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Procedura : 2009/2555(RSP)
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RC-B6-0121/2009

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PV 12/03/2009 - 13.2
CRE 12/03/2009 - 13.2

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PV 12/03/2009 - 14.2
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P6_TA(2009)0144

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Giovedì 12 marzo 2009 - Strasburgo
Filippine
P6_TA(2009)0144RC-B6-0121/2009

Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2009 sulle Filippine

Il Parlamento europeo,

–   vista la dichiarazione rilasciata dalla Presidenza a nome dell'Unione europea in data 15 settembre 2008 sulla situazione nell'isola di Mindanao,

–   visto l'appello degli ambasciatori dell'Unione europea, degli Stati Uniti d'America e del capo missione aggiunto dell'Ambasciata australiana in data 29 gennaio 2009,

–   vista la terza sessione della Verifica tripartita dell'attuazione dell'accordo di pace del 1996 tra il Fronte di liberazione nazionale Moro (MNLF) e il governo delle Repubblica delle Filippine svoltasi dall'11 al 13 marzo 2009,

–   vista la dichiarazione congiunta dell'Aia tra il governo della Repubblica delle Filippine e il Fronte democratico nazionale delle Filippine (NDFP) del 1° settembre1992 nonché la prima e la seconda dichiarazione comune di Oslo del 14 febbraio e del 3 aprile 2004,

–   visti il documento strategico 2007-2013 della Commissione concernente le Filippine, il programma di sostegno al processo di pace a titolo dello Strumento di stabilità e i negoziati dell'accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e le Filippine,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sulle Filippine, in particolare quella del 26 aprile 2007(1), e ribadendo il suo sostegno ai negoziati di pace tra il governo della Repubblica delle Filippine e l'NDFP, manifestato nelle sue risoluzioni del 17 luglio 1997(2) e 14 gennaio 1999(3),

–   visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.   considerando che vari gruppi armati, in particolare il Fronte islamico di liberazione Moro (MILF), combattono le truppe governative nel sud delle Filippine dal 1969, in uno dei movimenti insurrezionali più duraturi dell'Asia,

B.   considerando che il conflitto tra il governo e i ribelli del NDFP ha fatto oltre 40 000 vittime e che la violenza sporadica è continuata nonostante il cessate il fuoco e i colloqui di pace del 2003,

C.   considerando che le ostilità tra le forze governative e il MILF nell'isola di Mindanao sono riprese nell'agosto 2008 dopo che la Corte suprema delle Filippine ha dichiarato incostituzionale il Memorandum d'intesa tra il MILF e il governo della Repubblica delle Filippine sull'area indigena ancestrale che avrebbe assicurato sostanziale autonomia all'etnia Bangsamoro,

D.   considerando che, nel corso dei recenti scontri, sono state uccise oltre 100 persone e sfollate circa 300 000 persone, molte delle quali si trovano ancora in centri di evacuazione,

E.   considerando che la Malaysia, facilitatore della pace, ha ritirato i propri osservatori del cessate il fuoco da Mindanao nell'aprile 2008 per la mancanza di progressi nel processo di pace, ma è disposta a riconsiderare il suo ruolo se il governo delle Filippine chiarirà la propria posizione negoziale,

F.   considerando che i negoziati di pace tra il governo filippino e il NFPD sono bloccati dal 2004 e che il governo norvegese ha compiuto notevoli sforzi per incoraggiare entrambe le parti a riprendere colloqui ufficiali,

G.   considerando che centinaia di attivisti, sindacalisti, giornalisti e leader religiosi nelle Filippine sono stati uccisi e rapiti dal 2001 e che il governo nega qualsiasi implicazione delle forze di sicurezza e dell'esercito in queste uccisioni politiche nonostante esistano ampie prove in senso contrario,

H.   considerando che nel 2008 numerosi sono stati i casi in cui i tribunali locali hanno giudicato illegittimi l'arresto e la detenzione di attivisti ordinandone il rilascio, ma che queste stesse persone sono state poi nuovamente arrestate e accusate di ribellione o omicidio,

I.   considerando che il potere giudiziario nelle Filippine non è indipendente, che avvocati e giudici sono inoltre soggetti a molestie e a uccisioni; che la vulnerabilità dei testimoni rende impossibile investigare efficacemente i reati penali e perseguirne i responsabili,

J.   considerando che per gran parte delle uccisioni extragiudiziali non è stata avviata alcuna indagine penale ufficiale e che i colpevoli rimangono impuniti, nonostante varie rivendicazioni del governo secondo cui ha adottato misure per fermare le uccisioni e portare i responsabili in giudizio,

K.   considerando che nell'aprile 2008 il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo ha esaminato la situazione nelle Filippine sottolineando l'impunità dei responsabili delle uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate, ma il governo delle Filippine ha respinto le raccomandazioni relative a una relazione di verifica,

L.   considerando che, per porre fine ai rapimenti e alle uccisioni extragiudiziali, è necessario affrontare le cause economiche, sociali e culturali alla radice della violenza nelle Filippine,

1.   esprime grave preoccupazione per le centinaia di migliaia di profughi interni nell'isola di Mindanao; invita il governo e il MILF a fare quanto in loro potere per creare una situazione che consenta alle persone di far rientro e sollecita un maggior intervento nazionale e internazionale per tutelare i profughi e operare a favore del loro reinserimento;

2.   ritiene fermamente che il conflitto possa essere risolto solo attraverso il dialogo e che la soluzione di questo movimento insurrezionale di lunga data sia essenziale ai fini dello sviluppo globale delle Filippine;

3.   invita il governo della Repubblica delle Filippine a riprendere in via d'urgenza i negoziati di pace con il MILF e a chiarire lo status e il futuro del Memorandum d'intesa dopo la summenzionata sentenza della Corte suprema; si compiace dell'annuncio secondo il quale il governo intende rinunciare a precondizioni per la ripresa dei colloqui;

4.   accoglie con favore i colloqui tra il governo della Repubblica delle Filippine e l'NDFP svoltisi sotto l'egida della Norvegia a Oslo nel novembre 2008 e auspica che, anche in questo caso, possano essere rapidamente ripresi i negoziati ufficiali; invita le parti ad attenersi ai loro accordi bilaterali per il Comitato di controllo comune (Joint Monitoring Committee - JMC), a riunirsi in base all'accordo globale sul rispetto dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario internazionale (CARHRIHL) e a permettere indagini congiunte sulle violazioni dei diritti dell'uomo;

5.   chiede al Consiglio e alla Commissione di fornire e agevolare il sostegno e l'assistenza alle parti nell'attuazione del CARHRIHL, soprattutto attraverso programmi di sviluppo, assistenza e ricostruzione;

6.   chiede al Consiglio europeo e alla Commissione di sostenere il governo filippino nei suoi sforzi per far progredire i negoziati di pace anche agevolando, se necessario, e sostenendo il Gruppo di monitoraggio internazionale incaricato di sorvegliare il cessate il fuoco tra l'esercito e il MILF;

7.   suggerisce che il ruolo del Gruppo di monitoraggio internazionale potrebbe essere rafforzato attraverso un mandato più forte per le indagini e attraverso una politica concordata di pubblicazione delle risultanze cui perviene;

8.   invita il governo della Repubblica delle Filippine a incrementare gli aiuti allo sviluppo destinati a Mindanao al fine di migliorare le disperate condizioni di vita della popolazione locale e si compiace del sostegno finanziario di oltre 13 000 000 000 EUR in aiuti alimentari e non alimentari che l'Unione europea ha assegnato a Mindanao da quando sono ripresi gli scontri nell'agosto 2008;

9.   esprime grave preoccupazione per le centinaia di casi di uccisioni extragiudiziali di attivisti politici e giornalisti registrati negli ultimi anni nelle Filippine e per il ruolo che le forze di sicurezza hanno svolto nell'orchestrare e perpetrare tali omicidi;

10.   invita il governo della Repubblica delle Filippine a indagare i casi di esecuzioni extragiudiziali e sparizioni forzate; invita al tempo stesso il governo a mettere in atto un meccanismo di monitoraggio indipendente per sorvegliare le indagini e le azioni legali a carico dei responsabili di tali atti;

11.   invita il governo filippino ad adottare provvedimenti per porre fine all'intimidazione e alle molestie sistematiche nei confronti di attivisti politici e in materia di diritti dell'uomo, membri della società civile, giornalisti e testimoni in procedimenti penali e a garantire una protezione dei testimoni veramente efficace;

12.   ribadisce la sua richiesta alle autorità filippine affinché permetta l'accesso illimitato al paese agli organismi speciali delle Nazioni Unite che si occupano di protezione dei diritti dell'uomo; esorta inoltre il paese ad adottare e attuare rapidamente leggi che traspongano nel sistema giuridico nazionale gli strumenti internazionali in materia di diritti dell'uomo ratificati (ad esempio contro la tortura e le sparizioni forzate);

13.   invita il Consiglio e la Commissione a garantire che l'assistenza finanziaria dell'Unione europea allo sviluppo economico nelle Filippine sia accompagnata dal controllo di eventuali violazioni dei diritti economici, sociali e culturali, dedicando particolare attenzione all'incoraggiamento del dialogo e all'inclusione di tutte le categorie sociali;

14.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Presidente e al governo della Repubblica delle Filippine, al MILF, all'NDFP, all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo, nonché ai governi dei paesi membri dell'ASEAN.

(1) GU C 74 E del 20.3.2008, pag. 788.
(2) GU C 286 del 22.9.1997, pag. 245.
(3) GU C 104 del 14.4.1999, pag. 116.

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