RELAZIONE su "Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare"

13.4.2011 - (2010/2156(INI))

Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore: Marie-Thérèse Sanchez-Schmid

Procedura : 2010/2156(INI)
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A7-0143/2011
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A7-0143/2011
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

su "Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare"

(2010/2156(INI))

Il Parlamento europeo,

–      visto l'articolo 167 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–      vista la Convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'istruzione, la scienza e la cultura del 20 ottobre 2005 sulla protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali[1],

–      vista la decisione 2006/515/CE del Consiglio, del 18 maggio 2006, relativa alla conclusione della convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali[2],

–      vista la direttiva 2010/13/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 marzo 2010, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi (direttiva sui servizi di media audiovisivi)[3],

–      vista la decisione n. 1855/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, che istituisce il programma Cultura (2007 – 2013)[4],

–      vista la decisione n. 1718/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, relativa all'attuazione di un programma di sostegno al settore audiovisivo europeo (MEDIA 2007)[5],

–      vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sui contenuti creativi online nel mercato unico del 3 gennaio 2008 (COM(2007)0836),

–      vista la propria risoluzione del 5 maggio 2010 su ”Europeana – prossimi passi”[6],

–      vista la sua risoluzione del 19 febbraio 2009 sull'economia sociale[7],

–      vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sull'agenda europea della cultura in un mondo in via di globalizzazione[8],

–      vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sulle industrie culturali in Europa[9],

–      vista la sua risoluzione del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti[10],

–      viste le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 sulla cultura come catalizzatore per la creatività e per l'innovazione[11],

–      vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 intitolata "Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),

–      vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 30 giugno 2010, intitolata "L'Europa, prima destinazione turistica mondiale – un nuovo quadro politico per il turismo europeo" (COM(2010 )0352),

–      vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, del 26 agosto 2010, intitolata "Un'agenda digitale europea" (COM(2010)245/2),

–      vista la comunicazione della Commissione del 19 ottobre 2009 intitolata"Il diritto d'autore nell'economia della conoscenza" (COM(2009) 0532),

–      visto il Libro verde della Commissione del 27 aprile 2010 intitolato "Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare" (COM(2010)0183),

–      visto l'articolo 48 del regolamento,

–      vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione nonché i pareri della commissione per il commercio internazionale, la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione giuridica (A7-0143/2011),

A.    considerando che le industrie culturali e creative (ICC) sono caratterizzate da una duplice natura, non solo economica, contribuendo allo sviluppo economico in termini di occupazione, crescita economica e creazione di ricchezza, ma anche culturale, grazie alle attività di integrazione sociale e culturale degli individui nella società, partecipando alla promozione dei valori e delle identità culturali oltre che all'elaborazione di un patrimonio culturale europeo,

B.    considerando che questa duplice natura la distingue dagli altri tipi di industria, è essenziale tener conto della messa in opera di politiche e misure specifiche,

C.    considerando che tale specificità è riconosciuta e promossa dall'Unione europea sulla scena internazionale, avendo quest'ultima adottato una politica di conservazione delle cooperazioni culturali all'OMC e ratificato la Convenzione dell'Unesco,

D.    considerando l'Accordo generale sul commercio dei servizi (GATS) e la facoltà prevista dal testo di attuare politiche dirette a tutelare la diversità culturale, sistematicamente applicata dall'UE e dai suoi Stati membri,

E.    considerando che è necessario, in conformità dell'articolo 167, paragrafo 4, del TFUE, integrare la cultura con le altre politiche europee sia interne sia esterne, ed essere particolarmente attenti a tale riguardo, nel contesto attuale della globalizzazione, alla protezione e alla promozione della diversità delle espressioni culturali,

F.    considerando che la Convenzione dell'Unesco riconosce l'importanza del ruolo delle ICC per produrre, distribuire e garantire l'accesso all'ampia gamma di beni e servizi culturali, e incoraggia la cooperazione internazionale,

G.    considerando il sostegno che gli Stati membri sono chiamati a riconoscere alla cultura e alla creatività come fattori fondamentali a salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, da tutelare e conservare per favorire processi identitari, e per l'innalzamento del livello culturale dei cittadini,

H.    considerando che le industrie culturali e creative svolgono nell'Unione europea un importante ruolo di promozione della diversità culturale e linguistica, del pluralismo e della coesione sociale e territoriale ma anche di democratizzazione dell'accesso alla cultura e alla promozione del dialogo interculturale nell'UE,

I.     considerando che la diversità culturale dell'Europa e, in particolare il suo ricco patrimonio di lingue e culture regionali, costituisce una materia prima insostituibile per le ICC,

J.     considerando che occorre prestare particolare attenzione alle specificità culturali e linguistiche nel dibattito sulla creazione di un mercato unico del settore dei contenuti creativi,

K.    considerando che le ICC sono laboratori per l'innovazione artistica, tecnica e di gestione e che consentono una più ampia circolazione di opere e di artisti a livello europeo e internazionale,

L.    considerando la valorizzazione del comparto delle ICC e la sua visibilità, assicurate da varie iniziative sostenute dal Parlamento europeo e dal Consiglio d'Europa, come ad esempio il Premio Europa, il Premio LUX e gli Itinerari culturali,

M.   considerando che le ICC hanno un ruolo nel mantenimento di competenze e di abilità peculiari, preziose e uniche, frutto della fusione tra creatività contemporanea ed esperienza antica e che, specialmente in alcuni settori come ad esempio la moda, l'orologeria e la gioielleria, la competenza manuale e le conoscenze di operai, artigiani o creatori sono alla base della reputazione e del successo mondiale delle industrie europee del settore,

N.    considerando che gli artisti non dispongono al momento di uno statuto legale a livello europeo che tenga conto della specificità delle loro attività e della loro carriera, in particolar modo in materia di mobilità, di condizioni di lavoro e di protezione sociale,

O.    considerando che le ICC, che rappresentano 5 milioni di posti di lavoro e il 2,6% del PIL dell'Unione, sono uno dei principali motori di crescita dell'UE in quanto creano nuovi posti di lavoro, svolgono un ruolo centrale nelle catene globali del valore, danno impulso all'innovazione, generano valore aggiunto come fattore di coesione sociale e fungono da efficace strumento per combattere l'attuale recessione,

P.    considerando l'influenza che le ICC esercitano su pressoché ogni altro settore economico, a cui forniscono elementi di innovazione, determinanti per la competitività, specialmente in relazione alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione,

Q.    considerando che queste industrie costituiscono un volano per l'economia nell'era digitale contribuendo in misura significativa all'innovazione e allo sviluppo delle nuove TIC e partecipano alla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020,

R.    considerando che le ICC possono creare ricchezza e occupazione, purché dispongano di mezzi per essere competitive rispetto alle ICC dei paesi terzi nell'ambito di una strategia europea di concorrenza internazionale,

S.    considerando che alcune persone impegnate nelle industrie culturali e creative lavorano in proprio,

T.    considerando che le ICC sono un mercato in crescita nell'UE e un settore che ha le potenzialità per diventare leader del mercato mondiale,

U.    considerando che lo sviluppo del commercio di beni e servizi culturali e creativi costituisce un pilastro fondamentale per la cultura, lo sviluppo e la democrazia,

V.    considerando che la creatività dipende dall'accesso al sapere, alle opere e ai contenuti creativi esistenti,

W.   considerando che il ruolo svolto dai contenuti culturali nell'economia digitale è fondamentale, e che la crescita digitale dell'Europa in futuro dipenderà da un'offerta di contenuti culturali articolati e di qualità,

X.    considerando che l'era digitale dischiude a queste industrie nuove prospettive instaurando nuovi modelli economici che consentono ai consumatori di accedere a un'offerta diversificata e di qualità,

Y.    considerando che l'industria dei contenuti si sta impegnando notevolmente per sviluppare offerte legali di contenuti culturali online e che tutte le parti interessate devono unirsi per sensibilizzare il pubblico sulle offerte legali esistenti di contenuti online,

Z.    considerando che quotidiani e riviste sono componenti essenziali dell'industria culturale e forniscono un panorama dei media europei diversificato e pluralistico,

AA. considerando che l'era digitale pone delle sfide alla sostenibilità dei settori tradizionali di queste industrie, inclusa l'editoria, la vendita e la stampa,

AB. considerando che lo sviluppo delle ICC europee necessita di un sistema moderno, accessibile e giuridicamente sicuro per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale (DPI);

AC. considerando che è fondamentale garantire l'educazione artistica e culturale dei cittadini e rispettare la creazione per sviluppare la creatività, la conoscenza delle arti, della cultura, del patrimonio culturale e della diversità culturale dell'Unione, l'istruzione dovrebbe estendersi all'insegnamento non solo dei diritti digitali ma anche dei doveri, al fine di promuovere una migliore comprensione e il rispetto dalle opere protette da DPI,

AD. considerando che i progressi tecnologici nelle TIC non possono modificare in alcun modo l'esigenza fondamentale di tutelare i DPI,

AE.  considerando che una maggiore conformità con il quadro giuridico esistente a protezione di tali diritti, nonché le riforme riguardanti, tra l'altro, la semplificazione delle procedure di concessione di licenze nel settore culturale, sono necessarie al fine di sfruttare appieno le nuove possibilità offerte, garantendo nel contempo un equilibrato sistema di tutela dei diritti che tenga conto degli interessi sia dei creatori che dei consumatori,

AF.  considerando che un moderno sistema del marchio dell'Unione è fondamentale per tutelare i valori rappresentati dagli investimenti delle aziende europee in materia di design, creazione e innovazione,

AG. considerando che occorre garantire investimenti strategici a favore delle ICC, in particolare mediante l'accesso a finanziamenti adatti alle loro specificità e ai loro bisogni affinché esse possano dinamizzare appieno l'economia europea,

AH. considerando l'importante ruolo svolto dalle ICC nello sviluppo di poli di creatività a livello locale e regionale, che consentono una maggiore attrattiva territoriale, la creazione e lo sviluppo di imprese e posti di lavoro radicati nel tessuto economico locale e regionale, che favoriscono l'attrattiva turistica, la creazione di nuove imprese e la diffusione di questi territori,e che promuovono il settore culturale e artistico, nonché la preservazione, la promozione e la valorizzazione dell'eredità culturale europea, grazie a varie reti come le autorità regionali e locali,

AI.   considerando in particolare lo Strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI) e il suo piano di azione regionale (RIP), approvato e finanziato per il 2011-2013,

AJ.  considerando l'opportunità di valorizzare il ruolo dell'Alleanza europea delle industrie creative,

Il ruolo propulsivo delle industrie culturali e creative nell'Unione europea

1.     sottolinea la necessità di analizzare le industrie culturali e creative e le conseguenze delle loro attività sull'economia europea, identificandole, definendole e descrivendole filiera per filiera, al fine di mettere in evidenza ciascuna specificità, di meglio comprenderne obiettivi e difficoltà e mettere in atto misure più efficaci;

2.     invita la Commissione a proseguire i suoi sforzi per una migliore definizione delle ICC, nell'ottica di analizzare in profondità il loro impatto sulla crescita a lungo termine e sulla competitività internazionale nonché di favorire un più ampio riconoscimento delle specificità del settore;

3.     invita gli Stati membri a un impegno forte per la salvaguardia e il sostegno del proprio patrimonio culturale, riconoscendo che la condizione per lo sviluppo delle ICC è rappresentata da un'economia duale, in cui convivono investimenti pubblici e privati;

4.     ritiene che le ICC debbano essere il fulcro di una nuova agenda politica europea in linea con i fabbisogni economici del settore e nella prospettiva indotta dai cambiamenti digitali, e che il futuro programma "Cultura" debba adeguare i fabbisogni del settore culturale e creativo all'era digitale, attraverso un approccio più pragmatico e più globale;

5.     riconosce che le ICC hanno un grande potere sinergico, quali propulsori di innovazione economica e sociale in numerosi altri settori dell'economia;

6.     invita la Commissione a continuare a impegnarsi per sostenere, promuovere e incentivare il quadro della cultura e della creatività favorendo un sistema più elaborato di cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni dell'UE, basato sulla condivisione delle esperienze riguardanti le prassi migliori, e raccomanda alla Commissione di coinvolgere le autorità locali e regionali nel processo di accompagnamento del Libro verde, in linea con il principio di sussidiarietà;

7.     chiede alla Commissione di pervenire alla stesura di un Libro bianco, in considerazione della sempre crescente importanza delle ICC, nonché con l'obiettivo di rafforzare questo settore di strategica rilevanza per il conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020;

Istruzione, formazione e sensibilizzazione

8.     incoraggia gli Stati membri e la Commissione europea a promuovere l'educazione artistica e culturale (con una particolare attenzione alla creatività) per tutte le fasce d'età, dall'insegnamento primario all'insegnamento superiore e/o professionale, e a sviluppare la capacità imprenditoriale dei creativi, anche nel quadro della formazione lungo tutto l'arco della vita, per la sua funzione, in particolare, volta alla sensibilizzazione alla creatività e all'insegnamento di un corretto uso delle TIC e del rispetto della proprietà intellettuale;

9.     sottolinea i vantaggi derivanti da un'istruzione che abbini conoscenza teorica della storia della civiltà e della tecnica, da un lato, con la creazione artistica applicata e la gestione del bene culturale, dall'altro, nelle imprese, nei laboratori, e in altri ambiti in modo da accrescere le qualifiche sul piano sia teorico sia pratico;

10.   sottolinea l'importanza di programmi educativi incentrati sulla formazione professionale, lo sviluppo di idee e la narrazione di storie, le capacità informatiche, tecniche, imprenditoriali e commerciali, comprendenti l'utilizzo delle reti sociali, e le competenze dei lavoratori;

11.   pone in rilievo le potenzialità di intensa cooperazione e dialogo fra ICC, università, centri di ricerca, scuole d'arte e istituti d'arte nel fornire programmi congiunti di formazione e opportunità di apprendimento permanente;

12.   chiede alla Commissione e agli Stati membri l'urgente riconoscimento europeo dei titoli professionali nel settore delle ICC, la promozione della mobilità degli studenti e dei docenti e il potenziamento di stage formativi e professionali degli artisti e dei creativi;

13.   invita la Commissione a sollecitare gli Stati membri a completare il quadro del riconoscimento dei titoli professionali e dei percorsi formativi anche nell’ambito delle nuove competenze richieste dal comparto delle industrie culturali e della creazione;

14.   chiede alla Commissione di promuovere ricerche e programmi di partenariato congiunti tra le ICC e il settore dell'istruzione e della formazione, nonché della formazione permanente, al fine di favorire l'applicazione delle nuove tecniche e dei nuovi strumenti creativi al settore dell'apprendimento, di rafforzare la formazione lungo tutto l'arco della vita segnatamente attraverso il Fondo sociale europeo, in considerazione del fatto che tale settore è in forte mutazione tecnologica, e viceversa di incoraggiare l'innovazione nelle ICC attraverso la ricerca e l'insegnamento;

15.   chiede agli Stati membri di promuovere la disponibilità di formazione alla gestione, agli affari e all'imprenditorialità specificamente destinate ai professionisti delle ICC, onde fornire loro le capacità di comunicazione e di imprenditorialità richieste in un contesto socioeconomico in continua mutazione; rileva la positiva esperienza formativa e gestionale sviluppata nel campo audiovisivo dal programma MEDIA e auspica che anche il programma CULTURA si doti di strumenti analoghi;

16.   propone la creazione di nuovi progetti pilota nel quadro del programma Erasmus ed Erasmus giovani imprenditori per permettere una maggiore collaborazione tra università ed imprese del settore creativo e culturale;

17.   sottolinea la necessità di trasmettere le tecniche e il know-how come pure l'utilità di rafforzare l'apprendimento e di istituire programmi di formazione professionale dedicati al settore culturale e creativo, di migliorare l'utilizzo dei programmi e piani di studio, impartendo un insegnamento pluridisciplinare e insistendo sulla cooperazione e i partenariati tra gli istituti di istruzione, gli studenti, i professionisti del settore culturale e creativo, le imprese di qualsiasi dimensione, incluso il settore pubblico e il settore privato, gli artigiani e gli organismi finanziari;

18.   riconosce l'importanza che le ICC hanno nella promozione dello sviluppo di contenuti di carattere europeo, contribuendo in tal modo alla convergenza culturale degli Stati membri e all'avvicinamento dei loro popoli;

19.   sottolinea che l'apprendimento e le competenze interculturali aiutano i cittadini a comprendere altre culture e contribuiscono all'integrazione sociale;

Condizioni di lavoro e imprenditorialità

20.   riconosce che l'influenza, la competitività e le potenzialità future delle ICC sono un motore importante per la crescita sostenibile in Europa che possono svolgere un ruolo decisivo nella ripresa economica dell'UE;

21.   chiede alla Commissione di riconoscere le ICC quali parte efficiente dell'economia europea, soprattutto in considerazione del contributo che possono apportare al potenziale concorrenziale di altri settori economici;

22.   sottolinea che è indispensabile avviare una riflessione sulle condizioni di lavoro e gli aspetti economici, sociali, giuridici e fiscali in seno a tali settori, con particolare riferimento alla dimensione imprenditoriale delle ICC e alle condizioni di lavoro;

23.   evidenzia, a tale proposito, la necessità di contrastare la discriminazione retributiva e di migliorare l'adeguamento tra il lavoro svolto e il livello di qualifica;

24.   invita quindi la Commissione ad analizzare l'impatto delle ICC sull'economia europea, a pubblicare una guida di valutazione delle performance di ciascuna filiera del settore in materia di occupazione, creazione di ricchezza di impresa;

25.   sottolinea la necessità di sviluppare a livello locale, regionale, nazionale ed europeo un forte spirito d'imprenditorialità culturale e creativa;

26.   insiste sulla necessità di creare le condizioni ottimali per l'occupazione dei giovani laureati e professionisti di tale settore e di promuovere opportunità per loro di diventare imprenditori, nonché di formarli alle specificità del mondo culturale e creativo in materia economica, fiscale, finanziaria e tecnologica, come pure nei settori della comunicazione e del marketing, dei DPI e della trasmissione del sapere intergenerazionale;

27.   invita la Commissione a istituire una piattaforma plurilingue che permetta di inserire in una rete su scala europea tutti i professionisti del settore culturale e creativo affinché possano scambiarsi esperienze, migliori pratiche e competenze, cooperare a progetti comuni o progetti pilota di portata transnazionale e transfrontaliera e disporre di informazioni complete relative alle norme giuridiche vigenti (come le questioni relative ai diritti sociali e d'autore) e alle possibilità di finanziamento;

28.   invita la Commissione e gli Stati membri a ricomprendere nell'ambito delle ICC le realtà no-profit, nonché i soggetti dell'economia sociale - definiti nella risoluzione del Parlamento del 19 febbraio 2009 sull'economia sociale - che agiscono nei settori di pertinenza delle ICC, consentendo l'adozione di benefici fiscali, di accesso agevolato al credito e di tutela del lavoro individuati in tale contesto;

29.   chiede alla Commissione di rispettare e riconoscere le azioni condotte dai servizi culturali, dalle organizzazioni senza scopo di lucro e dalle iniziative private che partecipano allo sviluppo di un'economia creativa solidale; chiede alla Commissione e agli Stati membri di incoraggiare e perpetuare le buone prassi volte a facilitare l'accesso dei giovani, indipendentemente dal loro status (studente, apprendista, tirocinante, in cerca di occupazione, ecc.), e dei più vulnerabili alla cultura e ai contenuti creativi attraverso tariffe ridotte, buoni cultura o attività culturali gratuite;

Statuto degli artisti

30.   ribadisce che è essenziale creare uno statuto dell'artista europeo affinché gli artisti possano beneficiare di condizioni di lavoro soddisfacenti e di misure appropriate in materia di regime fiscale, di diritto al lavoro, di protezione sociale e dei diritti d'autore al fine di migliorarne la mobilità nell'UE;

31.   invita gli Stati membri che ancora non vi hanno provveduto a dare seguito alla raccomandazione dell'Unesco a riconoscere lo statuto professionale dell'artista[12];

Mestieri artistici

32.   ricorda che i mestieri dell'arte costituiscono uno dei pilastri del nostro patrimonio culturale e della nostra economia e che occorre dunque assicurarne la perennità attraverso adeguati meccanismi di trasmissione delle conoscenze e delle competenze, come sottolineato nella risoluzione del Parlamento europeo del 10 aprile 2008 sulle industrie culturali in Europa;

33.   ribadisce l'obiettivo di preservare la natura specifica di alcuni mestieri e la trasmissione del sapere soprattutto nel settore culturale, creativo e artigianale e di garantire dei meccanismi di trasmissione della conoscenza; propone di incentivare la creazione a livello locale, regionale e territoriale di laboratori di trasmissione del sapere, destinati in particolar modo al settore creativo tradizionale;

34.   ricorda che il modello economico delle ICC, anche nel settore di lusso che ne è rappresentativo, si fonda sull'innovazione, la creatività costante, la fiducia dei consumatori e gli investimenti in posti di lavoro spesso altamente qualificati e portatori di un know-how unico; invita la Commissione a promuovere la durata di questo modello economico nelle sue proposte riguardanti le ICC, sviluppando un quadro normativo adatto alle loro specificità, in particolare in materia di rispetto dei DPI;

35.   sottolinea il rischio di scarsità di manodopera in alcuni mestieri altamente qualificati o particolarmente specifici che contribuiscono all'esistenza delle ICC nell'Unione europea e chiede alla Commissione e agli Stati membri di prendere le misure necessarie, d'intesa con le imprese, al fine di preservare tali competenze straordinarie e di facilitare la formazione di una nuova generazione di artigiani e di operatori specializzati in questi mestieri;

Verso una migliore diffusione e circolazione delle opere nell'era digitale

36.   incoraggia gli Stati membri a promuovere la distribuzione e la circolazione delle opere nell'UE;

37.   riconosce che l'impulso all'innovazione deve interessare non solo la sfera della tecnologia ma anche quella dei processi produttivi, nonché l'elaborazione degli stessi progetti, la loro distribuzione e commercializzazione;

38.   invita la Commissione a riflettere sulla possibilità di creare azioni specifiche e strumenti adeguati per il sostegno e lo sviluppo delle ICC europee, in particolare le PMI, al fine di migliorare la creazione, la produzione, la promozione e la distribuzione dei beni e dei servizi culturali;

39.   sottolinea che la gestione online di opere può rappresentare una reale opportunità per una migliore diffusione e circolazione delle opere europee, in particolare audiovisive, a condizione che l'offerta legale possa svilupparsi in un contesto di sana concorrenza che contrasti efficacemente la circolazione illegale di opere protette e che si sviluppino nuove modalità di remunerazione dei creatori che li coinvolgano finanziariamente al successo delle proprie opere;

40.   invita la Commissione a garantire la rigida attuazione dell'articolo 13 della direttiva sui servizi di media audiovisivi[13], la quale prevede che gli Stati membri si adoperino affinché i servizi di media audiovisivi a richiesta promuovano la produzione di opere europee e l'accesso ad esse, e a presentare una relazione sull'applicazione di tale disposizione al massimo entro il 2012;

41.   sottolinea che al fine di garantire una migliore diffusione e circolazione delle opere e dei repertori europei occorre assumere iniziative volte a migliorare e promuovere la traduzione, il doppiaggio, la sottotitolatura, la sopratitolatura e la digitalizzazione delle opere culturali europee ed elaborare misure specifiche in tali settori nell'ambito della nuova generazione dei programmi MEDIA e Cultura per il periodo 2014-2020;

42.   invita la Commissione a promuovere la crescita delle industrie culturali e creative, specialmente online, adottando misure pertinenti per assicurare che tutte le parti interessate condividano la responsabilità di proteggere allo stesso modo prodotti e servizi nell'ambiente digitale, al fine di aumentare la fiducia dei consumatori nell'attività online;

43.   invita la Commissione europea a istituire un quadro normativo volto a garantire un livello elevato di fiducia all'interno dello spazio digitale, commerciale e non, affinché le ICC, da un lato, e i consumatori, dall'altro, possano utilizzare pienamente i canali di diffusione digitale, senza timore di essere scoraggiati da pratiche fraudolente o abusive;

44.   invita la Commissione e gli Stati membri a prestare particolare attenzione al ruolo delle biblioteche come istituzioni per la diffusione di cultura e forum di discussione; ritiene che le biblioteche debbano disporre, assieme ai settori dell'istruzione e della cultura, delle risorse per la transizione al digitale; ricorda che questo processo è prioritario, perché le biblioteche europee dispongono già di risorse limitate per adattarsi adeguatamente ai media digitali;

45.   sottolinea in particolare l'importanza di ampliare la biblioteca digitale Europeana e di svilupparla come punto focale per la trasmissione del patrimonio culturale, della memoria collettiva e della creatività dell'Europa, oltre che come punto d'avvio di attività educative, culturali, innovative e imprenditoriali; segnala che gli scambi artistici sono uno dei pilastri su cui poggiano il nostro retaggio culturale e la nostra economia e che occorre dunque tutelarne la continuità mediante adeguati meccanismi di trasmissione delle conoscenze e delle competenze;

46.   sottolinea la necessità di fornire la dovuta attenzione alle sfide che stanno affrontando i settori tradizionali delle ICC, quali l'editoria libraria, le librerie e la carta stampata;

47.   invita la Commissione a intraprendere iniziative per promuovere e incrementare l'alfabetizzazione digitale, considerati i crescenti cambiamenti del settore editoriale verso la produzione e distribuzione di contenuti digitali; insiste affinché gli editori siano più strettamente coinvolti nelle iniziative per l'alfabetizzazione mediatica nell'ambiente digitale;

Per un mercato interno dei contenuti culturali e creativi

48.   incoraggia gli Stati membri e la Commissione a istituire un mercato digitale unico europeo, meccanismi di sostegno tecnico e finanziario alle ICC in vista della digitalizzazione di tutto il patrimonio culturale nonché a introdurre norme e standard comuni europei;

49.   sottolinea l'importanza di una rapida attuazione e del successo dell'iniziativa Agenda digitale, al fine di consentire alle ICC di beneficiare pienamente e di adattarsi con successo a tutte le opportunità create da sistemi a banda larga di vasta diffusione e ad alta velocità nonché dalle nuove tecnologie senza fili;

50.   invita gli Stati membri e la Commissione ad adottare le misure necessarie per istituire un mercato interno europeo dei contenuti culturali e creativi online garantendo l'accesso dei cittadini europei a tali contenuti e la protezione e la giusta remunerazione degli aventi diritto nonché la consolidazione di tutti i canali di finanziamento della creazione;

51.   invita la Commissione a sostenere nuovi modelli economici nel settore creativo e culturale atti a far fronte agli effetti della globalizzazione e alle sfide dell'era digitale, in particolare per quanto riguarda le industrie del contenuto;

52.   sottolinea l'importanza dell'interoperabilità e degli standard ai fini dell'instaurazione di condizioni paritarie di accesso alle nuove piattaforme e attrezzature; invita la Commissione a promuovere l'interoperabilità fra le piattaforme, a sviluppare standard che concorrano alla creazione di un mercato favorevole all'innovazione e ad evitare l'utilizzo di sistemi che potrebbero limitare l'accesso a contenuti diversificati;

53.   chiede alla Commissione di promuovere l'utilizzazione, la diffusione e lo sviluppo di software liberi e di standard aperti che rappresentano un potenziale d'innovazione, di creatività, di diffusione del sapere e di creazione di posti di lavoro;

54.   rileva che la frammentazione del mercato nel settore culturale e creativo è in parte dovuta alla diversità culturale e alle preferenze linguistiche dei consumatori;

55.   sottolinea l'importanza di esaminare il modo migliore per adattare i quadri normativi alle specificità del settore culturale, in particolare le regole vigenti in materia di concorrenza, al fine di garantire la diversità culturale nonché l'accesso dei consumatori a contenuti e servizi culturali diversificati e di qualità;

56.   rileva che il commercio elettronico e Internet si sviluppano a ritmo serrato, con intere "generazioni" di tecnologie che crescono a ritmi serrati; ritiene quindi che occorra cercare di allineare la reazione regolamentare dell'UE ai criteri sociali e commerciali correnti in modo che essa non si riveli inutile in quanto già desueta e non ostacoli la piena maturazione delle potenzialità delle ICC degli Stati membri dell'Unione;

57.   insiste sulla necessità di riflettere sulle condizioni ottimali per sviluppare questo mercato unico, segnatamente in materia di fiscalità, ad esempio coinvolgendo le ritenute alla fonte applicabili ai redditi sui diritti d'autore e prevedendo l'introduzione di un'aliquota IVA ridotta per i beni e servizi culturali diffusi su supporto fisico o distribuiti online al fine di favorirne lo sviluppo;

58.   sottolinea che le norme sull'IVA e la mancanza di metodi accessibili di pagamento per le vendite online costituiscono altresì un ostacolo al corretto funzionamento del mercato interno e devono essere affrontate con urgenza;

59.   invita pertanto la Commissione a presentare al più presto proposte legislative concrete sulle modalità con cui affrontare tali questioni al fine di eliminare gli ostacoli esistenti allo sviluppo del mercato interno, in particolare a livello di ambiente on-line, nel rispetto della domanda dei consumatori e della diversità culturale;

60.   invita la Commissione, con riferimento all'iniziativa faro "Agenda digitale", a considerare l'esigenza di sostenere l'adeguamento dell'editoria elettronica europea alle sfide della competizione, creando le condizioni perché sia favorita l'interoperabilità dei sistemi, la portabilità da un dispositivo all'altro, la leale concorrenza;

Diritti di proprietà intellettuale

61.   sottolinea che i DPI sono un bene fondamentale per le industrie creative, stimolano la creatività individuale e l'investimento nelle attività creative; chiede pertanto che i programmi di sostegno alle ICC siano adeguati al passaggio al digitale, tramite nuovi servizi online basati su nuove forme di gestione dei diritti che tutelano i diritti d'autore; chiede inoltre un quadro normativo equilibrato che disciplini la protezione e l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale;

62.   evidenzia la necessità di un'efficace applicazione dei DPI nell'ambiente in linea e fuori linea e, a tale riguardo, pone l'accento sul fatto che qualsiasi misura andrebbe attentamente valutata al fine di garantirne l'efficienza, la proporzionalità e la compatibilità con la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;

63.   invita la Commissione ad adattare i diritti d'autore all'era digitale consentendo alle ICC di utilizzare i benefici creati dalla tecnologia digitale e dalla convergenza dei media, e a considerare percorsi specifici per facilitare l'uso di contenuti creativi e materiali archiviati, realizzando sistemi di concessione di licenze collettive e semplici sistemi di sportelli unici per ottenere l'autorizzazione all'uso dei diritti;

64.   sottolinea, a tale proposito, il ruolo essenziale delle società di gestione collettiva per lo sviluppo della creatività europea e dell'economia digitale; invita la Commissione europea, nell'ambito dell'elaborazione in corso della proposta di direttiva sulla gestione collettiva, ad attuare un quadro normativo favorevole alle attività delle società di gestione collettiva e alla riaggregazione dei repertori di diritto d'autore;

65.   invita la Commissione a consentire la realizzazione di un sistema di licenze paneuropeo che innesti, su quello esistente, modelli di concessione di licenze per diritti individuali e collettivi multiterritoriali e faciliti il lancio di servizi con un'ampia scelta di contenuti, incrementando in questo modo l'accesso legale a contenuti culturali online;

66.   invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere lo scambio di migliori pratiche in materia di metodi efficaci per sensibilizzare l'opinione pubblica circa l'impatto delle violazioni dei DPI;

67.   esorta la Commissione e gli Stati membri, insieme alle parti interessate, a organizzare una campagna di sensibilizzazione, a livello europeo, nazionale e locale, per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, specialmente tra i giovani consumatori europei;

68.   invita la Commissione europea e gli Stati membri a far fronte alle pratiche commerciali abusive e alle violazioni dei DPI di cui possono essere vittime le industrie culturali e creative, sia nell'economia reale sia in quella digitale;

69.   sottolinea la necessità di affrontare finalmente le questioni della "carestia di libri" vissuta dai non vedenti e ipovedenti e della stampa per le persone disabili; ricorda alla Commissione e agli Stati membri i loro obblighi, che derivano dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, di mettere in atto tutte le misure appropriate per far sì che le persone con disabilità godano dell'accesso al materiale culturale in formati accessibili e di garantire che le norme che tutelano i DPI non costituiscano un ostacolo irragionevole o discriminatorio all'accesso ai materiali culturali da parte delle persone con disabilità;

70.   invita la Commissione a lavorare attivamente e concretamente nell'ambito dell'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO) al fine di concordare una norma giuridica vincolante, sulla base della proposta di trattato elaborata dalla World Blind Union (Unione mondiale ciechi) e presentata presso la WIPO nel 2009;

71.   sottolinea la necessità di risolvere il problema delle opere orfane; si compiace dell'intenzione dichiarata della Commissione di presentare proposte in questo settore; osserva che il problema delle opere orfane e il "buco nero del XX secolo" non si limita alle opere a stampa come libri e riviste, ma si estende a tutti i tipi di opere, tra cui fotografie, musica e opere audiovisive;

72.   chiede alla Commissione di promuovere un sostegno finanziario alle iniziative del settore privato al fine di creare diritti ampiamente accessibili e banche dati di repertori musicali, audiovisivi e altri; rileva che siffatte banche dati accrescerebbero la trasparenza e semplificherebbero le procedure di liquidazione dei diritti;

73.   invita la Commissione a incoraggiare la messa a punto di una composizione delle controversie alternativa, equa, imparziale ed efficace per tutti gli interessati;

74.   ritiene che la Commissione debba tenere conto dei problemi specifici riscontrati dalle PMI in materia di rivendicazione dei loro diritti di proprietà intellettuale, conformemente al principio "pensare anzitutto in piccolo" stabilito dallo Small Business Act per l'Europa, applicando in particolare il principio di non discriminazione delle PMI;

75.   accoglie positivamente il riesame del sistema del marchio UE da parte della Commissione e la esorta a garantire che vengano messe in atto le opportune misure per consentire ai marchi commerciali di beneficiare del medesimo livello di tutela nell'ambiente in linea e fuori linea;

Finanziare le industrie culturali e creative

76.   ricorda che tutte le politiche e le misure di sostegno e di finanziamento a favore delle ICC devono tenere conto delle caratteristiche proprie a ciascuna filiera del settore culturale e creativo;

77.   invita la Commissione a prevedere a pieno titolo per le industrie culturali e creative lo status di PMI, con riferimento a tutte le modalità di accesso al credito, di sostegno allo start-up, di tutele lavorative, declinate in forma adeguata alle specificità del comparto, con particolare riferimento alla bassa capitalizzazione, alla valutazione del marchio come assett, alla fase iniziale ad alto rischio, al forte impatto delle tecnologie informatiche, alla discontinuità occupazionale, alla necessità di servizi centralizzati;

78.   invita tutti gli attori interessati a riflettere sull'introduzione di nuovi strumenti finanziari innovativi, a livello europeo e nazionale, che tengano conto dei bisogni di tali settori e pongano particolare attenzione al fatto che il capitale dei creativi è spesso costituito da valori intangibili, quali i dispositivi di garanzia bancaria, gli anticipi rimborsabili, i fondi di capitale di rischio e gli incentivi per la creazione di partenariati locali;

79.   promuove la mobilitazione dei fondi e dei programmi europei esistenti (ad esempio, lo strumento del microfinanziamento) a favore dello sviluppo delle piccole imprese e delle microimprese nel settore della cultura e della creatività, al fine di ottimizzare il sostegno alle imprese facilitando l'accesso all'informazione sulle possibilità di finanziamento e la semplificazione delle procedure di presentazione delle relative domande;

80.   propone di istituire microfinanziamenti a breve termine per la sperimentazione e lo sviluppo di progetti culturali creativi e innovativi;

81.   raccomanda alla Commissione di valutare la rilevanza dei fondi strutturali e dei programmi attuali e futuri relativi alla cultura, ai media audiovisivi, ai giovani e all'istruzione, per quanto riguarda le loro potenzialità per promuovere il settore creativo, e di trarre e attuare conclusioni per una migliore politica di sostegno;

82.   riconosce inoltre l'efficacia di programmi dell'UE come il programma per l'innovazione e la competitività nel consentire alle PMI l'accesso al finanziamento e propone che la Commissione valuti la possibilità di elaborare programmi analoghi specificatamente per le ICC;

83.   invita la Commissione a riflettere sulla creazione di una linea di bilancio specifica nell'ambito dell'iniziativa faro "Agenda digitale", destinata ad accompagnare la transizione al digitale delle sale cinematografiche europee, per assicurare a tutti i cittadini europei l'accesso ai contenuti che esprimano le diverse identità europee e per rendere più competitivo l'intero comparto cinematografico europeo;

84.   insiste sulla pertinenza dei mecenati e dei partenariati pubblico-privato nel finanziamento e nel sostegno alle attività culturali e creative e auspica un miglioramento dell'accesso al credito per tali settori e che si studino formule alternative per favorire il mecenatismo da parte delle imprese, come ad esempio sgravi o incentivi fiscali;

85.   sottolinea che è importante formare dei professionisti del settore bancario capaci di assicurare la consulenza in materia di finanziamento dei progetti culturali e creativi al fine di migliorare l'accesso al credito di fronte alle istituzioni finanziarie;

86.   ribadisce l'importanza di sviluppare servizi di consultazione e consulenza in materia di finanziamento e gestione delle imprese per consentire ai professionisti del settore culturale e creativo, e in particolare alle PMI e alle microimprese, di disporre degli strumenti necessari per una buona gestione d'impresa, al fine di migliorare la creazione, la produzione, la promozione e la distribuzione di beni e servizi culturali;

87.   sottolinea l'esigenza di formare professionisti capaci di garantire la fattibilità economica e finanziaria dei progetti culturali e creativi al fine di migliorare l'accesso al credito di fronte a istituzioni finanziarie e bancarie, aventi generalmente scarsa familiarità con le specificità del settore;

88.   invita la Commissione, nel contesto dell'Agenda digitale, a sostenere le PMI operanti nel settore delle industrie culturali e creative nella ricerca di modelli aziendali online che siano vicini al consumatore, innovativi e competitivi, basati sul cofinanziamento e sulla condivisione del rischio fra le ICC e gli intermediari;

89.   invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a garantire che le procedure di appalto pubblico non comportino oneri finanziari e burocratici superflui per le PMI;

90.   invita la Commissione, in considerazione dell'avvio, a dicembre 2011, dell'Ottavo programma quadro per la ricerca, a prevedere una linea di finanziamento destinata ad attuare progetti e start-up di attività imprenditoriali nel campo delle ICC, proposti da giovani di età inferiore ai 35 anni;

91.   chiede che il programma ENPI, RIP 2011-2013, accordi una linea prioritaria di finanziamento alle ICC, con particolare riferimento al settore dell'audiovisivo e alla produzione nonché alla distribuzione delle opere audiovisive nella regione euromediterranea;

92.   suggerisce di utilizzare il quadro dell'Alleanza europea delle industrie creative per fornire una piattaforma di accesso alle informazioni e alla consulenza sulla preparazione all'investimento e sulle strategie imprenditoriali a lungo termine, l'accesso al prestito, i fondi di garanzia e gli investimenti privati transfrontalieri, e chiede che sia valutata la possibilità di istituire una Banca per le industrie creative;

93.   incoraggia gli Stati membri e le autorità regionali e locali a creare condizioni favorevoli all'incontro delle ICC con gli organismi che potrebbero finanziarle, e invita queste autorità a sensibilizzare gli organismi finanziari alle specificità delle industrie culturali e creative, al fine di esortarli a investire in tali industrie e in particolare nelle PMI e microimprese, sulla base di progetti culturali ad alto potenziale economico;

94.   incoraggia gli enti locali, territoriali e regionali a sensibilizzare gli istituti finanziari alle specificità delle industrie culturali e creative al fine di incitarli a investire in questo tipo di industrie, in particolare le PMI;

Cooperazione regionale e locale

95.   sottolinea che le ICC contribuiscono spesso a stimolare la riconversione delle economie locali in declino, a favorire l'emergere di nuove attività economiche, a creare posti di lavoro nuovi e durevoli e ad accrescere l'attrattività delle regioni e delle città europee in un obiettivo di coesione sociale e territoriale;

96.   pone l'accento sull'importanza del ruolo svolto dalla cultura in termini di sviluppo sostenibile delle aree transfrontaliere ed è consapevole del fatto che le infrastrutture e i servizi ICC possono contribuire alla realizzazione della coesione territoriale; ritiene che gli incentivi alla cultura e alla creatività siano parte integrante della cooperazione territoriale e pertanto vadano potenziati;

97.   invita tutti gli organismi locali coinvolti ad avvalersi dei programmi di cooperazione territoriale in modo da utilizzare e divulgare le migliori prassi ai fini dello sviluppo delle ICC;

98.   invita non solo a intensificare la ricerca scientifica relativa alla interdipendenza tra offerta culturale e insediamento di industrie culturali e creative, e a esaminare il significato della cultura quale fattore di richiamo nell'UE, ma anche a sostenere la ricerca scientifica relativa alle conseguenze locali dell'insediamento di industrie culturali e creative;

99.   invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a raccogliere in maniera organica le varie informazioni disponibili in merito alle prassi, alle esigenze e alle esperienze positive a livello di cooperazione transfrontaliera nei settori della cultura e della creatività nonché ad acquisire conoscenze specifiche in materia di cultura, creatività e aree transfrontaliere (in particolare per quanto concerne gli ambiti meno studiati, come quello relativo ai legami tra cultura, creatività ed economia) e a elaborare strategie transfrontaliere per la gestione del patrimonio e delle risorse culturali;

100. invita le autorità locali e regionali a creare sedi di incontro e a gettare le basi per la creazione di reti locali al fine di sensibilizzare tutti i professionisti del settore mediante lo scambio di esperienze, la sperimentazione, il miglioramento delle competenze e la formazione nelle tecnologie innovative come le tecnologie digitali e avvicinare il grande pubblico alle ICC grazie a incontri di formazione, discussioni e altri avvenimenti artistici e culturali, nonché a sviluppare centri di creatività e incubatori di imprese al fine di consentire ai giovani professionisti e alle imprese creative di lavorare in rete, di favorire l'innovazione e di conferire al settore una maggiore visibilità;

101. invita le autorità regionali e locali a mettersi in rete in vista di uno scambio di buone pratiche e dell'attuazione di progetti pilota transfrontalieri e transnazionali;

102. sottolinea che le autorità locali e regionali possono contribuire significativamente a migliorare la diffusione e la circolazione dei beni culturali, organizzando, sostenendo e promuovendo eventi culturali;

103. rileva che le infrastrutture e le reti culturali e creative svolgono un ruolo importante nello sviluppo dell'ambiente fisico dei centri urbani di piccole e medie dimensioni, concorrendo a prefigurare un ambiente propizio per gli investimenti e in particolare al recupero e al rilancio dei vecchi distretti industriali, e che il patrimonio culturale genera valore aggiunto e apporta un tratto specifico allo sviluppo e al rinnovo delle aree rurali, soprattutto grazie al suo contributo al turismo rurale e allo scopo di contrastare lo spopolamento di tali aree;

104. segnala che il patrimonio culturale svolge altresì un ruolo particolarmente rilevante nel contesto delle strategie di recupero dei vecchi distretti industriali, come pure nelle politiche per una nuova definizione degli ambiti settoriali emergenti dell'attività turistica e di ridefinizione del turismo tradizionale;

105. ritiene pertanto che si debba sostenere la creazione di industrie culturali e creative, così come lo sviluppo di quelle già esistenti, attraverso strategie di sviluppo nazionale, regionale e locale, nel quadro di un partenariato fra le autorità pubbliche responsabili dei vari settori d'intervento, le PMI e i pertinenti rappresentanti della società civile;

106. incoraggia pertanto gli Stati membri e le regioni a creare opportunità affinché tale cooperazione si estrinsechi, a elaborare politiche che combinino investimenti in infrastrutture e investimenti in capitale umano e a valutare la possibilità di sistemi di "assegni innovazione" come forma di sostegno ai singoli individui e alle PMI operanti in ambito culturale e creativo per l'acquisizione di competenze professionali;

107. ritiene che la Commissione debba dedicare maggiore attenzione agli accordi di gemellaggio tra città, comuni e regioni che da anni forniscono un contesto ottimale per la cooperazione in ambito culturale e creativo oltre che per lo scambio di informazioni; invita la Commissione a promuovere, in collaborazione con le associazioni europee degli enti regionali e locali, scambi e iniziative di gemellaggio moderni e di elevata qualità che garantiscano il coinvolgimento di tutti i gruppi sociali;

108. suggerisce di creare, nel quadro dell'Anno europeo del volontariato, un programma d'azione dedicato alla promozione e cooperazione transfrontaliera in materia culturale;

Capitale europea della cultura

109. pone l'accento sul diffuso riconoscimento dell'iniziativa "Capitale europea della cultura" quale "laboratorio" di sviluppo urbano attraverso la cultura; invita la Commissione non solo a promuovere l'iniziativa ma anche a garantire condizioni ottimali per il trasferimento delle migliori prassi, per la cooperazione in ambito culturale e per la creazione di reti per la condivisione delle esperienze in materia di opportunità per le ICC, in modo da sfruttare pienamente le potenzialità dei settori in esame;

110. invita a inserire una discussione sulle potenzialità delle industrie culturali e creative nel programma per la celebrazione delle capitali europee della cultura;

Moda e turismo

111. ritiene che ai settori individuati dal Libro verde come costitutivi del comparto delle industrie culturali e della creazione sia necessario aggiungere la moda e il turismo culturale e sostenibile e che i due settori sono contraddistinti da un’elevata componente creativa e imprenditoriale, significativa per l’economia e per la competitività internazionale dell'UE;

112. sottolinea l'importanza notevole del turismo per le ICC e raccomanda alla Commissione di incoraggiare città e regioni a utilizzare maggiormente la cultura come punto di forza per il proprio marketing turistico, a cooperare in modo rafforzato nell'ambito turistico-culturale, a sviluppare le cooperazioni tra il settore culturale e il settore turistico e a sostenerli nella comune attività di marketing;

Relazioni e scambi internazionali

113. sottolinea l'importanza della citata convenzione Unesco quale strumento essenziale per garantire che l'eccezione culturale degli scambi internazionali di beni e servizi di natura culturale e creativa sia mantenuta nel quadro internazionale dell'OMC;

114. osserva che per quanto attiene alla promozione degli scambi e della diversità culturale, l'accesso ai mercati di paesi terzi è soggetto a varie barriere tariffarie e non tariffarie, e che, insieme alla precarietà delle reti di distribuzione e di utilizzo, rendono difficile una concreta presenza della cultura europea;

115. sottolinea il grande potenziale delle ICC nel commercio internazionale e ritiene che la loro importanza sia sottovalutata a causa della difficoltà di raccogliere dati;

116. invita la Commissione, al fine di moltiplicare gli accordi commerciali bilaterali, a presentare al Parlamento una strategia chiara e globale relativa ai protocolli di cooperazione culturale (PCC) allegati a tali accordi, per adattare l'offerta di cooperazione europea ai bisogni e alle specificità delle industrie culturali e creative dei paesi partner, ottemperando agli impegni assunti in seno all'OMC e allo spirito e alla lettera della Convenzione Unesco;

117. invita gli Stati membri e la Commissione ad aumentare l'esportazione di prodotti e servizi culturali e creativi e a impegnarsi per far meglio conoscere al di fuori dell'UE il potenziale delle ICC;

o

o         o

118. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

  • [1]  http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001429/142919f.pdf.
  • [2]  GU L 201 del 25.7.2006, pag. 15.
  • [3]  GU L 95 del 15.4.2010, pag. 1.
  • [4]  GU L 372 del 27.12.2006, pag. 1.
  • [5]  GU L 327 del 24.11.2006, pag. 12.
  • [6]  GU C 81 E del 15.3.2011, pag. 16.
  • [7]  GU C 76 E del 25.3.2010, pag. 16.
  • [8]  GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 32.
  • [9]  GU C 247 E del 15.10.2009, pag. 25.
  • [10]  GU C 125 E del 22.5.2008, pag. 223.
  • [11]  http://ec.europa.eu/culture/our-policy-development/doc/CONS_NATIVE_CS_2009_08749_1_EN.pdf.
  • [12]  http://unesdoc.unesco.org/images/0011/001114/111428mo.pdf
  • [13]  GU L 95 del 15.4.2010, pag. 1.

MOTIVAZIONE

Il Libro verde della Commissione europea apre, in un momento favorevole, un dibattito per "sfruttare il potenziale delle industrie culturali e creative" riconoscendo ufficialmente l'importanza economica e sociale di tale comparto. A partire dagli anni '90 si è avuta nell'Unione europea una crescita esponenziale delle industrie culturali e creative, in termini di creazione d'occupazione e contributo al PIL.

Le sfide della globalizzazione e l'avvento dell'era digitale, aprendo a queste industrie nuove ed importanti occasioni di sviluppo, possono incrementarne il potenziale generatore di crescita ed occupazione, ancora in larga parte inutilizzato. Di fatto sono necessari investimenti strategici miranti a far sì che le industrie culturali e creative diano impulso alla diversità culturale, alla coesione sociale e territoriale nonché alla crescita e all'occupazione. Occorre di conseguenza mettere in atto strumenti idonei, sostenere lo sviluppo delle industrie culturali e creative nelle rispettive realtà locali e regionali e passare ad un'economia creativa, convogliandone le ricadute su un'ampia gamma di contesti economici e sociali. tanto più ricca sarà infatti l'offerta digitale di contenuti audiovisivi europei tanto più i contenuti identitari europei saranno in grado di influire sulla diversità culturale. Il settore creativo fornisce inoltre un notevole contributo allo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, assolvendo ad un'importante funzione a livello locale, regionale e nazionale.

Implementare una dinamica comunitaria atta ad incentivare le industrie culturali e creative risulta in un siffatto contesto necessario, motivo per cui tali industrie debbono dotarsi di modelli economici innovativi ed avere accesso a nuove offerte legali di servizi online. È quindi tassativo costituire un vero mercato unico di contenuti e servizi online, varare azioni specifiche volte a potenziare il ruolo delle industrie culturali e creative quali catalizzatori di innovazione e cambiamento strutturale, riunire gli attori su scala regionale, nazionale ed europea e creare nuovi prodotti e servizi che generino crescita ed occupazione.

In Europa, il settore culturale ha un ruolo cruciale ed è un'attrattiva per cittadini, imprese ed investimenti. Esso valorizza infatti l'Europa quale ambiente dinamico e stimolante, dove è piacevole vivere e lavorare. Chiaramente, un settore culturale vigoroso e in crescita è essenziale all'affermazione dell'Europa in un'economia creativa fondata sulla conoscenza. Il settore culturale è inoltre un'attrattiva per persone qualificate e creative. Attualmente viene riconosciuta l'importanza delle industrie culturali come propulsori di innovazione economica e sociale in moltissimi altri settori.

Allorché alcuni dei nostri partner internazionali si avvalgono già in grande misura delle molteplici risorse delle ICC, l'Unione europea deve ancora sviluppare una strategia che ponga i suoi atout culturali a fondamento della sua creatività e potenza economica come pure della sua coesione sociale.

Il Libro verde deve, in quest'ottica, spingersi oltre. Per poter sfruttare pienamente il loro duplice potenziale culturale ed economico, le industrie culturali e creative debbono accrescere la loro capacità di sperimentare e innovare, avvalersi di un'idonea combinazione di competenze e poter accedere ai finanziamenti. I professionisti della cultura, grazie all'economia creativa, sono i propulsori della società della conoscenza e assurgono a fonte di sviluppo economico ed armonia sociale. Poiché le nostre economie si basano sempre più sui servizi immateriali, le industrie culturali e creative conferiscono una dimensione nuova al valore aggiunto creativo. In particolare, il volano della crescita sostenibile è alimentato da investimenti a lungo termine nel potenziale creativo dell'Europa.

La creazione di un mercato interno, in senso stretto, rappresenta una priorità nell'ottica di rafforzare occupazione e coesione sociale nonché di conseguire una crescita sostenibile che faccia dell'Unione europea l'economia della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, comportando un miglioramento qualitativo e quantitativo dell'occupazione. È pertanto necessario riconoscere la specificità di tutto il settore della cultura e tassativo tenerla in considerazione nelle normative europee riguardanti il commercio internazionale, il mercato interno, la concorrenza e il regime fiscale.

Le industrie culturali e creative sono contraddistinte da una duplice natura (che le differenzia da tutte le altre): dal punto di vista economico, in quanto contribuiscono a generare occupazione crescita e ricchezza, ma anche e soprattutto dal punto di vista culturale, fornendo con le loro attività un contributo alla maturazione e all'integrazione sociale e culturale del cittadino. Stimolando la creatività e sviluppando innovazioni per migliorare il processo produttivo e distributivo, esse assolvono ad un ruolo di tutto rilievo nel promuovere la diversità culturale e linguistica, il pluralismo, la coesione sociale e territoriale nell'Unione europea e non solo. Sono anche un fattore di democratizzazione dell'accesso alla cultura e di promozione del dialogo interculturale. A questo titolo, una giusta ricompensa alla creatività mediante i diritti di proprietà intellettuale è condizione imprescindibile per salvaguardare la diversità culturale europea.

Occorre quindi agevolare mobilità e capacità di attrazione. La promozione della mobilità di artisti, professionisti della cultura e opere è infatti uno strumento di supporto alle industrie culturali e creative europee per il passaggio, in particolare, da realtà locali a realtà nazionali. Per farlo è necessario impegnarsi a instaurare collaborazioni equilibrate con i professionisti europei sulla base di regolari concertazioni finalizzate a seguire un settore in rapida evoluzione, abbattere i limiti alla mobilità e garantire il controllo degli strumenti elaborati ad ogni livello.

L'UE deve attuare provvedimenti intesi a sostenere il settore creativo. È assolutamente auspicabile che il Libro verde in questione produca sviluppi concreti a livello europeo nel breve e medio periodo, ad esempio in materia di regime fiscale adatto ai beni e servizi culturali on line e di possibilità di fruire di finanziamenti agevolati offerti dalla BEI e dal FEI. Infatti, per consentire alle industrie culturali e creative di svolgere appieno il loro ruolo di propulsori economici, devono essere resi operanti finanziamenti agevolati, basati su una vera conoscenza delle peculiarità delle industrie culturali, e un adeguato regime fiscale.

In conclusione, per sfruttare il potenziale delle industrie culturali e creative, è essenziale in primo luogo lo sviluppo di un'educazione artistica e culturale di qualità, della territorializzazione, della collaborazione con gli attori locali, della creatività, della trasmissione del know-how, dei finanziamenti, delle partnership miste pubblico-privato e dello scambio di buone pratiche. È necessario promuovere un'emulazione tra le ICC puntualizzando la necessità di tenere presenti, in tale ottica, le caratteristiche specifiche di ciascuna di esse e l'esigenza di dispositivi di supporto differenziati che hanno.

PARERE della commissione per il commercio internazionale (26.1.2011)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sulle industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare
(2010/2156(INI))

Relatore per parere: William (The Earl of) Dartmouth

SUGGERIMENTI

La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che lo sviluppo degli scambi di beni e servizi delle industrie culturali e creative costituisce un importante pilastro per la cultura, lo sviluppo e la democrazia e contemporaneamente un motore per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro in Europa e nel mondo; osserva che, in base alle stime, nell'ultimo decennio il volume degli scambi mondiali di beni e servizi delle industrie culturali e creative è quasi raddoppiato;

2.  sottolinea che, nello spirito della strategia UE 2020, il quadro regolamentare dovrà essere usato per promuovere non solo la creatività e l'innovazione e posti di lavoro sostenibili nel settore delle ICC, ma anche la cooperazione tra gli Stati membri UE e le loro industrie nel settore delle ICC;

3.  sottolinea il grande potenziale delle ICC nel commercio internazionale e ritiene che la loro importanza sia sottovalutata a causa della difficoltà di raccogliere dati;

4.  ritiene fermamente che una maggiore apertura degli scambi commerciali nel settore delle industrie culturali e creative non costituisca una panacea e che le regole commerciali in questo settore debbano essere diverse da quelle usate per i beni comuni; rileva che il commercio mondiale di beni e servizi delle industrie culturali e creative continua a essere dominato dai paesi sviluppati, e ritiene che la Commissione debba prendere nuove iniziative per contribuire ad affrontare questo problema; ritiene che le ICC abbiano il potenziale per contribuire alla ripresa economica delle regioni e delle città europee i cui mercati, basati sulla produzione e il commercio di prodotti artigianali locali tradizionali, hanno subito un declino economico a causa della concorrenza sleale di prodotti provenienti dalle economie di sviluppo dinamico;

5.  ricorda che una protezione efficace dei diritti di proprietà intellettuale richiede un attento equilibrio degli interessi dei titolari dei diritti e della società nel suo complesso per garantire il ruolo guida dell'UE nell'economia della conoscenza e che la protezione dovrà essere applicata diversamente ai paesi in via di sviluppo e ai paesi sviluppati o ai concorrenti dei paesi industrializzati; ritiene che un risultato soddisfacente delle ICC europee dipenda dal raggiungimento di un equilibrio che mantenga incentivi all'innovazione per aziende, artisti e creatori; per questo motivo l'UE deve rispondere alla sfida di creare una legislazione sui diritti d'autore per la nuova era tecnologica, che sia compatibile con i criteri delle libertà individuali; sostiene che la cooperazione internazionale è l'unico modo di combattere la pirateria, la contraffazione e la violazione dei diritti di proprietà intellettuale;

6.  nota che l'accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (accordo TRIPS) dovrà essere esteso per coprire altre zone del settore ICC;

7.  sottolinea che il diritto d'autore mira principalmente a proteggere gli autori e gli originatori effettivi e che la protezione del diritto d'autore non deve mettere a rischio i diritti fondamentali;

8.  sostiene pienamente lo sviluppo di politiche UE più ambiziose nonché la cooperazione volontaria e reciprocamente vantaggiosa tra gli Stati membri dell'UE nel settore delle industrie culturali e creative nella prospettiva della convenzione Unesco 2005 sulla protezione e sulla promozione della diversità delle espressioni culturali;

9.  rileva che il commercio elettronico e Internet si sviluppano a ritmo serrato, con intere "generazioni" di tecnologie che crescono a ritmi serrati e ritiene quindi che occorra cercare di allineare la reazione regolamentare dell'Unione ai criteri sociali e commerciali correnti in modo che essa non si riveli inutile in quanto già desueta e non ostacoli la piena maturazione del potenziale delle ICC degli Stati membri dell'UE;

10. nota che Internet si sta sviluppando organicamente con cicli di vita tecnologici sempre più brevi e pertanto ritiene che qualsiasi iniziativa volta a controllare lo sviluppo dell'infrastruttura che non produca modelli commerciali alternativi sarà sempre in ritardo di almeno una generazione ostacolando probabilmente la crescita delle ICC degli Stati membri dell'UE;

11. sottolinea l'importanza della suddetta convenzione Unesco del 2005 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali quale strumento essenziale per garantire che l'eccezione culturale degli scambi internazionali di beni e servizi di natura culturale e creativa sia mantenuta nel quadro internazionale dell'OMC.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

26.1.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

7

1

19

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

William (The Earl of) Dartmouth, Kader Arif, Daniel Caspary, Christofer Fjellner, Yannick Jadot, Metin Kazak, Bernd Lange, David Martin, Emilio Menéndez del Valle, Vital Moreira, Cristiana Muscardini, Godelieve Quisthoudt-Rowohl, Niccolò Rinaldi, Tokia Saïfi, Helmut Scholz, Peter Šťastný, Robert Sturdy, Gianluca Susta, Keith Taylor, Iuliu Winkler, Jan Zahradil, Pablo Zalba Bidegain, Paweł Zalewski

Supplenti presenti al momento della votazione finale

George Sabin Cutaş, Mário David, Jörg Leichtfried, Miloslav Ransdorf, Michael Theurer

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Patrice Tirolien

PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (8.12.2010)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sulle industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare
(2010/2156(INI))

Relatore per parere: Karima Delli

SUGGERIMENTI

La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A.     considerando che le industrie culturali e creative rappresentano una parte importante dell'economia europea, che occupano già circa 5 milioni di persone e che per via dell'effetto moltiplicatore delle innovazioni in tale comparto sono un settore con forte potenziale di creazione di posti di lavoro dignitosi, di qualità e inidonei alla delocalizzazione; considerando che le industrie culturali e creative costituiscono strumenti di primordiale importanza per il raggiungimento degli obiettivi dall'Unione europea a favore dell'occupazione e per lo sviluppo di una società basata sulla conoscenza e l'innovazione nel quadro della strategia Europa 2020, segnatamente attraverso iniziative per nuovi posti di lavoro e per una politica industriale nell'era della globalizzazione; considerando che occorre creare a tal fine un ambiente favorevole allo sviluppo di tali industrie, le quali contribuiscono alla promozione dell'identità e della diversità culturale a livello locale o regionale, allo sviluppo dell'occupazione e delle competenze di qualità, alla competitività, alla valorizzazione dei territori e dei patrimoni, naturali o culturali, e all'innovazione tecnica,

B.     considerando che l'accesso alla conoscenza e alla creatività è un fattore determinante dei diritti fondamentali, quali il rispetto della diversità culturale, in particolare per i soggetti più vulnerabili,

C.     considerando che la creatività dipende dall'accesso al sapere, alle opere e ai contenuti creativi esistenti,

D.     considerando che la mancanza di armonizzazione delle eccezioni al diritto d'autore ostacola la circolazione in tutta l'Europa di prodotti e servizi derivati dalla conoscenza e la creazione di nuovi posti di lavoro nei settori innovativi in un contesto tecnologico in continua evoluzione,

E.     considerando che la grande diversità degli status giuridici degli attori del settore culturale e della creazione – dilettanti, volontari, dipendenti, precari dello spettacolo, imprenditori individuali, ecc. – e dei rispettivi modi di lavorare riflettono una ricchezza europea che deve essere preservata assicurando la non discriminazione degli attori e il loro accesso al diritto del lavoro e ai diritti sociali onde garantire una retribuzione giusta e regolare e ridurre la precarietà,

1.      evidenzia la necessità di ridurre le disuguaglianze riscontrate dagli attori del settore della cultura e della creazione e di combattere la proliferazione di contratti precari e le discriminazioni in esso presenti, segnatamente in materia di remunerazione, accesso al mercato del lavoro, previdenza sociale, indennità di disoccupazione e congedo di maternità, nonché di garantire l'adeguamento tra l'impiego svolto e il livello delle qualifiche; chiede alla Commissione e agli Stati membri di esaminare quali cambiamenti potrebbe essere necessario apportare ai propri sistemi di previdenza sociale per adattarli alle esigenze specifiche degli attori del settore della cultura e della creazione, garantendo criteri che rispondano alle esigenze di mobilità territoriale e che tengano conto della particolare discontinuità dei rapporti di lavoro di questo settore; chiede alla Commissione e agli Stati membri di rafforzare la cooperazione tra gli attori del settore della cultura, dell'istruzione e delle imprese onde facilitare l'integrazione dei giovani, specialmente di quelli svantaggiati, nel mercato del lavoro;

2.      ritiene fondamentale focalizzare l´attenzione sulla particolare condizione occupazionale dei lavoratori della conoscenza, della creatività e della cultura, di cui viene giustamente sottolineata l´importanza per l´innovazione dell´economia europea, ma senza prendere sufficientemente in considerazione le particolarità e le caratteristiche derivanti dalla mobilità e dalla discontinuità di queste professioni; invita pertanto la Commissione ad approfondire ulteriormente e avanzare proposte riguardo a tali aspetti;

3.      sottolinea che la cultura è un bene fondamentale d’interesse pubblico, necessario a far crescere l’Europa in tutte le sue diverse componenti e a superare nazionalismi e barriere; l’Unione europea deve sostenere le industrie culturali e della creazione con programmi e con fondi di garanzia dedicati;

4.      rileva che le industrie culturali e della creazione operano in una situazione in continua evoluzione, caratterizzata dalla rapidità dello sviluppo e dalla diffusione su scala mondiale di tecnologie digitali dell'informazione e della comunicazione;

5.      chiede alla Commissione e agli Stati membri di dare un giusto sostegno alle imprese micro, piccole e medie che esercitano la loro attività nel settore culturale e della creazione in Europa; insiste sull'attuazione di politiche che contribuiscano alla conservazione e alla creazione di posti di lavoro in dette imprese, stante che esse rappresentano la maggior parte delle imprese delle industrie culturali e della creazione, e su intervento per facilitarne l'accesso al finanziamento, specialmente al microcredito;

6.      evidenzia che le industrie culturali e della creazione contribuiscono spesso a rivitalizzare le economie locali in difficoltà, favorendo la nascita di nuove attività economiche, creando nuovi posti di lavoro che fomentano lo sviluppo di intere regioni europee;

7.      chiede alla Commissione di rispettare e riconoscere le azioni condotte dai servizi culturali, dalle organizzazioni senza scopo di lucro e dalle iniziative private che partecipano allo sviluppo di un'economia creativa solidale; chiede alla Commissione e agli Stati membri di incoraggiare e perpetuare le buone prassi volte a facilitare l'accesso dei giovani, indipendentemente dal loro status (studente, apprendista, tirocinante, in cerca di occupazione, ecc.), e dei più vulnerabili alla cultura e ai contenuti creativi attraverso tariffe ridotte, buoni cultura o attività culturali gratuite;

8.      ritiene che ai settori individuati dal Libro verde come costitutivi del comparto delle industrie culturali e della creazione sia necessario aggiungere la moda ed il turismo culturale e sostenibile e che i due settori sono contraddistinti da un’elevata componente creativa e imprenditoriale, significativa per l’economia e per la competitività internazionale europea;

9.      ritiene indispensabile migliorare le conoscenze, le capacità e le prospettive professionali dei lavoratori occupati nel settore della cultura e della creatività e incoraggia gli Stati membri a promuovere programmi di apprendimento lungo tutto l'arco della vita che vadano in tal senso;

10.    sottolinea l'incidenza del settore della creazione sull'occupazione nell'Unione e il carattere inabituale delle relazioni di lavoro in tale comparto rispetto al lavoro dipendente;

11.    fa notare che una parte importante del lavoro nel settore della creazione si svolge al di fuori di normali rapporti di lavoro, siano essi svolti come lavoratore autonomo o piccolo imprenditore, il che influisce considerevolmente sulla previdenza sociale e la tutela dei lavoratori del settore;

12.    chiede alla Commissione di sostenere la mobilità in materia di apprendimento tra i professionisti delle industrie della cultura e della creazione, in particolare tra i giovani imprenditori; promuove le iniziative dell'Unione europea e degli Stati membri in materia di mobilità, in particolare di studenti, apprendisti, tirocinanti e giovani creativi, diplomati o in formazione, consistenti nell'incoraggiare lo scambio di idee e di buone prassi e migliorarne le qualifiche linguistiche nonché lo sviluppo di residenze e laboratori artistici, e chiede all'Unione europea e agli Stati membri di eliminare gli ostacoli alla libera circolazione delle persone all'ottenimento di visti, segnatamente nell'ambito degli scambi tra artisti dell'Unione europea e studiare altresì la fattibilità di programmi di scambi di persone in tale settore tra i paesi dell'Unione europea e i paesi terzi, nel rispetto sia della legislazione sull'accesso al territorio che della normativa in materia di lotta contro la tratta di esseri umani; chiede alla Commissione di rafforzare la lotta contro gli ostacoli alla libera circolazione in seno all'Unione europea;

13.    chiede alla Commissione e agli Stati membri di riconoscere all’artista, all’autore, al creativo uno status professionale peculiare, individuandone i requisiti con adeguati strumenti normativi di tutela sociale, di sostegno all’occupazione, di accesso ai percorsi formativi formali e no; gli artisti, gli autori ed i creativi sono all’origine delle industrie culturali e della creazione e vanno aiutati ad esprimere appieno il loro potenziale;

14.    chiede di colmare con strumenti adeguati il pesante divario negativo che caratterizza la condizione professionale e retributiva delle donne nel comparto delle industrie culturali e creative;

15.    sottolinea i vantaggi derivanti da un'istruzione che abbini conoscenza teorica della storia della civiltà e della tecnica, da un lato, con la creazione artistica applicata e la gestione del bene culturale, dall'altro, nelle imprese, nei laboratori e in altri ambiti, in modo da accrescere le qualifiche sul piano sia teorico sia pratico;

16.    chiede alla Commissione di promuovere ricerche e programmi di partenariato congiunti tra le industrie culturali e creative e il settore dell'istruzione e della formazione, nonché della formazione permanente, al fine di favorire l'applicazione delle nuove tecniche e dei nuovi strumenti creativi al settore dell'apprendimento, di rafforzare la formazione lungo tutto l'arco della vita segnatamente attraverso il Fondo sociale europeo, in considerazione del fatto che tale settore è in forte mutazione tecnologica, e viceversa di incoraggiare l'innovazione nell'industria culturale e nei settori creativi attraverso la ricerca e l'insegnamento; sottolinea che l'apprendimento e le competenze interculturali aiutano i cittadini a comprendere altre culture e contribuiscono all'integrazione sociale;

17.    sottolinea l'esigenza di scambiare informazioni e buone prassi, rafforzare l'offerta di formazione, segnatamente nelle tecnologie digitali e nella gestione d'impresa, sviluppare nuove competenze e favorire l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, ad esempio facilitando l'accesso ai programmi e ai fondi europei esistenti, permettendo quindi di migliorare l'accesso all'occupazione dignitosa e rafforzare e riconoscere le competenze dei creatori e dei lavoratori del settore culturale e della creazione, fortemente interessati dalle mutazioni economiche e tecnologiche;

18.    ricorda che i mestieri dell'arte costituiscono uno dei pilastri del nostro patrimonio culturale e della nostra economia e che occorre dunque assicurarne la perennità attraverso adeguati meccanismi di trasmissione delle conoscenze e delle competenze, come sottolineato nella risoluzione del Parlamento europeo del 10 aprile 2008 sulle industrie culturali in Europa;

19.    chiede alla Commissione di promuovere l'utilizzazione, la diffusione e lo sviluppo di software liberi e di standard aperti che rappresentano un potenziale d'innovazione, di creatività, di diffusione del sapere e di creazione di posti di lavoro;

20.    sottolinea l´essenzialità di specifiche politiche della formazione per le industrie culturali e della creazione, che dovrebbero prendere in considerazione sia la dimensione formale che quella informale dell´apprendimento, svilupparsi come formazione continua lungo tutto l´arco della vita e realizzarsi anche attraverso il sostegno alle istituzioni formative del settore;

21.    invita la Commissione a sollecitare gli Stati membri a completare il quadro del riconoscimento dei titoli professionali e dei percorsi formativi anche nell’ambito delle nuove competenze richieste dal comparto delle industrie culturali e della creazione;

22.    chiede un maggior sostegno alla promozione della mobilità degli artisti e degli operatori della cultura, elemento che contribuisce ad offrire nuovi sbocchi e possibilità occupazionali;

23.    promuove la mobilitazione dei fondi e programmi europei esistenti (ad esempio, lo strumento del microfinanziamento) a favore dello sviluppo delle piccole imprese e delle microimprese nel settore della cultura e della creazione, al fine di ottimizzare il sostegno alle imprese facilitando l'accesso all'informazione sulle possibilità di finanziamento e la semplificazione delle procedure di presentazione delle relative domande;

24.    chiede alla Commissione di sollecitare gli Stati membri a sostenere l’educazione artistica e la creatività; in particolare invita la Commissione a integrare i programmi esistenti, in particolare Erasmus, Comenius, MEDIA, con linee di bilancio dedicate agli artisti, agli studenti ed ai docenti di scuole d’arte, ai giovani professionisti creativi , attraverso forme di scambio, tutoraggio, mobilità, residenze;

25.    invita la Commissione a sostenere gli investimenti nei programmi europei destinati alle industrie culturali e della creazione anche no profit, sia in termini di stanziamento che con la definizione di programmi specifici, in analogia con il programma MEDIA: chiede alla Commissione di studiare anche modalità specifiche di accesso alle risorse esistenti, in particolare al Fondo sociale europeo;

26.    chiede agli Stati membri di promuovere la disponibilità di formazioni alla gestione, agli affari e all'imprenditorialità specificatamente destinate ai professionisti delle industrie culturali e della creazione onde fornire loro le capacità di comunicazione e di imprenditorialità richieste in un contesto socioeconomico in perpetua evoluzione;

27.    incoraggia gli Stati membri ad assicurare un livello appropriato di protezione sociale e un minimo di esistenza sufficiente, in particolare nel settore dell'assicurazione contro la disoccupazione, dell'assicurazione sanitaria e del congedo di maternità, equivalente a quello di tutti gli altri lavoratori, a esplorare misure particolari anticipatrici e attive in materia di politica dell'occupazione, onde apportare una garanzia di continuità di redditi dignitosi nelle situazioni di discontinuità professionale che caratterizzano il settore della cultura e della creazione e prefigurare un mezzo di emancipazione individuale e collettiva; ritiene inoltre che il reddito minimo potrebbe essere uno strumento valido per garantire un tale livello di protezione sociale e che esso potrebbe anche articolarsi utilmente con lo sviluppo di percorsi formativi;

28.    invita la Commissione a promuovere l'agenda del lavoro dignitoso dell'OIL e assicurare condizioni di lavoro dignitose onde ridurre le disparità sociali, lottare contro le discriminazioni e migliorare la salute e la sicurezza sul posto di lavoro nel settore delle industrie culturali e della creazione;

29.    sottolinea che le industrie culturali e della creazione contribuiscono spesso a stimolare la riconversione delle economie locali in declino, favorire l'emergere di nuove attività economiche, creare posti di lavoro nuovi e durevoli e accrescere l'attrattività delle regioni e delle città europee in un obiettivo di coesione sociale e territoriale;

30.    invita la Commissione, onde assicurare la perennità dei posti di lavoro nel settore della creazione, a vigilare affinché alle opere venga assicurata una tutela sufficiente contro la pirateria; ritiene, alla luce dei posti di lavoro già perduti in tale settore e delle minacce che incombono sul futuro, che occorre accordare una protezione sufficiente, in materia di diritto morale, che assicuri la perennità dei posti di lavoro del settore in Europa;

31.    riconosce altresì l'interesse insito nella protezione dei diritti di proprietà intellettuale e in un approccio efficace agli attacchi che gli sono inferti; ritiene che tali attacchi minaccino in particolare la vitalità del settore, anche se i diritti di proprietà intellettuale rappresentano una garanzia per i redditi e l'occupazione nel settore culturale e della creazione;

32.    riconosce l'interesse che l'insegnamento presenta nel formare all'imprenditorialità in tale settore.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

2.12.2010

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

38

5

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Regina Bastos, Jean-Luc Bennahmias, Mara Bizzotto, Milan Cabrnoch, David Casa, Derek Roland Clark, Sergio Gaetano Cofferati, Marije Cornelissen, Frédéric Daerden, Karima Delli, Sari Essayah, Richard Falbr, Ilda Figueiredo, Pascale Gruny, Thomas Händel, Marian Harkin, Roger Helmer, Nadja Hirsch, Vincenzo Iovine, Liisa Jaakonsaari, Danuta Jazłowiecka, Ádám Kósa, Jean Lambert, Veronica Lope Fontagné, Olle Ludvigsson, Elizabeth Lynne, Thomas Mann, Elisabeth Morin-Chartier, Csaba Őry, Elisabeth Schroedter, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Jutta Steinruck, Traian Ungureanu

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Raffaele Baldassarre, Vilija Blinkevičiūtė, Edite Estrela, Julie Girling, Sergio Gutiérrez Prieto, Filiz Hakaeva Hyusmenova, Antigoni Papadopoulou, Evelyn Regner, Birgit Sippel, Csaba Sógor

PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (10.2.2011)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sulle industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare
(2010/2156(INI))

Relatore per parere: Ivo Belet

SUGGERIMENTI

La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  riconosce che le industrie creative e culturali (ICC), che rappresentano 5 milioni di posti di lavoro e il 2,6% del PIL dell'Unione, sono uno dei principali motori di crescita dell'UE in quanto creano nuovi posti di lavoro, svolgono un ruolo centrale nelle catene globali del valore, danno impulso all'innovazione, generano valore aggiunto come fattore di coesione sociale e fungono da efficace strumento per combattere l'attuale recessione;

2.  invita la Commissione a proseguire i suoi sforzi per una migliore definizione delle ICC, nell'ottica di analizzare in profondità il loro impatto sulla crescita a lungo termine e sulla competitività internazionale nonché di favorire un più ampio riconoscimento delle specificità del settore;

3.  sottolinea l'importanza di una rapida attuazione e del successo dell'iniziativa Agenda digitale, al fine di consentire alle ICC di beneficiare pienamente, adattandovisi con successo, di tutte le opportunità create da sistemi a banda larga di vasta diffusione e ad alta velocità nonché dalle nuove tecnologie senza fili;

4.  invita la Commissione e gli Stati membri a creare per le ICC maggiori opportunità di sfruttare i mercati online e a consentire agli artisti di beneficiare del contesto digitale;

5.  sottolinea l'importanza dell'interoperabilità e degli standard ai fini dell'instaurazione di condizioni paritarie di accesso alle nuove piattaforme e attrezzature e invita la Commissione a promuovere l'interoperabilità fra le piattaforme, a sviluppare standard che concorrano alla creazione di un mercato favorevole all'innovazione e ad evitare l'utilizzo di sistemi che potrebbero limitare l'accesso a contenuti diversificati;

6.  invita la Commissione, nel contesto dell'Agenda digitale, a sostenere le PMI operanti nel settore delle industrie culturali e creative nella ricerca di modelli aziendali online che siano vicini al consumatore, innovativi e competitivi, basati sul cofinanziamento e sulla condivisione del rischio fra le ICC e gli intermediari;

7.  invita la Commissione e gli Stati membri a incentivare gli investimenti pubblici e privati a favore delle ICC finalizzati alla concezione e allo sviluppo di tecnologie facilmente replicabili, onde migliorare il risparmio e l'efficienza energetici;

8.  sollecita l'instaurazione di un vero mercato unico europeo nel settore creativo, che consenta alle ICC di svilupparsi e raggiungere una base più ampia di potenziali clienti, le aiuti a formulare nuove strategie a lungo termine per la creazione, la distribuzione e lo sfruttamento e favorisca la mobilità, lo scambio e la cooperazione fra quanti operano nelle industrie culturali e creative, in particolare tramite la creazione di piattaforme di ICC;

9.  sottolinea che la politica dell'UE in materia di innovazione ha una funzione da svolgere nell'assecondare il potenziale di innovazione in campo tecnico, economico, sociale e ambientale delle PMI creative e deve tenere conto del ruolo importante delle industrie creative nella realizzazione di una società creativa e favorevole all'innovazione; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a garantire che le procedure di appalto pubblico non comportino oneri finanziari e burocratici superflui per le PMI;

10. sottolinea che i diritti di proprietà intellettuale rappresentano un attivo fondamentale per le industrie creative nonché un incentivo per la creatività individuale e l'investimento nelle attività creative; chiede pertanto che i programmi a sostegno delle ICC siano adeguati al passaggio al digitale tramite nuovi servizi online basati su nuove forme di gestione dei diritti che promuovano i diritti di autore, come ad esempio sistemi ampliati per il rilascio di licenze collettive e sistemi semplici "a sportello unico" per il versamento dei diritti; chiede inoltre un quadro normativo equilibrato che disciplini la protezione e l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale;

11. riconosce che per molte imprese del settore creativo una mancanza di accesso al finanziamento rappresenta una barriera fondamentale alla crescita; sottolinea l'urgente necessità di finanziare iniziative a sostegno delle industrie creative al fine di rafforzarle; rileva che, vista la natura delle industrie culturali e creative, il capitale di rischio / i fondi d'investimento / gli investitori informali / gli investimenti mezzanino sono le forme di finanziamento più adeguate; sottolinea inoltre, in tale contesto, la potenziale capacità di supporto della BEI (Banca europea per gli investimenti) e del FEI (Fondo europeo per gli investimenti) nei confronti del settore creativo, principalmente attraverso il sostegno alle PMI;

12. suggerisce di utilizzare il quadro dell'Alleanza europea delle industrie creative per fornire una piattaforma di accesso alle informazioni e alla consulenza sulla preparazione all'investimento e sulle strategie imprenditoriali a lungo termine, l'accesso al prestito, i fondi di garanzia e gli investimenti privati transfrontalieri, e chiede che sia valutata la possibilità di istituire una Banca per le industrie creative; riconosce inoltre l'efficacia di programmi dell'UE come il programma per l'innovazione e la competitività nel consentire alle PMI l'accesso al finanziamento e propone che la Commissione valuti la possibilità di elaborare programmi analoghi specificatamente per le ICC;

13. si compiace del fatto che, nell'iniziativa faro "L'Unione dell'innovazione" nel quadro della strategia UE 2020, la Commissione europea si sia impegnata a istituire un Consiglio direttivo europeo del design (European Design Leadership Board), che verrà invitato a formulare nel giro di un anno proposte miranti a rafforzare il ruolo del design nelle politiche per l'innovazione;

14. segnala che il Fondo di coesione e i Fondi strutturali offrono cospicue opportunità di finanziamento per la cultura, la creatività e l'innovazione in tutta l'Unione europea; deplora tuttavia il fatto che le industrie culturali e creative sembrano finora averne beneficiato solo in misura limitata; invita pertanto gli Stati membri e la Commissione ad agevolare l'accesso al finanziamento mediante gli strumenti sopra citati, nonché a migliorare la sensibilizzazione e l'informazione riguardo a quanto è disponibile;

15. sottolinea la necessità di creare un clima fiscale più vantaggioso e favorevole agli investimenti, il che comporterebbe il riesame delle attuali norme IVA (in particolare il grande divario fra le aliquote applicate online e offline) nonché di ampliare il campo di applicazione degli attuali regimi di fiscalità ridotta;

16. suggerisce di creare, nel quadro dell'Anno europeo del volontariato, un programma d'azione dedicato alla promozione e cooperazione transfrontaliera in materia culturale;

17. invita gli Stati membri e la Commissione a intraprendere iniziative volte a sensibilizzare gli investitori al valore economico e all'elevato potenziale delle industrie creative ai fini del miglioramento della competitività dell'economia europea, ad esempio redigendo orientamenti relativi ai piani economici a livello europeo per i progetti/servizi/lavori di tipo creativo e culturale ed elaborando specifici indicatori di rendimento che possano agevolare la valutazione tecnica ed economica degli investimenti nel settore, evitando che oneri finanziari e burocratici superflui gravino sulle PMI;

18. sottolinea l'importanza che la cultura e la creatività culturale rivestono per la società e per la nostra comune identità europea, promuovendo valori che formano parte integrante del nostro retaggio comune e della nostra memoria collettiva;

19. sottolinea l'importanza di ampliare la biblioteca digitale Europeana e di svilupparla come punto focale per la trasmissione del patrimonio culturale, della memoria collettiva e della creatività dell'Europa, oltre che come punto d'avvio di attività educative, culturali, innovative e imprenditoriali; segnala che gli scambi artistici sono uno dei pilastri su cui poggiano il nostro retaggio culturale e la nostra economia e che occorre dunque tutelarne la continuità mediante adeguati meccanismi di trasmissione delle conoscenze e delle competenze;

20. sottolinea l'importanza di programmi educativi incentrati sulla formazione professionale, lo sviluppo di idee e la narrazione di storie, le capacità informatiche, tecniche, imprenditoriali e commerciali, comprendenti l'utilizzo delle reti sociali, e le competenze dei lavoratori; pone in rilievo le potenzialità di intensa cooperazione e dialogo fra industrie culturali e creative, università, centri di ricerca, scuole d'arte e istituti d'arte nel fornire programmi congiunti di formazione e opportunità di apprendimento permanente; incoraggia pertanto gli Stati membri e le regioni a creare opportunità affinché tale cooperazione si estrinsechi, a elaborare politiche che combinino investimenti in infrastrutture e investimenti in capitale umano e a valutare la possibilità di sistemi di "assegni innovazione" come forma di sostegno ai singoli individui e alle PMI operanti in ambito culturale e creativo per l'acquisizione di competenze professionali.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

10.2.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

45

4

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Zigmantas Balčytis, Ivo Belet, Bendt Bendtsen, Reinhard Bütikofer, Maria Da Graça Carvalho, Jorgo Chatzimarkakis, Giles Chichester, Pilar del Castillo Vera, Christian Ehler, Lena Ek, Ioan Enciu, Gaston Franco, Adam Gierek, Norbert Glante, Fiona Hall, Romana Jordan Cizelj, Arturs Krišjānis Kariņš, Lena Kolarska-Bobińska, Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz, Marisa Matias, Jaroslav Paška, Anni Podimata, Miloslav Ransdorf, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Michèle Rivasi, Jens Rohde, Paul Rübig, Amalia Sartori, Konrad Szymański, Britta Thomsen, Evžen Tošenovský, Ioannis A. Tsoukalas, Claude Turmes, Vladimir Urutchev, Adina-Ioana Vălean, Kathleen Van Brempt, Alejo Vidal-Quadras

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Maria Badia i Cutchet, Antonio Cancian, Françoise Grossetête, Cristina Gutiérrez-Cortines, Yannick Jadot, Ivailo Kalfin, Bernd Lange, Mario Pirillo, Vladimír Remek, Silvia-Adriana Ţicău

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (3.3.2011)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sulle industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare
(2010/2156(INI))

Relatore per parere: Oldřich Vlasák

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  si compiace del fatto che le industrie culturali e creative (ICC), che concorrono con un apporto rilevante all'attrattiva di località e regioni, così come alle loro prospettive di sviluppo economico, sociale e territoriale, siano riconosciute in tutto il Libro verde come uno strumento di sviluppo locale e regionale e rileva che nella maggior parte degli Stati membri le autorità locali e regionali sono responsabili dei settori menzionati nel contesto delle CCI, segnatamente la cultura, la ricerca, l'istruzione, il turismo e l'occupazione, per cui ne va evidenziato l'importante ruolo svolto nel settore;

2.  rileva che le infrastrutture e le reti culturali e creative svolgono un ruolo importante nello sviluppo dell'ambiente fisico dei centri urbani di piccole e medie dimensioni, concorrendo a prefigurare un ambiente propizio per gli investimenti e in particolare al recupero e al rilancio dei vecchi distretti industriali, e che il patrimonio culturale genera valore aggiunto e apporta un tratto specifico allo sviluppo e al rinnovo delle aree rurali, soprattutto grazie al suo contributo al turismo rurale e allo scopo di contrastare lo spopolamento di tali aree; segnala che il patrimonio culturale svolge altresì un ruolo particolarmente rilevante nel contesto delle strategie di recupero dei vecchi distretti industriali, come pure nelle politiche per una nuova definizione degli ambiti settoriali emergenti dell'attività turistica e di ridefinizione del turismo tradizionale; ritiene pertanto che si debba sostenere la creazione di industrie culturali e creative, così come lo sviluppo di quelle già esistenti, attraverso strategie di sviluppo nazionale, regionale e locale, nel quadro di un partenariato fra le autorità pubbliche responsabili dei vari settori d'intervento, le PMI e i pertinenti rappresentanti della società civile;

3.  reputa che i progetti culturali e creativi possano non soltanto migliorare le condizioni strutturali delle regioni meno sviluppate, contribuendo in tal modo alla coesione in termini di contesto strutturale delle regioni in ritardo nello sviluppo, ma anche dando un sostegno diretto al miglioramento della competitività e alla creazione di posti di lavoro in tutte le regioni in quanto offrono, mediante l'innovazione, un enorme potenziale in termini di ulteriore crescita e nuovi posti di lavoro, in particolare per le PMI; invita pertanto la Commissione, gli Stati membri, le regioni e le autorità locali a utilizzare, traendone il massimo profitto, i programmi di sostegno esistenti a livello di UE, quali la politica strutturale e di coesione, lo sviluppo rurale nell'ambito della politica agricola comune, il programma quadro di ricerca e il programma quadro per la competitività e l'innovazione, come pure ad avviare nuovi progetti che promuovano la diversità culturale e la creatività (compresi quelli riguardanti le lingue e le culture regionali); invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare i meccanismi di assistenza tecnica esistenti al fine di promuovere le conoscenze a livello regionale e locale sui problemi connessi all'attuazione;

4.  pone l'accento sull'importanza del ruolo svolto dalla cultura in termini di sviluppo sostenibile delle aree transfrontaliere ed è consapevole del fatto che le infrastrutture e servizi ICC possono contribuire alla realizzazione della coesione territoriale; ritiene che gli incentivi alla cultura e alla creatività siano parte integrante della cooperazione territoriale e pertanto vadano potenziati; esorta tutti gli organismi locali coinvolti ad avvalersi dei programmi di cooperazione territoriale in modo da utilizzare e divulgare le migliori prassi ai fini dello sviluppo delle ICC; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a raccogliere in maniera organica le varie informazioni disponibili in merito alle prassi, alle esigenze e alle esperienze positive a livello di cooperazione transfrontaliera nei settori della cultura e della creatività nonché ad acquisire conoscenze specifiche in materia di cultura, creatività e aree transfrontaliere (in particolare per quanto concerne gli ambiti meno studiati, come quello relativo ai legami tra cultura, creatività ed economia) e a elaborare strategie transfrontaliere per la gestione del patrimonio e delle risorse culturali;

5.  rileva che infrastrutture come le connessioni veloci a banda larga e internet rivestono particolare importanza e sono una delle premesse per lo sviluppo delle ICC in quanto riducono gli svantaggi dovuti all'ubicazione e che la tecnologia rappresenta comunque un fattore di stimolo fondamentale per i settori in questione; accoglie con favore le azioni previste ai fini di un rafforzamento del ruolo delle ICC in quanto catalizzatori dell'innovazione e del cambiamento strutturale nel quadro delle iniziative faro "L'Unione dell'innovazione" e "Un'agenda europea del digitale"; pone l'accento sul ruolo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nell'ambito delle ICC nonché sul "nesso creativo" tra investimenti, tecnologia, innovazione, imprenditorialità e commercio, e invita altresì la Commissione e gli Stati membri a promuovere l'accesso alle nuove TIC e a incentivare l'utilizzo delle stesse nel settore culturale e creativo, a sostenere l'infrastruttura a banda larga e, in seguito al raggiungimento di una copertura totale per quanto riguarda i servizi di banda larga di base in Europa, a predisporre per le zone rurali anche adeguate reti ad alta e altissima velocità e altre modalità di collegamenti internet con buon rapporto costi-risultato, al fine di assicurarne lo sviluppo equilibrato a lungo termine;

6.  fa notare che la mobilità costituisce un fattore chiave per lo sviluppo delle ICC, in quanto consente loro concretamente di espandersi oltre la rispettiva dimensione locale e regionale e di accedere ai più ampi mercati dell'UE e del mondo; rileva pertanto l'importanza, proprio ai fini della mobilità, di azioni dell'UE quali il programma di gemellaggio tra città, l'iniziativa "Capitali europee della cultura" e il programma Leonardo da Vinci; ritiene che la Commissione debba dedicare maggiore attenzione agli accordi di gemellaggio tra città, comuni e regioni che da anni forniscono un contesto ottimale per la cooperazione in ambito culturale e creativo oltre che per lo scambio di informazioni; invita la Commissione a promuovere, in collaborazione con le associazioni europee degli enti regionali e locali, scambi e iniziative di gemellaggio moderni e di elevata qualità che garantiscano il coinvolgimento di tutti i gruppi sociali, ad adoperarsi per rimuovere gli ostacoli giuridici e amministrativi e per incoraggiare e migliorare la mobilità degli artisti, delle opere e dei professionisti della cultura;

7.  pone l'accento sul diffuso riconoscimento dell'iniziativa "Capitale europea della cultura" quale "laboratorio" di sviluppo urbano attraverso la cultura, e invita la Commissione non solo a promuovere l'iniziativa ma anche a garantire condizioni ottimali per il trasferimento delle migliori prassi, per la cooperazione in ambito culturale e per la creazione di reti per la condivisione delle esperienze in materia di opportunità per le ICC, in modo da sfruttare pienamente il potenziale dei settori in esame;

8.  raccomanda alla Commissione di valutare l'impatto dei Fondi strutturali e dei programmi attuali e futuri nei settori della cultura, della ricerca, del turismo, dei media audiovisivi, della gioventù, dell'istruzione e della formazione, ma anche dei fattori che impediscono o limitano l'assorbimento degli stanziamenti disponibili, traendo insegnamenti dalle esperienze in ambito politico e dai progetti e dagli studi esistenti, al fine di elaborare una politica di coesione post-2013 che contribuisca a dispiegare tutte le potenzialità del settore culturale, in particolare quelle delle industrie creative, riconoscendo altresì i benefici che un settore delle ICC particolarmente vivace può offrire in termini di aumento della competitività dell'UE su scala globale grazie alla generazione di un contesto in cui creatività, innovazione e impresa sono incentivate e valorizzate; sollecita gli Stati membri a coinvolgere le autorità regionali e locali competenti sin dalle primissime fasi dei negoziati sulla legislazione e sui programmi che beneficiano dei Fondi strutturali, in modo da consentire un dialogo tempestivo fra i diversi livelli di governo; sottolinea la necessità di una semplificazione della struttura dei Fondi, con regole armonizzate, quale principio generale da applicare alla futura politica di coesione in modo da potenziare le capacità amministrative degli organi competenti ed evitare di dissuadere eventuali partner dalla partecipazione ai progetti;

9.  rammenta la diversità culturale dell'Europa, segnatamente il suo ampio patrimonio di lingue e culture regionali, rileva la centralità delle ICC rispetto al pilastro della crescita "intelligente" nel quadro della strategia Europa 2020 e in detto ambito sottolinea l'importanza della "specializzazione intelligente" delle regioni e degli enti locali; ritiene che, per sfruttare pienamente le possibilità del potenziale creativo europeo e per dare impulso alla competitività, le società creative dovrebbero creare raggruppamenti (cluster) competitivi a livello internazionale, in modo da ottenere migliori opportunità per proporre idee sul mercato, trasformandole in prodotti interessanti e di facile utilizzo, al fine di conseguire un vantaggio comparativo nel settore a livello mondiale fino al 2020 e oltre; sollecita la Commissione e gli Stati membri a fornire sostegno alle iniziative e alle produzioni culturali e creative, quali strumenti per generare occupazione e sviluppo economico, in maniera coordinata e alla luce delle esigenze, delle risorse e dei punti di forza regionali e locali, al fine di conseguire maggiore efficienza;

10. ricorda che l'esistenza di un tessuto di PMI dinamiche è alla base di un settore culturale e ricreativo diversificato e di elevata qualità; chiede per il futuro un ruolo più importante per le PMI e per il capitale privato nell'attuazione di progetti e iniziative in ambito culturale e creativo, segnatamente mediante partenariati pubblico-privati e l'ottimizzazione del ricorso agli strumenti finanziari della BEI e del FEI, alle garanzie sui prestiti e alla promozione della partecipazione del capitale di rischio nella costituzione di imprese innovative nei settori culturali e creativi; invita la Commissione a semplificare le norme che regolano il funzionamento di tali strumenti, dal momento che attualmente la loro complessità ne limita l'utilizzo; invita gli Stati membri ad avvalersi maggiormente degli strumenti in questione al fine di migliorare la qualità dei progetti e la partecipazione degli attori privati, in particolare delle PMI, ai progetti europei;

11. invita la Commissione, alla luce del carattere marcatamente intersettoriale delle ICC, a proseguire gli sforzi, in coordinamento con Eurostat, in vista di una migliore definizione del settore e di una maggiore precisione delle statistiche che ne riflettono la situazione (sviluppo di nuovi modelli e metodologie di raccolta dei dati qualitativi e quantitativi, miglioramento della relativa comparabilità nonché della qualità del processo di raccolta);

12. invita la Commissione a continuare a impegnarsi per sostenere, promuovere e incentivare il quadro della cultura e della creatività favorendo un sistema più elaborato di cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni dell'UE, basato sulla condivisione delle esperienze riguardanti le prassi migliori, e raccomanda alla Commissione di coinvolgere le autorità locali e regionali nel processo di accompagnamento del Libro verde, in linea con il principio di sussidiarietà.   

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

28.2.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

33

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Luís Paulo Alves, Charalampos Angourakis, Jean-Paul Besset, Alain Cadec, Salvatore Caronna, Rosa Estaràs Ferragut, Danuta Maria Hübner, Seán Kelly, Evgeni Kirilov, Constanze Angela Krehl, Ramona Nicole Mănescu, Riikka Manner, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Jan Olbrycht, Wojciech Michał Olejniczak, Markus Pieper, Tomasz Piotr Poręba, Monika Smolková, Georgios Stavrakakis, Nuno Teixeira, Michail Tremopoulos, Lambert van Nistelrooij, Oldřich Vlasák, Kerstin Westphal, Hermann Winkler

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Karima Delli, Karin Kadenbach, Andrey Kovatchev, Marie-Thérèse Sanchez-Schmid, Patrice Tirolien, Derek Vaughan

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Stanimir Ilchev

PARERE della commissione giuridica (1.3.2011)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sulle industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare
(2010/2156(INI))

Relatore per parere: Cecilia Wikström

SUGGERIMENTI

La commissione giuridica invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A. considerando che le industrie culturali e creative in Europa svolgono un ruolo essenziale nella promozione della diversità e del pluralismo culturale ma contribuiscono anche in modo significativo alla ripresa economica, alla creazione di nuovi posti di lavoro e allo sviluppo sostenibile nonché alla competitività dell'economia europea; considerando che le piccole e medie imprese sono attori fondamentali in questi settori,

B.  considerando che lo sviluppo delle industrie culturali e creative europee necessita di un sistema moderno, accessibile e giuridicamente sicuro per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale;

C. considerando che i progressi tecnologici nella tecnologia dell'informazione e della comunicazione non possono modificare in alcun modo l'esigenza fondamentale di tutelare i diritti di proprietà intellettuale,

D. considerando che una maggiore conformità con il quadro giuridico esistente a protezione di tali diritti, nonché le riforme riguardanti, tra l'altro, la semplificazione delle procedure di concessione di licenze nel settore culturale, sono necessarie al fine di sfruttare appieno le nuove possibilità offerte, garantendo nel contempo un equilibrato sistema di tutela dei diritti che tenga conto degli interessi sia dei creatori che dei consumatori,

E.  considerando che la frammentazione del mercato pone sempre più ostacoli allo sviluppo di servizi online in quanto i fornitori di contenuti mirano ad offrire opere creative all'intero mercato dell'UE,

F.  considerando che tale frammentazione fa sì che i consumatori interessati a un accesso transfrontaliero a contenuti creativi incontrino notevoli ostacoli o cerchino vie d'accesso alternative, anche se non sempre legittime, il che pregiudica lo sfruttamento delle opere dell'ingegno e impedisce lo sviluppo di un effettivo mercato digitale interno,

G. considerando che un moderno sistema del marchio dell'Unione è fondamentale per tutelare i valori rappresentati dagli investimenti delle aziende europee in materia di design, creazione e innovazione,

1.  evidenzia la necessità di un'efficace applicazione dei diritti di proprietà intellettuale nell'ambiente in linea e fuori linea e, a tale riguardo, pone l'accento sul fatto che qualsiasi misura andrebbe attentamente valutata al fine di garantirne l'efficienza, la proporzionalità e la compatibilità con la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;

2.  sottolinea che gli sforzi per affrontare la violazione del diritto d'autore devono essere appoggiati dal pubblico e meglio compresi dai consumatori per non rischiare di indebolire il sostegno dei cittadini nei confronti dei diritti di proprietà intellettuale;

3.  invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere lo scambio di migliori pratiche in materia di metodi efficaci per sensibilizzare l'opinione pubblica circa l'impatto delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale;

4.  rileva che la frammentazione del mercato nel settore culturale e creativo è in parte dovuta alla diversità culturale e alle preferenze di lingua dei consumatori;

5.  sottolinea che le attuali procedure di licenza contribuiscono alla frammentazione del mercato interno dell'UE; osserva che, nonostante i progressi compiuti, la domanda dei consumatori di licenze multiterritoriali e multirepertorio per l'uso transfrontaliero e on-line non ha avuto risposta;

6.  sottolinea che un processo in materia di licenze reso più efficiente e meno costoso attraverso l'interoperabilità delle piattaforme tecnologiche garantirà una più ampia diffusione del contenuto culturale e creativo e offrirà royalties più elevate ai creatori portando, al tempo stesso, benefici per gli intermediari e i fornitori di servizi;

7.  ricorda che l'obiettivo dell'Unione europea è di promuovere le industrie culturali e creative, sia on-line che off-line; rileva che l'obiettivo dovrebbe essere l'uso diffuso delle licenze pan-europee conformemente alle richieste del mercato e dei consumatori; reputa che se tale obiettivo non può essere raggiunto a breve, si dovrebbe effettuare una valutazione globale della legislazione necessaria per affrontare tutti i potenziali ostacoli alla creazione di un effettivo mercato interno dell'Unione europea, compreso il principio di territorialità;

8.  sottolinea che le norme sull'IVA e la mancanza di metodi accessibili di pagamento per le vendite on-line costituiscono altresì un ostacolo al corretto funzionamento del mercato interno e devono essere affrontate con urgenza;

9.  invita pertanto la Commissione a presentare al più presto proposte legislative concrete sulle modalità in cui affrontare tali questioni al fine di smantellare gli ostacoli esistenti per lo sviluppo del mercato interno, in particolare a livello di ambiente on-line, nel rispetto della domanda dei consumatori e della diversità culturale;

10. sottolinea la necessità di affrontare finalmente le questioni della "carestia di libri" vissuta dai non vedenti e ipovedenti e della stampa per le persone disabili; ricorda alla Commissione e agli Stati membri i loro obblighi, che derivano dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, di prendere tutte le misure appropriate per far sì che le persone con disabilità godano dell'accesso al materiale culturale in formati accessibili e di garantire che le norme che tutelano i diritti di proprietà intellettuale non costituiscano un ostacolo irragionevole o discriminatorio all'accesso ai materiali culturali da parte delle persone con disabilità; invita la Commissione a lavorare attivamente e concretamente nell'ambito dell'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO) al fine di concordare una norma giuridica vincolante, sulla base della proposta di trattato elaborata dalla World Blind Union (Unione mondiale ciechi) e presentata presso la WIPO nel 2009;

11. sottolinea la necessità di risolvere il problema delle opere orfane; si compiace dell'intenzione dichiarata della Commissione di presentare proposte in questo settore; osserva che il problema delle opere orfane e il "buco nero del XX secolo" non si limita alle opere a stampa come libri e riviste, ma si estende a tutti i tipi di opere, tra cui fotografie, musica e opere audiovisive;

12. chiede alla Commissione di promuovere un sostegno finanziario alle iniziative del settore privato al fine di creare diritti ampiamente accessibili e banche dati di repertori musicali, audiovisivi e altri; rileva che siffatte banche dati accrescerebbero la trasparenza e semplificherebbero le procedure di liquidazione dei diritti;

13. invita la Commissione a incoraggiare la messa a punto di una composizione delle controversie alternativa, equa, imparziale ed efficace per tutti gli interessati;

14. accoglie positivamente il riesame del sistema del marchio dell'Unione da parte della Commissione e la esorta a garantire che vengano messe in atto le opportune misure per consentire ai marchi commerciali di beneficiare del medesimo livello di tutela nell'ambiente in linea e fuori linea;

15. ritiene che la Commissione debba tenere conto dei problemi specifici riscontrati dalle PMI quando si tratta di far valere i propri diritti di proprietà intellettuale, in linea con il principio "pensare anzitutto in piccolo" stabilito dallo Small Business Act per l'Europa, applicando in particolare il principio di non discriminazione delle PMI.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

28.2.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

18

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Raffaele Baldassarre, Sebastian Valentin Bodu, Françoise Castex, Christian Engström, Klaus-Heiner Lehne, Antonio Masip Hidalgo, Alajos Mészáros, Bernhard Rapkay, Evelyn Regner, Francesco Enrico Speroni, Alexandra Thein, Cecilia Wikström, Tadeusz Zwiefka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Piotr Borys, Sergio Gaetano Cofferati, Sajjad Karim, Eva Lichtenberger, Toine Manders

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

17.3.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

26

0

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Maria Badia i Cutchet, Zoltán Bagó, Malika Benarab-Attou, Lothar Bisky, Piotr Borys, Jean-Marie Cavada, Silvia Costa, Santiago Fisas Ayxela, Mary Honeyball, Cătălin Sorin Ivan, Morten Løkkegaard, Emma McClarkin, Marek Henryk Migalski, Doris Pack, Marie-Thérèse Sanchez-Schmid, Marietje Schaake, Timo Soini, Emil Stoyanov, Hannu Takkula, Marie-Christine Vergiat, Sabine Verheyen, Milan Zver

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Nessa Childers, Oriol Junqueras Vies, Ramona Nicole Mănescu, Hans-Peter Martin, Iosif Matula, Francisco José Millán Mon, Monika Smolková

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Christian Engström, Miguel Angel Martínez Martínez