RELAZIONE sulla relazione annuale 2009 della Banca europea per gli investimenti

22.3.2011 - (2010/2248(INI))

Commissione per i problemi economici e monetari
Relatore: George Sabin Cutaş


Procedura : 2010/2248(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0073/2011

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla relazione annuale 2009 della Banca europea per gli investimenti

(2010/2248(INI))

Il Parlamento europeo,

–       vista la relazione annuale 2009 del gruppo BEI (relazione sull’attività e sulla responsabilità di impresa, relazione finanziaria e relazione statistica),

–       vista la sua risoluzione del 6 maggio 2010 sulla relazione annuale 2008 della Banca europea per gli investimenti[1],

–       vista la sua risoluzione del 25 marzo 2009 sulle relazioni annuali 2007 della Banca europea per gli investimenti e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo[2],

–       vista la sua risoluzione del 16 giugno 2010 su UE 2020[3],

–       visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e il parere della commissione per il controllo dei bilanci (A6-0073/2011),

Il nuovo statuto della BEI

1.      accoglie con favore le modifiche introdotte dal trattato di Lisbona che consentono una maggiore flessibilità nei finanziamenti della BEI, fra l’altro: le partecipazioni azionarie a complemento delle attività ordinarie della Banca; la possibilità di istituire filiali e altri enti per disciplinare le cosiddette attività speciali e fornire servizi più ampi di assistenza tecnica; il rafforzamento del comitato di verifica;

2.      ricorda i cambiamenti introdotti dal trattato di Lisbona, che chiariscono gli obiettivi di finanziamento della BEI nei paesi terzi precisando che devono sostenere i principi generali che disciplinano l'interazione dell'UE con il resto del mondo, come sancito dall'articolo 3, paragrafo 5, del TUE, e che, nell'ambito delle condizioni di garanzia, devono contribuire agli obiettivi dell'azione esterna enunciati all'articolo 21 del TUE;

3.      è a conoscenza della richiesta di alcuni Stati membri che la BEI assuma maggiori rischi nelle sue operazioni di finanziamento, ma richiama l'attenzione sul fatto che ciò non dovrebbe compromettere il rating AAA della BEI, un fattore fondamentale per consentirle di offrire le migliori condizioni di prestito;

4.      rammenta che il compito della BEI è quello di sostenere gli obiettivi delle politiche dell’UE e che essa è responsabile dinanzi alla Corte dei conti, all’OLAF e agli Stati membri dell’Unione europea, nonché, su una base volontaria, al Parlamento europeo;

5.      raccomanda, tuttavia, che si valuti la proposta di introdurre la vigilanza regolamentare prudenziale per quanto concerne la qualità della situazione finanziaria della BEI, la precisa misurazione dei suoi risultati e il rispetto delle regole di sana gestione aziendale;

6.      propone che tale vigilanza regolamentare:

         i) sia esercitata dalla Banca centrale europea sulla base dell’articolo 127, paragrafo 6 del trattato FUE;

         ii) ovvero, in mancanza di questa possibilità e sulla base di un approccio volontario da parte della BEI, sia svolta dalla Autorità bancaria europea con o senza la partecipazione di uno o più organismi nazionali di regolamentazione o da un revisore dei conti indipendente;

7.   chiede alla Commissione di fornire al Parlamento entro il 30 novembre 2011 un'analisi giuridica sulle possibili opzioni per la vigilanza prudenziale della BEI;

8.   propone che la Commissione, in collaborazione con la BEI (considerata la qualità delle sue risorse umane e la sua esperienza nel settore del finanziamento delle grandi infrastrutture), effettui una riflessione strategica sul finanziamento degli investimenti che non escluda alcuna ipotesi, compresi sovvenzioni, liberazione di somme sottoscritte dagli Stati membri nel capitale della BEI, sottoscrizioni da parte dell'UE al capitale della BEI, prestiti, strumenti innovativi, ingegneria finanziaria adeguata a progetti di lungo termine non immediatamente redditizi, sviluppo dei sistemi di garanzia, creazione di una sezione di investimento nell'ambito del bilancio UE, consorzi finanziari tra poteri pubblici europei, nazionali e locali, e partenariati pubblico-privato;

9.   ricorda, tuttavia, i suoi avvertimenti e timori in merito al fatto che una parte della gestione della BEI di stanziamenti e programmi europei è stata esclusa dalla procedura di discarico, creando così requisiti specifici per il coordinamento tra la Commissione e la BEI e rendendo difficile disporre di un quadro d’insieme dei risultati ottenuti; ribadisce la sua richiesta alla BEI di presentare tutte le informazioni sui risultati: gli obiettivi fissati e raggiunti, i motivi di eventuali carenze e i risultati delle valutazioni effettuate; invita la Commissione a fornire informazioni dettagliate sulle procedure di coordinamento con la BEI e sulla loro efficacia;

10. invita la Commissione ad ottenere dalla BEI una dichiarazione sulle attività con importanti effetti moltiplicatori che sono garantite dal bilancio UE;

11. sottolinea che le garanzie del bilancio UE alla fine del 2009 hanno raggiunto un importo pari a 19,2 miliardi di euro per i prestiti concessi dalla BEI; sottolinea che si tratta di un importo significativo per il bilancio UE e attende una spiegazione dettagliata dei rischi connessi; ritiene che la BEI dovrebbe anche spiegare come sono utilizzati gli interessi di prestito generati da queste elevate garanzie;

12. chiede di spiegare nel dettaglio le spese amministrative della BEI a titolo del bilancio UE;

13. ribadisce la sua proposta volta a far sì che l'Unione europea possa diventare membro della BEI;

Il finanziamento della BEI nell’UE

La crisi finanziaria globale e le sue implicazioni per la BEI

14.    si compiace del fatto che la Banca si sia concentrata sui tre settori in cui l’Europa è stata colpita più duramente dalla crisi, vale a dire le piccole e medie imprese, le regioni di convergenza e l’azione per il clima;

15.    riconosce il ruolo cruciale svolto dalla BEI nel sostenere le PMI, soprattutto in tempi di crisi finanziaria e di recessione economica, e la invita a facilitare l'interazione tra il suo programma di prestiti globali e i contributi dei Fondi strutturali;

16.    sottolinea l'importanza delle PMI per l'economia europea e accoglie pertanto con favore l'aumento dei finanziamenti concessi dalla BEI alle PMI dal 2008 al 2010, che hanno raggiunto un importo complessivo di 30,8 miliardi di euro, e riconosce che tale importo supera l'importo obiettivo annuo di 7,5 miliardi di euro stabilito per tale periodo; accoglie con favore l'istituzione dello Strumento europeo di sviluppo del microcredito nel marzo 2010 con circa 200 milioni di euro di finanziamenti della Commissione e della Banca; sottolinea, tuttavia, le difficoltà incontrate dalle PMI nell'ottenere crediti e, a questo proposito, chiede alla BEI di continuare a migliorare la trasparenza delle sue attività di prestito attraverso intermediari finanziari; auspica, a tal fine, la messa a punto di condizioni di finanziamento chiare e di criteri più rigorosi in materia di efficacia del prestito per i suoi intermediari finanziari; chiede che la BEI sia tenuta a riferire annualmente sui suoi prestiti alle PMI, compresa la valutazione dell'accessibilità e dell'efficacia di questi e delle misure dirette al conseguimento di un tasso di penetrazione maggiore;

17.    raccomanda che il ruolo della BEI sia più mirato, selettivo, efficace e orientato al risultato; ritiene che, per raggiungere le piccole e medie imprese, essa debba associarsi in particolare con intermediari finanziari trasparenti e affidabili collegati all'economia locale; ritiene che, per quanto riguarda i prestiti alle PMI, la BEI dovrebbe divulgare attivamente le informazioni attraverso il suo sito web, in particolare l'importo erogato, il numero di assegnazioni effettuate, le regioni e i settori industriali che ne hanno usufruito; ritiene che debbano essere fornite anche informazioni sulle condizioni che l'intermediario finanziario dovrebbe soddisfare;

18.    valuta positivamente il fatto che l'accesso della BEI alla liquidità della BCE tramite la Banca Centrale del Lussemburgo sia stato concordato nella prospettiva di facilitare i programmi di prestito e la gestione della liquidità della BEI;

19.    osserva che l'obiettivo di convergenza della politica di coesione dell'UE costituisce una finalità principale della BEI; sottolinea il valore aggiunto delle azioni congiunte della BEI e della Commissione nel settore dell'assistenza tecnica (JASPERS), che conferiscono un sostegno e un effetto di leva finanziaria addizionali all'intervento dei Fondi strutturali;

20.    incoraggia la BEI a continuare a fornire alle regioni interessate dall'obiettivo di convergenza l'assistenza tecnica e il cofinanziamento di cui necessitano per poter assorbire una quota maggiore dei fondi a loro disposizione, in particolare per progetti in settori prioritari come quello delle infrastrutture di trasporto, e altri progetti per migliorare la crescita e l'occupazione nonché progetti che fanno parte della Strategia Europa 2020, conformemente ad elevati standard in materia sociale, ambientale e di trasparenza;

21.    invita la BEI ad allineare pienamente le sue operazioni all'obiettivo UE di transizione rapida verso un'economia a basse emissioni di carbonio e ad adottare un piano per l'eliminazione graduale del prestito per i combustibili fossili, compreso il prestito per le centrali elettriche a carbone, e per il raddoppio degli sforzi tesi ad aumentare il trasferimento di energie rinnovabili e tecnologie a basso consumo energetico;

22.    esprime preoccupazione per il fatto che la concessione e il controllo di 'prestiti globali' sono ancora poco trasparenti dal punto di vista fiscale e, per questo motivo, ritiene opportuno far sì che i beneficiari dei prestiti non sfruttino le possibilità dei paradisi fiscali e non ricorrano ad altri metodi di evasione fiscale;

23.    chiede una maggiore coerenza fra le attività della BEI e del FEI, in particolare per adeguare maggiormente l’orientamento del FEI agli obiettivi di Europa 2020, e chiede, a tal proposito, che la divisione del lavoro fra le due entità e l’uso dei rispettivi bilanci finanziari siano ottimizzati;

24.    accoglie favorevolmente la decisione del gruppo della BEI di cooperare più strettamente con la Commissione nel quadro della politica di coesione in merito a tre iniziative comuni – JESSICA, JEREMIE e JASMINE – volte a rendere la politica di coesione più efficiente ed efficace, nonché a rafforzare l'effetto di leva finanziaria dei Fondi strutturali; riconosce che la suddetta cooperazione si è rivelata utile e vantaggiosa, soprattutto nel contesto della crisi economica;

Il finanziamento della BEI dopo il 2013

25.    ritiene che sia venuto il momento di incrementare significativamente gli investimenti strategici di lungo termine in Europa con un'attenzione particolare per i settori chiave delle infrastrutture e della coesione europee; chiede a tale proposito:

         – maggiore trasparenza quanto alle attività della Banca nei confronti del Parlamento europeo,

         – una chiara assunzione di responsabilità nei confronti del Parlamento europeo da parte della BEI,

         – un uso mirato degli strumenti finanziari;

26.    esorta la BEI a sviluppare una propria strategia operativa post 2013, in linea con la strategia Europa 2020;

27.    reputa che la Strategia Europa 2020 adotti un approccio interessante e positivo nei confronti degli strumenti finanziari; chiede alla BEI e alla Commissione che, per rafforzare la loro efficacia, tengano presenti i seguenti obiettivi: semplificare le procedure e ottimizzare i fattori moltiplicatori e l’effetto catalizzatore del gruppo BEI per attrarre investitori del settore pubblico e privato;

28.    invita la BEI a continuare ad attribuire alle iniziative congiunte con la Commissione un ruolo importante nel contesto della sua collaborazione con la Commissione, soprattutto per quanto concerne la politica di coesione; riconosce che tali iniziative svolgono la funzione di catalizzatori di ulteriore sviluppo, in relazione, tra l'altro, alla preparazione del prossimo periodo di programmazione post 2013;

29.    esorta la BEI a stabilire un elenco di priorità nei suoi progetti d'investimento, utilizzando metodologie quali l'analisi costi-benefici, al fine di ottenere il massimo effetto moltiplicatore possibile sul PIL;

30.    sostiene i responsabili d'investimenti di alta qualità come la BEI, soprattutto in considerazione della sua esperienza nell’utilizzazione di strumenti innovativi come il meccanismo di finanziamento strutturato, il meccanismo di finanziamento con condivisione dei rischi (RSFF) e il meccanismo europeo per i trasporti puliti (ECTF);

31.    incoraggia ad estendere l'integrazione tra i contributi dell'UE e i prestiti della BEI quale mezzo per aumentare l'effetto di leva finanziaria delle risorse disponibili, a condizione che i nuovi strumenti finanziari siano intelligenti, integrati e flessibili;

32.    ritiene che l'ampia esperienza nella creazione e nell'utilizzo di strumenti finanziari acquisita durante l'attuale periodo di programmazione dovrebbe consentire alla Commissione e alla BEI di andare oltre l'attuale ambito di applicazione e impiego di tali strumenti e di innovare, ampliando la gamma dei prodotti offerti;

33.    è del parere che siano necessari obiettivi chiari e distinti e quadri giuridici per le obbligazioni emesse dalla BEI per il proprio finanziamento, nonché per futuri "project bond";

34.     rileva il fatto che la BEI si finanzia mediante la proficua emissione di obbligazioni ordinarie garantite da tutti gli Stati membri dell'UE;

35.    accoglie con favore l'idea di "project bond" volti a migliorare il rating del credito delle obbligazioni emesse dalle società stesse nel quadro della Strategia Europa 2020 e utilizzati per finanziare le infrastrutture europee dei trasporti, dell'energia e delle TI e per rendere l'economia più ecologica; ritiene che tali emissioni di "project bond" avrebbero un impatto positivo sulla disponibilità di capitale per investimenti sostenibili a favore della crescita e dell’occupazione integrando gli investimenti nazionali e del Fondo di coesione; ritiene che tale strumento dovrebbe migliorare il rating del credito di progetti selezionati e attrarre finanziamenti privati ​​per integrare gli investimenti nazionali e del Fondo di coesione;

36.    chiede pertanto alla Commissione e alla BEI di presentare proposte concrete per realizzare 'project bond'; sottolinea che il Parlamento deve essere pienamente associato nella realizzazione di tali strumenti e chiede che sia tenuta presente la possibilità di utilizzare il bilancio UE nel prossimo quadro finanziario pluriennale come primo ammortizzatore di rischio perdite soggetto a massimale, con la BEI come finanziatore subordinato;

37.    ritiene che vi sia una chiara necessità di un ulteriore sostegno da parte della BEI nei seguenti settori: PMI, finanziamento intermedio e infrastrutture nonché altri progetti chiave volti a migliorare la crescita e l’occupazione, quali parte della Strategia Europa 2020;

38.    esorta la BEI a investire nel trasporto merci nel settore ferroviario europeo così come in altre reti transeuropee di trasporto merci concentrandosi sui porti del Mediterraneo, del Mar Nero e del Mar Baltico, al fine di collegarli definitivamente ai mercati europei;

39.     invita la BEI a fornire maggior sostegno alla realizzazione della rete TEN-T, al fine di generare un effetto di leva finanziaria per maggiori investimenti, sia pubblici che privati; è del parere che anche in questo caso i "project bond" possano costituire uno strumento d'investimento complementare alla dotazione di bilancio prevista nel fondo TEN-T; esorta a concentrare i futuri investimenti sulle sezioni transfrontaliere della rete TEN-T al fine di ottimizzare il valore aggiunto europeo generato;

40.    esorta la BEI a investire nel gasdotto Nabucco e in altri importanti progetti TEN-E che consentiranno di far fronte alla domanda futura di energia dell’UE, diversificando l’insieme dei paesi fornitori dell’Europa, migliorando il mix delle politiche dell’UE e contribuendo a far fronte agli impegni ambientali dell’Unione;

Finanziamenti BEI al di fuori dell’UE

Il ruolo della BEI nei paesi candidati all’adesione

41.    reputa che, nell'ambito delle sue attività nei paesi candidati all'adesione, la BEI dovrebbe accordare maggiore attenzione alle misure di efficienza energetica, all'energia rinnovabile e all'infrastruttura ambientale, nonché alle TEN e TEN-E e ai PPP, conformemente ad elevati standard sociali, di trasparenza e ambientali, e che, in linea con gli obiettivi climatici dell'UE, dovrebbe dare priorità ai modi sostenibili di trasporto, in particolare quello ferroviario;

42.    ritiene che la BEI dovrebbe fornire assistenza tecnica ai paesi candidati all’adesione, come previsto dal nuovo articolo 18 dello statuto della Banca;

Il ruolo della BEI nello sviluppo

43.    accoglie con favore i cambiamenti introdotti dal trattato di Lisbona all'articolo 209 CE (da considerarsi in combinato disposto con l'articolo 208 CE) che dispone che la BEI deve contribuire, alle condizioni previste dal suo statuto, all'attuazione delle misure necessarie a promuovere gli obiettivi della politica di cooperazione allo sviluppo dell'Unione;

44.    ricorda che la strategia e le operazioni di finanziamento della BEI dovrebbero contribuire ai principi generali che guidano l'azione esterna dell'Unione, di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea, all'obiettivo di sviluppare e consolidare la democrazia e lo Stato di diritto, all'obiettivo di rispettare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali e al rispetto degli accordi ambientali internazionali di cui l'Unione europea o i suoi Stati membri sono parti; ricorda che in tutte le varie fasi di ciascun progetto la BEI deve garantire la conformità con le disposizioni della convenzione di Århus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale;

45.    si compiace delle conclusioni del Comitato direttivo dei saggi quanto alla necessità di esaminare la questione dello sviluppo di una "piattaforma europea per la cooperazione esterna e lo sviluppo"; esorta tuttavia la BEI e altre istituzioni europee a valutare attentamente la fattibilità di questo nuovo approccio e le sue implicazioni a lungo termine per l'efficacia dell'azione esterna complessiva dell'UE, al fine di evitare che le politiche e gli obiettivi generali di sviluppo vengano indeboliti dalla creazione di strumenti senza alcuna valutazione preliminare degli obiettivi e delle priorità cui contribuiranno;

46.    accoglie con favore la nuova decisione proposta che dovrebbe rafforzare le capacità della BEI di sostenere gli obiettivi dell'UE in materia di sviluppo, sostituire gli obiettivi regionali con obiettivi orizzontali di alto livello e definire linee guida operative per ogni regione, nel quadro del mandato esterno; ribadisce la necessità di stabilire chiare priorità, tra cui l'energia rinnovabile, le infrastrutture urbane, lo sviluppo dei comuni e le istituzioni finanziarie di proprietà locale;

47.    raccomanda le seguenti misure per rafforzare il ruolo della BEI nello sviluppo:

(a)    assegnazione di una quantità maggiore di personale specializzato in questioni di sviluppo e di paesi in via di sviluppo, nonché aumento della presenza locale di personale nei paesi terzi,

(b)    aumento della percentuale di partecipazione degli attori locali ai progetti,

(c)    attribuzione di ulteriore capitale al settore dei progetti destinati allo sviluppo,

(d)    attribuzione di ulteriori sovvenzioni,

(e)    esame della possibilità di raggruppare le attività della BEI nei paesi terzi in un’unica entità separata;

48.    raccomanda che la BEI si concentri su investimenti in progetti di energie rinnovabili nei paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione per l'Africa subsahariana;

Cooperazione fra la BEI e le istituzioni finanziarie internazionali, regionali e nazionali

49.    riconosce che la cooperazione fra la BEI, le banche multilaterali di sviluppo, le banche per lo sviluppo regionale, le agenzie europee bilaterali di sviluppo e le istituzioni finanziarie pubbliche e private dei paesi in via di sviluppo dovrebbe essere aumentata a sostegno delle politiche dell’Unione europea;

50.    reputa che sia necessaria una maggiore cooperazione, alle stesse condizioni e su base di reciprocità, con le istituzioni finanziarie regionali e nazionali, per garantire un uso più efficace delle risorse e andare incontro alle specifiche esigenze locali;

51.    incoraggia la firma del memorandum d'intesa in fase di negoziazione fra la BEI, la BERS e la Commissione per rafforzare la cooperazione in tutti i paesi in cui operano congiuntamente al di fuori dell'UE nel duplice intento di rendere le loro politiche in materia di prestiti coerenti tra loro e con gli obiettivi delle politiche UE, quali la coesione sociale e la protezione ambientale;

Centri finanziari offshore

52.    invita la BEI a definire chiare condizioni di finanziamento per gli intermediari finanziari e a riferire sui progressi compiuti in termini di trasparenza e di maggiore assunzione di responsabilità, in particolare quando si tratta di prestiti erogati tramite intermediari finanziari; ritiene che la BEI debba aggiornare e rendere più rigorosa la sua politica sui centri finanziari offshore, andando oltre le attuali condizioni uniformi degli elenchi OCSE e tenendo conto di tutte le giurisdizioni che potrebbero consentire elusione o evasione fiscale;

53.    ritiene che non sia sufficiente basarsi sull'elenco dell'OCSE dei centri finanziari offshore e che dovrebbero essere tenuti in considerazione tutti gli elenchi riconosciuti a livello internazionale fino a quando l'UE non avrà stabilito un proprio elenco; ritiene, tuttavia, che la BEI dovrebbe procedere a una valutazione e a un monitoraggio indipendenti delle giurisdizioni competenti non cooperative e pubblicarne periodicamente i risultati che dovrebbero integrare le analisi degli elenchi di riferimento internazionali e dell'UE;

54.    è del parere che la BEI non debba partecipare ad operazioni attuate tramite una giurisdizione non cooperativa, individuata dall'OCSE, dal GAFI o da altri organismi internazionali pertinenti, come pure nell'ambito della propria attività indipendente di valutazione e monitoraggio;

55.    ritiene che la BEI dovrebbe applicare la sua politica aggiornata e pubblica su giurisdizioni non cooperative/centri finanziari offshore in modo molto rigoroso, al fine di assicurare che le sue operazioni di finanziamento non contribuiscano ad alcuna forma di evasione fiscale o di riciclaggio del denaro;

56.    chiede alla BEI di includere nella sua relazione annuale al Parlamento europeo informazioni dettagliate sull'attuazione della sua politica sui centri finanziari offshore, riferendo in particolare il numero di domande respinte per non conformità e il numero di trasferimenti richiesti ed effettuati per garantire la conformità;

57.    invita la BEI a promuovere ulteriormente la comunicazione proattiva e tempestiva delle informazioni relative ai progetti, ivi comprese le proprie valutazioni degli impatti del progetto sugli aspetti ambientali e sociali, i diritti umani e lo sviluppo, le relazioni di monitoraggio e le relazioni di valutazione ex post;

58.    incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché alla Banca europea per gli investimenti, al gruppo della Banca mondiale, a tutte le banche di sviluppo regionale e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

PARERE della commissione per il controllo dei bilanci (1.3.2011)

destinato alla commissione per i problemi economici e monetari

sulla relazione annuale 2009 della Banca europea per gli investimenti
(2010/2248(INI))

Relatore per parere: Jean-Pierre Audy

SUGGERIMENTI

La commissione per il controllo dei bilanci invita la commissione per i problemi economici e monetari, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ritiene che sia venuto il momento di incrementare significativamente gli investimenti strategici di lungo termine in Europa con un'attenzione particolare per i settori chiave delle infrastrutture e della coesione europee; a tale proposito, chiede:

     –  maggiore trasparenza quanto alle attività della Banca nei confronti del Parlamento europeo,

     –  una chiara assunzione di responsabilità nei confronti del Parlamento europeo da parte della BEI,

     –  un uso mirato degli strumenti finanziari;

2.  sostiene gli attori di investimenti di qualità come la BEI in virtù soprattutto della sua esperienza nell’utilizzazione di strumenti innovativi come il meccanismo di finanziamento strutturato, il meccanismo di finanziamento con condivisione dei rischi (MFPR) e il meccanismo europeo per i trasporti puliti (ECTF);

3.  sostiene l’assoluta necessità per la BEI di conservare il suo rating AAA;

4.  chiede nuovamente che la BEI sia sottoposta a un controllo prudenziale di regolamentazione per vigilare sulla qualità della sua situazione finanziaria, sull’esatta misura dei suoi risultati e sul rispetto delle norme di buone prassi professionali;

5.  propone che tale controllo di regolamentazione sia:

          i) effettuato dalla Banca centrale europea sulla base dell’articolo 127, paragrafo 6 del trattato FUE;

          ii) ovvero, in mancanza e sulla base di un approccio volontario da parte della BEI, condotto dalla Autorità bancaria europea con o senza la partecipazione di uno o più organismi nazionali di regolamentazione o da un revisore dei conti indipendente;  

6.  chiede alla Commissione di fornire al Parlamento entro il 30 novembre 2011 un'analisi giuridica sulle possibili opzioni per un controllo prudenziale della BEI;

7.  propone che la Commissione, in collaborazione con la BEI, tenuto conto della qualità delle sue risorse umane e della sua esperienza nel settore del finanziamento delle grande infrastrutture, effettui una riflessione strategica sul finanziamento degli investimenti che non escluda alcuna ipotesi: sovvenzioni, liberazione di somme sottoscritte dagli Stati membri nel capitale della BEI, sottoscrizioni da parte dell'Unione europea al capitale della BEI, prestiti, strumenti innovativi, ingegneria finanziaria adeguata nei progetti di lungo termine non immediatamente redditizi, sviluppo dei sistemi di garanzia, creazione di una sezione di investimento in seno al bilancio dell’Unione, consorzi finanziari tra pubblici poteri europei, nazionali e locali, partenariati pubblico-privato, ecc.

8.  ricorda, tuttavia, i suoi avvertimenti e timori per il fatto che una parte della gestione della BEI in relazione a stanziamenti e programmi europei è stata esclusa dalla procedura di discarico, creando prescrizioni specifiche per il coordinamento tra la Commissione e la BEI e rendendo difficile disporre di un quadro d’insieme dei risultati ottenuti; ribadisce la sua richiesta alla BEI di presentare tutte le informazioni sui risultati: gli obiettivi fissati e raggiunti, i motivi di possibile deviazione e i risultati delle valutazioni effettuate; invita la Commissione a fornire informazioni dettagliate sulle procedure di coordinamento con la BEI e sulla loro efficacia;

9.  invita la Commissione ad ottenere da parte della BEI una dichiarazione sulle attività con importanti effetti moltiplicatori che sono garantite dal bilancio europeo;

10. sottolinea che le garanzie del bilancio UE alla fine del 2009 hanno raggiunto un importo pari a 19,2 miliardi di euro per prestiti concessi dalla BEI; sottolinea che tale importo non è trascurabile per il bilancio UE e attende una spiegazione dettagliata sull'eventuale rischio; ritiene che la BEI dovrebbe anche spiegare il finanziamento degli interessi in prestito risultante da questo elevato importo di garanzie;

11. chiede di spiegare nel dettaglio l’onere amministrativo che la BEI ha ricevuto dal bilancio UE;

12. accoglie con favore i cambiamenti introdotti dal trattato di Lisbona all'articolo 209 CE, in combinato disposto con l'articolo 208 CE, che dispone che la BEI deve contribuire, alle condizioni previste dal suo statuto, all'attuazione delle misure necessarie a promuovere gli obiettivi della politica di cooperazione allo sviluppo dell'Unione;

13. ricorda che la strategia e le operazioni di finanziamento della BEI dovrebbero contribuire ai principi generali che guidano l'azione esterna dell'Unione, di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea, all'obiettivo di sviluppare e consolidare la democrazia e lo stato di diritto, all'obiettivo di rispettare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali e al rispetto degli accordi ambientali internazionali di cui la Comunità europea o i suoi Stati membri sono parti; ricorda che in tutte le varie fasi del progetto la BEI deve garantire la conformità con le disposizioni della convenzione di Århus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale;

14. raccomanda che il ruolo della BEI sia più mirato, selettivo, efficace e orientato al risultato; ritiene che, per raggiungere le piccole e medie imprese, essa debba associarsi in particolare con intermediari finanziari trasparenti e affidabili collegati all'economia locale; ritiene che, per quanto riguarda i prestiti per le PMI, la BEI dovrebbe attivamente divulgare le informazioni attraverso il suo sito Internet, in particolare l'importo erogato, il numero delle assegnazioni effettuate finora, le regioni e il settore industriale oggetto dell'esborso; ritiene che debbano essere fornite anche le informazioni sulle condizioni che l'intermediario finanziario dovrebbe soddisfare;

15. chiede alla BEI di remunerare, al tasso medio di remunerazione delle garanzie osservato sul mercato finanziario, la garanzia che l'Unione europea prevede in caso di perdite derivanti da prestiti e garanzie a favore di progetti realizzati al di fuori dell'Unione; ritiene che la garanzia che l'Unione mette a disposizione della BEI, e la sua remunerazione, dovrebbero essere sottoposte al controllo della Corte dei conti;

16. ribadisce la sua proposta volta a far sì che l'Unione europea possa diventare membro della BEI;

17. invita la BEI a definire chiare condizioni di finanziamento per gli intermediari finanziari e a riferire sui progressi compiuti in termini di trasparenza e di maggiore assunzione di responsabilità, in particolare quando si tratta di prestiti tramite intermediari finanziari; ritiene che la BEI debba aggiornare e rendere più rigorosa la sua politica sui centri finanziari offshore, andando oltre le attuali condizioni uniformi degli elenchi OCSE e tenendo conto di tutte le giurisdizioni che potrebbero consentire elusione o evasione fiscale.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

28.2.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

19

2

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marta Andreasen, Jean-Pierre Audy, Inés Ayala Sender, Zigmantas Balčytis, Andrea Češková, Jorgo Chatzimarkakis, Martin Ehrenhauser, Jens Geier, Gerben-Jan Gerbrandy, Ingeborg Gräßle, Iliana Ivanova, Bogusław Liberadzki, Monica Luisa Macovei, Søren Bo Søndergaard

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Zuzana Brzobohatá, Derk Jan Eppink, Christofer Fjellner, Edit Herczog, Ivailo Kalfin, Derek Vaughan

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

László Surján

.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

16.3.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

32

0

4

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Burkhard Balz, Sharon Bowles, Udo Bullmann, Pascal Canfin, Nikolaos Chountis, George Sabin Cutaş, Rachida Dati, Leonardo Domenici, Derk Jan Eppink, Diogo Feio, Vicky Ford, Ildikó Gáll-Pelcz, José Manuel García-Margallo y Marfil, Jean-Paul Gauzès, Sven Giegold, Sylvie Goulard, Liem Hoang Ngoc, Wolf Klinz, Philippe Lamberts, Astrid Lulling, Íñigo Méndez de Vigo, Ivari Padar, Antolín Sánchez Presedo, Olle Schmidt, Edward Scicluna, Peter Simon, Peter Skinner, Theodor Dumitru Stolojan, Ivo Strejček, Marianne Thyssen, Corien Wortmann-Kool

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Sophie Auconie, Elena Băsescu, Saïd El Khadraoui, Danuta Jazłowiecka, Olle Ludvigsson, Thomas Mann, Sirpa Pietikäinen, Catherine Stihler