RACCOMANDAZIONE sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e gli Stati del CARIFORUM, dall'altra

4.3.2009 - (5211/2009 – COM(2008)0156 – C6‑0054/2009 – 2008/0061(AVC)) - ***

Commissione per il commercio internazionale
Relatore: David Martin
(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 47 del regolamento


Procedura : 2008/0061(NLE)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A6-0117/2009

PROGETTO DI RISOLUZIONE LEGISLATIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e gli Stati del CARIFORUM, dall'altra

(5211/2009 – COM(2008)0156 – C6‑0054/2009 – 2008/0061(AVC))

(Procedura del parere conforme)

Il Parlamento europeo,

–   vista la proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e gli Stati del CARIFORUM, dall'altra (COM(2008)0156)[1],

–   visto l'accordo di partenariato economico tra gli Stati del CARIFORUM, da una parte, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altra (05211/2009),

–   vista la richiesta di parere conforme presentata dal Consiglio a norma dell'articolo 57, paragrafo 2, dell'articolo 133, paragrafi 1 e 5, e dell'articolo 181, in combinato disposto con l'articolo 300, paragrafo 3, primo e secondo comma del trattato CE (C6‑0054/2009),

–   visti l'articolo 75 e l'articolo 83, paragrafo 7, del suo regolamento,

–   visti la raccomandazione della commissione per il commercio internazionale e il parere della commissione per lo sviluppo (A6‑0117/2009),

1.  esprime il suo parere conforme sulla conclusione dell'accordo;

2.  incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e degli Stati del CARIFORUM.

  • [1]  Non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale.

MOTIVAZIONE

Nel 2000, i paesi ACP e l'UE hanno concordato di stipulare nuovi accordi commerciali compatibili con le disposizioni dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) allo scopo di sostituire l'allora sistema unilaterale delle preferenze commerciali accordate dall'UE alle importazioni dai paesi ACP.

I negoziati relativi ai nuovi accordi di partenariato economico (APE) sono stati avviati nel 2002; l'intento era di concluderli entro il 31 dicembre 2007 in vista della scadenza della deroga dell'OMC sugli accordi commerciali in essere tra ACP e UE, fissata per il 1° gennaio 2008. Obiettivo degli APE è fare leva, rafforzandoli, sui processi d'integrazione regionale nei paesi ACP ed è per questo motivo che la conduzione dei negoziati si è svolta a livello regionale, con sei gruppi regionali APE autodichiarati.

Nel processo negoziale degli APE, la definizione delle ampie tematiche di interesse trasversale è avvenuta a livello di tutti i paesi ACP, mentre per la determinazione delle questioni negoziali di interesse specifico si è proceduto e si procede tuttora a livello nazionale e regionale.

La scadenza del 31 dicembre 2007 ha portato ad un'elaborazione frettolosa degli APE, che prevedono calendari di liberalizzazione differenziati a livello di paese e "subregionale" per la maggior parte delle regioni APE. Uniformare tali calendari in modo coerente sul piano regionale sarà molto difficile.

Solo uno dei sei gruppi negoziali ACP, quello dei Caraibi, è riuscito a siglare (il 16 dicembre 2007) un APE "completo" nei tempi inizialmente fissati. Tredici Stati membri del CARIFORUM hanno sottoscritto l'APE con la Comunità europea il 15 ottobre 2008, la Guyana il 20 ottobre 2008. Il governo di Haiti, alle prese con le priorità nazionali di recupero dagli effetti dell'uragano, ha chiesto una dilazione per poter esaminare l'APE. La CE ha risposto positivamente alla richiesta avanzata dal governo di Haiti che il paese possa firmare l'APE entro il 2010. In quanto paese scarsamente sviluppato, Haiti beneficia altresì di preferenze unilaterali nei confronti del mercato dell'UE a titolo dell'Iniziativa "Tutto fuorché le armi".

L'accordo entrerà ufficialmente in vigore una volta completato il processo di ratifica da parte degli Stati membri. Fino ad allora, il CARIFORUM e la Comunità europea applicheranno l'APE in via provvisoria.

L'accordo completo prevede obblighi "OMC plus" in ambiti quali gli investimenti, la politica di concorrenza, gli appalti pubblici, la bilancia dei pagamenti correnti, l'ambiente, gli aspetti sociali, la cooperazione culturale e il rafforzamento della tutela della proprietà intellettuale, aspetti non contemplati dagli attuali negoziati dell'OMC e non richiesti ai fini della compatibilità dell'APE con le norme dell'OMC.

Molti degli ambiti di cui si occupa l'APE sono tuttora in attesa di definizione o non hanno ancora trovato piena attuazione nella regione.

Il vostro relatore ritiene che il Parlamento europeo dovrebbe dare il suo parere conforme alla conclusione dell'Accordo di partenariato economico fra gli Stati del CARIFORUM, da una parte, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altra, qualora la Commissione e il Consiglio si impegnino fermamente a garantire:

- che, in caso di conflitto tra l'APE e il trattato rivisto di Chaguaramas, in sede di applicazione dell'accordo di partenariato economico negli Stati firmatari del CARIFORUM che sono membri della Comunità caraibica, il secondo abbia la prevalenza;

- che, entro un massimo di cinque anni dalla data della firma e, successivamente, ad intervalli quinquennali, lo stesso accordo venga sottoposto a una revisione completa e obbligatoria tesa a determinarne l'impatto, in riferimento anche ai costi e alle conseguenze della sua attuazione; che le sue disposizioni siano modificate e la sua applicazione venga adeguata laddove necessario; che l'APE sia sottoposto a una rinegoziazione globale dopo il periodo iniziale di cinque anni;

- la creazione di un meccanismo indipendente di monitoraggio tra gli Stati del CARIFORUM dotato di risorse sufficienti a consentirgli di condurre le analisi necessarie per determinare il livello di conseguimento degli obiettivi dell'APE;

- l'applicazione, da parte dell'Unione europea, del principio della nazione più favorita (NPF) in relazione a tutti i gruppi ACP subregionali;

- che venga soppresso il trattamento della nazione più favorita riservato all'Unione europea dal CARIFORUM e da altri gruppi subregionali;

- che l'attuazione degli impegni assunti in settori tuttora non definiti nell'ambito del Mercato e dell'economia unici della CARICOM o non ancora pienamente attuati – tra cui i servizi finanziari e i servizi di altro genere, gli investimenti, la concorrenza, gli appalti pubblici, il commercio elettronico, la proprietà intellettuale, la libera circolazione delle merci e l'ambiente – sia rinviata in attesa del completamento del Mercato e dell'economia unici in tali settori;

- la definizione e l'assegnazione tempestive di una quota equa delle risorse in materia di aiuti al commercio; la garanzia che tali fondi rappresentano risorse supplementari e non un mero rimaneggiamento dei finanziamenti FES, che gli stessi fondi si conformano alle priorità del CARIFORUM e che la loro erogazione è puntuale, prevedibile e in linea con i calendari di esecuzione dei piani di sviluppo strategici nazionali e regionali; un uso efficiente di tali fondi per compensare le perdite a livello di entrate doganali;

- che le disposizioni concernenti il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale non siano utilizzate per ostacolare la concorrenza legittima dei fornitori di farmaci generici e/o per impedire agli enti acquirenti governativi di acquistare forniture di prodotti farmaceutici generici; che il Parlamento sia regolarmente informato sull'impatto che l'adesione al PCT ha sul numero di brevetti per prodotti e processi farmaceutici depositati nei paesi del CARIFORUM e sul relativo volume dei contenziosi; che si riferisca regolarmente in merito all'attuazione degli impegni in materia di trasferimento di tecnologie previsti dall'accordo; che non si cerchi di imporre norme armonizzate in materia di diritti di proprietà intellettuale qualora queste non siano adeguate al livello di sviluppo degli Stati del CARIFORUM; che i paesi del CARIFORUM siano aiutati a monitorare l'eventuale presenza di comportamenti anticoncorrenziali nel settore farmaceutico;

- che si chiarisca quali fondi sono supplementari rispetto ai finanziamenti del decimo FES; che tutte le disposizioni sulla cooperazione allo sviluppo, compresi i relativi finanziamenti, trovino un'applicazione rapida, adeguata ed efficace;

PARERE della commissione per lo sviluppo (16.2.2009)

destinato alla commissione per il commercio internazionale

sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo di partenariato economico tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e gli Stati del CARIFORUM, dall'altra
(5211/2009 - COM(2008)0156 – C6‑0054/2009 – 2008/0061(AVC))

Relatore per parere: Jürgen Schröder

(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 47 del regolamento

AVC

BREVE MOTIVAZIONE

Motivazione

Nell'articolo 36 dell'accordo di partenariato di Cotonou tra l'UE e i paesi ACP le parti hanno convenuto di concludere nuovi accordi commerciali compatibili con le disposizioni dell'OMC, "eliminare progressivamente gli ostacoli che intralciano i loro scambi e approfondire la cooperazione in tutti i settori connessi al commercio". Secondo l'articolo 37 "Gli accordi di partenariato economico sono negoziati durante il periodo preparatorio che terminerà al più tardi il 31 dicembre 2007".

Nel 2002 è iniziata la prima fase di negoziati tra la Commissione europea e il gruppo di paesi ACP su questioni di interesse generale per tutti i paesi ACP parti contraenti degli accordi. Questa fase è stata seguita da negoziati separati con sei regioni ACP create per lo svolgimento dei negoziati sugli accordi di partenariato economico (Caraibi, Africa occidentale, Africa Centrale, Africa meridionale e orientale (ESA), gruppo ristretto dei paesi SADC e Pacifico). Nel 2007, al termine dei negoziati, la Comunità dell’Africa orientale (EAC) ha lasciato il gruppo negoziale dell’ESA.

Soltanto i Caraibi hanno accettato alla fine del 2007, dopo cinque anni di negoziati, di avviare un accordo di partenariato economico completo, che contempla tutti gli aspetti della cooperazione e dello sviluppo economico. Il 16 dicembre 2007 la Commissione , a nome della Comunità europea, e 15 Stati CARIFORUM (Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Dominica, Repubblica dominicana, Grenada, Repubblica della Guyana, Haiti, Giamaica, Federazione di Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Repubblica di Suriname e Repubblica di Trinidad e Tobago) hanno siglato l'accordo, firmato dall'UE e da 13 Stati del CARIFORUM il 15 ottobre 2008, e dalla Guyana il 20 ottobre 2008. Haiti non ha firmato l'accordo.

Dall'inizio del 2008, i prodotti degli Stati del CARIFORUM destinati al mercato UE godono di un accesso senza dazi né contingenti tariffari in conformità al regolamento (CE) n. 1528/2007 del Consiglio, del 20 dicembre 2007, recante applicazione dei regimi per prodotti originari di alcuni Stati appartenenti al gruppo degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) previsti in accordi che istituiscono, o portano a istituire, accordi di partenariato economico (GU L 348 del 31.12.2007, pag. 1). Subito dopo la firma, la Commissione ha notificato l'accordo all'OMC, dimostrando in tal modo che il regime UE di importazione delle merci provenienti da Stati ACP firmatari di accordi di partenariato economico è conforme alle norme di detta organizzazione.

Nel corso dei negoziati e dopo la firma degli accordi sono emerse grosse difficoltà, in particolare quando il dibattito è stato riaperto in Guyana. La Guyana avrebbe preferito firmare unicamente "la parte buona" dell'accordo. Sebbene questa richiesta non sia stata accolta, le disposizioni del protocollo allegato all'accordo prevedono lo svolgimento di una valutazione dell'impatto nell'arco di un periodo di cinque anni da cui potrebbero derivare eventuali modifiche. Il relatore accoglie positivamente dette disposizioni, in quanto una valutazione periodica può rivelarsi uno strumento importante ai fini di una applicazione degli APE che sia anche favorevole allo sviluppo. L'UE dovrebbe dimostrare un approccio flessibile ed empatico all'applicazione ed essere disponibile a modificare le disposizioni dell'accordo qualora la revisione ne indicasse la necessità.

Ad aggiungersi alle difficoltà di contenuto, il tono e la tattica dei negoziatori della Commissione hanno chiaramente pregiudicato lo sviluppo dei negoziati tra UE e paesi dei Caraibi, tradizionalmente positivi. Il relatore deplora profondamente questa situazione e si dichiara apertamente favorevole al cambiamento di tono verificatosi in seno alla Commissione europea in seguito alla sostituzione del Commissario per il commercio, pur ritenendo che sussistano sufficienti motivi per congratularsi con gli Stati del CARIFORUM per il risultato ottenuto nei negoziati e per aver deciso di firmare l'APE.

Haiti, l'unico paese meno sviluppato (PMS) del gruppo CARIFORUM, non ha firmato l'APE. In quanto PMS, può beneficiare dell'iniziativa "Tutto fuorché le armi" nel quadro del sistema di preferenze generalizzato (SPG). Pertanto, non sussiste la necessità immediata di garantire il libero accesso al mercato dell'UE tramite l'APE. Data la difficile situazione politica ed economica del paese, Haiti non dovrebbe ricevere pressioni bensì dovrebbe vedersi accordare il tempo necessario per decidere.

L'APE con il CARIFORUM potrebbe esercitare un impatto positivo sullo sviluppo dei paesi dei Caraibi. Secondo il relatore, un processo di ratifica e di applicazione rapido associato alle necessarie riforme è condizione essenziale affinché l'impatto positivo dell'APE possa effettivamente avere luogo. Non si può trascurare che le opportunità derivanti da un migliore accesso al mercato per merci, investimenti e servizi possano essere colte più facilmente dalle imprese dell'UE nei Caraibi piuttosto che dalle imprese di questi paesi in Europa, a causa della mancanza di capacità. A seconda di come viene applicato l'accordo, ne potrebbe derivare un risultato estremamente squilibrato.

L'attuazione dell'APE e le riforme possono funzionare adeguatamente soltanto se l'APE è accompagnato da notevoli pacchetti di aiuti al commercio, onde compensare le perdite nette doganali e potenziare l'attività economica negli Stati del CARIFORUM. Ciò, comunque, non sta a significare che gli articoli dell'accordo in materia di cooperazione allo sviluppo vincolino l'UE a fornire un'assistenza finanziaria aggiuntiva connessa con l'APE.

La decisione di includere nell'accordo di Cotonou l'articolo 36 deriva principalmente dal fatto che il libero accesso nell'UE di prodotti provenienti da tutti i paesi ACP, in virtù delle convenzioni di Lomé, non era compatibile con le norme dell'OMC. Pertanto, la parte principale dell'APE riguarda lo scambio di merci. Nondimeno, sin dall'inizio tutte le parti hanno sottolineato con chiarezza che gli obiettivi dell'accordo sarebbero stati in linea con quelli dell'accordo di partenariato di Cotonou, che costituisce la base dell'APE CE-CARIFORUM.

Lo stesso APE (articolo 1) presenta quale suo primo obiettivo la riduzione, e in prospettiva l'eliminazione, della povertà mediante l'istituzione di un partenariato commerciale coerente con l'obiettivo di uno sviluppo sostenibile, con gli obiettivi di sviluppo del millennio e con l'accordo di Cotonou, seguito dalla promozione dell'integrazione regionale, della cooperazione economica e del buon governo così da istituire e attuare un quadro di regolamentazione efficace, prevedibile e trasparente in materia di scambi commerciali e investimenti tra le parti e nella regione del CARIFORUM.

L'APE con il CARIFORUM è strettamente collegato all'accordo di Cotonou in vari modi. Si "basa sui principi fondamentali, nonché sugli elementi essenziali e sull'elemento fondamentale dell'accordo di Cotonou". Si "fonda sulle disposizioni dell'accordo di Cotonou e sui precedenti accordi di partenariato ACP-CE [ossia i quattro accordi di Lomé e i precedenti accordi di Yaoundé] in materia di cooperazione e integrazione regionale e di cooperazione economica e commerciale".

L'accordo contiene norme dettagliate riguardo all'importazione e all'esportazione di merci. L'UE accetta di non applicare dazi doganali e contingenti dal 1° gennaio 2008, mentre la maggior parte degli Stati del CARIFORUM, nei prossimi 25 anni, apriranno progressivamente i rispettivi mercati a circa l'87% delle merci importate dall'UE e originarie nell'UE. Questo implicherà perdite nette nelle entrate doganali, ma gli Stati del CARIFORUM avranno il tempo di adeguarsi e saranno sostenuti dagli aiuti al commercio. Si auspica che la necessaria riforma nel settore doganale e fiscale possa essere positiva per lo sviluppo del sistema finanziario pubblico degli Stati del CARIFORUM in generale.

L'APE contiene disposizioni in materia di scambi di servizi, investimenti, concorrenza, innovazione, proprietà intellettuale e appalti pubblici. Tutte queste aree sono state esaminate dagli operatori negli Stati del CARIFORUM e dell'UE con certa preoccupazione, giacché dalle relative disposizioni derivano non soltanto opportunità per lo sviluppo economico ma anche notevoli obblighi. È difficile ipotizzare l'impatto di questi capitoli sullo sviluppo degli Stati del CARIFORUM. Sono state tuttavia previste garanzie, nonché misure di accompagnamento, onde determinare la riuscita delle disposizioni in termini di sviluppo dei paesi interessati. L'UE deve dimostrarsi estremamente flessibile in vista del ricorso a queste garanzie da parte del CARIFORUM, dati, in particolare, i costi di applicazione e l'impatto incerto sullo sviluppo.

L'UE impiegherà gli strumenti finanziari disponibili per la cooperazione allo sviluppo al fine di accompagnare l'APE concluso con gli Stati del CARIFORUM. L'aiuto finanziario sarà a titolo dei programmi indicativi regionali e nazionali del FES nonché dei programmi di tutti gli ACP. Inoltre, gli Stati del CARIFORUM riceveranno annualmente la rispettiva quota di assistenza in campo commerciale pari a 1 miliardo di euro stanziato dall'UE e 1 miliardo di euro stanziato dagli gli Stati membri. Tuttavia, sono garantite limitate risorse finanziarie aggiuntive.

L'accordo EC-CARIFORUM è frutto di negoziati incentrati sulle specifiche esigenze e sugli interessi dei paesi del gruppo ACP facenti parte dei Caraibi. Gli accordi di partenariato economico che saranno conclusi in futuro con altre regioni possono includere disposizioni notevolmente diverse e trattare un ventaglio diverso di settori in funzione dello sviluppo di ciascuna regione.

******

Conclusioni

La commissione per lo sviluppo chiede alla commissione per il commercio internazionale, in quanto commissione responsabile, di proporre al Parlamento di esprimere il proprio parere conforme alla conclusione dell'accordo di partenariato economico, soggetto a ratifica da parte degli Stati del CARIFORUM e dei loro parlamenti, ove previsto dalle loro costituzioni.

PROCEDURA

Titolo

Accordo di partenariato economico CE-CARIFORUM

Riferimenti

05211/2009 – C6-0054/2009 – COM(2008)01562008/0061(AVC)

Richiesta del parere conforme del PE

11.2.2009

Commissione competente per il merito

INTA

Parere espresso da

       Annuncio in Aula

DEVE

 

 

 

Relatore per parere

       Nomina

Jürgen Schröder

27.5.2008

 

 

Esame in commissione

8.12.2008

 

 

 

Approvazione

21.1.2009

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

25

3

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Margrete Auken, Thijs Berman, Josep Borrell Fontelles, Danutė Budreikaitė, Marie-Arlette Carlotti, Thierry Cornillet, Corina Creţu, Koenraad Dillen, Alexandra Dobolyi, Beniamino Donnici, Fernando Fernández Martín, Juan Fraile Cantón, Alain Hutchinson, Madeleine Jouye de Grandmaison, Filip Kaczmarek, Maria Martens, Luisa Morgantini, José Ribeiro e Castro, Toomas Savi, Frithjof Schmidt, Jürgen Schröder, Feleknas Uca, Anna Záborská, Jan Zahradil, Mauro Zani

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Maria Berger, Raymond Langendries, Miguel Angel Martínez Martínez, Manolis Mavrommatis, Anne Van Lancker

PROCEDURA

Titolo

Accordo di partenariato economico CE-CARIFORUM

Riferimenti

05211/2009 – C6-0054/2009 – COM(2008)01562008/0061(AVC)

Richiesta del parere conforme del PE

11.2.2009

Commissione competente per il merito

       Annuncio in Aula

INTA

19.2.2009

Commissione(i) competente(i) per parere

       Annuncio in Aula

DEVE

19.2.2009

 

 

 

Commissioni associate

       Annuncio in Aula

DEVE

19.2.2009

 

 

 

Relatore(i)

       Nomina

David Martin

5.5.2008

 

 

Esame in commissione

4.12.2008

20.1.2009

 

 

Approvazione

24.2.2009

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

15

13

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Kader Arif, Francisco Assis, Carlos Carnero González, Daniel Caspary, Christofer Fjellner, Glyn Ford, Béla Glattfelder, Jacky Hénin, Marusya Ivanova Lyubcheva, Erika Mann, Helmuth Markov, David Martin, Vural Öger, Georgios Papastamkos, Godelieve Quisthoudt-Rowohl, Peter Šťastný, Robert Sturdy, David Sumberg, Iuliu Winkler, Corien Wortmann-Kool

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Sebastian Valentin Bodu, Salvador Domingo Sanz Palacio, Zbigniew Zaleski

Supplenti (art. 178, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Juan Fraile Cantón, Roger Helmer, Leopold Józef Rutowicz, Salvatore Tatarella, Rainer Wieland

Deposito

4.3.2009