RELAZIONE sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE

18.1.2017 - (2015/2327(INI))

Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore: Milan Zver


Procedura : 2015/2327(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A8-0389/2016

MOTIVAZIONE - SINTESI DEI FATTI E CONSTATAZIONI

Procedure e fonti

Nel settembre 2015, il relatore è stato incaricato di elaborare una relazione sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1288/2013 del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE[1]. Da allora, il relatore ha raccolto numerose informazioni ottenute da diverse risorse.

In particolare, un contributo prezioso è stato rappresentato dallo studio “Erasmus+: decentralised implementation - first experiences”, commissionato dal dipartimento tematico B del Parlamento europeo e realizzato dall'Associazione per la cooperazione accademica (ACA)[2]. Tale analisi approfondita si fonda su ricerche condotte tra aprile e giugno 2016. Comprende un sondaggio online basato su un questionario rivolto a tutte le agenzie nazionali Erasmus+ e colloqui con i rappresentanti di 10 agenzie nazionali al fine di individuare le prime esperienze nelle azioni decentralizzate di Erasmus+.

Inoltre, il Servizio Ricerca del Parlamento europeo ha condotto una valutazione dell'attuazione europea, fornendo un'analisi interna degli elementi chiave dell'attuazione del programma, compreso il settore dello sport[3]. Alla valutazione sono stati allegati due documenti di ricerca. Il primo documento presenta i risultati dell'attuazione dell'azione chiave 1 (KA1) - Mobilità individuale ai fini dell'apprendimento nel settore dell'istruzione, della formazione e della gioventù. Il secondo riguarda l'azione chiave 2 (KA2) - Cooperazione per l'innovazione e lo scambio di buone pratiche nel settore dell'istruzione, della formazione e della gioventù.

Al fine di raccogliere ulteriori informazioni sull'attuazione del programma, il relatore ha altresì intrattenuto regolari contatti con numerose parti interessate in tutti i settori del programma. Ha incontrato i rappresentanti della direzione generale dell'Istruzione e della cultura della Commissione (DG EAC) e dell'Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA).

Il 23 settembre 2016, il relatore ha partecipato a un dialogo delle parti interessate a Lubiana, organizzato dall'ufficio di informazione del Parlamento europeo in Slovenia. Durante questo incontro, il relatore ha discusso con il commissario Navracsics e con le parti interessate a livello nazionale, regionale e locale circa lo stato di avanzamento del processo di attuazione ed eventuali ulteriori miglioramenti del programma.

Infine, durante la preparazione della relazione, il relatore ha anche esaminato documenti chiave della Commissione, in particolare i programmi di lavoro annuali per l'attuazione di Erasmus+ per gli anni 2014[4], 2015[5] e 2016[6], e la prima valutazione della Commissione nella sua relazione annuale 2014 sul programma Erasmus+[7].

Nonostante tutti gli sforzi compiuti per raccogliere informazioni, il relatore è ben consapevole del fatto che, dopo meno di tre anni di attuazione del programma, non è possibile effettuare una valutazione quantitativa e qualitativa completa di Erasmus+. Occorre raccogliere ulteriori informazioni durante il rimanente periodo del programma al fine di valutare l'impatto finale di Erasmus+.

Pertanto, con la presente relazione sull'attuazione, il relatore intende fornire una panoramica dell'attuazione del programma durante i suoi primi due anni e mezzo di esistenza. Essa illustra le opportunità e le principali sfide e offre suggerimenti per apportare miglioramenti nei restanti quattro anni e mezzo. Le conclusioni e raccomandazioni dovrebbero confluire nella valutazione di medio termine che sarà presentata alla Commissione europea alla fine del 2017. La relazione fornisce altresì alcune idee che potrebbero essere pertinenti ai negoziati per il prossimo periodo del programma.

Origine e struttura del programma

Erasmus+, avviato nel 2014, si fonda su un lungo sviluppo storico dei programmi dell'UE nel settore dell'istruzione, della formazione e della gioventù. Dopo aver avviato diversi programmi negli anni ottanta, lo snellimento dei programmi nel settore dell'istruzione e della formazione ha avuto inizio con la creazione di Socrates (istruzione) e di Leonardo da Vinci (istruzione e formazione professionale) negli anni novanta. Il programma di apprendimento permanente (2007-2013) ha raccolto sotto un unico tetto i programmi di sostegno esistenti Socrates e Leonardo da Vinci. La creazione di Erasmus+ ha comportato un enorme cambiamento con l'integrazione di tutti i programmi per l'istruzione e la formazione e la gioventù sotto un unico ombrello (il cosiddetto approccio integrato). Il settore dello sport è inserito per la prima volta nel programma come nuovo elemento di sostegno.

Secondo il nuovo approccio integrato, Erasmus+ è articolato in tre azioni chiave: (1) mobilità dei singoli a fini dell'apprendimento, (2) cooperazione per l'innovazione e lo scambio di buone pratiche e (3) sostegno alle riforme delle politiche. I due capitoli su istruzione e formazione, da un lato, e gioventù, dall'altro, stabiliscono entrambi chiari obiettivi specifici e attività pertinenti delle azioni chiave. Il settore dello sport è trattato in un terzo capitolo e non è inserito tra le azioni chiave.

Principali conclusioni e raccomandazioni

Molti cittadini dell'UE ritengono che Erasmus+ sia il più importante strumento di sostegno per le attività nel settore dell'istruzione e della formazione, della gioventù e dello sport, e lo considerano un esempio di successo dell'integrazione europea. La conclusione generale è che il programma offre una gamma di nuove opportunità per i potenziali partecipanti. Si ritiene che gli obiettivi del programma siano strettamente connessi alle odierne politiche nei settori pertinenti.

In merito alla visibilità del programma la conclusione è duplice. Da un lato, l'integrazione dei vari programmi all'interno di un unico programma ha aumentato la visibilità del sostegno fornito dall'UE, il che ha suscitato anche una maggiore attenzione pubblica e politica. Dall'altro lato, diverse parti interessate criticano il fatto che, per via della generale complessità del programma, i diversi settori mancano ora di visibilità.

L'obiettivo della semplificazione è stato in gran parte raggiunto introducendo varie nuove misure quali l'offerta di soluzioni digitali per il processo di candidatura e la gestione del progetto. Molte parti interessate apprezzano anche l'introduzione del sistema dei costi unitari che semplifica la gestione finanziaria del programma.

Tuttavia, i primi due anni e mezzo di attuazione sono stati indubbiamente difficoltosi e impegnativi. Nel frattempo, la Commissione ha migliorato le misure di attuazione e si è rimessa in carreggiata. Ma resta ancora molto da fare per rendere il programma un'effettiva storia di successo. Ad esempio, il relatore ha notato che il livello di soddisfazione varia nei diversi settori del programma e tra le diverse azioni chiave.

Il relatore ritiene importante sottolineare in particolare le seguenti conclusioni e raccomandazioni principali:

Cooperazione transettoriale

L'architettura semplificata del programma è stata introdotta per "creare sinergie e promuovere la cooperazione transettoriale tra i vari settori dell'istruzione, della formazione e della gioventù"[8]. Secondo i 2/3 delle agenzie nazionali, il maggior potenziale per la cooperazione transettoriale è uno dei principali punti di forza di Erasmus+. Tuttavia, tale cooperazione non avviene nella realtà. Il relatore, pertanto, chiede alla Commissione di sfruttare pienamente tale potenziale per promuovere e incoraggiare la cooperazione transettoriale. Inoltre, il significato del termine "cooperazione transettoriale" non sembra essere chiaro. Ad esempio, esso è impiegato per la cooperazione tra candidati e beneficiari dei vari settori, per la collaborazione tra i settori gestiti da un'agenzia nazionale o addirittura per la collaborazione tra agenzie nazionali con diversi portafogli. Ecco perché il relatore suggerisce di elaborare una chiara definizione dei progetti transettoriali per il prossimo periodo del programma.

Bilancio

Rispetto alla precedente generazione di programmi, il bilancio totale del programma è stato notevolmente aumentato. L'assegnazione al programma di un aumento di bilancio del 40 % dimostra l'elevato valore politico ed economico di Erasmus+. Ciononostante, l'aumento diventerà effettivo solo a partire dal 2017. A causa del limitato aumento di bilancio per gli anni 2014-2016, alcune parti del programma registrano un basso tasso di successo. Ancor peggio, si è dovuto respingere un elevato numero di progetti di buona qualità e le aspettative di molti candidati non sono state soddisfatte. Tuttavia, il relatore ritiene che l'aumento del bilancio annuale nei restanti quattro anni del programma determinerà tassi di successo sempre più elevati e una maggiore soddisfazione tra i candidati. Accoglie favorevolmente l'intenzione della Commissione di stanziare ulteriori 200 milioni di EUR per il restante periodo del programma come annunciato nella comunicazione della Commissione sul riesame/revisione intermedie del QFP 2014-2020[9].

Nell'ottica di un successo continuativo del programma, è assolutamente necessario aumentare ulteriormente il bilancio per il prossimo periodo del programma. Infine, ma non da ultimo, l'attuale tasso di impegno, pari a quasi il 100 %, per tutte le azioni del programma dimostra uno squilibrio tra domanda e offerta che deve essere affrontato con un ulteriore aumento di bilancio al fine di proseguire la storia di successo del programma.

Denominazioni

Le denominazioni di lunga data Comenius, Erasmus, Erasmus Mundus, Leonardo da Vinci, Grundtvig e Gioventù in azione sono sempre state importanti per promuovere i diversi settori. Il Parlamento ne ha sempre sostenuto l'impiego per garantire alle parti interessate e ai beneficiari un chiaro orientamento nel programma. Le denominazioni garantiscono un migliore riconoscimento ed evitano confusioni, specialmente per i beneficiari che hanno partecipato al precedente programma. Al fine di mantenere e rafforzare l'identità dei settori specifici, esse devono essere impiegate più attivamente da tutte le parti interessate.

Semplificazione e facilità d'uso

Le varie misure introdotte al fine di semplificare l'attuazione del programma non hanno ancora mostrato le conseguenze pratiche previste per le parti interessate. Sebbene la semplificazione sia una delle caratteristiche principali del programma, la guida al programma è descritta da molte parti interessate come troppo complessa, lunga e non specifica a livello settoriale. La mancanza di chiarezza e un grado irregolare di dettaglio non la rendono facile da usare. Anche se la maggiore digitalizzazione della procedura e della gestione della candidatura è molto gradita, l'impiego di nuovi strumenti informatici ha comportato diversi problemi. Secondo le agenzie nazionali erano troppo instabili, troppo dispendiosi in termini di tempo e di non facile utilizzo per entrambe le parti, le agenzie nazionali e i beneficiari. Il relatore accoglie favorevolmente il piano d'azione in materia informatica presentato dalla Commissione al fine di superare tali difficoltà quotidiane. Nella sua relazione, chiede un ulteriore miglioramento degli strumenti informatici pertinenti ed esorta la Commissione a concentrarsi sul miglioramento di questi ultimi anziché svilupparne di nuovi. Secondo le parti interessate, l'introduzione del sistema dei costi unitari allevia gli oneri amministrativi della gestione finanziaria del progetto. Tuttavia, il sistema di calcolo sembra essere ingiusto, specialmente per i beneficiari provenienti da zone isolate. La Commissione ha già reagito apportando adattamenti al sistema, ma il grado di sostegno sembra non essere realistico in quanto presumibilmente non rispecchia i costi realmente sostenuti. Il relatore ritiene necessario un ulteriore aumento del livello dei costi unitari al fine di offrire adeguato sostegno finanziario ai partecipanti al progetto.

Organizzazioni di piccole dimensioni

Molte parti interessate temono che Erasmus+ diventi un programma per grandi istituzioni e grandi progetti di sviluppo. Le organizzazioni di piccole dimensioni desiderano condurre perlopiù piccoli progetti di cooperazione. Ciò, tuttavia, risulta difficile a causa degli oneri amministrativi. Le organizzazioni di piccole dimensioni non hanno le necessarie capacità finanziarie e organizzative per competere proficuamente con le grandi organizzazioni. La Commissione ha risposto a suddette critiche introducendo cambiamenti nel programma di lavoro annuale 2016. In particolare, nell'azione chiave 2 sono state presentate due tipologie di partenariati strategici: partenariati strategici volti ad attuare pratiche innovative nel settore dell'istruzione, della formazione e della gioventù e partenariati strategici per lo scambio di buone pratiche. Nel settore dello sport, è stato sviluppato il concetto di partenariati di collaborazione di piccola scala. Il relatore è convinto che questi cambiamenti rappresentino un primo passo per aumentare le opportunità per le organizzazioni di piccole dimensioni di sviluppare progetti di cooperazione. Esorta, tuttavia, la Commissione ad apportare ulteriori miglioramenti al fine di integrare più organizzazioni di piccole dimensioni nelle attività del programma.

Maggiore armonizzazione e ulteriori cambiamenti

Infine, ma non da ultimo, il relatore desidera sottolineare il suo parere di astenersi da un'ulteriore armonizzazione durante il prossimo periodo del programma. I successi del programma devono essere tutelati e consolidati. Devono essere apportati ulteriori miglioramenti ove necessario mantenendo la struttura esistente del programma. A tal riguardo, il relatore invita la Commissione a mantenere i capitoli distinti per l'istruzione e la formazione, per la gioventù e per lo sport con i rispettivi bilanci distinti. Quando si fissano gli obiettivi e si stabiliscono attività specifiche si deve tener conto delle relative specificità.

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE

(2015/2327(INI))

Il Parlamento europeo,

–  visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare l'articolo 14,

–  visto il regolamento (UE) n. 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE[1],

–  vista la raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente[2],

–  vista la risoluzione del Consiglio del 27 novembre 2009 su un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018)[3],

–  vista la sua risoluzione del 6 luglio 2010 sulla promozione dell'accesso dei giovani al mercato del lavoro e il rafforzamento dello statuto dei tirocinanti e degli apprendisti[4],

–  viste le conclusioni del Consiglio del 19 novembre 2010 sull'educazione allo sviluppo sostenibile,

–  vista la comunicazione della Commissione del 18 gennaio 2011 dal titolo "Sviluppare la dimensione europea dello sport" (COM(2011)0012),

–  vista la sua risoluzione del giovedì 12 maggio 2011 su "Youth on the Move: un quadro per migliorare i sistemi europei di istruzione e di formazione"[5],

–  vista la comunicazione della Commissione, del 20 settembre 2011, intitolata "Sostenere la crescita e l'occupazione – un progetto per la modernizzazione dei sistemi d'istruzione superiore in Europa" (COM(2011)0567),

–  vista la risoluzione del Consiglio, del 28 novembre 2011, su un'agenda europea rinnovata per l'apprendimento degli adulti (2011/C 372/01)[6],

–  viste le conclusioni del Consiglio del 28 e 29 novembre 2011 su un criterio di riferimento nel settore della mobilità per l'apprendimento[7],

–  vista la raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, riguardante la convalida dell'apprendimento non formale e informale[8],

–  vista la relazione congiunta 2012 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione ("IF 2020") - Istruzione e formazione in un'Europa intelligente, sostenibile e inclusiva[9],

–  vista la sua risoluzione del 22 ottobre 2013 sul tema "Ripensare l'istruzione"[10],

–  viste le conclusioni del Consiglio del 20 maggio 2014 su un'efficace formazione degli insegnanti,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 20 maggio 2014 sulla garanzia della qualità a sostegno dell'istruzione e della formazione,

–  vista la dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l'istruzione ("dichiarazione di Parigi"), adottata dalla riunione informale dei ministri dell'Istruzione dell'Unione europea il 17 marzo 2015 a Parigi,

–  vista la sua risoluzione dell'8 settembre 2015 sulla promozione dello spirito imprenditoriale nei giovani attraverso l'istruzione e la formazione[11],

–  vista la comunicazione della Commissione del 15 settembre 2015 dal titolo "Progetto di relazione congiunta del Consiglio e della Commissione sull'attuazione di un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù per il 2015 (2010-2018)" (COM(2015) 429),

–  visto il progetto di relazione congiunta 2015 del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (ET 2020) "Nuove priorità per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione" (COM(2015)0408),

–  viste le conclusioni del Consiglio sul ruolo dell'educazione della prima infanzia e dell'istruzione primaria nella promozione della creatività, dell'innovazione e della competenza digitale[12],

–  viste le conclusioni del Consiglio sulla riduzione dell'abbandono scolastico e sulla promozione del successo scolastico[13],

–  vista la sua risoluzione del 12 aprile 2012 sul tema "Apprendere l'UE a scuola"[14],

–  vista la sua risoluzione del 12 aprile 2016 sul programma Erasmus + e altri strumenti per promuovere la mobilità in materia di istruzione e formazione professionale[15],

–  viste le conclusioni del Consiglio del 30 maggio 2016 sullo sviluppo dell'alfabetizzazione mediatica e del pensiero critico per mezzo dell'istruzione e della formazione,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 30 maggio 2016 sul ruolo del settore della gioventù in un approccio integrato e intersettoriale per prevenire e combattere la radicalizzazione violenta dei giovani,

–  vista la comunicazione della Commissione del 10 giugno 2016 intitolata "Una nuova agenda per le competenze per l'Europa" (COM(2016)0381),

–  vista la sua risoluzione del 23 giugno 2016 sul seguito del quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (ET 2020)[16],

–  visti l'articolo 52 del suo regolamento, nonché l'articolo 1, paragrafo 1, lettera e), e l'allegato 3 dell'allegato XVII dello stesso,

–  visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e i pareri della commissione per i bilanci e della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0389/2016),

A.  considerando che Erasmus+ è uno dei programmi di maggiore successo dell'Unione nonché il principale strumento di sostegno ad attività nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport ed è concepito per migliorare il potenziale di carriera dei giovani e consentire ai partecipanti di sviluppare una rete di relazioni sociali; che nel periodo 2014-2020 ha offerto a oltre 4 milioni di europei la possibilità di studiare, formarsi e acquisire esperienze di volontariato in un altro paese;

B.  considerando che la Commissione ha dimostrato flessibilità e ha adottato azioni innovative per rispondere a nuove sfide, come ad esempio una proposta per i rifugiati, e per promuovere i valori civici nell'ambito degli incentivi offerti da Erasmus+ per un dialogo interculturale più attivo e partecipativo;

C.  considerando che l'estrema rilevanza educativa, sociale, politica ed economica del programma si riflette nell'aumento di bilancio del 40 % per il periodo del programma e nel tasso di impegno del bilancio previsto che ha raggiunto quasi il 100 % in conseguenza dell'elevato numero di candidature;

D.  considerando che non tutti i dati pertinenti per un'analisi quantitativa e qualitativa completa dell'attuazione sono già disponibili e che, pertanto, è troppo presto per condurre una valutazione qualitativa dell'impatto del programma;

E.  considerando che i risultati dello studio sull'impatto del programma Erasmus del 2014[17] indicano che chi ha studiato o si è formato all'estero ha il doppio delle probabilità di trovare lavoro rispetto a chi non ha un'esperienza simile, che l'85% degli studenti Erasmus studia o si forma in un altro paese per migliorare la propria occupabilità all'estero e che il tasso di disoccupazione, a cinque anni dalla laurea, di coloro che hanno studiato o si sono formati all'estero è inferiore del 23%; che lo studio sull'impatto del programma Erasmus mostra anche che il 64% dei datori di lavoro ritiene che un'esperienza internazionale sia importante ai fini dell'assunzione (rispetto a solamente il 37 % nel 2006) e che ai laureati con esperienza internazionale vengono attribuite maggiori responsabilità professionali; che a un tirocinante Erasmus su tre viene offerto un posto di lavoro nell'impresa in cui ha svolto il tirocinio e che dopo aver completato il tirocinio quasi un tirocinante Erasmus su dieci ha avviato un'attività in proprio, mentre tre su quattro intendono o possono prevedere di fare altrettanto;

Conclusioni principali

1.  sottolinea che Erasmus + è il programma di punta dell'UE nel campo della mobilità, dell'istruzione e della formazione, e che ad esso, visti i risultati positivi e la forte domanda, è stato assegnato un aumento di bilancio del 40% rispetto al periodo 2007-2013;

2.  rileva che gran parte delle agenzie nazionali si aspettano che gli obiettivi del programma Erasmus+ nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù siano raggiunti;

3.  ritiene che il programma Erasmus+ svolga un ruolo fondamentale nel promuovere l'identità e l'integrazione europee, la solidarietà, la crescita inclusiva e sostenibile, l'occupazione di qualità, la competitività, la coesione sociale e la mobilità lavorativa dei giovani poiché contribuisce a migliorare i sistemi d'istruzione e formazione in Europa, l'apprendimento permanente, la cittadinanza attiva europea e le prospettive di occupazione, offrendo ai cittadini europei la possibilità di acquisire un insieme trasversale e trasferibile di capacità e competenze personali e professionali mediante gli studi, la formazione, le esperienze lavorative e il volontariato all'estero e permettendo ai singoli di vivere in modo più indipendente, adattarsi con maggiore facilità e potenziare il proprio sviluppo personale;

4.   sottolinea che, nonostante il programma complessivo abbia più visibilità rispetto al suo predecessore, i diversi programmi settoriali mancano ancora di visibilità; ricorda in questo contesto che gli elementi e le caratteristiche specifici dei diversi settori devono essere presi in considerazione durante l'attuazione del programma;

5.  sottolinea che dovrebbero essere reintrodotte le iniziative specifiche per i diversi settori, come i laboratori Grundtvig e le iniziative nazionali a favore della gioventù aperte ai gruppi informali e che dovrebbe essere semplificato l'accesso alle iniziative transnazionali per la gioventù; propone di massimizzare l'impatto del programma tramite nuove azioni ammissibili, ad esempio l'introduzione di scambi giovanili su vasta scala basati sulla struttura del servizio volontario europeo su larga scala nel quadro dell'azione chiave 1 (KA1);

6.  sottolinea che il capitolo del programma dedicato alla gioventù è quello che su cui si concentra maggiormente il crescente interesse dei cittadini europei per Erasmus+; osserva che attualmente il 36 % del totale delle richieste di Erasmus+ riguarda il settore gioventù, con un incremento del 60 % delle richieste presentate tra il 2014 e il 2016;

7.  riconosce l'importanza del dialogo strutturato dell'UE sulla gioventù, un processo partecipativo che offre ai giovani e alle organizzazioni giovanili la possibilità di essere coinvolti nell'elaborazione delle politiche dell'UE per la gioventù e di influenzarla, e plaude al sostegno che il programma sta fornendo al processo attraverso il supporto ai gruppi di lavoro nazionali e ai progetti di dialogo strutturato nel quadro dell'azione chiave 3 (KA3); osserva che il servizio volontario europeo rappresenta un formato intensivo di apprendimento ed esperienza per i giovani e che richiede un quadro normativo di elevata qualità; sottolinea che l'accesso al programma Erasmus+ dovrebbe continuare a essere riservato primariamente alla società civile;

8.   riconosce che, secondo le relazioni delle parti interessate a tutti i livelli, mentre i primi due anni e mezzo di attuazione del programma sono stati difficoltosi e impegnativi, nel frattempo sono stati apportati miglioramenti, sebbene le semplificazioni introdotte con l'approccio universale abbiano in molti casi ottenuto effetti negativi; ritiene che una minore presenza di ostacoli burocratici permetterebbe di avere un programma più ampio e più accessibile; chiede che vengano compiuti ulteriori sforzi volti a ridurre la burocrazia lungo tutto il ciclo del progetto e che i costi siano definiti in modo adeguato, in base al bilancio o al tipo di progetto; incoraggia, nel contempo, la Commissione a rafforzare il dialogo con le parti sociali, le autorità locali e la società civile per garantire il più ampio accesso possibile al programma; si rammarica del fatto che, a causa dell'onere amministrativo elevato, il finanziamento di Erasmus+ possa risultare irraggiungibile per le organizzazioni più piccole; ritiene che sarebbe opportuno semplificare gli adempimenti burocratici e gli obblighi di presentazione di relazioni;

9.  si rammarica nel constatare che la Commissione non fornisce dati sulla qualità dei progetti con esito positivo; sottolinea che l'analisi della qualità di ciascun progetto e la presentazione trasparente dei risultati rappresentano misure esplicita che la Commissione dovrebbe adottare e che potrebbero contribuire a determinare un maggior tasso di successo nelle candidature;

10.  sottolinea che l'obiettivo di un'attuazione più semplice, di più facile utilizzo e più flessibile non è stato ancora raggiunto; sottolinea in tale contesto la continua mancanza di chiarezza e il grado irregolare di dettaglio nella guida al programma nonché l'eccessiva complessità dei moduli di candidatura, che pongono i candidati più piccoli, non professionali e privi di esperienza in una condizione di notevole svantaggio; sottolinea la necessità di promuovere miglioramenti che possano aumentare la semplicità di utilizzo del programma, tenendo conto nel contempo dell'importanza di differenziare tra vari settori e gruppi di beneficiari; si duole che i lunghi tempi di pagamento di Erasmus+ riducano per le organizzazioni più piccole le possibilità di chiedere finanziamenti;

11.  invita la Commissione a semplificare considerevolmente il processo di candidatura, a trasformare la guida al programma rendendola più orientata all'utente e specifica per i diversi settori, riportando in un unico capitolo tutte le informazioni pertinenti a ciascun settore del programma, e a pubblicare moduli di candidatura in tutte le lingue ufficiali contemporaneamente alla guida al programma e in ampio anticipo rispetto al termine ultimo per la presentazione delle candidature, oltre a fornire un'indicazione chiara dei documenti necessari in ogni fase; invita a rendere più chiara e semplice la sezione finanziaria del modulo elettronico; sottolinea che per l'esame delle candidature è necessaria una valutazione coordinata e coerente con il sostegno di esperti indipendenti;

12.  sottolinea che per gli studenti di corsi di istruzione e formazione professionale, i tirocinanti, gli apprendisti e i volontari è importante che i risultati dell'apprendimento siano chiari e che le descrizioni delle mansioni relative alle esperienze di lavoro all'estero nell'ambito di Erasmus+ siano specifiche; evidenzia che la preparazione dei candidati prima dell'esperienza internazionale costituisce parte integrante delle attività e deve includere sessioni di orientamento professionale, corsi di lingua e corsi di formazione per l'integrazione sociale e culturale, compresa la comunicazione transculturale che faciliterebbe la partecipazione delle persone nella società e migliorerebbe le loro condizioni di vita e di lavoro; ritiene che, data l'importanza del multilinguismo per migliorare l'occupabilità dei giovani, sarebbe opportuno adoperarsi maggiormente per promuovere e sostenere il multilinguismo nel programma Erasmus+; plaude al fatto che saranno rafforzate le competenze dei partecipanti ai progetti Erasmus+ nelle lingue straniere, comprese le lingue dei paesi vicini che possono aumentare la mobilità e l'occupabilità nei mercati del lavoro transfrontalieri; reputa che i corsi di lingua per i futuri partecipanti ai programmi di mobilità potrebbero essere organizzati in collaborazione con gli istituti d'istruzione e le imprese ospitanti ed essere adattati al loro settore di studio o di tirocinio;

13.  ricorda che, nonostante il significativo aumento di bilancio complessivo del programma, nel QFP era previsto solamente un ridotto aumento per la prima metà del periodo del programma, il che ha comportato purtroppo il respingimento di molti progetti di elevata qualità e, pertanto, un basso tasso di successo e grande malumore tra i candidati;

14.  accoglie con favore l'aumento dei fondi disponibili per il programma Erasmus+ per l'esercizio 2017, un incremento di quasi 300 milioni di euro rispetto al 2016; sottolinea, inoltre, la necessità di utilizzare tali fondi in parte per migliorare le componenti deficitarie del programma e, soprattutto, per aumentare il numero dei progetti di qualità con esito positivo;

15.  riconosce che gli investimenti provenienti dal bilancio dell'UE a titolo di Erasmus+ contribuiscono in modo significativo al miglioramento delle competenze, all'occupabilità e alla riduzione del rischio di disoccupazione a lungo termine per i giovani europei, nonché alla cittadinanza attiva e all'inclusione sociale dei giovani;

16.  ritiene che l'aumento del 12,7 % del bilancio totale nel 2017 rispetto al 2016 e ulteriori aumenti annuali per il restante periodo del programma garantiranno tassi di successo più elevati e una maggiore soddisfazione tra i candidati; attende l'attuazione dell'intenzione della Commissione di stanziare ulteriori 200 milioni di EUR per il restante periodo del programma, sebbene occorra uno sforzo di bilancio ancora maggiore per coprire la domanda nei settori con risorse insufficienti che è di gran lunga più elevata rispetto ai fondi disponibili; osserva che il 48 % delle agenzie nazionali (AN) indicano che le azioni del programma sono sottofinanziate;

17.  incoraggia la Commissione ad analizzare le azioni chiave e i settori del programma che sembrano essere sottofinanziati, come i partenariati strategici dell'azione chiave 2 (KA2), l'istruzione degli adulti, la gioventù, l'istruzione scolastica, l'istruzione e la formazione professionale (IFP) e l'istruzione superiore nonché le azioni e i settori che potrebbero beneficiare maggiormente dell'aumento di bilancio; sottolinea la necessità di tenere costantemente monitorato il programma per individuare tali ambiti e settori, al fine di adottare misure correttive nel più breve tempo possibile; sottolinea la necessità di assicurare un finanziamento sufficiente per la mobilità, ponendo particolare attenzione all'aumento della mobilità dei gruppi sottorappresentati; sottolinea che, a causa di esigenze settoriali specifiche, occorrono linee di bilancio speciali per i diversi settori; osserva che le risorse devono essere utilizzate esclusivamente nell'ambito di quanto stabilito dal programma;

18.  sottolinea che gli strumenti virtuali rappresentano un metodo per sostenere la diffusione e lo sfruttamento dei risultati, ma che i contatti personali e le attività frontali svolgono un ruolo importantissimo per il successo di un progetto e del programma in generale; ritiene, a tale proposito, che le campagne di sensibilizzazione negli Stati membri dovrebbero comprendere seminari e attività che permettano un incontro personale con i potenziali partecipanti;

19.  sottolinea altresì che una forte componente per tutti coloro che partecipano a Erasmus+ è lo sviluppo delle competenze linguistiche; accoglie pertanto con favore gli strumenti linguistici online offerti dalla Commissione, ma evidenzia la necessità di predisporre un quadro di accompagnamento (nazionale, regionale e locale) affinché la mobilità dei partecipanti divenga un successo, in particolare per gli alunni in età scolare e gli studenti di corsi di IFP, come pure per il personale, onde contribuire alla loro integrazione nei diversi ambienti;

20.  ricorda che oggi soltanto l'1% dei giovani che seguono una formazione professionale in alternanza, tra cui gli apprendisti, partecipa a programmi di mobilità durante la formazione; sottolinea che è indispensabile creare le condizioni per aumentare la mobilità degli apprendisti nell'Unione europea al fine di dare loro le stesse possibilità offerte agli studenti degli istituti di istruzione superiori e conseguire in tal modo gli obiettivi della lotta contro la disoccupazione, in particolare quella giovanile;

21.  sottolinea l'importanza dell'istruzione informale e non formale, degli animatori giovanili, della partecipazione allo sport e al volontariato nell'ambito del programma Erasmus+ quale mezzo per stimolare lo sviluppo di competenze civiche, sociali e interculturali, favorire l'inclusione sociale e la cittadinanza attiva dei giovani e contribuire allo sviluppo del loro capitale umano e sociale;

22.  sottolinea che, in passato, i programmi Erasmus e Leonardo erano principalmente rivolti ai giovani con livelli superiori di qualifiche e con migliori possibilità d'accesso al mercato del lavoro e non si rivolgevano ai soggetti più vulnerabili; mette in evidenza l'obiettivo dell’UE di ridurre l'abbandono scolastico prematuro e la povertà; sottolinea che i giovani che abbandonano la scuola prematuramente – un gruppo a elevato rischio di povertà e disoccupazione – dovrebbero essere al centro dell'attenzione degli Stati membri nell'attuazione di Erasmus+; sottolinea che i programmi rivolti ai giovani che abbandonano la scuola prematuramente non possono essere i tradizionali programmi IFP o di scambio, ma dovrebbero concentrarsi sulle loro esigenze specifiche, sulla facilità di accesso e sulla semplicità di finanziamento, di pari passo con ambienti di apprendimento informale o non formale;

23.  prende atto delle nuove sfide sociali e della natura del lavoro in constante cambiamento; ribadisce che il programma Erasmus+ prepara anche i giovani all'occupazione e ritiene che bisognerebbe concentrarsi in particolare sul passaggio dalle competenze specifiche di un lavoro alle competenze non tecniche, promuovendo l'acquisizione di un insieme trasversale e trasferibile di capacità e competenze, quali l'imprenditorialità, l'alfabetizzazione informatica, il pensiero creativo, una mentalità volta alla risoluzione dei problemi e all'innovazione, la fiducia in sé stessi, l'adattabilità, lo spirito di squadra, la gestione di progetti, la valutazione e l'assunzione dei rischi e le competenze sociali e civiche che sono altamente pertinenti al mercato del lavoro; ritiene che tale approccio dovrebbe comprendere anche il benessere sul lavoro, un giusti equilibrio tra vita professionale e vita privata e l'integrazione delle persone in situazioni vulnerabili nel mercato del lavoro e nella società;

24.  rileva che lo strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti è stato avviato solo nel febbraio 2015 dopo la firma dell'accordo di delega con il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) nel dicembre 2014 e che al momento solo quattro banche in Francia, Spagna e Irlanda partecipano a questo strumento innovativo; deplora che questo strumento finanziario sia lungi dal conseguire i risultati attesi, dal momento che vi partecipano ad oggi solo 130 studenti di corsi di laurea magistrale; chiede una valutazione critica dello strumento di garanzia per i prestiti che ne esamini la finalità e l'accessibilità in tutta l'Europa ed esorta la Commissione a proporre, in consultazione con il Parlamento europeo, una strategia di riassegnazione di parte del bilancio che probabilmente non sarà utilizzato entro il 2020; sottolinea che il tasso complessivo di studenti indebitati dovrebbe essere monitorato al fine di garantire che gli strumenti finanziari globali di cui si avvale il programma si traducano in un maggior numero di individui aiutati;

25.  si rammarica del fatto che le organizzazioni che rappresentano sportivi amatoriali, e soprattutto sportivi disabili, a livello locale sono fortemente sottorappresentate come partecipanti al progetto nell'attuazione di progetti sportivi amatoriali; accoglie con favore l'introduzione di partenariati di collaborazione di piccola scala con ridotti requisiti amministrativi quale importante passo avanti per consentire alle piccole organizzazioni sportive amatoriali di partecipare al programma e di essere maggiormente valorizzate; sottolinea che l'azione intersettoriale, in questo caso volta a stabilire un più stretto legame tra sport e istruzione, può contribuire a far fronte a questa lacuna; osserva che tale prassi dovrebbe essere estesa ad altri settori di finanziamento dei progetti Erasmus+, soprattutto per le organizzazioni di volontariato;

26.   accoglie favorevolmente il particolare coinvolgimento del programma Erasmus+ nella cooperazione e nelle attività inerenti allo sport amatoriale; incoraggia la Commissione a migliorare l'accessibilità e la partecipazione al programma da parte di realtà amatoriali come i circoli sportivi; invita la Commissione a valutare se i finanziamenti attualmente disponibili per lo sport a titolo di ERASMUS+ siano utilizzati in maniera efficace e a vantaggio dello sport amatoriale e, in caso negativo, a individuare soluzioni di miglioramento incentrate sullo sport amatoriale e l'istruzione per migliorare la visibilità, promuovere l'attività fisica e rendere lo sport più accessibile a tutti i cittadini nell'UE; invita la Commissione a promuovere un approccio intersettoriale allo sport amatoriale in tutte le azioni pertinenti di Erasmus+ e a coordinare le azioni in quest'ambito al fine di garantirne l'efficacia e l'impatto desiderato;

27.  pone l'accento sul valore aggiunto apportato dalle azioni Erasmus+ in materia di IFP nel sostenere l'integrazione o la reintegrazione dei gruppi svantaggiati nel quadro delle opportunità di istruzione e formazione professionale, al fine di incentivarne la transizione verso il mercato del lavoro;

28.  esorta la Commissione e gli Stati membri, comprese le agenzie dell'UE quali il CEDEFOP, a migliorare la qualità, l'accessibilità e la parità di accesso dei programmi di mobilità nell'ambito dell'IFP, affinché offrano un valore aggiunto a tutti i partecipanti in termini di qualifiche, riconoscimento e contenuto, e a garantire l'introduzione di norme di qualità per i programmi di apprendistato;

29.  riconosce che, dati i tassi elevati di disoccupazione giovanile in alcuni Stati membri, un obiettivo fondamentale di Erasmus+ è quello di preparare i giovani al mercato del lavoro; assegna nel contempo particolare attenzione alla necessità di mantenere l’importanza delle attività svolte esternamente alla scuola, alla formazione professionale e agli studi nel quadro del programma Erasmus+;

30.  ricorda alla Commissione che le persone con disabilità, ad esempio gli ipoudenti, hanno esigenze particolari e necessitano pertanto di adeguati finanziamenti e sostegno, come quello offerto da interpreti della lingua dei segni, e dell'accesso a maggiori informazioni e a sovvenzioni ragionevoli che consentano loro di accedere al programma Erasmus+; esorta la Commissione a proseguire il suo operato volto a introdurre ulteriori misure per assicurare alle persone con disabilità un accesso privo di barriere e non discriminatorio a tutti i programmi di borse di studio nel quadro di Erasmus+; ritiene opportuno che all'interno delle agenzie nazionali siano nominati, se necessario, consulenti ad hoc incaricati di fornire consulenza sulle migliori possibilità di assegnazione dei fondi;

31.  sottolinea l'esigenza di sostenere per mezzo di finanziamenti o di incentivi fiscali le piccole e medie imprese (PMI) che offrono formazione professionale nell'ambito del programma Erasmus+;

Raccomandazioni

32.   ritiene che Erasmus+ sia uno dei pilastri fondamentali dell'adattamento della popolazione europea all'apprendimento permanente; chiede pertanto alla Commissione di sfruttare pienamente la dimensione del programma legata all'apprendimento permanente attraverso la promozione e l'incoraggiamento della cooperazione intersettoriale nell'ambito di Erasmus+, che è molto più elevata rispetto ai programmi precedenti, e di valutare la cooperazione intersettoriale nella valutazione di medio termine da presentare alla fine del 2017; rammenta che i progetti e le attività intersettoriali dimostrano le potenzialità di miglioramento dei risultati del programma; invita a incorporare la mobilità educativa in qualsiasi programma d'istruzione superiore o professionale, allo scopo di migliorare la qualità dell'istruzione superiore e del sistema di IFP, di aiutare gli individui nell'aggiornamento delle loro competenze e capacità professionali e nello sviluppo della carriera, nonché di sensibilizzare in merito alle competenze che si acquisiscono nell'ambito della mobilità in tutti i settori interessati e di promuovere le conoscenze relative all'apprendimento, alla formazione e all'animazione giovanile; pone l'accento sul valore aggiunto apportato dalle azioni Erasmus+ in materia di IFP nel sostenere l'integrazione o la reintegrazione dei gruppi svantaggiati nel quadro delle opportunità di istruzione e formazione professionale, al fine di incentivarne la transizione verso il mercato del lavoro; invita a offrire agli studenti IFP migliori opportunità di effettuare uno stage o compiere una parte dei loro studi in un paese vicino, per esempio attraverso la copertura delle spese di viaggio per gli studenti che continuano a vivere nel loro paese;

33.  sottolinea che Erasmus+ è uno strumento importante per migliorare la qualità dell'IFP in tutta l'UE; sottolinea che una IFP e una mobilità IFP inclusive e di qualità svolgono un ruolo sociale ed economico importantissimo in Europa, dove il mercato del lavoro sta cambiando rapidamente, in quanto mezzo per permettere ai giovani e agli adulti di acquisire le competenze professionali e personali necessarie per il passaggio dall'istruzione al mondo del lavoro; sottolinea che l'IFP e la mobilità IFP dovrebbero promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e l'inclusione sociale per tutti i cittadini, comprese le donne, che sono sottorappresentate nell'IFP, e le persone in situazioni vulnerabili tra cui i rom, i giovani disoccupati, le persone con disabilità, gli abitanti di zone remote e regioni ultraperiferiche nonché i migranti; suggerisce anche di concentrarsi sui beneficiari poco qualificati, al fine di aumentare la loro partecipazione e migliorare in tal modo la portata dei programmi;

34.   rileva il perdurare della selettività sociale nelle iscrizioni ai programmi di mobilità in alcuni Stati membri; si rammarica che le ineguaglianze all'interno degli Stati membri e tra gli stessi stiano rendendo difficoltoso l'accesso al programma, in quanto ostacolano i candidati, soprattutto gli studenti che dispongono di un reddito inferiore; segnala l'alta percentuale di studenti, nei programmi di mobilità, sostenuti da terzi (famiglia, genitori, partner, soggetti locali vicini ai beneficiari ); osserva che numerosi studenti lavoratori rinunciano a partecipare ai programmi di mobilità a causa della potenziale perdita di reddito; segnala che l'eliminazione degli ostacoli alla mobilità, ad esempio gli ostacoli finanziari, e un migliore riconoscimento dei risultati di studi/attività lavorative svolti a livello internazionale sono strumenti importanti per realizzare gli obiettivi dell'azione chiave 1 (KA1); incoraggia la Commissione e gli Stati membri ad aumentare ulteriormente gli aiuti finanziari per coloro che non sono in grado di partecipare per motivi economici e a ricercare ulteriori possibilità di agevolarne la mobilità, affinché Erasmus+ divenga effettivamente accessibile a tutti; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la parità di genere e la parità di accesso al programma;

35.  invita la Commissione ad assicurare la mobilità transeuropea anche in periodi di crisi e a mantenere le condizioni che consentono ai paesi aderenti allo spazio europeo dell'istruzione superiore l'accesso al programma Erasmus+;

36.  continua ad esprimere preoccupazione riguardo al fatto che i giovani e il vasto pubblico considerino Erasmus+ un programma principalmente rivolto all'istruzione superiore; raccomanda, pertanto, di attribuire maggiore importanza al miglioramento della visibilità a livello europeo, nazionale e regionale dei diversi settori per i quali è possibile candidarsi, come l'istruzione scolastica, l'istruzione superiore, l'istruzione superiore internazionale, l'istruzione e la formazione professionale, l'apprendimento degli adulti, la gioventù e lo sport nonché il volontariato, e di sottolineare la possibilità di realizzare progetti trasversali, in particolare mediante campagne d'informazione e attività di relazioni pubbliche sul contenuto di tutti i programmi;

37.   ritiene che le denominazioni di lunga data (Comenius, Erasmus, Erasmus Mundus, Leonardo da Vinci, Grundtvig e Gioventù in azione) e i relativi loghi siano importanti strumenti per promuovere la varietà del programma; osserva altresì che la denominazione "Erasmus+" sta diventando la più nota, soprattutto per i nuovi arrivati; sottolinea che il programma dovrebbe difendere il suo nuovo nome "Erasmus+" e dovrebbe inoltre utilizzare diversi metodi per promuoverne la conoscenza; propone che la Commissione sottolinei ulteriormente il nesso esistente tra il programma Erasmus+ e le denominazioni e i vari sottoprogrammi; chiede di aggiungere il nome "Erasmus+" ai singoli programmi (in modo che diventino "Erasmus+ Comenius", "Erasmus+ Mundus", "Erasmus+ Leonardo da Vinci", "Erasmus+ Grundtvig" e "Erasmus+ Gioventù in azione"); invita tutte le parti interessate a continuare a utilizzarli, soprattutto nelle pubblicazioni e negli opuscoli, per mantenere e rafforzare l'identità dei programmi settoriali, per garantire un migliore riconoscimento e per evitare confusione tra i beneficiari; invita la Commissione a strutturare la guida al programma Erasmus+ sulla base delle denominazioni di lunga data e a utilizzare rigorosamente tali denominazioni anche nella guida;

38.  incoraggia la Commissione a consolidare i propri sforzi verso un metodo di lavoro aperto, consultivo e trasparente e a migliorare ulteriormente la cooperazione con le parti sociali e la società civile (incluse, se del caso, associazioni di genitori, studenti, insegnanti, personale non docente e organizzazioni giovanili) a tutti i livelli di attuazione; sottolinea che il programma Erasmus+ dovrebbe diventare un modello di trasparenza per l'Unione europea, riconosciuto come tale dai suoi cittadini e che evolva verso una situazione in cui il 100 % delle decisioni e dei processi diventi pienamente trasparente, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti finanziari; ricorda che la piena trasparenza delle decisioni garantisce una migliore comprensione per quanto concerne i progetti e gli individui le cui candidature non abbiano avuto esito positivo;

39.  sottolinea l'importante ruolo del comitato del programma previsto dal regolamento (UE) n. 1288/2013 che istituisce "Erasmus+", in quanto soggetto fondamentale nell'attuazione del programma e nella promozione del valore aggiunto europeo attraverso una maggiore complementarità e sinergia tra Erasmus+ e le politiche a livello nazionale; chiede un ruolo più forte del comitato del programma e la sua partecipazione alle decisioni politiche; invita la Commissione a continuare a condividere informazioni dettagliate circa la distribuzione dei fondi centralizzati al comitato di programma;

40.  sottolinea che gli strumenti informatici non dovrebbero essere intesi solo come vettore di processi gestionali, applicativi e amministrativi, ma possono essere preziosi alleati anche per tenere i contatti con i beneficiari e facilitare i contatti tra di essi e per fornire eventualmente sostegno a numerosi altri processi, ad esempio i feedback dei beneficiari, il mentoring reciproco e il rafforzamento della visibilità del programma;

41.  chiede alla Commissione di garantire un regolare scambio di informazioni e una buona cooperazione tra le autorità nazionali, gli organi attuativi e le organizzazioni della società civile a livello europeo e le agenzie nazionali, sia sulle azioni decentralizzate che centralizzate del programma; invita le agenzie nazionali a pubblicare sui propri siti web tutte le informazioni necessarie nello stesso formato e con lo stesso contenuto, ove possibile;

42.  invita la Commissione e, rispettivamente, la Direzione generale Istruzione e cultura (DG EAC) e l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) a rendere possibile una maggiore promozione delle azioni decentrate, quali l'azione chiave 2, proponendo un finanziamento adeguato che sia proporzionale alle dimensioni delle azioni;

43.  incoraggia un'ulteriore incentivazione della cooperazione tra le agenzie nazionali e l'EACEA in modo da promuovere le azioni centralizzate del programma Erasmus+, offrire il sostegno necessario, diffondere la conoscenza del programma, fornire informazioni aggiuntive sul programma ai potenziali candidati e mettere in atto uno scambio di feedback sul miglioramento del processo attuativo; invita la Commissione a elaborare, in collaborazione con le agenzie nazionali, gli orientamenti attuativi europei per le agenzie nazionali; incoraggia l'agevolazione dei contatti tra la Commissione, le agenzie nazionali, i beneficiari del programma, i rappresentanti delle organizzazioni della società civile e l'EACEA attraverso lo sviluppo di una piattaforma di comunicazione per lo scambio di informazioni e di buone pratiche in cui tutte le parti interessate possano ricevere informazioni di qualità e condividere esperienze e proposte di ulteriori miglioramenti al programma; sottolinea la necessità di coinvolgere le parti interessate e i beneficiari nelle riunioni del comitato del programma; evidenzia che, in linea con il regolamento (UE) n. 1288/2013, tale coinvolgimento potrebbe essere facilitato dalla creazione di sottocomitati permanenti composti da rappresentanti delle parti interessate e dei beneficiari, delle agenzie settoriali nazionali, dei deputati al Parlamento europeo e dei rappresentanti degli Stati membri;

44.  invita la Commissione a verificare ed eventualmente modificare le modalità di pagamento alle agenzie nazionali, i termini per la presentazione delle domande e i periodi degli stanziamenti; osserva che alle agenzie nazionali dovrebbe essere concessa maggiore flessibilità relativamente all'importo delle sovvenzioni per la mobilità e ai costi amministrativi, onde favorire soggiorni più lunghi all'estero; incoraggia la Commissione ad accordare maggiore flessibilità alle agenzie nazionali per lo spostamento dei fondi nell'ambito delle azioni chiave, al fine di superare potenziali deficit di finanziamento in funzione delle esigenze dei beneficiari; propone di affidare tale processo alle agenzie nazionali, a motivo della loro dimestichezza con i potenziali deficit di finanziamento nei rispettivi paesi; evidenzia che una maggiore flessibilità deve essere accompagnata da livelli adeguati di monitoraggio e trasparenza;

45.  esprime preoccupazione per il calo dei progetti condivisi nel quadro di Leonardo e chiede che le agenzie nazionali dispongano di una maggiore libertà decisionale in relazione all'ammontare delle sovvenzioni per i costi amministrativi, onde tenere maggiormente conto delle specificità nazionali, come il sistema duale;

46.  manifesta preoccupazione per le difficoltà delle agenzie nazionali a interpretare e applicare le regole del programma e rammenta che l'82 % del bilancio di Erasmus+ è gestito nell'ambito di azioni decentrate; invita la Commissione a semplificare le definizioni e a migliorare gli orientamenti sulle azioni decentrate, come pure ad assicurare un'applicazione coerente delle norme e dei regolamenti relativi ai programmi in tutte le agenzie nazionali, osservando procedure comuni per quanto riguarda gli standard di qualità, la valutazione dei progetti e le prassi amministrative, così da garantire l'attuazione uniforme e coerente del programma Erasmus+, ottenere i migliori risultati per il bilancio dell'UE ed evitare tassi di errore;

47.  ritiene che le prestazioni delle agenzie nazionali debbano essere regolarmente valutate e migliorate al fine di salvaguardare l'efficacia delle azioni finanziate dall'UE; riconosce che a questo riguardo dovrebbero essere fondamentali i tassi di partecipazione e l'esperienza dei partecipanti e dei partner;

48.  suggerisce che la struttura organizzativa dei servizi pertinenti della Commissione sia allineata con la struttura del programma;

49.  chiede di migliorare ulteriormente gli strumenti informatici pertinenti e di concentrarsi sullo snellimento, sulla facilità d'uso e sul miglioramento delle connessioni tra i diversi strumenti anziché svilupparne di nuovi; rammenta, in tale contesto, che i nuovi strumenti informatici si collocano tra i mezzi di interazione con il web preferiti dai giovani cittadini; sottolinea che le tecnologie informatiche possono svolgere un ruolo importante nel rafforzamento della visibilità del programma;

50.  chiede alla Commissione di sviluppare ulteriormente le piattaforme eTwinning, School Education Gateway, Open Education Europa, EPALE, Portale europeo per i giovani e VALOR IT al fine di aumentarne l'attrattiva e semplificarne l'utilizzo; chiede alla Commissione di inserire una valutazione di tali piattaforme nella valutazione di medio termine di Erasmus+ da presentare alla fine del 2017;

51.  invita la Commissione a ottimizzare le prestazioni e la facilità d'utilizzo degli strumenti informatici, quali lo strumento di mobilità, e di altre piattaforme di supporto informatico quali la piattaforma elettronica per l'apprendimento degli adulti in Europa (EPALE), al fine di garantire che i beneficiari del programma valorizzino al massimo le loro esperienze e di promuovere la collaborazione transfrontaliera e la condivisione delle migliori pratiche;

52.  invita la Commissione a rafforzare la dimensione del programma relativa all'istruzione scolastica, consentendo una maggiore mobilità degli allievi nonché una semplificazione delle procedure amministrative e di finanziamento per le scuole e i fornitori di istruzione non formale, sfruttando in tal modo la finalità generale di Erasmus+ di promuovere la cooperazione intersettoriale e nell'ottica di incoraggiare i fornitori di istruzione non formale a partecipare a partenariati con le scuole; incoraggia la Commissione a consolidare le prassi di sviluppo dell'animazione giovanile e dell'istruzione non formale nell'ambito del programma, sostenendo le organizzazioni giovanili e altri fornitori di animazione giovanile nonché continuando a sostenere il partenariato per la gioventù tra l'Unione europea e il Consiglio d'Europa;

53.   accoglie favorevolmente l'introduzione di due tipologie di partenariati strategici come primo e importante passo positivo per promuovere la partecipazione al programma da parte delle organizzazioni di piccole dimensioni, che spesso incontrano difficoltà nel soddisfare le condizioni e che vengono pertanto di fatto discriminate, il che compromette la reputazione e il potere di attrazione del programma; esorta la Commissione ad apportare miglioramenti che rendano il programma ancora più interessante al fine di integrare più organizzazioni di piccole dimensioni nelle attività del programma, con l'obiettivo ultimo di aumentare la loro quota di presenza nel programma, tenendo conto dei requisiti qualitativi; accoglie con favore la creazione degli orientamenti attuativi europei e di un sito più dettagliato per le domande frequenti volto a semplificare le risposte in merito ai criteri di selezione e a presentare i progetti selezionati, per rendere più chiara la selezione e supportare meglio le organizzazioni di piccole dimensioni; sottolinea la necessità di coinvolgere nelle attività del programma diversi tipi di organizzazioni partecipanti e di mantenere un equilibrio tra di essi;

54.  raccomanda di ridurre l'importo delle sovvenzioni destinate alla collaborazione tra scuole, in modo da aumentare il numero di progetti finanziati e sovvenzionare direttamente gli scambi scolastici, consentendo così più contatti personali tra persone di diverse lingue e culture; sottolinea l'importanza dell'esperienza personale con individui di altre culture, in particolare per la promozione dell'identità europea e dell'idea fondamentale di integrazione europea, e raccomanda di adoperarsi per consentire la partecipazione al numero più elevato possibile di persone, un aspetto, questo, che vale senza dubbio per tutti gli obiettivi del programma; plaude a tale proposito ai miglioramenti già apportati ma auspica una maggiore flessibilità delle regole nel quadro dei partenariati strategici da parte delle agenzie nazionali e della Commissione;

55.  ritiene che, data l'importanza del multilinguismo per aumentare l'occupabilità dei giovani[18], sarebbe opportuno adoperarsi maggiormente per promuovere e sostenere il multilinguismo nel programma Erasmus+;

56.  sottolinea, nel contesto delle nuove sfide sociali per l'Europa, la necessità di rafforzare un approccio europeo volto a far fronte alle sfide comuni europee, sostenendo progetti di innovazione su larga scala nei settori dell'istruzione, della formazione e della gioventù realizzati da reti europee della società civile; rileva che per raggiungere tale obiettivo si potrebbe assegnare parte del finanziamento complessivo dell'azione chiave 2 (KA2) di Erasmus + "Cooperazione per l'innovazione e lo scambio di buone prassi" ad azioni centralizzate;

57.  osserva che il 75 % delle agenzie nazionali ha segnalato un elevato onere amministrativo, che riduce la capacità d'investimento del bilancio dell'UE e rischia di avere un impatto diretto sui beneficiari; invita la DG EAC e l'EACEA a migliorare l'attuazione, in particolare per quanto riguarda il processo di candidatura;

58.  accoglie favorevolmente l'introduzione del sistema dei costi unitari nel programma al fine di ridurre al minimo gli oneri amministrativi; plaude altresì agli adattamenti realizzati nel 2016 e previsti per il 2017 dalla Commissione; osserva che, a causa dei requisiti normativi, alcuni Stati membri non possono applicare tale sistema o trovano i livelli di costo inadeguati rispetto ai costi effettivi; ritiene necessario un ulteriore aumento dei tassi dei costi unitari per offrire adeguato sostegno finanziario ai partecipanti al progetto e sottolinea l'esigenza di assicurare che i partecipanti e le organizzazioni provenienti da zone isolate e regioni frontaliere non siano svantaggiati per effetto del sistema dei costi unitari; invita a ricompensare adeguatamente il grande impegno personale, in particolare da parte dei numerosi volontari, degli insegnanti e di tutti gli altri richiedenti; chiede la (re)introduzione del finanziamento per le fasi iniziali del progetto, quali il contatto con possibili partner per la cooperazione o gli incontri preparatori o, ad esempio, un importo forfettario sufficiente a coprire tali costi; sottolinea che la trasparenza in quest'ambito è una componente essenziale dei requisiti di trasparenza e degli obiettivi del programma Erasmus+ nel suo insieme;

59.  plaude alla semplificazione introdotta dal ricorso a finanziamenti basati su importi e tassi forfettari; incoraggia la Commissione a individuare sistemi per migliorare ulteriormente la complicata procedura amministrativa per i candidati nell'ambito dei diversi settori del programma; è preoccupato per il fatto che le agenzie nazionali riferiscono oneri di audit più elevati;

60.  constata la necessità di rafforzare il sostegno operativo alle reti europee nel quadro dell'azione chiave 3 (KA3) "Sostegno alla riforma delle politiche" al fine di massimizzare la promozione e la diffusione delle opportunità offerte da Erasmus+;

61.  invita la Commissione di adottare iniziative concrete per fare in modo che il volontariato sia accettato come fonte di contributi propri al bilancio del progetto, in quanto ciò agevola la partecipazione delle organizzazioni di dimensioni più ridotte, soprattutto in ambito sportivo, tenendo conto che Erasmus+ consente il riconoscimento del contributo volontario in termini di tempo quale cofinanziamento sotto forma di contributi in natura e che la nuova proposta della Commissione in materia di orientamenti finanziari contempla tale possibilità; sottolinea la necessità di dare riconoscimento e accordare visibilità al contributo volontario, in considerazione della sua significativa importanza ai fini del programma, purché esso sia monitorato in modo tale da garantire che il volontariato integri l'investimento di risorse pubbliche senza sostituirlo;

62.  riconosce il valore economico e sociale del volontariato e incoraggia la Commissione a migliorare il sostegno alle organizzazioni basate sul volontariato in tutte le azioni del programma;

63.   accoglie con favore la proposta della Commissione di istituire un corpo europeo di solidarietà; incoraggia la Commissione a coinvolgere le associazioni di volontariato nell'elaborazione di questa nuova iniziativa al fine di garantirne il valore aggiunto e complementare ai fini del rafforzamento del volontariato nell'Unione europea; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a compiere uno sforzo di bilancio per accogliere questa nuova iniziativa senza compromettere la copertura di altri programmi attuali e prioritari e chiede di esplorare le possibilità di una sua integrazione nel quadro del servizio volontario europeo al fine di rafforzare il volontariato nell'UE evitando la duplicazione di iniziative e programmi;

64.  sottolinea che il volontariato è una manifestazione di solidarietà, libertà e responsabilità che contribuisce al rafforzamento della cittadinanza attiva e allo sviluppo umano personale; ritiene che il volontariato sia anche uno strumento essenziale per l'inclusione e la coesione sociali, la formazione, l'istruzione e il dialogo interculturale, capace di apportare, nel contempo, un importante contributo alla diffusione dei valori europei; reputa che il servizio di volontariato europeo (SVE) dovrebbe essere riconosciuto per il suo ruolo nel promuovere lo sviluppo di capacità e competenze che possono rendere l'accesso al mercato del lavoro più semplice per i partecipanti allo SVE; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire condizioni di lavoro dignitose per i volontari e a monitorare se i contratti che regolano le attività dei volontari sono pienamente rispettati; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che i partecipanti al servizio volontario europeo non siano in nessun caso considerati o sfruttati come manodopera sostitutiva;

65.  chiede che i tempi per la decisione siano quanto più brevi possibili, che la valutazione delle domande avvenga in modo coerente e coordinato e che l'eventuale diniego di una richiesta sia giustificato in modo trasparente e comprensibile, in modo da evitare una perdita di interesse nei confronti dell'utilizzo dei programmi UE;

66.  incoraggia vivamente una maggiore trasparenza nella valutazione delle domande e osservazioni di qualità in risposta a tutti i candidati; invita la Commissione a garantire un sistema efficace di segnalazione che permetta ai beneficiari del programma di comunicare alla Commissione le irregolarità eventualmente riscontrate nell'attuazione del programma Erasmus+; chiede inoltre alla Commissione di migliorare e incrementare il flusso di informazioni tra le istituzioni europee competenti per l'applicazione del programma e le autorità nazionali; incoraggia le agenzie nazionali e l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura, al fine di migliorare l'attuazione del programma, a fornire opportunità di formazione per i valutatori e a organizzare incontri periodici con i beneficiari e visite ai progetti;

67.  rileva l'importanza di rafforzare la dimensione locale del servizio volontario europeo; propone di offrire un maggiore sostegno ai volontari del servizio, non solo prima della partenza ma anche al rientro nelle loro comunità locali sotto forma di una formazione orientata e integrata a posteriori al fine di aiutarli a condividere le loro competenze europee promuovendo il volontariato a livello locale;

68.  è favorevole a una maggiore efficacia ed efficienza attraverso progetti su scala più ampia; osserva tuttavia che deve esserci un equilibrio tra i gruppi di candidati piccoli e grandi;

69.  chiede alla Commissione di armonizzare il più possibile i tassi indicati di prefinanziamento all'interno di tutto il programma al fine di garantire a tutti i beneficiari gli stessi vantaggi e di agevolare l'attuazione del progetto, soprattutto per le organizzazioni di piccole dimensioni; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che i grandi istituti non siano favoreggiati in termini di candidati al programma rispetto alle loro controparti più piccole e meno consolidate;

70.  rileva gli squilibri regionali a livello di UE e tra le diverse zone all'interno degli Stati membri nella partecipazione alle azioni finanziate da Erasmus+; è preoccupato per il fatto che le percentuali di successo delle sue azioni sono relativamente basse ed eterogenee tra i vari paesi dell'Unione; chiede azioni mirate e tempestive per ampliare la partecipazione e migliorare i tassi di successo indipendentemente dalla provenienza dei candidati, prevedendo di indirizzare una parte dei finanziamenti ad azioni specifiche di promozione e sensibilizzazione per questa iniziativa, soprattutto nelle regioni in cui si è registrato un accesso ai finanziamenti ancora relativamente basso;

71.  osserva che l'attuazione di Erasmus+ nelle regioni dell'UE mette in luce esigenze di finanziamento e priorità d'intervento diverse, che impongono ad alcuni Stati membri di ricentrare l'intervento del programma per garantire il buon rapporto costo/efficacia del denaro speso;

72.  prende atto delle discrepanze ingiustificate esistenti tra i paesi per quanto riguarda le borse e i metodi di assegnazione delle stesse; incoraggia la Commissione a condurre indagini sugli effetti di tali differenze nell'intento di ridurre al minimo le disparità socioeconomiche nell'Unione europea; caldeggia un ulteriore aumento dei tassi di sovvenzione nonché il loro adeguamento al costo della vita del paese che accoglie l'iniziativa di mobilità, al fine di incentivare la partecipazione degli studenti in condizioni socioeconomiche svantaggiate, degli studenti e del personale con bisogni speciali e degli studenti e del personale provenienti da regioni lontane;

73.  osserva che il maggior effetto positivo delle borse di mobilità Erasmus+ nell'Europa orientale e meridionale, dove anche la domanda di tali borse è maggiore, contrasta con la limitata dotazione complessiva del programma, il che determina un'elevata percentuale di domande respinte; propone che la Commissione intensifichi gli sforzi per promuovere la mobilità dall'Europa occidentale a quella orientale;

74.  deplora che le crescenti disuguaglianze all'interno degli Stati membri e tra di essi e l'elevato tasso di disoccupazione giovanile nell'UE rendano difficoltoso l'accesso al programma poiché creano barriere alla mobilità dei candidati provenienti dalle regioni a reddito inferiore e maggiormente colpite dalla crisi economica e dai tagli; afferma che il programma Erasmus+ e l'istruzione e la vocazione professionale (IFP) devono essere attivi anche nelle regioni remote e frontaliere dell'UE; ritiene che garantire l'accesso e le pari opportunità agli abitanti di tali regioni sia un intervento molto positivo e uno strumento per ridurre la disoccupazione giovanile e favorire la ripresa economica;

75.  sottolinea che le borse destinate a sostenere la mobilità degli individui nell'ambito del programma Erasmus+ dovrebbero essere esenti da imposte e oneri sociali;

76.  invita la Commissione a riconoscere la natura speciale dei progetti e delle mobilità che coinvolgono persone con bisogni speciali e persone provenienti da contesti svantaggiati; esorta a una maggiore promozione delle possibilità per persone con bisogni speciali e per le persone provenienti da contesti svantaggiati, compresi i rifugiati, di prendere parte al programma e chiede di agevolarne l'accesso;

77.  sottolinea che sebbene siano stati compiuti progressi nel riconoscimento di periodi di studio, crediti, competenze e capacità acquisiti attraverso l'apprendimento non formale e formale all'estero, queste sfide permangono; sottolinea che il riconoscimento dei titoli internazionali è essenziale ai fini della mobilità e costituisce la base per continuare la cooperazione nello spazio europeo dell'istruzione superiore; sottolinea l'importanza di utilizzare appieno tutti gli strumenti dell'UE per la convalida delle conoscenze, delle capacità e delle competenze essenziali ai fini del riconoscimento dei titoli;

78.  sottolinea che, nonostante la crisi economica, finanziaria e sociale, il numero di soggiorni di studio all'estero nel quadro del programma Erasmus è aumentato costantemente dal 2008; richiama l'attenzione sul fatto che, al contempo, il numero di tirocini all'estero è cresciuto in modo esponenziale; conclude che, evidentemente, i tirocini sono considerati dai giovani un'ottima opportunità per migliorare la propria occupabilità; raccomanda alla Commissione, alle agenzie nazionali, ai promotori e alle istituzioni di tener conto di tale sviluppo;

79.  sottolinea che, grazie al quadro europeo delle qualifiche (2008/C111/01), sono stati apportati netti miglioramenti ai sistemi di riconoscimento e convalida di diplomi, qualifiche, crediti, certificati professionali e accreditamenti di competenze nell'istruzione e nell'IFP; osserva tuttavia che alcuni problemi persistono; sottolinea l'importanza di garantire che le competenze e le qualifiche acquisite con un'esperienza di mobilità internazionale in qualsiasi contesto – apprendimento formale, tirocini presso aziende, volontariato e attività per i giovani – siano adeguatamente documentate, convalidate, riconosciute e rese confrontabili nel sistema nazionale; invita la Commissione ad avviare delle riforme e conseguire progressi verso il rafforzamento del quadro europeo delle qualifiche, trasformandolo da una raccomandazione come è attualmente in uno strumento più forte a sostegno della libera circolazione; invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare in modo sistematico e a sviluppare ulteriormente gli strumenti europei esistenti, quali Europass, lo Youthpass e l'ECVET; incoraggia lo sviluppo di qualifiche comuni IFP che possano garantire il riconoscimento internazionale delle qualifiche; chiede agli Stati membri di procedere alla piena e tempestiva attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, riguardante la convalida dell'apprendimento non formale e informale;

80.  sottolinea che l'istruzione e l'apprendimento non formali per gli adulti promuovono le competenze di base e le competenze trasversali, quali le competenze sociali e civiche che sono pertinenti per il mercato del lavoro, il benessere sul luogo di lavoro e il giusto equilibrio tra vita professionale e personale; evidenzia che l'istruzione e l'apprendimento non formali per gli adulti svolgono un ruolo chiave nel raggiungere i gruppi svantaggiati della società aiutandoli a sviluppare competenze utili per entrare nel mercato del lavoro e trovare un'occupazione sostenibile e di qualità o per migliorare la loro situazione occupazionale, nonché nel contribuire a un'Europa più democratica;

81.  invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere i programmi di IFP; osserva che i sistemi di tirocinio e di stage in azienda costituiscono opportunità formative non sostitutive di impieghi a tempo pieno, che si devono garantire agli apprendisti condizioni di lavoro dignitose e una retribuzione adeguata e che in nessuna circostanza le competenze assegnate ai beneficiari devono essere sostituite da quelle proprie di un dipendente;

82.  constata che nel quadro del programma attuale il lavoro di attuazione previsto per le agenzie nazionali è più impegnativo; invita la Commissione a fornire alle agenzie nazionali un livello sufficiente di risorse e la necessaria assistenza, in modo da consentire un'attuazione più efficiente del programma e permettere alle agenzie nazionali di affrontare le nuove sfide derivanti dall'aumento di bilancio;

83.  invita la Commissione a monitorare i criteri di qualità utilizzati dalle agenzie nazionali nelle valutazioni dei progetti e gli scambi di migliori pratiche in materia; esorta a offrire programmi di formazione ai valutatori per permettere loro di continuare il percorso di sviluppo, soprattutto nei progetti intersettoriali, e perché possano fornire feedback di qualità a tutti i candidati, al fine di incoraggiare il conseguimento degli obiettivi nei progetti futuri e migliorare i risultati dei futuri candidati;

84.  ritiene che una valutazione che predilige l'aspetto qualitativo dovrebbe essere tanto importante quanto la valutazione fondata sulla quantità; invita ad approfondire la prima nel quadro di Erasmus+;

85.  invita la Commissione e gli Stati membri a convalidare e riconoscere l'apprendimento e il tirocinio formali e non formali; incoraggia gli Stati membri a informare meglio i giovani apprendisti sulle opportunità esistenti, a fornire un sostegno maggiore ai centri di apprendimento che desiderano partecipare al programma Erasmus+, nonché ad attuare misure complementari nei casi di esperienza di mobilità transfrontaliera nei paesi vicini per assistere gli apprendisti nella ricerca dell'alloggio e nei trasporti;

86.  sostiene il rafforzamento della mobilità nell'istruzione, nei programmi di apprendistato e nei periodi di tirocinio nel quadro dei programmi Garanzia per i giovani e Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, per cercare di ridurre gli alti tassi di disoccupazione giovanile e gli squilibri geografici all'interno dell'UE;

87.  esorta la Commissione a riconoscere gli attuali squilibri nella partecipazione degli istituti di IFP ai programmi di mobilità dell'UE nei paesi e nelle regioni, allo scopo di ridurre tali differenze attraverso una migliore collaborazione e un migliore scambio di informazioni tra le agenzie nazionali di Erasmus+ e a sostenere il lavoro collaborativo tra gli istituti di IFP collegando gli istituti di IFP con maggiore esperienza agli altri, offrendo misure di sostegno strategico e suggerimenti specifici agli istituti di IFP e migliorando i sistemi di sostegno già esistenti per tali istituti;

88.  incoraggia gli Stati membri, al fine di promuovere la mobilità di insegnanti, docenti e personale non accademico, a riconoscere la loro partecipazione ai programmi di mobilità quale componente importante del loro avanzamento di carriera ed, eventualmente, a introdurre un sistema di ricompensa collegato alla partecipazione ai programmi di mobilità, ad esempio sotto forma di vantaggi economici o di una riduzione del carico di lavoro;

89.  chiede alle agenzie nazionali di garantire la piena trasparenza nella valutazione dei progetti pubblicando l'elenco dei progetti selezionati assieme al relativo avanzamento e al sostegno finanziario designato;

90.  esorta a portare avanti, nell'azione chiave 1, le miglior prassi di funzionamento di Comenius, come la promozione degli scambi tra classi e la possibilità per il personale delle scuole di candidarsi individualmente per ottenere borse di mobilità nell'ambito dell'azione chiave 1;

91.  osserva che, nonostante l'elevata qualità dei progetti dell'azione chiave 2 (KA2), molti sono stati respinti per insufficienza di fondi; incoraggia la Commissione a segnalare tali progetti per aiutarli ad attrarre investimenti da altre fonti; incoraggia gli Stati membri a riconoscere i progetti segnalati accordando loro priorità d'accesso ai fondi pubblici per la loro realizzazione, qualora tali fondi siano accessibili;

92.  invita la Commissione a proseguire gli sforzi volti a risolvere i problemi di finanziamento delle organizzazioni europee con sede a Bruxelles, al fine di promuovere il loro contributo allo sviluppo delle politiche europee nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport;

93.  prende atto dei problemi riscontrati dalle agenzie nazionali nell'attuazione della mobilità internazionale dei crediti; chiede che le agenzie nazionali possano agire con maggiore flessibilità nell'assegnare le risorse di alcuni paesi e regioni ad altri per soddisfare le priorità di cooperazione degli istituti di istruzione superiore;

94.  rileva il calo numerico dei partecipanti singoli alle iniziative di mobilità esterne a Erasmus+ dovuto al trattamento preferenziale accordato dagli istituti di istruzione superiore europei a un sistema di mobilità istituzionalizzato; incoraggia la Commissione e le autorità nazionali a rinnovare le opportunità di partecipazione dei candidati singoli alle iniziative di mobilità;

95.  incoraggia la Commissione a supportare il sistema di IFP promuovendo i sottoprogrammi Leonardo da Vinci tra le nuove organizzazioni e gli istituti più piccoli, oltre che ad assisterli nella richiesta di finanziamenti adeguati offrendo ulteriore orientamento, formazione online e un supporto personalizzato nella predisposizione di domande di finanziamento di elevata qualità attraverso il contatto con le agenzie nazionali del programma Erasmus+;

96.  incoraggia la promozione dello Spazio europeo dell'istruzione superiore nel mondo, nonché l'avanzamento delle conoscenze individuali a livello mondiale valorizzando tutte le parti interessate (Stati membri, istituti di istruzione superiore, associazioni dell'istruzione superiore) al fine di aumentare l'attrattiva dei corsi di laurea magistrale congiunti Erasmus Mundus per gli istituti di istruzione superiore e i potenziali candidati;

97.  suggerisce un maggiore coinvolgimento delle agenzie nazionali nell'elaborazione delle politiche in materia di istruzione, formazione, gioventù e sport attraverso il rafforzamento dei legami tra Commissione, Stati membri e agenzie nazionali;

Prossimo periodo del programma

98.  invita la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi maggiormente per semplificare le procedure e ridurre l'elevato onere amministrativo a carico degli studenti, degli istituti e delle imprese ospitanti coinvolti nei progetti Erasmus+, in particolare quelli che non sfruttano a sufficienza tale opportunità per migliorare e facilitare la parità di accesso e i processi di registrazione, convalida e riconoscimento; sostiene che al fine di promuovere una maggiore partecipazione, le informazioni relative a tale programma devono essere fornite in tutte le lingue ufficiali dell'UE; invita la Commissione e le agenzie nazionali a standardizzare i criteri di accesso per garantire l'accesso al maggior numero di candidati possibile;

99.  suggerisce di astenersi da un'ulteriore armonizzazione e da grandi cambiamenti alla struttura del programma tutelando, invece, e consolidando i traguardi raggiunti e apportando miglioramenti progressivi ove necessario;

100.  raccomanda inoltre che l'importanza e la visibilità della formazione non formale sia per il lavoro giovanile sia per l'istruzione degli adulti siano rafforzate nel programma Erasmus+, dal momento che l'istruzione non formale è importante nell'ambito della cittadinanza europea, della promozione della democrazia e dell'educazione ai valori; rammenta che, tuttavia, a causa del nome il programma viene spesso associato soltanto all'istruzione formale;

101.  invita la Commissione a coinvolgere tutte le parti interessate nei lavori relativi al prossimo periodo di programmazione dei finanziamenti e nell'introduzione di possibili miglioramenti al fine di garantire l'ulteriore successo e valore aggiunto del programma;

102.  raccomanda che Erasmus+ sviluppi ulteriormente la mobilità intersettoriale degli individui nell'ambito dell'azione chiave 1 (KA1), affinché studenti, insegnanti, educatori, formatori, apprendisti, lavoratori e giovani possano prendere pienamente parte alla mobilità intersettoriale;

103.  chiede di sviluppare una chiara definizione dei progetti intersettoriali al fine di evitare confusioni derivanti da un'errata etichettatura dei progetti;

104.   chiede che non sia solo garantito l'attuale bilancio per la prossima generazione di programmi nell'ambito del QFP, ma ritiene che un ulteriore aumento del bilancio, che garantisca un livello di finanziamenti annuali per la prossima generazione di programmi almeno equivalente a quello dell'ultimo anno di attuazione del quadro attuale, rappresenti un requisito essenziale per il successo continuativo del programma; propone che la Commissione studi la possibilità di incrementare il prefinanziamento;

105.   accoglie con favore la struttura del programma e invita la Commissione a mantenere, nella proposta per la prossima generazione di programmi, capitoli distinti e bilanci distinti per l'istruzione e la formazione, per la gioventù e per lo sport, tenendo conto delle rispettive specificità e ad adeguare i moduli di candidatura, i sistemi di rendicontazione e i requisiti relativi ai prodotti sviluppati in maniera specifica in funzione del settore;

106.   incoraggia le agenzie nazionali a rendere facilmente accessibili i bilanci disponibili per azione chiave e per settore dopo ciascun processo di candidatura al fine di consentire ai candidati di pianificare strategicamente le loro azioni future, nonché a pubblicare i risultati della selezione dei progetti e delle linee di bilancio, in modo da rendere possibile un adeguato monitoraggio esterno del programma;

107.  invita la Commissione a rivedere periodicamente i livelli di sostegno finanziario, ad esempio gli importi forfettari per l'indennità di viaggio e le indennità giornaliere, al fine di garantire che rispecchino le reali spese di soggiorno ed evitare un indebitamento dovuto al periodo di formazione, contribuendo conseguentemente a prevenire la discriminazione e l'abbandono delle persone con mezzi finanziari minori e/o con esigenze particolari;

108.  segnala che il settore gioventù si rivolge specificatamente ai gruppi svantaggiati; propone che la strategia per l'inclusione e la diversità sia estesa a tutti i settori del programma al fine di promuovere l'inclusione sociale e la partecipazione delle persone con bisogni speciali o con meno opportunità al programma Erasmus+;

109.  invita la Commissione a presentare un quadro di qualità per l'apprendistato e una proposta per una maggiore mobilità degli apprendisti ed esorta gli Stati membri ad approvarli, allo scopo di garantire una serie di diritti agli apprendisti, agli stagisti, ai tirocinanti e agli studenti di corsi di istruzione e formazione professionale affinché siano adeguatamente tutelati e di assicurare che tali programmi di mobilità non sostituiscano in nessuna circostanza i normali contratti di lavoro; chiede tirocini retribuiti di qualità ed esige che gli Stati membri segnalino i casi in cui le condizioni relative ai compiti e ai diritti dei beneficiari di Erasmus+ siano violate;

110.  invita la Commissione a lavorare assieme agli Stati membri per creare una cooperazione più stretta tra gli istituti d'istruzione e le principali parti interessate (autorità locali/regionali, parti sociali, settore privato, rappresentanti dei giovani, istituti di IFP, organizzazioni di ricerca e organizzazioni della società civile) allo scopo di migliorare la capacità di risposta dei sistemi di istruzione e di IFP alle reali necessità del mercato del lavoro, nonché a garantire che tale cooperazione trovi riscontro in Erasmus+; è del parere che la partecipazione attiva dei beneficiari e di tutte le parti interessate alla progettazione, all'organizzazione, al monitoraggio, all'attuazione e alla valutazione del programma ne garantisca la sostenibilità, il successo e il valore aggiunto;

111.  è favorevole a consentire agli studenti in mobilità di combinare gli studi all'estero con uno stage connesso al campo di studi nell'ambito del programma, agevolando in tal modo il loro soggiorno all'estero, riducendo la selettività sociale, aumentando il numero di studenti in mobilità, aggiornando le competenze degli studenti e rafforzando i collegamenti tra l'istruzione superiore e l'ambiente professionale; invita la Commissione a prestare un'attenzione particolare alla mobilità di lunga durata degli apprendisti nell'assegnazione delle borse Erasmus+;

112.  prende atto delle asimmetrie esistenti tra gli Stati membri riguardo ai criteri di ammissione al programma Erasmus+; insiste affinché la Commissione garantisca che le regole concernenti il programma siano applicate in maniera armonizzata da tutte le agenzie nazionali, nel rispetto delle norme comuni di qualità e delle pratiche procedurali, garantendo in tal modo la coerenza interna ed esterna di Erasmus+ e facendone un vero e proprio programma europeo; invita a tale proposito la Commissione a sviluppare orientamenti europei di attuazione del programma Erasmus+ per le agenzie nazionali; incoraggia le agenzie nazionali, che devono essere una parte integrante del processo di monitoraggio, a concentrarsi anche sull'istituzione o la promozione di un forum per il dialogo costruttivo tra le autorità responsabili delle politiche in materia di istruzione e di lavoro in ciascuno Stato membro; incoraggia vivamente un migliore coordinamento tra le agenzie al fine di abbinare i progetti che trattano questioni simili;

113.  invita la Commissione e gli Stati membri ad aumentare le opportunità di formazione all'estero per l'IFP e a considerare l'IFP come una scelta prioritaria per trovare un lavoro e iniziare una carriera promettente, a garantire l'accesso ai cittadini di tutte le età nonché a fornire adeguati finanziamenti dato che i fondi stanziati per l'IFP non sono proporzionali[19] al numero di potenziali candidati per i programmi di mobilità offerti; sostiene con determinazione la necessità di promuovere e incentivare in maniera efficiente la mobilità IFP tra le donne e ritiene che gli Stati membri debbano fissare obiettivi ambiziosi in tale ambito e che i progressi debbano essere monitorati con attenzione;

114.  sottolinea che è in atto una ridefinizione dei lavori e delle competenze, in particolare a causa dell'attuale transizione verso un'economia più digitalizzata con nuove necessità delle imprese e settori orientati al futuro; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che il programma Erasmus+ rispecchi questa realtà;

115.  invita a promuovere maggiormente i programmi di mobilità per i livelli avanzati di istruzione superiore onde assicurare la mobilità tra i centri di ricerca europei e sviluppare ulteriormente l'obiettivo di internazionalizzare le università europee;

116.  sottolinea la necessità di sensibilizzare i singoli sullo strumento Erasmus+ quale mezzo per migliorare le proprie competenze e arricchirle con una nuova dimensione, il che dovrebbe garantire che tale strumento sia visto nell'ottica giusta, per garantirne l'efficacia ed eliminare il rischio che diventi una semplice esperienza di vita;

117.  invita la Commissione a elaborare e mettere a disposizione statistiche aggiornate su Erasmus+ e a condurre studi di follow-up sulla sua attuazione, in particolare per quanto concerne il tasso di diffusione tra i giovani ripartito per regione e genere, l'impatto sull'occupabilità, sul tipo e sul tasso di occupazione nonché le conseguenze salariali e le possibili modalità di miglioramento; invita la Commissione ad analizzare il motivo per cui alcuni paesi presentano più domande di mobilità IFP, in quali di essi il divario di genere è maggiore e per quale motivo e dove il numero di candidati con disabilità è maggiore, nonché a elaborare un piano su come aumentare la partecipazione degli altri paesi; invita pertanto le agenzie nazionali degli Stati membri a collaborare strettamente allo scambio di informazioni e statistiche; ritiene che gli esiti degli studi e le statistiche debbano essere inclusi e presi in considerazione nel prossimo riesame intermedio di Erasmus+;

118.  ricorda che in un momento di particolare crisi dei valori fondamentali dell'UE, Erasmus+ rappresenta uno strumento che può offrire un'occasione fondamentale per promuovere l'integrazione, la comprensione e la solidarietà tra i giovani; chiede quindi che l'integrazione dei giovani sia promossa sensibilizzandoli sulla diversità di culture e tradizioni e sul loro reciproco e imprescindibile rispetto;

119.  propone che la Commissione mantenga l'educazione e la formazione all'imprenditorialità tra gli obiettivi di un futuro programma Erasmus+ nel prossimo periodo di programmazione (post 2020), compresa la mobilità, e includa nel programma i seguenti elementi:

(i)  un'attenta valutazione dell'impatto delle attuali misure di promozione dell'imprenditorialità attraverso l'istruzione e la formazione e un eventuale adeguamento delle stesse, con particolare attenzione agli effetti sui gruppi sottorappresentati e svantaggiati,

(ii)  la promozione di un contenuto dell'apprendimento meglio definito e di strumenti per l'istruzione formale e non formale rivolti a tutti gli studenti, con moduli sia teorici che pratici, quali i progetti imprenditoriali per gli studenti,

(iii)  la promozione di partenariati tra gli istituti d'istruzione, le imprese, le organizzazioni senza scopo di lucro e i fornitori di istruzione non formale, allo scopo di creare corsi adeguati e fornire agli studenti le esperienze pratiche e i modelli necessari,

(iv)  lo sviluppo di competenze nell'ambito di processi imprenditoriali, alfabetizzazione finanziaria, alfabetizzazione e competenze informatiche, pensiero creativo, mentalità orientata alla risoluzione dei problemi e all'innovazione, fiducia in sé stessi, adattabilità, spirito di squadra, gestione di progetti, valutazione e assunzione di rischi, come pure specifiche competenze e conoscenze d'impresa,

(v)  l'importanza dell'apprendimento non formale e informale quale contesto privilegiato per acquisire competenze imprenditoriali;

120.  incoraggia gli Stati membri a partecipare ulteriormente al programma Erasmus per giovani imprenditori e a promuoverlo maggiormente tra i giovani desiderosi di avviare un progetto imprenditoriale, affinché possano acquisire esperienza all'estero e nuove competenze che li aiuteranno a realizzare con successo i loro progetti imprenditoriali;

121.  incoraggia vivamente l'apprendimento tra pari dopo gli studi, la formazione o un'esperienza di lavoro all'estero, al fine di rafforzare l'impatto di Erasmus+ sulle comunità locali; sottolinea che la condivisione delle buone pratiche è fondamentale per migliorare la qualità dei progetti nell'ambito di Erasmus+; accoglie con favore la piattaforma Erasmus+ per la divulgazione dei risultati dei progetti e chiede un approccio più deciso alla condivisione delle buone pratiche e agli scambi internazionali di opinioni a livello di agenzie nazionali, partner e beneficiari dei programmi; invita la Commissione a fornire sostegno ai candidati ai programmi nella ricerca di partner internazionali, sviluppando piattaforme di facile consultazione che uniscano informazioni pubbliche sui vari beneficiari e sui loro progetti;

122.  invita la Commissione a migliorare la guida al programma e a renderla più facilmente consultabile e comprensibile, nonché a elaborare specifici opuscoli informativi su ciascuna delle azioni chiave; invita la Commissione a semplificare le procedure di presentazione delle domande in termini di oneri amministrativi;

123.  è favorevole allo sviluppo degli istituti di apprendimento degli adulti mediante una crescita professionale continua e opportunità di mobilità per gli insegnanti, i dirigenti scolastici, i formatori e il resto del personale didattico; incoraggia lo sviluppo di abilità e competenze, in particolare l'uso efficace delle TIC nell'apprendimento degli adulti, al fine di migliorare i risultati dell'apprendimento; sottolinea l'importanza dello scambio delle migliori pratiche;

124.  plaude allo sviluppo di progetti pilota quali il "Quadro europeo per la mobilità degli apprendisti: sviluppo della cittadinanza europea e delle competenze attraverso l'integrazione dei giovani nel mercato del lavoro", finalizzato ad attuare sistemi transfrontalieri efficaci sotto il profilo dei costi per la mobilità degli apprendisti tra gli istituti di IFP, imprese e/o altre organizzazioni pertinenti, a riconoscere e convalidare formalmente i risultati dell'apprendimento e a promuovere il riconoscimento reciproco dei diplomi, e il progetto "Mobilità giovanile nell'ambito della formazione professionale – una migliore mobilità giovanile", finalizzato a migliorare la mobilità dei giovani nella formazione professionale; invita la Commissione ad attuare in modo efficace i due progetti pilota e a integrarli nel lungo termine nel programma Erasmus+;

125.  invita la Commissione e gli Stati membri a garantire un sostegno strutturale maggiore e a più lungo termine alle organizzazioni europee della società civile nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport sotto forma di sovvenzioni di funzionamento, in quanto si tratta di organizzazioni che offrono opportunità di apprendimento e spazi di partecipazione ai cittadini e ai residenti europei per lo sviluppo e l'attuazione delle politiche europee;

126.  invita la Commissione a prendere in considerazione una soluzione adeguata alla situazione delle organizzazioni non governative europee con sede a Bruxelles che presentano richieste di finanziamento alle agenzie nazionali belghe;

127.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti e ai governi degli Stati membri.

  • [1]  GU L 347 del 20.12.2013, pag. 50.
  • [2]  GU L 394 del 30.12.2006, pag. 10.
  • [3]  GU C 311 del 19.12.2009, pag. 1.
  • [4]  GU C 351 E del 2.12.2011, pag. 29.
  • [5]  GU C 377 E del 7.12.2012, pag. 77.
  • [6]  GU C 372 del 20.12.2011, pag. 1.
  • [7]  GU C 372 del 20.12.2011, pag. 31.
  • [8]  GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.
  • [9]  GU C 70 del 8.3.2012, pag. 9.
  • [10]  Testi approvati, P7_TA(2013)0433.
  • [11]  Testi approvati, P8_TA(2015)0292.
  • [12]  GU C 172 del 27.5.2015, pag. 17.
  • [13]  GU C 417 del 15.12.2015, pag. 36.
  • [14]  Testi approvati, P8_TA(2016)0106.
  • [15]  Testi approvati, P8_TA(2016)0107.
  • [16]  Testi approvati, P8_TA(2016)0291.
  • [17]  http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/repository/education/library/study/2014/erasmus-impact_en.pdf
  • [18]  Relazione scientifica e strategica sulle lingue e l'occupabilità, Centro comune di ricerca, 2015.
  • [19] Stando alla Commissione, nel 2016 il tasso di successo delle domande ammissibili alla mobilità IFP nell'ambito di Erasmus+ è stato del 42 %, a causa della mancanza di finanziamenti. La situazione è peggiorata nel corso degli anni, dato che nel 2014 il tasso di successo era pari al 54 % e nel 2015 al 48 %. Sebbene i fondi disponibili siano leggermente aumentati negli anni, la domanda è cresciuta molto più rapidamente e le limitate risorse di Erasmus+ fanno sì che i fondi non siano sufficienti a soddisfare la domanda.

PARERE della commissione per i bilanci (10.11.2016)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE
(2015/2327(INI))

Relatore per parere: Andrey Novakov

SUGGERIMENTI

La commissione per i bilanci invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che Erasmus + è il programma di punta dell'UE nel campo della mobilità, dell'istruzione e della formazione, e che ad esso, visti i risultati positivi e la forte domanda, è stato assegnato un aumento di bilancio del 40% rispetto al periodo 2007-2013;

2.  riconosce che gli investimenti provenienti dal bilancio dell'UE a titolo di Erasmus+ contribuiscono in modo significativo al miglioramento delle competenze, all'occupabilità e a ridurre il rischio di disoccupazione a lungo termine per i giovani europei, nonché alla cittadinanza attiva e all'inclusione sociale dei giovani;

3.  plaude alla struttura del programma, caratterizzato da capitoli di bilancio distinti per settore, e incoraggia la Commissione a mantenere distinti i capitoli di bilancio nella proposta per la prossima generazione di programmi;

4.  riconosce il valore economico e sociale del volontariato e incoraggia la Commissione a migliorare il sostegno alle organizzazioni basate sul volontariato in tutte le azioni del programma;

5.  rileva gli squilibri regionali a livello di UE e tra le diverse zone all'interno degli Stati membri nella partecipazione alle azioni finanziate da Erasmus+; è preoccupato per il fatto che le percentuali di successo delle sue azioni sono relativamente basse, e molto diverse da una parte all'altra dell'Unione; chiede azioni mirate e tempestive per ampliare la partecipazione e migliorare i tassi di successo indipendentemente dalla provenienza dei candidati, prevedendo di indirizzare una parte dei finanziamenti ad azioni specifiche di promozione e sensibilizzazione per questa iniziativa, soprattutto nelle regioni in cui si è registrato un accesso ai finanziamenti ancora relativamente basso;

6.  accoglie con favore la proposta della Commissione di aumentare di 200 milioni di euro gli impegni per Erasmus+ per il resto dell'attuale QFP e di aumentare del 4,5 % i pagamenti nel progetto di bilancio 2017; invita la Commissione a prestare un'attenzione particolare alla mobilità di lunga durata degli apprendisti nell'assegnazione delle borse Erasmus+; osserva che il 48 % delle agenzie nazionali (AN) indicano che le azioni del programma sono sottofinanziate; invita la Commissione a proporre un adeguato piano di pagamenti pluriennale e la incoraggia a proporre per la prossima generazione di programmi un livello di finanziamento annuo almeno pari a quello dell'ultimo anno di attuazione del quadro vigente; propone che la Commissione studi la possibilità di incrementare il prefinanziamento;

7.  osserva che il maggior effetto positivo delle borse di mobilità Erasmus+ nell'Europa orientale e meridionale, dove anche la domanda di tali borse è maggiore, contrasta con la limitata dotazione complessiva del programma, il che determina un'elevata percentuale di domande respinte; propone che la Commissione intensifichi gli sforzi per promuovere la mobilità dall'Europa occidentale a quella orientale;

8.  sottolinea che il capitolo gioventù del programma è quello che più risente del crescente interesse dei cittadini europei per Erasmus+ da parte; osserva che attualmente il 36 % del totale delle richieste di Erasmus+ riguarda il settore gioventù, con un incremento del 60 %, tra il 2014 e il 2016, delle richieste presentate;

9.  invita la Commissione e, rispettivamente, la Direzione generale Istruzione e cultura (DG EAC) e l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) a rendere possibile una maggiore promozione delle azioni decentrate, quali l'azione chiave 2, proponendo un finanziamento adeguato che sia proporzionale alle dimensioni delle azioni;

10.  osserva che l'attuazione di Erasmus+ nelle regioni dell'UE mette in luce esigenze di finanziamento e priorità d'intervento diverse, che impongono ad alcuni Stati membri di ricentrare l'intervento del programma per garantire il buon rapporto costo/efficacia del denaro speso;

11.  è preoccupato per le difficoltà delle agenzie nazionali (AN) a interpretare e applicare le regole del programma; ricorda che l'82 % del bilancio di Erasmus+ è gestito nell'ambito di azioni decentrate; invita la Commissione a semplificare le definizioni e a migliorare gli orientamenti sulle azioni decentrate al fine di garantire i migliori risultati per il bilancio dell'UE ed evitare tassi di errore;

12.  osserva che il 75 % delle AN ha segnalato un elevato onere amministrativo, che riduce la capacità d'investimento del bilancio dell'UE e rischia di avere un impatto diretto sui beneficiari; invita la DG EAC della Commissione e l'EACEA a migliorare l'attuazione, in particolare per quanto riguarda il processo di candidatura;

13.  plaude alla gestione finanziaria semplificata e all'impiego di un sistema di costo unitario; osserva che, a causa dei requisiti normativi, alcuni Stati membri non possono applicare tale sistema o trovano i livelli di costo inadeguati rispetto ai costi effettivi; è preoccupato per il fatto che le AN riferiscono oneri di audit più elevati;

14.  ritiene che le prestazioni delle AN debbano essere regolarmente valutate e migliorate al fine di salvaguardare l'efficacia delle azioni finanziate dall'UE; riconosce che a questo riguardo dovrebbero essere fondamentali i tassi di partecipazione e l'esperienza dei partecipanti e dei partner;

15.  è favorevole a una maggiore efficacia ed efficienza attraverso progetti su scala più ampia; osserva tuttavia che deve esserci un equilibrio tra i gruppi di candidati piccoli e grandi;

16.  si rammarica del fatto che, a causa dell'onere amministrativo elevato, il finanziamento di Erasmus+ può risultare irraggiungibile per le organizzazioni più piccole; ritiene che sarebbe opportuno semplificare gli adempimenti burocratici e gli obblighi di presentazione di relazioni;

17.  si duole che i lunghi tempi di pagamento di Erasmus+ riducano per le organizzazioni più piccole le possibilità di chiedere finanziamenti;

18.  è del parere che il volontariato debba essere considerato ammissibile quale fonte di contributo proprio al bilancio del progetto, in quanto ciò agevola la partecipazione delle organizzazioni più piccole.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

10.11.2016

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

27

2

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean Arthuis, Richard Ashworth, Reimer Böge, Lefteris Christoforou, Jean-Paul Denanot, Gérard Deprez, José Manuel Fernandes, Eider Gardiazabal Rubial, Jens Geier, Esteban González Pons, Monika Hohlmeier, Vladimír Maňka, Ernest Maragall, Clare Moody, Siegfried Mureşan, Liadh Ní Riada, Jan Olbrycht, Patricija Šulin, Indrek Tarand, Isabelle Thomas, Monika Vana, Daniele Viotti, Marco Zanni, Auke Zijlstra

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Andrey Novakov, Stanisław Ożóg, Nils Torvalds, Tomáš Zdechovský

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

John Stuart Agnew

PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (17.11.2016)

destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione

sull'attuazione del regolamento (UE) n. 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2006/CE
(2015/2327(INI))

Relatore per parere: Emilian Pavel

SUGGERIMENTI

La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  considerando che, secondo Eurostat, la disoccupazione è rimasta al 10,1% nel mese di luglio 2016; che, nell'UE, la disoccupazione giovanile si attesta al 18,8%;

B.  considerando che i risultati dello studio sull'impatto del programma Erasmus del 2014[1] indicano che chi ha studiato o si è formato all'estero ha il doppio delle probabilità di trovare lavoro rispetto a chi non ha un'esperienza simile;

C.  considerando che, a cinque anni dalla laurea, il tasso di disoccupazione di coloro che hanno studiato o si sono formati all'estero è inferiore del 23%[2];

D.  considerando che l'85% degli studenti Erasmus studia o si forma in un altro paese per migliorare la propria occupabilità all'estero[3];

E.  considerando che il 64% dei datori di lavoro ritiene che un'esperienza internazionale sia importante ai fini dell'assunzione; che tale percentuale nel 2006 era solo del 37%[4];

F.  considerando che il 64% dei datori di lavoro dichiara che ai laureati con un'esperienza internazionale vengono assegnate maggiori responsabilità professionali[5];

G.  considerando che a un tirocinante Erasmus su tre viene offerto un posto di lavoro nell'azienda dove ha svolto il tirocinio[6];

H.  considerando che dopo aver completato il tirocinio quasi un tirocinante Erasmus su dieci ha avviato un'attività in proprio mentre tre su quattro intendono o possono prevedere di fare altrettanto[7];

I.  considerando che il programma Erasmus+, che copre il periodo 2014-2020, intende modernizzare l'istruzione, la formazione e l'occupazione giovanile in tutta Europa ed è aperto alle organizzazioni che si occupano di istruzione, formazione, giovani e sport in tutti i settori dell'apprendimento permanente; che tale programma offrirà a oltre quattro milioni di europei l'opportunità di studiare, formarsi e acquisire esperienze lavorative e di volontariato all'estero;

1.  considera che il programma Erasmus+ svolga un ruolo fondamentale nel promuovere l'identità e l'integrazione in Europa, la solidarietà, la crescita inclusiva e sostenibile, l'occupazione di qualità, la competitività, la coesione sociale e la mobilità lavorativa dei giovani poiché contribuisce a migliorare i sistemi d'istruzione e formazione in Europa, l'apprendimento permanente, la cittadinanza attiva europea e le prospettive di occupazione, offrendo agli europei la possibilità di acquisire un insieme trasversale e trasferibile di capacità e competenze personali e professionali mediante gli studi, la formazione, le esperienze lavorative e il volontariato all'estero e permettendo ai singoli di vivere in modo più indipendente, adattarsi con maggiore facilità e potenziare il proprio sviluppo personale;

2.  ritiene che Erasmus+ sia uno dei pilastri fondamentali dell'adattamento della popolazione europea all'apprendimento permanente; invita la Commissione e le agenzie nazionali a promuovere meglio la pertinenza dei progetti trasversali, in quanto è necessario porre maggiormente l'accento sulla dimensione del programma relativa all'apprendimento permanente;

3.  ricorda che oggi soltanto l'1% dei giovani che seguono una formazione professionale in alternanza, tra cui gli apprendisti, partecipa a programmi di mobilità durante la formazione; sottolinea che è indispensabile creare le condizioni per aumentare la mobilità degli apprendisti nell'Unione europea al fine di dare loro le stesse possibilità offerte agli studenti degli istituti di istruzione superiori e conseguire in tal modo gli obiettivi della lotta contro la disoccupazione, in particolare quella giovanile; incoraggia gli Stati membri a informare meglio i giovani apprendisti sulle opportunità esistenti, a fornire un sostegno maggiore ai centri di apprendimento che desiderano partecipare al programma Erasmus+, nonché ad attuare misure complementari nei casi di esperienza di mobilità transfrontaliera nei paesi vicini per assistere gli apprendisti nella ricerca dell'alloggio e nel trasporto;

4  sottolinea che, nonostante la crisi economica, finanziaria e sociale, il numero di soggiorni di studio all'estero nel quadro del programma Erasmus è aumentato costantemente dal 2008; richiama l'attenzione sul fatto che, al contempo, il numero di tirocini all'estero è cresciuto in modo esponenziale; conclude che, evidentemente, i tirocini sono considerati dai giovani un'ottima opportunità per migliorare la propria occupabilità; raccomanda alla Commissione, alle agenzie nazionali, ai promotori e alle istituzioni di tener conto di tale sviluppo;

5.  deplora che le crescenti disuguaglianze all'interno degli Stati membri e tra di essi e l'elevato tasso di disoccupazione giovanile nell'UE rendano difficoltoso l'accesso al programma poiché creano barriere alla mobilità dei candidati provenienti dalle regioni a reddito inferiore e maggiormente colpite dalla crisi economica e dai tagli; afferma che il programma Erasmus+ e l'istruzione e la vocazione professionale (IFP) devono essere attivi anche nelle regioni remote e frontaliere dell'UE; ritiene che garantire l'accesso e le pari opportunità agli abitanti di tali regioni sia un intervento molto positivo e uno strumento per ridurre la disoccupazione giovanile e favorire la ripresa economica;

6.  invita la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi maggiormente per semplificare le procedure e ridurre l'elevato onere amministrativo a carico degli studenti, degli istituti e delle imprese ospitanti coinvolti nei progetti Erasmus+, in particolare quelli che non sfruttano a sufficienza tale opportunità per migliorare e facilitare la parità di accesso e i processi di registrazione, convalida e riconoscimento; sostiene che al fine di promuovere una maggiore partecipazione, le informazioni relative a tale programma devono essere fornite in tutte le lingue ufficiali dell'UE; invita la Commissione e le agenzie nazionali a standardizzare i criteri di accesso per garantire l'accesso al maggior numero di candidati possibile; incoraggia le agenzie nazionali a rendere facilmente accessibili i bilanci disponibili per azione chiave e per settore dopo ciascun processo di candidatura al fine di consentire ai candidati di pianificare strategicamente le loro azioni future, nonché a pubblicare i risultati della selezione dei progetti e delle linee di bilancio, in modo da rendere possibile un adeguato monitoraggio esterno del programma; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che i grandi istituti non siano favoreggiati in termini di candidati al programma rispetto alle loro controparti più piccole e meno consolidate;

7.  continua ad esprimere preoccupazione riguardo al fatto che i giovani e il vasto pubblico considerino Erasmus+ un programma principalmente rivolto all'istruzione superiore; raccomanda, pertanto, di attribuire maggiore importanza al miglioramento della visibilità a livello europeo, nazionale e regionale dei diversi settori per i quali è possibile candidarsi, come l'istruzione scolastica, l'istruzione superiore, l'istruzione superiore internazionale, l'istruzione e la formazione professionale, l'apprendimento degli adulti, la gioventù e lo sport nonché il volontariato, e di sottolineare la possibilità di realizzare progetti trasversali, in particolare mediante campagne d'informazione e attività di relazioni pubbliche sul contenuto di tutti i programmi;

8.  esorta la Commissione e gli Stati membri, comprese le agenzie dell'UE quali il CEDEFOP, a migliorare la qualità, l'accessibilità e la parità di accesso dei programmi di mobilità nell'ambito dell'IFP affinché offrano un valore aggiunto a tutti i partecipanti in termini di qualifiche, riconoscimento e contenuto, e a garantire l'introduzione di norme di qualità per i programmi di apprendistato;

9.  prende atto delle asimmetrie esistenti tra gli Stati membri riguardo ai criteri di ammissione al programma Erasmus+; insiste affinché la Commissione garantisca che le regole concernenti il programma siano applicate in maniera armonizzata da tutte le agenzie nazionali, nel rispetto delle norme comuni di qualità e delle pratiche procedurali, garantendo in tal modo la coerenza interna ed esterna di Erasmus+ e facendone un vero e proprio programma europeo; invita a tale proposito la Commissione a sviluppare orientamenti europei di attuazione del programma Erasmus+ per le agenzie nazionali; incoraggia le agenzie nazionali, che devono essere una parte integrante del processo di monitoraggio, a concentrarsi anche sull'istituzione o la promozione di un forum per il dialogo costruttivo tra le autorità responsabili delle politiche in materia di istruzione e di lavoro in ciascuno Stato membro; incoraggia vivamente un migliore coordinamento tra le agenzie al fine di abbinare i progetti che trattano questioni simili;

10.  sottolinea che Erasmus+ è uno strumento importante per migliorare la qualità dell'IFP in tutta l'UE; sottolinea che una IFP e una mobilità IFP inclusive e di qualità svolgono un ruolo sociale ed economico importantissimo in Europa, dove il mercato del lavoro sta cambiando rapidamente, in quanto mezzo per permettere ai giovani e agli adulti di acquisire le competenze professionali e personali necessarie per il passaggio dall'istruzione al mondo del lavoro; sottolinea che l'IFP e la mobilità IFP dovrebbero promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e l'inclusione sociale per tutti i cittadini, comprese le donne, che sono sottorappresentate nell'IFP, e le persone in situazioni vulnerabili tra cui i rom, i giovani disoccupati, i disabili, gli abitanti di zone remote delle regioni ultraperiferiche e i migranti; suggerisce anche di concentrarsi sui beneficiari poco qualificati, al fine di aumentare la loro partecipazione e migliorare in tal modo la portata dei programmi;

11.  invita la Commissione e gli Stati membri ad aumentare le opportunità di formazione all'estero per l'IFP e a considerare la IFP come una scelta prioritaria per trovare un lavoro e iniziare una carriera promettente, a garantire l'accesso ai cittadini di tutte le età nonché a fornire adeguati finanziamenti dato che i fondi stanziati all'IFP non sono proporzionali[8] al numero di potenziali candidati per i programmi di mobilità offerti; sostiene con determinazione la necessità di promuovere e incentivare in maniera efficiente la mobilità IFP tra le donne e ritiene che gli Stati membri debbano fissare obiettivi ambiziosi in tale ambito e che i progressi debbano essere monitorati con attenzione;

12.  sottolinea che è in atto una ridefinizione dei lavori e delle competenze, in particolare a causa dell'attuale transizione verso un'economia più digitalizzata con nuove necessità delle imprese e settori orientati al futuro; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che il programma Erasmus+ rispecchi questa realtà;

13.  invita la Commissione a rivedere periodicamente i livelli di sostegno finanziario, ad esempio gli importi forfettari per l'indennità di viaggio e le indennità giornaliere, al fine di garantire che rispecchino le reali spese di soggiorno ed evitare un indebitamento dovuto al periodo di formazione, contribuendo conseguentemente a prevenire la discriminazione e l'abbandono delle persone con mezzi finanziari minori e/o con esigenze particolari;

14.  sottolinea che per gli studenti di corsi di istruzione e formazione professionale, i tirocinanti, gli apprendisti e i volontari è importante che i risultati dell'apprendimento siano chiari e che le descrizioni delle mansioni relative alle esperienze di lavoro all'estero nell'ambito di Erasmus+ siano specifiche; evidenzia che la preparazione dei candidati prima dell'esperienza internazionale costituisce parte integrante delle attività e deve includere sessioni di orientamento professionale, corsi di lingua e corsi di formazione per l'integrazione sociale e culturale, compresa la comunicazione transculturale che faciliterebbe la partecipazione delle persone nella società e migliorerebbe le loro condizioni di vita e di lavoro; ritiene che, data l'importanza del multilinguismo per migliorare l'occupabilità dei giovani, sarebbe opportuno adoperarsi maggiormente per promuovere e sostenere il multilinguismo nel programma Erasmus+; plaude al fatto che saranno rafforzate le competenze dei partecipanti ai progetti Erasmus+ nelle lingue straniere, comprese le lingue dei paesi vicini che possono aumentare la mobilità e l'occupabilità nei mercati del lavoro transfrontalieri; reputa che i corsi di lingua per i futuri partecipanti ai programmi di mobilità potrebbero essere organizzati in collaborazione con gli istituti d'istruzione e le imprese ospitanti ed essere adattati al loro settore di studio o di tirocinio;

15.  riconosce che, dati i tassi elevati di disoccupazione giovanile in alcuni Stati membri, un obiettivo fondamentale di Erasmus+ è quello di preparare i giovani al mercato del lavoro; assegna contemporaneamente particolare attenzione alla necessità di mantenere lo status delle attività esterne alla scuola, alla formazione professionale e agli studi nel quadro del programma Erasmus+;

16.  sottolinea che, in passato, Erasmus e Leonardo erano principalmente orientati verso i giovani con livelli superiori di qualifiche e con migliori possibilità d'accesso al mercato del lavoro e non si rivolgevano ai soggetti più vulnerabili; mette in evidenza l'obiettivo UE di ridurre l'abbandono scolastico prematuro e la povertà; sottolinea che i giovani che abbandonano la scuola prematuramente – un gruppo a elevato rischio di povertà e disoccupazione – dovrebbero essere al centro dell'attenzione degli Stati membri nell'attuazione di Erasmus+; sottolinea che i programmi rivolti ai giovani che abbandonano la scuola prematuramente non possono essere i tradizionali programmi IFP o di scambio, ma dovrebbero concentrarsi sulle loro esigenze specifiche, sulla facilità di accesso e sulla semplicità di finanziamento, di pari passo con ambienti di apprendimento informale o non formale;

17.  ricorda alla Commissione che le persone con disabilità, ad esempio gli ipoudenti, hanno esigenze particolari e necessitano pertanto di adeguati finanziamenti e sostegno, come quello offerto da interpreti della lingua dei segni, e di maggiori informazioni e sovvenzioni ragionevoli che consentano loro di accedere al programma Erasmus+; esorta la Commissione a proseguire il suo operato volto a introdurre ulteriori misure per assicurare alle persone con disabilità un accesso privo di barriere e non discriminatorio a tutti i programmi di borse di studio nel quadro di Erasmus+; ritiene opportuno che all'interno delle agenzie nazionali siano nominati, se necessario, consulenti ad hoc incaricati di fornire consulenza sulle migliori possibilità di assegnazione dei fondi;

18.  ritiene che esistano margini di miglioramento nella promozione dell'occupazione giovanile, delle attività artistico-culturali, della partecipazione politica, dell'istruzione degli adulti e dello sport di massa;

19.  invita la Commissione a presentare un quadro di qualità per l'apprendistato e una proposta per una maggiore mobilità degli apprendisti ed esorta gli Stati membri ad approvarli, allo scopo di garantire una serie di diritti agli apprendisti, agli stagisti, ai tirocinanti e agli studenti di corsi di istruzione e formazione professionale affinché siano adeguatamente tutelati e di assicurare che tali programmi di mobilità non sostituiscano in nessuna circostanza i normali contratti di lavoro; chiede tirocini retribuiti di qualità ed esige che gli Stati membri segnalino i casi in cui le condizioni relative ai compiti e ai diritti dei beneficiari di Erasmus+ sono violate;

20.  invita la Commissione a lavorare assieme agli Stati membri per creare una cooperazione più stretta tra gli istituti d'istruzione e le principali parti interessate (autorità locali/regionali, parti sociali, settore privato, rappresentanti dei giovani, istituti di IFP, organizzazioni di ricerca e organizzazioni della società civile) allo scopo di migliorare la capacità di risposta dei sistemi di istruzione e di IFP alle reali necessità del mercato del lavoro, nonché a garantire che tale cooperazione trovi riscontro in Erasmus+; è del parere che la partecipazione attiva dei beneficiari e di tutte le parti interessate alla progettazione, all'organizzazione, al monitoraggio, all'attuazione e alla valutazione del programma ne garantisce la sostenibilità, il successo e il valore aggiunto;

21.  invita a promuovere maggiormente i programmi di mobilità per i livelli avanzati di istruzione superiore onde assicurare la mobilità tra i centri di ricerca europei e sviluppare ulteriormente l'obiettivo di internazionalizzare le università europee;

22.  incoraggia vivamente una maggiore trasparenza nella valutazione delle domande e osservazioni di qualità in risposta a tutti i candidati; invita la Commissione a garantire un sistema efficace di segnalazione che permetta ai beneficiari del programma di comunicare alla Commissione le irregolarità eventualmente riscontrate nell'attuazione del programma Erasmus+; chiede inoltre alla Commissione di migliorare e incrementare il flusso di informazioni tra le istituzioni europee competenti per l'applicazione del programma e le autorità nazionali; incoraggia le agenzie nazionali e l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura, al fine di migliorare l'attuazione del programma, a fornire opportunità di formazione per i valutatori e a organizzare incontri periodici con i beneficiari e visite ai progetti;

23.  sottolinea che, grazie al quadro europeo delle qualifiche (2008/C111/01), sono stati apportati netti miglioramenti ai sistemi di riconoscimento e convalida di diplomi, qualifiche, crediti, certificati professionali e accreditamenti di competenze nell'istruzione e nell'IFP; osserva tuttavia che alcuni problemi persistono; sottolinea l'importanza di garantire che le competenze e le qualifiche acquisite con un'esperienza di mobilità internazionale in qualsiasi contesto – apprendimento formale, tirocini presso aziende, volontariato e attività per i giovani – siano adeguatamente documentate, convalidate, riconosciute e rese confrontabili nel sistema nazionale; invita la Commissione ad avviare delle riforme e conseguire progressi verso il rafforzamento del quadro europeo delle qualifiche, trasformandolo da una raccomandazione come è attualmente in uno strumento più forte a sostegno della libera circolazione; invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare in modo sistematico e a sviluppare ulteriormente gli strumenti europei esistenti, quali Europass, lo Youthpass e l'ECVET; incoraggia lo sviluppo di qualifiche comuni IFP che possano garantire il riconoscimento internazionale delle qualifiche; chiede agli Stati membri di procedere alla piena e tempestiva attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, riguardante la convalida dell'apprendimento non formale e informale;

24.  sottolinea che il volontariato è una manifestazione di solidarietà, libertà e responsabilità che contribuisce al rafforzamento della cittadinanza attiva e allo sviluppo umano personale; ritiene che il volontariato sia anche uno strumento essenziale per l'inclusione e la coesione sociali, la formazione, l'istruzione e il dialogo interculturale, capace di apportare, nel contempo, un importante contributo alla diffusione dei valori europei; reputa che il servizio di volontariato europeo (SVE) dovrebbe essere riconosciuto per il suo ruolo nel promuovere lo sviluppo di capacità e competenze che possono rendere l'accesso al mercato del lavoro più semplice per i partecipanti allo SVE; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire condizioni di lavoro dignitose per i volontari e a monitorare se i contratti che regolano le attività dei volontari sono pienamente rispettati; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che i partecipanti al servizio di volontariato europeo non siano in nessun caso considerati o sfruttati come manodopera sostitutiva;

25.  sottolinea che l'istruzione e l'apprendimento non formali per gli adulti promuovono le competenze di base e le competenze trasversali, quali le competenze sociali e civiche che sono pertinenti per il mercato del lavoro, il benessere sul luogo di lavoro e il giusto equilibrio tra vita professionale e personale; evidenzia che l'istruzione e l'apprendimento non formali per gli adulti svolgono un ruolo chiave nel raggiungere i gruppi svantaggiati della società aiutandoli a sviluppare competenze utili per entrare nel mercato del lavoro e trovare un'occupazione sostenibile e di qualità o per migliorare la loro situazione occupazionale, nonché nel contribuire a un'Europa più democratica;

26.  prende atto delle nuove sfide sociali e della natura del lavoro in constante cambiamento; ribadisce che il programma Erasmus+ prepara anche i giovani all'occupazione e ritiene che bisognerebbe concentrarsi in particolare sulla necessità di passare da competenze basate sul lavoro a competenze trasversali, promuovendo l'acquisizione di un insieme trasversale e trasferibile di capacità e competenze quali l'imprenditorialità, l'alfabetizzazione informatica, il pensiero creativo, una mentalità volta alla risoluzione dei problemi e all'innovazione, la fiducia in sé stessi, l'adattabilità, lo spirito di squadra, la gestione di progetti, la valutazione e l'assunzione dei rischi e le competenze sociali e civiche che sono altamente pertinenti al mercato del lavoro; ritiene che tale approccio dovrebbe comprendere anche il benessere sul lavoro, un giusti equilibrio tra vita professionale e vita privata e l'integrazione delle persone in situazioni vulnerabili nel mercato del lavoro e nella società;

27.  ritiene che, data l'importanza del multilinguismo per aumentare l'occupabilità dei giovani[9], sarebbe opportuno adoperarsi maggiormente per promuovere e sostenere il multilinguismo nel programma Erasmus+;

28.  sottolinea l'esigenza di sostenere per mezzo di finanziamenti o di incentivi fiscali le piccole e medie imprese (PMI) che offrono formazione professionale nell'ambito del programma Erasmus+;

29.  ritiene che una valutazione che predilige l'aspetto qualitativo dovrebbe essere tanto importante quanto la valutazione fondata sulla quantità; invita ad approfondire la prima nel quadro di Erasmus+;

30.  sottolinea la necessità di aumentare la consapevolezza dei singoli sullo strumento Erasmus+ quale mezzo per migliorare le proprie competenze e arricchirle con una nuova dimensione, il che dovrebbe garantire che tale strumento sia visto nell'ottica giusta, per garantirne l'efficacia ed eliminare il rischio che diventi una semplice esperienza di vita;

31.  sostiene il rafforzamento della mobilità nell'istruzione, nei programmi di apprendistato e nei periodi di tirocinio nel quadro dei programmi Garanzia per i giovani e Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, per cercare di ridurre gli alti tassi di disoccupazione giovanile e gli squilibri geografici all'interno dell'UE;

32.  invita la Commissione a elaborare e mettere a disposizione statistiche aggiornate su Erasmus+ e a condurre studi di follow-up sulla sua attuazione, in particolare il tasso di diffusione tra i giovani ripartito per regione e genere, l'impatto sull'occupabilità, sul tipo e sul tasso di occupazione nonché le conseguenze salariali e le possibili modalità di miglioramento; invita la Commissione ad analizzare il motivo per cui alcuni paesi presentano più domande di mobilità IFP, in quali di essi il divario di genere è maggiore e per quale motivo e dove il numero di candidati con disabilità è maggiore e a elaborare un piano su come aumentare la partecipazione degli altri paesi; invita pertanto le agenzie nazionali degli Stati membri a collaborare strettamente allo scambio di informazioni e statistiche; ritiene che gli esiti degli studi e le statistiche debbano essere inclusi e presi in considerazione nel prossimo riesame intermedio di Erasmus+;

33.  ricorda che in un momento di particolare crisi dei valori fondamentali dell'UE, Erasmus+ rappresenta uno strumento che può offrire un'occasione fondamentale per promuovere l'integrazione, la comprensione e la solidarietà tra i giovani; chiede quindi che l'integrazione dei giovani sia promossa grazie sensibilizzandoli sulla diversità di culture e tradizioni e sul loro reciproco e imprescindibile rispetto;

34.  propone che la Commissione mantenga l'educazione e la formazione all'imprenditorialità tra gli obiettivi di un futuro programma Erasmus+ nel prossimo periodo di programmazione (post 2020), compresa la mobilità, e includa nel programma i seguenti elementi:

(i)  un'attenta valutazione dell'impatto delle attuali misure di promozione dell'imprenditorialità attraverso l'istruzione e la formazione e un eventuale adeguamento delle stesse, con particolare attenzione agli effetti sui gruppi sottorappresentati e svantaggiati,

(ii)  la promozione di un contenuto dell'apprendimento meglio definito e di strumenti per l'istruzione formale e non formale rivolti a tutti gli studenti, con moduli sia teorici che pratici, quali i progetti imprenditoriali per gli studenti,

(iii)  la promozione di partenariati tra gli istituti d'istruzione, le imprese, le organizzazioni senza scopo di lucro e i fornitori di istruzione non formale, allo scopo di creare corsi adeguati e fornire agli studenti le esperienze pratiche e i modelli necessari,

(iv)  lo sviluppo di competenze nell'ambito di processi imprenditoriali, alfabetizzazione finanziaria, alfabetizzazione e competenze informatiche, pensiero creativo, mentalità orientata alla risoluzione dei problemi e all'innovazione, fiducia in sé stessi, adattabilità, spirito di squadra, gestione di progetti, valutazione e assunzione di rischi, come pure specifiche competenze e conoscenze d'impresa,

(v)  l'importanza dell'apprendimento non formale e informale quale contesto privilegiato per acquisire competenze imprenditoriali;

35.  incoraggia gli Stati membri a partecipare ulteriormente al programma Erasmus per giovani imprenditori e a promuoverlo maggiormente tra i giovani desiderosi di avviare un progetto imprenditoriale, affinché possano acquisire esperienza all'estero e nuove competenze che li aiuteranno a realizzare con successo i loro progetti imprenditoriali;

36.  incoraggia vivamente l'apprendimento tra pari dopo gli studi, la formazione o un'esperienza di lavoro all'estero, al fine di rafforzare l'impatto di Erasmus+ sulle comunità locali; sottolinea che la condivisione delle buone pratiche è fondamentale per migliorare la qualità dei progetti nell'ambito di Erasmus+; accoglie con favore la piattaforma Erasmus+ per la divulgazione dei risultati dei progetti e chiede un approccio più deciso alla condivisione delle buone pratiche e agli scambi internazionali di opinioni a livello di agenzie nazionali, partner e beneficiari dei programmi; invita la Commissione a fornire sostegno ai candidati ai programmi nella ricerca di partner internazionali, sviluppando piattaforme di facile consultazione che uniscano informazioni pubbliche sui vari beneficiari e sui loro progetti;

37.  invita la Commissione a ottimizzare le prestazioni e la facilità d'utilizzo degli strumenti informatici, quali lo strumento di mobilità, e di altre piattaforme di supporto informatico quali la piattaforma elettronica per l'apprendimento degli adulti in Europa (EPALE), al fine di garantire che i beneficiari del programma valorizzino al massimo le loro esperienze e di promuovere la collaborazione transfrontaliera e la condivisione delle migliori pratiche;

38.  invita la Commissione a migliorare la guida al programma e a renderla più facilmente consultabile e comprensibile, nonché a elaborare specifici opuscoli informativi su ciascuna delle azioni chiave; invita la Commissione a semplificare le procedure di presentazione delle domande in termini di oneri amministrativi;

39.  è favorevole allo sviluppo degli istituti di apprendimento degli adulti mediante una crescita professionale continua e opportunità di mobilità per gli insegnanti, i dirigenti scolastici, i formatori e il resto del personale didattico; incoraggia lo sviluppo di abilità e competenze, in particolare l'uso efficace delle TIC nell'apprendimento degli adulti, al fine di migliorare i risultati dell'apprendimento; sottolinea l'importanza dello scambio delle migliori pratiche;

40.  plaude allo sviluppo di progetti pilota quali il "Quadro europeo per la mobilità degli apprendisti: sviluppo della cittadinanza europea e delle competenze attraverso l'integrazione dei giovani nel mercato del lavoro", finalizzato ad attuare sistemi transfrontalieri efficaci sotto il profilo dei costi per la mobilità degli apprendisti tra gli istituti di IFP, imprese e/o altre organizzazioni pertinenti, a riconoscere e convalidare formalmente i risultati dell'apprendimento e a promuovere il riconoscimento reciproco dei diplomi, e il progetto "Mobilità giovanile nell'ambito della formazione professionale – una migliore mobilità giovanile", finalizzato a migliorare la mobilità dei giovani nella formazione professionale; invita la Commissione ad attuare in modo efficace i due progetti pilota e a integrarli nel lungo termine nel programma Erasmus+;

41.  invita la Commissione e gli Stati membri a garantire un sostegno strutturale maggiore e a più lungo termine alle organizzazioni europee della società civile nei settori dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport sotto forma di sovvenzioni di funzionamento, in quanto si tratta di organizzazioni che offrono opportunità di apprendimento e spazi di partecipazione ai cittadini e ai residenti europei per lo sviluppo e l'attuazione delle politiche europee;

42.  invita la Commissione a prendere in considerazione una soluzione adeguata alla situazione delle organizzazioni non governative europee con sede a Bruxelles che presentano richieste di finanziamento alle agenzie nazionali belghe.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER PARERE

Approvazione

8.11.2016

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

48

3

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Laura Agea, Guillaume Balas, Brando Benifei, Vilija Blinkevičiūtė, Enrique Calvet Chambon, David Casa, Ole Christensen, Martina Dlabajová, Lampros Fountoulis, Arne Gericke, Marian Harkin, Danuta Jazłowiecka, Agnes Jongerius, Rina Ronja Kari, Jan Keller, Ádám Kósa, Jean Lambert, Patrick Le Hyaric, Jeroen Lenaers, Verónica Lope Fontagné, Javi López, Morten Løkkegaard, Thomas Mann, Dominique Martin, Anthea McIntyre, Joëlle Mélin, Elisabeth Morin-Chartier, Emilian Pavel, João Pimenta Lopes, Georgi Pirinski, Terry Reintke, Sofia Ribeiro, Maria João Rodrigues, Claude Rolin, Anne Sander, Sven Schulze, Siôn Simon, Jutta Steinruck, Yana Toom, Renate Weber, Tatjana Ždanoka, Jana Žitňanská

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Daniela Aiuto, Georges Bach, Amjad Bashir, Sergio Gutiérrez Prieto, Csaba Sógor, Helga Stevens, Neoklis Sylikiotis, Tom Vandenkendelaere, Flavio Zanonato

Supplenti (art. 200, par. 2) presenti al momento della votazione finale

David Coburn

  • [1]  http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/repository/education/library/study/2014/erasmus-impact_en.pdf
  • [2]  http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/repository/education/library/study/2014/erasmus-impact_en.pdf
  • [3]  http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/repository/education/library/study/2014/erasmus-impact_en.pdf
  • [4]  http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/repository/education/library/study/2014/erasmus-impact_en.pdf
  • [5]  http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/repository/education/library/study/2014/erasmus-impact_en.pdf
  • [6]  http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/repository/education/library/study/2014/erasmus-impact_en.pdf
  • [7]  http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/repository/education/library/study/2014/erasmus-impact_en.pdf
  • [8] Stando alla Commissione, nel 2016 il tasso di successo delle domande ammissibili alla mobilità IFP nell'ambito di Erasmus+ è stato del 42%, a causa della mancanza di finanziamenti. La situazione è peggiorata nel corso degli anni dato che nel 2014 il tasso di successo era pari al 54% e nel 2015 al 48%. Sebbene i fondi disponibili siano leggermente aumentati negli anni, la domanda è cresciuta molto più rapidamente e le limitate risorse di Erasmus+ fanno sì che i fondi non siano sufficienti a soddisfare la domanda.
  • [9]  Relazione scientifica e strategica sulle lingue e l'occupabilità, Centro comune di ricerca, 2015.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALEIN SEDE DI COMMISSIONE COMPETENTE PER IL MERITO

Approvazione

5.12.2016

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

21

0

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Isabella Adinolfi, Dominique Bilde, Andrea Bocskor, Nikolaos Chountis, Silvia Costa, Mircea Diaconu, Angel Dzhambazki, María Teresa Giménez Barbat, Petra Kammerevert, Andrew Lewer, Svetoslav Hristov Malinov, Stefano Maullu, Luigi Morgano, Momchil Nekov, Michaela Šojdrová, Helga Trüpel, Sabine Verheyen, Bogdan Brunon Wenta, Bogdan Andrzej Zdrojewski, Milan Zver, Krystyna Łybacka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Dietmar Köster, Ernest Maragall, Liliana Rodrigues