RELAZIONE su "Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa"
26.4.2007 - (2006/2274(INI))
Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatore: Adam Gierek
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
su "Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa"
Il Parlamento europeo,
– vista la Comunicazione della Commissione intitolata "Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'UE" (COM(2006)0502),
– vista la Comunicazione della Commissione intitolata "Investire nella ricerca: un piano d'azione per l'Europa" (COM(2003)0226),
– vista la Comunicazione della Commissione sull'attuazione del programma comunitario di Lisbona intitolata "Potenziare la ricerca e l'innovazione - investire per la crescita e l'occupazione: una strategia comune" (COM(2005)0488) e i documenti di lavoro della Commissione ad essa relativi (SEC(2005)1253 e SEC(2005)1289),
– vista la relazione del gennaio 2006 del gruppo di esperti indipendente sulla R & S e l'innovazione elaborata in seguito al vertice di Hampton Court, intitolata "Creare un'Europa innovativa" ("relazione Aho"),
– viste le conclusioni della presidenza del Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 che prevedono di fare dell'Unione l'economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo e le conclusioni della presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 22 e 23 marzo 2005 e del 23 e 24 marzo 2006,
– viste le conclusioni della 2769a riunione del Consiglio Competitività del 4 dicembre 2006[1],
– vista la Comunicazione della Commissione intitolata "Lavorare insieme per la crescita e l'occupazione. Il rilancio della strategia di Lisbona" (COM(2005)0024),
– vista la Comunicazione della Commissione intitolata "Azioni comuni per la crescita e l'occupazione: il programma comunitario di Lisbona" (COM(2005)0330),
– visti i programmi nazionali di riforma (PNR) presentati dagli Stati membri, le relazioni dell'autunno 2006 degli Stati membri concernenti la realizzazione dei loro programmi nazionali di riforma[2] e la valutazione dell'attuazione di tali PNR da parte della Commissione nella sua relazione annuale sulla situazione (COM(2006)0816),
– vista la raccomandazione del Consiglio n. 2005/601/CE, del 12 luglio 2005, relativa agli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità (per il periodo 2005-2008)[3] e la decisione del Consiglio n. 2005/600/CE, del 12 luglio 2005, relativa alle linee direttrici per le politiche dell'occupazione degli Stati membri[4], che, insieme, costituiscono le "linee direttrici per la crescita e l'occupazione",
– vista la decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa al Settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013)[5],
– vista la decisione n. 1639/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 2006, che istituisce un programma quadro per la competitività e l'innovazione (2007-2013)[6],
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la creazione dell'Istituto europeo di tecnologia (COM(2006)0604),
– vista la proposta di regolamento del Consiglio sul brevetto comunitario (COM(2000)0412) e il testo rivisto dalla Presidenza[7],
– visti il contesto comunitario degli aiuti di Stato alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione[8], e la Comunicazione della Commissione intitolata "Per un utilizzo più efficace degli incentivi fiscali a favore della R & S" (COM(2006)0728),
– visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione intitolato "Relazione 2006 sulla competitività europea" (SEC(2006)1467) e la Comunicazione della Commissione intitolata "Riforme economiche e competitività: i messaggi chiave della relazione 2006 sulla competitività europea" (COM(2006)0697),
– vista la "Tabella europea dell'innovazione 2006" la quale dimostra senza ambiguità che gli Stati Uniti e il Giappone occupano una posizione predominante rispetto all'UE in tale materia,
– viste le "Prospettive dell'OCSE per la Scienza, la Tecnologia e l'Industria, ed. 2006"[9],
– vista la sua risoluzione del 5 luglio 2006 concernente l'attuazione del programma comunitario di Lisbona: "Potenziare la ricerca e l'innovazione - investire per la crescita e l'occupazione: una strategia comune"[10],
– vista la sua risoluzione del 12 ottobre 2006 sulla futura politica europea in materia di brevetti[11],
– vista la sua risoluzione del 15 marzo 2006 sul contributo al Consiglio di primavera del 2006 relativo alla strategia di Lisbona[12],
– vista la relazione del gruppo di esperti del luglio 2004 intitolata "Improving institutions for the transfer of technology from science to enterprise" (migliorare le istituzioni in vista del trasferimento di tecnologia dal mondo scientifico al mondo delle imprese),
– visto il documento di lavoro del Comitato economico e sociale europeo dell'8 novembre 2006 intitolato "Investire nella conoscenza e l'innovazione") (Strategia di Lisbona), relazione informativa INT/325,
– vista l'iniziativa i2010 e in particolare la comunicazione della Commissione intitolata "Piano di azione e-government per l'iniziativa i2010: Accelerare l'e-government in Europa a vantaggio di tutti" (COM(2006)0173),
– visto il documento di lavoro della Commissione su "L'innovazione nei servizi" del novembre 2006,
– vista la relazione della commissione per lo sviluppo regionale intitolata "Il contributo della futura politica regionale al rafforzamento delle capacità di innovazione dell'Unione europea" (A6‑0000/2007),
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per i problemi economici e monetari, della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione giuridica (A6‑0159/2007),
A. considerando lo stato di avanzamento della strategia di Lisbona e pertanto l'importanza, in vista della concorrenza mondiale, di una strategia di innovazione ancora più ampia,
B. considerando che la differenziazione attraverso l'innovazione è una delle vie che si presentano all'UE per far fronte alle sfide della globalizzazione,
C. considerando che è opportuno incentivare sia il trasferimento dei risultati dell'attività accademica, in particolare a favore delle PMI, che la disponibilità dei risultati della ricerca, soprattutto per quanto riguarda l'innovazione avente una dimensione sociale, e che la concentrazione geografica delle piattaforme di innovazione andrebbe considerata in modo da poter sfruttare le competenze e la diversità delle varie regioni dell'Unione europea,
D. considerando che le vaste conoscenze scientifiche specializzate riunite nei Centri di ricerca dell'Unione europea non sono sufficientemente sfruttate,
E. considerando che, in materia di sostegno all'innovazione, l'ambiente non è competitivo e non offre condizioni trasparenti ed eque a tutti gli attori che svolgono attività innovative, comprese le piccole imprese innovative e i centri di innovazione tecnologica,
F. considerando che l'approccio seguito tradizionalmente per dare impulso all'innovazione, che combina la spinta tecnologica all'effetto trainante della domanda, non è di per sé sufficiente, ma che è necessario anche promuovere condizioni di mercato favorevoli, onde creare un contesto regolamentare che contribuisca all'innovazione,
G. considerando che un mercato interno funzionante, sostenuto dalla nuova direttiva sui servizi, crea un contesto favorevole all'innovazione poiché aumenta la concorrenza in un'area economica più vasta e più stabile, richiamando maggiori investimenti e incoraggiando la mobilità dei lavoratori,
H. considerando la persistenza, nel mercato unico, di barriere che continuano ad ostacolare la mobilità di merci, servizi e manodopera, privando le imprese europee della scala necessaria per capitalizzare sugli investimenti nella ricerca e nell'innovazione,
I. considerando che il primo obiettivo dell'innovazione è rappresentato dal rafforzamento della competitività dell'UE e dal miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini,
J. considerando che il principio dell'eccellenza, che risulta appropriato in particolare per il sostegno della ricerca scientifica di alto livello, ostacola una sana concorrenza nel campo del sostegno all'innovazione ed esclude i piccoli attori (imprese innovative, centri tecnologici e d'innovazione, centri di ricerca) dai programmi di sostegno,
K. considerando che l'innovazione permette anche il mantenimento dei settori tradizionali,
L. considerando il ruolo dell'innovazione nell'elaborazione dei modelli sociali degli Stati membri dell'UE,
M. considerando che l'innovazione può contribuire all'integrazione di taluni gruppi sociali, come i disabili,
N. considerando che i prodotti, i servizi e i processi nell'UE offrono un potenziale di innovazione non sufficientemente sfruttato,
O. considerando l'importanza del sostegno istituzionale al processo di gestione delle conoscenze in materia di innovazione e diritti d'autore,
P. considerando il finanziamento della politica di innovazione e la sempre maggiore importanza degli appalti pubblici e dei partenariati pubblico-privato;
Q. considerando che l'istruzione, compreso l'insegnamento interdisciplinare, su settori che si sovrappongono alle conoscenze tradizionali, costituisce una condizione dell'innovazione e che l'innovazione dovrebbe far parte integrante dei programmi di insegnamento a tutti i livelli di istruzione,
R. considerando che la formazione per tutto l'arco della vita può contribuire allo sviluppo della conoscenza in materia di innovazione e che la promozione della società dell'informazione permette di lottare contro l'emarginazione sul mercato del lavoro,
S. considerando che l'adozione di norme e di regole europee in materia di qualità per quanto riguarda le prime fasi di sviluppo dei prodotti e dei servizi di nuova generazione potrebbe essere fonte di ispirazione per l'innovazione,
T. considerando che il Settimo programma quadro deve favorire l'attuazione di uno spazio europeo per la ricerca rafforzato e ampliato, basato su compiti concreti e mirati,
U. considerando che la definizione di innovazione contenuta nel cosiddetto manuale di Oslo dell'OCSE ha ricevuto un'interpretazione ampia e che sta diventando la norma nelle Istituzioni europee,
1. è favorevole alla proposta della Commissione concernente l'avvio di una nuova iniziativa a favore dei mercati pilota allo scopo di facilitare l'immissione sul mercato di nuovi prodotti e servizi innovativi nei settori in cui l'UE può diventare capofila a livello mondiale; ritiene che la nuova iniziativa a favore di mercati pilota, che dovrebbe concentrarsi in particolare sulla creazione e la commercializzazione di nuovi prodotti e servizi innovativi, vada promossa soprattutto nei settori che denotano un'elevata domanda potenziale, garantendo comunque di non lasciare indietro le regioni meno sviluppate;
2. ricorda l'importanza, nell'elaborazione di politiche di sostegno all'innovazione, di prendere in considerazione il concetto di innovazione nel senso più ampio al fine di integrare tanto il settore dei servizi, compresa l'attività turistica, quanto l'innovazione non tecnologica ossia l'attività innovatrice in materia di commercializzazione e di organizzazione; si associa pienamente alle conclusioni del Consiglio Competitività del 5 dicembre 2006 in cui si invita la Commissione ad elaborare orientamenti politici relativi all'innovazione nel settore dei servizi e all'innovazione non tecnologica e chiede alla Commissione di associare, in particolare, a dette riflessioni le organizzazioni rappresentative delle piccole imprese e delle imprese a carattere artigianale;
3. osserva che, quantunque le piccole e medie imprese, i clusters e la cooperazione fra enti, imprese, università e centri di ricerca abbiano un ruolo particolare da svolgere per quanto riguarda la creazione e la realizzazione di soluzioni innovative, compresi i settori a ridotta e media tecnologia, manca un sostegno pubblico sistematico a condizioni trasparenti; approva tuttavia che il nuovo quadro per gli aiuti di Stato a ricerca, sviluppo e innovazione che fornisce un elenco di misure specifiche a sostegno delle attività innovative delle PMI;
4. sollecita gli Stati membri a rivitalizzare le imprese europee e il loro potenziale innovativo mediante una riduzione della burocrazia, con ciò migliorando la qualità della regolamentazione e riducendo nel contempo l'onere amministrativo; è fermamente convinto che una migliore regolamentazione, e soprattutto la riduzione degli inutili oneri regolamentari che gravano sulle PMI, incoraggeranno condizioni di mercato favorevoli e contribuiranno ad immettere nuovi prodotti e servizi innovativi sui mercati pilota aumentando altresì la fiducia e la sicurezza dei consumatori;
5. plaude al lancio della "Strategia di innovazione allargata" a favore delle piccole e microimprese il cui potenziale d'innovazione, in particolare di bassa o di media tecnologia e d'innovazione non tecnologica, non è stato finora sufficientemente riconosciuto e sfruttato; si rammarica, tuttavia, perché la comunicazione della Commissione concernente l'attuazione delle conoscenze non propone misure operative ad esse destinate; chiede, pertanto, alla Commissione e al Consiglio di integrare le loro specificità e necessità tra le dieci priorità dell'ampia Strategia di innovazione ed esorta la Commissione, in collegamento con le loro organizzazioni rappresentative, a sottoporre al Consiglio e al Parlamento un programma specifico di sviluppo dell'innovazione nel senso ampio del termine in dette imprese, qualunque sia il loro settore di attività;
6. sottolinea l'importanza della scienza, della tecnologia e dell'innovazione per l'istruzione e per la cultura; evidenzia la necessità di introdurre nei programmi di insegnamento attività e iniziative volte ad attrarre i giovani verso la scienza e l'innovazione; è del parere che occorra migliorare e aumentare la qualità e la quantità dei corsi di insegnamento per tutta la vita e incoraggiare l'uso delle TCI allo scopo di creare una società basata sulla conoscenza che andrà a beneficio dell'innovazione in Europa;
7. raccomanda che la Commissione e gli Stati membri valutino la possibilità di creare un sistema autenticamente europeo di formazione continua che contribuisca a rafforzare il mercato del lavoro europeo;
8. reputa che siano necessarie misure a livello di Unione europea, regionale e locale per aumentare il numero dei laureati, specie di sesso femminile, in corsi di studi scientifici, di ingegneria e di tecnologia, anche nella ricerca di base, in particolare utilizzando il programma specifico "Persone" nell'ambito del Settimo programma quadro, assegnando premi, borse di studio ed altri incentivi e incoraggiando le donne a costituire imprese innovative, segnatamente mediante progetti di sponsorizzazione e altre forme di sostegno;
9. propone di realizzare l'infrastruttura tecnologica e scientifica necessaria per la creazione di soluzioni innovative negli istituti di insegnamento terziario esistenti in modo da garantire permettere l'esistenza di Centri di ricerca con prospettive di sviluppo; ricorda l'importanza del finanziamento delle infrastrutture fisiche e tecnologiche di alta qualità allo scopo di attirare gli investimenti e agevolare la mobilità della forza lavoro;
10. sottolinea che i processi innovativi hanno bisogno di un’adeguata organizzazione nel territorio, creando nuovi modelli nei rapporti tra imprese, centri di ricerca, università (come clusters, distretti e piattaforme) e ricorda gli effetti positivi che l’innovazione può avere nei processi organizzativi; invita gli Stati membri ad utilizzare i Fondi strutturali per la costruzione di nuove infrastrutture tecniche e il rafforzamento di quelle già esistenti ai fini dello sviluppo dell'innovazione sotto forma di Centri di innovazione, "incubatrici" tecnologiche e centri di ricerca/sviluppo nelle regioni, dotati di sufficiente potenziale innovativo e cognitivo; ritiene che una condizione di base per il potenziamento della capacità innovativa nell'Unione europea sia l'accesso gratuito o a basso costo alla banda larga che serve ad agevolare le iniziative basate sulla conoscenza; accoglie con favore gli sforzi volti a promuovere il trasferimento di conoscenze tra università e altre organizzazioni pubbliche di ricerca e l'industria;
11. invita gli Stati membri a prendere in considerazione e ad attuare incentivi fiscali che incoraggino le imprese a investire maggiormente nella ricerca, nello sviluppo e nell'innovazione, anche, se necessario, attuando un riesame strutturale dei dispositivi vigenti e degli incentivi;
12. invita gli Stati membri a collaborare con sollecitudine al completamento del Mercato interno e a ricercare un accordo politico su misure legislative e non legislative nei settori in cui persistano ostacoli alla libera circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e dei lavoratori, ciò che impedisce alle imprese di capitalizzare i loro investimenti nell'innovazione;
13. ritiene necessario ridurre gli ostacoli alla libera circolazione dei fattori di produzione e dei prodotti in seno al mercato interno, dato che ciò può aiutare ad assicurare un accesso più facile al capitale di rischio, garantendo la mobilità dei ricercatori e dei beni e servizi tecnologicamente innovativi e un migliore flusso di conoscenze, il che contribuisce alla costruzione di un autentico spazio europeo di innovazione; è dell'avviso che si dovrebbero prendere maggiormente in considerazione soluzioni innovative utili concepite per l'industria dei servizi e ritiene che la progressiva soppressione degli ostacoli alla libera circolazione di merci, servizi, e capitali, alla libertà di stabilimento e alla libera circolazione delle persone, compresi i lavoratori, stimolerà l'innovazione;
14. prende atto degli effetti positivi dell'esistenza di piattaforme tecnologiche europee (PTE) e invita gli Stati membri a sostenere dette piattaforme e ad incoraggiare la creazione di reti PTE; ritiene altresì positiva la decisione del Consiglio relativa alle iniziative tecnologiche europee comuni in settori chiave per l'innovazione europea, le quali assumeranno la forma di partenariati pubblico/privato;
15. invita gli Stati membri a determinare in ordine di priorità i settori che ritengano prioritari per l'innovazione sia per la ricerca applicata e la tecnologia sia per le attività non tecnologiche quali la teoria gestionale o l'organizzazione burocratica e a sostenere , accanto alle loro specifiche priorità, le priorità fissate dalle PTE nel settore dell'innovazione;
16. invita la Commissione a promuovere gli scambi di migliori prassi, l'individuazione delle prassi inadeguate e la diffusione degli insegnamenti da esse tratti, in special modo al fine di promuovere una migliore regolamentazione delle iniziative tecnologiche comuni basate su partenariati specializzati tra pubblico e privato che stimolerebbero gli sviluppi dell'innovazione anche nelle regioni meno sviluppate dell'Unione;
17. richiama l'attenzione della Commissione e degli Stati membri sul fatto che, se l'Istituto europeo per la tecnologia (IET) venisse creato, dovrebbe nutrire l'ambizione di investire nella relazione tra centri di conoscenza e imprese orientandosi verso l'innovazione e, in aggiunta al suo ruolo di coordinamento nell'ambito del triangolo della conoscenza, dovrebbe parimenti contribuire a dare un forte impulso alla concorrenza nel settore dell'innovazione offrendo così un contributo significativo alla realizzazione del potenziale innovativo dell'Europa;
18. prende atto della costituzione del Consiglio europeo della ricerca e chiede che l'innovazione e la possibilità di applicazione pratica dei progetti selezionati siano criteri importanti al momento della selezione dei temi di ricerca;
19. sottolinea che, a suo avviso, l'obiettivo di destinare il 3% del PIL alla ricerca e sviluppo definito nella strategia di Lisbona rappresenti un requisito minimo;
20. comprende che le incertezze proprie alla R&S scoraggiano i mercati finanziari dall'investire nei progetti di ricerca e sviluppo; plaude alla proposta della Commissione di istituire un meccanismo di finanziamento e condivisione dei rischi per sostenere, mediante prestiti e garanzie, gli investimenti nei progetti di R&S con rischio elevato;
21. prende atto del programma per l'innovazione e la competitività il quale prevede strumenti finanziari appropriati, così come della Comunicazione della Commissione intitolata "Finanziare la crescita delle PMI" in cui sono enunciate misure concrete destinate ad accrescere gli investimenti di capitali di rischio;
22. sottolinea che l'accesso alle risorse finanziarie da parte di PMI, microimprese e imprenditori rappresenta una condizione indispensabile per aumentare la R & S, sviluppare nuove tecnologie e immettere sul mercato nuove soluzioni innovative; a tale riguardo sottolinea la necessità di finanziamenti di durata sufficientemente lunga sia alla fase iniziale che nel corso della realizzazione di un progetto; sottolinea, tuttavia, che l'attuale sistema di capitale di rischio non risponde alle necessità di finanziamento di un gruppo mirato, in particolare in materia di innovazione non tecnologica; chiede quindi agli Stati membri di utilizzare i fondi pubblici, compresi i Fondi strutturali, per iniziare a creare fondi di capitale di rischio sotto forma di partenariati pubblico-privato in regioni e settori dotati di potenziale innovativo e di una valida base in termini di conoscenze; chiede pertanto alla Commissione, alla Banca europea per gli investimenti (BEI) e al Fondo europeo per gli investimenti (FEI) di definire idonee modalità di finanziamento, adattando il capitale di rischio o elaborando, qualora necessario, strumenti di finanziamento innovativi;
23. invita gli Stati membri e gli enti regionali e locali a adottare soluzioni innovative rispettose dell'ambiente nell'ambito del Programma per l'innovazione e la competitività e richiama inoltre l'attenzione sulla possibilità di utilizzare gli aiuti finanziari per le PMI come nel programma JEREMIE; esorta la Commissione, gli Stati membri e gli enti regionali a utilizzare nuove fonti di sostegno finanziario per ricerche finalizzate all'innovazione, quale il sistema "voucher innovazione"; incoraggia gli operatori responsabili a livello regionale a includere azioni sperimentali e pertanto rischiose nei finanziamenti dei fondi strutturali;
24. invita gli operatori responsabili a livello regionale e locale a creare condizioni favorevoli e a far sì che la promozione dell'innovazione costituisca una componente basilare dei programmi operativi nonché a destinare una quota rilevante delle risorse dei fondi strutturali agli investimenti nella conoscenza, nell'innovazione e nell'aggiornamento, per creare, fra l'altro, posti di lavoro, aumentare l'occupabilità e contrastare la tendenza alla "fuga dei cervelli" e allo spopolamento; chiede inoltre agli Stati membri di sostenere questo sforzo mediante investimenti pubblici in un insegnamento superiore che mira a sviluppare i singoli talenti;
25. chiede alla Commissione di valutare i risultati ottenuti in base alla qualità, alla quantità e agli aspetti finanziari di progetti e azioni in modo da riuscire a migliorare nel tempo l'efficacia delle azioni future;
26. si aspetta che la maggior concorrenza generata dal mercato interno incoraggi le imprese ad aumentare le risorse destinate alla ricerca e all'innovazione; invita le imprese a reinvestire parte dei loro profitti nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico;
27. ritiene che l'eco-innovazione svolga un ruolo importante ai fini del miglioramento dell'efficienza energetica, dello sviluppo di fonti energetiche pulite e sicure (comprese quelle rinnovabili e l'energia fossile pulita) oltre a promuovere la competitività europea; esprime pertanto il parere che occorra prestare una maggiore attenzione all'eco-innovazione nei programmi europei e nazionali a tale riguardo e che l'UE debba tradurre in pratica l'approccio "Top runner",
28. osserva che i centri urbani possono svolgere un ruolo importante nell'elaborazione della strategia d'innovazione per tutta una regione e che possono, se necessario, prendere l'iniziativa per alcuni progetti promettenti come lo sfruttamento del potenziale di termo-ammodernamento e di cogenerazione, nonché prendere altre iniziative come lo sviluppo di parchi scientifici e tecnologici;
29. richiama l'attenzione sulle difficoltà che incontrano le regioni meno sviluppate ad attirare capitali privati d'investimento e invita gli Stati membri e gli operatori a livello locale e regionale a fare maggior ricorso alle possibilità di prestito offerte dalla BEI e a promuovere e rafforzare il partenariato pubblico-privato nel settore delle attività innovative, con particolare riferimento alle migliori pratiche e all'ottimizzazione della spesa pubblica;
30. insiste sulla necessità di potenziare il ruolo dell'impresa nell'attività innovatrice in quanto attore e motore principale della stessa e non semplice beneficiario dei processi e meccanismi di innovazione;
31. prende atto dell'iniziativa "Europe INNOVA" che adotta un'impostazione più dinamica in materia di creazione e sostegno alle imprese innovatrici nel settore dei servizi;
32. invita la Commissione ad incoraggiare l'uso delle reti riformate degli EuroInfoCentres e dei Centri relais per l'innovazione per la fornitura di servizi complessi a livello regionale per tutti gli attori coinvolti nel processo innovativo, in particolare per gli innovatori individuali e le piccole società innovative; incoraggia le organizzazioni settoriali e intermedie come le camere di commercio e altri centri di informazione a diventare, in cooperazione con gli EuroInfoCentres e con i Centri relais per l'innovazione, "uffici informazioni a una fermata"; invita pertanto la Commissione a sostenere il ruolo svolto dalle organizzazioni intermedie che rappresentano le PMI le quali sviluppano prodotti innovativi e forniscono consulenze, generando sostegno nei confronti di tali meccanismi di consultazione;
33. sollecita gli Stati membri a persistere nei loro sforzi per ridurre le disparità regionali che ostacolano la creazione di uno spazio scientifico e tecnologico europeo;
34. ritiene che gli appalti pubblici, se orientati alla creazione di beni più efficienti ed efficaci e all’erogazione di servizi razionalmente organizzati, caratterizzati da un miglior rapporto qualità/prezzo, svolgano un ruolo strategico nella promozione di prodotti e di servizi innovativi; invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a prendere in considerazione l'autentica innovazione al momento di selezionare le migliori offerte;
35. plaude all'intenzione della Commissione di pubblicare orientamenti per applicare nel modo più efficace possibile il quadro giuridico consolidato in materia di appalti pubblici, così da promuovere non solo la concorrenza, ma anche da rendere più flessibili le norme, incoraggiando in questo modo la valorizzazione di soluzioni innovative e la creatività;
36. chiede al Consiglio e alla Commissione di migliorare le norme giuridiche collegate agli aspetti economici della ricerca e dell'innovazione al fine di garantire una migliore protezione per quanto concerne la diffusione di processi, tecniche o scoperte in un contesto di apertura internazionale;
37. osserva che l'innovazione del settore dei servizi svolge un ruolo di grande rilevanza nell'economia e che la protezione della proprietà intellettuale collegata ai servizi è spesso limitata in Europa ai segreti commerciali; ritiene che le piccole imprese trovino difficile e costoso negoziare e applicare accordi riservati e che ciò possa ostacolare la costituzione di venture cooperative e la raccolta di finanziamenti;
38. sottolinea che occorre concentrare gli sforzi sulle soluzioni atte a favorire la trasposizione dei risultati della ricerca in prodotti commercializzabili, soprattutto nel caso delle PMI (badando nel contempo a non soffocare la ricerca di base) e ritiene che sia necessario un approccio più olistico che riesca ad equilibrare una maggior cooperazione tra ricerca e industria con gli interessi dei consumatori, della società civile e dell'ambiente, e che includa tutti gli attori locali (pubblici e privati); plaude al fatto che la Commissione prevede di adottare una Comunicazione volta a promuovere il trasferimento di conoscenze tra le università ed altre organizzazioni pubbliche di ricerca e l'industria;
39. afferma che sistemi ragionevoli e affidabili di protezione dei diritti d'autore e dei brevetti sono elementi della massima importanza per la costruzione di una economia e una società innovative e basate sulla conoscenza; riconosce tuttavia che la riforma del sistema dei brevetti è un processo che si può protrarre nel tempo; invita la Commissione a istituire, in cooperazione con gli Stati membri, un gruppo di esperti composto anche da esperti economici, per sottoporre a revisione la situazione, compresa la questione della brevettabilità; invita la Commissione e il FEI a esaminare se è possibile fornire alle piccole imprese un sostegno finanziario adeguato per le loro domande di brevetti;
40. chiede alla Commissione di presentare, in collaborazione con gli Stati membri, un piano inteso ad integrare l'Organizzazione europea per i brevetti nella Comunità, al fine di mitigare le preoccupazioni in merito al controllo democratico e alla coerenza della politica comunitaria in materia di brevetti;
41. invita la Commissione ad elaborare, in cooperazione con gli Stati membri, misure alternative e complementari alle misure di protezione giuridica dei diritti in materia di brevetti che proteggano gli autori da ricatti e dal mancato rispetto delle leggi (come nel caso del sistema di licenze FLOSS (Software libero e ad accesso aperto);
42. plaude alle recenti iniziative adottate dalla Commissione in materia di accesso aperto, volte a migliorare la diffusione del sapere scientifico;
43. invita la Commissione e gli Stati membri a fare in modo che le norme comuni che disciplinano la brevettabilità siano adatte alle condizioni prevalenti in ogni settore;
44. invita la Commissione e gli Stati membri a proporre, nell'ambito del nuovo brevetto comunitario, una procedura per l'eliminazione dei brevetti di interesse minore nonché dei brevetti "dormienti", presentati soltanto a fini ostruzionistici;
45. invita la Commissione, in cooperazione con gli organismi europei di normalizzazione, ad aumentare il ritmo della normalizzazione in Europa e a fare un uso efficace delle norme già esistenti;
46. è convinto che l'instaurazione più rapida di norme interoperabili europee contribuirà a sostenere lo sviluppo dei mercati pilota, in particolare nei servizi e nei settori delle tecnologie di punta, e contribuirà a far sì che dette norme vengano applicate a livello mondiale, conferendo così un vantaggio alle imprese europee rispetto agli altri attori del mercato globale;
47. invita gli Stati membri a incoraggiare la ricerca del consenso in materia di norme europee, in quanto una decisione rapida in questo campo è vitale per l'efficace funzionamento del Mercato interno, per scambi transfrontalieri e, conseguentemente, per il ritorno in termini di redditività degli investimenti societari in ricerca e innovazione;
48. invita la Commissione ad incoraggiare non soltanto l'adozione ma anche l'applicazione di norme europee, in particolare comunicandole alle PMI in modo semplice; ritiene che i manuali e le procedure esplicative dovrebbero essere messi a disposizione in tutte le lingue ufficiali dell'UE;
49. accoglie favorevolmente la cooperazione dell'Unione europea con gli organismi di regolamentazione mondiali ed attende l'introduzione rapida ed efficace delle innovazioni tecniche attraverso la normalizzazione;
50. ritiene che la frammentazione delle norme su scala mondiale non sia auspicabile; raccomanda che la Commissione, gli Stati membri e i vari organismi normalizzatori europei e internazionali optino per un approccio "internazionale" ogni qual volta ciò sia possibile, per la definizione di nuove norme;
51. ricorda la definizione di norme aperte da parte della Commissione secondo la quale: (i) la norma è adottata e sarà mantenuta a cura di una organizzazione senza scopo di lucro mentre il suo sviluppo continuo avviene mediante un processo decisionale aperto accessibile da parte di tutti gli interessati; (ii) la norma è stata pubblicato e il documento con le relative specifiche è disponibile gratuitamente oppure dietro pagamento di un importo simbolico; (iii) la proprietà intellettuale - gli eventuali brevetti presenti - della norma o di parti di essa è irrevocabilmente disponibile su base gratuita;
52. conviene con la Commissione che la "politica dei cluster" costituisce una componente rilevante delle politiche d'innovazione degli Stati membri e sollecita gli operatori, soprattutto a livello locale e regionale, a promuovere cluster e centri di innovazione e tecnologia nei centri urbani e nelle zone rurali in modo da creare un equilibrio tra le diverse regioni; incoraggia gli Stati membri a promuovere, sul loro territorio, la creazione di "regioni della conoscenza" e di "nuclei" nonché la collaborazione intra-UE e transfrontaliera e quella con gli esperti dei paesi terzi; rileva in questo contesto l'importanza di creare strutture di governance per migliorare la cooperazione tra i diversi operatori riuniti in un cluster e chiede che i cluster siano orientati anche verso attività transfrontaliere, fondandosi in particolare sull'esperienza delle euroregioni che sono dotate di strutture transfrontaliere e reti sociali radicate;
53. prende atto dell'iniziativa del Comitato delle regioni volta a creare una rete di regioni nell'ambito di una piattaforma interattiva di comunità territoriali avente quale obiettivo la comparazione e lo scambio delle esperienze acquisite nel contesto della realizzazione della strategia di Lisbona;
54. chiede alla Commissione di monitorare i processi innovativi nelle regioni e di sviluppare indicatori comuni dell'innovazione nel territorio dell'UE che dimostreranno più chiaramente la volontà degli Stati membri e delle regioni di innovare;
55. sollecita gli Stati membri ad impegnarsi al fine di elevare il profilo della carriera scientifica, promuovendo gli incentivi esistenti e premi quali i premi Descartes, Aristotele, nonché i premi per i giovani scienziati e offrendo condizioni interessanti per attirare in Europa gli scienziati più brillanti e più innovativi;
56. insiste affinché la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali instaurino e promuovano premi nazionali ed europei dell'innovazione;
57. ritiene necessario, affinché i beni e servizi in cui si applicano i risultati della ricerca siano maggiormente accettati tra i cittadini, migliorare la fiducia e la sicurezza di questi ultimi mediante adeguati strumenti di protezione dei consumatori;
58. sottolinea che l'innovazione costituisce un mezzo per migliorare la vita dei cittadini dell'Unione europea e non un fine in sé; ritiene, pertanto, che la concorrenza e la liberalizzazione di prodotti e servizi, pur contribuendo al conseguimento di tale obiettivo in termini di innovazione, devono essere corredate di misure di controllo e protezione dei cittadini, quando ciò sia giustificato dall'interesse pubblico;
59. ritiene che le azioni innovative andrebbero meglio sostenute attraverso campagne di informazione e sottolinea la necessità di condividere le informazioni ottenute dai progetti ultimati; raccomanda allo stesso tempo che vengano tratti insegnamenti dalle procedure errate utilizzate per progetti non riusciti e che vengano lanciati avvertimenti per non commettere simili errori in altre regioni dell'UE;
60. invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali e locali ad assicurare l'accesso universale alle attività basate sulla tecnologia dell'informazione e della comunicazione, allo scopo di facilitare l'insegnamento on-line e il lavoro elettronico in generale;
61. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] http://www.consilium.europa.eu/ucDocs/cms_Data/docs/pressData/en/intm/92107.pdf
- [2] http://ec.europa.eu/growthandjobs/key/nrp2006_en.htm
- [3] GU L 205 del 6.8.2005, pag. 28.
- [4] GU L 205 del 6.8.2005, pag. 21.
- [5] GU L 412 del 30.12.2006, pag. 1.
- [6] GU L 310 del 9.11.2006, pag. 15.
- [7] http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/04/st07/st07119.en04.pdf
- [8] http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/en/oj/2006/c_323/c_32320061230en00010026.pdf
- [9] http://www.oecd.org/document/62/0,2340,en_2649_34273_37675902_1_1_1_1,00.html#highlights
- [10] Testi approvati, P6_TA(2006)0528.
- [11] Testi approvati, P6_TA(2006)0416.
- [12] Testi approvati, P6_TA(2006)0092.
MOTIVAZIONE
1. Introduzione
L’Europa ha accumulato notevoli conoscenze specialistiche in vari campi scientifici grazie alle ricerche svolte da università, centri e istituti nazionali di ricerca, accademie nazionali di scienze e organi di ricerca e sviluppo dell’Unione. Gli uffici nazionali dei brevetti rappresentano un’importante fonte di conoscenza, come anche, più recentemente, l’Ufficio europeo dei brevetti (EPO). Tuttavia non esiste un modo semplice per tradurre tali conoscenze nella prassi economica al fine di utilizzarle efficacemente. Il paradosso della situazione europea consiste nel disporre di centri per lo sviluppo delle conoscenze altamente avanzati – centri di eccellenza –, ma di uno scarso slancio economico per utilizzare tali conoscenze come base per lo sviluppo di attività innovative.
Scopo del documento stilato è attuare la strategia di Lisbona e gettare le basi di una politica di innovazione europea, attraverso una chiara definizione degli obiettivi e l’adozione degli strumenti necessari a raggiungere tali obiettivi, che agevoleranno:
- la gestione di aree di ricerca rispondenti alle esigenze sociali ed economiche attuali e future dell’UE;
- il trasferimento alle unità economiche di conoscenze avanzate sviluppate dai centri di ricerca;
- l’applicazione pratica di soluzioni innovative in campo economico e sociale.
2. Definizione di innovazione
L’innovazione andrebbe intesa come un insieme di soluzioni innovative a problemi che emergono nella produzione o nell’utilizzo di beni o nella fornitura di servizi. Scopo dell’innovazione è razionalizzare la produzione di beni, la fornitura di servizi e l’utilizzo di prodotti di mercato, in modo da risparmiare energia, materiali e tempi di lavoro, e da proteggere l’ambiente e migliorare la qualità dei servizi. Beneficiario e promotore dell’innovazione è sempre l’individuo. Accade spesso che non sia stata ancora trovata una soluzione pratica a un determinato problema o che esista già una soluzione, ma che un nuovo problema renda necessari una revisione, un aggiornamento o una modifica di tale soluzione. L’innovazione riguarda prodotti, processi e servizi. Scopo delle attività di innovazione possono essere gli interessi dei beneficiari (aspetto relativo al marketing), lo sviluppo della competitività (aspetto economico) o l’eliminazione di effetti negativi sull’ambiente (aspetto ecologico). Purtroppo, esistono anche “innovazioni fittizie” legate a determinati prodotti, che nella maggior parte dei casi comportano modifiche al packaging o pubblicità ingannevole. Tali false innovazioni devono essere completamente eliminate.
3. Promuovere l’innovazione
L’innovazione è un processo che consiste nell’introduzione di nuove soluzioni innovative o nella messa a punto di soluzioni esistenti attraverso il loro adattamento a nuovi campi dell’attività dell’uomo. Affinché essa sia vincente, è fondamentale un’approfondita conoscenza dei fattori che incoraggiano le attività di innovazione. Occorre ricordare che di solito l’innovazione genera beni o tecniche di produzione più economici, efficaci ed ecologici e servizi meglio organizzati, di più elevata qualità e dai costi inferiori. L’incidenza di tali attività può variare, tuttavia esse creano condizioni che contribuiscono ad accrescere le probabilità di ottenere innovazioni di successo.
I fattori essenziali che stimolano l’innovazione sono i seguenti:
a) un mercato di beni e servizi correttamente funzionante;
b) elevati standard di istruzione a tutti i livelli;
c) ricerca scientifica avanzata – sia di base che applicata;
d) regolamentazione delle attività degli Stati membri.
Nel caso dell’UE intervengono inoltre anche i seguenti fattori:
e) effetto delle sinergie derivanti dall’allargamento;
f) nuova strategia per il rilascio di brevetti e licenze;
g) sviluppo dello Spazio europeo della ricerca – Settimo programma quadro;
h) creazione dell’Istituto europeo di tecnologia;
i) legislazione europea che stabilisce un quadro normativo in campo ecologico (ad esempio la direttiva REACH, la direttiva sui rifiuti e le disposizioni che disciplinano il settore energetico).
4. Analisi dettagliata delle misure a favore dell’innovazione
A. Mercato unico
Lo sviluppo di un mercato unico europeo è attualmente in corso. Un mercato correttamente funzionante, che consideri tutte le quattro libertà, è la migliore garanzia di successo per le attività di innovazione.
Attualmente il mercato prevede:
- la libera circolazione di beni;
- la libera circolazione di capitali (mercato dei servizi finanziari);
- lo sviluppo del mercato dei servizi commerciali, attualmente ancora in corso, in quanto è necessario superare le barriere amministrative prima di rendere possibile una sua piena liberalizzazione (direttiva sui servizi);
- la progressiva rimozione, attualmente in corso, delle restrizioni alla libera circolazione dei lavoratori.
B. Istruzione
I sistemi d’istruzione di tutti gli Stati membri sono uniformati nell’ambito della cosiddetta strategia di Bologna (ad esempio è stato introdotto un sistema d’istruzione unico a tre fasi al livello più elevato). L’UE ha registrato uno dei maggiori incrementi al mondo nel numero di laureati dell’istruzione superiore per 1000 abitanti. Purtroppo però, le materie studiate non sono in linea con le più pressanti esigenze tecnologiche. Vi è una preponderanza di laureati nelle discipline umanistiche e negli studi di gestione, ma sono necessari nuovi orientamenti d’istruzione interdisciplinari, per far sì che i futuri laureati siano maggiormente preparati di quelli attuali ad adeguarsi ai requisiti in rapida evoluzione del mercato del lavoro. È inoltre necessario che l’istruzione incoraggi l’innovazione e l’apprendimento permanente, a prescindere dall’età.
C. Ricerca
Di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’innovazione è la spesa in ricerca e sviluppo prevista dai programmi quadro, unitamente al programma in corso di elaborazione in collaborazione con la Banca europea degli investimenti (BEI) chiamato iniziativa per la crescita. Si intende aumentare la spesa in ricerca dell’UE entro il 2010, portandola al 2,6% del PIL, di cui due terzi verranno forniti dal settore privato. È possibile migliorare lo scambio di idee attraverso una maggiore mobilità dei ricercatori, la cooperazione e l’introduzione di principi di lavoro, retribuzioni e assicurazioni sociali standard. È inoltre importante ingaggiare esperti di paesi terzi.
Tra i criteri di valutazione dei risultati dei giovani ricercatori, in base ai quali stabilire se essi debbano intraprendere una carriera nel campo della ricerca, e in particolare nelle scienze applicate, occorre considerare non soltanto il numero di pubblicazioni e citazioni, ma anche le attività legate a brevetti e nuovo sviluppo. La risoluzione di importanti e selezionati problemi di progettazione tecnologica e di importanza strategica nell’arco di un ciclo di ricerca completo dovrebbe essere affidata a diverse équipe di ricerca in concorrenza tra loro. Ad esempio, potrebbe trattarsi dello sviluppo di una nuova e non convenzionale concezione delle strade, o di altre modalità di trasporto, o di altre soluzioni non convenzionali relative a metodi di lavoro e stili di vita nelle società europee, che assistono ad un invecchiamento della popolazione; o anche di nuovi modi di impiegare il tempo libero.
D. Attività normativa
L’Unione europea, gli Stati membri e le regioni devono stimolare l’innovazione attraverso:
- l’utilizzo di incentivi fiscali (la legislazione fiscale rientra nei poteri nazionali), ad esempio, una parte delle detrazioni per deprezzamento per agenti economici potrebbe essere utilizzata per istituire fondi per l’innovazione;
- appalti competitivi per la preparazione e realizzazione di grandi progetti, ad esempio investimenti nella tutela dell’ambiente e altre aree;
- creazione di parchi scientifici e tecnologici attraverso risorse europee (Fondo di coesione);
- ricorso a partenariati tra pubblico e privato;
- garanzie di credito per il sostegno di piani aziendali innovativi al fine di contribuire allo sviluppo di spin-off;
- normative europee, come la direttiva REACH, che, grazie, non da ultimo, al “principio di sostituzione” possono generare attività di innovazione essenziali.
E. Mettere a frutto le sinergie
Il fenomeno delle sinergie positive deriva dagli effetti di scala, in virtù dei quali un aumento nel mercato di beni e servizi fa sì che essi possano essere prodotti in serie su più vasta scala e pertanto a costi inferiori. Tali sinergie avranno effetti ancor più positivi sull’innovazione in caso vengano introdotti regole comuni e standard qualitativi uniformi. Sarebbe certamente possibile mettere a frutto i vantaggi dell’allargamento sfruttando meglio il potenziale esistente, costituito da un ampio e preparato corpo di ricercatori, ingegneri edili e altri specialisti, che hanno perso il lavoro a causa della chiusura o dei tagli operati in istituti di ricerca e uffici di progettazione dei nuovi Stati membri dell’Europa centrale e orientale. Le acquisizioni aziendali operate nell’ambito delle privatizzazioni effettuate dai produttori occidentali si sono spesso concluse con la chiusura di strutture di ricerca e sostegno allo sviluppo, poiché in genere i nuovi titolari erano già in possesso di tale tipo di strutture.
F. Brevetti
È necessaria una nuova strategia europea sui brevetti che tuteli il diritto d’autore ma non monopolizzi le conoscenze nel campo dell’innovazione o la possibilità per le piccole e medie imprese in particolare di utilizzarle. Nell’ambito di tale strategia occorre rivedere gli attuali criteri di brevettabilità stabiliti dalla Convenzione sui brevetti europei del 1973, nell’ottica di accrescerne l’accuratezza e forse estenderne la portata, senza lasciare spazio a differenti interpretazioni giuridiche, ad esempio in riferimento a concetti come quello di “contributo tecnico”. Occorre semplificare e accelerare la procedura di rilascio dei brevetti, prevedendone l’eventuale suddivisione in due fasi, in base alla quale le ricerche più costose potrebbero essere svolte una volta identificato un finanziatore per l’invenzione proposta. La prima fase della procedura sarebbe limitata alla registrazione dell’idea, garantendo la precedenza all’autore, e a rendere il progetto disponibile al pubblico, affinché gli eventuali interessati alla sua applicazione pratica possano prenderne visione.
5. Previsioni di innovazione
Tra le differenti tecniche di previsione dell’innovazione e del progresso tecnologico, occorre attribuire particolare importanza, all’estrapolazione e all’utilizzo della teoria delle probabilità e delle statistiche matematiche, e al metodo Delphi tra gli altri. Le aree di innovazione più promettenti sono quelle in cui vi è una sovrapposizione dei settori di conoscenza tradizionali. D’altra parte, è necessario un approccio interdisciplinare, che deve essere contemporaneamente accompagnato da un’analisi dei sistemi. Il maggiore potenziale innovativo è situato in settori della conoscenza riguardanti: ITC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) e medicina, ITC ed energia, ITC e mondo imprenditoriale, ITC e logistica, ambiente ed energia, ambiente e sostanze chimiche (REACH), ambiente e sviluppo aerospaziale, nuovi materiali ed energia, nuovi materiali e medicina, ecc.
6. Sintesi
Come spiegato, l’innovazione dipende, da una parte, da semplici meccanismi di mercato e, dall’altra, dall’attività normativa a livello centrale, nonché dal finanziamento o dal cofinanziamento di progetti in base alle risorse di bilancio.
La teoria delle probabilità ci dice che il successo dell’UE nel campo dell’innovazione, espresso dal numero di agenti economici che hanno introdotto innovazioni, ad esempio negli ultimi tre anni, in percentuale rispetto al numero totale di agenti nella popolazione presa in esame, dipenderà probabilmente dall’attuazione di tutte le possibili misure suscettibili di stimolare tale fenomeno.
PARERE della commissione per i problemi economici e monetari (28.3.2007)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
su "Mettere in pratica la conoscenza: un’ampia strategia dell'innovazione per l'Europa"
(2006/2274(INI))
Relatrice per parere: Sharon Bowles
SUGGERIMENTI
La commissione per i problemi economici e monetari invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che, a suo avviso, l'obiettivo di destinare il 3% del PIL alla ricerca e sviluppo definito nella strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione rappresenta un requisito minimo;
2. riconosce che le piccole, medie e grandi imprese concorrono tutte a una strategia dell'innovazione dinamica e integrata; ritiene pertanto che l'accesso alle risorse per le piccole imprese e i privati sia fondamentale per accrescere i livelli di R&S e sviluppare nuove tecnologie; reputa necessario promuovere sia i finanziamenti iniziali sia quelli che coprono un periodo sufficientemente lungo per la commercializzazione dei prodotti, ma che eventuali insuccessi non debbano pregiudicare tentativi futuri;
3. accoglie con favore gli sforzi volti a promuovere il trasferimento di conoscenze tra università e altre organizzazioni pubbliche di ricerca e l'industria;
4. ritiene che per rispondere agli obiettivi di Lisbona, una strategia europea dell'innovazione debba indirizzarsi alla conoscenza e alla ricerca in senso lato, comprendendo sviluppo tecnologico, innovazione tecnica di prodotti, di servizi e di processi, innovazione sociale e investimenti nel capitale umano; ribadisce l'importanza di incentivare una crescente presenza delle donne nei campi della scienza e della tecnologia, sottolineando il contributo che le donne potrebbero dare al progresso e all'innovazione in questi settori;
5. ritiene indispensabile sviluppare delle reti di ricerca e di innovazione che coinvolgano università, parchi scientifici, imprese e l'insieme del sistema produttivo al fine di dare vita a politiche concrete di sviluppo tecnologico e sociale; sottolinea come tale rete per la conoscenza e l'innovazione possa essere il metodo adeguato per rispondere anche ai bisogni delle piccole e medie imprese organizzate sotto forma di cluster o distretti;
6. comprende che le incertezze proprie alla R&S scoraggiano i mercati finanziari dall'investire nei progetti di ricerca e sviluppo; plaude alla proposta della Commissione di istituire un meccanismo di finanziamento con condivisione dei rischi per sostenere, mediante prestiti e garanzie, gli investimenti nei progetti di R&S con un rischio elevato; accoglie altresì favorevolmente l'integrazione, nelle norme vigenti sugli aiuti di Stato, di disposizioni che consentono agli Stati membri di destinare gli aiuti all'innovazione e di accelerare il processo di approvazione;
7. nota che la Comunità europea è membro dell'Organizzazione mondiale del commercio e quindi vincolata dall'accordo WTO-TRIPS sugli aspetti correlati al commercio dei diritti di proprietà intellettuale, il cui articolo 27 proibisce la discriminazione tra settori di tecnologia quando si mettono a disposizione brevetti per le invenzioni; invita la Commissione a rivedere la storia europea dei requisiti di sfruttamento e delle licenze obbligatorie per i brevetti e ad analizzare se siano cambiate le circostanze che ne hanno causato la perdita di favore;
8. osserva che l'innovazione nel settore dei servizi svolge un ruolo importante nell'economia e che per i servizi la tutela della proprietà intellettuale è spesso limitata in Europa al segreto industriale, il che può essere inadeguato e significa che la copertura non è così ampia come in concorrenti giurisdizioni e può anche contrastare con il principio di trasparenza; è dell'avviso che le piccole imprese trovino difficile e costoso negoziare e applicare gli accordi di riservatezza, situazione che può impedire la crescita e il sorgere di capitale di rischio e la formazione di joint ventures;
9. invita la Commissione a realizzare uno studio sull'impatto dei contenziosi relativi ai diritti di proprietà intellettuale sulle PMI e ad esplorare meccanismi alternativi di soluzione delle controversie relative alla proprietà intellettuale, anche per violazioni di confidenzialità, soprattutto favorevoli alle PMI;
10. sottolinea che, per conseguire l'efficacia dei costi e introdurre senza difficoltà prodotti innovativi, è necessario eliminare la frammentazione del mercato unico; ritiene che gli appalti pubblici relativi a soluzioni innovative non debbano essere ostacolati da un timore eccessivo dei rischi né da procedure di gara incentrate unicamente sui costi; osserva che le soluzioni informatiche modulari offrono maggiori possibilità alle piccole imprese e ai progetti pilota;
11. invita gli Stati membri ad adottare incentivi fiscali a favore della ricerca, dell'innovazione e degli investimenti privati e invita le imprese a promuovere maggiore ricerca e innovazione, inclusa l'innovazione nelle prassi sul luogo di lavoro che promuovono la qualità e il benessere e incoraggiano la concentrazione delle PMI in distretti, condizione di base per lo sviluppo e l'attuazione delle innovazioni.
PROCEDURA
Titolo |
Mettere in pratica la conoscenza: un’ampia strategia dell'innovazione per l'Europa |
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Riferimenti |
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Commissione competente per il merito |
ITRE |
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Parere espresso da |
ECON 29.11.2006 |
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Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula |
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Relatrice per parere |
Sharon Bowles |
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Relatore per parere sostituito |
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Esame in commissione |
28.2.2007 |
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Approvazione |
27.3.2007 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
40 0 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Zsolt László Becsey, Pervenche Berès, Sharon Bowles, Udo Bullmann, Ieke van den Burg, David Casa, Jonathan Evans, Elisa Ferreira, José Manuel García-Margallo y Marfil, Jean-Paul Gauzès, Robert Goebbels, Donata Gottardi, Gunnar Hökmark, Karsten Friedrich Hoppenstedt, Sophia in 't Veld, Othmar Karas, Piia-Noora Kauppi, Guntars Krasts, Astrid Lulling, Hans-Peter Martin, Gay Mitchell, Cristobal Montoro Romero, Joseph Muscat, Joop Post, John Purvis, Alexander Radwan, Bernhard Rapkay, Heide Rühle, Antolín Sánchez Presedo, Manuel António dos Santos, Olle Schmidt, Peter Skinner, Cristian Stănescu, Margarita Starkevičiūtė, Ivo Strejček |
||||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Harald Ettl, Werner Langen, Klaus-Heiner Lehne, Thomas Mann, Gianni Pittella, Adina-Ioana Vălean |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
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Osservazioni (disponibili in una sola lingua) |
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PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (22.3.2007)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
su "Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa"
(2006/2274(INI))
Relatrice per parere: Barbara Weiler
SUGGERIMENTI
La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che il successo della strategia rivista di Lisbona dipenderà, in particolare, dai progressi compiuti nell'area dell'innovazione,
B. considerando che la differenziazione attraverso l'innovazione è una delle vie che si presentano all'UE per far fronte alle sfide della globalizzazione,
C. considerando che l'approccio seguito tradizionalmente per dare impulso all'innovazione, che combina la spinta tecnologica all'effetto trainante della domanda, non è di per sé sufficiente, ma che è necessario anche promuovere condizioni di mercato favorevoli, onde creare un contesto regolamentare che contribuisca all'innovazione,
D. considerando che un mercato interno funzionante, sostenuto dalla nuova direttiva sui servizi, crea un contesto favorevole all'innovazione poiché aumenta la concorrenza in un'area economica più vasta e più stabile, richiamando maggiori investimenti e incoraggiando la mobilità dei lavoratori,
E. considerando che è opportuno porre l'accento sia sul trasferimento dei risultati dell'attività accademica, in particolare a favore delle PMI, che sulla disponibilità dei risultati della ricerca, soprattutto per quanto riguarda l'innovazione avente una dimensione sociale, e che la concentrazione geografica delle piattaforme di innovazione andrebbe considerata in modo da sfruttare le competenze e la diversità delle varie regioni dell'Unione europea,
1. è fermamente convinto che una migliore regolamentazione, e soprattutto la riduzione degli inutili oneri regolamentari che gravano sulle PMI, incoraggeranno condizioni di mercato favorevoli e contribuiranno ad immettere nuovi prodotti e servizi innovativi sui mercati pilota; ritiene altresì che una migliore regolamentazione accrescerà la fiducia dei consumatori;
2. è convinto che l'instaurazione più rapida di norme interoperabili europee contribuirà a sostenere lo sviluppo dei mercati pilota, in particolare nei servizi e nei settori delle tecnologie di punta, e contribuirà a far sì che dette norme vengano applicate a livello mondiale, conferendo così un vantaggio alle imprese europee rispetto agli altri attori a livello mondiale;
3. invita la Commissione ad incoraggiare non soltanto l'adozione ma anche l'applicazione di norme europee, in particolare comunicandole alle PMI in modo semplice; ritiene che i manuali e le procedure esplicative dovrebbero essere messi a disposizione in tutte le lingue ufficiali dell'UE;
4. segnala che l'attuale sistema di brevetti costituisce una minaccia per l'innovazione, dato che non risponde alle esigenze di taluni settori economici; chiede alla Commissione di eseguire una valutazione concernete l'impatto delle controversie in materia di brevetti sulle PMI; esorta inoltre la Commissione ad applicare la risoluzione del Parlamento del 12 ottobre 2006 sulla futura politica dei brevetti in Europa[1];
5. accoglie favorevolmente la cooperazione dell'Unione europea con gli organismi di regolamentazione mondiali ed attende l'introduzione rapida ed efficace delle innovazioni tecniche attraverso la normalizzazione;
6. plaude all'intenzione della Commissione di pubblicare orientamenti per applicare nel modo più efficace possibile il quadro giuridico esistente in materia di appalti pubblici, così da promuovere non solo la concorrenza, ma anche da rendere più flessibili le norme, incoraggiando in questo modo la valorizzazione di soluzioni innovative e la creatività;
7. invita la Commissione a promuovere gli scambi di migliori prassi, l'individuazione delle prassi inadeguate e la diffusione degli insegnamenti da esse tratti, in special modo al fine di promuovere una migliore regolamentazione delle iniziative tecnologiche comuni basate su partenariati specializzati tra pubblico e privato che stimolerebbero gli sviluppi dell'innovazione anche nelle regioni meno sviluppate dell'Unione;
8. è dell'avviso che l'istituzione rapida di singoli punti di contatto nazionali e l'appoggio ai Centri europei di informazione a livello regionale nonché ad altri livelli fornirà ai consumatori e alla comunità imprenditoriale, nel senso più ampio, un accesso trasparente all'informazione; ritiene inoltre che la fornitura tempestiva di informazioni pertinenti costituisca un fattore chiave per le attività innovative e che pertanto detti centri possano contribuire notevolmente ad approfondire la cooperazione all'interno delle frontiere nazionali e nel contesto della cooperazione transfrontaliera;
9. sottolinea che, per le PMI, è vitale l'accesso ad adeguati finanziamenti per le innovazioni, in particolare nelle fasi iniziali delle loro attività imprenditoriali; ritiene che sia pertanto necessario sostenere la concessione di microcrediti e di capitale di rischio anche in un contesto transfrontaliero;
10. si aspetta che la maggior concorrenza generata dal mercato interno incoraggi le imprese ad aumentare le risorse destinate alla ricerca e all'innovazione;
11. sottolinea che occorre concentrare gli sforzi sulle soluzioni atte a favorire la trasposizione dei risultati della ricerca in prodotti commercializzabili, soprattutto nel caso delle PMI (badando nel contempo a non soffocare la ricerca di base) e ritiene che sia necessario un approccio più olistico che riesca ad equilibrare una maggior cooperazione tra ricerca e industria con gli interessi dei consumatori, della società civile e dell'ambiente, e che includa tutti gli attori locali (pubblici e privati);
12. plaude al fatto che la Commissione preveda di adottare una Comunicazione volta a promuovere il trasferimento di conoscenze tra le università ed altre organizzazioni pubbliche di ricerca e l'industria; accoglie altresì favorevolmente le recenti iniziative della Commissione volte a promuovere l'accesso aperto alla conoscenza scientifica, al fine di migliorarne la divulgazione;
13. incoraggia vivamente le iniziative atte a migliorare l'integrazione professionale o sociale attraverso la promozione delle innovazioni aventi applicazioni sociali, nella fattispecie le innovazioni connesse all'uguaglianza di genere, alla salute e alla sicurezza dei consumatori, alla mobilità e alle esigenze degli anziani (che rappresentano una fascia della popolazione in costante aumento e con un elevato potere d'acquisto, di cui si dovrebbe valorizzare la lunga esperienza nella soluzione dei problemi);
14. ritiene necessario, affinché i beni e servizi in cui si applicano i risultati della ricerca siano maggiormente accettati tra i cittadini, migliorare la fiducia e la sicurezza di questi ultimi mediante adeguati strumenti di protezione dei consumatori;
15. sottolinea che l'innovazione costituisce un mezzo per migliorare la vita dei cittadini dell'Unione europea e non un fine in sé; ritiene, pertanto, che la concorrenza e la liberalizzazione di prodotti e servizi, pur contribuendo al conseguimento dell'obiettivo dell'innovazione, devono essere corredate di misure di controllo e protezione dei cittadini, quando ciò sia giustificato dall'interesse pubblico;
16. ritiene necessario ridurre gli ostacoli alla libera circolazione dei fattori di produzione e dei prodotti in seno al mercato interno, dato che ciò può aiutare ad assicurare un accesso più facile al capitale di rischio, garantendo la mobilità dei ricercatori e dei beni e servizi tecnologicamente innovativi e un miglio flusso di conoscenze, il che contribuisce alla costruzione di un autentico spazio europeo di innovazione;
17. invita le imprese a reinvestire parte dei loro profitti nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico;
18. esorta la Commissione a proseguire i suoi sforzi volti a rimuovere gli ostacoli alla creazione e allo sviluppo di nuovi mercati con vocazione alla leadership propizi all'innovazione;
19. è dell'avviso che si dovrebbero prendere maggiormente in considerazione soluzioni innovative utili concepite per l'industria dei servizi e ritiene che la progressiva soppressione degli ostacoli alla libera circolazione di merci, servizi, e capitali, alla libertà di stabilimento e alla libera circolazione delle persone, compresi i lavoratori, stimolerà l'innovazione.
PROCEDURA
Titolo |
Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa |
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Riferimenti |
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Commissione competente per il merito |
ITRE |
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Parere espresso da |
IMCO |
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Relatore per parere |
Barbara Weiler 19.12.2006 |
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Esame in commissione |
24.1.2007 |
28.2.2007 |
21.3.2007 |
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Approvazione |
22.3.2007 |
||||||
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
31 0 2 |
|||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Nedzhmi Ali, Adam Bielan, Godfrey Bloom, Georgi Bliznashki, Charlotte Cederschiöld, Gabriela Creţu, Mia De Vits, Rosa Díez González, Martin Dimitrov, Evelyne Gebhardt, Małgorzata Handzlik, Malcolm Harbour, Anna Hedh, Pierre Jonckheer, Alexander Lambsdorff, Toine Manders, Arlene McCarthy, Bill Newton Dunn, Zita Pleštinská, Karin Riis-Jørgensen, Zuzana Roithová, Heide Rühle, Leopold Józef Rutowicz, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Alexander Stubb, Marianne Thyssen, Jacques Toubon, Bernadette Vergnaud, Barbara Weiler |
||||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Simon Coveney, Jean-Claude Fruteau, Othmar Karas, Manuel Medina Ortega, Joseph Muscat, Søren Bo Søndergaard, Gary Titley |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
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Osservazioni (disponibili in una sola lingua) |
... |
||||||
- [1] Testi approvati, P6_TA(2006)0416.
PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (22.3.2007)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
su "Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa"
(2006/2274(INI))
Relatrice per parere: Christa Prets
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. si compiace della posizione della Commissione secondo cui le regioni andrebbero coinvolte nella predisposizione ed attuazione dei programmi nazionali di riforma; invita gli Stati membri a pubblicare informazioni sugli orientamenti dei programmi nazionali di riforma, e ad assicurare una tempestiva partecipazione, in particolare adeguando maggiormente i programmi alle esigenze locali, mediante un dialogo più intenso tra la Commissione, gli Stati membri e le regioni, mediante una condivisione delle responsabilità più chiara e più centralizzata e mediante una miglior interazione nell'ambito delle stesse regioni;
2. riconosce che la politica di coesione costituisce un contributo unico all'attuazione degli obiettivi di Lisbona, in particolare vista l'iscrizione in bilancio di Fondi strutturali per perseguirli, e sottolinea che, in sede di promozione dell'innovazione, un ruolo chiave va attribuito ai livelli regionale e locale, come risulta anche dal Settimo programma quadro sulla ricerca e lo sviluppo e dal Primo programma quadro sulla competitività e l'innovazione, in quanto le strategie innovative possono essere attuate a livello regionale e locale mediante l'interazione fra imprese, specie le PMI, università e centri formativi e tecnologici, in partenariato con la società civile;
3. prende atto delle difficoltà cui si trovano di fronte le società che iniziano la propria attività per quanto riguarda l'accesso ai capitali di rischio, e sottolinea il valore degli incentivi fiscali e di altro tipo a tale riguardo;
4. invita gli operatori responsabili a livello regionale a creare condizioni favorevoli e a far sì che la promozione dell'innovazione costituisca una componente basilare nell'ambito dei programmi operativi nonché a destinare una quota rilevante delle risorse dei fondi strutturali agli investimenti nella conoscenza, nell'innovazione e nell'aggiornamento, per creare, fra l'altro, posti di lavoro, aumentare l'occupabilità e contrastare la tendenza alla "fuga dei cervelli" e allo spopolamento; chiede inoltre agli Stati membri di sostenere questo sforzo mediante investimenti pubblici in un insegnamento superiore che mira a sviluppare i singoli talenti;
5. conviene con la Commissione che la "politica dei cluster" costituisce una componente rilevante della politica d'innovazione degli Stati membri e sollecita gli operatori, soprattutto a livello locale e regionale, a promuovere cluster e centri di innovazione e tecnologia nei centri urbani e nelle zone rurali in modo da creare un equilibrio tra le diverse regioni;
6. rileva in questo contesto l'importanza di creare strutture di governance per migliorare la cooperazione tra i diversi operatori in un cluster e chiede che cluster siano orientati anche verso attività transfrontaliere, fondandosi in particolare sull'esperienza delle euroregioni che sono dotate di strutture transfrontaliere e reti sociali radicate;
7. sottolinea che le zone rurali e periferiche non devono essere lasciate indietro e devono essere incoraggiate e aiutate a sviluppare l'eco-innovazione e l'agriturismo;
8. richiama l'attenzione sulle difficoltà che incontrano le regioni meno sviluppate ad attirare capitali privati d'investimento e invita gli Stati membri e gli operatori a livello locale e regionale a fare maggior ricorso alle possibilità di prestito offerte dalla BEI e a promuovere e rafforzare il partenariato pubblico-privato nel settore delle attività innovative, con particolare riferimento alle migliori pratiche e all'ottimizzazione della spesa pubblica;
9. ritiene che la nuova iniziativa a favore di mercati pilota, che dovrebbe concentrarsi in particolare sulla creazione e la commercializzazione di nuovi prodotti e servizi innovativi, vada promossa soprattutto nei settori che denotano un'elevata domanda potenziale, garantendo comunque di non lasciare indietro le regioni meno sviluppate;
10. prende atto che gli Stati membri non hanno ancora utilizzato pienamente le possibilità offerte dagli aiuti nel settore dell'innovazione ambientale e ribadisce che tecnologie ambientali innovative possono dare all'Unione europea un vantaggio competitivo significativo a livello mondiale;
11. incoraggia gli operatori responsabili a livello regionale a includere azioni sperimentali e pertanto rischiose nei finanziamenti dei fondi strutturali;
12. ritiene che le azioni innovative andrebbero meglio sostenute attraverso campagne informative e sottolinea la necessità di condividere le informazioni ottenute dai progetti ultimati; raccomanda allo stesso tempo che vengano tratti insegnamenti dalle procedure errate utilizzate per progetti non riusciti e che vengano lanciati avvertimenti per non commettere simili errori in altre regioni dell'UE;
13. ritiene che il sostegno ai Centri europei d'informazione, anche a livello regionale, contribuisca a fornire alla società civile e al mondo degli affari un accesso trasparente all'informazione; che la trasmissione rapida di informazioni pertinenti sia un fattore fondamentale per le attività d'innovazione, e che tali centri possono pertanto rappresentare un vantaggio in termini di una cooperazione più approfondita all'interno delle frontiere nazionali e nel contesto della cooperazione transfrontaliera;
14. reputa che siano necessarie misure a livello di Unione europea, regionale e locale per aumentare il numero dei laureati, specie di sesso femminile, in corsi di studi scientifici, di ingegneria e di tecnologia, anche nella ricerca di base, in particolare utilizzando, il programma "Persone" del Settimo programma quadro, assegnando premi, borse di studio ed altri incentivi e incoraggiando le donne a costituire imprese innovative, segnatamente mediante progetti di sponsorizzazione e altre forme di sostegno;
15. ritiene che le infrastrutture di ricerca e sviluppo, che sono un presupposto necessario per formare e trattenere scienziati e ricercatori, in particolare nelle regioni periferiche, debbano essere potenziate; reputa che un contributo finanziario del Settimo programma quadro e dei Fondi strutturali, volto a migliorare le infrastrutture di ricerca nelle regioni di coesione con un buon potenziale di ricerca, sarebbe un investimento efficace se si vuole che i risultati delle attività scientifiche e di ricerca portino alla realizzazione di prodotti e servizi innovativi;
16. chiede alla Commissione, tenendo conto dei notevoli investimenti finanziari dell'Unione europea, di valutare i risultati ottenuti in base alla qualità, alla quantità e agli aspetti finanziari di progetti e azioni in modo da riuscire a migliorare nel tempo l'efficacia delle azioni future;
17. ritiene che una condizione di base per il potenziamento della capacità innovativa nell'Unione europea sia l'accesso gratuito o a basso costo alla banda larga che serve ad agevolare le iniziative basate sulla conoscenza;
18. invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali e locali ad assicurare l'accesso universale ad un ambiente basato sulla tecnologia dell'informazione e della comunicazione, allo scopo di facilitare l'insegnamento on-line e il lavoro elettronico in generale;
19. ricorda l'importanza del finanziamento delle infrastrutture fisiche e tecnologiche di alta qualità allo scopo di attirare gli investimenti e agevolare la mobilità della forza lavoro.
PROCEDURA
Titolo |
Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa |
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Riferimenti |
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Commissione competente per il merito |
ITRE |
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Parere espresso da |
REGI |
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Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula |
- |
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Relatore per parere |
Christa Prets |
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Relatore per parere sostituito |
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Esame in commissione |
26.2.2007 |
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Approvazione |
20.3.2007 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
41 0 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Stavros Arnaoutakis, Elspeth Attwooll, Tiberiu Bărbuleţiu, Jean Marie Beaupuy, Rolf Berend, Jana Bobošíková, Antonio De Blasio, Vasile Dîncu, Gerardo Galeote, Iratxe García Pérez, Ambroise Guellec, Pedro Guerreiro, Gábor Harangozó, Marian Harkin, Mieczysław Edmund Janowski, Gisela Kallenbach, Tunne Kelam, Evgeni Kirilov, Miguel Angel Martínez Martínez, Yiannakis Matsis, Miroslav Mikolášik, Jan Olbrycht, Maria Petre, Markus Pieper, Wojciech Roszkowski, Elisabeth Schroedter, Stefan Sofianski, Grażyna Staniszewska, Kyriacos Triantaphyllides, Oldřich Vlasák, Vladimír Železný |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Jan Březina, Brigitte Douay, Den Dover, Ljudmila Novak, Mirosław Mariusz Piotrowski, Zita Pleštinská, Christa Prets, Toomas Savi, Richard Seeber, László Surján, Károly Ferenc Szabó, Nikolaos Vakalis |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Věra Flasarová |
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Osservazioni (disponibili in una sola lingua) |
- |
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PARERE della commissione giuridica (11.4.2007)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
su "Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa"
(2006/2274(INI))
Relatore per parere: Jaroslav Zvěřina
SUGGERIMENTI
La commissione giuridica invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
- considerando la sua risoluzione del 12 ottobre 2006 sulla futura politica dei brevetti in Europa[1],
A. considerando la persistenza, nel mercato unico, di barriere che continuano ad ostacolare la mobilità di merci, servizi, manodopera, privando le imprese europee della scala necessaria per capitalizzare sugli investimenti nella ricerca e nell'innovazione,
B. considerando che i prodotti e i servizi innovativi richiedono una base di consumatori matura e sofisticata e un mercato disposto ad adottarli e considerando che la fiducia dei consumatori dipende ed è incoraggiata da un solido sistema di protezione del consumatore,
C. considerando che un quadro regolamentare solido ma flessibile per i diritti di proprietà intellettuale costituisce una condizione preliminare indispensabile per lo sviluppo e l'introduzione di nuovi prodotti, servizi e soluzioni sul mercato,
D. considerando che un quadro giuridico affidabile per il riconoscimento dei brevetti, integrato da un efficace sistema di soluzione delle controversie, costituisce un elemento chiave per salvaguardare e proteggere gli investimenti nei nuovi prodotti e servizi,
1. plaude all'iniziativa della Commissione relativa alla revisione del mercato interno, che stabilisce condizioni preliminari per una migliore valutazione delle sue principali carenze e la creazione di una roadmap per ulteriori azioni, comprese le misure volte a migliorare il quadro regolamentare e ad attenuare l'onere amministrativo per le imprese europee; rileva in particolare l'effetto disgregante che le tasse sui diritti d'autore relativi alle attrezzature elettroniche esercitano sul mercato unico e ritiene che sia prioritario sbloccare la comunicazione della Commissione concernente le tasse sui diritti d'autore;
2. accoglie favorevolmente e sostiene l'iniziativa della Commissione volta ad effettuare un esame globale dell'acquis in materia di diritti d'autore onde garantire che il quadro giuridico e la sua attuazione procedano di pari passo con lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, accordando particolare attenzione ai nuovi servizi digitali che richiedono un approccio speciale in materia di liberatoria del diritto d'autore;
3. incoraggia le iniziative volte a migliorare la struttura globale della goverrnance europea e, in particolare, l'intenzione della Commissione di valutare le riforme e le politiche degli Stati membri mediante un approccio del sistema di innovazione nella sua relazione annuale sui progressi compiuti, e invita il Consiglio a valutare regolarmente l'impatto delle politiche d'innovazione nazionali sulla competitività;
4. plaude alla proposta della Commissione relativa alla creazione dell'Istituto europeo di tecnologia (IET) quale partenariato integrato di scienza, istruzione e imprenditoria; sottolinea tuttavia la necessità di un'approfondita analisi della proposta, segnatamente in termini di status giuridico dell'IET, struttura della governance, modelli di finanziamento e gestione dei diritti di proprietà intellettuale;
5. invita la Commissione a capitalizzare sui risultati della consultazione pubblica sulla nuova strategia in materia di brevetti lanciata nel 2006;
6. plaude all'iniziativa della Commissione volta ad elaborare una strategia più ampia in materia di diritti di proprietà intellettuale nel 2007, che si prefigge, tra l'altro, di migliorare e facilitare la circolazione di idee innovatrici;
7. sostiene l'obiettivo della Commissione di elaborare un nuovo quadro regolamentare per l'aiuto statale alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione congiuntamente alla preparazione di orientamenti dettagliati per la concezione e la valutazione di incentivi fiscali di applicazione generale per la ricerca e lo sviluppo;
8. chiede alla Commissione di stabilire definizioni uniformi per espressioni quali "standard aperti" e "licenze eque, ragionevoli e non discriminatorie" e di adoperarsi affinché gli standard siano applicati in modo da garantire ai titolari di proprietà intellettuale un utile ragionevole, ma senza creare profitti fortuiti dalla proprietà intellettuale legata a standard;
9. invita la Commissione ad adottare misure supplementari per promuovere la divulgazione e l'utilizzazione del Manuale sulle licitazioni e sugli appalti (pubblici) orientati verso l'innovazione precommerciale e commerciale e sostiene ulteriori iniziative destinate alle autorità aggiudicatrici pertinenti;
10. chiede nuovamente alla Commissione di effettuare uno studio approfondito delle vertenze relative ai brevetti sulle piccole e medie imprese.
PROCEDURA
Titolo |
Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa |
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Riferimenti |
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Commissione competente per il merito |
ITRE |
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Parere espresso da |
JURI 29.11.2006 |
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Cooperazione rafforzata – annuncio in Aula |
0.0.0000 |
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Relatore per parere |
Jaroslav Zvěřina 29.1.2007 |
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Relatore per parere sostituito |
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Esame in commissione |
27.2.2007 |
20.3.2007 |
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Approvazione |
11.4.2007 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
21 2 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Carlo Casini, Marek Aleksander Czarnecki, Bert Doorn, Cristian Dumitrescu, Monica Frassoni, Giuseppe Gargani, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Piia-Noora Kauppi, Klaus-Heiner Lehne, Katalin Lévai, Antonio López-Istúriz White, Hans-Peter Mayer, Manuel Medina Ortega, Hartmut Nassauer, Aloyzas Sakalas, Francesco Enrico Speroni, Gary Titley, Jaroslav Zvěřina, Tadeusz Zwiefka |
||||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Adeline Hazan, Kurt Lechner, Marie Panayotopoulos-Cassiotou, Michel Rocard, József Szájer, Jacques Toubon |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
|
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Osservazioni (disponibili in una sola lingua) |
... |
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- [1] Testi approvati, P6_TA(2006)0416.
PROCEDURA
Titolo |
Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa |
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Numero di procedura |
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Commissione competente per il merito Annuncio in Aula dell'autorizzazione |
ITRE |
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Commissione(i) competente(i) per parere Annuncio in Aula |
ECON |
EMPL |
IMCO |
REGI |
CULT |
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JURI |
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Pareri non espressi Decisione |
EMPL |
CULT |
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Cooperazione rafforzata Annuncio in Aula |
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Relatore(i) Nomina |
Adam Gierek |
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Relatore(i) sostituito(i) |
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Esame in commissione |
28.11.2006 |
19.12.2006 |
30.1.2007 |
26.2.2007 |
12.4.2007 |
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Approvazione |
12.4.2007 |
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Esito della votazione finale |
+ - 0 |
34 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Jan Březina, Jerzy Buzek, Pilar del Castillo Vera, Jorgo Chatzimarkakis, Giles Chichester, Silvia Ciornei, Den Dover, Adam Gierek, Norbert Glante, David Hammerstein Mintz, Rebecca Harms, Mary Honeyball, Ján Hudacký, Romana Jordan Cizelj, Romano Maria La Russa, Pia Elda Locatelli, Angelika Niebler, Reino Paasilinna, Aldo Patriciello, Francisca Pleguezuelos Aguilar, Miloslav Ransdorf, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Andres Tarand, Claude Turmes, Nikolaos Vakalis, Alejo Vidal-Quadras |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Etelka Barsi-Pataky, Avril Doyle, Françoise Grossetête, Mieczysław Edmund Janowski, Vittorio Prodi |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Sharon Bowles, Manolis Mavrommatis |
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Deposito |
26.4.2007 |
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Osservazioni (disponibili in una sola lingua) |
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