RELAZIONE sulla relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2009
6.10.2010 - (2010/2059(INI))
Commissione per le petizioni
Relatrice: Mariya Nedelcheva
PR_INI_AnnOmbud
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2009
Il Parlamento europeo,
– vista la relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2009,
– visti l’articolo 24, paragrafo 3, e l’articolo 228 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE),
– visti gli articoli 41 e 43 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– vista la decisione 94/262/CECA, CE, Euratom del Parlamento europeo, del 9 marzo 1994, sullo statuto e le condizioni generali per l'esercizio delle funzioni del Mediatore[1],
– visto l'accordo quadro in materia di cooperazione concluso fra il Parlamento europeo e il Mediatore il 15 marzo 2006, entrato in vigore il 1° aprile 2006,
– vista la comunicazione della Commissione, del 5 ottobre 2005, intitolata "Procedimento di delegazione orizzontale per adottare e trasmettere comunicazioni al Mediatore europeo e autorizzare i funzionari a comparire presso il Mediatore europeo" (SEC(2005)1227),
– vista la propria risoluzione del 18 giugno 2008, che adotta la decisione del Parlamento europeo che modifica la decisione 94/262/CECA, CE, Euratom, del 9 marzo 1994, concernente lo statuto e le condizioni generali per l’esercizio delle funzioni del Mediatore[2],
– vista la revisione da parte del Mediatore delle sue disposizioni di esecuzione, finalizzata a riflettere le modifiche apportate allo statuto ed entrata in vigore il 1° gennaio 2009,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulle attività del Mediatore europeo,
– visto l'articolo 205, paragrafo 2, seconda e terza frase, del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per le petizioni (A7‑0275/2010),
A. considerando che la relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2009 è stata ufficialmente trasmessa al Presidente del Parlamento europeo il 19 aprile 2010 e che il Mediatore europeo, sig. Nikiforos Diamandouros, ha presentato la propria relazione alla commissione per le petizioni il 4 maggio 2010 a Bruxelles,
B. considerando che l’articolo 24 del TFUE dispone che “ogni cittadino dell’Unione può rivolgersi al Mediatore istituito conformemente all’articolo 228”,
C. considerando che, ai sensi dell'articolo 41 della Carta dei diritti fondamentali, "ogni individuo ha diritto a che le questioni che lo riguardano siano trattate in modo imparziale, equo ed entro un termine ragionevole dalle istituzioni e dagli organi dell'Unione",
D. considerando che, ai sensi dell'articolo 43 della Carta, "qualsiasi cittadino dell'Unione o qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro ha il diritto di sottoporre al mediatore dell'Unione casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni o degli organi comunitari, salvo la Corte di giustizia e il Tribunale di primo grado nell'esercizio delle loro funzioni giurisdizionali",
E. considerando che, a seguito dell’entrata in vigore del TFUE, la politica estera e di sicurezza comune nonché l’attività del Consiglio europeo rientrano nel mandato del Mediatore,
F. considerando che, a norma dell’articolo 228 del TFUE, il Mediatore è d’ora in poi “eletto dopo ogni elezione del Parlamento europeo per la durata della legislatura” e non più “designato” dal Parlamento,
G. considerando che il lavoro del Mediatore contribuisce a realizzare un’Unione “in cui le decisioni siano prese nel modo più trasparente possibile e il più vicino possibile ai cittadini" come recita l’articolo 1, secondo comma, del trattato sull’Unione europea,
H. considerando che nel 2008 il Mediatore ha ricevuto 3.098 denunce, rispetto alle 3.406 del 2007, e che 727 (23%) di esse, rispetto alle 802 del 2008, sono state giudicate rientranti nel mandato del Mediatore,
I. considerando che nel 2009 il Mediatore ha aperto 335 indagini sulla base di denunce e ha completato e concluso 318 indagini, 311 delle quali erano collegate a denunce e 7 erano di sua iniziativa,
J. considerando che in 179 casi (56% del totale) chiusi nel 2009 l’istituzione interessata ha accettato una soluzione amichevole o ha risolto la questione, il che mostra una forte volontà da parte delle istituzioni e degli organi di considerare le denunce presentate al Mediatore come un'opportunità per rimediare agli errori verificatisi e cooperare con il Mediatore a beneficio dei cittadini,
K. considerando che nel 2009 il Mediatore ha constatato l’esistenza di una cattiva amministrazione nel 12% dei casi (37 indagini), il che ha dato luogo a osservazioni critiche in 35 casi,
L. considerando che nel 2009 sono stati emessi 15 progetti di raccomandazione,
M. considerando che i casi più comuni in materia di presunta cattiva amministrazione riguardavano la mancanza di trasparenza, compreso il rifiuto di informazione (nel 36% delle indagini), l’ingiustizia o l’abuso di potere (14%), i ritardi evitabili (13%), i vizi di procedura (13%), la negligenza (6%), l’inadempienza agli obblighi della Commissione di esercitare il ruolo di custode dei trattati (6%), gli errori giuridici (6%) e la discriminazione (5%),
N. considerando che la durata media del trattamento delle denunce è passata da 13 mesi nel 2008 a 9 mesi nel 2009, cosa che riflette gli sforzi compiuti dal Mediatore per ridurre la durata media delle sue indagini come pure lo spirito di cooperazione delle istituzioni interessate,
O. considerando che nessun caso di cattiva amministrazione ha dato luogo a una relazione speciale al Parlamento europeo nel 2009,
P. considerando che le osservazioni critiche e le raccomandazioni del Mediatore non sono giuridicamente vincolanti, ma servono ad incoraggiare l’autocontrollo delle istituzioni e degli organi dell’Unione e permettono di evitare che si ripetano in futuro errori e disfunzioni,
Q. considerando che il ruolo del Mediatore si è ulteriormente sviluppato dopo la creazione di tale funzione, grazie all’indipendenza del Mediatore e al controllo democratico delle sue attività esercitato dal Parlamento e dalla commissione per le petizioni,
R. considerando essenziale che le istituzioni e gli organi europei utilizzino pienamente le risorse necessarie al fine di adempiere al loro obbligo di garantire che i cittadini ricevano risposte rapide e concrete alle loro richieste d'informazioni, denunce e petizioni,
S. considerando che il Parlamento ha adottato il codice di buona condotta amministrativa del Mediatore nella sua risoluzione del 6 settembre 2001[3],
T. considerando che la rete europea dei Difensori civici permette di indirizzare i ricorrenti verso i difensori civici o gli organi affini, che sono tenuti a fornire l’aiuto più appropriato al loro livello come pure a scambiare informazioni e buone pratiche,
U. considerando che le attività del Mediatore e della commissione per le petizioni sono complementari e favoriscono una maggiore efficacia delle loro rispettive attività,
1. approva la relazione annuale per il 2009 presentata dal Mediatore europeo;
2. sottolinea che l’entrata in vigore del trattato di Lisbona rafforza la legittimità democratica del Mediatore grazie alla sua elezione da parte del Parlamento ed estende il suo mandato alla politica estera e di sicurezza comune nonché alle attività del Consiglio europeo;
3. si compiace del fatto che, con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, la Carta dei diritti fondamentali, ormai giuridicamente vincolante, inscrive il diritto ad una buona amministrazione nel novero dei diritti fondamentali emananti dalla cittadinanza dell'Unione; invita pertanto il Mediatore a vigilare, nel trattamento quotidiano delle denunce, sul rispetto della Carta dei diritti fondamentali;
4. ritiene che la trasparenza, l’accesso all’informazione e il rispetto del diritto alla buona amministrazione siano le condizioni preliminari indispensabili per mantenere la fiducia dei cittadini nella capacità delle istituzioni di far valere i loro diritti;
5. ritiene che il termine “cattiva amministrazione” dovrebbe continuare a essere interpretato in senso lato, in modo da includere non solo le violazioni di norme giuridiche o di principi generali del diritto amministrativo europeo quali obiettività, proporzionalità e uguaglianza, non discriminazione e rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, ma anche i casi in cui un'istituzione non agisce coerentemente e in buona fede o non tiene conto di aspettative legittime dei cittadini, compreso il caso in cui un'istituzione si sia impegnata a rispettare talune norme e requisiti senza esservi obbligata dai trattati o dalla legislazione secondaria;
6. si congratula con il Mediatore per la presentazione chiara ed esauriente delle sue attività; suggerisce nondimeno che nelle future relazioni il compendio delle attività e l'analisi tematica pongano maggiormente l’accento sui problemi strutturali e le tendenze generali;
7. ritiene che nel periodo preso in esame dalla relazione il Mediatore abbia esercitato i suoi poteri in modo dinamico ed equilibrato, per quanto riguarda sia l’esame e il trattamento delle denunce e la conduzione e conclusione delle indagini, sia il mantenimento di rapporti costruttivi con le istituzioni e gli organi dell’Unione europea e l’incoraggiamento ai cittadini ad avvalersi dei propri diritti dinanzi a tali istituzioni e organi;
8. si compiace dell'eccellente rapporto esistente tra il Mediatore e la commissione per le petizioni all'interno del quadro istituzionale per quanto concerne il rispetto reciproco delle loro competenze; incoraggia la prassi già introdotta dal Mediatore di garantire la presenza di un rappresentante in tutte le riunioni della commissione per le petizioni;
9. riconosce il contributo fondamentale apportato dalla rete europea dei difensori civici, rappresentata da 94 uffici in 32 paesi, di cui la commissione per le petizioni fa parte, conformemente al principio di sussidiarietà; si compiace per la collaborazione tra il Mediatore europeo e gli organismi analoghi a livello nazionale, regionale e locale negli Stati membri;
10. prende atto del fatto che nel 2009 il Mediatore ha ricevuto 3 098 denunce e che 318 indagini sono state portate a buon fine e concluse nel corso di tale anno;
11. si compiace del notevole numero di procedure conclusesi con un accordo amichevole o da parte delle istituzioni interessate (56%), cosa che riflette la cooperazione costruttiva tra il Mediatore e le istituzioni e gli organi dell’Unione; invita il Mediatore, le istituzioni e gli organi dell’Unione a proseguire i loro sforzi in tale direzione;
12. si compiace altresì degli sforzi compiuti dal Mediatore per ridurre la durata media delle sue indagini a nove mesi; chiede che tutte le istituzioni e gli organi dell'Unione europea siano dotati delle necessarie risorse umane e di bilancio al fine di garantire che sia dato un rapido seguito a denunce e petizioni;
13. prende atto del fatto che oltre un terzo delle indagini aperte dal Mediatore nel 2009 riguardavano la mancanza di trasparenza; chiede pertanto che la revisione in corso del regolamento 1049/2001 non restringa il vigente diritto all’accesso all’informazione e ai documenti bensì adotti un approccio più proattivo;
14. si compiace dei progressi realizzati nel 2009 per quanto riguarda l’agevolazione dell'accesso del Mediatore ai documenti riservati del Consiglio;
15. prende atto della strategia di comunicazione e dello sviluppo del sito Internet che ha contribuito a ridurre, secondo il Mediatore, il numero di denunce irricevibili e invita il Mediatore a proseguire i suoi sforzi per informare i cittadini europei circa le sue funzioni e i limiti delle sue competenze come pure circa i loro diritti;
16. condivide il parere del Mediatore secondo il quale, oltre al rispetto delle regole vincolanti per l’amministrazione, lo sviluppo di un'autentica cultura del servizio ai cittadini è fondamentale per la buona amministrazione; invita pertanto il Mediatore a prendere maggiori iniziative per promuovere presso le istituzioni e i cittadini europei detta cultura del servizio;
17. deplora il numero di denunce relative ai ritardi evitabili nella registrazione di domande, nel trattamento di dossier e nella presa di decisioni; propone di prevedere, nel quadro della revisione del regolamento finanziario, compensi finanziari nel caso di ritardi manifesti e prolungati;
18. prende nota del fatto che il Mediatore ha condotto a buon fine un’indagine d’iniziativa concernente le regole applicate dalla Commissione alle domande dei cittadini di accedere a documenti relativi a procedure di infrazione; incoraggia il rafforzamento della cooperazione con la commissione per le petizioni e suggerisce al Mediatore di tenerla regolarmente informata circa le indagini d’iniziativa da lui realizzate e i risultati ottenuti; invita la Commissione ad adottare una posizione più aperta e proattiva per quanto riguarda le informazioni sulle procedure d'infrazione;
19. ritiene che il codice di buona condotta amministrativa proposto dal Mediatore e approvato dal Parlamento con la sua risoluzione del 6 settembre 2001 serva da guida e da riferimento al personale di tutte le istituzioni e organi dell’UE; si compiace del fatto che il codice di buona condotta sia stato approvato dal Comitato economico e sociale europeo; si compiace altresì che un protocollo di accordo sia stato concluso con la Banca europea per gli investimenti sul trattamento delle denunce; invita il Mediatore a prevedere una revisione del codice di buona condotta sulla base dell’esperienza degli ultimi dieci anni e, su tale base, a provvedere alla promozione e allo scambio di buone pratiche;
20. deplora che il Mediatore non prenda nota delle denunce ricevute dai difensori civici nazionali in relazione alla cattiva applicazione del diritto dell’UE da parte di uno Stato membro; suggerisce al Mediatore di prevedere una loro messa in comune al fine di giungere ad una migliore comprensione del problema;
21. invita il Mediatore ad incoraggiare i Difensori civici nazionali a procedere a scambi regolari con i loro parlamenti nazionali, sul modello degli scambi effettuati tra il Mediatore europeo e il Parlamento;
22. invita la Commissione europea ad elaborare una legge amministrativa europea comune a tutti gli organi, le istituzioni e le agenzie dell'Unione;
23. richiama l’attenzione del Mediatore sulla nuova procedura di selezione del personale da parte di EPSO e suggerisce un monitoraggio della sua applicazione, corredato di un’analisi delle evoluzioni constatate;
24. appoggia l’idea di un portale Intranet comune a tutti i membri della rete europea dei difensori civici, onde garantire una regolare diffusione dei risultati;
25. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione e la relazione della commissione per le petizioni al Consiglio, alla Commissione, al Mediatore europeo, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e ai loro difensori civici o organismi competenti analoghi.
MOTIVAZIONE
Introduzione
La relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2009 è stata formalmente trasmessa al Presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, il 19 aprile 2010, e il 4 maggio 2010 il Mediatore europeo, Nikiforos Diamandouros, ha presentato la sua relazione alla commissione per le petizioni.
La relazione offre un quadro d’insieme delle attività svolte dal Mediatore europeo nel corso dell’ultimo anno. I risultati delle diverse indagini sono suddivisi per categorie in base alla tipologia dei casi di cattiva amministrazione denunciati o all’istituzione interessata. È stato altresì presentato un Compendio di sei pagine. Questa pubblicazione rende conto dei risultati più importanti conseguiti per i denuncianti ed evidenzia le principali tematiche affrontate nel corso dell’ultimo anno.
Denunce e indagini
Nel 2009, il Mediatore ha ricevuto complessivamente 3 098 denunce rispetto alle 3 406 del 2008, con una diminuzione del 9%. 727 denunce ricadevano nel mandato del Mediatore europeo. Di queste, 162 sono state dichiarate ricevibili ma prive di elementi sufficienti per avviare un’indagine e 230 sono state dichiarate irricevibili, mentre sono state avviate 335 indagini in seguito a denunce.
La maggior parte delle indagini avviate dal Mediatore nel 2009 interessava la Commissione europea (56%). Sono state altresì svolte indagini relative all'amministrazione del Parlamento europeo (11%), dell' Ufficio di selezione del personale delle Comunità europee EPSO (9%), del Consiglio (4%) e della Corte di giustizia (3%). Altre 59 indagini hanno riguardato altre 23 istituzioni e organi dell’UE (17%).
La fattispecie principale di presunta cattiva amministrazione consisteva nella mancanza di trasparenza (36% del totale delle indagini), incluso il rifiuto di fornire informazioni, la cui alta frequenza è stata rilevata con preoccupazione dalla commissione per le petizioni, dato che un'amministrazione UE trasparente che renda pienamente conto del suo operato è decisiva per costruire la fiducia dei cittadini nell'UE.
Nel 2009 sono state concluse 318 indagini. La maggior parte è stata trattata in meno di un anno (70%) e oltre la metà (55%) in meno di tre mesi. Di queste, 311 erano collegate a denunce e 7 erano indagini di propria iniziativa.
In 58 casi le indagini svolte non hanno rilevato gli estremi di una cattiva amministrazione, un esito che non è necessariamente negativo per il denunciante, dato che quest’ultimo riceve comunque spiegazioni esaurienti dall’istituzione o dall’organo interessato e che talvolta è possibile individuare un potenziale miglioramento qualitativo dell’amministrazione.
Nel corso del 2009, 166 casi (56%) sono stati risolti con soddisfazione del denunciante dall’istituzione o dall’organo interessato. Questi casi sono stati risolti dall’istituzione oppure è stata concordata una soluzione amichevole. Ciò riflette una crescente volontà di considerare le denunce presentate al Mediatore come un'opportunità di rimediare ad errori e di cooperare con il Mediatore a vantaggio dei cittadini europei. Nella sua relazione annuale, il Mediatore evidenzia nove casi quali esempi illustrativi di buona prassi[1]. Questi casi possono servire per tutte le istituzioni e organi dell'UE come modello di risposta ottimale alle questioni sollevate dal Mediatore.
Laddove non sia possibile pervenire a una soluzione amichevole, il Mediatore chiude il caso con un’osservazione critica o formulando un progetto di raccomandazione. Un’osservazione critica conferma al denunciante che il proprio reclamo è fondato e segnala all’istituzione o organo interessato l’errore commesso al fine di evitare il ripetersi in futuro di casi di cattiva amministrazione. Nel 2009 il Mediatore europeo ha concluso 35 indagini con la formulazione di osservazioni critiche.
Al fine di risolvere i problemi esistenti e quindi di evitare il ripetersi di casi di cattiva amministrazione in futuro, occorre che le istituzioni e gli organi interessati adottino misure volte a dare un seguito alle osservazioni critiche formulate dal Mediatore europeo. È allo scopo di garantire che le istituzioni e gli organi dell’UE possano imparare dagli errori commessi e quindi evitare episodi di cattiva amministrazione in futuro che il Mediatore ha pubblicato sul proprio sito web due studi sul seguito dato dalle istituzioni interessate a tutte le osservazioni critiche e le ulteriori osservazioni formulate nel 2008. Occorre notare che l’indice di soddisfazione sul seguito dato a tali osservazioni critiche è stato del 79%.
Qualora sia possibile per l’istituzione interessata eliminare il caso di cattiva amministrazione o qualora questo sia particolarmente grave o si riscontrino implicazioni generali, di norma il Mediatore trasmette un progetto di raccomandazione all’istituzione o all’organo interessato, la/il quale è tenuta/o a trasmettere entro tre mesi un parere circostanziato. Nel corso del 2009, i progetti di raccomandazione elaborati sono stati 15. Inoltre, 7 progetti di raccomandazione del 2008 sono stati portati buon fine nel 2009 e due casi sono stati chiusi a seguito dei progetti di raccomandazione elaborati nel 2007.
Se un’istituzione o un organo non risponde in modo soddisfacente a un progetto di raccomandazione, il Mediatore può inviare una relazione speciale al Parlamento europeo.
Nel 2009 il Mediatore non ha presentato alcuna relazione speciale al Parlamento.
Il Mediatore ha anche aperto quattro indagini di propria iniziativa. Tali indagini hanno riguardato l’esercizio, da parte del Mediatore, del suo potere di aprire un’inchiesta d’iniziativa per affrontare un problema apparentemente di ordine sistemico in seno alle istituzioni, come ad esempio quello sollevato alla Commissione dall’accesso ai documenti relativi a procedure di infrazione. L’obiettivo era quello di far sì che i cittadini sappiano in che modo ottenere l’accesso a documenti connessi con l’infrazione e, qualora questo gli fosse rifiutato, che possano determinare se all’origine del rifiuto vi è la Commissione o lo Stato membro e se il rifiuto si fonda sul diritto nazionale o su quello dell’UE.
Priorità del Mediatore europeo
L’obiettivo prioritario del Mediatore europeo è quello di garantire che i diritti dei cittadini sanciti dalla legislazione comunitaria siano rispettati a tutti i livelli dell’Unione e che l’operato di istituzioni e organi dell’UE sia conforme ai più alti standard amministrativi.
In particolare, la collaborazione con la rete europea dei difensori civici ha consentito al Mediatore di proseguire nell’attuazione di un programma di miglioramento qualitativo delle informazioni fornite ai cittadini e ai potenziali denuncianti in merito ai diritti loro riconosciuti dalla legislazione dell’UE. La rete, che include la commissione per le petizioni, conta circa 94 uffici in 32 paesi. Una delle finalità della rete è quella di agevolare il rapido inoltro delle denunce al difensore civico competente o a un organismo analogo. In 977 casi trattati nel 2009, il Mediatore ha trasmesso la denuncia che gli era stata presentata a un membro della rete europea: egli ha suggerito a 792 denuncianti di rivolgersi ad un difensore civico nazionale o regionale e ha deferito 185 denunce alla commissione per le petizioni. In alcuni casi il Mediatore ritiene appropriato trasferire la denuncia alla Commissione europea o alla rete SOLVIT, istituita dalla Commissione europea per aiutare i cittadini ad affrontare le difficoltà legate all’esercizio dei loro diritti nel mercato interno dell’Unione. Il Mediatore ha rafforzato anche i suoi rapporti di collaborazione con Europe Direct.
Il Mediatore si adopera per garantire che le esigenze dei cittadini acquisiscano un ruolo centrale in tutte le attività svolte dalle istituzioni e dagli organi dell’UE, e persegue pertanto ogni opportunità di pervenire a una soluzione amichevole delle controversie e di avviare nuove indagini di propria iniziativa intese a individuare i problemi e a promuovere le buone prassi. A tal fine, egli continua a sviluppare contatti con membri e funzionari di istituzioni e organismi dell’UE con lo scopo di promuovere nell’amministrazione dell’UE una cultura improntata al servizio.
Data l’importanza di garantire che quanti abbiano problemi con l'amministrazione dell’UE siano a conoscenza del proprio diritto a presentare denuncia al Mediatore, nel 2009 il Mediatore e il suo personale hanno effettuato 145 presentazioni nell’ambito di conferenze, seminari e riunioni, cui si sono aggiunte visite informative a Cipro, in Slovacchia, nella Repubblica ceca, in Finlandia, in Estonia e in Italia, finalizzate a promuovere la conoscenza del ruolo del Mediatore in questi paesi. Egli ha inoltre tenuto 6 conferenze stampa e concesso oltre 40 interviste; ai giornalisti sono stati distribuiti 21 comunicati stampa. La rete del Mediatore pubblica regolarmente una newsletter e fa funzionare un forum elettronico di discussione per i suoi membri.
Tra le pubblicazioni più interessanti prodotte e diffuse nel 2009 figurano la relazione annuale e il nuovo documento ricapitolativo “Sintesi 2008”.
Il nuovo sito Internet del Mediatore, inaugurato il 5 gennaio 2009, è regolarmente aggiornato. Questo nuovo servizio destinato ai cittadini è in costante evoluzione. Occorre sottolineare l’interesse particolare della guida interattiva mirante ad aiutare il cittadino a individuare l’istituzione più idonea a trattare il suo ricorso; nel 2009, 26 000 persone hanno ricevuto una risposta per il tramite di questa guida interattiva. La maggior parte dei visitatori del sito Internet provengono dalla Spagna, seguita dall’Italia, dalla Germania, dalla Francia e dal Belgio.
Conclusioni
La commissione per le petizioni incoraggia il Mediatore a continuare a lavorare con le istituzioni per promuovere la buona amministrazione e una cultura del servizio e per intensificare gli sforzi di comunicazione, in modo che i cittadini che necessitino di ricorrere ai suoi servizi siano adeguatamente informati al riguardo.
La commissione per le petizioni incoraggia il Mediatore a risolvere i casi mediante soluzioni amichevoli. Ciò riflette una crescente volontà di considerare le denunce presentate al Mediatore come un'opportunità di rimediare ad errori e di cooperare con il Mediatore a vantaggio dei cittadini europei.
La commissione per le petizioni incoraggia il Mediatore ad avvalersi del suo potere di aprire indagini d’iniziativa per affrontare problemi di ordine sistemico in seno alle istituzioni, come ha fatto nel 2009 contro la mancanza di trasparenza e il rifiuto di informazioni.
Appoggiando il Mediatore, il Parlamento europeo e la sua commissione per le petizioni hanno dimostrato la fiducia che ripongono nel suo operato e negli sforzi che egli mette in atto per migliorare il servizio offerto ai cittadini, rafforzando in tal modo la loro fiducia nei confronti dell’Unione europea e delle sue istituzioni e migliorando la credibilità di queste ultime.
- [1] Cause 2980/2008/GG(CE), 791/2005/(IP)FOR(CE), 723/2005/OV(OLAF), 790/2005/OV(OLAF), 2346/2007/JMA(EPSO), 2119/2007/ELB(CE), 1908/2007/JF(CE), 1562/2008/BB(EACI), 2003/2008/TS(ERCEA), 1537/2008/(TJ)GG(EACEA).
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
29.9.2010 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
14 0 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Elena Băsescu, Victor Boştinaru, Pascale Gruny, Ágnes Hankiss, Carlos José Iturgaiz Angulo, Peter Jahr, Erminia Mazzoni, Mariya Nedelcheva, Chrysoula Paliadeli, Ernst Strasser, Diana Wallis, Jarosław Leszek Wałęsa |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Kinga Göncz, Keith Taylor |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Herbert Dorfmann |
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