RELAZIONE recante una proposta di raccomandazione del Parlamento europeodestinata al Consiglio sul mandato a negoziare un accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e i paesi dell'America centrale, dall'altro
5.2.2007 - (2006/2222(INI))
Commissione per gli affari esteri
Relatore: Willy Meyer Pleite
PROPOSTA DI RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DESTINATA AL CONSIGLIO
sul mandato a negoziare un accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e i paesi dell'America centrale, dall'altro
Il Parlamento europeo,
– vista la proposta di raccomandazione destinata al Consiglio presentata da Willy Meyer Pleite a nome del gruppo GUE/NGL sugli orientamenti per la negoziazione di un accordo di associazione tra l'Unione europea e l'America centrale (B6-0417/2006),
– visto il paragrafo 31 della Dichiarazione di Vienna, in cui si richiama la decisione, adottata dall'Unione europea e dall'America centrale in occasione del IV Vertice Unione europea-America latina e Caraibi, svoltosi il 12 maggio 2006 a Vienna, di avviare negoziati in vista della conclusione di un accordo di associazione, compresa la creazione di una zona di libero scambio,
– visto il titolo V del trattato sull'Unione europea,
– vista la sua risoluzione, del 15 novembre 2001, su una partnership globale e una strategia comune per le relazioni tra l'Unione europea e l'America latina[1],
– vista la sua risoluzione, del 27 aprile 2006, su una cooperazione rafforzata fra Unione europea e America latina[2],
– visti l'articolo 114, paragrafo 3, e l'articolo 83, paragrafo 5, del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per gli affari esteri e i pareri della commissione per lo sviluppo e della commissione per il commercio internazionale (A6-0026/2007),
A. considerando che il rispetto della democrazia e dello Stato di diritto e il pieno godimento dei diritti umani da parte di tutte le persone, come pure il pieno rispetto dei diritti civili e politici dei cittadini delle due regioni, sono le condizioni fondamentali per lo sviluppo dell'associazione tra le parti, come è stato deciso a Vienna,
B. considerando che la garanzia del pieno godimento dei diritti fondamentali per tutti i cittadini, in particolare per le persone meno favorite come quelle appartenenti ai popoli indigeni, e il potenziamento della loro partecipazione sociale e politica, costituiscono elementi fondamentali dell'accordo,
C. considerando che gli orientamenti per la negoziazione del futuro accordo di associazione economica, concertazione politica e cooperazione devono adattarsi al desiderio delle parti, esposto al paragrafo 31 della Dichiarazione di Vienna, di concludere un accordo di associazione globale, ovvero che ribadisca la convinzione che la relazione con l'America centrale aspira al libero scambio, e implica un'associazione politica ed economica con la regione e con i suoi diversi paesi che tenga conto delle asimmetrie e delle disparità esistenti tanto tra le due regioni quanto tra i diversi paesi centroamericani, e che comprenda pertanto disposizioni essenziali in materia di cooperazione allo sviluppo e coesione sociale,
D. considerando che la creazione dell'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (EuroLat) ha rappresentato un passo decisivo verso il rafforzamento della legittimità democratica e della dimensione politica delle relazioni tra l'Unione europea e l'America latina, e in particolare tra l'UE e l'America centrale, e che tale Assemblea costituirà un foro permanente di dialogo politico tra le due regioni,
E. considerando che gli orientamenti per la negoziazione del futuro accordo devono tenere presenti le circostanze economiche, politiche e sociali esistenti nella maggior parte dei paesi centroamericani, come pure le disparità di sviluppo tra le due regioni e le caratteristiche delle relazioni economiche nell'America centrale (concentrazione del commercio regionale in pochi paesi, elevata dipendenza dall'esportazione di prodotti tradizionali, bassi livelli di investimenti stranieri diretti dell'UE nella regione, ecc.),
1. rivolge al Consiglio le seguenti raccomandazioni:
a) inserire espressamente nel mandato negoziale la base giuridica su cui si negozierà il nuovo accordo di associazione, la quale deve essere costituita dall'articolo 310 del trattato che istituisce la Comunità europea in combinato disposto con l'articolo 300, paragrafo 2, primo comma, prima frase, e con l'articolo 300, paragrafo 3, secondo comma;
b) specificare nel mandato di negoziazione che l'obiettivo dell'accordo di associazione tra l'UE e l'America centrale include la liberalizzazione progressiva degli scambi commerciali in condizioni di giustizia e reciproco vantaggio basato sulla complementarietà e la solidarietà, il dialogo politico e la cooperazione, oltre al consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto e il pieno rispetto dei diritti umani, civili e politici, la coesione sociale, lo sviluppo umano sostenibile, i diritti economici e sociali, senza dimenticare la dimensione culturale e ambientale di tali diritti;
c) prevedere negli orientamenti per la negoziazione i meccanismi necessari per assicurare che le disposizioni del futuro accordo si adattino perfettamente al mandato del trattato sull'Unione secondo cui il contributo allo sviluppo umano sostenibile, quale definito dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo del 1996, la promozione della cooperazione internazionale, lo sviluppo e il consolidamento della democrazia nonché il rispetto dei diritti umani costituiscono gli obiettivi fondamentali dell'Unione;
d) individuare in detti orientamenti, tenendo presente la vulnerabilità che caratterizza lo sviluppo centroamericano sul piano socioeconomico, ambientale e democratico, i temi centrali intorno ai quali si svilupperanno l'ordine del giorno e il dialogo politico, compreso l'aggiornamento degli obiettivi e delle impostazioni di temi quali la governabilità democratica, la lotta contro il terrorismo, il mantenimento della pace e della sicurezza e la gestione dei conflitti; inserirne altri nuovi, come la riduzione della povertà, l'appoggio alla coesione sociale, la migrazione e gli scambi umani, la lotta contro la criminalità e in particolare contro la violenza con collegamenti transnazionali (traffico di droga, di armi leggere e di esseri umani, attività di bande organizzate come le "maras") ecc.; e avviare azioni concrete in materia di adozione di posizioni comuni nelle sedi internazionali e in seno alle Nazioni Unite in modo da poter conseguire un'autentica concertazione politica sul piano internazionale tra le due regioni;
e) prevedere la designazione dei membri della commissione parlamentare mista Unione europea-America centrale, che sarà istituita nel quadro del nuovo accordo di associazione, tra i deputati del Parlamento europeo, del Parlamento centroamericano e dei parlamenti nazionali non ancora appartenenti ad alcuna assemblea a carattere regionale e i deputati dell'EuroLat, quale espressione concreta di appoggio al processo di integrazione regionale in America centrale e all'Associazione strategica biregionale UE-ALC;
f) inserire negli orientamenti per la negoziazione riferimenti specifici alla partecipazione appropriata della società civile al nuovo dialogo politico, proponendo l'organizzazione di conferenze periodiche con i rappresentanti della società civile sia nell'UE che nell'America centrale e la concessione a detti rappresentanti dello statuto di osservatori nelle riunioni interministeriali, e agevolando la loro partecipazione attiva ai convegni, alle commissioni e alle sottocommissioni settoriali corrispondenti, in tutte le fasi di discussione, negoziazione e monitoraggio del processo;
g) attribuire inoltre un ruolo chiave al sostegno alla lotta contro l'impunità e la corruzione nonché prevedere azioni e programmi a favore del rafforzamento dell'istituzionalità democratica in America centrale;
h) prevedere negli orientamenti per la negoziazione il rafforzamento del sostegno fornito dall'Unione all'integrazione centroamericana nonché alla riforma e al rafforzamento del suo quadro normativo e delle sue istituzioni – tra cui il Segretariato generale, il Parlamento centroamericano e la Corte centroamericana di giustizia – ai fini di una maggiore efficacia, rappresentatività e legittimità delle stesse, in particolare per quanto riguarda l'unione doganale, la libera circolazione delle persone, le politiche comuni, l'armonizzazione delle legislazioni e la creazione di un meccanismo di finanziamento proprio;
i) includere gli obiettivi di sostegno all'integrazione regionale – segnatamente l'integrazione delle infrastrutture materiali, dei trasporti, delle comunicazioni e dell'energia – tra gli obiettivi del prossimo mandato esecutivo della Banca europea per gli investimenti in America latina, di modo che l'azione di tale istituzione diventi un complemento efficace del nuovo accordo;
j) collaborare con i paesi centroamericani per sostenere i loro sforzi contro la produzione e il commercio illegali di stupefacenti; parte di questa azione dovrebbe consistere in un'offerta di programmi volti ad aiutare gli agricoltori ad avviare coltivazioni alternative, di cui l'UE possa contribuire a garantire efficacemente la commercializzazione;
k) garantire l'inserimento e l'applicazione della clausola democratica negli orientamenti per la negoziazione dell'accordo di associazione e stabilire meccanismi volti ad assicurare la continuità del regime di incentivi lavorativi e ambientali del Sistema di preferenze generalizzate (SPG)[3], compreso l'SPG Plus, mediante clausole di natura sociale o ambientale; fare esplicitamente riferimento a meccanismi concreti che ne garantiscano l'operatività, e prevedere in particolare una relazione annuale al Parlamento europeo sul seguito dato dalla Commissione alla materia;
l) tenere conto del fatto che l'SPG, compreso l'SPG Plus, è un regime autonomo dell'UE di cui beneficiano i paesi dell'America centrale in funzione dei rispettivi livelli di sviluppo;
m) tenere presenti le specificità della regione centroamericana e la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM) nella regione nell'ambito delle disposizioni in materia di cooperazione allo sviluppo del nuovo accordo, e partire dall'assunto che la formazione del capitale umano e lo scambio culturale ed educativo sono prioritari per il superamento della povertà nella regione, in modo che si presti particolare attenzione all'istruzione, alla ricerca, alla scienza e alla tecnologia nonché alla cultura, promuovendo inoltre l'aumento degli scambi in detti campi;
n) segnalare che l'accordo di associazione tra l'UE e l'America centrale deve basarsi, da una parte, sulla realizzazione degli OSM e, dall'altra, sulla lotta per l'eliminazione della povertà e la riduzione delle disuguaglianze, quali priorità in materia di cooperazione fissate dall'Unione;
o) garantire che la cooperazione e gli strumenti economici di cui dispone l'Unione siano parimenti utilizzati per la promozione e la conservazione dell'ambiente nella regione centroamericana;
p) accordare un'attenzione particolare ai progetti turistici in America centrale al fine di garantire che siano sviluppati in modo sostenibile, dato che tale attività costituisce uno stimolo per la crescita economica;
q) promuovere anche la cooperazione triangolare e biregionale – in particolare con i Caraibi – nonché la politica di accordi Sud-Sud, una volta entrato in vigore l'accordo di associazione;
r) promuovere un quadro di sostegno adeguato per le piccole e medie imprese (PMI) e la sua creazione come elemento essenziale per lo sviluppo economico, la creazione di occupazione e il benessere sociale; considerare quali misure si possono attuare ai fini della lotta contro la disoccupazione nell'ambito delle PMI (comprese quelle di carattere fiscale), e sviluppare programmi di sostegno a tali imprese nell'ambito della ricerca;
s) sostenere i piccoli produttori e le PMI in generale ed esortare ad effettuare investimenti nelle piccole imprese, dal momento che l'apertura dei mercati europei beneficerà essenzialmente i produttori più grandi, capaci di conformarsi alle norme sanitarie e fitosanitarie europee;
t) concludere un accordo di associazione che risulti esaustivo ed equilibrato e sia basato su tre pilastri: un capitolo politico ed istituzionale che rafforzi il dialogo democratico e la concertazione politica, un capitolo sulla cooperazione che promuova lo sviluppo economico e sociale sostenibile, e un capitolo sul commercio che istituisca una Zona di libero scambio (ZLS) avanzata e dotata di un'ampia agenda che comprenda, oltre alla graduale e reciproca liberalizzazione degli scambi commerciali di beni e servizi, anche gli investimenti, gli appalti pubblici, la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, la cooperazione in materia di concorrenza e gli strumenti di difesa commerciale, l'agevolazione del commercio, e un efficace meccanismo di composizione delle controversie;
u) prevedere negli orientamenti per la negoziazione la liberalizzazione progressiva e reciproca degli scambi commerciali, l'accesso progressivo ai mercati europei per i prodotti centroamericani, in condizioni di concorrenza, evitando che il futuro accordo aggravi le asimmetrie esistenti; prevedere pertanto un regime speciale, differenziato e flessibile secondo i termini che saranno definiti, in funzione degli impegni e dei miglioramenti della competitività conseguiti dai paesi centroamericani, incluse misure di sostegno da parte dell'Unione volte a promuovere la trasformazione della produzione e la competitività delle economie centroamericane, come il trasferimento di tecnologie, l'inserimento di requisiti di contenuto nazionale nelle norme di origine e la creazione di programmi di cooperazione e assistenza tecnica – tutto ciò promuovendo nel contempo un quadro giuridico stabile e regole di gioco chiare che garantiscano la sicurezza degli investimenti e delle relazioni economico-commerciali tra le parti;
v) considerare la Zona di libero scambio (ZLS) UE-AC come un obiettivo strategico prioritario per le relazioni esterne dell'UE in un contesto internazionale caratterizzato da maggiore interdipendenza, crescita economica, l'emergere di nuove potenze economiche, l'espansione degli accordi commerciali bilaterali con gli Stati Uniti, fra cui il CAFTA, e da una serie di sfide globali che trascendono le frontiere nazionali,
w) unirsi al Parlamento nel chiedere alla Commissione di avviare urgentemente una valutazione dell'impatto sostenibile dell'accordo commerciale, come passo preliminare nella negoziazione di un accordo commerciale, e nel chiederle di informare il Parlamento in merito alle iniziative prese in proposito;
x) non inserire, in particolare, alcuna condizione espressa o tacita che subordini la conclusione del futuro accordo UE-America centrale al preliminare completamento dei negoziati del ciclo dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), fatta salva la possibilità di incorporare a tempo debito in detto accordo i risultati del programma di lavoro di Doha compatibili con l'obiettivo ultimo dell'associazione UE-America centrale – tutto ciò a dimostrazione dell'appoggio tangibile e decisivo al processo di integrazione regionale nell'America centrale;
y) impegnarsi a creare una ZLS nel pieno rispetto del nuovo meccanismo di trasparenza dell'OMC nonché dei diritti e degli obblighi derivanti dall'OMC, segnatamente l'articolo XXIV del GATT e l'articolo V dell'Accordo generale sugli scambi di servizi (GATS), così da contribuire al consolidamento del sistema commerciale multilaterale;
z) negoziare un accordo commerciale unico e indivisibile che vada oltre gli obblighi presenti e futuri delle parti nei confronti dell'OMC, che istituisca una ZLS, dopo un periodo di transizione compatibile con i requisiti dell'OMC, e che, senza escludere alcun settore, tenga conto della dimensione dello sviluppo e della particolare sensibilità di taluni prodotti nella maniera meno restrittiva possibile;
aa) tenere presente, considerandolo un passo molto importante per il coronamento dei negoziati, che l'America centrale si è sforzata di rispettare il suo impegno, confermato in occasione del succitato vertice di Vienna, di attuare come previsto le decisioni prese dai capi di Stato dall'America centrale il 9 marzo 2006 a Panama, nell'ottica di conseguire un'effettiva unione doganale, nonché di pervenire alla ratifica del trattato sugli investimenti e i servizi tra i paesi centroamericani e di sviluppare un meccanismo giurisdizionale capace di garantire l'attuazione della legislazione economica regionale in tutta la regione;
ab) considerare con attenzione che la valutazione congiunta UE-America centrale sull'integrazione economica regionale del Centroamerica mette in evidenza una serie di importanti conclusioni operative concrete (in settori come il quadro istituzionale, l'integrazione economica, l'unione doganale, le barriere tecniche al commercio, le norme relative alle misure sanitarie e fitosanitarie, la liberalizzazione regionale dei servizi e degli investimenti, gli appalti pubblici, i diritti di proprietà intellettuale e il sistema di informazione geografica (SIG), la concorrenza e lo strumento di difesa commerciale) al fine di rafforzare, sviluppare e completare l'unione doganale centroamericana e il mercato interno comune, che sono essenziali per la negoziazione e l'attuazione di un'autentica zona di libero scambio tra le due regioni;
ac) tenere in considerazione il fatto che il consolidamento e il rafforzamento del mercato comune centroamericano, principalmente attraverso la finalizzazione dell'unione doganale e lo sviluppo del mercato comune, incluse la creazione di una politica commerciale esterna e un'effettiva libera circolazione di beni importati, permetteranno di ridurre le barriere per gli operatori economici e di incoraggiare gli scambi commerciali e gli investimenti tra le due regioni;
ad) offrire nuove opportunità significative di accesso al mercato in agricoltura, che è un settore cruciale per lo sviluppo centroamericano, indipendentemente dal progresso compiuto in altri settori, quali l'accesso al mercato per i prodotti non agricoli (NAMA) e per i servizi, nonché su altre questioni agricole;
ae) adoperarsi per un esito equilibrato e di vasta portata dei negoziati NAMA in modo da permettere nuove e reali opportunità di accesso al mercato in tutti i settori del commercio, secondo il grado di flessibilità necessario in funzione del calendario previsto per l'eliminazione dei dazi da parte dell'America centrale, compreso il mantenimento e l'ampliamento delle attività connesse con la pesca;
af) tenere pienamente conto dell'importanza che un'attività sensibile come quella della pesca riveste tanto per l'UE quanto per l'America centrale in considerazione del contributo che può dare allo sviluppo economico e alla creazione di occupazione nella regione, riconoscendo la necessità di preservare nel contempo la sostenibilità delle risorse alieutiche mediante una pesca responsabile;
ag) tenere conto dell'importanza di garantire l'accesso universale ai servizi essenziali nonché dell'importanza del diritto nazionale in materia di regolamentazione, e pertanto procedere con cautela nei negoziati sulla liberalizzazione degli scambi commerciali relativi ai servizi, conformemente all'articolo V del GATS, così da garantire progressi reali negli impegni di liberalizzazione presi e attuati finora nonché sulla necessità di un quadro normativo chiaro e prevedibile; astenersi dal fare offerte o accettare richieste nei settori della sanità pubblica e dell'istruzione;
ah) prendere in considerazione le potenzialità sempre crescenti del settore del turismo ai fini degli investimenti e dello sviluppo dell'economia dei paesi centroamericani, nonché l'importanza di promuovere il turismo fra le due regioni;
ai) includere, come disposizione generale, il requisito che l'Unione europea e l'America latina si adoperino, come questione di principio, a favore della possibile convergenza dei vari accordi in vigore o in fase negoziale fra le due regioni;
aj) prendere in considerazione il fatto che i meccanismi di risoluzione delle controversie inclusi in analoghi accordi commerciali esistenti conclusi dalla Comunità con paesi terzi non vengono utilizzati efficacemente; chiedere pertanto alla Commissione di presentare nuove proposte volte a sviluppare uno strumento di composizione delle controversie più efficace per pronunciarsi sui conflitti che possono sorgere in un qualunque settore di quelli contemplati dalla ZLS;
ak) garantire che la Commissione informi esaurientemente il Parlamento, se del caso in modo riservato, tanto sui progetti di linee direttrici negoziali quanto sulle linee direttrici negoziali adottate in via definitiva;
2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio e, per conoscenza, alla Commissione nonché ai governi degli Stati membri dell'Unione europea.
Traduzione esterna
- [1] GU C 140 E del 13.6.2002, pag. 569.
- [2] Testi approvati, P6_TA(2006)0155.
- [3] Regolamento (CE) n. 980/2005 del Consiglio, del 27 giugno 2005, relativo all'applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate (GU L 169 del 30.6.2005, pag. 1).
MOTIVAZIONE
1. È incontestabile che, dopo aver svolto un ruolo decisivo nel processo di pacificazione e di democratizzazione dell'istmo centroamericano negli anni Ottanta, l'influenza politica dell'Unione europea nella regione è attualmente in netto arretramento. Ciò è tanto più deplorevole visto che il contributo dell'Unione alla gestazione del processo di pacificazione e di democratizzazione in tale regione nel corso del decennio in questione, nonché i progressi realizzati nel quadro del dialogo ministeriale di San José, inaugurato nel settembre 1984, sono stati uno dei rarissimi successi conseguiti da quella che costituiva all'epoca la cooperazione politica europea, antenata dell'attuale politica estera e di sicurezza comune, e uno dei rari casi in cui l'Unione europea ha adottato una posizione autentica e autonoma rispetto a quella degli Stati Uniti, all'epoca guidati dall'amministrazione Reagan.
2. Il peso dell'Unione europea in qualità di partner commerciale dell'America centrale è anch'esso diminuito, visto che nel 2001 l'UE ha assorbito soltanto il 13% delle esportazioni centroamericane, rispetto al 24% del 1990, nonostante il trattamento preferenziale unilaterale concesso dall'Unione europea attraverso il suo sistema di preferenze generalizzate. Tale situazione è attribuita, in genere, ad una scarsa conoscenza delle modalità di applicazione delle regole di origine e della procedura per l'ottenimento dei certificati, oltre che all'assenza di competitività delle imprese centroamericane. Solo lo 0,6% delle esportazioni dell'Unione, peraltro, è destinato all'America centrale.
3. Le attuali relazioni tra l'UE e i paesi dell'America centrale si iscrivono nel quadro, peraltro limitato, dell'accordo di dialogo politico e di cooperazione firmato a Roma nel dicembre 2003, segnatamente allo scopo di creare le condizioni necessarie alla negoziazione di un accordo di associazione attuabile e reciprocamente vantaggioso, che includa un accordo di libero scambio. L'apertura dei negoziati per l'accordo di associazione, che il Parlamento europeo aveva già proposto in occasione del II e III vertice UE-ALC nel 2002 (Madrid) e nel 2004 (Guadalajara, Messico), è stata infine decisa in occasione del IV vertice di Vienna.
4. Il paragrafo 31 della Dichiarazione di Vienna richiama, di fatto, la decisione delle parti di avviare negoziati relativi ad un accordo di associazione, compresa la creazione di una zona di libero scambio. A tale scopo, l'America centrale si è impegnata ad applicare le decisioni adottate dai capi di Stato dell'America centrale il 9 marzo 2006 a Panama, a far ratificare il trattato centroamericano sugli investimenti e i servizi, e a creare un meccanismo giurisdizionale che garantisca l'applicazione della legislazione economica regionale nell'intera regione. Anche Panama parteciperà a tale processo, non appena avrà adottato la decisione formale di aderire al processo di integrazione economica dell'America centrale (SIECA).
America centrale: molto più che libero scambio
5. Nella prospettiva del nuovo accordo di associazione, il relatore è del parere che ora più che mai occorra consolidare il processo democratico in America centrale, migliorare l'efficienza delle amministrazioni e delle istituzioni democratiche e dotarle di maggiori mezzi, segnatamente per quanto attiene alla magistratura e alla sua indipendenza, affrontare con tutti gli strumenti dello Stato di diritto la violenza, la corruzione e l'impunità, nonché le violazioni dei diritti umani e, infine, migliorare la coesione sociale e le condizioni di vita di tutti gli abitanti della regione. In altre parole, il nuovo accordo di associazione pone entrambe le parti di fronte alle loro reali responsabilità. Per quanto concerne l'Unione europea, si tratta inoltre di una vera e propria responsabilità morale: ora, quindi, occorre contribuire a consolidare le aspettative di pace e di giustizia nate nei paesi e tra le popolazioni di tale regione e garantire il successo di una serie di misure di sostegno che, dal punto di vista dell'Unione europea, lungi dal culminare nello svolgimento delle prime elezioni libere, esigono che sia dato un impulso reale al miglioramento della situazione economica e sociale dei paesi e dei cittadini dell'America centrale. Spetta ai paesi dell'America centrale, dal canto loro, mantenere e onorare gli impegni assunti in materia di pacificazione, democratizzazione e integrazione, realizzare tutte le riforme che sono state decise, e avanzare lungo il cammino di un'integrazione effettiva, che consenta di trarre il massimo vantaggio dal punto di vista politico, economico e sociale dal nuovo accordo di associazione. Tale accordo deve contribuire, in definitiva, a istituire relazioni equilibrate e coerenti tra l'Unione europea e l'America centrale, che si basino sugli interessi legittimi delle due parti, qualunque forma assumano.
6. Il futuro accordo di associazione non può trascurare il grave deficit economico, politico e sociale che esiste in numerosi paesi dell'America centrale, né ignorare le differenze di sviluppo tra le due regioni, nonché le caratteristiche peculiari delle loro relazioni economiche: concentrazione del commercio regionale in un numero ristretto di paesi, forte dipendenza dalle esportazioni di prodotti tradizionali e scarso livello di investimenti stranieri diretti dell'UE nella regione (appena un decimo degli investimenti degli Stati Uniti).
7. Visti gli squilibri esistenti tra i due partner, si teme che il futuro accordo di associazione si riduca ad un semplice accordo di libero scambio, aggravando ulteriormente, in tal modo, gli squilibri e le disuguaglianze tra i paesi dell'America centrale. Non è questa la volontà delle parti le quali, al paragrafo 31 della Dichiarazione di Vienna, riconoscono espressamente l'obiettivo comune di concludere un accordo di associazione globale e auspicano che i negoziati avanzino rapidamente e che il futuro accordo di associazione possa essere applicato in maniera effettiva quanto prima.
8. Pertanto, per riaffermare la convinzione che l'Unione europea non propone unicamente di negoziare un trattato analogo al CAFTA, è essenziale basare il futuro accordo di associazione sull'interesse comune che nasce da un'associazione politica ed economica con la regione e i diversi paesi che la compongono, la quale tenga conto degli squilibri e delle disuguaglianze che esistono tra le due regioni, oltre che tra i diversi paesi dell'America centrale e all'interno di questi ultimi, e comprenda inoltre disposizioni fondamentali sulla cooperazione allo sviluppo.
9. In definitiva, la conclusione di un tale accordo di associazione tra partner tanto diversi non potrà né dovrà basarsi inizialmente sull'assoluta reciprocità in materia di accesso ai mercati, poiché è evidente che le strutture di produzione dei paesi membri del sistema di integrazione centroamericano (SICA) non potrebbero affrontare la pressione della concorrenza derivante da una reciprocità assoluta. Invece, la fissazione di periodi transitori sufficientemente lunghi, l'applicazione di deroghe per taluni prodotti sensibili e la concessione, da parte dell'UE, di un sostegno importante alla riconversione delle strutture di produzione della regione potrebbero avere effetti benefici per entrambe le parti. Una politica di questa natura consentirebbe all'economica dei paesi dell'America centrale di svilupparsi, diversificarsi e integrarsi realmente e progressivamente nell'economia mondiale.
Le sfide principali per il futuro accordo di associazione
10. La prima delle difficoltà attiene alla debole crescita economica dei paesi dell'America centrale. Negli ultimi anni, il tasso di crescita pro capite di tali paesi ha raggiunto a malapena lo 0,6% in media (secondo i dati della Commissione economica per l'America latina e i Caraibi - CEPALC, relativi al 2005), una percentuale del tutto insufficiente a raggiungere gli Obiettivi del Millennio.
11. Di fatto, la povertà in America centrale è diffusa quanto negli anni '90 e le disuguaglianze sono addirittura più evidenti. In questo modo, la povertà e le disuguaglianze pongono una minaccia evidente al consolidamento della democrazia. Nonostante negli ultimi quindici anni lo svolgimento di libere elezioni abbia consentito di instaurare regimi democratici, i tassi elevati di assenteismo, il discredito delle istituzioni pubbliche e dei partiti politici, la corruzione e l'impunità imperanti, oltre alla scarsa incidenza dei cittadini e della società civile sulla vita politica e sociale della maggior parte dei paesi non consentono di tracciare un bilancio ottimista.
12. Le modeste dimensioni dei piccoli paesi dell'America centrale frappongono gravi ostacoli alla loro integrazione nel commercio internazionale. La maggior parte dei paesi della regione non è in grado di trarre vantaggio dalle opportunità offerte dall'apertura dei mercati e dall'attrazione di investimenti, né d'altronde di contrastare i rischi che possono presentarsi. Ciò dipende dalle dimensioni ridotte del loro mercato interno e dal loro scarso sviluppo economico, che influenzano la competitività dei paesi della regione, permettono difficilmente alle loro imprese di realizzare economie di scala, le rendono più vulnerabili alle fluttuazioni del commercio e degli investimenti esteri e comportano costi elevati per le loro trasformazioni interne.
13. In definitiva, realizzare un accesso progressivo ai mercati europei, in condizioni di concorrenza, evitando nel contempo che il futuro accordo aggravi gli squilibri esistenti, costituisce una vera e propria sfida della parte commerciale dell'accordo di associazione. Ciò presuppone, da parte dell'Unione europea, un trattamento speciale, differenziato e flessibile secondo termini da definire, in funzione degli impegni assunti dai paesi dell'America centrale e dei miglioramenti di competitività che essi otterranno, che prenda avvio da misure di sostegno da parte dell'UE, come il trasferimento di tecnologie, l'integrazione di requisiti di contenuto nazionale nelle norme di origine e la creazione di programmi di cooperazione e assistenza tecnica.
14. È necessario garantire la presenza di un legame effettivo tra il libero scambio previsto dall'accordo di associazione e gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di coesione sociale che costituiscono la base della politica dell'UE nella regione. Il riconoscimento degli squilibri esistenti attraverso un trattamento speciale e differenziato, i periodi transitori, le deroghe e altri strumenti commerciali, oltre all'incentivo alla trasformazione delle strutture di produzione e alla competitività, possono apportare un contributo in tal senso. Tuttavia, è altrettanto necessario stabilire norme minime in materia di occupazione e ambiente, come quelle contemplate dall'attuale "SPG plus". Occorre assicurarsi che tale regime di incentivazione, che ha dimostrato la propria utilità, sia integrato in maniera permanente nell'accordo di associazione ed è necessario procedere alla creazione di meccanismi efficaci, in modo tale da consentire a tale sistema di produrre gli effetti auspicati.
Successi e sfide del processo di integrazione regionale in America centrale
15. Il processo di integrazione regionale è attualmente caratterizzato dalla debolezza delle istituzioni a livello regionale, con un'integrazione economica guidata principalmente dalle conseguenze economiche della globalizzazione e dallo sviluppo dei mercati regionali, piuttosto che da istituzioni forti e dall'elaborazione di politiche comuni. Basti pensare alla dipendenza della regione dagli Stati Uniti, aggravata nella prospettiva del CAFTA, che comporta l'agevolazione degli scambi commerciali e degli investimenti degli Stati Uniti in America centrale, senza necessariamente rafforzare l'integrazione regionale. Fatto ancora più grave, è quest'ultima a doversi adattare alle nuove norme e disposizioni del CAFTA, con il rischio di trasformare l'integrazione in un corollario irrilevante. È più che mai necessario accertarsi che l'integrazione svolga un ruolo importante, attraverso politiche comuni che consentano di migliorare la competitività, la produzione e l'occupazione e favoriscano in tal modo uno sviluppo sostenibile della regione.
16. Il processo di integrazione in America centrale ha registrato notevoli progressi con la creazione del Sistema di integrazione centroamericano (SICA), previsto dal Protocollo di Tegucigalpa del dicembre 1991, che è entrato in vigore il 26 marzo 1996 e ha attribuito a tale processo una dimensione politica (il SICA definisce infatti un legame formale tra la pace, la democrazia, lo Stato di diritto, lo sviluppo economico e sociale e l'integrazione regionale), superando il carattere strettamente economico che aveva segnato i decenni precedenti. La creazione di organi e di istituzioni centroamericane di integrazione, quali il Segretariato generale del SICA, il Parlacen e la Corte centroamericana di giustizia costituiscono progressi positivi nella giusta direzione, benché l'integrazione centroamericana resti ancora un quadro di cooperazione intergovernativa, che non genera norme comunitarie vincolanti, ma accordi politici la cui efficacia dipende, in definitiva, dalla decisione dei governi interessati di applicarli o meno.
17. Nonostante di recente si siano compiuti progressi importanti in materia di unione doganale, è certo che tali progressi sono minacciati dall'assenza di una politica commerciale comune, come dimostrato dalla firma degli accordi commerciali con paesi terzi – trattati di libero scambio – nel quadro dei quali ogni paese centroamericano ha fissato la propria tariffa doganale.
18. L'America centrale ha quindi bisogno di un riorientamento dell'integrazione regionale affinché quest'ultima sia realmente sopranazionale, più efficace, più rappresentativa e maggiormente legittimata, più vicina alla realtà sociale e territoriale, finalizzata a migliorare le condizioni economiche e regionali e a consolidare la coesione sociale e accompagnata da un rafforzamento delle capacità, in modo tale che la regione possa affrontare le sfide poste sia dal CAFTA, sia dall'accordo di associazione con l'UE.
La politica di cooperazione allo sviluppo dell'Unione europea nei confronti dell'America centrale
19. La Commissione è la principale fonte di sovvenzioni non rimborsabili concesse all'America centrale: la dotazione di bilancio per il periodo 2002-2006 è stata di 563,2 milioni di euro, ai quali occorre aggiungere i 74,5 milioni di euro previsti dal memorandum di intesa tra la Commissione e il Segretariato generale del SICA, oltre ai 250 milioni di euro supplementari stanziati dopo l'uragano Mitch a titolo del programma di ricostruzione dell'America centrale. Altri 47 milioni di euro sono stati stanziati in seguito al terremoto che ha colpito il Salvador, in aggiunta a diverse decine di milioni di euro mobilitate attraverso altri programmi e linee di bilancio a carattere orizzontale.
20. Il meno che si possa dire è che la nuova strategia di cooperazione dell'Union europea con l'America centrale per il periodo 2007-2013 denota chiaramente una contraddizione tra le difficoltà riscontrate nella regione (deficit democratico, coesione sociale fragile, ambiente vulnerabile, debolezza del SICA), l'obiettivo principale della strategia (sostegno all'integrazione regionale in vista del futuro accordo di associazione) e mezzi previsti per affrontare tali difficoltà (nuovi modelli di cooperazione proposti, che si basano su un sostegno finanziario a paesi in cui le istituzioni democratiche sono fragili e dove la trasparenza è carente, con conseguente rischio di sottrazione delle risorse).
21. È quindi auspicabile che la cooperazione tra Unione europea e America centrale diventi uno dei pilastri fondamentali del futuro accordo di associazione e che contribuisca ad uno sviluppo reale dell'istmo centroamericano. In tale ottica, la regione invita l'Unione europea a svolgere un ruolo più attivo a favore della stabilità politica dei paesi centroamericani, delle istituzioni democratiche e della tutela dei diritti fondamentali, affinché la nuova politica di sostegno finanziario concepita dalla Commissione contribuisca direttamente ad armonizzare gli aiuti concessi ai vari paesi in funzione degli Obiettivi del Millennio e non sia utilizzata dagli Stati come semplice strumento di legittimazione politica. In particolare, la lotta all'impunità e alla corruzione e i programmi e le misure a favore del rafforzamento delle istituzioni democratiche devono svolgere, a tal fine, un ruolo chiave nella politica europea di cooperazione allo sviluppo.
PROPOSTA DI RACCOMANDAZIONE DESTINATA AL CONSIGLIO (4.7.2006)
(B6-0417/2006)
presentata a norma dell'articolo 114, paragrafo 1, del regolamento
da Willy Meyer Pleite
a nome del gruppo GUE/NGL
sugli orientamenti per la negoziazione di un accordo di associazione tra l'Unione europea e l'America centrale
Il Parlamento europeo,
– visto il paragrafo 31 della dichiarazione di Vienna, la quale comprende la decisione adottata dall'Unione europea e dall'America centrale nel corso del IV vertice UE-ALC di avviare negoziati concernenti un accordo di associazione, compresa la creazione di una zona di libero scambio,
– visto il titolo V del trattato sull'Unione europea,
– visto l'articolo 114, paragrafo 1, del suo regolamento, in collegamento con l'articolo 83 dello stesso,
A. considerando che il rispetto della democrazia, dello Stato di diritto e il godimento pieno dei diritti umani per tutti gli individui, compresi i diritti e le libertà fondamentali per le popolazioni autoctone, nonché la protezione dei difensori dei diritti umani e l'abolizione dell'impunità devono costituire le premesse basilari per lo sviluppo dell'associazione tra le parti, come è stato deciso a Vienna,
B. considerando che gli orientamenti per la negoziazione del futuro accordo devono adattarsi agli auspici delle parti, come precisato al paragrafo 31 della dichiarazione di Vienna di concludere un accordo di associazione globale, ovvero che essa riafferma la convinzione che l'America centrale è molto più del semplice commercio libero e che l'Unione europea non sta proponendo di negoziare un trattato di tipo meramente commerciale come il CAFTA, ma di pervenire a un'associazione politica ed economica con la regione e con i suoi diversi paesi, onde tenere in conto l'asimmetria e le disparità esistenti tra le due regioni e tra i differenti paesi dell'America centrale e comprendere pure disposizioni essenziali in materia di cooperazione allo sviluppo,
C. considerando che gli orientamenti per la negoziazione del futuro accordo non devono trascurare le notevoli carenze a livello economico, politico e sociale nella maggior parte dei paesi dell'America centrale, né ignorare la disparità di sviluppo tra le due regioni, né le caratteristiche delle relazioni economiche nell'America centrale (concentrazione del commercio regionale in pochi paesi, elevata dipendenza dall'esportazione di prodotti tradizionali, bassi livelli degli investimenti stranieri diretti dell'UE nella regione, ecc.),
1. rivolge al Consiglio le seguenti raccomandazioni:
a) che il mandato negoziale comprenda in maniera esplicita la base giuridica su cui sarà negoziato il nuovo accordo di associazione, la quale deve essere costituita dall'articolo 310 del trattato che istituisce la Comunità europea in combinazione con la prima frase dell'articolo 300, paragrafo 2, primo comma, e l'articolo 300, paragrafo 3, secondo comma;
b) che gli orientamenti di negoziazione prevedano i meccanismi necessari per assicurare che le disposizioni del futuro accordo si adattino perfettamente al mandato del trattato sull'Unione secondo cui la promozione della cooperazione internazionale e lo sviluppo e il consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto nonché il rispetto dei diritti umani costituiscono gli obiettivi fondamentali dell'la PESC;
c) che gli orientamenti di negoziazione comprendano indicazioni sul modo migliore di collaborare strettamente per promuovere il multilateralismo effettivo e rafforzare le capacità di salvaguardia e consolidamento della pace delle Nazioni Unite, nonché di affrontare assieme le minacce alla pace e alla sicurezza, compresa la proliferazione di armi di distruzione di massa e il terrorismo, in un quadro multilaterale, nei termini decisi a Vienna;
d) che gli orientamenti di negoziazione prevedano l'accesso progressivo ai mercati europei per i prodotti centroamericani, in condizioni competitive, evitando che il futuro accordo approfondisca le asimmetrie esistenti; che detti orientamenti prevedano pertanto un regime speciale, differenziato e flessibile in termini da stabilire, alla luce degli impegni e dei miglioramenti della competitività conseguiti dai paesi centroamericani, a partire dalle misure di sostegno da parte dell'Unione come la cessione di tecnologia, l'inserimento di requisiti riguardanti i contenuti nazionali nelle regole in materia di origine e la creazione di programmi di cooperazione e assistenza tecnica;
e) che, affinché la clausola democratica e le altre clausole sociali o ambientali inserite nell'accordo di associazione non siano soltanto l'espressione di buona volontà, i nuovi orientamenti di negoziazione facciano riferimento esplicito ai meccanismi concreti che ne assicurino la praticabilità e prevedano in particolare una relazione annuale al Parlamento europeo sul seguito dato dalla Commissione su tali problematiche;
f) che siano inseriti riferimenti specifici alla partecipazione articolata della società civile nel nuovo dialogo politico, proponendo l'organizzazione di conferenze periodiche con i rappresentanti della società civile organizzata sia nell'UE che nell'America centrale, la concessione a detti rappresentanti dello statuto di osservatore nelle riunioni interministeriali e agevolazioni per la loro partecipazione attiva ai convegni, commissioni e sottocommissioni settoriali corrispondenti, in tutte le fasi di discussione, negoziazione e monitoraggio del processo;
g) che la Commissione informi in modo completo il Parlamento, se del caso in modo riservato, sulle raccomandazioni attinenti il mandato negoziale;
2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio e, per conoscenza, alla Commissione, nonché ai governi degli Stati membri dell'Unione europea.
PARERE della commissione per il commercio internazionale (20.12.2006)
destinato alla commissione per gli affari esteri
sul mandato negoziale in vista della conclusione di un accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e i paesi dell'America centrale, dall'altro
(2006/2222(INI))
Relatore per parere: Gianluca Susta
SUGGERIMENTI
La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per gli affari esteri, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che sullo sfondo delle pressioni concorrenziali della globalizzazione, l'integrazione regionale e il commercio e gli investimenti biregionali possono stimolare la crescita economica, lo sviluppo e l'occupazione, contribuendo efficacemente all'integrazione dei paesi in via di sviluppo nell'economia mondiale,
B. considerando che diversamente dall'Accordo sul libero commercio per l'America centrale (CAFTA), negoziato bilateralmente fra gli Stati Uniti e i paesi dell'America centrale, l'UE e l'America centrale intendono formare un'associazione strategica globale che vada oltre aspetti meramente commerciali per includere una cooperazione di ampia portata e il dialogo politico,
C. considerando che la conclusione e l'applicazione positiva degli accordi di associazione tra UE e Messico e tra UE e Cile attirano l'attenzione sull'importanza strategica e sugli interessi economici, politici e sociali delle relazioni biregionali tra l'UE e l'America latina basate sugli accordi di associazione che includono aree di libero scambio,
D. considerando che l'avvio di un accordo di associazione UE-America centrale è un elemento chiave per avanzare nell'integrazione biregionale, che trova il suo fondamento in speciali legami culturali e storici e nel reciproco impegno di promuovere e rafforzare valori comuni come il rispetto dei diritti umani, la democrazia, la coesione economica e sociale, la pace e la stabilità,
E. considerando che il futuro accordo di associazione tra l'UE e i paesi dell'America centrale deve contribuire alla crescita economica e alla riduzione della povertà, e tendere al raggiungimento degli obiettivi del millennio, specialmente quelli legati alla riduzione della povertà, alla ridistribuzione equa e giusta della ricchezza, alla creazione di impieghi stabili basati sulla qualità delle occupazioni e all'inclusione sociale dei gruppi emarginati,
F. considerando che nel contesto dell'accordo di associazione e nel quadro più ampio della governance mondiale, UE e America centrale dovrebbero convenire di promuovere norme internazionali e multilaterali in campo commerciale, sociale e ambientale,
G. considerando che le economie centroamericane hanno una forte dipendenza dal settore agricolo e che conseguentemente l'accordo di associazione dovrebbe tenere in considerazione l'importante impatto socio-economico delle sue disposizioni legate all'agricoltura sia in termini di sostegno allo sviluppo economico del Centroamerica sia sui prodotti dell'UE,
H. considerando che una zona di libero scambio con l'UE sarebbe un importante contributo al consolidamento del Centroamerica come mercato comune, unione doganale e area di integrazione globale,
I. considerando che una zona di libero scambio da sola non sarà in grado di generare crescita economica, a meno che non sia accompagnata da adeguati supporti allo sviluppo, soprattutto delle piccole e medie imprese, che permettano di cogliere tutte le opportunità,
J. considerando che va accolta con favore la decisione presa dall'Unione europea e dall'America centrale al vertice di Vienna del 12 maggio 2006 di avviare i negoziati per un accordo di associazione, comprendente la creazione di una zona di libero scambio, sulla base degli obiettivi strategici comuni della Dichiarazione di Guadalajara e tenendo conto dell'esito positivo dell'esercizio di valutazione congiunto sull'integrazione economica regionale compiuto insieme all'America centrale;
K. considerando che l'UE è il più grande donatore di aiuti allo sviluppo per il Centroamerica ed è l'unica che ha stabilito una strategia di cooperazione che mira al rafforzamento dell'integrazione regionale,
rivolge al Consiglio le seguenti raccomandazioni concernenti le direttive per il negoziato, nell'ambito del futuro accordo di associazione, di una zona di libero scambio (ZLS) fra la Comunità europea e i paesi dell'America centrale:
Negoziazione di una zona di libero scambio con l'America centrale
1. considerare la zona di libero scambio UE-America centrale come un obiettivo strategico prioritario per le relazioni esterne dell'Unione europea in un contesto internazionale caratterizzato da maggiore interdipendenza, crescita economica, l'emergere di nuove potenze economiche, l'aumento degli accordi commerciali bilaterali con gli Stati Uniti, fra cui il CAFTA, e da una serie di sfide globali che trascendono le frontiere nazionali,
2. tenere conto del fatto che il sistema di preferenze generalizzate (SPG), incluso l'SPG plus, è un regime autonomo dell'UE di cui beneficiano i paesi dell'America centrale in funzione dei rispettivi livelli di sviluppo;
3. concludere un accordo di associazione con l'America centrale che risulti esaustivo ed equilibrato e sia basato su tre pilastri: un capitolo politico ed istituzionale che rafforzi il dialogo democratico e la concertazione politica, un capitolo sulla cooperazione che promuova lo sviluppo sociale ed economico sostenibile, e un capitolo sul commercio che crei una zona avanzata di libero scambio con un'ampia agenda che includa, oltre alla graduale e reciproca liberalizzazione degli scambi commerciali in beni e servizi, anche investimenti, appalti pubblici, tutela dei diritti di proprietà intellettuale, cooperazione in materia di concorrenza e strumenti di difesa commerciale, agevolazione del commercio e un efficace meccanismo di composizione delle controversie;
4. unirsi al Parlamento nel chiedere alla Commissione di avviare urgentemente una valutazione di impatto sostenibile (VIS) in relazione agli scambi commerciali, come passo preliminare nel negoziare un accordo commerciale, e di informare il Parlamento in merito alle iniziative prese in proposito;
Principi, portata e relazioni con l'OMC
5. chiedere che sia il Consiglio che la Commissione assicurino un processo negoziale inclusivo, efficace e trasparente che conti fin dall'inizio sulla più ampia partecipazione dei soggetti interessati, in particolare le parti sociali e la società civile di tutti i paesi coinvolti;
6. impegnarsi a creare una zona di libero scambio nel pieno rispetto del nuovo meccanismo di trasparenza dell'OMC e dei diritti e obblighi derivanti dall'OMC, segnatamente l'articolo XXIV del GATT e l'articolo V del GATS, così da contribuire al consolidamento del sistema commerciale multilaterale;
7. negoziare un accordo commerciale unico e indivisibile, che vada oltre gli obblighi presenti e futuri delle parti negoziali nei confronti dell'OMC e crei una zona di libero scambio su un periodo di transizione compatibile con i requisiti dell'OMC e che, senza escludere alcun settore, tenga conto della dimensione dello sviluppo e della particolare sensibilità di taluni prodotti nella maniera meno restrittiva possibile;
Trattamento speciale e differenziato
8. procedere a un effettivo riconoscimento dei principi di "asimmetria dei livelli di sviluppo", "trattamento speciale e differenziato" e "non totale reciprocità" e garantire pertanto che la zona di libero scambio calibri le concessioni sulla base dei livelli di sviluppo e di competitività settoriale delle due regioni;
Clausola dei diritti umani e della democrazia
9. includere nell'accordo la clausola standard sul rispetto dell'obbiettivo generale di sviluppo e consolidamento della democrazia e dello stato di diritto nonché sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali; prevedere in tale contesto misure specifiche nel campo di diritti sociali e civili e dei meccanismi concreti al fine di applicare la clausola democratica come nel caso del "regime speciale di incentivazione SPG Plus" previsto nel regolamento (CE) n. 980/2005 del Consiglio, del 27 giugno 2005, relativo all'applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate[1];
Sistema di preferenze generalizzate (SPG)
10. tenere conto del fatto che l'SPG, incluso l'SPG Plus, è un regime autonomo dell'Unione europea di cui beneficiano i paesi dell'America centrale in funzione dei rispettivi livelli di sviluppo, e che pertanto la zona di libero scambio UE-America centrale deve prevedere il mantenimento di tali preferenze senza che i paesi dell'America centrale siano tenuti in alcun modo a concedere la reciprocità nelle riduzioni tariffarie;
11. includere nell'accordo di associazione una clausola sul rispetto delle convenzioni internazionali in materia di diritto del lavoro e ambiente quali risultano riprese nell'SPG plus, al fine di continuare a incentivare nei paesi della regione il rispetto e l'effettiva applicazione delle stesse; a tal fine occorre stabilire meccanismi di controllo efficaci e la Commissione deve presentare al Parlamento europeo una relazione annuale sul controllo dell'applicazione;
Integrazione regionale economica dell'America centrale
12. tenere presente, considerandolo un passo molto importante per il coronamento dei negoziati, che l'America centrale si è sforzata di rispettare il suo impegno, confermato in occasione del succitato vertice di Vienna, di attuare come previsto le decisioni prese dai capi di Stato dall'America centrale il 9 marzo 2006 a Panama, nell'ottica di conseguire un'effettiva unione doganale, nonché di pervenire alla ratifica del trattato centroamericano sugli investimenti e i servizi e di sviluppare un meccanismo giurisdizionale capace di garantire l'attuazione della legislazione economica regionale in tutta la regione;
13. considerare con attenzione che la valutazione congiunta UE-America centrale sull'integrazione economica regionale del Centroamerica mette in evidenza una serie di importanti conclusioni operative concrete (nei settori del quadro istituzionale dell'integrazione economica, dell'Unione doganale, delle barriere tecniche al commercio, delle norme relative alle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS), della liberalizzazione regionale dei servizi e degli investimenti, degli appalti pubblici, dei diritti di proprietà intellettuale e del sistema di informazione geografica (SIG), della concorrenza e dello strumento di difesa commerciale) al fine di rafforzare, sviluppare e completare l'Unione doganale centroamericana e il mercato interno comune, che sono essenziali per il negoziato e l'attuazione di un'effettiva zona di libero scambio tra le due regioni;
14. tenere in considerazione che il consolidamento e il rafforzamento del mercato comune centroamericano, principalmente attraverso la finalizzazione dell'Unione doganale e lo sviluppo del mercato comune, incluse la creazione di una politica commerciale esterna e un'effettiva libera circolazione di beni importati, permetteranno di ridurre le barriere per gli operatori economici e incoraggiare gli scambi commerciali e gli investimenti tra le due regioni;
Agricoltura
15. offrire nuove opportunità significative di accesso al mercato in agricoltura, che è un settore cruciale per lo sviluppo centroamericano, indipendentemente dal progresso compiuto in altri settori, quali l'accesso al mercato per i prodotti non agricoli (NAMA) e per i servizi, nonché su altre questioni agricole;
NAMA
16. adoperarsi per un esito equilibrato e di vasta portata dei negoziati NAMA in modo da permettere nuove e reali opportunità di accesso al mercato nell'intera sfera del commercio, secondo un grado adeguato di flessibilità in relazione al calendario previsto per l'eliminazione dei dazi da parte dell'America centrale, compreso il mantenimento e l'ampliamento delle attività connesse con la pesca;
17. considerare con attenzione l'importanza e la sensibilità che l'attività della pesca riveste per l'UE e per l'America centrale, in considerazione del contributo che può dare al suo sviluppo economico e alla creazione di occupazione nella regione, preservando nel contempo la sostenibilità delle risorse alieutiche mediante una pesca responsabile;
Servizi
18. tenere conto dell'importanza di garantire l'accesso universale ai servizi essenziali nonché dell'importanza dei diritti nazionali in materia di regolamentazione, e pertanto procedere con cautela nei negoziati sulla liberalizzazione degli scambi commerciali relativi ai servizi, conformemente all'articolo V del GATS, così da garantire progressi reali negli impegni di liberalizzazione presi e attuati finora nonché sulla necessità di un quadro normativo chiaro e prevedibile; astenersi dal fare offerte o accettare richieste nei settori della sanità pubblica e dell'istruzione;
19. prendere in considerazione le potenzialità, sempre più crescenti, del settore del turismo per gli investimenti e lo sviluppo dell'economia dei paesi centroamericani, nonché l'importanza di promuovere il turismo fra le due regioni;
Investimenti
20. assicurare che le nuove zone di libero scambio che l'Unione europea deve negoziare con altri paesi e regioni, tra cui l'America centrale, includano, in conformità del trattato CE e della dichiarazione del Consiglio europeo sui principi guida per lo sviluppo sostenibile, una "clausola di non abbassamento degli standard" che abbia un effetto dissuasivo e impedisca che gli investimenti esteri diretti comportino un peggioramento della legislazione, delle norme e degli standard nazionali in materia di ambiente, lavoro o di salute e sicurezza;
21. istituire meccanismi che esigano la responsabilità sociale delle imprese impiantate nella regione nel quadro generale del buon governo;
Norme d'origine
22. fare in modo che le norme d'origine da negoziare con l'America centrale siano trasparenti, di facile comprensione e applicazione, adattate al livello di sviluppo e al grado di industrializzazione dei paesi interessati nonché improntate a criteri basati sulle caratteristiche di ciascun prodotto;
Agevolazione degli scambi e norme
23. includere nell'accordo un capitolo volto ad agevolare gli scambi tramite la semplificazione e la razionalizzazione delle procedure di importazione, l'eliminazione delle differenze a livello di standardizzazione e valutazione di conformità e in relazione alle misure sanitarie e fitosanitarie, tutti aspetti che aiuterebbero a migliorare l'accesso di ambedue le regioni ai rispettivi mercati;
24. prendere in considerazione la necessità di approfondire decisamente l'armonizzazione delle norme contabili e di revisione per incrementare gli scambi e gli investimenti;
Proprietà intellettuale
25. includere nell'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e l'America centrale misure che garantiscano un'efficace e adeguata protezione dei diritti di proprietà intellettuale e commerciale, inclusa la protezione nei confronti della contraffazione e della pirateria, conformemente all'accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS+) dell'OMC; in questo ambito, tenere conto del fatto che qualsiasi accordo TRIPS+ non deve precludere le garanzie di salute pubblica a disposizione dei membri dell'OMC in base all'accordo TRIPS, in quanto in tal modo si limiterebbe l'accesso a medicinali abbordabili nei paesi in via di sviluppo;
Appalti pubblici
26. considerare che, non essendo alcuno Stato dell'America centrale parte contraente di un accordo multilaterale sugli appalti pubblici nel quadro dell'OMC, l'inclusione di disposizioni sugli appalti pubblici nell'accordo di libero scambio UE-America centrale è importante per garantire un accesso reale e progressivo di ambedue le regioni ai rispettivi mercati degli appalti in un contesto molto più prevedibile, affidabile, trasparente e non discriminatorio per gli operatori economici;
27. fare in modo che gli scambi nel settore degli appalti pubblici si conformino a principi generali di trasparenza e pubblicità, obiettività nella scelta e controllo da parte delle pertinenti autorità delle due regioni;
Convergenza globale
28. includere, come disposizione generale, il requisito che l'Unione europea e l'America latina si adoperino a favore della totale convergenza dei vari accordi in vigore o in fase negoziale fra le due regioni;
Composizione delle controversie
29. prendere in considerazione il fatto che i meccanismi di risoluzione delle controversie inclusi in analoghi accordi commerciali esistenti conclusi dalla Comunità e da paesi terzi non vengono utilizzati efficacemente; chiedere pertanto alla Commissione di avanzare nuove proposte per sviluppare uno strumento di composizione delle controversie più efficace per pronunciarsi sui conflitti che si configurano in ciascuno dei settori coperti dall'accordo di libero scambio;
Altri aspetti
30. richiedere una cooperazione più stretta nel settore della politica della concorrenza al fine di favorire gli investimenti e raggiungere la compatibilità dei quadri regolamentari in materia;
31. tenere presenti ed esaminare le ripercussioni positive che la prossima costruzione della terza chiusa del Canale di Panama potrebbe avere per l'economia della regione, il rafforzamento dell'integrazione e la promozione degli investimenti;
Cooperazione economica e misure di accompagnamento
32. garantire come condizione per il successo del processo di liberalizzazione, che l 'accordo di associazione integri la zona di libero scambio con le risorse finanziarie e la cooperazione tecnica richieste per sostenere fin dall'inizio il processo di aggiustamento economico e le relative conseguenze sociali;
33. chiedere alla Commissione che assicuri fondi appropriati per la nuova strategia per la cooperazione regionale con l'America centrale per il periodo 2007-2013, in modo tale da fornire una base sicura per controllare le sfide dell'istituzionalizzazione e rafforzare il processo regionale, per la rapida e completa applicazione del futuro accordo di associazione, specialmente riguardo al completamento del mercato comune e dell'Unione doganale, e per la partecipazione rafforzata della società civile;
34. includere nell'accordo di associazione l'elaborazione di piani di cooperazione congiunti destinati a realizzare una maggiore diversificazione e complementarietà delle economie, al fine di ridurre l'eccessiva dipendenza dall'esportazione di prodotti agricoli; a tal fine estendere la cooperazione alla società civile, associandola attivamente a questo processo di integrazione e intensificando le relazioni fra le parti sociali, gli operatori economici e gli attori sociali delle due regioni;
35. tenere presente che la questione del debito e dei prestiti continua a essere uno dei principali ostacoli al risanamento dell'amministrazione pubblica e al progresso economico dei paesi centroamericani, e che la possibile cancellazione del debito dovrebbe costituire un capitolo essenziale della cooperazione tra le due regioni;
36. includere nell'accordo di associazione l'istituzione di meccanismi di cooperazione volti a garantire la sicurezza degli scambi commerciali al fine di lottare contro il traffico di droga, il commercio illecito di armi e la tratta di esseri umani;
37. richiedere che vengano stabiliti meccanismi regolatori di coordinamento e cooperazione per la gestione dei flussi migratori fra le due regioni;
Svolgimento dei negoziati e ruolo del Parlamento europeo
38. dare una maggiore legittimità al processo negoziale relativo alla zona di libero scambio con l'America centrale, nonché una maggiore trasparenza e la necessaria partecipazione di tutti gli interlocutori dell'Unione europea, inclusi gli esponenti di spicco della società civile, le parti sociali e gli operatori economici delle due regioni;
39. appoggiare decisamente l'operatività dell'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (EUROLAT), di recente creazione, in modo che si compiano passi effettivi verso il consolidamento della dimensione parlamentare del processo di associazione e integrazione fra le due regioni; tener conto, a tale riguardo, che la partecipazione ad EUROLAT di membri del PARLACEN e del Parlamento europeo può contribuire alla realizzazione di questo obiettivo, attraverso l'esercizio di un maggiore controllo sull'azione di governo, un impulso al processo d'integrazione, una maggiore legittimazione e la partecipazione alla definizione della cooperazione politica fra le due regioni;
40. tenere conto del fatto che la Commissione deve fornire al Parlamento informazioni chiare e tempestive sia durante la fase di preparazione degli accordi che durante lo svolgimento e la conclusione dei negoziati commerciali internazionali e che questa informazione dovrebbe esser trasmessa al Parlamento con un anticipo sufficiente a consentirgli di esprimere il proprio punto di vista, se necessario, e permettere alla Commissione e al Consiglio di tenerne conto il più possibile;
41. rafforzare il processo di negoziazione attualmente in corso attraverso la dimensione parlamentare, e invitare la Commissione ad associare regolarmente e strettamente il Parlamento europeo alla negoziazione dell'accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e i paesi dell'America centrale, dall'altro;
42. tenere in considerazione il fatto che l'accordo di associazione sarà concluso solo dopo che il Parlamento avrà dato il suo parere conforme; a questo proposito, tenere conto del fatto che la Commissione deve fornire al Parlamento informazioni chiare e tempestive sulla strategia europea durante il corso delle negoziazioni; chiedere alla Commissione, in particolare, alla fine di ogni round, o alla fine di ogni importante incontro, di inoltrare un documento, soggetto alle regole di riservatezza in vigore al Parlamento, che descriva il contenuto e le conclusioni dell'incontro stesso;
PROCEDURA
Titolo |
Mandato negoziale in vista della conclusione di un accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e i paesi dell'America centrale, dall'altro |
||||||
Riferimenti |
|||||||
Commissione competente per il merito |
AFET |
||||||
Parere espresso da |
INTA |
||||||
Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula |
|
||||||
Relatore per parere |
Gianluca Susta |
||||||
Relatore per parere sostituito |
|
||||||
Esame in commissione |
22.11.2006 |
|
|
|
|
||
Approvazione |
18.12.2006 |
||||||
Esito della votazione finale |
+ : – : 0 : |
17 |
|||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Kader Arif, Jean-Pierre Audy, Enrique Barón Crespo, Daniel Caspary, Christofer Fjellner, Alain Lipietz, Caroline Lucas, Erika Mann, Helmuth Markov, David Martin, Georgios Papastamkos, Tokia Saïfi, Gianluca Susta, Johan Van Hecke, Zbigniew Zaleski |
||||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Panagiotis Beglitis, Harlem Désir, Elisa Ferreira, Małgorzata Handzlik, Jens Holm, Jörg Leichtfried |
||||||
Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
|
||||||
Osservazioni (disponibili in una sola lingua) |
|
||||||
- [1] GU L 169 del 30.6.2005, pag. 1.
PARERE della commissione per lo sviluppo (7.11.2006)
destinato alla commissione per gli affari esteri
sul mandato negoziale in vista della conclusione di un accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e l'America centrale, dall'altro
(2006/2222(INI))
Relatore per parere: Miguel Angel Martínez Martínez
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo invita la commissione per gli affari esteri, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. segnala che l'obiettivo di un accordo di associazione tra l'Unione europea e l'America centrale deve, in particolare, promuovere lo sviluppo umano e sostenibile – integrale, in definitiva – dei paesi dell'America centrale, la coesione sociale, il consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto, nonché il pieno rispetto dei diritti umani, economici, sociali, culturali e ambientali;
2. ribadisce che l'intera azione dell'Unione europea nelle sue relazioni con i paesi dell'America centrale deve essere guidata dalle priorità globali che l'Unione si è prefissa per la sua politica di cooperazione, ovvero, la lotta per l'eliminazione della povertà, lo sforzo volto a ridurre disparità oggi drammatiche da ogni punto di vista e, nell'immediato, il conseguimento entro i termini stabiliti degli Obiettivi di sviluppo del Millennio;
3. sottolinea la necessità di garantire che la clausola relativa ai diritti dell'uomo e alla democrazia nonché le clausole di carattere sociale e ambientale siano inserite nell'accordo in modo vincolante e siano dotate di meccanismi e strumenti volti ad assicurarne l'applicazione positiva, prevedendo altresì la presentazione di una relazione annuale al Parlamento europeo sulla verifica ad opera della Commissione dell'applicazione di tali clausole;
4. chiede che, nel quadro dei negoziati commerciali dell'accordo di associazione, le parti riconoscano l'esistenza di asimmetrie e disparità, e non soltanto tra l'America centrale e l'Europa ma anche intraregionali; chiede pertanto che si preveda un trattamento speciale, differenziato e flessibile secondo calendari da stabilire, così come un accesso ai mercati europei a condizioni competitive per i prodotti centroamericani;
5. sollecita la creazione di meccanismi concreti e vincolanti per la partecipazione strutturata dei parlamenti nazionali, del Parlamento europeo e della società civile a tutte le fasi del processo di discussione, negoziazione e verifica relativamente alle tre dimensioni dell'accordo di associazione – il dialogo politico, la cooperazione e il commercio;
6. rileva l'importanza di inserire misure che contribuiscano a promuovere una cultura di pace e di giustizia sociale, rafforzando il sostegno dell'Unione europea allo sviluppo e al progresso sociale dei paesi centroamericani, il che significa prioritarizzare radicalmente le azioni nel campo dell'istruzione e della sanità, in cui l'Unione europea si adopererà altresì per coordinare le proprie iniziative con quelle di altri paesi – in particolare di partner latinoamericani – che già praticano attivamente questo genere di politiche di solidarietà;
7. rileva che, in tutte le fasi della negoziazione, i diritti economici e sociali di tutti i cittadini devono essere rafforzati e rispettati, con particolare attenzione all'inclusione sociale, in particolare dei cittadini di origine indigena;
8. ritiene che la cooperazione dell'Unione europea dovrebbe sostenere i piccoli produttori e le piccole e medie imprese in generale ed esorta ad effettuare investimenti nelle piccole imprese, poiché l'apertura dei mercati europei beneficerà essenzialmente i produttori più grandi, capaci di conformarsi alle norme sanitarie e fitosanitarie europee (SPS);
9. sottolinea la necessità che gli investimenti siano accompagnati da infrastrutture, come uno degli elementi che danno impulso allo sviluppo economico, pur riconoscendo le priorità di cui ai paragrafi 2 e 6;
10. insiste energicamente affinché la cooperazione e gli strumenti economici siano utilizzati anche per garantire la conservazione dell'ambiente nei paesi centroamericani; rileva che lo sviluppo dell'agricoltura sostenibile dovrebbe rivestire interesse anche per la cooperazione europea e che occorre promuovere il commercio equo e la produzione ecologica, ad esempio negoziando una tariffa doganale comunitaria speciale per i prodotti del commercio equo e/o ecologici;
11. sottolinea che, con riferimento all'accesso dei prodotti nei rispettivi mercati, il rafforzamento della tracciabilità di tali prodotti si tradurrebbe non soltanto in un miglioramento degli standard di salute e di qualità ambientale, ma anche in un incremento sostanziale del volume del commercio equo;
12. rileva che il turismo costituisce la prima attività mondiale e rappresenta una leva potente per la crescita economica; chiede alla Commissione di prestare particolare attenzione a quei progetti di sviluppo del turismo sostenibile nei paesi centroamericani che, grazie alla loro diffusione, possono beneficiare il massimo numero di abitanti;
13. richiama tuttavia l'attenzione sul fatto che il turismo dipende da un'ampia gamma di fattori esterni, quali il terrorismo o le catastrofi naturali, e pertanto non costituisce un fattore di crescita affidabile e stabile;
14. ritiene che l'Unione europea debba collaborare con i paesi centroamericani per sostenere i loro sforzi contro la produzione e il commercio illegali di stupefacenti; parte di questa azione dovrebbe consistere in un'offerta di programmi volti ad aiutare gli agricoltori ad avviare coltivazioni alternative, di cui l'UE possa contribuire a garantire efficacemente la commercializzazione;
15. è del parere che parte di tali accordi di cooperazione debbano garantire determinate quote per incanalare una significativa immigrazione legale e controllata dall'America centrale verso l'Unione europea; ritiene inoltre che, per quanto riguarda l'immigrazione illegale, non solo si debbano prevedere accordi di rimpatrio che rimedino all'effetto di richiamo, ma si debbano anche tenere pienamente presenti le attuali riflessioni della comunità internazionale, al fine di ridurre e progressivamente eliminare l'immigrazione illegale;
16. stima che, una volta entrato in vigore l'accordo di associazione, si debba promuovere anche la cooperazione triangolare e biregionale – in particolare con i Caraibi – nonché incoraggiare la politica di accordi Sud-Sud.
PROCEDURA
Titolo |
Mandato negoziale in vista della conclusione di un accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e l'America centrale, dall'altro |
||||||
Riferimenti |
|||||||
Commissione competente per il merito |
AFET |
||||||
Parere espresso da |
DEVE |
||||||
Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula |
|
||||||
Relatore per parere |
Miguel Angel Martínez Martínez |
||||||
Relatore per parere sostituito |
|
||||||
Esame in commissione |
2.10.2006 |
|
|
|
|
||
Approvazione |
6.11.2006 |
||||||
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
13 |
|||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Margrietus van den Berg, Danutė Budreikaitė, Marie-Arlette Carlotti, Hélène Goudin, Maria Martens, Luisa Morgantini, Horst Posdorf, Feleknas Uca, Anna Záborská |
||||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
John Bowis, Fiona Hall, Alain Hutchinson, Jan Jerzy Kułakowski, Manolis Mavrommatis |
||||||
Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
|
||||||
Osservazioni (disponibili in una sola lingua) |
|
||||||
PROCEDURA
Titolo |
Proposta di raccomandazione del Parlamento europeo destinata al Consiglio sul mandato a negoziare un accordo di associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e i paesi dell'America centrale, dall'altro |
|||||||||||||
Numero di procedura |
||||||||||||||
Proposta(e) di raccomandazione di base |
|
|
||||||||||||
Commissione competente per il merito |
AFET |
|||||||||||||
Commissione(i) competente(i) per parere |
INTA 28.9.2006 |
DEVE
|
|
|
|
|||||||||
Pareri non espressi |
|
|
|
|
|
|||||||||
Cooperazione rafforzata |
|
|||||||||||||
Relatore(i) |
Willy Meyer Pleite |
|
||||||||||||
Relatore(i) sostituito(i) |
|
|
||||||||||||
Esame in commissione |
28.11.2006 |
23.1.2007 |
|
|
|
|||||||||
Approvazione |
25.1.2007 |
|||||||||||||
Esito della votazione finale |
+ : – : 0 : |
54 0 7 |
||||||||||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Roberta Alma Anastase, Panagiotis Beglitis, André Brie, Elmar Brok, Marco Cappato, Philip Claeys, Simon Coveney, Véronique De Keyser, Ana Maria Gomes, Alfred Gomolka, Klaus Hänsch, Richard Howitt, Jana Hybášková, Stanimir Ilchev, Helmut Kuhne, Vytautas Landsbergis, Emilio Menéndez del Valle, Willy Meyer Pleite, Eugen Mihăescu, Francisco José Millán Mon, Pasqualina Napoletano, Annemie Neyts-Uyttebroeck, Baroness Nicholson of Winterbourne, Cem Özdemir, Ioan Mircea Paşcu, Libor Rouček, Katrin Saks, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, György Schöpflin, Gitte Seeberg, Marek Siwiec, Hannes Swoboda, István Szent-Iványi, Konrad Szymański, Charles Tannock, Inese Vaidere, Ari Vatanen, Kristian Vigenin, Francis Wurtz, Luis Yañez-Barnuevo García |
|||||||||||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Laima Liucija Andrikienė, Francisco Assis, Carlos Carnero González, Alexandra Dobolyi, Árpád Duka-Zólyomi, Glyn Ford, Michael Gahler, Doris Pack, Csaba Sándor Tabajdi, Marcello Vernola |
|||||||||||||
Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Charlotte Cederschiöld, Małgorzata Handzlik, Filip Kaczmarek, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Marcin Libicki, José Javier Pomés Ruiz, José Albino Silva Peneda, Kyriacos Triantaphyllides, Lambert van Nistelrooij, Zbigniew Zaleski, Stefano Zappalà |
|||||||||||||
Deposito |
5.2.2007 |
|
||||||||||||
Osservazioni (disponibili in una sola lingua) |
... |
|||||||||||||