RELAZIONE recante le raccomandazioni del Parlamento europeo al Consiglio, alla Commissione e al Servizio europeo per l'azione esterna sui negoziati per l'accordo di associazione tra l'UE e l'Azerbaigian

27.3.2012 - (2011/2316(INI))

Commissione per gli affari esteri
Relatore: Anneli Jäätteenmäki


Procedura : 2011/2316(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0071/2012

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

recante le raccomandazioni del Parlamento europeo al Consiglio, alla Commissione e al Servizio europeo per l'azione esterna sui negoziati per l'accordo di associazione tra l'UE e l'Azerbaigian

(2011/2316(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visti i negoziati in corso tra l'Unione europea e l'Azerbaigian sull'accordo di associazione,

–   viste le conclusioni del Consiglio del 10 maggio 2010 sull'Azerbaigian, in virtù delle quali sono adottate le direttive negoziali,

–   visto l'accordo di partenariato e cooperazione (APC) tra l'Azerbaigian e l'Unione europea, entrato in vigore il 1° luglio 1999,

–   visto il piano d'azione adottato nell'ambito della politica europea di vicinato (PEV) il 14 novembre 2006,

–   vista la dichiarazione firmata dai Presidenti di Armenia, Azerbaigian e Federazione russa il 2 novembre 2008 a Mosca,

–   vista la dichiarazione congiunta firmata dai Presidenti di Armenia, Azerbaigian e Federazione russa il 23 gennaio 2012 a Sochi,

–   vista la dichiarazione congiunta rilasciata in occasione del vertice sul partenariato orientale tenutosi a Praga il 7 maggio 2009,

–   viste le conclusioni del Consiglio "Affari esteri" del 25 ottobre 2010 sul partenariato orientale,

–   vista la dichiarazione congiunta sul corridoio meridionale per il trasporto di gas firmata dal Presidente dell'Azerbaigian e dal Presidente della Commissione il 13 gennaio 2011,

–   vista la dichiarazione congiunta rilasciata in occasione del vertice sul partenariato orientale tenutosi a Varsavia il 29 e 30 settembre 2011,

–   visto l'Atto costitutivo dell'Assemblea parlamentare UE-Vicinato orientale (Euronest) del 3 maggio 2011,

–   viste le dichiarazioni dell'alto rappresentante Catherine Ashton del 20 e 27 maggio 2011 e del 12 ottobre 2011 sulla situazione dei diritti umani in Azerbaigian,

–   viste le sue risoluzioni sull'Azerbaigian, in particolare quella del 12 maggio 2011[1],

–   vista la relazione finale dell'Ufficio dell'OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo (ODIHR) sulle elezioni parlamentari del 7 novembre 2010,

–   visto il parere sulla compatibilità con le norme sui diritti umani della legislazione della Repubblica dell'Azerbaigian in materia di organizzazioni non governative, adottato dalla commissione di Venezia del Consiglio d'Europa il 14 e 15 ottobre 2011,

–   visto il parere sul progetto di legge sulla modifica della legge elettorale della Repubblica dell'Azerbaigian, adottato dalla commissione di Venezia del Consiglio d'Europa il 16 e 17 dicembre 2011,

–   vista la sua risoluzione del 20 maggio 2010 sull'esigenza di una strategia UE per il Caucaso meridionale[2],

–   viste le sue risoluzioni del 20 gennaio 2011, su una strategia dell'Unione europea per il Mar Nero[3], e del 17 gennaio 2008, sull'approccio in materia di politica regionale per il Mar Nero[4],

–   vista la comunicazione congiunta dal titolo "Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento", del 25 maggio 2011,

–   viste le sue risoluzioni sulla revisione della politica europea di vicinato adottate il 7 aprile 2011[5] (dimensione orientale) e il 14 dicembre 2011[6],

–   vista la relazione intermedia della Commissione sull'Azerbaigian adottata il 25 maggio 2011,

–   vista la decisione 2011/518/PESC del Consiglio, del 25 agosto 2011, che nomina il rappresentante speciale dell'Unione europea per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia,

–  vista la relazione speciale n. 13/2010 della Corte dei conti europea sui risultati dello strumento europeo di vicinato e partenariato (SEVP) nel Caucaso meridionale,

–   visto il nuovo piano d'azione nazionale per migliorare l'efficacia della tutela dei diritti umani e delle libertà nella Repubblica dell'Azerbaigian, approvato dal Presidente azero il 27 dicembre 2011,

–   visto il decreto di grazia firmato dal Presidente azero il 26 dicembre 2011,

–   visti l'articolo 90, paragrafo 4, e l'articolo 48 del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A7-0071/2012),

A.  considerando che l'Azerbaigian occupa un ruolo importante nel contesto del partenariato orientale dell'Unione europea e che il livello di crescita economica registrato da tale paese negli ultimi anni è notevole;

B.  considerando che il partenariato orientale rafforza le relazioni multilaterali tra gli Stati interessati, agevola lo scambio di informazioni ed esperienze in materia di trasformazione, riforma e modernizzazione e fornisce all'Unione europea ulteriori strumenti a sostegno di tali processi;

C. considerando che il partenariato orientale offre il contesto politico per rafforzare le relazioni bilaterali attraverso nuovi accordi di associazione che tengano conto della situazione specifica, dei benefici reciproci e delle ambizioni dell'Unione europea e del paese partner, nonché dell'interesse strategico dell'Unione per la stabilità e lo sviluppo democratico della regione;

D.  considerando che la cooperazione parlamentare, sia nel contesto del partenariato orientale europeo che a livello bilaterale, costituisce un elemento cruciale per lo sviluppo di una cooperazione politica avanzata fra l'Unione europea e l'Azerbaigian;

E.  considerando che l'Azerbaigian è diventato un importante fornitore di energia per l'Unione europea e un paese di transito cruciale per le risorse energetiche provenienti, in particolare, dall'Asia centrale e che l'Unione stessa rappresenta un importante mercato dell'energia per l'Azerbaigian; che tra i progressi compiuti in materia di cooperazione energetica si registra il sostegno dell'Azerbaigian al corridoio meridionale per il trasporto del gas;

F.  considerando il ruolo positivo svolto dall'Azerbaigian nel contesto della politica europea di vicinato e il suo contributo alla risoluzione dei problemi di sicurezza energetica dell'Unione europea;

G.  considerando che gli accordi di associazione costituiscono il quadro appropriato per approfondire le relazioni favorendo l'associazione politica, l'integrazione economica e il ravvicinamento giuridico con l'Unione europea e sviluppando le relazioni culturali, incidendo così profondamente sul processo di democratizzazione;

H. considerando che, a questo proposito, la dimensione multilaterale del partenariato orientale è complementare ed inseparabile rispetto alla sua dimensione bilaterale e dovrebbe evolversi di pari passo con i negoziati in corso sugli accordi di associazione, per spianare la strada alla completa attuazione degli stessi e gettare le basi per un'autentica cooperazione regionale, come previsto dai principi di base della politica europea di vicinato;

I.   considerando che l'accordo di associazione dovrebbe apportare benefici e opportunità tangibili ai cittadini dell'Azerbaigian e dell'Unione europea;

J.   considerando che l'Unione europea ha fatto dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto un aspetto centrale della PEV;

K.  considerando che l'impegno attivo dell'Azerbaigian per la realizzazione di valori e principi condivisi, tra cui la democrazia, lo stato di diritto, il buongoverno e il rispetto dei diritti umani, è essenziale affinché il processo avanzi e per dare significato ai negoziati e alla conseguente attuazione dell'accordo di associazione, ma che, all'ora attuale, esistono timori circa il rispetto dello stato di diritto e la libertà di espressione degli oppositori politici al governo in carica;

L.  considerando che l'Azerbaigian ha compiuto rapidi progressi nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, specialmente riguardo all'e-governance, che rafforzano la trasparenza nell'amministrazione pubblica e sono utili per la lotta alla corruzione, garantiscono un accesso più agevole ai servizi pubblici e all'informazione e imprimono un ulteriore slancio alla democratizzazione dell'Azerbaigian;

M.  considerando che la seconda sessione plenaria dell'Assemblea parlamentare Euronest si terrà a Baku nell'aprile 2012, dando vita a un importante forum di discussione sulla democrazia, la politica, l'energia, la sicurezza e i problemi sociali;

N.  considerando che, nelle sue relazioni con l'Armenia e l'Azerbaigian, l'Unione europea rispetta i principi della sovranità e dell'integrità territoriale e che, nel suo approccio alla risoluzione dei conflitti regionali, essa sostiene i principi basilari dell'Atto finale di Helsinki; che il conflitto irrisolto del Nagorno-Karabakh pregiudica la stabilità e lo sviluppo della regione del Caucaso meridionale e costituisce un freno al pieno sviluppo della PEV; che nella sua comunicazione congiunta dal titolo "Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento", l'Unione afferma la propria intenzione di impegnarsi più attivamente alla risoluzione del conflitto del Caucaso meridionale e di intensificare il proprio sostegno alle misure di rafforzamento della fiducia, nonché la disponibilità a partecipare maggiormente a formati negoziali in cui non è ancora rappresentata, come nel gruppo di Minsk dell'OSCE;

O.  considerando che il rappresentante speciale dell'Unione europea per il Caucaso meridionale svolge un ruolo importante nel contribuire a una soluzione pacifica del conflitto nella regione;

P.  considerando che l'Azerbaigian si dimostra fortemente impegnato per la cooperazione parlamentare multilaterale in seno all'assemblea parlamentare Euronest ed è il primo paese del partenariato orientale a ospitarne la sessione plenaria dal 2 al 4 aprile 2012 a Baku;

Q.  considerando che l'elezione dell'Azerbaigian al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il 2012-2013 offre una buona occasione di ulteriore consultazione e allineamento delle politiche del paese alle dichiarazioni di politica estera e di sicurezza comune (PESC) dell'Unione europea ai fini di un'ulteriore promozione della pace e della stabilità internazionali;

1.  rivolge al Consiglio, alla Commissione e al Servizio europeo per l'azione esterna le seguenti raccomandazioni:

a)  garantire che l'accordo di associazione rappresenti un quadro completo e lungimirante per il futuro sviluppo delle relazioni con l'Azerbaigian, che favorisca l'associazione politica, la convergenza economica nonché il ravvicinamento giuridico e rifletta le relazioni che sia l'Unione europea sia l'Azerbaigian hanno deciso di sviluppare;

b)  assicurare che i negoziati sugli accordi di associazione UE-Azerbaigian e UE-Armenia, in linea con le richieste avanzate nella relazione del Parlamento del 20 maggio 2010 sull'esigenza di una strategia UE per il Caucaso meridionale e con i principi basilari del gruppo di Minsk dell'OSCE sanciti nella dichiarazione comune dell'Aquila, del 19 luglio 2009, siano collegati a impegni tangibili a compiere notevoli passi avanti sulla via della risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh, che comprenda, ad esempio, misure volte a costruire un clima di fiducia, come la smobilitazione generale, compresi il ritiro dei cecchini dalla linea di contatto, il ritiro delle forze armene dai territori occupati attorno al Nagorno-Karabakh e il loro ritorno sotto il controllo azero, un meccanismo per la prevenzione attiva di incidenti e l'investigazione delle violazioni del cessate il fuoco lungo la linea di contatto, il diritto di tutti gli sfollati interni e dei profughi a ritornare nei loro luoghi di origine e a recuperare le proprietà, nonché garanzie di sicurezza internazionale che comprendano un'autentica missione internazionale di mantenimento della pace al fine di creare le condizioni propizie per la futura libera espressione di volontà, giuridicamente vincolante, riguardo allo status definitivo del Nagorno-Karabakh;

c)  inserire nell'accordo di associazione clausole e parametri di riferimento per la tutela e la promozione dei diritti umani, con particolare riferimento alla libertà dei mezzi d'informazione e al diritto alla libertà d'espressione, di associazione e di riunione, che riflettano i principi e i diritti sanciti dalla Costituzione dell'Azerbaigian e dalle più rigorose norme internazionali ed europee, basandosi quanto più possibile sul quadro del Consiglio d'Europa e dell'OSCE riguardo a cui si è impegnato l'Azerbaigian; chiedere al governo azero di rispettare tali impegni e garantire che i negoziati tengano pienamente conto della necessità di salvaguardare i diritti e i mezzi di sussistenza degli sfollati interni e dei profughi;

d)  considerare la presenza dell'Unione europea nel gruppo di Minsk dell'OSCE un rafforzamento della partecipazione dell'Unione alla risoluzione del conflitto che oppone Armenia e Azerbaigian;

e)             sottolineare nell'accordo di associazione l'importanza di garantire i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini, tra cui il diritto di riunione e di associazione e i diritti di proprietà privata, lo sviluppo della società civile, lo stato di diritto, la lotta costante alla corruzione, il pluralismo politico e l'indipendenza dei mezzi d'informazione e della magistratura;

f)              sottolineare nell'accordo di associazione l'importanza che la Repubblica dell'Azerbaigian ottemperi pienamente alle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo;

g)  evidenziare nell'accordo di associazione l'importanza chiave della libertà di espressione degli oppositori politici e sottolineare che l'approfondimento delle relazioni con l'Unione europea dipende dal rispetto dello stato di diritto da parte delle autorità azere, dalla garanzia di un processo equo per tutti i prigionieri e dalla liberazione incondizionata di tutte le persone detenute per accuse politicamente motivate;

h)  fornire al parlamento azero assistenza tecnica e finanziaria affinché sviluppi appieno le sue funzioni costituzionali, i suoi organismi e i suoi servizi, tra cui una più intensa interazione con la società civile;

i)              sostenere i programmi di aiuto allo sviluppo intesi a migliorare le condizioni di vita dei profughi e degli sfollati in Azerbaigian;

j)   inserire nell'accordo clausole sulla tutela dei difensori dei diritti umani, in linea con gli orientamenti dell'Unione in materia;

k) concedere il visto al relatore speciale dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sui prigionieri politici per consentirgli di visitare il paese conformemente al proprio mandato;

l)   esprimere inquietudine per il crescente numero di arresti di giovani attivisti per i diritti umani, per le difficoltà riscontrate nella registrazione delle ONG e dei partiti politici, come pure per le intimidazioni e i vincoli alla libertà di espressione, alla libertà di riunione e alla libertà su Internet, nonché stabilire parametri di riferimento in tali ambiti, prevedendo la sospensione dell'accordo in caso di mancato rispetto dei parametri stessi;

m) esortare le autorità azere ad adottare una legislazione antidiscriminazione che vieti la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere in ogni settore;

n)  allineare gli obiettivi dell'accordo di associazione alla comunicazione congiunta "Una nuova risposta a un vicinato in mutamento", consentendo così alle organizzazioni della società civile in Azerbaigian di effettuare un controllo interno delle riforme e degli impegni del governo e garantendo che esso ne renda conto in misura maggiore;

o)  garantire la coerenza dell'accordo di associazione con i principi del diritto internazionale – in particolare con quelli definiti nella Carta delle Nazioni Unite, nell'Atto finale di Helsinki e in ambito OSCE, vale a dire la rinuncia a ricorrere alla forza, l'integrità territoriale e il diritto all'autodeterminazione – adoperandosi affinché, una volta concluso, l'accordo sia valido sull'intero territorio dell'Azerbaigian;

p)  rafforzare la capacità di risoluzione dei conflitti e di mediazione dell'Unione europea e svolgere un ruolo più attivo ed efficace per accrescere la fiducia fra le parti in conflitto, anche fornendo loro assistenza tramite progetti per il rafforzamento della fiducia finanziati dall'Unione mirati ad accrescere il sostegno popolare alle concessioni reciproche e alla soluzione pacifica del conflitto; sottolineare la necessità di concedere l'accesso incondizionato ai rappresentanti dell'Unione al Nagorno Karabakh e alle regioni occupate limitrofe; ribadire che l'Unione europea dovrebbe svolgere un ruolo più incisivo nella soluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh, sostenendo l'attuazione di misure atte a rafforzare la fiducia che avvicinino le comunità armene e azere e diffondano l'idea di pace, di riconciliazione e di fiducia tra tutte le parti coivolte;

q)  plaudire al lavoro svolto dai copresidenti del gruppo di Minsk dell'OSCE e dalle parti in causa verso la conclusione di un accordo sui principi basilari e invitare a proseguire il sostegno a tale lavoro; sottolineare come sia l'Armenia che l'Azerbaigian debbano adottare le misure idonee a garantire che tutte le decisioni prese secondo la formula del gruppo di Minsk in direzione della definizione e del consolidamento di una risoluzione pacifica del conflitto del Nagorno-Karabakh siano messe in atto integralmente e tempestivamente; prendere in considerazione una partecipazione diretta e più attiva al gruppo di Minsk;

r)   invitare i leader di Armenia e Azerbaigian ad agire con responsabilità, a moderare il tono delle dichiarazioni e a evitare asserzioni provocatorie, onde spianare la strada a un vero e proprio dialogo a tutti i livelli della società, affinché l'opinione pubblica accetti i vantaggi di un accordo globale, comprendendoli appieno, ponendo così le basi per efficaci misure di rafforzamento della fiducia;

s)             esprimere inquietudine in merito alla corsa agli armamenti nella regione e, in particolare, all'elevata spesa militare in Azerbaigian ed invitare, in tal senso, gli Stati membri a interrompere le forniture di armi e munizioni sia all'Azerbaigian che all'Armenia, nel rispetto della richiesta dell'OSCE del febbraio 1992, fintantoché non sia stato concluso e firmato un accordo globale tra le due parti;

t)   sottolineare la necessità di continuare a dar corso a tutti gli interventi possibili, nel quadro del partenariato orientale, per ottenere il riavvicinamento dell'Armenia e dell'Azerbaigian, inserendo saldamente la risoluzione dei conflitti regionali tra gli elementi integranti di tale ravvicinamento;

u)  sottolineare che le centinaia di migliaia di profughi e sfollati interni che hanno abbandonato le loro dimore nel corso della guerra del Nagorno-Karabakh o a causa della stessa continuano a essere sfollati e a vedersi negati i loro diritti, tra cui il diritto al ritorno, i diritti di proprietà e il diritto alla sicurezza individuale; tali diritti sono da rispettarsi incondizionatamente e da concedersi senza indugio; invitare la Commissione e gli Stati membri a proseguire e ad ampliare l'assistenza e il sostegno finanziario dell'Unione europea all'Azerbaigian per la gestione della situazione degli sfollati;

v)  sottolineare la necessità di utilizzare l'accordo di associazione quale piattaforma per promuovere le sinergie e la cooperazione regionale; sottolineare l'interazione reciprocamente vantaggiosa fra lo sviluppo democratico pluralistico e la risoluzione del conflitto e assicurare che l'accordo di associazione contenga disposizioni volte a incentivare le agevolazioni in materia di visti per tutte le persone provenienti dai paesi del Caucaso meridionale;

w) fare chiarezza sul modo in cui sfruttare il notevole grado di complementarità tra le varie iniziative dell'Unione europea nella regione, vale a dire il partenariato orientale e la sinergia per il Mar Nero;

x)  invitare la Turchia a svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh e ad adempiere alle proprie responsabilità nella regione;

y)  garantire che la componente commerciale dell'accordo di associazione possa svilupparsi in una Zona globale e approfondita di libero scambio non appena l'Azerbaigian rispetterà tutte le condizioni necessarie, tra cui l'adesione all'OMC e l'adempimento dei suoi impegni in materia di diritti umani e, a tale scopo, fornire l'assistenza tecnica necessaria a preparare l'Azerbaigian ai negoziati e incoraggiare l'adozione delle riforme necessarie;

z)  esortare l'Azerbaigian a firmare e ratificare lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale;

aa) garantire negoziati rapidi sugli accordi di riammissione e di agevolazione dei visti, al fine di promuovere i contatti interpersonali e privilegiare la mobilità dei giovani e tra università; contribuire alla lotta all'immigrazione clandestina e garantire che le disposizioni in materia di asilo siano pienamente conformi agli obblighi e agli impegni internazionali e alle norme dell'Unione europea, specialmente nel campo dei diritti umani;

ab) sottolineare l'importanza di creare e sviluppare un forte settore della gioventù e accogliere favorevolmente i diversi programmi statali che offrono borse di studio all'estero;

ac) esortare l'Azerbaigian a non ostacolare il rilascio di visti a cittadini di paesi terzi e di origine armena che intendano recarsi nel paese e a eliminare il divieto di effettuare telefonate internazionali verso l'Armenia;

ad) incoraggiare un'ampia collaborazione settoriale tra l'Unione europea e l'Azerbaigian e, in particolare, promuovere la convergenza normativa, spiegarne i benefici e fornire a tal fine l'assistenza tecnica necessaria;

ae) esortare le autorità azere ad accelerare l'attuazione delle principali convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL);

af) favorire la trasparenza nella gestione delle finanze pubbliche e migliorare la legislazione in materia di appalti pubblici al fine di contribuire in modo significativo al buongoverno e a un processo decisionale trasparente; accogliere con favore, in tal senso, la partecipazione dell'Azerbaigian all'iniziativa a favore della trasparenza delle industrie estrattive, intesa ad accrescere l'apertura sugli introiti petroliferi e metaniferi, e verificare l'adempimento del governo azero al suo obbligo di rilasciare informazioni sulle finanze pubbliche, conformemente alla normativa relativa al diritto di accesso all'informazione;

ag) intraprendere le iniziative necessarie per inserire nell'accordo di associazione disposizioni che consentano all'Azerbaigian di partecipare ai programmi e alle agenzie comunitari, come strumento per promuovere l'integrazione europea a tutti i livelli;

ah) elogiare le riforme della magistratura varate dalle autorità azere, finalizzate a garantire una maggiore indipendenza dei giudici, a migliorare le procedure di selezione e designazione, ad eliminare la corruzione negli organi giudiziari e l'esposizione degli stessi all'influenza dell'Esecutivo; riconoscere l'adozione delle leggi in materia, tra cui la legge relativa all'ordine forense; incoraggiare le autorità in carica a proseguire l'attuazione della legislazione di contrasto alla corruzione, concentrandosi sui casi di corruzione ad alto livello, così come ad accrescere sensibilmente la trasparenza della spesa pubblica e del finanziamento ai partiti politici; sottolineare l'esigenza di migliorare l'indipendenza, l'efficienza e le risorse della magistratura; ribadire l'importanza del funzionamento dell'apparato giudiziario scevro da interferenze politiche; sottolineare la necessità di stabilire un bilancio convincente della selezione e designazione dei giudici e dei pubblici ministeri fondata sull'applicazione di parametri uniformi, trasparenti, oggettivi e validi su scala nazionale e costituire un fascicolo di dati storici delle imputazioni e delle condanne rispetto a al quale sia possibile quantificare i progressi; chiedere l'armonizzazione della giurisprudenza onde garantire la prevedibilità dell'ordinamento giudiziario e assicurare la fiducia dei cittadini;

ai) avviare programmi di gemellaggio con regioni e comunità locali dell'Unione europea con minoranze nazionali che godono di un elevato grado di autonomia;

aj) sottolineare la necessità di un'economia sostenibile, anche favorendone la diversificazione; promuovere una maggiore apertura e trasparenza nel settore energetico, adoperandosi affinché si sviluppi nel rispetto delle norme ambientali internazionali; sostenere lo sviluppo del mercato delle energie rinnovabili e sottolineare la necessità di omologhe normative in campo ambientale;

ak) sottolineare l'importanza della cooperazione energetica fra l'Unione europea e l'Azerbaigian nella diversificazione dell'approvvigionamento di energia e dei relativi percorsi per la sua fornitura all'Europa; rammenta a tale proposito la dichiarazione congiunta sulla fornitura di gas, firmata a Baku il 13 gennaio 2011 dal Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e dal presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev, quale tappa importante della realizzazione del corridoio meridionale per il trasporto di gas ed elogiare gli sforzi del paese nel promuovere progetti pionieristici quali gli oleodotti Baku-Tbilisi-Ceyhan e Baku-Tbilisi-Erzurum, quale completamento del progetto AGRI;

al) sottolineare l'importanza della singolarità della posizione geografica dell'Azerbaigian per l'apertura di un transito diretto e senza ostacoli tra l'Unione europea e i paesi dell'Asia centrale; plaudire agli sforzi volti a sviluppare la cooperazione per il transito transcaspico con il Kazakhstan e a esaminare le modalità per instaurare una cooperazione affine con il Turkmenistan; si compiace del mandato del Consiglio, firmato il 12 settembre 2011, a concludere un accordo giuridicamente vincolante tra l'Unione europea, l'Azerbaigian e il Turkmenistan riguardo all'oleodotto transcaspico;

am) assicurare che l'Unione europea continui a prestare attenzione allo sviluppo della cooperazione energetica con l'Azerbaigian e al sostegno sostenibile da parte dell'Unione; fornire assistenza tecnica all'Agenzia di Stato azera per le fonti energetiche alternative e rinnovabili allo scopo di aiutare l'Azerbaigian a diversificare le risorse energetiche, incentivare l'efficienza energetica e allineare il paese agli obiettivi dell'Unione europea in materia di cambiamenti climatici;

an) individuare modalità di promozione del dialogo e della cooperazione regionali, sostenendo organizzazioni come il Centro ambientale regionale (CER) attraverso progetti transfrontalieri congiunti che coinvolgano le ONG, le comunità locali e le parti interessate in Armenia, Azerbaigian e Georgia;

ao) inserire nell'accordo di associazione una dimensione parlamentare forte, che consenta il pieno coinvolgimento del Milli Mejlis e del Parlamento europeo e favorisca i lavori dell'Assemblea parlamentare Euronest;

ap) coinvolgere pienamente il Parlamento europeo nell'attuazione e nel monitoraggio dell'accordo di associazione; stabilire punti di riferimento chiari per l'attuazione dell'accordo di associazione e prevedere meccanismi di controllo, compresa la presentazione di relazioni periodiche al Parlamento europeo;

aq) fornire all'Azerbaigian un'assistenza tecnica più mirata, onde garantire che sia in grado di tener fede agli impegni derivanti dai negoziati sull'accordo di associazione e dalla sua piena attuazione, continuando a offrire programmi globali di potenziamento istituzionale;

ar) incoraggiare l'equipe negoziale dell'Unione europea a continuare a cooperare con il Parlamento europeo, fornendo informazioni continue e documentate sui progressi compiuti, a norma dell'articolo 218, paragrafo 10, del TFUE, che stabilisce che il Parlamento sia immediatamente e pienamente informato in tutte le fasi della procedura;

as) incentivare ulteriormente un livello approfondito di cooperazione con il partenariato orientale e nell'ambito dello stesso e informare con regolarità il Parlamento dei relativi progressi;

2.   incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione recante le raccomandazioni del Parlamento europeo al Consiglio, alla Commissione, al Servizio europeo per l'azione esterna e all'Azerbaigian.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

22.3.2012

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

59

0

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Pino Arlacchi, Frieda Brepoels, Tarja Cronberg, Mário David, Michael Gahler, Ana Gomes, Andrzej Grzyb, Takis Hadjigeorgiou, Richard Howitt, Anna Ibrisagic, Liisa Jaakonsaari, Anneli Jäätteenmäki, Ioannis Kasoulides, Tunne Kelam, Nicole Kiil-Nielsen, Evgeni Kirilov, Maria Eleni Koppa, Andrey Kovatchev, Paweł Robert Kowal, Eduard Kukan, Vytautas Landsbergis, Krzysztof Lisek, Mario Mauro, Kyriakos Mavronikolas, Francisco José Millán Mon, María Muñiz De Urquiza, Annemie Neyts-Uyttebroeck, Norica Nicolai, Raimon Obiols, Ria Oomen-Ruijten, Ioan Mircea Paşcu, Alojz Peterle, Bernd Posselt, Fiorello Provera, Libor Rouček, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Nikolaos Salavrakos, Jacek Saryusz-Wolski, György Schöpflin, Werner Schulz, Marek Siwiec, Charles Tannock, Inese Vaidere, Geoffrey Van Orden, Boris Zala

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Laima Liucija Andrikienė, Nikolaos Chountis, Corina Creţu, Andrew Duff, Knut Fleckenstein, Kinga Gál, Emilio Menéndez del Valle, Nadezhda Neynsky, Marietje Schaake, Alf Svensson, Traian Ungureanu, Ivo Vajgl, Janusz Władysław Zemke

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Marije Cornelissen, Leonidas Donskis, Jörg Leichtfried