RELAZIONE sugli orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione (parte "Indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità"): lanciare il nuovo ciclo (2008-2010)
4.2.2008 - (COM(2007)0803 – 2007/2275(INI))
Commissione per i problemi economici e monetari
Relatrice: Margarita Starkevičiūtė
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sugli orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione (parte "Indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità"): lanciare il nuovo ciclo (2008-2010)
(COM(2007)0803 – 2007/2275(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione sugli orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione (2008-2010) (COM(2007)0803, parte V),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Gli Stati membri e le regioni realizzano la strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione mediante la politica di coesione dell'UE 2007-2013" (COM(2007)0798),
– visti i 27 programmi nazionali di riforma (PNR) relativi alla strategia di Lisbona presentati dagli Stati membri,
– viste le conclusioni della presidenza dei Consigli europei di marzo 2000, marzo 2001 e marzo 2005,
– visti gli orientamenti integrati della Commissione per la crescita e l'occupazione (2005-2008) (COM(2005)0141) (in appresso "gli orientamenti integrati"),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Relazione strategica sulla strategia rinnovata di Lisbona per la crescita e l'occupazione: lanciare il nuovo ciclo (2008-2010)" (COM(2007)0803),
– vista la sua risoluzione del 15 novembre 2007 sull'interesse europeo: riuscire nell'epoca della globalizzazione[1],
– visto l'articolo 99, paragrafo 2, del trattato CE,
– visti gli articoli 107 e 45 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per i problemi economici e monetari (A6‑0029/2008),
A. considerando che la stabilità macroeconomica è garantita da un corretta combinazione di più politiche economiche; che le sfide alla stabilità dovrebbero essere affrontate non solo con le misure macroeconomiche, ma anche con l'attuazione di riforme strutturali dei mercati delle merci, del lavoro e dei capitali,
B. considerando che molto resta da fare per preparare l'Unione europea e gli Stati membri alla globalizzazione e rafforzare le basi per il successo economico e per una maggiore coesione sociale nel medio e lungo periodo,
C. considerando che esiste la possibilità di "capitalizzare per tutti" il dinamismo dovuto al vantaggio competitivo eccezionale che risulta dall'ampliamento dell'UE e dal proseguimento della sua integrazione,
D. considerando che il fatto di condividere una moneta comune e una politica monetaria comune offre all'integrazione delle economie e al coordinamento delle strategie politiche una dimensione supplementare che potrebbe rafforzare il ruolo dell'area dell'Euro nella creazione di crescita e occupazione per tutta l'Unione europea,
E. considerando che gli orientamenti integrati costituiscono uno strumento cardine delle politiche macroeconomiche dell'UE per la crescita e l'occupazione, che si concentra su un periodo a medio termine di tre anni,
F. considerando che l'Unione europea e gli Stati membri devono mettere in atto politiche macroeconomiche e microeconomiche per rendere l'Europa un luogo più attraente in cui investire e lavorare e per accrescere la conoscenza e l'innovazione per la crescita,
G. considerando che i servizi finanziari sono particolarmente importanti dato che tale settore contribuisce in misura determinante allo sviluppo di tanti settori dell'attività economica;
H. considerando che le politiche finalizzate all'aumento degli investimenti in conoscenza e risorse umane nonché quelle volte al rafforzamento della capacità di innovazione dell'economia dell'UE si situano al centro della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione,
I. considerando che le condizioni economiche per convertire l'energia creativa delle persone in risultati economici innovativi - nuove idee, imprese ad elevato contenuto tecnologico, sviluppo regionale ecc. - non sono sufficientemente sviluppate e restano frammentate,
J. considerando che, nell'ambito dell'accelerazione della globalizzazione, risulta di importanza determinante migliorare la coerenza internazionale delle disposizioni legislative, compreso un impegno ad osservare elevate norme ambientali e sociali,
K. considerando che la stabilità e la fiducia nell'Unione europea potranno essere garantite solo con un'interpretazione comune di leggi e norme che riflettano adeguatamente la realtà,
L. considerando che non è possibile realizzare progressi sostanziali ai fini della creazione di una società basata sulla conoscenza senza l'attiva partecipazione di tutti i cittadini dell'UE,
Quadro economico
Garantire la crescita e la stabilità macroeconomica
1. si compiace della relazione strategica della Commissione che valuta l'attuazione della strategia rinnovata di Lisbona per la crescita e l'occupazione, compresi gli orientamenti integrati aggiornati; condivide l'opinione del Consiglio secondo cui la strategia rinnovata deve avere un valore aggiunto a livello comunitario per migliorare la coerenza delle riforme, ottimizzare le ricadute positive e assicurare che le agende di riforma di Lisbona si traducano effettivamente in posti di lavoro più numerosi e migliori in tutta l'Unione europea;
2. sottolinea ancora una volta l'importanza di attuare con vigore la strategia di Lisbona e gli orientamenti integrati, ponendo l'accento sull'interconnessione dei progressi a livello economico, sociale e ambientale nella creazione di un'economia sostenibile dinamica e innovativa;
3. ritiene che i crescenti squilibri, la domanda aggregata e le pressioni inflazionistiche globali potrebbero diventare una sfida significativa per la politica monetaria, vista la protratta incertezza sui mercati finanziari; sottolinea che un ambiente macroeconomico sano e stabile richiede finanze pubbliche di qualità con bilanci più consolidati e una politica intelligente in materia di investimenti privati e pubblici che produca infrastrutture orientate al futuro e apra oggi i mercati di domani; chiede un'azione coordinata per accrescere la resilienza dell'economia dell'UE;
4. è convinto che delle politiche economiche sane contribuirebbero a rafforzare la fiducia e a ridurre l'incertezza nell'attuale contesto di turbolenze finanziarie; ritiene che per il 2008 l'Europa debba rafforzare il suo potenziale di crescita per poter generare posti di lavoro, in particolare alla luce del suo allargamento a 27 Stati membri;
5. sottolinea che, nell'interesse della stabilità macroeconomica, l'aumento di produttività deve accompagnarsi ad una più equa distribuzione dei benefici della crescita e ad un rafforzamento della coesione sociale; richiama l'attenzione a tale proposito sulla necessità che l'aumento dei redditi tenga il passo con la crescita di produttività a medio termine;
6. sottolinea che i crescenti squilibri finanziari e l'eccessiva volatilità dei tassi di cambio come pure la stretta creditizia e la prolungata incertezza sui mercati finanziari costituiscono una sfida significativa per i responsabili della politica macroeconomica e della politica monetaria in particolare;
7. sottolinea che occorre prestare maggiore attenzione al miglioramento delle sinergie tra politica di bilancio, salari e crescita di produttività, considerando anche le implicazioni della politica di bilancio per gli sviluppi macroeconomici;
8. esprime preoccupazione per i livelli elevati del tasso di cambio dell’euro, che danneggiano la competitività dell’economia europea e riducono i margini di manovra della politica monetaria; sottolinea che l’apprezzamento del tasso di cambio dell’euro è il risultato di squilibri crescenti nei paesi terzi e della mancanza di domanda interna nell'area dell'Euro;
9. sottolinea la necessità di una politica fiscale sana quale condizione preliminare per una crescita sostenuta e per la creazione di posti di lavoro in ciascuno Stato membro, in linea con le pertinenti disposizioni del trattato, quale responsabilità comune dell'Unione europea; sottolinea la grande importanza dell'efficienza della finanza pubblica e ritiene che nella maggior parte dei paesi il consolidamento delle finanze pubbliche potrebbe contribuire a mantenere intatta la sostenibilità fiscale nel lungo periodo; sottolinea l'importanza di modernizzare l'amministrazione pubblica in modo da migliorare l'efficienza e l'efficacia delle finanze pubbliche;
Mercati sani sotto il profilo finanziario
10. sottolinea che un sistema finanziario bene integrato potrebbe migliorare l'efficienza della politica monetaria, in particolare nell'area dell'Euro; ritiene che i mercati finanziari possano offrire un contributo sostanziale alla sostenibilità macroeconomica e fiscale;
11. rileva che l'approccio basato sui rischi in relazione ai requisiti patrimoniali facilita i flussi di capitale transfrontalieri alimentati da specifiche strategie aziendali in seno ai grandi gruppi finanziari e rappresenta una sfida macroeconomica per gli Stati membri più piccoli; è fortemente convinto che un efficace controllo finanziario e la trasparenza siano essenziali per contenere lo squilibrio macroeconomico;
12. sottolinea l'interdipendenza delle economie degli Stati membri, in particolare nella zona Euro; ritiene che gli orientamenti integrati dovrebbero delineare un ampio quadro per un più stretto coordinamento delle politiche economiche volto ad allineare i programmi nazionali di riforma; suggerisce a tal riguardo di adottare in materia di convergenza un approccio più attento che rifletta la diversità economica e le diverse tradizioni onde rafforzare l'ampio sostegno a favore del progetto comune dell'UE;
13. ritiene che, nel rispetto del consolidamento finanziario, un approccio simultaneo e coordinato degli Stati membri in materia di crescita - spese ingenti, promozione degli investimenti privati e iniziative comuni nell’ambito della cooperazione tra settore pubblico e settore privato - possa avere importanti effetti sinergici, migliorare la capacità dell'Europa di far fronte alle attuali sfide nel campo scientifico e della ricerca, così come nel settore dei trasporti e delle comunicazioni, dell'energia e della sostenibilità ambientale, e contribuire a una distribuzione efficace delle risorse a livello europeo;
L'agenda esterna
14. evidenzia che un sistema finanziario globale deregolamentato si situa al di fuori della portata diretta delle politiche dell'UE e può trasmettere rischi di instabilità finanziaria; sottolinea che un approccio omogeneo e coerente delle autorità di regolamentazione e dei legislatori costituisce un necessario requisito per controbilanciare la diffusione dei rischi a livello transfrontaliero; ritiene che sia necessario procedere a una nuova valutazione dell'impatto del modello imprenditoriale e del ruolo dei gruppi finanziari multinazionali sui mercati finanziari globali;
15. sottolinea che all’Unione europea e agli Stati membri incombe una responsabilità condivisa per quanto concerne le sfide, le opportunità e le incertezze che i cittadini devono affrontare come conseguenza della globalizzazione; è convinto che per promuovere la competitività in un mondo globalizzato, occorra sviluppare la dimensione esterna del mercato interno; ricorda che l’Unione europea non si limiterà ad adattarsi passivamente alla globalizzazione, ma al contrario ne imprimerà la sua impronta; sottolinea l'importanza di una maggiore cooperazione strategica con i partner internazionali, in particolare mediante le relazioni transatlantiche, e di lavorare assieme nell'ambito di organizzazioni multilaterali più forti, promuovendo i principi fondamentali dell'UE - solidarietà, democrazia, Stato di diritto e rispetto dei diritti umani;
16. chiede che vengano adottati provvedimenti per combattere il protezionismo sia all’interno che all’esterno dell’Unione europea; sottolinea che il protezionismo indebolisce e non protegge i diritti dei consumatori e dei cittadini;
Rilanciare il dinamismo delle imprese
Rafforzare il coordinamento della politica economica
17. ritiene che l’Unione europea dovrebbe dimostrare, nel corso di cicli di negoziati multilaterali quali quelli dell’OMC, un’unità di vedute che realmente rifletta gli interessi di ogni singolo Stato membro;
Porre l'accento sui settori prioritari
18. esorta la Commissione a sviluppare una corrente politica integrata per lo sviluppo sostenibile; ritiene che l'uso sostenibile delle risorse e il rafforzamento delle sinergie tra tutela dell'ambiente e crescita, come pure il miglioramento del rendimento innovativo possano essere conseguiti incoraggiando lo sviluppo e l'impiego di tecnologie compatibili con l'ambiente e l'"ecologizzazione" degli appalti pubblici, con particolare riferimento alle PMI;
19. sottolinea il ruolo degli strumenti di mercato per conseguire gli obiettivi fissati al Consiglio europeo di primavera del 2007 di trasformare un'economia efficiente sotto il profilo energetico e basata sulle fonti rinnovabili; ritiene che, alla luce delle continue pressioni al rialzo dei prezzi energetici e delle crescenti minacce per il clima, sia importante puntare sul miglioramento dell'efficienza energetica quale contributo sia alla crescita che allo sviluppo sostenibile; rileva che le imprese dell'UE figurano tra i leader mondiale nel campo dello sviluppo di tecnologie per le energie rinnovabili;
20. accoglie con favore la proposta della Commissione di realizzare una “quinta libertà” nel contesto della ricerca e dell’innovazione - la libera circolazione delle conoscenze - a completamento delle quattro libertà di circolazione delle merci, dei servizi, delle persone e dei capitali;
21. ritiene che in un contesto di prezzi alimentari in aumento, che sembra essere permanente piuttosto che ciclico, sia opportuno sottoporre a revisione i meccanismi della politica agricola comune (PAC) che limitano l’approvvigionamento; ritiene che la PAC possa avere un ruolo fondamentale nella stabilizzazione dei prezzi alimentari;
22. ribadisce la propria posizione riguardo i benefici del trasferimento del carico fiscale dal lavoro al degrado ambientale quale soluzione efficace per affrontare sia le questioni ambientali che quelle occupazionali, e ritiene che occorra diminuire gli oneri sul lavoro per creare più occupazione e combattere l'economia sommersa;
Migliorare il mercato interno
23. rileva che a seguito del mancato completamento del mercato interno la produttività dell'UE è al di sotto delle sue potenzialità e non consente di sfruttare appieno le opportunità sui mercati mondiali; osserva che mentre il mercato interno delle merci è relativamente bene integrato, i mercati dei servizi, compresi i servizi finanziari, permangono piuttosto frammentati; chiede una rapida integrazione del mercato dei servizi applicando e facendo rispettare in modo coerente le norme concordate ed eliminando gli ostacoli alla concorrenza e all'accesso al mercato; rileva che alla fornitura di servizi efficaci di interesse economico generale a prezzi accessibili spetta un ruolo importante in un'economia competitiva e dinamica; chiede alla Commissione di garantire parità di condizioni per i servizi d'interesse generale (ad inclusione di quelli sociali) accessibili a tutti;
24. sottolinea che le quattro libertà dovrebbero essere attuate nello stesso modo e nella stessa misura in tutta l'Unione europea e il loro funzionamento dovrebbe essere controllato costantemente;
25. sottolinea la necessità di aprire le industrie di rete alla concorrenza garantendo condizioni omogenee e un'effettiva concorrenza nei mercati integrati a livello europeo; in questo senso ritiene che la proprietà pubblica sui mercati dell'elettricità e del gas rappresenti uno degli elementi fondamentali all'origine delle distorsioni a livello europeo e che l'incentivo alla competizione su questi stessi mercati debba essere ulteriormente migliorato; è convinto che l'espansione, il miglioramento e l'interconnessione delle infrastrutture europee, in particolare concentrandosi su progetti transfrontalieri e di interconnessione tra la vecchia e la nuova Europa, dovrebbero contribuire a sviluppare condizioni adeguate per un miglioramento sostanziale della produttività nei settori dei trasporti, dell'energia e delle TIC;
Contributo della politica fiscale all'agenda di Lisbona
26. nota che è necessario un quadro fiscale coordinato, compresi i regimi di imposizione societaria, che dovrebbero essere favorevoli alle società e in particolare alle PMI ed essere impostati in funzione di una ripresa della crescita e della creazione di posti di lavoro;
27. sottolinea che, in termini di finanziamenti statali, l'Unione europea deve promuovere disposizioni fiscali che agevolino la concorrenza nell'economia globale, in modo da incoraggiare la creazione di nuove imprese e l'innovazione tecnologica; rileva che ciò potrebbe comportare, tra l'altro, una riduzione di quelle imposte che erodono l'efficienza e la creazione di posti di lavoro, soprattutto a favore di gruppi sociali specifici quali le donne, i disoccupati di lungo termine e gli anziani;
Investire nelle persone e modernizzare i mercati del lavoro
Imprenditorialità e creatività
28. è convinto che sia essenziale, per promuovere una cultura d'impresa e creare un ambiente che favorisca le PMI, che il sistema di governance di un quadro istituzionale per l'innovazione sia semplificato e sostenuto da un sistema efficiente di finanziamento che fornisca risorse in tutte le tappe del processo di innovazione, dallo sviluppo di un'idea alla sua realizzazione a livello di impresa; rileva che la politica strutturale deve essere formulata in modo flessibile per tener conto dell'espressione creativa individuale e facilitare un impiego vantaggioso delle idee creative;
29. ritiene fermamente che una migliore regolamentazione e l'attuazione di obiettivi ambiziosi in materia di riduzione degli oneri derivanti dalla nuova legislazione dell'UE contribuiscano a un ambiente imprenditoriale più competitivo e incoraggino l'iniziativa privata; chiede agli Stati membri di fissare obiettivi altrettanto ambiziosi derivanti da tutti i livelli della legislazione nazionale; rileva che occorre prestare particolare attenzione al rafforzamento dell'efficienza della capacità istituzionale e amministrativa degli Stati membri;
Approccio basato sul ciclo della vita
30. ritiene che le politiche attive in materia di lavoro dovrebbero combinare politiche orientate alla "flessicurezza" con nuove forme di sicurezza che comprendano l'incentivazione a cercare attivamente un lavoro come pure una migliore anticipazione del cambiamento e una gestione in positivo dello stesso, comprese le ristrutturazioni economiche, per ridurre al minimo l'emarginazione sociale e facilitare l'adeguamento; è convinto che occorre prestare una particolare attenzione al modo di raggiungere più efficacemente i cittadini e rispondere alle loro aspettative ed esigenze;
31. ritiene che occorra sviluppare l'approccio basato sul ciclo della vita per affrontare attivamente le sfide demografiche, compresa la modernizzazione dei sistemi pensionistici, onde garantire la sostenibilità finanziaria, economica e sociale;
32. ritiene che l'istruzione sia una determinante chiave del potenziale di crescita di lungo termine ed uno strumento efficace per lottare contro la povertà e l'emarginazione e che essa consenta alle persone di migliorare il proprio tenore di vita; raccomanda che l'UE e gli Stati membri attuino misure più efficaci ed investano maggiormente nell'istruzione migliorando l'accesso all'istruzione e alla formazione per tutti;
33. ritiene che, al fine di promuovere la partecipazione alla formazione continua e sul luogo di lavoro nel corso di tutta la vita, soprattutto per i lavoratori meno qualificati e più anziani, delle strategie efficienti di apprendimento su tutto l'arco della vita possano controbilanciare l'impatto negativo dell'invecchiamento demografico dell'UE sui mercati del lavoro; ritiene tuttavia che occorra fare uno sforzo determinato per elevare le competenze di base dei giovani, ridurre drasticamente l'abbandono precoce della scuola e il degrado generale delle capacità e potenziare l'integrazione sociale e lavorativa dei migranti e dei portatori di handicap, in particolare promuovendo lo sviluppo delle loro competenze;
Politica in materia di immigrazione
34. è fortemente convinto che occorra prendere in considerazione un'efficace politica in tema di immigrazione alla luce della carenza di competenze e delle esigenze del mercato del lavoro; ritiene che l'ulteriore sviluppo di una politica organica europea in materia di migrazione che integri le politiche degli Stati membri resti una priorità fondamentale per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità che la migrazione rappresenta nella nuova era della globalizzazione;
35. ritiene che la promozione della crescita e della cooperazione con i paesi terzi come pure un'ulteriore apertura economica dell'Unione europea restino di vitale importanza ai fini di una buona gestione dei flussi migratori e della lotta contro l'immigrazione illegale; ammette che l'Unione europea ha un urgente bisogno di una strategia per un controllo comune e integrato delle frontiere che definisca criteri e procedure per la migrazione economica;
Migliorare la governance economica
36. accoglie positivamente le relazioni per paese elaborate dalla Commissione; chiede tuttavia l'adozione di un approccio più sistematico che evidenzi sia gli elementi positivi sia le mancanze; sostiene la proposta della Commissione di introdurre dei "punti da sorvegliare" nell'ambito della sorveglianza multilaterale nonché quale opportunità per migliorare le risposte politiche nazionali; riconosce che occorre rafforzare il ruolo del livello regionale nel favorire la crescita e l'occupazione, come è riconosciuto nella nuova generazione di programmi della politica di coesione che coprono il periodo 2007-2013;
37. deplora che la strategia di Lisbona continui ad avere scarsa visibilità nelle politiche nazionali di molti Stati membri; ritiene che la mobilitazione di tutti i soggetti economici sia fondamentale per garantirne un'attuazione efficace; ritiene in particolare che una maggiore partecipazione delle parti sociali, dei parlamenti nazionali, delle autorità regionali e locali nonché della società civile possa migliorare i risultati della strategia di Lisbona e promuovere il dibattito pubblico sulle riforme appropriate; sostiene la proposta della Commissione agli Stati membri di approfondire la collaborazione con i parlamenti nazionali e regionali organizzando nel contempo dibattiti annuali sull'attuazione dei PNR;
38. chiede al Consiglio di tenere conto delle modifiche in appresso:
Raccomandazione della Commissione |
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Modifiche del Parlamento |
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Indirizzo di massima n. 1
Indirizzo di massima n. 1: Assicurare la stabilità economica, ai fini di una crescita sostenibile |
Indirizzo di massima n. 1: Assicurare la stabilità economica, ai fini di una crescita sostenibile nel contesto globale |
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1. Secondo il patto di stabilità e di crescita, gli Stati membri devono rispettare gli obiettivi di bilancio a medio termine che si sono prefissi. Finché questo obiettivo non sarà raggiunto, essi dovranno ricorrere a tutti i correttivi necessari per conseguirlo. Gli Stati membri devono evitare di condurre politiche finanziarie procicliche. Inoltre, è necessario che gli Stati membri in situazione di disavanzo eccessivo adottino provvedimenti efficaci per assicurarne la rapida correzione. |
1. Secondo il patto di stabilità e di crescita, gli Stati membri devono rispettare gli obiettivi di bilancio a medio termine che si sono prefissi. Finché questo obiettivo non sarà raggiunto, essi dovranno ricorrere a tutti i correttivi necessari per conseguirlo e per assicurare la modernizzazione dell'amministrazione pubblica nonché il consolidamento delle finanze pubbliche. Gli Stati membri devono evitare di condurre politiche finanziarie procicliche. Inoltre, è necessario che gli Stati membri in situazione di disavanzo eccessivo adottino provvedimenti efficaci per assicurarne la rapida correzione. |
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2. Gli Stati membri il cui disavanzo della bilancia commerciale rischia di essere insostenibile devono cercare di colmarlo attuando riforme strutturali, rilanciando la competitività con l’estero e, ove opportuno, contribuire alla correzione del disavanzo mediante politiche finanziarie. |
2. Gli Stati membri il cui disavanzo della bilancia commerciale rischia di essere insostenibile devono cercare di colmarlo attuando riforme strutturali, rilanciando la competitività con l’estero e, ove opportuno, contribuendo alla correzione del disavanzo mediante politiche finanziarie e con il consolidamento dei risultati della crescita economica, prestando altresì attenzione a una migliore sinergia tra politica di bilancio e aumento della produttività. |
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2 bis. Ai fini della stabilità, gli Stati membri non devono lasciare alla sola politica monetaria l'intero compito di contrastare il rischio di inflazione, specie nella situazione attuale caratterizzata da tassi di cambio elevati. Gli Stati membri devono porre in atto tutte le altre politiche atte a contrastare il rischio di inflazione. |
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2 bis. Gli Stati membri devono rafforzare la capacità di ripresa dell'economia dell'UE sviluppando la dimensione esterna del mercato interno, per risolvere le questioni legate ai crescenti squilibri a livello globale. |
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Indirizzo di massima n. 2
Indirizzo di massima n. 2: Salvaguardare la sostenibilità delle finanze pubbliche e dell’economia, come base per l'incremento dell’occupazione |
Indirizzo di massima n. 2: Salvaguardare la sostenibilità delle finanze pubbliche e dell’economia, come base per migliori prospettive di crescita |
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Nella prospettiva dei costi dell’invecchiamento demografico, gli Stati membri devono: |
Nella prospettiva delle sfide demografiche future, gli Stati membri devono: |
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1. provvedere perché la riduzione del debito, volta a rafforzare le finanze pubbliche, avvenga a un ritmo soddisfacente; |
1. riformare e rafforzare i sistemi previdenziali, sanitari e di sicurezza sociale per assicurarne l’efficienza e la sostenibilità finanziarie nonché l’accessibilità e l'adeguatezza sociali |
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2. riformare e rafforzare i sistemi previdenziali, sanitari e di sicurezza sociale per assicurarne l’efficienza finanziaria e l’accessibilità e l'adeguatezza sociali; |
2. provvedere perché la riduzione del debito avvenga a un ritmo soddisfacente, migliorando nel contempo la gestione del debito al fine di rafforzare le finanze pubbliche; |
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3. adottare provvedimenti atti a incrementare la partecipazione al mercato del lavoro e l’offerta di manodopera, specialmente tra le donne, i giovani e i lavoratori anziani, e promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo di vita, per aumentare il numero di ore dedicate all’attività economica. |
3. adottare provvedimenti atti a incrementare la partecipazione al mercato del lavoro e l’offerta di manodopera, specialmente tra le donne, i giovani e i lavoratori anziani, e promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo di vita, per aumentare il numero di ore dedicate all’attività economica; e |
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4. realizzare la "quinta libertà" delle conoscenze e promuovere nuove competenze; garantire la formazione permanente per tutti e ammodernare le infrastrutture per la ricerca, l'istruzione e la formazione professionale. |
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Indirizzo di massima n. 3
Indirizzo di massima n. 3: Promuovere una ripartizione efficiente delle risorse, orientata verso la crescita e l’occupazione |
Indirizzo di massima n. 3: Promuovere una ripartizione efficiente delle risorse, orientata verso la crescita e l’occupazione, e rafforzare la fiducia nell'economia |
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Fatti salvi gli orientamenti in materia di stabilità e sostenibilità economica, gli Stati membri devono riorientare la composizione della spesa pubblica a beneficio delle voci che favoriscono la crescita secondo la strategia di Lisbona, adeguare le strutture fiscali per rafforzare il potenziale di crescita, predisporre dispositivi per valutare la correlazione tra la spesa pubblica e il conseguimento degli obiettivi strategici e assicurare la coerenza globale dei pacchetti di riforma. |
Fatti salvi gli orientamenti in materia di stabilità e sostenibilità economica, gli Stati membri devono riorientare la composizione della spesa pubblica a beneficio delle voci che favoriscono la crescita secondo la strategia di Lisbona, adeguare le strutture fiscali per rafforzare il potenziale di crescita, incoraggiando una crescita indotta dalla produttività, predisporre dispositivi per valutare la correlazione tra la spesa pubblica e il conseguimento degli obiettivi strategici, come gli investimenti di qualità nei traguardi di Lisbona, e assicurare la coerenza globale dei pacchetti di riforma. |
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Indirizzo di massima n. 4
Indirizzo di massima n. 4: Assicurare un’evoluzione salariale favorevole alla stabilità macroeconomica e alla crescita |
Indirizzo di massima n. 4: Assicurare un’evoluzione salariale favorevole alla stabilità macroeconomica e alla crescita |
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Anche allo scopo di potenziare la capacità di adattamento, gli Stati membri devono promuovere adeguate condizioni quadro per i sistemi di trattative salariali, nel pieno rispetto del ruolo delle parti sociali, per assicurare che l'evoluzione delle retribuzioni nominali e del costo del lavoro sia consono con la stabilità dei prezzi e con le tendenze della produttività nel medio periodo, tenendo conto delle differenze in termini di competenze e di condizioni del mercato locale del lavoro. |
Anche allo scopo di potenziare la capacità di adattamento, gli Stati membri devono promuovere adeguate condizioni quadro per i sistemi di trattative salariali, nel pieno rispetto del ruolo delle parti sociali, per assicurare che l'evoluzione delle retribuzioni nominali e del costo del lavoro sia consono con la stabilità dei prezzi e con le tendenze della produttività nel medio periodo, prendendo in considerazione in particolare gli operatori del mercato finanziario nonché le differenze in termini di competenze e di condizioni del mercato locale del lavoro. |
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Indirizzo di massima n. 5
Indirizzo di massima n. 5: Favorire una maggiore coerenza tra politiche macroeconomiche, strutturali e occupazionali |
Indirizzo di massima n. 5: Favorire una maggiore coerenza tra politiche macroeconomiche, strutturali e occupazionali |
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Gli Stati membri devono: |
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1. migliorare il coordinamento delle politiche economiche al fine di adeguare i propri calendari di riforma nazionali, tenendo conto nel contempo delle differenze economiche e delle diverse tradizioni; |
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Gli Stati membri devono procedere a riforme dei mercati del lavoro e dei prodotti che incrementino il potenziale di crescita e sostengano al tempo stesso il contesto macroeconomico accrescendo la flessibilità, la mobilità dei fattori e la capacità di adattamento di tali mercati alla globalizzazione, ai progressi tecnologici, ai mutamenti della domanda e ai cambiamenti ciclici. In particolare, gli Stati membri devono imprimere nuovo slancio alle riforme del sistema tributario e del sistema di prestazioni sociali, così da migliorare gli incentivi al lavoro e rendere il lavoro finanziariamente attraente, aumentare la capacità di adattamento dei mercati del lavoro coniugando la flessibilità e la sicurezza occupazionale e migliorare la capacità di trovar lavoro investendo nel capitale umano. |
2. procedere a riforme dei mercati del lavoro e dei prodotti che incrementino il potenziale di crescita e sostengano al tempo stesso il contesto macroeconomico assicurando la flessibilità grazie a nuove forme di sicurezza, la mobilità dei fattori e la capacità di adattamento di tali mercati alla globalizzazione, ai progressi tecnologici, ai mutamenti della domanda e ai cambiamenti ciclici. In particolare, gli Stati membri devono imprimere nuovo slancio alle riforme del sistema tributario e del sistema di prestazioni sociali, così da migliorare gli incentivi al lavoro e rendere il lavoro finanziariamente attraente, aumentare la capacità di adattamento dei mercati del lavoro coniugando la flessibilità e la sicurezza occupazionale e migliorare la capacità di trovar lavoro investendo nel capitale umano. |
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3. prestare particolare attenzione al rafforzamento dell'efficienza istituzionale e amministrativa; e |
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4. contribuire allo sviluppo di una politica europea globale in tema di immigrazione, comprendente criteri e procedure in materia di migrazione economica adeguati alle esigenze del mercato del lavoro. |
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Indirizzo di massima n. 6
Indirizzo di massima n. 6: Per contribuire ad un’UEM dinamica e ben funzionante, gli Stati membri della zona euro devono assicurare un migliore coordinamento delle loro politiche economiche e di bilancio e in particolare: |
Indirizzo di massima n. 6: Per contribuire ad un’UEM dinamica e ben funzionante, gli Stati membri della zona euro devono assicurare un migliore coordinamento delle loro politiche economiche e di bilancio e in particolare: |
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1. massimizzare le ripercussioni positive delle riforme poiché il fatto di avere una moneta comune e una politica monetaria comune offre una dimensione supplementare al coordinamento; |
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1. rivolgere particolare attenzione alla sostenibilità di bilancio delle loro finanze pubbliche, nel pieno rispetto del patto di stabilità e di crescita; |
1 bis. rivolgere particolare attenzione alla sostenibilità di bilancio delle loro finanze pubbliche, nel pieno rispetto del patto di stabilità e di crescita; |
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2. conformare un complesso di politiche atto a sostenere la ripresa economica e compatibile con la stabilità dei prezzi, che consenta quindi di accrescere nel breve periodo la fiducia delle imprese e dei consumatori, restando compatibile con una crescita sostenibile a lungo termine; |
2. conformare un complesso di politiche atto a sostenere la ripresa economica e compatibile con la stabilità dei prezzi, che consenta quindi di accrescere nel breve periodo la fiducia delle imprese e dei consumatori, restando compatibile con una crescita sostenibile a lungo termine; |
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3. continuare ad attuare riforme strutturali che rafforzino il potenziale di crescita dell'area dell'euro nel lungo periodo e ne migliorino la produttività, la competitività e la capacità di adattamento economico agli shock asimmetrici, rivolgendo particolare attenzione alle politiche occupazionali; |
3. continuare ad attuare riforme strutturali e attenersi a priorità di investimento in linea con gli obiettivi di Lisbona che rafforzino il potenziale di crescita dell'area dell'euro nel lungo periodo e ne migliorino la produttività, la competitività e la capacità di adattamento economico agli shock asimmetrici, rivolgendo particolare attenzione alle politiche occupazionali; |
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4. assicurare che l'influsso dell'area dell'euro nel sistema economico mondiale sia commisurato al suo peso economico. |
4. assicurare che l'influsso dell'UE e dell'area dell'euro nel sistema economico mondiale sia commisurato al suo peso economico. |
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Indirizzo di massima n. 7, alinea, punti 1, 2 e 3
Indirizzo di massima n. 7: Per incrementare e migliorare gli investimenti nella R&S, in particolare da parte delle imprese private, è confermato l’obiettivo generale del 3% del PIL entro il 2010, con una ripartizione adeguata tra investimenti privati e investimenti pubblici. Gli Stati membri definiranno livelli specifici intermedi e dovranno perfezionare un insieme di provvedimenti atti a promuovere la R&S, in particolare presso le imprese: |
Indirizzo di massima n. 7: Per incrementare e migliorare gli investimenti nella R&S, in particolare da parte delle imprese private e per promuovere una cultura imprenditoriale e incoraggiare l'iniziativa privata gli Stati membri dovranno perfezionare un insieme di provvedimenti atti a promuovere la modernizzazione dell'economia e tutte le forme di innovazione: |
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1. migliorando le condizioni quadro e assicurando che le imprese operino in un clima sufficientemente concorrenziale e attraente; |
1. sviluppando istituzioni attente al mercato e migliorando le condizioni quadro per garantire che le imprese operino in un clima imprenditoriale sufficientemente concorrenziale e beneficino dell'attuazione delle innovazioni; |
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2. accrescendo l’efficacia e l’efficienza della spesa pubblica nella R&S e sviluppando i PPP; |
2. potenziando gli incentivi economici, anche attraverso la semplificazione dei regimi fiscali; |
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3. sviluppando e rafforzando i centri di eccellenza degli istituti d'istruzione e di ricerca degli Stati membri, eventualmente creandone altri e migliorando la cooperazione e il trasferimento delle tecnologie tra istituti pubblici di ricerca e imprese private; |
3. migliorando l'accesso ai finanziamenti al fine di favorire la creazione di PMI e la crescita, in particolare i microcrediti e altre forme di capitale di rischio; |
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3 bis. promuovendo il decentramento dei centri di ricerca industriale per proseguire la loro riconnessione con i centri di istruzione ed esplorando le differenze tra le varie culture della ricerca; |
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Indirizzo di massima n. 11, punto 4
4. proseguire la lotta contro i mutamenti climatici, realizzando al tempo stesso gli obiettivi di Kyoto secondo modalità di efficienza in rapporto ai costi, con particolare riguardo alle PMI. |
4. proseguire la lotta contro i mutamenti climatici, realizzando al tempo stesso gli obiettivi di Kyoto secondo modalità di efficienza in rapporto ai costi, con particolare riguardo alle PMI; |
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4 bis. dare seguito agli impegni assunti al Consiglio europeo di primavera del 2007 con riferimento alla sfida energetica e ambientale; e |
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4 ter. in un contesto di prezzi alimentari in aumento, che sembra essere permanente piuttosto che ciclico, sottoporre a revisione i meccanismi della politica agricola comune che limitano l'approvvigionamento; |
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Indirizzo di massima n. 12, alinea e punti 1 e 6
Indirizzo di massima n. 12: Per ampliare e potenziare il mercato interno, gli Stati membri devono:
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Indirizzo di massima n. 12: Per ampliare e potenziare il mercato interno e garantire l'apertura e la competitività dei mercati, gli Stati membri devono: |
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1. accelerare i tempi di recepimento delle direttive sul mercato interno; |
1. accelerare i tempi di recepimento delle direttive sul mercato interno e sopprimere gli ostacoli rimanenti alle attività transfrontaliere; |
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6. accelerare l’integrazione dei mercati finanziari, applicando e attuando con coerenza il piano d’azione sui servizi finanziari. |
6. accelerare l’integrazione dei mercati dei servizi, compresi i servizi finanziari, applicando con coerenza la legislazione relativa al mercato interno e attuando il piano d’azione sui servizi finanziari, migliorando nel contempo la trasparenza, la responsabilità e la supervisione per gli investitori, i mercati e le autorità di regolamentazione per quanto riguarda le attività d'investimento sui mercati alternativi e tradizionali; |
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6 bis. contribuire allo sviluppo di un approccio equilibrato per una regolamentazione della diffusione transfrontaliera dei rischi finanziari; |
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6 ter. sviluppare condizioni adeguate per migliorare l'efficienza delle risorse nelle infrastrutture dei trasporti e dell'energia, con un'attenzione particolare per le aree transfrontaliere, le regioni periferiche e le interconnessioni tra "vecchi" e "nuovi" Stati membri; e |
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6 quater. svolgere un ruolo guida sul piano internazionale in relazione a questioni concernenti la gestione delle crisi e il miglioramento degli attuali regimi di sorveglianza globale. |
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Indirizzo di massima n. 13, punto 6
6. alla promozione dell’apertura esterna, anche in un contesto multilaterale; |
6. alla promozione dell’apertura esterna, anche in un contesto multilaterale in particolare attraverso le relazioni transatlantiche; |
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6 bis. al completamento di un mercato transatlantico; |
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39. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
Traduzione esterna
- [1] Testi approvati, P6_TA(2007)0533..
MOTIVAZIONE
Dall’ultima relazione del Parlamento sugli indirizzi di massima per le politiche economiche per il 2007, l’Europa ha conosciuto importanti cambiamenti. Nonostante la ripresa dell’economia europea sia proseguita e la crescita economica sia salita quasi al 3% nel corso del 2007, le recenti turbolenze sui mercati finanziari globali e il rallentamento dell’economia statunitense hanno notevolmente aumentato i rischi di un peggioramento. Le ultime previsioni economiche della Commissione per il 2008-2009 indicano pertanto un rallentamento della crescita.
Nella sua Relazione strategica sulla strategia di Lisbona rinnovata, pubblicata l’11 dicembre 2007, la Commissione propone di riconfermare i vigenti indirizzi di massima per le politiche economiche (IMPE) per il periodo 2008-2010 nel quadro degli orientamenti integrati. Gli IMPE sono il principale strumento della politica economica dell’UE nell’ambito della strategia globale di Lisbona, nonché un punto di riferimento per i programmi di stabilità e di convergenza annuali. La Commissione ritiene che si debba ora focalizzare l’attenzione sull’attuazione. Questa tesi è confermata da consulenti esterni che hanno valutato gli orientamenti integrati e dalle conclusioni raggiunte dal Consiglio ECOFIN il 13 novembre 2007.
Nonostante tale riconferma, la Commissione riconosce che il contesto nel quale gli orientamenti integrati andrebbero attuati deve essere aggiornato. Inoltre, occorre porre una maggiore enfasi sulle misure volte a investire di più nelle risorse umane e a modernizzare i mercati del lavoro.
La Commissione ritiene che non tutti gli Stati membri abbiano attuato le riforme con la stessa determinazione e, mentre sottolinea l’importanza della stabilità macroeconomica, ribadisce la necessità di attuare le riforme non ancora realizzate onde rafforzare i cardini per sostenere una crescita economica solida in futuro e aiutare l’UE a resistere agli sviluppi negativi nell’economia globale.
Poiché nel prossimo ciclo economico si propone di spostare il baricentro verso l’attuazione, ogni Stato membro dovrebbe presentare, nel quadro della rispettiva relazione di attuazione, un piano d’azione in cui descrive le misure che intende attuare per dare un seguito alle raccomandazioni e/o ai punti a cui prestare attenzione. Si ritiene che tale meccanismo possa facilitare il coordinamento delle riforme e la sorveglianza multilaterale a livello di Consiglio. La necessità di coordinamento si avverte ancora di più all’interno dell’area dell’euro, per la quale la Commissione presenterà proposte per un coordinamento e una governance più efficaci prima dell’estate 2008.
Essendo l’unica istituzione dell’Unione europea eletta direttamente dai cittadini, il Parlamento europeo è la sede appropriata per valutare ed esaminare le strategie e le misure che gli Stati membri stanno adottando al fine di migliorare il coordinamento della politica economica e dare attuazione agli orientamenti di Lisbona. In vista dell’elaborazione e della conseguente valutazione degli orientamenti integrati, ciò deve trovare riscontro anche in un'adeguata partecipazione istituzionale.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
29.1.2008 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
24 2 13 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Gabriele Albertini, Mariela Velichkova Baeva, Zsolt László Becsey, Pervenche Berès, Sebastian Valentin Bodu, Udo Bullmann, Ieke van den Burg, Manuel António dos Santos, Christian Ehler, Anne Ferreira, José Manuel García-Margallo y Marfil, Jean-Paul Gauzès, Robert Goebbels, Donata Gottardi, Gunnar Hökmark, Karsten Friedrich Hoppenstedt, Sophia in 't Veld, Piia-Noora Kauppi, Christoph Konrad, Guntars Krasts, Astrid Lulling, Gay Mitchell, Cristobal Montoro Romero, John Purvis, Alexander Radwan, Bernhard Rapkay, Dariusz Rosati, Heide Rühle, Antolín Sánchez Presedo, Olle Schmidt, Peter Skinner, Margarita Starkevičiūtė, Ivo Strejček, Cornelis Visser, Sahra Wagenknecht |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Katerina Batzeli, Daniel Dăianu, Ján Hudacký, Vladimír Maňka, Thomas Mann, Bilyana Ilieva Raeva |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Alfonso Andria |
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