RELAZIONE sul processo di Bologna e la mobilità degli studenti
8.7.2008 - (2008/2070(INI))
Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatrice: Doris Pack
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sul processo di Bologna e la mobilità degli studenti
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 149 e 150 del trattato CE,
– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Portare avanti l’agenda di modernizzazione delle università - Istruzione, ricerca e innovazione", (COM(2006)0208),
– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Mobilitare gli intelletti europei: creare le condizioni affinché le università contribuiscano pienamente alla strategia di Lisbona", (COM(2005)0152),
– vista la relazione sull'organizzazione dei sistemi di istruzione superiore in Europa e le tendenze nazionali sul processo di Bologna intitolata Focus on the structure of higher education in Europe. National trends in the Bologna Process – 2006/07, Eurydice, Commissione europea, 2007,
– visto il sondaggio dell'Eurobarometro sulla percezione delle riforme dell'istruzione superiore Perceptions of Higher Education Reforms, Commissione europea, marzo 2007,
– vista la sua posizione definita in prima lettura il 25 settembre 2007 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla produzione e allo sviluppo di statistiche sull'istruzione e sull'apprendimento permanente[1],
– vista la risoluzione del Consiglio, del 23 novembre 2007, sulla modernizzazione delle università per la competitività dell'Europa in un'economia globale della conoscenza,
– viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo del 13 e 14 marzo 2008,
– visto l'articolo 45 del regolamento,
– visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e il parere della commissione per i bilanci (A6-0302/2008),
A. considerando che gli obiettivi del processo di Bologna mirano a creare uno Spazio europeo dell'istruzione superiore entro il 2010 riformando l'istruzione superiore, eliminando gli ostacoli alla mobilità di studenti e insegnanti e migliorando la qualità, l'attrattiva e la competitività dell'istruzione superiore in Europa,
B. considerando che la mobilità degli studenti e la qualità dell’istruzione devono rimanere fra gli elementi fondamentali del processo di Bologna,
C. considerando che la mobilità degli studenti genera nuove esperienze e nuovi valori culturali, sociali e accademici e rappresenta un'opportunità di crescita personale e di accrescimento delle norme accademiche e dell'occupabilità a livello nazionale e internazionale,
D. (AM. 7) considerando che la mobilità degli studenti permane ancora fuori dalla portata di molti studenti, ricercatori e altri operatori, in special modo negli Stati membri di recente adesione, principalmente a causa di contributi finanziari inadeguati, sebbene gli ostacoli siano ben conosciuti e siano stati indicati a più riprese da molti soggetti interessati coinvolti nella discussione,
E. considerando che sarebbe necessario prestare particolare attenzione a un adeguato finanziamento dell'apprendimento, delle spese di sostentamento e della mobilità degli studenti,
F. considerando che il Parlamento ha sempre considerato la mobilità degli studenti una sua priorità di bilancio e si è adoperato per garantire un adeguato livello di finanziamento ai programmi dell'Unione europea nel settore dell'istruzione; che la sua ferma posizione su tale questione ha portato, nonostante i tagli apportati dal Consiglio alla proposta della Commissione, ad un aumento degli stanziamenti per i programmi "Apprendimento permanente" e "Erasmus Mundus" negoziati nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale 2007-2013 e delle recenti procedure di bilancio,
G. considerando che al fine di osservare, operare raffronti e valutazioni nonché sviluppare politiche e misure adeguate sono necessari dati statistici affidabili,
H. considerando che il riconoscimento dell'apprendimento informale e non formale rappresenta la pietra angolare di una strategia di apprendimento permanente e che l'apprendimento in età adulta è importante in tale processo,
I. considerando che alla scelta di recarsi all'estero non dovrebbero frapporsi ostacoli amministrativi, finanziari o linguistici,
J. considerando che la mobilità incoraggia l'apprendimento delle lingue straniere e il miglioramento delle competenze di comunicazione globali,
K. considerando l'urgenza di riformare e modernizzare le università in termini di qualità, struttura dei percorsi accademici, innovazione e flessibilità,
L. considerando che la qualità dell'insegnamento è importante al pari della qualità della ricerca e deve essere oggetto di una riforma e una modernizzazione in tutta l’Unione europea e che entrambe le dimensioni sono strettamente connesse,
M. considerando che le differenze fra i sistemi di riconoscimento nazionali ostacolano in misura significativa la parità di trattamento fra gli studenti e i progressi sia nell’ambito dello Spazio europeo dell'istruzione superiore che del mercato del lavoro europeo,
N. considerando che la mobilità può essere ostacolata sia dall’assenza di un pieno e adeguato riconoscimento dei corsi frequentati che dalla non equipollenza dei titoli di studio conseguiti,
O. considerando l'urgenza di attuare, coordinare e promuovere un'impostazione coerente fra tutti i paesi firmatari del processo di Bologna,
P. considerando che il processo di Bologna deve creare un nuovo modello progressivo di istruzione, che garantisca a tutti l’accesso alla formazione e il cui principale obiettivo sia di trasmettere conoscenze e valori, creando per il futuro una società sostenibile, cosciente e priva di squilibri sociali,
1. ritiene che dovrebbe essere data priorità all'aumento della mobilità degli studenti e alla qualità dei diversi sistemi d’istruzione nell'ambito della ridefinizione dei principali obiettivi del processo di Bologna per il periodo successivo al 2010;
2. sottolinea che, al fine di garantire la mobilità degli studenti, occorre intraprendere azioni in diversi settori politici; rileva che vari aspetti della mobilità esulano dal contesto dell'istruzione superiore e si inscrivono nell'ambito degli affari sociali, della finanza e delle politiche relative all'immigrazione e ai visti;
3. rileva che, dato lo scarso spazio di manovra risultante dagli stretti margini disponibili nella Rubrica 1a del quadro finanziario, gli sforzi intrapresi dagli Stati membri nell'ambito della cooperazione intergovernativa per migliorare la qualità e la competitività dell'istruzione nell'Unione europea, in particolare promuovendo la mobilità e assicurando il riconoscimento delle qualifiche e della qualità, vanno valutati in modo particolarmente positivo;
4. ritiene che il metodo della consultazione attuato dai soggetti interessati partecipanti al processo debba continuare: le istituzioni e i rappresentanti degli studenti devono cooperare strettamente per affrontare i restanti ostacoli alla mobilità e i problemi legati alla qualità e all'’attuazione del processo di Bologna;
5. osserva che nell'attuazione del processo di Bologna occorrerà prestare una particolare attenzione a una stretta e intensa cooperazione e coordinamento con lo Spazio europeo della ricerca;
Mobilità degli studenti: qualità ed efficacia
6. insiste sulla pressante necessità di disporre di dati statistici comparabili e affidabili sulla mobilità e sul profilo socio-economico degli studenti, quali indicatori comuni, criteri e parametri di riferimento, al fine di superare l'attuale carenza di dati e promuovere lo scambio di buone prassi;
7. (AM. 28) invita le università a migliorare e a semplificare le informazioni fornite online o su supporti tradizionali agli studenti in entrata e in uscita; ritiene che le università e le agenzie nazionali Erasmus dovrebbero collaborare con le organizzazioni studentesche al fine di rendere tempestivamente disponibili tutte le informazioni necessarie; è del parere che le università debbano sostenere i diritti degli studenti, conformemente agli impegni assunti aderendo alla Carta universitaria Erasmus;
8. sottolinea che per consentire al processo di Bologna di raggiungere i propri obiettivi occorre reciprocità in termini di flussi di studenti e accademici; pone l’accento sulla sproporzione delle attuali tendenze e, in particolare, sulla scarsa mobilità verso gli Stati membri entrati a far parte dell’UE nel 2004 e nel 2007;
9. segnala l'importanza del tutorato per l'integrazione sociale, culturale e linguistica degli studenti in entrata;
10. fa presente che la migliore padronanza delle lingue è un valore fondamentale e una delle ragioni della mobilità studentesca e sottolinea l'importanza dell'organizzazione di corsi intensivi di lingue rivolti agli studenti in entrata, prima e/o durante il periodo di studio Erasmus;
Riforma dell'istruzione superiore e modernizzazione delle università: qualità, innovazione e flessibilità
11. invita le università europee a intraprendere un'ampia, innovativa e sistematica riforma curriculare: contenuti ambiziosi e una ristrutturazione organizzativa sono fondamentali per la mobilità degli studenti e per una maggiore flessibilità; ritiene che dovrebbe essere introdotto un "periodo di mobilità di studio" in tutti i programmi di studio per consentire agli studenti di recarsi all'estero;
12. chiede che si ponga l’accento sulla necessità di programmi di dottorato congiunti a livello europeo, che favoriscano la mobilità degli studenti di dottorato e la creazione di un quadro per il dottorato europeo;
13. sottolinea il ruolo essenziale della qualità e dell'eccellenza dell'insegnamento: insegnanti qualificati in tutti i settori di studio, nonché l’evoluzione e la formazione continua degli stessi sono essenziali per accrescerne l'attrattiva e l’efficacia e per raggiungere gli obiettivi del processo di Bologna;
14. ribadisce la necessità di intensificare il dialogo transnazionale e lo scambio di informazioni ed esperienze onde agevolare la convergenza sulla formazione dei docenti, compresa la formazione degli insegnanti di scuola primaria, e l’efficacia di uno sviluppo professionale continuo;
Finanziamento e investimento nella mobilità degli studenti e dimensione sociale
15. ritiene che una particolare assistenza debba essere garantita a tutti gli studenti che provengono dai gruppi più svantaggiati della società, ad esempio concedendo loro alloggi economici e decorosi; un ulteriore sostegno si rende spesso necessario dopo l'arrivo;
16. propone di introdurre un’unica tessera di riconoscimento europea per gli studenti, onde agevolare la mobilità e consentire agli studenti di ottenere sconti sulle spese di vitto e alloggio;
17. invita gli Stati membri e le autorità competenti a garantire un accesso equo e universale alla mobilità attraverso procedure semplici, flessibili e trasparenti per l'assegnazione delle borse, prevedendo un sostegno finanziario aggiuntivo nel caso di destinazioni particolarmente onerose e di studenti bisognosi; giudica indispensabile che gli studenti ricevano tale sostegno prima della partenza, onde evitare di imporre loro un onere finanziario eccessivo;
18. si compiace che, nel contesto della revisione intermedia periodo del quadro finanziario pluriennale, prevista nella dichiarazione allegata all’Accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria del 17 maggio 2006, sia stato possibile esaminare il potenziamento della dotazione finanziaria prevista per i programmi nel settore dell'istruzione, con particolare riferimento alle borse di studio Erasmus, tenuto conto dei risultati ottenuti in fase di monitoraggio e valutazione dei programmi;
19. sottolinea la necessità di introdurre e promuovere nuovi mezzi di finanziamento della mobilità degli studenti quali prestiti a interessi zero e/o trasferibili;
20. invita le università europee a cooperare con il settore privato (ad esempio organizzazioni economiche o imprenditoriali quali le camere di commercio) al fine di individuare nuovi, efficaci meccanismi di cofinanziamento della mobilità degli studenti per ogni ciclo (laurea, laurea specialistica o magistrale, dottorato di ricerca), migliorando in tal modo la qualità dei sistemi d'istruzione;
21. suggerisce l'instaurazione di un dialogo proficuo e di uno scambio reciproco fra aziende e università al fine di sviluppare nuovi partenariati e analizzare nuove possibilità di cooperazione;
Qualità e pieno riconoscimento dei titoli di studio
22. invita la Commissione e gli Stati membri a procedere all'attuazione dei quadri di riferimento europei (quadro delle qualifiche di Bologna, quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente, norme e orientamenti europei sulla garanzia della qualità e convenzione di Lisbona sul riconoscimento), al fine di instaurare lo Spazio europeo dell'istruzione superiore;
23. sottolinea pertanto l'impellenza di attuare l’ECTS, sistema di trasferimento dei crediti completo, unificato ed efficace; ritiene che le qualifiche degli studenti e degli accademici dovrebbero essere facilmente trasferibili in tutta Europa grazie a un unico quadro comune;
24. sottolinea che il sistema basato sui tre cicli di insegnamento (laurea, laurea specialistica e dottorato) potrebbe diventare più flessibile, in special modo ricorrendo al sistema “4+1” anziché al “3+2”per il primo e il secondo ciclo; ritiene che per alcuni corsi di laurea tale ipotesi potrebbe rivelarsi più adatta onde consentire una maggiore mobilità e occupabilità dei laureati;
25. chiede che ai tirocini e alle altre esperienze di mobilità informali e non formali approvate dalle università siano attribuiti crediti secondo il Sistema europeo di trasferimento dei crediti e considerati parte integrante del piano di studi;
Attuazione del processo di Bologna in tutti i paesi interessati
26. invita le autorità competenti degli Stati membri e le università europee a incoraggiare e promuovere lo scambio di migliori prassi e le iniziative di sensibilizzazione;
27. esorta vivamente gli Stati membri a facilitare le procedure di rilascio dei visti e a ridurne il costo per gli studenti in mobilità, in particolare nel caso degli Stati membri dell'Europa orientale e dei paesi candidati, in conformità delle direttive comunitarie sui visti;
o
o o
28. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] Testi approvati, P6_TA(2007)0400.
MOTIVAZIONE
1. Contesto
Il processo di Bologna, avviato nel 1999, è un'iniziativa intergovernativa finalizzata alla realizzazione dello Spazio europeo dell'istruzione superiore entro il 2010. L'idea alla base è di offrire agli studenti la possibilità di scegliere fra un'ampia gamma di corsi di alta qualità e di ottenere il completo riconoscimento dei corsi selezionati. Per questi motivi, il processo di Bologna prevede tre ambiti d'azione prioritari: l'introduzione del "sistema in tre cicli" (laurea, laurea magistrale o master, dottorato di ricerca), la garanzia della qualità e il riconoscimento delle qualifiche e dei periodi di studio. Il 4 ottobre 2007, nel corso dell'audizione pubblica sul processo di Bologna della commissione CULT, si è discusso dei progressi compiuti nel raggiungimento di tali obiettivi. Il 6 marzo 2008, inoltre, il gruppo PPE-DE ha organizzato l'audizione Higher education: from the Bologna process to educational governance in the EU? (Istruzione superiore: dal processo di Bologna alla governance dell'istruzione nell'UE?) presieduta dall'on. Doris Pack. In tale occasione sono emerse interessanti considerazioni sull'impatto del processo di Bologna sulla mobilità degli studenti. Sono state sollevate altre questioni chiave, quali il ruolo fondamentale di una governance universitaria efficace, l'importanza vitale di un insegnamento di qualità e di curricula innovativi e le numerose sfide comuni interne ed esterne che l'istruzione superiore europea deve affrontare per mantenersi competitiva e performante nel mondo in via di globalizzazione del ventunesimo secolo.
Il processo di Bologna è attuato grazie a un programma di lavoro basato sugli orientamenti elaborati dalle conferenze ministeriali biennali: Praga 2001, Berlino 2003, Bergen 2005, Londra 2007 e Lovanio 2009. Tali conferenze sono preparate dal gruppo di monitoraggio di Bologna[1], presieduto dallo Stato attualmente alla presidenza dell'Unione europea e sostenuto dal segretariato di Bologna, organizzato dal paese ospitante la successiva riunione ministeriale.
La chiave del successo della cooperazione di Bologna è il sottostante approccio di partenariato applicato alle questioni decisionali e di attuazione. Attualmente il processo riunisce 46 nazioni (tutte facenti parte della Convenzione culturale europea) che cooperano in maniera flessibile, e coinvolge fra l'altro organizzazioni internazionali e associazioni europee di rappresentanza degli istituti di istruzione superiore, degli studenti, del personale e dei datori di lavoro. Il processo di Bologna è un ottimo esempio di cooperazione europea in ambito comunitario nonché in ambito esterno.
Sappiamo tutti che l'istruzione secondaria è una componente fondamentale dello sviluppo degli individui: incentiva la crescita sociale, culturale ed economica, la cittadinanza attiva e i valori etici. Ciononostante, nell'ambito dell'Unione europea, l'istruzione secondaria non è fra le responsabilità della Commissione delle Comunità europee e resta in gran parte una questione nazionale; la competenza in materia di contenuti e di organizzazione degli studi permane infatti a livello nazionale.
Ciononostante, ai sensi dell'articolo 149 del trattato di Nizza, la Comunità contribuisce allo sviluppo di un'istruzione di qualità incentivando la cooperazione tra Stati membri attraverso un'ampia gamma di azioni, fra cui la promozione della mobilità dei cittadini, l'elaborazione di programmi comuni di studio, l'instaurazione di reti, lo scambio di informazioni o l'insegnamento delle lingue dell'Unione europea.
2. Posizione della relatrice
La relatrice è particolarmente preoccupata per la mobilità degli studenti all'interno dell'Unione europea e per le ripercussioni che il processo di Bologna potrebbe avere sulla stessa: il nuovo Spazio europeo dell'istruzione superiore contribuirà a incrementare la mobilità degli studenti comunitari oppure la scoraggerà od ostacolerà? Occorre ricordare che la mobilità è uno dei sei obiettivi principali elencati nella dichiarazione di Bologna, i cui firmatari intendono promuovere mediante la rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della libera circolazione, con particolare attenzione rivolta non solo agli studenti, ma anche agli insegnanti, ai ricercatori e al personale amministrativo. La mobilità rappresenta pertanto un fondamento per l'attuazione dello Spazio europeo dell'istruzione superiore e una delle questioni prioritarie all'ordine del giorno per il periodo 2007-2009.
La relatrice approva l'approccio progressivo adottato dalla Commissione e sostiene le sue attività in corso. È importante sostenere gli Stati membri nei loro sforzi di modernizzazione e riforma innovativa dei rispettivi sistemi di istruzione superiore, attività assolutamente necessarie al fine di poter affrontare le sfide della globalizzazione.
La relatrice è tuttavia preoccupata per l'attuazione passata e futura del processo di Bologna, visto che diversi sviluppi in atto in alcuni Stati membri non sono rivolti nella direzione voluta o auspicata. A circa un decennio dal suo avvio, la relatrice ritiene sia giunto il momento di riflettere e discutere sul processo di Bologna, sui risultati conseguiti e sulle sue carenze. Sarebbe opportuno determinare in che modo i sistemi d'istruzione comunitari sono cambiati in seguito a Bologna, così come individuare in che modo tali sviluppi e cambiamenti hanno influito sulla qualità dell'istruzione superiore europea.
In primo luogo, la relatrice tiene a sottolineare che l'accesso all'istruzione di alta qualità deve rappresentare un'opzione per ogni cittadino europeo, indipendentemente dalla sua cittadinanza, paese o zona di origine.
La mobilità influenza positivamente non solo la persona interessata, ma gli istituti d'istruzione superiore e l'intera società e occorre peraltro ricordare la sua dimensione sociale: essa rappresenta infatti un'esperienza di valore inestimabile in termini di diversità accademica, culturale e sociale. La mobilità, infine, facilita la costituzione di reti e la cooperazione fra gli istituti di istruzione superiore, aspetto necessario per lo sviluppo qualitativo dell'istruzione superiore e degli istituti di ricerca comunitari.
La relatrice tiene inoltre a sottolineare e a richiamare l'attenzione sui seguenti punti:
1. Mobilità degli studenti: qualità ed efficacia
2. Riforma dell'istruzione superiore e modernizzazione delle università: qualità, innovazione e
flessibilità
3. Finanziamento e investimento nella mobilità degli studenti e dimensione sociale
4. Qualità e pieno riconoscimento dei titoli di studio
5. Attuazione del processo di Bologna in tutti i paesi interessati
Nonostante riconosca l'importanza essenziale di tale iniziativa intergovernativa, la relatrice ricorda che la sua attuazione è estremamente frammentaria a livello nazionale. Al momento, infatti, la "facciata" europea del processo di Bologna è difficilmente riconoscibile ed è per tale motivo che sarebbe necessario creare un quadro giuridico, tenendo sempre presente che sono gli studenti a dover essere al centro di tutte le questioni e iniziative riguardanti l'istruzione.
- [1] La Commissione è membro a tutti gli effetti del gruppo di seguito di Bologna e della commissione di Bologna.
PARERE della commissione per i bilanci (7.5.2008)
destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione
sul processo di Bologna e la mobilità degli studenti
(2008/2070(INI))
Relatrice per parere: Monica Maria Iacob-Ridzi
SUGGERIMENTI
La commissione per i bilanci invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che il Parlamento ha sempre considerato la mobilità degli studenti una sua priorità di bilancio e si è adoperato per garantire un adeguato livello di finanziamento ai programmi dell'Unione europea nel settore dell'istruzione; che la sua ferma posizione su tale questione ha portato, nonostante i tagli apportati dal Consiglio alla proposta della Commissione, ad un aumento degli stanziamenti per i programmi "Apprendimento permanente" e "Erasmus Mundus" negoziati nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale 2007-2013 e delle recenti procedure di bilancio,
1. rileva che, dato lo scarso spazio di manovra risultante dagli stretti margini disponibili nella Rubrica 1a, gli sforzi intrapresi dagli Stati membri nell'ambito della cooperazione intergovernativa per migliorare la qualità e la competitività dell'istruzione nell'Unione europea, in particolare promuovendo la mobilità e assicurando il riconoscimento delle qualifiche e della qualità, vanno accolti con particolare favore;
2. sottolinea che, in considerazione delle limitate risorse disponibili nel bilancio dell'UE, l'impatto dei programmi Apprendimento permanente e Erasmus Mundus sulla mobilità andrebbe rigorosamente monitorato per quanto concerne gli importi delle sovvenzioni individuali e il numero delle persone che ne beneficiano, in modo da garantire un corretto equilibrio tra la massimizzazione del numero dei beneficiari e un adeguato livello di finanziamento individuale;
3. rileva che, all'atto della revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale prevista dalla dichiarazione allegata all'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria, si potrebbe prendere in considerazione un rafforzamento della dotazione finanziaria prevista per i programmi nel settore dell'istruzione, tenendo conto dei risultati ottenuti in fase di monitoraggio e valutazione dei programmi;
4. ribadisce la propria posizione, già espressa nel paragrafo 15 della sua risoluzione del 13 dicembre 2007 sul progetto di bilancio generale per l'esercizio 2008[1], secondo cui l'attuazione dei programmi Apprendimento permanente e Erasmus Mundus da parte di un'agenzia esecutiva non deve portare ad un aumento della quota dei costi amministrativi nella dotazione complessiva.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
6.5.2008 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
23 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Laima Liucija Andrikienė, Reimer Böge, Paulo Casaca, Daniel Dăianu, Valdis Dombrovskis, Brigitte Douay, Hynek Fajmon, Salvador Garriga Polledo, Ingeborg Gräßle, Louis Grech, Nathalie Griesbeck, Catherine Guy-Quint, Jutta Haug, Anne E. Jensen, Wiesław Stefan Kuc, Janusz Lewandowski, Vladimír Maňka, Mario Mauro, Francesco Musotto, Theodor Dumitru Stolojan, László Surján, Kyösti Virrankoski, Ralf Walter |
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- [1] Testi approvati P6_TA(2007)0616.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
24.6.2008 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
28 1 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Maria Badia i Cutchet, Katerina Batzeli, Ivo Belet, Giovanni Berlinguer, Nicodim Bulzesc, Marie-Hélène Descamps, Milan Gaľa, Claire Gibault, Vasco Graça Moura, Luis Herrero-Tejedor, Ruth Hieronymi, Mikel Irujo Amezaga, Ramona Nicole Mănescu, Manolis Mavrommatis, Dumitru Oprea, Doris Pack, Zdzisław Zbigniew Podkański, Mihaela Popa, Christa Prets, Pál Schmitt, Hannu Takkula, Helga Trüpel, Thomas Wise, Tomáš Zatloukal |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Victor Boştinaru, Mary Honeyball, Ewa Tomaszewska, Cornelis Visser, Jaroslav Zvěřina |
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