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Procedura : 2011/2814(RSP)
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RC-B7-0490/2011

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PV 15/09/2011 - 2
CRE 15/09/2011 - 2

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PV 15/09/2011 - 6.5
CRE 15/09/2011 - 6.5

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P7_TA(2011)0389

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Giovedì 15 settembre 2011 - Strasburgo
Carestia in Africa orientale
P7_TA(2011)0389RC-B7-0490/2011

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 settembre 2011 sulla carestia in Africa orientale

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul Corno d'Africa,

–   vista la dichiarazione rilasciata il 24 agosto 2011 dall'Alto rappresentante Catherine Ashton sulla risposta dell'UE alla carestia nel Corno d'Africa,

–   visti i risultati della Conferenza dei donatori svoltasi ad Addis Abeba il 25 agosto 2011,

–   visti gli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite,

–  vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite,

–   vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia,

–   vista la sua risoluzione del 17 febbraio 2011 sull'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari(1),

–  vista la relazione di Jack Lang, consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per le questioni giuridiche legate alla pirateria al largo delle coste somale,

–  vista la tabella di marcia per completare la transizione in Somalia adottata il 6 settembre 2011 dal governo federale di transizione somalo, dalle amministrazioni regionali del Puntland e Galmuduud e dal movimento Ahlu Sunna Wal Jama'a,

–  visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che i morti sono decine di migliaia, che 750 000 persone rischiano concretamente di morire di fame e 13,3 milioni di persone in Somalia, Etiopia, Kenya, Eritrea e Gibuti hanno urgente bisogno di aiuti alimentari a seguito della più grave carestia degli ultimi 60 anni;

B.  considerando che in alcune zone i tassi di malnutrizione sono tre volte più alti del livello di emergenza, che secondo le previsioni la situazione nel Corno d'Africa si aggraverà ulteriormente prima di migliorare, che in base alle stime l'apice della crisi sarà raggiunto nell'ottobre 2011 e che non vi sono prospettive di un allentamento della situazione prima dell'inizio del 2012;

C.  considerando che la carestia nella regione è stata aggravata da fattori quali conflitti, penuria di risorse, cambiamento climatico, sensibile crescita demografica, mancanza di infrastrutture, distorsione degli scambi commerciali e prezzi elevati delle derrate;

D.  considerando che la Somalia è stata la più colpita, poiché più di metà della popolazione dipende dagli aiuti alimentari, gli sfollati interni sono 1,4 milioni e, secondo i dati dell'UNICEF, nelle regioni meridionali del paese 780 000 bambini versano in stato di malnutrizione acuta;

E.  considerando che in Somalia la situazione umanitaria è aggravata dalle conseguenze del conflitto ventennale tra le fazioni in lotta nella regione; che il gruppo militante al Shabab controlla numerose zone nelle quali è stata dichiarata la carestia e ha costretto alcune organizzazioni umanitarie occidentali ad abbandonare l'area, ostacolando in tal modo gravemente le attività di aiuto;

F.  considerando che il governo dell'Eritrea rifiuta categoricamente l'ingresso di alimenti e altri aiuti umanitari per la popolazione del paese;

G.  considerando che più di 860 000 profughi hanno abbandonato la Somalia per rifugiarsi nei paesi vicini, in particolare in Kenya e in Etiopia, in cerca di sicurezza, cibo e acqua, e che il sovraffollato campo profughi di Dadaab, in Kenya, accoglie più di 420 000 persone;

H.  considerando che Dadaab, in Kenya, è attualmente il più grande campo profughi del mondo e che in esso vivono 440 000 persone sebbene fosse previsto per accoglierne 90 000; considerando altresì che la situazione umanitaria nei campi profughi si aggrava di giorno in giorno, con l'insorgere di epidemie, ad esempio di colera e morbillo, e la segnalazione di vari casi di stupro;

I.  considerando che i profughi sono per l'80% donne e bambini, molti dei quali hanno subito violenze sessuali e intimidazioni nella loro marcia verso i campi profughi o all'interno dei campi stessi;

J.  considerando che la mancanza di ordine pubblico ha determinato un aumento della pirateria nell'Oceano Indiano, perturbando gravemente le forniture da e verso la regione, e che l'operazione navale EUNAVOR dell'Unione europea è riuscita soltanto a frenare e contenere il fenomeno della pirateria, anziché affrontarne le cause alla radice;

K.  considerando che nel 2011 l'UE ha stanziato 158 milioni di EUR in aiuti umanitari, in aggiunta ai 440 milioni di EUR degli Stati membri e ai più di 680 milioni di EUR destinati alla regione di qui al 2013, a titolo di aiuti a lungo termine, per i settori dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della sicurezza alimentare;

L.  considerando che i leader dell'Unione africana si sono impegnati a stanziare più di 350 milioni di dollari USA per le operazioni umanitarie;

M.  considerando che è estremamente importante potenziare l'intervento d'urgenza per far fronte alle esigenze umanitarie attuali e prevenire un ulteriore deterioramento della situazione; che per i prossimi sei mesi mancano complessivamente 190 milioni di dollari USA per le operazioni del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP) connesse alla siccità e relative a Gibuti, Etiopia, Kenya e Somalia;

N.  considerando che l'accresciuta acquisizione di terreni nel Corno d'Africa (per lo più da parte di investitori stranieri) ha reso ancora più vulnerabile il precario sistema agroalimentare della regione e non è riuscita ad assicurare i benefici promessi in termini di occupazione, risorse alimentari e sviluppo economico;

O.  considerando che il cambiamento climatico ha avuto pesanti ripercussioni sulle rese agricole nella regione e che tale circostanza, unita alla recessione economica mondiale e all'aumento dei prezzi degli alimenti e dei combustibili, ha comportato una battuta d'arresto per quanto concerne la riduzione della povertà e il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio;

P.  considerando che, secondo il rapporto della Banca Mondiale sull'andamento dei prezzi alimentari dell'agosto 2011, il livello elevato e la volatilità dei prezzi mondiali dei generi alimentari stanno mettendo a rischio le fasce più povere nei paesi in via di sviluppo e stanno contribuendo alla situazione di emergenza nel Corno d'Africa;

Q.  considerando che l'accresciuta liquidità e accessibilità di siffatti strumenti è legata all'elevato livello dei prezzi e all'estrema volatilità dei mercati a pronti sottostanti e che è più difficile per le autorità di regolamentazione disporre di un quadro completo di tali mercati in quanto la maggior parte delle operazioni in questione sono effettuate fuori borsa;

1.  esprime il suo più profondo cordoglio per la perdita di vite umane e le sofferenze nella regione; chiede una maggiore mobilitazione degli aiuti dell'UE a favore delle zone più colpite dalla carestia per fornire aiuti alimentari, assistenza medica, acqua pulita e servizi igienico-sanitari a quanti sono più vulnerabili;

2.  invita tutte le autorità e le fazioni della regione a permettere alle organizzazioni umanitarie di raggiungere senza impedimenti di sorta le persone bisognose e a proteggere in tutte le circostanze la popolazione civile, in particolare donne e bambini, così come previsto dal diritto umanitario internazionale e dalle norme internazionali in materia di diritti umani; chiede l'apertura di corridoi umanitari affinché i generi alimentari e gli aiuti possano penetrare maggiormente nelle zone colpite;

3.  chiede a tutte le parti di porre immediatamente fine alle violenze contro i civili, in particolare donne e bambini, di far sì che i responsabili rispondano dei propri atti e di assicurare l'accesso agli aiuti e la libera circolazione di tutti coloro che fuggono dal conflitto e dalla siccità; condanna fermamente il ruolo della milizia islamista al Shabab, che ostacola gli sforzi delle organizzazioni umanitarie e del Programma alimentare mondiale per la distribuzione degli aiuti alimentari; ricorda a tutti i paesi della regione la necessità di fornire assistenza e protezione ai profughi, a norma del diritto internazionale;

4.  chiede una maggiore mobilitazione della comunità internazionale, che dovrebbe raddoppiare gli sforzi per far fronte a questa situazione di emergenza al fine di soddisfare le crescenti esigenze umanitarie e impedire un ulteriore deterioramento della situazione, tenendo presente che i finanziamenti disponibili sono inadeguati;

5.  insiste sulla necessità di controllare l'aiuto attraverso l'individuazione di partner affidabili in loco, tra cui le agenzie umanitarie consolidate e gli esponenti delle comunità locali, nonché attraverso un migliore coordinamento e una migliore organizzazione della distribuzione, evitando così qualsiasi appropriazione indebita e i saccheggi;

6.  invita la Commissione a migliorare con urgenza la transizione dall'aiuto umanitario e all'aiuto allo sviluppo dell'Unione, giacché la crisi dovuta alla siccità nel Corno d'Africa dimostra chiaramente che agli anni di aiuti d'urgenza alle zone colpite dalla siccità non hanno fatto seguito efficaci politiche di sviluppo a lungo termine, in particolare per quanto concerne l'agricoltura; invita la Commissione e gli Stati membri dell'Unione europea a sostenere i progetti dei paesi dell'Africa orientale in materia di capacità di prevenzione e di sistemi di allerta precoce in caso di carestia e siccità;

7.  accoglie con favore gli impegni assunti dall'Unione africana in relazione alle operazioni umanitarie, inclusa la missione AMISOM di mantenimento della pace; deplora tuttavia il fatto che finora siano stati dispiegati in Somalia solo 9 000 dei 20 000 uomini promessi per quanto riguarda le forze di pace dell'Unione africana;

8.  sottolinea che sarà possibile trovare una soluzione alla carestia nel Corno d'Africa, e in particolare in Somalia, solo se i problemi politici, economici, ambientali e di sicurezza soggiacenti saranno affrontati sia dai soggetti locali che dalla comunità internazionale; sollecita una strategia UE per la regione che definisca gli obiettivi politici e le modalità atte a far sì che le varie misure umanitarie, militari, di sicurezza e in materia di sviluppo vi corrispondano e siano correlate;

9.  invita il Vicepresidente/Alto rappresentante a sottoporre a una valutazione critica il processo di pace di Gibuti; sottolinea la necessità di coinvolgere a tutti i livelli tutti i soggetti interessati dal conflitto in Somalia, inclusi la società civile e i gruppi di donne; incoraggia la costituzione di un governo di riconciliazione nazionale per avviare la ricostruzione del paese;

10.  plaude agli impegni assunti dall'UE e dagli Stati membri; ricorda tuttavia che, a fronte dell'appello urgente lanciato dalle Nazioni Unite, manca ancora un miliardo di dollari USA rispetto a quanto necessario; esorta la comunità internazionale a tener fede ai propri impegni, a fornire aiuti alimentari e a migliorare le condizioni sanitarie in loco;

11.  chiede di destinare una quota più rilevante dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) dell'Unione alla produzione agricola e all'assistenza alla pastorizia nei paesi in via di sviluppo al fine di incrementare la sicurezza alimentare; sollecita in questo contesto la comunità internazionale a effettuare investimenti a lungo termine nell'agricoltura – che rappresenta la principale fonte di generi alimentari e di reddito della regione – e nello sviluppo di un'infrastruttura sostenibile e a consentire ai piccoli agricoltori di accedere ai terreni, rafforzando in questo modo il mercato locale e assicurando un'alimentazione quotidiana accettabile alla popolazione del Corno d'Africa;

12.  chiede che le informazioni sulle riserve e le scorte di generi alimentari e la formazione del prezzo a livello internazionale siano più trasparenti, di migliore qualità e più aggiornate;

13.  chiede che gli Stati membri garantiscano che le istituzioni finanziarie impegnate in attività speculative sui mercati delle materie prime agroalimentari abbandonino quelle attività speculative illecite responsabili dell'aumento e della forte volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari e antepongano la lotta alla povertà e alla sofferenza umana nel Corno d'Africa e nel resto dei paesi in via di sviluppo al profitto e agli utili derivanti dalla speculazione sui prezzi dei prodotti alimentari;

14.  esorta le suddette istituzioni a prendere sul serio la loro responsabilità sociale e a porre in essere norme interne volte a far sì che le loro attività sui mercati delle materie prime agroalimentari siano esclusivamente al servizio delle imprese dell'economia reale che devono tutelarsi dai rischi;

15.  invita il G20 a intensificare le iniziative volte a concordare una normativa internazionale per prevenire le speculazioni illecite e a coordinare la messa a punto di meccanismi intesi a prevenire l'eccessiva fluttuazione dei prezzi alimentari mondiali; sottolinea la necessità che il G20 coinvolga anche i paesi non vi fanno parte onde garantire una convergenza globale;

16.  invita la Commissione a presentare proposte di modifica della direttiva relativa al mercato degli strumenti finanziari (2004/39/CE) e della direttiva sugli abusi di mercato (2003/6/CE), onde evitare speculazioni illecite;

17.  rileva la necessità che l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati svolga un ruolo chiave nella vigilanza sui mercati delle materie prime; afferma che l'ESMA dovrebbe vigilare sull'applicazione degli strumenti normativi onde evitare manipolazioni e abusi sui mercati dei prodotti agricoli e alimentari di base;

18.  invita la Commissione ad aggiornare i propri orientamenti in materia di politica fondiaria in riferimento all'accaparramento dei terreni, per far sì che siano conformi agli orientamenti volontari proposti dalla Commissione per la sicurezza alimentare (CFS) per una governance responsabile in materia di proprietà fondiaria, pesca e foreste, e ad annettere maggiore importanza a tale aspetto attraverso i suoi programmi di cooperazione allo sviluppo, le sue politiche commerciali e la sua partecipazione nelle istituzioni finanziarie multilaterali, quali la Banca mondiale e il FMI;

19.  invita la Commissione e i governi della regione a valutare l'attuale impatto dell'acquisizione di terreni agricoli sulla povertà rurale e le zone colpite dalla carestia; chiede alla Commissione di includere il tema dell'accaparramento dei terreni nel suo dialogo politico con i paesi in via di sviluppo, a migliorare la segnalazione e il controllo delle acquisizioni fondiarie su vasta scala e a sostenere i paesi in via di sviluppo nelle loro decisioni in materia di investimenti;

20.  chiede un impegno significativo ai fini di una migliore integrazione dell'adeguamento al cambiamento climatico nelle politiche di sviluppo dell'UE; invita l'Unione europea ad aumentare sensibilmente i finanziamenti al riguardo, garantendo che siano complementari rispetto all'APS, a dare prova di una leadership forte in occasione della prossima COP 17 per quanto riguarda una migliore attuazione delle politiche di adeguamento al cambiamento climatico e a rafforzare la governance internazionale delle politiche di sviluppo sostenibile;

21.  invita le Nazioni Unite, la Commissione e il Vicepresidente/Alto rappresentante a intervenire riguardo allo sversamento illegale di rifiuti tossici nelle acque somale e a porre in essere una strategia intesa a ovviare ai potenziali rischi per la salute della popolazione;

22.  esprime inquietudine per le recenti segnalazioni di uso improprio dell'APS a fini di oppressione politica in Etiopia; invita l'UE e gli Stati membri ad accertarsi che gli aiuti siano utilizzati esclusivamente per la riduzione della povertà, in maniera responsabile e trasparente, avvalendosi appieno delle clausola sui diritti umani dell'accordo di Cotonou;

23.  invita la Commissione a migliorare l'integrazione della pastorizia nella politica di sviluppo dell'UE, poiché essa rappresenta una parte significativa dell'attività economica e della produzione di proteine nella regione; è del parere che sia urgentemente necessario un dialogo con le autorità locali al fine di salvaguardare lo stile di vita dei pastori, riconoscendo che la loro esistenza nomade è adatta alle zone aride le cui condizioni non consentono insediamenti stabili;

24.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione, al Consiglio di sicurezza e al Segretario generale delle Nazioni Unite, alle istituzioni dell'Unione africana, ai governi e ai parlamenti dei paesi dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo (IGAD), al Parlamento pan-africano, all'Assemblea parlamentare ACP-UE, alla Presidenza del G20 e ai governi degli Stati membri.

(1) Testi approvati, P7_TA(2011)0071.

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