CONSIGLIO EUROPEO
riunione del 9-10 dicembre 1994 a Essen
CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA

Top of page

Introduzione

L'Unione europea è entrata in una nuova fase, caratterizzata da vari cambiamenti significativi: il Parlamento europeo, le cui competenze sono state ampliate dal trattato di Maastricht, si è recentemente costituito a seguito delle quarte elezioni dirette a suffragio universale, nel giugno 1994. Tra breve la nuova Commissione europea riprenderà i suoi lavori. Il 1· gennaio 1995 avrà luogo l'adesione dei nuovi Stati membri, ossia Austria, Finlandia e Svezia, cui il Consiglio europeo porge un caloroso benvenuto. Con le loro esperienze e tradizioni i nuovi membri rappresentano un arricchimento per l'Unione. Il Consiglio europeo confida che siano creati tempestivamente tutti i presupposti ancora mancanti affinché le adesioni divengano effettive entro il termine previsto.

Le nostre economie, dopo la fine della recessione mondiale, si sono rimesse in moto. Gli sforzi per migliorare la competitività e la situazione occupazionale, per ridurre i disavanzi pubblici e organizzare in modo più efficiente il settore pubblico devono essere proseguiti con risolutezza. Al fine di conferire un ulteriore impulso alla ripresa economica, è urgente che anche nell'Unione europea entro la fine dell'anno siano ratificati i risultati dell'Uruguay Round del GATT e adottate le necessarie misure interne per il loro recepimento, compreso lo strumento politico commerciale, affinché essi possano entrare in vigore il 1· gennaio 1995, come previsto. In questo contesto il Consiglio europeo conferma di appoggiare la candidatura europea per il posto di Direttore Generale dell'Organizzazione internazionale del commercio e prende nota che anche i paesi in via di sviluppo appoggiano questa candidatura.

Il Consiglio europeo di Essen è l'ultimo vertice a cui partecipa Jacques Delors come Presidente della Commissione europea. Al suo nome sono legati i dieci anni di maggiori risultati dell'unificazione europea. L'atto unico europeo è dovuto innanzitutto alla sua iniziativa. Egli ha aiutato la Comunità a realizzare l'ambizioso obiettivo del completamento del mercato interno (Europa '92) e contribuito così in modo decisivo a superare la fase di ristagno dell'inizio degli anni 80 e a conferire un nuovo dinamismo al processo di integrazione. Il secondo grande merito per il quale dobbiamo vivamente ringraziare Jacques Delors è l'Unione economica e monetaria per la quale ha promosso i lavori preparatori decisivi. Per questa sua azione e per i traguardi impegnativi che ha additato, i Capi di Stato e di governo riuniti in sede di Consiglio europeo tengono ad esprimergli un caloroso ringraziamento e vivo apprezzamento. La sua azione per l'Europa non sarà mai dimenticata. Jacques Delors si è reso altamente meritorio per il suo contributo all'unificazione europea.

Con lo sguardo rivolto al cammino d'importanza storica compiuto dalla Comunità sin dai suoi esordi, l'Unione deve oggi dimostrare di saper anche forgiare l'avvenire tenendo presenti gli interessi politici ed economici dei cittadini.

Dovrà cimentarsi con tutta una serie di nuove sfide: sul versante politico si profila la conferenza del 1996 dedicata al riesame del Trattato sull'Unione e al futuro allargamento; sul versante economico si tratterà di realizzare l'Unione economica e monetaria e di contribuire alla soluzione dei problemi occupazionali; sul fronte tecnologico l'Unione dovrà padroneggiare gli sviluppi della società dell'informazione e, infine, organizzare la sicurezza esterna ed interna. Esistono importanti presupposti: i nuovi strumenti forniti dal trattato di Maastricht, il maggior peso acquisito con l'adesione di nuovi paesi e i mezzi di bilancio all'altezza di tali obiettivi grazie alla nuova decisione sulle risorse proprie.

I partecipanti al Consiglio europeo hanno avuto uno scambio di vedute con il Presidente del Parlamento europeo, sig. Klaus Hänsch, sui temi essenziali del vertice.

I partecipanti al Consiglio europeo hanno incontrato i Capi di stato o di governo e i Ministri degli esteri dei paesi dell'Europa centrale e orientale già legati all'Unione europea da accordi europei e hanno avuto con loro uno scambio di opinioni in merito alla strategia per il ravvicinamento di tali Stati all'Unione europea.

Su tale sfondo i Capi di stato o di governo hanno esaminato i principali temi di attualità e definito una serie di linee guida per misure a breve e medio termine nei seguenti quattro settori prioritari:

  • proseguimento e ampliamento della strategia del Libro bianco, per consolidare la crescita, migliorare la competitività dell'economia europea nonché la qualità dell'ambiente nell'Unione europea e, considerato che la disoccupazione permane a livelli insopportabilmente elevati, creare più posti di lavoro;
  • garanzia di una stabilità e di una pace durature nel continente europeo e nelle regioni confinanti, mentre viene preparata la futura adesione dei paesi associati dell'Europa centrale e orientale e parallelamente vengono approfondite le relazioni privilegiate tra l'Unione e gli altri paesi vicini, in particolare i paesi mediterranei;
  • rafforzamento dell'attività dell'Unione per quanto riguarda la sicurezza interna, fornendo alla cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni i mezzi giuridici e operativi necessari, in particolare mediante la conclusione della convenzione EUROPOL sotto la Presidenza francese;
  • consolidamento della legittimità democratica dell'Unione e coerente rispetto del principio di sussidiarietà, nonché sviluppo dei diversi aspetti della cittadinanza dell'Unione, affinché il modo di operare delle istituzioni sia più trasparente e i vantaggi di appartenere all'Unione siano più facilmente individuabili per l'opinione pubblica, e così l'Unione sia maggiormente accettata dai cittadini.

Top of page

Questioni economiche

Top of page

1. Miglioramento della situazione occupazionale

La lotta alla disoccupazione e la parità di opportunità tra uomini e donne rimarranno anche in futuro i compiti principali dell'Unione europea e degli Stati membri. L'attuale ripresa della congiuntura facilita l'adempimento di tali compiti. La ripresa non può tuttavia risolvere da sola i problemi occupazionali europei. É pertanto necessario adoprarsi ulteriormente per risolvere i problemi strutturali. Al riguardo, il dialogo fra le parti sociali e gli ambienti politici riveste un ruolo importante; in tale contesto ciascuna parte deve assumersi pienamente le proprie responsabilità.

Le misure da adottare dovrebbero comprendere i cinque settori chiave seguenti:

1) miglioramento delle possibilità occupazionali grazie all'incentivazione degli investimenti nel settore della formazione professionale. Al riguardo la qualificazione professionale, in particolare dei giovani, riveste una funzione chiave. Il maggior numero possibile di persone deve beneficiare di una formazione professionale e di una formazione permanente che permettano loro di adeguarsi, grazie ad un aggiornamento costante, ai cambiamenti causati dal progresso tecnologico, al fine di ridurre il rischio di perdita del posto di lavoro;

2) incremento dei benefici della crescita in termini di occupazione, in particolare mediante:

  • una organizzazione del lavoro più flessibile, che risponda sia ai desideri dei lavoratori che alle esigenze di competitività;
  • una politica salariale che favorisca gli investimenti atti a creare posti di lavoro e tenga presente la necessità, nella situazione attuale, di concludere contratti salariali moderati, con aumenti inferiori al tasso di crescita della produttività;
  • infine, la promozione di iniziative, in particolare a livello regionale e locale che permettano la creazione di posti di lavoro rispondenti a nuove esigenze, per esempio nel settore dell'ambiente e dei servizi sociali;

3) riduzione dei costi accessori del lavoro tale da riflettersi sensibilmente sulle decisioni relative all'assunzione di lavoratori, in particolare di lavoratori non qualificati. Il problema dei costi accessori del lavoro può essere risolto soltanto mediante un impegno congiunto degli imprenditori, dei sindacati e degli ambienti politici;

4) rafforzamento dell'efficacia della politica occupazionale: la sua efficacia deve essere accresciuta evitando pratiche che abbiano ripercussioni negative sulla volontà di inserimento professionale e passando da una politica passiva a una politica attiva per quanto concerne il mercato del lavoro. Il desiderio del singolo di cercare costantemente un'occupazione sul normale mercato del lavoro deve essere mantenuto vivo. Ciò va preso in considerazione in particolare nell'elaborazione di misure di sostegno al reddito.

La necessità e l'efficacia degli strumenti della politica occupazionale devono essere verificate periodicamente;

5) rafforzamento delle misure a favore dei gruppi particolarmente colpiti dalla disoccupazione: per i giovani, in particolare i giovani che hanno concluso la scuola dell'obbligo e che non hanno praticamente alcuna qualificazione, si devono compiere sforzi particolari, offrendo loro un'occupazione o un corso di formazione professionale.

La lotta alla disoccupazione di lunga durata deve costituire una priorità della politica occupazionale. Al riguardo sono necessarie misure differenziate in materia di politica occupazionale secondo i diversi gruppi e le diverse esigenze dei disoccupati di lunga durata.

Particolare attenzione va rivolta anche alla difficile situazione delle donne disoccupate e dei lavoratori più anziani.

Il Consiglio europeo invita gli Stati membri a tradurre in atto queste raccomandazioni nelle loro politiche nazionali, nell'ambito di un programma pluriennale, tenendo conto delle particolarità della loro situazione economica e sociale. Invita i Consigli (Questioni sociali e occupazionali) e (Problemi economici e finanziari) e la Commissione a seguire con attenzione gli sviluppi nel settore dell'occupazione, a verificare le corrispondenti politiche degli Stati membri e a riferire al Consiglio europeo annualmente, per la prima volta nel dicembre 1995, in merito a ulteriori progressi sul mercato del lavoro.

Sulla scorta delle prime relazioni saranno verificati, da un lato, gli effetti dei sistemi fiscali e di sostegno sulle offerte di lavoro e sulla volontà di inserimento professionale e, dall'altro, i nessi esistenti tra crescita economica e ambiente, nonché le conseguenze che ne risultano per la politica economica.

Il Consiglio europeo ha preso altresì atto delle esperienze compiute da Danimarca, Irlanda e Portogallo nello sviluppo di un quadro a livello nazionale, nonché di strutture e procedure a livello locale, intese a sostenere un progetto integrato di sviluppo sul piano locale.

Top of page

2. Unione economica e monetaria - Capisaldi della politica economica

L'Unione europea è entrata da appena un anno nella seconda fase dell'Unione economica e monetaria. I nuovi strumenti del trattato per rafforzare la convergenza delle nostre economie sono coerentemente utilizzati per dare un energico impulso al processo di unificazione europea anche nei settori economico e monetario. Le nuove procedure hanno aumentato negli Stati membri la sensibilità per una durevole politica di stabilità e una rigorosa disciplina di bilancio. Già nella seconda fase il trattato esercita la sua funzione stabilizzatrice. Il compito di questa fase - preparare l'Unione economica e monetaria nel rispetto della stabilità - viene ora assolto.

Dopo il Consiglio europeo di Corfù si sono ottenuti significativi risultati nel senso di una convergenza affidabile. Considerevoli progressi sono stati compiuti in materia di stabilità dei prezzi e dei cambi. Anche i disavanzi pubblici sono in via di diminuzione nella maggior parte degli Stati membri. Il processo di crescita nella Comunità ne ha acquistato rinnovato dinamismo. Occorre sfruttare questi sviluppi per migliorare ulteriormente la convergenza quale irrinunciabile presupposto alla transizione verso la fase finale dell'Unione economica e monetaria. A tale proposito è indispensabile una rigorosa interpretazione dei criteri di convergenza ai sensi del trattato di Maastricht, al fine di creare basi affidabili per un'Unione economica e monetaria senza intoppi.

Si impone anzitutto la realizzazione degli obiettivi di consolidamento annunciati nei programmi di convergenza nazionali. Si devono in primo luogo nettamente ridurre i disavanzi strutturali, onde evitare un ulteriore aumento della situazione debitoria. La politica monetaria deve tempestivamente evitare nuovi sviluppi inflattivi. Nei paesi con un tasso di inflazione ancora elevato si devono accrescere gli sforzi nella via della stabilizzazione.

Il Consiglio europeo approva la relazione del Consiglio ECOFIN sull'attuazione degli indirizzi di massima della politica economica che hanno contribuito a un'evoluzione più favorevole dell'economia.

Top of page

3. Imposta sull'energia/CO2

Il Consiglio europeo ha preso atto dell'intenzione della Commissione di presentare orientamenti che permettano a ciascuno Stato membro, se lo desidera, di applicare un'imposta sull'energia/CO2 in base a parametri comuni. Il Consiglio ECOFIN è pertanto incaricato di elaborare parametri adeguati.

Top of page

4. Reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell'energia e dell'ambiente

Il Consiglio europeo si compiace della relazione del Gruppo dei rappresentanti personali. Esso constata che gli undici progetti approvati a Corfù e i tre nuovi progetti concernenti gli Stati membri nordici e l'Irlanda sono già o saranno tra poco avviati. L'elenco dei progetti prioritari nei settori dei trasporti e dell'energia figura nell'ALLEGATO I. Peraltro il Consiglio europeo condivide le raccomandazioni principali esposte nella relazione del Gruppo CHRISTOPHERSEN (ALLEGATO II).

Il Consiglio europeo si compiace dei progressi compiuti nella selezione di importanti progetti transfrontalieri, segnatamente con i paesi dell'Europa centrale e orientale e nella regione mediterranea. Esso sottolinea l'importanza di sistemi di gestione del traffico, specialmente nel settore dei trasporti aerei.

Il Consiglio europeo si compiace della creazione, presso la Banca europea per gli investimenti, di uno speciale sportello per il finanziamento di reti transeuropee, come indicato nell'ALLEGATO III delle presenti conclusioni. Gli Stati membri, la Commissione e la Banca europea per gli investimenti continueranno a seguire i progressi compiuti nel finanziamento di progetti prioritari. Esso condivide l'idea del Gruppo che si debbano esaminare le esigenze di finanziamento di ogni singolo progetto.

Il Consiglio europeo si compiace dell'avvio, a decorrere dal 1995, dei progetti prioritari di infrastrutture dei trasporti, in particolare nel settore delle ferrovie.

Il Consiglio europeo invita il Consiglio (ECOFIN) a prendere, su proposta della Commissione, le decisioni necessarie per completare i mezzi finanziari attualmente disponibili per le reti transeuropee.

Il Consiglio europeo sottolinea quanto costatato dal Gruppo, ossia che gli ostacoli sono essenzialmente di carattere giuridico e amministrativo, e invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare le misure appropriate per la loro eliminazione.

Il Consiglio europeo invita il Parlamento europeo e il Consiglio a adottare le decisioni necessarie sugli orientamenti per trasporti e energia, in modo da creare un quadro durevole per l'attività dell'Unione in questo campo.

Top of page

5. Società dell'informazione

Il Consiglio europeo rileva che il piano d'azione della Commissione "La via europea verso la società dell'informazione" e le conclusioni dei Ministri dell'industria e delle telecomunicazioni hanno tracciato la strada per la costruzione di una società dell'informazione. A giudizio del Consiglio europeo, la decisione di principio a favore della liberalizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione per il 1· gennaio 1998 rappresenta un passo decisivo verso la creazione di infrastrutture dell'informazione orientate all'avvenire. Al riguardo pone l'accento sull'importanza che rivestono nuovi servizi e contenuti dell'informazione e sul ruolo del settore audiovisivo nella sua dimensione culturale.

In questo contesto il Consiglio europeo invita la Commissione a elaborare prima del prossimo Consiglio europeo proposte per l'esame della direttiva "Televisione senza frontiere" e per un nuovo programma MEDIA.

Il Consiglio europeo sottolinea la funzione del settore privato per la creazione e il finanziamento di infrastrutture dell'informazione. Invita gli Stati membri a creare un ambiente adatto a siffatte iniziative. La collaborazione internazionale deve venire ulteriormente rafforzata, specialmente per quanto riguarda l'Europa centrale e orientale e il bacino mediterraneo. Il Consiglio europeo invita la Commissione a presentargli proposte in materia.

Il Consiglio europeo chiede ai Ministri dell'industria e delle telecomunicazioni di accompagnare in modo coordinato le ulteriori misure. Esso invita il Consiglio a creare celermente il necessario contesto normativo in settori quali la protezione dei dati e la protezione della proprietà intellettuale.

Il Consiglio europeo accoglie con favore la conferenza dei Ministri del G7 sulla società globale dell'informazione che avrà luogo a Bruxelles nel febbraio 1995.

Top of page

6. Mercato interno e competitività

Il Consiglio europeo, tenuto conto della relazione della Commissione, pone in evidenza l'importanza del mercato interno. Adesso è necessario provvedere a un'applicazione uniforme e effettiva delle normative del mercato interno.

Il Consiglio europeo intende rivolgere anche in futuro particolare attenzione alle questioni relative alla competitività dell'economia europea, come indicato nel documento della Commissione. In tale contesto esso accoglie favorevolmente la volontà della Commissione di istituire un gruppo ad alto livello che si occupi di tali questioni e presenti relazioni in materia.

Il Consiglio europeo prende inoltre atto dell'avvio, presso la Commissione, dei lavori del gruppo ad alto livello sulla semplificazione legislativa e amministrativa (gruppo per la deregolamentazione). Sottolinea la necessità di esaminare le normative comunitarie e quelle dei singoli Stati per evitare un eccesso di regolamentazione. Esso chiede al gruppo di presentare una relazione entro il giugno 1995.

Il Consiglio europeo si compiace della risoluzione del Consiglio del 10 ottobre 1994 che mira in particolare a liberare da intralci giuridici e burocratici le piccole e medie imprese.

Il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione a proseguire i lavori sulle norme giuridiche nel settore della biotecnologia. I risultati devono tenere pienamente conto della necessità della protezione della salute e dell'ambiente, nonché della competitività dell'industria europea.

Top of page

7. Pesca - Integrazione della Spagna e del Portogallo nella politica comune

Il Consiglio europeo invita il Consiglio a adottare entro la fine dell'anno, tenendo pienamente conto della dichiarazione sulla pesca approvata nei negoziati di adesione e dell'"acquis" comunitario in fatto di pesca, misure comunitarie non burocratiche per tutti i pescherecci della Comunità e fissare così, tenendo peraltro conto della necessità di non accrescere lo sforzo di pesca, le condizioni di accesso alle zone e risorse per le quali esistono, in conformità degli Atti di adesione della Spagna e del Portogallo, disposizioni particolari.

Top of page

8. Irlanda del Nord

Il Consiglio europeo ha accolto con soddisfazione le relazioni dei Primi Ministri del Regno Unito e dell'Irlanda sui progressi compiuti nel processo di pace.

È con grande soddisfazione che il Consiglio europeo prende atto degli ultimi sviluppi, storicamente importanti, nell'Irlanda del Nord e ribadisce la necessità di rendere irreversibile il processo di pace. Esso riafferma l'impegno dell'Unione europea di appoggiare quest'occasione unica di riconciliazione e di ripresa economica.

Il Consiglio europeo si è detto in linea di massima d'accordo su un programma pluriennale e sullo stanziamento di un importo supplementare di 300 milioni di ecu per sostenere i seguenti settori: risanamento urbano, bonifica del territorio, occupazione, sviluppo transfrontaliero, integrazione sociale e promozione degli investimenti.

Il programma si applica all'Irlanda del Nord e alle zone di frontiera con la Repubblica irlandese; esso mette a disposizione mezzi supplementari, ha come scopo principale la riconciliazione e giova in modo giusto e equilibrato ad entrambe le comunità, ponendo soprattutto l'accento sulle zone e sui gruppi più bisognosi della popolazione.

Il Consiglio europeo ha preso atto dell'impegno assunto dai Governi del Regno Unito e della Repubblica irlandese per riorientare i programmi comunitari esistenti nel quadro dei piani attuali, in modo che tengano conto delle nuove esigenze e opportunità offerte dal processo di pace.

Top of page

Sussidiarietà

Il Consiglio europeo ha preso conoscenza della prima relazione annuale della Commissione sull'applicazione del principio di sussidiarietà. Il Consiglio europeo si compiace che la Commissione intenda procedere celermente all'attuazione del suo programma del 1993 per la revisione del diritto comunitario già in vigore. Invita la Commissione a presentare celermente e - al più tardi - entro il giugno 1995, le proposte ancora necessarie. Invita il Consiglio a esaminare sollecitamente e in maniera costruttiva le proposte della Commissione.

Il Consiglio europeo ribadisce la grande importanza del principio di sussidiarietà quale principio guida dell'Unione, come definito nelle conclusioni del Consiglio europeo di Edimburgo. Esso invita tutti gli organi della Comunità ad applicare il principio della sussidiarietà conformemente a tali conclusioni. In proposito il Consiglio europeo sottolinea che l'applicazione amministrativa del diritto comunitario dovrà continuare a competere essenzialmente agli Stati membri, ferme restando le competenze di supervisione e controllo della Commissione.

Top of page

Relazioni esterne dell'Unione europea

L'Unione europea contribuisce in modo essenziale al superamento del retaggio delle passate divisioni e alla promozione di pace, sicurezza e stabilità in Europa e nelle vicine regioni. Dopo l'allargamento a quindici Stati membri in data 1· gennaio 1995, l'Unione sarà impegnata in un programma volto a preparare all'adesione tutti i paesi europei con i quali ha concluso accordi europei. L'Unione europea, riconoscendo la necessità di un equilibrio nelle relazioni con tutti i suoi vicini, sta altresì elaborando un programma volto a istituire un partenariato euromediterraneo per promuovere pace, stabilità, prosperità e cooperazione nel Mediterraneo. L'Unione continuerà a cooperare con i paesi dello Spazio economico europeo nonché con la Svizzera, cercando di sviluppare più stretti vincoli di cooperazione politica e economica.

Il Consiglio europeo sottolinea l'importanza delle relazioni transatlantiche dell'Unione europea con gli Stati Uniti e il Canada sulla base delle dichiarazioni transatlantiche del novembre 1990. Esso si compiace della decisione, presa di comune accordo in occasione dei vertici Unione Europea/Canada del 6 luglio 1994 a Bonn e Unione europea/Stati Uniti del 12 luglio 1994 a Berlino, di approfondire ulteriormente le relazioni. Esso approva e prende atto dell'istituzione di gruppi di studio ad hoc da parte del vertice Unione europea/Stati Uniti e si attende che in occasione del prossimo vertice vengano presentate proposte di tali gruppi per una più stretta collaborazione.

Lo sviluppo delle relazioni dell'Unione europea con la Russia è un elemento essenziale per il mantenimento della pace, della sicurezza e della stabilità in Europa. Il Consiglio europeo aspira a una sollecita ratifica dell'accordo di partenariato e cooperazione e è determinato a sfruttarne appieno le possibilità. Esso esprime il voto di un dialogo e d'un partenariato durevole e costruttivo con la Russia su questioni di carattere politico e economico.

Il Consiglio europeo si compiace della firma, in data 18 luglio 1994, dell'accordo di partenariato e cooperazione con l'Ucraina, come pure dell'adozione di una posizione comune che definisce gli obiettivi e le priorità nei confronti di tale paese. Il Consiglio europeo si compiace per le riforme economiche intraprese in Ucraina, il programma di adeguamento concordato con l'FMI e la decisione politica di principio del Consiglio (Economia e finanza) del 5 dicembre 1994 per la concessione di un contributo comunitario alla bilancia dei pagamenti, che dovrebbe essere ora rapidamente attuata. Il Consiglio europeo incoraggia l'Ucraina a proseguire alacremente le riforme avviate e confida in una costruttiva cooperazione per attuare il piano di azione concordato a Corfù finalizzato alla rapida chiusura dell'impianto di Cernobyl. L'Unione europea continuerà a appoggiare la riforma democratica e economica in Ucraina. L'Unione europea si compiace della ratifica del trattato di non proliferazione nucleare da parte dell'Ucraina, in qualità di Stato privo di armi nucleari.

1. Relazioni con gli Stati dell'Europa centrale ed orientale

Il Consiglio europeo conferma le conclusioni dei Consigli europei di Copenaghen e Corfù, e cioè che gli Stati associati dell'Europa centrale e orientale potranno diventar membri dell'Unione europea qualora lo desiderino e non appena siano in grado di soddisfare le condizioni richieste.

Il Consiglio europeo ha deciso di imprimere un nuovo dinamismo e apportare un miglioramento qualitativo al processo dell'ulteriore ravvicinamento degli Stati associati dell'Europa centrale e orientale. Agisce così nella consapevolezza che è necessario creare i presupposti istituzionali per un agevole funzionamento dell'Unione, in occasione della conferenza intergovernativa del 1996 che sarà appunto tenuta a tal fine prima dell'avvio dei negoziati d'adesione. Il Consiglio europeo ha approvato una vasta strategia per l'ulteriore ravvicinamento di questi paesi all'Unione europea, presentata, secondo il voto espresso dal Consiglio europeo di Corfù, dal Consiglio e dalla Commissione (ved. ALLEGATO IV).

Questa strategia è commisurata alle esigenze dei paesi che hanno concluso accordi europei con l'Unione e sarà applicata ad altri paesi con i quali si concluderanno in avvenire accordi analoghi.

Il Consiglio europeo invita la Commissione e il Consiglio a adoperarsi affinché l'Unione europea possa concludere, sotto la Presidenza francese, accordi europei con gli Stati baltici e la Slovenia, in modo che anche questi paesi possano rientrare nella strategia di ravvicinamento.

La strategia approvata dal Consiglio europeo è politicamente attuata con l'instaurazione, tra gli Stati associati e le istituzioni dell'Unione europea, di "rapporti strutturati" che promuoveranno la fiducia reciproca e creeranno un quadro per la discussione di temi di comune interesse.

L'elemento essenziale della strategia di ravvicinamento è la preparazione degli Stati associati alla loro integrazione nel mercato interno dell'Unione.

Il Consiglio europeo invita la Commissione a presentargli tempestivamente, prima della prossima riunione, un libro bianco in materia e a riferire una volta l'anno al Consiglio (Affari generali) sull'andamento dell'applicazione della strategia di avvicinamento concordata, in specie per quanto riguarda il graduale recepimento delle normative del mercato interno.

Il Consiglio europeo invita altresì la Commissione a presentare il più rapidamente possibile l'analisi appropriata, richiestale dal Consiglio, degli effetti dell'allargamento nel contesto dell'attuale politica dell'Unione e del suo ulteriore sviluppo.

Inoltre il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare nel corso del 95 un'analisi dei mezzi per lo sviluppo delle relazioni nel settore agricolo tra l'UE e i paesi associati dell'Europa centrale ed orientale in vista della loro prossima adesione.

Il ravvicinamento al mercato interno è accompagnato da molteplici misure volte a promuovere l'integrazione mediante lo sviluppo delle infrastrutture e della cooperazione, particolarmente in settori che presentino una dimensione transeuropea (quali energia, ambiente, trasporti, scienza e tecnica, ecc.) come pure nei settori della politica estera e di sicurezza comune nonché della giustizia e degli affari interni. Il programma PHARE, che dispone di mezzi adeguati nel quadro di una dotazione finanziaria pluriennale, offrirà un sostegno finanziario in tal senso.

I Capi di Stato e di governo, consapevoli della funzione della cooperazione regionale all'interno dell'Unione, sottolineano l'importanza di un'analoga cooperazione tra i paesi associati per la promozione dello sviluppo economico e di relazioni di buon vicinato. Il Consiglio ha quindi approvato un programma per la promozione di siffatta cooperazione. Tale programma contribuirà altresì al conseguimento degli obiettivi del Patto di stabilità.

Il Consiglio europeo ritiene che questa strategia servirà all'Unione e agli Stati associati a preparare l'adesione e a accrescere la capacità dei paesi associati a assumersi le responsabilità di futuri Stati membri.

Il Consiglio europeo considera il ravvicinamento degli Stati dell'Europa centrale e orientale all'Unione europea e all'UEO un contributo alla sicurezza e alla stabilità dell'Europa. Il Consiglio europeo si compiace dell'intenzione dell'UEO di riflettere sulla nuova situazione della sicurezza in Europa, nonché sulla proposta di elaborare un libro bianco sull'argomento.

2. Politica mediterranea

Per l'Unione europea il bacino mediterraneo è una regione di primaria importanza dal punto di vista strategico.

Il Consiglio europeo accoglie quindi con soddisfazione la relazione che il Consiglio ha elaborato sulla base di una comunicazione della Commissione, secondo il voto espresso a Corfù (ved. ALLEGATO V); ribadisce così la volontà dell'Unione europea di appoggiare gli sforzi dei paesi mediterranei per una progressiva trasformazione della loro regione in una zona di pace, stabilità, benessere e cooperazione, nonché di istituire a tal fine un partenariato euromediterraneo, di elaborare i relativi accordi, di potenziare via via gli scambi commerciali tra le parti - segnatamente sulla base dei risultati dell'Uruguay Round - e di salvaguardare, in considerazione delle mutate priorità della Comunità, un appropriato equilibrio nella ripartizione geografica degli impegni finanziari comunitari.

Il Consiglio europeo ricorda che a Corfù aveva deciso che i negoziati con il Marocco, la Tunisia e Israele dovranno essere conclusi entro la fine dell'anno.

Per quanto riguarda gli aiuti finanziari aggiuntivi per il sostegno alla futura politica mediterranea, invita il Consiglio e la Commissione ad applicare i principi indicati al punto 6 della relazione del Consiglio (ALLEGATO V), conferma la grande importanza che annette:

- al prossimo avvio di analoghi negoziati con l'Egitto e altri paesi mediterranei che lo desiderino e soddisfino le relative condizioni;

- alla prosecuzione del sostegno economico per l'Algeria, secondo quanto previsto a Corfù, esortando nel contempo al dialogo tutti coloro che rigettano la violenza;

- alla conclusione dei negoziati con la Turchia per una piena realizzazione e applicazione dell'unione doganale, con un rafforzamento delle relazioni con questo partner;

- conferma che la prossima fase dell'allargamento dell'Unione includerà Cipro e Malta e invita il Consiglio a esaminare agli inizi del 1995 le nuove relazioni che saranno presentate dalla Commissione.

E' inoltre con soddisfazione che il Consiglio europeo prende atto dell'intenzione della futura Presidenza spagnola di convocare nel secondo semestre del 1995 una conferenza ministeriale euromediterranea con la partecipazione di tutti i paesi mediterranei interessati, come pure dell'intenzione della Presidenza francese di accordare un'elevata priorità a una sua accurata preparazione. Tale conferenza dovrebbe permettere una discussione approfondita sulle future relazioni tra l'Unione e i paesi mediterranei, affrontando tutti i pertinenti problemi politici, economici, sociali e culturali.

La conferenza dovrebbe sfociare in un accordo su una serie di orientamenti economici e politici per la cooperazione euromediterranea nel prossimo secolo e instaurare un dialogo permanente e regolare su tutte le questioni di comune interesse.

Il Consiglio europeo esprime preoccupazione per l'emergere dell'estremismo e integralismo in alcuni paesi dell'Africa settentrionale. La politica dell'Unione europea deve tener conto di tali sviluppi.

Il Consiglio europeo ritiene che, in considerazione dell'elevato livello di sviluppo economico di Israele, venga concesso a tale paese uno status privilegiato nei rapporti con l'Unione europea, su base di reciprocità e di mutuo interesse. In questo modo verrà potenziato lo sviluppo economico regionale nel Vicino Oriente, con l'inclusione dei territori palestinesi. Il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione a presentargli nella prossima sessione una relazione sulle iniziative intraprese.

Il Consiglio europeo conviene che l'Unione europea, quale più importante donatore internazionale, continui ad apportare un decisivo appoggio politico e economico a sostegno del processo di pace nel Vicino Oriente, in particolare per lo sviluppo nei territori palestinesi.

Il Consiglio europeo si compiace della conclusione del trattato di pace israelo-giordano che consolida e stabilizza la positiva evoluzione già in corso nelle relazioni tra i due paesi.

3. Situazione nell'ex Iugoslavia

Il Consiglio europeo ha approvato al riguardo una dichiarazione a parte.

4. Diritti dell'uomo

Il Consiglio, in una dichiarazione alla stampa, ha espresso la sua preoccupazione per la condanna in Turchia di parlamentari liberamente eletti e insistito sul rispetto dei diritti dell'uomo.

5. Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa

Il Consiglio europeo deplora che nella riunione dei Capi di Stato e di governo della CSCE del 5 e 6 dicembre 1994 a Budapest non si sia raggiunto alcun accordo sulla situazione nella ex Iugoslavia. Esso esprime compiacimento per l'appello all'aiuto umanitario, in particolare per la regione di Bihac, reso possibile grazie all'iniziativa del Presidente del Consiglio europeo.

Il Consiglio europeo esprime peraltro apprezzamento per i risultati del Vertice CSCE. In particolare l'intenzione di approntare, a determinate condizioni, un corpo di pace multinazionale nel Nagorno-Karabach nel quadro della prevista risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, come pure la decisione di discutere tutti gli aspetti di un futuro modello europeo di sicurezza, confermano il ruolo importante della CSCE quale parte integrante di un'architettura paneuropea in materia di sicurezza.

Il Consiglio europeo ribadisce inoltre la grande importanza che annette al successo dell'azione comune per la conclusione del Patto di stabilità per l'Europa. Si compiace dei risultati finora raggiunti nella realizzazione di questa iniziativa.

6. Asia

Il Consiglio europeo sottolinea l'importanza economica e politica degli Stati dell'Asia e del Pacifico e riafferma l'intenzione dell'Unione europea e degli Stati membri di intensificare la cooperazione e il dialogo con i paesi e le organizzazioni regionali dell'Asia e del Pacifico, in particolare l'ASEAN, a tutti i livelli.

Si compiace della relazione del Consiglio sulla strategia dell'Unione europea nei confronti dell'Asia e invita il Consiglio e la Commissione a riferirgli quanto prima circa le misure concrete adottate al riguardo.

7. America latina

Il Consiglio europeo ribadisce la volontà, espressa nel documento di base dell'Unione europea sulle relazioni tra quest'ultima e gli Stati dell'America latina e dei Caraibi, di dar vita a un nuovo partenariato di ampia portata tra le due regioni. Esso invita il Consiglio e la Commissione a creare quanto prima, sulla base della relazione del Consiglio, le condizioni per un tempestivo avvio di negoziati con gli Stati Mercosur per un accordo quadro interregionale e un memorandum d'intesa e di tradurre in atto quanto prima le riflessioni in materia di accordi e future relazioni con il Messico, nonché sullo sviluppo delle relazioni con il Cile.

8. Africa

Il Consiglio europeo ribadisce lo stretto legame dell'Unione europea con i paesi ACP che ha trovato espressione negli accordi di Lomé. Esso ribadisce che anche in futuro verrà attribuita priorità all'ulteriore sviluppo delle relazioni. In questo contesto hanno particolare importanza i negoziati per l'esame a metà percorso di Lomé IV, avviati nel 1994.

Il Consiglio europeo si compiace della recente firma a Lusaka di un accordo di pace per l'Angola ed esorta vivamente le parti a rispettarlo nella sua integralità.

Il Consiglio europeo si compiace dell'intensificarsi della cooperazione con l'Africa australe, dopo il primo incontro dei Ministri degli esteri dell'Unione europea e del Southern African Developement Community (SADC) e si pronuncia a favore del proseguimento di tale cooperazione in tutti i settori. Esso si esprime inoltre a favore di un intenso dialogo politico tra l'Unione europea e l'Organizzazione dell'unità africana (OUA), in particolare per prevenire conflitti in Africa.

Il Consiglio europeo si preoccupa del deteriorarsi della situazione dei profughi al confine del Ruanda e dei rischi di destabilizzazione regionale ad esso connessi. Si compiace delle attuali iniziative, di cui sottolinea l'estrema urgenza, delle comunità internazionali intese a facilitare il ritorno dei profughi, ad assistere il Governo del Ruanda nel ripristino di uno stato di diritto e a favorire la riconciliazione nazionale.

9. Trattato di non proliferazione nucleare

Il Consiglio europeo ribadisce l'impegno fermo e totale dell'Unione europea, già espresso nel Consiglio europeo di Corfù, a favore degli obiettivi di universalità e validità illimitata nel tempo e incondizionata del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP). L'Unione europea proseguirà gli sforzi volti a conseguire tale obiettivo nel quadro dell'azione comune per la preparazione della conferenza TNP del 1995.

10. Traffico illecito di sostanze radioattive e materiali nucleari

Il Consiglio europeo ha espresso preoccupazione per il traffico illecito di materiali nucleari e ha approvato misure di lotta e orientamenti per la lotta contro tale fenomeno. Esso invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare la loro cooperazione in questo settore e a sostenere efficacemente i paesi d'origine e di transito nella lotta in loco. Esso esorta inoltre tutti gli Stati che non l'hanno ancora fatto ad assoggettare a controlli internazionali di sicurezza i loro materiali civili sensibili (plutonio e uranio altamente arricchito).

11. Vertice mondiale per lo sviluppo sociale

Il Consiglio europeo segue con particolare attenzione i preparativi del Vertice mondiale per lo sviluppo sociale che avrà luogo a Copenaghen dal 6 al 12 marzo 1995. L'Unione europea partecipa attivamente alla preparazione e farà ogni sforzo possibile affinché il Vertice si concluda positivamente.

12. Conferenza di Berlino sulla convenzione quadro relativa al clima

Il Consiglio europeo riafferma la volontà di pervenire, nella prima conferenza degli Stati contraenti sulla convenzione quadro per la protezione del clima da cambiamenti nocivi che avrà luogo a Berlino nel marzo 95, a una stabilizzazione delle emissioni di CO2 entro l'anno 2000 per gli Stati industrializzati, verificando altresì se sia possibile introdurre un analogo obbligo oltre tale data.

Top of page

Cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni

Il Consiglio europeo si compiace dei progressi finora compiuti nella realizzazione del piano di azione del dicembre 1993.

Essi riguardano innanzitutto l'armonizzazione delle disposizioni formali in materia di diritto di asilo e le condizioni per l'accoglienza di studenti e lavoratori indipendenti nonché l'armonizzazione della politica dei visti. Esso constata con soddisfazione che su iniziativa tedesca sono state introdotte agevolazioni per i viaggi scolastici.

Esso invita il Consiglio a portare a termine i lavori sui regolamenti relativi all'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono sottoposti all'obbligo del visto e al visto uniforme possibilmente prima del prossimo Consiglio europeo.

Europol

Il Consiglio europeo ha sottolineato la capitale importanza della lotta comune contro la criminalità internazionale organizzata, il terrorismo e le minacce della droga ed ha perciò deciso che la Convenzione per l'istituzione di Europol deve essere conclusa al più tardi per il Consiglio europeo di Cannes.

Esso si compiace dei progressi compiuti sotto la Presidenza tedesca nell'elaborazione della convenzione EUROPOL. Deplora però che, nonostante tali progressi, non sia stato finora possibile concludere i lavori.

Ha incaricato il Consiglio (Giustizia e Affari interni) di trovare, nella linea dei risultati già ottenuti e sulla base del progetto esistente, una soluzione equilibrata per quanto concerne la struttura del sistema, il ruolo dei funzionari di collegamento, l'inclusione del terrorismo nel campo d'azione di Europol e gli aspetti istituzionali.

Il Consiglio europeo ha preso atto con soddisfazione che l'Unità droga/Europol, come organo che precede Europol, ha già potuto registrare alcuni primi successi nella lotta alla criminalità nel settore della droga e all'attività di riciclaggio di proventi illeciti ad essa collegata. Conviene di estendere il mandato di tale istituzione alla lotta contro il traffico illecito di materiali radioattivi e nucleari, contro le organizzazioni di immigrazione clandestina, il traffico illecito di autoveicoli, e contro il riciclaggio di proventi illeciti connessi con queste forme di criminalità e invita il Consiglio a trasporlo al più presto in un appropriato atto giuridico.

Droga

Il Consiglio europeo ricorda l'importanza che annette agli ulteriori lavori dei Ministri responsabili circa il piano d'azione dell'Unione per la lotta contro la droga, proposto dalla Commissione. Rileva che i lavori sono in corso negli organi competenti e chiede che siano terminati in modo che le relative conclusioni possano essergli sottoposte nella prossima riunione del giugno 1995.

Blocco dell'avviamento degli autoveicoli

Il Consiglio europeo si compiace dello sviluppo di strategie di lotta contro la criminalità organizzata internazionale nel settore delle automobili e in particolare dell'intenzione della Commissione di esaminare la possibilità di introdurre blocchi elettronici dell'avviamento per tutte le nuove automobili.

Lotta contro le frodi

I cittadini europei, in quanto contribuenti, hanno il diritto di esigere che le frodi, lo spreco e la cattiva gestione siano combattuti con la massima energia. Per questo motivo il trattato sull'Unione europea ha conferito al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti europea nuovi poteri, che devono essere pienamente esercitati. Il Consiglio europeo esorta quindi a un'azione concertata delle Istituzioni e degli Stati membri.

In questo contesto il Consiglio europeo prende atto della relazione concernente la tutela degli interessi finanziari delle Comunità e della risoluzione concernente le sanzioni penali sulla quale il Consiglio (Giustizia e affari interni) ha raggiunto un accordo il 1· dicembre 1994. Il Consiglio europeo chiede che il Consiglio (Giustizia e affari interni) prosegua alacremente tali lavori in modo da giungere nel primo semestre del 1995 all'adozione di un'azione comune o di una convenzione in materia. Esso chiede peraltro al Consiglio (Economia e Finanza) di adottare quanto prima il regolamento relativo alla tutela degli interessi finanziari della Comunità.

Il Consiglio europeo invita gli Stati membri a presentare relazioni indicanti le azioni intraprese a livello nazionale contro lo spreco e l'uso illecito di fondi comunitari, relazioni che saranno esaminate dal Consiglio (Economia e Finanza) nel giugno del 1995 per poi essere presentate al Consiglio europeo nel dicembre dello stesso anno. Il Consiglio, le altre Istituzioni e gli Stati membri dovrebbero inoltre adoperarsi per dare più attento seguito alle relazioni speciali della Corte dei conti europea.

Accoglienza di profughi vittime di conflitti armati e guerre civili

Il Consiglio europeo esprime il proprio apprezzamento per la disponibilità dimostrata da alcuni Stati membri ad accogliere temporaneamente un elevato numero di profughi a seguito di conflitti armati e di guerre civili e invita il Consiglio (Giustizia e Affari interni) a esaminare i problemi creati dall'afflusso di profughi, onde pervenire il più rapidamente possibile a efficaci disposizioni per la ripartizione degli oneri nel settore dell'aiuto umanitario.

L'Europa e i suoi cittadini

Il Consiglio europeo ritiene che si debba dare un contenuto concreto alla cittadinanza europea, nel rispetto delle diversità nazionali e dei sistemi costituzionali di ciascuno Stato membro. Si compiace quindi dell'accordo politico raggiunto sulle modalità d'esercizio del diritto di voto e di eleggibilità nelle elezioni comunali, che integra l'analogo diritto di cui i cittadini dell'Unione già godono nelle elezioni europee. Suppone che il Consiglio approverà la direttiva ancora entro l'anno.

Secondo il Consiglio europeo, l'Unione deve essere più vicina ai cittadini e più trasparente. L'adesione di nuovi Stati membri dovrà essere l'occasione di nuovi progressi in tal senso.

Libera circolazione in Europa

Il Consiglio europeo é preoccupato del fatto che la convenzione sui controlli alle persone all'attraversamento delle frontiere esterne per la creazione di uno spazio senza frontiere interne secondo le disposizioni del trattato, e quindi per la libera circolazione delle persone, non sia ancora conclusa. Invita il Consiglio (Giustizia e Affari interni) ad adoperarsi affinché il progetto di convenzione possa essere firmato prima della prossima riunione del Consiglio europeo, fatta salva la soluzione degli ultimi problemi tuttora in sospeso.

In questo contesto il Consiglio europeo apprende con soddisfazione che i controlli delle persone alle frontiere interne degli Stati parti dell'accordo di Schengen saranno eliminati a decorrere dal marzo del 1995 e che la sicurezza dei cittadini, all'interno del territorio oggetto di detto accordo, sarà garantita grazie all'attuazione delle misure compensative previste dalla convenzione di applicazione.

Promozione della tolleranza e della comprensione

Il Consiglio europeo sottolinea la grande importanza della lotta a livello dell'Unione contro il razzismo e la xenofobia per la tutela della dignità umana e della pacifica convivenza di tutti i cittadini nell'Unione europea.

Esso approva gli orientamenti contenuti nella relazione intermedia della commissione consultiva e invita quest'ultima a approfondire, in particolare, i lavori nei diversi settori dell'istruzione e della formazione, dell'informazione e dei mezzi di comunicazione di massa, nonché della polizia e della giustizia.

La relazione intermedia dei Ministri della Giustizia e degli Affari interni, insieme ai contributi dei Consigli (Istruzione) e (Gioventù) su questo problema, costituiscono una solida base per ulteriori progressi verso una strategia globale dell'Unione contro il razzismo e la xenofobia.

Tali lavori saranno efficacemente potenziati dagli sforzi compiuti nel quadro del Consiglio d'Europa.

Il Consiglio europeo invita la commissione consultiva e i Consigli (Giustizia e Affari interni), (Istruzione) e (Gioventù) a proseguire i loro lavori in questa direzione. E' su questa base che il Consiglio europeo di Cannes previsto per il mese di giugno 1995 approverà la strategia globale.

Top of page

Naufragio dell' "Estonia" e catastrofi naturali

Il Consiglio europeo esprime la sua piena solidarietà con i familiari delle vittime dell'"Estonia" e con le popolazioni dell'Italia, della Francia e della Grecia, recentemente colpite da catastrofi naturali.


© Parlamento europeo: 1998