RELAZIONE sulla relazione periodica della Commissione sui progressi dell'Ungheria verso l'adesione (COM(98)0700 - C4-0113/99)

25 marzo 1999

Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa
Relatore: on. Otto von Habsburg

Con lettera del 16 luglio 1997 la Commissione ha trasmesso al Parlamento il suo parere sulla domanda di adesione dell'Ungheria (sui progressi dell'Ungheria verso l'adesione) (COM(98)2001 - C4-0373/99).

Nella seduta del 18 luglio 1997 il Presidente del Parlamento ha comunicato di aver deferito tale relazione alla commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa per l'esame di merito.

Con lettera del 18 dicembre 1998 la Commissione ha trasmesso al Parlamento la sua relazione periodica della Commissione sui progressi dell'Ungheria verso l'adesione (COM(98)0700 - C40113/99).

Nella seduta dell'8 marzo 1999 il Presidente del Parlamento ha comunicato di aver deferito tale relazione alla commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa per l'esame di merito.

Nella riunione del 23 giugno 1997 la commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa aveva nominato relatore l'on. Otto von Habsburg.

Nelle riunioni del 2 settembre 1997, 21 luglio 1998, 20 gennaio 1999, 23 febbraio 1999 e 24 marzo 1999 ha esaminato la relazione periodica della Commissione.

Nell'ultima riunione indicata ha approvato il progetto di risoluzione legislativa all'unanimità.

Hanno partecipato alla votazione / Erano presenti al momento della votazione gli onn. Spencer, presidente; Carrère d'Encausse, vicepresidente; Habsburg, relatore; Burenstam Linder, Bertens, van Bladel, Cars, Daskalaki, Dillen, Donner, Ephremidis (in sostituzione dell'on. Alavanos), Ferrer (in sostituzione dell'on. Galeote Quecedo), Fernandez-Albor, Günther (in sostituzione dell'on. Gomolka), Graziani, Kristoffersen, Lomas (in sostituzione dell'on. Balfe), Mutin, Oostlander, Piha, Stenzel, Swoboda (in sostituzione dell'on. Hänsch), Theorin, Tindemans e Titley.

La relazione è stata depositata il 25 marzo 1999.

Il termine per la presentazione di emendamenti sarà indicato nel progetto di ordine del giorno della tornata nel corso della quale la relazione sarà esaminata.

A. PROGETTO DI RISOLUZIONE

Risuzione sulla relazione periodica della Commissione sui progressi dell'Ungheria verso l'adesione (COM(98)0700 - C4-0113/99)

Il Parlamento europeo,

- vista la domanda di adesione all'Unione europea presentata dall'Ungheria il 31 marzo 1994 ai sensi dell'articolo O del trattato sull'Unione europea,

- visto il parere della Commissione sulla domanda di adesione (COM(97)2001 - C4-0373/97),

- vista la relazione periodica presentata dalla Commissione il 17 dicembre 1998 (COM(98)0700

- C4-0113/99),

- visto il Documento globale della Commissione del 17 dicembre 1998 (COM(98)0712 - C40107/99),

- viste la sua risoluzione del 4 dicembre 1997[1] sulla comunicazione della Commissione "Agenda 2000 - Per un'Unione più forte e più ampia” (COM(97)2000 - C4-0371/97), e le sue risoluzioni dell'11 marzo 1998[2] sull'assistenza in favore dei paesi dell'Europa centrale e orientale candidati all'adesione all'Unione europea nell'ambito della strategia di preadesione (COM(97)0634 - C4-0010/98 - 97/0351(CNS) e sulla proposta di decisione del Consiglio riguardante i principi, le priorità, gli obiettivi intermedi e le condizioni contenuti nei partenariati di adesione (COM(98)0053 - C4-0130/98),

- viste le decisioni prese ai Consigli europei di Lussemburgo (12-13 dicembre 1997), Cardiff (15-16 giugno 1998) e Vienna (12-13 dicembre 1998),

- vista la relazione della commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa (A40154/99),

A. considerando che la relazione periodica della Commissione descrive l'Ungheria come un paese caratterizzato da stabilità sociale e politica, che ha dimostrato un impegno assiduo per le riforme e che compie continui progressi nello sviluppo di una funzionante economia di mercato,

B. considerando che l'Ungheria ha dato prova di un notevole impegno nel recepimento del diritto comunitario e che nella prima metà del 1999 è prevista l'adozione di circa 30 altre leggi in materia di dogane, pubblicità, concorrenza, compagnie di assicurazione, enti comunali, diritto civile e diritto del lavoro, seminativi, diritti d'autore e statistiche,

C. considerando il positivo andamento dell'economia ungherese, per la quale si prevede una crescita del 5% nel 1999 e in cui oltre l'80% del PNL è realizzato dal settore privato, il commercio con l'UE rappresenta il 71,9 % delle esportazioni e il 63,9% delle importazioni, la disoccupazione è in diminuzione e si attesta leggermente al di sotto dell'8% e il tasso d'inflazione è passato dal 20% a meno del 10% tra il 1997 e il 1999,

D. considerando che nel suo bilancio 1999 l'Ungheria ha stanziato ingenti fondi per il miglioramento delle apparecchiature tecniche necessarie al controllo delle frontiere, compiendo in tal modo un passo importante nella direzione dell'Accordo di Schengen,

E. considerando che il governo ungherese intende recepire disposizioni necessarie nella normativa ambientale soltanto entro la fine del 2001 ed eventualmente chiedere periodi di transizione a causa della difficoltà di finanziare investimenti a favore dell'ambiente,

F. considerando che il cambio di governo del maggio 1998 è avvenuto in tutta normalità, nello stile di una democrazia tradizionale,

G. considerando il positivo sviluppo delle relazioni dell'Ungheria con i paesi confinanti, un processo facilitato in particolare dalla sostituzione del governo Meciar in Slovacchia, che ha portato a concludere una serie di accordi bilaterali, nonché dall'entrata nel governo rumeno del partito della minoranza ungherese, cui è stato affidato il dicastero per le minoranze,

H. considerando che l'Ungheria è membro della NATO dal 12 marzo 1999 e che nel referendum del 16 dicembre 1997 l'85% della popolazione ungherese si è espressa a favore di tale adesione,

I. considerando l'intenzione del governo ungherese di concludere i negoziati di adesione entro la fine del 2001,

J. considerando che, dal parere della Commissione del 1997, le riunioni della commissione parlamentare mista UE-Ungheria e le sue raccomandazioni al consiglio di associazione hanno contribuito alla comprensione reciproca e continuano ad agevolare il processo di preadesione,

1. si compiace dei celeri progressi conseguiti nella verifica dell'acquis comunitario e dell'avvio del processo negoziale;

2. invita la Commissione e il governo ungherese a compensare i costi sociali legati al processo di ristrutturazione economica e finanziaria mediante il potenziamento delle misure sociali e politiche di accompagnamento, in modo da rendere possibile una crescita economica socialmente equilibrata;

3. si compiace del sostanziale miglioramento delle relazioni dell'Ungheria con i paesi confinanti, in particolare con la Slovacchia e con la Romania; nota con soddisfazione che, in Slovacchia dopo la sconfitta del governo Meciar, sono stati conclusi accordi vincolanti a tutela della minoranza ungherese, in particolare nei settori della cultura, dell'insegnamento e dell'uso della lingua;

4. è del parere che, in relazione alla questione dei Rom, sin dal 1997 il governo ungherese si sia notevolmente impegnato per migliorare le condizioni di vita di questa minoranza, predisponendo altresì un piano d'azione per il conseguimento di tale obiettivo, per il quale tuttavia non dispone di risorse finanziarie sufficienti; osserva che le elezioni per l'autonomia, tenutesi nell'ottobre 1998, hanno dato vita ad amministrazioni autonome zigane in 775 località e insediamenti e che è stata istituita una commissione interministeriale sulla questione Rom - di cui fa parte anche il presidente dell'amministrazione centrale delle popolazioni zigane - incaricata di elaborare progetti concreti per l'integrazione dei Rom nei settori più diversi;

5. riconosce gli sforzi compiuti dall'Ungheria per adeguare la propria normativa in materia di criminalità organizzata alle disposizioni dell'UE e per potenziare le misure contro la corruzione e a favore della sicurezza interna;

6. deplora l'attuale orientamento esclusivo del programma ISPA a favore del finanziamento di grandi progetti infrastrutturali e invita la Commissione a riorientare questo strumento di politica strutturale a favore di un vero equilibrio regionale, conferendogli una dimensione sostanziale di programma;

7. invita la Commissione a tenere debito conto, nella programmazione e la gestione degli stanziamenti PHARE e ISPA, dei livelli regionali e locali del processo decisionale, nonché delle parti sociali e delle ONG, permettendo altresì una cooperazione transfrontaliera tra i paesi beneficiari del programma PHARE;

8. richiama l'attenzione della Commissione sul fatto che il modo migliore in cui gli stanziamenti PHARE-Cooperazione transfrontaliera promuovano modelli di sviluppo in partenariato nelle regioni frontaliere dell'Unione europea, è il loro utilizzo in concomitanza con l'iniziativa Interreg;

9. richiama l'attenzione sui problemi ancora irrisolti nel campo della tutela ambientale, accogliendo tuttavia favorevolmente il programma di purificazione dell'aria e dell'acqua e di costruzione di discariche, presentato per i prossimi sei anni;

10. ribadisce la propria richiesta, formulata nella relazione Elchlepp, di potenziare il trasferimento di tecnologie per l'ambiente in Ungheria e in altri PECO, e raccomanda una stretta cooperazione con le istituzioni finanziarie internazionali per quanto riguarda il finanziamento di investimenti in materia di ambiente;

11. invita la Commissione e il governo ungherese a tenere conto delle conseguenze sociali della progressiva liberalizzazione delle norme che disciplinano la commerciabilità e la possibilità di accendere ipoteche sui beni immobili e a garantire, seguendo l'esempio della regolamentazione in vigore nell'Unione europea, la non commerciabilità delle riserve naturali e il libero accesso e l'interdizione alla privatizzazione di zone di ricreazione e villeggiatura, nonché a consentire l'applicazione di disposizioni transitorie che tengano conto delle disparità di ricchezza al momento dell'acquisto di terreni e immobili da parte di cittadini stranieri;

12. si compiace del fatto che l'Ungheria già oggi partecipi all'attuazione della PESC, aderendo alle azioni comuni, e alle posizioni e dichiarazioni comuni dell'UE, e appoggia espressamente l'intenzione del paese di aderire all'UEO dopo esser divenuto membro della NATO;

13. sottolinea la necessità che il governo prosegua il dialogo regolare con l'opposizione e le parti sociali, al fine di instaurare un clima politico favorevole all'integrazione dell'Ungheria nell'UE;

14. auspica che, oltre agli scambi di opinioni e di informazioni che avvengono nell'ambito delle commissioni interparlamentari, i rappresentanti dei parlamenti dei paesi candidati possano partecipare in qualità di osservatori alle riunione delle commissioni del Parlamento europeo, durante cui vengono affrontate questioni riguardanti l'adesione;

15. invita il Consiglio e la Commissione, a conclusione del processo di verifica e della presentazione di tutte le posizioni negoziali, nonché dopo la presentazione della seconda relazione periodica nell'autunno del 1999, ad elaborare un calendario concreto per i negoziati di adesione e la loro possibile conclusione;

16. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Consiglio europeo, ai parlamenti degli Stati membri, nonché al governo e al parlamento ungheresi.

  • [1] () GU C 388, del 22.12.1997, pag. 17.
  • [2] () GU C 104, del 6.04.1998, pagg. 110 e 113.

B. MOTIVAZIONE

Nel corso dell"ultimo anno la situazione in Ungheria è generalmente migliorata in quasi tutti i settori. Ovviamente sussistono ancora notevoli difficoltà, giacché, dopo 40 anni di cattiva gestione economica sotto il comunismo, non è stato possibile rimettere tutto in ordine nel giro di dieci anni. Ciò nondimeno un fatto è innegabile: l"Ungheria ha compiuto passi da gigante, che dimostrano come il paese sia pronto all"adesione all"Unione europea.

I. Economia

Nel corso dell'ultimo anno, l"economia ungherese ha avuto un andamento positivo. Per quanto riguarda il commercio estero, nel primo semestre del 1998 le esportazioni nell"Unione europea sono ammontate a 7,7918 miliardi, mentre nello stesso periodo le importazioni hanno raggiunto i 7,7265 miliardi. Ciò significa che, rispetto all"anno precedente, le importazioni sono cresciute del 24,4% e le esportazioni del 22,6%. Sul volume complessivo degli scambi del paese, il commercio con l"Unione europea ha rappresentato, nello stesso periodo, il 71,9% delle esportazioni e il 63,9% delle importazioni. Si può dunque parlare a grandi linee di scambi equilibrati.

Nel commercio globale dell"Unione europea, l"Ungheria occupa oggi il decimo posto, avendo dunque superato quest"anno anche Taiwan.

Anche il livello degli investimenti stranieri si mantiene elevato.

Per quanto attiene al settore delle finanze, prosegue ininterrotto il calo dell"inflazione. Si può addirittura ipotizzare che già quest"anno il tasso d"inflazione scenderà al di sotto del 10%. Si sono registrati progressi anche sul fronte delle privatizzazioni. Attualmente, oltre l"80% del prodotto nazionale lordo (PNL) è realizzato dal settore privato; al riguardo va notato che le piccole e medie imprese (PMI) danno già lavoro al 60% della popolazione attiva. Esiste oggi già un milione di PMI.

L"introduzione dell"euro si è finora ripercossa in maniera positiva sull"Ungheria. Ciò vale soprattutto per la stabilità che è ora possibile attendersi. L"istituto di economia IMD di Losanna ha dimostrato in uno studio che, in termini di competitività, nel 1998 l"Ungheria occupava il 28˚ posto su scala mondiale; ciò significa che su questo fronte il paese ha sorpassato alcuni Stati membri dell"Unione europea.

È stata altresì espresso il timore che la crisi del mercato russo si sarebbe ripercossa negativamente sull"economia ungherese. Per quanto è possibile constatare all"ora attuale, hanno risentito della crisi russa soltanto alcuni comparti, quali i medicinali, gli autobus e i generi alimentari. La crisi russa ha avuto inoltre un effetto comparativamente limitato sugli investimenti in Ungheria.

II. Politica

Nel periodo preso in esame dalla relazione, è stato di grande importanza il referendum popolare sull"adesione alla NATO. L"85% della popolazione si è espressa a favore. Erano favorevoli alla NATO anche tutti i partiti politici, con l"unica eccezione del piccolo partito radicale MIEP, il cui peso è trascurabile.

Particolarmente importante è stata l"instaurazione di relazioni con i paesi limitrofi, tra i quali com"è noto, il problema più difficile era costituito dalla Slovacchia fintantoché era al potere il Primo ministro Meciar. Da quando quest"ultimo è stato sconfitto e sostituito da un governo moderato, già il 24 novembre è stato firmato un protocollo sulla procedura di attuazione di diverse parti del Trattato costitutivo. Sono state istituite undici commissioni miste. Particolarmente rilevante è stata la firma dell"accordo tra la Slovacchia e l"Ungheria sulla ricostruzione di un ponte tra Esztergom e Pärkany, accordo che permetterà l"avvio dei lavori finora bloccati da Meciar.

Va anche rilevato che i Parlamenti dei due paesi hanno instaurato relazioni dirette ed è in fase di preparazione un accordo sulla tutela dell"ambiente e sull'insegnamento.

La firma di accordi vincolanti, in particolare nel campo della cultura, dell"insegnamento e dell"uso della lingua è un fatto assai incoraggiante per la minoranza ungherese della Slovacchia. Significativo è altresì l"accordo del 6 novembre 1998 sull"esportazione di cereali ungheresi in Slovacchia. In relazione al sistema di dighe sul Danubio Bös-Nagymaros/Gabcikovo, fortunatamente la discussione proseguirà in futuro solo in ambito puramente giuridico, lasciando da parte la connotazione politica. All"Ungheria preme inoltre coinvolgere la Slovacchia nella cooperazione in base al modello Visegrad.

Mentre le relazioni con la Slovenia e la Croazia erano già eccellenti, dall"insediamento del nuovo governo anche la situazione nei confronti della Romania è migliorata sensibilmente. Il fatto che i rumeni abbiano accettato nel nuovo governo anche il partito della minoranza ungherese, affidandogli addirittura il dicastero per le minoranze, va considerato un grande successo, in particolare se l"attuale governo rumeno resta al potere.

Per quanto attiene alla politica interna del paese, l"evento di maggiore rilievo sono state le elezioni politiche del maggio 1998, che si sono svolte normalmente, come in una democrazia tradizionale. La maggioranza socialista che era stata fino ad allora al potere è stata sostituita da una coalizione tra il FIDESZ, i Piccoli agricoltori e il Forum democratico ungherese. La transizione è avvenuta senza grandi problemi, quantunque sia deplorevole che per la prima volta un piccolo partito radicale di destra (MIEP) sia stato eletto al Parlamento ungherese. Questo partito non ha comunque ottenuto nessun mandato diretto. Inoltre le politiche perseguite dai suoi leader fanno ritenere che il partito non durerà a lungo. È inoltre significativo il fatto che già da quando si sono svolte le elezioni, il sig. Szabó von Debrecen, probabilmente l"esponente più stimato del MIEP, abbia abbandonato il partito. In generale perciò tra i circoli politici ungheresi si ritiene che il MIEP non abbia un grande avvenire.

III. Relazioni con l"UE

Il 31 marzo 1998, in occasione di una conferenza intergovernativa, sono stati avviati i lavori volti allo sviluppo di relazioni bilaterali sulla base delle decisioni di Lussemburgo. Nel corso dell"anno si sono compiuti ulteriori progressi e l"Ungheria ha trasmesso tutta una serie di relazioni e proposte. Si nutre inoltre la grande speranza di conseguire ulteriori risultati positivi nei diversi capitoli dei negoziati durante il Consiglio europeo del marzo 1999.

I negoziati con l'Ungheria proseguono nell"ottica di giungere ad una loro conclusione entro la fine del 2001. Tuttavia il governo magiaro si augura che tali negoziati possano essere ultimati già nel 2000. L"obiettivo resta quello di entrare a far parte dell'Unione europea il 1˚ gennaio 2002 l"Ungheria, benché sia chiaro che non si possano escludere piccoli rinvii.

Per quanto riguarda l"acquis comunitario, nel marzo 1998 l"Ungheria ha trasmesso alla Commissione europea il proprio programma nazionale (ANP). Mancavano però alcune importanti informazioni, il che ha comportato un certo ritardo. L"ulteriore sviluppo del programma procede ormai in maniera eccellente per cui a Budapest si prevede di poter presentare il programma ultimato già nel maggio di quest"anno. Vengono affrontati in maniera dettagliata i problemi politici ed ecologici già sollevati nella relazione intermedia.

Di grande rilievo sono infine i colloqui ai diversi livelli, in particolare nell"ambito del consiglio di associazione e della commissione parlamentare mista. Anche le sottocommissioni si riuniscono regolarmente. Si può dunque affermare in conclusione che anche in questo settore i lavori proseguono in maniera relativamente celere e senza difficoltà.

IV. Questioni specifiche

Gli organi dell"Unione europea attribuiscono grande importanza alle relazioni con gli zingari, osservando che su questo fronte resta ancora molto da fare. Emerge tuttavia al riguardo una certa ignoranza della realtà ungherese: il problema degli zingari esiste in effetti da tempo ma a causa del marcato individualismo e delle lotte tribali, la conclusione di un accordo onnicomprensivo risulta problematica.

Nonostante queste difficoltà, già nel 1997 il governo ungherese ha adottato una serie di provvedimenti intesi a migliorare la situazione delle popolazioni zigane. Alcuni di essi necessitano una pianificazione a lungo termine. Accanto a programmi concreti e immediati, vengono elaborati altresì programmi a medio termine in materia di insegnamento, occupazione, compresi agricoltura, politica sociale e sanità, nonché di lotta ad eventuali discriminazioni. I ministri sono stati incaricati di occuparsi in particolare di tali problemi. Un fatto importante sono state le elezioni per le autonomie tenutesi nell"ottobre 1998, che hanno dato vita ad amministrazioni autonome zigane in 775 località e insediamenti.

È prevista inoltre per marzo di quest"anno l"istituzione di un"apposita commissione interministeriale per i problemi dei Rom, di cui farà parte anche il presidente dell"amministrazione autonoma delle popolazioni zigane. La commissione si occuperà soprattutto di insegnamento, cultura, occupazione, questioni agrarie, problemi sociali, sanità, alloggi, pianificazione del territorio, nonché comunicazioni di massa. Per il sostegno finanziario ai suddetti progetti sono in corso di elaborazione programmi concreti, iscritti nel bilancio statale. Entro il 15 aprile di ogni anno, sarà sottoposto alla commissione interministeriale un rapporto sull"ulteriore sviluppo delle relazioni con le popolazioni zigane. Entro il 15 giugno di ogni anno il presidente della commissione è quindi tenuto a riferire al governo in merito alle misure adottate. È altresì rilevante che l"Amministrazione generale delle popolazioni zigane sia stata invitata a presentare programmi a lungo termine, volti a promuovere l"integrazione degli zingari nei settori più diversi. Le decisione del governo in materia entreranno in vigore nella prima metà di quest"anno.

Per quanto riguarda la corruzione, non va dimenticato un fattore: molto di ciò che accade è riconducibile al periodo dell"occupazione sovietica e ai successivi disordini. Attualmente vengono adottate diverse misure (alcune delle quali già vigenti, altre appena entrate in vigore) intese ad intensificare la lotta contro la corruzione. Al riguardo è interessante notare che quest'anno, come già in quello trascorso, il governo ungherese sta facendo tutto il possibile per adeguare la normativa nazionale in materia di criminalità organizzata alle disposizioni dell"Unione europea.

Nel campo della politica ambientale esiste ancora un'esigenza di recupero. Molte disposizioni in materia sono già oggi conformi a quelle dell"Unione europea. Le difficoltà derivano invece dal fatto che durante il regime comunista non è stata attuata alcuna forma di politica ambientale. Va segnalato al riguardo un programma di tutela ambientale per i prossimi sei anni, incentrato per lo più sul problema della purificazione dell"aria e dell"acqua, nonché dello smaltimento dei rifiuti.

Uno dei problemi è rappresentato dalla mancanza di informazioni in materia di tutela ambientale, in particolare a livello di organizzazioni locali. Al riguardo sarebbe opportuno rinviare alla relazione Elchlepp, recentemente approvata dal Parlamento europeo, la quale dovrebbe consentire tra l"altro il trasferimento di tecnologie ambientali ai PECO. Nel campo della tutela dell"ambiente, l"Ungheria è oggi all"avanguardia rispetto agli altri PECO non ancora membri dell"Unione europea. Sarebbe dunque necessario, nel quadro degli attuali programmi, intensificare gli aiuti all"Ungheria in questo settore.

L"armonizzazione della legislazione dovrebbe essere ultimata già entro la fine del 2001. Tuttavia andrebbero proseguiti i lavoro anche dopo tale data, allo scopo di rispondere in tutti i settori alle condizioni vigenti negli Stati più avanzati dell"Unione europea.

È dunque lecito concludere che l"Ungheria ha già compiuto notevoli progressi sulla via del ravvicinamento alle norme dell"Unione europea. Ovviamente non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e a questo proposito non vanno dimenticate le difficoltà economiche di tutti quei paesi che fino al 1989-1990 erano dominati da regimi comunisti. Sin dalla liberazione, tuttavia, i progressi sono stati più rapidi di quanto si sarebbe potuto sperare dieci anni or sono, il che giustifica un certo ottimismo per l"avvenire. Un ottimismo che sarebbe di gran lunga maggiore se l"Unione europea manifestasse chiaramente la propria volontà di permettere ai paesi interessati di aderire pienamente e quanto prima all"Unione, purché essi compiano gli sforzi necessari. Ciò imprimerebbe indubbiamente un ulteriore impulso agli sforzi che hanno già compiuto.