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Procedura : 2009/2767(RSP)
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B7-0067/2010

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PV 10/02/2010 - 8
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P7_TA(2010)0023

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Mercoledì 10 febbraio 2010 - Strasburgo
Relazione 2009 sui progressi realizzati dalla Croazia
P7_TA(2010)0023B7-0067/2010

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 febbraio 2010 sulla relazione 2009 sui progressi compiuti dalla Croazia

Il Parlamento europeo,

–   vista la decisione adottata dal Consiglio il 3 ottobre 2005 di avviare i negoziati di adesione con la Croazia,

–   vista la sua risoluzione del 12 marzo 2009 sulla relazione concernente i progressi compiuti dalla Croazia nel 2008(1),

–   vista la relazione sui progressi compiuti dalla Croazia nel 2009, pubblicata dalla Commissione il 14 ottobre 2009 (SEC(2009)1333),

–   viste le raccomandazioni della decima commissione parlamentare mista UE-Croazia, approvate il 26 novembre 2009 a Strasburgo,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del proprio regolamento,

A.   considerando che il neoeletto Parlamento europeo si impegna a promuovere l'adesione della Croazia all'Unione europea,

B.   considerando che la riuscita dell'adesione della Croazia darebbe un positivo impulso al processo di integrazione europea del resto della regione dei Balcani occidentali e che, di conseguenza, la prospettiva dell'adesione all'UE rappresenta un potente incentivo alle riforme politiche ed economiche e al rafforzamento della pace e della stabilità,

C.   considerando che la Croazia ha continuato a compiere progressi in pressoché tutti i settori nonostante i nove mesi di stallo dei negoziati di adesione e la crisi economica mondiale,

D.   considerando che i negoziati di adesione hanno richiesto più tempo del previsto a causa della controversia sui confini con la Slovenia e che non è stato possibile rispettare la tabella di marcia indicativa della Commissione per la conclusione dei negoziati tecnici entro la fine del 2009,

E.   considerando che l'accordo concluso l'11 settembre 2009 tra i primi ministri di Slovenia e Croazia sulle modalità di risoluzione della controversia bilaterale sui confini ha dato un impulso all'apertura di tutti i rimanenti capitoli e a un rapido avanzamento dei negoziati di adesione,

F.   considerando che l'accordo di arbitrato sloveno-croato firmato il 4 novembre 2009 in presenza della Presidenza dell'UE ha posto le basi per la completa risoluzione della controversia sui confini in un clima di reciproca fiducia, una volta che la procedura di ratifica sia stata completata,

G.   considerando che i negoziati con la Croazia possono essere conclusi entro il 2010, a condizione che tale paese garantisca l'impegno ad effettuare sforzi, tra l'altro potenziando la pubblica amministrazione, perseguendo con maggiore risolutezza la riforma del sistema giudiziario, combattendo con vigore la corruzione e la criminalità organizzata, assicurando la sostenibilità del rientro dei rifugiati e fornendo piena collaborazione al Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia (ICTY) consentendo a tale istanza di accedere ai documenti richiesti per l'utilizzo nei processi per crimini di guerra,

H.   considerando che il 7 luglio 2009 è stato nominato un nuovo primo ministro, il quale è determinato a mantenere l'impegno di adesione della Croazia all'UE e il suo programma di riforme, che prevede la riforma economica e la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione; che il vice primo ministro responsabile della politica economica si è dimesso dall'incarico; che, inoltre, l'immunità dell'ex ministro della Difesa è stata revocata a dimostrazione dell'impegno politico del governo di far fronte a tutte le accuse di corruzione in modo trasparente,

Considerazioni generali

1.   plaude ai continui progressi compiuti dalla Croazia nell'adempimento dei criteri che disciplinano l'adesione all'Unione nonché degli obblighi che l'adesione comporta; prende atto degli sforzi concertati compiuti dalla Croazia nell'adottare la legislazione necessaria, nel recepire l'acquis comunitario e nell'attuare le riforme;

2.   accoglie con favore la ripresa dei negoziati UE-Croazia in data 2 ottobre 2009, dopo oltre nove mesi di blocco; ritiene che i negoziati debbano procedere senza impedimenti, in vista di una loro conclusione entro il 2010, purché la Croazia soddisfi tutti i parametri di apertura e di chiusura;

3.   è fiducioso che la Croazia saprà affrontare e vincere le considerevoli sfide che ancora l'attendono per quanto riguarda i parametri di riferimento previsti dai capitoli negoziali; sottolinea che il paese continua nei suoi sforzi di riforma, in particolare per quanto concerne il sistema giudiziario e la pubblica amministrazione, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, la promozione dei diritti delle minoranze, compreso il rientro dei rifugiati, la prosecuzione dei processi per crimini di guerra e la possibilità per l'ICTY di accedere ai documenti; ritiene che la Croazia debba compiere maggiori sforzi sostanziali anche per completare la ristrutturazione dei cantieri navali;

4.   è preoccupato per il fatto che, nonostante i soggetti politici appoggino ampiamente l'adesione all'UE, il sostegno pubblico a tale adesione sta diminuendo; osserva che i sondaggi rivelano che l'opinione pubblica croata manifesta scarso interesse per l'Unione europea e indicano che solo un terzo della popolazione considera vantaggiosa l'adesione all'UE; incoraggia le autorità e la società civile croate ad avviare maggiori discussioni pubbliche su detta adesione e sulle sue conseguenze; invita il governo e la società civile a unire le forze per migliorare le riforme sociali e accelerare l'attuazione delle riforme nel settore della giustizia, della pubblica amministrazione, dell'ambiente e della politica economica;

5.   prende atto del lavoro svolto dal presidente uscente, Stjepan Mesić, e dell'elezione del nuovo presidente, Ivo Josipović;

Criteri politici

6.   si compiace dei progressi compiuti nell'attuazione del programma di riforma della pubblica amministrazione per il periodo 2008-2011 e nella prosecuzione degli sforzi con un chiaro impegno del governo;

7.   accoglie con favore la partecipazione della Croazia a operazioni e missioni della politica europea di sicurezza e di difesa (PESD), nonché il suo allineamento a dichiarazioni, posizioni comuni e comunicati della politica estera e di sicurezza comune (PESC) ogniqualvolta è invitata a partecipare;

8.   sottolinea, tuttavia, che le principali debolezze continuano a risiedere nelle procedure amministrative e nelle capacità gestionali e amministrative delle istituzioni; ritiene che dovrebbe essere dedicata globalmente una maggiore attenzione politica al rafforzamento del servizio pubblico; osserva che il processo di depoliticizzazione della pubblica amministrazione è ancora in fase iniziale e che il quadro giuridico necessario per istituire un servizio pubblico professionale ed efficiente non è ancora stato completato; mette in evidenza la necessità di un nuovo sistema salariale e di una maggiore delega delle competenze decisionali dal livello dei dirigenti a quello dei funzionari;

9.   rileva che, sebbene vi sia la volontà politica di combattere la corruzione a tutti i livelli e benché il quadro giuridico necessario alla lotta contro la corruzione sia in vigore, quest'ultima continua a essere molto diffusa e le capacità amministrative degli organi statali, comprese la polizia e le autorità di contrasto, continuano a essere insufficienti; sollecita le autorità competenti ad affrontare i casi di corruzione, dal momento che questi interessano pressoché tutti gli ambiti della società, dell'economia e del governo, compreso tutto un insieme di istituzioni che operano principalmente nei settori della sanità, del sistema giudiziario, dell'amministrazione locale, della pianificazione urbana, del settore edile e delle imprese; è preoccupato in particolare per i casi di indebita influenza politica sul sistema giudiziario; si compiace del fatto che il primo ministro e il governo abbiano intensificato i propri sforzi nella lotta alla corruzione all'interno delle imprese di proprietà statale, ma ritiene che occorra fare di più per incoraggiare una cultura di responsabilità politica per quanto riguarda la corruzione dei politici;

10.   accoglie favorevolmente l'introduzione di modifiche legislative e istituzionali rilevanti volte a combattere la criminalità organizzata e si compiace delle nuove misure antimafia, che rafforzano la cooperazione tra le autorità responsabili della sicurezza; è particolarmente soddisfatto dell'ottima cooperazione con le autorità di contrasto bosniache e serbe;

11.   si compiace delle misure legislative e dei provvedimenti per la costruzione delle istituzioni adottati in un settore fondamentale come quello della riforma giudiziaria e constata con soddisfazione l'aumento di efficienza e trasparenza in seno al sistema giudiziario e la riduzione dell'accumulo dei procedimenti pendenti;

12.   mette tuttavia in evidenza che, nonostante i progressi compiuti, sono necessari interventi più incisivi per riformare il sistema giudiziario, il quale continua a soffrire, tra l'altro, per il pesante accumulo di cause pendenti e per l'eccessiva lunghezza dei procedimenti; sottolinea che molto rimane da fare per quanto riguarda il rafforzamento dell'indipendenza giudiziaria, l'elaborazione di una procedura di selezione più trasparente per i magistrati e i pubblici ministeri e una maggiore efficacia nell'applicazione delle sentenze dei tribunali; ritiene che siano necessari ulteriori sforzi per affrontare tali sfide, anche al fine di impedire che la fiducia dei cittadini nel funzionamento del sistema giudiziario e nello stato di diritto sia compromessa; sostiene le iniziative legislative del ministro della Giustizia intese a migliorare la nomina, la selezione e la promozione dei magistrati sulla base delle qualifiche e del merito;

13.   prende atto della dichiarazione resa il 3 dicembre 2009 dal procuratore dell'ICTY dinanzi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e incoraggia la Croazia a cooperare pienamente con l'ICTY; sottolinea che il procuratore, pur riconoscendo che la Croazia ha continuato a rispondere in modo soddisfacente alla maggior parte delle richieste di assistenza da parte dell'ICTY, ha ribadito nella sua dichiarazione il persistere di un timore, segnatamente i progressi registrati nella ricerca dei fondamentali documenti militari mancanti in relazione all'operazione Tempesta del 1995, documenti che devono essere utilizzati nel processo di alcuni generali; esprime l'auspicio che la nuova task force interagenzia, composta da rappresentanti di varie istituzioni e agenzie statali, possa svolgere con buon esito tali indagini; è del parere che una parte terza, se necessario, potrebbe dare ulteriore impulso alle indagini; invita il Consiglio a prendere al più presto una decisione sull'apertura del Capitolo 23 relativo al Settore giudiziario e ai diritti fondamentali; esorta la Croazia ad affrontare la questione dell'impunità degli autori di crimini di guerra e a compiere ulteriori progressi verso una condotta imparziale dei processi interni per crimini di guerra;

14.   si compiace del fatto che la Croazia continui a compiere progressi per quanto riguarda l'equilibrato ed equo perseguimento dei crimini di guerra e che nel corso dell'anno siano state formulate imputazioni e avviati procedimenti penali nei confronti di numerosi croati accusati di tali crimini; accoglie favorevolmente le istruzioni sui crimini di guerra che il procuratore generale rivolge a tutte le procure allo scopo di assicurare prassi uniformi indipendentemente dalla nazionalità dell'indagato; osserva, tuttavia, che molti degli imputati processati durante l'anno per crimini di guerra sono stati processati in absentia e che permangono preoccupazioni per quanto concerne, tra l'altro, lo svolgimento dei processi relativi ai casi individuali; richiama l'attenzione sul caso di un noto criminale di guerra già condannato, altresì membro del parlamento croato, che è riuscito a fuggire e a rifugiarsi in un paese limitrofo;

15.   constata che la restituzione delle proprietà confiscate durante la Seconda guerra mondiale e sotto il regime comunista rappresenta tuttora un problema, pur riconoscendo che sono stati compiuti progressi verso la restituzione delle proprietà private occupate ai legittimi proprietari, in particolare per quanto riguarda i terreni agricoli occupati;

16.   esprime soddisfazione per la situazione relativa alla libertà di stampa ma osserva anche il sussistere di una certa influenza politica e commerciale sui mezzi di informazione; sollecita le autorità croate ad adottare misure incisive contro le minacce ai giornalisti che si occupano dei casi di crimini di guerra, corruzione e criminalità organizzata, dal momento che si sono verificati episodi d'intimidazione nei loro confronti;

17.   si compiace del fatto che la frequenza e la gravità degli episodi di violenza contro l'etnia serba siano diminuite, che le indagini della polizia abbiano registrato progressi e che il processo di riconciliazione fra l'etnia croata e quella serba stia dando buoni risultati; accoglie favorevolmente il fatto che le modifiche proposte alla Costituzione dovrebbero garantire il riconoscimento di tutti i gruppi minoritari in Croazia e che sono stati compiuti passi avanti per quanto riguarda i diritti delle minoranze nell'ambito dell'istruzione; è particolarmente soddisfatto di osservare i risultati conseguiti nei sistemi scolastici inclusivi nei confronti dei rom; invita tuttavia le autorità croate a perseverare negli sforzi per combattere le discriminazioni contro i rom e l'etnia serba, principalmente nel sistema giudiziario, nell'accesso all'occupazione e agli alloggi; incoraggia ulteriormente la Croazia a continuare ad agire in uno spirito di tolleranza e ad adottare le opportune misure per proteggere coloro che potrebbero ancora subire minacce o atti d'intimidazione;

18.   incoraggia la Croazia a perseguire negli sforzi per promuovere la diversità culturale;

19.   si compiace dei progressi compiuti in generale per quanto riguarda il rientro dei rifugiati e sottolinea l'enorme importanza del rientro e della reintegrazione dei rifugiati, compresa la ricostruzione e il recupero degli alloggi, la difficile attuazione dei programmi abitativi per gli ex titolari di diritti di affitto e le misure da adottare per risolvere il problema della convalida dei diritti pensionistici; prende atto del fatto che il programma di alloggi attuato dalla Croazia nel 2009 si trova ancora in una fase iniziale a causa degli effetti della crisi economica mondiale e delle restrizioni di bilancio, e che esso dovrà proseguire nel 2010 e forse negli anni successivi, richiedendo un notevole impegno da parte delle autorità competenti; sottolinea che è della massima importanza creare condizioni di sostenibilità nelle zone di rientro; invita il governo croato ad uniformare le proprie politiche in materia di immigrazione e asilo agli standard europei;

20.   invita il governo a fornire una formazione professionale al personale giudiziario quanto all'attuazione della legge sull'uguaglianza di genere e alla legge antidiscriminazioni; rileva tuttavia che, sinora, nessuna decisione giudiziaria è stata adottata sulla base di una di queste leggi; chiede, compiacendosi per la nomina di una donna alla carica di primo ministro, una promozione più attiva della partecipazione delle donne in politica, rilevando che nelle elezioni locali di quest'anno la presenza delle donne è diminuita in tutti gli organi di governo locale (ad esempio, il numero di donne "zupan" è sceso da tre a uno); sottolinea la necessito di aumentare gli sforzi per sostenere le vittime della violenza in ambito familiare; rileva lo scarso progresso realizzato dalla Croazia per quanto concerne la legge sui crimini legati all'odio e incoraggia il governo a compiere ulteriori sforzi per garantire che venga messo a punto un idoneo quadro giuridico e ad affrontare le discriminazioni contro le minoranze sessuali, anche attraverso indagini su minacce e atti provocati dall'odio;

21.   esprime la propria preoccupazione per il risentimento nei confronti della minoranza LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) in Croazia, manifestatosi di recente con attacchi omofobici ai partecipanti alla parata dell'orgoglio omosessuale a Zagabria; esorta le autorità croate a condannare e a perseguire in giudizio l'odio e la violenza di matrice politica contro qualsiasi minoranza; invita il governo croato ad attuare e a far rispettare la legge antidiscriminazioni;

22.   richiama l'attenzione sulla necessità di affrontare le carenze per quanto riguarda le persone con disabilità, colmando in particolare le lacune esistenti nella legislazione, nell'elaborazione delle politiche e nell'offerta dei servizi destinati ai disabili, specialmente alle persone con disabilità mentali;

Criteri economici

23.   è soddisfatto di osservare che la Croazia si sta gradualmente riprendendo dalla crisi economica e che le previsioni economiche sono relativamente positive nonostante la crescente disoccupazione; constata che la stabilità macroeconomica è stata mantenuta, che si prevede ora un minor disavanzo delle partite correnti, che gli squilibri esterni si sono ridotti e che il settore bancario si è mantenuto sano; osserva inoltre che la prospettiva dell'adesione all'UE ha contribuito a conservare la fiducia degli investitori nell'economia croata e ha rappresentato un sostegno alle politiche economiche nel recente periodo di turbolenza;

24.   invita tuttavia il governo ad affrontare le debolezze strutturali dell'economia, che richiedono riforme strutturali più profonde e rapide come requisito indispensabile per una crescita economica sostenibile; sollecita lo stato a ridurre il suo forte ruolo redistributivo e a limitare ulteriormente il suo intervento nell'economia, a stimolare l'occupazione rivitalizzando un mercato del lavoro piuttosto rigido, ad eliminare le barriere amministrative che ostacolano le imprese e a ridurre le sovvenzioni alle industrie in perdita;

Assunzione degli obblighi derivanti dall'adesione all'UE

25.   osserva con soddisfazione che la Croazia ha fatto progressi per quanto riguarda la capacità di assumere gli obblighi che l'adesione all'UE comporta, raggiungendo un buon grado di allineamento all'acquis comunitario nella maggior parte dei settori; incoraggia tuttavia le autorità croate a rafforzare maggiormente le strutture amministrative e le capacità istituzionali necessarie per un'adeguata applicazione dell'acquis, in modo tale che il paese possa sfruttare al massimo i benefici derivanti dall'adesione all'UE una volta divenuto Stato membro;

26.   incoraggia la Croazia a proseguire nella privatizzazione, a completare il programma di privatizzazione delle piccole imprese, anche nel settore del turismo, a procedere con la ristrutturazione di settori sensibili come l'agricoltura e a promuovere la partecipazione del settore privato alle infrastrutture di livello nazionale, regionale e locale;

27.   prende atto dei progressi compiuti per quanto riguarda, tra l'altro, l'appalto dei cantieri navali in difficoltà e invita parallelamente le autorità croate a perseverare negli sforzi necessari per completare la ristrutturazione del settore navale;

28.   si compiace del fatto che sia stato definito il necessario assetto istituzionale nel settore degli appalti pubblici, che consente una gestione più coerente e coordinata delle politiche in materia; sollecita tuttavia le autorità croate a potenziare maggiormente le capacità dei soggetti appaltanti al fine di consentire un'applicazione efficace e trasparente della legislazione in materia di appalti pubblici e di ridurre sensibilmente il rischio di irregolarità, comprese le frodi, considerato che le procedure di appalto pubblico restano la principale fonte di corruzione; invita le autorità croate ad adottare misure per migliorare il controllo della preparazione e dell'effettivo adempimento dei contratti;

29.   constata con soddisfazione i risultati complessivamente buoni conseguiti nell'ambito del controllo finanziario, in particolare per quanto riguarda la legislazione che disciplina il controllo finanziario interno, e sottolinea parallelamente la necessità di compiere ulteriori progressi nel settore dell'audit esterno rafforzando, tra l'altro, il quadro giuridico necessario per garantire l'indipendenza dell'ufficio statale per la revisione contabile; mette in evidenza che la trasparenza delle finanze pubbliche è fondamentale per combattere la corruzione e aumentare l'efficienza dei servizi pubblici, in quanto facilita il controllo delle autorità pubbliche, il che a sua volta ha ripercussioni positive per quanto riguarda la responsabilità di queste ultime nei confronti dei cittadini;

30.   si compiace dei progressi compiuti nell'attuazione degli elementi dello strumento di preadesione (IPA), che preparano il paese alla gestione dei Fondi strutturali; invita tuttavia le autorità croate ad aumentare in misura sostanziale le capacità amministrative delle strutture IPA esistenti, così da soddisfare i requisiti normativi e operativi della politica di coesione dell'UE e garantire la propria capacità di assorbimento dei fondi, in particolare attraverso la pianificazione del Quadro di riferimento strategico nazionale e dei Programmi operativi per i Fondi strutturali;

31.   chiede alle autorità croate di sviluppare progetti di cooperazione transfrontaliera intesi a realizzare la coesione sociale, economica e territoriale e ad aumentare il tenore di vita delle persone che risiedono in regioni frontaliere;

32.   è soddisfatto dei risultati raggiunti e dei progressi compiuti nel settore dell'ambiente, specialmente per quanto riguarda la qualità dell'aria, il cambiamento climatico, il controllo dell'inquinamento industriale e la gestione dei rischi; sollecita la Croazia a potenziare le sue capacità amministrative a livello nazionale e locale; invita non soltanto al recepimento formale ma anche a un'adeguata applicazione dell'acquis comunitario per quanto concerne la protezione della natura e la gestione delle acque;

33.   mette in evidenza la necessità di promuovere gli investimenti nelle infrastrutture dell'energia per aumentare la sicurezza e la diversità dell'approvvigionamento e dell'efficienza energetici; sottolinea il forte potenziale del paese in termini di energie rinnovabili e, in particolare, di energia solare, e a tale proposito chiede alle autorità croate di introdurre norme che agevolino lo sviluppo del mercato delle energie rinnovabili;

Cooperazione regionale

34.   incoraggia la Croazia a perseverare negli sforzi volti a raggiungere e mantenere relazioni di buon vicinato, a continuare a essere un promotore importante e proattivo della cooperazione regionale a tutti i livelli e ad avere un ruolo positivo nella regione; sollecita tuttavia il governo croato e i governi dei paesi vicini a intensificare il dialogo al fine di trovare soluzioni definitive a una serie di questioni bilaterali aperte, in particolare per quanto riguarda la demarcazione dei confini, le persone scomparse, la restituzione delle proprietà e i rifugiati, nonché l'estradizione dei cittadini nei casi di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità;

35.   rammenta l'accordo di arbitrato concluso tra i primi ministri di Slovenia e Croazia con l'obiettivo di risolvere la controversia sui confini; si compiace del fatto che il parlamento croato abbia ratificato l'accordo e auspica che anche il parlamento sloveno proceda alla ratifica in tempi brevi; chiede a tale riguardo alla Commissione di definire un elenco dei membri del tribunale arbitrale, che includa soltanto professionisti altamente qualificati con una formazione giuridica e, per quanto possibile, con esperienza nell'arbitrato;

36.   invita il governo croato e tutte le forze politiche croate ad agire in modo costruttivo per rafforzare la sovranità bosniaca e favorire il processo di riforme costituzionali in corso;

37.   invita il governo croato a riconsiderare la sua politica sulla doppia cittadinanza, specialmente per quanto riguarda i cittadini croati con residenza permanente in Bosnia-Erzegovina; invita il governo croato a trovare una soluzione equa e sostenibile per questi cittadini;

38.   evidenzia, in linea con una priorità chiave del partenariato di adesione, la necessità di intensificare gli sforzi per risolvere tutte le questioni aperte relative ai confini della Croazia con i paesi limitrofi; si compiace a tal riguardo dei progressi compiuti nei negoziati con il Montenegro e incoraggia i governi di Croazia, Serbia e Bosnia-Erzegovina a portare avanti i loro colloqui bilaterali sulla demarcazione dei confini;

o
o   o

39.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché al governo e al parlamento della Croazia.

(1) Testi approvati, P6_TA(2009)0133.

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