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Interrogazione parlamentare - P-010621/2012Interrogazione parlamentare
P-010621/2012

Deposito illegale di ingenti quantità di rifiuti di amianto sopra una falda acquifera in una discarica a Paese (Treviso), in violazione delle direttive relative alle discariche e alla protezione delle acque

Interrogazione con richiesta di risposta scritta P-010621-12
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Andrea Zanoni (ALDE)

A Paese, comune di circa 22 000 abitanti in provincia di Treviso, si trova una ex cava dalla quale, nel corso degli anni, sono stati estratti oltre 1 100 000 m3 cubi di ghiaia, e nella quale è stata successivamente autorizzata una discarica per rifiuti inerti di proprietà della ditta Terra S.r.l., appartenente al gruppo Mosole. In questa discarica sono state depositate circa 80 000 tonnellate di rifiuti di amianto a seguito di un'autorizzazione rilasciata dalla provincia di Treviso, dichiarata successivamente illegittima dal Consiglio di Stato[1] per la violazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti e della direttiva 337/85/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, valutazione che non è mai stata eseguita per tale discarica.

Nonostante una richiesta di bonifica presentata dall'allora sindaco di Paese, Valerio Mardegan, il 3 aprile 2008 alla provincia di Treviso, i rifiuti cancerogeni non sono stati ancora asportati e al momento sono depositati a pochissimi metri dal livello della falda acquifera dalla quale, a valle, attingono acqua centinaia di pozzi della rete idrica consortile locale, che alimenta di acqua potabile le abitazioni di decine di migliaia di cittadini delle province di Treviso e di Venezia.

In data 17 maggio 2012 la ditta titolare della discarica ha presentato ufficialmente al pubblico un progetto di riclassificazione della discarica da rifiuti inerti a rifiuti speciali, allo scopo di depositare nella stessa ulteriori 460 000 m3 di rifiuti contenenti amianto.

In tale progetto tuttavia non era ancora prevista la bonifica delle 80 000 tonnellate di rifiuti di amianto già presenti, depositate illegalmente e potenziali fonte di inquinamento della sottostante falda acquifera e dell'atmosfera.

Contro la realizzazione di questo progetto le ONG «Paeseambiente» e «Legambiente Trevignano» hanno presentato una petizione al Parlamento europeo (che ad oggi, in pochi mesi, ha raccolto le firme di ben 7 500 cittadini) e una denuncia alla Commissione.

Alla luce di quanto esposto, la Commissione non ritiene che le autorità competenti debbano procedere al più presto alla bonifica dell'amianto smaltito illegalmente nella discarica di Paese, conformemente alla normativa comunitaria relativa alle discariche di rifiuti e alla tutela delle acque? In caso affermativo, quali azioni intende intraprendere?

GU C 317 E del 31/10/2013