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Procedura : 2009/2692(RSP)
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Testi presentati :

RC-B7-0349/2010

Discussioni :

PV 16/06/2010 - 4
CRE 16/06/2010 - 4

Votazioni :

PV 16/06/2010 - 8.13

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P7_TA(2010)0224

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Mercoledì 16 giugno 2010 - Strasburgo
Governance economica
P7_TA(2010)0224RC-B7-0349/2010

Risoluzione del Parlamento europeo del 16 giugno 2010 sulla governance economica

Il Parlamento europeo,

–  vista la riunione informale del Consiglio europeo dell’11 febbraio 2010,

–  vista la sua risoluzione del 10 marzo 2010 su UE 2020(1),

–  vista la riunione dei Capi di Stato e di governo dei paesi dell'Eurozona e la riunione del Consiglio Ecofin dedicata al Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria,

–  vista la Comunicazione della Commissione del 12 maggio 2010 intitolata ’Rafforzare il coordinamento delle politiche economiche’ (COM(2010)0250),

–  viste le sei relazioni adottate il 10 maggio 2010 dalla sua commissione per i problemi economici e monetari,

–  visti i lavori della sua commissione speciale sulla crisi finanziaria, economica e sociale,

–  visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che l'attuale crisi finanziaria ed economica denota la necessità di una più forte governance economica e monetaria,

B.  considerando che la strategia UE 2020 dovrebbe promuovere la crescita economica e creare posti di lavoro; che la diminuzione del 4% del PIL, il calo della produzione industriale e un totale di oltre 23 milioni di lavoratrici e lavoratori disoccupati rappresentano una grave sfida economica e sociale,

Primo passo importante: un Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria per garantire la stabilità dell'euro

1.  ritiene che l'accordo raggiunto il 9 maggio 2010 sull'istituzione di un Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria per aiutare i paesi all'interno e all'esterno della zona euro in difficoltà finanziarie costituisca un momento cruciale nella storia europea; deplora il fatto che i responsabili decisionali europei abbiano tardato ad intervenire con decisione, malgrado l'aggravarsi della crisi finanziaria;

2.  ricorda alla Commissione e agli Stati membri che il Parlamento europeo dovrà dare il suo accordo qualora la Commissione e il Consiglio cerchino di applicare il Meccanismo di stabilizzazione finanziaria ricorrendo ai mercati internazionali dei capitali;

3.  ritiene che l'accordo costituisca un importante primo passo verso l'obiettivo di dare all'Unione europea un quadro più solido e sostenibile di politica economica e monetaria;

4.  sottolinea come i recenti avvenimenti dimostrino che l'Eurozona ha bisogno di una governance economica più determinata e che un pilastro monetario senza un pilastro sociale ed economico è destinato a fallire;

L'Unione europea deve riformare il suo sistema di governance economica per essere meglio preparata ad affrontare le crisi future

5.  sottolinea che al fine di ripristinare tassi di crescita sani e pervenire all'obiettivo dello sviluppo e della coesione economica e sociale sostenibili, occorre attribuire priorità alla lotta ai persistenti e significativi squilibri macroeconomici e divari di competitività; plaude al riconoscimento di tale necessità da parte della Commissione nella sua Comunicazione sul coordinamento delle politiche economiche;

6.  invita pertanto la Task Force istituita dal Consiglio europeo nel marzo 2010 ad accelerare i suoi lavori e, prima del settembre 2010, a presentare proposte concrete, basate sul metodo comunitario, per un coordinamento economico più ampio e approfondito;

7.  sottolinea che la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche è essenziale per la stabilità e la crescita; saluta le proposte della Commissione volte a rafforzare la gestione della zona euro a medio e lungo termine, il cui fine è di evitare il ripetersi dell'attuale crisi monetaria, e ne condivide la tesi secondo cui il Patto di stabilità e di crescita richiede meccanismi di incentivazione e sanzionamento più efficaci;

8.  deplora peraltro il fatto che nelle sue proposte sulla governance economica europea la Commissione non abbia definito soluzioni che consentano di pervenire a un coordinamento delle politiche economiche più mirato e incentrato sullo sviluppo di una strategia di bilancio comune nel quadro di una strategia d'insieme Europa 2020, al fine di ripristinare e mantenere tassi di crescita economica duraturi;

9.  sottolinea che la sostenibilità delle finanze pubbliche non richiede soltanto una spesa responsabile, ma anche una tassazione adeguata ed improntata ad equità, un più efficace processo di prelievo delle imposte da parte delle competenti autorità e una più intensa lotta contro l'evasione; invita a tal proposito la Commissione a proporre una serie di misure per aiutare gli Stati membri a ripristinare l'equilibrio dei conti pubblici e a finanziare gli investimenti pubblici attingendo a fonti finanziarie innovative;

10.  sottolinea la necessità per le autorità di vigilanza finanziaria europee di lavorare in stretta cooperazione reciproca, a livello sia micro che macro, per garantire una supervisione efficace;

11.  ritiene che le prerogative di Eurostat debbano essere rafforzate, anche conferendo all'Istituto poteri di indagine; ritiene che un'informazione statistica aperta e trasparente dovrebbe costituire una precondizione per l'ottenimento di un sostegno a titolo dei fondi strutturali; ritiene che la Commissione debba assumersi la responsabilità di valutare le statistiche fornite dagli Stati membri;

12.  chiede la creazione di un ’Fondo monetario europeo’ (FME), cui i paesi della zona euro dovrebbero contribuire secondo il proprio PIL e con ammende calcolate in funzione dei rispettivi livelli eccedentari di debito e deficit; ogni Stato membro attingerebbe dai fondi FME fino all'importo che ha precedentemente depositato; qualora, tuttavia, un paese dovesse aver bisogno di risorse o garanzie supplementari, sarebbe tenuto ad accettare un programma di riforma su misura, la cui attuazione ricadrebbe sotto la supervisione della Commissione europea;

13.  chiede alla Commissione di effettuare una valutazione dell'impatto macroeconomico del pacchetto di misure volte a preservare la stabilità finanziaria nell'Unione europea e a pubblicare una Comunicazione sulla fattibilità, i rischi e i vantaggi dell'emissione di eurobbligazioni;

L'Unione europea deve riformare il suo sistema di governance economica per garantire il successo della sua prossima strategia Europa 2020

14.  è persuaso che la struttura di governance della strategia Europa 2020 debba essere rafforzata per assicurare che, a differenza della Strategia di Lisbona, essa raggiunga i propri obiettivi; deplora, quindi, profondamente che la Commissione e il Consiglio non abbiano presentato proposte in merito, malgrado la pressante richiesta fatta dal Parlamento europeo nella sua risoluzione del 10 marzo 2010 su Europa 2020;

15.  sottolinea l'importanza di stabilire un più forte legame tra gli strumenti del Patto di stabilità e di crescita, gli strumenti macroeconomici e i programmi di riforma nel quadro di Europa 2020, presentandoli in maniera coerente ed assicurando una migliore comparabilità dei bilanci nazionali per quanto riguarda le diverse categorie di spesa; gli Stati membri dovrebbero vedere le rispettive politiche economiche non solo in un'ottica di interesse nazionale ma anche in una prospettiva di interesse comune, e formulare le proprie politiche in modo conseguente; rammenta agli Stati membri il ruolo accresciuto degli indirizzi di massima per le politiche economiche;

16.  ritiene che, per il successo della nuova strategia, non si debba continuare a fare assegnamento sul metodo del coordinamento aperto in campo economico, ma occorra fare più ampio ricorso a misure vincolanti;

17.  ritiene che la strategia Europa 2020 non si concentri abbastanza sulle questioni chiave che gli Stati membri devono affrontare e sottolinea i gravi problemi riguardanti il contenuto e la gestione di ’target’ e ’obiettivi qualificanti’ (flagship);

18.  rinnova i suoi appelli precedenti per una strategia di sviluppo unica e integrata per l'Europa, che definisca chiaramente orientamenti di crescita economica a lungo termine, al fine di costruire una società migliore, più giusta e più sostenibile, con maggiore prosperità per tutti;

19.  ribadisce il suo invito ad integrare le strategie in reciproca sovrapposizione come la strategia Europa 2020, la Strategia per uno sviluppo sostenibile e il Patto di stabilità e crescita (PSC); deplora che il Consiglio europeo abbia respinto questo approccio, lasciando irrisolto il problema dell'incoerenza delle politiche;

20.  ritiene che un'effettiva governance economica comporti il conferimento alla Commissione di un'effettiva e maggiore responsabilità gestionale, che le consenta di avvalersi degli strumenti esistenti e di quelli recentemente introdotti dal trattato di Lisbona, ad esempio agli articoli 121, 122, 136, 172, 173 e 194, che affidano alla Commissione il compito di coordinare i piani e gli interventi di riforma e di stabilire una strategia comune;

21.  esorta il Consiglio europeo e la Commissione a definire un approccio ’bastone e carota’ e ad avvalersi di meccanismi di compliance nel quadro dell'articolo 136 del trattato - come incentivi economici (ad esempio fondi UE supplementari) e penali – atti a sostenere una governance economica UE rafforzata e più specificamente una più solida governance della Strategia Europa 2020;

22.  ritiene che il rafforzamento della governance economica debba andare di pari passo con il rafforzamento della legittimità democratica della governance europea, da conseguire tramite una più stretta e tempestiva partecipazione del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali lungo l'intero processo; invita in particolare il Consiglio e la Commissione a fare un uso corretto delle disposizioni del Trattato di Lisbona relativamente alla partecipazione attiva del Parlamento in materia di politica economica, come definita all'articolo 121, paragrafi 5 e 6 ed invita la Commissione a formulare proposte dettagliate per l'instaurazione di un regolare dialogo politico e legislativo a livello interistituzionale in questo cruciale settore;

Il bilancio europeo e i piani di riforma nazionali devono essere coerenti con i fini della Strategia Europa 2020, in modo da stimolare la crescita e lo sviluppo sostenibile

23.  insiste sul fatto che, ai fini della credibilità della strategia Europa 2020, occorrono una maggiore compatibilità e complementarità tra i bilanci nazionali dei 27 Stati membri e il bilancio dell'UE; sottolinea la maggiore importanza del bilancio dell'UE in quanto strumento in grado di mettere risorse in comune;

24.  sottolinea l'importanza degli investimenti pubblici o privati a lungo termine per i finanziamento delle infrastrutture necessarie a mettere in atto le iniziative ’portabandiera’ (flagship) previste nella strategia Europa 2020, ed invita la Commissione a proporre misure che adeguino il quadro normativo europeo alla necessità di promuovere la cooperazione tra investitori a lungo termine;

25.  sottolinea che la Strategia Europa 2020 può essere credibile solo se adeguatamente finanziata e si attende in proposito un approccio più ambizioso per il progetto di bilancio 2011, onde garantire il successo della Strategia; deplora il fatto che il progetto di bilancio 2011 non doti i programmi portabandiera della strategia Europa 2020 di fondi sufficienti; sottolinea che un maggiore coinvolgimento della Banca europea per gli investimenti (BEI) e un maggiore ricorso alle partnership pubblico-privato (PPP) possa essere un approccio efficace, senza peraltro rappresentare una soluzione ’universale’; si rammarica che tale questione non sia stata affrontata né dal Consiglio europeo né dalla Commissione;

26.  invita la Commissione europea a chiarire il rapporto tra linee di bilancio e corrispondenti obiettivi strategici di Europa 2020; insiste sulla necessità che, entro il primo semestre 2010 la Commissione presenti proposte volte a riformare l'attuale Quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2007-2013 per reperire le risorse finanziarie aggiuntive necessarie al conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020;

27.  chiede ulteriori informazioni sulle implicazioni per il bilancio UE del Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria approvato in occasione del Consiglio ’Ecofin’ straordinario del 9 e 10 maggio 2010;

28.  sottolinea l'importanza di rivedere l'attuale Quadro finanziario pluriennale (QFP) onde rispettare le conclusioni del Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre 2005 e assicurarne la conformità con gli obblighi del trattato di Lisbona; ciò al fine di garantire finanziamenti alle iniziative delineate nella Strategia Europa 2020, nonché alle varie iniziative e impegni politici assunti nel quadro dell'attuale e del prossimo QFP;

29.  evidenzia la necessità che il bilancio dell'UE rifletta la necessità di finanziare la transizione verso un'economia sostenibile dal punto di vista ambientale;

Il Parlamento europeo chiede di essere più strettamente associato alla definizione dettagliata della proposte nel quadro di Europa 2020

30.  sottolinea che il Parlamento prenderà una decisione sugli Orientamenti per l'occupazione una volta ricevuta una risposta soddisfacente per quanto riguarda la struttura di governance e il quadro di bilancio della Strategia Europa 2020;

31.  sottolinea che le raccomandazioni programmatiche annuali e gli avvertimenti della Commissione in merito al rispetto degli obiettivi Europa 2020 da parte degli Stati membri dovrebbero costituire la base per le decisioni del Consiglio europeo; ritiene che tali relazioni debbano essere discusse in seno al Parlamento europeo prima di essere esaminate dal Consiglio europeo;

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32.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo e alla Commissione.

(1) Testi approvati, P6_TA(2010)0053.

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