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Procedura : 2007/2265(INI)
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Ciclo del documento : A6-0151/2008

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A6-0151/2008

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PV 07/05/2008 - 17
CRE 07/05/2008 - 17

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P6_TA(2008)0195

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Giovedì 8 maggio 2008 - Bruxelles
Relazioni economiche e commerciali con i paesi del sud-est Asiatico (ASEAN)
P6_TA(2008)0195A6-0151/2008

Risoluzione del Parlamento europeo dell'8 maggio 2008 sulle relazioni economiche e commerciali con l'Associazione dei paesi del sud-est Asiatico (ASEAN) (2007/2265(INI))

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue risoluzioni sui negoziati commerciali bilaterali, in particolare quella del 13 dicembre 2007 sulle relazioni economiche e commerciali con la Corea(1)

–   vista la Carta dell'ASEAN, sottoscritta il 20 novembre 2007 in occasione del vertice ASEAN svoltosi a Singapore,

–   viste le sue risoluzioni sulla Birmania, e più recentemente quelle del 6 e 27 settembre 2007(2),

–   vista la sua risoluzione del 15 gennaio 2008 su CARS 21: un quadro normativo competitivo nel settore automobilistico(3),

–   vista la sua risoluzione del 12 luglio 2007 sull'accordo TRIPS e l'accesso ai medicinali(4),

–   vista la sua risoluzione del 23 maggio 2007 sugli aiuti al commercio dell'Unione europea(5),

–   vista la sua risoluzione del 23 maggio 2007 sulla promozione di un lavoro dignitoso per tutti(6),

–   vista la sua risoluzione del 3 giugno 2003 sulle zone di libero scambio regionali e la strategia commerciale nell'Unione europea(7),

–   vista la proposta di regolamento del Consiglio che istituisce un regime comunitario per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (COM(2007)0602),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni su "Un'Europa globale: competere nel mondo – un contributo alla strategia per la crescita e l'occupazione dell'Unione europea" (COM(2006)0567),

–   visto lo studio dal titolo "Impatto economico di un accordo commerciale di libero scambio tra l'Unione europea e l'Asia", realizzato dal CEPII-CERIM del 3 maggio 2006,

–   vista la dichiarazione ministeriale della Quarta conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale per il commercio (OMC), adottata il 14 novembre 2001 a Doha, e in particolare il suo paragrafo 44 sul trattamento speciale e differenziato (SDT),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per il commercio internazionale e i pareri della commissione per gli affari esteri nonché della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A6-0151/2008),

A.   considerando che l'Unione europea dovrebbe continuare a dare la priorità ad un sistema di commercio multilaterale fondato sulle norme, stabilito dall'OMC, che offre le migliori prospettive per un commercio internazionale giusto ed equo instaurando norme appropriate e garantendo il rispetto di tali norme,

B.   considerando che una conclusione positiva, equilibrata dell'Agenda di Doha per lo sviluppo (DDA) offre la migliore speranza di aiutare i paesi in via di sviluppo a integrarsi nel sistema commerciale internazionale,

C.   considerando che gli accordi commerciali interregionali possono completare il sistema multilaterale promuovendo l'integrazione e coprendo gli aspetti per i quali è attualmente difficile trovare un accordo multilaterale,

D.   considerando che, nel suo insieme, l'ASEAN sarebbe il quinto partner commerciale dell'Unione europea e che l'Unione europea sarebbe il secondo partner commerciale dell'ASEAN e il più grande investitore nella regione,

E.   considerando che l'ASEAN è una regione che presenta un'estrema diversità, con tre dei suoi membri che figurano fra i "paesi meno sviluppati" (PMS), mentre altri presentano un reddito pro capite superiore a quello di molti Stati membri dell'Unione europea,

F.   considerando che i paesi dell'ASEAN presentano profili economici diversi e che tali disparità avranno una grande importanza nella messa a punto dell'Accordo di libero scambio (ALE) fra l'UE e l'ALS,

G.   considerando che gli studi indicano che un accordo UE-ASEAN ("l'accordo") potrebbe produrre benefici economici sostanziali per entrambe le parti, ma che potrebbero essere necessarie misure complementari per promuovere una ripartizione equa di tali vantaggi,

H.   considerando che un accordo di partenariato e di cooperazione (APC), contenente clausole obbligatorie sui diritti umani, è un requisito indispensabile per la conclusione da parte dell'UE di un accordo di libero scambio con qualsiasi paese,

I.   considerando che un reciproco ed adeguato accesso ai mercati UE-ASEAN, nel pieno rispetto delle diverse posizioni economiche dei membri dell'ASEAN, con particolare riferimento ai paesi meno sviluppati più poveri, aumenterà il flusso di beni e servizi, favorirà l'innovazione e stimolerà la crescita economica di ambedue le parti,

J.   considerando che bisogna tenere debitamente conto della protezione effettiva dei diritti di proprietà intellettuale (DPI), incluse le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine, favorendo nel contempo l'accesso ai medicinali e il trasferimento di tecnologie nel settore dello sviluppo sostenibile e della lotta contro il cambiamento climatico;

1.   ritiene che un ambizioso accordo si rivelerà ampiamente vantaggioso per ambedue le parti e, benché un accordo di elevata qualità sia più importante di un rapido scadenziario, si inquieta comunque della lentezza dei negoziati; sottolinea l'importanza di conseguire risultati concreti per le imprese dell'Unione europea migliorando l'accesso al mercato;

2.   ritiene che un risultato positivo dell'Agenda di Doha per lo sviluppo resti la priorità commerciale dell'Unione europea e auspica che i negoziati con l'ASEAN siano completati; ritiene che l'ALS proposto debba rispettare pienamente le norme OMC;

3.   invita entrambe la parti a dare la priorità, nel quadro dei negoziati, alla necessità di stabilizzare i prezzi delle materie prime, in particolare dei prodotti alimentari, e di affrontare la questione degli agrocarburanti con grande cautela;

4.   ritiene che accordi interregionali possono utilmente completare il sistema multilaterale, sempreché siano vasti e ambiziosi e vadano ben al di là delle riduzioni tariffarie e contemplino le condizioni qualitative associate agli scambi commerciali, comprese disposizioni efficaci sui diritti umani, nonché norme sociali e ambientali; ritiene che, qualora un accordo interregionale si rivelasse di difficile attuazione, sarebbe fondamentale che i negoziati bilaterali disponessero di un quadro comune con le uniche differenze riguardanti la copertura dell'accordo e i periodi di transizione;

5.   sottolinea che la futura crescita industriale nell'Unione europea dipende dall'apertura agli scambi e agli investimenti esteri, disciplinati da regole eque;

6.   deplora che, al Vertice UE ASEAN svoltosi a Singapore nel novembre 2007, talune disposizioni relative a prassi e comportamenti commerciali non siano state trattate in modo approfondito, il che ostacola gli investimenti dell'Unione europea nei paesi ASEAN;

7.   ribadisce l'importanza di rafforzare l'integrazione economica regionale fra i paesi dell'ASEAN; chiede alla Commissione di fornire assistenza tecnica e qualsiasi ulteriore sostegno possibile per agevolare tale rafforzamento;

8.   sollecita le parti a ridurre progressivamente o a smantellare tutte le barriere agli scambi di beni e servizi, nel pieno rispetto delle posizioni economiche diverse esistenti nella regione ASEAN nonché della necessità di assicurare servizi pubblici universali, accessibili e sostenibili a prezzi abbordabili e standard di alta qualità per tutti;

9.   sollecita la Commissione, nell'ambito dell'accordo UE-ASEAN, a garantire la trasparenza e norme efficaci in materia di appalti pubblici, concorrenza e investimenti, DPI, aiuti di stato e altre sovvenzioni; sottolinea l'importanza dei servizi nelle relazioni commerciali UE-ASEAN;

10.   sottolinea che un accordo con l'ASEAN dovrebbe assicurare:

   i) il miglioramento e la semplificazione delle norme di origine,
   ii) l'armonizzazione delle norme, in particolare sicurezza dei prodotti, protezione dei minori e benessere degli animali,
   iii) la trasparenza regolamentare e procedure burocratiche semplificate,
   iv) l'eliminazione della tasse discriminatorie;

Questioni settoriali

11.   ritiene che la questione delle barriere non tariffarie non sia meno importante delle riduzioni tariffarie e si dichiara particolarmente preoccupato delle restrizioni sui servizi alle imprese, settore nel quale una riduzione ingiustificata degli obblighi potrebbe portare le imprese dell'ASEAN a usufruire di un accesso più economico e più efficace ai servizi nei settori bancario, assicurativo e di assistenza giuridica;

12.   sottolinea l'importanza dei DPI e chiede che sia data priorità alla loro effettiva applicazione, in particolare per quanto riguarda la concezione, le registrazioni sonore e altri beni culturali nonché le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine; chiede alla Commissione ad affrontare il problema delle barriere, fermo restando il diritto dei singoli paesi di regolamentare settori, come l'audiovisivo, che rivestono un ruolo essenziale nel preservare la diversità culturale;

13.   attribuisce un'importanza particolare alla lotta contro la contraffazione di medicine, che costituisce una concorrenza sleale e un pericolo per i consumatori; nel contempo fa osservare che nulla nell'accordo deve creare ostacoli giuridici pratici al massimo uso delle flessibilità stabilite nella dichiarazione sull'accordo relativo alla modifica dell'Accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (Accordo TRIPS) e l'accesso ai medicinali e invita i negoziatori della Commissione a tener pienamente conto delle osservazioni formulate nella sua suddetta risoluzione del 12 luglio 2007;

14.   ricorda l'impegno dell'Unione europea volto a sostenere la dichiarazione di Doha e l'uso delle flessibilità TRIPS a favore della salute pubblica e dell'accesso ai medicinali nei paesi in via di sviluppo; esorta pertanto la Commissione a non adottare misure che potrebbero pregiudicare gli sforzi del governo tailandese volti ad assicurare l'accesso ai medicinali per tutti i suoi residenti;

15.   ritiene che gli aspetti dell'accordo relativi agli appalti pubblici dovrebbero riconoscere il livello variabile di sviluppo dei paesi membri dell'ASEAN e rispettare il diritto di tutti i partecipanti di regolamentare i servizi pubblici, in particolare quelli relativi ai bisogni essenziali;

16.   ritiene che l'accordo debba mirare a promuovere la trasparenza e l'assunzione di responsabilità in relazione ad investimenti compiuti da fondi sovrani;

17.   esprime preoccupazione per le conseguenze dei prezzi del riso più elevati, in particolare per le famiglie più povere nei paesi dell'ASEAN importatori di riso;

18.  18 ritiene necessario focalizzare in modo esaustivo il settore della pesca ed in particolare la pesca al tonno, tenuto conto del grande impatto socioeconomico che una liberalizzazione totale e immediata dei dazi comporterebbe per questo settore sensibile, come la stessa Commissione ha riconosciuto nello studio realizzato in proposito su richiesta del Parlamento europeo;

19.   insiste sull'importanza del rispetto delle norme igienico-sanitarie nel settore della pesca; sollecita la Commissione a fornire la necessaria assistenza tecnica per consentire all'industria della pesca dell'ASEAN di realizzare tali obiettivi, come mezzo per migliorare e accrescere lo sviluppo di questo settore in quei paesi e conseguire una concorrenza giusta e leale tra questi ultimi e il settore della pesca dell'Unione europea;

20.   esorta ad estendere la cooperazione economica interregionale all'ambito della macroeconomia, includendo la cooperazione fiscale e statistica, all'adozione di norme internazionali in materia di audit e contabilità come pure alla lotta contro la corruzione e il riciclaggio di denaro;

21.   invita l'Unione europea e l'ASEAN a rafforzare la cooperazione nell'ambito della lotta alla tratta di esseri umani, del turismo sessuale e della contraffazione; giudica lodevole l'impegno che i membri dell'ASEAN hanno assunto nella lotta alla droga, invitandoli al contempo a sostenere la moratoria della Organizzazione della Nazioni Unite (ONU) contro la pena di morte; si congratula con le Filippine per aver abolito la pena di morte;

22.   chiede all'Unione europea e all'ASEAN di rafforzare la cooperazione nel settore della salute pubblica e, in particolare, della lotta contro malattie quali l'AIDS, la SARS e l'aviaria, affrontando il cambiamento climatico e promuovendo la sicurezza alimentare;

23.   ritiene che la competitività dell'Unione europea rispetto ai paesi ASEAN dipenda da un miglioramento dell'istruzione, della formazione e della ricerca nell'Unione europea e dalla creazione di prodotti e servizi innovativi;

24.   ritiene che gli accordi commerciali, di investimento, scientifici e di ricerca debbano riguardare questioni settoriali come:

   i) le lampade a basso consumo energetico,
   ii) certificazione di prodotti del legno ottenuti in modo sostenibile e raccolti legalmente,
   iii) la prevenzione dei disastri naturali e la ricostruzione,
   iv) il settore turistico, con particolare attenzione per le PMI,
   v) la libera circolazione dei ricercatori, degli imprenditori e dei turisti,
   vi) la cooperazione tra centri di ricerca dell'Unione europea e dei paesi dell'ASEAN e lo scambio dei risultati della ricerca scientifica;
   vii) generatori di aerosol;

25.   raccomanda che la politica dell'Unione europea nei confronti dei paesi dell'ASEAN in materia di energia si concentri su:

   i) condizioni non discriminatorie per quanto riguarda la concessione di autorizzazioni e il commercio per i prodotti energetici,
   ii) miglioramento delle capacità di produzione e di sfruttamento dell'energia,
   iii) il rafforzamento delle infrastrutture di trasporto per i prodotti energetici,
   iv) la diversificazione delle fonti energetiche,
   v) l'eliminazione della tassazione alle frontiere sui prodotti energetici,
   vi) accordi reciproci in materia di risparmio energetico, misure per attenuare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, ivi compresi eventuali reciproci accordi sugli scambi di diritti di emissione, in modo tale da evitare danni alle industrie dell'Unione europea;

26.   sarebbe favorevole allo sviluppo di progetti di ricerca comuni svolti da istituti di ricerca nell'Unione europea e nei paesi dell'ASEAN e chiede con insistenza alla Commissione di adottare misure per agevolare tali progetti;

27.   ricorda la necessità di proteggere l'industria nell'Unione europea dalle attività di dumping da parte degli esportatori ASEAN e di scoraggiare tali attività attraverso un intervento precoce da parte dei negoziatori commerciali dell'Unione europea;

Questioni specifiche per paese

28.   sottolinea che qualsiasi programma di riduzione tariffaria dovrebbe tener pienamente conto delle diverse situazioni economiche dei membri dell'ASEAN;

29.   ritiene che i paesi sfavoriti dell'ASEAN non appartenenti al gruppo dei paesi meno sviluppati dovrebbero beneficiare di forme di flessibilità di gran lunga equivalenti a quelle offerte dagli accordi di partenariato economico ai paesi con livelli di reddito equiparabili;

30.   esorta la Commissione, al momento opportuno durante i negoziati, ad invitare la Cambogia e il Laos a precisare se desiderino essere inseriti nell'accordo e, in caso di risposta positiva, a chiedere al Consiglio l'opportuno mandato negoziale rivisto;

31.   ritiene che la situazione attuale in Birmania non consenta di inserire questo paese nell'accordo;

32.   ritiene che una soluzione al problema del settore bancario a Singapore, che sta bloccando la conclusione dell'accordo di partenariato e di cooperazione, sia indispensabile affinché possa esistere una prospettiva reale di concludere un accordo di libero scambio interregionale;

Sviluppo sostenibile

33.   ritiene che un capitolo ambizioso sullo sviluppo sostenibile sia un elemento essenziale di qualsiasi accordo e ribadisce che il rispetto delle norme convenute è essenziale; ritiene che a tal fine sia necessario che il capitolo sia assoggettato al meccanismo standard per la risoluzione delle controversie;

34.   chiede che qualsiasi accordo comporti clausole sociali e ambientali vincolanti, obbligando le parti a ratificare le convenzioni fondamentali dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e a garantirne l'applicazione effettiva, segnatamente per quanto concerne il lavoro infantile e il lavoro forzato la cui eliminazione costituisce una sfida primordiale per l'OIL, come risulta dalla sua relazione intitolata "L'eliminazione del lavoro infantile: un obiettivo alla nostra portata" pubblicata per la prima volta nel 2006;

35.   invita la Commissione a riflettere sugli strumenti per creare incentivi per i paesi che migliorano le norme sul lavoro, in modo da garantire che lo sviluppo degli accordi di libero scambio non pregiudichi l'interesse di usufruire dello schema di incentivo speciale istituito dal Sistema di preferenze generalizzate PLUS (SPG+), studiando fra l'altro la possibilità di inserire una clausola comprendente ratifica delle convenzioni fondamentali dell'ONU e dell'OIL in materia di diritti dell'uomo e del lavoro, segnatamente per quanto concerne il lavoro infantile e quello forzato;

36.   sottolinea che quando entrerà in vigore l'ALS tra l'Unione europea e l'ASEAN, si dovranno adottare misure per evitare di ridurre i vantaggi di cui beneficiano i paesi meno sviluppati per quanto riguarda l'accesso dei loro prodotti all'Unione europea;

37.   ritiene che un foro sul commercio e lo sviluppo sostenibile, composto da rappresentanti di organizzazioni sindacali, di datori di lavoro e della società civile, potrebbe svolgere un ruolo prezioso nel garantire che una maggiore apertura del mercato sia accompagnata da norme ambientali e sociali più elevate;

38.   propone che sia creato un meccanismo per consentire alle organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro di presentare richieste di azione cui dar seguito in un determinato periodo e che potrebbero portare a costanti supervisioni e dispositivi di controllo, onde esercitare pressioni nei confronti di quanti violano i diritti dei lavoratori;

39.   attende con ansia la rapida pubblicazione di una valutazione di impatto sostenibile che deve essere disponibile in tempo utile per consentire una piena consultazione del pubblico, di modo che i suoi risultati possano influire sull'esito dei negoziati, in particolare per quanto riguarda le misure che potrebbero risultare necessarie per attenuare l'impatto negativo su alcuni gruppi o settori;

40.   ritiene che lo studio d'impatto sostenibile dovrebbe prestare particolare attenzione all'influenza della liberalizzazione degli scambi sulla parità di genere, in particolare in settori come l'agricoltura, i tessili e la produzione per l'esportazione;

41.   invita la Commissione e i rappresentanti dei paesi dell'ASEAN ad accordare un'attenzione particolare alle conseguenze dell'accordo sui piccoli agricoltori della regione e a fare in modo che l'agricoltura familiare e sostenibile venga rafforzata e non certo indebolita;

42.   ritiene che misure volte a lottare contro la deforestazione, a proteggere e a valorizzare le foreste tropicali rivestano un'importanza fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico contribuendo anche a preservare la biodiversità; ritiene quindi che un accordo di partenariato e cooperazione dovrebbe favorire unicamente il commercio di biocarburanti rispettosi dell'ambiente e che i paesi dell'ASEAN dovrebbero usufruire di un aiuto nel loro impegno di lotta contro lo sfruttamento illegale delle foreste;

43.   chiede alle parti negoziali di garantire che qualsiasi accordo comporti meccanismi di salvaguardia dei diritti tradizionali e consuetudinari delle popolazioni indigene e locali ad utilizzare le loro foreste nell'applicare sistemi di gestione forestale e di licenze, e di rafforzare la capacità dei parlamenti nazionali e della società civile, ivi comprese le comunità locali e la popolazione indigena, a partecipare al processo decisionale relativo alla conservazione, all'uso e alla gestione delle risorse naturali e a circoscrivere e difendere i loro diritti alla terra;

44.   ritiene che i prodotti rispettosi dell'ambiente e i prodotti del "commercio equo" dovrebbero beneficiare di tariffe doganali ridotte prima di altri prodotti nonché di un rapido accesso al mercato UE; chiede che la Commissione prenda in esame la possibilità di aggiornare la nomenclatura doganale così da tener conto di questi prodotti specifici;

Considerazioni politiche

45.   riconosce il crescente ruolo che l'ASEAN sta assumendo come forza per la stabilità regionale e la prosperità; accoglie con favore il nuovo slancio dato alle relazioni UE-ASEAN nel 2007 con il vertice di Singapore; ritiene che l'Unione europea e l'ASEAN, entrambe impegnate sul fronte dell'integrazione regionale, abbiano consistenti possibilità di cooperazione;

46.   sottolinea che l'intensificazione delle relazioni economiche e commerciali tra l'Unione europea e l'ASEAN contribuirà a rafforzare le relazioni generali tra le due regioni e a favorire nuovi progressi nella cooperazione politica e di sicurezza, nella promozione della democrazia e dei diritti umani, e un ulteriore miglioramento nell'ambito dell'energia/cambiamento climatico e dell'ambiente, nel campo socioculturale e nel settore della cooperazione allo sviluppo;

47.   accoglie favorevolmente i progressi compiuti sul fronte dell'integrazione e la firma della Carta dell'ASEAN con la speranza che le sue disposizioni entrino in vigore quanto prima;

48.   ribadisce che i diritti dell'uomo e la democrazia costituiscono valori di base per l'Unione europea e chiede che siano parte integrante dei negoziati con l'ASEAN, in particolare degli accordi di partenariato e cooperazione; ribadisce l'importanza che il Parlamento europeao accorda alle riforme politiche e dei diritti civili e plaude all'istituzione di un organo per i diritti umani nella Carta dell'ASEAN e all'esplicito impegno volto a rafforzare la democrazia, potenziare la buona governance e lo Stato di diritto come pure promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali; si attende, pertanto, che l'ASEAN possa contribuire in modo costruttivo alla promozione di tali valori nella regione;

49.   esprime apprezzamento per le elezioni svoltesi in Thailandia; volte a ripristinare la democrazia; lancia un appello affinché sia garantito un processo di democratizzazione e riconciliazione nazionale credibile in Birmania, a cui partecipino pienamente l'opposizione e i gruppi etnici, e chiede l'immediata di liberazione di Aung San Suu Kyi e tutti gli altri prigionieri politici, come pure il ritorno ad una situazione normale per quanto riguarda l'attività dei partiti politici; sostiene il lavoro dei Rappresentanti speciali dell'ONU e dell'Unione europea; chiede al Consiglio di mantenere le misure restrittive contro il governo della Birmania, di seguire da vicino la situazione e, qualora gli sviluppi nel paese lo richiedano, di rivedere tali misure; chiede ai membri dell'ASEAN, oltre a Cina e India, di esercitare pressioni sulla Birmania;

50.   sottolinea l'importanza della cooperazione in corso nel settore della lotta al terrorismo e della gestione delle crisi e delle catastrofi e plaude alla recente cooperazione nell'ambito della missione di vigilanza nella regione di Aceh;

51.   al fine di promuovere il buon governo, la trasparenza e lo stato di diritto, il Parlamento auspica che gli Stati membri e la Commissione intervengano in casi in cui vi siano chiare prove giuridiche che i funzionari dei paesi dell'ASEAN siano coinvolti in fatti di corruzione connessi con le risorse naturali; invita la Commissione a riferire al Parlamento su qualsiasi azione che intenda intraprendere a tale riguardo;

Ruolo del Parlamento europeo

52.   si attende che il trattato di Lisbona entri in vigore prima della conclusione dei negoziati, il che eliminerà qualsiasi dubbio sulla necessità di ottenere l'approvazione del Parlamento europeo per questo tipo di accordo; chiede alla Commissione di ampliare il mandato negoziale a disposizione del Parlamento europeo e di consultarlo regolarmente il Parlamento nel corso dei negoziati, sì che i risultati possano godere di ampio sostegno;

o
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53.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, ai paesi dell'ASEAN, nonché al Segretario generale dell'ASEAN.

(1) Testi approvati, P6_TA(2007)0629.
(2) Testi approvati, P6_TA(2007)0384 e 0420.
(3) Testi approvati, P6_TA(2008)0007.
(4) Testi approvati, P6_TA(2007)0353.
(5) GU C 102 E del 24.4.2008, pag. 291.
(6) GU C 102 E del 24.4.2008, pag. 321.
(7) GU C 68 E del 18.3.2004, pag. 126.

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