RELAZIONE sulla governance e il partenariato nel mercato unico
23.3.2011 - (2010/2289(INI))
Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori
Relatrice: Sandra Kalniete
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla governance e il partenariato nel mercato unico
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione intitolata: "Verso un atto per il mercato unico per un'economia sociale di mercato altamente competitiva: 50 proposte per lavorare, intraprendere e commerciare insieme in modo più adeguato" (COM(2010)0608),
– vista la comunicazione della Commissione "Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),
– visti la comunicazione della Commissione "Un mercato unico per l'Europa del XXI secolo" (COM(2007)0724) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna intitolato "The single market: review of achievements" (SEC(2007) 1521),
– visti la sua risoluzione del 4 settembre 2007 sulla revisione del mercato unico[1] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione dal titolo "The Single Market review: one year on" (SEC(2008)3064),
– vista la comunicazione della Commissione intitolata "Legiferare con intelligenza nell'Unione europea" (COM(2010)0543),
– visti la 27a relazione annuale sul controllo dell'applicazione del diritto dell'UE e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna intitolato "Situation in the different sectors" (SEC(2010)1143),
– vista la raccomandazione della Commissione del 29 giugno 2009 sulle misure per migliorare il funzionamento del mercato unico (C(2009)4728),
– viste le conclusioni del Consiglio del 10 dicembre 2010 sull'atto per il mercato unico,
– visto il rapporto del professor Mario Monti alla Commissione sul rilancio del mercato unico,
– vista la sua risoluzione del 20 maggio 2010 sulla creazione di un mercato unico per i consumatori e i cittadini[2],
– visti il quadro di valutazione del mercato interno n. 21 (2010) e le sue risoluzioni del 9 marzo 2010[3] e del 23 settembre 2008[4] sul quadro di valutazione del mercato interno,
– vista la comunicazione della Commissione "Un'Europa dei risultati – applicazione del diritto comunitario" (COM(2007)0502),
– visti gli articoli da 258 a 260 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),
– visti gli articoli 7, 10 e 15 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto l'articolo 48 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e i pareri della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e della commissione giuridica (A7-0083/2011)
A. considerando che il rilancio del mercato unico richiede il sostegno attivo di tutti i cittadini, tutte le istituzioni europee, tutti gli Stati membri e tutte le parti interessate,
B. considerando che per ottenere il sostegno attivo di tutte le parti interessate è fondamentale garantire una rappresentanza efficace della società civile e delle PMI nelle consultazioni e nel dialogo con la Commissione, così come in seno ai gruppi di esperti,
C. considerando che per un rilancio efficace del mercato unico è particolarmente importante divulgare, strutturare e gestire in modo adeguato le diverse consultazioni e relazioni delle istituzioni dell'UE (UE 2010, la relazione 2010 sulla cittadinanza, la comunicazione sulla politica industriale integrata, la relazione sull'agenda digitale europea, il rapporto Monti, la risoluzione del Parlamento sulla creazione di un mercato unico per i consumatori e i cittadini, le relazioni Gonzales e IMCO ecc.),
D. considerando che persiste un divario sostanziale tra le norme del mercato unico e i benefici che i cittadini e le imprese possono trarre da esse nella pratica,
E. considerando che il deficit medio UE di recepimento ammonta all'1,7% se si tiene conto dei casi in cui il tempo di recepimento di una direttiva supera il termine e in cui la Commissione ha avviato procedure d'infrazione per non conformità,
I. Introduzione
1. accoglie con interesse la comunicazione della Commissione intitolata "Verso un atto per il mercato unico", in particolare il suo capitolo 3, nonché l'approccio globale in essa proposto al fine di riequilibrare il mercato unico tra imprese e cittadini e migliorare la democrazia e la trasparenza del processo decisionale; sottolinea che tale approccio è inteso garantire il migliore equilibrio tra le proposte formulate nelle tre parti della comunicazione;
2. ritiene che i tre capitoli della comunicazione abbiano pari importanza, siano collegati e vadano esaminati secondo un approccio coerente, senza isolare l'una dall'altra le varie questioni in gioco;
3. esorta la Commissione e il Consiglio a rafforzare l'approccio olistico al rilancio del mercato unico, integrando le priorità del mercato unico in tutti i settori di intervento che sono cruciali per la realizzazione del mercato unico a vantaggio dei cittadini, dei consumatori e delle imprese europei;
4. ritiene che il miglioramento della governance economica europea, l'attuazione della strategia UE 2020 e il rilancio del mercato unico rivestano pari importanza per rivitalizzare l'economia europea e vadano visti in combinazione;
5. ritiene che occorra realizzare compiutamente un mercato unico privo di ostacoli e competitivo al fine di apportare vantaggi concreti ai lavoratori, agli studenti, ai pensionati e ai cittadini in generale nonché alle imprese, in particolare le PMI, nella loro vita quotidiana;
6. invita la Commissione a comunicare il calendario di realizzazione dell'Atto per il mercato unico e a pubblicare regolarmente i progressi concreti per sensibilizzare i cittadini europei sulla sua attuazione e porne in evidenza i vantaggi;
II. Valutazione generale
Rafforzare la leadership politica e il partenariato
7. è convinto che una delle sfide principali per il rilancio del mercato unico sia quella di assicurare la leadership, l'impegno e il coordinamento sul piano politico; ritiene che per il rilancio del mercato unico siano fondamentale orientamenti globali dettati al più alto livello politico;
8. propone di conferire al Presidente della Commissione il mandato di coordinare e monitorare il rilancio del mercato unico, in stretta collaborazione con il Presidente del Consiglio europeo e con le autorità competenti negli Stati membri; esorta il Presidente della Commissione e il Presidente del Consiglio europeo a coordinare strettamente le loro azioni volte a promuovere la crescita economica, la competitività, l'economia sociale di mercato e la sostenibilità nell'Unione;
9. sottolinea il ruolo rafforzato del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali nel quadro del trattato di Lisbona; chiede che il ruolo del Parlamento nell'elaborazione della legislazione sul mercato unico sia rafforzato; incoraggia i parlamenti nazionali a impegnarsi nell'elaborazione delle norme sul mercato unico lungo l'intero processo legislativo e a partecipare ad attività congiunte con il Parlamento europeo, il che migliorerà le sinergie tra i due livelli parlamentari;
10. si compiace dell'approccio della Commissione, che pone il dialogo e il partenariato al centro di un mercato unico rinnovato, e chiede un maggiore impegno da parte di tutti i soggetti interessati per garantire che tale approccio sia tradotto in pratica, affinché il mercato unico possa svolgere pienamente il suo ruolo di promozione della crescita e di un'economia di mercato altamente competitiva;
11. invita la Commissione, unitamente alla Presidenza, a organizzare con cadenza annuale un Forum sul mercato unico coinvolgendo i portatori di interesse a livello delle istituzioni dell'UE, degli Stati membri, dei cittadini e delle associazioni di categoria per valutare i progressi conseguiti nel rilancio del mercato unico, scambiare le migliori prassi e affrontare i temi che maggiormente preoccupano i cittadini europei; raccomanda alla Commissione di proseguire nell'identificazione dei 20 principali motivi collegati al mercato unico che causano insoddisfazione e frustrazione ai cittadini; propone che la Commissione si avvalga del Forum sul mercato unico per presentare tali problematiche e le relative soluzioni;
12. esorta i governi degli Stati membri ad assumersi la responsabilità del rilancio del mercato unico; accoglie con favore le iniziative adottate dagli Stati membri per ottimizzare il modo in cui applicano le direttive sul mercato unico migliorando il coordinamento, creando strutture di incentivazione e rafforzando l'importanza politica data al recepimento; ritiene fondamentale, in sede di discussione delle priorità per l'adozione di nuovi atti normativi, concentrare l'attenzione su un recepimento adeguato e nei termini stabiliti e su un'applicazione corretta e migliore della legislazione relativa al mercato unico, nonché rafforzare gli incentivi a tal fine;
13. rileva che le norme del mercato unico sono spesso attuate da autorità locali e regionali; sottolinea la necessità di un maggiore coinvolgimento degli enti locali e regionali nella costruzione del mercato unico, conformemente ai principi di sussidiarietà e partenariato e a tutti i livelli del processo decisionale; propone, allo scopo di porre in risalto tale approccio decentrato, di istituire in ogni Stato membro un "Patto territoriale degli enti regionali e locali sulla strategia Europa 2020", ai fini di un maggiore coinvolgimento nell'attuazione di detta strategia;
14. ritiene che la "buona governance" del mercato unico debba rispettare il ruolo delle due istituzioni consultive esistenti a livello europeo, vale a dire il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni, come pure il ruolo delle parti sociali.
15. sottolinea che il dialogo con le parti sociali e con la società civile è essenziale per ristabilire la fiducia nel mercato unico; si aspetta idee nuove e audaci da parte della Commissione, ad esempio su come migliorare efficacemente il dialogo; chiede il coinvolgimento e la consultazione delle parti sociali su tutta la legislazione in materia di mercato unico attinente al mercato del lavoro;
16. si compiace dell'intenzione della Commissione di promuovere un dialogo aperto, trasparente e regolare con la società civile;
17. invita la Commissione a pubblicare un Libro verde sugli orientamenti per la consultazione delle associazioni rappresentative e della società civile da parte delle istituzioni dell'UE, assicurando che tali consultazioni siano ampie, abbiano carattere interattivo e conferiscano un valore aggiunto alle politiche proposte;
18. invita la Commissione ad adattare quanto più possibile tale dialogo e le sue comunicazioni alle esigenze dei cittadini comuni, ad esempio mediante la possibilità di accedere a tutte le consultazioni pubbliche della Commissione in tutte le lingue ufficiali dell'UE e l'utilizzo di un linguaggio comprensibile al cittadino comune;
19. sollecita la Commissione a promuovere una campagna di informazione e pedagogica sull'essenza del mercato unico e sugli obiettivi fissati per rafforzarne il dinamismo, integrando la dimensione della coesione sociale e territoriale; insiste sulla necessità che questa campagna di comunicazione favorisca una più ampia partecipazione e il coinvolgimento di ciascun cittadino, lavoratore e consumatore nella realizzazione di un mercato competitivo, giusto ed equilibrato;
20. ritiene che il ricorso ai nuovi strumenti collaborativi e agli approcci offerti dal Web 2.0 permetta di realizzare una governance del mercato unico più aperta, responsabile, reattiva ed efficiente;
Regolamentare il mercato unico
21. ritiene che le iniziative dei singoli Stati membri non possano risultare efficaci in assenza di un'azione coordinata a livello di UE, cosicché è fondamentale che l'Unione europea si esprima con un'unica voce autorevole e attui azioni comuni; rileva che la solidarietà su cui si basa il modello europeo di economia sociale e il coordinamento delle risposte nazionali sono stati elementi indispensabili per evitare misure protezionistiche di breve durata da parte di singoli Stati membri; esprime preoccupazione perché il riemergere del protezionismo economico a livello nazionale potrebbe con tutta probabilità comportare una frammentazione del mercato interno e una riduzione della competitività, il che va pertanto evitato; è preoccupato perché l'attuale crisi economica e finanziaria potrebbe essere sfruttata per giustificare il ritorno a misure protezionistiche in vari Stati membri, mentre la recessione impone invece meccanismi comuni di salvaguardia;
22. ritiene che i progressi nel mercato interno non si debbano basare sul minimo comune denominatore; invita pertanto la Commissione a prendere l'iniziativa e a presentare proposte audaci; esorta gli Stati membri a utilizzare il metodo della cooperazione rafforzata negli ambiti in cui il processo di ricerca di un accordo a 27 non è fattibile; osserva che altri paesi potrebbero aderire a queste iniziative di punta in una fase successiva;
23. ritiene che l'efficienza e la legittimità globali del mercato unico risentano della complessità della governance di detto mercato;
24. ritiene che dovrebbe essere prestata maggiore attenzione alla qualità e alla chiarezza della legislazione dell'UE al fine di agevolare l'applicazione delle norme relative al mercato unico da parte degli Stati membri;
25. ritiene che il ricorso a regolamenti anziché a direttive, ove opportuno, contribuirebbe a un contesto normativo più chiaro e ridurrebbe i costi connessi al recepimento; invita la Commissione a sviluppare un approccio più mirato in sede di scelta degli strumenti legislativi, che tenga conto delle caratteristiche giuridiche e sostanziali delle disposizioni da attuare, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità;
26. incoraggia la Commissione e il Consiglio a intensificare i loro sforzi per dare attuazione alla strategia su una legislazione intelligente al fine di accrescere ulteriormente la qualità delle norme, rispettando pienamente i principi di sussidiarietà e di proporzionalità;
27. sollecita la Commissione a proseguire nella valutazione indipendente ex ante ed ex post della legislazione, coinvolgendo i portatori di interesse, per migliorare l'efficacia della legislazione;
28. propone che la Commissione sistematizzi e perfezioni il test PMI tenendo conto della loro diversità, al fine di valutare l'impatto delle proposte legislative su tali imprese;
29. ritiene che le tavole di concordanza contribuiscano a migliorare il recepimento e agevolino in misura significativa l'applicazione delle norme sul mercato unico; sollecita gli Stati membri a elaborare e a mettere a disposizione del pubblico tabelle di correlazione per tutti gli atti legislativi concernenti il mercato unico; sottolinea che in futuro il Parlamento potrebbe non iscrivere all'ordine del giorno della plenaria relazioni su testi di compromesso concordati con il Consiglio se non saranno fornite le relative tavole di concordanza;
Coordinamento amministrativo, meccanismi per la risoluzione dei problemi e informazione
30. sostiene le proposte dell'atto per il mercato unico che mirano a sviluppare ulteriormente la cooperazione amministrativa tra gli Stati membri, compresa l'estensione del Sistema di informazione del mercato interno (IMI) ad altri settori legislativi pertinenti, tenendo conto della sicurezza e dell'utilizzabilità del sistema; invita la Commissione ad assistere gli Stati membri predisponendo misure di formazione e fornendo orientamenti;
31. ritiene che gli enti regionali e locali possano essere coinvolti nello sviluppo e nel potenziamento del Sistema d'informazione del mercato interno, previa valutazione approfondita dei vantaggi e dei problemi connessi a un siffatto ampliamento;
32. sottolinea l'importanza di una migliore comunicazione ed estensione del Sistema di informazione del mercato interno, poiché è essenziale fornire informazioni precise sul mercato interno, in particolare alle PMI;
33. valuta positivamente l'intenzione della Commissione di cooperare con gli Stati membri per consolidare e potenziare strumenti per la risoluzione informale dei problemi come la rete SOLVIT, il progetto EU Pilot e i Centri europei dei consumatori; invita la Commissione a presentare una tabella di marcia per lo sviluppo e l'interconnessione dei vari strumenti per la risoluzione dei problemi al fine di garantire che siano efficaci e di facile utilizzazione e di evitare inutili sovrapposizioni; invita la Commissione e gli Stati membri a dotare strumenti per la risoluzione dei problemi di risorse adeguate;
34. invita la Commissione a continuare a sviluppare e a promuovere il portale "La tua Europa", affinché questo divenga un unico punto di accesso per tutte le informazioni e per tutti i servizi di assistenza necessari ai cittadini e alle imprese per avvalersi dei loro diritti nel mercato unico;
35. invita gli Stati membri a trasformare gli sportelli previsti dalla direttiva sui servizi in centri facilmente accessibili e di semplice utilizzazione presso i quali le imprese possano ottenere tutte le informazioni necessarie nelle lingue pertinenti dell'UE, espletare tutte le formalità e completare le procedure necessarie per via elettronica ai fini della prestazione di servizi nei rispettivi Stati membri;
36. riconosce l'importante ruolo di EURES nella promozione della libera circolazione dei lavoratori all'interno dell'Unione e nel garantire la stretta cooperazione tra i servizi nazionali per l'impiego; invita gli Stati membri a sensibilizzare maggiormente il pubblico in merito a questo utile servizio, per consentire a un numero maggiore di cittadini europei di beneficiare pienamente delle opportunità di impiego nell'UE;
37. chiede ai parlamenti nazionali, alle autorità regionali e locali e ai partner sociali di rendersi parte attiva nella comunicazione dei benefici del mercato unico;
Recepimento e applicazione
38. invita la Commissione ad avvalersi di tutte le competenze previste dai trattati per migliorare il recepimento e l'applicazione delle norme relative al mercato unico, a vantaggio dei cittadini europei, dei consumatori e delle imprese; invita gli Stati membri a impegnarsi maggiormente per applicare in maniera piena e corretta le norme relative al mercato unico;
39. ritiene che la procedura di infrazione rimanga uno strumento fondamentale per garantire il funzionamento del mercato unico; sottolinea cionondimeno che occorre prendere in considerazione anche altri strumenti, più rapidi e pratici;
40. invita la Commissione a resistere a qualsiasi interferenza politica e ad avviare immediatamente procedure di infrazione laddove falliscano i meccanismi precontenziosi di risoluzione dei problemi;
41. rileva che la recente giurisprudenza della Corte di giustizia apre nuovi scenari che consentono alla Commissione di perseguire violazioni generalizzate e strutturali delle norme del mercato unico da parte di Stati membri;
42. invita la Commissione ad avvalersi appieno delle modifiche introdotte dall'articolo 260 del TFUE, che sono concepite per semplificare e accelerare l'imposizione di sanzioni finanziarie nel contesto delle procedure d'infrazione;
43. ritiene che la Commissione dovrebbe svolgere un ruolo più attivo nell'attuazione delle norme relative al mercato unico effettuando un monitoraggio più sistematico e indipendente che permetta di accelerare le procedure di infrazione;
44. deplora il fatto che in troppi casi trascorre molto tempo prima che le procedure di infrazione vengano concluse o portate dinanzi alla Corte di giustizia; invita la Commissione a fissare come parametro di riferimento un termine massimo di 12 mesi quale durata media per il trattamento delle procedure di infrazione, dall'apertura del fascicolo all'invio della domanda alla Corte di giustizia; deplora profondamente il fatto che tali procedure non abbiano effetti diretti sui cittadini o i residenti UE che sono stati vittime della mancata applicazione del diritto dell'Unione;
45. chiede alla Commissione di fornire informazioni migliori, in modo trasparente, riguardo alle procedure di infrazione in corso;
46. invita la Commissione a proporre un tempo limite di riferimento entro il quale gli Stati membri devono conformarsi alle sentenze della Corte di giustizia;
47. appoggia le iniziative della Commissione volte a migliorare ulteriormente il ricorso alla risoluzione alternativa delle controversie affinché i consumatori e le imprese coinvolti in controversie transfrontaliere relative ad acquisti sia online che offline possano accedere a meccanismi semplici e di costo contenuto per la risoluzione extragiudiziale delle controversie; valuta positivamente la consultazione avviata dalla Commissione; insiste sulla necessità di informare meglio i cittadini riguardo all'esistenza di tali meccanismi;
48. invita la Commissione a concentrarsi anche sulla prevenzione delle controversie, ad esempio attraverso misure più rigorose volte a impedire le pratiche commerciali sleali;
49. si compiace dell'intenzione della Commissione di avviare una consultazione pubblica su un approccio europeo alle azioni collettive e si oppone all'introduzione di sistemi di ricorso collettivo analoghi al modello statunitense, dove esistono forti incentivi economici ad adire i tribunali per richieste non motivate;
50. osserva che qualsiasi proposta futura sui ricorsi collettivi deve rispettare la posizione del Parlamento espressa nella sua risoluzione del 26 marzo 2009 relativa alle azioni di risarcimento del danno per violazione delle norme antitrust dell'Unione; insiste sul fatto che il Parlamento deve essere coinvolto nell'adozione di qualsiasi atto di tale natura mediante la procedura legislativa ordinaria e invita la Commissione a esaminare l'utilità di norme minime in materia di diritto al risarcimento dei danni derivanti dalla violazione del diritto dell'Unione in senso più generale;
Monitoraggio, valutazione e modernizzazione
51. sostiene un approccio mirato e fondato su dati comprovati per il monitoraggio e la valutazione del mercato; invita la Commissione a continuare a sviluppare i propri strumenti di monitoraggio del mercato, quale il meccanismo di allerta della direttiva servizi, migliorando la metodologia, gli indicatori e la raccolta dei dati, nel rispetto dei principi di praticabilità e dell'efficacia dei costi;
52. segnala la necessità di valutare in modo più rapido e con maggiore chiarezza lo stato di attuazione dell'intera legislazione relativa al mercato unico da parte degli Stati membri;
53. mette in evidenza la valutazione reciproca di cui alla direttiva sui servizi quale modo innovativo di usare la pressione tra pari per migliorare la qualità del recepimento; appoggia ove opportuno il ricorso alla valutazione reciproca in altri settori, ad esempio nel settore della libera circolazione delle merci;
54. incoraggia gli Stati membri a riesaminare periodicamente le norme e le procedure nazionali che hanno un impatto sulla libera circolazione di beni e servizi al fine di semplificare e modernizzare le normative nazionali ed eliminare le sovrapposizioni; ritiene che la procedura seguita per l'analisi della legislazione nazionale che applica la direttiva sui servizi potrebbe rivelarsi uno strumento efficiente anche in altri settori per eliminare le duplicazioni e gli ostacoli ingiustificati alla libera circolazione esistenti a livello nazionale;
55. esorta la Commissione a sostenere gli sforzi del settore pubblico nell'adottare approcci innovativi, avvalendosi di nuove tecnologie e procedure nonché diffondendo le migliori prassi all'interno dell'amministrazione pubblica, il che ridurrà la burocrazia e permetterà di attuare politiche incentrate sui cittadini;
III. Priorità chiave
56. chiede che ogni sessione di primavera del Consiglio europeo sia dedicata alla valutazione dello stato del mercato unico, sostenuta da un processo di monitoraggio;
57. invita la Commissione a pubblicare un Libro verde sugli orientamenti per la consultazione delle associazioni rappresentative e della società civile da parte delle istituzioni dell'UE, assicurando che tali consultazioni siano ampie e trasparenti, abbiano carattere interattivo e conferiscano un valore aggiunto alle politiche proposte;
58. sollecita gli Stati membri a elaborare e a mettere a disposizione del pubblico tabelle di correlazione per tutti gli atti legislativi concernenti il mercato unico;
59. invita gli Stati membri a ridurre allo 0,5%, entro il 2012, il deficit di recepimento delle direttive sul mercato unico, per quanto riguarda rispettivamente sia i recepimenti in sospeso che quelli non corretti;
60. invita la Commissione a presentare entro la fine del 2011 una proposta legislativa relativa al ricorso ai meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie nell'UE e sottolinea l'importanza di una rapida adozione di tale proposta;
61. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] GU C 187E del 27.7.2008, pag. 80.
- [2] Testi approvati, P7_TA(2010)0186.
- [3] GU C 349E del 22.12.2010, pag. 25.
- [4] GU C 8E del 14.1.2010, pag. 7.
MOTIVAZIONE
Rafforzare la leadership politica e il partenariato
La relatrice è convinta che una delle sfide principali per il rilancio del mercato unico sia quella di assicurare la leadership, l'impegno e il coordinamento sul piano politico. Le 50 proposte per il rilancio del mercato unico comprendono numerosi portafogli, che riguardano essenzialmente le competenze dei diversi commissari in seno alla Commissione e la sfera di competenza di varie commissioni del Parlamento europeo. Nel Consiglio l'atto per il mercato unico è inoltre suddiviso in diverse configurazioni del Consiglio il cui ruolo ed efficacia variano notevolmente. Anche le istituzioni nazionali differiscono molto nei modi in cui sono configurate e nelle loro culture organizzative.
La relatrice ritiene che il rafforzamento del ruolo del Consiglio "Competitività", quale proposto nelle conclusioni del Consiglio del 10 dicembre 2012 relative all'atto per il mercato unico, costituisca una condizione necessaria ma non sufficiente a garantire la leadership, l'impegno e il coordinamento sul piano politico.
La relatrice ritiene che una guida politica ad alto livello sia fondamentale per il rilancio del mercato unico. Propone pertanto che al Presidente del Consiglio europeo sia conferito il mandato di coordinare e monitorare il rilancio del mercato unico, in stretta collaborazione con il Presidente della Commissione. Ogni sessione di primavera del Consiglio europeo dovrebbe essere dedicata alla valutazione dello stato del mercato unico, valutazione che deve poggiare su un processo di monitoraggio attraverso il quale è valutata la realizzazione degli obiettivi intermedi. In tale contesto, la relatrice rileva che la Presidenza ungherese sta già programmando di tenere nel febbraio 2011 il primo Consiglio europeo in assoluto su un tema settoriale[1].
La relatrice è convinta che il sostegno e l'impegno degli Stati membri saranno cruciali anche per il rilancio del mercato unico. Loda gli Stati membri per gli sforzi profusi per migliorare il recepimento e l'attuazione delle norme del mercato unico. Tali migliori pratiche includono l'effettuazione di valutazioni periodiche dei sistemi di recepimento, l'introduzione di un sistema di sportelli unici in diversi ministeri e l'istituzione di sistemi di avviso quando si avvicina il termine per il recepimento.
La relatrice osserva che le diverse misure possono essere adottate dagli Stati membri prima della pubblicazione di una direttiva al fine di agevolarne il recepimento e l'attuazione. Tali misure comprendono lo sviluppo di piani di attuazione non appena vi sia un accordo politico, l'identificazione preventiva delle competenze e/o l'analisi dell'impatto legislativo, una trasmissione regolare di informazioni tra i servizi responsabili per la negoziazione e quelli coinvolti nel recepimento e la partecipazione del Parlamento in una fase iniziale dei negoziati relativi a nuovi atti legislativi europei, il che sembra facilitare il recepimento una volta che la legislazione è stata adottata.
La relatrice ritiene inoltre che gli Stati membri dovrebbero fissare le proprie priorità ed elaborare la propria agenda in base alle priorità del mercato unico, al fine di farsi veramente carico di quest'ultimo.
La relatrice ritiene che l'approccio di partenariato proposto dalla Commissione debba essere rafforzato da due elementi.
In primo luogo il partenariato con gli enti locali e regionali deve essere esteso dalla politica di coesione alle politiche del mercato unico. Le norme del mercato unico sono molto spesso applicate e fatte rispettare dalle autorità degli Stati membri a livello regionale o locale. L'esperienza tratta dall'attuazione della direttiva sui servizi ha chiaramente dimostrato che il coinvolgimento degli enti locali e regionali può essere estremamente importante per garantire che la legislazione relativa al mercato unico sia adeguatamente attuata e applicata.
La relatrice rileva che alcuni Stati membri hanno già adottato misure specifiche al fine di sviluppare un partenariato con attori locali e regionali, tra l'altro creando reti specifiche, ad esempio nel settore degli appalti pubblici o della sorveglianza del mercato, che collegano le autorità regionali e locali.
In secondo luogo, la relatrice ritiene che l'elemento di dialogo e di partenariato della governance del mercato unico debba essere rafforzato mediante un più forte coinvolgimento dei parlamenti nazionali. L'entrata in vigore del trattato di Lisbona offre ai parlamenti nazionali l'opportunità di partecipare all'elaborazione delle regole del mercato unico lungo l'intero processo legislativo e ad attività congiunte con il Parlamento europeo. Osserva che la partecipazione dei parlamenti nazionali in una fase iniziale dell'elaborazione della proposta di direttiva a livello europeo potrebbe accelerare l'adozione di successive misure di recepimento a livello degli Stati membri. Un continuo scambio di informazioni con i parlamenti nazionali in merito ai progressi del recepimento potrebbe anche facilitare il processo di recepimento.
Regolamentare il mercato unico
La relatrice ritiene che le strutture di governance e i processi del mercato unico siano troppo complessi, che ciò complichi la responsabilizzazione e comprometta l'efficienza complessiva e la legittimità del mercato unico e che nello sviluppare ulteriormente la governance del mercato unico occorra attribuire maggior peso ai principi di trasparenza e responsabilizzazione.
La relatrice ritiene che un approccio più mirato in sede di scelta di strumenti legislativi, che tenga conto delle caratteristiche giuridiche e sostanziali delle disposizioni da applicare, potrebbe contribuire a un contesto normativo più chiaro e ridurre i costi connessi al recepimento.
Essa sottolinea che, in conformità con l'articolo 4, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea, gli Stati membri sono tenuti a facilitare l'adempimento del compito della Commissione di garantire che le disposizioni dei trattati e le misure adottate dalle istituzioni siano applicate. Di conseguenza, gli Stati membri dovrebbero fornire alla Commissione informazioni chiare e precise in relazione all'attuazione delle direttive.
La relatrice ritiene che gli Stati membri dovrebbero fornire tavole di concordanza che elenchino le disposizioni delle norme degli Stati membri che traspongono gli obblighi delle direttive nell'ordinamento giuridico nazionale per tutte le direttive sul mercato unico e metterle a disposizione dei cittadini (proposta n. 47 dell'atto per il mercato unico).
Coordinamento amministrativo e meccanismi di risoluzione dei problemi
La relatrice appoggia la proposta n. 45 dell'atto per il mercato unico, che mira a sviluppare ulteriormente la cooperazione amministrativa tra gli Stati membri attraverso il sistema IMI, che potrebbe essere esteso ad altri settori, tra cui il commercio elettronico e gli appalti pubblici.
Ritiene che una maggiore interazione tra le autorità degli Stati membri competenti per le questioni relative al mercato unico non solo aiuti a risolvere i problemi immediati nell'attuazione di direttive specifiche, ma contribuisca anche a instaurare una fiducia reciproca tra le autorità degli Stati membri e a rendere il mercato unico più vitale nel lungo periodo (dimensione europea della pubblica amministrazione negli Stati membri).
Rileva che il mercato unico dispone di una serie di meccanismi di informazione e di risoluzione dei problemi per aiutare cittadini e imprese. Propone che la Commissione e gli Stati membri coordinino e, se del caso, consolidino gli sportelli unici di informazione e risoluzione di problemi (proposte nn. 49 e 50 dell'atto per il mercato unico).
La relatrice è favorevole al rafforzamento degli strumenti informali di risoluzione dei problemi, in particolare alla rete SOLVIT. Essa ritiene che la Commissione dovrebbe rafforzare SOLVIT conformemente alla relazione del Parlamento su detta rete del 2 marzo 2010 (2009/2138 (INI)).
La relatrice propone inoltre che gli Stati membri e la Commissione si adoperino per sviluppare dei veri sportelli unici attraverso i quali lo stesso gruppo destinatario sia in grado di ottenere tutte le informazioni necessarie, ad esempio al fine di esercitare una determinata attività. In tale contesto, suggerisce che gli sportelli unici nell'ambito della direttiva sui servizi forniscano anche informazioni sul regime fiscale applicabile.
Applicazione
La relatrice ritiene che la procedura di infrazione debba rimanere uno strumento fondamentale per garantire il funzionamento del mercato interno e incoraggia la Commissione a ricorrere con rigore alle procedure di infrazione laddove falliscano i meccanismi preconteziosi di risoluzione dei problemi, avvalendosi appieno delle modifiche introdotte dall'articolo 260 del TFUE, che semplificano e accelerano l'imposizione di sanzioni finanziarie nel contesto delle procedure d'infrazione.
Essa rileva inoltre che la recente giurisprudenza della Corte di giustizia prevede nuove possibilità per la Commissione di perseguire violazioni generalizzate e strutturali delle regole del mercato unico da parte di Stati membri. Tradizionalmente, la Commissione si è concentrata su misure di esecuzione sulla base di singoli incidenti. Tuttavia, nella causa Commissione contro Irlanda[2], la Corte ha ammesso che la Commissione può avviare un procedimento contro uno Stato membro non solo per specifiche violazioni del diritto dell'UE, ma anche contro una "violazione generalizzata e strutturale" da parte di uno Stato membro degli obblighi a esso incombenti in virtù del diritto dell'UE. Invece di esporre fatti specifici, la Commissione ha cercato di dimostrare l'esistenza di prassi amministrative e sistemiche carenti e ha sostenuto che l'Irlanda ha sistematicamente omesso di conformarsi alla direttiva sui rifiuti.
La nozione di violazione generalizzata e strutturale implica due aspetti importanti. In primo luogo, la Commissione può fornire nuovi esempi di violazione di un dato obbligo derivante dal diritto UE durante le procedure dinanzi alla Corte. In secondo luogo, lo Stato membro cui è imputata la violazione non ha bisogno semplicemente di rimediare ai casi di violazione, ma più radicalmente di modificare la sua prassi amministrativa.
La relatrice ritiene che la nozione di "violazione generalizzata e strutturale" potrebbe aprire la strada a un'applicazione più efficace degli obblighi derivanti dalla normativa sul mercato unico in settori come gli appalti pubblici.
Essa ritiene che occorra adoperarsi maggiormente per garantire un recepimento che sia non solo tempestivo ma anche corretto. Suggerisce che gli Stati membri mirino a ridurre il deficit medio di recepimento allo 0,5% entro il 2012, compresi i recepimenti in sospeso e quelli non corretti delle direttive relative al mercato unico.
La relatrice osserva che le procedure formali di infrazione di solito richiedono molto tempo (la durata media per portare a termine tali procedure va dai 28 mesi per l'UE-15 ai 16 mesi per l'UE-12). Essa sollecita la Commissione a fissare come parametro di riferimento un termine massimo di 12 mesi quale durata media per il trattamento delle procedure di infrazione.
La relatrice osserva che le autorità nazionali impiegano in media 17,7 mesi per conformarsi alle sentenze della Corte indicanti la non ottemperanza di taluni Stati membri agli obblighi loro incombenti. Chiede alla Commissione di proporre un tempo limite di riferimento entro il quale gli Stati membri devono conformarsi alle sentenze della Corte di giustizia.
Monitoraggio, valutazione e modernizzazione
La relatrice ritiene che il buon governo del mercato unico non possa che basarsi su informazioni di buona qualità sul funzionamento del mercato unico. È opportuno che siano utilizzati strumenti idonei per il monitoraggio e la valutazione delle politiche in materia di mercato unico per collegare le diverse fasi del ciclo decisionale dalla progettazione alla realizzazione.
La relatrice incoraggia la Commissione a impegnarsi a elaborare strumenti di monitoraggio del mercato, basandosi sulle proprie esperienze in termini di strumenti efficaci, tra cui indagini a tappeto. Essa ritiene che occorra attribuire priorità al miglioramento della metodologia, degli indicatori e della raccolta dei dati, nel rispetto dei principi di praticabilità e di buon rapporto costi-efficacia.
La relatrice ritiene che gli Stati membri dovrebbero impegnarsi maggiormente per quanto riguarda la valutazione e il monitoraggio delle norme del mercato unico. Incoraggia gli Stati membri, in particolare, a intraprendere regolarmente esercizi di valutazione della legislazione sul mercato unico, riesaminando norme e procedure nazionali che hanno un impatto sulla libera circolazione di beni e servizi al fine di semplificare e modernizzare le norme nazionali ed eliminare le sovrapposizioni.
PARERE della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (16.2.2011)
destinato alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori
sulla governance e il partenariato nel mercato unico
(2010/2289(INI))
Relatore per parere: Jürgen Creutzmann
SUGGERIMENTI
La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. rileva che il mercato interno richiede il sostegno di tutti in quanto pietra miliare del progetto europeo e fondamento della creazione di ricchezza sostenibile nell'UE;
2. si compiace dell'approccio della Commissione, che pone il dialogo e il partenariato al centro di un mercato unico rinnovato, e chiede un maggiore impegno da parte di tutti i soggetti interessati per garantire che tale approccio sia tradotto in pratica, affinché il mercato unico possa svolgere pienamente il suo ruolo di promozione della crescita e di un'economia di mercato altamente competitiva;
3. ritiene che i progressi nel mercato interno non si debbano basare sul minimo comune denominatore; invita pertanto la Commissione a prendere l'iniziativa e a presentare proposte audaci; esorta gli Stati membri a utilizzare il metodo della cooperazione rafforzata negli ambiti in cui il processo di ricerca di un accordo a 27 non è fattibile, come avviene attualmente nel settore dei brevetti, consentendo agli altri paesi di aderire a queste iniziative di punta in una fase successiva;
4. raccomanda alla Commissione di realizzare un'analisi indipendente nell'ambito della proposta n. 48 per individuare i 20 principali motivi di insoddisfazione e frustrazione legati al mercato interno con i quali i cittadini si scontrano quotidianamente, in particolare in relazione al commercio elettronico, all'assistenza medica transfrontaliera e al reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali;
5. ritiene che un mercato unico privo di ostacoli e competitivo debba essere completato, al fine di apportare vantaggi concreti ai lavoratori, agli studenti, ai pensionati o ai cittadini in generale e alle imprese, in particolare le PMI, nella loro vita quotidiana;
6. reputa la buona governance e la certezza del diritto fondamentali per conseguire gli obiettivi economici e sociali del mercato unico, tra cui la libera circolazione dei lavoratori, come pure la promozione di un alto tasso di occupazione, la garanzia di adeguate tutele sociali, la lotta all'esclusione sociale, un livello elevato di istruzione e formazione, e la portabilità delle pensioni;
7. sottolinea che si dovrebbe dedicare una particolare attenzione alla corretta attuazione della legislazione in materia di salute e sicurezza e delle norme con conseguenze sociali, come ad esempio l'orario di lavoro;
8. riconosce l'importante ruolo di EURES nella promozione della libera circolazione dei lavoratori nell'Unione e nel garantire la stretta cooperazione tra i servizi nazionali per l'impiego; invita gli Stati membri a sensibilizzare maggiormente il pubblico in merito a questo utile servizio, per consentire a un numero maggiore di cittadini europei di beneficiare pienamente delle opportunità di impiego nell'UE;
9. sottolinea il ruolo importante delle reti di sostegno, quali SOLVIT e i centri europei dei consumatori, per far sì che il mercato unico operi a favore delle imprese e dei cittadini europei; ritiene che siano soprattutto le PMI ad avere un grande bisogno della rete SOLVIT; deplora il fatto che SOLVIT non sia conosciuta da molte delle parti interessate e non goda dello status che merita; esorta quindi la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi per colmare le lacune evidenziate;
10. accoglie con grande favore l'annuncio della Commissione di continuare a promuovere uno sportello unico, integrando tutti i servizi esistenti in un solo punto di accesso e offrendo ai cittadini e alle imprese informazioni e assistenza in merito ai propri diritti nel mercato unico, nonché informazioni pratiche sulle norme e le procedure nazionali; invita gli Stati membri a sensibilizzare maggiormente il pubblico in merito agli sportelli unici e ai loro servizi specifici;
11. valuta positivamente la proposta della Commissione volta a sviluppare una strategia per consentire la più ampia applicazione del sistema di informazione del mercato interno e ad integrarlo con altre reti, per una cooperazione amministrativa più efficace e una migliore attuazione della legislazione in materia di mercato interno;
12. valuta positivamente l'iniziativa della Commissione sull'uso della risoluzione alternativa delle controversie nell'UE; deplora la crescente diffusione del contenzioso nell'ambito delle relazioni industriali, che minaccia gravemente l'equilibrio tra le parti sociali in Europa e, se non regolamentato, può causare instabilità e persino tensioni sociali; invita la Commissione a estendere il campo di azione della risoluzione alternativa delle controversie, al fine di coprire i contenziosi transfrontalieri nelle questioni relative al lavoro;
13. pone in rilievo l'importanza di un coinvolgimento più intenso e in una fase più precoce dei soggetti interessati nella formulazione, nell'adozione, nell'attuazione e nel monitoraggio delle misure volte a sostenere la crescita e i diritti dei cittadini nel mercato unico; rileva che molte delle misure proposte nell'atto per il mercato unico rientrano tra le responsabilità delle autorità nazionali o subnazionali e che quindi sarebbe necessario il loro coinvolgimento attivo in tutte le fasi; sottolinea inoltre che il dialogo con le parti sociali e con la società civile è essenziale per ristabilire la fiducia nel mercato unico; si aspetta idee nuove e audaci da parte della Commissione, ad esempio su come migliorare efficacemente il dialogo; chiede il coinvolgimento e la consultazione delle parti sociali su tutta la legislazione in materia di mercato unico attinente al mercato del lavoro;
14. invita la Commissione e gli Stati membri a lavorare in stretta collaborazione con le parti sociali, specialmente nelle fasi di attuazione e applicazione della legislazione alla base del progetto relativo al mercato unico; chiede alla Commissione di proporre misure concrete per il loro coinvolgimento attivo ed efficace e di sostenere e incoraggiare le parti sociali riguardo alla condivisione di conoscenze, esperienze e migliori pratiche in questi settori;
15. deplora il fatto che la comunicazione sull'atto per il mercato unico non tenga maggiormente in considerazione le autorità locali, che svolgono un ruolo fondamentale nel mercato unico, a livello economico e sociale; ricorda che il protocollo 26 allegato al trattato sul funzionamento dell'Unione europea garantisce l'ampio potere discrezionale di organizzare, gestire e finanziare servizi di interesse economico generale; chiede alla Commissione di prendere iniziative volte a garantire l'applicazione del protocollo;
16. ritiene che la Commissione debba integrare i diritti fondamentali in tutta la legislazione in materia di mercato unico; ritiene altresì che in tal modo si garantisca che l'applicazione delle libertà economiche fondamentali del mercato unico non pregiudichi i diritti di contrattazione collettiva e il diritto di sciopero, quali definiti dalla legislazione nazionale;
17. sottolinea il contributo significativo delle piccole e medie imprese nella creazione di posti di lavoro e nella crescita e invita quindi la Commissione a eliminare gli ostacoli alla creazione di nuove PMI e a incentivare l'imprenditorialità;
18. ritiene che la "buona governance" del mercato unico debba rispettare e rafforzare il ruolo delle istituzioni consultive europee, ovvero il Comitato economico e sociale europeo, il Comitato delle regioni, gli organismi per il dialogo settoriale nonché i rappresentanti dei lavoratori e dei consumatori.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
14.2.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
31 5 13 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Regina Bastos, Edit Bauer, Jean-Luc Bennahmias, Pervenche Berès, Mara Bizzotto, Philippe Boulland, Milan Cabrnoch, David Casa, Alejandro Cercas, Ole Christensen, Derek Roland Clark, Sergio Gaetano Cofferati, Marije Cornelissen, Tadeusz Cymański, Karima Delli, Proinsias De Rossa, Frank Engel, Sari Essayah, Richard Falbr, Ilda Figueiredo, Thomas Händel, Marian Harkin, Roger Helmer, Liisa Jaakonsaari, Danuta Jazłowiecka, Martin Kastler, Ádám Kósa, Patrick Le Hyaric, Veronica Lope Fontagné, Olle Ludvigsson, Elizabeth Lynne, Thomas Mann, Elisabeth Morin-Chartier, Siiri Oviir, Rovana Plumb, Konstantinos Poupakis, Sylvana Rapti, Licia Ronzulli, Elisabeth Schroedter, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Jutta Steinruck, Traian Ungureanu |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Raffaele Baldassarre, Françoise Castex, Jelko Kacin, Ria Oomen-Ruijten, Evelyn Regner, Emilie Turunen |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Catherine Bearder |
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PARERE della commissione giuridica (1.3.2011)
destinato alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori
sulla governance e il partenariato nel mercato unico
(2010/2289(INI))
Relatore per parere: Klaus-Heiner Lehne
SUGGERIMENTI
La commissione giuridica invita la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. accoglie con interesse la comunicazione della Commissione sull'atto per il mercato unico nonché l'approccio globale in essa proposto al fine di riequilibrare il mercato unico tra imprese e cittadini e migliorare la democrazia e la trasparenza del processo decisionale; sottolinea che tale approccio intende garantire il migliore equilibrio tra le proposte formulate nelle tre parti della comunicazione;
2. rileva che i meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie dovrebbero offrire la possibilità di risoluzioni extragiudiziali eque e rapide e considera tali meccanismi come un mezzo efficace di accesso alla giustizia e una valida alternativa ai sistemi di ricorso collettivo;
3. invita la Commissione a garantire che i meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie siano a disposizione dei consumatori e delle imprese che intendono far rispettare i loro diritti, in particolare nell'ambito delle future proposte nel settore del diritto contrattuale europeo;
4. si compiace dell'intenzione della Commissione di avviare una consultazione pubblica su un approccio europeo alle azioni collettive e si oppone all'introduzione di sistemi di ricorso collettivo analoghi al modello statunitense, che prevede forti incentivi economici ad adire i tribunali per richieste non motivate;
5. ribadisce che qualsiasi approccio europeo deve rispettare la posizione espressa dal Parlamento nella sua risoluzione del 26 marzo 2009 sul Libro bianco in materia di azioni di risarcimento del danno per violazione delle norme antitrust comunitarie e insiste sul fatto che il Parlamento deve essere coinvolto, nel quadro della procedura legislativa ordinaria, in qualsiasi iniziativa legislativa nel settore dei ricorsi collettivi;
6. insiste sulla necessità di utilizzare tavole di concordanza per valutare il corretto recepimento delle norme del mercato unico e sottolinea che in futuro il Parlamento non potrà iscrivere all'ordine del giorno della plenaria relazioni su testi di compromesso concordati con il Consiglio se non saranno fornite le relative tavole di concordanza;
7. invita gli Stati membri ad accettare infine le tavole di concordanza per l'attuazione della legislazione, allo scopo di rendere più trasparenti i deficit normativi;
8. sottolinea che una corretta applicazione, trasposizione e sorveglianza del rispetto della normativa UE andranno a beneficio sia dei consumatori che delle imprese ed esorta la Commissione ad avvalersi di tutte le competenze previste dai trattati per rafforzare le norme del mercato unico;
9. ritiene che le iniziative dei singoli Stati membri non possano risultare efficaci in assenza di un'azione coordinata a livello di UE, cosicché è fondamentale che l'Unione europea si esprima con un'unica voce autorevole e attui azioni comuni; rileva che la solidarietà su cui si basa il modello europeo di economia sociale e il coordinamento delle risposte nazionali sono stati elementi indispensabili per evitare misure protezionistiche di breve durata da parte di singoli Stati membri; esprime preoccupazione perché il riemergere del protezionismo economico a livello nazionale potrebbe con tutta probabilità comportare una frammentazione del mercato interno e una riduzione della competitività, il che va pertanto evitato; è preoccupato perché l'attuale crisi economica e finanziaria potrebbe essere sfruttata per giustificare il riaccendersi di misure protezionistiche in vari Stati membri, mentre la recessione impone invece meccanismi comuni di salvaguardia;
10. ritiene che i progressi nel mercato interno non dovrebbero basarsi sul minimo comune denominatore; invita pertanto la Commissione a prendere l'iniziativa e a presentare proposte audaci; esorta gli Stati membri a utilizzare il metodo della cooperazione rafforzata negli ambiti in cui il processo di ricerca di un accordo a 27 non è fattibile, ferma restando la possibilità per altri paesi di aderire a queste iniziative di punta in una fase successiva;
11. ricorda che l'articolo 14 del TFUE invita il Parlamento europeo e il Consiglio a stabilire in regolamenti i principi e le condizioni affinché i servizi di interesse economico generale (SIEG) assolvano ai propri compiti; si rammarica che la comunicazione sull'atto per il mercato unico non dia maggiore importanza alle autorità locali che svolgono un ruolo essenziale nel mercato unico a livello economico e sociale; ricorda che il protocollo 26 allegato al TFUE garantisce un'ampia capacità discrezionale di organizzare, gestire e finanziare i SIEG e chiede alla Commissione di garantire l'applicazione di queste disposizioni del trattato;
12. prende atto della volontà della Commissione di sostenere più efficacemente il dialogo sociale e di migliorare la trasparenza e la democrazia delle decisioni; sottolinea la necessità di sostenere questa volontà mediante iniziative con le parti sociali, al fine di creare un quadro europeo per la programmazione anticipata delle ristrutturazioni industriali;
13. ritiene che la "buona governance" del mercato unico debba rispettare il ruolo delle due istituzioni consultive esistenti a livello europeo, vale a dire il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni, come pure il ruolo delle parti sociali.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
28.2.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
17 0 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Raffaele Baldassarre, Sebastian Valentin Bodu, Françoise Castex, Christian Engström, Klaus-Heiner Lehne, Antonio Masip Hidalgo, Alajos Mészáros, Bernhard Rapkay, Evelyn Regner, Francesco Enrico Speroni, Alexandra Thein, Cecilia Wikström, Tadeusz Zwiefka |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Piotr Borys, Sergio Gaetano Cofferati, Sajjad Karim, Eva Lichtenberger, Toine Manders |
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ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
16.3.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
24 1 12 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Pablo Arias Echeverría, Cristian Silviu Buşoi, Lara Comi, Anna Maria Corazza Bildt, António Fernando Correia De Campos, Jürgen Creutzmann, Evelyne Gebhardt, Louis Grech, Małgorzata Handzlik, Iliana Ivanova, Philippe Juvin, Sandra Kalniete, Eija-Riitta Korhola, Kurt Lechner, Hans-Peter Mayer, Mitro Repo, Robert Rochefort, Zuzana Roithová, Heide Rühle, Matteo Salvini, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Catherine Stihler, Eva-Britt Svensson, Róża Gräfin von Thun und Hohenstein, Kyriacos Triantaphyllides, Emilie Turunen, Bernadette Vergnaud |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Pascal Canfin, Ashley Fox, María Irigoyen Pérez, Morten Løkkegaard, Emma McClarkin, Konstantinos Poupakis, Olga Sehnalová |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Luís Paulo Alves, Ivo Strejček |
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