RELAZIONE sulla pianificazione della preparazione e dell'intervento della Comunità europea in caso di influenza pandemica
10.5.2006 - (2006/2062(INI))
Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
Relatore: Adamos Adamou
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla pianificazione della preparazione e dell'intervento della Comunità europea in caso di influenza pandemica
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni sulla pianificazione della preparazione e dell'intervento della Comunità europea in caso di influenza pandemica (COM(2005)0607),
– vista la comunicazione della Commissione e del Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni sul potenziamento del coordinamento relativo alla pianificazione generale della capacità di intervento a livello europeo in materia di emergenze sanitarie (COM(2005)0605),
– visto l'articolo 152 del Trattato che disciplina l'azione della Comunità europea nel settore della sanità pubblica,
– vista la sua risoluzione del 26 ottobre 2005 sulla strategia contro l'influenza pandemica[1],
– vista la Conferenza dei donatori sull'influenza aviaria e umana di Pechino del 17 e 18 gennaio 2006 e la Dichiarazione rilasciata in occasione di tale conferenza,
– visto il piano sui preparativi dell'OMS in caso di influenza globale (documento WHO/CDS/CSR/GIP/2005.5),
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A6‑0176/2006),
A. considerando che i recenti sviluppi e l'aumento del numero di casi di influenza aviaria e di vittime tra i contagiati in Asia, in Africa e nei paesi europei fanno aumentare le preoccupazioni e considerando che occorre affrontare questa epidemia alle radici e che è necessario assistere i paesi colpiti e i paesi a rischio che ne hanno bisogno,
B. considerando che gli elementi fondamentali, tanto nella Comunicazione sulla preparazione in caso di influenza pandemica quanto in quella sul potenziamento del coordinamento relativo alla pianificazione generale della capacità, sono la preparazione e la sperimentazione dei piani nazionali, sotto il coordinamento della Commissione, la sorveglianza e i contatti tra i laboratori nazionali di riferimento per identificare rapidamente i focolai di pandemia, l'efficace gestione delle epidemie mediante comunicazioni tempestive, la pronta notifica dei casi di contagio, l'assistenza in caso di epidemia, il coordinamento delle reazioni degli Stati membri e la tempestiva fornitura di vaccini e di altri medicinali antivirali in quantità sufficienti;
C. considerando che l'elaborazione di piani nazionali dovrebbe prefiggersi di:
– garantire il necessario coordinamento tra gli Stati membri,
– evitare il panico tra la popolazione,
– combattere i traffici che potrebbero sorgere in caso di rischi realmente gravi,
– determinare i siti prioritari da isolare,
– elaborare un inventario dei gruppi di popolazione da vaccinare in via prioritaria,
– assicurare una distribuzione equa e a tutti di prodotti di lotta contro l'epidemia,
D. considerando che la sorveglianza delle infezioni influenzali tra gli animali, in particolare tra le popolazioni di uccelli, è importante ed è un obbligo previsto dalla normativa comunitaria,
E. considerando che i farmaci antivirali costituiscono il primo pilastro della prevenzione e degli interventi medici fino a che non saranno disponibili i vaccini,
F. considerando che l'Unione europea deve fornire assistenza logistica e finanziaria per contribuire allo sviluppo di vaccini,
G. considerando che occorre rafforzare le comunicazioni con gli istituti nazionali responsabili della sorveglianza sulla salute pubblica, della valutazione dei rischi e dei controlli, nonché tra tali istituti,
H. considerando che va rafforzata l'informazione dell'opinione pubblica mediante campagne di sensibilizzazione; considerando inoltre che è anche importante effettuare riforme complementari nei settori connessi e mitigare le conseguenze socioeconomiche sugli strati più poveri della popolazione e sulle famiglie;
I. considerando che i comunicati pubblici devono rispecchiare lo stato attuale delle conoscenze mediche e considerando che le raccomandazioni contro la comparsa di una epidemia destinate alla popolazione devono essere scientificamente giustificate e universalmente comprensibili e praticabili,
J. considerando che, dopo il 2003, sono morti o sono stati distrutti in tutto il mondo grossi quantitativi di pollame infetto, mettendo in pericolo la produzione commerciale aviaria e in particolare i mezzi di sostentamento dei piccoli e medi allevatori di pollame,
K. considerando che una eventuale pandemia potrebbe interessare gli Stati membri in modi diversi,
L. considerando che il problema dell'infezione causata dall'influenza aviaria è un problema globale e che deve essere trattato in stretta cooperazione con l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS),
M. considerando che la concessione, in un contesto di partnership strategica a lungo termine, di un adeguato sostegno finanziario e tecnico ai paesi in via di sviluppo che sono colpiti o che sono a rischio e in particolare ai paesi meno sviluppati, sarà di importanza vitale per il controllo delle minacce globali all'economia, al commercio e alla sicurezza derivanti dall'influenza aviaria,
1. approva le suddette comunicazioni della Commissione concernenti la preparazione e l'intervento della Comunità europea in caso di influenza pandemica e il potenziamento del coordinamento relativo alla pianificazione generale della capacità di intervento a livello europeo in materia di emergenze sanitarie, nonché le valutazioni dei piani nazionali sull'influenza pandemica che sono attualmente in corso presso il Centro europeo per la prevenzione delle malattie (CEPM), la Commissione e la sezione europea dell'OMS;
2. evidenzia che uno degli aspetti più importanti per un approccio adeguato del problema di un'eventuale pandemia dovuta all'influenza aviaria tra gli esseri umani è quello di disporre di un'informazione corretta, scientificamente dimostrata, per quanto riguarda i medicinali, i vaccini, la resistenza naturale alla malattia nonché di dati epidemiologici affidabili;
3. approva i lavori del CEPM in materia di identificazione, valutazione e informazione sulle minacce connesse all'influenza aviaria e il suo impegno di assistere gli Stati membri e la Commissione a impedire una pandemia influenzale; sottolinea che dovrebbero essere messi a disposizione del CEPM finanziamenti sufficienti per questi compiti;
4. sottolinea che la Commissione deve svolgere un forte ruolo di coordinamento tra gli Stati membri nello svolgimento di tutte le attività concernenti i preparativi in caso di pandemia nell'Unione europea e che va rafforzata la capacità del CEPM di identificare le misure fondamentali in materia di sanità pubblica che devono essere adottate per quanto riguarda la pandemia;
5. esorta la Commissione e gli Stati membri a prendere in considerazione le pertinenti osservazioni, relazioni e indagini sul terreno del CEPM e ad assicurare che gli Stati membri che tardano a programmare la lotta contro la pandemia completino e migliorino tale programmazione dato che la natura del rischio è tale che tutti gli Stati membri devono essere pienamente preparati;
6. ritiene che, in caso di una pandemia di influenza negli UE o nei paesi confinanti, la Commissione dovrebbe, entro ventiquattro ore, essere in grado di adottare misure di crisi quali la quarantena e la disinfezione negli aeroporti per i voli provenienti da talune regioni come pure misure di restrizione di viaggi;
7. ritiene che negli Stati membri occorra un forte impegno politico nei confronti della preparazione alla pandemia, dell'aumento delle risorse, del potenziamento della ricerca, della soluzione di questioni complesse di tipo giuridico ed etico, dello sviluppo di soluzioni comuni e della cooperazione transfrontaliera;
8. ritiene che si dovrebbe elaborare un piano di azione specifico per le Istituzioni europee nel caso in cui le restrizioni di viaggio impediscano lo svolgimento di riunioni internazionali come quelle del Consiglio o del Parlamento;
9. (em 20) sottolinea che occorre adottare un'azione rapida e decisiva per controllare l'influenza aviaria allo scopo di evitare una pandemia umana, prima di tutto per quanto riguarda la salute animale in quanto è la principale fonte di rischio e che occorre anche mettere in atto misure significative quali una completa valutazione a livello degli Stati membri della capacità ospedaliera di posti letto per un'eventuale pandemia umana in modo che siano disponibili i mezzi per controllarla, qualora avvenga; ritiene che occorra prestare particolare attenzione alla necessità di sviluppare ulteriormente la capacità di produrre vaccini e farmaci antivirali contro le pandemie negli Stati membri e a livello europeo, rafforzando le infrastrutture nel settore della salute animale e della salute pubblica; ritiene che a tale riguardo l'Unione europea debba offrire assistenza logistica e finanziaria per lo sviluppo di vaccini;
10. rileva che gli esercizi di simulazione dell'influenza pandemica sono di importanza vitale allo scopo di accertare l'efficacia dei piani nazionali dei singoli Stati membri in caso di influenza pandemica e che tali esercizi dovrebbero essere effettuati regolarmente, come misura precauzionale, anche se non si verificano pandemie; sottolinea che i risultati e gli insegnamenti tratti dagli esercizi rappresenteranno un importante contributo agli sforzi per migliorare i piani e la loro interoperabilità;
11. sottolinea che tali esercizi di simulazione dovrebbero essere estesi alle regioni limitrofe e alle zone rurali;
12. riconosce la necessità di elaborare e introdurre scenari dettagliati per la protezione dei bambini e dei giovani contro il virus A (H5N1) dell'influenza aviaria;
13. sottolinea che è necessario rafforzare i sistemi di sorveglianza, i sistemi di denuncia e di allerta precoci, le analisi dei dati e l'epidemiologia per le malattie animali e umane, in modo da permettere la rapida scoperta ed identificazione delle infezioni aviarie e umane e per consentire la rapida esecuzione di contromisure efficaci;
14. sottolinea che, al contempo, è necessaria una valutazione rapida dell'immediato impatto socio-economico dell'influenza aviaria e dei problemi relativi agli indennizzi e agli incentivi connessi;
15. approva l'impegno univoco alla trasparenza e alla condivisione delle informazioni assunto dagli Stati membri, dalla Commissione e dal CEPM e sottolinea l'importanza di una rapida trasmissione delle informazioni e dei campioni biologici derivanti da casi sospetti e confermati tra esseri umani e animali in modo da rendere possibile una preparazione e una reazione adeguate e complete; esorta a rafforzare la cooperazione tra i laboratori di riferimento per accelerare l'identificazione di virus e per mantenere un monitoraggio costante di qualsiasi eventuale mutazione;
16. invita la Commissione, il CEPM e gli Stati membri a realizzare un sistema per un continuo scambio di informazioni tra di essi e i paesi colpiti, contribuendo così alla realizzazione delle migliori pratiche;
17. rileva che, in seguito all'esempio del CEPM, le strategie di comunicazione a livello nazionale ed europeo dovrebbero essere migliorate e dovrebbe essere prevista la pubblicazione di relazioni periodiche su internet, l'utilizzazione degli e-mail e di siti web ad accesso limitato per i professionisti e i mass media;
18. sottolinea tuttavia che gli Stati membri dovrebbero cercare il modo migliore per informare la cittadinanza affinché le informazioni raggiungano tutta la popolazione, compresi gli anziani, i giovani, gli analfabeti o coloro che non hanno accesso a mezzi moderni di comunicazione;
19. sottolinea l'importanza dell'insegnamento e di un'informazione corretta in caso di crisi e evidenzia che si dovrebbero ricevere istruzioni appropriate che non coprano unicamente la conformità con le norme di igiene bensì anche la fornitura di informazioni in campi come la mobilità, i trasporti e l'occupazione;
20. invita a fornire informazioni affidabili sulla minaccia di una pandemia attraverso il Sistema di supervisione europeo;
21. riconosce che una potenziale soluzione per il rafforzamento delle comunicazioni con gli istituti nazionali responsabili della sorveglianza sulla salute pubblica è di adottare un sistema di allarme precoce e di reazione gestito dal CEPM per il coordinamento delle valutazioni di rischio e dei relativi controlli;
22. sottolinea che gli Stati membri e la Commissione dovrebbero mettere a disposizione fondi sufficienti affinché la gente possa disporre di informazioni più pertinenti, comprensibili e concrete, aumentando così la consapevolezza dell'opinione pubblica;
23. chiede una collaborazione ben strutturata e multidisciplinare tra esperti in materia di salute umana e di salute animale, specialisti di virologia, di epidemiologia, di patologia e di agricoltura, esperti di comunicazioni e di applicazione della scienza alla politica a livello globale; suggerisce pertanto la creazione di un gruppo di lavoro sull'influenza, coordinato dalla Commissione, in cui il Parlamento europeo sia rappresentato e in cui tutti i suddetti settori si riuniscano a livello europeo; sottolinea che questo gruppo dovrebbe collaborare con i rappresentanti delle industrie farmaceutiche europee che producono vaccini e farmaci antivirali;
24. esorta a lanciare immediatamente programmi di ricerca e sviluppo dell'Unione europea sulle malattie emergenti per mettere a punto antivirali, antibiotici e vaccini in modo affidabile e rapido;
25. sottolinea che la pianificazione e la valutazione dei piani nazionali di preparazione in caso di pandemia devono essere multisettoriali e coinvolgere tutti i ministeri e tutti gli interessati; sottolinea l'importanza di prevedere in anticipo l'ordinazione di vaccini;
26. attira l'attenzione delle autorità europee e degli Stati membri sull'opportunità di consolidare riserve di antibiotici per curare le complicazioni dell'influenza;
27. sottolinea che la rete di sorveglianza esistente istituita mediante cofinanziamento comunitario (progetto europeo di sorveglianza sull'influenza, EISS) rappresenta una buona base per questo compito fondamentale ma deve essere ulteriormente sviluppata e sostenuta, così come dovrebbe avvenire con la rete dei laboratori che si occupano dell'influenza nella Comunità;
28. sottolinea che i piani per ottenere e utilizzare i vaccini in caso di pandemia nella maggior parte dei paesi non sono sufficientemente sviluppati e che occorre adottare ulteriori misure per svilupparli secondo le raccomandazioni dell'OMS, dando alla Commissione il mandato per ordinare vaccini e creare una riserva comunitaria;
29. invita la Commissione a contattare i produttori di vaccini per valutare i progressi compiuti in materia di aumento della loro capacità produttiva e di equità distributiva in situazioni di pandemie e ad affrontare, unitamente agli Stati membri, le questioni della responsabilità e dell'istituzione di un meccanismo europeo per una equa distribuzione dei vaccini in caso di pandemie che non sia contrario agli accordi contrattuali conclusi dagli Stati membri;
30. ritiene che la Commissione dovrebbe adottare iniziative per garantire che siano disponibili antivirali e vaccini per le persone esposte ai virus nel caso di una epidemia in uno o più Stati membri;
31. sottolinea il ruolo dell'Agenzia europea per i medicinali, l'EMEA, nel determinare l'assunzione e l'efficacia dei farmaci antivirali e dei vaccini per le pandemie, nella scoperta e nella ricerca sui loro effetti negativi nonché nei casi di riluttanza ad assumere medicinali; chiede, a tale riguardo, che venga posta rapidamente in atto la procedura di "autorizzazione condizionale" quale prevista all'articolo 14, paragrafo 7 del regolamento (CE) n. 726/2004;
32. esorta gli Stati membri ad aumentare le ordinazioni di vaccini contro l'influenza stagionale, conformemente alle raccomandazioni dell'OMS, per assistere l'industria farmaceutica nell'aumento della capacità di produzione di vaccini contro l'influenza onde far fronte all'aumento sostanziale della domanda che una pandemia d'influenza provocherebbe;
33. chiede all'Unione europea di adottare le misure necessarie per disporre di riserve sufficienti di antivirali e di mettere a punto un sistema di "licenza obbligatoria" con le imprese produttrici di antivirali per garantire la produzione massiccia di tali antivirali; auspica che i paesi prevedano una copertura potenziale dal 25 al 30% della popolazione con gli antivirali disponibili;
34. sottolinea che una completa, accurata e pratica attuazione della legislazione nazionale per recepire le direttive comunitarie sulla salute e la sicurezza sul luogo di lavoro è di vitale importanza per assicurare una adeguata protezione dei lavoratori, in particolare di quelli ad alto rischio di contagio; sottolinea che i datori di lavoro devono assumere gli obblighi specifici stabiliti dalla normativa comunitaria (ad esempio evitare i rischi, valutare i rischi, misure di prevenzione e di protezione), in base alla direttiva 2000/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 settembre 2000 sulla protezione dei lavoratori dai rischi connessi all'esposizione ad agenti biologici al lavoro;
35. sottolinea che gli impegni politici e scientifici dovrebbero essere realizzati mediante la messa a disposizione di risorse umane e finanziarie e di misure di sostegno per la ricerca e lo sviluppo allo scopo di promuovere metodi nuovi e rapidi di produzione di farmaci antivirali e vaccini con una grande capacità di rispondere alle necessità accresciute a livello di produzione in caso di una pandemia, in particolare per far fronte ai nuovi ceppi di virus;
36. approva la proposta di regolamento che istituisce il Fondo di solidarietà (COM(2005)0108) e in particolare le sue disposizioni concernenti le emergenze in materia di salute pubblica e le misure per proteggere la popolazione contro imminenti minacce alla salute, compreso un contributo per far fronte al costo dei vaccini e la fornitura di farmaci, attrezzature e infrastrutture mediche;
37. sostiene che occorre fornire un adeguato finanziamento nel quadro del Settimo programma quadro di ricerca allo scopo di sostenere i progetti che affrontano vari aspetti della pandemia influenzale e di altre epidemie, inclusa la ricerca comune con le società farmaceutiche sui vaccini basati sulle cellule e sul DNA;
38. approva l'impegno della Commissione di fornire 80 milioni di euro ai paesi terzi per lottare contro l'influenza e altri 20 milioni di euro per la ricerca provenienti dal sesto programma quadro di ricerca, il che porta il totale degli impegni della Commissione a 100 milioni di euro;
39. esorta la Commissione a lavorare a favore di un quadro internazionale più coerente in relazione al seguito della Conferenza di donatori di Pechino che vada al di là della gestione della crisi e che tratti le questioni inerenti all'instaurazione di una migliore infrastruttura per la salute animale nei paesi in via di sviluppo e che faccia progredire la ricerca sui prodotti per la salute animale suscettibili di essere utilizzati tanto nei paesi sviluppati quanto nei paesi in via di sviluppo;
40. invita la Commissione a studiare mezzi per mantenere il buon funzionamento dei servizi essenziali quali i mercati, le banche, gli ospedali, ecc. nel caso della comparsa di una pandemia.
41. sottolinea che occorre fornire un sufficiente sostegno finanziario, nel contesto della collaborazione internazionale, ai paesi dell'Asia dell'Africa attualmente colpiti dall'influenza aviaria per migliorare le loro capacità di sorveglianza e di controllo delle epidemie;
42. esorta la Commissione a presentare al Parlamento europeo e al Consiglio, a intervalli regolari e per tutta la durata del rischio di pandemia, una relazione sugli sviluppi epidemiologici della pandemia aviaria, sui nuovi progressi scientifici in materia di farmaci e di vaccini, e sul livello di preparazione dell'Unione e degli Stati membri;
43. indica che l'Unione europea ha un motivo legittimo per fornire assistenza tecnica, scientifica ed economica ai paesi già colpiti, in particolare per contribuire ad aumentare la consapevolezza globale e per realizzare un piano generale globale coordinato a livello regionale, sub regionale e nazionale con un percorso appropriato e un calendario idoneo, che dovrà essere adottato dalle organizzazioni internazionali e regionali nonché dai governi nazionali;
44. esorta la Commissione e gli Stati membri a collaborare strettamente con gli Stati vicini e con l'OMS Europa onde garantire che i sistemi di monitoraggio e di risposta di emergenza degli Stati confinanti siano pienamente sviluppati e applicati con efficacia;
45. auspica che l'Unione europea intervenga presso le istanze internazionali affinché venga riconosciuto all'OMS un autentico potere d'inchiesta e di controllo sulle epizoozie e sulle pandemie in tutti i paesi del mondo;
46. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri e all'OMS.
Traduzione esterna
- [1] Testi adottati, 26.1.2005, P6_TA(2005)0406.
MOTIVAZIONE
INTRODUZIONE
A partire dalla fine degli anni ’90 i casi di pollame domestico colpito dai virus dell’influenza aviaria altamente patogena (HPAI) sono aumentati, manifestandosi sia in Europa sia altrove. Esistono fondamentalmente due forme di rischio per la salute umana: l’infezione diretta dell’uomo da parte del virus aviario e, potenzialmente, la comparsa di un nuovo ceppo pandemico dell’influenza di tipo A. Considerata la massiccia esposizione in Asia, i casi di infezione umana da virus dell’HPAI sono stati pochissimi.
L’impatto delle epizoozie di HPAI sulla salute umana è stato in generale molto ridotto, al punto da passare quasi inosservato, fino al 1997. Prima di questa data le infezioni erano lievi e, di solito, autolimitanti. La comparsa di un particolare virus, l’A/H5N1, in Asia ha determinato un cambiamento quando, durante un’epidemia di HPAI provocata dal virus A/H5N1 a Hong Kong nel 1997, si sono registrate infezioni umane caratterizzate da un elevato tasso di mortalità. L’infezione si è ripresentata con le stesse modalità allorché vaste epizoozie si sono diffuse nelle popolazioni di pollame domestico dell’Asia sud-orientale. Nei circa 140 casi di infezione umana denunciati in Asia nel corso del 2004 e del 2005 la mortalità è stata del 50% circa. Le infezioni lievi e asintomatiche appaiono rare e i dati a disposizione indicano che la trasmissibilità del virus A/H5N1 all’uomo è ancora molto bassa anche per le persone direttamente esposte. Inoltre, non si è ancora verificata una trasmissione efficace tra esseri umani.
L’infezione è stata ora riscontrata anche negli uccelli in diversi paesi europei (Romania, Kazakistan, Ucraina, Croazia e Turchia), in diversi Stati dell’Unione europea (Italia, Austria, Germania, Grecia, Francia e nei territori occupati della Repubblica di Cipro), in Africa e sembra che mentre noi parliamo il virus continui a diffondersi. Il rischio di infezione diretta da parte del virus A/H5N1 per gli esseri umani in Europa è molto basso, ma non nullo, ed è quasi esclusivamente limitato a determinati gruppi di persone (coloro che hanno un contatto ravvicinato con pollame domestico infetto). Per chi non ha contatti con volatili domestici o selvatici il rischio, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM), è pressoché inesistente.
LE OSSERVAZIONI DEL RELATORE
Il relatore sottolinea che vi è grande confusione nell’opinione pubblica circa l’influenza aviaria e l’influenza pandemica e che molte persone e autorità sembrano equiparare l’arrivo in Europa dell’A/H5N1 con l’arrivo di un virus pandemico. Sottolinea pertanto che le strategie di comunicazione a livello nazionale ed europeo dovrebbero essere migliorate e che gli Stati membri dovrebbero individuare i metodi migliori per rivolgersi ai propri cittadini, affinché le informazioni raggiungano l’intera popolazione.
La Commissione dovrebbe svolgere un forte ruolo di coordinamento tra gli Stati membri e il CEPCM. Le Comunicazioni della Commissione sulla pianificazione della preparazione e dell’intervento della Comunità europea in caso di influenza pandemica (COM (2005) 607) e sul potenziamento del coordinamento relativo alla pianificazione generale della capacità di intervento a livello europeo in materia di emergenze sanitarie (COM (2005) 605) dovrebbero essere lette e interpretate congiuntamente a varie linee guida e pareri espressi sulla questione e ai piani nazionali sull’influenza. I tre punti chiave da prendere in considerazione di fronte al problema dell’influenza sono:
1) Le raccomandazioni dell’OMS e le comunicazioni e la legislazione dell’UE;
2) Le informazioni tecniche e le indicazioni come quelle riportate sui siti web del CEPCM e dell’OMS (quali per esempio i consigli di viaggio del CEPCM);
3) I piani nazionali e la consulenza.
Comunicazione sulla preparazione in caso di influenza pandemica
Secondo la Commissione, il sistema di allarme rapido e reazione (sistema ARR) rimane il fondamento della comunicazione. L’esperienza maturata con la SARS e con due esercitazioni condotte a livello europeo, tra cui una dedicata all’influenza pandemica, indica che è necessario rafforzare i meccanismi di comunicazione con gli enti nazionali preposti alla sorveglianza della salute pubblica incaricati di valutare e monitorare i rischi. Una possibile soluzione sarebbe la creazione di una componente del sistema ARR gestita dal CEPCM allo scopo di coordinare le attività di valutazione e monitoraggio dei rischi. Ciò assicurerebbe la comunicazione sulle minacce sanitarie emergenti tra il CEPCM e gli enti nazionali preposti alla sorveglianza della salute pubblica. Tuttavia, permarrebbe l’esigenza che gli Stati membri comunichino le misure adottate attraverso un meccanismo della Commissione come il sistema ARR in una fase antecedente all’attuazione delle misure di lotta. Ciò detto, l’attuale meccanismo tende a sovraccaricare gli addetti di dati in caso di crisi. Un’ulteriore formazione degli addetti potrà essere utile fino a un certo punto, ma probabilmente per comunicare efficacemente in tali circostanze serviranno nuovi meccanismi.
Non vi è un paragrafo specifico sulla pianificazione plurisettoriale a livello nazionale; tuttavia, essa viene citata nelle conclusioni e dovrebbe ora essere riconosciuta come un fattore cruciale. Maggiore attenzione dovrebbe essere prestata a come gli eventi e le azioni che si verificano in un paese si ripercuotano sugli altri (per esempio la chiusura delle frontiere).
Il ruolo dell’EMEA è poco chiaro. Alcuni dei compiti più importanti durante una pandemia sono la rapida determinazione dell’uso e dell’efficacia degli antivirali e, in una fase successiva, la produzione del vaccino pandemico. Analogamente, è necessario rilevare e indagare su qualunque effetto indesiderabile e sui casi di riluttanza ad assumere i medicinali. Si sospetta che, durante una pandemia, il normale ritmo di tali attività misurato nell’UE sarebbe troppo lento. Pertanto, è importante chiarire chi sarebbe responsabile di tali attività affinché si possano compiere i preparativi necessari e si possano redigere e adottare protocolli in materia.
In termini più generali, il relatore indica che nella maggior parte dei paesi la pianificazione concernente la produzione e l’uso dei vaccini pandemici è inadeguata e per tale motivo si rende necessaria l’adozione di misure volte a svilupparla ulteriormente. È altrettanto importante, in ultima analisi, dare mandato alla Commissione di predisporre una riserva comunitaria. Alla Commissione si raccomanda inoltre di agire di concerto con i fabbricanti dei vaccini per valutare i progressi compiuti nell’aumentare la capacità di produzione dei vaccini e garantire una fornitura equa in situazioni di pandemia.
Il relatore esprime la propria soddisfazione per l’adeguato sostegno finanziario fornito nel quadro della collaborazione internazionale con i paesi asiatici e africani attualmente colpiti dall’influenza aviaria affinché essi possano migliorare le loro capacità di sorveglianza e di lotta contro la malattia. L’Unione europea dovrebbe inoltre fornire assistenza tecnica, scientifica ed economica ai paesi già colpiti e contribuire in particolare a promuovere una maggiore sensibilizzazione globale e un piano direttore globale coordinato a livello internazionale, regionale, sub-regionale e nazionale con una mappa e una tabella di marcia adeguate.
Comunicazione sulla pianificazione generale della capacità d’intervento
Una particolare preoccupazione che emerge da questo documento è la mancanza di chiarezza circa le modalità con cui gli esperti di malattie verranno coinvolti di fronte a un’emergenza specifica affinché le analisi e le azioni siano basate sulle prove. Le emergenze passate, come la diffusione di polvere bianca (2001) e la SARS (2003), dimostrano che in tali circostanze i pochi esperti della Comunità sono sottoposti a una particolare pressione, poiché sono chiamati a fornire consulenza a livello locale, nazionale e comunitario contemporaneamente. Il relatore non crede che il meccanismo di avere elenchi di esperti funzionerebbe in caso di crisi, poiché in una simile eventualità questi esperti risulterebbero necessari a livello nazionale. Un meccanismo alternativo e più efficace sarebbe quello di avere ulteriori investimenti nelle aree chiave lacunose ed esperti generici attraverso agenzie quali il CEPCM.
PROCEDURA
Titolo |
Pianificazione della preparazione e dell'intervento della Comunità europea in caso di influenza pandemica | ||||||||||
Numero di procedura |
|||||||||||
Commissione competente per il merito |
ENVI | ||||||||||
Commissione(i) competente(i) per parere Annuncio in Aula |
LIBE 16.3.2006 |
|
|
|
| ||||||
Pareri non espressi |
LIBE |
|
|
|
| ||||||
Cooperazione rafforzata |
|
|
|
|
| ||||||
Relatore(i) |
Adamos Adamou |
| |||||||||
Relatore(i) sostituito(i) |
|
| |||||||||
Esame in commissione |
21.3.2006 |
4.5.2006 |
|
|
| ||||||
Approvazione |
4.5.2006 | ||||||||||
Esito della votazione finale |
+ : – : 0 : |
42 0 2 | |||||||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Adamos Adamou, Liam Aylward, Irena Belohorská, Johannes Blokland, John Bowis, Frederika Brepoels, Chris Davies, Avril Doyle, Mojca Drčar Murko, Edite Estrela, Jillian Evans, Karl-Heinz Florenz, Matthias Groote, Françoise Grossetête, Cristina Gutiérrez-Cortines, Satu Hassi, Gyula Hegyi, Marie Anne Isler Béguin, Dan Jørgensen, Christa Klaß, Eija-Riitta Korhola, Holger Krahmer, Urszula Krupa, Peter Liese, Jules Maaten, Linda McAvan, Riitta Myller, Miroslav Ouzký, Frédérique Ries, Guido Sacconi, Carl Schlyter, Richard Seeber, María Sornosa Martínez, Antonios Trakatellis, Thomas Ulmer, Åsa Westlund | ||||||||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
María del Pilar Ayuso González, Sergio Berlato, Philip Bushill-Matthews, Milan Gaľa, Erna Hennicot-Schoepges, Miroslav Mikolášik, Bart Staes, Glenis Willmott | ||||||||||
Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Elisabeth Jeggle | ||||||||||
Deposito |
10.5.2006 |
| |||||||||
Osservazioni (disponibili in una sola lingua) |
| ||||||||||