RELAZIONE sull'applicazione della direttiva postale (direttiva 97/67/CE, modificata dalla direttiva 2002/39/CE)

5.12.2005 - (2005/2086(INI))

Commissione per i trasporti e il turismo
Relatore: Markus Ferber


Procedura : 2005/2086(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A6-0390/2005
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A6-0390/2005
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sull'applicazione della direttiva postale (direttiva 97/67/CE, modificata dalla direttiva 2002/39/CE)

(2005/2086(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la relazione della Commissione relativa all’applicazione della direttiva postale (direttiva 97/67/CE modificata dalla direttiva 2002/39/CE) (COM(2005)0102), nonché il corrispondente documento di lavoro (SEC(2005)0388),

–   vista la prima relazione della Commissione sull'applicazione della direttiva postale (direttiva 97/67/CE) (COM(2002)0632),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per i trasporti e il turismo (A6‑0390/2005),

A. considerando che i servizi postali rivestono una notevole rilevanza economica e nel 2002 hanno conseguito entrate pari a circa 88 miliardi di euro, corrispondenti a circa lo 0,9% del PIL dell'Unione; che secondo le stime dal settore postale dipendono direttamente o sono ad esso legati oltre cinque milioni di posti di lavoro,

B.  considerando che servizi postali competitivi ed efficienti, in quanto elemento del mercato della distribuzione e della comunicazione, hanno una notevole importanza per l'evoluzione economica e sociale nell'Unione europea e sono interconnessi con numerosi settori economici e li trainano; che i servizi postali assumono pertanto un ruolo centrale anche nel contesto della strategia di Lisbona

C. considerando che le riforme e gli sviluppi economici e tecnici del settore postale nell'Unione europea hanno portato a metodologie moderne e a un maggiore grado di automazione e che le riforme finora attuate hanno introdotto nel settore postale sviluppi significativi con aumenti della qualità, maggiore efficienza e miglior servizio al cliente,

D. considerando che la dimensione territoriale e sociale insostituibile delle reti postali consente un accesso universale a servizi di prossimità essenziali,

E.  considerando che la relazione della Commissione dovrebbe valutare se e come gli obiettivi della direttiva 2002/39/CE siano stati conseguiti, con particolare attenzione per gli aspetti economici, sociali e tecnologici, nonché in che modo vadano definite valutazioni sugli aspetti concernenti l'occupazione e la qualità del servizio,

F.  considerando che il Parlamento europeo nella presente relazione intende segnalare questioni e aspetti che la Commissione dovrebbe poi considerare nei suoi lavori successivi,

1.  rileva che il recepimento della direttiva postale ha conseguito progressi complessivamente positivi negli ordinamenti legislativi nazionali; accoglie con favore il fatto che il quadro di armonizzazione delineato abbia consentito agli Stati membri di puntare a nuovi approcci e di procedere su vie differenti, che possono fungere per gli altri Stati membri come modello per i passi successivi; constata tuttavia che gli effetti delle riforme in termini di qualità, efficienza e servizio mirato al cliente nel settore dei servizi postali devono essere ancora analizzati in maniera più precisa e osserva che l'apertura dei servizi postali alla concorrenza non sempre ha come risultato la conservazione di livelli occupazionali nel settore postale;

2.  si compiace del fatto che, sulla base dei dati disponibili, gli sviluppi conseguiti nel mercato abbiano portato a effetti positivi; segnala al riguardo che l'evoluzione della concorrenza non può essere desunta unicamente dal grado di apertura del mercato oppure soltanto dalle quote di mercato;

3.  constata, tuttavia, che taluni Stati membri presentano un notevole ritardo nell'applicazione della direttiva (2002/39/CE), in particolare per quanto concerne l'apertura del mercato, con il rischio di uno squilibrio sul mercato postale europeo e di una potenziale penalizzazione dei nuovi operatori; chiede pertanto alla Commissione di indicare nella sua relazione quali sono a suo avviso le relative conseguenze;

4.  esprime la riserva che i mercati postali si trovano in una fase di cambiamento profondo, da ricondurre alla crescente concorrenza e agli sviluppi dei mercati contigui della comunicazione, della pubblicità e dei trasporti e logistica, ma indotti anche dai nuovi comportamenti nel campo delle comunicazioni; di conseguenza la futura politica postale dovrebbe considerare adeguatamente tali aspetti;

5.  invita la Commissione, visti tali sviluppi in parte palesemente divergenti negli Stati membri per quanto riguarda gli obblighi del servizio universale, a far valutare, nell'ambito dello studio analitico da elaborare, se sia corretta e sufficiente la definizione di servizio universale;

6.  chiede alla Commissione di determinare se è possibile mantenere la scadenza del 2009 per il completamento del mercato interno dei servizi postali, o se è opportuno definire altre tappe alla luce delle conclusioni dello studio;

7.  ritiene, segnalando altresì che i mercati postali stanno subendo una svolta profonda, che la definizione di servizio universale vada riesaminata considerando i nuovi comportamenti nel campo delle comunicazioni; sottolinea inoltre che i servizi universali sono di elevato valore con forte intensità di manodopera e notevole rilevanza ai fini della tutela dei consumatori e chiede alla Commissione di inserire nel contesto della ricerca tali circostanze nello studio analitico da elaborare; chiede altresì alla Commissione di studiare le modalità migliori per garantire il coinvolgimento degli utenti postali e di consultare le parti sociali interessate (camere di commercio e industria, sindacati, ecc.), gli operatori attivi nel mercato e le organizzazioni locali interessate;

8.  riconosce che il lavoro compiuto dal CEN nel settore della standardizzazione nel settore postale e invita la Commissione a considerare ulteriormente il ruolo della standardizzazione ai fini della protezione dei consumatori e nell'ottica del completamento del mercato interno;

9.  chiede alla Commissione di essere particolarmente attenta nei suoi studi analitici all'impatto delle future fasi di apertura dei servizi postali alla concorrenza, in materia di copertura geografica e di evoluzione delle reti, per quanto concerne in particolare le condizioni di accesso delle popolazioni più sfavorite o più isolate del territorio europeo;

10. riprende la richiesta agli Stati membri di provvedere a un maggiore controllo dei prezzi, all'addebito distinto dei costi e alla verifica delle sovvenzioni trasversali; esprime tuttavia la riserva che in un mercato orientato alla concorrenza simili interventi regolatori devono essere adeguatamente motivati ove si estendano oltre la legislazione generale in materia di concorrenza;

11. ritiene che l'adozione e l'applicazione di standard operativi elaborati dal CEN sia essenziale al fine di garantire la trasparenza, l'attendibilità e la qualità del mercato postale e sollecita pertanto la Commissione e gli Stati membri ad attribuire la priorità a progressi in tale campo;

12. si compiace del fatto che la Commissione intende seguire ulteriormente la questione della regolamentazione dell’accesso a valle; segnala tuttavia che una regolamentazione costituirebbe, proprio in tale settore, un rilevante intervento nel mercato e pertanto suggerisce di elaborare prima un esame approfondito onde valutare se e come potrebbe risultare giustificato in termini economici e giuridici un simile intervento; al riguardo andrebbe considerato che già ora esistono numerosi modelli operativi nei diversi mercati postali, nei quali i concorrenti si sono affermati con successo nel mercato senza avvalersi di un accesso regolamentato alle reti; chiede alla Commissione di valutare l'impatto di tali modelli e l'opportunità di un inquadramento europeo delle condizioni di accesso alla rete al fine di garantire un accesso equo;

13. prende atto che i modelli finanziari finora applicati negli Stati membri per il servizio universale sono risultati poco proficui e che lo strumento collaudato per il finanziamento del servizio universale è stato finora il settore riservato; invita pertanto la Commissione a far valutare in modo approfondito nello studio analitico da elaborare in che misura l'evoluzione del servizio universale, il cui mantenimento sul piano economico e sociale resta pertinente, e una maggiore flessibilità del quadro normativo possano avere effetti positivi sulla soluzione del problema del finanziamento del servizio universale; esorta la Commissione a esaminare l'ipotesi di una modulazione del settore riservato in funzione dei costi legati al finanziamento del servizio universale, tenendo conto in particolare delle difficoltà geografiche e demografiche;

14. si compiace del fatto che dopo le difficoltà iniziali in alcuni Stati membri si possano ora registrare netti progressi nell'indipendenza delle autorità di regolamentazione; sottolinea che con la crescente apertura dei mercati l'attenzione deve concentrarsi più sulla legislazione in materia di concorrenza che su una maggiore regolamentazione; invita la Commissione a favorire, in conformità delle sue anticipazioni nella relazione, il dialogo con e tra le autorità di regolamentazione e gli Stati membri nonché lo scambio delle prassi migliori, in modo da limitare i compiti delle autorità al controllo dell'applicazione della regolamentazione;

15. suggerisce che, alla luce delle diverse esperienze raccolte con gli attuali regimi di autorizzazione negli Stati membri e in considerazione del principio di sussidiarietà, la questione delle procedure di autorizzazione sia inserita nella valutazione dello studio, con riferimento specifico al chiarimento del campo operativo, alla procedura di approvazione e alle condizioni tassative per il rilascio dell'autorizzazione di cui alla direttiva postale, e sottolinea che siffatti requisiti non possono erigere di fatto nuove barriere all'accesso al mercato, né generare distorsioni dei prezzi o delle pratiche di scrematura dei mercati;

16. segnala che la razionalizzazione dei posti di lavoro non va ricondotta soltanto alla riforma postale ed esprime la riserva che nuovi modelli commerciali, nuovi prodotti e nuovi metodi operativi hanno a loro volta effetti sul numero di posti di lavoro nel settore postale tradizionale;

17. invita la Commissione a valutare nel suo studio la questione delle modalità con cui sono gestite le passività legate alle pensioni degli operatori postali pubblici al fine di evitare alterazioni del mercato in un contesto liberalizzato;

18. giudica con riserva i differenti regimi IVA nel mercato postale e invita la Commissione, con riferimento alla sua risoluzione dell'11 marzo 2004[1] sulla proposta di direttiva del Consiglio che modifica la direttiva 77/388/CEE relativamente all'imposta sul valore aggiunto nel settore postale, a presentare proposte su come conseguire la necessaria chiarezza giuridica e l'esclusione delle discriminazioni tra gli operatori;

19. chiede alla Commissione di provvedere a che le disposizioni in materia di sanzioni amministrative in caso di inosservanza delle legislazioni postali nazionali non siano spropositatamente elevate e quindi non mettano a repentaglio il funzionamento del mercato postale; invita pertanto alla Commissione, nel corso dell'elaborazione di uno studio analitico, a raccogliere dati sulle sanzioni nazionali pertinenti in tutti gli Stati membri;

20. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché agli Stati membri.

  • [1]  GU C 102 E del 28.4.2004, pag. 814.

MOTIVAZIONE

I. Contesto

Il quadro giuridico comunitario per i servizi postali dell’Unione europea è rappresentato dalla direttiva 97/67/CE, la cosiddetta “direttiva postale”. L’esigenza di tale direttiva nasceva dalla constatazione che le condizioni che disciplinavano la fornitura dei servizi postali in Europa erano molto disuguali. Le condizioni generali stabilite all’interno della direttiva sono tese a contribuire alla realizzazione del mercato interno nel settore postale attraverso la liberalizzazione progressiva e controllata del mercato, garantendo in tal modo che tutti i cittadini all’interno dell’Unione europea possano ovunque disporre di servizi postali, efficienti, affidabili e di buona qualità a prezzi accessibili.

Nel 2002 la direttiva postale è stata modificata dalla direttiva 2002/39/CE. Gli elementi fondamentali di tale modifica sono i seguenti:

· Dal 1° gennaio 2003 ai fornitori del servizio universale possono essere riservati solamente i servizi di invio della corrispondenza interna e della corrispondenza transfrontaliera in entrata fino al peso di 100 g. (e con limiti di prezzo pari al triplo della tariffa pubblica per un invio di corrispondenza compreso nella prima classe di peso della categoria più rapida).

· Dal 1° gennaio 2006 il limite di peso scende a 50 g. (e a due volte e mezzo la suddetta tariffa).

· La Commissione elabora uno studio analitico, nel quale, per ciascuno Stato membro, viene valutato l’impatto sul servizio universale del completamento del mercato interno per i servizi postali nel 2009.

· In base ai risultati di tale studio, entro il 31 dicembre 2006 la Commissione presenta al Parlamento e al Consiglio una relazione ed una proposta per confermare, se del caso, la data del 2009 per il completamento del mercato interno oppure definire altri provvedimenti.

Anche all’articolo 23 viene inserito l’obbligo per la Commissione di presentare ogni due anni al Parlamento e al Consiglio una relazione che “includa adeguate informazioni relative allo sviluppo del settore, in particolare per quanto riguarda gli aspetti economici, sociali, occupazionali e tecnologici, e alla qualità dei servizi.”

Il 23 marzo 2005 la Commissione ha dunque presentato la seconda relazione (COM(2005)0102) relativa all’applicazione della direttiva postale, corredata di un documento di lavoro (SEC(2005)0388).

II. La relazione della Commissione

La Commissione sottolinea ancora una volta l’importanza economica dei servizi postali, che nel 2002 all’interno della UE hanno dato lavoro a circa 1, 85 milioni di persone. Essa pone altresì l’accento sul valore dei servizi forniti dalle organizzazioni postali per la comunicazione e il commercio, con particolare riferimento al fatto che settori economici, quali commercio elettronico, editoria, vendita per corrispondenza, servizi assicurativi, bancari e pubblicitari dipendono dall’infrastruttura postale.

1. L’impatto della direttiva 2002/39/CE

La Commissione sostiene che la riforma del mercato postale nella UE è a buon punto. Sono rilevabili sostanziali miglioramenti per quanto riguarda:

· qualità dei servizi,

· efficienza delle imprese,

· separazione fra enti normativi e operativi.

Il recepimento della direttiva nell’ambito dell’ordinamento giuridico interno si è ampiamente concluso. La riduzione del settore riservato prevista per il 1° gennaio 2003 non ha determinato alcuna difficoltà. Invece, per quanto riguarda gli Stati entrati a far parte della UE il 1° maggio 2004, si sono verificati alcuni ritardi in merito al recepimento della direttiva 2002/39.

Malgrado i buoni progressi, vi sono ancora molti aspetti ai quali occorre prestare particolare attenzione, segnatamente:

· la separazione contabile per i singoli servizi,

· la ripartizione dei costi,

· il controllo dei prezzi dei servizi universali.

La Commissione rileva, in particolare, che le autorità di regolamentazione nazionali hanno certamente ottenuto maggiore indipendenza e la regolamentazione è chiaramente più efficiente. Tuttavia, come in passato, permane il rischio che si sviluppi un’asimmetria normativa fra gli Stati membri, che potrebbe a sua volta determinare asimmetria sui mercati.

2. L’attuale evoluzione del mercato nel settore postale

La Commissione rileva che il mercato dei servizi postali si è allontanato dal modello tradizionale della comunicazione bidirezionale ed oggi quanto mai presenta un sistema di distribuzione a senso unico ("business to consumer"). Tale evoluzione smentisce le valutazioni pessimistiche, che vedevano il mercato postale in continua contrazione, e può invece condurre verso nuovi dinamici modelli commerciali, quali acquisti a domicilio, commercio elettronico e posta ibrida.

Occorre tuttavia ammettere che nel segmento di mercato della corrispondenza, al di fuori dei servizi di nicchia, la concorrenza si deve ancora sviluppare. Come in passato, vi sono numerosi possibili fattori che ostacolano l’accesso al mercato. Fra questi va citata, in particolare, la diversità del trattamento fiscale a cui sono sottoposti operatori storici e nuovi concorrenti riguardo all’IVA.

Infine, la Commissione rileva che la situazione di mercato negli Stati membri è molto eterogenea. In alcuni Stati membri i fornitori di servizi universali hanno elevati margini di profitto mentre in altri Stati le condizioni sono nettamente più difficili. Ciò è da ricondurre alle diverse forme d’intervento sui mercati e alle differenze in merito alle strutture di proprietà e ai livelli dei prezzi fissati.

III. Osservazioni del relatore e raccomandazioni sulle azioni da intraprendere

La Commissione presenta la propria relazione in un momento importante e il relatore apprezza che in tale contesto il Parlamento abbia colto l’occasione per esprimere il proprio parere relativamente allo stato delle cose e ai possibili provvedimenti futuri. Le scelte dei prossimi anni avranno un’importanza decisiva per i servizi postali e lo studio analitico previsto nonché la successiva relazione della Commissione meritano pertanto un’attenzione particolare. Il significato del presente documento non può essere quello di anticipare entrambi i documenti attesi per il 2006. È evidente che a tempo debito il Parlamento europeo dovrà occuparsi in modo esaustivo dello studio e della relazione della Commissione.

Il relatore ritiene che lo scopo particolare da attribuire alla propria relazione sia, in primo luogo, quello di valutare le evoluzioni del mercato postale finora osservate e, in secondo luogo, richiamare l’attenzione sulle questioni da esaminare come prioritarie nell’ambito dello studio analitico e della successiva relazione.

Innanzitutto, va rilevato che le esperienze connesse al recepimento e all’applicazione della direttiva postale modificata sono positive e incoraggianti. Il mercato postale ha ricevuto degli stimoli importanti dalla legislazione UE. L’obiettivo di garantire la fornitura di un servizio universale nell’ambito di una graduale apertura del mercato è stato raggiunto.

Il recepimento della direttiva 2002/39 si è finora svolto, secondo il relatore, in modo complessivamente soddisfacente. Lo stesso può dirsi, fortunatamente, anche per i nuovi Stati membri entrati a far parte della UE nel 2004. I punti deboli che ancora permangono possono essere rapidamente eliminati dalla Commissione insieme agli Stati membri interessati. La Commissione stessa cita come esempi nella sua relazione i procedimenti relativi alla concessione delle licenze e ai reclami, il controllo dei prezzi e la separazione contabile per i singoli servizi.

Accanto al recepimento formale della direttiva, occorre valutare la sua applicazione, vale a dire in che modo gli Stati membri adempiano al quadro stabilito dalla direttiva e in quale misura il nuovo regolamento cominci ad essere efficace. Un punto fondamentale al riguardo è l’obbligo del servizio universale, che viene disciplinato in diversi punti della direttiva (capitolo 2, capitolo 6). Come enunciato nel documento di lavoro SEC(2005)0388, allegato alla relazione della Commissione, i requisiti della direttiva concernenti un livello di qualità complessivamente elevato vengono certamente soddisfatti, tuttavia sussistono notevoli divergenze fra gli Stati membri. Molti fra questi hanno modificato o intendono modificare la portata dell’obbligo del servizio universale. Se in tale ambito, gli Stati membri intraprendono percorsi diversi, tale scelta, secondo il relatore, non deve essere ancora considerata dannosa. Tuttavia, le divergenze, secondo quanto afferma la Commissione, sono realmente considerevoli, al punto di rappresentare una minaccia per uno dei principali obiettivi della direttiva postale – la garanzia di un servizio universale a livello comunitario che offra un insieme minimo di servizi di qualità specifica ad un prezzo accessibile. Pertanto il relatore giudica essenziale verificare nell’ambito dello studio analitico previsto se le definizioni enunciate dalla direttiva postale in merito all’obbligo del servizio universale siano abbastanza chiare e se stabiliscano un quadro adeguato per gli Stati membri.

Lo stesso dicasi per le procedure di autorizzazione per i servizi non riservati, in conformità dell’articolo 9 della direttiva postale. La Commissione osserva al riguardo una preoccupante quantità di incognite e fraintendimenti sulle possibilità d’impiego delle procedure di autorizzazione. Anche in tale contesto, il relatore suggerisce di affrontare nello studio la questione relativa alla chiarezza delle disposizioni pertinenti della direttiva postale.

Le osservazioni della Commissione sulla questione del downstream access sono piuttosto generiche. Ci si trova ovviamente concordi con la Commissione quando afferma che gli sviluppi ed esso attinenti vanno osservati e discussi con gli Stati membri. Riguardo alla mancanza di suggerimenti concreti da parte della Commissione, il relatore intende in tale contesto limitarsi a rilevare che le possibili scelte regolamentari riguardo al downstream access possono sensibilmente influenzare o danneggiare l’andamento del mercato. Qualsiasi intervento pubblico richiede una precisa giustificazione.

Che la Commissione sia ora in grado di confermare la crescente indipendenza delle autorità di regolamentazione è un fatto positivo. Sulla base dei dati disponibili nonché delle dotazioni e degli approcci piuttosto diversi dei Stati membri, è ancora difficile giudicare fino a che punto il livello di indipendenza raggiunto sia già sufficiente. In ogni caso, il relatore ritiene che sia ancora troppo presto per abbassare la guardia; l’evoluzione dovrà continuare ad essere tenuta sotto controllo. La crescente apertura dei mercati richiede una regolamentazione indipendente ed efficiente. Il relatore condivide, tuttavia, l’osservazione secondo la quale ciò non può significare uno sviluppo incontrollato della regolamentazione. Le autorità di regolamentazione sono invece tenute a potenziare il proprio ruolo di controllo rispetto alla concorrenza. I parametri di riferimento a cui fa riferimento la Commissione devono essere chiaramente accolti con favore.

Il relatore ha preso atto con attenzione di quanto affermato dalla Commissione riguardo alla determinazione delle tariffe e alla regolamentazione dei prezzi. Per quanto tutti gli Stati membri abbiano introdotto, in conformità, misure volte a garantire i principi di tariffazione di cui all’articolo 12 della direttiva postale, il quadro è tuttavia ancora frammentario. Nell’ambito del prossimo studio alla questione dovrà essere dedicato maggiore spazio, tenuto anche conto del fatto che in alcuni Stati membri si nota una grande insoddisfazione riguardo alla determinazione dei prezzi. In relazione a ciò, il relatore pone insistentemente l’accento sul problema finora irrisolto dell’imposizione fiscale sul fatturato derivante dalla prestazione di servizi postali. È estremamente preoccupante che, come in passato, la proposta in merito sia bloccata in seno al Consiglio. Tale asimmetria minaccia di danneggiare in modo persistente la concorrenza. Sulla base della decisione del Parlamento dell’11 marzo 2004 e della proposta modificata della Commissione (COM(2004)0468), è assolutamente indispensabile compiere dei passi in avanti in tale contesto.

In sintesi, il relatore giudica incoraggianti i risultati finora raggiunti dalla direttiva postale. Anche se in molti contesti sopramenzionati permane l’esigenza di intervenire o almeno di tenere la situazione sotto controllo e per quanto ovviamente occorra attendere e analizzare lo studio e la relazione del 2006, il relatore, sulla base dei risultati finora raggiunti, ritiene adeguato fissare per il 2009 il completamento del mercato interno per i servizi postali.

PROCEDURA

Titolo

Applicazione della direttiva postale (direttiva 97/67/CE, modificata dalla direttiva 2002/39/CE)

Numero di procedura

2005/2086INI)

Base regolamentare

art. 45

Commissione competente per il merito
  Annuncio in Aula dell'autorizzazione

TRAN
9.6.2005

Commissione(i) competente(i) per parere
  Annuncio in Aula

 

 

 

 

 

Pareri non espressi
  Decisione

 

 

 

 

 

Cooperazione rafforzata
  Annuncio in Aula

 

 

 

 

 

Proposta(e) di risoluzione inclusa(e) nella relazione

 

 

 

Relatore(i)
  Nomina

Markus Ferber
2.5.2005

 

Relatore(i) sostituito(i)

 

 

Esame in commissione

13.9.2005

11.10.2005

 

 

 

Approvazione

22.11.2005

Esito della votazione finale

favorevoli:

contrari:

astensioni:

37

8

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Inés Ayala Sender, Etelka Barsi-Pataky, Michael Cramer, Arūnas Degutis, Armando Dionisi, Saïd El Khadraoui, Robert Evans, Mathieu Grosch, Ewa Hedkvist Petersen, Jeanine Hennis-Plasschaert, Georg Jarzembowski, Dieter-Lebrecht Koch, Jaromír Kohlíček, Fernand Le Rachinel, Jörg Leichtfried, Bogusław Liberadzki, Eva Lichtenberger, Patrick Louis, Ashley Mote, Michael Henry Nattrass, Seán Ó Neachtain, Janusz Onyszkiewicz, Josu Ortuondo Larrea, Willi Piecyk, Luís Queiró, Reinhard Rack, Luca Romagnoli, Gilles Savary, Renate Sommer, Dirk Sterckx, Ulrich Stockmann, Gary Titley, Georgios Toussas, Marta Vincenzi, Roberts Zīle

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Zsolt László Becsey, Den Dover, Markus Ferber, Jas Gawronski, Zita Gurmai, Elisabeth Jeggle, Sepp Kusstatscher, Helmuth Markov, Rosa Miguélez Ramos, Francesco Musotto, Willem Schuth

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

 

Deposito – A6

5.12.2005

A6‑0390/200