RELAZIONE sul Libro verde sul ruolo della società civile nella politica in materia di droga dell'Unione europea

12.3.2008 - (2007/2212(INI))

Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni
Relatore: Giusto Catania

Procedura : 2007/2212(INI)
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A6-0073/2008
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sul Libro verde sul ruolo della società civile nella politica in materia di droga dell'Unione europea

(2007/2212(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la sua raccomandazione del 15 dicembre 2004 destinata al Consiglio e al Consiglio europeo sulla strategia europea in materia di lotta contro la droga (2005-2012)[1],

–   visto il Libro verde della Commissione del 26 giugno 2006 sul ruolo della società civile nella politica in materia di droga nell'Unione europea (COM(2006)0316),

–   viste la relazione del 18 aprile 2007 e le risposte ricevute in merito ai risultati della consultazione aperta svoltasi nell'ambito del sopramenzionato Libro verde[2],

–   visto il titolo VI del trattato UE, e in particolare l'articolo 29 e l'articolo 31, paragrafo 1, lettera e),

–   visti gli strumenti internazionali, europei e nazionali intesi alla tutela dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e, in particolare, la tutela del diritto alla vita e alla salute,

–   viste la Convenzione unica dell'ONU sugli stupefacenti del 30 marzo 1961, modificata dal Protocollo di Ginevra del 25 marzo 1972, la Convenzione sulle sostanze psicotrope del 21 febbraio 1971 e la Convenzione contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope del 19 dicembre 1988,

–    visto il regolamento (CE) n. 1920/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativo all'istituzione di un Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze[3] (rifusione),

–   vista la relazione annuale 2007 dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze[4],

–   vista la decisione n. 1150/2007/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 settembre 2007, che istituisce per il periodo 2007-2013 il programma specifico Prevenzione e informazione in materia di droga nell'ambito del programma generale Diritti fondamentali e giustizia[5], e in particolare gli articoli dal 2 al 7,

–   visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 21 dicembre 2006 dal titolo valutazione 2006 sui progressi compiuti in merito all'attuazione del piano d'azione dell'UE in materia di droga per il periodo 2005-2008 (SEC(2006)1803),

–   vista la comunicazione della Commissione del 10 dicembre 2007 relativa alla valutazione 2007 sui progressi compiuti in merito all'attuazione del piano d'azione dell'UE in materia di lotta contro la droga (2005-2008) (COM(2007)0781),

–   visto il piano d'azione dell'UE in materia di lotta contro la droga per il periodo 2005-2008 approvato dal Consiglio nel giugno 2005[6],

–   vista la decisione 2005/387/GAI del Consiglio, del 10 maggio 2005, relativa allo scambio di informazioni, alla valutazione dei rischi e al controllo delle nuove sostanze psicoattive[7],

–   vista la strategia dell'Unione europea in materia di droga per il periodo 2005-2012 approvata dal Consiglio europeo del 16-17 dicembre 2004[8],

–   visto il regolamento (CE) n. 273/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, relativo ai precursori di droghe[9],

–   viste la dichiarazione politica sulle droghe e le risoluzioni adottate durante la sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGASS) dei giorni 8 e 10 giugno 1998,

–   viste le attività delle Nazioni Unite e in particolare la 51a sessione della Commissione sulle sostanze stupefacenti che si svolgerà dal 10 al 14 marzo 2008[10],

–   visti il Libro bianco sulla governance europea (COM(2001)0428) e le comunicazioni della Commissione intitolate "Verso una cultura di maggiore consultazione e dialogo – Principi generali e requisiti minimi per la consultazione delle parti interessate ad opera della Commissione" (COM(2002)0704) e "Obiettivi strategici 2005-2009, Europa 2010: un partenariato per il rinnovamento europeo – Prosperità, solidarietà e sicurezza" COM(2005)0012),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e il parere della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A6‑0073/2008),

A. considerando la necessità di favorire un dialogo più approfondito fra e con i vari attori della società civile (livello nazionale, regionale e locale) su scala europea al fine di migliorare la formulazione, l'attuazione e la valutazione delle decisioni relative alle politiche in materia di droga, sia a livello comunitario che degli Stati membri,

B.  considerando che l'organizzazione a livello europeo degli attori della società civile presenta chiaramente un valore aggiunto rispetto alle organizzazioni nazionali, regionali e locali di tale società,

C. considerando che in particolare la società civile può apportare un'ampia esperienza in merito ad aspetti particolari delle politiche della droga, quali la prevenzione, l'informazione, l'accompagnamento per uscire dalla dipendenza e il reinserimento sociale,

D. considerando che la strategia dell’Unione europea in materia di droga (2005-2012) pone come obiettivo prioritario l’informazione corretta e il rafforzamento del ruolo della società civile in materia di droga,

E.  considerando che il Libro verde sul ruolo della società civile nella politica in materia di droga nell'Unione europea e la creazione del Forum della società civile sulla droga rappresentano una prima concretizzazione verso il raggiungimento di questo obiettivo,

F.  considerando che la maggior parte delle organizzazioni che hanno risposto alla consultazione della Commissione hanno accolto in modo molto favorevole l'idea di un collegamento tematico delle reti esistenti,

G. considerando che è importante che ci sia una maggiore sinergia fra la società civile e le istituzioni ed organi europei, per stabilire un rapporto di consultazione permanente e favorire lo scambio di informazioni e migliori pratiche, con particolare attenzione ai contributi scientifici,

H. considerando che dovrebbe essere sottolineata la primaria importanza dell'azione e della valorizzazione delle organizzazioni della società civile impegnate nella cooperazione con i paesi terzi e nella promozione di strategie alternative e sostenibili volte ad affrontare la problematica della droga,

I.   considerando che un mezzo aperto quale Internet dovrebbe essere incluso in qualsiasi struttura proposta a fini di dialogo o consultazione con reti selezionate su questioni specifiche, che sarebbe sostenuta da una consultazione aperta di tutte le parti interessate,

J.   considerando che l'importante ruolo che la società civile può svolgere in tale campo dovrebbe completare e rafforzare la responsabilità considerevole degli Stati membri e delle organizzazioni internazionali di cooperare nella lotta contro la produzione e il traffico di droga, come avviene nel caso del terrorismo,

K. considerando che un maggiore coinvolgimento delle Istituzioni dell'UE con la società civile nell'ambito delle politiche in materia di droga le aiuterebbe a valutare adeguatamente le attuali strategie,

L.  considerando che il termine "droga" indica le sostanze narcotiche e psicotrope secondo la definizione delle Convenzioni dell'ONU sopramenzionate,

M. considerando che l'uso di droghe può condurre a rischi sanitari specifici per le ragazze e le donne, in particolare per quanto riguarda la gravidanza e la trasmissione sessuale dell’HIV/AIDS,

N. considerando che gli uomini tendono a partecipare in maggior numero rispetto alle donne ai programmi di trattamento della tossicodipendenza e che le donne costituiscono circa il 20% delle persone che attualmente iniziano a seguire tali programmi nell'UE,

O. considerando che sono state individuate differenze notevoli tra uomini e donne nei livelli e nei modelli di consumo di droga; considerando che da ricerche emergono differenze di genere rilevanti per quanto riguarda una serie di fattori fisiologici e psicosociali associati allo sviluppo della dipendenza, all’assunzione di rischi e al processo di ricerca di aiuto,

1.  riconosce il ruolo fondamentale che la società civile svolge a sostegno dello sviluppo, della definizione, dell'attuazione, della valutazione e del monitoraggio delle politiche in materia di droga; sottolinea in particolare il valore aggiunto rappresentato dalla sua esperienza sul campo, dalla capacità d'innovazione e dalle sue potenzialità in quanto allo scambio di informazioni e di migliori prassi, scientificamente provate e documentate nell'applicazione concreta delle politiche in materia di droga;

2.  invita i governi di tutti gli Stati membri, le associazioni non governative, la società civile e le associazioni di genitori e di professionisti a condurre campagne d'informazione esaustive che vertano su:

     -    i rischi e i danni alla salute fisica e mentale causati dall'uso di droga, soprattutto nelle ragazze, le gestanti o le donne in allattamento e i bambini;

     -    la salute delle madri e la trasmissione maternofetale delle sostanze stupefacenti;

     -    il trattamento disponibile per i minori e i delinquenti tossicodipendenti;

     -    il sostegno ai genitori con figli tossicodipendenti;

3.  riconosce che le chiese e le comunità religiose hanno svolto un ruolo molto attivo nella lotta contro la droga e che, pertanto, la loro esperienza dovrebbe essere tenuta presente nella formulazione, nell'attuazione e nella valutazione delle politiche in materia di droga;

4.  insiste sul rafforzamento del ruolo della società civile per lo sviluppo di una politica sulle droghe caratterizzata da un approccio europeo, obiettivo principale della strategia dell'UE in materia di droga (2005-2012);

5.  sottolinea l'importanza del ruolo che deve essere svolto da Internet nel garantire un modo trasparente e coerente di scambio di informazioni sull'attuazione e sullo sviluppo della strategia 2005-2012 dell'UE in materia di droga, nel facilitare il coinvolgimento della società civile e garantire la sua partecipazione (inclusi gli utenti e le varie comunità) all'attuazione del suddetto piano d'azione – a tutti i livelli e nel Forum della società civile sulla droga – e nel migliorare l'accesso ai programmi di prevenzione e la loro efficacia rafforzando, al tempo stesso, la sensibilizzazione;

6.  insiste sul fondamentale partenariato con i media, compresi quelli elettronici, nella diffusione di informazioni scientifiche sui rischi che l'uso di droghe implica sulla salute mentale e fisica, in particolare nel caso delle giovani donne e delle gestanti; esorta i media elettronici a divenire partner privilegiati della lotta antidroga per via della loro influenza presso le giovani generazioni;

7.  valuta positivamente l'attivazione del Programma specifico "Prevenzione e informazione in materia di droga" per il periodo 2007-2013 e ricorda che il coinvolgimento della società civile nell'attuazione e nello sviluppo della strategia dell'UE in materia di droga (2005-2012) è obiettivo specifico di tale programma;

8.  si rammarica del ritardo con il quale i finanziamenti erogati nel quadro del Programma sono stati attivati;

9.  invita la Commissione ad assicurare che la nuova strategia per la salute 2008-2013 tenga conto del diverso impatto delle droghe sulle donne, e in particolare a livello di finanziamento dei programmi di informazione antidroga delle organizzazioni della società civile;

FORUM- dimensione strutturale

10. sottolinea l'importanza della costituzione del Forum della società civile sulla droga come primo passo verso il coinvolgimento più concreto e costruttivo delle associazioni della società civile dell'UE nelle dinamiche comunitarie sulla politica di prevenzione del consumo e di lotta contro la droga;

11. si rammarica del fatto che alcune organizzazioni abbiano ritenuto che il processo di selezione dei partecipanti al Forum della società civile sulla droga fosse carente di trasparenza ed esorta la Commissione a riflettere su una possibile soluzione a tale problema, auspicando che in futuro gli ampliamenti del Forum si svolgeranno con maggiore trasparenza;

12. ritiene che il Forum della società civile sulla droga dovrebbe essere inclusivo anziché esclusivo, rappresentando un ampio spettro e un equilibrio delle opinioni;  

13. ricorda che l'obiettivo del Forum della società civile sulla droga non è quello di dare vita ad un'assemblea che dia voce alle varie ideologie, ma quello di avere un dialogo e un confronto diretto con le associazioni che lottano in prima linea contro la droga a livello sia di prevenzione che di riabilitazione e di avere uno strumento pratico per sostenere l’elaborazione e l’attuazione delle politiche della droga basandosi su esperienze coronate da successo;

14. invita gli Stati membri a ispirarsi alle migliori prassi attualmente in vigore nella lotta contro l'abuso di droghe e nella prevenzione e informazione rivolta a bambini e giovani e ad incoraggiare il loro sviluppo, in collaborazione con i rappresentanti della società civile;

15. si rammarica della limitata partecipazione delle organizzazioni rappresentative dei nuovi Stati membri al Forum; insiste sulla necessità di una maggiore sensibilizzazione e di un maggior coinvolgimento della società civile dei nuovi Stati membri, considerata l'importanza di questi paesi in un'Unione europea allargata;

16. si rammarica che al primo Forum della società civile sulla droga, tenutosi nel dicembre 2007, non abbiano partecipato reti non governative nazionali e transnazionali, che rappresentassero in particolare associazioni di donne, madri e ragazze, oltre a organizzazioni che si occupano di salute e diritti in materia di sessualità e riproduzione; chiede alla Commissione di incoraggiare attivamente la partecipazione sia di tali organizzazioni che di altre che possiedono un'esperienza preziosa nel settore della droga e del suo abuso, al fine di fornire servizi specializzati accessibili e facilmente disponibili;

17. sostiene la Commissione nei suoi sforzi atti a definire il ruolo che deve svolgere il Forum della società civile sulla droga, nell'ambito dell'approccio europeo alla droga, al fine di chiarire gli obiettivi finali della sua consultazione;

18. ritiene che il Forum della società civile sulla droga dovrebbe disporre di un mandato chiaro, di agende ben definite, procedure trasparenti e programmi di lavoro realizzabili che abbiano un'incidenza reale sul processo decisionale;

19. auspica che il dialogo con la società civile possa trovare un impatto concreto nel processo decisionale europeo; ritiene quindi necessario ufficializzare lo status della società civile, nel quadro degli obiettivi delineati dalla strategia dell'Unione europea in materia di droga (2005-2012) e delle future iniziative, tramite tra l'altro;

      -  la partecipazione del Forum, insieme ad altri organi indipendenti, alla valutazione del piano d'azione dell'UE in materia di droga (2005-2012) che sarà svolto dalla Commissione nel corso del 2008;

      -  relazioni più approfondite e trasparenti con gli Stai membri al fine di assicurare un'autentica cooperazione tra il Forum e gli Stati membri;

      -  la presenza permanente del Forum agli incontri organizzati dalla Presidenza dell'UE con i coordinatori nazionali per le azioni in materia di droga;

      -  contatti permanenti con il Parlamento, l'organizzazione, da parte di quest'ultimo, di una conferenza annuale con il Forum, altri gruppi interessati e le istituzioni dell'UE che operano nel settore della droga e la valutazione dei risultati ottenuti;

      -  un'intensa sinergia tra i lavori del Forum e quelli dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), il quale potrebbe destinare una sezione della sua relazione annuale alle attività della società civile europea;

20. invita l’OEDT a raccogliere dati statistici sul consumo femminile di droghe nell’Unione europea, ad analizzare l'evoluzione di tale consumo e a tenere conto dell’impatto differenziato per genere nel quadro della sua relazione annuale, al fine di assicurare una migliore informazione e una maggiore sensibilizzazione della società civile europea;

21. incoraggia i collegamenti tematici delle reti esistenti, sia in margine al Forum della società civile sulla droga sia sotto forma di gruppi di lavoro o di sottogruppi organizzati nel suo ambito;

22. chiede, fermo restando il controllo di bilancio, un impegno finanziario da parte dell'Unione europea nel sostegno alle attività della società civile dell'UE per i progetti in corso e per le future iniziative nel settore;

23. invita gli Stati membri ad estendere, ove possibile, le disposizioni concernenti i finanziamenti statali ai servizi prestati da organizzazioni professionali civili, fermo restando il rispetto di adeguati criteri di garanzia della qualità, non solo nel caso dei servizi sanitari o sociali, ma anche nel caso dei servizi di riduzione del danno e a bassa soglia; ritiene che sarà quindi possibile assicurare che il funzionamento dei servizi possa essere programmato e sostenibile e che i servizi rispettino le norme di qualità;

24. sottolinea che è importante che la società destini risorse economiche al sostegno delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di genitori impegnate nella lotta contro l'abuso di droghe, in particolare presso i giovani;

Società civile - la dimensione interna

25. sottolinea l’importanza dell’azione della società civile per raggiungere gli obiettivi delineati nella strategia dell’Unione europea in materia di droga (2005-2012) nella dimensione delle politiche della prevenzione, dell’informazione, della gestione delle problematiche correlate alle tossicodipendenze e del controllo della corretta applicazione di tali politiche;

26. chiama ad una maggiore attenzione da parte degli attori europei e nazionali sugli aspetti innovativi che l'esperienza della società civile può portare per raggiungere gli obiettivi della strategia dell'Unione europea in materia di droga (2005-2012), in particolare riferimento alle iniziative di sensibilizzazione del pubblico, alle politiche sulla riduzione del danno, al sostegno a favore di coloro che escono dalla dipendenza e alle politiche di reinserimento sociale;

27. ritiene importante il rafforzamento del dialogo a livello comunitario con le organizzazioni che rappresentano i consumatori di sostanze stupefacenti, aspetto necessario per poter affrontare le sfide del reinserimento sociale e dell'accompagnamento per uscire dalla dipendenza;

28. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere, con la cooperazione della società civile, la parità di accesso ai programmi, la copertura delle popolazioni nascoste e dei gruppi emarginati e le attività dirette allo sviluppo delle capacità, nella prospettiva di assicurare la sostenibilità e l'efficienza dei programmi attuati;

29. esorta la Commissione e gli Stati membri a promuovere le iniziative della società civile volte a:

- rafforzare, nei luoghi di lavoro e presso i giovani, la prevenzione e l'informazione sui rischi legati all'uso di stupefacenti e di sostanze psicotrope;

- sottoporre a trattamento le persone tossicodipendenti incarcerate;

- istituire programmi dettagliati di prevenzione per lottare contro l'uso stupefacenti e di sostanze psicotrope nei quartieri a rischio delle aree metropolitane e in particolare presso i giovani, con il concorso delle organizzazioni sociali e sindacali, in modo tale da ottemperare alle esigenze in ambito di salute mentale e fisica di detti quartieri;

- organizzare, in collaborazione con le organizzazioni di genitori, studenti ed insegnanti e con i ricercatori, campagne d'informazione sulle droghe e sui loro effetti negativi sulla salute e sulla vita sociale che si svolgano nelle scuole e si rivolgano a gruppi demografici diversi;

- attuare politiche di riduzione del danno tramite un lavoro di contatto diretto in strada e nelle aree svantaggiate di paesi e città;

- sviluppare ed attuare progetti speciali di reinserimento per i bambini della strada e per le famiglie socialmente svantaggiate;

30. segnala la crescente preoccupazione secondo cui le donne non possono accedere alle cure a causa della mancanza di assistenza sociale ed economica e in particolare perché devono accudire ai figli, fattori che sono stati identificati quali ostacoli al ricorso da parte delle donne ai servizi di trattamento delle tossicodipendenze; segnala che i servizi che contemplano la custodia dei bambini annoverano sovente una maggiore utenza femminile rispetto a quelli che non vi provvedono;

31. chiede alla Commissione e agli Stati membri di rivolgere particolare attenzione alle regioni frontaliere, che devono in genere affrontare le conseguenze delle disparità tra le normative nazionali in materia di stupefacenti;

32. appoggia le organizzazioni della società civile affinché agiscano in piena consapevolezza nella lotta contro il consumo di droghe e derivati da parte dei minori;

33. invita l'Agenzia europea per i diritti fondamentali a realizzare uno studio degli effetti delle politiche antidroga, a valutarne l'efficacia e a stabilire se, e in che misura, tali politiche abbiano oltrepassato il limite e costituiscano una violazione dei diritti individuali;

34. sottolinea la necessità di basare le politiche in materia di droga su prove scientifiche solide, ottenute in cooperazione con la società civile nel settore della ricerca connessa alla droga, e riconosce l'esigenza di mettere a punto misure basate sulla ricerca e sui fatti e di condurre attività basate sulle prove, comprese quelle intese a prevenire e ridurre il danno per la salute;

35. invita gli Stati membri a potenziare le attività comuni e i servizi esecutivi comuni tra i servizi di polizia e le organizzazioni della società civile, in particolare a livello di comunità locali;

Società civile - la dimensione esterna

36. riconosce l'importanza del ruolo della società civile nel quadro della dimensione esterna della politica europea sulla droga, valutando il fatto che l'Unione europea è il primo attore mondiale nella lotta contro le droghe per quel che riguarda il finanziamento di programmi e azioni all'estero;

37. invita ad approfondire e sostenere una strategia dell'UE nella dimensione esterna che preveda un impatto sostenibile, concreto e pratico con le realtà delle regioni interessate dalla produzione di materie prime da cui derivano le sostanze stupefacenti;

38. sottolinea l'esperienza delle organizzazioni europee che si occupano di promuovere la riconversione delle colture locali per fini terapeutici e medici, ribadendo al contempo che tali colture vanno tenute costantemente sotto strettissimo controllo;

39. invita la Commissione e gli Stati membri a esplorare formule di collaborazione con le organizzazioni della società civile europea impegnate nella promozione di sostanze derivate dalla foglia di coca destinate esclusivamente a usi legali, così da contribuire efficacemente, sottraendo materia prima, alla lotta internazionale contro il narcotraffico, garantendo allo stesso tempo l'uso sicuro di tali sostanze;

40. invita la Commissione e gli Stati membri a dare seguito alla sua raccomandazione al Consiglio del 25 ottobre sulla produzione di oppio a fini terapeutici in Afghanistan[11] , ad appoggiare le iniziative della società civile volte a cooperare con i paesi produttori di sostanze stupefacenti nella lotta alla droga e a sostenere gli effetti positivi di quest'ultima nel processo di democratizzazione di tali paesi; sottolinea l'importanza di promuovere progetti pilota, quali ad esempio "Il papavero per la medicina", volti alla conversione di alcune coltivazioni illegali di papavero esistenti in produzioni industriali di antidolorifici a base oppiacea legali ed intesi ad indagare quali benefici possa apportare la concessione di licenze per l'utilizzo a fini medici della coltura del papavero, in che modo ciò possa avvenire e quali controlli devono essere svolti sotto la responsabilità dell'ONU;

41. esorta la Commissione a esaminare, di concerto con la società civile, le possibilità di lotta contro le coltivazioni illegali di papavero mediante irrorazione di sostanze che non siano nocive per gli esseri umani, gli animali o l’ambiente   

42. invita la Commissione e gli Stati membri ad avvalersi della collaborazione di istituti scientifici degli Stati membri, di organizzazioni scientifiche e di riviste mediche nonché di centri studio, di associazioni, di istituti specializzati e di organizzazioni della società civile che, in questi anni, hanno rappresentato un punto di riferimento per le politiche di contrasto al narcotraffico, per l'analisi della situazione geopolitica e dei flussi economici derivati dal commercio internazionale di sostanze stupefacenti;

43. ritiene importante la promozione della cooperazione delle associazioni dell'UE con network internazionali di associazioni nel campo delle droghe, al fine di favorire lo scambio di esperienze e d'informazioni;

44. prende atto dell'esperienza del Vienna NGO Committee on Narcotic Drugs, un comitato di ONG rappresentanti della società civile presso l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC); auspica che le future attività di tale comitato saranno caratterizzate da una più ampia partecipazione di organizzazioni e persone, tenendo presente proposte quali "Beyond 2008", iniziativa che ha come principale obiettivo quello di promuovere il ruolo della società civile nella revisione decennale dei parametri stabiliti dalla sessione speciale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulle droghe nel 1998 (UNGASS); propone di stabilire una consultazione analoga fra le associazioni europee in vista della revisione della strategia dell'Unione europea in materia di droga dopo il 2012;

45. ritiene che, dieci anni dopo la sessione speciale dell'UNGASS del 1998, il cui principale obiettivo era "un mondo senza droghe" entro dieci anni, sia necessario procedere a una valutazione dei risultati delle attuali politiche in materia di droga per determinare quali strategie siano state coronate da successo e farne tesoro in vista della strategia futura;

o

o o

46. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e, per informazione, al Consiglio europeo, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, all'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, al Consiglio d'Europa nonché alle Nazioni Unite e alle sue agenzie specializzate.

  • [1]  GU C 226E del 15.9.2005, pag. 233.
  • [2]  http://ec.europa.eu/justice_home/news/consulting_public/news_consulting_public_en.htm
  • [3]  GU L 376 del 27.12.2006, pag. 1.
  • [4]  http://www.emcdda.europa.eu/html.cfm/index407EN.html
  • [5]  GU L 257 del 3.10.2007, pag. 23.
  • [6]  GU C 168 del 8.7.2005, pag. 1.
  • [7]  GU L 127 del 20.05.2005, pag. 32.
  • [8]  Consiglio dell'UE, strategia dell'UE in materia di droga per il periodo 2005-2012, doc. 15074/1/04.
  • [9]  GU L 47 del 18.2.2004, pag. 1.
  • [10]  http://www.unodc.org/documents/commissions/CND-Session51/CND-51_Info_Participants.pdf
  • [11]  Testi approvati, P6_TA(2007)0485.

PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (28.2.2008)

destinato alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni

sul Libro verde sul ruolo della società civile nella politica in materia di droga nell'Unione europea
(2007/2212(INI))

Relatrice per parere: Anna Záborská

SUGGERIMENTI

La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere invita la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A. considerando preoccupante che, in numerosi Stati membri, il consumo di cannabis e di altre droghe stia aumentando, in particolare tra le giovani donne e le adolescenti, e che tali sostanze siano ormai di facile reperibilità all'interno e nei pressi delle scuole,

B.  considerando che l'uso di droghe può condurre a rischi sanitari specifici per le ragazze e le donne, in particolare per quanto riguarda la gravidanza e la trasmissione sessuale dell’HIV,

C. considerando che vi è stato un aumento significativo della criminalità, delle attività illecite e della prostituzione nella società e in particolare tra le ragazze e le donne tossicodipendenti,

D. considerando che gli uomini tendono a partecipare in maggior numero rispetto alle donne ai programmi di trattamento della tossicodipendenza e che le donne costituiscono circa il 20% delle persone che attualmente in Europa iniziano a seguire tali programmi,

E.  considerando che sono state individuate differenze notevoli tra uomini e donne nei livelli e nei modelli di consumo di droga; considerando che da ricerche emergono differenze di genere rilevanti per quanto riguarda una serie di fattori fisiologici e psicosociali associati allo sviluppo della dipendenza, all’assunzione di rischi e al processo di ricerca di aiuto,

F.  considerando che dovrebbe essere riconosciuto il legame tra la tratta di donne e la politica in materia di droga; considerando che le bande che gestiscono il traffico di droga e la tratta di esseri umani sono spesso connesse e che le donne stesse possono correre il rischio di cadere nel cerchio della droga come risposta alla situazione in cui si trovano,

1.  invita i governi di tutti gli Stati membri, le associazioni non governative, la società civile e le associazioni di genitori e di professionisti a condurre campagne d'informazione esaustive che vertano su:

     -    i rischi e i danni alla salute fisica e mentale causati dall'uso di droga, soprattutto nelle ragazze, le gestanti o le donne in allattamento e i bambini;

     -    la salute delle madri e la trasmissione maternofetale delle sostanze stupefacenti;

     -    il trattamento disponibile per i minori e i delinquenti tossicodipendenti;

     -    il sostegno ai genitori con figli tossicodipendenti;

2.  segnala la crescente preoccupazione secondo cui le donne non possono accedere alle cure a causa della mancanza di assistenza sociale ed economica e in particolare perché devono accudire ai figli, fattori che sono stati identificati quali ostacoli al ricorso da parte delle donne ai servizi di trattamento delle tossicodipendenze; segnala che i servizi che contemplano la custodia dei bambini annoverano sovente una maggiore utenza femminile rispetto a quelli che non vi provvedono;

3.  sottolinea che è importante che la società destini risorse economiche al sostegno delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di genitori impegnate nella lotta contro l'abuso di droghe, in particolare presso i giovani;

4.  invita gli Stati membri a ispirarsi alle migliori prassi attualmente in vigore nella lotta contro l'abuso di droghe, quali ad esempio le politiche a "tolleranza zero" per la fornitura di droghe, nella prevenzione e nell'informazione rivolta a bambini e giovani e a incoraggiare il loro sviluppo, in collaborazione con i rappresentanti della società civile;

5.  invita la Commissione ad assicurare che la nuova strategia per la salute 2008-2013 tenga conto del diverso impatto delle droghe sulle donne, e in particolare a livello di finanziamento dei programmi di informazione antidroga delle organizzazioni della società civile;

6.  insiste sul fondamentale partenariato con i media, compresi quelli elettronici, nella diffusione di informazioni scientifiche sui rischi che l'uso di droghe implica sulla salute mentale e fisica, in particolare nel caso delle giovani donne e delle gestanti; esorta i media elettronici a divenire partner privilegiati della lotta antidroga per via della loro influenza presso le giovani generazioni;

7.  invita l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze a raccogliere dati statistici sul consumo femminile di droghe in seno all’Unione europea, ad analizzare l'evoluzione di tale consumo e a tenere conto dell’impatto differenziato per genere nel quadro della sua relazione annuale, al fine di assicurare una migliore informazione e una maggiore sensibilizzazione della società civile europea;

8.  reputa necessario, al fine di sensibilizzare circa la gravità e l'urgenza della situazione e di incoraggiare l'adozione di soluzioni adeguate e innovative:

     -    calcolare i costi diretti della tossicodipendenza (trattamento della tossicodipendenza, dei disturbi psicotici, della depressione, dei comportamenti violenti e a rischio, degli incidenti, del HIV/AIDS, dell'epatite C, degli effetti sulla fertilità, la gravidanza e la trasmissione maternofetale di talune droghe), quelli indiretti (perdita di motivazione a scuola o sul lavoro, disoccupazione, criminalità dovuta all’abuso di droghe) e quelli umani, soprattutto per quanto concerne le madri e i loro figli;

     -    sviluppare indicatori che permettano di valutare l'efficacia delle politiche attuate (assenteismo e fallimenti scolastici, mancato inserimento professionale, disoccupazione, criminalità dovuta all’abuso di droghe);

     -    sviluppare ulteriori indicatori che consentano di comparare nuove strategie di prevenzione internazionale, in particolare per le donne e le ragazze;

9.  reputa necessario procedere alla valutazione dell’efficacia delle politiche antidroga condotte finora e di migliorarle se necessario, considerando che si tratta di una questione di salute pubblica che tocca la società nel suo insieme; ribadisce che è di importanza fondamentale, nel quadro di una politica di prevenzione, richiamare l’attenzione sulle conseguenze nefaste del consumo di droghe; ricorda che le donne in gravidanza e i giovani devono essere considerati persone vulnerabili che necessitano di aiuto sotto forma di terapia, controlli medici e programmi di reinserimento socio‑professionale in cooperazione con la società civile;

10. deplora che al primo Forum della società civile sulla droga, tenutosi nel dicembre 2007, non abbiano partecipato reti non governative nazionali e transnazionali, in particolare organizzazioni di donne, madri e ragazze, oltre a organizzazioni che si occupano di salute e diritti in materia di sessualità e riproduzione; chiede alla Commissione di incoraggiare attivamente la partecipazione sia di tali organizzazioni che di altre che possiedono un'esperienza preziosa nel settore della droga e del suo abuso, al fine di fornire servizi specializzati accessibili e facilmente disponibili;

11. invita gli Stati membri a lottare più fermamente, in collaborazione con la società civile, contro la criminalità organizzata, e in particolare la tratta di esseri umani, che è strettamente legata al traffico di droga.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

27.2.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

27

0

2

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Edit Bauer, Emine Bozkurt, Hiltrud Breyer, Edite Estrela, Ilda Figueiredo, Věra Flasarová, Lívia Járóka, Piia-Noora Kauppi, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Urszula Krupa, Roselyne Lefrançois, Astrid Lulling, Siiri Oviir, Marie Panayotopoulos-Cassiotou, Zita Pleštinská, Anni Podimata, Teresa Riera Madurell, Eva-Britt Svensson, Anne Van Lancker, Anna Záborská

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Ana Maria Gomes, Donata Gottardi, Anna Hedh, Elisabeth Jeggle, Marusya Ivanova Lyubcheva, Maria Petre

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Manolis Mavrommatis, Milan Gaľa

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

28.2.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

34

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Philip Bradbourn, Mihael Brejc, Michael Cashman, Giusto Catania, Carlos Coelho, Esther De Lange, Panayiotis Demetriou, Gérard Deprez, Claudio Fava, Armando França, Kinga Gál, Roland Gewalt, Jeanine Hennis-Plasschaert, Lívia Járóka, Ewa Klamt, Wolfgang Kreissl-Dörfler, Stavros Lambrinidis, Roselyne Lefrançois, Sarah Ludford, Martine Roure, Inger Segelström, Csaba Sógor, Søren Bo Søndergaard, Ioannis Varvitsiotis, Manfred Weber, Renate Weber, Tatjana Ždanoka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Marco Cappato, Sophia in ‘t Veld, Metin Kazak, Jean Lambert, Jörg Leichtfried, Nicolae Vlad Popa, Eva-Britt Svensson, Antonio Tajani