RELAZIONE su un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche
19.7.2005 - (2004/2253(INI))
Commissione per lo sviluppo regionale
Relatore: Sérgio Marques
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
su un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche
Il Parlamento europeo,
– viste le comunicazioni della Commissione del 26 maggio 2004, "Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche" (COM(2004)0343), e del 23 agosto 2004, "Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche: bilancio e prospettive" (COM(2004)0543), nonché l'allegato documento SEC(2004)1030,
– visti il processo che ha portato a sancire lo statuto particolare delle regioni ultraperiferiche nel diritto primario dell'Unione europea (articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE) nonché il contenuto e la portata giuridica di tale statuto,
– vista l'intera azione comunitaria a favore delle regioni ultraperiferiche,
– visto il punto 58 delle conclusioni del Consiglio europeo di Siviglia, del 21 e 22 giugno 2002, che sta alla base delle comunicazioni della Commissione del 2004 su un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche,
– visti il memorandum della Spagna, della Francia, del Portogallo e delle regioni ultraperiferiche sull'evoluzione dell'articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE e il contributo delle regioni ultraperiferiche a tale memorandum, presentati alla Commissione il 2 giugno 2003,
– visto il comunicato dei presidenti delle regioni ultraperiferiche sulla comunicazione della Commissione "Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche", trasmesso alla Commissione il 17 giugno 2004,
– visto il punto 47, ultimo trattino, delle conclusioni del Consiglio europeo di Bruxelles del 17 e 18 giugno 2004,
– vista la dichiarazione finale della Xa Conferenza dei presidenti delle regioni ultraperiferiche, svoltasi il 2 settembre 2004 a Ponta Delgada,
– visti i pareri del Comitato delle regioni, del 18 novembre 2004, sulla comunicazione della Commissione "Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche" (CR/2004/61) e, del 13 dicembre 2000, sul tema "La problematica delle regioni ultraperiferiche nel contesto dell'applicazione dell'articolo 299 del trattato CE" (CR/2000/156),
– visti i pareri del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione "Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche" (CES/2005/...) e, del 29 maggio 2002, sul tema "La strategia del futuro per le regioni ultraperiferiche dell'Unione europea" (CES/2002/682),
– viste le sue precedenti risoluzioni nonché i suoi pareri sulle regioni ultraperiferiche, in particolare la sua risoluzione basata sulla relazione della Commissione sulle misure destinate a porre in atto l'articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE in ordine alle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea[1],
– vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, del 10 febbraio 2004, "Costruire il nostro avvenire comune – Sfide e mezzi finanziari dell'Unione allargata 2007-2013" (COM(2004)0101),
– visti la Terza relazione della Commissione sulla coesione economica e sociale del 18 febbraio 2004 (COM(2004)0107), la propria risoluzione sulla Terza relazione della Commissione sulla coesione economica e sociale [2], il parere del Comitato delle regioni, del 16 luglio 2004, sulla Terza relazione della Commissione sulla coesione economica e sociale (CR/2004/120) e il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 30 giugno 2004, sulla Terza relazione della Commissione sulla coesione economica e sociale (CES/2004/962), nonché il Primo contributo delle regioni ultraperiferiche sul futuro della coesione economica e sociale, presentato alla Commissione nel febbraio 2002,
– visti la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, del 14 luglio 2004, "Prospettive finanziarie 2007-2013" (COM(2004)0487) e altri documenti connessi, nonché la creazione di una commissione temporanea del Parlamento europeo incaricata di analizzare le risorse di bilancio dell'Unione nel periodo 2007-2013, la quale si pronuncerà su tale questione,
– viste la proposta di regolamento del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione (COM(2004)0492), la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (COM(2004)0495), la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo (COM(2004)0493), e la proposta di regolamento del Consiglio che istituisce il Fondo di coesione (COM(2004)0494),
– viste la proposta di regolamento del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (COM(2004)0490/ SEC(2004)0931), e la proposta di regolamento del Consiglio relativo al Fondo europeo per la pesca (COM(2004)0497/SEC(2004)0965),
– vista la decisione dei Capi di stato e di governo degli Stati membri dell'Unione europea volta ad approvare, il 18 giugno 2004, il trattato che adotta una Costituzione per l'Europa,
– visto che tale trattato ha introdotto un nuovo pilastro nell'ambito della politica di coesione, ossia quello della coesione territoriale,
– visto che in tale trattato è stato inserito e rafforzato lo statuto delle regioni ultraperiferiche, agli articoli III-424 e IV-440, paragrafo 2,
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per lo sviluppo regionale ed i pareri della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e della commissione per la pesca (A6-0246/2005),
A. considerando che è stata riconosciuta nel diritto primario dell'Unione europea e recentemente accolta nel trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa la natura degli inconvenienti che interessano le regioni ultraperiferiche (grande lontananza, insularità, superficie ridotta, rilievo problematico, condizioni climatiche difficili e dipendenza economica da uno scarso numero di prodotti) e che tali svantaggi caratterizzati da permanenza, intensità e complessità differenziano tali regioni dalle altre regioni dell'Unione con svantaggi geografici o con problemi demografici,
B. considerando l'importanza delle varie misure comunitarie adottate a favore delle regioni ultraperiferiche, ma riconoscendo la loro insufficienza, in particolare in settori strategici per lo sviluppo,
C. considerando che il sostegno dell'Unione a queste regioni continua ad essere necessario, visto che hanno una situazione squilibrata rispetto all'insieme comunitario, nella prospettiva dello sviluppo e dell'avvicinamento a un livello sostenuto di convergenza, e considerando che tale appoggio dovrà permettere anche l'integrazione delle regioni ultraperiferiche in dinamiche fortemente competitive, come quelle del mercato interno, dell'Unione economica e monetaria, della Strategia di Lisbona, dell'ampliamento e della globalizzazione,
D. considerando la necessità di garantire lo sfruttamento delle risorse acquatiche vive in modo sostenibile dai punti di vista economico, sociale e ambientale, e in particolare la necessità di preservare le risorse ittiche nelle regioni ultraperiferiche,
E. considerando che le regioni ultraperiferiche hanno economie fragili con poche possibilità di diversificazione, e che pertanto in alcuni casi la pesca e le comunità ancestrali che da essa traggono il proprio sostentamento assumono un'importante peso socioeconomico e potenziano altre attività economiche a monte e a valle,
F. esprimendo il proprio compiacimento per le potenzialità della futura strategia di sviluppo definita recentemente dalla Commissione per le regioni ultraperiferiche – mediante le priorità d'azione "competitività", "accessibilità e compensazione per altri inconvenienti" e "integrazione nella rispettiva zona geografica regionale" – alla cui esecuzione concorrono il contributo della politica di coesione economica e sociale riformulata e quello delle rimanenti politiche comunitarie,
G. constatando che, nel quadro della politica di coesione riformulata, tale contributo rimane insufficiente in quanto si limita all'istituzione del programma specifico di compensazione dei sovraccosti e del piano d'azione per il grande vicinato,
H. considerando che ha incessantemente sollecitato una strategia e un programma specifici per le regioni ultraperiferiche,
I. esprimendo tuttavia il proprio compiacimento per gli obiettivi che si desiderano raggiungere mediante il programma specifico di compensazione dei sovraccosti e il piano d'azione per il grande vicinato,
J. considerando che la situazione delle regioni ultraperiferiche deve essere inserita nell'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" della politica di coesione stabilendo così un punto di collegamento con il piano d'azione per il grande vicinato, considerando che la Commissione deve prevedere in questo contesto una destinazione individualizzata degli stanziamenti, analogamente a quanto è stato fatto per il programma specifico, nonché stabilire criteri che non limitino la partecipazione delle regioni ultraperiferiche, e considerando che la Commissione deve garantire che le regioni ultraperiferiche siano effettivamente ammissibili alla cooperazione transfrontaliera,
K. considerando che, nell'ambito del piano d'azione per il grande vicinato (e conseguentemente dell'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" della politica di coesione) così come nell'ambito della nuova politica di vicinato dell'Unione, occorre promuovere, oltre all'integrazione delle regioni ultraperiferiche nella rispettiva zona geografica, anche i loro vincoli socioeconomici e culturali con i paesi in cui esistono comunità di emigranti oriundi di tali regioni o con cui esse mantengono legami tradizionali (come il Venezuela, il Brasile, gli Stati Uniti d'America, il Sudafrica, il Canada e l'Australia),
L. considerando che la Commissione deve, nell'ambito del piano d'azione per il grande vicinato, proporre una risposta ai problemi che affliggono alcune regioni ultraperiferiche in materia d'immigrazione illegale e ad altri problemi connessi,
M. constatando che l'impatto dell'opportuna strategia integrata di sviluppo definita dalla Commissione rimane limitato, in quanto non essa è debitamente sostenuta dalle politiche e azioni comunitarie e neppure dai mezzi finanziari necessari alla sua adeguata esecuzione, e che quindi la Commissione deve andare oltre le sue attuali proposte,
N. constatando d'altro canto che, per quanto riguarda il quadro generale di accesso ai Fondi strutturali, l'attuale momento di negoziazione delle prospettive finanziarie e della riforma della politica di coesione è determinante per il futuro delle regioni ultraperiferiche, e che quindi è necessario difendere e proteggere in questo ambito il particolare status di queste regioni continuando a concedere loro un sostegno finanziario prioritario,
O. ricordando il diritto ad un trattamento differenziato in questo campo previsto all'articolo 299, paragrafo 2, del Trattato che istituisce la Comunità europea, che consente l'adozione di misure pertinenti a favore delle regioni ultraperiferiche, in particolare per quanto riguarda le condizioni di accesso ai Fondi strutturali, e ricordando la posizione adottata dall'Unione europea nei confronti delle regioni ultraperiferiche in materia di Fondi strutturali e che ad esse, in considerazione delle loro peculiarità, sono stati concessi tassi di cofinanziamento superiori a quelli concessi alle altre regioni beneficiarie della coesione,
Considerazioni generali
1. esorta la Commissione ad impegnarsi ad avviare, esercitando il diritto d'iniziativa conferitole dall'articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE, le procedure che consentiranno di dare completa soddisfazione alle aspirazioni delle regioni ultraperiferiche, sia nell'ambito della politica di coesione sia in connessione con le altre politiche, azioni comunitarie ed altri settori importanti per lo sviluppo di dette regioni: agricoltura, pesca, concorrenza e aiuti di Stato, politica delle imprese, servizi di interesse generale e servizi d'interesse economico generale, fiscalità, misure doganali, ambiente, energia, ricerca e sviluppo tecnologico, formazione professionale, trasporti, reti transeuropee, nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, cooperazione regionale e così via;
2. invita la Commissione a procedere ad una valutazione dell'impatto della legislazione comunitaria che potrebbe avere conseguenze per le regioni ultraperiferiche e chiede che si tenga debitamente conto, a tutti i livelli di esecuzione delle politiche e azioni comunitarie, della situazione particolare delle regioni ultraperiferiche;
3. ricorda che la maggior parte delle misure di discriminazione positiva adottate a favore di queste regioni non sono tali da pregiudicare i principi fondamentali su cui si basa il funzionamento dell'UE;
4. invita la Commissione ad associare le regioni ultraperiferiche alla dinamica dell'Unione nell'intento di raggiungere gli obiettivi della Strategia di Lisbona e di Göteborg;
Prospettive finanziarie e politica di coesione
5. invita il Consiglio a fare in modo che con l'approvazione delle prospettive finanziarie 2007-2013 vengano garantite le misure che permetteranno la realizzazione degli obiettivi dell'Unione, tra cui lo sviluppo economico, sociale e territoriale delle regioni ultraperiferiche;
6. esorta la Commissione a mantenere l'uniformità di trattamento che finora ha caratterizzato l'azione dell'Unione nei confronti delle sue regioni ultraperiferiche, sia nell'ambito del programma specifico di compensazione dei sovraccosti e del piano d'azione per il grande vicinato, sia nel quadro generale di accesso ai Fondi strutturali;
7. sostiene energicamente l'azione speciale di 1100 milioni di EUR per le regioni più remote proposta dalla Commissione, nonché la possibilità di finanziare aiuti al funzionamento, come previsto dall'articolo 11 della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (COM(2004)0495); chiede che si traduca pienamente in realtà il requisito di cui all'articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE, affinché le regioni più remote siano trattate quale caso speciale per quanto concerne il loro accesso ai Fondi strutturali, ivi comprese quelle regioni il cui PIL ha già superato il 75% della media comunitaria;
8. chiede che gli stanziamenti per il programma specifico siano dedicati esclusivamente alle regioni ultraperiferiche e siano distribuiti senza penalizzare nessuna di tali regioni;
9. chiede che il piano d'azione per il grande vicinato sia basato su un concetto di prossimità inteso in senso ampio, in modo che sia possibile sostenere progetti che interessano enti di paesi i quali ospitano grandi comunità di emigranti provenienti dalle regioni ultraperiferiche e ai quali queste ultime sono pertanto assai vicine;
10. insiste affinché il piano d'azione per il grande vicinato disponga di una dotazione specifica destinata alla cooperazione transnazionale e transfrontaliera, e affinché il coordinamento tanto atteso tra gli interventi finanziati dal FESR destinati alle regioni ultraperiferiche e quelli del FES destinati ai paesi vicini ACP o ai PTOM sia finalmente realizzato, con o senza l'iscrizione in bilancio del FES;
11. chiede che nel quadro del piano d'azione si dia una risposta ai problemi dell'immigrazione illegale con cui alcune regioni ultraperiferiche si confrontano;
Capitale umano
12. invita la Commissione a promuovere questa importante componente dello sviluppo nelle regioni ultraperiferiche incoraggiando la formazione e la valorizzazione specifica in aree dedite esclusivamente a promuovere la competitività e la crescita;
Agricoltura e pesca
13. ricorda alla Commissione che le economie delle regioni ultraperiferiche dipendono da settori operanti su piccola scala, tra i quali in particolare l'agricoltura e la pesca, che in generale richiedono un sostegno a vari livelli e in particolare incentivi professionali per attirare i giovani;
14. invita la Commissione, nel contesto della revisione in corso dei POSEI agricoli, a garantire la stabilità delle risorse stanziate, prevedendo eventuali adeguamenti in vista di esigenze eccezionali e semplificando le disposizioni amministrative;
15. invita la Commissione, nel quadro della futura regolamentazione del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale, a tenere conto delle particolari condizioni delle regioni ultraperiferiche dotandole di risorse finanziarie sufficienti per perseguire gli obiettivi della politica di sviluppo rurale e mantenendo l'uniformità di trattamento di tali regioni nella fissazione delle quote di contributo del Fondo, analogamente a quanto avviene con il Fondo europeo per la pesca;
16. invita la Commissione, per quanto riguarda la dimensione esterna dell'OCM delle banane, ad istituire una tariffa unica ad un livello sufficientemente elevato da preservare la produzione comunitaria di banane proponendo, se necessario, misure compensative a favore dei produttori comunitari;
17. deplora la soppressione degli aiuti allo smaltimento per il settore saccarifero; chiede il ripristino di tale meccanismo e la compensazione totale delle perdite di redditi, allo scopo di tenere effettivamente conto degli svantaggi specifici propri delle regioni ultraperiferiche; reputa inoltre essenziale, con riguardo alle Azzorre, garantire che la produzione e raffinazione dello zucchero goda di condizioni di accesso al mercato nazionale equivalenti a quelle esistenti prima della loro integrazione nell'Unione europea, sulla falsariga del trattamento riservato alle Canarie, poiché altrimenti non sarà più possibile per tale industria proseguire la propria attività in detta regione ultraperiferica;
18. suggerisce che le stesse considerazioni circa la garanzia di un trattamento differenziato e di una continuità della redditività dell'industria nelle regioni ultraperiferiche dovrebbero applicarsi anche ai settori lattiero e ortofrutticolo, in funzione delle loro rispettive situazioni specifiche;
19. invita la Commissione ad adottare misure a favore della competitività dei prodotti agricoli delle regioni ultraperiferiche, affinché possano concorrere sui mercati con prodotti analoghi provenienti da paesi che hanno concluso accordi di associazione con l'UE o che godono di regimi preferenziali;
20. invita la Commissione, nel quadro della futura regolamentazione del Fondo per la pesca, a tenere conto delle esigenze specifiche delle regioni ultraperiferiche in tale settore;
21. riafferma la necessità dell'esistenza di una zona di protezione permanente, allo scopo di permettere una discriminazione positiva per l'accesso alle risorse marittime da parte delle flotte di pesca delle regioni ultraperiferiche, in modo da salvaguardare le economie locali;
22. richiama l'attenzione sul fatto che non solo la grande ricchezza ma anche la grande fragilità degli ecosistemi marini delle regioni ultraperiferiche richiedono un'attenzione particolare per quanto riguarda gli attrezzi e le pratiche di pesca autorizzate, nonché l'accesso alle acque circostanti e adiacenti;
23. esorta la Commissione, tenendo presenti le peculiarità delle zone economiche esclusive delle regioni ultraperiferiche (inesistenza della piattaforma continentale per talune di esse) e i limiti delle rispettive zone di pesca (spesso limitate ai rilievi sottomarini), ad applicare senza esitazioni il principio di precauzione e di stabilità relativa, garantendo così l'equilibrio biologico ed ecologico delle specie nonché la difesa del tessuto socioeconomico legato al settore della pesca in dette regioni; esorta la Commissione a tenere anche conto, nelle sue proposte legislative, del fatto che l'attività di pesca è molto recente in certe regioni ultraperiferiche, come ad esempio nell'Oceano Indiano, e che quindi in tali regioni le risorse ittiche sono ancora abbondanti;
24. ribadisce la necessità di un futuro sostegno per il rinnovo e l'ammodernamento della flotta di pesca, nell'interesse della redditività e della competitività del settore;
25. esorta la Commissione, visti gli elementi di fragilità insiti nella condizione di ultraperifericità, a conservare in dette zone il sostegno concesso all'industria di trasformazione dei prodotti ittici ad un livello equivalente o superiore a quello previsto nello Strumento finanziario di orientamento della pesca;
26. chiede che, nel quadro della revisione degli aiuti di Stato per il settore della pesca, sia tenuta presente la lavorazione del pesce nelle regioni ultraperiferiche;
27. esorta la Commissione ad accettare la perennità degli aiuti del programma POSEI-Pesca; ritiene che dovranno essere potenziate le compensazioni per i sovraccosti originati dall'ultraperifericità in relazione allo smaltimento di determinati prodotti della pesca;
28. esorta la Commissione a procedere il più rapidamente possibile con la creazione dei consigli consultivi regionali; ritiene che, nel caso del consiglio consultivo regionale delle acque sud occidentali, occorrerà creare una sottodivisione insulare per le questioni relative alle zone di pesca specifiche delle regioni ultraperiferiche;
Concorrenza e aiuti di Stato
29. auspica che, nel quadro degli aiuti di Stato a finalità regionale, le regioni ultraperiferiche possano continuare a beneficiare di aiuti al funzionamento non degressivi né limitati nel tempo, e che si possano estendere tali aiuti al settore dei trasporti, a condizione che le norme sugli appalti pubblici garantiscano un'equa fissazione dei prezzi da parte delle imprese interessate; auspica che tali regioni possano continuare a beneficiare di un tasso più elevato al di là dell'importo dell'aiuto concesso all'investimento iniziale, che i mezzi mobili di trasporto siano inclusi nei costi ammissibili in relazione all'investimento iniziale, e che si autorizzi la compensazione a favore delle regioni ultraperiferiche dei sovraccosti originati dal trasporto di merci all'interno del mercato dell'Unione;
30. chiede che, nell'ambito della revisione degli orientamenti relativi agli aiuti di Stato a finalità regionale applicabili a partire dal 2007, si autorizzi, a favore delle regioni ultraperiferiche, la compensazione dei sovraccosti originati dal trasporto di merci in tutto il mercato dell'UE e non soltanto all'interno delle frontiere nazionali del paese interessato;
31. chiede inoltre che, nell'ambito della revisione degli orientamenti relativi agli aiuti di Stato a finalità regionale, sia attribuita tutta la debita importanza alla pratica che viene attualmente applicata alle regioni ultraperiferiche, e che si tenga conto delle circostanze pertinenti;
32. chiede che si applichino senza indugio le disposizioni in materia di aiuti per le regioni ultraperiferiche di cui all'articolo III-167, paragrafo 3, lettera a), del trattato che adotta una Costituzione per l'Europa;
33. chiede che il regolamento sugli aiuti "de minimis" sia esteso al settore dei trasporti;
Politica delle imprese
34. invita la Commissione a procedere all'adeguamento delle misure esistenti in funzione della particolare situazione delle regioni ultraperiferiche, agevolando il loro accesso alle stesse; sollecita un'azione volta a promuovere la competitività delle imprese in tali regioni, mediante misure specifiche miranti a compensare i sovraccosti connessi alla loro attività e a promuovere un loro miglior inserimento nello spazio geografico limitrofo, oppure mediante la definizione e la promozione di nuovi modelli di competitività; chiede inoltre un sostegno a favore dell'imprenditorialità e dello spirito imprenditoriale;
Servizi d'interesse economico generale
35. chiede alla Commissione di attenersi all'impegno di effettuare, in seno ad un gruppo di lavoro, un'analisi sul funzionamento dei servizi d'interesse economico generale nelle regioni ultraperiferiche e di formulare proposte adeguate alle specificità e alle esigenze di queste regioni nel campo del mercato dei servizi pubblici;
36. chiede alla Commissione, in relazione all'impostazione adottata dall'Unione europea nei confronti dei servizi di interesse generale sulla scorta del Libro bianco, tanto dal punto di vista settoriale quanto da quello generale e tramite una legislazione quadro, di tenere debitamente conto delle difficoltà specifiche delle regioni ultraperiferiche, in particolare quando si classificano talune attività di servizio prestate in queste regioni come servizi di interesse generale e quando si prevede l'applicazione a tali attività delle norme di concorrenza e del mercato interno adattate alla situazione specifica di dette regioni;
Fiscalità e misure doganali
37. chiede alla Commissione di mantenere le misure fiscali specifiche di cui beneficiano le regioni ultraperiferiche, nonché di mostrarsi disposta a proporre altri regimi che promuovano lo sviluppo autonomo di tali regioni;
38. chiede alla Commissione di mostrarsi disposta ad esaminare le richieste delle regioni ultraperiferiche concernenti la sospensione temporanea dei dazi della tariffa doganale comune sulle forniture di prodotti extragricoli destinati alla produzione e di prodotti della pesca, nonché sull'importazione di attrezzature per usi commerciali e industriali;
Ambiente
39. chiede alla Commissione di non trascurare tale settore nel quadro delle future misure a favore delle regioni ultraperiferiche, poiché le risorse sono insufficienti a soddisfare le esigenze che tuttora sussistono in campo ambientale, segnatamente nell'ambito della protezione della biodiversità, dell'attuazione della rete Natura 2000 e della gestione dei rifiuti, il che ostacola l'attuazione in questi territori di una politica ambientale conforme ai grandi principi della politica comunitaria in materia di ambiente; chiede inoltre alla Commissione di attuare misure analoghe a quelle del programma POSEIMA–Ambiente;
Reti transeuropee
40. chiede alla Commissione di prestare particolare attenzione alle peculiarità delle regioni ultraperiferiche nel contesto delle reti transeuropee;
41. chiede alla Commissione che, nel quadro delle reti transeuropee dell'energia, i progetti delle regioni ultraperiferiche siano accolti in via prioritaria e sia loro applicato il tasso di cofinanziamento previsto per i progetti considerati prioritari;
42. chiede alla Commissione che, nell'ambito delle reti transeuropee delle infrastrutture di trasporto, i porti e gli aeroporti delle regioni ultraperiferiche possano essere cofinanziati dal Fondo di coesione, qualora i progetti siano ammissibili;
Ricerca e sviluppo tecnologico
43. chiede alla Commissione di rendere operativo il considerando 14 del Sesto programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, nell'ambito sia del programma quadro attualmente vigente sia del prossimo; chiede inoltre che, nell'ambito del prossimo programma quadro, si trovi una via che agevoli l'accesso al finanziamento dei progetti delle regioni ultraperiferiche, in particolare nelle aree di eccellenza di queste regioni;
44. esorta a tenere presente il piano d'azione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico, dimostrazione e innovazione presentato dalle regioni ultraperiferiche alla Commissione nel 2003;
45. chiede che i progetti nelle regioni ultraperiferiche siano finanziati a titolo del programma quadro di RST e ulteriormente cofinanziati dai Fondi strutturali;
Nuove tecnologie di informazione e di comunicazione
46. chiede alla Commissione di garantire che si presti particolare attenzione ai progetti delle regioni ultraperiferiche nel settore della società dell'informazione e dell'innovazione tecnologica, dal momento che questi settori sono vitali per promuovere lo sviluppo; ricorda le richieste delle regioni ultraperiferiche in questo campo contenute nel Memorandum della Spagna, della Francia, del Portogallo e delle regioni ultraperiferiche sull'evoluzione dell'articolo 299, paragrafo 2, del trattato che istituisce la Comunità europea, e il contributo delle regioni ultraperiferiche a tale Memorandum, entrambi trasmessi alla Commissione il 2 giugno 2003;
Trasporti
47. chiede che le regioni ultraperiferiche siano integrate in tutte le dimensioni della politica comunitaria in materia di trasporti;
48. invita la Commissione ad assicurare che i progetti di trasporto finanziati dalla Comunità nelle regioni ultraperiferiche possano arrecare miglioramenti innanzitutto alla qualità della vita degli abitanti e allo sviluppo autonomo delle regioni; i progetti sviluppati in violazione delle norme ambientali della Comunità dovrebbero essere sospesi; inoltre tutti i progetti di trasporto sviluppati per le regioni ultraperiferiche devono essere corredati di un'analisi precisa e chiaramente definita dei benefici per la diversificazione dell'economia locale, la coesione sociale e la sostenibilità del mercato regionale del lavoro;
49. sollecita il cofinanziamento dei sovraccosti inerenti al trasporto e allo sviluppo dei trasporti nell'area di vicinato delle regioni ultraperiferiche, interessando anche paesi terzi a tale scopo;
Considerazioni finali
50. si compiace infine delle intense relazioni di partenariato nel frattempo istituite e consolidate tra gli organismi impegnati nella difesa della particolare situazione delle regioni ultraperiferiche, e rileva che in tale processo la Commissione ha svolto un ruolo importante, di cui le comunicazioni del 2004 sono un'espressione;
51. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Comitato delle regioni, al Comitato economico e sociale europeo, alle autorità nazionali, regionali e locali delle regioni ultraperiferiche, nonché al Presidente in carica della Conferenza dei presidenti delle regioni ultraperiferiche.
Traduzione esterna
- [1] GU C 197 del 12.7.2001, pag. 197.
- [2] Testi approvati P5_TA(2004)0368.
MOTIVAZIONE
Introduzione
La lunga lotta delle regioni ultraperiferiche e dei paesi di cui fanno parte, per ottenere il riconoscimento dell'unicità della loro condizione rispetto alle altre regioni dell'Unione, ha raccolto un prezioso successo con l'inserimento dello status di ultraperifericità nel diritto primario dell'Unione nel 1997, anche se ciò non significa affatto che il processo sia stato completato: non tutte le potenzialità dello status concesso alle regioni ultraperiferiche sono state sfruttate appieno per favorire lo sviluppo.
La prevista predisposizione e attuazione di un'operazione ambiziosa, globale e integrata per promuovere lo sviluppo sostenibile nelle regioni ultraperiferiche deve ancora tradursi in fatti concreti. Invece di adottare misure isolate e specifiche, che riguardano singoli casi e che hanno un carattere eccezionale e limitato nel tempo, occorre concepire e attuare un modello di sviluppo sostenibile, che sia finalmente in grado di ricomprendere la maggior parte delle politiche e misure comunitarie.
È necessaria un'azione congiunta stabilita dalle regioni ultraperiferiche, dagli Stati membri interessati e dalla Commissione.
L'attuale base giuridica dello status di ultraperifericità consente alla Commissione di muoversi in tale direzione, in armonia con il cammino che seguirà anche il trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa, una volta entrato in vigore.
L'obiettivo è quello di attenuare i limiti geografici che derivano dall'ambiente naturale e le forme di dipendenza che ne risultano. Per raggiungere tale meta occorrerà la volontà politica di coinvolgere i cittadini e l'industria delle regioni ultraperiferiche nell'ambito di un approccio di portata continentale, per assicurare in tal modo la continuità territoriale che manca da un punto di vista fisico. Un mezzo utile a tale scopo è il nuovo pilastro della politica di coesione introdotto dal trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa, vale a dire la coesione territoriale.
Le regioni ultraperiferiche non sono ancora in grado di progredire in maniera autonoma, anche se stanno compiendo molti sforzi per conseguire tale obiettivo in futuro.
Le peculiarità delle regioni ultraperiferiche e le risposte date finora dall'Unione
L'ultraperifericità di una regione costituisce una condizione unica, che non andrebbe confusa con altre situazioni. Rappresenta infatti la combinazione di caratteristiche specifiche legate alla posizione geografica, alle dimensioni delle aree interessate e alle condizioni naturali. Ultraperifericità è sinonimo di distanza e isolamento, con grandi limitazioni alle possibilità di accedere ai principali centri europei. Le regioni ultraperiferiche sono isole di piccole dimensioni, caratterizzate da una topografia e da condizioni climatiche difficili, che economicamente dipendono fortemente da un numero limitato di prodotti e sono conseguentemente vulnerabili. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che tali regioni si trovano, nella maggioranza dei casi, in paesi (e mercati) in via di sviluppo.
Il permanere e l'accumularsi dei gravi effetti sinergici provocati da tali vincoli ostacolano lo sviluppo e la competitività delle regioni ultraperiferiche. Di conseguenza, sorgono sovraccosti per la produzione, l'approvvigionamento e la commercializzazione; i settori di produzione di beni e servizi sono caratterizzati da un livello di diversificazione estremamente basso; i mercati locali coprono un ambito limitato e sono frammentati e distanti; non esistono economie di scala, né economie esterne; le economie incontrano gravi difficoltà nella creazione di posti di lavoro; le infrastrutture sono più dispendiose; esistono minori opportunità d'accesso per le persone, le merci e i servizi, e la dipendenza dall'aviazione civile e dal trasporto navale è aggravata dal loro costo più elevato.
Il sostegno finanziario comunitario diretto alle regioni ultraperiferiche, in particolare a titolo dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione, attraverso i prestiti della Banca europea per gli investimenti, o tramite iniziative comunitarie e specifiche rubriche del bilancio comunitario, è stato fondamentale nell'arduo processo volto a stimolare e modernizzare l'economia regionale e migliorare il tenore di vita.
Tuttavia resta ancora molto da fare per raggiungere il livello di sviluppo sostenibile così fortemente voluto.
Le comunicazioni della Commissione del 2004: un primo passo verso un modello di sviluppo sostenibile per le regioni ultraperiferiche?
Le misure che tracceranno la futura strategia di sviluppo per le regioni ultraperiferiche si concentreranno in tre ambiti: competitività, accessibilità e misure per bilanciare altri vincoli, nonché integrazione nelle aree geografiche circostanti. Tali provvedimenti saranno attuati nell'ambito della rinnovata politica di coesione economica e sociale e di altre politiche comunitarie.
La Commissione, al momento della pubblicazione delle sue due comunicazioni, ha consentito di individuare con leggero anticipo alcuni elementi della sua posizione in merito al quadro generale di ammissibilità a titolo dei Fondi strutturali, poiché la decisione relativa alle regioni ammissibili non doveva essere presa fino al 2005.
La rinnovata politica di coesione economica e sociale prevede un programma specifico per bilanciare i sovraccosti, che entrerà a far parte dell'obiettivo di "convergenza" e verrà finanziato dal FESR nel periodo 2007-2013; tale programma si occuperà in particolare dell'accessibilità – i problemi per le regioni ultraperiferiche sono più gravi rispetto all'area continentale – sia tra regioni ultraperiferiche, sia all'interno del territorio di ciascuna regione, e sosterrà la competitività industriale. Il programma consentirà di finanziare gli aiuti operativi per bilanciare i sovraccosti sostenuti in determinati settori.
Sarà inoltre adottato un piano d'azione per il grande vicinato (per la cooperazione con le regioni ultraperiferiche e l'integrazione nelle aree geografiche circostanti) al fine di rafforzare i legami economici, sociali e culturali tra le regioni ultraperiferiche e i territori vicini e ampliare la sfera naturale di influenza socioeconomica e culturale delle regioni ultraperiferiche, riducendo le barriere che limitano le opportunità di commercio con le aree geografiche circostanti (mercati di Caraibi, America e Africa e paesi ACP). Il piano d'azione verterà su due punti essenziali, vale a dire la cooperazione transnazionale e transfrontaliera, da un lato, e le misure commerciali e doganali dall'altro.
La strategia di sviluppo per le regioni ultraperiferiche prevista in altre politiche comunitarie include misure volte a promuovere la competitività e la crescita (attraverso lo sviluppo del capitale umano, dei servizi di interesse economico generale, dell'innovazione, della società dell'informazione, della ricerca e dello sviluppo in ambito tecnologico, e dell'ambiente) e finalizzate a superare gli altri handicap di cui soffrono le regioni ultraperiferiche (tra cui l'accessibilità, gli aiuti di Stato e la produzione tradizionale nell'ambito dell'agricoltura e della pesca).
Il punto di vista del Parlamento europeo
Il Parlamento accoglie positivamente la strategia predisposta dalla Commissione per le regioni ultraperiferiche, che testimonia l'attenzione particolare rivolta ai fattori che, de facto, impediscono la convergenza e l'integrazione con le altre regioni dell'Unione europea. La Commissione illustra con chiarezza l'importanza della nuova politica di coesione economica e sociale e delle altre politiche comunitarie nel raggiungere il suddetto obiettivo.
Per quanto attiene alla rinnovata politica di coesione, i mezzi da utilizzare sono il programma specifico di compensazione dei sovraccosti, congiuntamente al piano d'azione per il grande vicinato.
In merito al programma specifico, il Parlamento reputa che la Commissione debba riesaminare sia gli importi ad esso destinati, che sono manifestamente insufficienti, sia le modalità di attribuzione dei finanziamenti alle sette regioni ultraperiferiche.
Il Parlamento ritiene inoltre che sarebbe opportuno citare espressamente il piano d'azione per il grande vicinato in relazione all'obiettivo "cooperazione territoriale europea" della politica di coesione e che i finanziamenti dovrebbero essere attribuiti secondo criteri individualizzati, come è avvenuto nel caso del programma specifico; inoltre, nessuno dei criteri imposti dovrebbe servire ad escludere, sotto qualunque forma, le regioni ultraperiferiche dal piano d'azione. Le regioni ultraperiferiche devono poter realmente accedere ai benefici della cooperazione transfrontaliera.
Il Parlamento è altresì del parere che il piano d'azione per il grande vicinato (e di conseguenza l'obiettivo "cooperazione territoriale europea" della politica di coesione) e la nuova politica di vicinato dell'Unione dovrebbero essere impiegati non solo per promuovere l'integrazione delle regioni ultraperiferiche nelle aree geografiche circostanti, ma anche per creare legami socioeconomici e culturali con paesi dove si trovano comunità di emigranti provenienti dalle regioni ultraperiferiche, o ai quali le regioni ultraperiferiche siano tradizionalmente legate (Venezuela, Brasile, Stati Uniti, Sudafrica e Australia sono alcuni dei paesi inclusi in tale categoria) poiché ciò sarebbe nell'interesse di entrambe le parti.
Reputa inoltre che, nell'ambito del piano d'azione, la Commissione debba affrontare la questione dell'immigrazione illegale e altre problematiche attinenti che riguardano le regioni ultraperiferiche.
Per quanto concerne le altre politiche comunitarie, il loro contributo alla futura strategia di sviluppo per le regioni ultraperiferiche risulta di gran lunga inferiore alle attese e non all'altezza dell'azione richiesta dalla strategia di sviluppo che è stata definita dalla Commissione.
Si sperava che la Commissione avrebbe presentato proposte specifiche e innovative nell'ambito delle altre politiche, in modo particolare in settori di vitale importanza per la competitività e la crescita, tra cui, a titolo esemplificativo, l'innovazione, la società dell'informazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico (per quanto attiene a quest'ultimo ambito, le regioni ultraperiferiche hanno già presentato un documento alla Commissione nel quale illustrano i loro propositi).
La conclusione che il Parlamento trae da tutti i suddetti punti è che la strategia di sviluppo ben calibrata della Commissione non trova il necessario sostegno nelle politiche comunitarie, né dispone delle misure o risorse finanziarie necessarie alla sua idonea attuazione; occorre quindi che la Commissione vada oltre quanto sta proponendo attualmente.
In secondo luogo, per quanto attiene al quadro generale di ammissibilità a titolo dei Fondi strutturali, i negoziati attualmente in corso sulla prospettiva finanziaria e sulla riforma della politica di coesione rappresentano un momento cruciale per il futuro delle regioni ultraperiferiche; il loro status speciale deve essere conseguentemente difeso e salvaguardato.
Inoltre, la possibilità di impiegare il Fondo di coesione per finanziare in futuro i porti e gli aeroporti delle regioni ultraperiferiche nel quadro della rubrica delle reti infrastrutturali per i trasporti transeuropei deve essere prevista espressamente nelle proposte legislative pertinenti attualmente in discussione.
Di conseguenza, il Parlamento fa appello alla Commissione affinché consenta di realizzare le aspirazioni delle regioni ultraperiferiche, sia in merito alla politica di coesione, sia per quanto attiene alle altre politiche, misure comunitarie e ambiti importanti per il loro sviluppo.
24.5.2005
PARERE della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale
destinato alla commissione per lo sviluppo regionale
su un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche
Relatore per parere: Luis Manuel Capoulas Santos
SUGGERIMENTI
La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale invita la commissione per lo sviluppo regionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando i vincoli a cui sono soggette le regioni ultraperiferiche - lontananza, insularità, piccola superficie, condizioni climatiche difficili, dipendenza economica in ordine a un piccolo numero di prodotti - il cui coniugarsi pregiudica gravemente il loro sviluppo,
B. considerando il secondo comma dell'articolo 299 del trattato istitutivo della Comunità europea,
C. considerando che il Consiglio europeo di Siviglia aveva invitato la Commissione ed il Consiglio ad approfondire l'applicazione di detta norma del trattato adottando provvedimenti adeguati che tenessero conto delle peculiari esigenze delle regioni ultraperiferiche,
D. considerando che il Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale e il Comitato delle regioni hanno pressantemente sollecitato la definizione di una strategia in relazione alle regioni ultraperiferiche,
E. considerando altresì le conclusioni della terza relazione sulla coesione economica e sociale che rilevano, segnatamente, l'intenzione della Commissione di predisporre un programma specifico teso a compensare i limiti specifici imposti alle regioni ultraperiferiche,
Aspetti generali della proposta
1. plaude alla comunicazione della Commissione considerandola un'adeguata base di lavoro per definire una strategia per le regioni ultraperiferiche e predisporre misure adeguate di risposta alle preoccupazioni in materia di convergenza e di integrazione con il resto dell'Unione europea;
2. reputa positivo il riconoscimento di tutte le regioni ultraperiferiche ammissibili nell'ambito della futura politica di coesione con riferimento ad uno dei seguenti obiettivi: convergenza, competitività e occupazione, e cooperazione territoriale europea;
3. apprezza la raccomandazione di dar vita a un programma specifico di compensazione delle condizioni specifiche delle regioni ultraperiferiche consono con le peculiarità di ciascuna di esse;
4. valuta positivamente l'impostazione relativa alle azioni da varare specie per quanto riguarda lo sviluppo del capitale umano, dell'innovazione, della società d'informazione e della ricerca e dello sviluppo tecnologico, con esplicito riferimento alle regioni ultraperiferiche quali parte integrante dell'Unione europea nell'ambito della strategia di Lisbona;
5. rileva con soddisfazione la priorità attribuita alla questione dell'accessibilità;
Problemi collegati direttamente al settore agricolo
6. rileva con soddisfazione, per quanto riguarda il futuro fondo di sviluppo rurale, l'impegno della Commissione di garantire che il livello e l'intensità degli aiuti terrà conto delle condizioni specifiche delle regioni ultraperiferiche;
7. rileva, con riferimento al settore della banana, che per la componente esterna della OCM, non sarà accettabile una tariffa inferiore a 252 EUR/ton. Quanto alla componente interna, occorre garantire che, a prescindere dalle modalità di sostegno, le risorse finanziarie non siano inferiori ai livelli attuali;
8. prende atto, per quanto riguarda il settore saccarifero, dell'intenzione espressa dalla Commissione di riservare alle regioni ultraperiferiche un trattamento differenziato basato sulle loro specifiche caratteristiche; deplora non di meno la soppressione degli aiuti allo smaltimento; deplora tuttavia la soppressione degli aiuti allo smercio; chiede il ripristino di tale meccanismo e la compensazione totale delle perdite di redditi, allo scopo di tenere effettivamente conto degli svantaggi specifici propri delle regioni ultraperiferiche; con riguardo alle Azzorre, reputa inoltre essenziale garantire la produzione e raffinazione delle zucchero in condizioni di accesso al mercato nazionale equivalenti a quelle esistenti prima della loro integrazione nell'Unione europea sulla falsariga del trattamento riservato alle Canarie senza compromettere il proseguimento di tale attività in detta regione ultraperiferica;
9. suggerisce che le stesse considerazioni circa la garanzia di un trattamento differenziato e di redditività delle attività nelle regioni ultraperiferiche riguardino anche i settori lattiero e ortofrutticolo in funzione delle loro peculiarità di ciascuna regione;
10. caldeggia, con riguardo a POSEI, l'intenzione espressa di garantire la stabilità delle risorse destinate alla preservazione degli aiuti alle regioni ultraperiferiche e di decentrare e snellire i meccanismi di gestione.
PROCEDURA
Titolo |
Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche | |||||
Riferimenti |
||||||
Commissione competente per il merito |
REGI | |||||
Commissione competente per parere Annuncio in Aula |
AGRI 13.1.2005 | |||||
Cooperazione rafforzata |
no | |||||
Relatore per parere |
Luis Manuel Capoulas Santos | |||||
Esame in commissione |
18.4.2005 |
24.5.2005 |
|
|
| |
Approvazione dei suggerimenti |
24.5.2005 | |||||
Esito della votazione finale |
favorevoli: contrari: astensioni: |
21 0 0 | ||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Peter Baco, Katerina Batzeli, Niels Busk, Luis Manuel Capoulas Santos, Joseph Daul, Albert Deß, Gintaras Didžiokas, Jean-Claude Fruteau, Lutz Goepel, Bogdan Golik, Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf, Diamanto Manolakou, Agnes Schierhuber, Willem Schuth, Czesław Adam Siekierski, Jeffrey Titford, Terence Wynn | |||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Ilda Figueiredo, Béla Glattfelder, Karin Resetarits | |||||
Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Manuel Medina Ortega | |||||
PARERE della commissione per la pesca (11.7.2005)
destinato alla commissione per lo sviluppo regionale
su un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche
(2004/2253(INI))Relatore per parere: Duarte Freitas
SUGGERIMENTI
La commissione per la pesca invita la commissione per lo sviluppo regionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando lo statuto dell'ultraperifericità, a norma dell'articolo 299, paragrafo 2, del trattato istitutivo della Comunità europea,
B. considerando le specificità delle Zone Economiche Esclusive (ZEE) delle Regioni Ultraperiferiche (RUP), segnatamente l'inesistenza di piattaforma continentale in gran parte della sua estensione,
C. considerando la necessità di garantire lo sfruttamento delle risorse acquatiche vive in modo sostenibile dai punti di vista economico, sociale e ambientale, e in particolare la necessità di preservare le risorse ittiche nelle RUP,
D. considerando che le RUP hanno economie fragili con poche possibilità di diversificazione e che pertanto in alcuni casi la pesca e le comunità ancestrali che da essa traggono il proprio sostentamento assumono un'importante peso socioeconomico e potenziano altre attività economiche a monte e a valle,
E. considerando la proposta di regolamento del Consiglio relativo al Fondo europeo per la pesca (COM(2004)0497),
F. considerando che ha incessantemente sollecitato una strategia e un programma specifici per le RUP,
Considerazioni generali
1. accoglie con favore e apprezzamento il lavoro realizzato dalla Commissione, concretizzato in parte nella sua comunicazione volta a istituire "Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche";
2. plaude al lavoro realizzato nel frattempo dalle diverse commissioni parlamentari per sostenere la situazione specifica delle RUP;
3. prende atto con particolare apprezzamento della posizione della Commissione in merito alla necessità che la PCP tenga conto delle peculiarità delle RUP;
4. ritiene che per realizzare e garantire la praticabilità dello Statuto delle RUP è necessario non solo garantire il carattere specifico dell'ultraperiferificità in modo trasversale in tutte le politiche comunitarie, compresa la Politica comune della Pesca (PCP), ma anche creare un programma comunitario specifico di sostegno alle RUP nel prossimo contesto finanziario 2007-2013 con adeguate risorse finanziarie per far fronte ai problemi strutturali di tali regioni;
Problemi legati al settore della pesca
5. ritiene che la Commissione dovrà tenere conto nelle sue proposte legislative della peculiarità delle RUP, segnatamente i loro elementi di fragilità per quanto riguarda le zone di pesca e la rilevanza socioeconomica che in alcune di loro assume la pesca stessa;
6. ritiene che la Commissione, tenendo in particolare conto le ZEE delle RUP (inesistenza della piattaforma continentale per talune di esse) e i limiti delle rispettive zone di pesca (spesso ridotte a rilievi sottomarini), dovrà applicare senza esitazioni il principio di precauzione e di stabilità relativa; in tal modo si potrebbe garantire non solo l'equilibrio biologico ed ecologico delle specie, ma anche la difesa del tessuto socioeconomico legato al settore della pesca in dette regioni; essa dovrà inoltre tener conto, nelle sue proposte legislative, del fatto che l'attività di pesca in alcune RUP, ad esempio, nell'Oceano indiano, è molto recente e che quindi le risorse ittiche di tali mari sono ancora ricche;
7. ritiene che, nelle sue proposte legislative, la Commissione dovrà tener conto della necessità di garantire alle flottiglie di pesca delle RUP una discriminazione positiva circa l'accesso alle risorse ittiche, salvaguardando in tal modo la sostenibilità della pesca artigianale e della piccola pesca costiera; il Parlamento europeo ribadisce pertanto la sua risoluzione legislativa del 4 giugno 2003 relativa alla gestione dello sforzo di pesca per talune zone e risorse di pesca comunitarie e recante modifica del regolamento (CEE) n. 2847/93;
8. ritiene che la Commissione dovrà, alla luce della fragilità degli ecosistemi di dette zone, e sempre in ogni caso con una giustificazione scientifica, limitare l'impiego di determinati dispositivi di pesca, eliminando i metodi atti a provocare ripercussioni negative negli stessi; il Parlamento europeo riafferma pertanto la sua risoluzione legislativa del 16 dicembre 2004 concernente una proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 850/98 per quanto riguarda la protezione delle scogliere coralline di profondità dagli effetti del traino in determinate zone dell'oceano Atlantico, limitando l'utilizzazione delle reti da traino di fondo e delle reti da posta di fondo;
9. ritiene che la Commissione dovrà mantenere nel Fondo europeo della pesca il livello di aiuti già previsti nello Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP) al fine di coprire le esigenze risultanti dagli "handicap" specifici delle RUP e dal loro tessuto socioeconomico;
10. ritiene che la Commissione, visti gli elementi di fragilità insiti nello statuto di ultraperifericità, dovrà conservare in dette zone il sostegno all'industria di trasformazione dei prodotti ittici a un livello equivalente o superiore a quello previsto nello SFOP;
11. ritiene che la Commissione dovrà mantenere le deroghe che finora hanno permesso alle RUP di procedere alla modernizzazione e al rinnovo delle flotte di pesca locali avvalendosi di sussidi nazionali e comunitari;
12. ritiene che la Commissione nella proposta di regolamento presentata sul Fondo europeo per la pesca, dovrà estendere l'ambito del sostegno al settore della trasformazione dei prodotti ittici e al settore dell'acquacoltura affinché vengano anche incluse quantomeno le medie imprese;
13. ritiene che la Commissione dovrà accettare la perennità degli aiuti del programma POSEI Pesca, e che inoltre dovranno essere potenziate le compensazioni per i sovraccosti originati dall'ultraperifericità in materia di commercializzazione di determinati prodotti della pesca;
14. ritiene che la Commissione dovrà procedere il più rapidamente possibile alla creazione dei consigli consultivi regionali; nel caso del Consiglio consultivo regionale delle acque sud occidentali, occorrerà creare una sottodivisione insulare per le questioni relative alle zone di pesca specifiche delle RUP.
PROCEDURA
Titolo |
Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche | |||||
Riferimenti |
||||||
Commissione competente per il merito |
REGI | |||||
Commissione competente per parere Annuncio in Aula |
PECH 13.1.2005 | |||||
Cooperazione rafforzata |
| |||||
Relatore per parere |
Duarte Freitas | |||||
Esame in commissione |
25.4.2005 |
16.6.2005 |
|
|
| |
Approvazione dei suggerimenti |
11.7.2005 | |||||
Esito della votazione finale |
favorevoli: contrari: astensioni: |
14 0 2 | ||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Stavros Arnaoutakis, Elspeth Attwooll, Paulo Casaca, Zdzisław Kazimierz Chmielewski, Carmen Fraga Estévez, Ioannis Gklavakis, Alfred Gomolka, Ian Hudghton, Heinz Kindermann, Rosa Miguélez Ramos, Philippe Morillon, Willi Piecyk, Dirk Sterckx, Catherine Stihler, Margie Sudre | |||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Duarte Freitas, Josu Ortuondo Larrea | |||||
Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
| |||||
PROCEDURA
Titolo |
Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche | ||||||||||||
Numero di procedura |
|||||||||||||
Base regolamentare |
Articolo 45 | ||||||||||||
Commissione competente per il merito |
REGI | ||||||||||||
Commissione(i) competente(i) per parere |
ECON |
AGRI |
PECH |
|
| ||||||||
Pareri non espressi |
ECON |
|
|
|
| ||||||||
Cooperazione rafforzata |
|
|
|
|
| ||||||||
Proposta(e) di risoluzione inclusa(e) nella relazione |
|
|
| ||||||||||
Relatore(i) |
Sérgio Marques |
| |||||||||||
Relatore(i) sostituito(i) |
|
| |||||||||||
Esame in commissione |
30.3.2005 |
24.5.2005 |
|
|
| ||||||||
Approvazione |
12.7.2005 | ||||||||||||
Esito della votazione finale |
favorevoli: contrari: astensioni: |
28 9 6 | |||||||||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Alfonso Andria, Stavros Arnaoutakis, Jean Marie Beaupuy, Rolf Berend, Graham Booth, Giovanni Claudio Fava, Gerardo Galeote Quecedo, Iratxe García Pérez, Eugenijus Gentvilas, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Ambroise Guellec, Zita Gurmai, Gábor Harangozó, Marian Harkin, Konstantinos Hatzidakis, Alain Hutchinson, Mieczysław Edmund Janowski, Tunne Kelam, Constanze Angela Krehl, Jamila Madeira, Sérgio Marques, Miroslav Mikolášik, Francesco Musotto, Lambert van Nistelrooij, Jan Olbrycht, István Pálfi, Markus Pieper, Francisca Pleguezuelos Aguilar, Alyn Smith, Grażyna Staniszewska, Margie Sudre, Kyriacos Triantaphyllides, Oldřich Vlasák, Vladimír Železný | ||||||||||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Inés Ayala Sender, Thijs Berman, Brigitte Douay, Den Dover, Mojca Drčar Murko, Emanuel Jardim Fernandes, Mirosław Mariusz Piotrowski, Thomas Ulmer, Manfred Weber | ||||||||||||
Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
| ||||||||||||
Deposito – A[6] |
19.7.2005 |
A6-0246/2005 | |||||||||||