Interrogazione parlamentare - E-0757/2005Interrogazione parlamentare
E-0757/2005

Accertamento della possibilità di esercitare le funzioni di controllo a garanzia dei cittadini da parte della Banca d'Italia

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0757/05
di Luca Romagnoli (NI)
alla Commissione

Considerato che al titolo XIV (Protezione dei consumatori) del Trattato istitutivo della Comunità Europea, l'Art. 153.1 recita: «Al fine di promuovere gli interessi dei consumatori e di assicurare un livello elevato di protezione dei consumatori, la Comunità contribuisce a tutelare la salute, la sicurezza e gli interessi economici dei consumatori nonché a promuovere il loro diritto all'informazione, all'educazione e all'organizzazione per la salvaguardia dei propri interessi».

Considerato che i recenti crack finanziari (Parmalat, Cirio, Bond Argentina, Bipop) che hanno travolto i risparmiatori italiani e non solo.

Considerata l'implicazione di alcuni Istituti di credito nella spregiudicata raccolta del risparmio e seguente politica speculativa ad alto rischio senza la necessaria e trasparente informazione agli investitori/consumatori.

Considerato che il maggior organo di controllo verso le attività esercitate dagli stessi istituti di credito è rappresentato dalla Banca d'Italia.

Considerato che la Banca d'Italia non è un istituto pubblico, ma una società privata, (Bankitalia s.p.a)., le cui quote azionarie sono detenute da gruppi bancari ed assicurativi e che tra questi figurano quelli coinvolti nelle suddette operazioni.

Potrebbe la Commissione chiarire come sia possibile il fatto che chi deve svolgere il ruolo di «controllore» (Bankitalia s.p.a.), sia a sua volta «controllato» dai suoi azionisti, gli istituti di credito sopra menzionati?

GU C 299 del 08/12/2006