RELAZIONE sulla banda larga in Europa: investire nella crescita indotta dalla tecnologia digitale

6.6.2011 - (2010/2304(INI))

Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatore: Niki Tzavela

Procedura : 2010/2304(INI)
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A7-0221/2011
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulla banda larga in Europa: investire nella crescita indotta dalla tecnologia digitale

(2010/2304(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la raccomandazione della Commissione del 20 settembre 2010 sull'accesso regolato alle reti di accesso di nuova generazione (NGA)[1],

–   vista la comunicazione della Commissione del 20 settembre 2010 dal titolo "La banda larga in Europa: investire nella crescita indotta dalla tecnologia digitale" (COM(2010)0472),

–   vista la sua risoluzione dell'11 maggio 2011 sulla proposta della Commissione di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce il primo programma relativo alla politica in materia di spettro radio[2],

–   vista la comunicazione della Commissione del 26 agosto 2010 dal titolo "Un'agenda digitale europea" (COM(2010)0245),

–   visto il parere del Comitato economico e sociale europeo sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce il primo programma relativo alla politica in materia di spettro radio e sulla comunicazione della Commissione dal titolo "La banda larga in Europa: investire nella crescita indotta dalla tecnologia digitale" (TEN/434-435 – CESE 362/2011),

–   vista la comunicazione della Commissione del 17 settembre 2009 dal titolo "Orientamenti comunitari relativi all'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga"[3],

–   vista la comunicazione della Commissione del 4 agosto 2009 dal titolo "Relazione sulla competitività digitale in Europa: principali risultati della strategia i2010 nel periodo 2005-2009" (COM(2009)0390),

–   vista la comunicazione della Commissione del 18 giugno 2009 dal titolo "L'Internet degli oggetti: un piano d'azione per l'Europa" (COM(2009)0278),

–   vista la comunicazione della Commissione del 28 gennaio 2009 dal titolo "Investire oggi per l'Europa del domani" (COM(2009)0036),

–   vista la comunicazione della Commissione del 20 marzo 2006 dal titolo "Colmare il divario nella banda larga" (COM(2006)0129),

–   vista la comunicazione della Commissione del 25 aprile 2006 dal titolo "Il piano d'azione eGovernment per l'iniziativa i2010: accelerare l'eGovernment in Europa a vantaggio di tutti" (COM(2006)0173),

–   vista la comunicazione della Commissione del 30 aprile 2004 dal titolo "Sanità elettronica – migliorare l'assistenza sanitaria dei cittadini europei: piano d'azione per uno spazio europeo della sanità elettronica" (COM(2004)0356),

–   vista la sua risoluzione del 15 giugno 2010 sull'Internet degli oggetti[4],

–   vista la sua risoluzione del 5 maggio 2010 sulla nuova Agenda europea del digitale: 2015.eu[5],

–   vista la sua raccomandazione destinata al Consiglio, del 26 marzo 2009, sul rafforzamento della sicurezza e delle libertà fondamentali su Internet¸[6],

–   vista la sua risoluzione del 24 settembre 2008 sul "Trarre il massimo beneficio dal dividendo digitale in Europa: un approccio comune all'uso dello spettro liberato dal passaggio al digitale"[7],

–   vista la sua risoluzione del 19 giugno 2007 sulla creazione di una politica europea per la banda larga[8],

–   vista la sua risoluzione del 14 febbraio 2007 dal titolo "Verso una politica europea sullo spettro radio"[9],

–   vista la sua risoluzione del 14 marzo 2006 su un modello europeo di società dell'informazione per la crescita e l'occupazione[10],

–   vista la sua risoluzione del 23 giugno 2005 sulla società dell'informazione[11],

–   vista la sua risoluzione del 14 ottobre 1998 sulla globalizzazione e la società dell'informazione: la necessità di rafforzare il coordinamento internazionale[12],

–   visto il quadro dell'UE per le comunicazioni elettroniche, quale modificato, in particolare le direttive 2002/21/CE (direttiva quadro), 2002/20/CE (direttiva autorizzazioni), 2002/19/CE (direttiva accesso), 2002/22/CE (direttiva servizio universale) e 2002/58/CE (direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche) e il regolamento (CE) n. 1211/2009 (regolamento BEREC),

–   visto il piano europeo di ripresa economica (COM(2008)0800 def.),

–   visto l'allegato III del regolamento modificativo (CE) n. 473/2009 del Consiglio, del 25 maggio 2009,

–   visto l'articolo 189 del trattato di Lisbona,

–   visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione per la cultura e l'istruzione (A7-0221/2011),

A. considerando che la fornitura a livello europeo di reti a banda larga veloci è di fondamentale importanza per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020, al fine di stimolare una crescita economica intelligente, sostenibile, inclusiva e coesa sul piano territoriale, migliorare la situazione occupazionale, rafforzare la competitività dell'Europa, favorire la ricerca scientifica e l'innovazione e permettere così a tutte le regioni, città, comuni e a tutte le fasce della società di beneficiare della tecnologia digitale e offrire loro l'opportunità di avvalersi delle nuove tecnologie digitali per i servizi pubblici,

B.  considerando che l'accesso alla banda larga è consentito da molte piattaforme (rame, cavo, fibra ottica, accesso wireless fisso e mobile, satellite, ecc.), ha attirato tutte le tipologie di utente (consumatori, imprese, governo, organizzazioni pubbliche e senza fini di lucro, tra cui scuole, biblioteche, ospedali e agenzie pubbliche di sicurezza), le quali fanno ricorso alla banda larga per numerosi servizi (commercio elettronico, fornitura di assistenza sanitaria, comunicazione audio/video, tempo libero, gestione della flotta, servizi governativi, istruzione, formazione professionale e molti altri), e consente altresì l'uso di applicazioni da macchina a macchina (contatori elettrici intelligenti e reti intelligenti, monitor cardiaci wireless, servizi di emergenza, sistemi di allarme, telemetria dei veicoli, monitoraggio dell'inventario e altri),

C. considerando che il riconoscimento e l'inclusione di piattaforme, utenti e servizi diversi quali parti dell'ecosistema della banda larga contribuiranno a garantire un accesso totale alla banda larga e a offrire i numerosi vantaggi sociali che ne derivano, i quali, a loro volta, promuoveranno un'adozione della banda larga al 100%; che fra gli obiettivi dell'Unione europea dovrebbe annoverarsi quello di permettere a tutte le regioni e a tutte le fasce della società di beneficiare della tecnologia digitale,

D. considerando che un accesso sostenibile alle infrastrutture e la concorrenza nel settore dei servizi, unitamente a una fissazione degli obiettivi dall'alto verso il basso realistica e fattibile, renderanno la connettività di nuova generazione accessibile in modo efficiente e in linea con la domanda,

E.  considerando che la politica dell'UE in materia di banda larga deve preparare le basi per uno sviluppo che consenta all'Unione di svolgere un ruolo guida per quanto concerne l'accesso, la velocità, la mobilità, la copertura e la capacità della banda larga; che la leadership mondiale nel settore delle TIC è fondamentale per la prosperità e la competitività dell'UE; che un mercato europeo con quasi 500 milioni di persone connesse alla banda larga ad alta velocità fungerebbe da elemento trainante per lo sviluppo del mercato interno, in quanto creerebbe una massa critica di utenti unica a livello globale, offrirebbe nuove opportunità a tutte le regioni e fornirebbe a ciascun utente un valore aggiunto e all'Unione la capacità di essere un'economia basata sulla conoscenza all'avanguardia nel mondo; che lo sviluppo rapido della banda larga è fondamentale per incoraggiare l'innovazione e la produttività nell'UE nonché per stimolarvi la creazione di nuove PMI e posti di lavoro,

F.  considerando che è essenziale colmare il divario in termini di dividendo digitale e fare in modo che nell'UE tutti possano usufruire della banda larga per un valore aggiunto europeo, con particolare riferimento alle zone remote e rurali, allo scopo di garantire coesione sociale e territoriale,

G. considerando che la banda larga è importante per la realizzazione delle nuove infrastrutture tecnologiche, che sono necessarie per la leadership scientifica, tecnologica e industriale dell'UE, quali ad esempio il cloud computing, i supercomputer, l'Internet degli oggetti e gli ambienti informatici intelligenti; ricordando che un accesso e una velocità adeguati della banda larga sono essenziali per lo sviluppo e l'uso efficiente delle tecnologie TIC innovative; rilevando, inoltre, che tali tecnologie e i servizi da esse forniti sono intesi a offrire vantaggi sia ai consumatori che alle imprese, comprese le PMI,

H. considerando che gli attori pubblici possono contribuire in modo significativo all'introduzione della banda larga per tutti e delle reti di accesso di nuova generazione (NGA) nelle aree non servite o scarsamente servite; che gli investimenti pubblici dovrebbero operare in modo da integrare quelli privati e aumentare la concorrenza; che gli investitori nelle reti NGA devono essere adeguatamente incentivati a continuare a investire nella banda larga,

I.   considerando che il settore privato ha investito centinaia di miliardi di euro in dispositivi, servizi, applicazioni e contenuti a banda larga nel corso dell'ultimo decennio, senza ottenere tuttavia che tutti i cittadini europei sperimentassero i vantaggi della banda larga; che la promozione degli investimenti pubblici e privati dovrebbe continuare a costituire il motore principale della crescita della banda larga nell'UE,

J.   considerando la decisione, adottata dalla conferenza ministeriale dell'Unione per il Mediterraneo tenutasi a Marsiglia il 4 novembre 2008, di ridurre il divario digitale tra le due sponde del Mediterraneo, che ha dato vita alla proposta sulla BB-Med (banda larga per il Mediterraneo),

1.  Banda larga per tutti

1.  osserva che la comunicazione rappresenta soltanto una parte di un pacchetto più ampio che comprende anche l'agenda digitale, l'Unione dell'innovazione, il programma relativo alla politica in materia di spettro radio e i programmi di finanziamento nazionali e dell'UE, con l'obiettivo di creare un sistema di sostegno reciproco finalizzato a un ulteriore sviluppo efficiente e all'accesso e utilizzo delle reti, siano esse terrestri, fisse e mobili o satellitari;

2.  osserva che il concetto di banda larga è in continua evoluzione, dato che il numero di piattaforme è aumentato e che la clientela e le tipologie di utenti si sono moltiplicate in modo esponenziale, e che attualmente la banda larga non riguarda semplicemente l'accesso a Internet e non si limita all'interazione umana diretta, in quanto le connessioni e le applicazioni da macchina a macchina proliferano rapidamente;

3.  prende atto che il traffico di dati su rete fissa e mobile sta aumentando vertiginosamente e che, per gestire tale aumento, sarà fondamentale adottare una serie di misure, ad esempio introdurre un'ulteriore armonizzazione della ripartizione dello spettro per la banda larga wireless, una maggiore efficienza dello spettro e un rapido dispiegamento di reti NGA;

4.  ritiene pertanto che l'obiettivo debba essere quello di creare una leadership globale dell'UE nel settore delle infrastrutture TIC e che, per raggiungere tale obiettivo, occorra garantire a tutti gli europei una copertura di base della banda larga del 100% entro il 2013, fornendo agli utenti un servizio di almeno 2 Mb/s in tutte le zone rurali e di velocità molto più elevate nelle altre zone; richiama l'attenzione della Commissione sul fatto che per contrastare il divario digitale, la copertura di base per le zone rurali dovrà tenere conto delle crescenti esigenze di trasmissione per i servizi Internet innovativi, quali ad esempio l'e-government (amministrazione online), l'e-health (sanità elettronica) o l'e-learning (apprendimento per via elettronica); ritiene che, nell'esaminare le modalità di finanziamento di tali obiettivi, occorra riservare la massima attenzione alla concorrenza, onde evitare distorsioni di mercato e per consentire al mercato di fornire in primo luogo delle soluzioni;

5.  osserva che, per conseguire l'obiettivo di 100 Mb/s entro i termini previsti, il 15% circa delle famiglie europee dovrebbe essere abbonato a connessioni di almeno detta velocità entro il 2015;

6.  ricorda l'importanza di realizzare gli obiettivi dell'agenda digitale, ossia garantire che tutti i cittadini dell'UE accedano alla banda larga a velocità non inferiori a 30 Mb/s entro il 2020, in modo da consentire all'UE di disporre del massimo livello possibile in termini di velocità e capacità a banda larga; sottolinea che, onde conseguire gli obiettivi relativi alla banda larga della strategia UE2020, l'agenda digitale deve fissare parametri di riferimento intermedi per gli anni 2013, 2015 e 2018 sia a livello dell'Unione che a livello nazionale;

7.  sottolinea la necessità di utilizzare al meglio tutte le tecnologie disponibili, comprese quelle mobili e quelle satellitari, per conseguire la copertura della banda larga nelle zone rurali, montane e insulari nella maniera più efficiente sotto il profilo dei costi, senza oneri eccessivi per i consumatori, le regioni o l'industria degli Stati membri;

8.  osserva che la futura assegnazione dello spettro radio deve creare le premesse per la leadership europea nelle applicazioni e nei nuovi servizi wireless; segnala che l'accesso alle bande basse di frequenza radio, le cui caratteristiche di propagazione sostengono la copertura di vaste aree, è cruciale onde facilitare la copertura wireless della banda larga nelle zone rurali, montane e insulari, che consente l'accesso a tutti i servizi Internet prevedibili; sottolinea che l'Europa deve restare all'avanguardia nell'ambito della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica nel settore dei servizi wireless; prende atto che è fondamentale agevolare l'accesso alle infrastrutture a banda larga, compresi i dispositivi per le utenze a terra, onde aiutare gli utenti ad adottare servizi Internet satellitari a banda larga nelle zone rurali, montane e insulari in modo economicamente conveniente e ad avere accesso a tutti i servizi Internet prevedibili;

9.  raccomanda di facilitare l'immediata attuazione del "dividendo digitale" per i nuovi servizi mobili a banda larga tramite un approccio paneuropeo armonizzato e tecnologicamente neutro, fornendo economie di scala ed evitando dannose problematiche di ingerenze transfrontaliere, senza interferire tuttavia con la ricezione televisiva digitale e ad alta definizione esistente, basata su norme internazionali; sottolinea la necessità che l'UE sostenga progetti ed esperimenti in collaborazione con "Wireless cities";

10. reputa fondamentale che gli istituti di istruzione e ricerca abbiano accesso alle infrastrutture a banda larga, onde assicurare la libera circolazione della conoscenza allo scopo di formare le giovani generazioni e rendere l'UE competitiva; invita la Commissione e gli Stati membri a predisporre programmi europei e nazionali intesi ad agevolare e finanziare l'accesso alle infrastrutture a banda larga per tutti gli istituti di istruzione e di ricerca entro il 2015; è del parere che entro il 2015 tutte le istituzioni accademiche e di ricerca europee dovranno essere connesse tramite reti Gb/s ultraveloci, creando una rete Intranet per lo spazio unico europeo della ricerca;

11. invita gli Stati membri a promuovere ed estendere il libero accesso alla connettività ad alta velocità per le infrastrutture pubbliche importanti (scuole, ospedali e altre istituzioni pubbliche) situate in zone remote, come strumento per migliorare il servizio pubblico e assicurare la connettività ad alta velocità nelle regioni remote, riducendo in tal modo i costi di investimento per la distribuzione privata locale;

12. suggerisce di sollecitare gli Stati membri affinché pongano in essere politiche pubbliche di sostegno all'introduzione di nuove tecnologie e promuovano l'introduzione di metodi di insegnamento digitali; invita a tal fine la Commissione a incoraggiare gli scambi di buone prassi tra Stati membri e con i paesi al di fuori dell'Unione europea;

13. ricorda che le nuove tecnologie e l'accesso alle connessioni ad alta velocità hanno un'incidenza positiva sull'istruzione, anche attraverso la creazione di buone opportunità di insegnamento a distanza, soprattutto nelle regioni ultraperiferiche, informazione, comunicazione e attività ricreative per i cittadini;

14. sottolinea la necessità di sostenere nell'Unione europea gli investimenti nella ricerca sulle future tecnologie della comunicazione, sia fisse che mobili; invita la Commissione a continuare a sviluppare iniziative tecnologiche congiunte in tali settori, interessando le università, gli istituti di ricerca, i fabbricanti di dispositivi e i fornitori di servizi e contenuti; ritiene che queste piattaforme siano mezzi ottimali per lo sviluppo e lo sfruttamento delle nuove tecnologie e che garantiranno all'UE un sostanziale vantaggio competitivo;

15. rileva che gli enti di radiodiffusione dovrebbero poter offrire contenuti audiovisivi pluralistici di qualità utilizzando le piattaforme di diffusione esistenti, comprese le piattaforme terrestri e le reti a banda larga, in particolare per i servizi su richiesta, a condizione che le reti a banda larga rispettino gli stessi requisiti in termini di qualità di servizio e cerchino di massimizzare la propria efficienza e copertura dello spettro;

16. chiede alla Commissione, allo scopo di creare una struttura UE coerente, organica ed efficace per organizzare tutte le risorse, di presentare urgentemente una proposta adeguata di piano strategico che preveda un quadro unico per tutti gli aspetti connessi alla sicurezza informatica dell'UE, che garantisca la protezione totale e la resilienza delle infrastrutture di rete e delle infrastrutture critiche dell'informazione, prevedendo tra l'altro norme e certificazioni minime di sicurezza, una terminologia comune, la gestione degli incidenti informatici e una tabella di marcia sulla sicurezza informatica; è dell'avviso che in tale piano si debbano definire i contributi richiesti a ciascun attore, fra cui la Commissione, gli Stati membri, l'ENISA, l'Europol, l'Eurojust, i gruppi di pronto intervento informatico e gli altri organi e autorità pertinenti a livello nazionale e dell'UE nonché il settore privato, affrontando anche il ruolo e la rappresentanza dell'UE a livello internazionale;

17. ritiene che gli obblighi di servizio universale possano, in prospettiva, diventare un incentivo supplementare allo sviluppo della banda larga ed esorta la Commissione a rivedere tempestivamente il campo d'applicazione dei servizi universali in tal senso;

18. invita gli Stati membri, in stretta collaborazione con tutti i soggetti interessati, a istituire piani nazionali per la banda larga e ad adottare piani operativi comprensivi di misure concrete per attuare gli obiettivi fissati per il 2013 e il 2020 nell'agenda digitale; invita la Commissione a studiare tali piani, a proporre soluzioni ottimali e a coordinarne l'attuazione di concerto con gli Stati membri;

2.  Banda larga per la crescita economica, l'innovazione e la competitività globale

19. ritiene che le nuove reti e i nuovi servizi ad alta velocità siano necessari ai fini della promozione della competitività dell'UE sulla scena internazionale e per la creazione di posti di lavoro di qualità elevata;

20. ritiene che la concorrenza, associata a obiettivi attentamente selezionati per quanto concerne le infrastrutture e i servizi, costituisca la migliore base ai fini di investimenti, di un'innovazione e di un assorbimento sostenibili; sottolinea tuttavia che, in alcuni casi, una maggiore cooperazione fra i soggetti interessati può anche stimolare gli investimenti;

21. ritiene che le reti a banda larga ad alta capacità e le reti di accesso in fibra (FTTH) siano indispensabili, sia dal punto di vista degli utenti finali e delle loro esigenze future che dello sviluppo economico, in considerazione dell'utilizzo sempre più diffuso delle applicazioni in banda larga;

22. raccomanda di promuovere un mercato competitivo per gli investimenti in infrastrutture a banda larga fisse e wireless e per il loro utilizzo; osserva che un mercato competitivo è un catalizzatore di ulteriori investimenti e innovazione da parte dei fornitori di comunicazione, applicazioni e contenuti, oltre a costituire una piattaforma fondamentale per l'economia digitale; riconosce che una solida piattaforma a banda larga può connettere gli utenti delle pubbliche amministrazioni, i privati e le imprese che si trovano sulle due sponde dell'Atlantico e che pertanto l'Unione europea e gli Stati Uniti, in particolare, dovrebbero intraprendere azioni coraggiose per promuovere la banda larga;

23. incoraggia la Commissione, l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) e i fornitori di servizi ad adoperarsi per trovare, entro il 2013, un approccio comune onde rafforzare il mercato unico delle imprese e delle comunicazioni elettroniche nell'UE;

24. sottolinea che è importante, onde conseguire mercati mobili competitivi, l'assegnazione competitiva e tempestiva dello spettro per la banda larga senza fili nel quadro del programma relativo alla politica in materia di spettro radio, e invita gli Stati membri a rendere disponibile entro il 2013 la banda di 800 MHz, rispettando nel contempo i servizi esistenti;

25. ricorda che l'ambiente digitale e le TIC fungono da volano per l'innovazione e che pertanto l'accesso alla banda larga ad alta velocità è un presupposto indispensabile di tutti i partenariati europei per l'innovazione, poiché rafforza la cooperazione e la partecipazione dei cittadini;

26. sottolinea l'importanza, per i settori succitati, di ricorrere ad appalti pubblici pre-commerciali per le soluzioni basate su ricerca e sviluppo, come mezzo per stimolare un circolo virtuoso di sviluppo tecnologico e domanda di servizi a banda larga ad alta velocità;

27. ritiene che le risorse finanziarie pubbliche destinate alla banda larga possano rappresentare un'efficace leva per stimolare la competitività delle regioni europee, se mirate allo sviluppo di moderne infrastrutture di nuova generazione con un'alta capacità trasmissiva nelle aree che scontano un forte divario di connettività; ritiene che tali aree, specie se caratterizzate da importanti insediamenti demografici e industriali, potrebbero beneficiare in tempi molto rapidi del potenziale innovativo e creativo dei nuovi servizi disponibili ai cittadini e alle imprese;

28. ritiene che l'estensione delle reti a banda larga, soprattutto nelle zone rurali, faciliterà un miglioramento delle comunicazioni, in particolare per le persone a mobilità ridotta o che vivono in condizioni di isolamento, oltre a migliorare l'accesso ai servizi e a favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese nelle zone rurali, contribuendo in tal modo a creare nuovi posti di lavoro e a sviluppare nuovi servizi in queste località;

29. si rammarica per la mancata assegnazione di 1 miliardo di EUR di finanziamenti annunciati nel 2008 nel piano europeo di ripresa economica, con riferimento a una copertura del 100% della banda larga entro il 2010, e per il mancato raggiungimento di tale obiettivo; invita la Commissione e gli Stati membri a stanziare, in sede di revisione dell'attuale quadro finanziario pluriennale, le risorse necessarie per raggiungere tale obiettivo entro il 2013;

30. sottolinea l'urgente necessità di creare un mercato unico digitale competitivo che funga da elemento trainante per aprire il mercato interno a tutti i cittadini dell'Unione; chiede la creazione di uno sportello unico ("one-stop-shop") dell'IVA in ciascuno Stato membro, allo scopo di agevolare il commercio elettronico transfrontaliero per le PMI e gli imprenditori;

31. ritiene che la forte domanda di connettività, che accresce il profilo dell'economia online dell'UE, contribuisce a migliorare il grado di sviluppo delle reti dell'Unione europea e risponde ai cambiamenti sociali che interessano il mercato unico, debba essere sostenuta da finanziamenti adeguati e da una solida infrastruttura concorrenziale – elementi necessari per la realizzazione del progetto europeo della banda larga;

32. sottolinea che i servizi a banda larga sono fondamentali per la competitività dell'industria dell'UE e contribuiscono in larga misura alla crescita economica, alla coesione sociale e all'occupazione di qualità, come pure a consentire a tutte le regioni e a tutte le fasce della società di beneficiare della tecnologia digitale nell'Unione europea; ritiene che l'efficace attuazione del "pacchetto banda larga" sia fondamentale per far fronte alla disoccupazione, soprattutto fra i giovani, garantendo una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in Europa, come previsto nella strategia Europa 2020;

33. saluta con favore l'iniziativa della Commissione di convocare un'assemblea sul digitale nel giugno 2011;

3.  Promuovere gli investimenti e la concorrenza

34. sottolinea la necessità che le misure adottate dagli Stati membri e dal comparto industriale, volte a conseguire l'obiettivo della banda larga per tutti, siano incentrate sul lato della domanda ed evitino di creare distorsioni del mercato o di tradursi in un onere eccessivo per il settore;

35. osserva che i rischi potenziali derivanti dalla costruzione di costose infrastrutture a banda larga di nuova generazione sono elevati e prevedono lunghi periodi di ammortamento degli investimenti; afferma che la normativa non dovrebbe disincentivare gli investimenti in tali infrastrutture, bensì garantire che tutti gli operatori sul mercato siano sufficientemente incentivati a investire;

36. evidenzia che i costi degli investimenti nelle infrastrutture devono essere finanziati dal mercato; osserva nondimeno che, laddove è poco probabile che le forze di mercato introducano infrastrutture aperte entro un termine ragionevole, il quadro degli aiuti di Stato per la banda larga e l'uso mirato dei fondi dell'Unione, anche attraverso la BEI, i Fondi strutturali e il FEASR, possono costituire gli strumenti complementari più progressivi per accelerare l'introduzione della banda larga; invita la Commissione, in sede di revisione degli orientamenti in materia agli aiuti di Stato alla banda larga, a predisporre un quadro stabile e coerente che sia favorevole alla concorrenza e promuova investimenti efficaci nelle reti aperte, nonché a consentire un'assegnazione flessibile dei fondi dell'UE nell'ambito dei rispettivi periodi di programmazione;

37. sostiene tutte le misure che contribuiranno a ridurre il costo dell'ingegneria civile e sottolinea la necessità di servizi innovativi per stimolare l'introduzione della banda larga; segnala la necessità di promuovere nuove capacità e competenze per offrire servizi innovativi e adattarsi ai cambiamenti tecnologici, e ritiene che gli investimenti a favore di reti nuove, aperte e competitive debbano essere sostenuti da provvedimenti adottati da autorità locali, regionali e nazionali al fine di ridurre i costi; chiede lo stanziamento di fondi pubblici (nazionali e dell'UE) a favore dello sviluppo di infrastrutture di comunicazione a banda larga nelle zone isolate, scarsamente popolate o periferiche che non presentano abbastanza attrattive per i fornitori in termini di costi/benefici;

38. sottolinea la necessità di orientare meglio le autorità locali e regionali in materia di investimenti relativi alla banda larga, onde incoraggiare il totale assorbimento dei fondi UE, dal momento che i dati di spesa dei Fondi strutturali indicano che le regioni incontrano difficoltà ad assorbire le risorse disponibili e a destinarle ai progetti relativi alla banda larga; ritiene che gli aiuti di Stato per gli investimenti nella banda larga debbano essere utilizzati in sinergia con i Fondi strutturali per stimolare l'imprenditorialità e l'economia locali, creare occupazione a livello locale e promuovere la concorrenza sul mercato delle telecomunicazioni; è del parere che, onde ottimizzare l'uso dei limitati finanziamenti pubblici, siano essi provenienti direttamente dagli Stati membri o forniti attraverso l'UE, occorre concentrare nettamente tali finanziamenti nei progetti in cui ci si può attendere che producano il massimo impatto sugli investimenti privati, al fine di incrementare ulteriormente la copertura e la capacità; sottolinea la necessità di fondi pubblici o prestiti agevolati, in conformità degli orientamenti della Commissione sugli aiuti di Stato, che dovrebbero essere indirizzati verso infrastrutture aperte e durevoli nonché adeguate alle esigenze future, atte a sostenere la concorrenza e le scelte dei consumatori;

39. sottolinea che gli interventi in tale settore sono realizzati soprattutto a livello locale e sostiene gli sforzi della Commissione volti a sviluppare e migliorare i meccanismi che permettono agli attori locali di ottenere le informazioni necessarie per ridurre i costi di investimento; considera essenziale, affinché i progetti in materia di banda larga divengano pienamente operativi, non solo la cooperazione tra Commissione e Stati membri, ma anche il coinvolgimento delle autorità regionali e locali nell'elaborazione dei progetti;

40. riconosce che la certezza normativa è necessaria per promuovere gli investimenti e per affrontare gli ostacoli agli investimenti nelle reti di nuova generazione ed esorta le autorità nazionali di regolamentazione a perseguire strategie favorevoli alla concorrenza, che assicurino la trasparenza e l'assenza di discriminazioni sul mercato all'ingrosso delle telecomunicazioni, consentendo a tutti i concorrenti di avere eque condizioni di accesso alle infrastrutture; invita gli Stati membri a rispettare le norme dell'UE in materia di telecomunicazioni e le autorità nazionali di regolamentazione ad attuare la raccomandazione sull'accesso di prossima generazione; invita la Commissione ad applicare, all'interno del quadro normativo, maggiori incentivi agli investimenti e incoraggiare lo sfruttamento delle sinergie derivanti dai progetti infrastrutturali;

41. sottolinea l'importanza di mercati competitivi per ottenere la banda larga a prezzi ragionevoli e pone l'accento sulla necessità di una rapida attuazione, da parte degli Stati membri e delle autorità nazionali di regolamentazione, del quadro riveduto dell'UE in materia di telecomunicazioni e della raccomandazione sull'accesso di prossima generazione;

42. prende atto della necessità di fornire chiari orientamenti agli Stati membri onde assicurare che i fondi siano diretti in modo tempestivo verso obiettivi fondamentali in materia di banda larga, rispettando al contempo l'efficienza sotto il profilo dei costi e la proporzionalità delle misure;

43. chiede la creazione di un quadro favorevole agli investimenti nell'accesso di prossima generazione e wireless (mobile e satellitare) ad alta velocità il quale, tra l'altro, garantisca la certezza giuridica e promuova gli investimenti, la concorrenza e la neutralità tecnologica, in modo tale che sia il mercato a dettare le scelte relative alla tecnologia;

44. invita gli Stati membri a garantire un accesso non discriminatorio alle opere di ingegneria civile e a facilitare l'accesso alle condutture, riducendo così la soglia d'investimento in modo sostanziale;

45. invita la Commissione, con il sostegno degli Stati membri, a compilare la mappatura delle aree non servite o scarsamente servite;

46. osserva che, onde massimizzare la disponibilità e l'adozione della banda larga, la politica dell'UE deve incoraggiare lo sviluppo di reti, applicazioni, apparecchiature d'accesso, servizi e contenuti efficienti e a prezzi accessibili; esorta gli Stati membri a sviluppare i servizi di e-government, e-democracy, e-learning ed e-health, che faranno aumentare la domanda di banda larga;

47. sottolinea che, laddove le forze di mercato sono in grado di fornire un accesso competitivo alla banda larga, la politica governativa dovrebbe promuovere gli investimenti del settore privato e l'innovazione eliminando gli ostacoli allo sviluppo;

48. appoggia la collaborazione della Commissione con la Banca europea per gli investimenti (BEI) per migliorare i finanziamenti delle reti veloci e ultraveloci e sottolinea la necessità che tali finanziamenti siano indirizzati verso progetti di infrastrutture aperte che sostengano una varietà di servizi;

49. saluta con favore la proposta della Commissione di esplorare nuove fonti di finanziamento e strumenti di finanziamento innovativi; sostiene, a tal fine, la creazione di un sistema di obbligazioni dell'UE destinate a finanziare progetti ("project bonds") che, in collaborazione con la BEI e con la garanzia del bilancio dell'UE, risponda all'attuale insufficienza di finanziamenti derivante dalla riluttanza degli investitori privati e dai notevoli vincoli che gravano sui bilanci nazionali; sollecita pertanto la Commissione a presentare, quanto prima, concrete proposte legislative miranti all'attuazione di tale fonte alternativa di finanziamento a favore dei grandi progetti infrastrutturali che creano un valore aggiunto europeo;

50. continua a incoraggiare adeguati investimenti e l'adozione di modelli organizzativi appropriati da parte del settore pubblico, in particolare con la partecipazione delle autorità locali, con partenariati di tipo pubblico-privato e regimi di agevolazione fiscale per l'introduzione delle reti veloci ed ultraveloci; sottolinea l'importanza del coordinamento delle politiche governative a tutti i livelli;

51. invita la Commissione e gli Stati membri a concordare un patto di sviluppo della banda larga nell'UE indirizzato in particolare alle zone rurali, con l'obiettivo di coordinare più efficacemente i programmi di finanziamento nazionali ed europei e gli investimenti privati, in linea con gli orientamenti della Commissione in materia di aiuti di Stato, e garantendo il necessario coordinamento con indicatori coerenti di produzione a livello di Unione;

52. chiede che sia istituita un'unica task force di alto livello dell'UE che rappresenti tutti i soggetti interessati, compresi gli utenti e i fornitori di reti e servizi elettronici, le autorità nazionali di regolamentazione e il BEREC, incaricata di contribuire all'elaborazione di una strategia futura in materia di infrastrutture TIC e servizi specifici per la società dell'informazione;

53. invita la Commissione a salvaguardare i principi della neutralità e dell'apertura di Internet e a promuovere la capacità degli utenti finali di accedere e diffondere le informazioni e di eseguire applicazioni e servizi di loro scelta; incarica la Commissione di valutare se l'attuazione del quadro riveduto dell'UE in materia di telecomunicazioni richieda specifiche norme di orientamento;

54. invita gli Stati membri a stabilire quali misure possano essere adottate per facilitare la penetrazione del mercato da parte dei nuovi operatori al fine di favorire un ambiente concorrenziale;

55. sottolinea che le misure di regolamentazione adottate dagli Stati membri riguardo all'imposizione della separazione funzionale dovrebbero essere prese soltanto in via eccezionale, dopo un'analisi dell'impatto previsto sull'autorità di regolamentazione e sull'impresa, con particolare riferimento ai lavoratori e agli incentivi all'investimento nella relativa rete; evidenzia che tale valutazione d'impatto deve essere discussa con tutti i soggetti interessati, compresi i rappresentanti dei lavoratori;

4.  Vantaggi per i consumatori

56. prende atto dell'intenzione della Commissione di elaborare orientamenti in materia di calcolo dei costi e di non discriminazione, principi chiave nel quadro dell'UE, e la incoraggia a sostenere la concorrenza nelle reti veloci e ultraveloci e a consentire a tutti gli operatori eque condizioni di accesso alle infrastrutture, onde garantire un'ampia scelta di servizi, tariffe eque per l'accesso alla rete e prezzi accessibili per i consumatori, nonché a promuovere investimenti efficienti e una rapida transizione verso le reti veloci e ultraveloci;

57. invita la Commissione e gli Stati membri a far fronte all'esclusione digitale sociale e agli altri ostacoli che hanno mantenuto parte della popolazione offline, in particolare le comunità a basso reddito e le persone con disabilità, e a richiedere a tutti i soggetti interessati di fornire formazione e accesso pubblico ai servizi a banda larga, sostegno economico per l'acquisizione di servizi e attrezzature a banda larga e incentivi per lo sviluppo di tecnologie e contenuti destinati alle esigenze specifiche degli utenti;

58. invita la Commissione, onde ottenere servizi interattivi realizzabili e consentire il monitoraggio degli obiettivi relativi alla banda larga, di specificare un maggior numero di caratteristiche qualitative dell'accesso alla banda larga, tra cui la velocità di scaricamento e di caricamento, latenze e velocità effettivamente raggiunte dagli utenti e le caratteristiche necessarie per un'efficace prestazione di tali servizi; si compiace del lavoro della Commissione sullo sviluppo di una metodologia preposta a misurare gli aspetti pertinenti della reale esperienza degli utenti;

59. sottolinea la differenza tra le velocità di rete teoriche e la reale esperienza degli utenti, in quanto tale esperienza dipende anche dalla capacità del sito web, dalla congestione e da altri fattori; invita la Commissione, di concerto con il BEREC, a perfezionare le sue misurazioni della velocità della banda larga fornita e ad adattare di conseguenza i suoi obiettivi; esorta inoltre il BEREC a elaborare orientamenti dell'UE volti ad assicurare che le velocità in banda larga pubblicizzate riflettano in modo adeguato le velocità medie di caricamento e scaricamento di dati che gli utenti possono realmente attendersi e ad assicurare altresì che i consumatori ricevano informazioni esaustive relativamente ai servizi offerti, allo scopo di garantire la trasparenza riguardo ai vantaggi della nuova tecnologia, promuovere la comparabilità e migliorare la concorrenza; chiede al BEREC di assicurare che le normali velocità della banda larga riscontrate dai consumatori siano pubblicizzate in modo equo, nell'interesse della trasparenza sui benefici della nuova tecnologia per il caricamento e lo scaricamento di dati; chiede alle autorità nazionali di regolamentazione di adottare misure contro i fornitori che non rispettano le raccomandazioni del BEREC;

60. ribadisce l'importanza di futuri servizi ad alta velocità che assicurino l'efficienza energetica, gli obiettivi di sicurezza e le altre funzioni di comunicazione dell'UE (ad esempio, sistemi di trasporto efficienti e intelligenti e sistemi di comunicazione da persona a persona, da persona a macchina e da macchina a macchina);

61. osserva che le nuove reti a fibre ottiche offrono ai consumatori un accesso di alta qualità a velocità sistematicamente maggiori rispetto alla tecnologia esistente; ritiene ragionevole privilegiare la realizzazione della banda larga su fibra ottica qualora questa rappresenti la soluzione più economica e sostenibile nel lungo termine;

62. chiede alla Commissione di presentare al Parlamento una relazione annuale sulle offerte e sulle scelte realmente disponibili per gli utenti dell'UE per quanto riguarda la banda larga e sui progressi conseguiti nell'attuazione del quadro per le comunicazioni elettroniche e della raccomandazione sulle reti NGA;

63. invita la Commissione a coordinare le migliori prassi tra gli Stati membri per quanto riguarda il libero accesso del pubblico alle reti WiFi ad alta velocità nei trasporti pubblici;

64. sottolinea che lo sviluppo di nuove tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, unitamente all'Internet a banda larga, rappresenta un'ottima opportunità per migliorare ulteriormente la comunicazione e il dialogo tra i cittadini e le istituzioni dell'Unione europea;

65. invita la Commissione a presentare valutazioni più circostanziate sull'impatto che potrebbero avere sulla salute talune tecnologie connesse alla banda larga, in particolare i sistemi di comunicazione da persona a persona, da persona a macchina e da macchina a macchina; sottolinea la necessità che l'UE controlli e valuti costantemente i rischi per la salute connessi ai collegamenti Internet wireless, in modo che i cittadini non siano esposti a radiazioni nocive per la salute;

5.  Iniziative elettroniche: promozione della domanda

66. sollecita l'adozione di misure specifiche onde garantire che le PMI possano sfruttare appieno il potenziale offerto dalla banda larga nei settori del commercio elettronico e degli appalti elettronici; invita la Commissione a scambiare le migliori prassi e a valutare la possibilità di introdurre un programma specifico per le PMI e la connettività a banda larga nell'ambito dell'agenda digitale;

67. sottolinea che, al fine di ottimizzare le sue conseguenze e i suoi benefici per la società, l'introduzione della banda larga dovrebbe essere accompagnata da informazioni sulla consapevolezza della domanda e programmi educativi;

68. invita gli Stati membri a intensificare gli sforzi per far fronte alle carenze in termini di competenze informatiche a tutti i livelli del sistema d'istruzione e tramite l'apprendimento permanente per tutti i cittadini, con particolare riferimento a coloro che dispongono di scarse competenze in materia di tecnologie dell'informazione; sottolinea che gli investimenti a favore della banda larga nell'UE possono risultare efficaci soltanto se gli investimenti tecnici procedono in parallelo con quelli a favore delle competenze dei cittadini in materia di tecnologie dell'informazione; pone l'accento sul ruolo delle nuove tecnologie nell'ambito dell'istruzione e rileva che l'alfabetizzazione tecnologica sarà d'ora in poi non soltanto un obiettivo, ma anche uno strumento fondamentale per conseguire l'apprendimento permanente e la coesione sociale;

69. invita gli Stati membri e l'industria a far sì che i cittadini possano sviluppare nuove competenze grazie a programmi globali di riqualificazione e formazione e ad accompagnare i cambiamenti tecnologici con politiche attive del mercato del lavoro;

70. invita gli Stati membri a tenere conto delle raccomandazioni fornite dalla Commissione nel piano d'azione sull'e-Government, facendo ricorso agli appalti elettronici, adottando una strategia aperta in materia di accesso ai dati del settore pubblico, promuovendo l'identità elettronica e garantendo l'interoperabilità della firma a livello paneuropeo e mondiale; ricorda che tutti gli interventi dovrebbero essere volti a semplificare l'interazione burocratica con le amministrazioni pubbliche;

71. esorta la Commissione ad accelerare le procedure di appalto nel settore pubblico, utilizzando le risorse online e la fatturazione elettronica (iniziativa "e-invoice");

72. sostiene iniziative quali la sanità elettronica e un'infrastruttura paneuropea di informazione sanitaria per aumentare l'autonomia e la qualità della vita dei pazienti; afferma che, alla luce dell'invecchiamento della popolazione dell'UE, siffatti servizi dovrebbero essere accessibili ovunque e in qualsiasi momento, anche tramite apparecchiature mobili, e dovrebbero essere soprattutto convenienti sotto il profilo dei costi; è persuaso che, al fine di realizzare l'infrastruttura paneuropea di informazione sanitaria di un sistema sanitario incentrato sul paziente, occorra porre in essere le azioni seguenti:

 attuazione di accordi a livello dell'UE tra le autorità sanitarie dell'Unione relativamente a norme che consentano l'accesso integrato alle informazioni pertinenti nell'ambito dell'infrastruttura europea di informazione sanitaria, coinvolgendo le autorità a tutti i livelli: locale, nazionale e dell'UE;

 attuazione dell'infrastruttura europea di informazione sanitaria, il che implicherà un impegno di sviluppo su ampia scala per agevolare l'integrazione delle informazioni conservate in luoghi diversi e l'attuazione di servizi fondamentali incentrati sul paziente e finalizzati al suo sostegno, fornendo ovunque e in qualsiasi momento l'autorizzazione alle terapie e il pagamento;

73. sostiene i servizi innovativi a banda larga rivolti al settore marittimo e si compiace del dibattito fra la Commissione e gli Stati membri su una nuova iniziativa per la navigazione informatizzata (e-Maritime) fondata sul progetto SafeSeaNet, che tratterà fra l'altro le informazioni relative alla logistica, alle dogane, ai controlli alle frontiere, all'ambiente, alle attività di pesca, alle comunicazioni e alle questioni inerenti alla sicurezza;

74. invita la Commissione a promuovere il ricorso ai satelliti di ultima generazione in quanto utilizzo innovativo delle comunicazioni a banda larga nei progetti a valore aggiunto europeo, compreso un maggiore impiego del Sistema mondiale di soccorso e sicurezza in mare, della rete globale a banda larga di nuova generazione (BGAN) e dei servizi marittimi di banda larga FleetBroadband;

75. ricorda la necessità che l'agenda digitale sia connessa con le disposizioni relative ai nuovi servizi generatori di crescita, quali il commercio elettronico, l'e-health, l'e-learning e l'e-banking;

76. sottolinea l'importanza di un quadro solido per l'UE in materia di tutela della vita privata e valuta positivamente la revisione in corso della direttiva sulla protezione dei dati;

77. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

  • [1]  GU L 251 del 25.9.2010, pag. 35.
  • [2]  Testi approvati, P7_TA(2011)0220.
  • [3]  GU C 235 del 30.9.2009, pag. 7.
  • [4]  Testi approvati, P7_TA(2010)0207.
  • [5]  Testi approvati, P7_TA(2010)0133.
  • [6]  GU C 117E del 6.5.2010, pag. 206.
  • [7]  GU C 8E del 14.1.2010, pag. 60.
  • [8]  GU C 146E del 12.6.2008, pag. 87.
  • [9]  GU C 287E del 29.11.2007, pag. 364.
  • [10]  GU C 291E del 30.11.2006, pag. 133.
  • [11]  GU C 133E dell'8.6.2006, pag. 140.
  • [12]  GU C 104 del 14.4.1999, pag. 128.

PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (13.4.2011)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sulla banda larga in Europa: investire nella crescita indotta dalla tecnologia digitale
(2010/2304(INI))

Relatore per parere: Malcolm Harbour

SUGGERIMENTI

La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  osserva che, benché tutti gli Stati membri dispongano di una strategia nazionale in materia di banda larga, solo pochi di loro hanno programmi pienamente operativi che includono gli obiettivi prefissi necessari per dare piena attuazione all'iniziativa faro per l'agenda digitale europea prevista dalla strategia Europa 2020;

2.  invita gli Stati membri ad aprire integralmente la concorrenza tra reti, in linea con le recenti norme del pacchetto Telecomunicazioni; invita le autorità nazionali di regolamentazione ad avvalersi delle loro competenze per evitare tanto le sovvenzioni che distorcono il mercato quanto l'insorgenza e l'abuso di posizioni di mercato dominanti e, se del caso, ad applicare le norme sugli appalti pubblici per garantire una concorrenza equa;

3.  sottolinea l'importanza di mercati competitivi per realizzare una banda larga a prezzi accessibili ed evidenzia la necessità che gli Stati membri e le autorità nazionali di regolamentazione attuino tempestivamente e diano piena applicazione al pacchetto Telecomunicazioni riveduto dell'Unione europea e alla raccomandazione sulle reti di accesso di nuova generazione;

4.  sottolinea che i servizi a banda larga sono un fattore essenziale per la competitività dell'economia e sono necessari per permettere a tutte le regioni e a tutte le fasce della società di beneficiare della tecnologia digitale nell'Unione europea;

5.  ritiene che i rischi di investimento legati all'introduzione di nuove reti possano essere ridotti grazie a misure finalizzate a incrementare la domanda, in particolare nei settori degli appalti elettronici, del commercio elettronico, della governance elettronica, dei servizi sanitari elettronici e dell'istruzione elettronica interattiva nonché degli apparecchi interattivi a risparmio energetico e a basse emissioni di carbonio;

6.  sottolinea l'importanza, per i settori succitati, di ricorrere ad appalti pubblici pre-commerciali per le soluzioni basate su ricerca e sviluppo, come mezzo per stimolare un circolo virtuoso di sviluppo tecnologico e domanda di servizi a banda larga ad alta velocità;

7.  osserva che una semplificazione e chiarificazione della procedura di richiesta degli aiuti contribuirebbe ad accelerare l'introduzione della banda larga; invita la Commissione a chiarire le norme sugli aiuti di Stato e a garantire che tali aiuti siano destinati a misure atte a stimolare o consolidare la domanda;

8.  sollecita l'adozione di misure specifiche per garantire che le PMI possano sfruttare appieno il potenziale offerto dalla banda larga nei settori del commercio elettronico e degli appalti elettronici; invita la Commissione a scambiare le migliori prassi e a valutare la possibilità di introdurre un programma specifico per le PMI e la connettività a banda larga nell'ambito della sua iniziativa faro per l'agenda digitale;

9.  invita gli Stati membri a promuovere ed estendere il libero accesso alla connettività ad alta velocità alle infrastrutture pubbliche importanti (scuole, ospedali e altre istituzioni pubbliche) situate in zone remote, come mezzo per migliorare il servizio pubblico e assicurare la connettività ad alta velocità nelle regioni remote, riducendo in tal modo i costi di investimento per la distribuzione privata locale;

10. sottolinea che, al fine di ottimizzare le sue conseguenze e i suoi benefici per la società, l'introduzione della banda larga dovrebbe essere accompagnata da informazioni sulla consapevolezza della domanda e programmi educativi;

11. rileva la difficoltà nel conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020 in materia di banda larga, considerate le risorse finanziarie dei consumatori, delle imprese e del settore pubblico; chiede alla Commissione e agli Stati membri di garantire l'uso delle infrastrutture da parte di terzi, assicurare la non discriminazione, promuovere le tecnologie disponibili ed evitare misure che implichino oneri iniqui per i consumatori e le imprese, in particolare per quanto riguarda gli obblighi di servizio universale; ritiene che i partenariati tra settore pubblico e settore privato e gli investimenti pubblici, anche provenienti dai Fondi strutturali, dovrebbero essere utilizzati ove necessario per introdurre la banda larga e migliorare l'accesso ad alta velocità ad Internet;

12. invita gli Stati membri, la Commissione e l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Body of European Regulators for Electronic Communications - BEREC), di concerto con le autorità pubbliche competenti, a favorire i partenariati tra settore pubblico e settore privato e a predisporre altri strumenti di finanziamento a livello europeo, compresi i fondi del FESR, del FEASR e della BERS; si compiace dell'intenzione della Commissione di includere tra gli strumenti di aiuto anche prestiti agevolati della Banca europea per gli investimenti;

13. ritiene che la forte domanda di connettività, che accresce il profilo dell'economia online dell'UE, contribuisce a migliorare il grado di sviluppo delle reti dell'Unione europea e risponde ai cambiamenti sociali che interessano il mercato unico, dovrebbe essere sostenuta da finanziamenti adeguati e da una solida infrastruttura concorrenziale – elementi necessari per la realizzazione del progetto europeo della banda larga;

14. prende atto del lento assorbimento dei finanziamenti provenienti dai fondi strutturali destinati agli investimenti nelle infrastrutture per la banda larga e della necessità di disporre di orientamenti sull'utilizzo di tali strumenti di finanziamento; invita a effettuare un'analisi approfondita di detti strumenti al fine di individuare ed eliminare le difficoltà che scoraggiano gli Stati membri e le regioni dal farne uso;

15. ritiene che l'estensione dell'accesso alla banda larga alle zone rurali e remote, nelle quali vi sono minori incentivi di mercato, svolga un ruolo importante ai fini della coesione geografica e sociale, nella misura in cui migliora l'attrattiva dei territori e la competitività delle imprese; ritiene che il sostegno pubblico debba assegnare la priorità all'introduzione delle infrastrutture per la banda larga in tali zone;

16. chiede alla Commissione e al BEREC di raccogliere e comparare annualmente i dati sulle specifiche (velocità e qualità) relative alla banda larga e sulla scelta disponibile per i consumatori e le imprese nei diversi Stati membri, nonché sui progressi nell'applicazione del pacchetto Telecomunicazioni dell'Unione europea e della raccomandazione sulle reti di accesso di nuova generazione;

17. osserva che le nuove reti a fibre ottiche offrono ai consumatori un accesso di alta qualità a velocità costantemente maggiori rispetto alla tecnologia esistente; ritiene ragionevole privilegiare la realizzazione della banda larga su fibra ottica qualora questa rappresenti la soluzione più economica e sostenibile nel lungo termine; chiede al BEREC di assicurare che le normali velocità della banda larga riscontrate dai consumatori siano pubblicizzate in modo equo, nell'interesse della trasparenza in merito ai benefici della nuova tecnologia per il caricamento e lo scaricamento di dati; chiede alle autorità nazionali di regolamentazione di adottare misure contro i fornitori che non rispettano le raccomandazioni del BEREC;

18. rileva l'importanza di un programma pluriennale ambizioso e lungimirante per la politica in materia di spettro radio al fine di realizzare l'accesso alla banda larga ad alta velocità in tutta Europa, conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020 e garantire che l'Europa svolga un ruolo guida nell'innovazione e nello sviluppo industriale ad alta tecnologia;

19. sollecita un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, che combini tecnologie fisse, senza fili e satellitari con le tecnologie dello spettro radio; domanda un effettivo recepimento del pacchetto Telecomunicazioni, comprese le sue disposizioni sulla neutralità della rete, per garantire che l'introduzione della banda larga non limiti l'innovazione.

20. invita la Commissione a coordinare le migliori prassi tra gli Stati membri per quanto riguarda il libero accesso del pubblico alle reti WiFi ad alta velocità nei trasporti pubblici;

21. osserva che la nuova generazione di tecnologie di telefonia mobile può svolgere un ruolo significativo anche per l'offerta di servizi a banda larga, in particolare nelle zone geografiche remote; ritiene che, nella futura assegnazione del nuovo spettro radio, i governi e le autorità di regolamentazione del settore delle telecomunicazioni potrebbero subordinare la liberazione dello spettro radio a maggiori obblighi di copertura per gli operatori di telefonia mobile;

22. sottolinea la necessità di sostenere nell'Unione europea gli investimenti nella ricerca sulle future tecnologie della comunicazione sia fisse che mobili; invita la Commissione a continuare a sviluppare iniziative tecnologiche congiunte in tali settori, interessando le università, gli istituti di ricerca, i fabbricanti di dispositivi e i fornitori di servizi e contenuti; ritiene che queste piattaforme siano mezzi ottimali per lo sviluppo e lo sfruttamento delle nuove tecnologie e che garantiranno all'UE un sostanziale vantaggio competitivo.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

13.4.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

37

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Pablo Arias Echeverría, Adam Bielan, Lara Comi, Anna Maria Corazza Bildt, António Fernando Correia De Campos, Jürgen Creutzmann, Christian Engström, Evelyne Gebhardt, Louis Grech, Małgorzata Handzlik, Iliana Ivanova, Philippe Juvin, Sandra Kalniete, Eija-Riitta Korhola, Edvard Kožušník, Kurt Lechner, Toine Manders, Mitro Repo, Robert Rochefort, Zuzana Roithová, Heide Rühle, Matteo Salvini, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Eva-Britt Svensson, Róża Gräfin von Thun und Hohenstein, Kyriacos Triantaphyllides, Emilie Turunen, Bernadette Vergnaud, Barbara Weiler

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Ashley Fox, María Irigoyen Pérez, Constance Le Grip, Konstantinos Poupakis, Sylvana Rapti, Olle Schmidt, Marc Tarabella

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (13.4.2011)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sulla banda larga in Europa: investire nella crescita indotta dalla tecnologia digitale
(2010/2304(INI))

Relatrice per parere: Sabine Verheyen

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

A.     considerando che la fornitura di efficienti reti a banda larga a livello europeo è di fondamentale importanza per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020, al fine di stimolare una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva e coesa sul piano territoriale, migliorare la situazione occupazionale, rafforzare la competitività dell'Europa, favorire la ricerca scientifica e l'innovazione e permettere così a tutte le regioni, città, comuni e a tutte le fasce della società di beneficiare della tecnologia digitale e di offrire loro l'opportunità di avvalersi delle nuove tecnologie digitali per i servizi pubblici,

B.     considerando che uno degli obiettivi dell'Unione europea deve essere quello di permettere a tutte le regioni e a tutte le fasce della società di beneficiare della tecnologia digitale,

1.      sottolinea che un'apposita copertura capillare della banda larga deve divenire un servizio universale, in quanto è indispensabile per contribuire a creare condizioni di vita eque e pari opportunità in tutta Europa, stimolando l'attività economica nelle zone rurali e quindi contribuendo a combattere il divario digitale in Europa tra le zone urbane e quelle rurali e tra le regioni e gli Stati membri, favorendo in tal modo la coesione in Europa;

2.      sottolinea l'importanza della banda larga in Europa come fattore di coesione territoriale e si compiace della concentrazione e della presenza di poli di attività in determinate regioni, a condizione che siano interconnessi e collaborino nel quadro della cooperazione e dello sviluppo a livello europeo;

3.      sottolinea la necessità di utilizzare al meglio le tecnologie complementari, come la banda larga satellitare o reti di supporto senza fili, per conseguire una copertura della banda larga economicamente sostenibile nelle zone rurali più isolate senza imporre oneri superflui ai consumatori o all'industria;

4.      sottolinea che le tecnologie digitali sono essenziali per la coesione territoriale e conferiscono un ruolo più importante alle regioni ultraperiferiche dell'Unione europea; ritiene che pertanto occorra adottare misure che permettano di superare le difficoltà che le regioni incontrano nell'ambito della tecnologia e dei servizi, in termini di disponibilità, qualità e prezzi, avvicinandole in tal modo alla media europea;

5.      sottolinea che, oltre alle misure volte a sostenere la fornitura di reti a banda larga e altre tecnologie di rete, è particolarmente importante garantire che gli investimenti siano destinati anche allo sviluppo di applicazioni e programmi per l'utilizzo delle infrastrutture informatiche, il che permetterà di migliorare la vita dei cittadini, sostenere la fornitura di servizi pubblici on-line e aumentare la qualità della pubblica amministrazione;

6.      constata che gli aiuti di Stato per la banda larga, in altri termini, l'apposito utilizzo di finanziamenti dell'Unione europea a tale scopo, rappresentano un'opzione adeguata quando lo sviluppo della banda larga non può essere ritenuto interessante dal punto di vista economico; constata che gli oneri amministrativi e i costi di pianificazione generati dall'attuazione dei programmi nazionali ed europei di sostegno alla banda larga sono considerevoli; invita la Commissione e gli Stati membri e le autorità regionali, in linea con le iniziative della società dell'informazione, a garantire che le condizioni e le procedure siano semplificate nella misura del possibile, onde aumentare l'impiego dei finanziamenti europei destinati alla diversificazione dei servizi TIC e dunque contribuire ad accelerare l'introduzione della banda larga fornendo a tutti gli operatori del mercato incentivi sufficienti per investire e fare in modo che le regioni, le città e i comuni possano avvalersi il più rapidamente possibile del massimo sostegno finanziario per favorire lo sviluppo delle zone interessate;

7.      invita la Commissione ad applicare maggiori elementi di incentivo agli investimenti nell'ambito del quadro regolamentare e a fornire lo stimolo a sfruttare le sinergie derivanti dai progetti infrastrutturali;

8.      prende atto che le vigenti norme europee relative agli aiuti sono per taluni aspetti rigide e determinano spesso un'incertezza del diritto nella prassi, cosa che rallenta gli investimenti previsti; chiede pertanto alla Commissione di esaminare in che misura si potrebbe semplificare la normativa, al fine di stabilire un quadro più favorevole agli investimenti in modo da promuovere gli investimenti e l'innovazione ed eliminare gli ostacoli al dispiegamento della banda larga soprattutto nelle zone in cui altrimenti non sarebbero redditizi; ritiene che gli orientamenti della Commissione relativi all'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga dovrebbero inoltre servire a chiarire la creazione di aziende pubbliche a banda larga e la cooperazione tra comuni e modelli di PPP; invita la Commissione e l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC), di concerto con le autorità pubbliche, a favorire i partenariati tra settore pubblico e settore privato e a utilizzare altri strumenti di finanziamento a livello europeo, non da ultimo i fondi del FESR, della BEI e della BERS;

9.      invita le autorità regionali e locali nonché le imprese ad utilizzare i fondi FESR per migliorare la copertura della banda larga, soprattutto nelle zone rurali;

10.    raccomanda la rapida espansione dell'infrastruttura della banda larga e invita gli Stati membri ad attuare senza indugio la raccomandazione sulle reti di accesso di nuova generazione (NGA) volta a migliorare la certezza del diritto, gli investimenti e la concorrenza; ritiene che le autorità di regolamentazione debbano assicurare che tutti i partecipanti del mercato dispongano in qualsiasi momento di incentivi sufficienti per affrontare la concorrenza e investire;

11.    evidenzia il fatto che le caratteristiche geografiche e naturali di alcune regioni, in particolare le zone collinari e i terreni difficili, rendono impraticabile l'accesso Internet attraverso la linea fissa e che i servizi terrestri senza fili di nuova generazione costituiscono un'alternativa per conseguire l'obiettivo di copertura della banda larga;

12.    invita la Commissione a prestare particolare attenzione ai partenariati tra settore pubblico e settore privato, facilitando l'utilizzo di strumenti strutturali in tale contesto;

13.    ricorda che la definizione di approvvigionamento di base dovrà essere adattata in futuro in funzione dei nuovi bisogni risultanti dal costante aumento della velocità di trasmissione registrato da servizi internet innovativi come eGovernment, eHealth, o eLearning; invita pertanto la Commissione, in vista della probabile incapacità del mercato di fornire reti a banda larga alle zone rurali, insulari e montane, a integrare nuovi modelli di organismi, che prevedano in particolare la partecipazione delle autorità locali, come le reti civiche e le reti a gestione pubblica o quelle acquisite con fondi pubblici, per fornire e finanziare reti rapide ed extra-rapide, quale opzione nell'ambito degli orientamenti della Commissione relativi all'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido concernenti la banda larga, al fine di rendere accessibili a tutti i cittadini europei le funzioni della banda larga e garantire che le zone urbane e rurali siano trattate allo stesso modo e che la copertura possa estendersi alle zone scarsamente popolate, garantendo gli stessi standard in materia di qualità, accesso e tariffazione;

14.    evidenzia l'obiettivo di creare un contesto normativo prevedibile i materia di investimenti e concorrenza, onde promuovere gli investimenti nelle nuove reti ad alta velocità nonché opportunità di accesso e cooperazione tecnicamente ed economicamente valide e non discriminatorie;

15.    ritiene che anche per la copertura di base esistente il problema della mancanza di reti a banda larga nelle zone rurali non sarà risolto a lungo termine con l'utilizzo delle frequenze del "dividendo digitale" nel quadro della tecnologia LTE, soprattutto alla luce del fatto che le comunicazioni radio potrebbero avere conseguenze a lungo termine sulla salute; considera pertanto opportuno permettere di mobilitare ogni finanziamento disponibile a livello UE, nazionale e regionale per l'utilizzo di tubazioni vuote per le reti di banda larga in queste zone dando priorità allo sviluppo della banda larga basata sulle fibre ottiche, laddove questa sia a lungo termine la soluzione più economica e sostenibile;

16.    ritiene che le risorse finanziarie pubbliche destinate alla banda larga possano rappresentare un'efficace leva per aumentare il livello di competitività delle regioni europee, se mirate a sviluppare moderne infrastrutture di nuova generazione, con un'alta capacità trasmissiva, nelle aree che scontano un forte divario di connettività; ritiene che tali aree, specie se caratterizzate da importanti insediamenti demografici e industriali, potrebbero beneficiare in tempi molto rapidi del potenziale innovativo e creativo dei nuovi servizi disponibili ai cittadini ed alle imprese;

17.    ritiene che dovrebbero essere promossi progetti di investimento, anche sotto forma di partenariato pubblico- privato, per la realizzazione di reti aperte che consentano un effettivo sviluppo della concorrenza, a beneficio dell'innovazione tecnologica e dello sviluppo economico delle regioni europee;

18.    chiede che i vari strumenti finanziari messi in opera possano tener debito conto delle caratteristiche specifiche delle regioni, soprattutto quelle con particolari caratteristiche economiche, geografiche e demografiche, dovute alla discontinuità geografica, a difficoltà intrinseche di competitività dei mercati o alla mancanza di economie di scala;

19.    sottolinea che gli interventi in tale settore sono realizzati soprattutto a livello locale e sostiene gli sforzi della Commissione volti a sviluppare e migliorare i meccanismi che permettono agli attori locali di ottenere le informazioni necessarie per ridurre i costi di investimento; ritiene che, per far diventare pienamente operativi i progetti della banda larga, non solo sia essenziale la cooperazione tra la Commissione e gli Stati membri ma che anche le autorità regionali e locali sono coinvolte nell'elaborazione dei progetti;

20.    ritiene che l'estensione delle reti a banda larga, soprattutto nelle zone rurali, faciliterà un miglioramento delle comunicazioni, in particolare per le persone a mobilità ridotta o che vivono in condizioni di isolamento, oltre a migliorare l'accesso ai servizi e a favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese nelle zone rurali aree, contribuendo in tal modo alla creazione di nuovi posti di lavoro e a sviluppare nuovi servizi in queste località;

21.    chiede agli Stati membri di stabilire quali misure possano essere adottate per facilitare la penetrazione del mercato da parte dei nuovi operatori al fine di favorire un ambiente concorrenziale;

22.    si compiace del piano d'azione dell'UE per la protezione delle infrastrutture critiche nel settore delle tecnologie dell'informazione e sollecita misure per migliorare la sicurezza online.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

12.4.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

38

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Luís Paulo Alves, Catherine Bearder, Jean-Paul Besset, Victor Boştinaru, Alain Cadec, Tamás Deutsch, Danuta Maria Hübner, Juozas Imbrasas, María Irigoyen Pérez, Seán Kelly, Evgeni Kirilov, Constanze Angela Krehl, Jacek Olgierd Kurski, Petru Constantin Luhan, Ramona Nicole Mănescu, Riikka Manner, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Miroslav Mikolášik, Jan Olbrycht, Wojciech Michał Olejniczak, Markus Pieper, Monika Smolková, Georgios Stavrakakis, Nuno Teixeira, Lambert van Nistelrooij, Oldřich Vlasák, Kerstin Westphal, Hermann Winkler, Joachim Zeller, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Karima Delli, Richard Falbr, Marek Henryk Migalski, Elisabeth Schroedter, Patrice Tirolien, Derek Vaughan, Sabine Verheyen

PARERE della commissione per la cultura e l'istruzione (22.3.2011)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sulla banda larga in Europa: investire nella crescita indotta dalla tecnologia digitale
(2010/2304(INI))

Relatore per parere: Malika Benarab-Attou

SUGGERIMENTI

La commissione per la cultura e l'istruzione invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ricorda l'obiettivo della Commissione di lottare contro il divario digitale e garantire a tutti la connessione a banda larga, poiché si tratta di un servizio essenziale per lo sviluppo delle zone periferiche, incluse le zone scarsamente popolate e le zone insulari e montane, nonché per il miglioramento dell'alfabetizzazione e delle competenze digitali;

2.  invita la Commissione a sollecitare gli Stati membri, nel quadro degli obiettivi dell'agenda digitale e una volta che la copertura diffusa della banda larga sarà stata conseguita in Europa, a dotare anche le zone rurali di reti adeguate ad alta ed altissima velocità; alla luce di ciò, ritiene che lo sviluppo di FTTB/FTTH dovrebbe essere intensificato al fine di evitare soluzioni transitorie antieconomiche;

3.  ricorda che le nuove tecnologie e l'accesso alle connessioni ad alta velocità hanno un impatto positivo sull'istruzione, l'informazione, le comunicazioni e le attività ricreative dei cittadini;

4.  ritiene essenziale affrontare la questione delle barriere che mantengono parte della popolazione offline e coinvolgere quanti più soggetti interessati possibile al fine di fornire: (1) formazione e accesso pubblico ai servizi a banda larga; (2) sostegno economico per l'acquisizione di servizi e attrezzature a banda larga e (3) incentivi per lo sviluppo di tecnologie e contenuti destinati ad esigenze specifiche degli utenti;

5.  reputa che, sebbene lo sviluppo delle infrastrutture digitali debba essere inizialmente orientato al mercato ed essere neutro sul piano tecnologico, potrebbe essere necessario attuare, a livello europeo, nazionale e regionale, misure per facilitare l'ottenimento di un sostegno finanziario pubblico al fine di garantire standard relativi alla qualità, alla diversità di contenuti e alla democratizzazione dell'accesso alla banda larga, prestando particolare attenzione alle zone in cui gli investimenti commerciali sono poco probabili;

6.  nota tuttavia che il costo, in termini amministrativi e di pianificazione, dell'attuazione dei programmi di sovvenzione dell'UE è considerevole, in particolare per le PMI e per le autorità locali e regionali e che sussiste nella pratica un'incertezza giuridica che spesso scoraggia gli investimenti pianificati; invita pertanto la Commissione a valutare in quale misura le norme in materia di sovvenzioni possano essere semplificate ed essere rese più attraenti per gli investitori e in che modo sia possibile conseguire un migliore coordinamento tra i programmi europei e nazionali;

7.  ribadisce il principio di neutralità della rete e ritiene che un accesso aperto ed equilibrato alle infrastrutture delle telecomunicazioni e alle tecnologie dell'informazione sia indispensabile per il progresso sociale, economico e culturale;

8.   sottolinea che i contenuti di qualità devono costituire una priorità per lo sviluppo delle reti a banda larga e devono contribuire a promuovere l'accesso a beni e servizi culturali, nonché la condivisione e diffusione di questi ultimi, lo sviluppo di spazi di creatività e di espressione e favorire gli scambi tra persone creative;

9.  ricorda che gli enti di radiodiffusione dovrebbero poter offrire contenuti audiovisivi pluralistici e di qualità utilizzando le piattaforme di diffusione esistenti, incluse le piattaforme terrestri, nonché le reti a banda larga, in particolare per i servizi su richiesta, a condizione che le reti a banda larga rispettino gli stessi requisiti in termini di qualità dei servizi e cerchino di massimizzare la propria efficienza e copertura dello spettro;

10. sottolinea, per quanto concerne la correlazione tra la creazione e il successivo sviluppo delle reti mobili a banda larga e le politiche in materia di spettro, che le politiche europee in tale ambito debbano senza dubbio tenere conto del valore economico, sociale e culturale delle frequenze radio;

11. sottolinea con forza la necessità di un uso efficiente delle frequenze disponibili ed invita al rispetto della neutralità sul piano tecnologico;

12. sottolinea pertanto che l'uso delle frequenze radio da parte di utenti già esistenti, quali le radio e i servizi di realizzazione di programmi e di eventi speciali (PMSE), che rivestono una grande importanza per la creazione e la diffusione dei contenuti culturali, la diversità linguistica e culturale e il sostegno alla diffusione delle opinioni ed al pluralismo dei media, non deve essere interrotto a causa della creazione e del successivo sviluppo di reti mobili a banda larga ed occorre pertanto lasciare uno spazio per il loro ulteriore sviluppo;

13. nota che, per offrire contenuti audiovisivi pluralistici di alta qualità a prezzi accessibili per il consumatore, gli enti di radiodiffusione devono poter scegliere tra le diverse piattaforme di diffusione tenendo conto dell'efficienza sul piano tecnico e dei costi: banda larga per servizi su richiesta e televisione digitale terrestre per la trasmissione di contenuti lineari per il grande pubblico;

14. raccomanda agli Stati membri di favorire una politica di accesso equo ai contenuti, assicurando in via prioritaria la connessione a banda larga alle istituzioni pubbliche, in particolare scuole, biblioteche e università, onde favorire la condivisione del sapere e la promozione della diversità culturale e linguistica nonché la valorizzazione del patrimonio culturale europeo; nota altresì che l'istruzione e la cultura non sono elementi separati dall'economia nel suo complesso e sottolinea il notevole valore aggiunto creato da tale settore;

15. suggerisce di sollecitare gli Stati membri affinché pongano in essere politiche pubbliche di accompagnamento all'introduzione di nuove tecnologie e promuovano l'introduzione di metodi di insegnamento digitali; invita a tal fine la Commissione a favorire gli scambi di buone prassi tra Stati membri e tra gli Stati membri ed i paesi al di fuori dell'Unione europea;

16. sottolinea che l'introduzione di infrastrutture digitali crea buone opportunità per l'apprendimento a distanza, in particolare per le regioni ultraperiferiche;

17. invita la Commissione a pubblicare orientamenti relativi agli investimenti nelle reti a banda larga, anche in partenariati pubblico-privato, per le autorità locali e regionali al fine di promuovere il pieno uso delle risorse dell'Unione europea;

18. sottolinea che lo sviluppo di nuove tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, insieme con Internet a banda larga, rappresenta una buona opportunità per migliorare ulteriormente la comunicazione e il dialogo tra i cittadini e le istituzioni dell'Unione europea.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

17.3.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

26

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Maria Badia i Cutchet, Zoltán Bagó, Malika Benarab-Attou, Lothar Bisky, Piotr Borys, Jean-Marie Cavada, Silvia Costa, Santiago Fisas Ayxela, Mary Honeyball, Cătălin Sorin Ivan, Morten Løkkegaard, Emma McClarkin, Doris Pack, Marie-Thérèse Sanchez-Schmid, Marietje Schaake, Emil Stoyanov, Hannu Takkula, Helga Trüpel, Marie-Christine Vergiat, Sabine Verheyen, Milan Zver

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Nessa Childers, Ramona Nicole Mănescu, Iosif Matula, Francisco José Millán Mon, Monika Smolková

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Christian Engström, Miguel Angel Martínez Martínez

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

26.5.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

36

0

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Ivo Belet, Bendt Bendtsen, Reinhard Bütikofer, Maria Da Graça Carvalho, Jorgo Chatzimarkakis, Adam Gierek, Fiona Hall, Jacky Hénin, Edit Herczog, Romana Jordan Cizelj, Lena Kolarska-Bobińska, Philippe Lamberts, Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz, Judith A. Merkies, Jaroslav Paška, Anni Podimata, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Francisco Sosa Wagner, Ioannis A. Tsoukalas, Claude Turmes, Niki Tzavela, Vladimir Urutchev, Adina-Ioana Vălean, Kathleen Van Brempt, Alejo Vidal-Quadras, Henri Weber

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Antonio Cancian, Jolanta Emilia Hibner, Yannick Jadot, Ivailo Kalfin, Vladko Todorov Panayotov, Algirdas Saudargas, Silvia-Adriana Ţicău, Catherine Trautmann