RELAZIONE sulla strategia per le regioni ultraperiferiche: realizzazioni e prospettive
17.4.2008 - (2008/2010(INI))
Commissione per lo sviluppo regionale
Relatrice: Margie Sudre
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla strategia per le regioni ultraperiferiche: realizzazioni e prospettive
Il Parlamento europeo,
– viste la comunicazione della Commissione del 12 settembre 2007, dal titolo "Strategia per le regioni ultraperiferiche: realizzazione e prospettive" (COM(2007)0507), e quelle del 12 maggio (COM(2004)0343) e del 23 agosto 2004 (COM(2004)0543), dal titolo "Un partenariato più forte per le regioni ultraperiferiche",
– visti l'articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE, riguardante le specificità delle regioni ultraperiferiche, che sarà sostituito dagli articoli 349 e 355 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona, e l'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto il punto 60 delle conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 14 dicembre 2007,
– vista la dichiarazione finale del tredicesima Conferenza dei presidenti delle regioni ultraperiferiche, firmata a Madera il 5 ottobre 2007,
– viste le sue risoluzioni sulle regioni ultraperiferiche approvate nel 2001 e 2005,
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e il parere della commissione per la pesca (A6‑0158/2008),
A. considerando che le Azzorre, le Canarie, la Guadalupa, la Guyana francese, Madera, la Martinica e la Riunione sono caratterizzate dalla permanenza, dall'intensità e dal cumulo dei loro svantaggi, come la grande distanza dal continente europeo, l'insularità o la situazione di enclave, la topografia e il clima difficili e l'esiguità dei mercati,
B. considerando che Saint Martin e Saint Barthélemy, amministrativamente e politicamente separate dalla Guadalupa, sono espressamente menzionate come nuove regioni ultraperiferiche (RUP) negli articoli 349 e 355 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (trattato CE quale modificato dal trattato di Lisbona),
C. considerando che la struttura delle economie delle RUP è caratterizzata da uno stretto legame con l'agricoltura e con la pesca, attività economiche che, insieme ai servizi (in particolare il turismo), rappresentano un importantissimo bacino di impiego in queste regioni,
D. considerando che le RUP dipendono sul piano socioeconomico dalle risorse ittiche delle loro zone economiche esclusive (ZEE) e che le loro zone di pesca presentano una grande fragilità sul piano biologico,
E. considerando che l'ambiente geografico immediato delle RUP offre opportunità di mercato molto limitate, mentre i mercati ultraperiferici sono particolarmente attraenti per tutti i paesi terzi vicini,
F. considerando che le RUP si trovano in una situazione di dipendenza assoluta dai mezzi di trasporto e che i sovraccosti legati al trasporto di persone e merci, l'insufficienza delle frequenze o delle linee, il livello elevato delle tariffe e le difficoltà di instaurare o mantenere servizi di trasporto a livello regionale costituiscono gravi ostacoli allo sviluppo economico e all'accessibilità delle RUP,
G. considerando che negli ultimi tre anni le RUP sono state direttamente interessate da importanti riforme comunitarie, come quelle delle prospettive finanziarie, della politica regionale 2007-2013, del FEP, del FESR, degli aiuti di Stato, delle OCM zucchero e banane nonché dei POSEI agricoltura e pesca, e che tali sviluppi hanno spesso avuto serie conseguenze per queste regioni,
H. considerando che le priorità politiche dell'Unione, che devono essere coerenti con gli impegni internazionali sempre più rigorosi imposti dalla globalizzazione, segnatamente rispetto all'OMC, sono talora in contrasto con gli interventi specifici realizzati a favore delle RUP,
I. considerando che il peso relativo delle RUP si è notevolmente ridotto in un'Unione passata da 12 a 27 Stati membri,
J. considerando che l'immagine delle RUP, spesso viste come regioni che vivono di sovvenzioni comunitarie o nazionali, senza che venga dato alcun rilievo all'impatto positivo di questi finanziamenti, è poco controbilanciata dal reale valore aggiunto che le RUP apportano all'Unione in termini ambientali, culturali o geostrategici, come pure nel settore spaziale, in quanto si tratta di punti di forza la cui visibilità non è immediata,
K. considerando che le RUP rappresentano preziose posizioni avanzate dell'Europa nel cuore dei Caraibi, nelle vicinanze del Mercosur e al largo dell'Africa, negli oceani Indiano e Atlantico, e che grazie ad esse l'UE può vantare il più vasto spazio marittimo mondiale, con 25 milioni di Km2 di zona economica esclusiva, ricca di risorse di ogni sorta,
Bilancio del partenariato rafforzato per le RUP
1. accoglie con soddisfazione il fatto che, a tre anni dalla pubblicazione di documenti politici ambiziosi come le citate comunicazioni su un partenariato rafforzato per le RUP, la Commissione presenti una nuova comunicazione sul tema;
2. chiede, in considerazione della vasta portata dei settori trattati e della complessità delle politiche in questione, che in seno alla Commissione venga mantenuta l'unità RUP della DG REGIO e che il suo personale sia nettamente rafforzato, onde garantire a tale unità i mezzi indispensabili per continuare a svolgere i propri compiti;
3. constata che la comunicazione traccia un bilancio particolarmente positivo dell'azione della Commissione, mentre varie misure di cui quest'ultima si compiace rispondono solo in parte alle esigenze delle RUP (segnatamente nei settori dei trasporti e dell'accessibilità, della ricerca, della pesca e della cooperazione regionale) e che non viene assolutamente fatta menzione delle difficoltà incontrate e degli sforzi realizzati dalle RUP, ad esempio, nel contesto del rinnovo dei regimi degli aiuti di Stato;
4. constata che l'intervento dei Fondi strutturali continua a contribuire in larga misura allo sviluppo delle RUP; auspica tuttavia che il livello di coesione raggiunto in tali regioni venga misurato con indicatori che non si limitino al solo PIL rispetto alla media comunitaria e che la politica di coesione sia combinata meglio e in modo trasversale con le altre politiche comunitarie, onde rafforzare le sinergie; chiede che la Commissione dia prova di maggiore flessibilità e che adegui sempre meglio le sue politiche attuali e future alle realtà ultraperiferiche, sulla base dell'articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE;
5. prende atto dei risultati soddisfacenti conseguiti nel quadro dei POSEI (agricoltura e pesca) e nei comparti "canna-zucchero-rhum" e banana; auspica che si tenga concretamente conto delle conseguenze finanziarie per tali comparti agricoli che potrebbero derivare dai negoziati internazionali in corso e dalle azioni avviate in sede OMC; mantiene un atteggiamento vigile all'avvicinarsi della revisione intermedia dei POSEI e della valutazione dei regimi fiscali differenziati;
6. afferma che le specificità delle RUP richiedono una strategia basata su politiche e misure che non siano soggette a criteri transitori né a evoluzioni congiunturali di ricchezza, che siano adeguate alle differenti necessità di ciascuna regione e che diano risposta alle limitazioni permanenti che queste regioni subiscono;
7. chiede alla Commissione, tenuto conto, da un lato, delle specificità e delle differenze tra le RUP e, dall'altro, del loro ruolo nella politica marittima europea integrata, di inserire nel suo piano misure di sostegno ai settori della pesca di queste regioni; ritiene che la Commissione dovrà garantire alle flotte di pesca delle RUP una discriminazione positiva per quanto riguarda l'accesso alle risorse ittiche al largo delle loro coste e salvaguardare in modo particolare la sostenibilità della pesca artigianale;
Fase di maturazione del partenariato rafforzato per le RUP
8. si rammarica che le proposte avanzate dalla Commissione nel quadro della fase di maturazione concernano per lo più misure già esistenti o in via di finalizzazione (RTE-T, RTE-E, Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo, programma quadro per l'innovazione e la competitività e politica regionale); attende chiarimenti quanto ai mezzi concreti e operativi offerti alle RUP per sviluppare queste opportunità;
9. esprime inquietudine per l'importanza crescente attribuita dalla Commissione agli strumenti di valutazione delle politiche e degli strumenti comunitari a favore delle RUP nonché alla stima degli effetti quantitativi degli svantaggi di tali regioni ai fini dell'elaborazione di una metodologia di compensazione dei costi addizionali legati all'ultraperifericità;
10. si augura che tale tendenza a tenere conto di motivazioni sempre più aritmetiche delle misure non costituisca un pretesto per rimettere in questione una parte della politica dell'Unione a favore delle proprie RUP o per scoraggiare gli attori istituzionali ed economici ultraperiferici imponendo loro condizioni troppo difficili da soddisfare;
11. deplora il disinteresse mostrato sulle prime dalla DG Commercio a tenere conto delle specificità delle regioni ultraperiferiche in sede di negoziazione degli accordi di partenariato economico (APE), e chiede insistentemente alla Commissione di continuare a cercare compromessi che rispettino gli interessi delle RUP in questione nel quadro degli accordi definitivi che saranno conclusi con i paesi ACP;
12. auspica che la Commissione dimostri di avere veramente l'intenzione di favorire l'inserimento regionale delle RUP, onde dare autentica consistenza al piano d'azione "grande vicinato" che aveva promesso nel 2004;
13. esprime inquietudine per talune misure proposte dalla Commissione nel settore dei trasporti, in particolare la valutazione delle esigenze specifiche e la considerazione delle esternalità ambientali; ribadisce l'esigenza di un trattamento differenziato per le RUP in tale contesto, segnatamente per quanto concerne l'inclusione dell'aviazione civile nel sistema europeo di scambio di quote di emissioni (ETS), per non compromettere gli sforzi realizzati per compensare il loro deficit di accessibilità;
14. ritiene che gli interventi comunitari debbano fungere da catalizzatore dello spirito d'iniziativa per sviluppare, a partire dalle RUP, e in particolare nel quadro di partenariati pubblico/privato, poli di eccellenza sulla base dei settori che valorizzano i loro punti di forza e le loro competenze tecniche, come la gestione dei rifiuti, le energie rinnovabili, l'autosufficienza energetica, la biodiversità, la mobilità degli studenti, la ricerca nel settore del clima o ancora la gestione delle crisi;
15. ricorda che numerose azioni e programmi a favore delle RUP da avviare e proseguire sono suscettibili di fornire contributi significativi a ben definite priorità comunitarie e internazionali, soprattutto nei settori del riscaldamento climatico, della protezione della biodiversità, delle energie rinnovabili, della sanità nei paesi in via di sviluppo, dell'alimentazione e della diversificazione delle attività economiche e produttive; si compiace dell'attuazione in particolare del programma NET BIOME, che costituisce un esempio significativo del potenziale delle RUP nel settore della ricerca scientifica; si interroga nondimeno sul fatto che, malgrado la quantità di progetti portati avanti e il grande potenziale delle RUP, l'inserimento di queste ultime in seno allo Spazio europeo della ricerca (SER) resta ancora limitato;
Discussione sul futuro della strategia dell'Unione per le regioni RUP
16. si congratula con la Commissione per aver preso l'iniziativa di avviare un dibattito sul futuro della strategia a favore delle regioni ultraperiferiche, in forma di consultazione pubblica, i cui risultati contribuiranno all'elaborazione di una nuova proposta prima del 2009;
17. insiste tuttavia affinché il dibattito non si limiti alle sole questioni menzionate dalla Commissione (cambiamento climatico; evoluzione demografica e gestione dei flussi migratori; agricoltura; politica marittima), anche se queste tematiche sono chiaramente ineludibili, e ritiene che il dibattito debba necessariamente affrontare anche l'attuazione della strategia di Lisbona sulle RUP;
18. insiste perché il campo di applicazione dell'articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE (e, successivamente, degli articoli 299 e 311 bis del trattato sul funzionamento dell'Unione europea), fondamento della politica dell'Unione a favore delle RUP e base dell'approccio adottato nei confronti di tali regioni dai servizi della Commissione, sia iscritto all'ordine del giorno delle discussioni, onde conferire a queste ultime il necessario tono giuridico, istituzionale e politico;
19. sottolinea l'importanza dei servizi pubblici per la coesione economica, sociale e territoriale delle RUP, segnatamente nei settori dei trasporti aerei e marittimi, della posta, dell'energia e delle comunicazioni;
20. ritiene urgente approvare misure che contribuiscano a lottare contro il persistere della disoccupazione, della povertà e delle disuguaglianze nella distribuzione dei redditi nelle RUP, tra le più elevate nell'Unione;
21. invita la Commissione a prestare assistenza agli Stati membri che dovessero prevedere l'attivazione della "clausola passerella" dell'articolo 355, paragrafo 6, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
22. ritiene che le RUP costituiscano un'opportunità per l'Unione nell'attuale riflessione sugli squilibri climatici per quanto riguarda l'osservazione dei rischi, la prevenzione dei danni, la risposta alle calamità e la preservazione degli ecosistemi; chiede a tal fine che il Consiglio adotti in tempi brevi la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea, che riguarda espressamente la specificità dell'ultraperiferia; auspica altresì che le proposte della Commissione volte a rafforzare la capacità di reazione dell'Unione in caso di calamità sfruttino le competenze tecniche legate alla localizzazione geografica di tali regioni;
23. auspica che la futura politica comune dell'immigrazione rivolga particolare attenzione alla situazione delle RUP, che sono tutte frontiere esterne dell'Unione, attorniate da paesi terzi meno favoriti e sottoposte a una pressione migratoria molto forte che, insieme con la crescita demografica spesso ancora di molto superiore alla media comunitaria, determina tensioni economiche e sociali preoccupanti in tali regioni;
24. chiede che il sostegno comunitario all'agricoltura delle RUP, che è affrontato in modo più succinto rispetto agli altri temi, sia oggetto di approfondite riflessioni per quanto concerne l'identificazione dei problemi reali, la necessità di evolvere verso l'autosufficienza locale, il livello di reddito degli agricoltori, il sostegno alle organizzazioni di produttori per promuovere la commercializzazione dei loro prodotti, l'importanza della dimensione ambientale e la considerazione dell'impatto dell'apertura commerciale conseguente agli accordi di partenariato economico e dei futuri accordi di libero scambio o un corso di negoziazione con varie regioni dell'America latina;
25. ritiene che le RUP debbano essere poste al cuore della politica marittima dell'Unione e insiste affinché il dibattito sulla questione si incentri in particolare sul ruolo che esse possono svolgere in materia di sfruttamento sostenibile dei mari, degli oceani e delle zone costiere nonché in materia di governance marittima internazionale;
26. chiede alla Commissione, al Consiglio e alle altre istituzioni UE interessate di garantire in modo efficace e idoneo il futuro finanziamento comunitario della strategia dell'Unione a favore delle RUP e la compensazione degli svantaggi inerenti alla loro ultraperifericità;
27. raccomanda che nella riflessione sia data la priorità anche ai mezzi per superare l'esiguità dei mercati locali, l'ambiente competitivo sempre più aperto, l'accesso difficile a sbocchi sul mercato continentale europeo o nelle rispettive zone geografiche, il miglioramento della ripartizione degli stanziamenti FESR/FES e FESR/Strumento per la cooperazione allo sviluppo relativamente ai progetti di cooperazione con i paesi vicini, come pure la partecipazione effettiva delle RUP alle politiche europee di innovazione e di lotta contro la frattura digitale, per garantire il pieno accesso delle popolazioni di tali regioni ai media e ai mezzi di comunicazione offerti dalle nuove tecnologie, come ad esempio l'accesso a Internet a banda larga;
28. insiste affinché il partenariato indispensabile al successo del dibattito non sia ridotto alle sole istituzioni pubbliche europee, nazionali e locali, ma costituisca l'occasione, come in passato, di associare alla riflessione l'intero tessuto economico ultraperiferico rappresentato da organizzazioni strutturate che vivono quotidianamente gli effetti delle politiche comunitarie sul terreno; chiede che a seguito della conferenza partenariale che si svolgerà a Bruxelles il 14 e 15 maggio 2008 la Commissione pubblichi rapidamente una nuova comunicazione che tenga conto dei progressi che il dibattito avrà fatto registrare;
29. ritiene che la valorizzazione dei particolari punti di forza delle RUP, in quanto avamposti dell'Unione al di fuori del continente europeo, costituisca la migliore strategia per garantire uno sviluppo endogeno e sostenibile di tali regioni, in particolare attraverso un turismo che integri tutta la ricchezza della loro storia e del loro patrimonio culturale, artistico e architettonico, che l'Unione deve preservare;
°
° °
30. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Comitato delle regioni, al Comitato economico e sociale europeo, alle autorità nazionali, regionali e locali delle RUP e al presidente in carica della Conferenza dei presidenti delle regioni ultraperiferiche.
Traduzione esterna
MOTIVAZIONE
Introduzione
Il riconoscimento giuridico delle regioni ultraperiferiche dell’Unione europea (RUP), che è stato graduale e tardivo, è sancito dall’articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE.
Azzorre, Canarie, Guadalupa, Guyana, Madera, Martinica e Riunione, in ragione delle loro numerose specificità, possono beneficiare di un adeguamento delle politiche comunitarie volto a favorire il loro inserimento nello spazio europeo.
Gli articoli 299 e 311 bis del trattato di Lisbona, che sostituiranno l’articolo 299, paragrafo 2, integrano tale elenco con le isole di San Martino e di San Bartolomeo, collettività che si sono separate dalla Guadalupa sia dal punto di vista amministrativo che politico e diverranno pertanto delle nuove RUP.
La problematica delle RUP supera tuttavia il contesto del loro ritardo di sviluppo economico, sociale e territoriale. Essa rappresenta una sfida politica, perché queste regioni hanno talvolta deliberatamente scelto di far parte integrante dell’UE, e le loro speranze non devono essere deluse, e perché esse conferiscono una dimensione mondiale all’Unione europea come suoi avamposti in contatto con altri grandi blocchi economici.
La comunicazione della Commissione ha lo scopo di stilare un primo bilancio del “partenariato rafforzato per le RUP” avviato nel 2004, di specificare gli interventi svolti finora in una seconda fase detta di maturazione, e di preparare un dibattito sul futuro di tale strategia.
Bilancio del partenariato rafforzato per le RUP
La Commissione ritiene che il bilancio della prima fase del “partenariato rafforzato” sia molto positivo: sono state infatti adottate numerose misure rientranti in diverse politiche comunitarie a favore delle RUP, in un’ottica trasversale e complementare, contribuendo al miglioramento della situazione economica e sociale di queste regioni.
I tre assi portanti del “partenariato rafforzato” (riduzione del deficit di accessibilità, miglioramento della competitività e integrazione regionale) mantengono la loro significatività in quanto rispondono in maniera adeguata alle priorità di sviluppo di tali regioni.
Da parte sua la relatrice ritiene che tale bilancio sia presentato in modo esageratamente favorevole, o quanto meno parziale. Il risultato ottenuto, pur partendo da intenti lodevoli, è più controverso e la comunicazione non riflette purtroppo in alcun modo le difficoltà riscontrate nella pratica riguardo ad alcuni dossier.
Fase di maturazione del partenariato rafforzato per le RUP
La Commissione ritiene che la strategia per le RUP debba ormai entrare in una seconda fase detta di maturazione, in particolare per quanto riguarda le iniziative per il coordinamento tra FESR e FES, l’integrazione delle RUP nello Spazio europeo della ricerca o ancora l’adeguamento dei SIEG alle esigenze dei mercati locali.
Essa auspica pertanto che ogni asse sia rafforzato dall’adozione o dall’attuazione di circa trenta misure complementari.
La più delicata fra queste è la realizzazione di orientamenti per la valutazione degli effetti quantificabili degli svantaggi specifici delle RUP.
Benché tutti i partner riconoscano la necessità di dotarsi di un metodo per la quantificazione dei sovraccosti causati dall’ultraperifericità, la relatrice chiede al Parlamento di vigilare in materia, per non compromettere in modo artificioso una misura ritenuta benefica per le RUP.
Un metodo troppo sistematico risulterebbe sproporzionato e non terrebbe conto delle specificità di ognuna di queste regioni che, in alcuni casi, non possono trovare alcun elemento di paragone nell’Europa continentale.
Allo stesso modo, l’importanza sempre crescente data alla valutazione delle politiche e degli strumenti comunitari, benché evidentemente basata sul principio di buona gestione dei fondi europei, non deve rimettere in discussione in modo generalizzato l’azione dell’Unione a favore delle RUP.
Anche in questo ambito, il metodo da adottare deve al tempo spesso rispettare il principio di proporzionalità, senza però creare strumenti statistici superflui che rischierebbero di essere troppo costosi rispetto alla loro limitata utilità.
Futuro della strategia per le RUP
La Commissione ha avviato un dibattito sul futuro della strategia, ponendo l’accento su quattro temi: il cambiamento climatico, lo sviluppo demografico e la gestione dei flussi migratori, l’agricoltura e la politica marittima.
I risultati della consultazione pubblica contribuiranno all’elaborazione di una nuova comunicazione sul futuro del partenariato con le RUP. Il Parlamento europeo si fa carico delle responsabilità che gli spettano in materia, esprimendo il suo interesse per tale riflessione attraverso la presente relazione.
La relatrice plaude all’iniziativa della Commissione, ritenendo tuttavia che le tematiche scelte non esauriscano l’insieme dei principali interessi delle RUP, con il rischio di ridurre l’impatto della futura strategia.
Il disposto dell’articolo 299, paragrafo 2 (che sarà sostituito dagli articoli 299 e 311 bis del trattato di Lisbona), la preservazione dell’agricoltura tradizionale, un maggior sostegno allo sviluppo di settori portanti come il comparto canna-zucchero-rum e quello bananiero, la questione degli aiuti di Stato, il mantenimento di regimi fiscali differenziati, le condizioni di valutazione delle misure, il risarcimento dei sovraccosti e la valorizzazione delle risorse, per citarne alcuni, appaiono alla relatrice come argomenti di riflessione inevitabili.
L’articolo 311 bis, paragrafo 6 prevede una nuova disposizione che consente ad alcuni paesi e territori d’oltremare (PTOM) di acquisire lo status di RUP previa decisione del Consiglio europeo. La relatrice auspica che la Commissione si impegni al fianco degli Stati membri interessati per preparare i cambiamenti previsti il più a monte possibile, al fine di agevolare la transizione di tali collettività verso il loro nuovo status.
Conclusioni
Assicurare le condizioni per lo sviluppo economico delle RUP, garantendo quindi alle popolazioni ultramarine una reale prosperità, rafforzare la competitività delle loro imprese e dei loro territori, diffondere la convinzione che il futuro dell’Europa passa anche dai suoi territori più lontani: questi sono gli obiettivi della presente relazione d’iniziativa.
Occorre inoltre rafforzare l’idea di procedere ad una attuazione il più diversificata possibile delle norme in vigore, attivando gli strumenti più adatti a risolvere i problemi concreti delle RUP e ricorrendo, se necessario, a deroghe adeguate alla realtà regionale interessata, senza che questo rappresenti una minaccia per l’interesse comunitario in generale.
Dopo le fasi iniziali del recupero strutturale, la nuova generazione di programmi europei deve preparare l’apertura alla necessaria diversificazione delle economie ultraperiferiche, e non limitarsi al mantenimento degli sviluppi acquisiti, in gran parte ottenuti grazie all’Unione europea.
La valorizzazione delle risorse specifiche delle RUP costituisce l’unica strategia atta a garantire uno sviluppo endogeno e durevole delle regioni ultraperiferiche: non si tratta più soltanto di mantenere, conservare, e tutelare, ma di attrarre, diffondere e cooperare.
PARERE della commissione per la pesca (3.4.2008)
destinato alla commissione per lo sviluppo regionale
sulla strategia per le regioni ultraperiferiche: realizzazioni e prospettive
(2008/2010(INI))
Relatore per parere: Pedro Guerreiro
SUGGERIMENTI
La commissione per la pesca invita la commissione per lo sviluppo regionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che nonostante i progressi riscontrati sono necessari nuovi investimenti per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori del settore ittico, le infrastrutture e le attrezzature portuali di sostegno alla pesca, nonché per rinnovare e modernizzare le flotte delle regioni ultraperiferiche (RUP),
B. considerando che le flotte sono per la maggior parte costituite da imbarcazioni vetuste, talvolta in servizio da oltre trent'anni in alcune RUP e considerando che lo stanziamento degli aiuti comunitari destinati al rinnovo delle flotte renderà difficile il superamento del loro ritardo nei confronti della struttura delle flotte del continente europeo,
C. considerando che le RUP dipendono sul piano socioeconomico dalle risorse ittiche delle loro zone economiche esclusive (ZEE) e che le loro zone di pesca presentano una grande fragilità sul piano biologico,
1. sottolinea l'importanza del settore della pesca per la situazione socioeconomica, l'occupazione e la promozione della coesione economica e sociale delle RUP, caratterizzate da economie soggette a limitazioni strutturali permanenti e dotate di possibilità di diversificazione limitate;
2. ritiene che la Commissione dovrà garantire alle flotte di pesca delle RUP una discriminazione positiva per quanto riguarda l'accesso alle risorse ittiche al largo delle proprie coste e salvaguardare in modo particolare la sostenibilità della pesca artigianale;
3. ritiene necessario mantenere e rafforzare il sostegno comunitario ai settori della pesca delle RUP, fra cui il programma di compensazione dei costi aggiuntivi dovuti all'ultraperifericità e legati allo smercio di prodotti ittici di talune regioni periferiche ("POSEI pesca"); promuove in tal senso l'idea di estendere nel tempo la durata di tale programma dato che la situazione ultraperiferica è permanente e esprime la propria soddisfazione per l'aumento degli stanziamenti del bilancio comunitario per il 2008 a favore del programma;
4. ritiene necessario adottare nuove e più efficaci misure, indipendenti da criteri di limitazione temporale o da evoluzioni della ricchezza imputabili a circostanze congiunturali o artificiali e che promuovano la capacità delle RUP di far fronte ai condizionamenti e agli svantaggi strutturali permanenti a cui sono soggette, in particolare nel settore della pesca;
5. invita la Commissione, riconoscendo da un lato le specificità e le differenze tra le RUP e dall'altro il loro ruolo nella politica marittima europea integrata, a inserire nel suo piano misure di sostegno ai settori della pesca di queste regioni che riguardino in particolare:
- la qualifica delle zone marittime delle ZEE delle RUP come "zone di accesso esclusivo", allo scopo di garantire la sostenibilità degli ecosistemi marini, delle attività di pesca e delle comunità locali interessate;
- la valutazione scientifica del potenziale di tali acque per quanto riguarda le risorse marine e, conformemente al principio di precauzione stabilito dalla politica comune della pesca, l'assegnazione della ZEE adiacente alle regioni ultraperiferiche per le rispettive flotte locali;
- la valutazione, conformemente al principio della stabilità relativa, dell'impatto socioeconomico sulla sostenibilità delle rispettive comunità locali di un aumento dello sforzo di pesca e dell'utilizzo di determinati motori su imbarcazioni di maggiore capacità all'interno delle ZEE adiacenti alle regioni ultraperiferiche;
- la garanzia del sostegno comunitario al rinnovo e alla modernizzazione delle flotte di pesca delle RUP, in particolare della flotta artigianale, condizione indispensabile al fine di migliorare le condizioni di conservazione del pesce e di lavoro, nonché le condizioni di sicurezza degli operatori del settore ittico delle regioni ultraperiferiche;
- il rafforzamento del sostegno comunitario alla ricerca scientifica in materia di pesca e alla raccolta di informazioni, al fine di promuovere la protezione e il ripristino delle risorse ittiche e la biodiversità delle regioni ultraperiferiche, riconoscendo in particolare la specificità di tali regioni nell'ambito dei programmi legati al settimo programma quadro per azioni di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione;
- il miglioramento degli strumenti di pesca e il divieto di utilizzare strumenti di pesca che distruggano gli ecosistemi marini;
- l'introduzione di misure socioeconomiche per compensare i pescatori dalle conseguenze delle misure, volontarie o meno, di conservazione delle risorse ittiche;
- la creazione di un programma comunitario di sostegno alla piccola pesca costiera e artigianale che tenga conto delle specificità e dell'importanza socioeconomica che essa riveste in tali regioni;
- il sostegno alla formazione e alla qualificazione professionale, al miglioramento delle condizioni di lavoro (comprese le condizioni igieniche, di sicurezza e di comfort) e alla situazione economica dei pescatori in modo da favorire il ringiovanimento del settore;
- il rafforzamento del sostegno alla trasformazione, alla commercializzazione e alla promozione dei prodotti della pesca delle RUP;
- l'ammodernamento e la creazione di infrastrutture e di attrezzature portuali di sostegno alla pesca, dato che quelle attuali sono insufficienti per soddisfare i bisogni del settore ittico in alcune regioni ultraperiferiche;
- il rafforzamento del sostegno allo sviluppo sostenibile dell'acquacoltura e della produzione acquicola in funzione della specificità di ognuna della RUP;
- il sostegno all'installazione e all'ammodernamento di mezzi propri di prevenzione, salvataggio, vigilanza, verifica e controllo, tenendo conto della grande estensione delle ZEE, della lotta contro la pesca illegale, del rafforzamento della sicurezza marittima e della salvaguardia dell'ambiente marino;
6. accoglie con favore la creazione di una sottodivisione insulare del consiglio consultivo regionale dei mari australi occidentali che potrà occuparsi delle attività di pesca specifiche delle regioni ultraperiferiche in maniera più oggettiva.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
3.4.2008 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
22 1 3 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Elspeth Attwooll, Marie-Hélène Aubert, Luis Manuel Capoulas Santos, Paulo Casaca, Zdzisław Kazimierz Chmielewski, Emanuel Jardim Fernandes, Carmen Fraga Estévez, Duarte Freitas, Ioannis Gklavakis, Alfred Gomolka, Pedro Guerreiro, Heinz Kindermann, Rosa Miguélez Ramos, Philippe Morillon, Seán Ó Neachtain, Willi Piecyk, Catherine Stihler, Margie Sudre, Daniel Varela Suanzes-Carpegna, Cornelis Visser |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Ole Christensen, Josu Ortuondo Larrea, Raül Romeva i Rueda, Thomas Wise |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Ilda Figueiredo, Willem Schuth |
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ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
8.4.2008 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
49 2 2 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Emmanouil Angelakas, Stavros Arnaoutakis, Elspeth Attwooll, Rolf Berend, Jana Bobošíková, Victor Boştinaru, Antonio De Blasio, Petru Filip, Gerardo Galeote, Iratxe García Pérez, Eugenijus Gentvilas, Pedro Guerreiro, Gábor Harangozó, Filiz Hakaeva Hyusmenova, Mieczysław Edmund Janowski, Rumiana Jeleva, Gisela Kallenbach, Tunne Kelam, Evgeni Kirilov, Miloš Koterec, Constanze Angela Krehl, Sérgio Marques, Miguel Angel Martínez Martínez, Miroslav Mikolášik, James Nicholson, Jan Olbrycht, Maria Petre, Markus Pieper, Pierre Pribetich, Elisabeth Schroedter, Grażyna Staniszewska, Catherine Stihler, Margie Sudre, Kyriacos Triantaphyllides, Lambert van Nistelrooij, Vladimír Železný |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Bernadette Bourzai, Jan Březina, Brigitte Douay, Den Dover, Emanuel Jardim Fernandes, Francesco Ferrari, Madeleine Jouye de Grandmaison, Ramona Nicole Mănescu, Ljudmila Novak, Mirosław Mariusz Piotrowski, Zita Pleštinská, Samuli Pohjamo, Christa Prets, Manfred Weber |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Jean-Paul Gauzès, Manuel Medina Ortega, Jacques Toubon |
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