RELAZIONE sulla modifica dell'articolo 173 del regolamento del Parlamento europeo
5.10.2007 - (2007/2137(REG))
Commissione per gli affari costituzionali
Relatore: Richard Corbett
PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla modifica dell'articolo 173 del regolamento del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo,
– vista la lettera del suo Presidente del 12 aprile 2007,
– visti gli articoli 201 e 202 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per gli affari costituzionali (A6‑0000/2007),
1. decide di apportare al suo regolamento la modifica in appresso;
2. ricorda che tale modifica entra in vigore il primo giorno della prossima tornata;
3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione, per conoscenza, al Consiglio e alla Commissione.
Testo in vigore | Emendamenti |
Emendamento 1 Articolo 173 | |
Resoconto integrale |
Resoconto integrale e registrazione audiovisiva delle discussioni |
1. Per ogni seduta viene redatto nelle lingue ufficiali un resoconto integrale delle discussioni. |
1. Per ogni seduta viene redatto un resoconto integrale delle discussioni sotto forma di documento multilingue in cui tutti gli interventi orali figurano nella loro lingua originale. Il resoconto integrale viene pubblicato come allegato alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e depositato negli archivi del Parlamento. |
2. Gli oratori sono tenuti a restituire il testo integrale dei loro discorsi al segretariato al più tardi l'indomani del giorno in cui esso è stato loro trasmesso.
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2. Gli oratori sono tenuti a restituire le correzioni al testo integrale dei loro discorsi al segretariato entro una settimana. I deputati possono richiedere la traduzione di estratti del resoconto integrale in una lingua ufficiale di loro scelta. |
3. Il resoconto integrale viene pubblicato come allegato alla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. |
3. Per ogni seduta viene prodotta e depositata negli archivi del Parlamento una registrazione audiovisiva completa delle discussioni, comprendente le audioregistrazioni provenienti da tutte le cabine di interpretazione. Essa è accessibile al pubblico via Internet. |
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4. Qualora gli interventi siano già stati tradotti in altre lingue, in particolare se si tratta di discorsi pronunciati in occasione di sessioni solenni o di dichiarazioni di rappresentanti di altre istituzioni, le traduzioni vengono ugualmente messe a disposizione via Internet quale allegato al resoconto multilingue di cui al paragrafo 1. |
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5. L’Ufficio di presidenza fissa le modalità di applicazione relative al resoconto integrale e alla registrazione audiovisiva. L’Ufficio di presidenza può decidere che un dibattito di eccezionale importanza debba essere tradotto e pubblicato in alcune o in tutte le lingue ufficiali. L’Ufficio di presidenza segue gli sviluppi tecnologici e può rendere disponibili in Internet traduzioni automatiche non ufficiali. L'Ufficio di presidenza adotta le misure tecniche atte a garantire la perennità dell'insieme dei dati archiviati, in particolare provvedendo a verifiche regolari dello stato dei supporti, alla loro riproduzione e al deposito delle varie copie in luoghi distinti. |
Traduzione esterna
MOTIVAZIONE
Mediante lettera datata 12.4.2007, il Presidente ha informato la commissione competente per il regolamento di un orientamento adottato dall’Ufficio di presidenza al fine di adattare il formato e la pubblicazione del resoconto integrale delle sedute (articolo 173) alle esigenze e alle possibilità di un’Unione europea a 27 Stati membri entro settembre di quest’anno. La nostra commissione è stata incaricata di esaminare la questione e di stilare una relazione su un eventuale emendamento dell’articolo 173.
1. La situazione attuale
Esistono attualmente due versioni del resoconto integrale delle sedute (Compte Rendu in Extenso – CRE): la versione “arcobaleno”, che contiene i discorsi nella lingua originale in cui sono stati pronunciati, e la versione tradotta, in cui ogni discorso è tradotto in altre lingue ufficiali. Il CRE viene pubblicato elettronicamente all’interno della Gazzetta ufficiale (su CD-ROM e in internet). Da diversi anni non viene pubblicato nella versione stampata della Gazzetta ufficiale.
Dopo l’allargamento dell’Unione europea del 1° maggio 2004, il Parlamento ha continuato a far tradurre il CRE soltanto nelle 11 lingue ufficiali “più vecchie” a causa di un’insufficiente capacità di traduzione nelle lingue dei nuovi Stati membri. Questa deroga all’articolo 139, che prevede la traduzione in tutte le lingue ufficiali, rimarrà in vigore fino a settembre 2007.
Poiché la differenza di trattamento risultante dalla deroga applicata è stata giustificata con l’impossibilità di tradurre il resoconto integrale in tutte le lingue per motivi pratici, è chiaro che una simile situazione non può durare, che dovrebbe essere considerata niente di più che una misura temporanea e che occorre trovare un sistema più equo.
2. L’orientamento scelto dall’Ufficio di presidenza
Il 16 gennaio 2006, l’Ufficio di presidenza ha convenuto “sul principio di pubblicare il resoconto integrale delle discussioni in plenaria come documento multilingue comprendente i discorsi pronunciati soltanto nella lingua originale, fermo restando che le versioni delle discussioni su supporto video assieme all’interpretazione in diretta in tutte le lingue ufficiali saranno a disposizione di tutti i deputati e del pubblico su richiesta in adeguato supporto tecnico (ad esempio inizialmente DVD, successivamente video a richiesta su internet)”
e ha deciso che “i deputati del Parlamento europeo abbiano facoltà di richiedere con breve preavviso brani delle discussioni tradotte nella prescelta lingua ufficiale”.
Se tale decisione sarà tradotta in pratica, verrà prodotto un completo archivio audiovisivo delle sedute, che comprenderà le immagini video della sessione plenaria trasmesse dal vivo mediante il sistema di teledistribuzione del Parlamento e, separatamente, le registrazioni audio della traduzione fornita da ciascuna cabina di interpretazione. Tali registrazioni potranno essere fornite su DVD come adesso, ma occasionalmente saranno disponibili anche nel più comodo formato “video a richiesta” su internet, segnatamente attraverso il canale televisivo web del Parlamento, che dovrebbe entrare in funzione verso la fine del 2007.
Attraverso la registrazione audiovisiva delle sedute si otterrà una documentazione visiva delle discussioni immediata, comoda e di facile consultazione, accompagnata da riproduzioni audio delle traduzioni fornite da ciascuna cabina di interpretazione. Ne risulterà pertanto una documentazione delle sedute in plenaria completa, affidabile e accessibile a tutti i cittadini.
Inoltre, i servizi del Parlamento pubblicheranno una documentazione completa degli interventi di tutti gli oratori in lingua originale. Questa cosiddetta versione “arcobaleno” in forma di documento multilingue costituirà il nuovo formato del resoconto integrale.
Si propone inoltre di fornire un servizio di “traduzione a richiesta”, secondo cui i singoli deputati del Parlamento avranno facoltà di richiedere la traduzione di brani specifici estratti dal resoconto integrale in un’altra lingua ufficiale. I servizi del Parlamento dovrebbero essere in condizione di soddisfare le richieste in tempi rapidi, ma naturalmente la rapidità che si potrà garantire dipenderà dalla lunghezza del brano richiesto e dal numero di richieste pervenute dai deputati.
Solo l’esperienza dimostrerà quale livello di domanda ci si debba attendere per il servizio di traduzione a richiesta. Sembra ragionevole che, inizialmente, il servizio venga fornito su base sperimentale dal servizio di traduzione del Parlamento. A tal fine l’Ufficio di presidenza dovrebbe predisporre una serie di norme per disciplinare i termini e le condizioni di fornitura del servizio, segnatamente le scadenze che si potranno rispettare per determinati volumi di lavoro.
Se la domanda sarà elevata, e il periodo di prova dimostrerà che il servizio di traduzione non è in grado di fornire il servizio in questione senza pregiudicare il resto del lavoro, in una fase successiva si potrebbe dover prendere in considerazione la possibilità di affidare il lavoro all’esterno.
3. Alternative e posizione del relatore
3.1. Alternative
In termini di qualità e trasparenza dell’informazione e di trattamento equo per tutti i cittadini, è chiaro che la soluzione ideale è la traduzione e la pubblicazione di tutte le discussioni del Parlamento europeo in tutte le lingue ufficiali, come dispone attualmente l’articolo 173, paragrafo 1. Sinora, non è stato semplicemente possibile optare per questa soluzione a causa dell’insufficiente capacità di traduzione negli Stati membri entrati a far parte dell’Unione nel 2004. Di qui l’attuale deroga. Tuttavia, sembra che sul mercato esistano risorse numericamente sufficienti per assicurare la traduzione in tutte le lingue ufficiali, compresi il bulgaro e il rumeno.
Ciononostante, vi sono aspetti di questa soluzione che andrebbero presi in considerazione:
• Costi: Il servizio di traduzione stima che i costi per la traduzione delle discussioni del Parlamento potrebbero essere mantenuti intorno ai 10 milioni di euro l’anno. Tale cifra, tutt’altro che irrisoria, eccede considerevolmente persino il costo massimo stimato per la gestione di un canale televisivo web del Parlamento in 23 lingue per un anno.
• Rapporto costi-benefici: Tale spesa va anche considerata alla luce dei probabili lettori delle discussioni parlamentari, soprattutto se si escludono il pubblico “di casa” in grado di leggere gli interventi nella lingua originale in cui sono stati pronunciati e i lettori “istituzionali” all’interno del circuito di Bruxelles, abituati a lavorare utilizzando un numero ridotto di lingue “veicolari”.
3.2. Posizione del relatore
Ai sensi dell’articolo 96, “il Parlamento assicura la massima trasparenza delle sue attività” come requisito essenziale della democrazia parlamentare. Un elemento di tale trasparenza è l’obbligo di registrare in forma scritta da qualche parte ciò che viene detto in Parlamento. Come ulteriore elemento di tale trasparenza, tutte le sedute in plenaria devono essere accessibili a tutti i cittadini dell’Unione nella lingua ufficiale che essi utilizzano. Questo è anche uno degli aspetti che caratterizzano per tradizione un Parlamento: un luogo in cui le discussioni vengono documentate per un uso politico immediato e per i posteri. Tuttavia, il punto è se questa accessibilità delle sedute debba essere garantita sotto forma di sistematiche traduzioni scritte in tutte le lingue ufficiali o se si possano considerare sufficienti delle registrazioni orali/audiovisive.
Dopo aver valutato le argomentazioni espresse durante il dibattito in seno all’Ufficio di presidenza, il relatore è giunto alla conclusione che i costi e le considerazioni relative al rapporto costi-benefici giustifichino indubbiamente la possibilità di ricorrere in futuro a registrazioni audiovisive disponibili su internet al fine di assicurare l’accessibilità delle sedute per tutti i cittadini. Le esigenze di lavoro del Parlamento legittimano al contempo la concessione ai deputati di un “accesso qualificato” alle sedute sotto forma di traduzioni scritte di singoli discorsi.
Si potrebbe, inoltre, accordare all’Ufficio di presidenza una certa libertà d’azione affinché possa decidere che alcune discussioni di notevole importanza vengano tradotte e pubblicate, quantomeno sul sito web del Parlamento, in alcune o in tutte le lingue. Inoltre, se un discorso è stato in qualche modo tradotto, come spesso avviene per i discorsi pronunciati in occasione di sessioni solenni o per le dichiarazioni dei Presidenti del Consiglio europeo, dovrebbe essere messo a disposizione anche su internet. Infine, l’Ufficio di presidenza dovrebbe monitorare gli sviluppi tecnologici per valutare se una traduzione automatica o un testo ricavato mediante riconoscimento vocale possa risultare utile, se non altro per fornire una vaga idea del contenuto dei discorsi a chi effettua una ricerca elettronica con parole chiave, affinché possa verificare rapidamente se desidera procedere alla visione del video.
L’Ufficio di presidenza, al quale il regolamento dovrebbe riconoscere esplicitamente il compito di stabilire le norme di attuazione, dovrebbe controllare attentamente se il nuovo sistema soddisfa le esigenze e le aspettative del pubblico ed elaborare una valutazione, possibilmente nell’ambito della revisione dell’articolo 139 prevista entro la fine della legislatura.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
2.10.2007 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
19 7 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Jim Allister, Enrique Barón Crespo, Jens-Peter Bonde, Richard Corbett, Andrew Duff, Maria da Assunção Esteves, Ingo Friedrich, Bronisław Geremek, Genowefa Grabowska, Anneli Jäätteenmäki, Sylvia-Yvonne Kaufmann, Jo Leinen, Íñigo Méndez de Vigo, Rihards Pīks, Adrian Severin, József Szájer, Riccardo Ventre, Johannes Voggenhuber, Bernard Wojciechowski, Dushana Zdravkova |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Elmar Brok, Carlos Carnero González, Klaus Hänsch, Alain Lamassoure, Stavros Lambrinidis, Gérard Onesta, Georgios Papastamkos, Bernard Poignant, György Schöpflin, Kathy Sinnott, Alexander Stubb, Mauro Zani |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Othmar Karas, Eoin Ryan, Rainer Wieland |
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