandazioni contenute nella relazione della Banca mondiale sulle industrie estrattive e ai grandi progetti di ingegneria idraulica che non ottemperano alle raccomandazioni della Commissione mondiale sulle dighe;

6.   chiede che la lotta contro il cambiamento climatico, che colpisce più duramente le popolazioni più povere del pianeta, costituisca una priorità della strategia UE/ALC e che si proponga l’istituzione di misure essenziali basate sulla preservazione delle foreste e delle risorse naturali, nonché su un modello agricolo sostenibile facendo uso di misure agroforestali e di rimboschimento naturale, al fine di massimizzare la mitigazione dei problemi climatici e la capacità di recupero;

7.   chiede all'Unione europea e ai paesi ALC di lavorare per una posizione negoziale comune sui colloqui sul cambiamento climatico che precederanno il Vertice del Messico e di restare attenti e aperti alle proposte del Vertice mondiale dei popoli sul clima, che si terrà a Cochabamba nell'aprile 2010;

8.   sottolinea l'importanza della sicurezza alimentare per i paesi ALC nonché di adeguate capacità di immagazzinamento dei prodotti alimentari, al fine di fronteggiare le prossime sfide in materia di approvvigionamento alimentare;

9.   sottolinea la necessità di scegliere come priorità la creazione e il rafforzamento dei circuiti brevi di circolazione (passeggeri, merci, energia) nel quadro dello sviluppo delle energie rinnovabili e dell’interconnettività in seno al Fondo di investimenti per l’America latina (LAIF); sottolinea il fatto che il LAIF non dovrebbe essere incluso nel programma DCI ma ricevere una nuova linea di bilancio;

10. ribadisce il sostegno dato dall'UE ai processi d'integrazione regionale e all'impostazione negoziale "da blocco a blocco" perseguita dall'UE mediante accordi di associazione, come nel caso dell'America centrale; riconosce tuttavia che i paesi che desiderano incrementare le relazioni con l'UE non dovrebbero essere svantaggiati da problemi interni nei processi di integrazione regionale, come avviene con la Comunità andina, né da decisioni sovrane delle loro parti componenti, per quanto legittime possano essere;

11. invita l'UE a obbligare le società transnazionali con sede nell'UE ad applicare nei paesi ALC, quali standard minimi, gli standard ecologici e sociali stabiliti da accordi internazionali, come l'agenda per un lavoro dignitoso dell'Organizzazione internazionale del lavoro, e a non aggirare tali standard;

12. ritiene che gli obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG) siano tra gli obiettivi più importanti da conseguire entro il 2015, incentrandosi sugli investimenti nei paesi più poveri e sulle popolazioni più vulnerabili, e invita le due regioni a trovare una base comune prima della riunione ad alto livello sugli MDG che si terrà nel settembre 2010;

13. chiede una migliore cooperazione degli Stati e una maggiore trasparenza in materia fiscale attraverso l’introduzione di uno scambio automatico di dati e di un resoconto paese per paese;

14. chiede la firma, da parte di tutti i paesi interessati, delle convenzioni dell'OIL e in particolare della convenzione 169 sui diritti dei popoli indigeni, il riconoscimento del diritto alla proprietà collettiva di questi popoli e l’attuazione di programmi congiunti di lotta contro la discriminazione nei confronti delle donne e delle popolazioni indigene[1];

15. chiede una garanzia giuridica in merito alla salvaguardia dei servizi pubblici, in particolare per quanto riguarda l’accesso di tutti all’acqua, l’accesso gratuito all’istruzione e alla sanità nonché l’accesso del più gran numero possibile di persone al microcredito.

16. chiede la piena inclusione e partecipazione delle popolazioni interessate al processo globale di definizione e valutazione dei programmi per combattere la povertà e il cambiamento climatico, mediante un meccanismo dettagliato messo a punto congiuntamente dalle parti;

17. accoglie con favore la recente sentenza della Corte interamericana dei diritti umani sui femminicidi di Campo Algodonero in Messico, come precedente per tutta la regione; chiede ai governi dell'Unione europea, dell'America latina e dei Caraibi di utilizzare la sentenza quale orientamento per il loro futuro lavoro, garantendo la ferma condanna della violenza contro le donne con adeguati programmi di protezione, prevenzione, giustizia e finanziamento; chiede parimenti un deciso impegno per la lotta contro la violenza di genere in generale, nonché adeguati investimenti a favore della salute riproduttiva e di programmi destinati a promuovere l'uguaglianza di genere, l'educazione sessuale e l'accesso ai metodi di pianificazione familiare, conformemente alla piattaforma d'azione della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo (ICPD) del 1994.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

16.3.2010

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

16

0

12

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Thijs Berman, Michael Cashman, Corina Creţu, Véronique De Keyser, Nirj Deva, Leonidas Donskis, Charles Goerens, Catherine Greze, Eva Joly, Filip Kaczmarek, Franziska Keller, Gay Mitchell, Bill Newton Dunn, Maurice Ponga, David-Maria Sassoli, Birgit Schnieber-Jastram, Michèle Striffler, Alf Svensson, Eleni Theocharous, Ivo Vajgl, Iva Zanicchi, Gabriele Zimmer

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Proinsias De Rossa, Santiago Fisas Ayxela, Krzysztof Lisek, Miguel Angel Martínez Martínez, Cristian Dan Preda

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Jens Geier

  • [1]  I loro salari sarebbero del 17% inferiori a quelli delle popolazioni bianche, secondo un recente studio della Banca interamericana per lo sviluppo, New Century, old disparities: gender and ethnic wage gaps in Latin America, IDB Working Papers; 109, 2009,

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

17.3.2010

Esito della votazione finale

+ :

– :

0 :

54

1

9

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Gabriele Albertini, Pino Arlacchi, Bastiaan Belder, Elmar Brok, Michael Gahler, Andrzej Grzyb, Takis Hadjigeorgiou, Heidi Hautala, Richard Howitt, Anna Ibrisagic, Ioannis Kasoulides, Tunne Kelam, Nicole Kiil-Nielsen, Maria Eleni Koppa, Eduard Kukan, Vytautas Landsbergis, Krzysztof Lisek, Sabine Lösing, Ulrike Lunacek, Mario Mauro, Kyriakos Mavronikolas, Willy Meyer, Francisco José Millán Mon, Alexander Mirsky, María Muñiz De Urquiza, Annemie Neyts-Uyttebroeck, Norica Nicolai, Raimon Obiols, Kristiina Ojuland, Ria Oomen-Ruijten, Pier Antonio Panzeri, Ioan Mircea Paşcu, Alojz Peterle, Mirosław Piotrowski, Hans-Gert Pöttering, Cristian Dan Preda, Libor Rouček, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Nikolaos Salavrakos, Jacek Saryusz-Wolski, Werner Schulz, Adrian Severin, Marek Siwiec, Charles Tannock, Zoran Thaler, Inese Vaidere, Johannes Cornelis van Baalen, Geoffrey Van Orden, Kristian Vigenin

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Charalampos Angourakis, Elena Băsescu, Georgios Koumoutsakos, Barbara Lochbihler, Emilio Menéndez del Valle, Doris Pack, Vittorio Prodi, Jacek Protasiewicz, Konrad Szymański, Indrek Tarand, Alejo Vidal-Quadras, Renate Weber, Janusz Władysław Zemke

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Monica Luisa Macovei