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Procedura : 2007/2285(INI)
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Ciclo del documento : A6-0256/2008

Testi presentati :

A6-0256/2008

Discussioni :

PV 24/09/2008 - 17
CRE 24/09/2008 - 17

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PV 25/09/2008 - 7.6
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P6_TA(2008)0461

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Giovedì 25 settembre 2008 - Bruxelles
Libro bianco sull'alimentazione, il sovrappeso e l'obesità
P6_TA(2008)0461A6-0256/2008

Risoluzione del Parlamento europeo del 25 settembre 2008 sul Libro bianco concernente "Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesità" (2007/2285(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visto il Libro bianco della Commissione del 30 maggio 2007 dal titolo "Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesità" (COM(2007)0279),

–   vista la propria risoluzione del 1° febbraio 2007 sul "Promuovere le diete sane e l'attività fisica"(1),

–   visti il secondo piano d'azione in materia di alimentazione e nutrizione 2007-2012 dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), adottato dal Comitato regionale dell'OMS per l'Europa riunito a Belgrado dal 17 al 20 settembre 2007, e la Carta europea sulla lotta contro l'obesità adottata nel 2006 dall'Ufficio regionale dell'OMS,

–   visti gli obiettivi stabiliti dalla Conferenza ministeriale europea dell'OMS svoltasi ad Istanbul il 15-17 novembre 2006 insieme alla Carta sulla lotta contro l'obesità,

–   vista la Strategia mondiale sull'alimentazione, l'esercizio fisico e la salute, approvata dalla 57a Assemblea mondiale della sanità il 22 maggio 2004,

–   viste le conclusioni del Consiglio Occupazione, politica sociale, salute e consumatori del 2 e 3 giugno 2005 su "Obesità, alimentazione e attività fisica",

–   viste le conclusioni del Consiglio Occupazione, politica sociale, salute e consumatori, del 5 e 6 dicembre 2007, concernenti l'avvio di una strategia dell'Unione europea sugli aspetti sanitari connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesità,

–   vista la pubblicazione dell'Ufficio regionale dell'OMS del 2006 intitolata "Physical activity and health in Europe: evidence for action",

–   visto il "Libro bianco sullo sport" della Commissione dell'11 luglio 2007 (COM(2007)0391),

–   visto il Libro verde della Commissione del 25 settembre 2007 dal titolo "Verso una nuova cultura della mobilità urbana" (COM(2007)0551),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti, la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e i pareri della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A6-0256/2008),

A.   considerando che il sovrappeso, l'obesità e le patologie legate all'alimentazione assumono sempre più i caratteri di un'epidemia e sono tra i principali fattori di mortalità e di morbosità in Europa,

B.   considerando che è scientificamente provato che il tasso di incidenza e la gravità delle malattie connesse con la nutrizione influiscono in modo diverso su uomini e donne,

C.   considerando che, secondo l'OMS, oltre il 50% della popolazione adulta europea soffre di sovrappeso o obesità,

D.   considerando che l'obesità e il sovrappeso interessano rispettivamente oltre 5 e 22 milioni di bambini e che tali cifre sono in rapida crescita, per cui si prevede che entro il 2010 un altro milione e trecento mila bambini l'anno diverranno sovrappeso o obesi,

E.   considerando che si ritiene che le patologie legate all'obesità e al sovrappeso assorbano in taluni Stati membri fino al 6% della spesa sanitaria nazionale; e che i costi indiretti – ad es. causati da produttività ridotta e assenze per malattia – sono notevolmente più elevati,

F.   considerando che l'obesità addominale è uno dei maggiori indicatori di rischio per numerose patologie legate al sovrappeso, come le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2,

G.   considerando che le abitudini alimentari contratte nell'infanzia spesso si conservano in età adulta e che secondo le ricerche i bambini obesi sono più predisposti a divenire adulti obesi,

H.   considerando che i cittadini europei vivono in un ambiente "obesogeno" in cui lo stile di vita sedentario accresce il rischio di obesità,

I.   considerando che una dieta inadeguata rappresenta un grosso fattore di rischio di patologie legate all'alimentazione – fra cui l'infarto, il cancro, il diabete e l'ictus – che nell'Unione europea figurano tra le principali cause di decesso,

J.   considerando che il Rapporto 2005 dell'OMS sulla salute in Europa dimostra analiticamente che un elevato numero di decessi e malattie sono da attribuirsi a sette principali fattori di rischio, di cui sei (ipertensione, colesterolo, indice della massa corporea, insufficiente consumo di frutta e verdura, mancanza di attività fisica ed eccessivo consumo di alcol) sono collegati all'alimentazione e all'attività fisica, e che, se si vuole prevenire un numero significativo di decessi e malattie, è necessario intervenire simultaneamente su tutti questi fattori,

K.   considerando che l'attività fisica unita a un regime alimentare sano ed equilibrato è il primo metodo di prevenzione contro il sovrappeso e notando con allarme che un europeo su tre non pratica alcuna attività fisica nel tempo libero, che l'europeo medio passa oltre cinque ore al giorno in posizione seduta e che molti europei si alimentano in modo poco equilibrato,

L.   considerando che nell'ultimo decennio il numero delle ore di educazione fisica è diminuito sia nelle scuole elementari che nelle scuole secondarie e che le differenze tra gli Stati membri in termini di strutture e di impianti sono notevoli,

M.   considerando che con la Carta europea sulla lotta contro l'obesità l'OMS si è posta l'obiettivo di conseguire sensibili progressi nella lotta contro l'obesità infantile nei prossimi 4 o 5 anni in modo da invertire l'attuale trend entro il 2015,

N.   considerando che un'alimentazione sana deve avere determinate caratteristiche quantitative e qualitative, rispondere ai bisogni individuali ed essere sempre strettamente conforme ai principi nutrizionali,

O.   considerando che per avere un "valore salutare", l'alimentazione deve rispondere alle seguenti categorie di criteri: 1) contenuto nutriente ed energetico (valore nutrizionale), 2) criteri igienici e tossicologici (sicurezza degli alimenti), 3) proprietà alimentari naturali (qualità "sensoriale/gustativa" e "digestiva"), 4) carattere ecologico della produzione alimentare (agricoltura sostenibile),

P.   considerando che il sovrappeso e l'obesità vanno affrontati con un approccio integrato attraverso tutte le politiche e ai vari livelli di governance, operando soprattutto sul piano nazionale, regionale e locale e nel rigoroso rispetto della sussidiarietà,

Q.   considerando che non bisogna trascurare l'incidenza dell'alcol, con il suo elevato contenuto calorico, e del fumo, entrambi responsabili dell'alterazione del senso di fame e di sete e portatori di ben noti rischi sanitari,

R.   considerando che deve essere presa in considerazione la dimensione sociale del problema e soprattutto il fatto che il sovrappeso e l'obesità registrano una maggiore incidenza presso le fasce socioeconomiche più basse; considerando che tale situazione rischia di accentuare le disparità a livello sanitario e socioeconomico, in particolare per i gruppi più vulnerabili della popolazione, quali i disabili,

S.   considerando che le ineguaglianze socioeconomiche assumono un'altra dimensione con l'aumento dei prezzi dei prodotti di base (come cereali, burro e latte) che è un fenomeno senza precedenti, sia per il numero di prodotti interessati che per l'entità degli aumenti,

T.   considerando che l'aumento dei prezzi delle materie prime unito all'opacità delle regole che disciplinano il settore della grande distribuzione in alcuni Stati membri ha provocato un'impennata dei prezzi dei prodotti alimentari di base ad alto valore nutritivo, quali la frutta e la verdura e i prodotti lattieri non zuccherati, che grava pesantemente sul bilancio della maggior parte delle famiglie europee; che la risposta dell'Unione dovrà essere pari alla sfida,

U.   considerando che i disabili rappresentano fino al 15% della popolazione attiva nell'Unione europea e che, stando alle ricerche, i disabili sono maggiormente esposti al rischio di obesità a causa, tra l'altro, dei cambiamenti patofisiologici nel metabolismo energetico e nella composizione del corpo, nonché dell'atrofia muscolare e dell'inattività fisica,

V.   considerando l'opportunità di agevolare tutte le iniziative multisettoriali per migliorare il dialogo, lo scambio delle migliori pratiche e l'autoregolamentazione, ad esempio attraverso la Piattaforma europea di azione per la dieta, l'attività fisica e la salute, il Gruppo di lavoro su sport e salute e la Rete europea Health Enhancing Physical Activity (HEPA),

W.   considerando che le diverse cucine tradizionali vanno valorizzate in quanto parte del nostro patrimonio culturale, ma che occorre al tempo stesso assicurarsi che i consumatori conoscano i loro effetti reali sulla salute per poter compiere scelte informate,

X.   considerando che i consumatori in Europa devono avere accesso alle informazioni necessarie che permettano loro di seguire un'alimentazione ottimale scegliendo l'alimentazione più adatta al proprio stile di vita e al proprio stato di salute,

Y.   considerando che recenti iniziative dell'industria sull'autoregolamentazione della pubblicità mirano ad affrontare la questione delle informazioni pubblicitarie sull'equilibrio e le proprietà nutrizionali di cibi e bevande; che gli interventi di autoregolamentazione devono coprire tutte le forme di marketing condotte su Internet ed altri nuovi mezzi di comunicazione; che la pubblicità alimentare copre circa la metà di tutta la pubblicità televisiva trasmessa in fasce orarie di visione frequentate dai bambini e che è chiaramente dimostrato che la pubblicità televisiva influenza i modelli di consumo a breve termine dei bambini di età compresa fra 2 e 11 anni; che il ricorso a nuove forme di marketing che prevedono l'uso di tutti i mezzi tecnologici, in particolare i cosiddetti "advergames" che implicano l'uso dei telefoni cellulari, della messaggistica istantanea, dei videogames e i giochi interattivi su Internet sono motivo di preoccupazione; considerando che sono già numerose le industrie alimentari, le società di pubblicità e di marketing e le associazioni a difesa della salute e dei consumatori fortemente impegnate nella Piattaforma d'azione europea su dieta, attività fisica e salute e che ora esse hanno al loro attivo un certo numero di studi e progetti di successo,

Z.   considerando che la malnutrizione, che riguarda in particolare i più anziani, ha per i sistemi sanitari europei un costo comparabile a quello del sovrappeso e dell'obesità,

1.   saluta con favore il summenzionato Libro bianco sulla nutrizione come importante passo nella strategia generale volta a mettere un freno in Europa al crescente fenomeno dell'obesità e del sovrappeso e ad affrontare il problema delle malattie croniche legate all'alimentazione come le malattie cardiovascolari (compreso l'infarto e l'ictus), il cancro e il diabete;

2.   ribadisce l'invito a tutti gli Stati membri di riconoscere ufficialmente l'obesità come malattia cronica; ritiene che occorra fare attenzione a non stigmatizzare individui o categorie esposti a problemi sanitari legati alla nutrizione, al sovrappeso e all'obesità a causa di fattori culturali, di patologie come il diabete o di disturbi del comportamento alimentare come l'anoressia e la bulimia, e raccomanda agli Stati membri di fare in modo che tali persone possano ricevere cure adeguate nell'ambito dei rispettivi servizi sanitari nazionali;

3.   ritiene che un approccio organico e multilivello sia il miglior modo per combattere l'obesità fra la popolazione dell'Unione europea e sottolinea il fatto che vi sono già numerosi programmi europei (in materia di ricerca, sanità, istruzione, apprendimento permanente) che possono aiutarci ad affrontare questo autentico flagello;

4.   ritiene che una politica orientata alla qualità dei prodotti alimentari possa dare un importante contributo alla promozione della salute e alla riduzione dell'obesità e che la disponibilità di informazioni esaustive sulle etichette sia cruciale al fine di consentire ai consumatori di scegliere tra un'alimentazione di maggiore o minore qualità;

5.   approva l'istituzione del "Gruppo ad alto livello sulla nutrizione e l'attività fisica" e dei sistemi di monitoraggio sanitario che utilizzano misurazioni fisiche e biologiche come l'Health Examination Survey (HES) e l'European Health Interview Survey (EHIS), che si pongono quali efficaci strumenti a disposizione dei policy maker e di tutti i soggetti impegnati a migliorare le conoscenze e lo scambio delle migliori pratiche nella lotta contro l'obesità;

6.   chiede alla Commissione di garantire una rappresentanza equilibrata di uomini e donne in seno al futuro gruppo ad alto livello sull'alimentazione e l'attività fisica in modo da meglio determinare i problemi e proporre le migliori soluzioni in funzione della dimensione di genere, ossia rispettivamente per gli uomini e per le donne;

7.   rileva l'importante ruolo dell'autoregolamentazione nella lotta contro l'obesità e sottolinea la necessità di obiettivi chiari e concreti per tutte le parti interessate e di un monitoraggio indipendente del raggiungimento degli stessi; nota che la legislazione è talora necessaria per produrre grandi e significativi cambiamenti in tutti i settori dell'industria, soprattutto quando si tratta di bambini, al fine di garantire la protezione del consumatore e un elevato livello di salute pubblica; nota con interesse i 203 impegni assunti, nel quadro della Piattaforma d'azione europea su dieta, attività fisica e salute, per la riformulazione dei prodotti, la riduzione della pubblicità rivolta ai bambini e la promozione di un'alimentazione equilibrata mediante il ricorso all'etichettatura; ritiene che della Piattaforma dovrebbero far parte anche le industrie produttrici di giochi e console per computer e i provider di servizi Internet;

8.   chiede peraltro interventi più tangibili specialmente mirati ai bambini e alle categorie a rischio;

9.   sollecita la Commissione ad adottare un approccio più olistico alla nutrizione e a fare della malnutrizione, insieme all'obesità, una delle principali priorità nel campo della nutrizione e della salute, inserendola laddove possibile nelle iniziative di ricerca finanziate dall'Unione europea e nelle partnership a livello dell'Unione europea;

10.   ritiene che i consumatori europei debbano avere accesso ad informazioni che permettano loro di scegliere le fonti di sostanze nutritive migliori per raggiungere e mantenere l'apporto nutritivo più adatto al proprio stile di vita e al proprio stato di salute; ritiene che occorra adoperarsi maggiormente per migliorare la cultura sanitaria dei cittadini e renderli in grado di prendere decisioni efficaci per la loro alimentazione e quella dei loro figli; ritiene che l'informazione nonché l'educazione alimentare dei genitori debba essere promossa tramite gli operatori interessati (insegnanti, operatori culturali, professionisti della sanità) nelle sedi opportune; è persuaso che le informazioni per i consumatori, l'educazione alimentare e l'etichettatura degli alimenti debbano basarsi sui risultati di indagini presso i consumatori stessi;

11.   sottolinea in tale contesto la necessità di integrare un eventuale futuro programma a favore del consumo di frutta nella scuola in una strategia didattica più ampia, per esempio mediante corsi sull'alimentazione e la salute tenuti nelle scuole primarie;

12.   richiama l'attenzione sul ruolo fondamentale svolto dai genitori nell'educazione nutrizionale della famiglia e sul ruolo decisivo che possono avere nella lotta contro l'obesità, dato che essi, nella maggior parte delle famiglie, intervengono direttamente nella scelta degli alimenti;

13.   invita gli Stati membri e gli enti locali e regionali a dimostrarsi più proattivi nella creazione di comunità "amiche dell'attività" soprattutto nel quadro della programmazione urbanistica, in modo che le amministrazioni locali possano favorire l'esercizio fisico come abitudine quotidiana e in modo da creare nel contesto locale opportunità che motivino la gente ad impegnarsi in attività fisiche durante il tempo libero; tale risultato può essere conseguito adottando interventi a livello locale per ridurre la dipendenza dall'autovettura e incoraggiare la gente ad andare a piedi nonché realizzando idonei progetti edilizi misti (commerciali/residenziali), potenziando i mezzi pubblici di trasporto e realizzando parchi e strutture sportive accessibili, piste ciclabili ed attraversamenti pedonali; invita le amministrazioni comunali a promuovere una rete di "città con stile di vita sano" dedite ad azioni comuni di lotta contro l'obesità;

14.   esorta gli Stati membri ad adottare la nozione di pendolarismo attivo per gli allievi delle scuole e i lavoratori; invita gli enti locali a considerare tale approccio come prioritario in sede di valutazione del trasporto urbano e dell'assetto urbanistico;

15.   rileva che con la realizzazione di aree verdi per "vivere la natura", ai bambini e ai giovani viene offerta un'alternativa alle tradizionali attività ricreative, che permette al tempo stesso di rafforzare la creatività e la voglia di scoprire;

16.   chiede alle associazioni sportive di accordare particolare attenzione al fatto che le ragazze, al termine dell'adolescenza, abbandonano spesso la pratica di un'attività sportiva; rileva che tali associazioni hanno un ruolo importante da svolgere per mantenere vivo l'interesse che le ragazze e le donne hanno nei confronti della pratica delle varie attività sportive;

17.   sottolinea che il settore privato può apportare un contributo all'obiettivo di ridurre l'obesità attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti più sani ma che debba essere maggiormente incoraggiato ad elaborare chiari sistemi di informazione e a migliorare l'etichettatura così da permettere ai consumatori di compiere una scelta informata;

18.   sottolinea che l'Unione europea deve assumere un ruolo di guida nella definizione di un approccio comune e nella promozione delle migliori prassi e del coordinamento fra gli Stati membri; è persuaso che settori quali l'informazione per i consumatori, l'educazione alimentare, la pubblicità sui media, la produzione agricola e l'etichettatura alimentare possano apportare un importante valore aggiunto europeo, in particolare tramite l'indicazione del contenuto di acidi grassi trans; chiede l'elaborazione di indicatori europei come il girovita e di altri indicatori di rischio obesità, con specifico riguardo all'obesità addominale;

Target prioritario: i bambini

19.   invita la Commissione e tutti i soggetti interessati a definire come priorità la lotta contro l'obesità fin dai primi anni di vita, tenendo presente che le abitudini alimentari contratte nell'infanzia permangono per lunghi anni;

20.   chiede campagne d'informazione che sensibilizzino le donne gestanti all'importanza di una dieta sana ed equilibrata con un apporto ottimale di sostanze nutritive durante la gravidanza, e che rendano consapevoli le donne e i loro partner dell'importanza dell'allattamento al seno; rammenta che l'allattamento al seno, lo svezzamento non prima del sesto mese, l'avvicinare i bambini all'alimentazione sana e il controllo delle porzioni sono altrettanti fattori che contribuiscono a prevenire il sovrappeso o l'obesità nel bambino; sottolinea tuttavia che l'allattamento al seno non è l'unico fattore in grado di contrastare l'obesità e che le abitudini alimentari equilibrate si acquisiscono col tempo; sottolinea la necessità che le campagne di sensibilizzazione tengano conto del fatto che l'allattamento attiene alla sfera privata e rispettino la libertà di scelta della madre;

21.   richiama l'attenzione degli Stati membri sulla necessità che i servizi sanitari nazionali promuovano servizi di consulenza nutrizionale specifica per le donne gestanti e le donne in menopausa, dal momento che la gravidanza e la menopausa costituiscono due fasi importanti nella vita della donna in cui è maggiore il rischio di sovrappeso;

22.   sollecita gli Stati membri ad adottare linee guida definite da esperti sui modi per migliorare l'attività fisica e promuovere l'educazione alimentare fin dal periodo prescolare;

23.   ritiene che è soprattutto a livello della scuola che occorre attivarsi perché l'attività fisica e l'alimentazione equilibrata divengano parte integrante dello stile di vita del bambino; invita il Gruppo ad alto livello sulla nutrizione e l'attività fisica a sviluppare linee guida sulle politiche nutrizionali per la scuola, sulla promozione dell'educazione alimentare e la prosecuzione di quest'ultima nel periodo postscolastico; invita gli Stati membri a inserire nei programmi scolastici i benefici dell'alimentazione equilibrata e dell'esercizio fisico;

24.   invita inoltre gli Stati membri, gli enti locali e le autorità scolastiche a monitorare e migliorare la qualità e gli standard nutrizionali dei menù delle scuole e degli asili d'infanzia anche assicurando formazione e consulenza specializzata per lo staff delle imprese di ristorazione, organizzando controlli di qualità presso i ristoratori e formulando orientamenti dietetici destinati alle mense; sottolinea l'importanza di adattare le porzioni alle necessità e di includervi frutta e verdura; chiede una maggiore educazione alimentare sui principi di una dieta equilibrata ed incoraggia l'abbandono della vendita di prodotti grassi, troppo salati o troppo zuccherati e con basso valore nutrizionale nelle scuole; raccomanda invece una maggiore disponibilità di frutta e verdura fresca nei punti vendita; invita le autorità competenti a prevedere nel curriculum scolastico almeno tre ore la settimana di attività fisiche, in linea con gli obiettivi del sopra citato Libro bianco sullo sport, a pianificare la costruzione di nuove strutture sportive pubbliche accessibili anche alle persone disabili e a provvedere alla salvaguardia degli impianti sportivi già esistenti presso le scuole; saluta con favore un eventuale progetto "Frutta nelle scuole" sostenuto finanziariamente dall'Unione europea, sul modello dell'attuale programma "Latte nelle scuole"; chiede che vengano trovate soluzioni per proseguire nel 2008 la distribuzione gratuita di frutta e verdura nelle scuole e nelle istituzioni caritative, così come richiesto da alcuni Stati membri, in attesa che con il 1° gennaio 2009 entri in vigore il programma Frutta nelle scuole;

25.   invita gli enti locali degli Stati membri a promuovere la disponibilità e l'accessibilità economica delle strutture ricreative nonché la creazione nel contesto locale di opportunità che motivino la gente ad impegnarsi in attività fisiche durante il tempo libero;

26.   invita gli Stati membri, gli enti locali e le autorità scolastiche ad assicurare che i distributori automatici nelle scuole offrano alternative sane; ritiene che ogni tipo di sponsorizzazione e di pubblicità per i prodotti HSSF (ad alto contenuto di zuccheri, sale o grassi, e dunque di scarso valore nutrizionale) condotta nei plessi scolastici, debba essere preventivamente richiesta alle autorità scolastiche e da queste esplicitamente accordata con la supervisione delle associazioni dei genitori degli allievi; ritiene che le società sportive e i loro atleti e squadre debbano assolvere una funzione di modello per la sana alimentazione e il moto e chiede l'impegno volontario da parte di tutte le società sportive e i loro iscritti a promuovere l'alimentazione equilibrata e l'attività fisica, in particolare fra i bambini; assume che tutte le società e i loro atleti e squadre promuovano un'alimentazione equilibrata e l'attività fisica; sottolinea inoltre che il Movimento sportivo europeo non dovrebbe essere ritenuto responsabile del sovrappeso e dell'obesità in Europa;

27.   plaude alla riforma dell'Organizzazione comune di mercato della Politica agricola comune (PAC) che consente di distribuire nelle scuole maggiori quantitativi di frutta e verdura, a condizione che ne venga controllata la qualità e la sicurezza chimica;

28.   esorta l'Unione europea, e in particolare il suo Consiglio Ecofin, a far prova di maggiore flessibilità quanto all'adozione da parte degli Stati membri di aliquote IVA ridotte sui beni di prima necessità a scopi sociali, economici, ambientali e sanitari; esorta al riguardo gli Stati membri che non lo abbiano ancora fatto a ridurre l'IVA sulla frutta e la verdura come li autorizzano a fare le disposizioni comunitarie; chiede inoltre una modifica dell'attuale normativa comunitaria in modo che la filiera ortofrutticola possa beneficiare di un'aliquota IVA super-ridotta (inferiore al 5%);

29.   plaude ad iniziative dell'Unione europea quali il sito web "EU.Minichefs" e la "Giornata europea del mangiare e cucinare sano" (8 novembre 2007); propone l'organizzazione di campagne informative volte a sensibilizzare maggiormente il pubblico sulla relazione fra le calorie di un prodotto ad alto contenuto energetico e il tempo di esercizio fisico necessario a bruciarle;

Scelte consapevoli e disponibilità di prodotti sani

30.   ritiene che la riformulazione dei prodotti rappresenti un potente strumento per ridurre l'assunzione di grassi, zuccheri e sale nella nostra alimentazione ed invita i produttori alimentari a impegnarsi maggiormente nella riformulazione dei prodotti ad alto contenuto energetico e di scarso valore nutrizionale, in modo da ridurre i grassi, gli zuccheri e il sale a favore di fibre, frutta e verdura; accoglie con soddisfazione l'impegno, assunto su base volontaria dai produttori, di applicare criteri nutrizionali nella formulazione dei prodotti alimentari;

31.   sottolinea che l'etichettatura nutrizionale deve essere obbligatoria e chiara, al fine di aiutare i consumatori ad operare scelte alimentari sane;

32.   chiede la messa al bando degli acidi grassi trans in tutta l'Unione europea e sollecita gli Stati membri ad attenersi alle buone prassi in materia di controllo del contenuto di determinate sostanze nei prodotti alimentari (ad es. il sale); invita la Commissione ad elaborare un programma di scambio di buone prassi fra tutti gli Stati membri; rileva la necessità di prevedere speciali deroghe per i prodotti DOP (denominazione di origine protetta), IGP (indicazione geografica protetta), STG (specialità tradizionale garantita) e per altri tipi di prodotti tradizionali, in modo da preservare le ricette tradizionali; a tal fine nutre grandi aspettative dal futuro Libro verde sulla politica della qualità in agricoltura ai fini di una migliore qualità e della tutela delle denominazioni geografiche;

33.   sottolinea che allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, un consumo eccessivo di acidi grassi trans (superiore al 2% dell'apporto energetico totale) è associato a un aumento significativo dei rischi di malattie cardiovascolari; deplora pertanto vivamente il fatto che a tutt'oggi siano state intraprese soltanto poche iniziative europee per ridurre l'esposizione cumulata dei consumatori europei agli acidi grassi trans artificiali e agli acidi grassi saturi presenti in numerosi prodotti trasformati di scarso valore nutrizionale;

34.   sottolinea che gli acidi grassi trans trattati industrialmente pongono una seria minaccia, ben documentata e oltretutto gratuita, alla salute degli europei; ritiene che essa vada trattata con idonee iniziative legislative volte ad eliminare effettivamente gli acidi grassi trans di origine industriale dai prodotti alimentari;

35.   invita ad analizzare il ruolo svolto dagli esaltatori di sapidità artificiali quali i glutammati, i guanilati e gli inosinati soprattutto nei piatti pronti e negli alimenti prodotti industrialmente, al fine di accertarne l'influenza sui comportamenti di consumo;

36.   invita l'industria a rivedere le "porzioni singole", distribuendo una gamma più ampia di monoporzioni;

37.   accoglie con favore la nuova proposta della Commissione per la revisione della direttiva 90/496/CEE del Consiglio del 24 settembre 1990 relativa all'etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari(2); insiste affinché l'etichetta risulti visibile, chiara e facilmente comprensibile dai consumatori;

38.   invita inoltre la Commissione a intraprendere un'analisi completa dell'impatto sanitario della PAC per valutare se sia possibile apportare alle politiche cambiamenti atti a facilitare in Europa un miglioramento nelle abitudini alimentari;

Pubblicità e media

39.   invita gli operatori del settore dei media a creare, in cooperazione con gli Stati membri e le organizzazioni sportive, ulteriori incentivi all'attività fisica e a prevedere la trasmissione di una disciplina sportiva in tutti i media;

40.   è consapevole dell'importanza dei mass media nell'informare, educare e convincere dei benefici di una dieta sana ed equilibrata e della capacità dei mezzi di comunicazione di creare determinati stereotipi ed immagini corporee; giudica l'approccio volontaristico adottato nella "direttiva sui servizi di media audiovisivi"(3) in materia di pubblicità dei prodotti di scarso valore nutrizionale rivolta ai bambini, un passo nella giusta direzione che va adeguatamente monitorato, ed invita la Commissione a presentare proposte legislative più rigorose qualora il riesame della direttiva previsto per il 2011 decreti il fallimento di tale approccio; invita gli Stati membri e la Commissione a indurre i fornitori di servizi mediatici a sviluppare codici di condotta per i messaggi commerciali audiovisivi inappropriati aventi per oggetto prodotti alimentari e bevande e sollecita gli operatori a presentare iniziative concrete a livello nazionale volte a implementare o a rafforzare le disposizioni della direttiva;

41.   invita l'industria ad usare particolare cura nella pubblicità di prodotti alimentari specificamente rivolta ai bambini; chiede limitazioni per fasce orarie e quantitative della pubblicità di alimenti di scarso valore nutrizionale che abbiano i bambini come target specifico; ritiene che ogni restrizione di questo tipo debba essere estesa alle nuove forme mediatiche quali i giochi online, i pop-ups e i messaggi su telefoni cellulari;

Sanità e ricerca

42.   ritiene che i professionisti della sanità, e soprattutto i pediatri e i farmacisti, debbano essere sensibilizzati circa il loro fondamentale ruolo nell'identificazione precoce delle persone a rischio di sovrappeso e di cardiopatie e ritiene che essi debbano essere i soggetti principali nella lotta contro l'obesità epidemica e le malattie non trasmissibili; invita pertanto la Commissione a sviluppare indicatori antropometrici e orientamenti europei sui fattori di rischio cardiometabolico legati all'obesità; sottolinea conseguentemente l'importanza di effettuare misurazioni di routine unitamente a screening di altri fattori di rischio cardiometabolico, al fine di valutare le comorbilità legate al sovrappeso/obesità a livello di assistenza medica primaria;

43.   richiama l'attenzione sul problema della malnutrizione, una condizione in cui una carenza, un eccesso o uno squilibrio alimentare hanno un impatto negativo misurabile sui tessuti come pure sulla forma e la funzione del corpo; osserva altresì che la malnutrizione rappresenta un grave onere sia per il benessere dell'individuo che per la società, in particolare per il sistema sanitario, e che essa comporta un aumento della mortalità, degenze ospedaliere più lunghe, complicazioni più gravi e una diminuzione della qualità della vita per i pazienti; ricorda che giorni di degenza supplementari e il trattamento delle complicazioni dovute alla malnutrizione comportano ogni anno costi pari a miliardi di euro di fondi pubblici;

44.   rileva che, secondo le stime, il 40% dei pazienti ricoverati e fra il 40 e l'80% degli anziani che risiedono in case di riposo sono malnutriti; invita gli Stati membri a migliorare sul piano quantitativo e qualitativo l'alimentazione negli ospedali e nelle case di riposo, al fine di ridurre i tempi di degenza;

45.   è persuaso della necessità di una piena regolamentazione delle qualifiche relative a professioni sanitarie quali "dietologo clinico" e "nutrizionista";

46.   invita la Commissione a promuovere le migliori pratiche, ad esempio tramite il Forum europeo della sanità, e a lanciare campagne d'informazione sui rischi connessi all'obesità e in particolare all'obesità addominale, richiamando soprattutto l'attenzione sui rischi cardiovascolari; sollecita la Commissione a fornire informazioni sui rischi delle diete "fatte in casa", specie se comportano l'assunzione di farmaci anti-obesità senza ricetta medica; invita la Commissione a prestare maggiore attenzione ai problemi dell'iponutrizione, della malnutrizione e della disidratazione;

47.   invita gli Stati membri ad applicare la direttiva 2002/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 giugno 2002, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli integratori alimentari(4);

48.   invita la Commissione e gli Stati membri a finanziare la ricerca sui rapporti fra obesità e patologie croniche come il cancro e il diabete, data la necessità che la ricerca epidemiologica identifichi i fattori più comunemente associati all'aumentata incidenza dell'obesità, ad esempio attraverso l'individuazione e valutazione di biomarker multivariati in sottocategorie di soggetti, per comprendere i meccanismi biologici che portano all'obesità; chiede inoltre studi comparativi e analisi valutative dell'efficacia dei vari interventi, senza trascurare le ricerche psicologiche; invita gli Stati membri ad istituire un sistema che garantisca l'accesso a servizi qualitativamente elevati per la prevenzione, lo screening e il controllo del sovrappeso, dell'obesità e delle patologie croniche associate;

49.   si compiace dell'inserimento di "diabete e obesità" tra le priorità del tema Sanità nell'ambito del 7° programma quadro per la Ricerca e lo sviluppo tecnologico (PQ7);

50.   incoraggia ulteriori ricerche scientifiche e iniziative di monitoraggio sull'obesità addominale nell'ambito del PQ7;

51.   invita la Commissione ad avviare campagne d'informazione europee di sensibilizzazione della popolazione in generale e della comunità medica in particolare, sui rischi dell'obesità addominale;

52.   chiede che la questione dell'alimentazione sia presa seriamente in considerazione in tutte le politiche e azioni europee.

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53.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e parlamenti degli Stati membri e dei paesi candidati e all'Organizzazione mondiale della sanità.

(1) GU C 250 E del 25.10.2007, pag. 93.
(2) GU L 276 del 6.10.1990, pag. 40.
(3) Direttiva 2007/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11.12.2007 (GU L 332 del 18.12.2007, pag. 27).
(4) GU L 183 del 12.7.2002, pag. 51.

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