Risoluzione non legislativa del Parlamento europeo del 18 aprile 2018 sul progetto di decisione del Consiglio sulla conclusione, a nome dell'Unione, dell'accordo quadro tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Australia, dall'altra (15467/2016 – C8-0327/2017 – 2016/0367(NLE) – 2017/2227(INI))
Il Parlamento europeo,
– visto il progetto di decisione del Consiglio (15467/2016),
– visto il progetto di accordo quadro tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'Australia, dall'altra (09776/2016),
– vista la richiesta di approvazione presentata dal Consiglio a norma dell'articolo 207 e dell'articolo 212, paragrafo 1, e in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 6, lettera a), e paragrafo 8, secondo comma, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (C8-0327/2017),
– vista la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 settembre 2007,
– visto il quadro di partenariato UE-Australia sottoscritto nell'ottobre 2008, che sarà sostituito dall'accordo quadro,
– vista la dichiarazione congiunta sulle relazioni tra l'Unione europea e l'Australia adottata a Lussemburgo il 26 giugno 1997,
– viste le sue risoluzioni del 25 febbraio 2016 sull'apertura di negoziati ALS con l'Australia e la Nuova Zelanda(1) e del 26 ottobre 2017 recante la raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio sulla proposta di mandato negoziale per i negoziati commerciali con l'Australia(2),
– vista la dichiarazione congiunta del 15 novembre 2015 del presidente della Commissione, Jean-Claude Junker, del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e del primo ministro australiano, Malcolm Turnbull,
– vista la dichiarazione congiunta del 22 aprile 2015 del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e del ministro degli Esteri australiano dal titolo "Towards a closer EU-Australia Partnership" (Verso un più stretto partenariato UE-Australia),
– visto l'accordo tra l'Unione europea e l'Australia che istituisce un quadro per la partecipazione dell'Australia alle operazioni dell'Unione europea di gestione delle crisi, sottoscritto nel 2015(3),
– visto l'accordo amministrativo tra l'Australia e l'Unione europea, concluso nel dicembre 2014, che istituisce un programma di scambio diplomatico,
– visti l'accordo sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità, certificati e marchi di conformità tra la Comunità europea sottoscritto nel 1998(4), e l'accordo fra l'Unione europea e l'Australia che modifica tale accordo, concluso nel 2012(5),
– visto l'accordo tra l'Unione europea e l'Australia sul trattamento e sul trasferimento dei dati del codice di prenotazione (Passenger Name Record – PNR) sottoscritto il 29 settembre 2011(6),
– visto l'accordo tra l'Australia e l'Unione europea sulla sicurezza delle informazioni classificate, sottoscritto il 13 gennaio 2010(7),
– visto l'accordo sulla cooperazione scientifica e tecnologica tra la Comunità europea e l'Australia, sottoscritto nel 1994(8),
– vista la 38ª riunione interparlamentare UE-Australia, tenutasi a Strasburgo il 4 e 5 ottobre 2017,
– visto il primo Forum della leadership UE-Australia (EUALF), tenutosi a Sydney nel giugno 2017, che ha riunito dirigenti politici e aziendali ed esponenti del mondo accademico, dei media e della società civile,
– visto il Libro bianco sulla politica estera pubblicato dal governo australiano nel novembre 2017, che descrive le priorità e le sfide dell'Australia sul panorama esterno e sottolinea la cruciale importanza della cosiddetta regione indo-pacifica per l'Australia,
– visto che il Libro bianco sulla politica estera riconosce la centralità dei ruoli ricoperti da Stati Uniti e Cina nella regione indo-pacifica e nella politica estera australiana, segnalando al contempo l'importanza delle relazioni dell'Australia con l'Unione europea e i suoi Stati membri,
– vista la revisione del 2017 delle politiche sui cambiamenti climatici, pubblicata dal governo australiano nel dicembre 2017,
– visto il documento del governo australiano dal titolo "Australian climate change science: a national framework" ("Scienza dei cambiamenti climatici dell'Australia: un quadro nazionale"), pubblicato nel 2009,
– vista la sua risoluzione legislativa del 18 aprile 2018 sul progetto di decisione(9),
– visto l'articolo 99, paragrafo 2, del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A8-0119/2018),
A. considerando che l'Unione europea e l'Australia hanno concluso un accordo quadro il 7 agosto 2017; che il solido e stretto rapporto tra l'Australia e l'Unione europea e i suoi Stati membri ha profonde radici storiche ed è fondato su valori e principi comuni, quali il rispetto della democrazia, dei diritti umani, della parità di genere, dello Stato di diritto, ivi compreso il diritto internazionale, nonché della pace e della sicurezza; che i contatti interpersonali sono profondi e consolidati;
B. considerando che l'UE e l'Australia hanno festeggiato i 55 anni di cooperazione e di relazioni diplomatiche nel 2017; che tale rapporto ha riacquistato maggiore dinamismo nel corso degli ultimi anni; che tutti gli Stati membri intrattengono relazioni diplomatiche con l'Australia e che 25 di essi hanno ambasciate a Canberra;
C. considerando che il Libro bianco sulla politica estera del governo australiano dichiara che un'Unione europea forte rimane fondamentale per gli interessi australiani e diventerà un partner sempre più importante nella protezione e nella promozione di un ordine internazionale basato sulle norme; che il Libro bianco sottolinea la necessità di una stretta cooperazione con l'Unione europea e i suoi Stati membri in relazione a sfide quali il terrorismo, la proliferazione delle armi di distruzione di massa, lo sviluppo sostenibile e i diritti umani;
D. considerando che l'UE e l'Australia partecipano alla cooperazione e al dialogo con i paesi del Sud-Est asiatico, anche mediante l'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN), il Forum regionale dell'ASEAN (ARF), l'Asia-Europe Meeting (ASEM) e il vertice dell'Asia orientale (EAS); che l'Australia è membro fondatore del Forum delle isole del Pacifico ed è legata all'ASEAN da un partenariato strategico; che l'Australia ha ospitato un vertice speciale ASEAN-Australia il 17 e 18 marzo 2018;
E. considerando che l'UE, come attore globale, dovrebbe rafforzare ulteriormente la propria presenza in un'area vasta e dinamica come l'Asia-Pacifico, dove l'Australia è un partner naturale dell'UE nonché a sua volta un attore importante; che una regione Asia-Pacifico stabile, pacifica e regolamentata, che rispetti i principi e le norme dell'UE, è utile per la sicurezza e gli interessi della stessa Unione europea;
F. considerando che l'Unione europea e l'Australia sono strettamente allineate nelle questioni di politica estera, come quelle riguardanti l'Ucraina, la Russia, la Repubblica popolare democratica di Corea e il Medio Oriente;
G. considerando che l'Australia mantiene forti legami politici, di sicurezza e di difesa con gli Stati Uniti, che sono compatibili con il suo progressivo avvicinamento alla Cina con la quale mantiene un partenariato strategico globale;
H. considerando che nel 2016 l'Unione europea è stata il secondo partner commerciale dell'Australia – la sua seconda fonte di importazioni (19,3 %) e la terza destinazione delle esportazioni (10,3 %) – e che entrambe le parti mantengono una vasta gamma di interessi economici; che nel 2015 gli investimenti diretti esteri dell'UE in Australia sono stati pari a 117,7 miliardi di EUR e gli investimenti diretti dell'Australia nell'UE sono stati pari a 21,7 miliardi di EUR;
I. considerando che l'Australia è fermamente impegnata a favore del libero scambio e ha concluso ALS bilaterali con importanti paesi dell'Asia orientale (Cina, Giappone, Corea del Sud, Singapore, Malaysia e Thailandia, oltre all'accordo regionale con l'ASEAN) e con la Nuova Zelanda, il Cile, gli Stati Uniti e il Perù, nonché l'accordo PACER Plus con le isole del Pacifico;
J. considerando che il 23 gennaio 2018 l'Australia e altri 10 paesi lambiti dall'Oceano Pacifico hanno annunciato di aver raggiunto un'intesa in merito a un accordo commerciale transpacifico, il cosiddetto "Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership" (accordo globale e progressivo di Partenariato transpacifico – CPTPP), sottoscritto in Cile l'8 marzo 2018; che l'Australia sta attualmente negoziando un elevato numero di accordi commerciali, tra cui il "Regional Comprehensive Economic Partnership" (partenariato economico globale regionale), proposto in occasione di un vertice ASEAN del 2012;
K. considerando che l'Australia, un paese impegnato a favore della governance globale internazionale, è stato per cinque volte membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) ed è membro attivo del G20 fin dalla sua fondazione, avendone presieduto il vertice di Brisbane nel 2014 in una cooperazione molto positiva con l'UE; che l'Australia è stata recentemente eletta al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (UNHCR);
L. considerando che l'Australia si è unita alla coalizione internazionale contro il Daesh mediante il dispiegamento di truppe in Iraq e Siria; che in Afghanistan l'Australia è stato il primo paese non NATO in termini di apporto di truppe alla Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (ISAF);
M. considerando che l'Australia ha contribuito a numerose missioni di mantenimento della pace appoggiate dall'ONU in tre continenti, nonché in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone;
N. considerando che nel 2014 l'Australia ha contribuito per la prima volta a una missione di gestione della crisi condotta dall'UE, ossia EUCAP Nestor nel Corno d'Africa; che la marina australiana è impegnata in operazioni di lotta alla pirateria e al terrorismo sotto l'egida delle forze marittime congiunte nel Corno d'Africa e nell'Oceano Indiano occidentale;
O. considerando che i cittadini australiani, sia all'interno che all'esterno dei confini del loro paese, hanno subito numerosi attacchi terroristici di matrice islamica radicale; che sia l'UE che l'Australia partecipano alle attività antiterrorismo, ivi compresi le azioni di lotta all'estremismo violento, i tentativi di arrestare il finanziamento delle organizzazioni terroristiche e il coordinamento di progetti specifici di rafforzamento delle capacità;
P. considerando che il Centro di Giacarta per la cooperazione tra forze incaricate dell'applicazione della legge (Jakarta Centre for Law Enforcement Cooperation, JCLEC), un'iniziativa australiano-indonesiana, mira a rafforzare le competenze dei servizi di contrasto del Sud-Est asiatico nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata transnazionale e ha ricevuto anche finanziamenti dell'UE;
Q. considerando che nell'ottobre 2017 il governo australiano ha avviato la sua strategia internazionale di impegno informatico nell'ottica di affrontare questioni quali il commercio digitale, la criminalità informatica, la sicurezza internazionale e l'e-government;
R. considerando che l'Australia ha sostenuto le Filippine nella promozione della sicurezza e nella lotta al jihadismo;
S. considerando che l'UE e l'Australia discutono le questioni inerenti alla migrazione in occasione del dialogo annuale degli alti funzionari UE-Australia sulla migrazione, l'asilo e la diversità; che il Processo di Bali sulla tratta di esseri umani, sul traffico di persone e sulla relativa criminalità transnazionale è copresieduto dall'Australia;
T. considerando che l'Australia è caratterizzata da un reddito pro capite molto elevato e da una società aperta, democratica e multiculturale; che un cittadino australiano su quattro è nato all'estero e circa sette milioni di migranti permanenti, molti dei quali originari dell'Europa, si sono stabiliti in Australia dal 1945; che l'Australia si inserisce in un contesto geografico speciale, occupando una vasta area compresa tra l'Oceano Indiano e il Pacifico meridionale;
U. considerando che l'Australia e l'Unione europea ribadiscono nell'accordo quadro il rispettivo impegno a cooperare nell'ambito dei cambiamenti climatici; che la revisione del 2017 delle politiche sui cambiamenti climatici ha confermato l'impegno dell'Australia a contrastare tale minaccia;
V. considerando che l'Australia fa fronte a notevoli impatti ambientali ed economici derivanti dai cambiamenti climatici in numerosi settori, tra cui sicurezza dell'approvvigionamento idrico, agricoltura, comunità costiere e infrastrutture;
W. considerando che l'Australia, membro del comitato di aiuto allo sviluppo (DAC) dell'OCSE, è particolarmente impegnata a promuovere la buona governance e la crescita economica in Papua Nuova Guinea, Indonesia, Timor Leste e in altre isole del Pacifico e paesi dell'Asia, dove l'UE e i suoi Stati membri sono a loro volta importanti donatori;
X. considerando che il governo australiano sta investendo in programmi come il programma australiano in materia di scienza dei cambiamenti climatici e il programma di ricerca in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e di impatti degli stessi ai fini della gestione delle risorse naturali per aiutare i responsabili decisionali a comprendere e gestire i potenziali impatti dei cambiamenti climatici;
Y. considerando che l'Australia ha istituito un quadro nazionale e un gruppo di coordinamento ad alto livello per elaborare un piano per l'applicazione della scienza dei cambiamenti climatici, fornendo un approccio coordinato per affrontare la questione nelle comunità in tutto il paese;
Z. considerando che il 10 novembre 2016 l'Australia ha ratificato l'accordo di Parigi e l'emendamento di Doha del protocollo di Kyoto, rafforzando il suo impegno a favore dell'azione in materia di cambiamenti climatici, e ha elaborato una serie di politiche per ridurre le emissioni nazionali e sostenere l'azione a livello globale;
AA. considerando che il piano del governo australiano in materia di cambiamenti climatici comprende la riduzione delle emissioni del 5 % rispetto ai livelli del 2000 entro il 2020 e di una percentuale del 26-28 % rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030, nonché il raddoppiamento della capacità del paese in termini di energia rinnovabile entro il 2020;
AB. considerando che il governo australiano ha svolto un ruolo di primo piano nel sostegno ai servizi meteorologici nazionali del Pacifico e alle organizzazioni regionali per la realizzazione di sistemi di allerta rapida in materia di clima e condizioni meteorologiche;
1. accoglie con favore la conclusione del progetto di accordo quadro, che fornirà uno strumento giuridicamente vincolante teso ad accrescere e approfondire le relazioni bilaterali UE-Australia e a intensificare la cooperazione in settori quali la politica estera e le questioni di sicurezza, i diritti umani e lo Stato di diritto, lo sviluppo globale e l'aiuto umanitario, gli aspetti economici e commerciali, la giustizia, la ricerca e l'innovazione, l'istruzione e la cultura, l'agricoltura, gli affari marittimi e la pesca, nonché nel contrastare sfide globali quali i cambiamenti climatici, la migrazione, la salute pubblica, la lotta al terrorismo e alla proliferazione delle armi di distruzione di massa;
2. sottolinea che l'UE e l'Australia sono partner stabili e dalle vedute analoghe uniti da una profonda relazione bilaterale, condividono i valori e i principi della democrazia, del rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, mantengono rapporti politici ed economici sempre più forti e vantano legami solidi e dinamici a livello culturale, accademico e interpersonale;
3. pone in rilievo il valore speciale che ha sia per l'UE che per l'Australia, in quanto partner che condividono la stessa visione del mondo, cooperare a livello bilaterale e multilaterale a questioni di portata mondiale e regionale; sottolinea il vantaggio dell'azione congiunta UE-Australia in seno all'ONU e all'OMC, nonché a organismi come il G20, per salvaguardare e rafforzare un ordine mondiale cooperativo e basato sulle norme in un mondo complesso e in evoluzione che si trova di fronte a una grande incertezza;
4. accoglie con favore l'istituzione di un comitato misto a norma dell'accordo quadro al fine di promuovere un'efficace attuazione dell'accordo e di preservare una coerenza generale nelle relazioni UE-Australia;
5. sostiene l'imminente avvio dei negoziati per un accordo di libero scambio tra UE e Australia, che dovranno essere condotti in uno spirito di reciprocità, trasparenza, responsabilità e di mutuo vantaggio prendendo al contempo in considerazione la sensibilità di taluni prodotti, come quelli agricoli, a causa del fatto che l'Australia è un importante esportatore di prodotti agricoli; incoraggia entrambi i partner a mantenere un elevato livello di ambizione nel settore dei servizi; sottolinea che nell'ambito dei negoziati l'UE dovrebbe tenere conto delle esigenze e delle richieste delle PMI senza indebolire le norme ambientali, sociali e del lavoro; segnala la tempestività dell'avvio di tali negoziati, dato che l'Australia ha già concluso numerosi accordi di libero scambio con importanti paesi dell'Asia orientale e del Pacifico ed è in procinto di concludere simili accordi con altri paesi di rilievo;
6. sottolinea la partecipazione attiva dell'Australia ai programmi dell'UE di cooperazione nell'ambito dell'istruzione superiore mediante il programma bilaterale UE-Australia per l'istruzione e accoglie con favore il fatto che dal 2015 le università australiane possano concludere accordi di mobilità Erasmus+; osserva che tale cooperazione dovrebbe essere rafforzata ulteriormente per promuovere vantaggi reciproci per studenti e ricercatori e consentire loro di acquisire competenze multiculturali e innovative;
7. ricorda che l'UE e l'Australia sono partner importanti nella cooperazione nel settore della ricerca e dell'innovazione, nell'ottica di contribuire allo sviluppo economico sostenibile e quale mezzo per sviluppare una società basata sulla conoscenza;
8. elogia l'Australia per il suo appoggio e per aver allineato il proprio regime sanzionatorio a quello dell'Unione europea in seguito all'illegittima annessione della Crimea alla Russia e agli interventi militari di quest'ultima nell'Ucraina orientale;
9. accoglie con favore il sostegno dell'Australia a sanzioni internazionali mirate nei confronti di persone ed entità responsabili di aggressione militare, terrorismo e violazioni dei diritti umani, anche in risposta all'aggressione russa in Ucraina e nella Crimea occupata;
10. elogia l'Ufficio delle valutazioni nazionali dell'Australia per il suo sostegno nel fornire un'analisi internazionale, politica, strategica ed economica e la sua collaborazione con i partner internazionali per garantire risposte a questioni di interesse comune;
11. riconosce il ruolo cruciale dell'Australia nella comunità di intelligence "Five Eyes" e il suo sostegno alla sicurezza sia degli Stati membri dell'UE sia dei partner transatlantici; elogia l'accordo operativo dell'Australia con Europol ed evidenzia il potenziale per un'ulteriore espansione della condivisione di intelligence e della cooperazione operativa con il governo australiano;
12. riconosce il ruolo dell'Australia nel copatrocinare nel 2014 le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla condanna dell'abbattimento del volo MH17 e sull'eliminazione dell'arsenale chimico siriano; elogia il suo apporto fondamentale in seno al Consiglio di sicurezza, volto a migliorare la situazione umanitaria in Siria, a gestire la transizione relativa alla sicurezza in Afghanistan e ad affrontare la situazione dei diritti umani nella Repubblica popolare democratica di Corea;
13. accoglie con favore il forte impegno di entrambe le parti nel cooperare alla lotta contro il terrorismo, come sancito dall'accordo quadro; sottolinea l'importanza di una cooperazione bilaterale sempre più stretta in relazione allo scambio di informazioni sui combattenti stranieri e sul relativo rimpatrio; esorta entrambe le parti a continuare a garantire un'attuazione efficace dei quattro pilastri della strategia antiterrorismo delle Nazioni Unite; elogia il ruolo dell'Australia nella coalizione internazionale contro il Daesh e i suoi notevoli sforzi nella lotta al terrorismo internazionale nel Sud-Est asiatico;
14. pone l'accento sule iniziative internazionali dell'Australia in materia di ciberspazio ed elogia il fatto che, conformemente all'accordo quadro, entrambi i partner coopereranno su questioni legate alla sicurezza informatica, compresa la lotta contro la criminalità informatica;
15. chiede di adoperarsi per rafforzare la cooperazione antiterrorismo tramite esercitazioni comuni tra le squadre di pronto intervento degli Stati membri e le agenzie dell'UE come Europol e il centro europeo antiterrorismo (ECTC), da un lato, ed elementi fondamentali dell'architettura australiana di sicurezza nazionale quali l'Organizzazione australiana di intelligence e sicurezza (ASIO), le forze di difesa australiane (ADF) e la polizia federale australiana, dall'altro;
16. accoglie con favore l'impegno di UE e Australia, a norma dell'accordo quadro, a favore dell'intensificazione del dialogo e della cooperazione in materia di migrazione e asilo; sottolinea che l'elevato livello di mobilità globale alimenta il bisogno di un approccio olistico e multilaterale fondato sulla cooperazione internazionale e su responsabilità condivise; accoglie con favore il fatto che entrambe le parti contribuiscano in maniera proattiva ai negoziati in corso relativi al patto mondiale delle Nazioni Unite per una migrazione sicura, ordinata e regolare e al patto mondiale sui rifugiati;
17. evidenzia l'importanza dei quadri di cooperazione regionale – quale il Processo di Bali – con i paesi di origine, transito e destinazione al fine di salvare vite, smantellare le reti di trafficanti e gestire la migrazione e i flussi di rifugiati; accoglie con favore il grande impegno dell'Australia a favore dell'UNHCR ai fini del reinsediamento dei rifugiati e dell'aumento dei suoi finanziamenti umanitari globali; invita l'Australia a continuare a contribuire alla ricerca di una soluzione positiva alla situazione dei richiedenti asilo e dei migranti trattenuti in Papua Nuova Guinea e a Nauru;
18. accoglie con favore l'impegno di entrambe le parti a sostenere la tutela e la promozione dei diritti umani, dei principi democratici e dello Stato di diritto, anche nei consessi multilaterali e con parti terze, come previsto dall'accordo quadro; si compiace dell'elezione dell'Australia al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite per il periodo 2018-2020; pone in rilievo l'avvio da parte dell'Australia nel 2008 della strategia intesa a colmare il divario in merito alla questione dello svantaggio dei popoli indigeni, come ad esempio il divario in termini di aspettativa di vita e altre disuguaglianze; sottolinea che tale strategia gode del sostegno bipartisan e che il primo ministro presenta al parlamento australiano una relazione annuale sullo stato di avanzamento; evidenzia che il governo australiano collabora con gli stati e i territori nonché con gli aborigeni e gli abitanti indigeni delle isole dello stretto di Torres al fine di rinnovare la strategia intesa a colmare il divario;
19. ribadisce che la lotta ai cambiamenti climatici necessita del sostegno dell'intera comunità internazionale; accoglie con favore la ratifica, da parte dell'Australia, dell'accordo di Parigi e l'impegno assunto a norma dell'accordo quadro di rafforzare la cooperazione e gli sforzi in materia di politica estera al fine di contrastare i cambiamenti climatici; prende atto dell'obiettivo dell'Australia di ridurre entro il 2030 le emissioni di una percentuale compresa tra il 26 e il 28 % rispetto ai livelli del 2005, obiettivo che è stato confermato nella revisione del 2017 delle politiche in materia di cambiamenti climatici; sottolinea che tale revisione ribadisce l'impegno ad assistere altri paesi mediante iniziative bilaterali e multilaterali; accoglie con favore gli attuali sforzi dell'Australia tesi a fornire sostegno finanziario mediante programmi di aiuto alla regione del Pacifico e ai paesi vulnerabili in via di sviluppo, onde consentire loro di potenziare le loro economie in modo sostenibile e ridurre le emissioni, oltre a sostenerli nell'adeguamento ai cambiamenti climatici; pone l'accento sulla copresidenza da parte dell'Australia nonché sul suo finanziamento del Fondo verde per il clima;
20. ricorda che l'Australia, l'UE e i suoi Stati membri sono attori importanti della cooperazione allo sviluppo e dell'aiuto umanitario nella regione del Pacifico; sottolinea che entrambe le parti concentrano la propria cooperazione in ambiti quali la crescita economica, la buona governance e la resilienza ambientale;
21. ribadisce la sua preoccupazione in merito alle tensioni nel Mar cinese meridionale; invita entrambe le parti a continuare a promuovere la stabilità e la libertà di navigazione in questa via navigabile di importanza internazionale; elogia la posizione assunta dall'Australia a favore di una risoluzione pacifica delle controversie fondata sul diritto internazionale;
22. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Servizio europeo per l'azione esterna, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e al parlamento dell'Australia.