RELAZIONE sulla relazione annuale concernente le attività del mediatore europeo nel 2007

18.9.2008 - (2008/2158(INI))

Commissione per le petizioni
Relatore: Dushana Zdravkova
PR_INI_AnnOmbud

Procedura : 2008/2158(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A6-0358/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla relazione annuale concernente la attività del mediatore europeo nel 2007

(2008/2158(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la relazione annuale concernente le attività del mediatore europeo nel 2007,

–   visto l'articolo 195 del trattato CE,

–   visto l'articolo 43 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,

–   vista la decisione 94/262/CECA, CE, Euratom del Parlamento europeo del 9 marzo 1994 sullo statuto e le condizioni generali per l'esercizio delle funzioni del mediatore[1],

–   vista la sua risoluzione del 6 settembre 2001 sulla modifica dell'articolo 3 dello statuto e delle condizioni generali per l'esercizio delle funzioni del mediatore[2],

–   visto l'accordo quadro in materia di cooperazione concluso fra il Parlamento europeo ed il mediatore il 15 marzo 2006, entrato in vigore il 1° aprile 2006,

–   vista la comunicazione della Commissione del 5 ottobre 2005 sulla facoltà di adottare e trasmettere comunicazioni al mediatore europeo e di autorizzare funzionari delle pubbliche amministrazioni a comparire di fronte al mediatore europeo (SEC (2005)1227),

–   vista la lettera del luglio 2006 inviata dal mediatore europeo al Presidente del Parlamento europeo, volta a lanciare la procedura di revisione dello statuto del mediatore,

–   visto il progetto di decisione del 22 aprile 2008[3] e la sua risoluzione del 18 giugno 2008 sull'adozione di una decisione del Parlamento che modifica la decisione 94/262/CECA, CE, Euratom del 9 marzo 1994 sullo statuto e le condizioni generali per l'esercizio delle funzioni del mediatore[4],

–   viste le sue precedenti risoluzioni sulle attività del mediatore europeo,

–   visto l'articolo 195, paragrafo 2, seconda e terza frase, del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per le petizioni (A6-0035/2008),

A.  considerando che la relazione annuale concernente le attività del mediatore europeo nel 2007 è stata ufficialmente trasmessa al Presidente del Parlamento europeo il 10 marzo 2008 e che il mediatore europeo, sig. Nikiforos Diamandouros, ha presentato la propria relazione alla commissione per le petizioni il 19 maggio 2008 a Strasburgo,

B.   considerando che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, inizialmente proclamata nel dicembre 2000, è stata firmata il 12 dicembre 2007 e riconfermata dai Presidenti di Parlamento, Commissione e Consiglio, e che l'impegno del trattato di Lisbona, attualmente in corso di ratifica, a favore di una Carta giuridicamente vincolante rispecchia la sempre più diffusa consapevolezza circa la necessità di porre i cittadini al centro di un'Europa trasparente, accessibile e alla portata di tutti, che è consapevole delle preoccupazioni dei suoi cittadini,

C.  considerando che l'articolo 41 della Carta stipula che “ogni individuo ha diritto a che le questioni che lo riguardano siano trattate in modo imparziale ed equo ed entro un termine ragionevole dalle istituzioni e dagli organi dell'Unione”,

D.  considerando che l'articolo 43 della Carta sancisce che “qualsiasi cittadino dell'Unione o qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro ha il diritto di sottoporre al mediatore dell'Unione casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni o degli organi comunitari, salvo la Corte di giustizia e il Tribunale di primo grado nell'esercizio delle loro funzioni giurisdizionali”,

E.   considerando essenziale che le istituzioni e gli organismi europei utilizzino pienamente le risorse necessarie al fine di adempiere al loro obbligo di garantire che i cittadini ricevano risposte rapide e concrete alle proprie domande, reclami e petizioni,

F.   considerando che, nonostante siano trascorsi sette anni dall'adozione della risoluzione del 6 settembre 2001, con la quale il Parlamento ha approvato il codice europeo di buona condotta amministrativa del mediatore europeo, le altre principali istituzioni dell'Unione non hanno ancora aderito al pressante invito del Parlamento di conformare le loro prassi alle disposizioni del medesimo codice,

G.  considerando che il numero delle denunce pervenute nel 2007 è diminuito di circa il 16% rispetto al 2006, ma che il numero di denunce ricevibili è aumentato in termini sia assoluti che relativi da 449 (12% del totale) a 518 (16% del totale) nel 2007,

H.  considerando che dalle 348 indagini concluse, delle quali 341 connesse a denunce e 7 avviate di propria iniziativa, risulta che in 95 casi (ovvero il 25,7% dei casi esaminati) non si è potuto accertare alcun caso di cattiva amministrazione,

I.    considerando che nel 2007 sono raddoppiati i casi di cattiva amministrazione che, in seguito a una denuncia presentata al mediatore, sono stati risolti dall'istituzione o dall'organismo interessato (129 casi), il che rispecchia la crescente disponibilità da parte delle istituzioni e di vari organismi a considerare le denunce presentate al mediatore come un'occasione per correggere gli errori commessi e collaborare con il medesimo nell'interesse dei cittadini,

J.    considerando che nel 2007 5 casi si sono conclusi con una composizione bonaria e alla fine del 2007 le proposte di composizione bonaria ancora in corso di esame erano 31,

K.  considerando che nel 2007 il mediatore ha intensificato il ricorso a procedure meno formali allo scopo di contribuire in maniera flessibile alla soluzione dei problemi, e che tale approccio continuerà ad essere sviluppato in futuro, il che dimostra l'ampio rispetto di cui gode il mediatore e la volontà delle istituzioni di assistere i cittadini,

L.   considerando che 55 indagini concluse nel 2007 dal mediatore hanno dato luogo a osservazioni critiche, e che la formulazione di un'osservazione critica conferma al denunciante che il proprio reclamo è fondato e segnala all'organismo o all'istituzione interessata l'errore commesso al fine di evitare il ripetersi di casi di cattiva amministrazione in futuro,

M.  considerando che nel 2007 sono stati stilati otto progetti di raccomandazione, che sette progetti di raccomandazione del 2006 si sono tradotti in una decisione nel 2007, e che un caso è sfociato nella presentazione di una relazione speciale al Parlamento europeo,

N.  considerando che né le osservazioni critiche contenute nelle decisioni che chiudono i casi irrimediabili di cattiva amministrazione né le raccomandazioni e le eventuali relazioni speciali hanno efficacia vincolante, in quanto i poteri del mediatore sono volti non tanto a rimuovere direttamente gli atti di cattiva amministrazione, quanto a stimolare l'autocontrollo delle istituzioni e degli organismi dell'Unione europea,

O.  considerando che nel 2007 il mediatore ha presentato una relazione speciale al Parlamento europeo, e che la presentazione di una relazione speciale al Parlamento rappresenta un valido mezzo a disposizione del mediatore per ottenere il sostegno di tale organo e della relativa commissione per le petizioni al fine di ricercare soluzioni soddisfacenti per i cittadini vittime di violazioni dei propri diritti e di promuovere il miglioramento qualitativo della pubblica amministrazione all'interno dell'Unione,

P.   considerando che dall'entrata in vigore del trattato di Nizza, il Parlamento gode dello stesso diritto degli Stati membri, del Consiglio e della Commissione di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee per incompetenza, violazione di requisiti procedurali essenziali, violazione del trattato CE o di qualsiasi norma di diritto relativa alla sua applicazione o per abuso di potere,

Q.  considerando che le osservazioni critiche espresse dal mediatore europeo in merito ai casi di cattiva amministrazione contenuti nella relazione del 2007 (osservazioni critiche, progetti di raccomandazione e relazioni speciali) possono servire da base per evitare in futuro di ripetere errori e irregolarità, attraverso l'adozione e l'attuazione delle opportune misure da parte delle istituzioni e di altri organismi dell'UE,

R.   considerando che la cooperazione creata dal mediatore in seno alla rete europea dei difensori civici funziona da oltre dieci anni come un sistema flessibile per lo scambio d'informazioni e di esperienze sulle migliori prassi amministrative, nonché per indirizzare i denuncianti ai difensori civici o ad altri organismi analoghi che sono meglio in grado di aiutarli,

S.   considerando che il ruolo del mediatore a tutela del cittadino europeo si è evoluto nei 12 anni di attività dalla sua entrata in funzione, grazie alla sua autonomia e al controllo sulla trasparenza del suo operato, democraticamente svolto dal Parlamento europeo,

T.   considerando che le attività del mediatore e della commissione per le petizioni devono rimanere distinte e comportare, in linea generale per evitare conflitti fra le rispettive prerogative, il rinvio reciproco delle rispettive pratiche con effetto definitivo,

1.   approva la relazione annuale per il 2007 presentata dal mediatore europeo, ne apprezza la presentazione che combina una sintesi delle attività annuali e un'analisi tematica delle decisioni del mediatore e dei problemi emersi nelle varie fasi del procedimento; ritiene tuttavia opportuna l'adozione di ulteriori misure volte a facilitare la lettura delle tabelle statistiche, nelle quali la combinazione di cifre e percentuali può creare confusione;

2.   chiede che a tutte le istituzioni e gli organismi europei siano destinate le necessarie risorse umane e di bilancio al fine di garantire che i cittadini ricevano risposte rapide e concrete alle loro domande, denunce e petizioni;

3.   ritiene che il mediatore abbia continuato ad esercitare i suoi poteri in modo equilibrato e dinamico, per quanto riguarda sia l'esame e il trattamento delle denunce, lo svolgimento e la conclusione delle indagini, che il mantenimento di rapporti costruttivi con le istituzioni e gli organismi dell'Unione europea e la sensibilizzazione dei cittadini a far leva sui loro diritti di fronte a tali istituzioni e organismi;

4.   esorta il mediatore europeo a proseguire i propri sforzi e a promuovere le proprie attività con efficacia, trasparenza e flessibilità in modo da essere, agli occhi dei cittadini, il custode di una buona amministrazione e di una genuina cultura del servizio nelle istituzioni comunitarie;

5.   condivide l'interpretazione estensiva del termine “cattiva amministrazione”, da intendersi riferito non solo agli atti amministrativi illegittimi o alla violazione di norme o principi giuridici vincolanti, ma anche, ad esempio, ai casi di amministrazione inerte, negligente o poco trasparente o di violazione di altri principi di buona amministrazione;

6.   ritiene che il ruolo svolto dal mediatore ai fini del miglioramento della trasparenza e della responsabilità nei processi decisionali e nell'amministrazione dell'Unione europea rappresenti un contributo essenziale per realizzare un'Unione in cui le decisioni sono veramente prese “nel modo più trasparente possibile e il più vicino possibile ai cittadini”, come statuisce l'articolo 1, paragrafo 2, del trattato sull'Unione europea, in collaborazione con i difensori civici di ciascun Stato membro, per instaurare un contatto più stretto fra l'UE e i cittadini d'Europa;

7.   ribadisce il proprio invito, espresso in diverse risoluzioni, affinché tutte le istituzioni e gli organismi dell'UE adottino un'impostazione comune rispetto al codice europeo di buona condotta amministrativa;

8.   rileva che il codice europeo di buona condotta amministrativa, proposto dal mediatore ed approvato dal Parlamento europeo il 6 settembre 2001, si riferisce al personale di tutte le istituzioni e di tutti gli organismi comunitari ed è stato regolarmente aggiornato e pubblicato sul sito web del mediatore, a differenza degli altri codici;

9.   sottolinea la necessità di rafforzare ulteriormente l'immagine pubblica del mediatore europeo, la cui funzione è quella di fornire informazioni ai cittadini, alle imprese, alle ONG e ad altri organismi, e ritiene che un'informazione di qualità possa contribuire a ridurre il numero di denunce che non rientrano nel mandato del mediatore; nello stesso tempo chiede al mediatore europeo di trasmettere immediatamente i reclami che non rientrano nel proprio mandato attraverso la rete più idonea a livello nazionale e locale;

10. prende atto dell'incremento in termini assoluti delle denunce ricevibili, ma ritiene che il dato relativo a tali denunce - 16% - resti insoddisfacente; raccomanda pertanto che una vigorosa campagna di informazione sia condotta nei confronti dei cittadini europei affinché sappiano maggiormente quali sono le funzioni e le competenze del mediatore europeo;

11. si compiace della natura generalmente costruttiva della cooperazione tra il mediatore europeo e le istituzioni e gli organismi dell'UE, ed approva il suo ruolo di supervisore esterno, nonché la sua valida funzione di fautore del miglioramento costante dell'amministrazione europea;

12. invita il mediatore a far sì che la Commissione faccia un uso corretto dei suoi poteri discrezionali per l'avvio di una procedura per infrazione ex articolo 226 del trattato CE o per proporre penalità a norma dell’articolo 228 del trattato CE, evitando scrupolosamente ritardi o ingiustificabili inerzie, incompatibili con i poteri della Commissione di sorveglianza dell’applicazione del diritto comunitario;

13. ritiene che, se un'istituzione rifiuta di recepire una raccomandazione contenuta in una relazione speciale del mediatore benché il Parlamento abbia approvato tale raccomandazione, quest'ultimo può legittimamente avvalersi della sua facoltà di adire la Corte di giustizia in ordine all'atto o all'omissione oggetto della raccomandazione del mediatore;

14. prende atto della relazione speciale presentata dal mediatore europeo nella quale egli rimprovera alla Commissione la mancata trattazione di una denuncia inerente alla direttiva europea sull'orario di lavoro, su cui il Parlamento ha approvato una risoluzione il 3 settembre 2008[5];

15. ritiene che, allorché il mediatore e la commissione per le petizioni, nell'ambito dei rispettivi mandati e delle rispettive competenze, esaminano questioni collegate quali, rispettivamente, la maniera in cui la Commissione ha condotto procedure di infrazione e l'infrazione stessa che è stata denunciata, la stretta collaborazione tra le due istituzioni può realizzare utili sinergie;

16. si compiace per il rapporto esistente tra il mediatore e la commissione per le petizioni all'interno del quadro istituzionale per quanto attiene al rispetto delle reciproche competenze e prerogative;

17. riconosce l'utilità del ruolo svolto dalla rete europea dei difensori civici, conformemente al principio di sussidiarietà, nel garantire la risoluzione extragiudiziale delle controversie; si compiace per la collaborazione a livello nazionale, regionale e locale tra il mediatore europeo e i difensori civici o gli organi analoghi degli Stati membri, e chiede un ulteriore rafforzamento dello scambio d'informazioni sulle migliori prassi, rendendo in tal modo possibile un'armonizzazione delle migliori prassi fra Stati membri;

18. accoglie con favore le iniziative del mediatore europeo per far conoscere meglio sia la propria attività che quella svolta dai difensori civici nazionali, e raccomanda che il mediatore continui ad adoperarsi per accrescere la propria visibilità presso i cittadini;

19. incoraggia il mediatore a continuare a dare notevole risalto ai casi di interesse diretto per i cittadini, e dunque per i potenziali denuncianti, alla luce delle persistenti ed eccessive difficoltà riscontrate da molti cittadini e da molte imprese nel comprendere appieno la ripartizione di responsabilità e i processi decisionali tra organismi europei, nazionali e regionali;

20. si compiace della vigorosa campagna di informazione promossa dalla strategia di comunicazione del mediatore, in quanto essa contribuisce a sensibilizzare maggiormente i cittadini sui loro diritti e sulle competenze comunitarie, nonché a meglio comprendere la sfera di competenza del mediatore; invita tuttavia il mediatore, alla luce del numero tuttora considerevole di denunce che non rientrano nel suo mandato, ad intensificare gli sforzi per fornire con maggiore regolarità informazioni più esaurienti su tale mandato;

21. ritiene - dal momento che ciascuna istituzione dispone del proprio sito internet sul quale poter inoltrare denunce, petizioni, ecc., per cui i cittadini incontrano delle difficoltà nel fare la distinzione fra le varie istituzioni - che sia opportuno sviluppare un manuale interattivo volto ad assistere i cittadini nell'identificare il forum più appropriato per risolvere i loro problemi;

22. suggerisce, al fine di ridurre il numero di denunce irricevibili sottoposte al mediatore europeo, di sviluppare ancor più quest'idea e di creare un sito internet comune alle varie istituzioni per aiutare i cittadini e indirizzarli direttamente verso l'istituzione abilitata a trattare la loro denuncia;

23. propone che il mediatore prenda delle misure per ridurre il numero di denunce (1.021 in totale) che non hanno comportato alcuna azione da parte sua;

24. chiede al mediatore europeo di impegnarsi a trasmettere direttamente, una volta ottenuto il consenso del denunciante, tutte le denunce che rientrano nella competenza di un difensore civico nazionale o regionale;

25. propone, al fine di accrescere la qualità e l'efficacia dei servizi forniti ai cittadini, che il mediatore li renda edotti delle procedure interne e delle scadenze previste per il trattamento delle denunce, nonché dei criteri utilizzati per prendere decisioni nelle varie fasi dell'esame di una denuncia;

26. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e al mediatore europeo, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e ai loro difensori civici o analoghi organi competenti.

MOTIVAZIONE

Introduzione

La relazione annuale concernente le attività del mediatore europeo nel 2007 è stata formalmente presentata al Presidente del Parlamento europeo, Hans-Gert Pöttering, il 10 marzo 2008, e il 19 maggio 2008 il mediatore europeo, Nikiforos Diamandouros, ha presentato la sua relazione alla commissione per le petizioni.

La relazione offre una buona visione d'insieme delle attività svolte dal mediatore europeo nel corso dell'ultimo anno. I risultati delle diverse indagini sono presentati in modo chiaro attraverso l'uso di esempi e sono suddivisi per categorie, che raggruppano i casi di cattiva amministrazione denunciati in base alla tipologia o all'istituzione interessata. Se da un lato gli elenchi allegati contengono sia cifre assolute che percentuali, dall'altro la presentazione dei prospetti per le statistiche è passibile di miglioramento, in quanto la combinazione di cifre e percentuali può creare confusione.

Trattamento dei reclami

Il numero di denunce ricevibili tra quelle pervenute al mediatore nel 2007 ha registrato un incremento in termini sia assoluti che relativi, attestandosi nello stesso anno a un totale di 518 (pari al 16% del totale) rispetto alle 449 (pari al 12% del totale) del 2006. Si è quindi assistito a un aumento del 17% del numero di indagini aperte durante l'anno sulla base delle denunce ricevute, e ad una contemporanea diminuzione del numero di denunce non ammissibili rispetto al 2006.

Nel 2007, le denunce trattate dal mediatore europeo sono state complessivamente 641. Di queste, il 64% ha riguardato la Commissione europea, il 14% l'EPSO, il 9% il Parlamento europeo e l'1% il Consiglio dell'Unione europea. I principali casi di cattiva amministrazione contestati sono stati l'assenza di trasparenza, compreso il rifiuto di fornire informazioni, l'iniquità e l'abuso di potere, le procedure irregolari, il ritardo evitabile, la discriminazione, la negligenza, l'errore giuridico e il mancato adempimento degli obblighi.

Nel 2007 sono state adottate 348 decisioni a chiusura delle indagini avviate, 7 delle quali aperte di propria iniziativa, con un incremento del 40% rispetto al 2006.

In 95 casi le indagini svolte non hanno rilevato la presenza di cattiva amministrazione, dato che non sempre è negativo per il denunciante, il quale riceve comunque spiegazioni esaustive dall'istituzione o dall'organismo interessato, e che talvolta consente di individuare le aree di potenziale miglioramento qualitativo del servizio reso al cittadino.

Nel corso del 2007, 129 casi sono stati risolti dall'istituzione o dall'organismo interessato in maniera soddisfacente per il denunciante, ovvero circa il doppio rispetto al 2006. Il dato riflette la crescente disponibilità di istituzioni ed organismi a considerare le denunce presentate al mediatore europeo come un'opportunità per rimediare agli errori compiuti e per collaborare con il mediatore medesimo nell'interesse dei cittadini europei. In uno dei casi esaminati, facendo seguito a una denuncia presentata da un'università tedesca in merito a una controversia in materia di pagamenti in corso con la Commissione europea, relativa a un progetto svolto nell'ambito del programma Erasmus, il mediatore ha contattato la Commissione, la quale ha risolto il caso in due settimane rimborsando all'università la somma richiesta, maggiorata di interessi.

Se ritiene che sussista un caso di cattiva amministrazione, il mediatore ricerca una soluzione amichevole che, in alcuni casi, può prevedere che le istituzioni o gli organismi interessati versino ai denuncianti un indennizzo. Si tratta di indennizzi versati volontariamente, che non comportano l'ammissione di alcuna responsabilità giuridica e non danno luogo a un precedente giuridico. Tra i casi di conciliazione amichevole raggiunti nel 2007 si segnalano quello dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea, sfociato nella sostituzione di una decisione inerente alla base di certificazione di omologazione di alcuni aeromobili, e quello relativo all'ex Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia, che ha accettato di fornire a un offerente che non aveva superato una gara d'appalto informazioni più dettagliate circa le differenze tra la sua offerta e quella del vincitore. Al termine dell'indagine, uno dei denuncianti ne ha valutato con soddisfazione l'esito, affermando che attraverso essa si era dato un contributo affidabile alla causa della trasparenza nell'UE.

Laddove non sia possibile addivenire a una soluzione amichevole, il mediatore chiude il fascicolo rivolgendo un'osservazione critica all'istituzione o all'organo interessato, oppure formulando progetti di raccomandazione. La formulazione di un'osservazione critica conferma al denunciante che il proprio reclamo è fondato e segnala all'organismo o all'istituzione interessata l'errore commesso al fine di evitare il ripetersi di casi di cattiva amministrazione in futuro. Nel 2007, il mediatore europeo ha concluso 55 indagini con la formulazione di osservazioni critiche.

Tra queste, si segnala la critica espressa alla Commissione per aver omesso di pubblicare nel 2006, conformemente alla legislazione in vigore, la propria relazione 2005 sull'accesso ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione. In tale critica, espressa in seguito a una denuncia presentata dall'ONG Statewatch, pur riconoscendo che la Commissione aveva pubblicato la relazione in oggetto nel settembre 2007, il mediatore ha rilevato che la pubblicazione tempestiva delle relazioni è un meccanismo chiave della responsabilità delle istituzioni nei confronti dei cittadini europei.

Il mediatore ha inoltre espresso due osservazioni critiche nei confronti di EPSO relative ad altrettanti casi di utilizzo di lingue dei “vecchi” Stati membri a discapito di quelle degli Stati membri di nuova adesione. Le osservazioni hanno fatto seguito alla denuncia presentata da un'associazione polacca in merito ai test di assunzione comunitari. L'EPSO ha risposto di avere nel frattempo modificato i requisiti linguistici dei propri concorsi.

Al fine di risolvere i problemi esistenti ed evitare il ripetersi di casi di cattiva amministrazione in futuro, occorre che istituzioni e organismi coinvolti adottino misure volte a dare un seguito alle osservazioni critiche formulate dal mediatore europeo. A tale riguardo, i servizi del mediatore hanno ultimato un'indagine sul seguito dato alle osservazioni critiche espresse nel 2006, i cui risultati sono stati trasmessi a tutte le istituzioni interessate il 22 maggio 2008.

Nei casi in cui la cattiva amministrazione sia particolarmente grave o abbia ripercussioni generali, oppure sia ancora possibile per l'istituzione coinvolta porre rimedio alle azioni che l'hanno causata, il mediatore generalmente formula un progetto di raccomandazione. L'istituzione o l'organismo interessato deve rispondere al mediatore presentando un parere circostanziato entro tre mesi. Nel corso del 2007, i progetti di raccomandazione elaborati sono stati otto.

Se un'istituzione o un organo comunitario non risponde in modo soddisfacente a un progetto di raccomandazione, il mediatore può inviare una relazione speciale al Parlamento europeo. Questa è l'ultimo mezzo a disposizione del mediatore ed è l'ultimo provvedimento sostanziale che egli prende nell'affrontare un caso, poiché l'adozione di una risoluzione e l'esercizio dei poteri del Parlamento rientrano nella valutazione politica del Parlamento.

Nel 2007 il mediatore ha stilato un'unica relazione speciale, nella quale ha criticato la mancata trattazione da parte della Commissione di una denuncia relativa alla direttiva europea sull'orario di lavoro, resa oggetto di uno specifico rapporto da parte della commissione per le petizioni, del quale è stato relatore Proinsias De Rossa[1].

Il mediatore esercita il potere di iniziativa principalmente in due casi. In primo luogo, egli può ricorrere a indagini di propria iniziativa per approfondire un presunto caso di cattiva amministrazione allorquando la denuncia sia stata presentata da una persona non legittimata (ossia nel caso in cui il denunciante non sia cittadino comunitario o non risieda nell'Unione, oppure qualora si tratti di una persona giuridica non avente sede legale in uno Stato membro). Nel 2007, sono state avviate due indagini di propria iniziativa. Il mediatore può inoltre ricorrere al proprio potere di iniziativa per affrontare ciò che si configura come un problema sistemico di una determinata istituzione.

A dicembre 2007, ad esempio, egli ha agito in tal senso aprendo un'indagine d'ufficio sulla puntualità dei pagamenti eseguiti dalla Commissione, alla quale ha chiesto di fornire informazioni sulle misure adottate per evitare i casi di ritardato pagamento nonché di presentare i dati statistici inerenti a tali casi e le informazioni relative alla politica della Commissione in materia di pagamento degli interessi. L'azione del mediatore ha fatto seguito ad alcune denunce esposte da singoli cittadini, imprese e associazioni coinvolte in progetti e contratti finanziati dall'UE. Tra le indagini di propria iniziativa aperte durante il 2007, si segnalano inoltre le inchieste sui test informatizzati dell'EPSO e sulla gestione delle risorse umane presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea.

Nel 2007, il mediatore ha anche concluso un'indagine sulle misure adottate dalla commissione per garantire che i disabili non siano discriminati nei rapporti con le istituzioni. Tra le misure positive sono state individuate quelle finalizzate a facilitare l'accesso alle informazioni attraverso il sito Internet della Commissione e a migliorare le condizioni relative all'assunzione e alla promozione professionale. Il mediatore ha tuttavia sottolineato la necessità di intensificare le azioni di sensibilizzazione del personale della Commissione rispetto alle esigenze dei disabili, e denunciato l'inadeguatezza delle scuole europee nel trattamento degli alunni portatori di handicap.

Anche nel 2007 il mediatore europeo ha adoperato il concetto di “star cases”, ovvero i casi di istituzioni e organi meritevoli di particolare risalto in quanto esemplari per l'utilizzo delle buone prassi amministrative. L'identificazione degli “star case” permette di rimarcare che il ruolo istituzionale del mediatore europeo è anche quello di sostenere e promuovere le buone prassi amministrative, in particolare qualora da ciò possa derivare un modello di operato che funga da riferimento per istituzioni e organismi dell'Unione europea. I casi esemplari evidenziati nella relazione annuale sono sette, di cui quattro relativi alla Commissione, uno al Consiglio, uno alla Banca centrale europea e uno all'Agenzia europea per la sicurezza aerea.

Priorità del mediatore europeo

L'obiettivo prioritario del mediatore europeo è quello di garantire che i diritti dei cittadini sanciti dalla legislazione comunitaria siano rispettati a tutti i livelli dell'Unione e che l'operato di istituzioni e organismi dell'UE sia conforme alle migliori norme amministrative.

In particolare, la collaborazione con la rete europea dei difensori civici ha consentito al mediatore di proseguire nell'attuazione di un programma di miglioramento qualitativo delle informazioni fornite ai cittadini e ai potenziali denuncianti in merito ai diritti riconosciuti loro dalla legislazione comunitaria. La rete suddetta, che comprende anche la commissione per le petizioni, è composta da circa 90 uffici dislocati in 31 paesi, che collaborano quotidianamente con il mediatore al trattamento dei singoli casi e interagiscono su base continuativa attraverso lo scambio di esperienze e buone prassi nell'ambito di seminari e riunioni, nonché attraverso una newsletter regolare, un forum di discussione on line e un servizio informativo elettronico a carattere quotidiano. Una delle finalità della rete è quella di agevolare la rapida assegnazione delle denunce al difensore civico competente o a un organismo analogo. Ove possibile, il mediatore si occupa personalmente dell'assegnazione dei singoli casi, oppure fornisce una consulenza appropriata al denunciante. Nel corso del 2007, il mediatore ha suggerito a 816 denuncianti di rivolgersi ad un difensore civico nazionale o regionale e ha trasferito 51 denunce direttamente al difensore civico competente.

Il mediatore è impegnato a garantire che le esigenze dei cittadini acquisiscano un ruolo centrale in tutte le attività svolte dalle istituzioni e dagli organismi europei, e persegue pertanto ogni opportunità di addivenire a una conciliazione amichevole delle controversie e di avviare nuove indagini d'ufficio intese a individuare i problemi e a promuovere le buone prassi. A tal fine, egli continua ad incontrare membri e funzionari di istituzioni e organismi dell'UE con lo scopo di promuovere nell'amministrazione europea una cultura improntata al servizio. Gli incontri di questo genere tenuti nel corso del 2007 sono stati oltre 60.

Data l'importanza che la conoscenza dei propri diritti, dei servizi del mediatore europeo e della possibilità di sporgere denuncia riveste per coloro che si trovino ad affrontare problemi legati all'amministrazione dell'UE, nel 2007 il mediatore e il suo personale hanno effettuato oltre 130 presentazioni nell'ambito di conferenze, seminari e riunioni, cui si sono aggiunte visite informative in Germania, Svezia e Belgio finalizzate a promuovere la consapevolezza del ruolo del mediatore in questi paesi. Il mediatore ha inoltre tenuto sei conferenze stampa e più di 40 interviste, rilasciando 17 comunicati stampa distribuiti ai giornalisti e alle parti interessate in tutta Europa.

Nel novero delle pubblicazioni redatte e distribuite nel 2007 vi è il nuovo bollettino di informazione per le imprese e le associazioni, contenente una spiegazione sintetica del contributo che il mediatore può offrire a questi soggetti. L'iniziativa è stata accolta con particolare interesse da camere di commercio e ordini degli avvocati.

Il sito Internet del mediatore europeo è stato regolarmente aggiornato nel corso del 2007 attraverso l'inserimento di decisioni, comunicati stampa e informazioni dettagliate sulle attività di comunicazione. Il sito è stato inoltre integrato con l'aggiunta di una nuova sezione, che mira a dare maggior rilievo alle indagini aperte di propria iniziativa. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2007, il sito Internet del mediatore europeo è stato contattato da un totale di 449 418 visitatori unici. La sezione dei collegamenti esterni è corredata di link alle pagine Internet dei difensori civici nazionali e regionali di tutta Europa, che nel 2007 sono state visitate in più di 82 000 casi da utenti provenienti dai collegamenti presenti sul sito del mediatore europeo. Tale dato dimostra con chiarezza quanto la rete europea dei difensori civici costituisca un valore aggiunto per i cittadini. Presso l'ufficio del mediatore è attualmente in corso lo sviluppo di un nuovo sito Internet, che comprenderà una guida interattiva studiata per coadiuvare i cittadini nella ricerca dei migliori destinatari ai quali chiedere riparazione. Uno degli obiettivi della guida è quello di permettere a un numero maggiore di denuncianti di trasmettere direttamente il proprio reclamo all'ente più qualificato per il trattamento dello stesso, e di ridurre ulteriormente il totale delle denunce non ammissibili ricevute dal mediatore.

Conclusione

La commissione per le petizioni esorta il mediatore a perseverare negli sforzi atti al raggiungimento del duplice obiettivo che egli ha annunciato nella sua relazione annuale del 2006, e che è costituito, da un lato, dalla collaborazione con le istituzioni per la promozione delle buone prassi amministrative, e, dall'altro, dall'intensificazione delle iniziative di comunicazione con i cittadini, volte a garantire che coloro che necessitino di ricorrere ai servizi del mediatore siano adeguatamente informati al riguardo. La commissione prende inoltre atto dell'incremento nel numero di denunce ricevibili a seguito della campagna di informazione che è stata condotta.

Con l'adozione, il 18 giugno 2008, della relazione sulla decisione proposta dal mediatore nel 2006 che modifica la decisione 94/262/CECA, CE, Euratom del Parlamento europeo del 9 marzo 1994 sullo statuto e le condizioni generali per l'esercizio delle funzioni del mediatore[2], il Parlamento europeo ha concesso un ampliamento qualitativo dei poteri del mediatore senza compromettere la natura delle sue competenze o l'effetto non vincolante delle sue decisioni.

I cambiamenti di maggior rilievo sono quelli che garantiscono al mediatore pieno accesso ai documenti UE nello svolgimento delle sue indagini, e che mirano ad agevolare la collaborazione tra il mediatore stesso e i suoi omologhi nazionali. Le modifiche comprendono inoltre disposizioni più chiare in merito alle modalità in cui i funzionari delle istituzioni europee sono chiamati a testimoniare nel corso di un'indagine su richiesta del mediatore. L'approvazione di queste modifiche da parte del Parlamento europeo ha dimostrato la fiducia riposta da tale organo e dalla relativa commissione per le petizioni nell'operato del mediatore e negli sforzi che lo stesso mette in atto per migliorare il servizio di mediazione offerto ai cittadini, rafforzando, in tal modo, la stima dei cittadini stessi nei confronti dell'Unione europea e delle sue istituzioni.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

11.09.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

23

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Marcin Libicki Carlos José Iturgaiz Angulo, Kathy Sinnott),

Robert Atkins, Daniel Caspary, Cristina Gutiérrez-Cortines, Mairead McGuinness, Manolis Mavrommatis, Marie Panayotopoulos-Cassiotou, José Javier Pomés Ruiz, Nicolae Vlad Popa, Rainer Wieland, Victor Boştinaru, Glyn Ford, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Miguel Angel Martínez Martínez, Maria Matsouka, Janelly Fourtou, Marian Harkin, Margrete Auken, David Hammerstein, Eoin Ryan, Willy Meyer Pleite,

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Marie-Hélène Descamps, Dushana Zdravkova , Grażyna Staniszewska, Tatjana Ždanoka

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale