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Procedura : 2011/2514(RSP)
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Testi presentati :

RC-B7-0044/2011

Discussioni :

PV 19/01/2011 - 12
CRE 19/01/2011 - 12

Votazioni :

PV 20/01/2011 - 7.3
CRE 20/01/2011 - 7.3
PV 16/02/2012 - 8.5
CRE 16/02/2012 - 8.5

Testi approvati :

P7_TA(2011)0022

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Giovedì 20 gennaio 2011 - Strasburgo
Situazione in Bielorussia
P7_TA(2011)0022RC-B7-0044/2011

Risoluzione del Parlamento europeo del 20 gennaio 2011 sulla situazione in Bielorussia

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Bielorussia, in particolare quella del 17 dicembre 2009 sulla Bielorussia(1),

–  vista la decisione 2010/639/PESC del Consiglio, del 25 ottobre 2010, relativa a misure restrittive nei confronti di determinati funzionari della Bielorussia(2), che proroga sia le misure restrittive sia la sospensione fino al 31 ottobre 2011,

–  viste le conclusioni del Consiglio «Affari esteri» del 25 ottobre 2010,

–  vista la dichiarazione sui risultati e le conclusioni preliminari della missione internazionale di osservazione delle elezioni presidenziali in Bielorussia resa dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE (OSCE/ODIHR) e dall'Assemblea parlamentare dell'OSCE (OSCE PA) in data 20 dicembre 2010,

–  visto l'articolo 110 del suo regolamento,

A.  considerando che la dichiarazione del Vertice di Praga sul partenariato orientale ribadisce gli impegni, anche da parte della Bielorussia, nei confronti dei principi del diritto internazionale e dei valori fondamentali, tra i quali la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali,

B.  considerando che il 25 ottobre 2010 il Consiglio ha «invitato le autorità bielorusse a garantire che le elezioni si svolgano in conformità delle regole e delle norme internazionali in materia di elezioni democratiche, nonché degli impegni assunti dalla Bielorussia nell'ambito dell'OSCE e dell'ONU»,

C.  considerando che la Bielorussia si è impegnata a tenere conto delle raccomandazioni formulate dall'OSCE e dal suo ODIHR per quanto riguarda i miglioramenti da apportare alla propria legge elettorale al fine di allinearla alle norme internazionali in materia di elezioni democratiche, e a consultare l'OSCE in merito alle modifiche previste; che l'Assemblea nazionale bielorussa ha approvato una riforma del codice elettorale senza aver preventivamente consultato l'OSCE,

D.  considerando che il Consiglio ha ribadito la propria disponibilità ad approfondire le relazioni con la Bielorussia subordinatamente al raggiungimento in Bielorussia di sviluppi positivi verso la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto, così come la disponibilità ad assistere il paese nel conseguimento di questi obiettivi, e che, fatti salvi i progressi compiuti in Bielorussia in tali settori, il Consiglio si è detto disposto ad adottare misure volte a migliorare le relazioni contrattuali con la Bielorussia,

E.  considerando che il Consiglio, dopo aver valutato gli sviluppi in Bielorussia, ha deciso di estendere le misure restrittive nei confronti di taluni funzionari bielorussi, ma di sospendere l'applicazione delle restrizioni di viaggio verso l'Unione europea, in entrambi i casi fino al 31 ottobre del 2011,

F.  considerando che, stando alla dichiarazione dell'Assemblea parlamentare e dell'ODIHR dell'OSCE circa i risultati e le conclusioni preliminari riguardo alle elezioni presidenziali in Bielorussia, i pochi miglioramenti intervenuti nel periodo preelettorale sono stati messi in secondo piano dalle gravi irregolarità constatate nella giornata elettorale e dalle violenze scoppiate nella notte del 19 dicembre 2010,

G.  considerando che oltre 700 persone sono state arrestate per aver partecipato alla manifestazione del 19 dicembre 2010 a Minsk e che la maggior parte di esse sono state rilasciate dopo aver scontato brevi pene amministrative mentre 24 militanti e giornalisti dell'opposizione, tra cui 6 candidati presidenziali, sono stati accusati di aver «organizzato disordini di massa», oltre ad attacchi violenti e alla resistenza armata, il che potrebbe comportare pene detentive fino a 15 anni; considerando che potrebbero essere presto incriminate altre 14 persone,

H.  considerando che il Presidente del Parlamento europeo, l'Alto rappresentante dell'Unione europea e il Segretario generale dell'ONU hanno condannato la repressione della manifestazione del 19 dicembre 2010 e le ulteriori misure adottate dalle forze di polizia nei confronti dell'opposizione democratica, dei mezzi di comunicazione indipendenti e degli attivisti della società civile,

I.  considerando che gli avvocati che rappresentano i manifestanti, gli oppositori politici o le loro famiglie sono minacciati di perdere la loro licenza o essere radiati,

1.  ritiene, in linea con le risultanze delle conclusioni preliminari dell'Assemblea parlamentare e dell'ODIHR dell'OSCE, che le elezioni presidenziali del 19 dicembre 2010 non si siano svolte nel rispetto delle norme internazionali in materia di elezioni libere, eque e trasparenti; è del parere che si tratti dell'ennesima occasione perduta per avviare una transizione democratica in Bielorussia e, viste le numerose e gravi irregolarità denunciate dall'ODIHR dell'OSCE, chiede che si tengano nuove elezioni in condizioni libere e democratiche in conformità delle norme dell'OSCE;

2.  condanna il ricorso alla violenza da parte della polizia e dei servizi del KGB nei confronti dei manifestanti durante la giornata elettorale e, in particolare, esprime la propria indignazione per la brutale aggressione a Vladimir Nekljaev, in quanto in entrambi i casi si tratta di gravi violazioni dei principi democratici fondamentali, come quelli della libertà di riunione e della libertà di espressione, nonché dei diritti umani; esprime preoccupazione per i tentativi delle autorità bielorusse di affidare alla custodia dello Stato Danil Sannikov, figlio di tre anni del candidato alle elezioni presidenziali Andrej Sannikov e di Irina Chalip, una giornalista investigativa, che dalle elezioni del 19 dicembre 2010 si trovano entrambi in carcere; è particolarmente preoccupato per le condizioni di salute di Mikalay Statkevich, che è in sciopero della fame da 31 giorni;

3.  condanna con fermezza l'arresto e la detenzione dei manifestanti pacifici e di gran parte dei candidati presidenziali (quali Uladzimir Niakliayeu, Andrei Sannikov, Mikalay Statkevich and Aleksey Michalevich), dei leader dell'opposizione democratica (quali Pavel Sevyarynets, Anatoly Lebedko) e di numerosi attivisti della società civile, giornalisti, insegnanti e studenti, che potrebbero dover scontare pene detentive fino a un massimo di 15 anni; chiede che sia svolta un'indagine internazionale indipendente e imparziale sui fatti sotto gli auspici dell'OSCE; chiede che le accuse mosse per ragioni politiche siano immediatamente annullate;

4.  condanna la repressione e sollecita le autorità bielorusse a cessare immediatamente tutte le forme di maltrattamento, intimidazione o minaccia nei confronti degli attivisti della società civile, comprese le incursioni, perquisizioni e sequestro di materiali in appartamenti privati, in punti vendita dei media indipendenti e nelle sedi di organizzazioni della società civile, nonché le espulsioni dalle università e i licenziamenti;

5.  chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone arrestate durante la giornata elettorale e all'indomani della stessa nonché dei prigionieri di coscienza riconosciuti da Amnesty International; chiede alle autorità bielorusse di fornire ai detenuti accesso senza restrizioni ai propri familiari, all'assistenza legale e alle cure mediche;

6.  deplora la decisione delle autorità bielorusse di porre fine alla missione dell'ufficio dell'OSCE in Bielorussia e invita le autorità di tale paese a riconsiderare la loro decisione;

7.  condanna il blocco, durante la giornata elettorale in Bielorussia, di una serie di importanti siti Internet, tra cui canali di networking e siti dell'opposizione; sottolinea che l'attuale normativa sui media nel paese non è conforme alle norme internazionali; invita pertanto le autorità bielorusse a rivederla e a modificarla;

8.  invita il Consiglio, la Commissione e l'Alto rappresentante dell'Unione europea a rivedere la politica dell'UE nei confronti della Bielorussia, tra l'altro esaminando la possibilità di imporre sanzioni economiche mirate e di congelare tutti gli aiuti macrofinanziari forniti attraverso prestiti del FMI e operazioni di prestito della BEI e della BERS; rileva la necessità di modificare l'orientamento della politica europea di vicinato e dell'assistenza nazionale a favore della Bielorussia in modo da garantire un adeguato sostegno alla società civile; ribadisce l'importanza di un utilizzo efficace dello Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani;

9.  invita la Commissione a sostenere, con tutti i mezzi finanziari e politici, gli sforzi della società civile, dei media indipendenti (ad esempio Belsat TV, la radio europea per la Bielorussia, Radio Racja e altri) e delle organizzazioni non governative della Bielorussia tesi a promuovere la democrazia e a opporsi al regime; reputa necessario intensificare e facilitare le relazioni tra le ONG bielorusse e la comunità delle ONG internazionali; invita nel contempo la Commissione a porre fine alla cooperazione in corso e a sospendere l'assistenza a favore degli organi d'informazione statali in Bielorussia; allo stesso tempo la Commissione dovrebbe finanziare la ristampa e la distribuzione dei libri di poesia di Uladzimir Niakliayeu, che sono stati recentemente confiscati e bruciati dalle autorità bielorusse;

10.  invita la Commissione a elaborare un meccanismo di registrazione delle ONG cui viene negata la registrazione in Bielorussia per ragioni politiche, in modo che queste ultime possano beneficiare dei programmi dell'Unione europea;

11.  esorta la Commissione a proseguire e a potenziare gli aiuti finanziari a favore dell'Università europea di studi umanistici (EHU) con sede a Vilnius, in Lituania, ad accrescere il numero di borse di studio per gli studenti bielorussi oppressi per le loro attività civiche ed espulsi dalle università, nonché a contribuire alla conferenza dei donatori «Solidarietà con la Bielorussia», prevista per il 2 febbraio 2011 a Varsavia, e alla successiva conferenza di Vilnius, prevista per il 3 e 4 febbraio 2011;

12.  invita il Consiglio, la Commissione e l'Alto rappresentante dell'Unione europea a reintrodurre immediatamente il divieto di visto per i dirigenti bielorussi, estendendolo anche ai funzionari pubblici, ai magistrati e agli ufficiali di sicurezza potenzialmente responsabili dei brogli e delle rappresaglie postelettorali, nonché dell'arresto degli esponenti dell'opposizione, e a congelare i beni di tali persone; sottolinea che le sanzioni dovrebbero restare in vigore quanto meno fintantoché tutti i prigionieri e detenuti politici non saranno stati liberati e scagionati da ogni accusa; plaude al buon esempio dato dal governo polacco che ha imposto restrizioni di viaggio ai rappresentanti del regime di Minsk e nel contempo semplificato l'accesso all'Unione europea per i cittadini bielorussi;

13.  invita il Consiglio a considerare la possibilità di sospendere la partecipazione della Bielorussia alle attività del partenariato orientale non oltre il vertice di tale partenariato a Budapest, qualora non sia fornita una spiegazione accettabile e non si producano sostanziali cambiamenti della situazione in Bielorussia; precisa che tale sospensione non dovrebbe essere applicata ai rappresentanti di ONG e della società civile;

14.  chiede alla Commissione e al Consiglio di intensificare le attività negoziali sulle direttive concernenti gli accordi di riammissione e l'agevolazione dei visti, includendo costi sostenibili per questi ultimi al fine di migliorare i contatti diretti tra le persone;

15.  si attende che gli Stati membri dell'UE non indeboliscano l'azione di quest'ultima con iniziative bilaterali con il regime bielorusso, che minano la credibilità e l'efficacia della politica estera europea;

16.  è del parere che eventi sportivi quali il campionato mondiale di hockey su ghiaccio del 2014 non debbano svolgersi in Bielorussia fintantoché esistano prigionieri politici nel paese;

17.  deplora la mossa della Federazione russa, che ha riconosciuto le elezioni e descritto la repressione come un «affare interno»; raccomanda alla Commissione di avviare un processo di dialogo, consultazione e coordinamento politico con i paesi terzi limitrofi della Bielorussia, che intrattengono tradizionalmente relazioni speciali con tale paese, oltre ad essere partner dell'Unione europea, segnatamente la Russia e l'Ucraina, onde massimizzare l'efficienza della politica UE nei confronti della Bielorussia e cooperare al fine di coniugare opportunamente la risposta al deficit democratico e alle violazioni dei diritti umani in Bielorussia con la necessità di evitare l'isolamento internazionale del Paese;

18.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, ai governi degli Stati membri, al Presidente, al governo e al parlamento della Bielorussia, nonché alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa e dell'OSCE.

(1) GU C 286 E del 22.10.2010, pag. 16.
(2) GU L 280 del 26.10.2010, pag. 18.

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