RELAZIONE sulla nomina di Harald Wögerbauer a membro della Corte dei conti
3.3.2011 - (C7‑0029/2011 – 2011/0801(NLE))
Commissione per il controllo dei bilanci
Relatore: Inés Ayala Sender
PROPOSTA DI DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla proposta nomina di Harald Wögerbauer a membro della Corte dei conti
(C7 0029/2011 – 2011/0801(NLE))
(Consultazione)
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 286, paragrafo 2, del trattato FUE, a norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C7‑0029/2011),
– vista l'audizione del candidato proposto dal Consiglio per le funzioni di membro della Corte dei Conti, cui la commissione per il controllo dei bilanci ha proceduto nella riunione del 3 marzo 2011,
– visto l'articolo 108 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A7-0048/2011),
A. considerando che Harald Wögerbauer soddisfa le condizioni stabilite all'articolo 286, paragrafo 1, del trattato FUE,
1. esprime parere positivo sulla proposta di nominare Harald Wögerbauer membro della Corte dei conti;
2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al Consiglio e, per conoscenza, alla Corte dei conti nonché alle altre istituzioni dell'Unione europea e alle istituzioni di controllo degli Stati membri.
ALLEGATO 1: CURRICULUM VITAE DI Harald Wögerbauer
MR/PR Mag. Dr. Harald Wögerbauer
Stadiongasse 5/1
1010 Wien
e-mail: harald.woegerbauer@oevpklub.at
Numero di telefono: +431/40110/4403
Dati personali:
nato il 27 luglio 1953 a Vienna
coniugato, due figli
Studi:
1959 – 1963: scuola elementare a Vienna
1963 – 1971: ginnasio della fondazione Theresianische Akademie a Vienna
1971: diploma di maturità
1971 – 1972: servizio di leva nell'esercito austriaco
1971 – 1974: studi universitari in giurisprudenza e scienze economiche
1974: laurea magistrale in giurisprudenza e dottorato in scienze politiche in Francia
1975 – 1976: esame di Stato di giurisprudenza per l'avvocatura federale ed esame di Stato superiore in giurisprudenza
Professione:
dal 1974: membro della Corte dei conti austriaca
1974 – 1979: revisore di corte dei conti – competente per la revisione contabile degli enti previdenziali austriaci
dal 1979: distacco di servizio presso il Parlamento austriaco e poi al gruppo parlamentare ÖVP (Partito popolare austriaco) – competente tra l'altro per le commissioni seguenti: corte dei conti – lavoro e problemi sociali – sanità – politica estera – scienza – problemi economici – costituzionale – industria – difensore civico
dal 1992: responsabile politico del gruppo parlamentare ÖVP
dal 1995: consigliere ministeriale della Corte dei conti
dal 1999: consigliere della direzione parlamentare
altri incarichi ricoperti nel corso della carriera professionale:
Ø per anni presidente del consiglio per la protezione dei dati
Ø ente per la radiodiffusione regionale e via cavo nonché per la radiodiffusione privata
Ø commissione per la riforma dei diritti fondamentali
Ø commissione elettorale nazionale
Lingue:
tedesco madrelingua – francese (fluente) – inglese (fluente) – russo (conoscenze di base)
ALLEGATO 2: RISPOSTE DI Harald Wögerbauer AL QUESTIONARIO
Esperienza professionale
1. Descriva i principali aspetti della sua esperienza professionale nei settori delle finanze pubbliche, della gestione o del controllo di gestione
Dopo la conclusione dei miei studi di giurisprudenza (come materia secondaria scienze economiche) ho iniziato subito la mia attività presso la Corte dei conti austriaca. Tra il 1974 e il 1979 ho effettuato la verifica contabile dell'ente previdenziale austriaco. Nel 1979 ho iniziato la mia attività nel Parlamento austriaco come collaboratore del gruppo parlamentare dell'ÖVP, però fino ad oggi sono rimasto membro della Corte dei conti austriaca. Nell'ambito di mia competenza nel Parlamento rientravano compiti di gestione generale a livello sua specialistico (soprattutto legislativo) sia politico in relazione ai lavori delle commissioni parlamentari specializzate seguenti: corte dei conti, lavoro e problemi sociali, sanità, politica estera, scienza, problemi economici, affari costituzionali, industria e difensore civico.
Una parte importante del mio lavoro riguardava l'attività nel quadro delle commissioni d'inchiesta. Dato che questioni attinenti alla corretta gestione del bilancio – accanto al diritto penale – erano al centro delle analisi di simili commissioni, mi è stato possibile valorizzare e approfondire in modo eccezionale le esperienze da me raccolte nella Corte dei conti austriaca.
Oltre alla mia attività nel Parlamento, mi sono impegnato intensamente anche in altri settori costituzionali e amministrativi. Per anni sono stato membro della commissione per la riforma dei diritti fondamentali, dell'ente per la radiodiffusione regionale e via cavo nonché per la radiodiffusione privata e della commissione elettorale federale e per anni sono stato presidente del consiglio per la protezione dei dati.
Inoltre sono stato responsabile politico del gruppo parlamentare incaricato del coordinamento con la direzione parlamentare dell'ÖVP, il governo federale, il direttivo federale del partito, il direttivo regionale dell'ÖVP le sezioni locali del partito. In tale attività rientravano elementi come la programmazione e l'analisi globale nonché il lavoro con la stampa. Dopo la partecipazione al governo dell'ÖVP nel 1986 ho preso parte a tutte le trattative determinanti sul programma del governo di coalizione e ho svolto un ruolo non irrilevante nelle conversazioni sulla sezione lavoro e sociale nonché sanità e nella formulazione dei relativi programmi di lavoro del governo.
Gli obiettivi principali della mia attività generale erano sopratutto la gestione del bilancio pubblico, la regolarità, l'efficacia economica, la funzionalità e il risparmio – ossia gli obiettivi che la costituzione federale austriaca fissa per la gestione del bilancio – tramite riforme in tutti i settori in cui potevo intervenire per favorire la riforma
2. Quali sono state le tre decisioni più importanti cui ha partecipato nel corso della Sua carriera?
Grazie alla mia attività pluriennale nel settore dell'autonomia amministrativa degli enti previdenziali austriaci ho acquisito conoscenze molto approfondite dei problemi di tali organizzazioni tanto in ambito di tecnica amministrativa, tanto in campo materiale e giuridico, soprattutto nell'assicurazione per la pensione e la malattia, ma anche nell'assicurazione contro gli antinfortuni.
Dopo il cambio in organi decisionali specializzati, ma anche con una dimensione politica, presso il Parlamento austriaco e in veste di responsabile tecnico e politico nelle competenti commissioni del Consiglio nazionale e del Consiglio federale, ho avuto l'opportunità contribuire con le mie esperienze a decisioni di ampia portata riguardanti interventi di riforma sia in merito ai contenuti, sia in termini organizzativi. Ho preso parte in misura rilevante a tutte le riforme delle pensioni dal 1986 in poi, soprattutto alle ultime due principali riforme. Grazie ad esse è stato possibile consolidare a lungo termine il sistema pensionistico austriaco e realizzare il progetto ambito da anni mirato a armonizzare tutti i sistemi previdenziali. Inoltre, dopo discussioni durate anni, con una riforma strutturale globale, è stato possibile riunire in un unico ente le differenti assicurazioni pensionistiche dei lavoratori dipendenti, per cui è stato possibile conseguire anche grandi potenziali di sinergie e di risparmi. Con la mia partecipazione è stato possibile realizzare il progetto a lungo in sospeso riguardante l'equiparazione tra operai e impiegati nei principali ambiti del diritto del lavoro.
Negli ultimi decenni un elemento centrale della mia attività professionale ha riguardato il consiglio austriaco per la protezione dei dati, che opera come organo consultivo indipendente del governo federale in materia di protezione dei dati personali. Nel corso degli anni in cui ho svolto la direzione della presidenza ho potuto far sì che in detto organo consultivo cessassero le polemiche politiche e che tutti i raggruppamenti politici, le rappresentanze di interessi e gli enti locali trovassero un terreno comune e quindi quasi tutte le decisioni fossero adottate all'unanimità. In tal modo sono riuscito a sottrarre dallo scontro politico in Austria la protezione dei dati e, andando oltre le diverse sensibilità nella società, a far accettare da tutti le decisioni del consiglio per la protezione dei dati. Detta evoluzione ha avuto come effetto che la protezione dei dati e con essa anche il relativo consiglio hanno beneficiato di una crescente accettazione non solo nella società, ma anche nel mondo politico e quindi la sua rilevanza è continuamente aumentata. Negli ultimi anni le raccomandazioni del consiglio per la protezione dei dati hanno pertanto trovato sempre maggiore riscontro diretto nella legislazione del Consiglio nazionale e del Consiglio federale.
Nella mia vita professionale il settore dei media costituisce un ambito di assoluta rilevanza. In veste di membro del neocostituito ente per la radiodiffusione regionale e via cavo nonché per la radiodiffusione privata, alla fine degli anni '90 e fino alla costituzione dell'organo apposito in Austria non esisteva una legislazione in materia. Con il mio apporto in tali enti è stato possibile avviare la liberalizzazione della televisione privata e aggiudicare licenze e frequenze a offerenti radiofonici privati, seguiti in breve dalle televisioni private. A mio avviso si è trattato di una pietra miliare nella liberalizzazione del mercato dei mezzi di informazione in Austria e di conseguenza è stato estremamente interessante e impegnativo partecipare a tale sviluppo con compiti di responsabilità.
Indipendenza
3. Il trattato prevede che i membri della Corte dei conti esercitino le proprie funzioni "in piena indipendenza". In che modo intenderebbe rispettare tale obbligo, nel quadro delle Sue future mansioni?
Un obbligo di questo tipo non è una novità nella mia vita professionale perché già come membro della Corte dei conti austriaca dovevo rispettare l'indipendenza. Inoltre ho ricoperto incarichi dirigenziali in istituzioni nelle quali l'esercizio indipendente delle funzioni aveva una specifica rilevanza.
Sono perfettamente consapevole che la capacità di intervento e l'autorevolezza pubblica della Corte dei conti dipende dall'indipendenza comprovata e dalla corrispondente credibilità dei suoi membri.
Ovviamente, in veste di membro della Corte europea dei conti rispetterò rigorosamente le pertinenti disposizioni del trattato e del codice di condotta per i membri della Corte dei conti e svolgerò il mio lavoro in modo corretto e senza accettare influenze esterne.
4. Le è stato concesso discarico, qualora la procedura fosse prevista, per le funzioni di gestione che ha esercitato in precedenza?
In Austria non è prevista una procedura in materia.
5. Ha partecipazioni finanziarie o in un'impresa, o altri impegni di tale natura, che possano entrare in conflitto con le Sue eventuali future funzioni? È disposto a mettere a conoscenza il Presidente della Corte di tutti i Suoi interessi finanziari e di altri impegni di tale natura e a renderli pubblici? Qualora sia coinvolto in eventuali procedimenti giudiziari, La preghiamo di specificarli.
Non ho attività o azioni o qualsiasi altro impegno finanziario che potrebbero essere in conflitto con i miei futuri doveri. Ovviamente sono disposto a rendere noti al Presidente della Corte e a rendere pubblici tutti i miei interessi finanziari e altri impegni. Attualmente non sono coinvolto in alcun procedimento legale.
6. È disposto a dimettersi da ogni mandato elettivo o ad abbandonare ogni responsabilità in seno ad un partito politico in caso di una Sua nomina a membro della Corte dei conti?
Non esercito mandati o funzioni di questo tipo.
7. Come si comporterebbe in caso di caso di grave irregolarità, o addirittura frode e/o corruzione, in cui fossero coinvolte persone provenienti dal Suo Stato membro di origine?
La lotta contro le frodi e/o i casi di corruzione nonché gravi irregolarità nel bilancio UE è particolarmente rilevante per la fiducia dei cittadini europei nell'istituzioni dell'UE. Se nel corso di un controllo sotto la mia responsabilità sarà accertata frode o corruzione oppure ogni altri tipo di illecito, trasmetterò le informazioni in mio possesso al Presidente della Corte e informerò l'Ufficio europeo per la lotta antifrode. Per me non esiste alcuna differenza se i responsabili della frode sono austriaci. Se nel corso dell'accertamento di detti gravi illeciti sorgesse anche il minimo indizio o la minima supposizione che non sono in grado di agire in modo indipendente, affiderei al altri l'indagine e mi asterrei dall'esercitare le mie funzioni.
Esercizio delle funzioni
8. Quali dovrebbero essere le caratteristiche principali di una sana cultura della gestione finanziaria in un servizio pubblico?
Tra le caratteristiche principali di una corretta amministrazione vi dovrebbe essere soprattutto la consapevolezza degli organi responsabili di dover operare nel rispetto della legge e in modo corretto e di dover al riguardo osservare il principio dell'utilizzazione responsabile dei mezzi pubblici a loro disposizione. La maturazione di tale consapevolezza va imposta e garantita a tutti i livelli operativi dell'amministrazione pubblica. Sana gestione finanziaria non significa solo operare in modo conforme alla legge, nello stesso tempo vuole dire assicurare parsimonia, economicità ed efficacia. Per far sì che tali principi siano affermati non solo a posteriori, ma anche a priori risulta necessario procedere a controlli rigorosi ed efficienti dell'esecuzione del bilancio. Per tali motivi i compiti della Corte europea dei conti assumono particolare rilevanza anche in relazione all'efficienza economica dell'esecuzione del bilancio. Nel contempo si dovrebbe anche provvedere all'attivazione dei sistemi di controlli a tutti i livelli, sotto forma di verifiche contabili interne o esterne. Risulta comunque inderogabile trarre conclusioni dalle risultanze delle relazioni di revisione contabile, in termini sia sistematici, sia individuali. Per praticare il principio dell'economicità è di importanza determinante che dopo l'accertamento delle carenze, in collaborazione con le istituzioni competenti, siano sviluppati interventi per porre rimedio alle lacune riscontrate e nello stesso tempo per analizzare in quali settori potrebbero emergere carenze analoghe. Ritengo particolarmente rilevante una valutazione a posteriori in merito al superamento dell'evoluzione lacunosa rilevata. L'esame della sana gestione e la valutazione del seguito dato devono formare oggetto di esame incrociato dei controlli interni ed esterni e l'esito di tale lavoro va comunicato all'istituzione politica che ha erogato i mezzi sottoposti a controllo.
9. Ai sensi del trattato, la Corte assiste il Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni di controllo dell'esecuzione del bilancio. Come descriverebbe le Sue mansioni per quanto riguarda l'elaborazione delle relazioni destinate al Parlamento europeo e, in particolare, alla sua commissione per il controllo dei bilanci?
Vengo da un paese in cui la Corte dei conti, in quanto organo supremo, è un organo del Consiglio nazionale o dei consigli regionali cui competono i controlli sugli stanziamenti pubblici. Tale circostanza si verifica anche per il discarico del governo da parte della Corte dei conti, che assume la forma di chiusura annuale dei conti federali, ove essa confermi la correttezza dell'operato del governo e il Parlamento la approvi. Nel corso della mia attività presso la Corte dei conti austriaca era per me consueto cooperare strettamente con istituzioni parlamentari. Conosco anche l'altra faccia della medaglia, la cooperazione delle commissioni parlamentari con la Corte dei conti Anche in dette funzioni, nel mio lavoro di ogni giorno, ho fatto ogni cosa per cooperare il più possibile intensamente con gli organi di controllo parlamentare.
Ovviamente sono perfettamente consapevole che la situazione giuridica nell'UE è diversamente articolata per quanto riguarda le relazioni tra queste due istituzioni. Tuttavia il Parlamento e la Corte dei conti dell'UE hanno un compito comune, assicurare che il denaro dei cittadini dell'UE sia speso in modo corretto, trasparente e accorto. Garantire tale elemento e sensibilizzare in merito tale aspetto è un compito estremamente importante per i due organi, al fine di conseguire nei singoli paesi l'accettazione dell'UE. La Corte dei conti sostiene il Parlamento europeo e il Consiglio nei controlli dell'esecuzione del bilancio. Il Parlamento è anche competente per la concessione del discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio, su raccomandazione del Consiglio. Al riguardo il Parlamento europeo e il Consiglio, nel loro ruolo di autorità abilitata al discarico, possono fare riferimento specialmente alla dichiarazione annuale di affidabilità della Corte dei conti relativa ai conti e alla regolarità e correttezza della documentazione corrispondente. Tutti questi interessi comuni dal Parlamento e della Corte e la stretta cooperazione tra loro prescritta negli ordinamenti giuridici europei prefigurano un interesse diretto di tutte la parti in questione a una cooperazione il più possibile stretta e, ove possibile, anche sempre più perfezionata. Da parte mia posso personalmente confermare la mia più profonda convinzione che farò tutto il possibile per promuovere e sostenere con la massima efficacia e continuità il lavoro comune della Corte europea dei conti e del Parlamento.
La Corte europea dei conti assiste l'autorità di bilancio nei controlli sull'esecuzione del bilancio A tal fine le relazioni elaborate dalla Corte dei conti (relazione annuale, dichiarazione di affidabilità e relazioni speciali) sono presentate al Parlamento europeo per l'esame, in primo luogo in seno alla commissione per il controllo dei bilanci. In merito all'elaborazione delle relazioni andrebbe garantito che esse siano esatte e affidabili, onde poter essere consistenti in relazione a eventuali repliche articolate dell'organo controllato e nel contempo devono essere recenti, dato che interessano la commissione per il controllo dei bilanci e offrono l'occasione non solo per dedurre rapidamente conclusioni dalle relazioni presentate, al fine di prevenire ulteriori danni o introdurre rapidamente miglioramenti, ma anche consentono un'informazione il più possibile tempestiva dell'opinione pubblica. Mi sembra anche prioritario accelerare i controlli a livello amministrativo e in termini di efficacia nonché di risultato. Le osservazioni formulate dal Parlamento europeo dopo la presentazione delle relazioni della Corte dei conti devono essere esaminate a fondo dalla Corte dei conti onde far sì che le deliberazioni del Parlamento abbiano seguito e possano poi portare all'esecuzione di altri accertamenti. Nel contesto del programma di lavoro annuale (programmazione delle relazioni) occorre prevedere anche un'ampia cooperazione con il Parlamento, pur assicurando l'indipendenza della Corte.
10. Quale ritiene sia il valore aggiunto del controllo di rendimento e come pensa che i risultati debbano essere integrati nella gestione?
La Corte dei conti ha un compito molto importante, presentare ogni anno al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione di affidabilità riguardante l'attendibilità della gestione contabile e la correttezza e la regolarità delle operazioni svolte e tale compito richiede notevoli risorse umane, il che si ripercuote sulle sue capacità per procedere ai controlli di efficienza e di risultato. Data tale circostanza, la Corte si è posta obiettivo strategico che ridurre l'impiego di risorse per l'elaborazione della dichiarazione di affidabilità al fine di potenziare gli accertamenti dell'efficienza e dei risultati. Sono convinto che con il rafforzamento dei controlli di efficacia e di risultato sarebbe possibile ottenere numerosi incrementi di efficienza nell'utilizzazione degli stanziamenti UE. Maggiore attenzione andrebbe riservata anche alla congruità nell'utilizzazione degli stanziamenti. Accertamenti completi in un settore, ma anche controlli singoli dell'utilizzazione degli stanziamenti in loco, potrebbero verificare concretamente le lacune nella destinazione precipua e quindi, tramite raccomandazioni pertinenti, far cessare o prevenire le irregolarità e consentire maggiore efficienza nell'impiego degli stanziamenti UE. I controlli dei risultati sono pertanto assai importanti, non solo per assicurare i principi di efficiente esecuzione del bilancio, ma anche per conseguire un miglioramento anno dopo anno del rischio di errore nei singoli settori politici e per far avanzare un'ulteriore evoluzione del miglioramento dell'impiego degli stanziamenti. I controlli dei risultati possono avvenire all'interno o all'esterno. Il valore aggiunto di un accertamento esterno è dato dal fatto che organi esterni sono indipendenti e i risultati sono destinati non solo all'organo competente, ma anche al Parlamento, il quale poi può trarre autonomamente le sue conclusioni dalle raccomandazioni. Va da sé che le risultanze delineate nel contesto dei controlli dei risultati possono trovare riscontro differenziato nel settore gestionale. Una possibilità sarebbe quella che in un clima di fiducia e positivo tra controllori e controllati l'organo sottoposto ad accertamenti possa convincersi dell'opportunità di applicare le misure che il controllore propone all'organo controllato (applicazione diretta). Un'altra possibilità potrebbe essere quella che l'istituzione gerarchicamente a capo dell'organo controllato si attenga alle raccomandazioni e conclusioni della Corte dei conti e le attui nella sua sfera di competenza. In tale campo anche il Parlamento europeo ha un ruolo rilevante, dato che interviene con decisione quando lo ritenga doveroso. Anche nel contesto dei controlli dei risultati appare particolarmente importante verificare con continuità e regolarità le misure adottate dopo la presentazione delle risultanze e delle conclusioni della Corte dei conti.
11. Come sarebbe possibile migliorare la collaborazione tra la Corte dei conti, le istituzioni nazionali di controllo e il Parlamento europeo (commissione per il controllo dei bilanci) per quanto riguarda l’audit del bilancio UE?
Gli organi nazionali di controllo procedono regolarmente ad accertamenti delle procedure finanziarie connesse all'impiego degli stanziamenti. I loro risultati sono messi a disposizione degli organi dell'Unione. Gli accertamenti della Corte europea dei conti avvengono in collegamento con gli organi nazionali di controllo dei conti nel rispetto della rispettiva indipendenza. In materia gli organi nazionali di controllo vanno incoraggiati a coadiuvare le richieste di accertamenti della Corte dei conti nel proprio paese. La Corte europea dei conti e i presidenti degli organi nazionali di controllo si incontrano ogni anno nel comitato di contatto allo scopo di approfondire la cooperazione. In tale ambito si presenta soprattutto il problema di come armonizzare le norme di controllo nel quadro dell'UE. Inoltre le risultanze degli organi nazionali di controllo dei conti dovrebbero essere tenute in conto dalla Corte europea dei conti. Infine occorre puntare a una sensibilizzazione ancora più spinta degli organi di controllo dei conti in merito alle problematiche che il Parlamento e specialmente la commissione per il controllo dei bilanci ritengono centrali in materia di regolarità e qualità dell'esecuzione del bilancio. La Corte dei conti potrebbe, proprio in tale campo, utilizzare al meglio gli accertamenti degli organi nazionali di controllo dei conti.
Ovviamente la cooperazione tra gli organi nazionali di controllo e la Corte europea dei conti può sempre essere ulteriormente perfezionata e forse sarebbe opportuno riunirsi più di una volta all'anno nell'attuale comitato di contatto, in modo da poter discutere e valutare tutte le questioni con la massima tempestività.
Altre domande
12. Ritirerebbe la Sua candidatura qualora il parere del Parlamento in merito alla Sua nomina a membro della Corte fosse sfavorevole?
Sì, perché la cooperazione tra Corte e Parlamento è uno dei compiti principali di un membro della Corte europea dei conti e ne potrebbe essere pregiudicata la base di profonda fiducia tra le due istituzioni, il che nuocerebbe al nostro lavoro comune.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
3.3.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
13 4 6 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Inés Ayala Sender, Andrea Češková, Jorgo Chatzimarkakis, Luigi de Magistris, Martin Ehrenhauser, Jens Geier, Gerben-Jan Gerbrandy, Ville Itälä, Iliana Ivanova, Elisabeth Köstinger, Monica Luisa Macovei, Christel Schaldemose, Bart Staes, Georgios Stavrakakis |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Zuzana Brzobohatá, Derk Jan Eppink, Christofer Fjellner, Monika Hohlmeier, Ivailo Kalfin, Marian-Jean Marinescu, Véronique Mathieu, Barbara Weiler |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Adam Gierek |
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