RELAZIONE sulla situazione delle persone con disabilità nell'Unione europea allargata: il Piano d'azione europeo 2006-2007

13.10.2006 - (2006/2105(INI))

Commissione per l'occupazione e gli affari sociali
Relatrice: Elizabeth Lynne

Procedura : 2006/2105(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A6-0351/2006

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla situazione delle persone con disabilità nell'Unione europea allargata: il Piano d'azione europeo 2006-2007

(2006/2105(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione sulla situazione dei disabili nell'Unione europea allargata: il Piano d'azione europeo 2006-2007 (COM(2005)0604),

–   visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (CESE 591/2006),

–   visti l'articolo 13 del trattato CE e l'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea sulla lotta alla discriminazione, compresa quella che trae origine dai vari tipi e forme di disabilità, e visti l'articolo 6 del trattato sull'Unione europea e l'articolo 14 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo e le libertà fondamentali, che vieta ogni forma di discriminazione, nonché la Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità,

–   visto l'articolo 26 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea sull'inserimento delle persone con disabilità e il loro diritto a beneficiare di misure intese a garantirlo,

–   vista la direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che istituisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro[1],

–   vista la direttiva del Consiglio 2001/85/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 novembre 2001, relativa alle disposizioni speciali da applicare ai veicoli adibiti al trasporto passeggeri aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente, che modifica le direttive 70/156/CEE e 97/27/CE[2],

–   vista la decisione del Consiglio 2001/903/CE, del 3 dicembre 2001, relativa all'Anno europeo dei disabili 2003[3],

–   visto il progetto di Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità,

–   viste le sue risoluzioni del 17 giugno 1988 sui linguaggi gestuali per i sordi[4], del 18 novembre 1998 sui linguaggi gestuali[5], e del 4 aprile 2001 sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni – Verso un'Europa senza ostacoli per i disabili[6], nonché la sua posizione del 15 novembre 2001 sulla proposta di decisione del Consiglio relativa all'Anno europeo dei disabili 2003[7],

–   visto il Libro verde della Commissione intitolato "Migliorare la salute mentale della popolazione – Verso una strategia sulla salute mentale per l'Unione europea" (COM(2005)0484),

–   visto il Libro verde della Commissione intitolato "Una nuova solidarietà tra le generazioni di fronte ai cambiamenti demografici" (COM(2005)0094),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e i pareri della commissione per la cultura e l'istruzione e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A6‑0351/2006),

A. considerando che la non discriminazione e la promozione dei diritti dell'uomo devono costituire il fulcro della strategia dell'Unione europea per le persone con disabilità, come sancito dall'articolo 13 del trattato CE e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

B.  considerando che nel 2000 la Presidenza portoghese dell'Unione europea aveva insistito sul fatto che non vi è alcuna "gerarchia delle discriminazioni" e che il sostegno a una legislazione esaustiva contro le discriminazioni sulla base dell'articolo 13 del trattato CE farà seguito alla decisione in merito a una direttiva su un divieto globale di discriminazione sulla base della razza nel 2000; considerando che l'ex Commissario europeo per l'occupazione e gli affari sociali ha annunciato l'intenzione della Commissione di proporre una siffatta legislazione esaustiva contro le discriminazioni a favore delle persone con disabilità nel 2003,

C. considerando che il Gruppo ad hoc delle Nazioni Unite ha approvato la proposta di Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità, che dovrebbe essere approvata dall'Assemblea generale dell'ONU nel novembre 2006, e che l'azione della Commissione deve essere fin d'ora in linea con i principi ivi sanciti,

D. considerando che i livelli di disoccupazione tra le persone con disabilità rimangono inaccettabilmente elevati,

E.  considerando che l'occupazione è una delle condizioni fondamentali dell'inclusione sociale,

F.  considerando che un'occupazione di tipo tradizionale non può essere scelta da molte persone con disabilità, in particolare dalle persone affette da gravi disabilità, e che occorre di conseguenza assicurare una vasta gamma di opportunità occupazionali, compreso il lavoro protetto ed assistito,

G. considerando che per le persone è importante ottenere, mantenere e rinnovare costantemente le qualifiche al fine di realizzare il proprio potenziale sul mercato del lavoro,

H. considerando che occorre allontanarsi sempre più dal modello medico della disabilità, pur rispettando i reali bisogni di riabilitazione di ogni singola persona, per arrivare ad un modello sociale e ad un'impostazione basata sui diritti, che si fondi sui principi di parità, uguaglianza dinanzi alla legge e pari opportunità e li promuova, o su un approccio basato sui diritti corrispondenti,

I.   considerando che l’eccesso di medicalizzazione della disabilità ha finora impedito di coglierne appieno la valenza sociale e l’attinenza al campo dei diritti e non solo al diritto a prestazioni, e che è quindi necessario allontanarsi gradualmente da tale concezione piuttosto limitata,

J.   considerando che molti anziani diventeranno disabili nei prossimi anni e che molte persone con disabilità diventeranno anziane,

K. considerando che la partecipazione delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative costituisce una parte fondamentale di siffatto approccio basato sui diritti,

L.  considerando che il tema "Qualità dei servizi" dovrebbe essere inserito come uno dei punti orizzontali nel Piano d'azione sulla disabilità 2006-2007 della Commissione,

M. considerando che la comunicazione della Commissione dal titolo "Pari opportunità per le persone con disabilità: un piano d'azione europeo" (COM(2003)0650) rappresenta un apprezzabile seguito all'Anno europeo dei disabili 2003, e che è importante dimostrare continui progressi nel miglioramento dei diritti e della condizione dei cittadini europei disabili, come è stato dichiarato durante l'Anno europeo,

N. considerando che il regolamento (CE) n. 1107/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo ai diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo[8] rappresenta il primo atto legislativo CE volto esclusivamente a migliorare i diritti delle persone con disabilità,

O. considerando che una proposta volta a definire il concetto di vita indipendente per le persone con disabilità ha costituito una richiesta chiave al Parlamento di due campagne storiche per la libertà delle persone con disabilità che vivono essenzialmente in istituti e sono organizzate dalla Rete europea per la vita indipendente, e che la sua adozione da parte della Commissione costituisce un esempio eccellente di come l'Unione europea possa reagire alle richieste dei cittadini,

P.  considerando che continua ad essere inaccettabile la costruzione di nuove infrastrutture inaccessibili alle persone con disabilità ricorrendo alle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale e di altri Fondi strutturali,

1.  invita la Commissione e gli Stati membri che non hanno adottato le misure necessarie entro le scadenze fissate al 2 dicembre 2003 per l'UE-15 e al 1° maggio 2004 per l'UE-10 (alcuni paesi dell'UE-15 hanno richiesto proroghe) ad applicare efficacemente la direttiva 2000/78/CE del Consiglio, che fornisce un quadro giuridico per la parità di trattamento in materia di occupazione, e accoglie con favore le decisioni già adottate dagli Stati membri;

2.  rileva che la non discriminazione nell'accesso ai beni e ai servizi deve essere garantita a ogni cittadino dell'UE, e invita pertanto la Commissione a presentare una proposta di direttiva specifica sulla disabilità, basata sull'articolo 13 del trattato CE;

3.  invita gli Stati membri ad abrogare tutte le leggi ancora in vigore nel loro ordinamento interno che discriminano le persone con disabilità e che sono in contrasto con l'articolo 13 del Trattato di Amsterdam;

4.  si compiace della direttiva 2001/85/CE del Parlamento europeo e del Consiglio[9], che amplia i diritti dei passeggeri disabili di autobus e pullman; ritiene che la direttiva debba essere rafforzata al fine di renderla conforme alla vigente legislazione comunitaria sui diritti dei passeggeri disabili delle linee aeree; appoggia e incoraggia la Commissione ad estendere nel tempo gli stessi diritti legislativi alle persone con disabilità in relazione a tutti i modi di trasporto; ricorda che la parità di accesso ai trasporti pubblici è fondamentale per le persone con disabilità che si recano sul luogo di lavoro e per il mantenimento delle reti sociali e familiari; esprime inoltre apprezzamento per il regolamento 1107/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo ai diritti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta nel trasporto aereo, che rappresenta il primo regolamento riguardante specificatamente le persone con disabilità;

5.  si compiace della tendenza progressiva a eliminare le molte discriminazioni che le persone con disabilità incontrano quando devono utilizzare mezzi di trasporto aereo, terrestre e marittimo, e chiede che sia evitato il rischio che si creino nuove discriminazioni, finora inesistenti, come la discriminazione economica;

6.  si compiace degli sforzi compiuti dalla Commissione per migliorare l'accessibilità alle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni; osserva tuttavia che oltre l'80% dei siti Internet pubblici, compresi quelli delle istituzioni europee, generalmente non sono accessibili alle persone con disabilità; sostiene che l'accessibilità alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione può contribuire in modo determinante alla riduzione dell'elevata disoccupazione tra i disabili;

7.  invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere, nell'ambito delle rispettive competenze, la partecipazione attiva dei disabili all'istruzione, alla formazione professionale, all'apprendimento per via elettronica (e-Learning), all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, agli eventi culturali, allo sport, alle attività del tempo libero, alla società dell'informazione e ai mezzi di comunicazione di massa;

8.  invita la Commissione e gli Stati membri ad incoraggiare l'accessibilità di Internet per i disabili, soprattutto per quanto riguarda i siti web pubblici e quelli relativi all'insegnamento e alla formazione professionale;

9.  esorta gli Stati membri ad adottare misure specifiche volte a garantire che tutti i siti web delle istituzioni pubbliche siano accessibili alle persone con disabilità;

10. chiede che si faccia di più a livello di infrastrutture per consentire l'accesso delle persone con disabilità all'ambiente edilizio e alle costruzioni di nuova progettazione, sottolineando l'importanza di un accesso adeguato per le persone con disabilità sin dalla fase di pianificazione e autorizzazione amministrativa, nonché di criteri di progettazione standard per edifici, attrezzature e impianti e dell'eliminazione delle barriere architettoniche; invita la Commissione ad esercitare pienamente le sue responsabilità al riguardo applicando i regolamenti sui Fondi strutturali nel periodo 2007-2013 e invita le istituzioni UE ad adottare le misure necessarie al fine di rendere i loro edifici accessibili a tutti;

11. chiede alla Commissione e agli Stati membri di adottare misure appropriate per migliorare l'accesso delle persone con disabilità alle infrastrutture e alle attività culturali avvalendosi, laddove necessario, della moderna tecnologia e di aumentare la loro partecipazione in questo ambito;

12. sottolinea l'esigenza di adottare misure per potenziare l'espressione artistica e la creatività dei disabili e assicurare loro pari opportunità per quanto riguarda la produzione e la promozione delle loro opere nonché la loro partecipazione agli scambi culturali;

13. sottolinea che occorre promuovere campagne di informazione affinché i datori di lavoro considerino senza alcun pregiudizio l'inserimento occupazionale di una persona con disabilità, in particolare per quanto riguarda le concezioni erronee relative ai costi finanziari dell'assunzione di un disabile e alle capacità dei candidati; rileva che occorrerebbe aumentare le possibilità di comunicazione affinché i datori di lavoro si scambino le migliori prassi e acquistino maggiore consapevolezza dei loro doveri e delle loro responsabilità, e al fine di incoraggiare un'adeguata applicazione delle norme contro le discriminazioni, se del caso tramite i tribunali degli Stati membri, in particolare in relazione alla direttiva 2000/78/CE; propone che la disabilità sia gestita come nuovo servizio per le imprese, con l'obiettivo di assicurare la conservazione del lavoro (a titolo preventivo) o il reinserimento lavorativo (a titolo riabilitativo) per le persone che sono a rischio di disabilità sul posto di lavoro;

14. invita la Commissione e gli Stati membri a creare le condizioni necessarie per evitare la "trappola delle indennità" e il prepensionamento e affinché possa essere creata la sicurezza dell'occupazione per le persone con disabilità;

15. esorta gli Stati membri a promuovere l'applicazione dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla direttiva 2000/78/CE e le modalità per tutelarli e invita i sindacati a adoperarsi in ogni modo per informare i membri dei loro diritti ai sensi della sopra citata direttiva;

16. esorta la Commissione a adoperarsi maggiormente per integrare le questioni della disabilità nella legislazione sull'occupazione nonché, in particolare, nella strategia europea per l'occupazione, negli appalti pubblici, nel Fondo sociale europeo e nell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, così come per dare maggiore visibilità ai diritti delle persone con disabilità nel quadro della Strategia di Lisbona;

17. chiede alla Commissione di incrementare la partecipazione delle persone con disabilità ai nuovi programmi pluriennali del prossimo periodo finanziario 2007-2013, come i programmi "Cultura", "Apprendimento permanente", "Gioventù in azione", "MEDIA 2007" e "Europa per i cittadini";

18. invita gli Stati membri a prendere debitamente in considerazione i problemi cui sono confrontati i genitori di bambini con disabilità, che sono spesso costretti a restare fuori dal mercato del lavoro, e a promuovere politiche di sostegno e aiuto a tali genitori;

19. si compiace dell'intenzione della Commissione di tener conto nell'ambito del FSE degli imperativi di formazione del personale che assiste le persone con disabilità a domicilio, in istituto o secondo modalità miste;

20. accoglie con favore la clausola dell'FSE relativa alle persone con disabilità;

21. sottolinea l'importanza del fatto che, nell'elaborare piani e programmi di prevenzione dei rischi sul luogo di lavoro, si tenga conto della particolare situazione delle persone con disabilità;

22. esorta gli Stati membri a utilizzare strumenti economici e sociali per aumentare la possibilità di fornire assistenza alle persone con disabilità nell'ambito della solidarietà tra generazioni;

23. esorta la Commissione a lavorare con gli Stati membri per promuovere, ove possibile, l'integrazione delle persone con disabilità, sin dalla più tenera età, nel sistema educativo ordinario pur riconoscendo che in alcuni casi sono necessarie scuole speciali, e ad incoraggiare l'accesso delle persone con disabilità a tutti i livelli di istruzione e formazione, nonché alle nuove tecnologie, in base alle loro competenze e ai loro desideri; invita la Commissione a effettuare ricerche e consultazioni di concerto con gli Stati membri in merito alla possibilità di stabilire un diritto all'istruzione normale per tutti i bambini con disabilità e le loro famiglie che la scelgono; riconosce e promuove il contributo che le persone con disabilità possono apportare all'economia europea, sviluppando nel contempo una maggior indipendenza per le persone stesse;

24. invita la Commissione e gli Stati membri ad attuare, nell'ambito delle rispettive competenze, la risoluzione del Consiglio del 6 febbraio 2003 su "eAccessibility - Migliorare l'accesso delle persone con disabilità alla società basata sulla conoscenza, la risoluzione del 5 maggio 2003 sulle pari opportunità per gli alunni e gli studenti con disabilità nel settore dell'istruzione e della formazione, e la risoluzione del 6 maggio 2003 relativa all'accessibilità alle infrastrutture e attività culturali per le persone con disabilità;

25. invita l'Unione europea a dare un seguito all'Anno europeo dei disabili (2003) e all'Anno europeo dell'educazione attraverso lo sport (2004), proseguendo gli sforzi tesi ad eliminare l'esclusione delle persone con disabilità; raccomanda di accordare un'importanza particolare alla dimensione della disabilità nel quadro delle azioni dell'Anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007);

26. invita la Commissione e gli Stati membri ad accordare un'attenzione particolare alla necessità di facilitare l'accesso dei disabili alla mobilità nell'insegnamento e nella formazione;

27. sottolinea il ruolo significativo dello sport come fattore di miglioramento della qualità della vita, dell'autostima, dell'autonomia e dell'integrazione sociale dei disabili;

28. invita gli Stati membri a migliorare l'accessibilità degli impianti sportivi, a rimuovere gli ostacoli che impediscono ai giovani con disabilità di accedere alle attività sportive, ad introdurre incentivi per incrementarne la partecipazione allo sport e a promuovere manifestazioni e incontri sportivi per persone con disabilità come i "Giochi paralimpici";

29. sottolinea che gli Stati membri hanno l'obbligo di inserire gli studenti con disabilità nei normali corsi scolastici, prevedendo a tale scopo gli indispensabili aiuti corrispondenti alle particolari esigenze educative degli alunni;

30. ricorda che la documentazione prodotta dalle istituzioni europee dovrebbe essere sempre disponibile, su richiesta, in formati accessibili, in particolare per quanto riguarda formulari che siano pienamente accessibili ai non vedenti e ai parzialmente vedenti nonché alle persone con difficoltà di apprendimento; sottolinea che deve essere utilizzato un linguaggio chiaro e semplice che eviti, nella misura del possibile, il ricorso al linguaggio tecnico;

31. rileva che esistono molte forme di disabilità, ovvero che esistono persone con, ad esempio, problemi di mobilità, deficit visivi, deficit auditivi, problemi di salute mentale, malattie croniche o difficoltà di apprendimento; rileva che le persone affette da disabilità multiple devono affrontare problemi eccezionali, così come le persone esposte a discriminazioni multiple, e che si dovrebbe prestare maggiore attenzione agli anziani con disabilità e alle donne con disabilità;

32. rileva che le differenziate tipologie di disabilità impongono percorsi assistenziali personalizzati che tengano adeguatamente conto delle disabilità in età evolutiva e delle disabilità in età adulta;

33. sottolinea la necessità di prestare una particolare attenzione alle persone con disabilità che sono già di per sé discriminate, come gli anziani, le donne e i bambini; chiede alla Commissione di supportare i programmi volti a diagnosticare sin dalla più tenera età la disabilità nel bambino onde favorirne in seguito l'integrazione sociale e professionale;

34. sottolinea la necessità di promuovere iniziative volte a sviluppare una maggiore interazione fra popolazione e disabili mentali, e di eliminare la stigmatizzazione che pesa sulle persone con problemi di salute mentale e chiede di fornire il sostegno necessario alle famiglie con componenti affetti da grave disabilità;

35. sottolinea il ruolo fondamentale che svolgono i mezzi di comunicazione di massa nell'eliminare gli stereotipi e i pregiudizi riguardanti i disabili e nel formare una coscienza sociale in relazione ai problemi che essi affrontano nella loro vita quotidiana;

36. invita gli Stati membri e la Commissione ad incoraggiare, soprattutto nell'ambito del programma MEDIA, la produzione e la promozione di opere cinematografiche e programmi televisivi che offrono un'immagine più positiva delle persone con disabilità;

37. invita gli Stati membri a sviluppare pienamente i servizi di sostegno che la televisione digitale offre per rispondere alle esigenze specifiche dei disabili, come ad esempio una migliore sottotitolazione, il commento sonoro e le spiegazioni mediante simboli, promuovendo al contempo, nell'ambito della televisione analogica, la generalizzazione dell'uso dei sottotitoli e del linguaggio gestuale;

38. invita gli Stati membri a dedicare un'attenzione particolare alle donne con disabilità, che sono vittime di molteplici discriminazioni, fenomeno che può essere contrastato soltanto coniugando misure di integrazione di genere e iniziative positive concepite in cooperazione con le donne con disabilità e gli attori della società civile;

39. invita gli Stati membri ad adottare incisivi provvedimenti contro tutte le forme di violenza perpetrate nei confronti delle persone con disabilità e in particolare delle donne, degli anziani e dei bambini che sono spesso vittime di violenza fisica e psicologica nonché di violenza sessuale; constata che circa l'80% delle donne con disabilità sono vittime di violenza e che il rischio di violenza sessuale è superiore al rischio cui sono esposte le altre donne; sottolinea che la violenza non è soltanto un evento frequente nella vita delle donne con disabilità, ma è anche talvolta l'effettiva causa della loro disabilità;

40. si compiace del fatto che si stia abbandonando la pratica di ricoverare in istituti le persone con disabilità; osserva che l'abbandono di tale pratica richiede un livello sufficiente di servizi di qualità in seno alla comunità i quali favoriscano un modo di vita indipendente, il diritto all'assistenza personale e la piena partecipazione alla società negli Stati membri; chiede che venga prestata un'attenzione particolare agli eventuali ostacoli all'accesso a siffatti servizi causati dalle politiche tariffarie e al sostegno al principio dell'accesso universale; raccomanda che i governi degli Stati membri incentrino il sostegno attuale sui servizi volti a incoraggiare l'integrazione nella società e l'occupazione delle persone con disabilità; sottolinea la necessità di rafforzare le politiche pubbliche volte a garantire l'effettiva realizzazione della parità dei diritti;

41. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di mettere a punto politiche UE relative all'assistenza sociale nella fase successiva del Piano d'azione per la disabilità e in vista di un contributo adeguato da parte dei fornitori di servizi; insiste, tuttavia, sulla necessità che la ricerca, la formazione, le conferenze e altre iniziative a tale riguardo siano coerentemente orientate verso l'utente e invita la Commissione a effettuare un chiaro monitoraggio sulla partecipazione delle persone con disabilità a tutte le attività summenzionate;

42. invita la Commissione, nell'ambito delle discussioni in corso sui servizi sociali di interesse generale, a tener conto del ruolo dei servizi nella realizzazione dei diritti dell'uomo e nella piena partecipazione alla società; ritiene per questo motivo indispensabile la partecipazione attiva degli utenti alla definizione dei servizi di qualità;

43. auspica che gli Stati membri introducano dispositivi che consentano di garantire una gestione sana e trasparente, come pure il rispetto delle esigenze di qualità dell'assistenza per l'insieme dei servizi prestati a beneficio delle persone con disabilità a domicilio, in istituto o secondo modalità miste;

44. rileva che, a prescindere dalle modalità di assistenza alla persona con disabilità – a domicilio, in istituto o secondo modalità miste –, l'introduzione di dispositivi di prevenzione del maltrattamento (camicie di forza chimiche, violenze fisiche e morali ecc.) è un'esigenza da realizzare in tutti gli Stati membri secondo il principio di sussidiarietà;

45. invita la Commissione a promuovere una Carta europea per la qualità dell'assistenza alla persona con disabilità al fine di assicurare un elevato livello di integrazione e di partecipazione quali che ne siano le modalità - a domicilio, in istituto o secondo modalità miste;

46. invita la Commissione a promuovere ulteriormente e a effettuare una valutazione dell'attuazione dei suoi orientamenti sulla disabilità nell'ambito dell'assistenza UE allo sviluppo; chiede che l'iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo mantenga ed estenda il suo sostegno a progetti volti a promuovere i diritti delle persone con disabilità a livello mondiale; sottolinea che il capitolo della relazione annuale UE sui diritti umani dedicato alle persone con disabilità in futuro dovrebbe essere più particolareggiato;

47. esprime preoccupazione per il fatto che la Commissione non abbia preso adeguatamente in considerazione i diritti umani delle persone con disabilità nella valutazione del rispetto dei criteri di Copenaghen nell'ambito del processo di allargamento dell'UE; esorta la Commissione a intensificare i propri sforzi a tale riguardo e ad assicurare il pieno accesso ai finanziamenti dell'assistenza comunitaria per la ricostruzione, lo sviluppo e la stabilizzazione (CARDS) da parte delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni nei paesi candidati;

48. invita il Consiglio e la Commissione ad attuare il Piano d'azione sulla situazione delle persone con disabilità e a riferirgli sul suo stato di avanzamento; chiede al Gruppo di alto livello dei rappresentanti per la disabilità di rivedere ed eventualmente aggiornare i Nove principi di eccellenza per i servizi per le persone con disabilità;

49. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di abbandonare la priorità specifica attribuita alla promozione dell'occupazione (2004-2005) a favore di una nuova priorità accordata all'"inclusione attiva", e chiede che ad essa venga attribuita un'importanza equilibrata in tutti i settori di partecipazione delle persone con disabilità e vengano fissati parametri specifici per orientare questa fase di attuazione del Piano d'azione per la disabilità;

50. riconosce l'importante ruolo svolto dalle ONG, dalle Organizzazioni di utilità sociale e dalle associazioni delle persone con disabilità ai fini dello sviluppo e dell'applicazione dei diritti delle persone con disabilità, e rileva che la Commissione deve adoperarsi maggiormente per consultare le organizzazioni delle persone con disabilità, in modo che le politiche a favore dei disabili possano fare affidamento su una più attiva partecipazione dei gruppi di persone che fanno parte di questo ambito;

51. accoglie con favore il ruolo fondamentale svolto a tale riguardo dal Forum europeo per la disabilità come pure da altre reti europee specifiche in materia di disabilità ed esorta la Commissione a sorvegliare attentamente il suo sostegno finanziario a dette organizzazioni, pur nel rispetto della loro indipendenza, al fine di mantenere un dialogo civile, forte e animato con le persone con disabilità a livello europeo;

52. invita gli Stati membri, in una con le imprese, le parti sociali e gli altri organismi competenti, a esaminare maggiormente le possibilità di offrire posti di lavoro alle persone con disabilità;

53. chiede una maggiore coerenza tra i vari Stati membri in ordine alla raccolta di dati mediante il ricorso a sistemi che consentano di migliorare il contenuto e la qualità delle statistiche europee e nazionali, in particolare per quanto riguarda i problemi diversi che affliggono le persone con disabilità diverse; invita pertanto la Commissione a includere la disabilità quale indice tra i dati EU-SILC relativi al reddito e alle condizioni di vita nell'UE;

54. sollecita una definizione comune europea di disabilità;

55. accoglie con favore la sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee dell'11 luglio 2006 nella causa 13/05, Chacón Navas, riguardante una definizione comune della disabilità a livello comunitario; è dell'avviso che ciò contribuirà in ampia misura all'applicazione e al miglioramento dei diritti e del trattamento delle persone con disabilità in tutti gli Stati membri;

56. accoglie con favore la conclusione del progetto di Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità; si compiace con la Commissione, gli Stati membri e le organizzazioni europee delle persone con disabilità per l'utile ruolo svolto nel garantire tale risultato; sollecita una campagna a livello UE per assicurare la rapida firma e ratifica della Convenzione, una volta concordata, sia in seno all'Europa sia da parte dei nostri partner a livello mondiale;

57. sottolinea l'importanza di garantire che i principi sanciti nella proposta di Convenzione generale e integrale delle Nazioni Unite sulla protezione e la promozione dei diritti e della dignità delle persone con disabilità siano promossi e rispettati a livello di Unione europea;

58. accoglie con favore l'adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità; è dell'avviso che tale Convenzione sia un documento di importanza fondamentale che ha il potenziale di migliorare la vita delle persone con disabilità in tutto il mondo; ricorda che il Patto delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità, che vincola giuridicamente gli Stati membri che l'hanno firmato, stabilisce che la disabilità è un problema di diritti dell'uomo che vanno garantiti;

59. invita la Commissione a definire più chiaramente, nel suo testo, i progetti già avviati nel quadro del Piano d'azione europeo sulla situazione delle persone con disabilità;

60. invita la Commissione a dedicare maggiore attenzione alla prospettiva di genere e all'informazione specifica sulle donne disabili e i genitori di figli con disabilità nelle nuove fasi del DAP;

61. appoggia la richiesta avanzata dalla Presidenza britannica dell'UE nel 2005 di tenere una riunione annuale dei Ministri degli Stati membri competenti per la disabilità;

62. chiede alla Commissione, attraverso apposito monitoraggio, di rivedere e pubblicare ogni due anni una relazione sullo stato di avanzamento delle politiche e delle buone prassi realizzate nei diversi settori a favore delle persone con disabilità nei singoli paesi dell'UE;

63. esorta la Commissione e gli Stati membri ad assicurare che la dimensione "disabilità" delle attività intraprese nell'ambito dell'Anno europeo per le pari opportunità 2007 costituisca un progresso rispetto alle realizzazioni dell'Anno europeo dei disabili 2003 e non semplicemente un doppione delle stesse;

64. chiede che venga compiuto uno sforzo in più a beneficio delle persone anziane che soffrono di disabilità onde facilitarne l'inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro e evitare al massimo il fenomeno delle pensioni anticipate tra le persone con disabilità;   sottolinea che, in linea con il mutamento demografico, aumenta in modo significativo il numero delle persone con disabilità che invecchiano; è dell'avviso che proprio le persone con disabilità in vecchiaia abbiano bisogno di un sostegno globale e di una maggiore riabilitazione sociale; esorta la Commissione a esaminare quali misure vengono attuate negli Stati membri per garantire a tale riguardo un'assistenza adeguata ai bisogni; raccomanda di illustrare i risultati di tale indagine in un raffronto delle migliori prassi;

65. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai parlamenti degli Stati membri nonché dei paesi candidati e in via di adesione.

  • [1]  GU L 303 del 2.12.2000, pag. 16.
  • [2]  GU L 42 del 3.2.2002, pag. 1.
  • [3]  GU L 335 del 9.12.2001, pag. 15.
  • [4]  GU C 187 del 18.7.1988, pag. 236.
  • [5]  GU C 379 del 7.12.1998, pag. 66.
  • [6]  GU C 21E del 24.1.2002, pag. 246.
  • [7]  GU C 140E del 13.6.2002, pag. 599.
  • [8]  GU L 204 del 26.7.2006, pag. 1.
  • [9]  GU L 42 del 13.2.2002, pag. 1.

PARERE DELLA COMMISSIONE PER LA CULTURA E L'ISTRUZIONE (12.9.2006)

destinato alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali

sulla situazione delle persone con disabilità nell'Unione europea allargata: il piano d'azione europeo 2006‑2007
(2006/2105(INI))

Relatore per parere: Nikolaos Sifunakis

SUGGERIMENTI

La commissione per la cultura e l'istruzione invita la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere, nell'ambito delle rispettive competenze, la partecipazione attiva dei disabili all'istruzione, alla formazione professionale, all'apprendimento per via elettronica (e-Learning), all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, alla cultura, allo sport, agli svaghi, alla società dell'informazione e ai mezzi di comunicazione di massa;

2.  invita altresì la Commissione e gli Stati membri ad attuare, nell'ambito delle rispettive competenze, la risoluzione del Consiglio del 6 febbraio 2003 sull'eAccessibility - Migliorare l'accesso delle persone con disabilità alla società dei saperi, la risoluzione del 5 maggio 2003 sulle pari opportunità per gli alunni e gli studenti disabili nel settore dell'istruzione e della formazione, e la risoluzione del 6 maggio 2003 relativa all'accessibilità alle infrastrutture e attività culturali per le persone con disabilità;

3.  chiede alla Commissione di incrementare la partecipazione dei disabili ai nuovi programmi pluriennali del prossimo periodo finanziario 2007-2013, come i programmi "Cultura", "Apprendimento permanente", "Gioventù in azione", "MEDIA 2007" e "Europa per i cittadini";

4.  invita l'Unione europea a dare un seguito all'Anno europeo dei disabili (2003) e all'Anno europeo dell'educazione attraverso lo sport (2004), proseguendo gli sforzi tesi ad eliminare l'esclusione dei disabili; raccomanda di accordare un'importanza particolare alla dimensione della disabilità nel quadro delle azioni dell'Anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007);

5.  sostiene che la deistituzionalizzazione, nella misura del possibile, dei disabili e la creazione di strutture adeguate integrate nelle comunità locali dovrebbero riflettersi nelle politiche degli Stati membri;

6.  invita gli Stati membri a promuovere, attraverso l'istruzione e la formazione, il pieno inserimento sociale dei ragazzi e dei giovani con particolari esigenze in tema di istruzione o disabilità, applicando l'opportuno quadro normativo per la loro integrazione nel sistema di istruzione generale e sostenendo al contempo, laddove necessario, le infrastrutture di istruzione specifica;

7.  segnala che l'insegnamento partecipativo deve essere accompagnato da un finanziamento adeguato, personale insegnante specializzato, attrezzature adeguate, programmi di insegnamento personalizzati e materiale pedagogico e tecnico appropriato;

8.  invita la Commissione e gli Stati membri ad accordare un'attenzione particolare alla necessità di facilitare l'accesso dei disabili alla mobilità nell'insegnamento e nella formazione;

9.  invita gli Stati membri a prendere misure appropriate per accrescere la partecipazione dei disabili in particolare all'insegnamento superiore, all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e alle forme atipiche di istruzione;

10. invita la Commissione e gli Stati membri ad incoraggiare l'accessibilità di Internet per i disabili, soprattutto per quanto riguarda i siti web pubblici e quelli relativi all'insegnamento e alla formazione professionale;

11. chiede alla Commissione e agli Stati membri di adottare misure appropriate per migliorare l'accesso e la partecipazione dei disabili alle infrastrutture e alle attività culturali avvalendosi, laddove necessario, della moderna tecnologia;

12. sottolinea l'esigenza di adottare misure per potenziare l'espressione artistica e la creatività dei disabili e assicurare loro pari opportunità per quanto riguarda la produzione e la promozione delle loro opere nonché la loro partecipazione agli scambi culturali;

13. invita la Commissione a promuovere, in particolare nel quadro del programma "Cultura", l'istituzione di un premio annuale di creazione artistica destinato ai disabili;

14. sottolinea il ruolo fondamentale che svolgono i mezzi di comunicazione di massa nell'eliminare gli stereotipi e i pregiudizi riguardanti i disabili e nel formare una coscienza sociale in relazione ai problemi che essi affrontano nella loro vita quotidiana;

15. invita gli Stati membri e la Commissione ad incoraggiare, soprattutto nell'ambito del programma MEDIA, la produzione e la promozione di opere cinematografiche e programmi televisivi che consentano di migliorare l'immagine dei disabili;

16. invita gli Stati membri a sviluppare pienamente i servizi di sostegno che la televisione digitale offre per rispondere alle esigenze specifiche dei disabili, come ad esempio una sottotitolazione migliorata, il commento sonoro e il commento gestuale, promuovendo al contempo, nell'ambito della televisione analogica, la generalizzazione dell'uso dei sottotitoli e del linguaggio gestuale;

17. sottolinea il ruolo significativo dello sport come fattore di miglioramento della qualità di vita, dell'autostima, dell'autonomia e dell'integrazione sociale dei disabili;

18. invita gli Stati membri a migliorare l'accessibilità degli impianti sportivi, a rimuovere gli ostacoli che impediscono ai giovani disabili di accedere alle attività sportive, ad introdurre incentivi per incrementarne la partecipazione allo sport e a promuovere manifestazioni e incontri sportivi per disabili come i "Giochi paralimpici".

PROCEDURA

Titolo

Situazione delle persone con disabilità nell'Unione europea allargata: il piano d'azione europeo 2006-2007

Riferimenti

2006/2105(INI)

Commissione competente per il merito

EMPL

Parere espresso da
  Annuncio in Aula

CULT
18.5.2006

Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula

 

Relatore per parere
  Nomina

Nikolaos Sifunakis
23.1.2006

Relatore per parere sostituito

 

 

 

 

Esame in commissione

28.8.2006

12.9.2006

 

 

 

Approvazione

12.9.2006

Esito della votazione finale

+ :
– :
0 :

28
1
0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Maria Badia I Cutchet, Christopher Beazley, Ivo Belet, Guy Bono, Marielle De Sarnez, Marie-Hélène Descamps, Jolanta Dičkutė, Věra Flasarová, Milan Gaľa, Claire Gibault, Vasco Graça Moura, Lissy Gröner, Luis Herrero-Tejedor, Ruth Hieronymi, Manolis Mavrommatis, Marianne Mikko, Ljudmila Novak, Doris Pack, Zdzisław Zbigniew Podkański, Christa Prets, Karin Resetarits, Pál Schmitt, Nikolaos Sifunakis, Hannu Takkula, Helga Trüpel, Henri Weber, Thomas Wise, Tomáš Zatloukal

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Rolf Berend, Gyula Hegyi, Nina Škottová

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Panayiotis Demetriou

Osservazioni (disponibili in una sola lingua)

...

PARERE DELLA COMMISSIONE PER I DIRITTIDELLA DONNA E L'UGUAGLIANZA DI GENERE (13.9.2006)

destinato alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali

sulla situazione delle persone con disabilità nell'Unione Europea allargata: Piano d'Azione europeo 2006-2007
2006/2105(INI)

Relatrice per parere: Eva-Britt Svensson

SUGGERIMENTI

La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere invita la commissione per l'occupazione e gli affari sociali, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  deplora il fatto che la comunicazione della Commissione non includa una prospettiva integrata di genere né un capitolo distinto sulle politiche della disabilità imperniate sulla parità di genere, sebbene le donne disabili si trovino spesso in una situazione ancora più svantaggiata degli uomini disabili e siano più spesso vittime della povertà e dell'esclusione sociale;

2.  sottolinea che le persone disabili costituiscono una categoria della popolazione non omogenea e che le politiche e le azioni pianificate per tali persone devono tener conto sia di tale mancanza di omogeneità sia del fatto che alcuni gruppi, come le donne disabili, sono confrontati con difficoltà supplementari e molteplici discriminazioni;

3.  invita la Commissione a dedicare maggiore attenzione alla prospettiva di genere e all'informazione specifica sulle donne disabili e i genitori di figli disabili nelle nuove fasi del DAP;

4.  invita la Commissione a elaborare dati ed indicatori specifici riguardanti le donne e i bambini disabili in modo da assicurare che le azioni e le politiche siano più mirate;

5.  invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a introdurre l'integrazione di genere in tutte le rispettive politiche concernenti la disabilità e integrare la dimensione della disabilità in tutti i settori politici, in particolare per quanto riguarda l'istruzione e l'accesso all'occupazione, tenendo conto tra l'altro delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie per ovviare alla disabilità, comprese talvolta quelle più usuali sul mercato del lavoro;

6.  invita gli Stati membri a garantire un'integrazione attiva delle persone disabili nella società, in particolare attraverso una migliore applicazione delle normativa comunitaria concernente la lotta contro le discriminazioni e la parità tra i generi in materia di occupazione e lavoro, la promozione dell'accesso dei disabili alle nuove tecnologie e l'utilizzazione più efficace delle possibilità offerte dai programmi comunitari pertinenti e dal Fondo sociale europeo;

7.  invita la Commissione e gli Stati membri a ricercare misure per affrontare i problemi specifici cui si scontrano le donne disabili, problemi dovuti, da una parte, alla stigmatizzazione della disabilità e, dall'altra, alla dimensione di genere, e che ne rendono più difficili l'accesso alla formazione, l'entrata nel processo produttivo e, più generalmente, l'integrazione nella vita sociale, economica, e politica;

8.   invita gli Stati membri in associazione con le imprese, le parti sociali e gli altri attori interessati, ad analizzare più approfonditamente le potenzialità lavorative delle persone disabili, in particolare instaurando un ambiente di lavoro adeguato ai loro bisogni organizzando corsi di formazione per promuovere lo spirito imprenditoriale e incoraggiare le persone disabili ad entrare nel mercato del lavoro; chiede al riguardo che sia presa in considerazione la situazione specifica delle donne disabili;

9.  invita gli Stati membri a realizzare con più vigore i programmi occupazionali destinati alle persone disabili in modo da agevolarne l'integrazione nella società e da combattere la solitudine e l'esclusione sociale, fornendo al contempo assistenza sanitaria preventiva;

10. invita gli Stati membri ad applicare le 22 norme standard dell'ONU sui disabili e ad adoperarsi per convertirle in una convenzione giuridicamente vincolante sulla falsariga della Convenzione ONU sui diritti umani;

11. rileva che le misure adottate dall'Unione europea per quanto concerne le persone disabili concernono quasi esclusivamente la definizione di un quadro generale per la parità di trattamento a livello occupazionale nell'ambito della lotta contro la discriminazione di cui all'articolo 13 del TCE;

12. invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri ad adoperarsi per l'adozione di una direttiva orizzontale anti-discriminazione che elimini le barriere in tutti i settori della concorrenza UE che impediscono ai disabili, in particolare alle donne e alle ragazze disabili, di realizzare pienamente il loro potenziale di partecipazione sociale e d'indipendenza;

13. invita gli Stati membri a dedicare un'attenzione particolare alle donne disabili, che sono spesso vittime di molteplici discriminazioni, fenomeno che può essere contrastato soltanto coniugando misure di integrazione di genere e iniziative positive concepite in cooperazione con le donne disabili e gli attori della società civile;

14. invita gli Stati membri a integrare in tutte le loro politiche a livello nazionale, regionale e locale le necessità delle persone disabili e le esigenze specifiche delle donne e dei bambini disabili, in particolare nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, dell'alloggio, dei trasporti, della sanità e dei servizi sociali, tenendo conto della diversità, delle disabilità nonché del fatto che queste ultime possono riscontrarsi presso tutte le categorie della popolazione e che le persone disabili costituiscono un gruppo molto eterogeneo;

15. invita gli Stati membri a prendere debitamente in considerazione i problemi cui sono confrontati i genitori di bambini disabili, che sono spesso costretti a restare fuori dal mercato del lavoro, e a promuovere politiche di sostegno e aiuto a tali genitori;

16. invita gli Stati membri ad adottare incisivi provvedimenti contro tutte le forme di violenza perpetrate nei confronti dei disabili e in particolare delle donne, degli anziani e dei bambini disabili che sono spesso vittime di violenza fisica e psicologica nonché di violenza sessuale; constata che circa l'80% delle donne disabili sono vittime di violenza e che il rischio di violenza sessuale è superiore al rischio cui sono esposte le donne; sottolinea che la violenza non è soltanto un evento frequente nella vita delle donne disabili, ma è anche spesso l'effettiva causa della loro disabilità;

17. invita gli Stati membri a cercare una soluzione al problema della mancanza di cure ginecologiche e di medicina generale per le donne disabili, garantendo la presenza di personale medico specializzato e di infrastrutture adeguate; invita la Commissione a studiare, in collaborazione con le autorità nazionali competenti, i problemi specifici di salute e di cure mediche cui sono confrontate le donne disabili, concentrando l'attenzione sul settore della prevenzione e dell'informazione;

18. invita gli Stati membri a predisporre tipi di alloggio, sia indipendenti che collettivi, di buona qualità e a prezzi accessibili a tutti, a prescindere dalla situazione finanziaria delle singole persone;

19. invita la Commissione ad adoperarsi presso gli Stati membri perché introducano una normativa volta a tutelare i diritti delle donne disabili in caso di abusi sessuali e violenza, in generale e nell'ambito del loro ambiente domestico;

20. invita gli Stati membri a promuovere nei media il profilo e l'immagine, attualmente inadeguati, delle donne disabili, il che permetterà di far conoscere meglio la loro vita quotidiana e offrirà loro più occasioni di esprimersi e di partecipare alla vita sociale e politica;

21. sollecita la Commissione e gli Stati membri a realizzare programmi di assistenza alle persone disabili, in particolare donne e bambini, per integrarli quanto più possibile nella società.

PROCEDURA

Titolo

Situazione delle persone coni disabilità nell'Unione Europea allargata: Piano d'Azione europeo 2006-2007

Riferimenti

2006/2105(INI)

Commissione competente per il merito

EMPL

Parere espresso da
  Annuncio in Aula

FEMM
18.5.2006

Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula

 

Relatore per parere
  Nomina

Eva-Britt Svensson
24.4.2006

Relatore per parere sostituito

 

Esame in commissione

11.7.2006

12.9.2006

 

 

 

Approvazione

12.9.2006

Esito della votazione finale

+ :

– :

0 :

20

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Edit Bauer, Edite Estrela, Věra Flasarová, Claire Gibault, Lissy Gröner, Anneli Jäätteenmäki, Piia-Noora Kauppi, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Urszula Krupa, Astrid Lulling, Siiri Oviir, Christa Prets, Marie-Line Reynaud, Raül Romeva i Rueda, Amalia Sartori, Eva-Britt Svensson, Britta Thomsen, Anna Záborská

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Iratxe García Pérez, Ana Maria Gomes, Zita Pleštinská, Karin Resetarits

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

 

Osservazioni (disponibili in una sola lingua)

...

PROCEDURA

Titolo

Situazione delle persone con disabilità nell'Unione europea allargata: il Piano d'azione europeo 2006-2007

Numero di procedura

2006/2105(INI)

Commissione competente per il merito
  Annuncio in Aula dell'autorizzazione

EMPL
18.5.2006

Commissione(i) competente(i) per parere
  Annuncio in Aula

CULT
18.5.2006

FEMM
18.5.2006

ITRE

18.5.2006

 

 

Pareri non espressi
  Decisione

ITRE
20.6.2006

 

 

 

 

Cooperazione rafforzata
  Annuncio in Aula


 

 

 

 

Relatore(i)
  Nomina

Elizabeth Lynne
14.12.2005

 

Relatore(i) sostituito(i)

 

 

Esame in commissione

12.9.2006

4.10.2006

0.0.0000

 

 

Approvazione

5.10.2006

Esito della votazione finale

+

-

0

40

0

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jan Andersson, Jean-Luc Bennahmias, Emine Bozkurt, Iles Braghetto, Philip Bushill-Matthews, Milan Cabrnoch, Alejandro Cercas, Ole Christensen, Derek Roland Clark, Luigi Cocilovo, Jean Louis Cottigny, Harald Ettl, Carlo Fatuzzo, Ilda Figueiredo, Joel Hasse Ferreira, Roger Helmer, Stephen Hughes, Karin Jöns, Ona Juknevičienė, Jan Jerzy Kułakowski, Sepp Kusstatscher, Raymond Langendries, Bernard Lehideux, Elizabeth Lynne, Thomas Mann, Mario Mantovani, Ana Mato Adrover, Maria Matsouka, Csaba Őry, Pier Antonio Panzeri, Jacek Protasiewicz, José Albino Silva Peneda, Kathy Sinnott, Jean Spautz, Gabriele Zimmer

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Mihael Brejc, Udo Bullmann, Françoise Castex, Richard Howitt, Roberto Musacchio, Leopold Józef Rutowicz, Elisabeth Schroedter, Patrizia Toia

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Ari Vatanen

Deposito

13.10.2006

Osservazioni (disponibili in una sola lingua)