RELAZIONE sull'attuazione delle sinergie dei fondi destinati alla ricerca e all'innovazione nell'ambito del regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e del Settimo programma quadro di attività comunitarie di ricerca e sviluppo nelle città, nelle regioni, negli Stati membri e nell'Unione

4.5.2010 - (2009/2243(INI))

Commissione per lo sviluppo regionale
Relatore: Lambert van Nistelrooij
Relatore per parere (*):
Jorgo Chatzimarkakis, commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 50 del regolamento

Procedura : 2009/2243(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0138/2010

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sull'attuazione delle sinergie dei fondi destinati alla ricerca e all'innovazione nel regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e al settimo programma quadro sull'attività comunitaria di ricerca e sviluppo nelle città, nelle regioni, negli Stati membri dell'Unione

(2009/2243(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare i titoli XVII, XVIII e XIX,

–   visto il regolamento (CE) n. 1083/ 2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione[1],

–   vista la decisione del Consiglio, del 6 ottobre 2006, sugli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione (2006/702/CE)[2],

–   vista la decisione n. 1982/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente il settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013)[3],

–   vista la decisione n. 1639/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 2006, che istituisce un programma quadro per la competitività e l'innovazione (2007-2013)[4],

–   vista la sua risoluzione del 10 maggio 2007 sul contributo della futura politica regionale alla capacità d'innovazione dell'Unione europea[5],

–   vista la sua risoluzione del 24 maggio 2007 su "Mettere in pratica la conoscenza: un'ampia strategia dell'innovazione per l'Europa"[6],

–   vista la sua risoluzione del 24 marzo 2009 sul Libro verde sulla coesione territoriale e lo stato della discussione sulla futura riforma della politica di coesione[7],

–   vista la sua risoluzione del 24 marzo 2009 sulle migliori prassi nel settore della politica regionale e gli ostacoli nell'utilizzo dei Fondi strutturali[8],

–   vista la sua risoluzione del 24 marzo 2009 sull'attuazione del regolamento sui Fondi strutturali per il periodo 2007–2013: risultati dei negoziati relativi alle strategie nazionali e ai programmi della politica di coesione[9],

–   visto lo studio pubblicato dal Parlamento europeo dal titolo "Sinergie tra il Settimo programma quadro di ricerca dell'UE, il programma quadro per la competitività e l'innovazione e i Fondi strutturali",

–   visto lo studio pubblicato dal Parlamento europeo dal titolo "Verso una territorializzazione delle politiche europee in materia di ricerca, sviluppo e innovazione",

–   visto lo studio pubblicato dal Parlamento europeo dal titolo "Il sostegno dei Fondi strutturali all'innovazione: sfide dell'attuazione per il 2007-2013 e oltre",

–   vista la comunicazione della Commissione del 16 agosto 2007 su "Regioni europee competitive grazie alla ricerca e all'innovazione – Un contributo al rafforzamento della crescita e al miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione" (COM(2007)0474),

–   vista la comunicazione della Commissione dell'11 dicembre 2007 su "Gli Stati membri e le regioni realizzano la strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione mediante la politica di coesione dell'UE 2007-2013" (COM(2007)0798),

–   vista la comunicazione della Commissione del 14 maggio 2008 sui risultati dei negoziati relativi alle strategie e ai programmi della politica di coesione per il periodo di programmazione 2007-2013 (COM(2008)0301),

–   vista la ventesima relazione annuale della Commissione del 21 dicembre 2009 sull'esecuzione dei fondi strutturali (2008) (COM(2009)0617),

–   visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 14 novembre 2007 dal titolo "Regions delivering innovation through cohesion policy" (Innovazione prodotta dalle regioni grazie alla politica di coesione) (SEC(2007)1547),

–   visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione del 24 novembre 2009 relativo alla consultazione sulla futura strategia "UE 2020" (COM(2009)0647),

–   vista la quinta relazione intermedia della Commissione del 19 giugno 2009 sulla coesione economica e sociale - Regioni in crescita, Europa in crescita (COM(2008)0371) (Quinta relazione intermedia),

–   vista la sesta relazione intermedia della Commissione del 25 giugno 2009 sulla coesione economica e sociale – Regioni creative e innovative (COM(2009)0295) (Sesta relazione intermedia),

–   vista la nota del comitato della ricerca scientifica e tecnica (CREST) del 4 dicembre 2006 sulla relazione dal titolo "Lessons for R&D policies on the basis of the national reform programmes and the 2006 Progress Reports" (Insegnamenti da trarre per le politiche di ricerca e sviluppo sulla base dei programmi nazionali di riforma e delle relazioni di avanzamento per il 2006) (CREST1211/06),

–   vista la guida della Commissione dal titolo "Regioni europee competitive grazie alla ricerca e all'innovazione - Guida pratica alle opportunità di finanziamento dell'UE per la ricerca e l'innovazione",

–   vista la relazione del Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca intitolata "European Roadmap for Research Infrastructures - Report 2006" ("Tabella di marcia europea per le infrastrutture di ricerca - relazione 2006"),

–   vista la relazione indipendente elaborata su richiesta della Commissione e intitolata "An Agenda for a Reformed Cohesion Policy" (Un'agenda per una politica di coesione riformata) del 2009 (relazione Barca),

–   visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e il parere della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A7‑0138/2010),

A. considerando che la rinnovata strategia di Lisbona attribuisce un'elevata priorità alla ricerca e all'innovazione per rispondere a sfide come il cambiamento climatico e l'incremento della concorrenza globale; considerando che, nel periodo successivo alla crisi, lo stimolo della crescita e dell'occupazione attraverso la ricerca e l'innovazione è diventato ancora più importante e rappresenta un obiettivo centrale della futura strategia UE 2020,

B.  considerando che l'innovazione e la ricerca sono una necessità condivisa da tutti gli strati sociali e devono essere destinate al miglioramento delle condizioni sociali ed economiche della popolazione,

C. considerando che il sostegno dell'Unione europea alla ricerca e all'innovazione si esplica soprattutto attraverso la politica di ricerca, innovazione e coesione, i cui principali strumenti sono i Fondi strutturali, il Settimo programma quadro di ricerca e il programma quadro per la competitività e l'innovazione,

D. considerando che la politica di coesione è un pilastro fondamentale del processo d'integrazione europea nonché una delle più riuscite politiche dell'UE, giacché facilita la convergenza tra regioni sempre più diverse e stimola la crescita e l'occupazione,

E.  considerando che l'innovazione si realizza in modo più efficace a livello regionale grazie alla vicinanza di attori, fra cui università, organizzazioni pubbliche di ricerca e industrie, che promuovono i partenariati per il trasferimento delle conoscenze e lo scambio di buone prassi fra regioni,

F.  considerando che il secondo orientamento strategico dell'UE sulla coesione per il periodo 2007-2013 riguarda il miglioramento della conoscenza e dell'innovazione per la crescita e che è stato quindi stanziato, a favore di tale settore, il 25% delle risorse totali,

G. considerando che, per affrontare le complesse sfide attuali, è necessario far ricorso a una combinazione integrata di tali politiche; considerando che la società della conoscenza richiede, più che una semplice somma delle attività dei diversi settori, una sinergia tra attori e strumenti, la quale è vitale poiché li rafforza reciprocamente e sostiene l'attuazione sostenibile dei progetti nel settore della ricerca e dell'innovazione, dando luogo a una migliore valorizzazione dei risultati della ricerca, che si concretizzano nella concezione di prodotti nelle regioni,

H. considerando che se, da un lato, alcuni elementi dell'architettura di tali strumenti (come la previsione di uno stesso calendario e l'allineamento alla strategia di Lisbona) consentono la realizzazione di sinergie, dall'altro permangono alcune differenze come le diverse basi giuridiche, la contrapposizione tra un approccio territoriale e uno tematico e tra una gestione condivisa e una centralizzata,

Una politica di coesione orientata agli obiettivi della ricerca e dell'innovazione

1.  si compiace del fatto che, nel periodo 2007-2013, in conformità del secondo orientamento strategico comunitario sulla coesione, tutti gli Stati membri abbiano destinato una parte considerevole delle loro dotazioni finanziarie complessive alla ricerca e allo sviluppo, all'innovazione e allo sviluppo di un'economia basata sulla conoscenza e che, pertanto, siano stati elaborati 246 programmi operativi nazionali o regionali con circa 86 miliardi di euro stanziati per la ricerca e l'innovazione, di cui 50 miliardi di euro già destinati alla ricerca e allo sviluppo di base e all'innovazione; rileva che la politica di coesione è divenuta un'importante fonte di finanziamento a livello europeo per tale settore, eguagliando la dotazione tanto del Settimo programma quadro (50,5 miliardi di euro) quanto del programma quadro per la competitività e l'innovazione (3,6 miliardi di euro); sottolinea l'efficacia e la possibilità di definire obiettivi quantificati a livello degli importi destinati alla spesa per la ricerca e lo sviluppo;

2.  si compiace dell'esistenza di nuovi metodi di finanziamento e rileva le potenzialità dell'iniziativa JEREMIE e del meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi della Commissione e del Gruppo BEI, onde incoraggiare le opportunità di finanziamento a favore delle imprese innovative; raccomanda agli attori regionali di sfruttare queste nuove opportunità in modo complementare ai finanziamenti dei Fondi strutturali; sottolinea al riguardo la necessità di coordinare in modo efficace gli investimenti pubblici e privati;

3.  attende la relazione strategica della Commissione di cui all'articolo 30, paragrafo 2, del regolamento generale; ritiene che la relazione fornirà una panoramica globale dei risultati ottenuti dagli Stati membri relativamente agli obiettivi per il periodo 2007-2009 e costituirà una base per la discussione sulle prospettive future della politica di coesione;

4.  ribadisce la necessità di un approccio alle politiche specifiche dell'Unione europea basato su una governance integrata multilivello; sottolinea che un sistema funzionale di governance multilivello è un requisito indispensabile per stabilire e attuare in maniera efficiente gli obiettivi di destinazione degli stanziamenti; rileva che la responsabilità per l'attuazione dei Fondi strutturali è affidata alle autorità nazionali e regionali, mentre il programma quadro per la competitività e l'innovazione e il Settimo programma quadro sono gestiti in modo centralizzato dalla Commissione; è consapevole delle diversità amministrative esistenti a livello degli Stati membri e ritiene sia importante identificare il livello decisionale che risulti più efficace per i cittadini;

5.  ritiene importante coordinare le politiche dell'UE che contribuiscono al raggiungimento della coesione economica, sociale e territoriale; ritiene necessario analizzare più approfonditamente il loro impatto sul territorio e sulla coesione al fine di favorire sinergie efficaci nonché identificare e promuovere le misure migliori, su scala europea, per incoraggiare gli investimenti nell'innovazione a livello locale e regionale; ricorda che si deve tenere in considerazione la diversa situazione socioeconomica delle tre tipologie di regione (convergenza, transizione e competitività) e la diversa capacità creativa, innovatrice e imprenditoriale; insiste a tale proposito sul fatto che gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo nonché nell'innovazione, nell'istruzione e in tecnologie che utilizzano le risorse in maniera efficiente andranno a beneficio tanto dei settori tradizionali e delle zone rurali quanto delle economie di servizi altamente qualificati, rafforzando pertanto la coesione economica, sociale e territoriale;

6.  sottolinea l'enorme potenziale delle città nel portare avanti attività di ricerca e innovazione; ritiene che una politica urbana più intelligente, fondata sui progressi tecnologici e consapevole del fatto che l'80% della popolazione europea vive nelle città, dove si concentrano inoltre le maggiori disparità sociali, possa contribuire alla crescita economica sostenibile; sollecita pertanto l'integrazione della dimensione urbana nell'ambito della futura politica di coesione;

Sinergie tra i Fondi strutturali, il Settimo programma quadro e il programma quadro per la competitività e l'innovazione

7.  riconosce che, attraverso le disposizioni relative alla destinazione degli stanziamenti per il 2007-2013, la politica di coesione risulta meglio orientata alla creazione di sinergie con le politiche di ricerca e innovazione e che, al contempo, la dimensione territoriale è diventata sempre più importante nel Settimo programma quadro e nel programma quadro per la competitività e l'innovazione; chiede che sia valutata la possibilità di istituire un meccanismo di destinazione degli stanziamenti basato sulla performance, con un più marcato approccio tematico che consenta di fornire risposte politiche adeguate alle nuove sfide;

8.  osserva che la spesa per ricerca, sviluppo e innovazione nell'ambito del programma quadro viene suddivisa in base al criterio di eccellenza, il che implica una modalità di accesso più competitiva per i partecipanti, che richiede un'elevata capacità tecnica e una profonda conoscenza delle procedure amministrative e finanziarie; sottolinea che tale situazione determina una forte concentrazione nei cluster economici e nelle principali regioni dell'UE, limitando così la formazione di sinergie positive nel gruppo di regioni e Stati membri i quali, pur impegnati su questo fronte, non hanno ancora raggiunto l'obiettivo; sottolinea che l'aumento delle disparità regionali in termini di potenziale di ricerca e innovazione e la garanzia di un'autentica coerenza tra le politiche sono sfide che devono essere affrontate nel quadro tanto della politica di coesione quanto della politica in materia di ricerca e innovazione, a prescindere dal fatto che gli organismi esecutivi esistono a diversi livelli (sovranazionale, nazionale e subnazionale) e sono guidati da logiche diverse (si pensi ad es. alla contrapposizione tra coesione ed eccellenza);

9.  insiste affinché l'efficacia innovativa dipenda dall'intensità delle sinergie conseguite e lamenta la scarsa conoscenza delle attuali opportunità di tali sinergie nei finanziamenti; esorta le regioni, quali principali attori a livello di informazione e capacità di analisi, e gli Stati membri a incrementare gli sforzi atti a migliorare la comunicazione; sottolinea che la creazione di sinergie efficaci necessita di un complesso insieme di relazioni tra gli attori che producono, distribuiscono, promuovono e applicano diversi tipi di conoscenza; rileva inoltre che i vari organismi nazionali, regionali e locali che gestiscono il Settimo programma quadro, il programma quadro per la competitività e l'innovazione e i Fondi strutturali devono essere consapevoli delle opportunità offerte da ciascuno di questi strumenti, e sollecita un migliore coordinamento tra detti attori e tra dette politiche;

10. sottolinea che gli interventi a favore di ricerca e innovazione devono trarre vantaggio dai punti di forza e dalle capacità a livello regionale e rientrare nell'ambito di una strategia regionale di innovazione basata sull'innovazione intelligente; è del parere che tali strategie richiedano un accresciuto ruolo di regioni e città nella definizione e attuazione di priorità a livello nazionale ed europeo; chiede pertanto che sia considerata la possibilità di reintrodurre azioni innovative nell'ambito dei Fondi strutturali allo scopo di promuovere strategie regionali di innovazione;

11. prende nota delle attuali possibilità di finanziamenti combinati; sottolinea, tuttavia, che il finanziamento misto non è consentito tra i Fondi strutturali e i programmi quadro; ribadisce che è però possibile combinare gli strumenti per coprire attività complementari ma separate, come nel caso delle infrastrutture di ricerca, ovvero fasi successive di progetti collegati, come nel caso dello sviluppo e del seguito di una nuova idea di ricerca, nonché i progetti che rientrano nella medesima rete o cluster;

12. ritiene che il fatto che non sia consentito il finanziamento misto da parte dei Fondi strutturali e dei programmi quadro impedisca alle regioni di utilizzare contemporaneamente i due strumenti e che processi strategici efficaci "dal basso verso l'alto" a livello regionale e nazionale potrebbero contribuire a eliminare le carenze o le sovrapposizioni dei finanziamenti a titolo dei Fondi strutturali, del Settimo programma quadro e del programma quadro per la competitività e l'innovazione;

13. sottolinea che la sinergia è particolarmente efficace per lo sviluppo delle capacità; fa riferimento in tale contesto alla gestione del finanziamento dei progetti nell'ambito del Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (ESFRI) e alla necessità di coordinare le priorità dell'UE in termini di finanziamento della ricerca a livello regionale e nazionale;

14. sottolinea che la sinergia va oltre il finanziamento di progetti complementari; ritiene che il rafforzamento delle capacità, la creazione di reti e il trasferimento di conoscenze rappresentino una forma importante di sinergia e rileva che tutti gli strumenti prevedono la possibilità di realizzare tali scambi;

15. osserva che le sinergie effettive, dal punto di vista del diretto beneficiario del finanziamento, dipendono dalla sua capacità organizzativa e strategica di combinare il sostegno di vari strumenti UE; invita gli attori regionali a creare strategie regionali che possano facilitare la combinazione di finanziamenti;

16. raccomanda agli Stati membri e alla Commissione di destinare risorse sufficienti dei Fondi strutturali alla ricerca e all'innovazione, in particolare alle innovazioni sostenibili, nonché di rafforzare le capacità di ricerca; sottolinea la necessità di promuovere e applicare modelli di successo nel triangolo della conoscenza nonché di garantire lo sviluppo sostenibile della ricerca regionale e dei quadri strategici per l'innovazione, in collaborazione con le imprese, i centri di ricerca, le università e le autorità pubbliche; ribadisce il potenziale dei cluster regionali innovativi ad alta intensità di conoscenza nel mobilitare la competitività regionale, e accoglie con favore l'inserimento dello sviluppo di cluster sia nel Settimo programma quadro sia nel programma quadro per la competitività e l'innovazione (azione "Regioni della conoscenza" nel Settimo programma quadro); evidenzia le nuove Comunità della conoscenza e dell'innovazione (CCI) create nel quadro dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), le quali mettono in collegamento tra loro i primari cluster regionali europei ad alta intensità di conoscenza; rileva che lo scambio di conoscenze nei cluster regionali può altresì essere facilitato dai Fondi strutturali; sottolinea che tali cluster rappresentano una grande opportunità, soprattutto per le regioni svantaggiate;

17. invita le autorità regionali e locali a fare un miglior uso dei Fondi strutturali per sviluppare la ricerca, le conoscenze e la capacità di innovazione nelle loro regioni, per esempio attraverso la creazione di infrastrutture di ricerca, consentendo loro di partecipare alle attività di ricerca e innovazione dell'UE; incoraggia le regioni a stabilire, in materia di ricerca e sviluppo, priorità per i Fondi strutturali che siano complementari a quelle del Settimo programma quadro; chiede una pianificazione a lungo termine a livello regionale che consenta di conseguire sinergie risultanti da complementarità tematiche tra gli strumenti di finanziamento;

18. sottolinea l'importanza di analizzare, condividere e integrare le migliori prassi sulle sinergie tra gli strumenti politici; plaude, in tale contesto, agli sforzi realizzati dalla Commissione per migliorare la cooperazione interservizi e la invita a rafforzare l'analisi a livello regionale delle potenzialità e delle esigenze della ricerca e dell'innovazione, in particolare in relazione alla raccolta dei dati qualitativi disponibili, nonché l'analisi delle interrelazioni con altri strumenti negli studi di valutazione su ognuno dei tre strumenti di finanziamento, in modo da poter fornire un orientamento comune;

19. prende nota con soddisfazione della guida pratica alle opportunità di finanziamento dell'UE per la ricerca e l'innovazione; raccomanda che, in futuro, tali note guida siano fornite immediatamente dopo l'entrata in vigore dei quadri normativi; attende il documento di lavoro della Commissione e gli esempi ivi contenuti delle sinergie in atto; invita la Commissione a svolgere un ruolo di facilitatore, promuovendo lo scambio di buone prassi, e a valutare la possibilità di fornire un supporto specialistico supplementare sulle possibilità di finanziamento comunitario mediante note orientative ex ante e un "manuale per gli utenti" per la gestione pratica e l'amministrazione dei progetti nel campo della ricerca e dell'innovazione, allo scopo di raggiungere i risultati voluti;

20. invita la Commissione a semplificare la burocrazia relativa al Settimo programma quadro e al programma quadro per la competitività e l'innovazione, al fine di rafforzare gli effetti delle sinergie con i Fondi strutturali;

21. invita la Commissione a condurre uno studio sui modi per semplificare la presentazione delle richieste di finanziamento nell'ambito dei vari programmi ricorrendo a programmi per computer che dispongano di manuali standardizzati;

22. incoraggia la Commissione a proseguire le sue attività volte a promuovere le sinergie e a informare il Parlamento europeo della loro evoluzione, segnatamente rispetto allo stato della cooperazione verticale tra l'UE e gli organismi nazionali e regionali;

23. appoggia una più forte collaborazione tra i punti di contatto nazionali del Settimo programma quadro, i gestori dei programmi di ricerca e sviluppo e le agenzie per l'innovazione, che consenta il finanziamento da fonti diverse dei diversi aspetti o delle diverse fasi dei progetti di ricerca e innovazione;

Raccomandazioni per il prossimo periodo di programmazione

24. accoglie con favore l'enfasi che il progetto di strategia UE 2020 pone sull'interdipendenza tra le politiche, sull'importanza della loro integrazione e sulla necessità di migliori sinergie e di un partenariato rafforzato nell'elaborazione e realizzazione delle politiche pubbliche; chiede che si tenga conto della necessità manifestata dalle città e dalle regioni di un quadro più completo nei tre settori anche mediante una struttura di collegamento tecnico, interna alla Commissione stessa, in grado di monitorare e coordinare le sinergie relative ai programmi di innovazione e di ricerca e sviluppo; chiede di essere associato all'elaborazione e all'attuazione degli strumenti di finanziamento dell'UE e dei regolamenti in materia di aiuti di Stato; chiede inoltre che in tale ambito la coesione territoriale svolga un ruolo particolare;

25. ritiene che i futuri programmi di ricerca, sviluppo e innovazione debbano fungere da complemento agli sforzi nazionali, orientandoli e rendendoli dinamici al fine di recuperarne il ruolo di motore e diffusore della conoscenza, dell'innovazione, dello sviluppo e degli investimenti nazionali in ricerca, sviluppo e innovazione;

26. rileva che, per consolidare la conoscenza e l'innovazione come motori della futura crescita economica, è necessario migliorare la qualità dell'istruzione, confermare i risultati della ricerca, stimolare l'innovazione e il trasferimento delle conoscenze in tutta l'Unione, sfruttare al massimo le tecnologie di informazione e comunicazione, assicurarsi che le idee innovatrici si traducano in nuovi prodotti e servizi capaci di generare crescita e occupazione di qualità e di contribuire ad affrontare le sfide derivanti dai cambiamenti sociali in Europa e nel mondo, promuovere lo spirito imprenditoriale, attribuire un'attenzione prioritaria ai bisogni degli utenti e alle opportunità del mercato, nonché garantire finanziamenti accessibili e adeguati nel cui ambito i Fondi strutturali svolgano un ruolo fondamentale;

27. sostiene le tre iniziative rappresentative della strategia UE 2020 per realizzare una crescita intelligente, ovvero "L'Unione dell'innovazione", "Youth on the move" e "Un'agenda europea del digitale", nella cui realizzazione i Fondi strutturali svolgeranno un ruolo assai importante;

28. ritiene che una politica regionale dell'UE forte e debitamente finanziata a favore di tutte le regioni dell'Unione europea sia un requisito essenziale per raggiungere gli obiettivi della strategia UE 2020 in vista di una crescita intelligente, sostenibile e integratrice, caratterizzata da alti livelli di occupazione e produttività, nonché per conseguire la coesione sociale, economica e territoriale; sottolinea al riguardo l'importanza attribuita dalla strategia UE 2020 alla ricerca e all'innovazione;

29. insiste sulla necessità di rivedere e consolidare il ruolo degli strumenti dell'UE a sostegno dell'innovazione – segnatamente i Fondi strutturali, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, il programma quadro di ricerca e sviluppo, il programma quadro per la competitività e l'innovazione e il piano SET – per razionalizzare le procedure amministrative, agevolare l'accesso ai finanziamenti, in particolare per le PMI, introdurre meccanismi di stimolo innovatori basati sul conseguimento di obiettivi legati alla crescita intelligente, sostenibile e integratrice, nonché per promuovere una maggiore cooperazione con la BEI;

30. ritiene che i Fondi strutturali siano lo strumento appropriato per sostenere le autorità locali e regionali nei loro sforzi volti a promuovere la creatività e l'innovazione; sottolinea la necessità di una maggiore flessibilità per garantire il rapido utilizzo di tali finanziamenti al fine di promuovere le iniziative imprenditoriali innovative; rileva a tale proposito il valore aggiunto che la politica di coesione apporta, specialmente alle piccole e medie imprese su vasta scala, offrendo un sostegno facilmente accessibile e fornendo un migliore accesso alla ricerca e al trasferimento di tecnologie e innovazione a fini applicativi pratici;

31. raccomanda che i finanziamenti non utilizzati in una data regione, in virtù delle disposizioni N+2 e N+3, siano integralmente riassegnati a progetti e ad iniziative dell'Unione su base regionale;

32. ricorda che la coesione territoriale ha carattere orizzontale multisettoriale e che pertanto le politiche dell'Unione europea devono contribuire al suo raggiungimento; ribadisce che tale concetto non si limita agli effetti della politica regionale ma riguarda anche il coordinamento con le altre politiche dell'UE orientate verso lo sviluppo sostenibile e atte a offrire risultati tangibili a livello regionale, allo scopo di sviluppare e utilizzare appieno le forme specifiche del potenziale regionale e aumentarne l'impatto sul territorio, promuovendo la competitività e la forza di attrazione delle regioni e raggiungendo la coesione territoriale; è del parere che "concentrazione, cooperazione, connessione" siano le coordinate chiave della coesione territoriale per conseguire uno sviluppo territoriale più equilibrato nell'Unione europea;

33. sottolinea la necessità di politiche concepite in un'ottica locale e ritiene che le città e le regioni dovrebbero perseguire una specializzazione intelligente e sostenibile, definendo un numero limitato di priorità basate sugli obiettivi dell'UE e sulle loro esigenze quali identificate nelle loro strategie regionali per l'innovazione, nonché concentrare le risorse dell'UE su tali priorità identificate; è del parere che la capacità dei responsabili decisionali regionali e degli imprenditori di attrarre e trasformare le conoscenze in un vantaggio competitivo sostenibile sia fondamentale per le prestazioni economiche di una regione e rappresenti un valore aggiunto anche per le regioni limitrofe, comprese alcune zone degli Stati membri confinanti;

34. mette in rilievo che la ricerca e l'innovazione, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di tecnologie ad emissioni di carbonio basse o nulle e di tecnologie per il risparmio energetico, sono essenziali per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, ma anche per migliorare la competitività a livello regionale e locale;  

35. sostiene la proposta del Comitato delle regioni di creare una "rete virtuale della creatività" aperta a tutti (imprese, autorità locali e regionali, autorità pubbliche centrali, settore privato e cittadini), che fornisca consulenza, assistenza e accesso al capitale di rischio e ai servizi tecnici; rileva che una rete virtuale comporta l'ulteriore vantaggio di permettere agli abitanti di isole, regioni ultraperiferiche nonché zone rurali, montuose o scarsamente popolate di accedere più facilmente alla consulenza di esperti, all'istruzione e all'informazione, al sostegno alle imprese e all'orientamento in materia finanziaria;

36. sottolinea che la cooperazione transazionale è l'essenza del Settimo programma quadro e del programma quadro per la competitività e l'innovazione e che la cooperazione territoriale (esplicata attraverso i programmi transazionali, interregionali e transfrontalieri) è presente in maniera trasversale nei Fondi strutturali; esorta la Commissione a potenziare in futuro l'obiettivo della cooperazione territoriale europea attraverso una sua maggiore integrazione (mainstreaming); invita la Commissione a valutare le possibilità di rafforzare la cooperazione territoriale nel campo dell'innovazione per ogni obiettivo della politica di coesione; sottolinea che una conoscenza più approfondita dei risultati del Settimo programma quadro e del programma quadro per la competitività e l'innovazione a livello regionale agevolerebbe il coordinamento pratico fra la politica regionale dell'UE e tali programmi; invita la Commissione a prestare particolare attenzione a tale coordinamento; incoraggia gli Stati membri ad adottare ulteriori misure per un'efficace cooperazione transnazionale mediante la messa a punto di coerenti strategie regionali e nazionali volte a realizzare sinergie; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri ad agevolare l'elaborazione e l'accessibilità dei dati sull'argomento;

37. sottolinea che nell'ambito del Settimo programma quadro è concesso un sostegno alla cooperazione transnazionale nelle sue diverse forme, sia all'interno che all'esterno dell'UE, in una serie di settori tematici corrispondenti ai principali campi della conoscenza e della tecnologia, nel cui contesto è necessario sostenere e consolidare la ricerca di alta qualità allo scopo di affrontare le sfide sociali, economiche, ambientali e industriali che l'Europa fronteggia;

38. invita la Commissione ad analizzare l'impatto delle misure di semplificazione già adottate in merito alla gestione dei Fondi strutturali, allo scopo di preparare il futuro quadro legislativo;

39. riconosce che sia la gestione condivisa sia la gestione centralizzata richiedono norme specifiche e che tanto l'approccio dall'alto verso il basso ("top-down") del Settimo programma quadro e del programma quadro per la competitività e l'innovazione quanto l'approccio dal basso verso l'alto ("bottom-up") dei Fondi strutturali presentano ciascuno i propri meriti; sottolinea, tuttavia, la necessità di armonizzare le norme, le procedure e le prassi (relative alle norme di ammissibilità, ai costi unitari standard, alle somme forfettarie, ecc.) che disciplinano i diversi strumenti, e di garantire un migliore coordinamento (dei calendari degli inviti a presentare proposte, dei temi e tipi degli inviti, ecc.); esorta la Commissione a valutare le possibilità in tal senso, fatte salve le competenze degli Stati membri e delle regioni definite nel quadro della gestione condivisa, incoraggiando nel contempo una cultura amministrativa che promuova un'impostazione multidisciplinare mediante strategie intersettoriali comuni in una serie di settori tematici e mediante il dialogo continuo fra le comunità interessate dalle varie politiche al fine di rafforzare la coerenza delle politiche; invita la Commissione a semplificare la burocrazia dei fondi interessati e sollecita una maggiore valorizzazione dei vantaggi specifici dei due strumenti di finanziamento, contestualmente allo sfruttamento delle sinergie e al simultaneo incremento dei loro effetti;

40. invita la Commissione ad assicurare che l'imminente "Innovation Act" (atto a favore dell'innovazione) sarà elaborato con l'intento di rafforzare le sinergie tra i Fondi strutturali e i programmi quadro per la ricerca e per l'innovazione (Settimo programma quadro, programma quadro per la competitività e l'innovazione);

41. ribadisce la richiesta avanzata alla Commissione di elaborare specifici criteri di valutazione di progetti innovativi nonché di esaminare la possibilità di proporre, in futuro, incentivi normativi per l'attuazione di misure innovative;

42. constata un'evidente esigenza di maggiori competenze a livello regionale in materia di richieste di finanziamenti, procedure amministrative e finanziarie, gestione dei fondi e ingegneria finanziaria; invita la Commissione a valutare la possibilità di fornire un supporto specialistico supplementare e di garantire una più stretta cooperazione tra la rete Enterprise Europe Network e le autorità di gestione dei Fondi strutturali nonché un più stretto collegamento tra l'iniziativa Lead Market, le piattaforme tecnologiche e le tabelle di marcia tecnologiche regionali;

43. insiste sull'importanza di tenere in considerazione le pari opportunità nel valutare l'idoneità dei progetti e nel decidere l'accesso ai finanziamenti mediante i Fondi strutturali e gli altri strumenti dell'Unione;

44. sottolinea l'importanza di una migliore assistenza nell'attuazione di politiche e programmi volti a migliorare le sinergie in seno alla catena "infrastrutture di ricerca e sviluppo - innovazione - creazioni di posti di lavoro";

45. ritiene che le grandi infrastrutture per la ricerca cofinanziate dai Fondi strutturali debbano essere sottoposte a una valutazione superiore da parte di una commissione esaminatrice internazionale inter pares, destinata ad avere un impatto positivo sull'uso efficiente dei Fondi strutturali stanziati;

46. è convinto che l'impegno dei leader politici sia un presupposto necessario per la coerenza della politica in materia di ricerca e innovazione ed anche uno strumento per rafforzarla; chiede pertanto l'istituzione di un quadro d'azione strategica per la ricerca e l'innovazione adattato alla luce dei progressi, delle nuove informazioni e del mutamento delle circostanze, nonché coerente con gli obiettivi e le priorità nazionali dello sviluppo economico e sociale;

47. ribadisce che i meccanismi informali che disciplinano la coesione territoriale e la pianificazione dello spazio in seno al Consiglio dovrebbero essere sostituiti da strutture più formali; ritiene che tale novità, unitamente alla creazione e al rafforzamento di strutture integrate e intertematiche, determinerà un migliore coordinamento delle politiche;

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48. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

MOTIVAZIONE

Contesto

Ogni commissione parlamentare può elaborare una relazione sull'attuazione. Si tratta di una relazione sul recepimento della legislazione dell'UE nell'ordinamento nazionale e sulla sua attuazione ed esecuzione negli Stati membri.

Nel caso della politica di coesione, il quadro normativo consta di regolamenti direttamente applicabili, le cui misure di attuazione sono disciplinate da un regolamento della Commissione e dalle decisioni della Commissione che non vengono presentate al Parlamento europeo.

La commissione per lo sviluppo regionale ritiene che, nel quadro del dibattito in continua evoluzione sulla politica di coesione, una relazione sull'attuazione dovrebbe mirare a verificare se la normativa sia stata debitamente applicata dagli Stati membri.

Ambito della relazione

La relazione d'iniziativa ha una duplice finalità: in primo luogo, analizza in che modo gli Stati membri e le regioni hanno seguito il quadro indicativo degli orientamenti strategici comunitari 2007-2013, segnatamente l'orientamento 1.2 "Migliorare le conoscenze e l'innovazione a favore della crescita", nei loro quadri di riferimento strategici nazionali e programmi operativi. In secondo luogo, la relazione analizza le sinergie tra le politiche di coesione, ricerca e innovazione e i rispettivi strumenti (i Fondi strutturali, il Settimo programma quadro di ricerca e il programma quadro per la competitività e l'innovazione).

Va sottolineato che la relazione ha una portata limitata, dal momento che è stata elaborata all'inizio del 2010 prima della pubblicazione della relazione strategica della Commissione.

Acquistare slancio

I meccanismi di finanziamento regionali, nazionali e dell'UE spesso rimangono privi di coordinamento. Tuttavia, sia la politica di coesione dell'UE sia le politiche di ricerca, sviluppo e innovazione perseguono la medesima finalità: far fronte alle principali sfide dell'Unione europea e sostenere il suo modello fondato sulla crescita economica, sulla responsabilità sociale e sullo sviluppo sostenibile. La promozione della crescita economica sostenibile e della creazione di posti di lavoro dipende sempre di più dalla capacità d'innovazione delle economie regionali: in un contesto di crisi economica mondiale, tale aspetto ha acquisito importanza crescente, come dimostrato dal ruolo che il piano europeo di ripresa economica attribuisce alla politica di coesione. A livello dell'Unione europea, risulta evidente la necessità impellente di politiche a sostegno della competitività e dell'innovazione nell'ottica di accelerare la riorganizzazione e gli investimenti e creare nuove opportunità imprenditoriali.

Inoltre, il Parlamento europeo deve presentare le proprie posizioni in vista della discussione sul futuro della politica di coesione e discutere in merito ai suoi possibili miglioramenti.

Una politica di coesione orientata agli obiettivi della ricerca e dell'innovazione

Fin dall'inizio dell'attuale periodo di programmazione, la politica di coesione punta su tre priorità. Una di queste riguarda lo stimolo dell'innovazione, dell'imprenditorialità e della crescita dell'economia della conoscenza, attraverso nuove capacità di ricerca e innovazione, incluse le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC).

La ricerca, lo sviluppo e l'innovazione possono aiutare l'Unione europea a raggiungere i suoi obiettivi di crescita. È per questa ragione che la politica di coesione mira anche a realizzare investimenti che rafforzano la competitività a lungo termine dell'Unione europea come l'imprenditorialità, l'accesso ai finanziamenti per le PMI, il capitale umano, le TIC, le tecnologie ecocompatibili e l'efficienza energetica. Di conseguenza, tra il 2007 e il 2012, la politica di coesione dell'UE ha triplicato gli stanziamenti finanziari a favore del settore R&S e innovazione rispetto al precedente periodo di programmazione, destinando oltre 85 miliardi di euro (il 25% circa del totale) a tali categorie di spesa, inclusa l'integrazione sistematica di azioni innovative e della sperimentazione. Di questo totale,

· 50,5 miliardi di euro sono stati stanziati per la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione in senso stretto,

· 8,3 miliardi di euro per l'imprenditorialità,

· 13,2 miliardi di euro per tecnologie innovative dell'informazione e della comunicazione per stimolarne la domanda,

· 14,5 miliardi di euro per il capitale umano.

Una reale analisi del processo di attuazione dei 246 programmi operativi nazionali o regionali (in cui l'innovazione è una componente rilevante), tuttavia, non sarà realmente possibile prima della pubblicazione della relazione strategica della Commissione sulla promozione di una discussione sulla coesione a livello dell'Unione europea (pubblicazione che con tutta probabilità avverrà nell'aprile 2010).

La relazione strategica di cui all'articolo 30 del regolamento generale, basata sulle relazioni strategiche di tutti i 27 Stati membri, fornirà una prima panoramica sui progressi compiuti dai paesi e dalle loro regioni nella realizzazione degli obiettivi concordati per il periodo 2007-2009, inclusi gli obiettivi di alto livello dell'UE, sull'impatto dell'attuale crisi sull'attuazione dei programmi della politica di coesione, e forniranno un quadro concreto per la discussione sul futuro della politica di coesione. La relazione identificherà altresì gli esempi di buone prassi negli Stati membri.

Sinergie tra i Fondi strutturali, il Settimo programma quadro e il programma quadro per la competitività e l'innovazione

La complessità delle sfide che l'UE oggi si trova ad affrontare richiede una combinazione integrata di politiche per potenziare l'impatto delle politiche individuali e migliorare l'efficienza nell'utilizzo delle risorse disponibili. Gli orientamenti strategici dell'UE confermano che la sinergia tra la politica di coesione e i programmi quadro è essenziale e aggiunge, in tal senso, che tale politica è chiamata a svolgere un duplice ruolo: agevolare l'attuazione di strategie e piani d'azione per l'innovazione a livello regionale nonché contribuire allo sviluppo di capacità di innovazione e ricerca nelle regioni.

Come conclusione generale dell'analisi concernente l'attuale architettura degli strumenti politici di coesione, ricerca e innovazione, va sottolineato che alcuni elementi (come il medesimo calendario e l'allineamento alla strategia di Lisbona) consentono la creazione di sinergie. Tuttavia, permangono ancora differenze considerevoli tra cui una diversa base giuridica e il coinvolgimento di diversi livelli amministrativi e di diverse autorità nel processo di attuazione. Di conseguenza, è difficile per i beneficiari disporre di informazioni esaustive sulle varie opportunità di finanziamento. In tal senso, bisognerà garantire che gli organismi coinvolti nella gestione del Settimo programma quadro, del programma quadro per la competitività e l'innovazione e dei Fondi strutturali, siano consapevoli delle possibilità offerte da ciascuno di tali strumenti.

Anche quando le sinergie tra le politiche vanno al di là del finanziamento complementare dei progetti, è importante capire quali siano le possibilità per combinare gli strumenti esistenti. Il relatore, in tal senso, si compiace dell'elaborazione della guida pratica alle opportunità di finanziamento dell'UE per la ricerca e l'innovazione, che fornisce esempi interessanti su come coniugare i diversi strumenti.

Secondo quanto stabilito dall'articolo 54, paragrafo 5, del regolamento generale, una spesa cofinanziata dai Fondi non può ricevere aiuti da un altro strumento finanziario dell'Unione europea; pertanto, il finanziamento misto non è consentito. È però possibile combinare gli strumenti per sostenere attività complementari ma separate (p. es. per lo sviluppo di grandi infrastrutture di ricerca, dove il Settimo programma quadro copra la fase preparatoria e i Fondi strutturali le opere di costruzione), componenti sequenziali di progetti collegati (p. es. le diverse fasi dello sviluppo di una tecnologia nel tempo, partendo dalla ricerca di base, fino ad arrivare alla ricerca applicata, alla dimostrazione oppure all'introduzione precompetitiva sul mercato) o progetti che rientrano nella stessa rete/cluster.

Va infine rilevato che, oltre all'elaborazione di note guida, tutti i livelli (regionale, nazione e dell'UE) devono incrementare e coordinare gli sforzi per migliorare la comunicazione e per condividere le migliori prassi sia nell'ambito delle rispettive istituzioni (ministeri, direzioni generali) sia rispetto a potenziali beneficiari.

Riflessioni e prime raccomandazioni del relatore

Le raccomandazioni del relatore sono incentrate, da un lato, sugli obiettivi strategici e, dall'altro, su azioni e obiettivi concreti atti a migliorare la sinergia tra le politiche di coesione, ricerca e innovazione.

Nell'imminente revisione del quadro finanziario e nella discussione in continua evoluzione sul futuro della politica di coesione, la strategia "UE 2020" proposta dalla Commissione si è dimostrata di importanza cruciale. Non è stata realizzata un'analisi dettagliata di tale proposta e il relatore ha fatto unicamente riferimento agli aspetti rilevanti per la presente relazione sull'attuazione. L'enfasi che il progetto pone sull'interdipendenza tra le politiche e sulla necessità di migliori sinergie e di un partenariato rafforzato nell'elaborazione e attuazione delle politiche pubbliche è un elemento positivo. È importante rilevare che la necessità di un migliore coordinamento delle politiche sul campo è anche un chiaro messaggio formulato da molte regioni e attori regionali nell'Unione europea.

Il relatore ritiene che la politica regionale abbia contribuito e contribuisca ancora in maniera fondamentale alle sfide centrali dell'UE: ridurre i divari strutturali tra le regioni, migliorare la competitività dell'UE, controbilanciare gli effetti della crisi economica globale e limitare l'impatto del cambiamento demografico e climatico. Per tali ragioni, una politica debitamente finanziata è considerata un requisito essenziale per il raggiungimento degli obiettivi della strategia "UE 2020" e per la promozione degli obiettivi della coesione sociale, economica e territoriale.

Senza voler proporre una definizione o sviluppare una discussione nel contesto di tale relazione sul concetto di coesione territoriale, il relatore sottolinea altresì l'obiettivo di coordinare le politiche che hanno un impatto territoriale importante, così da sfruttare appieno il potenziale regionale e migliorare i risultati sul campo. Pertanto, negli sforzi finalizzati a ottenere uno sviluppo territoriale maggiormente equilibrato e sostenibile nell'ambito dell'Unione europea, sarebbe auspicabile valutare e sfruttare il potenziale di "concentrazione, cooperazione, connessione" quali coordinate della coesione territoriale.

Quanto a più concrete misure e azioni, anche nel contesto di una semplificazione del quadro normativo, si propone alla Commissione di valutare le modalità di armonizzazione della normativa che disciplina i vari strumenti. Un riferimento a tale aspetto è già stato fatto in un documento d'indirizzo del commissario uscente Pawel Samecki concernente l'armonizzazione delle norme di ammissibilità, delle norme sull'imposta sul valore aggiunto e della normativa concernente l'acquisto di terreni.

Il Parlamento europeo, nella sua risoluzione sulle migliori prassi nel settore della politica regionale e gli ostacoli nell'utilizzo dei Fondi strutturali, aveva già chiesto lo sviluppo di criteri di valutazione specifici per esaminare progetti innovativi, dato il più elevato rischio (e quindi il maggior tasso di fallimento) che tali azioni comportano. Nel futuro quadro normativo della politica di coesione potrebbero essere introdotti ulteriori incentivi normativi atti a stimolare la ricerca e l'innovazione. Il relatore si attende dalla Commissione proposte in tal senso.

Infine, sottolineando il fatto che la cooperazione transnazionale è la "regola" del Settimo programma quadro e del programma quadro per la competitività e l'innovazione e che la cooperazione transnazionale, internazionale e transfrontaliera è presente in maniera trasversale nella politica di coesione, il relatore propone di valutare la possibilità di incrementare il peso dell'obiettivo della cooperazione territoriale a livello dell'UE in futuro, prestando particolare attenzione alle relative azioni nel campo dell'innovazione e della ricerca. Attualmente, tale obiettivo dispone di risorse di bilancio limitate e dunque, nel suo ambito, è possibile finanziarie solo interventi "morbidi". Ciononostante, le nuove iniziative previste (tra cui l'iniziativa "Regioni per il cambiamento economico") hanno la finalità di consentire e testare la rapida diffusione di idee innovative nell'ambito dei programmi della politica regionale.

PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (19.3.2010)

destinato alla commissione per lo sviluppo regionale

sull'attuazione delle sinergie dei fondi destinati alla ricerca e all'innovazione nell'ambito del regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e del Settimo programma quadro di attività comunitarie di ricerca e sviluppo nelle città, nelle regioni, negli Stati membri e nell'Unione
(2009/2243(INI))

Relatore per parere(*): Jorgo Chatzimarkakis(*) Procedura con le commissioni associate – articolo 50 del regolamento

SUGGERIMENTI

La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia invita la commissione per lo sviluppo regionale, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ritiene che la ricerca e l'innovazione siano essenziali per poter affrontare le sfide a livello mondiale e che l'innovazione possa essere trattata in modo più efficace a livello regionale o locale;

2.  è convinto che l'impegno dei leader politici sia un presupposto necessario per la coerenza della politica di ricerca e innovazione ed anche uno strumento per rafforzarla; chiede pertanto la fissazione di un quadro d'azione strategica per la ricerca e l'innovazione adattato alla luce dei progressi, delle nuove informazioni e del mutamento delle circostanze, nonché coerente con gli obiettivi e le priorità nazionali dello sviluppo economico e sociale;

3.  rileva con soddisfazione che, per il periodo 2007-2013, nell'ambito dei Fondi strutturali sono stati destinati 86 miliardi di euro a sostegno dell'innovazione (il 25% dell'importo totale), di cui 50 miliardi di euro, ossia l'equivalente del bilancio totale del Settimo programma quadro di ricerca, sono stati assegnati alla ricerca di base e allo sviluppo tecnologico;

4.  ritiene che l'impatto di tali dotazioni potrebbe essere ulteriormente migliorato mediante l'utilizzazione complementare e un migliore coordinamento delle politiche regionali, della ricerca e dell'innovazione, sia a livello dell'UE che a livello regionale e locale; invita la Commissione a dedicare grande attenzione a questo coordinamento e incoraggia gli Stati membri ad adottare ulteriori misure per un'efficace cooperazione transnazionale, mediante la messa a punto di coerenti strategie regionali o nazionali per la realizzazione di sinergie;

5.  ritiene che una cultura amministrativa che promuova la cooperazione intersettoriale e il dialogo continuo fra le comunità interessate dalle varie politiche contribuisca a rafforzare la coerenza delle politiche;

6.  ritiene - pur riconoscendo che i programmi comunitari come i Fondi strutturali, il Settimo programma quadro di ricerca (FP7) e il programma per la competitività e l'innovazione (CIP) differiscono per quanto concerne l'obiettivo primario, il meccanismo e la gestione - che norme, procedure e prassi diverse costituiscano un inutile ostacolo a un'efficace esecuzione; auspica un approccio più armonizzato (sulle norme di ammissibilità, i costi unitari standard, le somme forfettarie, ecc), un migliore coordinamento (della calendarizzazione degli inviti a presentare proposte, dei temi e tipi degli inviti, ecc.) e un maggiore scambio di informazioni tra i diversi programmi; constata un'evidente esigenza di maggiori competenze a livello regionale in materia di richieste di finanziamenti comunitari, procedure amministrative e finanziarie, gestione dei fondi e ingegneria finanziaria; in tale contesto, invita la Commissione a svolgere un ruolo di facilitatore e a fornire orientamenti comuni sulle possibilità di finanziamento comunitario mediante note orientative ex ante;

7.  ritiene che, siccome gli organismi che danno attuazione ai pertinenti strumenti dell'UE esistono a diversi livelli (sovranazionale, nazionale e subnazionale) e sono guidati da logiche diverse (si pensi ad es. alla contrapposizione tra coesione ed eccellenza), garantire una vera coerenza delle politiche rappresenti un'impresa difficile, specialmente "sul campo", dove gli strumenti dell'UE interagiscono con le politiche nazionali e regionali;

8.  osserva che le sinergie effettive, dal punto di vista del diretto beneficiario del finanziamento, dipendono dalla sua capacità organizzativa e strategica di combinare il sostegno di vari strumenti UE; invita gli attori regionali a creare strategie regionali che possano facilitare la combinazione di finanziamenti; chiede pertanto alla Commissione di valutare la possibilità di fornire un supporto specialistico supplementare attraverso un "manuale per gli utenti" nonché strumenti per lo scambio di buone pratiche;

9.  invita le autorità regionali e locali a fare un miglior uso dei Fondi strutturali per sviluppare la ricerca, le conoscenze e la capacità di innovazione nelle loro regioni, per esempio attraverso la creazione di infrastrutture di ricerca, consentendo loro di partecipare alle attività di ricerca e innovazione dell'UE; incoraggia le regioni a stabilire, in materia di ricerca e sviluppo, priorità che siano complementari a quelle del Settimo programma quadro di ricerca;

10. invita la Commissione a semplificare la burocrazia per i programmi quadro per la ricerca (FP7) e per l'innovazione (CIP), al fine di rafforzare gli effetti delle sinergie con i Fondi strutturali e di garantire un'analisi a livello regionale delle potenzialità e delle esigenze della ricerca e dell'innovazione, nonché un'analisi delle interrelazioni con altri strumenti negli studi di valutazione su ognuno dei tre strumenti di finanziamento, in modo da poter fornire un orientamento comune;

11. appoggia una più forte collaborazione tra i punti di contatto nazionali del Settimo programma quadro di ricerca, i gestori dei programmi di ricerca e sviluppo e le agenzie per l'innovazione, che consenta il finanziamento da fonti diverse dei diversi aspetti o delle diverse fasi dei progetti di ricerca e innovazione; raccomanda una più stretta cooperazione tra Enterprise Europe Network e le autorità di gestione dei Fondi strutturali, e un più stretto collegamento tra l'iniziativa Lead Market, le Piattaforme tecnologiche e le tabelle di marcia tecnologiche regionali;

12. invita gli Stati membri e la Commissione a destinare maggiori finanziamenti dei Fondi strutturali alla ricerca e all'innovazione, in particolare alle innovazioni sostenibili, nonché a rafforzare le capacità di ricerca e a sostenere in particolare i cluster innovativi regionali ad alta intensità di conoscenza e le nuove Comunità della conoscenza e dell'innovazione; chiede lo sviluppo sostenibile della ricerca regionale e dei quadri strategici per l'innovazione, in collaborazione con il settore privato, le università e gli istituti di ricerca;

13. mette in rilievo che la ricerca e l'innovazione, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di tecnologie ad emissioni di carbonio basse o nulle e di tecnologie per il risparmio energetico, sono essenziali per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, ma anche per migliorare la competitività a livello regionale e locale;

14. invita la Commissione ad assicurare che l'imminente "Innovation Act" (atto a favore dell'innovazione) sarà elaborato con l'intento di rafforzare le sinergie tra i Fondi strutturali e i programmi quadro per la ricerca e per l'innovazione (FP7, CIP);

15. ritiene che il fatto che non sia consentito il finanziamento misto da parte dei Fondi strutturali e dei programmi quadro impedisca alle regioni di utilizzare contemporaneamente i due strumenti e che processi strategici efficaci "dal basso verso l'alto" a livello regionale e nazionale potrebbero contribuire a eliminare le carenze o le sovrapposizioni dei finanziamenti a titolo dei Fondi strutturali, dell'FP7 e del CIP; chiede inoltre una pianificazione a lungo termine a livello regionale che consenta di conseguire sinergie risultanti da complementarità tematiche tra gli strumenti di finanziamento.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

18.3.2010

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

47

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Zigmantas Balčytis, Zoltán Balczó, Bendt Bendtsen, Jan Březina, Reinhard Bütikofer, Maria Da Graça Carvalho, Giles Chichester, Pilar del Castillo Vera, Ioan Enciu, Adam Gierek, Norbert Glante, Fiona Hall, Jacky Hénin, Romana Jordan Cizelj, Sajjad Karim, Arturs Krišjānis Kariņš, Judith A. Merkies, Angelika Niebler, Jaroslav Paška, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Michèle Rivasi, Paul Rübig, Francisco Sosa Wagner, Britta Thomsen, Patrizia Toia, Evžen Tošenovský, Ioannis A. Tsoukalas, Claude Turmes, Marita Ulvskog, Vladimir Urutchev, Adina-Ioana Vălean, Kathleen Van Brempt, Alejo Vidal-Quadras, Henri Weber

Supplenti presenti al momento della votazione finale

António Fernando Correia De Campos, Rachida Dati, Andrzej Grzyb, Jolanta Emilia Hibner, Oriol Junqueras Vies, Ivailo Kalfin, Marian-Jean Marinescu, Vladko Todorov Panayotov, Silvia-Adriana Ţicău, Hermann Winkler

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Britta Reimers

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

27.4.2010

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

39

1

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Charalampos Angourakis, Jean-Paul Besset, Victor Boştinaru, Zuzana Brzobohatá, John Bufton, Alain Cadec, Salvatore Caronna, Ricardo Cortés Lastra, Tamás Deutsch, Rosa Estaràs Ferragut, Danuta Maria Hübner, Filiz Hakaeva Hyusmenova, Seán Kelly, Evgeni Kirilov, Constanze Angela Krehl, Petru Constantin Luhan, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska, Ramona Nicole Mănescu, Riikka Manner, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Lambert van Nistelrooij, Jan Olbrycht, Wojciech Michał Olejniczak, Markus Pieper, Monika Smolková, Georgios Stavrakakis, Nuno Teixeira, Michael Theurer, Viktor Uspaskich, Oldřich Vlasák, Kerstin Westphal, Hermann Winkler, Joachim Zeller

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Vasilica Viorica Dăncilă, Ivars Godmanis, Catherine Grèze, Veronica Lope Fontagné, Marie-Thérèse Sanchez-Schmid, Elisabeth Schroedter