RELAZIONE su un Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità
8.1.2008 - (2007/2106(INI))
Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatrice: Fiona Hall
- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- MOTIVAZIONE
- PARERE della commissione per i problemi economici e monetari
- PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
- PARERE della commissione per lo sviluppo regionale
- ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
su un Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione del 19 ottobre 2006 intitolata "Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità" (COM(2006)0545),
– visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione (SEC(2006)1173) che accompagna la sopramenzionata comunicazione della Commissione del 19 ottobre 2006,
– viste la valutazione d'impatto del Piano d'azione (SEC(2006)1174) e la sintesi della valutazione d'impatto (SEC(2006)1175),
– vista la comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2007 intitolata: "Una politica energetica per l'Europa" (COM(2007)0001),
– viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo dell'8 e 9 marzo 2007 concernenti l'appoggio del Consiglio a un Piano d'azione del Consiglio europeo (2007-2009) – Politica energetica per l'Europa (7224/07),
– vista la direttiva del Consiglio 92/75/CEE del 22 settembre 1992 concernente l'indicazione del consumo di energia e di altre risorse degli apparecchi domestici, mediante l'etichettatura e le informazioni uniformi relative ai prodotti[1],
– vista la direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell'edilizia[2],
– vista la direttiva 2004/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 febbraio 2004 sulla promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell'energia[3],
– vista la direttiva 2005/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 luglio 2005 relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia[4],
– vista la direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 aprile 2006 concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici[5],
– visti la decisione del Consiglio 2006/1005/CE del 18 dicembre 2006 sulla conclusione dell'Accordo tra il governo degli Stati Uniti d'America e la Comunità europea per il coordinamento dei programmi di etichettatura in materia di efficienza energetica delle apparecchiature per ufficio[6] e il testo dell'Accordo sopramenzionato[7],
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente un programma comunitario di etichettatura relativa ad un uso efficiente dell'energia per le apparecchiature per ufficio (COM(2006)0576),
– visti la decisione 1639/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 ottobre 2006 che istituisce un programma quadro per la competitività e l'innovazione (2007-2013)[8] e in particolare il Capo III del suo Titolo II concernente "Il programma Energia intelligente- Europa",
– vista la decisione 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 concernente il settimo programma quadro delle Comunità europee per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013)[9],
– visto il regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 marzo 2001 sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS)[10],
– vista la propria risoluzione del 1° giugno 2006 sul Libro verde sull'efficienza energetica: fare di più con meno[11],
– vista la propria risoluzione del 14 dicembre 2006 su una Strategia europea per un'energia sostenibile, competitiva e sicura - Libro verde[12],
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per i problemi economici e monetari, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e della commissione per lo sviluppo regionale (A6‑0003/2008),
A. considerando che, se le temperature aumentano a livello mondiale di oltre 2 gradi celsius al di sopra dei livelli preindustriali, si verificherà un cambiamento climatico caotico, come attesta, fra l'altro, la relazione di maggio 2007 del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico; considerando che è necessario procedere entro il 2015 a massicce riduzioni delle emissioni di carbonio se si vuole mantenere entro i 2 gradi celsius l'aumento delle temperature a livello mondiale; considerando che il modo più rapido e più redditizio di ridurre le emissioni di carbonio consiste nell'utilizzare più efficientemente l'energia,
B. considerando che l'efficienza energetica ha un ruolo fondamentale da svolgere nella riduzione della dipendenza dell'Unione europea dalle importazioni di energia, nella risposta da dare alla futura penuria di fonti energetiche e nella limitazione degli effetti dovuti agli shock dei prezzi dell'energia,
C. considerando che l'analisi d'impatto relativa al Piano d'azione per l'efficienza energetica ha rilevato una mancanza di capacità di attuazione a tutti i livelli del processo decisionale politico nell'ambito della Commissione e valutato che sarebbero necessarie altre 20 persone perché il Piano d'azione possa riuscire,
D. considerando che la direttiva 2002/91/CE è stata correttamente trasposta da soli cinque Stati membri,
E. considerando che la direttiva 2006/32/CE prevede che ogni Stato membro consegni alla Commissione entro il 30 giugno 2007 un piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica; considerando che al 1° settembre 2007 la Commissione ne aveva ricevuti solamente nove, e che, ancora al 30 ottobre 2007, ne erano pervenuti solo 15,
F. considerando che l'attuazione da parte degli Stati membri della direttiva 2004/8/CE è tardiva e tutt'altro che perfetta sul mercato internazionale dell'energia,
G. considerando che l'Unione europea è una delle regioni più ricche e tecnologicamente più avanzate al mondo; considerando che dal 1990 essa ha aumentato la produzione economica di quasi il 40% e il reddito medio pro capite di un terzo; considerando che nello stesso periodo la domanda di energia e risorse energetiche è aumentata solo dell'11%,
H. considerando che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione - se riceveranno i giusti segnali politici - potrebbero generare ulteriori guadagni di produttività al di là dell'obiettivo dell'UE del 20%; considerando che certe tecnologie, come la tecnologia "smart grid"(rete intelligente), i sistemi di "intelligent management" (gestione intelligente) e le tecnologie "speckled computing", dovrebbero perciò essere oggetto di efficaci raccomandazioni a livello politico,
1. accoglie favorevolmente il menzionato Piano d'azione per l'efficienza energetica relativo al 2006 e si compiace dei suoi obiettivi e del suo ambito di applicazione;
2. ritiene che l'obiettivo consistente nel migliorare l'efficienza energetica di oltre il 20% entro il 2020, oltre a tutti i miglioramenti dovuti ad effetti autonomi e strutturali o all'incidenza dei prezzi, sia completamente realizzabile dal punto di vista tecnico ed economico, e chiede alla Commissione e agli Stati membri di assicurare che tale obiettivo nonché gli obiettivi fissati per il cambiamento climatico siano raggiunti;
3. rileva con grande preoccupazione che l'attuazione da parte degli Stati membri della legislazione esistente in materia di efficienza energetica è incompleta e in ritardo;
4. sottolinea la necessità che la politica in materia di efficienza energetica venga attuata a tutti i livelli di governo;
5. osserva che l'attuazione da parte degli Stati membri della direttiva 2004/8/CE è incompleta e molto in ritardo sul calendario fissato;
6. denuncia il fatto che la Commissione non abbia utilizzato il numero di funzionari necessari a garantire che il Piano d'azione e la legislazione in materia di efficienza energetica su cui questo si fonda vengano pienamente e rapidamente attuati;
7. deplora che, su 21 azioni della Commissione per le quali era previsto nel piano d'azione che dovessero essere completate nel 2007, solo tre siano state realizzate al 1° settembre 2007 pur notando che, al 30 ottobre 2007, la Commissione aveva segnalato che 16 delle 21 azioni previste per il 2007 erano in fase di attuazione, e si rammarica per il grave ritardo registrato rispetto a quanto previsto nel calendario per l'adozione di norme minime in materia di efficienza energetica per i gruppi di prodotti prioritari;
8. condanna il fatto che molti governi degli Stati membri non abbiano accordato priorità alla trasposizione rapida ed integrale e al rispetto della legislazione in materia di efficienza energetica, nonostante la retorica in merito all'impegno ad affrontare il problema del cambiamento climatico e ridurre le importazioni di energia dell'UE;
9. sollecita la Commissione ad accelerare il processo preparatorio del futuro memorandum d'intesa per la cooperazione con il Consiglio europeo dei regolatori dell’energia (CREE) con orientamenti e un codice di condotta comuni, al fine di migliorare l'efficacia dell'utilizzazione finale dell'energia in tutti i settori;
10. chiede una valutazione urgente e chiara, a livello di Commissione e di singoli Stati membri, in merito alle carenze di capacità e ad altri ostacoli che hanno finora portato ad un'attuazione inadeguata della normativa in materia di efficienza energetica, nonché sul modo in cui si possa far fronte a tali carenze e a tali ostacoli;
11. rileva, in particolare, la notevole mancanza di informazioni semplici e immediate e di sostegno organizzativo in materia di efficienza energetica dove se ne senta la necessità, necessità che può presentarsi improvvisamente (ad esempio quando un impianto domestico o un altro apparecchio non funzionano più) o essere connessa a un evento specifico (ad esempio un trasloco); è convinto che una scarsa attenzione nei confronti dei bisogni concreti dei cittadini comprometta numerosi progetti di efficienza energetica e sottolinea quindi l'importanza di un aiuto concreto e di un finanziamento di partenza;
12. sottolinea che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) dovrebbero essere promosse in quanto elemento chiave per far progredire i risparmi energetici in vari settori quali i trasporti, l'edilizia, l'energia e il settore manifatturiero; si compiace, in tale contesto, dello studio della Commissione volto a valutare il contributo potenziale di varie tecnologie d'avanguardia basate sulle TIC per il miglioramento dell'efficienza energetica dell'economia dell'UE e la riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2020; sollecita la Commissione a includere negli argomenti affrontati da tale studio i sistemi di "intelligent management" (gestione intelligente) in generale e, in particolare, delle tecnologie "smart grid" (rete intelligente) e dei sistemi incorporati ("embedded");
Apparecchi e impianti
13. accoglie favorevolmente la strategia consistente nell'adottare norme minime di efficienza energetica e invita la Commissione a metterle a punto ed applicarle entro il 2008 per quanto concerne gli impianti di condizionamento climatico e tutti i tipi di set top box televisivi; sollecita a procedere in tal senso unitamente ad una revisione dinamica dell'etichettatura e rileva che il marchio CE può sostenere l'applicazione di norme minime di efficienza energetica; invita gli Stati membri a dedicare più risorse alla vigilanza del mercato;
14. approva l'aggiunta dell'illuminazione domestica all'elenco dei gruppi di prodotti prioritari e sottolinea l'importanza del rispetto da parte della Commissione del calendario proposto per il ritiro dal mercato delle lampadine meno efficienti, conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2007;
15. prende atto dei recenti progressi nella tecnologia delle lampade a LED; invita la Commissione a studiare modi per far progredire la ricerca su tale tipo di lampade e per aumentarne l'utilizzazione;
16. sollecita la Commissione a stabilire il calendario per il ritiro dal mercato di tutti gli apparecchi, gli elettrodomestici e altri prodotti a consumo energetico aventi una bassa efficienza energetica, ad esempio gli apparecchi per riscaldare ambienti esterni;
17. si compiace dell'accento posto sulla riduzione delle perdite in stand-by e sulla diffusione di prodotti e tecnologie atti a garantire che beni e apparecchi ad uso energetico ricorrano all'energia solo quando è effettivamente necessario; chiede alla Commissione di prevedere un requisito di prestazione in stand-by pari ad "un watt" e di fare effettuare un'analisi delle economie di energia possibili riducendo al minimo e sopprimendo completamente lo stand-by non essenziale, in particolare lo stand-by passivo;
18. si compiace della firma del nuovo accordo Energy Star con gli Stati Uniti che definisce norme comuni di efficienza energetica per le apparecchiature da ufficio e in particolare dell'inclusione nella regolamentazione di attuazione di una disposizione a carattere vincolante in materia di appalti pubblici; sollecita la Commissione a far progredire i negoziati volti ad ampliare il campo della cooperazione Energy Star tra l'UE e gli Stati Uniti ad altri prodotti, in linea con l'impegno assunto nel vertice UE-USA del 30 aprile 2007;
19. si compiace della proposta volta a stabilire entro il 2010 norme minime di efficienza per tutti gli altri apparecchi e impianti ad elevato consumo energetico; chiede alla Commissione di cominciare dai prodotti a più bassa efficienza energetica presenti sul mercato;
20. appoggia gli sforzi della Commissione volti a formulare criteri per l'etichettatura ecologica delle tecnologie di riscaldamento e raffreddamento, con riferimento specialmente al consumo di energia primaria, al fine di assicurare che agli utenti siano garantite informazioni affidabili sulle opzioni più efficaci ed ecologiche presenti sul mercato delle apparecchiature di riscaldamento e raffreddamento degli edifici;
21. sollecita una rigorosa applicazione delle norme del 2006 concernenti l'installazione di contatori intelligenti al fine di sensibilizzare i consumatori sull'utilizzazione dell'elettricità, di aiutare i fornitori di elettricità a gestire la domanda in modo più efficace e di contribuire al miglioramento dei requisiti relativi alle statistiche sull'efficienza energetica;
22. sollecita la preparazione di una norma per la diffusione di contatori intelligenti di calore da applicarsi ai sistemi centralizzati di riscaldamento e alle reti di teleriscaldamento, al fine di responsabilizzare il consumatore finale (“pay for what you use”) e di eliminare i meccanismi forfettari deresponsabilizzanti;
23. è dell'opinione che le tecnologie industriali dovrebbero assicurare un minor dispendio di energia nei processi produttivi; ritiene che si potrebbero ottenere considerevoli risparmi energetici riducendo il peso dei veicoli e dei mezzi di trasporto;
Prescrizioni applicabili al rendimento energetico nell'edilizia
24. sollecita la Commissione ad avviare celermente procedure d'infrazione contro gli Stati membri che non hanno trasposto correttamente o applicato pienamente la direttiva 2002/91/CE;
25. fa notare, vista la lunga durata di vita degli edifici, l'importanza fondamentale di assicurare che i nuovi edifici siano costruiti conformemente alle più elevate norme di efficienza energetica e che gli edifici esistenti siano adeguati alle norme attuali; ritiene che in alternativa alla ristrutturazione di edifici preesistenti si potrebbe talvolta sostenere l'opzione di demolire edifici inefficienti sotto il profilo energetico per costruirne di nuovi, energeticamente efficienti;
26. chiede alla Commissione di rivedere la direttiva 2002/91/CE al fine di includere nell'ambito dell'articolo 6, a partire dal 2009, tutti gli edifici che necessitano di un sistema di riscaldamento o di raffreddamento, indipendentemente dalle loro dimensioni;
27. invita la Commissione a tenere conto, nel suo esame dell'efficienza delle caldaie, del fatto che quelle a cogenerazione (microcogenerazione di calore ed elettricità) sono di gran lunga le più efficienti, e a fissare di conseguenza i requisiti minimi di efficienza per le caldaie;
28. accoglie favorevolmente la proposta di fissare prescrizioni minime di efficienza per gli edifici nuovi e ristrutturati e per i loro componenti, come le finestre e le pellicole per vetri di finestre;
29. chiede alla Commissione di proporre, a partire dal 2011, un requisito vincolante in base al quale tutti gli edifici nuovi che necessitano di un sistema di riscaldamento e/o raffreddamento dovrebbero rispettare le norme relative alle abitazioni passive o norme equivalenti per gli edifici non residenziali nonché, a partire dal 2008, l'obbligo di utilizzare soluzioni passive di riscaldamento e raffreddamento;
30. chiede alla Commissione di prendere in considerazione la graduale introduzione del teleriscaldamento e di reti di raffreddamento per tutti gli edifici, al fine di ridurre l'impiego di combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento utilizzando le perdite che si verificano nella trasformazione di energia;
31. invita la Commissione a prendere in considerazione, in sede di studio di misure fiscali e d'altro tipo per la promozione dell'efficienza energetica, soluzioni architettoniche per il riscaldamento e il raffreddamento passivi, ad esempio costruzioni dotate di determinate proprietà termiche;
32. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere il teleraffreddamento alimentato da fonti energetiche rinnovabili quale alternativa efficiente per far fronte alla crescente domanda di impianti di aria condizionata a fini di confort;
33. invita la Commissione a creare una base dati, trasparente e accessibile ai cittadini dell'Unione, delle misure nazionali, regionali e locali - in particolare quelle di finanziamento - che promuovono l'efficienza energetica nell'edilizia, ai fini dello scambio delle migliori pratiche nell'UE e dell'informazione e sensibilizzazione del pubblico;
Generazione e distribuzione dell'elettricità
34. sollecita gli Stati membri ad includere nei loro piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica progetti volti ad aumentare la cogenerazione ad alto rendimento, a passare alla pianificazione e alla promozione globali della fornitura di elettricità, riscaldamento e raffreddamento e, più in generale, a promuovere misure per incoraggiare il ricorso alla cogenerazione su piccola scala e alla micro cogenerazione nonché a sopprimere i relativi ostacoli amministrativi; sollecita la Commissione a considerare in termini sfavorevoli i piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica che non procedono in tal senso;
35. rileva che il trasporto e la distribuzione sono all'origine di perdite di energia e di black out e sottolinea il ruolo che possono svolgere la microgenerazione e una generazione decentrata e diversificata al fine di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento ed una riduzione delle perdite; ritiene che debbano essere previsti incentivi destinati al miglioramento delle infrastrutture al fine di ridurre le perdite di trasmissione e distribuzione;
36. invita la Commissione a prestare maggiore attenzione al mercato dell'energia termica, visto che l'energia termica rappresenta la quota più elevata del consumo energetico nonché a strumenti (pianificazione urbana, mappatura termica, incentivi all'investimento) che consentiranno di recuperare le eccedenze termiche dalle fonti rinnovabili attraverso lo sviluppo di reti di teleriscaldamento e teleraffreddamento;
37. chiede alla Commissione di monitorare con attenzione l'attuazione della direttiva[13] 2004/8/CE e valutare se i regimi di sostegno siano adeguati a sfruttare il potenziale nazionale per la cogenerazione ad alto rendimento;
38. richiama l'attenzione della Commissione sulla necessità di introdurre reti locali di raffreddamento come risposta efficace alternativa alla crescente domanda di impianti di aria condizionata e per una drastica riduzione delle emissioni di CO2;
39. invita la Commissione ad estendere il campo di applicazione degli attuali incentivi finanziari a sviluppi che consentano l'inserimento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili nelle reti già esistenti, create per l'energia fossile; rileva che il miglioramento tempestivo delle reti esistenti promuoverebbe in modo significativo l'efficienza della produzione energetica da fonti rinnovabili in un periodo più breve e ad un costo minore, contribuendo, al contempo, ad aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento;
Trasporti
40. invita la Commissione a definire requisiti minimi di efficienza energetica per tutti i modi di trasporto, compreso il trasporto pubblico; sottolinea la necessità di una politica dei trasporti efficiente sotto il profilo energetico che accordi priorità al trasporto pubblico, all'uso della bicicletta e ai pedoni nelle aree urbane; si compiace del Libro verde sul Trasporto urbano e invita la Commissione a lanciare un'iniziativa riguardante specificamente il trasporto urbano e la questione dell'integrazione della protezione climatica, del risparmio energetico e della sanità pubblica in una politica in materia di mobilità sostenibile per le città di tutte le dimensioni; incoraggia le città dell'Unione europea a prendere in considerazione misure per ridurre le emissioni di CO2 dovute al traffico di veicoli e autovetture, ad esempio attraverso pedaggi antitraffico; ricorda che prevedere emissioni annuali vincolanti per tutte le nuove autovetture vendute contribuisce al raggiungimento degli obiettivi vincolanti dell'Unione europea in materia di CO2 ;
41. chiede di modificare la direttiva 1999/94/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 1999, relativa alla disponibilità di informazioni sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 da fornire ai consumatori per quanto riguarda la commercializzazione di autovetture nuove[14] in modo da prevedere l'etichettatura dei veicoli ricorrendo al chiaro formato da A a G utilizzato nell'etichettatura degli impianti; propone che un minimo del 20% dello spazio riservato alla pubblicità e alla commercializzazione delle nuove vetture sia destinato a informazioni sull'efficienza energetica e le emissioni;
42. deplora inoltre che la direttiva proposta in materia di tassazione delle autovetture, il cui obiettivo è di ridurre le emissioni di CO2 in linea con gli impegni assunti dall'Unione europea nell'ambito del Protocollo di Kyoto, non sia stata ancora adottata dal Consiglio e sollecita una sua rapida attuazione;
43. chiede alla Commissione di definire una strategia quadro per facilitare sostanziali miglioramenti nell'efficienza del trasporto pubblico urbano e suburbano, che richieda agli operatori dei sistemi di trasporto pubblico urbano e suburbano di svolgere studi, compresi studi di fattibilità, focalizzandosi sul livello di efficienza dei servizi e delle infrastrutture in quanto la strategia va calibrata al fine di mettere a punto regimi di supporto orizzontale volti a sviluppare sistemi di trasporto pubblico, in modo che tali regimi siano conformi a requisiti più rigorosi in materia di efficienza e di coerenza;
44. plaude alla Impresa comune "Clean Sky", il cui scopo è produrre aerei più verdi, più ecosostenibili e più efficienti in termini di energia;
Accordi finanziari e politica regionale
45. rileva l'importanza dell'accesso ai fondi strutturali per finanziare l'efficienza energetica, attraverso organismi come la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, e anche grazie a progetti del settore bancario privato;
46. chiede alla Commissione di aumentare dal 3% ad un minimo del 5% la percentuale di fondi strutturali e di coesione che dovrebbero essere spesi per migliorare l'efficienza energetica degli alloggi esistenti e di richiedere agli Stati membri di profittare pienamente di tali possibilità;
47. deplora la complessità di gran parte dei finanziamenti comunitari destinati all'efficienza energetica, nonostante l'esistenza di risorse europee congiunte per l'iniziativa a favore delle microimprese e delle medie imprese (JEREMIE); rileva che l'assenza di finanziamenti semplici e accessibili costituisce un notevole ostacolo per le piccole imprese, in particolare le microimprese che non hanno le capacità necessarie per accedere a programmi complessi;
48. rileva l'importanza vitale di ricerca, sviluppo e innovazione nel settore dell'efficienza energetica; sollecita gli Stati membri, le autorità regionali, le autorità locali e le ONG a trarre profitto dai finanziamenti disponibili nell'ambito del Settimo programma quadro, dei Fondi strutturali e del Programma quadro per la competitività e l'innovazione/ Energia intelligente - Europa, che sono intesi a stimolare la ricerca sull'efficienza energetica e a promuovere tecnologie nel settore delle energie rinnovabili nonché a sviluppare nuovi modi di trasporto e stoccaggio dell'energia volti a ridurre le perdite di energia; sollecita la Commissione a rispondere generosamente alle richieste di finanziamenti per la ricerca in materia di efficienza energetica; invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che all'efficienza energetica sia accordata un'elevata priorità nei notevoli sforzi che andranno esplicati per massimizzare l'uso dei programmi di ricerca e sviluppo tecnologico dell'Unione europea;
49. chiede che le microimprese siano trattate come i nuclei familiari e che si offrano loro finanziamenti molto semplici per migliorare l'efficienza energetica, ad esempio aiuti di partenza;
50. chiede alla Commissione di sostenere le norme in materia di aiuti statali che sono più favorevoli alle misure di efficienza energetica (come l'ecoinnovazione e miglioramenti di produttività); ritiene che tali norme debbano essere semplici, pratiche e trasparenti, in grado di rimuovere ostacoli all'effettiva attuazione di misure di efficienza energetica;
51. sollecita la Commissione a presentare con la massima urgenza proposte di misure specifiche, volte a conseguire maggiore efficienza energetica nelle regioni ultraperiferiche, calibrate sulle loro caratteristiche specifiche derivanti dall'impatto che i vincoli permanenti esercitano su di esse;
52. sottolinea il ruolo delle agenzie dell'energia locali e regionali nell'efficace attuazione delle misure per l'efficienza energetica; chiede che tutte le agenzie (a livello europeo, nazionale e locale) siano chiamate a partecipare alla formulazione e all'attuazione dei piani d'azione per l'efficienza energetica;
Fiscalità
53. chiede al Consiglio di incoraggiare gli Stati membri ad applicare un'aliquota ridotta dell'imposta sul valore aggiunto su lavori, materiali e componenti che migliorano l'efficienza energetica negli edifici; invita il Consigli a garantire che il sistema fiscale globale rifletta, in modo coerente, l'obiettivo di migliorare l'efficienza energetica degli edifici;
54. incoraggia gli Stati membri a fare pieno uso della possibilità di un'aliquota IVA ridotta sui lavori di rinnovo e ristrutturazione di abitazioni private per aumentare l'efficienza energetica; si compiace della decisione della Commissione di valutare l'efficacia dei crediti d'imposta, sia per i consumatori che acquistano apparecchi con la massima efficienza energetica sia per le imprese che producono tali apparecchi e li promuovono;
55. rileva che la fiscalità rientra nella competenza degli Stati membri; ritiene che misure fiscali scelte da ogni Stato membro possano essere un elemento essenziale di qualunque piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica; raccomanda l'internalizzazione dei costi ambientali;
56. chiede agli Stati membri di introdurre incentivi specifici al fine di incoraggiare le famiglie, le microimprese e i proprietari privati a perseguire misure nel settore dell'efficienza energetica e acquistare prodotti efficienti in termini energetici;
57. ritiene che in alcune circostanze incentivi fiscali potrebbero essere previsti per la demolizione di edifici inefficienti in termini energetici, allorché congiunti con la costruzione di nuovi edifici efficienti in termini energetici;
Modificare i comportamenti
58. mette in risalto il ruolo importante che dovrà svolgere il settore pubblico nella promozione di soluzioni efficienti dal punto di vista energetico;
59. riconosce che i programmi di istruzione e formazione relativi all'efficienza energetica hanno un ruolo fondamentale da svolgere soprattutto per le piccole e medie imprese; rileva che la formazione in materia di energia deve iniziare in tenerissima età con l'inserimento di corsi specifici nei programmi di istruzione delle scuole in tutta l'UE; nota che il ricorso a tecniche innovative nel settore della produzione e della gestione dell'energia richiederà una notevole quantità di personale formato in modo adeguato; è preoccupato del fatto che gli Stati membri non abbiano ancora elaborato programmi di formazione adeguati per sviluppare le competenze connesse all'efficienza energetica; chiede che i requisiti in materia di risorse umane siano considerati come elemento essenziale dei piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica;
60. incoraggia le autorità regionali e locali a sviluppare uno stretto partenariato con le agenzie regionali dell'energia allo scopo di migliorare i servizi di formazione professionale per i tecnici dell'energia e i professionisti che lavorano nei settori collegati; sottolinea la necessità di reti di attori locali più coordinate in ordine alla diffusione delle migliori prassi di efficienza energetica nelle regioni meno sviluppate;
61. sottolinea il ruolo che gli appalti e i servizi pubblici come gli audit energetici possono svolgere nella riduzione dei rifiuti e nella promozione di un miglior sfruttamento del potenziale energetico di ogni edificio; esorta gli Stati membri e le loro autorità pubbliche, regionali locali e di altro tipo a dare per primi l'esempio, non solo per quanto riguarda gli edifici amministrativi ma anche per altri edifici pubblici come le scuole, le università e gli ospedali e gli enti che operano nei servizi idrici, energetici, di trasporto e postale;
62. chiede alla Commissione di aumentare la ricerca sull'economia comportamentale e sul processo decisionale umano per confezionare su misura le future campagne di informazione sull'efficienza energetica (come la campagna di energia sostenibile per l'Europa) massimizzando in tal modo i benefici;
63. riconosce che l'efficienza energetica comincia nelle case di ognuno; invita la Commissione, il Consiglio e il Parlamento a dare l'esempio chiedendo che norme di efficienza energetica esemplari siano previste per tutti gli edifici delle istituzioni dell'UE, nel quadro di un più ampio controllo dell'uso dell'energia da parte delle istituzioni che dovrebbe inglobare le modalità di lavoro e di spostamento, gli incentivi e le ubicazioni, nonché le apparecchiature e gli appalti;
64. invita la Commissione e gli Stati membri ad organizzare- su base annuale- una Giornata europea d'azione sull'efficienza energetica;
65. rileva che il settore alta tecnologia può svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere la consapevolezza e aumentare la volontà del consumatore di contribuire all'efficienza energetica offrendo prodotti sia efficienti dal punto di vista energetico sia di migliore livello;
66. ritiene che i contratti in materia di servizi energetici tra fornitori di energia e consumatori siano uno strumento efficace per aumentare l'efficienza degli impianti di riscaldamento e raffreddamento; invita la Commissione ad eliminare gli ostacoli amministrativi e legali alla conclusione di tali contratti;
Città
67. riconosce l'importanza di scambiare e promuovere le migliori prassi urbane in materia di efficienza energetica; rileva che l'esistente forum Eurocities potrebbe essere un efficace strumento a tal fine;
68. sollecita la Commissione e le altre istituzioni UE a lavorare insieme alle grandi città dell'UE, favorendo dotazioni per gemellaggi e lo scambio di buone prassi fra le principali città;
69. si compiace dell'iniziativa del Patto dei sindaci di istituire una rete permanente tra i sindaci delle venti/trenta città europee più grandi e innovative, e chiede informazioni più dettagliate al riguardo; sottolinea tuttavia che il Patto dei sindaci deve essere complementare ad analoghe attività di reti già esistenti;
La dimensione globale
70. appoggia la proposta della Commissione di istituire una Piattaforma per la cooperazione internazionale sull'efficienza energetica; invita gli Stati membri e la Commissione a promuovere la cooperazione internazionale nel settore dell'efficienza energetica così da garantire che nuovi standard e regolamentazioni non frammentino il mercato globale; chiede che tali accordi internazionali, bilaterali e multilaterali, inglobino non solo un impegno condiviso al rispetto di norme minime in materia di efficienza energetica ma anche la condivisione delle tecnologie ad efficienza energetica; rileva che è d'importanza fondamentale sul piano strategico diffondere tali tecnologie il che necessita di un approccio ai diritti di proprietà intellettuale improntato all'interesse generale;
71. prende atto del lavoro in corso a livello tecnico, in particolare con la Cina, per quanto riguarda norme condivise in materia d'efficienza energetica; è preoccupato che tale lavoro sia compromesso dalla mancanza di coordinamento tra gli Stati membri, che crea una certa confusione nei paesi terzi; chiede un approccio integrato in relazione alle norme;
72. rileva la diffusa preoccupazione che la Russia non sia in grado di soddisfare la propria domanda interna e contrattuale in materia di gas naturale e sollecita la Commissione, in nome della sicurezza energetica, ad impegnare maggiori risorse a favore del dialogo UE-Russia sull'efficienza energetica, accordando particolare attenzione al miglioramento delle reti di riscaldamento urbano in Russia e all'utilizzazione del gas naturale attualmente bruciato sui campi petroliferi;
73. si compiace dell'iniziativa del Consiglio a favore di un partenariato energetico UE-Africa e chiede che tale partenariato accordi priorità a una crescita in Africa che sia sostenibile e basata sull'efficienza energetica;
o
o o
74. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai parlamenti e ai governi degli Stati membri.
Traduzione esterna
- [1] GU L 297 del 13.10.1992, pag. 16. Direttiva modificata dal regolamento CE n. 1882/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 284 del 31.10.2003, pag. 1).
- [2] GU L 1 del 4.1.2003, pag. 65.
- [3] GU L 52 del 21.2.2004, pag. 50.
- [4] GU L 191 del 22.7.2005, pag. 29.
- [5] GU L 114 del 27.4.2006, pag. 64.
- [6] GU L 381 del 28.12.2006, pag. 24.
- [7] GU L 381 del 28.12.2006, pag. 26.
- [8] GU L 310 del 9.11.2006, pag. 15.
- [9] GU L 412 del 30.12.2006, pag. 1
- [10] GU L 114 del 24.4.2006, pag. 1. Regolamento da ultimo modificato dal regolamento del Consiglio CE n. 1791/2006 (GU L 363 del 20.12.2006, pag. 1).
- [11] GU C 298 E dell'8.12.2006, pag. 273.
- [12] GU C 317 E del 23.12.2006, pag. 876.
- [13] Direttiva 2004/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 febbraio 2004 , sulla promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell'energia (GU L 52 del 21.2.2004, pag. 50).
- [14] GU L 12 del 18.1.2000, pag. 16. Direttiva da ultimo modificata dal regolamento (CE) n. 1882/2003.
MOTIVAZIONE
Contesto
Secondo recenti prove scientifiche, il mondo ha a disposizione soltanto otto anni per affrontare il problema del surriscaldamento globale. Se le temperature mondiali saliranno di più di 2ºC al di sopra dei livelli registrati in epoca preindustriale, i cambiamenti climatici potrebbe sfuggire a ogni controllo.
L'efficienza energetica è uno strumento conveniente e immediatamente disponibile per contrastare le emissioni di gas a effetto serra. Esiste già una vasta gamma di tecnologie efficienti dal punto di vista energetico, che si potrebbero adottare in tempi molto più brevi rispetto a quelli richiesti per nuovi progetti edilizi di grandi dimensioni.
L'efficienza energetica rappresenta, inoltre, uno strumento fondamentale negli sforzi dell'Unione europea volti a garantire approvvigionamenti energetici adeguati, in particolare per gli Stati membri che attualmente dipendono dal gas russo. Né si può trascurare l'importanza dell'efficienza energetica nei paesi fornitori: secondo le stime dell'Agenzia internazionale dell'energia (AIE), la Russia potrebbe risparmiare una quantità di energia pari a un quinto delle sue esportazioni verso i paesi europei dell'OCSE, grazie all'utilizzo di tecnologie migliori, a maggiore efficienza energetica.
Inoltre, l'efficienza energetica svolge un ruolo importante nell'attuazione dell'agenda di Lisbona: efficienza energetica equivale a efficienza economica. L'industria dell'efficienza energetica è un settore a crescita elevata dal punto di vista occupazionale, dove la ristrutturazione degli edifici costituisce la principale fonte di nuovi posti di lavoro. Secondo le stime del commissario Piebalgs (Berlino, aprile 2007) l'eliminazione della soglia dei 1000 m2 dall'articolo 6 della direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia porterebbe alla creazione di altri 250.000 posti di lavoro, oltre a un risparmio di 70 Mtep e di 140 mt di CO2.
È assolutamente necessaria una regolamentazione strategica in materia di efficienza energetica. Benché l'efficienza energetica dell'UE sia aumentata a partire dal 1990, non è migliorata abbastanza da contrastare l'aumento annuo del PIL, con il risultato che il consumo finale di energia è comunque cresciuto. Il meccanismo di scambio delle emissioni di anidride carbonica offre ora uno strumento globale essenziale per affrontare i cambiamenti climatici, ma non esistono prove, né precedenti che dimostrino che i meccanismi di mercato, da soli, siano in grado di portare a risultati in tempi brevi. Per ottenere risparmi energetici entro i tempi necessari a controllare i cambiamenti climatici occorre che la scelta dei consumatori avvenga all'interno di una gamma ristretta di opzioni, sempre più efficienti dal punto di vista energetico.
L'importanza strategica del piano d'azione della Commissione per l'efficienza energetica è stata messa in evidenza dalla partecipazione personale del presidente Barroso al lancio del piano, nell'ottobre 2006.
Punti di forza e punti deboli del piano d'azione
La relatrice accoglie positivamente il piano d'azione e, in particolare, l'enfasi posta sulle misure di riduzione degli sprechi energetici degli edifici e degli elettrodomestici.
Il piano definisce un approccio strategico. Per gli edifici, in cui si consuma oltre il 40% dell'energia, gli standard rigorosi previsti per i nuovi edifici saranno accompagnati da misure volte a migliorare l'efficienza energetica degli edifici esistenti, il 75% dei quali esisterà ancora nel 2050. La relatrice ritiene che gli standard di rendimento energetico debbano essere rigorosi e applicati a tutti gli edifici che necessitino di riscaldamento e raffreddamento e che, quindi, abbiano una domanda energetica. Per i nuovi edifici, il passaggio agli standard della casa passiva deve essere accelerato. La tecnologia e le competenze necessarie a costruire case passive con requisiti minimi in termini di riscaldamento e di raffreddamento esistono già, ma devono essere diffuse meglio.
In merito agli elettrodomestici, la Commissione propone un piano di etichettatura dinamico, accompagnato da misure che eliminino dal mercato i prodotto meno efficienti. Questo aspetto deve essere messo in evidenza, sulla base di un calendario rigoroso, per portare a risultati effettivi. La relatrice ritiene che l'approccio relativo all'etichettatura degli elettrodomestici offra, inoltre, uno spunto efficace per affrontare il problema delle emissioni di anidride carbonica delle autovetture e dovrebbe essere introdotto in aggiunta alle misure proposte dalla Commissione.
Pur accogliendo positivamente la forza propulsiva del piano d'azione, la relatrice nutre gravi preoccupazioni in merito alla sua possibile efficacia. Il piano d'azione non è un documento autonomo. Si riferisce a, e trae spunto dalla normativa precedente in materia di efficienza energetica, in particolare la direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia, la direttiva sulla progettazione ecocompatibile e la direttiva sugli usi finali dell'energia e i servizi energetici. Affinché l'attuale piano d'azione abbia successo, occorre attuare efficacemente la normativa precedente. Nulla potrebbe essere più distante dalla realtà attuale.
Sia la Commissione, sia i governi degli Stati membri si sono resi colpevoli di una grave negligenza nei confronti dei propri doveri di attuazione della normativa sull'efficienza energetica. La Commissione non è riuscita a impiegare personale sufficiente per assicurare la piena e precisa attuazione della direttiva sull'edilizia e i piani nazionali sull'efficienza energetica, che costituiscono le pietre angolari su cui poggia l'attuale piano d'azione. Gli Stati membri sono colpevoli di non aver colto l'importanza strategica dell'efficienza energetica e l'esigenza di renderla una priorità politica.
Spetta ora al Parlamento europeo mostrare la leadership politica di cui le altre due istituzioni sono state carenti. I rappresentanti eletti dell'Unione europea devono mantenere costantemente un occhio vigile sul piano d'azione, attraverso il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali e organi di sorveglianza quali Energy Watch, per assicurarsi che il piano sia attuato pienamente e nei tempi previsti.
Allegati:
Fonte: "Energy and Transport in figures, 2006 - Part 2: Energy", Commissione europea, DG-TREN in cooperazione con Eurostat.
Implementing measures under Directive on the Ecodesign of Energy-using Products (2005/32/EC) - State of play and next steps
Source: http://ec.europa.eu/energy/demand/legislation/images/planning_overview_first_15_products.gif
PARERE della commissione per i problemi economici e monetari (21.11.2007)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
sul Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità
(2007/2106(INI))
Relatrice per parere: Heide Rühle
SUGGERIMENTI
La commissione per i problemi economici e monetari invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che l'Europa continua a sprecare, per inefficienza, almeno il 20% della sua energia e che il costo diretto della nostra incapacità di utilizzare l'energia in modo efficiente ammonterà a più di 100 miliardi di euro all'anno nel 2020;
B. considerando che il potenziale del risparmio energetico complessivo è valutato a circa il 27% e il 30% dell'energia consumata rispettivamente dal settore dell'edilizia residenziale e di quella commerciale, al 25% per l'industria manifatturiera e al 26% per il settore dei trasporti;
1. si compiace dell'approccio integrato adottato dalla Commissione in relazione al miglioramento dell'efficienza energetica; ribadisce a tale proposito il ruolo essenziale che l'istruzione e l'informazione svolgono nell'accrescere la consapevolezza e nel promuovere il cambiamento dei comportamenti;
2. sottolinea l'importanza di sviluppare un contesto economico che incentivi gli investimenti nella R&S e promuova l'innovazione e il progresso tecnologico; ricorda i grandi vantaggi che il completamento del mercato interno dell'energia apporta sia all'ambiente che alla competitività dell'industria europea; è favorevole ad un significativo spostamento della tassazione dal fattore lavoro all'ambiente;
3. ricorda che la realizzazione di risparmi energetici costituisce il metodo più efficace per ridurre le emissioni di anidride carbonica e per incentivare lo sviluppo di un mercato, esteso e avanzato, per le tecnologie e i prodotti a basso consumo energetico;
4. sottolinea la necessità di rafforzare la consapevolezza generale e la motivazione al risparmio energetico tra i cittadini europei; ritiene opportuno che vaste campagne d'informazione destinate ai cittadini e alle imprese siano prese in esame e possibilmente cosponsorizzate con risorse dell'Unione europea;
5. ritiene che le disposizioni in materia di appalti pubblici possano svolgere un ruolo positivo nel miglioramento dell'efficienza energetica; esorta le autorità pubbliche degli Stati membri ad avvalersi pienamente delle clausole ambientali previste dalla direttiva 2004/17/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che coordina le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali[1], integrandovi, ad esempio, considerazioni relative all'efficienza energetica;
6. condivide l'opinione secondo la quale l'efficienza energetica nel settore edilizio rappresenta una priorità assoluta;
7. accoglie con favore il chiaro sostegno previsto a favore dello sviluppo urbano e del rinnovo dell'edilizia sociale nel nuovo quadro della politica di coesione per il periodo 2007-2013;
8. incoraggia gli Stati membri ad avvalersi pienamente della possibilità di ridurre l'aliquota IVA applicata alle riparazioni e alle ristrutturazioni di abitazioni private al fine di potenziare l'efficienza energetica; invita il Consiglio ad avviare una riflessione coerente sul sistema fiscale generale, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza energetica negli edifici;
9. chiede alla Commissione di avviare una procedura di verifica in relazione al risparmio energetico negli edifici ufficiali delle istituzioni dell'Unione europea e di promuovere iniziative analoghe anche per gli edifici pubblici degli Stati membri;
10. ritiene fondamentale realizzare risparmi energetici nel settore dei trasporti; raccomanda l'internalizzazione dei costi ambientali;
11. deplora inoltre che la proposta di direttiva sulla tassazione delle autovetture, avente l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 in linea con gli impegni assunti dall'Unione europea nell'ambito del Protocollo di Kyoto, non sia stata ancora adottata dal Consiglio e sollecita una sua rapida attuazione;
12. ritiene che per ottenere veri e propri risparmi nel settore dei trasporti è indispensabile operare una vera trasformazione nelle modalità di circolazione; ritiene essenziale promuovere l'impiego dei trasporti pubblici, la condivisione delle autovetture e i modi di trasporto non motorizzati nelle città europee, al fine di far fronte in modo efficace al sempre crescente impatto ambientale del traffico.
13. ritiene che, nel settore delle autovetture, l'efficienza energetica andrebbe migliorata adottando l'approccio integrato, in modo da sfruttare non solo le possibilità di risparmio di carburante offerte dalla tecnologia dei motori ma anche le potenzialità ambientali di altre misure come la guida ecologica, il miglioramento dell'infrastruttura e l'organizzazione del traffico;
14. ricorda l'importanza che la coerenza della politica riveste nelle questioni di efficienza energetica; sottolinea che gli obiettivi ambientali dell'Unione europea, e in particolare l'efficienza energetica, dovrebbero riflettersi adeguatamente nelle priorità per l'assegnazione del Fondi strutturali dell'UE e nelle iniziative dell'Unione europea in materia di ricerca e sviluppo;
15. chiede la conclusione di accordi settoriali sul risparmio energetico e la condivisione delle migliori pratiche nei più importanti settori industriali e dei servizi; in tale ottica ribadisce l'esigenza di creare, mediante il reciproco riconoscimento e il controllo dell'attuazione delle normative, condizioni concorrenziali uniformi sia a livello nazionale che internazionale, in modo da garantire che il rispetto della legislazione ambientale, compresi gli strumenti di risparmio energetico, non pregiudichi la competitività europea.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
21.11.2007 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
38 0 1 |
|
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Mariela Velichkova Baeva, Zsolt László Becsey, Pervenche Berès, Slavi Binev, Sharon Bowles, Udo Bullmann, Ieke van den Burg, Christian Ehler, Jonathan Evans, Elisa Ferreira, Donata Gottardi, Benoît Hamon, Gunnar Hökmark, Karsten Friedrich Hoppenstedt, Sophia in 't Veld, Piia-Noora Kauppi, Wolf Klinz, Kurt Joachim Lauk, Andrea Losco, Cristobal Montoro Romero, Joseph Muscat, John Purvis, Alexander Radwan, Bernhard Rapkay, Dariusz Rosati, Heide Rühle, Eoin Ryan, Antolín Sánchez Presedo, Manuel António dos Santos, Margarita Starkevičiūtė, Ivo Strejček, Cornelis Visser, Sahra Wagenknecht. |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Harald Ettl, Ján Hudacký, Werner Langen, Thomas Mann, Gianni Pittella. |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Holger Krahmer |
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- [1] GU L 134 del 31.04.2004, pag. 1.
PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (11.10.2007)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
su un piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità
(2007/2106(INI))
Relatrice per parere: Evangelia Tzampazi
SUGGERIMENTI
La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. si compiace della comunicazione della Commissione intitolata "Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità" ed appoggia le azioni prioritarie previste, chiedendone una rapida attuazione;
2. si compiace dell'impegno vincolante preso in occasione del Vertice di primavera del 2007 di raggiungere l'obiettivo della riduzione del consumo di energia del 20% entro il 2020, che contribuirà contestualmente a realizzare l'obiettivo della riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020, quale impegno unilaterale dell'Unione europea che potrà essere innalzato al 30% coordinandolo con impegni analoghi degli altri paesi industrializzati; riconosce altresì la necessità di fissare obiettivi di riduzione intermedi e suddivisi per settore energetico;
3. si compiace per l'iniziativa della Commissione di concludere accordi quadro con i principali paesi partner commerciali esterni e le organizzazioni internazionali e chiede che tali accordi vengano conclusi con i paesi in possesso di tecnologie altamente sviluppate nel settore della trasformazione, della distribuzione e dell'impiego efficienti dell'energia;
4. sottolinea che la rapida applicazione e il controllo della legislazione comunitaria in vigore nel settore dell'efficienza energetica (ad esempio, la direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell'edilizia, la direttiva 92/75/CEE sull'etichettatura, la direttiva 2005/32/CE sulla progettazione ecocompatibile e la direttiva 2006/32/CE sull'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici) contribuirebbero per metà alla realizzazione dell'obiettivo; invita gli Stati membri a fare un uso razionale dei piani d'azione nazionali in materia di efficienza energetica, nonché ad attuarli e a migliorarli e sollecita la Commissione a verificare la corretta trasposizione ed attuazione nei tempi previsti delle direttive già adottate;
5. condivide il parere secondo cui le possibilità di realizzare maggiori economie riguardano i settori degli edifici e dei trasporti, ponendo l'accento sulle possibilità di miglioramento nei trasporti urbani e nell'edilizia pubblica; chiede pertanto che in tali settori siano attuate azioni prioritarie; chiede altresì la revisione della direttiva sugli edifici al fine di ampliarne il campo di applicazione e di includervi norme di minima in materia di efficienza a livello UE; invita, inoltre, gli Stati membri a promuovere i trasporti pubblici, nonché il trasporto ferroviario, la navigazione marittima e quella interna;
6. invita la Commissione ad esigere un aumento dell'efficienza energetica non solo nel caso di nuove costruzioni ma a prevederla come criterio obbligatorio per la ristrutturazione di vecchi edifici, e a chiedere che una parte significativa delle esigenze in materia energetica sia soddisfatta ricorrendo a fonti energetiche rinnovabili; invita, a tal fine, la Commissione a prevedere un sostegno particolare, sotto forma di incentivi finanziari, a favore delle ristrutturazioni edilizie effettuate per ottemperare a criteri di efficienza energetica;
7. riconosce la necessità di rinnovare l'edilizia residenziale multifamiliare/sociale in quanto costituisce un grave problema per molti cittadini dell'Unione europea, in particolare dei nuovi Stati membri; chiede pertanto di procedere, nell'ambito della revisione dei futuri fondi strutturali dell'UE, ad un aumento dei finanziamenti da destinare al miglioramento dell'efficienza energetica di tali edifici nei nuovi Stati membri;
8. rileva che il trasporto e la distribuzione sono all'origine di perdite di energia e di black out e sottolinea il ruolo che possono svolgere la microgenerazione e una generazione decentrata e diversificata al fine di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento ed una riduzione delle perdite; ritiene che debbano essere previsti incentivi destinati al miglioramento delle infrastrutture al fine di ridurre le perdite di trasmissione e distribuzione;
9. sottolinea come il ruolo degli strumenti fondati sul mercato (ad esempio le certificazioni "bianche") e quello degli incentivi economici (ad esempio l'incoraggiamento nei confronti di una politica di ecofiscalità) alle imprese per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e rafforzare la competitività europea non siano di per sé sufficienti e vadano quindi attivati fondi pubblici e comunitari "ad hoc" che, sulla base del principio "chi inquina paga", possano meglio incanalare le risorse per la ricerca, l' innovazione tecnologica e l'efficienza energetica;
10. esorta gli Stati membri a rivedere le proprie politiche fiscali in relazione all'efficienza energetica e, ove ciò sia da considerarsi efficiente, ad avvalersi di incentivi fiscali, adottando al contempo misure volte ad affrontare le eventuali ripercussioni sociali negative;
11. sottolinea il ruolo che servizi come l'audit energetico possono svolgere nella riduzione dei rifiuti e nella promozione di un miglior sfruttamento del potenziale energetico di ogni edificio; esorta gli Stati membri a dare per primi l'esempio, non solo per quanto riguarda gli edifici amministrativi ma anche per altri edifici pubblici come le scuole, le università e gli ospedali;
12. richiama l'attenzione sulla necessità di promuovere la ricerca, il trasferimento di conoscenza e l'eco-innovazione nel settore delle tecnologie efficienti sul piano energetico, incoraggiando gli investimenti e lo scambio di buone pratiche nonché il trasferimento di tecnologia, cosa che può stimolare la crescita economica, accrescere l'occupazione e fornire un vantaggio comparativo all'economia europea, contribuendo in tal modo al conseguimento degli obiettivi della strategia di Lisbona; sottolinea il ruolo del settimo Programma quadro di ricerca e di altri strumenti finanziari della Comunità;
13. invita la Commissione ad introdurre norme di minima in materia di efficienza energetica nel quadro della direttiva sulla progettazione eco-compatibile; chiede la revisione della direttiva sull'etichettatura in modo da includervi nuovi prodotti nonché il rafforzamento della coerenza tra tali due direttive onde sensibilizzare i consumatori aiutandoli a scegliere con cognizione di causa grazie ad un sistema chiaro e completo;
14. sottolinea la necessità di promuovere il Piano d'azione per l'efficienza energetica attraverso campagne didattiche e di informazione, al fine di porre i consumatori in una migliore posizione per operare scelte informate all'atto dell'acquisto di beni di consumo e per poi utilizzarli in modo ragionato, in conformità del principio dello sviluppo sostenibile;
15. sottolinea il ruolo fondamentale che spetta alle autorità pubbliche nella promozione dell'efficienza energetica e si pronuncia a favore dell'integrazione dei requisiti in materia di efficienza energetica nelle regole relative agli appalti pubblici;
16. esorta la Commissione a farsi promotrice di un accordo globale sull'efficienza energetica; invita la Commissione ad inserire l'efficienza energetica negli accordi bilaterali dell'UE con i paesi terzi;
17. sottolinea la necessità che la politica in materia di efficienza energetica venga attuata a tutti i livelli di governo;
18. invita la Commissione ad estendere il campo di applicazione degli attuali incentivi finanziari a sviluppi che consentano l'inserimento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili nelle reti già esistenti, create per l'energia fossile; rileva che il miglioramento tempestivo delle reti esistenti promuoverebbe in modo significativo l'efficienza della produzione energetica da fonti rinnovabili in un periodo più breve e ad un costo minore, contribuendo, al contempo, ad aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
9.10.2007 |
||
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
35 0 0 |
|
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Adamos Adamou, Margrete Auken, Pilar Ayuso, Johannes Blokland, John Bowis, Frieda Brepoels, Hiltrud Breyer, Dorette Corbey, Jill Evans, Anne Ferreira, Karl-Heinz Florenz, Satu Hassi, Jens Holm, Dan Jørgensen, Christa Klaß, Eija-Riitta Korhola, Urszula Krupa, Peter Liese, Jules Maaten, Linda McAvan, Miroslav Ouzký, Vladko Todorov Panayotov, Vittorio Prodi, Guido Sacconi, Daciana Octavia Sârbu, Karin Scheele, Carl Schlyter, Richard Seeber, María Sornosa Martínez, Antonios Trakatellis, Evangelia Tzampazi, Anja Weisgerber |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Lambert van Nistelrooij |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Vincenzo Aita, Manuel Medina Ortega |
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PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (9.10.2007)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
sul Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità
(2007/2106(INI))
Relatore per parere: Tiberiu Bărbuleţiu
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. accoglie con favore la comunicazione della Commissione concernente l'efficienza energetica[1]; deplora, tuttavia, la mancanza di lungimiranza a livello degli Stati membri per quanto concerne il processo di attuazione delle azioni proposte, l'insufficiente divulgazione e informazione disponibile sulle stesse, nonché l'apparente assenza di coordinamento tra i differenti livelli gestionali;
2. sottolinea il ruolo chiave che devono svolgere le autorità regionali e locali dell'UE per raggiungere l'obiettivo del 20% di risparmi energetici entro il 2020[2], in particolare attraverso le loro azioni in quanto consumatori, dirigenti, fornitori, regolatori e consulenti con responsabilità di controllo e di influenza sulle decisioni riguardanti l'energia; accoglie pertanto con favore l'intenzione della Commissione di facilitare la connessione della produzione decentrata di energia alla rete generale, per esempio tramite misure mirate a una maggiore interoperabilità; chiede alla Commissione a questo riguardo di attribuire la priorità alla produzione decentrata di energia e chiarire lo strumento regolamentare che intende proporre, come pure il suo calendario d'attuazione, le caratteristiche degli operatori coinvolti e il tipo del loro coinvolgimento contrattuale;
3. accoglie con favore l'accordo per istituire una rete permanente tra i sindaci delle venti/trenta città europee, tra le più grandi e innovative, e chiede informazioni più dettagliate in merito alla conclusione di detto accordo; sottolinea tuttavia che l'accordo tra sindaci deve essere complementare alle attività di reti analoghe già esistenti;
4. sollecita la Commissione ad accelerare il processo preparatorio del futuro memorandum d'intesa per la cooperazione con il Consiglio europeo dei regolatori dell’energia (CREE) con orientamenti e un codice di condotta comuni, al fine di migliorare l'efficacia dell'utilizzazione finale dell'energia in tutti i settori;
5. chiede alla Commissione di richiedere supporto sistematico per l'efficienza energetica in ogni Stato membro al momento di rivedere i programmi operativi e stabilire le priorità di attuazione dei Fondi strutturali; insiste affinché i nuovi Stati membri appoggino adeguatamente gli investimenti dei fondi comunitari sull'efficienza energetica promuovendo il ricorso a partenariati pubblico-privato nel quadro delle azioni per riattare gli edifici nei termini previsti dal regolamento (CE) n. 1080/2006[3], per la modernizzazione degli impianti di teleriscaldamento, nonché per la generazione combinata di calore e elettricità su piccola scala;
6. invita gli operatori regionali e locali ad avvalersi maggiormente delle possibilità di finanziamento e dell'assistenza tecnica disponibili a titolo delle iniziative JASPERS, JEREMIE e JESSICA, onde promuovere la realizzazione di progetti nel campo dell'efficienza energetica; sollecita una vasta diffusione a livello regionale di informazioni accessibili e precise sull'applicazione pratica di dette iniziative;
7. sollecita la Commissione a presentare con la massima urgenza misure specifiche volte a conseguire maggiore efficienza energetica nelle regioni ultraperiferiche, calibrate alle loro caratteristiche specifiche, condizionate dall'impatto che i vincoli permanenti esercitano su di esse;
8. sollecita tutte le autorità regionali e locali a elaborare piani regionali e locali per l'efficienza energetica e invita gli Stati membri che non lo hanno ancora fatto a recepire nella legislazione nazionale la direttiva sull'efficienza energetica degli edifici[4]; chiede alla Commissione di sviluppare linee guida sui meccanismi di controllo per garantire l'adeguata attuazione della direttiva, e sistemi di esatta valutazione;
9. sottolinea il ruolo fondamentale delle autorità nazionali, regionali e locali per quanto riguarda un'efficace promozione dei prodotti energetici più efficienti, anche tramite il ricorso a campagne pubbliche di informazione sul contesto normativo vigente e sull'etichettatura energetica;
10. incoraggia le autorità regionali e locali a dare l'esempio introducendo programmi di risparmio energetico negli edifici pubblici e inserendo criteri di efficienza energetica negli appalti pubblici; chiede alla Commissione di coadiuvare le autorità locali ad impegnarsi negli appalti comuni di prodotti efficienti sul piano energetico offrendo un quadro chiaro che agevoli la definizione di obiettivi misurabili e di criteri di qualità;
11. incoraggia le autorità regionali e locali a sviluppare uno stretto partenariato con le agenzie regionali dell'energia allo scopo di migliorare i servizi di formazione professionale per i tecnici dell'energia e i professionisti che lavorano nei settori collegati; sottolinea la necessità di reti di attori locali più coordinate in ordine alla diffusione delle migliori prassi di efficienza energetica nelle regioni meno sviluppate.
12. sottolinea la necessità di migliorare l'informazione e la comunicazione sull'efficienza energetica a livello locale e regionale; sollecita in tale contesto azioni di formazione e abilitazioni di gruppi locali specializzati nella promozione dell'efficienza energetica;
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
4.10.2007 |
||
Esito della votazione finale |
+ : – : 0 : |
39 1 0 |
|
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Stavros Arnaoutakis, Elspeth Attwooll, Jean Marie Beaupuy, Jana Bobošíková, Wolfgang Bulfon, Gerardo Galeote, Iratxe García Pérez, Eugenijus Gentvilas, Ambroise Guellec, Marian Harkin, Mieczysław Edmund Janowski, Rumiana Jeleva, Gisela Kallenbach, Tunne Kelam, Evgeni Kirilov, Miloš Koterec, Constanze Angela Krehl, Jamila Madeira, Mario Mantovani, Sérgio Marques, Miguel Angel Martínez Martínez, Yiannakis Matsis, Miroslav Mikolášik, Lambert van Nistelrooij, Markus Pieper, Wojciech Roszkowski, Elisabeth Schroedter, Grażyna Staniszewska, Catherine Stihler, Kyriacos Triantaphyllides, Oldřich Vlasák |
||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Emanuel Jardim Fernandes, Zita Pleštinská, Samuli Pohjamo, Miloslav Ransdorf, Toomas Savi, Richard Seeber, Nikolaos Vakalis |
||
Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Mariela Velichkova Baeva, Zbigniew Zaleski |
||
- [1] Comunicazione della Commissione dal titolo "Piano d'azione per l'efficienza energetica: concretizzare le potenzialità" (COM(2006)0545)
- [2] Libro verde della Commissione sull'efficienza energetica: fare di più con meno (COM(2005)0265).
- [3] Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale, GU L 210 del 31.7.2006, pag. 1.
- [4] Direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 sull'efficienza energetica degli edifici.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
19.12.2007 |
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Esito della votazione finale |
+ : – : 0 : |
49 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Jan Březina, Jerzy Buzek, Dragoş Florin David, Den Dover, Nicole Fontaine, Romana Jordan Cizelj, Angelika Niebler, Paul Rübig, Nikolaos Vakalis, Alejo Vidal-Quadras, Norbert Glante, Mary Honeyball, Reino Paasilinna, Anni Podimata, Dagmar Roth-Behrendt, Britta Thomsen, Catherine Trautmann, Lena Ek, Anne Laperrouze, Romano Maria La Russa, Rebecca Harms, Umberto Guidoni, Vladimír Remek, Renato Brunetta, Giles Chichester, Pilar del Castillo Vera, Herbert Reul, Ján Hudacký, Dominique Vlasto, Adam Gierek, Pia Elda Locatelli, Atanas Paparizov, Andres Tarand, Šarūnas Birutis, Jorgo Chatzimarkakis, Fiona Hall, Patrizia Toia, David Hammerstein, Claude Turmes, Miloslav Ransdorf |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Danutė Budreikaitė, Joan Calabuig Rull, Avril Doyle, Edit Herczog, Eija-Riitta Korhola, Pierre Pribetich, Lambert van Nistelrooij, Silvia-Adriana Ţicău, Vladimir Urutchev |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
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