RELAZIONE sull'esame intermedio della politica industriale - un contributo alla strategia dell'Unione europea per la crescita e l'occupazione

24.4.2008 - (2007/2257(INI))

Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatrice: Romana Jordan Cizelj

Procedura : 2007/2257(INI)
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A6-0167/2008
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sull'esame intermedio della politica industriale - un contributo alla strategia dell'Unione europea per la crescita e l'occupazione

(2007/2257(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Esame intermedio della politica industriale - un contributo alla strategia dell'Unione europea per la crescita e l'occupazione" (COM(2007)0374) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che l'accompagna (SEC(2007)0917),

–   viste le conclusioni del Consiglio "Competitività" del 22 e 23 novembre 2007,

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Piccole e medie imprese, essenziali per conseguire una maggiore crescita e rafforzare l'occupazione – Valutazione intermedia della politica moderna a favore delle PMI" (COM(2007)0592),

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Mercati guida: un'iniziativa per l'Europa" (COM(2007)0860),

–   vista la sua risoluzione del 5 luglio 2006 su un "quadro politico per rafforzare l'industria manifatturiera dell'UE - verso un'impostazione più integrata della politica industriale"[1],

–   vista la sua risoluzione del 30 novembre 2006 sul tema "È ora di cambiare marcia - Creare un'Europa dell'imprenditorialità e della crescita"[2],

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e il parere della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (A6‑0167/2008),

A. considerando che l'esame intermedio della Commissione sulla politica industriale traccia un bilancio dei progressi conseguiti nell'attuazione dell'approccio integrato alla politica industriale dal 2005 e indica le misure da adottare nei prossimi anni,

B.  considerando che l'industria nell'Unione europea contribuisce a oltre l'80% della spesa del settore privato in R&S e che i prodotti innovativi che essa sviluppa rappresentano circa il 73% delle esportazioni dell'UE e che pertanto essa svolge un ruolo importante nella trasformazione dell'UE in un'economia basata sulla conoscenza,

C. considerando che, rispetto ad altre regioni quali gli Stati Uniti o l'Asia, nell'UE l'industria è ancora relativamente lenta nell'adattarsi all'evoluzione del mercato e ai nuovi sviluppi tecnologici a causa di una pesante regolamentazione del mercato,

D. considerando che fenomeni quali la globalizzazione, l'evoluzione tecnologica e lo sviluppo sostenibile offrono importanti opportunità ancora inesplorate per il settore industriale dell'UE,

1.  accoglie con favore la comunicazione della Commissione, la quale valuta i progressi conseguiti nell'attuazione di una politica industriale integrata e sottolinea che un settore industriale prospero è fondamentale per la realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona;

2.  prende atto dei progressi realizzati nel quadro delle azioni orizzontali e settoriali e plaude alle nuove iniziative nei settori dell'industria alimentare e dell'industria elettrica;

3.  esprime rammarico per la debolezza del legame tra politica industriale dell'Unione e politica industriale nazionale, e sostiene le iniziative della Commissione e degli Stati membri intese a rafforzare tale legame;

4.  ritiene che il ruolo principale della politica industriale dell'UE consista nel creare le giuste condizioni quadro per lo sviluppo delle imprese, gli investimenti industriali, l'innovazione e la creazione di impieghi, prestando particolare attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese (PMI);

5.  ritiene che un mercato interno aperto e competitivo nel terziario e nell'industria contribuisca al potenziale innovativo e migliori la competitività del settore; è del parere che la politica di concorrenza svolga un ruolo fondamentale nel garantire che il consumatore tragga vantaggio da un mercato europeo aperto;

6.  sottolinea l'importanza di un sistema efficace di appalti pubblici per la competitività dell'industria europea; ritiene che un sistema di appalti pubblici precommerciale sia uno strumento importante per accrescere la capacità innovativa delle imprese europee; esorta gli Stati membri a rivedere le loro politiche di appalti pubblici in tale prospettiva e chiede alla Commissione di promuovere lo scambio delle migliori prassi in tale ambito;

7.  plaude alle proposte della Commissione sul consolidamento del mercato europeo delle attrezzature di difesa e sul miglioramento della competitività globale dell'industria della difesa dell'UE;

8.  invita la Commissione a intensificare il suo controllo di mercato sulla catena di approvvigionamento dei beni industriali e di consumo, compresi i distributori a valle e i dettaglianti, in modo da garantire l'esistenza di condizioni di concorrenza a tutti i livelli della catena di approvvigionamento;

9.  invita la Commissione a potenziare i suoi sforzi intesi a eliminare gli ostacoli amministrativi superflui che rendono difficile l'accesso al mercato interno, a semplificare e migliorare il contesto normativo e a ridurre l'onere amministrativo sulle imprese, tra l'altro garantendo che si compiano progressi nei tredici settori prioritari indicati nel piano d'azione della Commissione per la riduzione dell'onere amministrativo e attuando il secondo pacchetto di misure preferenziali per eliminare gli ostacoli amministrativi;

10. invita gli Stati membri a progredire verso la definizione e il conseguimento di obiettivi nazionali ambiziosi in materia di riduzione dell'onere amministrativo, in particolare per quanto concerne misure che incoraggino la crescita e lo sviluppo delle PMI, quali la semplificazione degli obblighi in materia di notificazione e la concessione di deroghe;

11. invita la Commissione ad adottare un approccio coerente nei confronti delle PMI in tutte le politiche comunitarie applicando in modo adeguato il principio del "pensare prima in piccolo";

12. sostiene con forza l'annunciata normativa sulle piccole imprese a livello europeo; ritiene che dovrebbe assumere la forma di una proposta legislativa e includere nuove iniziative concrete intese a ridurre, mediante esenzioni, l'onere amministrativo sulle PMI, facilitarne l'accesso al mercato interno e alle procedure di appalto e garantire loro in futuro un accesso adeguato alle fonti di finanziamento e alle infrastrutture di ricerca;

13. sottolinea l'importanza dell'accordo di Basilea II[3] nell'influenzare il comportamento delle banche e la loro disponibilità a concedere prestiti a clienti con un profilo di rischio relativamente alto, incluse le PMI; considera che si tratti di uno sviluppo fondamentale per sostenere le PMI nel realizzare investimenti e nell'eseguire ricerche orientate alle imprese;

14. accoglie con favore i raggruppamenti di partenariato stabiliti dalla Commissione, quali CARS 21 e il Gruppo ad alto livello sui tessili; ritiene che tali gruppi costituiscano forum importanti per potenziare la politica industriale dell'UE;

15. sottolinea l'urgenza di creare un mercato globale a livello dell'UE per il capitale di rischio, eliminando gli attuali ostacoli regolamentari e fiscali agli investimenti di capitale di rischio nelle piccole imprese più innovative in Europa;

16. ricorda l'importanza di sistemi moderni di standardizzazione e invita la Commissione ad accelerare l'esecuzione di norme di nuovo approccio, nel rispetto delle necessità delle PMI e rafforzando la partecipazione dei loro rappresentanti;

17. ritiene che gli obiettivi dell’UE in materia di ambiente non debbano essere visti come una minaccia per l’industria, ma come un’opportunità per sfruttare il vantaggio "della prima mossa" e per fare dell’industria europea un leader mondiale nel settore delle tecnologie, dei prodotti e dei servizi rispettosi dell’ambiente e socialmente accettabili; sottolinea, tuttavia, che l’applicazione delle nuove tecnologie andrebbe accompagnata da misure intese a salvaguardare la competitività internazionale delle imprese europee;

18. è del parere che lo sviluppo industriale sia strettamente connesso alla presenza di un’infrastruttura di trasporto efficiente a livello europeo, che il corretto funzionamento di tale infrastruttura consenta lo sviluppo di zone industriali, comprese quelle extraurbane, e che gli Stati membri dovrebbero essere posti in condizione di accedere ai fondi di sviluppo regionale al fine di creare parchi industriali e tecnologici nelle zone rurali limitrofe agli agglomerati urbani;

19. reputa che il piano d’azione per una politica industriale sostenibile proposto dalla Commissione dovrebbe istituire un quadro per una transizione graduale verso un’industria a basse emissioni di carbonio ed efficiente dal punto di vista energetico e delle risorse, che contribuirà al raggiungimento degli obiettivi in materia di energia e cambiamenti climatici formulati dal Consiglio europeo dell’8 e 9 marzo 2007; ritiene che l’iniziativa sui “mercati guida” e il programma d’azione riguardante le norme potrebbero svolgere un ruolo importante al riguardo;

20. sottolinea in particolare la necessità di uno sviluppo sostenibile ed equilibrato in tutta l’UE, sia dal punto di vista geografico sia in relazione alle dimensioni dei progetti; ritiene che un approccio realmente equilibrato rappresenti l’unico modo per stimolare lo sviluppo dell’industria nell’UE, offrire nuove possibilità per la creazione di posti di lavoro e promuovere lo sviluppo delle regioni nell’ambito dell’Unione europea; ritiene che l’iniziativa "grappoli" possa rappresentare un’efficace strumento di pressione a favore dell’innovazione e dello sviluppo regionale sostenibile;

21. accoglie con favore il contributo importante della politica di coesione per garantire la concorrenza nel settore industriale ed esorta gli Stati membri a concentrare maggiormente i loro investimenti, nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo, in settori che promuovano la crescita del capitale umano, la ricerca, l'innovazione, l'imprenditorialità e l'assistenza per le PMI;

22. rileva che occorre tenere conto con urgenza dell'impatto della legislazione ambientale sulla competitività internazionale delle industrie europee al fine di evitare la dispersione di carbonio e la disoccupazione; invita al riguardo la Commissione a promuovere e sostenere attivamente la definizione di accordi settoriali a livello mondiale al fine di ridurre l’impatto ambientale di industrie specifiche su scala internazionale garantendo nel contempo condizioni di concorrenza eque;

23. sostiene la Commissione nel proposito di sottoporre ogni nuova proposta legislativa ad un'intensiva e rigorosa valutazione d'impatto, esaminandone in particolare le eventuali implicazioni sfavorevoli per il funzionamento del mercato interno e per la competitività dell'industria europea conformemente al principio di sostenibilità;

24. richiama l’attenzione sugli sviluppi attuali per quanto riguarda l’accesso alle materie prime; sottolinea che l’UE è interamente dipendente dalle importazioni di numerosi metalli; invita la Commissione a proporre un approccio integrato inteso a garantire un accesso sostenibile alle materie prime, migliorando l’efficienza delle risorse e sostenendo lo sviluppo delle tecnologie esplorative; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere e ad accelerare la realizzazione dei progetti che il Consiglio europeo ha definito di interesse comunitario in materia di sicurezza energetica e diversificazione delle fonti energetiche dell’UE;

25. ricorda le importanti trasformazioni strutturali determinate dallo spostamento dell'occupazione verso i servizi legati all'industria; sostiene pertanto l'iniziativa prevista sull'industria e i servizi intesa ad analizzare i settori dei servizi e il loro impatto sulla competitività industriale; richiama in particolare l'attenzione della Commissione sul miglioramento della qualità, della produttività e del valore dei servizi forniti all'industria, in particolare i servizi per le imprese a forte contenuto cognitivo;

26. accoglie con favore l’iniziativa della Commissione “cambiamento delle strutture” intesa ad agevolare lo scambio delle migliori pratiche fra gli Stati membri, raccomanda vivamente alla Commissione, nell’ambito della revisione della sua comunicazione del 2005 intitolata “Ristrutturazioni e occupazione - Anticipare e accompagnare le ristrutturazioni per ampliare l'occupazione: il ruolo dell'Unione europea” (COM(2005)0120), di sostenere la creazione di ampi partenariati a livello comunitario nonché l’istituzione di reti per lo scambio di informazioni e di migliori pratiche fra gli esperti degli Stati membri;

27. richiama l’attenzione sulla necessità di continui investimenti prioritari in materia di istruzione, formazione e ricerca e sottolinea altresì come lo sviluppo industriale e la competitività dei prodotti UE dipendano dalla qualità delle risorse umane e dall’innovazione globale nell’ambito dei nuovi prodotti;

28. sottolinea che i prodotti innovativi, che rappresentano il 73% delle esportazioni dell’UE, rafforzano notevolmente il suo vantaggio competitivo; rileva tuttavia che l’UE è ancora indietro rispetto a Stati Uniti e Giappone nel settore dell’innovazione, specie nelle attività di R&S delle imprese; ritiene pertanto che i programmi di finanziamento comunitari, quali il Settimo programma quadro di attività comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione e il programma quadro per la competitività e l'innovazione nonché l’Istituto europeo per l’innovazione e la tecnologia vadano sfruttati appieno; plaude al riguardo all’iniziativa dei “mercati guida” e al programma d’azione riguardante le norme, in quanto rappresentano un contributo per sbloccare il potenziale di mercato dei prodotti e dei servizi innovativi in aree specifiche di alto valore sociale; invita la Commissione a dimostrare il suo impegno a legiferare meglio a tal riguardo e l'ammonisce a non favorire specifiche soluzioni tecnologiche a scapito di altre;

29. ritiene che, per promuovere l'innovazione in tutta l'UE, sia essenziale sostenere le attività correlate alle invenzioni e proteggere i prodotti di tali attività; sottolinea pertanto l'importanza di una politica in materia di diritti di proprietà intellettuale trasparente e semplificata, che possa essere effettivamente attuata; invita il Consiglio ad adoperarsi per introdurre quanto prima un brevetto comunitario e chiede alla Commissione di proseguire la lotta contro le contraffazioni e di adoperarsi per conseguire soluzioni globali in tale settore, ispirandosi principalmente ai modelli europei;

30. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

  • [1]  GU C 303 E del 13.12.2006, pag. 646.
  • [2]  GU C 316 E del 22.12.2006, pag. 378.
  • [3]  Accordo sulla convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali minimi: nuovo quadro regolamentare, Comitato di Basilea sul controllo bancario, giugno 2004.

MOTIVAZIONE

Una base industriale forte e vitale è essenziale per sfruttare al meglio il potenziale economico dell'UE e realizzare gli obiettivi di Lisbona. Inoltre, grazie all'industria comunitaria che contribuisce ad oltre l'80% della spesa del settore privato in R&S e grazie ai suoi prodotti innovativi che rappresentano circa il 75% delle esportazioni dell'UE, l'industria ha assunto un ruolo centrale nella trasformazione della nostra economia verso un'economia basata sulla conoscenza.

L'industria dell'UE è in generale vitale e dinamica, ma deve far fronte a sfide importanti quali le rapide trasformazioni tecnologiche, la crescente pressione competitiva e il bisogno di contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali europei.

Per tali motivi nel 2005 è stato istituito un quadro politico che propone raccomandazioni concrete relative ad azioni settoriali per promuovere la crescita, la produttività e la competitività. Sono state lanciate sette importanti iniziative politiche intersettoriali (iniziativa in materia di diritti di proprietà intellettuale e contraffazione; gruppo ad alto livello sulla competitività, l’energia e l’ambiente; aspetti esterni della competitività e accesso ai mercati; nuovo programma di semplificazione legislativa; migliorare le competenze settoriali; gestire le trasformazioni strutturali nell’industria manifatturiera; impostazione europea integrata della ricerca e innovazione industriale). Sono state inoltre istituite le seguenti sette iniziative di settore (Forum farmaceutico, revisione intermedia della strategia per le scienze della vita e le biotecnologie, gruppo ad alto livello sull’industria chimica, gruppo ad alto livello sull’industria della difesa, programma spaziale europeo, task-force sulla competitività nelle TIC, dialogo sulle politiche per l’ingegneria meccanica).

Questa comunicazione analizza i progressi compiuti per quanto riguarda le azioni orizzontali e settoriali previste nel 2005. La revisione intermedia non ha evidenziato il bisogno di trasformazioni radicali nella politica. Ciononostante, la Commissione intende rafforzare alcune iniziative in corso e avviare nuove iniziative in risposta alle sfide recenti. La comunicazione prevede le seguenti nuove iniziative orizzontali:

· iniziativa Grappoli;

· iniziativa mercato guida;

· programma d'azione riguardante le norme;

· piano d'azione per una politica industriale sostenibile;

· industria/servizi.

Saranno inoltre intraprese due nuove iniziative settoriali:

· industria alimentare;

· Electra (industria elettrica).

Tale comunicazione va salutata con favore. Il principale obiettivo della politica industriale dell'UE consiste nel creare le condizioni più favorevoli allo sviluppo delle imprese, agli investimenti industriali, all'innovazione e alla creazione di posti di lavoro. Tali condizioni possono variare da un settore all'altro ed è per questo che le iniziative settoriali, che tengono conto del contesto specifico dei distinti settori e propongono un insieme di politiche su misura adatte alle particolari opportunità e sfide che ciascun settore deve affrontare, sono accolte con estremo favore. Tali iniziative settoriali dovrebbero essere rafforzate da un approccio orizzontale che permetta di superare gli ostacoli allo sviluppo dell'industria dell'UE e ottenere prodotti di maggior valore e qualità. Il relatore desidera concentrarsi in particolare su tre questioni orizzontali.

"Migliore regolamentazione"

Un contesto normativo gravoso e l'eccesso di pratiche burocratiche rimangono due dei principali ostacoli all'industria. Questo colpisce in particolare le piccole e medie imprese (PMI), le prime a risentire di un eccessivo burocratismo (si stima che una piccola impresa spenda a impiegato circa 10 volte di più rispetto a una grande impresa per assolvere compiti di regolamentazione). Il programma di lavoro per una "migliore regolamentazione" è pertanto della massima importanza al fine di incrementare la competitività delle industrie europee. La Commissione dovrebbe accrescere gli sforzi per eliminare gli ostacoli (amministrativi) superflui che limitano l'accesso al mercato interno, per semplificare e migliorare l'ambiente normativo e ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle imprese (in particolare garantendo progressi nei 13 settori prioritari stabiliti dal piano d'azione della Commissione al fine di raggiungere l'obiettivo del 25% entro il 2012 e attuando il secondo pacchetto di procedure accelerate per rimuovere le barriere amministrative). Il programma di lavoro per una "migliore regolamentazione", tuttavia, non può essere attuato esclusivamente a livello comunitario: al fine di assicurare benefici economici tangibili per le aziende dell'UE, infatti, anche gli Stati membri devono compiere progressi verso l'individuazione e il raggiungimento di ambiziosi obiettivi nazionali per la riduzione degli oneri amministrativi, in particolare obiettivi che sostengano la crescita e lo sviluppo delle PMI (obblighi di relazione ed esenzioni).

Piccole e medie imprese

Dotate di potenziale innovativo, dinamismo e flessibilità, le PMI rappresentano uno dei motori principali della crescita economica e della competitività europea ed è pertanto importante sostenerne la crescita garantendo loro ad esempio l'accesso a fonti di finanziamento (capitale di rischio) e a infrastrutture di ricerca (politica dei grappoli). Ulteriore sostegno potrebbe essere dato dall'impostare un approccio coerente alle PMI nelle diverse politiche dell'UE (in particolare applicando adeguatamente il cosiddetto principio del "pensare prima in piccolo" nelle procedure decisionali). L'accesso al mercato per le PMI può essere più complicato rispetto alle grandi imprese ed è quindi molto importante per loro che siano attuate iniziative quali la standardizzazione, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e la disponibilità di informazioni facilmente accessibili. Un'importantissima iniziativa a sostegno delle PMI è l'annunciata normativa sulle piccole imprese: tale normativa dovrebbe includere nuove iniziative concrete per razionalizzare la regolamentazione per le PMI, facilitare il loro accesso al mercato unico e agli appalti pubblici e aiutare le PMI a far fronte alla sfida della globalizzazione e del cambiamento climatico, ad esempio fornendo loro le risorse umane e finanziarie necessarie per il loro sviluppo e cambiamento. Per quanto riguarda il sostegno alla crescita delle PMI è importante riconoscere il successo già ottenuto da alcuni Stati membri creando ad esempio un meccanismo nazionale dedicato per la cooperazione nell'attuazione, nel controllo e nella valutazione delle politiche a sostegno delle PMI. A tale proposito, l'iniziativa della presidenza slovena di organizzare una conferenza nella primavera del 2008 per trasformare le "migliori prassi" nazionali a livello europeo è accolta con estremo favore.

Sviluppo sostenibile

La competitività industriale dell'UE è giustificata da una transizione graduale verso un'economia a basso consumo di carbonio ed efficiente in termini energetici e di risorse. Gli obiettivi ambientali per aumentare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra non devono essere visti come una minaccia per l'industria. Il vantaggio della prima mossa potrebbe rendere l'industria europea il leader mondiale in quanto a tecnologie, prodotti e servizi ecocompatibili e socialmente accettabili. È un'opportunità d'oro che le compagnie industriali dell'UE e i responsabili politici devono cogliere. L'annunciato piano d'azione per una politica industriale sostenibile dovrebbe pertanto creare un quadro per accelerare l'ecoinnovazione e lo sviluppo di nuovi mercati (per certi aspetti è quanto già succede con l'iniziativa "mercato guida"). Sul breve termine, l'impatto sulla competitività internazionale delle industrie ad alta intensità energetica dovrebbe essere preso in considerazione al fine di evitare che l'UE "esporti inquinamento e importi disoccupazione". Ciò potrebbe essere realizzato promuovendo accordi settoriali globali volti a ridurre l'impatto ambientale di particolari industrie in tutto il mondo e garantendo al contempo parità di condizioni. Lo sviluppo sostenibile dovrebbe essere effettuato tenendo presente il principio di uno sviluppo armonioso in tutta l'UE, evitando quindi di sostenere esclusivamente le grandi imprese e i grandi progetti e considerando anche quelli di dimensioni ridotte.

È infine fondamentale la relazione con la strategia di Lisbona. La politica industriale è, e dovrebbe in larga misura rimanere, di competenza nazionale, tuttavia, affinché le politiche siano efficienti, occorre rafforzare i legami tra le azioni di politica industriale condotte a livello nazionale e a livello comunitario. Sarà pertanto necessario concentrarsi ancora di più sulla politica industriale, sulle PMI e sull'imprenditorialità nel quadro del prossimo ciclo di Lisbona per il periodo 2008-2010.

PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (8.4.2008)

destinato alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori

sull'esame intermedio della politica industriale - Un contributo alla strategia dell'Unione europeaper la crescita e l'occupazione
(2007/2257(INI))

Relatore per parere: Jacques Toubon

SUGGERIMENTI

La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  si felicita della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'esame intermedio della politica industriale (COM(2007)0374) e sottolinea che un settore industriale prospero è fondamentale per la realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona;

2.  riconosce che il settore è confrontato a un futuro difficile a causa della globalizzazione, dello sviluppo tecnologico e dell'ambiente;

3.  ritiene che un mercato interno aperto e competitivo nel terziario e nell'industria contribuisca al potenziale innovativo e migliori la competitività del settore industriale; è del parere che la politica di concorrenza sia fondamentale nel garantire che il consumatore tragga vantaggio da un mercato europeo aperto;

4.  esprime rammarico per la debolezza della connessione tra la politica industriale dell'Unione e quella nazionale, e invita la Commissione e gli Stati membri a collaborare per rafforzare tale legame;

5.  sottolinea l'importanza di un sistema efficace di appalti pubblici per la competitività dell'industria europea; ritiene che un sistema di appalti pubblici precommerciale sia uno strumento importante per migliorare la capacità innovativa delle imprese europee; esorta gli Stati membri a rivedere le loro politiche di appalti pubblici in tale prospettiva e chiede alla Commissione di promuovere lo scambio delle migliori prassi nel settore;

6.  accoglie con favore l'iniziativa della Commissione sui mercati guida e ne sostiene l'obiettivo di promuovere condizioni favorevoli all'emergere di mercati in prodotti innovativi e servizi in aree specifiche di alto valore sociale; stimola la Commissione a dimostrare il proprio impegno a legiferare meglio a tal riguardo e l'ammonisce a non favorire specifiche soluzioni tecnologiche a scapito di altre;

7.  plaude alle proposte della Commissione sul consolidamento del mercato europeo delle attrezzature di difesa e sul miglioramento della competitività globale dell'industria della difesa dell'UE;

8.  ricorda l'importanza dell'annunciata normativa sulle piccole imprese a livello europeo, in particolare quale opportunità di ridurre, mediante esenzioni, il carico normativo per le PMI; invita la Commissione a prendere sistematicamente in conto le PMI in relazione a tutte le iniziative nel settore industriale, considerandone il ruolo decisivo in termini di sviluppo ed occupazione;

9.  sottolinea l'importanza di preservare, attraverso il quadro della politica per la concorrenza e i mercati aperti, la forza dell'industria europea e auspica che sia preso in considerazione l'adeguamento del quadro normativo europeo e delle regole e norme internazionali applicabili agli scambi affinché possano essere promosse condizioni di concorrenza eque su scala internazionale;

10. accoglie con favore i raggruppamenti di partenariato stabiliti dalla Commissione, quali CARS 21 e il Gruppo ad alto livello sui tessili; ritiene che tali gruppi costituiscano forum importanti per potenziare la politica industriale dell'UE;

11. ribadisce che una politica ambiziosa in materia di diritti di proprietà intellettuale costituisce un elemento chiave della competitività delle imprese industriali e in particolare delle PMI e che quindi sono cruciali il raggiungimento di un accordo sul brevetto comunitario e un sistema di risoluzione delle controversie a livello UE per i brevetti, come pure maggiori sforzi dei servizi doganali nel combattere la contraffazione;

12. sostiene il programma in corso della Commissione inteso a semplificare e migliorare l'ambiente normativo e a ridurre i carichi amministrativi;

13. richiama l'importanza di sistemi moderni di standardizzazione e invita la Commissione a un'esecuzione più rapida di norme di nuovo approccio, nel rispetto delle necessità delle PMI e rafforzando la partecipazione dei loro rappresentanti;

14. invita la Commissione a presentare una proposta di direttiva volta a creare una base imponibile comune consolidata dell'imposta sulle società tra gli Stati membri favorevoli a tale iniziativa;

15. si dichiara fortemente preoccupato per il futuro a lungo termine del settore farmaceutico, e particolarmente per la debolezza della R&S in Europa e l'assenza di un mercato unico con un funzionamento efficace in tale settore; chiede alla Commissione e agli Stati membri di affrontare urgentemente tale questione;

16. sollecita l'elaborazione di una politica industriale sostenibile che stimoli in particolare l'innovazione tecnologica, tenendo conto dei cambiamenti climatici che minacciano il pianeta; invita le imprese a cogliere le opportunità offerte dal mercato delle nuove tecnologie e a impegnarsi nella riduzione delle emissioni di carbonio e dell'inquinamento locale da un lato, e nel miglioramento dell'efficienza energetica accompagnato da misure intese a promuovere fonti rinnovabili di energia e a garantire un utilizzo sicuro e sostenibile delle risorse naturali dall'altro;

17. sottolinea l'urgenza di creare un mercato globale a livello dell'UE per il capitale di rischio, eliminando gli attuali ostacoli regolamentari e fiscali agli investimenti di capitale di rischio nelle piccole imprese più innovative in Europa;

18. invita la Commissione a intensificare il suo controllo di mercato sulla catena di approvvigionamento dei beni industriali e di consumo, compresi i distributori a valle e i dettaglianti, in modo da garantire l'esistenza di condizioni di concorrenza a tutti i livelli della catena di approvvigionamento;

19. accoglie con favore il contributo importante della politica di coesione per garantire la concorrenza nel settore industriale ed esorta gli Stati membri a concentrare maggiormente i loro investimenti, nell'ambito del Fondo europeo per la ricostruzione e lo sviluppo e del Fondo sociale europeo, in settori che promuovano la crescita del capitale umano, la ricerca, l'innovazione, l'imprenditorialità e l'assistenza per le piccole e medie imprese;

20. sostiene la Commissione nel proposito di sottoporre ogni nuova proposta legislativa ad un'attiva e rigorosa valutazione d'impatto, esaminandone in particolare le eventuali implicazioni sfavorevoli per il funzionamento del mercato interno e per la competitività dell'industria europea; invita la Commissione, specialmente in relazione alle proposte legislative su protezione dei consumatori, cambiamento climatico e ambiente, a considerare la competitività quale obiettivo prioritario della strategia di Lisbona.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

8.4.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

38

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Cristian Silviu Buşoi, Charlotte Cederschiöld, Gabriela Creţu, Mia De Vits, Janelly Fourtou, Vicente Miguel Garcés Ramón, Evelyne Gebhardt, Małgorzata Handzlik, Malcolm Harbour, Anna Hedh, Iliana Malinova Iotova, Pierre Jonckheer, Alexander Lambsdorff, Kurt Lechner, Lasse Lehtinen, Toine Manders, Arlene McCarthy, Nickolay Mladenov, Catherine Neris, Bill Newton Dunn, Zita Pleštinská, Zuzana Roithová, Heide Rühle, Leopold Józef Rutowicz, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Marianne Thyssen, Jacques Toubon, Bernadette Vergnaud, Barbara Weiler, Marian Zlotea

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Emmanouil Angelakas, Colm Burke, Giovanna Corda, Bert Doorn, Brigitte Fouré, Olle Schmidt, Gary Titley

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Janusz Wojciechowski

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

21.4.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

36

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Šarūnas Birutis, Jan Březina, Philippe Busquin, Jorgo Chatzimarkakis, Giles Chichester, Pilar del Castillo Vera, Den Dover, Norbert Glante, András Gyürk, Fiona Hall, David Hammerstein, Mary Honeyball, Romana Jordan Cizelj, Werner Langen, Anne Laperrouze, Angelika Niebler, Reino Paasilinna, Atanas Paparizov, Francisca Pleguezuelos Aguilar, Anni Podimata, Vladimír Remek, Teresa Riera Madurell, Andres Tarand, Catherine Trautmann, Claude Turmes, Nikolaos Vakalis

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Göran Färm, Robert Goebbels, Eija-Riitta Korhola, Pierre Pribetich, Vittorio Prodi, Esko Seppänen, Silvia-Adriana Ţicău, Vladimir Urutchev, Lambert van Nistelrooij