RELAZIONE promuovere la dimostrazione in tempi brevi della produzione sostenibile di energia da combustibili fossili
21.10.2008 - (2008/2140(INI))
Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia
Relatore: Christian Ehler
Relatore per parere (*): Gyula Hegyicommissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
(*) Procedura con le commissioni associate - articolo 47 del regolamento
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
promuovere la dimostrazione in tempi brevi della produzione sostenibile di energia da combustibili fossili
Il Parlamento europeo,
– visti la comunicazione della Commissione del 23 gennaio 2008 – Promuovere la dimostrazione in tempi brevi della produzione sostenibile di energia da combustibili fossili (COM(2008)0013) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna sulla valutazione dell’impatto (SEC(2008)0047),
– visti la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra (COM(2008)0016) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna sulla valutazione dell’impatto (SEC(2008)0052),
– visti la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa allo stoccaggio geologico del biossido di carbonio e recante modifica delle direttive 85/337/CEE e 96/61/CE del Consiglio e delle direttive 2000/60/CE, 2001/80/CE, 2004/35/CE, 2006/12/CE e del regolamento (CE) n. 1013/2006 (COM(2008)0018) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che le accompagna sulla valutazione dell’impatto (SEC(2008)0054),
– visti la comunicazione della Commissione del 22 novembre 20047 dal titolo “Un piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (Piano SET) – Verso un futuro a bassa emissione di carbonio” (COM(2007)0723) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano sulla mappa tecnologica (SEC(2007)1510) e sulla mappa delle capacità (SEC(2007)1511) per il piano strategico europeo per le tecnologie energetiche,
– vista la comunicazione della Commissione del 23 gennaio 2008 dal titolo “Due volte 20 per il 2020 – L’opportunità del cambiamento climatico per l’Europa” (COM(2008)0030),
– vista la comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2007 dal titolo “Una politica energetica per l’Europa” (COM(2007)0001),
– vista la decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente il settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013)[1],
– visto l’articolo 45 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia e il parere della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A6‑0418/2008),
A. considerando che, in base alle più recenti conoscenze scientifiche e tecnologiche, senza massicci investimenti di ricerca e sviluppo in altre tecnologie, sarà ancora necessario utilizzare i combustibili fossili nell’UE per alcuni decenni onde garantire la sicurezza dell’approvvigionamento,
B. considerando che il carbone è l’unico combustibile fossile disponibile nell’UE in grado di limitare la crescente dipendenza dalle importazioni di petrolio e di gas da paesi terzi non sicuri e, in quanto tale, riveste un ruolo strategico rilevante,
C. considerando che il carbone ha un peso importante nel mix energetico di vari Stati membri, ma è necessario ammodernare altresì le centrali a carbone e investire considerevolmente per ridurre la produzione di emissioni di gas ad effetto serra,
D. considerando che molti Stati membri dell’UE possiedono vasti giacimenti di carbone, sfruttabili, secondo le stime, per gran parte del prossimo secolo,
E. considerando che l'ampio uso delle tecnologie CCS (cattura e stoccaggio del biossido di carbonio) nelle centrali nonché, a lungo termine, in settori industriali che producono notevoli quantitativi di emissioni di CO2 può contribuire a raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici dell’UE al di là del 2020 e che l’utilizzo di tali tecnologie integra gli sforzi nel settore dell’efficienza energetica, sia dal lato dell’offerta che dal lato della domanda, nonché nel settore delle energie rinnovabili,
F. considerando che in varie economie crescenti del mondo la produzione di energia dipende dal carbone e che il successo delle politiche climatiche in queste regioni è strettamente legato alla possibilità di utilizzare carbone con emissioni ridotte,
G. considerando che l'uso delle tecnologie CCS nelle centrali a partire dal 2020 sarà possibile solo se i progetti di dimostrazione produrranno i nuovi e necessari sviluppi in materia tecnologica e miglioramenti del grado di efficienza e di redditività, garantendo comunque il rispetto dell'ambiente,
H. considerando che i ritardi nella realizzazione degli impianti di dimostrazione può compromettere l'uso delle tecnologie CCS nelle centrali e, di conseguenza, il raggiungimento degli obiettivi della politica climatica,
I. considerando che non esiste ancora un quadro legislativo adeguato per l’uso delle tecnologie CCS,
J. considerando che l'attuale legislazione comunitaria in tale settore deve essere recepita quanto prima dalla legislazione nazionale o regionale e deve essere integrata da nuove proposte legislative, soprattutto per quanto concerne la realizzazione delle infrastrutture di trasporto,
K. considerando che la mancanza di disposizioni normative complica le decisioni delle imprese in materia di investimenti e l'intervento dei potenziali investitori sui mercati finanziari,
L. considerando che è necessario sostenere la costruzione di almeno 12 impianti di dimostrazione e che a livello europeo si dovrebbero selezionare progetti di dimostrazione sulla base della loro possibilità di fornire le necessarie risultanze per quanto riguarda le singole tecnologie e le varie opzioni di trasporto e stoccaggio,
1. sottolinea che l'obiettivo delle politiche UE in materia climatica dovrebbe essere la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale;
2. ricorda che la relazione speciale 2005 sulle tecnologie CCS del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) le considera come tecnologie promettenti per una rapida riduzione delle emissioni globali di gas a effetto serra, con un potenziale di riduzione che potrebbe raggiungere addirittura il 55% entro il 2100;
3. riconosce che l'uso di tecnologie CCS può contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici dichiarati dall'UE dopo il 2020; ricorda tuttavia che il sostegno all'uso delle tecnologie CCS integra gli sforzi in atto per migliorare l'efficienza energetica e incrementare l'uso delle energie rinnovabili;
4. ricorda l'impegno assunto dal Consiglio europeo dell'8 e 9 marzo 2007 di promuovere la costruzione e la messa in funzione, entro il 2015, di almeno 12 impianti di dimostrazione di tecnologie che consentano un'utilizzazione sostenibile dei combustibili fossili per la produzione commerciale di elettricità;
5. sottolinea la necessità di garantire lo svolgimento di dibattiti a livello nazionale e di coinvolgere tutti gli esperti in materia per far capire l'importanza che riveste la tempestiva dimostrazione della produzione sostenibile di energia da combustibili fossili;
6. sostiene l'opinione secondo la quale la costruzione di almeno 12 impianti di dimostrazione all'interno dell'Unione europea è necessaria al fine di ottenere l'auspicato utilizzo di tecnologie CCS nelle centrali elettriche e per garantire lo stoccaggio di CO2 dal 2020; ritiene in questo contesto che, se possibile, la dimostrazione delle tecnologie CCS debba inoltre supportata in altri impianti industriali prima del 2020; ricorda che la dimostrazione dei procedimenti CCS nelle fasi di cattura, trasporto e stoccaggio, deve stabilire se le tecnologie CCS possano essere utilizzate in modo sicuro e se esse rappresentino una soluzione al problema del cambiamento climatico che sia efficace sotto il profilo dei costi;
7 ravvisa nell’ulteriore sviluppo e utilizzo delle tecnologie CCS uno strumento per avanzare verso il conseguimento allo stesso tempo degli obiettivi in materia di sicurezza dell’approvvigionamento, protezione climatica e competitività;
8. ritiene che, alla luce del ruolo svolto dai combustibili fossili nel mix energetico di vari paesi del mondo, le tecnologie CCS nella UE potrebbero, oltre agli sforzi in atto per migliorare l'efficienza energetica e l'uso delle energie rinnovabili, contribuire a conseguire la sicurezza degli approvvigionamenti e la protezione del clima;
9. sottolinea che occorrerebbe stabilire criteri rigorosi e vincolanti per la sicurezza e la permanenza a lungo termine dei siti di stoccaggio;
10. ritiene che lo stoccaggio sotto il fondo marino possa, in caso di incidenti, mettere in pericolo gli ecosistemi marini;
11. ritiene che le misure rese note dalla Commissione non siano sufficienti a garantire gli incentivi necessari per la realizzazione di almeno 12 impianti di dimostrazione entro il 2015;
12. invita la Commissione a realizzare una valutazione precisa del costo di ciascuno dei 12 progetti di dimostrazione e della quota del settore privato e di quello pubblico nel finanziamento di ciascuno di essi;
13. stima necessario un impegno finanziario diretto per garantire la realizzazione di 12 progetti di dimostrazione;
14. evidenzia che le decisioni di investimento e di acquisizione di capitale sui mercati finanziari per gli impianti di dimostrazione sono complicate dalla mancanza di un quadro legislativo, in particolare a livello nazionale e regionale, e dalle incertezze in merito alle future oscillazioni dei prezzi delle quote di scambio delle emissioni;
15. ritiene che il divario temporale tra le possibili opportunità di sostegno offerte dallo scambio di emissioni a partire dal 2013 e le necessarie fasi di pianificazione e realizzazione dei progetti di dimostrazione potrà essere colmato mettendo a disposizione le risorse finanziarie;
16. propone, in questo contesto, di vincolare ai progetti di dimostrazione CCS le risorse del meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (RSFF) accantonate fino alla valutazione intermedia con l’adozione del Settimo programma quadro di ricerca, al fine di mettere al più presto a disposizione le risorse integrandole, se possibile, con altri finanziamenti in collaborazione con la BEI, come previsto dalla Commissione;
17. ritiene inoltre che, nel contesto del regime di scambio delle quote di emissione dell'UE (ETS UE), occorrerebbe incrementare gli incentivi per la produzione della tecnologia CCS assegnando, nell'ambito dell'ETS UE, quote per l'anticipo della produzione sulla base della tecnologia CCS con un incremento di almeno il 25% a partire dal 2013, ma ritiene altresì che tali quote dovrebbero essere assegnate almeno due anni prima della costruzione, in modo che esse possano essere scambiate; ritiene, in alternativa, che sarebbe opportuno prevedere una dotazione di 500 milioni di quote di scambio di emissioni a sostegno dei progetti all'interno della UE; incoraggia inoltre gli Stati membri a utilizzare i proventi della vendita all'asta delle quote di emissioni nel quadro dell'ETS UE per sostenere le tecnologie CCS e l'infrastruttura necessaria;
18. ritiene indispensabile che gli almeno 12 impianti di dimostrazione cui è stato destinato il finanziamento coprano tutte le possibili combinazioni delle tre tecnologie CCS con le diverse fonti di energia e le varie opzioni di stoccaggio e che essi vengano localizzati tenendo presente la massima diversificazione geografica all'interno dell'Unione europea;
19. raccomanda vivamente che siano inclusi nella selezione i progetti delle centrali con una potenza minima proposta di 180 MW;
20. ritiene che si debbano creare immediatamente i presupposti necessari per le procedure di autorizzazione relative al trasporto e allo stoccaggio a livello nazionale e regionale;
21. ritiene necessario un ulteriore impegno dell'UE per facilitare lo sviluppo della necessaria infrastruttura di trasporto, e rileva a tale riguardo che le procedure di autorizzazione nei singoli Stati membri per le altre infrastrutture di trasporto possono durare degli anni, e in questo contesto sottolinea l'importanza di abbreviare le procedure al fine di garantire la costruzione entro il 2020;
22. ritiene che l'uso delle risorse dei Fondi strutturali per impianti di dimostrazione delle tecnologie CCS costituisca un'opzione solo se le singole regioni non hanno ancora impegnato gli stanziamenti o presentato proposte per progetti a lungo termine, e sottolinea che l'accettazione degli sforzi per la protezione del clima sarà inferiore se gli stanziamenti per il miglioramento della coesione economica a sociale dovranno competere con le misure di protezione del clima;
23. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] GU. L 412 del 30.12.2006, pag. 1.
MOTIVAZIONE
Con la sua comunicazione “promuovere la dimostrazione in tempi brevi della produzione sostenibile di energia da combustibili fossili” la Commissione ha proposto uno spunto di discussione sulle misure politiche, che spaziano dagli incentivi per una maggiore accettazione delle tecnologie da parte del pubblico all’elaborazione delle disposizioni legislative necessarie, al superamento degli ostacoli giuridici e al sostegno da parte del sistema di scambio delle emissioni, della BEI o dei Fondi strutturali.
Tutti concordano nell’affermare che l’Unione europea raggiungerà gli obiettivi ambiziosi della sua politica climatica solo se riuscirà a garantire un ampio utilizzo delle tecnologie CCS nelle centrali. Eventuali ritardi nei progetti di dimostrazione obbligheranno a posticipare la capacità operativa a oltre il 2020.
Considerata l’importanza del carbone per un prezzo accessibile dell’energia e per garantire l’approvvigionamento energetico dei cittadini europei, non è possibile rinunciare a questa fonte nel mix energetico. Occorre invece sollecitarne l’utilizzo nella versione priva di ripercussioni climatiche.
Quanto alle misure proposte dalla Commissione, il relatore solleva il problema che queste non sono sufficientemente tempestive per favorire la conclusione dei progetti di dimostrazione entro il 2015. Inoltre, le decisioni di investimento relative agli impianti di dimostrazione delle CCS e al reperimento delle risorse finanziarie saranno complicate dalla mancanza di disposizioni legislative. Mentre a livello europeo si stringono i tempi per l’approvazione della direttiva sullo stoccaggio geologico, a livello nazionale o regionale mancano generalmente le iniziative corrispondenti, soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto necessarie.
Il progetto di relazione presentato si pone a favore della realizzazione di almeno 12 impianti di dimostrazione con una capacità minima di 200 MW. Da un lato è necessario progredire rapidamente nell’elaborazione e nell’approvazione dei requisiti legislativi, sia per lo stoccaggio geologico che per l’infrastruttura di trasporto, dall’altro si devono fissare gli incentivi finanziari prima del 2013. Si propone pertanto che le risorse del meccanismo RSFF (500 milioni di euro) che il Parlamento ha accantonato fino alla valutazione intermedia siano in futuro destinate specificamente agli impianti di dimostrazione delle CCS. Insieme al cofinanziamento della BEI, l’ammontare disponibile arriverebbe a un miliardo di euro. Al tempo stesso, per sostenere gli impianti di dimostrazione si dovrebbe ricorrere più ampiamente al sistema di scambio delle emissioni, assegnando i certificati il prima possibile.
Nella selezione dei progetti di dimostrazione finanziati dall’UE, è necessario garantire che i progetti permettano di acquisire le conoscenze necessarie sulle singole tecnologie e sulle diverse opzioni di trasporto e stoccaggio. Pertanto, i progetti selezionati dovrebbero coprire le possibili combinazioni delle tre tecnologie CCS con le diverse fonti di energia e le varie alternative di stoccaggio.
9.10.2008
PARERE della commissione per l'ambiente,
la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (*)
destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
su promuovere la dimostrazione in tempi brevi della produzione sostenibile di energia da combustibili fossili
Relatore per parere (*): Gyula Hegyi
(*) Procedura con le commissioni associate - articolo 47 del regolamento
SUGGERIMENTI
La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. sottolinea che l'obiettivo delle politiche europee in materia di clima dovrebbe essere la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale;
2. ricorda che la relazione speciale 2005 sulla cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica (CCS) del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) considera le tecnologie CCS come tecnologie promettenti in vista di una rapida riduzione delle emissioni globali di gas a effetto serra, con un potenziale di riduzione che potrebbe raggiungere il 55% entro il 2100;
3. ricorda che, in base alla maggior parte delle previsioni, gli approvvigionamenti di energia primaria continueranno, almeno fino alla metà del secolo, ad essere prevalentemente basati sui combustibili fossili e che pertanto, accanto ai progressi in termini di efficienza energetica e allo sviluppo delle energie rinnovabili, le CCS sono tecnologie complementari indispensabili per conseguire entro il 2050 le riduzioni delle emissioni di CO2 richieste;
4. ricorda l'impegno assunto dal Consiglio europeo dell'8 e 9 marzo 2007 di promuovere la costruzione e la messa in funzione, entro il 2015, di fino a 12 impianti di dimostrazione di tecnologie che consentano un'utilizzazione sostenibile dei combustibili fossili per la produzione commerciale di elettricità;
5. ritiene che, sebbene siano tecnologie di fine processo, le CCS possono far parte delle politiche europee sul clima, a condizione di poter garantire la sicurezza e l'integrità ambientale lungo tutta la catena; evidenzia tuttavia che ciò non dovrebbe portare ad una riduzione delle misure relative all'efficienza energetica e degli investimenti nelle energie rinnovabili;
6. sottolinea la necessità di stabilire criteri rigorosi e vincolanti per la sicurezza a lungo termine e la permanenza dei siti di stoccaggio;
7. sottolinea che la dimostrazione in tempi brevi delle CCS su scala industriale nell'UE è determinante ai fini dell'applicazione commerciale di dette tecnologie a livello mondiale, a partire dal 2020, in quanto tecnologie sicure sotto il profilo ambientale;
8. ritiene che lo stoccaggio sotto il fondo marino possa, in caso di incidenti, mettere in pericolo gli ecosistemi marini;
9. ritiene che, a causa degli elevati costi tecnici e finanziari, le tecnologie CCS possano contribuire ad una struttura energetica che disporrà di poche centrali elettriche di notevoli dimensioni, sebbene i piccoli impianti decentrati di cogenerazione siano più adatti per raggiungere un aumento del 20% dell'efficienza energetica in Europa;
10. ritiene che le CCS riducano l'efficienza delle centrali elettriche;
11. ritiene che, nel settore energetico basato sul carbone, una soluzione sia razionale che essenziale potrebbe essere un impiego più vasto delle più recenti tecnologie di combustione del carbone a basso tenore di emissioni, che si contraddistinguono per un elevato livello di efficienza e incidenze ambientali nettamente inferiori;
12. sottolinea che aumentare la combustione di carbone porterà a un ulteriore inquinamento atmosferico, incluse le emissioni di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO), polveri e mercurio;
13. sottolinea che non esiste un documento di riferimento (BREF) sulle migliori tecniche disponibili (BAT) relativamente alle CCS nel quadro della direttiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento (IPPC); sottolinea pertanto che prima del 2015 dovrà essere presentato un BREF orizzontale sulle CCS;
14. ritiene che l'utilizzo delle CCS debba essere il risultato della concorrenza con altre tecniche di controllo del carbonio nel quadro dei massimali concordati in materia di emissioni di gas a effetto serra e che le CCS non dovrebbero essere sovvenzionate; è del parere che gli impianti CCS debbano essere finanziati dal settore dell'energia qualora siano la soluzione più fattibile per ridurre le emissioni di CO2;
15. ritiene che le CCS siano una tecnologia energetica guidata dalla necessità di lottare contro i cambiamenti climatici e che quindi la loro fattibilità economica dipenda interamente dal prezzo della CO2; ritiene pertanto che il sistema europeo di scambio delle quote di emissione (ETS) sia uno strumento adatto per istituire un meccanismo transitorio di dimostrazione dei progetti che fornisca gli incentivi necessari per consentire investimenti a breve nel programma di dimostrazione delle CCS;
16. propone che nel contesto della direttiva sull'ETS sia istituita una riserva di fino a 500 milioni di quote destinate a progetti commerciali di dimostrazione su vasta scala in materia di raccolta e di stoccaggio geologico della CO2 nel territorio dell'UE;
17. invita la Commissione a presentare le proposte legislative necessarie per l'introduzione di procedure di identificazione e di approvazione dei progetti di dimostrazione nonché per il rilascio di quote ai progetti di dimostrazione, sulla base dei criteri seguenti:
– garanzia che lo sviluppo di un'ampia gamma di tecnologie CCS sia associato alla massima efficienza in termini di costo e ad una ripartizione geograficamente equilibrata in tutta l'UE;
– concessione delle quote di emissione sulla base della verifica dello stoccaggio geologico della CO2;
– incentivi più elevati per i precursori e per le tecnologie più complesse e/o per le configurazioni di trasporto e di stoccaggio;
– garanzia che i progetti di dimostrazione bilancino la necessità del recupero dei costi ed evitino il rischio di profitti fortuiti, valorizzando il ruolo di intermediario che la Banca europea per gli investimenti potrebbe svolgere in questo settore;
– fissazione di limiti nel tempo e nel volume per il funzionamento del meccanismo di dimostrazione dei progetti in modo da non fornire al settore industriale un sostegno a lungo termine.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
7.10.2008 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
39 10 4 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Adamos Adamou, Margrete Auken, Liam Aylward, Pilar Ayuso, Irena Belohorská, Johannes Blokland, John Bowis, Frieda Brepoels, Hiltrud Breyer, Martin Callanan, Magor Imre Csibi, Avril Doyle, Mojca Drčar Murko, Jill Evans, Anne Ferreira, Elisabetta Gardini, Matthias Groote, Satu Hassi, Gyula Hegyi, Jens Holm, Marie Anne Isler Béguin, Christa Klaß, Eija-Riitta Korhola, Urszula Krupa, Peter Liese, Jules Maaten, Marios Matsakis, Linda McAvan, Roberto Musacchio, Riitta Myller, Péter Olajos, Miroslav Ouzký, Vladko Todorov Panayotov, Vittorio Prodi, Frédérique Ries, Guido Sacconi, Daciana Octavia Sârbu, Amalia Sartori, Richard Seeber, Bogusław Sonik, María Sornosa Martínez, Salvatore Tatarella, Antonios Trakatellis, Evangelia Tzampazi, Thomas Ulmer, Anja Weisgerber, Åsa Westlund, Glenis Willmott |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Iles Braghetto, Bairbre de Brún, Caroline Lucas, Miroslav Mikolášik |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Dieter-Lebrecht Koch |
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ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
16.10.2008 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
25 2 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Jerzy Buzek, Giles Chichester, Den Dover, Nicole Fontaine, Adam Gierek, Norbert Glante, András Gyürk, Fiona Hall, Ján Hudacký, Romana Jordan Cizelj, Anne Laperrouze, Anni Podimata, Miloslav Ransdorf, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Catherine Trautmann, Claude Turmes |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Etelka Barsi-Pataky, Ivo Belet, Daniel Caspary, Manuel António dos Santos, Christian Ehler, Juan Fraile Cantón, Malcolm Harbour, Pierre Pribetich, Silvia-Adriana Ţicău |
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Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Mikel Irujo Amezaga |
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