RELAZIONE sulla proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto, per combattere la frode fiscale connessa alle operazioni intracomunitarie

14.11.2008 - (COM(2008)0147 – C6‑0154/2008 – 2008/0058(CNS)) - *

Commissione per i problemi economici e monetari
Relatore: José Manuel García-Margallo y Marfil

Procedura : 2008/0058(CNS)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A6-0448/2008
Testi presentati :
A6-0448/2008
Testi approvati :

PROGETTO DI RISOLUZIONE LEGISLATIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto, per combattere la frode fiscale connessa alle operazioni intracomunitarie

(COM(2008)0147 – C6‑0154/2008 – 2008/0058(CNS))

(Procedura di consultazione)

Il Parlamento europeo,

–   vista la proposta della Commissione al Consiglio (COM(2008)0147),

–   visto l'articolo 93 del trattato CE, a norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C6‑0154/2008),

–   visto l'articolo 51 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per i problemi economici e monetari e il parere della commissione giuridica (A6‑0448/2008),

1.  approva la proposta della Commissione quale emendata;

2.  invita la Commissione a modificare di conseguenza la sua proposta, in conformità dell'articolo 250, paragrafo 2, del trattato CE;

3.  invita il Consiglio ad informarlo qualora intenda discostarsi dal testo approvato dal Parlamento;

4.  chiede al Consiglio di consultarlo nuovamente qualora intenda modificare sostanzialmente la proposta della Commissione;

5.  incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione.

Emendamento  1

Proposta di direttiva – atto modificativo

Considerando 1

Testo della Commissione

Emendamento

(1) Le frodi relative all'imposta sul valore aggiunto (IVA) si ripercuotono in maniera significativa sulle entrate fiscali degli Stati membri e perturbano l'attività economica del mercato interno creando flussi di beni non giustificati ed immettendo nel mercato beni a prezzi anormalmente bassi.

(1) Le frodi relative all'imposta sul valore aggiunto (IVA) si ripercuotono in maniera significativa sulle entrate fiscali degli Stati membri e perturbano l'attività economica del mercato interno creando flussi di beni non giustificati ed immettendo nel mercato beni a prezzi anormalmente bassi. Inoltre, l'evasione IVA incide non solo sul finanziamento dei bilanci degli Stati membri ma anche sull'equilibrio complessivo delle risorse proprie dell'Unione europea, in quanto le riduzioni delle risorse proprie basate sull'IVA vanno compensate mediante un aumento delle risorse proprie del reddito nazionale lordo.

Motivazione

L'aggiunta proposta mira a chiarire che l'evasione IVA incide non solo sul finanziamento dei bilanci degli Stati membri ma anche sul sistema di risorse proprie dell'UE. Ciò costituisce una ragione ulteriore per combattere l'evasione IVA a livello comunitario.

Emendamento  2

Proposta di direttiva – atto modificativo

Considerando 4 bis (nuovo)

Testo della Commissione

Emendamento

(4 bis) Al fine di migliorare e accrescere l'efficacia dell'applicazione della direttiva 2006/112/CE, la Commissione dovrebbe incoraggiare le amministrazioni fiscali degli Stati membri a sviluppare la loro capacità amministrativa, in modo da essere in grado di ricevere le dichiarazioni per via elettronica dal maggior numero possibile di categorie di soggetti passivi.

Motivazione

L'emendamento mira ad alleggerire l'onere amministrativo per i soggetti passivi (e ridurre i costi), anche in vista della maggiore frequenza con la quale le dichiarazioni devono essere effettuate.

Emendamento  3

Proposta di direttiva – atto modificativo

Considerando 6

Testo della Commissione

Emendamento

(6) Tenuto conto dell'evoluzione dell'ambiente e degli strumenti di lavoro degli operatori, occorre consentire a questi ultimi, per ridurre al minimo i loro oneri amministrativi, di ottemperare agli obblighi di dichiarazione mediante procedure elettroniche semplici.

(6) La presente direttiva non è destinata in alcun modo a incidere sulle azioni intraprese a livello della Comunità per conseguire entro il 2012 una riduzione del 25% degli oneri amministrativi gravanti sulle imprese. In particolare, tenuto conto della conseguente evoluzione dell'ambiente e degli strumenti di lavoro, è auspicabile che agli operatori, per ridurre al minimo i loro oneri amministrativi, sia garantita la possibilità di ottemperare agli obblighi di dichiarazione mediante procedure elettroniche semplici.

Motivazione

L'emendamento proposto chiarisce che le conseguenze del nuovo approccio sulle imprese non possono incidere sull'obiettivo generale - già espresso in varie occasioni a livello dell'UE - di ridurre gli oneri amministrativi delle imprese del 25% entro il 2012.

Emendamento  4

Proposta di direttiva – atto modificativo

Considerando 6 bis (nuovo)

Testo della Commissione

Emendamento

(6 bis) Ai fini di una migliore valutazione dell'impatto dei nuovi obblighi formali, in particolare per quanto concerne l'estensione alle prestazioni di servizi dell'obbligo di informazione, la Commissione dovrebbe elaborare una relazione di valutazione degli effetti di questi obblighi formali, in particolare in termini di costi amministrativi per i soggetti passivi e le amministrazioni, e dell'efficacia di detti obblighi nella lotta contro la frode fiscale. Se del caso, la Commissione presenta una proposta legislativa che modifica il contenuto degli obblighi formali.

Emendamento  5

Proposta di direttiva – atto modificativo

Considerando 7 bis (nuovo)

Testo della Commissione

Emendamento

(7 bis) La Commissione dovrebbe esaminare la possibilità di istituire, a livello di Unione europea, una banca dati contenente i dati di identificazione delle persone fisiche che hanno costituito, amministrato o gestito società coinvolte in operazioni intracomunitarie fraudolente in materia d'IVA. Prima che una nuova società venga registrata, l'organismo nazionale competente dovrebbe chiedere all'amministrazione fiscale nazionale un certificato fiscale dell'UE da essa rilasciato previa consultazione della rispettiva base di dati alla quale dovrebbe essere collegata.

Motivazione

Dato che le operazioni intracomunitarie fraudolente sono effettuate per il tramite di imprese fantasma che cessano di operare dopo una singola transazione, alle persone fisiche che hanno creato, gestito o amministrato una siffatta impresa fantasma dovrebbe essere impedito di creare nuove imprese a livello europeo.

Emendamento  6

Proposta di direttiva – atto modificativo

Articolo 1 – punto 7

Direttiva 2006/112/CE

Articolo 263 – paragrafo 2 – comma 2

 

Testo della Commissione

Emendamento

Gli Stati membri possono tuttavia autorizzare, per determinate categorie di soggetti passivi, la presentazione degli elenchi riepilogativi tramite altri mezzi.

Gli Stati membri possono tuttavia autorizzare, per determinate categorie di soggetti passivi, la presentazione degli elenchi riepilogativi tramite altri mezzi fino al...*

 

* GU inserire la data: 1º gennaio dell'anno successivo all'entrata in vigore della direttiva.../.../CE (direttiva di modifica).

Motivazione

L'uso di mezzi alternativi di trasferimento delle informazioni rallenterebbe notevolmente il processo di scambio di informazioni. Tenuto conto del fatto che tutti gli operatori registrati ai fini dell'IVA hanno accesso a un computer e alla rete, il trasferimento elettronico di informazioni non porterebbe ad un aumento degli oneri amministrativi a loro carico. Le informazioni sono peraltro raccolte in modo che sia solo l'operazione di invio ad essere effettuata più spesso, il che non porterà ad un aumento degli oneri amministrativi ma accelererà il trasferimento di informazioni tra gli Stati membri e consentirà di migliorare la lotta contro le frodi.

Emendamento  7

Proposta di direttiva – atto modificativo

Articolo 2 bis (nuovo)

Testo della Commissione

Emendamento

Articolo 2 bis

 

Relazione della Commissione

 

Entro il ...*, la Commissione elabora una relazione di valutazione dell'impatto della presente direttiva. La relazione si concentra, in particolare, sui costi amministrativi derivanti dai nuovi obblighi formali delle persone interessate e sul grado di efficacia di tali obblighi formali nella lotta contro l'evasione fiscale. La Commissione presenta, se del caso, una proposta legislativa che modifica il contenuto degli obblighi formali.

 

* GU inserire la data: due anni dall'entrata in vigore della presente direttiva.

Motivazione

1) La lotta all'evasione fiscale relativa alle transazioni all'interno della Comunità richiede grande flessibilità ed efficacia.

2) Durante il periodo di attività della prossima Commissione è prevista una grande riforma nel settore dell'IVA.

MOTIVAZIONE

Introduzione

Il 17 marzo scorso, la Commissione ha adottato due proposte legislative nel quadro della strategia di lotta contro la frode fiscale: una proposta che modifica la direttiva 2006/112/CE del Consiglio, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto (“la direttiva sull’IVA”), e un’altra proposta che modifica il regolamento (CE) n. 1798/2003 per combattere la frode fiscale connessa alle operazioni intracomunitarie.

Come i membri di questa commissione sanno, la lotta contro la frode, anche se rientra in gran parte nell’ambito di competenza degli Stati membri, non è un problema che possa risolversi unicamente a livello nazionale. La lotta contro la frode fiscale dovrebbe costituire una priorità per l’Unione europea e dovrebbe condurre a una più stretta cooperazione tra le autorità amministrative negli Stati membri e la Commissione. A questo proposito, la Commissione, seguendo gli orientamenti del Consiglio a partire dal 2007, ha elaborato una duplice strategia:

§ da un lato, la riflessione su una riforma importante dell’IVA connessa, eventualmente, all’introduzione di un meccanismo di autoliquidazione (inversione contabile) o all’imposizione delle transazioni intracomunitarie, compresa una stanza di compensazione;

§ dall’altro lato, una serie di misure convenzionali, ossia di modifiche alla regolamentazione dell’IVA che non apportano modifiche sostanziali al sistema vigente e che sono volte a introdurre migliorie tecniche nella gestione dell’imposta.

Il ritmo con cui vengono condotti i lavori in seno al Consiglio ECOFIN non fa presagire un futuro positivo per quanto riguarda una riforma profonda dell’IVA, almeno a breve termine. In occasione della sua comparizione dinanzi alla commissione per i problemi economici e monetari, avvenuta lo scorso 24 giugno 2008, il commissario Kovács ha confermato questa analisi. Inoltre, una riforma profonda dell’IVA non rientra nemmeno tra le priorità della Presidenza francese. Pertanto, non resta che ricorrere alle misure convenzionali.

Nelle sue conclusioni del 5 giugno 2007, l’ECOFIN ha individuato come prioritarie le seguenti misure convenzionali:

§ introdurre modifiche nella dichiarazione delle vendite intracomunitarie, per ridurre i tempi;

§ garantire che le amministrazioni fiscali degli Stati membri condividano, in modo più rapido, le informazioni contenute nelle dichiarazioni;

§ valutare l’introduzione della responsabilità solidale nei casi in cui l’operatore non abbia fornito le informazioni dovute o quando lo abbia fatto in modo non corretto, avendo così determinato una perdita dell’IVA in una fase successiva del processo di riscossione;

§ migliorare le informazioni disponibili per quanto riguarda gli operatori con numero di identificazione IVA, senza che questo abbia conseguenze negative sulle analisi del rischio condotte dagli Stati membri.

Le proposte di direttiva e di regolamento che sono oggetto di questo progetto riguardano solo in parte alcuni degli aspetti che l’ECOFIN ha indicato come proritari. In occasione della sua comparizione, lo scorso 25 giugno, il commissario Kovács ha confermato che, nei prossimi mesi, la Commissione presenterà alcune proposte per mettere in pratica le richieste presentate dall’ECOFIN a giugno del 2007, ossia:

§ una proposta di modifica legislativa per introdurre la responsabilità solidale nei casi in cui l’operatore non fornisca le informazioni dovute o lo faccia in modo non corretto (prevista per ottobre 2008);

§ un’altra proposta legislativa per garantire l’accesso automatico degli Stati membri alle loro rispettive basi di dati in materia di identità e attività dei soggetti passivi (prevista per novembre 2008);

§ una riforma del sistema VIES (sistema di scambio d'informazioni sull'IVA) per stabilire norme minime per il registro e la cancellazione dal registro dei soggetti passivi (prevista per novembre 2008).

È opportuno fare riferimento, allo stesso modo, alla relazione speciale n. 8 della Corte dei conti, che è molto critica nei confronti degli Stati membri, ai quali viene rimproverato di non aver fatto sufficienti sforzi in materia di cooperazione amministrativa per quanto riguarda l’IVA. Nella sua relazione, la Corte dei conti elabora, tra le altre, le seguenti raccomandazioni:

-    ridurre in maniera drastica i tempi per raccogliere e ordinare i dati;

-    assicurarsi che i dati inesatti vengano corretti con sollecitudine;

-    migliorare il funzionamento della verifica dei numeri IVA;

-    aumentare le possibilità di effettuare verifiche incrociate, includendo, ad esempio, dati relativi agli acquisti intracomunitari;

-    favorire un maggiore accesso diretto ai dati per pemettere consultazioni multilaterali.

Campo di applicazione delle misure

Le misure che sono oggetto della presente relazione si inseriscono in questo contesto. La Commissione propone di accelerare la raccolta e lo scambio delle informazioni relative alle operazioni intracomunitarie. Nell’ambito delle attuali disposizioni che la Commissione europea propone di modificare, vi è la raccolta trimestrale dei dati relativi alle imprese (elenchi riepilogativi contenenti informazioni sulle cessioni intracomunitarie di beni). Con questa nuova misura, la Commissione intende:

§ armonizzare e ridurre a un mese il periodo per la dichiarazione delle operazioni intracomunitarie negli elenchi riepilogativi previsti dalla direttiva sull’IVA;

§ restringere, da tre mesi a uno, il termine per la trasmissione di tali informazioni tra gli Stati membri.

Per disporre delle informazioni necessarie alla lotta antifrode, si propone inoltre di raccogliere mensilmente i dati sugli acquisti intracomunitari di beni e servizi presso un prestatore stabilito in un altro Stato membro e per i quali il destinatario è debitore dell'imposta. A tal fine, gli acquirenti o i destinatari che realizzino questo tipo di operazioni per un importo superiore a 200 000 EUR per anno civile avranno l'obbligo di presentare le loro dichiarazioni IVA a cadenza mensile. La Commissione spiega che questa soglia è stata stabilita per non imporre ulteriori obblighi alle imprese che effettuano acquisti intracomunitari occasionalmente o per importi ridotti, tenendo tuttavia conto degli importi di entità significativa ai fini della frode. La proposta prevede inoltre che gli importi relativi alle operazioni contemplate siano indicati separatamente nella dichiarazione per poter consentire la verifica incrociata. La proposta contiene disposizioni volte ad armonizzare le norme sull'esigibilità dell'imposta sui servizi per far sì che le operazioni siano dichiarate nello stesso periodo dal venditore e dall'acquirente. Tale disposizione consentirà di effettuare un’efficace verifica incrociata delle informazioni presentate.

La proposta contiene inoltre una misura di semplificazione significativa per le imprese, ovvero prescrive agli Stati membri di accettare la presentazione degli elenchi riepilogativi e delle dichiarazioni IVA per mezzo del trasferimento elettronico di file.

Nell’esposizione dei motivi della sua proposta, la Commissione indica che la maggior parte delle imprese ha dichiarato che il passaggio a dichiarazioni a cadenza mensile non costituiva per esse un onere troppo gravoso. I rappresentanti delle PMI hanno confermato che la misura non avrebbe ripercussioni sulla maggior parte di queste imprese.

Secondo la Commissione, la misura si rivolge a un numero ristretto di imprese, ossia a quelle che effettuano operazioni intracomunitarie (il 4% delle imprese identificate ai fini dell'IVA nella Comunità). Tuttavia, è giusto chiedersi fino a che punto si è tenuto conto, nella valutazione di questo impatto, del fatto che le imprese fornitrici di servizi non erano soggette alle suddette formalità. Per queste imprese, la riforma legislativa comporterebbe nuove formalità aggiuntive.

Opinione del relatore

Il relatore ha un’opinione in merito alla proposta della Commissione, anche se ribadisce che le misure legislative proposte rappresentano solo una parte del lavoro che ancora rimane da svolgere. Sarebbe auspicabile che, in futuro, la Commissione presentasse le proprie proposte sotto forma di pacchetto legislativo integrale, contribuendo sicuramente a migliorare la qualità della normativa. Dal momento che la Commissione non ha valutato nel dettaglio l’incidenza dei nuovi obblighi formali sulle prestazioni di servizi, il relatore propone un emendamento riguardante l’elaborazione di una relazione di valutazione degli effetti dei nuovi obblighi formali, soprattutto in termini di costi amministrativi per i soggetti passivi e le amministrazioni, e di efficacia nella lotta contro la frode fiscale. Inoltre, tenuto conto delle critiche giustificate che la Corte dei conti ha espresso in relazione alla mancanza di una cooperazione amministrativa efficace nella lotta contro la frode fiscale in materia di IVA, il relatore propone un emendamento volto a rafforzare il ruolo della Commissione nell’elaborazione dell’analisi e dello scambio di buone pratiche.

PARERE della commissione giuridica (5.11.2008)

destinato alla commissione per i problemi economici e monetari

sulla proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto, per combattere la frode fiscale connessa alle operazioni intracomunitarie
(COM(2008)0147 – C6‑0154/2008 – 2008/0058(CNS))

Relatrice per parere: Lidia Joanna Geringer de Oedenberg

EMENDAMENTI

La commissione giuridica invita la commissione per i problemi economici e monetari, competente per il merito, a includere nella sua relazione i seguenti emendamenti:

Emendamento  1

Proposta di direttiva – atto modificativo

Considerando 1

Testo della Commissione

Emendamento

(1) Le frodi relative all'imposta sul valore aggiunto (IVA) si ripercuotono in maniera significativa sulle entrate fiscali degli Stati membri e perturbano l'attività economica del mercato interno creando flussi di beni non giustificati ed immettendo nel mercato beni a prezzi anormalmente bassi.

(1) Le frodi relative all'imposta sul valore aggiunto (IVA) si ripercuotono in maniera significativa sulle entrate fiscali degli Stati membri e perturbano l'attività economica del mercato interno creando flussi di beni non giustificati ed immettendo nel mercato beni a prezzi anormalmente bassi. Inoltre, l'evasione IVA incide non solo sul finanziamento dei bilanci degli Stati membri ma anche sul sistema di risorse proprie dell'UE: infatti, poiché le riduzioni della risorsa propria basata sull'IVA vanno compensate mediante un aumento della risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo, le distorsioni causate dall'evasione IVA finiscono con l'incidere sull'equilibrio complessivo del sistema di risorse proprie.

Motivazione

L'aggiunta proposta mira a chiarire che l'evasione IVA incide non solo sul finanziamento dei bilanci degli Stati membri ma anche sul sistema di risorse proprie dell'UE. Ciò costituisce una ragione ulteriore per combattere l'evasione IVA a livello comunitario.

Emendamento  2

Proposta di direttiva – atto modificativo

Considerando 6

Testo della Commissione

Emendamento

(6) Tenuto conto dell'evoluzione dell'ambiente e degli strumenti di lavoro degli operatori, occorre consentire a questi ultimi, per ridurre al minimo i loro oneri amministrativi, di ottemperare agli obblighi di dichiarazione mediante procedure elettroniche semplici.

(6) La presente direttiva non è destinata in alcun modo a incidere sulle azioni intraprese a livello dell'UE per conseguire entro il 2012 una riduzione del 25% degli oneri amministrativi gravanti sulle imprese. In particolare, tenuto conto della conseguente evoluzione dell'ambiente e degli strumenti di lavoro, è auspicabile che agli operatori, per ridurre al minimo i loro oneri amministrativi, sia garantita la possibilità di ottemperare agli obblighi di dichiarazione mediante procedure elettroniche semplici.

Motivazione

L'emendamento proposto chiarisce che le conseguenze del nuovo approccio sulle imprese non possono incidere sull'obiettivo generale - già espresso in varie occasioni a livello dell'UE - di ridurre gli oneri amministrativi delle imprese del 25% entro il 2012.

PROCEDURA

Titolo

Lotta contro la frode fiscale connessa alle operazioni intracomunitarie (sistema comune IVA)

Riferimenti

COM(2008)0147 – C6-0154/2008 – 2008/0058(CNS)

Commissione competente per il merito

ECON

Parere espresso da

       Annuncio in Aula

JURI

10.4.2008

 

 

 

Relatore per parere

       Nomina

Lidia Joanna Geringer de Oedenberg

25.6.2008

 

 

Esame in commissione

7.10.2008

 

 

 

Approvazione

4.11.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

25

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Carlo Casini, Titus Corlăţean, Bert Doorn, Monica Frassoni, Giuseppe Gargani, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Neena Gill, Othmar Karas, Klaus-Heiner Lehne, Katalin Lévai, Antonio López-Istúriz White, Antonio Masip Hidalgo, Hans-Peter Mayer, Manuel Medina Ortega, Aloyzas Sakalas, Francesco Enrico Speroni, Diana Wallis, Jaroslav Zvěřina, Tadeusz Zwiefka

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Sharon Bowles, Eva Lichtenberger, Rareş-Lucian Niculescu, Georgios Papastamkos, Gabriele Stauner, József Szájer, Jacques Toubon, Renate Weber

PROCEDURA

Titolo

Lotta contro la frode fiscale connessa alle operazioni intracomunitarie (sistema comune IVA)

Riferimenti

COM(2008)0147 – C6-0154/2008 – 2008/0058(CNS)

Consultazione del PE

3.4.2008

Commissione competente per il merito

       Annuncio in Aula

ECON

10.4.2008

Commissione(i) competente(i) per parere

       Annuncio in Aula

CONT

10.4.2008

IMCO

10.4.2008

JURI

10.4.2008

 

Pareri non espressi

       Decisione

CONT

6.5.2008

IMCO

6.5.2008

 

 

Relatore(i)

       Nomina

José Manuel García-Margallo y Marfil

22.4.2008

 

 

Esame in commissione

30.6.2008

9.9.2008

4.11.2008

 

Approvazione

5.11.2008

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

38

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Paolo Bartolozzi, Zsolt László Becsey, Slavi Binev, Sebastian Valentin Bodu, Sharon Bowles, Udo Bullmann, Christian Ehler, Elisa Ferreira, José Manuel García-Margallo y Marfil, Jean-Paul Gauzès, Donata Gottardi, Benoît Hamon, Gunnar Hökmark, Karsten Friedrich Hoppenstedt, Wolf Klinz, Kurt Joachim Lauk, Andrea Losco, Astrid Lulling, Sirpa Pietikäinen, John Purvis, Alexander Radwan, Bernhard Rapkay, Antolín Sánchez Presedo, Salvador Domingo Sanz Palacio, Olle Schmidt, Margarita Starkevičiūtė, Ivo Strejček, Ieke van den Burg, Cornelis Visser, Sahra Wagenknecht

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Mia De Vits, Harald Ettl, Ján Hudacký, Werner Langen, Klaus-Heiner Lehne, Vladimír Maňka, Gianni Pittella

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Wolfgang Bulfon

Deposito

14.11.2008