RELAZIONE su una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità
30.3.2010 - (2009/2159(INI))
Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore: Georgios Papanikolaou
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
su una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, del 18 dicembre 2000, con particolare riferimento al suo articolo 14,
– vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia, del 20 novembre 1989, con particolare riferimento ai suoi articoli 23 e 28,
– vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, del 13 dicembre 2006, con particolare riferimento ai suoi articoli 7 e 24,
– vista la comunicazione della Commissione del 29 aprile 2009 intitolata "Una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità. Un metodo aperto di coordinamento rinnovato per affrontare le sfide e le prospettive della gioventù",[1]
– visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la comunicazione della Commissione intitolata "Una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità" - Relazione europea sulla Gioventù[2],
– vista la risoluzione del Consiglio del 27 novembre 2009 su un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018),[3]
– viste le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione ("ET 2020")[4],
– viste le conclusioni del Consiglio dell'11 maggio 2009 sulla valutazione dell'attuale quadro di cooperazione europea nel settore della gioventù e sulle prospettive future per il quadro rinnovato[5],
– vista la raccomandazione del Consiglio relativa alla mobilità dei giovani volontari nell'Unione europea[6],
– vista la decisione del Consiglio relativa all'Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (2011)[7],
– visto il Patto europeo per la gioventù adottato dal Consiglio europeo di Bruxelles il 22 e 23 marzo 2005[8],
– vista la comunicazione della Commissione del 2 luglio 2008 relativa a un'Agenda sociale rinnovata, rivolta prioritariamente ai giovani e ai bambini[9],
– visti il parere del Comitato economico e sociale europeo in merito alla comunicazione della Commissione[10],
– vista la sua dichiarazione scritta sulla necessità di una maggiore attenzione alla partecipazione attiva dei giovani alle politiche dell'Unione europea[11],
– vista la sua risoluzione del 21 febbraio 2008 sul futuro demografico dell'Europa[12],
– visto l'articolo 48 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A7‑0113/2010),
A. considerando che investire in azioni mirate ai giovani è fondamentale per il futuro delle società europee, soprattutto in un momento in cui la percentuale dei giovani nella popolazione totale è in costante diminuzione,
B. considerando che tutti i giovani rappresentano un valore aggiunto per la società e devono essere riconosciuti come tali,
C. considerando che le generazioni attuali, nell'elaborazione delle politiche odierne, hanno una grande responsabilità nei confronti dei giovani e delle generazioni future, e considerando che i responsabili della politica e i ricercatori devono tenere in considerazione le opinioni dei giovani per dar loro voce,
D. considerando che l'Unione europea dispone di strumenti importanti correlati alle politiche giovanili, che devono però essere pienamente sfruttati, comunicati e integrati dagli Stati membri,
E. considerando che l'occupazione è più che un semplice lavoro retribuito: è un agente di socializzazione e può rappresentare un'importante fonte di sostegno, struttura e formazione dell'identità,
F. considerando che una situazione lavorativa precaria può portare i giovani a rinunciare o a posporre la creazione di una famiglia, con conseguenze negative sullo sviluppo demografico,
G. considerando che la gioventù europea di oggi è esposta a crescenti tassi di disoccupazione e duramente colpita dalla crisi economica e che i giovani con un basso livello di istruzione, in particolare, hanno maggiori probabilità di restare disoccupati, e considerando che è quindi fondamentale provvedere a un'offerta formativa per i giovani quanto più elevata possibile, onde garantire un rapido ingresso e una partecipazione sostenibile al mercato del lavoro,
H. considerando che occorre sostenere la parità di accesso per tutti i giovani a un'istruzione e a una formazione di alta qualità a tutti i livelli e che occorre promuovere ulteriormente le opportunità di apprendimento permanente,
I. considerando che occorre agevolare i giovani nella transizione dall'istruzione e dalla formazione al mercato del lavoro,
J. considerando che urge attribuire priorità assoluta ai problemi della dispersione scolastica, dell'analfabetismo e dell'illetteratismo, in particolare tra gli adolescenti e tra la popolazione carceraria giovane,
K. considerando che le questioni relative a salute, alloggi e ambiente sono di grande importanza per i giovani e possono avere gravi ripercussioni sulla loro vita e sul loro avvenire, e considerando che è necessario promuovere un contesto favorevole sul piano dell'istruzione, dell'occupazione, dell'inclusione sociale e della salute,
L. considerando che i giovani, se da un lato debbono poter contare su un sano ambiente familiare, dall'altro necessitano anche di un sostegno per soddisfare l'esigenza di autonomia e indipendenza,
M. considerando che gli aspetti ambientali non sono esplicitamente inclusi nella comunicazione della Commissione e nella risoluzione del Consiglio, nonostante siano essenziali per i giovani e abbiano un impatto significativo sulla salute, sulla qualità della vita e sul benessere delle future generazioni, e considerando, pertanto, che in una strategia dell'Unione europea per i giovani le questioni ambientali devono essere chiaramente menzionate tra i settori di azione,
N. considerando che la partecipazione attiva alla società non è solo un importante strumento per responsabilizzare i giovani, ma che essa contribuisce altresì al loro sviluppo personale, a una migliore integrazione nella società, all'acquisizione di competenze e allo sviluppo di un senso di responsabilità,
O. considerando l'importanza attribuita nel quadro della strategia dell'UE per la gioventù all'animazione socio-educativa per i giovani, quale utile attività che i giovani possono svolgere nel tempo libero a favore di altri giovani, ma anche quale attività utile per l'acquisizione di competenze e per la realizzazione personale,
P. considerando che l'apprendimento e l'esperienza della partecipazione alla società favoriscono la comprensione e l'attiva partecipazione alla democrazia e ai suoi processi,
Q. considerando che l'esistenza di programmi europei a beneficio dei giovani dovrebbe essere comunicata meglio ai giovani stessi al fine di aumentarne la partecipazione,
R. considerando che un'efficace politica a favore della gioventù può contribuire a sviluppare una mentalità europea,
Considerazioni generali
1. accoglie con favore la comunicazione della Commissione intitolata "Una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità";
2. accoglie con favore la risoluzione del Consiglio su un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018);
3. sottolinea che la definizione del concetto di "gioventù" varia da uno Stato membro all'altro; segnala che detto concetto è influenzato dalle diverse circostanze sociali, lasciando così spazio a un approccio diverso da parte di ciascuno Stato membro;
4. ritiene che i programmi e i fondi comunitari debbano riflettere l'ambizione dell'Europa a favore dei giovani;
5. invita gli Stati membri ad applicare pienamente le disposizioni del trattato di Lisbona nel settore della politica della gioventù, quali il sostegno alla partecipazione dei giovani alla vita democratica, l'attenzione speciale per i giovani sportivi e l'applicazione giuridica della Carta dei diritti fondamentali;
Osservazioni essenziali sull'efficacia della strategia per la gioventù
6. riconosce che il rafforzamento del metodo aperto di coordinamento (MAC) nel rispetto del principio di sussidiarietà è uno strumento appropriato per la cooperazione sulle questioni di politica della gioventù, nonostante i suoi punti deboli, il suo uso limitato, i suoi deficit di legittimità, la mancanza di un'efficace cooperazione tra "esperti" e politici eletti, la mancanza di un'adeguata integrazione con le priorità nazionali e il rischio di una scarsa chiarezza sulle responsabilità dei vari livelli; ritiene che, al fine di ottenere risultati a lungo termine, occorra rafforzare il metodo aperto di coordinamento;
7. sottolinea che, per ottenere risultati ottimali, il metodo aperto di coordinamento deve essere sostenuto da una forte volontà politica da parte di tutti gli attori coinvolti; ritiene che le carenze nell'attuazione siano un ostacolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti;
8. riconosce l'importanza della cooperazione tra le istituzioni a livello locale, regionale, nazionale ed europeo al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dalla presente strategia e chiede la partecipazione attiva della Commissione, degli Stati membri e dei rappresentanti dei giovani onde mettere in atto una strategia a favore dei giovani;
9. sollecita una maggiore cooperazione sulle tematiche concernenti i giovani tra il Parlamento europeo, la Commissione e il Consiglio, e sottolinea l'esigenza di una cooperazione più integrata con i parlamenti nazionali e tra i medesimi nell'ambito del processo MAC;
10. accoglie con favore la chiara definizione del duplice approccio, l'introduzione di metodi di lavoro e, in particolare, l'elenco preciso degli strumenti di attuazione stabiliti dal Consiglio; chiede di essere coinvolto nella definizione delle priorità dei cicli di lavoro; chiede che la cooperazione europea in materia di gioventù sia basata su dati certi e sia pertinente e concreta;
11. sottolinea la necessità di mettere a punto indicatori chiari e di facile utilizzo, sia a livello europeo che nazionale, che consentano di migliorare, ampliare e aggiornare la reale conoscenza della condizione giovanile nonché di misurare e confrontare i progressi compiuti nell'attuazione degli obiettivi comuni; sottolinea l'importanza di un monitoraggio e di una valutazione costanti;
12. rileva l'importanza di una valutazione dello stato di attuazione della strategia dell'UE per la gioventù; evidenzia che le relazioni degli Stati membri sui progressi compiuti nel settore della gioventù dovrebbero essere pubblicate per sensibilizzare l'opinione pubblica; sottolinea la necessità di monitorare l'evoluzione reale della vita dei giovani europei e di rilevare i cambiamenti, in modo da poter valutare i progressi reali;
13. ritiene che vadano maggiormente sviluppate le attività di apprendimento fra pari come mezzo per facilitare lo scambio di buone prassi e per contribuire alla coerenza delle azioni intraprese a livello nazionale;
14. ritiene che, ai fini di una strategia completa dell'UE per la gioventù, la formulazione delle politiche giovanili dovrebbe procedere di pari passo con quella dei programmi e delle azioni dell'UE, in modo preciso e trasparente; ritiene, in particolare, che i risultati derivati dall'attuazione dei programmi dell'UE dovrebbero fornire un feedback sulla formulazione delle politiche giovanili e le strategie dell'UE per la gioventù in generale, e viceversa;
15. pone altresì l'accento sulla necessità di procedere a una valutazione approfondita dei programmi esistenti già realizzati, onde consentire una solida gestione della qualità ed eventualmente mettere a punto per il futuro gli interventi necessari per migliorare i programmi;
16. sottolinea la necessità di mobilitare e adattare i programmi e i fondi sociali dell'UE per i giovani, di agevolarne l'accesso e di semplificare le procedure di accesso; sottolinea che in tale contesto è di fondamentale importanza identificare un approccio pratico e scarsamente burocratico allo scopo di perseguire una strategia integrata intesa a migliorare la vita dei giovani; rileva l'importanza della partecipazione dei giovani all'attuazione di programmi per la gioventù al fine di apprenderne meglio le esigenze;
17. sottolinea l'importanza dei programmi Comenius, Erasmus e Leonardo da Vinci nello sviluppo di politiche europee in materia di istruzione e formazione; ribadisce la priorità politica attribuita alla considerazione di tali programmi come un cardine dello sviluppo della strategia dell'UE per la gioventù, in particolare in vista della prossima generazione di programmi pluriennali;
18. ritiene che si debba puntare ulteriormente sulla mobilità dei giovani in Europa e che i programmi di mobilità debbano dedicare spazio e attenzione a sufficienza agli scambi tra i giovani al di fuori dell'educazione formale;
19. auspica che, nell'ambito dei nuovi programmi di mobilità, la Commissione presti particolare attenzione alla mobilità degli animatori giovanili e chiede che, a tal fine, il regime speciale attualmente in vigore in materia di concessione del visto agli studenti sia esteso agli animatori giovanili;
20. sottolinea la necessità di coinvolgere i mezzi di comunicazione di massa nella diffusione di programmi per i giovani;
21. riconosce che il miglioramento delle condizioni di vita dei giovani è un impegno trasversale che va osservato in tutti gli ambiti politici; incoraggia le Istituzioni europee e gli Stati membri a promuovere la creazione, in tutti i portafogli e ministeri, di un settore per i giovani che contribuisca a rafforzare l'elaborazione di politiche giovanili adeguate; invita altresì la Commissione a procedere alla nomina e alla formazione professionale di "incaricati delle questioni giovanili" in seno alle sue direzioni generali; ritiene che lo scopo sarebbe quello di valutare i documenti della Commissione dal punto di vista degli obiettivi della politica della gioventù; si dichiara pertanto decisamente favorevole all'approccio intersettoriale, quale fattore necessario per raggiungere un livello ottimale di efficacia; ritiene che l'introduzione delle questioni giovanili in tutti i settori della politica sia un fattore chiave per il successo della strategia per la gioventù;
22. sottolinea la necessità dell'istituzionalizzazione della giustizia intergenerazionale a livello europeo e l'adozione di tale principio da parte degli Stati membri per la corretta regolamentazione delle relazioni tra generazioni;
Settori d'azione
23. sottolinea energicamente che la crisi economica mondiale sta avendo un forte impatto sui giovani e che, di conseguenza, essa dovrebbe avere una netta incidenza sulle priorità nei vari campi d'azione; ritiene che ciò vada fatto attraverso l'individuazione di un ventaglio di misure di accompagnamento della strategia di uscita dalla crisi in ambito sociale, e che si debba rivolgere un'attenzione specifica alla revisione degli ammortizzatori sociali e dei sistemi di previdenza;
Principi generali di ciascun campo d'azione
24. rileva l'importanza di eliminare ogni tipo di discriminazione fondata sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione, la disabilità, l'età e l'orientamento sessuale tra i giovani;
25. sottolinea l'importanza di considerare i giovani come un gruppo prioritario nella visione sociale dell'UE;
26. sottolinea energicamente la necessità di fornire ai giovani con disabilità un sostegno efficace e fatto su misura nonché pari opportunità concrete per l'accesso fisico, sensoriale e cognitivo all'istruzione, all'occupazione, alla cultura, ai divertimenti, allo sport, alle attività sociali e alla partecipazione alla gestione della vita pubblica e civile;
27. chiede misure volte a garantire il rispetto per la diversità e il buon esito dell'integrazione di giovani e bambini;
28. invita gli Stati membri a identificare i collegamenti intersettoriali tra le politiche della gioventù e quelle in materia di istruzione, formazione, occupazione, cultura e altre politiche;
29. sottolinea l'esigenza di forti legami tra le politiche della gioventù e dell'infanzia;
Istruzione e formazione
30. incoraggia gli Stati membri a intensificare l'interazione tra i lati del triangolo della conoscenza (istruzione, ricerca, innovazione) quale elemento chiave per la crescita e la creazione di posti di lavoro; raccomanda vivamente la promozione di criteri comuni per un maggior riconoscimento reciproco dell'istruzione informale e della formazione professionale, ad esempio accelerando l'adozione del sistema del quadro europeo delle qualifiche (EQF) per il riconoscimento delle qualifiche, la trasparenza e la validazione delle competenze;
31. invita gli Stati membri a intraprendere più iniziative per investire nelle competenze adatte per i lavori richiesti e li incoraggia a collegare i programmi di studio alle esigenze del mercato del lavoro, a regolamentare la formazione professionale a breve termine (ove ancora necessario) e a utilizzare, ogniqualvolta sia possibile, la validazione delle competenze e il riconoscimento delle qualifiche;
32. sottolinea il problema della dispersione scolastica e l'esigenza di intraprendere azioni per garantire che il numero più elevato possibile di giovani completi la scuola dell'obbligo;
33. incoraggia vivamente gli Stati membri, nel contesto di un finanziamento rafforzato, a promuovere la mobilità nell'apprendimento e nella formazione di tutti i giovani, poiché si tratta di un fattore decisivo ai fini dell'acquisizione di conoscenze ed esperienze lavorative; sottolinea l'importanza della mobilità dei giovani anche nelle regioni confinanti con l'UE, garantendo un'ampia partecipazione ai programmi europei a favore della gioventù;
34. esorta gli Stati membri a impegnarsi al massimo per raggiungere gli obiettivi strategici e i valori di riferimento fissati nell'ambito del quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione ("ET 2020"), in particolare per quanto concerne i giovani che hanno ottenuto scarsi risultati nelle abilità fondamentali e che hanno abbandonato presto la scuola;
35. invita gli Stati membri a sviluppare percorsi adeguati per consentire a chi ha abbandonato il sistema d'istruzione di reinserirsi e a chi ha frequentato corsi di formazione professionale di disporre di percorsi adeguati per accedere a livelli di istruzione superiore, e li esorta a intraprendere azioni volte a offrire programmi mirati ai giovani che sono rimasti indietro o che hanno abbandonato presto la scuola a causa di circostanze difficili o scelte errate;
36. sottolinea l'importanza di fornire ai giovani l'accesso a forme di orientamento e di consulenza sul passaggio dal mondo della scuola al lavoro;
37. invita gli Stati membri a garantire che i bambini e i giovani, a prescindere dallo status giuridico delle loro famiglie, abbiano diritto all'istruzione statale, aiutandoli a conseguire, pur nel debito rispetto della loro cultura e della loro lingua, la necessaria padronanza della lingua dello Stato membro ospitante e una conoscenza della sua cultura come strumento di integrazione;
38. invita gli Stati membri a garantire la parità di accesso all'istruzione per i giovani indipendentemente dall'origine sociale e dalle condizioni economiche, e a garantire la parità di accesso all'istruzione per i giovani svantaggiati provenienti da famiglie a basso reddito;
39. invita gli Stati membri a recepire la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e ad attuare un'istruzione inclusiva, sia nell'ambito dell'istruzione formale che di quella non formale;
40. sottolinea l'importanza di un nuovo ed efficace sistema di formazione continua per gli insegnanti al fine di aiutare i giovani studenti a confrontarsi meglio con le sfide poste da una società in rapida evoluzione;
41. sottolinea l'importanza di promuovere l'alfabetizzazione mediatica;
42. ricorda il ruolo fondamentale dell'istruzione nello sviluppo positivo delle attitudini personali;
Occupazione e imprenditorialità
43. è estremamente preoccupato per il crescente numero di giovani disoccupati, sottooccupati e precari, in particolare nell'attuale crisi economica; sostiene con forza l'invito rivolto al Consiglio europeo di garantire una prospettiva giovanile nelle strategie di Lisbona dopo il 2010 e Europa 2020 e di sostenere il proseguimento delle iniziative in linea con gli obiettivi complessivi del Patto europeo per la gioventù; sostiene con forza la proposta di sviluppare adeguati interventi mirati ai giovani nell'ambito dei piani di ripresa elaborati nel quadro dei piani per la crisi economica e finanziaria;
44. sottolinea l'esigenza fondamentale di raggiungere gli obiettivi della strategia di Lisbona dell'Europa per la crescita e l'occupazione e ritiene che la nuova agenda dell'UE per il 2020 debba consentire all'UE di riprendersi pienamente dalla crisi muovendosi più velocemente verso un'economia innovativa e in grado di creare posti di lavoro; in tale contesto, sollecita una maggiore attenzione dell'agenda nei confronti della gioventù;
45. invita gli Stati membri a intraprendere azioni per contrastare l'insicurezza del lavoro e le condizioni lavorative inadeguate che i giovani sperimentano nel mondo del lavoro e per sostenere attivamente la riconciliazione del mondo del lavoro e della vita personale e familiare;
46. esorta gli Stati membri a considerare la dimensione intergenerazionale nelle politiche di promozione dell'occupazione;
47. invita gli Stati membri a favorire l'accesso dei giovani a ogni tipo di occupazione a buone condizioni di lavoro, al fine di evitare una discrepanza tra competenze e lavori che rappresenta uno spreco di talenti; raccomanda a tal fine un miglioramento della qualità dei tirocini offerti nonché dei diritti dei tirocinanti garantendo che la maggioranza dei programmi di tirocinio conferisca una qualifica ai giovani e porti a posizioni retribuite;
48. invita inoltre gli Stati membri a offrire maggiori opportunità di occupazione, ad attuare politiche di protezione sociale per i giovani svantaggiati, a garantire la parità di opportunità ai giovani delle periferie e dei centri urbani e ad offrire particolare sostegno alle giovani madri;
49. ricorda il pericolo della fuga dei cervelli e le conseguenze negative per i paesi d'origine dei giovani; invita gli Stati membri a esplorare e sviluppare strategie per trattenere i giovani nei paesi e nelle regioni con una forte tendenza all'emigrazione, che assume aspetti diversi quali la fuga dei cervelli, l'utilizzo dei giovani per colmare una carenza di competenze e il lavoro sottopagato, flessibile, non qualificato e spesso stagionale;
50. invita gli Stati membri a eliminare le situazioni in cui si rilevi una discrepanza nei livelli di reddito tra giovani uomini e donne fondata sulla differenza di sesso;
51. invita gli Stati membri a garantire diritti per l'occupazione decenti e sicurezza sociale in un'epoca caratterizzata dalla globalizzazione, trovando un equilibrio tra la flessibilità e la sicurezza;
52. chiede agli Stati membri di garantire la trasferibilità totale delle prestazioni sociali acquisite al fine di non pregiudicare la protezione sociale dei giovani lavoratori in mobilità;
53. sottolinea l'importanza di periodi di tirocinio presso aziende e istituzioni nel corso degli studi, con l'obiettivo di facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro;
54. propone la promozione di una cultura imprenditoriale tra i giovani grazie a una migliore comunicazione sul mondo dell'imprenditoria, sostenendo a tale scopo lo sviluppo di strutture e reti europee e incoraggiando i giovani a optare per il lavoro autonomo e a ricorrere agli strumenti del microcredito e della microfinanza; sottolinea l'importanza dell'apprendimento permanente;
55. sostiene la necessità di rapporti sinergici tra mondo della scuola e realtà produttive e di forme avanzate di integrazione tra università e imprese;
56. esorta gli Stati membri a sostenere iniziative private per i giovani, comprese quelle condotte per mezzo di programmi nazionali a integrazione dei programmi europei;
57. richiama l'attenzione sull'esigenza di elaborare politiche intese a conciliare la vita lavorativa con la vita privata ed esorta i giovani a creare una famiglia; rileva altresì l'esigenza di garantire che i giovani dispongano di un reddito sufficiente che consenta loro di prendere decisioni in modo indipendente, compresa la decisione di creare una famiglia;
Salute, benessere e ambiente
58. sottolinea che l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali e il degrado ambientale hanno conseguenze nefaste sulla vita dei giovani e invita a intraprendere azioni sostenibili in tale settore;
59. invita gli Stati membri a inserire nei programmi scolastici adeguate forme di sensibilizzazione in merito alla prevenzione dei rischi connessi alla salute e all'ambiente;
60. si rammarica profondamente del fatto che il quadro di cooperazione non faccia riferimento alle politiche dei consumatori; ritiene che alcuni problemi sanitari possano essere correlati alla produzione e alla vendita di alimenti nocivi alla salute;
61. sottolinea l'esigenza di tenere in considerazione la particolare vulnerabilità dei giovani e dei bambini al momento di formulare politiche per i consumatori e per l'ambiente; sottolinea la necessità di garantire un elevato livello di protezione ai giovani consumatori per mezzo di azioni quali campagne di informazione ed educazione;
62. sottolinea l'importanza di continuare a combattere l'utilizzo di droghe, i danni dell'alcol e del tabacco e altre forme di dipendenza, tra cui il gioco d'azzardo, in via prioritaria attraverso la prevenzione e il recupero; invita gli Stati membri a sfruttare al massimo il Piano d'azione dell'UE in materia di lotta contro la droga e la strategia dell'UE per sostenere gli Stati membri nella lotta contro i danni dell'alcol e altre forme di dipendenza;
63. ricorda inoltre che i bambini e i giovani sono esposti a numerose scene di natura violenta sui mezzi di comunicazione di massa; suggerisce che la questione venga ulteriormente studiata e che vengano intraprese tutte le misure necessarie a eliminare l'impatto che tali scene hanno sulla loro salute mentale;
64. incoraggia ad assistere i giovani nel ricorso alle nuove tecnologie attraverso politiche di educazione ai media e di sensibilizzazione ai pericoli derivanti da un uso non controllato;
65. sottolinea il ruolo svolto dall'informazione dei giovani sui temi connessi all'educazione sessuale ai fini della protezione della loro salute;
66. richiama l'attenzione sul numero sempre molto elevato di gravidanze fra le minorenni e invita la Commissione e gli Stati membri a sensibilizzare e a informare i giovani in merito a tale problematica;
67. invita gli Stati membri a garantire ai bambini e ai giovani immigrati, a prescindere dallo status giuridico delle loro famiglie, l'accesso all'assistenza medica di base;
68. sottolinea il ruolo dello sport come un insieme di attività volte a promuovere uno stile di vita sano per i giovani nonché a sostenere il lavoro di squadra, il fair play e la responsabilità, e il ruolo dell'informazione dei giovani per combattere la violenza negli stadi; richiede programmi speciali per i giovani con disabilità;
69. invita gli Stati membri a tenere conto, nelle loro azioni volte a incoraggiare i giovani a partecipare allo sport, anche degli aspetti connessi alla specificità di genere e altresì a sostenere gli sport meno popolari;
70. sottolinea l'importanza di promuovere campagne educative per i giovani al fine di combattere il doping a sostegno dello sport pulito;
Partecipazione
71. sottolinea l'importanza di un dialogo strutturato e di una consultazione permanenti con i giovani; incoraggia vivamente a promuovere la partecipazione dei giovani e delle organizzazioni giovanili a ogni livello (locale, nazionale e internazionale) alla formulazione delle politiche generali e, in particolare, delle politiche per i giovani e non solo, attraverso il dialogo strutturato permanente;
72. sottolinea l'importanza di prendere in considerazione il metodo della consultazione dei giovani, al fine di garantire che venga tenuta presente un'ampia gamma di opinioni giovanili; è a favore dello sviluppo di strutture in cui tutti gli attori possano lavorare assieme, influenzare allo stesso modo le politiche e le decisioni nonché fornire i mezzi necessari per creare tali strutture;
73. esorta gli Stati membri a includere le organizzazioni giovanili nel processo di elaborazione delle politiche, anche a livello locale;
74. sottolinea l'importanza della partecipazione di un'adeguata rappresentanza dei giovani al dialogo strutturato e raccomanda alla Commissione di consultare i rappresentanti dei consigli nazionali della gioventù circa i temi prioritari per i giovani;
75. concorda con l'esigenza, spesso ribadita, di riconoscere e sostenere le organizzazioni giovanili e l'importante contributo che esse offrono all'istruzione non formale; invita la Commissione e il Consiglio a incoraggiare gli Stati membri a istituire e a fornire sostegno ai parlamenti e ai consigli della gioventù in ambito locale e ad avviare i corrispondenti programmi;
76. sottolinea la necessità di un coinvolgimento maggiore e più diversificato dei giovani, al fine di migliorare la rappresentatività; è favorevole al coinvolgimento fin dalla più giovane età; a tale proposito, incoraggia la riflessione sul rafforzamento dei legami tra le scuole, le organizzazioni giovanili e altre organizzazioni della società civile e raccomanda vivamente di promuovere un maggiore riconoscimento dell'istruzione non formale;
77. suggerisce che siano istituiti sistemi di riconoscimento per i giovani che partecipano attivamente alla società, con l'obiettivo finale di stabilire una cultura fondata su diritti e doveri;
78. sottolinea l'esigenza di un particolare impegno per incoraggiare i giovani che vivono in zone periferiche e rurali, e in quartieri poveri a partecipare attivamente alle attività europee; si rammarica, al riguardo, che il quadro di cooperazione non proponga alcuna azione specifica per migliorare la comunicazione dei programmi dell'UE ai giovani e in particolare a coloro che vivono in zone remote e che non sono organizzati in associazioni politiche, sociali o non governative; chiede alla Commissione un impegno preciso in questo senso;
79. sottolinea la necessità di intensificare le azioni volte a garantire un corretto scambio reciproco di opinioni e informazioni nell'ambito della cooperazione trilaterale tra la comunità accademica, il mondo imprenditoriale e quello politico a livello locale, regionale, nazionale ed europeo;
Creatività e cultura
80. invita gli Stati membri a favorire l'accesso alle nuove tecnologie in modo da promuovere la creatività e la capacità d'innovazione dei giovani e risvegliare l'interesse per la cultura, le arti e le scienze;
81. si sorprende dell'assenza nella comunicazione della Commissione di qualsiasi riferimento esplicito alle sfide culturali; aggiunge che queste ultime non potranno limitarsi alla cultura imprenditoriale e all'impiego delle nuove tecnologie;
82. accoglie con favore la considerazione riservata nella risoluzione del Consiglio al ruolo dell'animazione socioculturale, che è complementare a quello del sistema scolastico e delle famiglie e inoltre contribuisce in modo determinante alla lotta contro le discriminazioni e le disparità, favorendo l'accesso dei giovani alle attività ricreative, alla cultura e allo sport;
83. sottolinea l'importanza di sostenere la cultura dei giovani e di riconoscerla in fase di assegnazione dei fondi da parte degli Stati membri, in quanto elemento essenziale per lo sviluppo della creatività dei giovani;
84. accoglie con favore la proposta che figura nella risoluzione del Consiglio di promuovere una formazione specializzata per gli animatori giovanili nei settori della cultura, dei nuovi media e delle competenze interculturali;
85. suggerisce che nelle politiche, nei programmi e nelle azioni nei settori della cultura e dei mezzi di comunicazione sia presente una prospettiva giovanile;
86. ritiene che le istituzioni culturali (per esempio musei, biblioteche e teatri) debbano essere incoraggiate a coinvolgere maggiormente i bambini e i giovani;
87. chiede alla Commissione e al Consiglio di ideare una tessera per i giovani che consenta loro di accedere a prezzi minimi alle istituzioni culturali di tutta l'Unione;
Attività di volontariato
88. accoglie con favore la decisione del Consiglio di designare il 2011 come Anno europeo del volontariato e le iniziative enunciate nella raccomandazione del Consiglio relativa alla mobilità dei giovani volontari nell'Unione europea;
89. ritiene che il volontariato giovanile andrebbe sostenuto, anche attraverso l'ampliamento del Programma di Volontariato Europeo e aiutando i giovani svantaggiati ad impegnarsi nel volontariato;
90. ritiene che, in base all'esito della valutazione dell'azione preparatoria Amicus, si dovrebbero prevedere ulteriori azioni analoghe;
91. ritiene che le attività di volontariato non debbano sostituire opportunità di lavoro professionali e retribuite, ma debbano costituire un valore aggiunto per la società;
92. chiede, a completamento dello "Youth Pass" europeo già esistente, l'introduzione e il riconoscimento reciproco di un "passaporto europeo del volontariato", che dimostri l'impegno nel volontariato di bambini e giovani e possa essere esibito a un potenziale datore di lavoro quale attestazione delle proprie qualifiche;
Inclusione sociale
93. accoglie con favore il fatto che il 2010 sia designato quale Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale, in particolare nel contesto della crisi economica e finanziaria, le cui conseguenze sono sentite particolarmente dai giovani;
94. ritiene che, alla luce dell'invecchiamento delle società, la parità intergenerazionale costituisca una sfida fondamentale; invita gli Stati membri a tenere in considerazione gli interessi dei giovani e delle generazioni future al momento di formulare le loro politiche, in particolare nei periodi di crisi economica e finanziaria;
95. sottolinea altresì la necessità di mettere a punto ulteriori programmi di solidarietà rivolti ai gruppi emarginati, come i giovani immigrati e tutti coloro con esigenze particolari (disabili, giovani da reinserire nella società al termine di un periodo di detenzione carceraria, senzatetto, precari ecc.);
96. riconosce l'esigenza di aumentare la consapevolezza in ordine ai giovani disabili e invita le istituzioni europee a intraprendere azioni per garantire che, in futuro, i giovani con disabilità siano pienamente integrati;
97. ribadisce la richiesta di garantire la parità di genere fin dalla più giovane età e in ogni settore della vita; accoglie pertanto con particolare favore il fatto che la risoluzione del Consiglio si ponga l'obiettivo di migliorare l'assistenza all'infanzia e di promuovere la condivisione di responsabilità tra i genitori al fine di facilitare la riconciliazione tra la vita privata e professionale sia per i giovani uomini sia per le giovani donne;
98. sottolinea la necessità di sensibilizzare bambini e giovani in merito all'inaccettabilità di qualsiasi forma di discriminazione in qualsivoglia settore e di intervenire con risolutezza contro ogni tipo di estremismo;
99. raccomanda che in ogni Stato membro sia attribuita priorità alla necessità di garantire che a nessun minore sia negato l'accesso all'assistenza sociale;
100. sottolinea l'importanza dell'inclusione digitale in un ambiente digitale; incoraggia gli Stati membri a sviluppare, nel quadro dell'insegnamento formale e non formale, concetti che garantiscano l'accesso all'informazione, all'istruzione e alla cultura e migliorino le competenze mediatiche dei giovani;
I giovani nel mondo
101. raccomanda che siano destinati aiuti diretti allo sviluppo per misure a favore dei giovani e per combattere il consumo e il traffico di droga nei paesi in via di sviluppo;
102. è favorevole alla promozione di attività di interesse generale che creino un senso di responsabilità tra i giovani, come il volontariato per il cambiamento climatico, per lo sviluppo o per gli aiuti umanitari; accoglie con favore, a tale proposito, le opportunità offerte dalla creazione del Corpo volontario europeo di aiuto umanitario che consentiranno ai giovani di partecipare alle attività umanitarie dell'UE, e invita gli Stati membri a assicurarsi che i giovani siano pienamente informati della sua esistenza;
103. incoraggia la Commissione a esplorare ulteriormente la possibilità di migliorare le attività di cooperazione internazionale nel volontariato giovanile;
104. invita gli Stati membri a sviluppare programmi di scambi e gemellaggi con i paesi terzi e le collettività locali, al fine di promuovere il dialogo interculturale e incoraggiare i giovani ad avviare progetti comuni;
105. invita a migliorare e a estendere l'applicazione del programma Erasmus Mundus;
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106. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
MOTIVAZIONE
Comunicazione della Commissione
Il 27 aprile 2009 la Commissione ha pubblicato una comunicazione nella quale ha delineato una nuova strategia dell'UE per la gioventù, con lo scopo di istituire per il prossimo decennio un quadro di cooperazione per le questioni giovanili. La comunicazione è accompagnata dalla prima "Relazione europea sulla Gioventù 2009" in cui sono raccolti i dati sulla situazione dei giovani in Europa.
La Commissione propone di incentrare il nuovo quadro di cooperazione su una strategia articolata in tre obiettivi collegati a quelli dell'Agenda sociale rinnovata:
– creare maggiori opportunità per i giovani nei settori dell'istruzione e dell'occupazione,
– migliorare l'inserimento sociale e la piena partecipazione alla vita sociale di tutti i giovani,
– sviluppare la reciproca solidarietà tra la società e i giovani.
Per ciascun obiettivo, la Commissione definisce due o tre campi d'azione ed elenca le misure che possono essere prese dagli Stati membri e dalla Commissione "nei rispettivi ambiti di competenza". Le azioni proposte riguardano settori strategici molto diversi tra loro. In questo senso il documento illustra un approccio realmente trasversale, proponendo di integrare la gioventù in un numero di politiche maggiore rispetto al passato.
La Commissione propone di continuare ad applicare il Metodo aperto di coordinamento, il quale dovrebbe confluire in altri processi di coordinamento strategico ed essere coniugato con il mantenimento di un dialogo strutturato con i giovani. La Commissione inoltre suggerisce di fondare la cooperazione su una valutazione triennale della situazione giovanile, seguita, se del caso, da un adeguamento delle priorità. Infine, ogni tre anni il Consiglio e la Commissione pubblicheranno una relazione sull'attuazione degli obiettivi.
Risoluzione del Consiglio
Il 27 novembre 2009 il Consiglio ha adottato una risoluzione su un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018), sostituendo il termine "strategia" con "quadro di cooperazione" nel titolo generale. Benché in genere segua l'approccio globale della comunicazione della Commissione, la risoluzione del Consiglio modifica gli obiettivi e alcuni dei campi d'azione, inserisce delle precisazioni relative alla metodologia e agli strumenti e aggiunge iniziative più specifiche nei vari campi d'azione.
Gli obiettivi generali della cooperazione europea in materia di gioventù fino al 2018 sono definiti come segue:
– creare per tutti i giovani maggiori e pari opportunità nell'istruzione e nel mercato del lavoro;
– promuovere fra tutti i giovani la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e la solidarietà.
Il Consiglio rinomina alcuni dei campi d'azione, ne crea uno nuovo relativo alla cultura e modifica il campo concernente l'imprenditorialità e la creatività, associando il termine imprenditorialità all'occupazione e il termine creatività alla cultura. I campi d'azione principali in cui è necessario prendere iniziative sono ora i seguenti: istruzione e formazione, occupazione e imprenditorialità, salute e benessere, partecipazione, attività di volontariato, integrazione sociale, i giovani nel mondo, creatività e cultura.
Per quanto concerne le nuove iniziative inserite, la risoluzione del Consiglio rafforza le disposizioni relative all'occupazione giovanile e all'imprenditoria, alle pari opportunità, alla coesione sociale, al benessere e allo sport e alla lotta all'esclusione sociale. La risoluzione propone in particolare di introdurre nei piani di rilancio degli Stati membri misure a breve termine rivolte ai giovani. Il Consiglio aggiunge inoltre una nuova disposizione sull'educazione ai mezzi di comunicazione e sulla tutela da determinati pericoli derivanti dall'uso di nuovi media e sviluppa notevolmente la serie di misure concernenti il campo: "I giovani nel mondo".
Il Consiglio illustra inoltre i metodi di lavoro, organizzandoli sulla base di cicli di lavoro, priorità da stabilire per ciascuno di tali cicli e strumenti di attuazione descritti in modo dettagliato, ossia: acquisizione di conoscenze, apprendimento reciproco, relazioni sull'andamento dei lavori, divulgazione dei risultati, controllo e dialogo strutturato.
Osservazioni del relatore
Il relatore ritiene che l'elaborazione di una nuova strategia dell'UE per la gioventù sia di fondamentale importanza. Poiché in questo campo la sussidiarietà è la norma, la principale priorità consiste nello sviluppare e attuare con maggiore efficacia gli strumenti esistenti. La nuova strategia per la gioventù dovrebbe quindi avere come obiettivo principale un utilizzo più efficace degli strumenti esistenti e la promozione della loro conoscenza. È possibile realizzare dei progressi esortando i governi ad una maggiore cooperazione in materia, indipendentemente dalle differenze esistenti nelle politiche nazionali per i giovani. Si tratta di un fattore essenziale per offrire un avvenire promettente alle future generazioni di cittadini europei.
In considerazione di quanto precede, il relatore ritiene che il Parlamento europeo, essendo l'unica istituzione dell'UE eletta democraticamente dai cittadini europei e responsabile di rendere conto del suo operato, dovrebbe avere un peso maggiore nella formulazione, nell'attuazione, nel controllo e nella valutazione della strategia europea per la gioventù e dovrebbe svolgere un ruolo decisivo nel definire gli obiettivi del metodo aperto di coordinamento. Anche i deputati del Parlamento europeo potrebbero fornire un contributo determinante nella promozione delle politiche europee per i giovani all'interno degli Stati membri.
Nei limiti della presente relazione, il relatore ha tentato di sottolineare i molteplici problemi che i giovani affrontano attualmente, tenendo sempre in considerazione la natura dinamica di tali problemi e, conseguentemente, la possibilità che questi possano assumere un aspetto diverso nel prossimo futuro. Il relatore ha tentato inoltre di strutturare la relazione in modo che non vi fossero dubbi sugli aspetti prioritari della nuova strategia per la gioventù. A tale proposito, il relatore ha modificato i sottotitoli, inserendone dei nuovi.
La crisi economica colpisce profondamente i giovani e rappresenta una minaccia per la loro prosperità futura. Inoltre, l'invecchiamento della popolazione inciderà fortemente sul loro avvenire. In considerazione delle molteplici pressioni cui sono sottoposti i giovani, del conseguente dovere di sostenerli mediante un'efficace strategia per la gioventù, e del fatto che la politica a favore della gioventù è soggetta al principio di sussidiarietà e che gli Stati membri cooperano in tale ambito su base volontaria, il relatore ritiene particolarmente importante che la nuova strategia superi i punti deboli di quella precedente e fornisca risultati concreti. Il relatore sostiene a tale proposito che il tallone di Achille della strategia in favore della gioventù risieda nella sua attuazione e nella sua incapacità di convincere tutti gli Stati membri a trarre i massimi benefici dalla cooperazione in materia di gioventù. Tale problema è dovuto alla mancanza di strumenti chiaramente definiti e di indicatori che contribuiscano in modo efficace al controllo e alla valutazione dei risultati degli obiettivi comuni. Inoltre gli Stati membri hanno mostrato scarsa disponibilità a diffondere informazioni sui progressi da loro compiuti mediante la pubblicazione delle loro relazioni. La nuova strategia deve superare tali ostacoli e offrire una soluzione sostenibile.
Il relatore è fermamente convinto che l'adozione di metodi di lavoro idonei nel quadro della cooperazione europea, ovvero dei cicli di lavoro, delle priorità e degli strumenti di attuazione, e la definizione di uno scopo generale in ciascun campo di azione, possano sostenere i giovani nell'affrontare le sfide attuali e del prossimo futuro.
Egli ritiene inoltre che l'elaborazione delle politiche giovanili non possa essere scissa dall'elaborazione dei programmi dell'UE. I programmi dell'UE rivolti ai giovani dovrebbero essere compatibili con l'attuazione della politica a favore della gioventù. Tali programmi possono contribuire al conseguimento degli obiettivi fissati; per tale motivo è fondamentale trarne i massimi benefici possibili.
Il relatore sostiene che l'approccio trasversale proposto dalla Commissione e adottato nella risoluzione del Consiglio vada nella giusta direzione. Egli conviene che tutti i livelli politici dovrebbero tenere in considerazione gli interessi dei giovani e delle generazioni future nell'elaborazione delle loro politiche. Il relatore ritiene inoltre che l'approccio trasversale possa condurre a utili considerazioni sull'attuazione dei programmi dell'UE a livello locale, contribuendo quindi al loro ulteriore miglioramento.
Per quanto riguarda i campi d'azione proposti dalla Commissione e migliorati dal Consiglio, il relatore ammette che si potrebbe menzionare tutto. In questo modo, tuttavia, non si garantirebbe l'efficacia della strategia e se ne potrebbe persino pregiudicare l'effetto. L'aspetto più importante è garantire che la strategia sia attuata, controllata e valutata correttamente nei campi d'azione proposti dalla Commissione e dal Consiglio. Non appena si sia accertata l'efficacia della strategia in un campo, si può passare agli altri. Inoltre, si deve tener presente che ciascuno Stato membro affronta problemi specifici che necessitano di azioni mirate per poter progredire verso gli obiettivi comuni. Il relatore preferisce pertanto delineare l'obiettivo più ampio di ogni campo di azione e lasciare a ciascuno Stato membro la facoltà di scegliere le iniziative più adatte per la messa a punto di una strategia efficace.
Istruzione e formazione rappresentano un campo d'azione che richiede un'attenzione particolare in quanto riguarda principalmente i giovani. Garantire a tutti i giovani pari opportunità, indipendentemente dalle loro origini, dovrebbe essere un punto prioritario del programma politico. È necessario fornire ai giovani che sono indietro con gli studi possibilità e incentivi sufficienti per assicurare loro una seconda occasione. Allo stesso tempo è necessario garantire ai giovani un sostegno che consenta loro di superare le difficoltà finanziarie e completare gli studi. Infine, è opportuno agevolare la transizione dall'istruzione all'occupazione.
Il tasso di disoccupazione tra i giovani è quasi il doppio rispetto alla percentuale osservata nell'intera popolazione attiva e sussistono disparità nella partecipazione al mercato del lavoro, all'interno del quale i giovani sono vittime di varie forme di discriminazione. Molti di essi possiedono qualifiche superiori a quelle richieste per il posto di lavoro che ricoprono e
tale discrepanza fa sì che il loro talento sia sprecato. Le misure di formazione dovrebbero essere concepite in modo da assicurare una migliore corrispondenza tra competenze e richieste del mercato del lavoro. Allo stesso tempo si corre il rischio che il sistema di istruzione si trasformi in un comodo deposito per giovani disoccupati. I giovani necessitano inoltre di assistenza per riuscire a diventare autonomi e indipendenti grazie al lavoro.
Le campagne di informazione e di sensibilizzazione sulle questioni relative alla salute e all'ambiente dovrebbero essere rivolte sia ai giovani che alle famiglie. Occorre garantire ai giovani un elevato livello di protezione dei consumatori e un ambiente naturale sano. La protezione contro la tossicodipendenza e altre forme di dipendenza è fondamentale.
È necessario responsabilizzare i giovani e sensibilizzarli ai diversi modi di partecipazione alla vita della società e alla democrazia rappresentativa. I giovani dovrebbero poter far sentire la loro voce nell'elaborazione delle politiche. Le organizzazioni politiche giovanili, le ONG e le altre iniziative giovanili che incoraggiano e stimolano la partecipazione dei giovani a livello europeo, nazionale e locale sono importanti a tale riguardo. Tuttavia, la maggior parte dei giovani non è ancora a conoscenza delle opportunità che esse offrono. È necessario promuovere ulteriormente la comunicazione attraverso azioni dirette specificamente ai giovani con minori possibilità per incoraggiare il maggior numero possibile di giovani, provenienti dai più disparati contesti, a partecipare ai programmi che l'UE ha ideato per loro.
Alla luce delle considerazioni esposte finora, il relatore tenta di sottolineare nel poco spazio disponibile i punti di massima importanza. Egli auspica di far sentire la voce del Parlamento e di compiere un passo in avanti nella strategia europea per la gioventù grazie a una cooperazione armoniosa con il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri, le organizzazioni giovanili e altre ONG al fine di servire nel miglior modo possibile gli interessi dei giovani europei. I giovani rappresentano una risorsa inestimabile per il futuro del continente europeo che non può assolutamente andare persa.
La presente relazione costituisce un ulteriore passo in avanti nel quadro di uno sforzo costante. Uno sforzo che rappresenta un dovere. Un dovere imprescindibile verso le generazioni future.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
23.3.2010 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
31 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Maria Badia i Cutchet, Malika Benarab-Attou, Lothar Bisky, Piotr Borys, Santiago Fisas Ayxela, Mary Honeyball, Cătălin Sorin Ivan, Petra Kammerevert, Morten Løkkegaard, Emma McClarkin, Marek Henryk Migalski, Katarína Neveďalová, Doris Pack, Chrysoula Paliadeli, Marie-Thérèse Sanchez-Schmid, Marietje Schaake, Pál Schmitt, Marco Scurria, Timo Soini, Emil Stoyanov, Hannu Takkula, László Tőkés, Marie-Christine Vergiat, Sabine Verheyen, Milan Zver |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Ivo Belet, Rita Borsellino, Nadja Hirsch, Oriol Junqueras Vies, Iosif Matula, Georgios Papanikolaou, Mitro Repo, Róża Gräfin Von Thun Und Hohenstein |
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