RELAZIONE sugli appalti pre-commerciali: promuovere l’innovazione per garantire servizi pubblici sostenibili e di elevata qualità in Europa
26.1.2009 - (2008/2139(INI))
Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori
Relatore: Malcolm Harbour
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sugli appalti pre-commerciali: promuovere l’innovazione per garantire
servizi pubblici sostenibili e di elevata qualità in Europa
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione in data 14 dicembre 2007 dal titolo "Appalti pre-commerciali: promuovere l’innovazione per garantire servizi pubblici sostenibili e di elevata qualità in Europa (COM(2007)0799) (la "Comunicazione della Commissione"),
– vista la direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi[1],
– vista la direttiva 2004/17/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che coordina le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali[2],
– vista la comunicazione interpretativa della Commissione sull'applicazione del diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni ai partenariati pubblico-privati istituzionalizzati (PPPI)[3],
– viste tutte le norme applicabili in materia di concorrenza che riguardano gli aiuti di Stato e i diritti di proprietà intellettuale,
– vista la comunicazione della Commissione, del 21 dicembre 2007, sui mercati guida: un'iniziativa per l'Europa (COM(2007)0860) nonché la consultazione della Commissione sulla creazione di una rete per gli appalti pubblici in sostegno di tale iniziativa,
– vista la comunicazione della Commissione, del 25 giugno 2008, dal titolo "Una corsia preferenziale per la piccola impresa" alla ricerca di un nuovo quadro fondamentale per la piccola impresa, un "Small Business Act" per l'Europa (COM(2008)0394) e il documento di lavoro della Commissione, del 25 giugno 2008, su "European code of Best practices facilitating access by SMEs to public procurement contracts" (SEC(2008)2193),
– vista la comunicazione della Commissione, del 13 settembre 2006, intitolata "Mettere in pratica la conoscenza: Un'ampia strategia dell'innovazione per l'UE" (COM(2006)0502) e la risoluzione del Parlamento del 24 maggio 2007[4],
– visto il documento di lavoro della Commissione del 23 febbraio 2007 dal titolo "Guide on dealing with innovative solutions in public procurement:10 elements of good practice" (SEC(2007)0280),
– vista la relazione del Gruppo di esperti indipendenti sulla ricerca e lo sviluppo e l'innovazione, dal titolo "Creating an Innovative Europe"[5] (la relazione Aho),
– visto il parere del Comitato delle regioni su appalti pre-commerciali: promuovere l’innovazione per garantire servizi pubblici sostenibili e di elevata qualità in Europa[6],
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e i pareri della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e della commissione giuridica (A6-0018/2009),
A. considerando che la Strategia di Lisbona invita gli Stati membri ad elevare i fondi destinati agli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL, impegno chiave per stimolare l'innovazione e l'economia della conoscenza,
B. considerando che la Relazione Aho ha identificato negli appalti pubblici uno strumento strategico per raggiungere tale fine,
C. considerando che la Commissione e gli Stati membri debbono cooperare allo sviluppo delle conoscenze richieste per utilizzare al meglio le raccomandazioni contenute nella comunicazione della Commissione,
D. considerando che attualmente non ci sono strumenti disponibili alla Commissione intesi a promuovere progetti pilota di appalti pre-commerciali, e che l'iniziativa appartiene esclusivamente agli Stati membri,
1. accoglie con favore la comunicazione della Commissione e sostiene la proposta di modello di appalti pre-commerciali di condivisione dei rischi e dei benefici in quanto costituisce uno degli stimoli per l'innovazione;
2. sostiene la relazione Aho ed in particolare la conclusione che gli Stati membri debbano utilizzare gli appalti pubblici per stimolare la domanda di beni innovativi, migliorando al contempo la qualità e l'accessibilità dei servizi pubblici;
3. nota che, nonostante i numerosi programmi di ricerca europei, i loro risultati non sono ancora stati utilizzati dalle istituzioni pubbliche negli appalti pubblici;
4. sottolinea l'attenzione già prestata agli appalti pre-commerciali, in particolare in USA, Cina e Giappone, che stanno attivamente sfruttandone il potenziale mediante una serie di strumenti pubblici, quali il progetto DAPA (Defence Acquisitions Performance Assessment) negli Stati Uniti;
5. ritiene che gli appalti pre-commerciali costituiscano per l'UE uno stimolo non sufficientemente utilizzato di crescita mediante l'innovazione, con grosso potenziale per ottenere servizi pubblici di alta qualità e accessibilità, per esempio la sanità e i trasporti, nonché per affrontare le sfide sociali del cambiamento climatico, dell'energia sostenibile e dell'invecchiamento della popolazione;
6. esprime rammarico che molte autorità pubbliche non siano coscienti del potenziale degli appalti pre-commerciali e continuino a non comportarsi da "clienti intelligenti";
7. ritiene che i benefici ottimali di tale iniziativa si realizzeranno soltanto se le autorità contraenti includono l'innovazione quale uno degli obiettivi del loro programma di appalti;
8. nota che gli appalti pre-commerciali possono essere utilizzati nell'ambito dell'attuale quadro giuridico delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, che esentano dal loro campo di applicazione i servizi di ricerca e sviluppo a condizione che la prestazione del servizio sia interamente retribuita dall'agente aggiudicatore;
9. stimola gli Stati membri a selezionare la legislazione nazionale per garantire che le autorità pubbliche non siano limitate negli appalti pre-commerciali da una trasposizione inesistente, incorretta, o inutilmente complessa delle esenzioni rilevanti e da requisiti e modelli di appalti nazionali inutilmente elaborati;
10. fa notare che, malgrado il peculiare approccio adottato per gli appalti pre-commerciali, è necessario continuare a osservare i principi che regolano la buona gestione degli appalti pubblici, in particolare quelli di trasparenza e competitività, in modo da garantire la rispondenza tra le soluzioni finali integrate e le esigenze dei clienti;
11. accoglie favorevolmente la comunicazione della Commissione che introduce una base concettuale su cui fondare gli appalti pre-commerciali e la relativa concretizzazione malgrado ritenga che permangano delle lacune nell'ambito dell'applicazione concreta del procedimento proposto, in particolare a livello locale e regionale;
12. ritiene che per quanto riguarda le autorità locali e regionali il livello di informazione in merito agli ostacoli che si frappongono alla concreta applicazione degli appalti pre-commerciali non sia tuttora sufficiente a garantire la promozione di soluzioni realmente innovatrici e utili per i cittadini;
13. stimola la Commissione e gli Stati membri a collaborare per garantire che le autorità aggiudicanti a livello locale e regionale ed altre autorità lontane dalle amministrazione centrali sviluppino l'esperienza necessaria per attuare appalti innovativi;
14. invita la Commissione e gli Stati membri a fornire agli enti appaltatori locali e regionali linee guida e strumenti di formazione sulle modalità di utilizzo degli appalti pre-commerciali di R&S;
15. accoglie quindi con favore l'iniziativa della Commissione di finanziare lo scambio delle buone prassi e la formazione sugli appalti pre-commerciali nel programma di lavoro 2009 del Settimo Programma quadro;
16. approva il documento di lavoro citato della Commissione, riguardante i 10 elementi di buone prassi per soluzioni innovative negli appalti pubblici ed accoglie con favore le più ampie attività di Pro Inno Europe in sostegno dell'innovazione; invita la Commissione a preparare una simile guida di prassi migliori per gli appalti pre-commerciali;
17. ritiene che gli appalti pre-commerciali abbiano un altissimo potenziale per un ulteriore passo avanti verso l'inclusione di appalti innovativi, ma riconosce la necessità che ci sia uno sviluppo di professionalità per appalti specialistici e che gli Stati membri, in collaborazione con imprese, università e istituti di formazione, promuovano la formazione intesa a sviluppare strumenti di gestione;
18. invita le competenti direzioni generali della Commissione a collaborare tra loro all’elaborazione di un manuale completo e di facile comprensione ma giuridicamente ineccepibile, in tutte le lingue ufficiali, che illustri casi concreti da cui risulti in che modo tali principi giuridici possono essere correttamente applicati nella pratica; destinatari del manuale saranno soprattutto le PMI e le amministrazioni aggiudicatrici;
19. invita la Commissione a includere nel manuale soprattutto esempi pratici di condivisione dei rischi e dei benefici a seconda delle condizioni di mercato; inoltre, è necessario conferire i diritti di proprietà intellettuale alle imprese che partecipano agli appalti pre-commerciali, nella misura in cui gli Stati Uniti e il Giappone lavorano sulla base di tale modello, che stimola numerose imprese a partecipare alle procedure di appalti pre-commerciali.
20. nota in particolare l'importanza per il successo degli appalti pre-commerciali di sviluppare la condivisione dei rischi e dei benefici, in sintonia con le condizioni di mercato e l'assegnazione di diritti di proprietà individuale in società di partecipazione;
21. chiede agli Stati membri e alla Commissione di identificare nel mix di politica di innovazione delle sfide pubbliche a medio e lungo termine da affrontare con soluzioni tecnologiche sviluppate mediante appalti pre-commerciali; esprime l'opinione che tali soluzioni potrebbero includere concorsi di progettazione e concorsi per finanziamento, quali il concorso Driverless Vehicle negli Stati Uniti;
22. ritiene che il trasferimento delle conoscenze tra enti appaltatori , università e centri di ricerca tecnologicamente all'avanguardia rappresenti un elemento indispensabile per il successo degli appalti pre-commerciali;
23. rileva il ruolo fondamentale delle agenzie europee per l'innovazione quali VINNOVA in Svezia, Tekes in Finlandia, Senternovem nei Paesi Bassi e Innovation Norway in Norvegia nel trasferimento delle conoscenze tra potenziali clienti e ricercatori; promuovendo la cooperazione tra le parti interessate alla ricerca e allo sviluppo, infatti, esse favoriscono l'utilizzo degli appalti pre-commerciali; invita pertanto gli Stati membri a esaminare il funzionamento delle citate agenzie e a utilizzarlo come riferimento per le proprie attività;
24. nota l'importanza delle Piattaforme tecnologiche europee per la definizione di un quadro che stabilisca le priorità nei settori della ricerca e dello sviluppo e per l'adeguamento delle innovazioni già pronte per l'utilizzo alle esigenze dei potenziali clienti; rileva altresì che le Piattaforme tecnologiche sono in grado di adattare la prima fase di sviluppo del mercato delle tecnologie alle esigenze delle autorità pubbliche; invita quindi la Commissione a garantire un miglior coinvolgimento delle Piattaforme tecnologiche negli appalti pre-commerciali;
25. accoglie con favore l'iniziativa sui mercati guida della Commissione (LMI) quale forte catalizzatore per l'utilizzo degli appalti pre-commerciali in sostegno dell'innovazione, al fine di sviluppare importanti mercati di scala, segnalando in particolare l'iniziativa di creare reti di appalti pubblici per sostenere la LMI;
26. accoglie con favore il lavoro della Commissione per migliorare l'accesso agli appalti pubblici per le piccole e medie imprese dell'UE nel Codice europeo delle prassi migliori dello 'Small Business Act';
27. accoglie con favore il chiarimento della Commissione sulla possibilità per le amministrazioni aggiudicanti di eseguire appalti pre-commerciali a tutti gli stadi dello sviluppo e della presentazione di un nuovo prodotto o servizio, e non soltanto per la ricerca fondamentale; fa notare che tale approccio globale incoraggia l'accesso delle PMI alla procedura di appalto pubblico;
28. saluta la proposta della Commissione in quanto chiarisce il ruolo assunto dalle autorità pubbliche nell'ambito della promozione non solo della ricerca e dello sviluppo ma anche dell'innovazione attraverso l'organizzazione di gare d'appalto; sottolinea la necessità che le politiche per gli appalti pubblici degli Stati membri non siano eccessivamente prescrittive in quanto gli appalti pre-commerciali possono essere organizzati concretamente in diversi modi a seconda dei progetti e delle esigenze senza comunque violare il diritto comunitario;
29. ritiene importante il concetto di appalti pre-commerciali, ma teme che esso non riuscirà ad attrarre le piccole e medie imprese (PMI) se non sarà chiaro il modo in cui tali appalti funzioneranno, soprattutto in un contesto transfrontaliero; osserva che il principio chiave degli appalti pre-commerciali – ovvero che l’autorità pubblica non trattiene tutti i benefici derivanti dalla ricerca e sviluppo e che ciascuna impresa mantiene invece i diritti di proprietà relativi alle nuove idee da essa generate – garantisce la certezza giuridica e la protezione delle idee per le aziende partecipanti;
30. riconosce che le PMI possono trarre profitto dagli appalti pre-commerciali mediante la condivisione dei rischi (viste le loro più limitate capacità di investimento), la crescita progressiva (in grandezza e in esperienza) a qualunque stadio del processo di ricerca e sviluppo e della procedura di appalto snellita rispetto agli appalti tradizionali;
31. chiede alla Commissione di consolidare tali strategie in una politica unitaria sugli appalti pubblici intesa ad incoraggiare l'innovazione mediante gli appalti pubblici, gli appalti pre-commerciali, lo sviluppo di mercati guida e la crescita delle PMI mediante gli appalti pubblici;
32. ritiene, quale parte di una strategia consolidata intesa a promuovere l'innovazione mediante gli appalti pre-commerciali, che campagne pubbliche fornirebbero un clima migliore per le amministrazioni aggiudicanti al fine di investire maggiormente in attività che incoraggino l'innovazione, con un ritorno di più lungo periodo sull'investimento; sostiene al riguardo le opportunità di costituire tra amministrazioni locali, regionali e nazionali reti relative agli appalti pre-commerciali;
33. ritiene che gli appalti pre-commerciali possano rivelarsi maggiormente efficaci se esistono incentivi sufficienti a convincere le autorità pubbliche ad attingere ai mercati della ricerca e dello sviluppo e i fornitori a partecipare a progetti pubblici; sottolinea quindi incentivi finanziari sono estremamente importanti nell'assorbimento degli appalti pre-commerciali e che esistono già in alcuni Stati membri, dove una porzione sostanziale dei costi degli appalti pre-commerciali è a carico di un'autorità centrale;
34. ritiene che si dovrebbero prendere in considerazione, nell'ambito dei programmi comunitari di stimolo all'innovazione, incentivi finanziari per le amministrazioni aggiudicanti nell'Unione europea, al fine di intraprendere appalti pre-commerciali comuni di tecnologia innovativa in mercati guida ed altre aree di comune interesse europeo;
35. rileva che tali progetti-pilota comunitari beneficerebbero di una revisione automatica della Commissione e di ampia diffusione delle esperienze pratiche e delle clausole di contratti che permetterebbero ai committenti di riferirsi a validi precedenti da utilizzarsi eventualmente anche come guida di prassi migliori;
36. rileva la necessità di un progetto pilota europeo nell’ambito degli appalti pre-commerciali, al fine di mostrare attraverso un esempio un approccio attuativo che garantisca massima certezza giuridica e protezione alle imprese, soprattutto alle PMI, che sono per definizione le parti più deboli rispetto alle amministrazioni aggiudicatici e alle grandi imprese normalmente coinvolte negli appalti pubblici;
37. rileva che il potenziamento degli appalti pre-commerciali resta una via tra molte a disposizione degli Stati membri per migliorare l'innovazione e la ricerca; chiede quindi agli Stati membri di promuovere l'innovazione interessando tutte le parti in causa, comprese le università, gli istituti di ricerca ed altri organismi impegnati nella promozione dello sviluppo economico, in modo da implicare maggiormente le amministrazioni pubbliche nell'attività innovativa; ritiene che tale impegno dovrebbe far parte di una strategia coerente per la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo
38. raccomanda alla Commissione e agli Stati membri, allo scopo di incoraggiare la concorrenza, di promuovere l'uso di sistemi di appalto elettronici e di metodi dinamici allo scopo di snellire le procedure degli appalti pubblici precommerciali.
39. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
MOTIVAZIONE
Introduzione
Gli appalti pre-commerciali costituiscono il canale specifico per l’aggiudicazione di appalti pubblici per attività di R&S, nell’ottica di promuovere l’innovazione per garantire servizi pubblici sostenibili e di elevata qualità in Europa. Tale approccio deve essere inteso quale parte integrante della più ampia strategia dell’innovazione dell’UE, sottolineando l’importanza degli appalti pubblici per accrescere la capacità di innovazione dell’Unione europea e per migliorare al tempo stesso i servizi pubblici per i cittadini europei.
L’Europa deve far fronte a sfide sociali in termini di sanità, sostenibilità, invecchiamento della popolazione e sicurezza. Alcuni dei miglioramenti necessari sono di tale complessità tecnologica che non esistono ancora sul mercato soluzioni stabili dal punto di vista commerciale, oppure le soluzioni esistenti presentano carenze che richiedono ulteriori attività di R&S. I servizi pubblici necessitano di nuove apparecchiature per svolgere ricerca medica di punta, per ridurre il consumo energetico degli edifici pubblici, nonché per proteggere la popolazione dalle minacce alla sicurezza senza violarne la privacy. Gli appalti pre-commerciali possono contribuire a colmare il divario tra la domanda e l’offerta nel settore pubblico.
Fra gli esempi di soluzioni innovatrici e rivoluzionarie emerse da appalti di R&S si possono citare la tecnologia IP (Internet Protocol), il GPS (Global Positioning System) e alcune innovazioni fondamentali nella tecnologia dei semiconduttori. Negli USA, gli appalti di R&S hanno permesso alle autorità pubbliche di creare nuovi mercati per le applicazioni delle biotecnologie e delle nanotecnologie. Il settore pubblico degli Stati Uniti spende 50 miliardi di dollari l’anno per gli appalti di R&S, una somma venti volte superiore a quella spesa in Europa e che rappresenta quasi la metà della differenza complessiva in termini di investimenti in R&S tra gli Stati Uniti e l’Europa. Gli appalti pre-commerciali rappresentano quindi uno degli strumenti politici essenziali che consentono al settore pubblico europeo di raccogliere le principali sfide pubbliche e che offrono all’UE una grande opportunità per promuovere la propria base innovativa.
La comunicazione della Commissione fornisce orientamenti sulle modalità di utilizzo delle norme comunitarie per stimolare l’innovazione tramite gli appalti pubblici europei nella fase di R&S. Analizza, ad esempio, in che modo è possibile elaborare nuove disposizioni al fine di promuovere una politica per gli appalti di R&S che eviti gli aiuti di Stato, la modalità con cui i diritti di proprietà intellettuale (DPI) possono giovare agli appalti pre-commerciali e come è possibile utilizzare al meglio l’aggiudicazione di appalti di servizi di R&S, inclusa la condivisione dei rischi.
In passato vi è stata una totale assenza di consapevolezza sul modo per ottimizzare gli appalti di R&S nell’UE. Attualmente nell’UE è diffusa la pratica dello sviluppo esclusivo, che consente all’acquirente pubblico di riservare al suo uso esclusivo tutti i risultati e i benefici dello sviluppo di un prodotto. Le imprese che hanno sviluppato un prodotto o un servizio per un ente pubblico non possono quindi riutilizzare i risultati per altri potenziali clienti. Ciò ha portato alla frammentazione del mercato, all’insorgere di ostacoli finanziari all’aggiudicazione di appalti per soluzioni concorrenti e all’assenza di slancio da parte delle autorità pubbliche nell’aggiudicare appalti in modo innovativo. Gli appalti pre-commerciali consentono, d’altro canto, di aggiudicare appalti di R&S con la condivisione dei rischi e dei benefici, senza comportare necessariamente l’erogazione di aiuti di Stato. Essi promuovono inoltre uno sviluppo efficiente sotto il profilo dei costi di soluzioni innovative. La comunicazione della Commissione sugli appalti pre-commerciali costituisce pertanto un esempio di come le autorità pubbliche possono aggiudicare appalti in modo innovativo, in linea con la direttiva in materia di appalti pubblici e di aiuti di Stato, nonché incentivare le società e le autorità pubbliche ad aggiudicare appalti in modo innovativo.
Non esiste un bilancio comunitario obbligatorio per gli appalti di R&S: nell’ambito del 7°PQ, la Commissione non può finanziare gli Stati membri per aiutarli a intraprendere progetti di R&S sotto forma di gare d’appalto e, nel quadro del programma di iniziativa comunitaria (PIC), la Commissione non può finanziare appalti intrapresi da alcuni Stati membri per sviluppare la fase di R&S. Né il PIC né il 7°PQ possono pertanto essere utilizzati per lanciare appalti pilota pre-commerciali. Il relatore vuole quindi sottolineare questo aspetto ed esorta la Commissione a individuare nuove azioni politiche per il prossimo periodo di programmazione finalizzate a sostenere gli appalti pre-commerciali.
Osservazioni generali sugli appalti pre-commerciali
La risoluzione del Parlamento europeo del mese di giugno 2007 sul recepimento e sull’attuazione della legislazione in materia di appalti pubblici ha promosso un maggiore utilizzo degli appalti pre-commerciali nell’UE. Il relatore accoglie con favore la comunicazione della Commissione sul concetto di appalti pre-commerciali e ritiene che un simile approccio consentirà alle autorità pubbliche di far fronte alle principali sfide sociali nonché di sviluppare la base innovativa dell’Europa.
Il relatore è del parere che gli appalti pre-commerciali offrano grandi opportunità alle PMI, sia per quanto concerne il settore degli appalti pubblici che per quanto riguarda il loro sviluppo e la loro esperienza globali. Gli appalti pre-commerciali sono automaticamente più accessibili per le PMI rispetto ai grandi contratti di appalto commerciale tradizionali. I contratti di appalto pre-commerciale che rientrano tra le esenzioni applicabili al disposto delle direttive sugli appalti vanno a vantaggio delle imprese più piccole che normalmente non soddisfano i requisiti dei contratti di appalto commerciale tradizionali. L’approccio passo a passo che caratterizza gli appalti pre-commerciali significa inoltre che i compiti e i bilanci possono crescere con la dimensione e l’esperienza delle piccole imprese in fase di espansione. La condivisione dei rischi e dei benefici, che prevede che i diritti di commercializzazione siano lasciati alle imprese partecipanti anziché alle autorità pubbliche, offre inoltre alle PMI l’opportunità di vendere ad altri clienti successivamente agli appalti pre-commerciali. Occorre pertanto riconoscere che gli appalti pre-commerciali rendono omaggio e si basano sull’importante principio "innanzitutto pensare piccolo".
Il relatore richiama altresì l’attenzione sulla necessità di formare i committenti su come affrontare l’innovazione negli appalti pubblici. Quella degli appalti pre-commerciali è una professione altamente qualificata che necessita di personale ben formato. Nel caso di prodotti commercialmente pronti, queste capacità possono essere acquisite attraverso l’esperienza generale. Nel caso, invece, di beni e di servizi basati su prodotti innovativi, la conoscenza tecnologica è necessaria per consentire agli addetti ai lavori di realizzare gli appalti pre-commerciali. L’uso funzionale degli appalti pre-commerciali dovrebbe quindi essere visto in congiunzione con le capacità e l’esperienza disponibili.
La comunicazione della Commissione riconosce altresì che gli appalti pre-commerciali sono per loro stessa natura consoni ai grandi ministeri quali la difesa e la sanità e che per consentire alle autorità locali e regionali di partecipare agli appalti pre-commerciali è quindi fondamentale creare una rete transeuropea caratterizzata da legami tra gli Stati membri finalizzati alla condivisione di esperienze e di risorse.
Gli appalti pre-commerciali consentono pertanto alle autorità pubbliche di migliorare i propri servizi e all’UE nel suo complesso di perfezionare la sua base innovativa. L’Europa deve sviluppare soluzioni complesse per rispondere ai numerosi problemi a cui fa fronte e gli appalti pre-commerciali dovrebbero essere riconosciuti quali uno dei tanti strumenti politici da utilizzare in tal senso.
PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (5.11.2008)
destinato alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori
sugli appalti precommerciali: promuovere l’innovazione per garantire servizi pubblici sostenibili e di elevata qualità in Europa
(2008/2139(INI))
Relatrice per parere: Anni Podimata
SUGGERIMENTI
La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia invita la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. accoglie con favore la comunicazione della Commissione; ritiene che gli appalti precommerciali abbiano la potenzialità di essere notevolmente vantaggiosi per l’innovazione e di offrire servizi pubblici aggiornati e di elevata qualità nell’Unione europea;
2. nota che, nonostante i numerosi programmi di ricerca europei, i loro risultati non sono ancora stati utilizzati dalle istituzioni pubbliche negli appalti pubblici;
3. invita la Commissione a elaborare orientamenti o a fornire ulteriori chiarimenti su taluni aspetti della procedura, comprese le disposizioni sugli aiuti di Stato e la proprietà intellettuale, al fine di creare un ambiente trasparente e stabile per le autorità pubbliche e le imprese;
4. chiede agli Stati membri di onorare il loro impegno di investire il 3 per cento del PIL in ricerca e sviluppo (R&S), il 2% del quale dovrebbe essere fornito dal settore privato, quale elemento fondamentale per il rafforzamento dell’innovazione a livello comunitario e il potenziamento dell’economia della conoscenza;
5. prevede la possibilità che gli appalti precommerciali svolgano un ruolo speciale nell’affrontare le principali sfide socioeconomiche per le quali l’Unione europea deve elaborare un approccio strategico, come la transizione verso una società sostenibile, caratterizzata da un utilizzo efficiente dell’energia e da basse emissioni di carbonio, che servirebbe da valido strumento per aiutare sia i governi sia l’industria a raggiungere gli obiettivi in materia di cambiamenti climatici;
6. invita la Commissione a esaminare le opzioni politiche a livello di UE, compresi gli incentive finanziari che incoraggerebbero le autorità pubbliche nell’Unione europea a intraprendere congiuntamente progetti di appalti precommerciali in settori d’interesse comune;
7. sollecita gli Stati membri e la Commissione a promuovere la partecipazione delle piccole e medie imprese alle procedure di appalto precommerciali;
8. attira l’attenzione sul ruolo prezioso svolto dalle università e dagli istituti di ricerca nel settore della ricerca e dello sviluppo; pertanto accoglierebbe con favore la loro partecipazione agli appalti pubblici precommerciali;
9. raccomanda alla Commissione e agli Stati membri, allo scopo di incoraggiare la concorrenza, di promuovere l'uso di sistemi di appalto elettronici e di metodi dinamici allo scopo di snellire le procedure per gli appalti pubblici precommerciali.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
4.11.2008 |
|
|
|
||
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
36 0 3 |
||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Jerzy Buzek, Giles Chichester, Pilar del Castillo Vera, Den Dover, Lena Ek, Nicole Fontaine, Adam Gierek, David Hammerstein, Rebecca Harms, Erna Hennicot-Schoepges, Mary Honeyball, Romana Jordan Cizelj, Pia Elda Locatelli, Eugenijus Maldeikis, Reino Paasilinna, Atanas Paparizov, Aldo Patriciello, Francisca Pleguezuelos Aguilar, Anni Podimata, Miloslav Ransdorf, Vladimír Remek, Herbert Reul, Amalia Sartori, Andres Tarand, Patrizia Toia, Nikolaos Vakalis, Adina-Ioana Vălean, Dominique Vlasto |
|||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Ivo Belet, Daniel Caspary, Zdzisław Kazimierz Chmielewski, Juan Fraile Cantón, Robert Goebbels, Gunnar Hökmark, Eija-Riitta Korhola, Pierre Pribetich, Esko Seppänen, Silvia-Adriana Ţicău, Vladimir Urutchev |
|||||
PARERE della commissione giuridica (5.11.2008)
destinato alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori
sugli appalti pre-commerciali: promuovere l’innovazione per garantire servizi pubblici sostenibili e di elevata qualità in Europa
(2008/2139(INI))
Relatore: Aloyzas Sakalas
SUGGERIMENTI
La commissione giuridica invita la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. ritiene importante il concetto di appalti pre-commerciali, ma teme che esso non riuscirà ad attrarre le piccole e medie imprese (PMI) se non sarà chiaro il modo in cui tali appalti funzioneranno, soprattutto in un contesto transfrontaliero; osserva che il principio chiave degli appalti pre-commerciali – ovvero che l’autorità pubblica non trattiene tutti i benefici derivanti dalla ricerca e sviluppo e che ciascuna impresa mantiene invece i diritti di proprietà relativi alle nuove idee da essa generate – garantisce la certezza giuridica e la protezione delle idee per le aziende partecipanti;
2. rileva la necessità di un progetto pilota europeo nell’ambito degli appalti pre-commerciali, al fine di mostrare attraverso un esempio un approccio attuativo che garantisca massima certezza giuridica e protezione alle imprese, soprattutto alle PMI, che sono per definizione le parti più deboli rispetto alle amministrazioni aggiudicatici e alle grandi imprese normalmente coinvolte negli appalti pubblici;
3. invita le competenti direzioni generali della Commissione a collaborare tra loro all’elaborazione di un manuale completo e di facile comprensione ma giuridicamente ineccepibile, in tutte le lingue ufficiali, che illustri casi concreti da cui risulti in che modo tali principi giuridici possono essere correttamente applicati nella pratica; destinatari del manuale saranno soprattutto le PMI e le amministrazioni aggiudicatrici;
4. sollecita la Commissione a includere nel manuale soprattutto esempi pratici di condivisione dei rischi e dei benefici a seconda delle condizioni di mercato; ritiene inoltre che i diritti di proprietà intellettuale vadano attribuiti alle imprese che partecipano all'appalto pre-commerciale, poiché gli Stati Uniti e il Giappone operano sulla base di tale modello, che stimola numerose imprese a partecipare alle procedure degli appalti pre-commerciali.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
4.11.2008 |
|
|
|
||
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
25 0 0 |
||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Carlo Casini, Titus Corlăţean, Bert Doorn, Monica Frassoni, Giuseppe Gargani, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Neena Gill, Othmar Karas, Klaus-Heiner Lehne, Katalin Lévai, Antonio López-Istúriz White, Antonio Masip Hidalgo, Hans-Peter Mayer, Manuel Medina Ortega, Aloyzas Sakalas, Francesco Enrico Speroni, Diana Wallis, Jaroslav Zvěřina, Tadeusz Zwiefka |
|||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Sharon Bowles, Eva Lichtenberger, Rareş-Lucian Niculescu, Georgios Papastamkos, József Szájer, Jacques Toubon, Renate Weber |
|||||
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
22.1.2009 |
|
|
|
||
Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
35 0 0 |
||||
Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Cristian Silviu Buşoi, Charlotte Cederschiöld, Janelly Fourtou, Evelyne Gebhardt, Martí Grau i Segú, Malcolm Harbour, Christopher Heaton-Harris, Iliana Malinova Iotova, Alexander Graf Lambsdorff, Kurt Lechner, Toine Manders, Nickolay Mladenov, Catherine Neris, Zita Pleštinská, Karin Riis-Jørgensen, Zuzana Roithová, Heide Rühle, Leopold Józef Rutowicz, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Eva-Britt Svensson, Marianne Thyssen, Bernadette Vergnaud, Barbara Weiler |
|||||
Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Emmanouil Angelakas, Wolfgang Bulfon, Colm Burke, Giovanna Corda, Brigitte Fouré, Joel Hasse Ferreira, Filip Kaczmarek, Othmar Karas, Olle Schmidt |
|||||
Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Jean-Pierre Audy, Michel Teychenné |
|||||