RELAZIONE su una politica marittima integrata per l'Unione europea

21.4.2008 - (2008/2009(INI))

Commissione per i trasporti e il turismo
Relatore: Willi Piecyk

Procedura : 2008/2009(INI)
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A6-0163/2008
Testi presentati :
A6-0163/2008
Testi approvati :

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

su una politica marittima integrata per l'Unione europea

(2008/2009(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Una politica marittima integrata per l'Unione europea" (COM(2007)0575, SEC(2007)1283),

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Conclusioni della consultazione su una politica marittima europea" (COM(2007)0574),

–   vista la proposta della Commissione relativa alla dichiarazione tripartita congiunta che istituisce la "Giornata europea dei mari",

–   visti il Libro verde della Commissione intitolato "Verso una politica marittima dell'Unione: una visione europea degli oceani e dei mari" (COM(2006)0275) e la sua risoluzione del 12 luglio 2007[1],

–   viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo dell'8 e 9 marzo 2007 sull'adozione del documento "Piano d'azione del Consiglio europeo (2007-2009) - Politica energetica per l'Europa",

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Due volte 20 per il 2020" - L'opportunità del cambiamento climatico per l'Europa" (COM(2008)0030),

–   viste le disposizioni contenute nella Convenzione sul lavoro marittimo del 2006, adottata dall'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) in data 23 febbraio 2006, che comprende, adeguandole, le convenzioni sul lavoro marittimo adottate dall'OIL dal 1919,

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per i trasporti e il turismo e i pareri della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione per la pesca (A6‑0163/2008),

A. considerando che i mari e gli oceani costituiscono fattori economici ed ecologici essenziali per l'Unione europea; che l'UE dispone, grazie alle sue regioni costiere e ultraperiferiche, di 320.000 km di coste, sulle quali vive un terzo della popolazione europea,

B.  considerando che le industrie e i servizi marittimi contribuiscono, insieme alle regioni costiere, al 40% del PNL dell'UE,

C. considerando che il cambiamento climatico costituisce la più grande sfida di tutte le politiche del XXI secolo; considerando altresì la minaccia che rappresenta per le regioni costiere l'aumento del livello dei mari provocato dal clima, che potrebbe assumere dimensioni drammatiche per i residenti,

D. considerando che le regioni marittime dell'UE, in particolare quelle ultraperiferiche, svolgono un ruolo importantissimo sul fronte della sicurezza contro alcune forme di criminalità, come l'immigrazione clandestina, il terrorismo e il contrabbando, e che, tuttavia, queste stesse regioni sono esposte a specifici disastri ambientali,

1.  accoglie con favore l'adozione, da parte della Commissione delle comunicazioni citate in precedenza e del piano d'azione presentato nel documento di lavoro di cui sopra;

2.  ribadisce la sua risoluzione del 12 luglio 2007 e si compiace del fatto che la Commissione abbia accolto, almeno in una certa misura, gran parte delle richieste del Parlamento europeo;

3.  sottolinea che l'eccezionale dimensione marittima conferita all'UE dalle sue coste e dalle sue regioni ultraperiferiche offre opportunità uniche in materia di innovazione, ricerca, ambiente e biodiversità di cui occorre tener conto nel quadro di una politica marittima integrata per l'UE; richiama l'attenzione sul fatto che le regioni ultraperiferiche rappresentano inoltre eccellenti piattaforme di collegamento ai fini dei trasporti e della sicurezza, a livello comunitario e mondiale;

4.  sostiene fermamente l'idea della Commissione di sfruttare il potenziale del trasporto marittimo a corto raggio e del trasporto sulle vie navigabili interne fra gli Stati membri e di integrare rapidamente questo settore nel mercato interno; accoglie con favore l'intenzione della Commissione di imprimere un'accelerazione alle sue proposte relative alla creazione di uno spazio comune per il trasporto marittimo, unitamente ad una strategia globale dei trasporti marittimi per il periodo 2008-2018;

5.  incoraggia gli Stati membri a rafforzare la cooperazione fra loro e con i paesi vicini ai fini di un'utilizzazione adeguata delle RTE-T e di altri meccanismi europei di finanziamento (come Marco Polo), allo scopo di realizzare i progetti relativi alle autostrade del mare e alle reti di trasporto marittimo a corto raggio;

6.  si compiace dell'intenzione della Commissione di migliorare il coordinamento fra le agenzie europee che si occupano di sorveglianza marittima ponendo l'accento soprattutto sulla prevenzione delle attività illegali (traffico di esseri umani e di stupefacenti, immigrazione clandestina e minacce terroristiche), con particolare attenzione per le acque internazionali;

7.  valuta positivamente il fatto che la Commissione intenda creare una rete europea di sorveglianza marittima e promuovere una maggior cooperazione tra le guardie costiere degli Stati membri; invita la Commissione a fornire i risultati dello studio di fattibilità relativo alla guardia costiera europea che avrebbe dovuto essere pubblicato e presentato al Parlamento europeo e al Consiglio entro la fine del 2006;

8.  ritiene che i poli marittimi siano in una posizione ideale per dare un contributo alla realizzazione di una politica marittima integrata; invita la Commissione ad avviare tempestivamente il progetto per una rete europea di poli marittimi;

9.  sostiene la proposta di istituire una "Giornata europea dei mari" da celebrare ogni anno; è del parere che tale giornata dovrebbe servire a sottolineare l'importanza della politica marittima al di fuori dei circoli specialistici, coinvolgendo comuni cittadini, scuole, università e organizzazioni non governative; rammenta alla Commissione la sua proposta di assegnare un premio alle regioni marittime esemplari allo scopo di promuovere le migliori prassi;

10. ritiene tuttavia che, in generale, il piano d'azione non contenga un numero sufficiente di misure concrete ed esorta la Commissione ad utilizzare in modo più ambizioso, in futuro, gli strumenti che i trattati le conferiscono;

11. deplora il fatto che il piano d'azione affronti le sfide del cambiamento climatico solo in modo non vincolante; ribadisce il proprio punto di vista, secondo cui uno dei compiti della politica marittima europea consiste nella preparazione e nell'adeguamento alle conseguenze del cambiamento climatico, nonché nella definizione urgente delle misure di adeguamento necessarie, specie in considerazione dello scioglimento dei ghiacciai e del conseguente innalzamento del livello dei mari, con maggiori rischi di inondazioni nei porti e nelle regioni costiere; chiede a tale proposito il contributo di tutte le politiche pertinenti, in particolare la politica della ricerca;

12. ricorda che lo scioglimento dei ghiacciai non è solo all'origine dell'innalzamento del livello dei mari ma è anche causa di danni irreparabili alla vita umana, animale e vegetale; si compiace pertanto dell'idea della Commissione di proporre un'iniziativa artica e invita la comunità scientifica e i responsabili decisionali a esplorare ulteriormente le possibilità di protezione delle calotte polari;

13. ritiene che una sana gestione dei mari richieda una sana gestione delle aree costiere e che i progetti edilizi lungo le coste dell'UE debbano pertanto sempre tener conto delle conseguenze del cambiamento climatico e dei fenomeni che ne derivano, quali l'innalzamento del livello dei mari, l'erosione delle spiagge e la maggiore frequenza e violenza delle tempeste;

14. sostiene l'obiettivo fissato dal Consiglio europeo del marzo 2007 di dimezzare, entro il 2050, le emissioni di gas ad effetto serra e chiede nuovamente che la politica marittima fornisca un contributo importante alla riduzione di tali emissioni, ad esempio inserendo il trasporto marittimo nello scambio di quote di emissioni e intensificando gli sforzi di ricerca, sia per l'utilizzo dei mari come fonte di energia rinnovabile sia per lo sviluppo di tecnologie di propulsione navale nuove e più pulite; ritiene che una posizione d'avanguardia dell'Europa nella lotta al cambiamento climatico possa rafforzare e consolidare il suo ruolo guida nelle tecnologie ambientali e nella ricerca;

15. invita energicamente la Commissione a dar prova di maggiore ambizione nella lotta alle emissioni di ossidi di zolfo e di azoto e ai rifiuti solidi prodotti dalle navi; ribadisce la necessità, a tale proposito, di cooperare più strettamente con l'IMO (Organizzazione marittima internazionale) e, in particolare, chiede quanto segue:

● fissazione di norme sulle emissioni di ossidi di azoto delle navi che attraccano nei porti dell'UE;

● designazione del Mar Mediterraneo, del Mar Nero e dell'Atlantico nord-orientale come aree di controllo delle emissioni di zolfo (SECA) conformemente alla Convenzione MARPOL;

● riduzione da 1,5 a 0,5% del tenore massimo di zolfo consentito nei carburanti utilizzati dalle navi passeggere nelle aree SECA;

● introduzione di misure fiscali, ad esempio tasse o diritti sulle emissioni di biossido di zolfo e di ossidi di azoto delle navi e individuazione dei mezzi necessari per imporre tali misure e diritti a tutte le imbarcazioni che attraccano nei porti comunitari o che navigano nelle acque degli Stati membri dell'Unione europea, a prescindere dalla bandiera;

● promozione dell'introduzione di diritti differenziati per i porti e le vie navigabili, che favoriscano le navi con basse emissioni di biossido di zolfo e ossidi di azoto;

● progressiva introduzione dell'obbligo, per le navi ormeggiate in porto, di utilizzare elettricità erogata dalle reti elettriche terrestri;

● proposta di una direttiva UE sulla qualità dei combustibili per uso marittimo;

16. rinnova l'invito rivolto agli Stati membri e alla Commissione affinché migliorino apprezzabilmente gli incentivi per la fornitura di elettricità da reti terrestri alle navi in porto, considerato l'inquinamento atmosferico di cui soffrono molte città e regioni portuali; sollecita pertanto una proposta di modifica della direttiva 2003/96/CE del Consiglio, del 27 ottobre 2003, che ristruttura il quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità[2], onde obbligare gli Stati membri che si avvalgono della possibilità, prevista dall'articolo 14 della direttiva, di esentare dalla tassazione il carburante per la navigazione a esentare nella stessa misura l'elettricità proveniente dalle reti elettriche terrestri; ritiene che il pari trattamento, ai fini fiscali, dell'elettricità e dei carburanti per la navigazione rappresenterebbe un forte incentivo per porti e armatori a contribuire a ridurre l'inquinamento atmosferico nelle città portuali investendo nella fornitura di elettricità alle navi in approdo;

17. richiama nuovamente l'attenzione sul fatto che l'inquinamento dei mari a partire dalla terraferma rappresenta una percentuale significativa del loro inquinamento complessivo e che la Commissione non ha sinora affrontato questo tema; invita pertanto nuovamente la Commissione a presentare un piano d'azione per la riduzione di tale inquinamento e sottolinea l'invito rivolto agli Stati membri affinché recepiscano senza indugio la legislazione in materia, ad esempio la direttiva quadro sulle acque; sottolinea che nell'attuazione di tale direttiva rientra anche un piano d'azione per individuare e rimuovere i rifiuti bellici risalenti alle passate guerre che sono stati scaricati nel Mare del Nord e nel Mar Baltico;

18. esorta la Commissione ad assistere gli Stati membri nel varo di un piano di inventariazione e mappatura di relitti navali e siti archeologici sommersi – in quanto parte del patrimonio storico e culturale della Comunità – il che faciliterebbe la comprensione e lo studio di tali siti e contribuirebbe a prevenire la depredazione di cui sono oggetto, consentendone in tal modo l'adeguata conservazione;

19. esorta le istituzioni interessate ad adottare quanto prima il pacchetto marittimo Erika III e invita gli Stati membri ad avviarne al più presto l'attuazione, in modo da mettere a punto i mezzi giuridici necessari a evitare incidenti come quelli della Erika o della Prestige, che possono avere conseguenze disastrose per lo sviluppo delle regioni marittime, ovvero ad ovviare ai loro effetti;

20. ritiene che la direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino debba costituire il pilastro ambientale della politica marittima integrata dell'UE; osserva che la direttiva prevede che le regioni in cui lo stato del mare è critico elaborino e attuino con urgenza misure intese a conseguire un buono stato ecologico; sottolinea che in tali regioni è particolarmente importante che la Commissione coordini i vari ambiti e programmi e le varie strategie e che fornisca un'assistenza finanziaria adeguata; richiama l'attenzione sul fatto che la realizzazione di una simile politica marittima integrata presuppone l'inclusione di attività connesse con la terraferma, come l'agricoltura, la gestione delle acque reflue, i trasporti e la produzione di energia; ritiene che le regioni in parola possano rappresentare delle aree pilota per una vera politica marittima pienamente integrata;

21. accoglie con favore la posizione della Commissione relativamente all'esclusione dei marittimi da taluni ambiti della normativa europea in materia di previdenza sociale e di tutela del lavoro (ad esempio, la direttiva 98/59/CE sui licenziamenti collettivi[3], la direttiva 2001/23/CE relativa al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti[4], la direttiva 2002/14/CE sull'informazione e la consultazione dei lavoratori[5], nonché la direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi[6]); chiede che tali direttive siano rielaborate in stretta collaborazione con le parti sociali;

22. esorta gli Stati membri che non lo abbiano ancora fatto a ratificare quanto prima la Convenzione sul lavoro marittimo del 2006, adottata con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita e di lavoro della gente di mare e di impedire la concorrenza sleale nel settore dei trasporti marittimi attraverso l'aggiornamento e la codificazione dell'intero corpus delle norme internazionali vigenti in materia di lavoro;

23. esorta la Commissione ad aggiornare la direttiva 1999/95/CE, concernente l'orario di lavoro della gente di mare[7], nonché la legislazione relativa a tematiche che rientrano nelle competenze della Commissione ma che non sono coperte o sono coperte solo parzialmente a livello comunitario, ad esempio le norme che disciplinano le agenzie di lavoro interinale o il diritto di un lavoratore di disporre di un contratto di impiego debitamente sottoscritto;

24. ritiene che il coinvolgimento dei partner regionali e locali sia essenziale per il successo della politica marittima; sottolinea pertanto la necessità di maggiore cooperazione e interconnessione tra le regioni costiere europee attraverso la promozione di strategie coordinate per lo sviluppo e la competitività, nonché attraverso un'articolazione più estesa tra i diversi livelli gestionali;

25. chiede nuovamente che anche in futuro venga perseguito un approccio integrato alla politica marittima dell'UE e invita la Commissione a rafforzare il quadro politico ad essa relativo nonché la coesione territoriale, sociale ed economica con l'entroterra europeo e le sue politiche; propone la pubblicazione, con scadenza biennale, di una relazione sulla politica marittima europea nonché uno scambio di opinioni regolare e pubblico con tutte le parti interessate; invita le future presidenze del Consiglio a occuparsi di politica marittima nell'ambito dei loro programmi di lavoro; chiede inoltre che la Commissione indichi chiaramente, ogni anno, tutti i progetti nel settore marittimo che beneficiano di fondi UE;

26. si compiace dell'iniziativa della Commissione di promuovere negoziati per una migliore gestione della condivisione dei mari con i paesi terzi e appoggia decisamente la cooperazione rafforzata con i paesi vicini per la tutela dei mari al di là delle giurisdizioni nazionali;

27. reputa di importanza fondamentale una strategia europea globale per la ricerca marina e marittima e ritiene che detta strategia debba essere adeguatamente finanziata già nell'ambito del settimo Programma quadro di ricerca, oltre che nei futuri programmi;

13. è favorevole a che, a partire dal 2013, la politica marittima sia tenuta debitamente in considerazione nel bilancio e negli strumenti dell'Unione europea e chiede che quanto sopra sia rispecchiato in modo sintetico nelle relazioni periodiche sulla politica marittima europea;

29. si compiace altresì della raccomandazione formulata dal Consiglio europeo del 14 dicembre 2007, secondo cui la politica marittima dovrebbe essere adattata alle peculiarità degli Stati membri e delle regioni marittime, segnatamente delle regioni costiere, delle isole e delle regioni ultraperiferiche;

30. attende con interesse che la Commissione pubblichi una tabella di marcia per agevolare lo sviluppo di una pianificazione spaziale marittima da parte degli Stati membri, pur riconoscendo la competenza di questi ultimi in tale settore; segnala la necessità di mantenere un adeguato equilibrio tra considerazioni economiche, sociali, territoriali e ambientali;

31. ricorda che l'eccezionale dimensione marittima che le regioni costiere, le isole e le regioni ultraperiferiche conferiscono all'Unione europea offre opportunità uniche in settori come l'innovazione, la ricerca, l'ambiente, la biodiversità, lo sviluppo di tecnologie innovative basate sul mare e altri ambiti, che la futura politica marittima integrata non deve lasciare inesplorate; riconosce l'opportunità di istituire centri di eccellenza e raccomanda di fornire incentivi e sostegno ai centri universitari di ricerca già esistenti nelle zone costiere;

32. sottolinea l'importanza dell'energia del moto ondoso in quanto fonte energetica pulita e alternativa e invita la Commissione a tener conto di questa forma di energia nei futuri piani d'azione;

33. ritiene che l'obiettivo essenziale della politica marittima integrata dell'Unione europea nel campo della pesca dovrebbe essere quello di promuovere la modernizzazione e lo sviluppo sostenibile, equilibrato ed equo del settore in tutta l'UE, assicurando la sua continuità socioeconomica e la sostenibilità delle risorse e garantendo la sovranità e la sicurezza alimentare, l'approvvigionamento ittico della popolazione, la salvaguardia dei posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita dei pescatori;

34. ritiene che, finora, la politica comune della pesca (PCP) non abbia contribuito adeguatamente né alla sostenibilità delle risorse marine né alla continuità economica della flotta da pesca europea e delle comunità costiere dell'UE e che, di conseguenza, occorra sviluppare la politica marittima integrata dell'Unione in modo da evitare nella PCP carenze come un'eccessiva centralizzazione o l'assenza di considerazione per le peculiarità regionali nelle acque dell'Unione;

35. sostiene che la creazione di "posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità" legati al mare, segnatamente nel settore della pesca, dipende anche dalla garanzia di un reddito giusto e adeguato, da condizioni di lavoro dignitose (compresa la salute e la sicurezza) e dall'accesso alla formazione per gli addetti del settore;

36. sollecita il mutuo riconoscimento, da parte degli Stati membri, dei diplomi di insegnamento professionale medio di capitano e macchinista di pescherecci;

37. ribadisce la necessità di meccanismi di sovvenzione o compensazione per i pescatori colpiti dalle ripercussioni socioeconomiche delle misure di recupero degli stock ittici o di protezione degli ecosistemi, in particolare nelle regioni e comunità più sfavorite e nelle regioni ultraperiferiche;

38. ribadisce la necessità di potenziare il sostegno alla ricerca scientifica in materia di pesca nei differenti Stati membri, soprattutto nell'ambito del settimo Programma quadro delle attività in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione;

39. chiede che la Comunità appoggi l'applicazione di misure efficaci che garantiscano mezzi adeguati per l'evacuazione, l'assistenza e il salvataggio degli equipaggi;

40. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni.

Traduzione esterna

  • [1]  Testi approvati, P6_TA(2007)0343.
  • [2]  GU L 283 del 31.10.2003, pag. 51.
  • [3]  GU L 225 del 12.8.1998, pag. 16.
  • [4]  GU L 82 del 22.3.2001, pag. 16.
  • [5]  GU L 80 del 23.3.2002, pag. 29.
  • [6]  GU L 18 del 21.1.1997, pag. 1.
  • [7]  GU L 14 del 20.1.2000, pag. 29.

MOTIVAZIONE

Con la presentazione della comunicazione e del piano d'azione "Una politica marittima integrata per l'Unione europea" la Commissione tenta per la prima volta dopo la presentazione del Libro verde sulla politica marittima del giugno 2006 e la fase di consultazione di un anno, di individuare per una prossima fase una serie di politiche e di misure concrete per una futura politica marittima comune. Il relatore è lieto di constatare che le richieste avanzate dal Parlamento nella decisione del giugno 2007 sono state in gran parte accolte. La presente relazione rientra nell'ambito della dinamica descritta.

Il relatore rileva che con la presentazione dei nuovi testi si dimostra ciò che già in passato si presumeva: nel complesso, sembra che l'approccio integrato della Commissione in materia di politica marittima raccolga ampi consensi da parte degli Stati membri, delle regioni e dei settori interessati, ma nella fase di elaborazione delle politiche settoriali concrete è emersa l'effettiva serietà e dedizione di tale consenso, visto che mancano proposte, azioni e politiche concrete.

Il relatore propone pertanto di concentrarsi sulle richieste principali della relazione parlamentare del luglio 2007 e introdurre a questo punto politiche tangibili. Occorre sottolineare a tale proposito che la presente relazione non contiene proposte nuove, in quanto tutte le richieste esaminate sono tratte dalla decisione del Parlamento del luglio 2007.

Il relatore è convinto che l'obiettivo di tutti gli sforzi dovrebbe essere ispirato al seguente principio: gli oceani e i mari europei devono diventare i più puliti del mondo, con la biodiversità più stabile, l'economia più produttiva, la ricerca e la tecnologia migliore, il trasporto marittimo più ecologico e moderno, la formazione e la specializzazione ai più alti livelli e le idee più innovative.

Dalla presentazione della quarta relazione di sintesi del gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC) 2007 si è formato un consenso scientifico mondiale sulle sfide del cambiamento climatico. È incontestabile che la futura politica marittima europea deve affrontare gran parte di tali sfide. Il riscaldamento degli oceani porta a un aumento del livello dei mari: il relatore è del parere che questo dato di fatto debba riflettersi in settori strategici quali la difesa costiera, la pianificazione territoriale delle aree marittime, il turismo e le zone portuali.

L'obiettivo definito dal Consiglio europeo nel marzo 2007 di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2050 deve animare anche la politica marittima, soprattutto nella prospettiva di includere il traffico marittimo nel sistema di scambio di emissioni.

Inoltre, il mondo scientifico sollecita da tempo un maggiore impegno nei confronti dell'utilizzo di energie rinnovabili e in particolare dell'energia eolica e solare. Non si tratta unicamente di un importante contributo alla lotta al cambiamento climatico: tale impegno può accrescere e consolidare la leadership europea nel settore delle tecnologie ambientali e della ricerca.

Il relatore tiene a precisare che l'approccio integrato alla politica marittima deve restare valido anche in futuro. La politica marittima dimostra infatti quanto le singole politiche siano strettamente legate tra loro e quanto sia importante considerare i vari settori come un unico ciclo che si autosostiene, poiché un ambiente marino pulito genera vantaggi non solo per l'economia marittima ma anche per il turismo, la biodiversità, l'occupazione e le zone portuali. La tutela di questo circolo è affidata soprattutto alla volontà degli Stati membri in una sorta di solidarietà per i mari.

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (2.4.2008)

destinato alla commissione per i trasporti e il turismo

su una politica marittima integrata per l'Unione europea
(2008/2009(INI))

Relatore per parere: Sérgio Marques

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per i trasporti e il turismo, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  plaude alla decisione della Commissione di elaborare una politica marittima integrata per poter affrontare le sfide poste da cambiamento climatico (tra l'altro sviluppando il potenziale energetico marino), globalizzazione, sviluppo regionale, competitività, protezione dell'ambiente marino e sicurezza, una politica comprendente molte delle idee delineate dal Parlamento;

2.  si compiace altresì della raccomandazione formulata dal Consiglio europeo del 14 dicembre 2007, secondo cui la politica marittima dovrebbe essere adattata alle peculiarità degli Stati membri e delle regioni marittime, segnatamente delle regioni costiere, delle isole e delle regioni ultraperiferiche;

3.  ritiene il coinvolgimento dei partner regionali e locali essenziale per il successo della politica marittima; sottolinea pertanto la necessità di maggiore cooperazione e interconnessione tra le regioni costiere europee attraverso la promozione di strategie coordinate per lo sviluppo e la competitività, nonché un'articolazione più estesa tra i diversi livelli gestionali;

4.  accoglie positivamente il piano d'azione che la Commissione ha illustrato nella comunicazione su una politica marittima integrata (COM(2007)0575) e nei documenti accompagnatori (SEC(2007)1278), (SEC(2007)1279) e (SEC(2007)1280), ed in particolare la strategia della Commissione per mitigare l'impatto del cambiamento climatico sulle regioni marittime e gli effetti concomitanti sul turismo; richiama l'attenzione sulla necessità di adeguare maggiormente tale strategia alle specificità delle regioni marittime;

5.  prende atto delle potenzialità della futura politica marittima ai fini dello sviluppo e della protezione delle regioni costiere, delle isole e delle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea; sottolinea l'inserimento in detta politica marittima del turismo nelle zone costiere in quanto elemento innovatore e cruciale per lo sviluppo e la coesione di queste regioni;

6.  sottolinea il ruolo centrale che le autorità e le comunità costiere svolgeranno nell'attuazione della nuova politica marittima integrata e nel prossimo piano d'azione europeo della Commissione sulla attività economiche basate sul mare; evidenzia l'importanza di un'infrastruttura di trasporto di alta qualità e ne segnala gli effetti positivi sulla qualità della vita e sull'industria turistica; in detto contesto invita tutti gli interessati ad operare in modo efficace per assicurare l'utilizzazione ottimale dei fondi di sviluppo;

7.  segnala l'impatto sugli ecosistemi locali dell'incremento delle attività e del turismo nelle regioni costiere, associato ad un aumento di tutte le forme di trasporto; auspica pertanto lo sviluppo di una politica marittima integrata mirata a risolvere detti problemi; chiede inoltre una migliore raccolta dei dati riguardanti il settore marittimo e le regioni costiere;

8.  auspica la pubblicazione di una serie di orientamenti destinati agli Stati membri per l'elaborazione delle politiche marittime integrate a livello nazionale e delle relazioni annuali sugli interventi dell'UE e degli Stati membri a tale riguardo; raccomanda un coordinamento efficace e proficuo tra l'Unione europea, gli Stati membri e le regioni costiere, le quali in materia hanno conoscenze empiriche e funzioni essenziali;

9.  attende con interesse, pur riconoscendo la competenza degli Stati membri in tale settore, che la Commissione pubblichi una tabella di marcia per agevolare lo sviluppo di una pianificazione spaziale marittima da parte degli Stati membri; segnala la necessità di mantenere un adeguato equilibrio tra i diversi approcci in campo economico, sociale, territoriale e ambientale;

10. sostiene la Commissione nei suoi sforzi intesi a creare uno spazio per il trasporto marittimo europeo senza frontiere, unitamente ad una strategia globale dei trasporti marittimi per il periodo 2008-2018;

11. sottolinea che un autentico spazio europeo del trasporto marittimo senza barriere richiede maggiore sicurezza delle regioni costiere, delle isole e delle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea, a livello dello sviluppo e della sostenibilità ambientale;

12. ricorda che l'eccezionale dimensione marittima che le regioni costiere, le isole e le regioni ultraperiferiche conferiscono all'Unione europea offre opportunità uniche in settori come l'innovazione, la ricerca, l'ambiente, la biodiversità, lo sviluppo di tecnologie innovative basate sul mare e altri ambiti, che la futura politica marittima integrata non deve lasciare inesplorate; riconosce l'opportunità di istituire centri di eccellenza, raccomandando l'incentivo e il sostegno ai centri universitari di ricerca già operanti nelle zone costiere;

13. sottolinea, alla luce dei recenti incidenti con petroliere e dei conseguenti danni ambientali, la necessità di chiari orientamenti in materia di navigazione e di cooperazione internazione onde incentivare i paesi terzi ad applicare normative uguali o simili;

14. appoggia la predisposizione di un finanziamento specifico per la politica marittima integrata dell'Unione europea che tenga conto delle specificità reali delle varie regioni coinvolte;

15. sostiene l'intenzione della Commissione di potenziare un'Europa marittima, assumendo un profilo di dinamismo, responsabilità e impegno nella difesa e nella promozione degli oceani, non solo nei confronti dei paesi terzi, ma anche all'interno della stessa UE;

16. sottolinea l'importanza dell'energia del moto ondoso in quanto fonte energetica pulita e alternativa e invita la Commissione a tener conto di questa forma di energia nei futuri piani d'azione;

17. lamenta e si sorprende del fatto che, nella sua comunicazione sul programma legislativo e di lavoro per il 2008 (COM(2007)0640), la Commissione sia carente per quanto riguarda le misure da adottare nel 2008 in materia di politica marittima, il che denota mancanza di coerenza visto che esiste un piano d'azione della Commissione in materia di politica marittima.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

27.3.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

45

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Alfonso Andria, Emmanouil Angelakas, Stavros Arnaoutakis, Jean Marie Beaupuy, Rolf Berend, Victor Boştinaru, Wolfgang Bulfon, Antonio De Blasio, Bairbre de Brún, Petru Filip, Gerardo Galeote, Iratxe García Pérez, Eugenijus Gentvilas, Ambroise Guellec, Pedro Guerreiro, Jim Higgins, Filiz Hakaeva Hyusmenova, Mieczysław Edmund Janowski, Rumiana Jeleva, Gisela Kallenbach, Tunne Kelam, Evgeni Kirilov, Constanze Angela Krehl, Sérgio Marques, Miguel Angel Martínez Martínez, James Nicholson, Markus Pieper, Pierre Pribetich, Wojciech Roszkowski, Elisabeth Schroedter, Grażyna Staniszewska, Dimitar Stoyanov, Margie Sudre, Andrzej Jan Szejna, Kyriacos Triantaphyllides, Lambert van Nistelrooij, Oldřich Vlasák, Vladimír Železný

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Bernadette Bourzai, Jan Březina, Emanuel Jardim Fernandes, Francesco Ferrari, Francisca Pleguezuelos Aguilar, Zita Pleštinská, Samuli Pohjamo, Christa Prets, Richard Seeber

PARERE della commissione per la pesca (3.4.2008)

destinato alla commissione per i trasporti e il turismo

su una politica marittima integrata per l'Unione europea
(2008/2009(INI))

Relatore per parere: Pedro Guerreiro

SUGGERIMENTI

La commissione per la pesca invita la commissione per i trasporti e il turismo, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  sottolinea che per "ricercare maggiore considerazione per il benessere delle comunità costiere" e "migliorare il benessere dei lavoratori" del settore della pesca non si può trascurare la grave situazione socioeconomica con cui esso è confrontato, in particolare a causa della mancata adozione di misure adeguate volte a promuovere la redditività dell'attività e, di conseguenza, a garantire un livello di vita dignitoso agli operatori;

2.  ritiene che una politica marittima integrata dell'Unione non possa tralasciare il fatto che la fornitura di energia e l'alimentazione sono necessità e obiettivi strategici da garantire assolutamente senza oltrepassare soglie massime di sicurezza nella dipendenza esterna e che la pesca e l'agricoltura sostenibili, fonti basilari della nostra alimentazione, debbono essere protette nell'interesse generale dell'Unione;

3.  ritiene che l'obiettivo essenziale della politica marittima integrata dell'Unione nell'ambito della pesca dovrebbe essere promuovere la modernizzazione e lo sviluppo sostenibile, equilibrato ed equo, del settore in tutta l'Unione, assicurandone la continuità socioeconomica e la sostenibilità delle risorse e garantendo la sovranità e la sicurezza alimentare, un approvvigionamento pubblico di pesce, la conservazione dei posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita dei pescatori;

4.  ritiene che finora né la sostenibilità delle risorse marine né la continuità economica della flotta da pesca europea e delle comunità costiere dell'Unione abbiano tratto benefici dalla politica comune della pesca (PCP) e che di conseguenza occorra sviluppare la politica marittima integrata dell'Unione in modo da evitare che nella PCP emergano carenze come l'eccessiva centralizzazione e l'assenza di considerazione per le diversità regionali nelle acque dell'Unione;

5.  richiede l'adozione di un approccio comune all'insieme degli Stati membri per eliminare le munizioni inesplose pescate dalle imbarcazioni da pesca e rigettate in mare dopo marcatura;

6.  sostiene che la creazione di "posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità" legati al mare, segnatamente nel settore della pesca, dipende anche dalla garanzia di un reddito giusto e adeguato e da condizioni di lavoro dignitose (compresa la salute e la sicurezza) e dall'accesso alla formazione per gli operatori;

7.  propone di studiare i meccanismi attuali di fissazione dei prezzi nella prima transazione e il modo come essi potranno contribuire a garantire una remunerazione equilibrata degli operatori del settore, senza aumentare i prezzi per i consumatori;

8.  chiede agli Stati membri di avanzare nel mutuo riconoscimento dei diplomi di insegnamento professionale medio rilasciati ai capitani e ai macchinisti di pescherecci;

9.  ribadisce la necessità che esistano meccanismi di sovvenzione o compensazione per i pescatori colpiti dalle ripercussioni socioeconomiche delle misure di recupero degli stock di pesce o di protezione degli ecosistemi, in particolare nelle regioni e comunità più sfavorite e nelle regioni ultraperiferiche;

10. chiede alla Commissione, sottolineando la necessità di definire i mezzi finanziari adeguati da destinare alla politica marittima integrata dell'Unione, di definire cosa intenda per "solida base finanziaria" e, avendo come base il criterio che a nuove priorità devono corrispondere nuovi mezzi finanziari, si esprime contro il finanziamento di detta politica tramite la PCP;

11. ribadisce la necessità di potenziare il sostegno alla ricerca scientifica in materia di pesca nei differenti Stati membri, soprattutto nell'ambito del Settimo programma quadro delle attività in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione;

12. sollecita l'appoggio comunitario all'applicazione di misure efficaci che garantiscano agli equipaggi mezzi adeguati di evacuazione, assistenza e salvataggio;

13. sollecita l'appoggio per l'installazione e la modernizzazione di mezzi adeguati di vigilanza, di quantificazione e di controllo delle zone economiche esclusive da parte degli Stati membri;

14. sottolinea che la politica marittima integrata dell'Unione si basa su un quadro di cooperazione tra gli Stati membri e che l'elaborazione e l'adozione di politiche marittime nazionali distinte, nei loro diversi aspetti, è di competenza degli Stati membri, come peraltro segnala anche la Commissione.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

3.4.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

25

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Elspeth Attwooll, Marie-Hélène Aubert, Luis Manuel Capoulas Santos, Paulo Casaca, Zdzisław Kazimierz Chmielewski, Emanuel Jardim Fernandes, Carmen Fraga Estévez, Duarte Freitas, Ioannis Gklavakis, Alfred Gomolka, Pedro Guerreiro, Heinz Kindermann, Rosa Miguélez Ramos, Philippe Morillon, Seán Ó Neachtain, Willi Piecyk, Catherine Stihler, Margie Sudre, Daniel Varela Suanzes-Carpegna, Cornelis Visser

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Ole Christensen, Josu Ortuondo Larrea, Raül Romeva i Rueda, Thomas Wise

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Ilda Figueiredo, Willem Schuth

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

8.4.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

42

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Inés Ayala Sender, Paolo Costa, Michael Cramer, Luis de Grandes Pascual, Petr Duchoň, Saïd El Khadraoui, Emanuel Jardim Fernandes, Francesco Ferrari, Brigitte Fouré, Mathieu Grosch, Georg Jarzembowski, Stanisław Jałowiecki, Timothy Kirkhope, Dieter-Lebrecht Koch, Jaromír Kohlíček, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Sepp Kusstatscher, Bogusław Liberadzki, Eva Lichtenberger, Marian-Jean Marinescu, Erik Meijer, Robert Navarro, Seán Ó Neachtain, Josu Ortuondo Larrea, Willi Piecyk, Luís Queiró, Reinhard Rack, Gilles Savary, Brian Simpson, Ulrich Stockmann, Silvia-Adriana Ţicău, Yannick Vaugrenard, Lars Wohlin, Roberts Zīle

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Philip Bradbourn, Pedro Guerreiro, Zita Gurmai, Lily Jacobs, Elisabeth Jeggle, Anne E. Jensen, Jelko Kacin, Corien Wortmann-Kool

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Samuli Pohjamo