RELAZIONE sulle priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre

14.6.2011 - (2011/2034(INI))

Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatore: Francisco Sosa Wagner

Procedura : 2011/2034(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
A7-0226/2011

PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

sulle priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre

(2011/2034(INI))

Il Parlamento europeo,

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre – Piano per una rete energetica europea integrata" (COM(2010)0677),

–       visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione su una valutazione d'impatto relativa alla comunicazione "Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre – Piano per una rete energetica europea integrata" (SEC(2010)1395),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Energia 2020 – Una strategia per un'energia competitiva, sostenibile e sicura" (COM(2010)0639),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Energie rinnovabili: il progresso verso gli obiettivi del 2020" (COM(2011)0031),

–       vista la direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE[1],

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Analisi delle ipotesi di intervento per una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra superiore al 20% e valutazione del rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio" (COM(2010)0265),

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Una tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050" (COM(2011)0112),

–       visto il terzo pacchetto di proposte legislative sul mercato interno nel settore dell'energia dal titolo "Energia per l'Europa: creare un vero mercato e garantire l'approvvigionamento" ("Energising Europe: a real market with secure supply")[2],

–       visto il regolamento (UE) n. 994/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2010, concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas[3],

–       vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse – Iniziativa faro nell'ambito della strategia Europa 2020" (COM(2011)0021),

–       vista la decisione n. 1364/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006, che stabilisce orientamenti per le reti transeuropee nel settore dell'energia e abroga la decisione 96/391/CE e la decisione 1229/2003/CE[4],

–       visto il regolamento (CE) n. 663/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, che istituisce un programma per favorire la ripresa economica tramite la concessione di un sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell'energia,

–       vista la relazione della Commissione sull'attuazione delle reti transeuropee dell'energia nel periodo 2007-2009 (COM(2010)0203),

–       vista la sua risoluzione del 6 maggio 2010 sull'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per agevolare la transizione verso un'economia efficiente sotto il profilo energetico e a basse emissioni di carbonio,

–       vista la comunicazione della Commissione al Consiglio europeo e al Parlamento Europeo dal titolo "Una politica energetica per l'Europa" (COM(2007)0001),

–       vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo dal titolo "Piano d'interconnessione prioritario" (COM(2006)0846),

–       vista la direttiva 2009/72/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e che abroga la direttiva 2003/54/CE,

–       vista la direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale e che abroga la direttiva 2003/55/CE,

–       vista la sua risoluzione del 25 novembre 2010 "Verso una nuova strategia energetica per l'Europa 2011-2020"[5],

–       vista la sua risoluzione del 15 dicembre 2010 sulla revisione del Piano d'azione per l'efficienza energetica[6],

–       vista la sua risoluzione del 17 febbraio 2011 [7] sulla strategia Europa 2020,

–       visto l'articolo 194 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–       visto l'articolo 170 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ai sensi del quale l'Unione concorre alla costituzione e allo sviluppo di reti transeuropee nei settori delle infrastrutture dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia,

–       visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–       visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e della commissione per lo sviluppo regionale (A7-0226/2011),

A.     considerando che le principali sfide energetiche sono la lotta al cambiamento climatico, il rafforzamento della sicurezza energetica e la riduzione delle importazioni di combustibili fossili, della relativa dipendenza e del consumo energetico complessivo, la diversificazione delle fonti e dei fornitori energetici, la creazione di un mercato interno dell'energia competitivo e l'accesso universale a fonti energetiche sostenibili, accessibili, sicure ed efficienti,

B.     considerando che la politica energetica comune a livello dell'Unione europea è stata costruita attorno all'obiettivo condiviso di garantire la disponibilità fisica ininterrotta di prodotti e servizi energetici sul mercato, a prezzi accessibili a tutti i consumatori (utenti privati e industriali),

C.     considerando la necessità di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e il consolidamento della solidarietà tra gli Stati membri quando uno Stato membro si trova ad affrontare una crisi energetica,

D.     considerando che il trattato di Lisbona fornisce una specifica base giuridica per lo sviluppo di una politica energetica dell'UE che promuova l'efficace interconnessione delle reti energetiche fra gli Stati membri necessaria al raggiungimento degli altri obiettivi di politica e solidarietà energetica dell'UE (il funzionamento del mercato interno dell'energia, l'efficienza energetica e le energie rinnovabili, la sicurezza dell'approvvigionamento e la diversificazione delle fonti energetiche e dei canali di approvvigionamento),

E.     considerando che, se non si procede tempestivamente all'ammodernamento, al potenziamento, all'interconnessione e all'adeguamento dell'infrastruttura energetica dell'UE a un modello di produzione e consumo di energia più sostenibile ed efficiente, potrebbe essere a rischio la capacità dell'UE di raggiungere gli obiettivi in materia di energia e clima per il 2020 – specialmente l'obiettivo dell'integrazione e dell'incremento della quota di fonti di energia rinnovabili – e potrebbe essere compromesso l'obiettivo dell'UE di lungo termine del 2050 relativo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dell'80-95%,

F.     considerando che, secondo la comunicazione della Commissione dal titolo "Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre – Piano per una rete energetica europea integrata", occorreranno 200 miliardi di EUR nel corso del prossimo decennio per finanziare il fabbisogno di infrastrutture energetiche e che metà di tale somma dovrà provenire dagli Stati membri,

G.     considerando che la pianificazione degli investimenti infrastrutturali e le decisioni da adottare di conseguenza necessitano del sostegno di programmi di lungo termine che tengano conto dei risultati attesi e delle ulteriori esigenze di sviluppo tecnico,

H.     considerando che l'ulteriore integrazione delle fonti di energia rinnovabili comporterà alcune modifiche dell'infrastruttura energetica europea, sia a livello di trasmissione che a livello di distribuzione,

I.      considerando che occorre un mercato energetico dell'UE aperto, trasparente, integrato e competitivo per ottenere prezzi dell'energia competitivi, sicurezza dell'approvvigionamento, sostenibilità e impiego efficace e su larga scala di energie rinnovabili, e che il completamento di un siffatto mercato è ancora una sfida importante per tutti gli Stati membri,

J.      tenendo conto dell'importanza cruciale di un'attuazione piena e tempestiva della normativa esistente, compresi il lavoro di regolamentazione richiesto nel terzo pacchetto di proposte legislative per il mercato interno dell'energia e la debita comunicazione degli investimenti in infrastrutture per l'energia, in attesa della sentenza della Corte di giustizia[8], al fine di disporre di una panoramica dei vuoti potenziali nella domanda e nell'offerta nonché degli ostacoli agli investimenti,

K.     considerando che la capacità di interconnessione o la sua disponibilità tra gli Stati membri è ancora insufficiente in un terzo dell'Unione secondo l'obiettivo di interconnessione del 10% stabilito dal Consiglio europeo di Barcellona del 2002 e che alcune regioni sono ancora isolate e dipendenti da unico fornitore, il che ostacola l'integrazione reale dei mercati, della liquidità e dei flussi di energia,

L.     considerando che si dovrebbe tenere conto delle esigenze speciali in termini di infrastrutture energetiche delle isole e delle regioni periferiche, come le Canarie, Madeira, le Azzorre e le regioni ultraperiferiche francesi,

M.    considerando che nell'Europa sudorientale la rete di trasporto dell'energia è meno densa rispetto al resto del continente,

N.     considerando che le fonti di approvvigionamento e le rotte di transito alternative, nonché le nuove interconnessioni, sono importanti per garantire che la solidarietà tra gli Stati membri diventi operativa,

O.     considerando che occorre prestare una particolare attenzione ai progetti non ancora ultimati che sono stati scelti dall'UE come progetti prioritari in conformità della decisione 1364/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006,che stabilisce orientamenti per le reti transeuropee nel settore dell'energia e abroga la decisione 96/391/CE e la decisione 1229/2003/CE,

P.     considerando che il terzo pacchetto sull'energia ha creato un quadro giuridico che dovrebbe potenziare la competitività nel mercato dell'energia,

Q.     considerando che le infrastrutture energetiche pianificate oggi devono essere coerenti con le esigenze del mercato e con gli obiettivi di lungo termine dell'UE in materia di clima ed energia, nonché con la relativa attuazione nelle varie politiche energetiche nazionali, dando la priorità alle fonti energetiche che non comportano costi a carico della società o dell'ambiente,

R.     considerando che, per quanto riguarda il gas e l'elettricità, occorre potenziare gli investimenti nella capacità di trasmissione, tenendo conto degli obiettivi energetici dell'UE 20-20-20 e il nuovo ambiente energetico altamente decarbonizzato successivo al 2020,

S.     considerando l'importanza strategica della realizzazione delle infrastrutture energetiche ai fini del raggiungimento degli obiettivi del piano strategico europeo per le tecnologie energetiche (piano SET),

T.     considerando che l'efficienza energetica rappresenta uno strumento potente ed economicamente vantaggioso per raggiungere la sostenibilità energetica futura, in quanto, riducendo la domanda di energia, permette anche di diminuire la dipendenza dalle importazioni e la delocalizzazione di industrie alla luce dell'aumento dei costi nonché, tramite investimenti intelligenti nelle infrastrutture nuove e in quelle esistenti, di ridurre il fabbisogno di investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture energetiche,

U.     considerando che le reti intelligenti forniscono un'importante opportunità per creare un rapporto efficiente tra la produzione di energia, la sua trasmissione, la sua distribuzione e gli utenti finali, consentendo un consumo energetico razionale e aumentando in tal modo l'efficienza energetica,

V.     considerando che il rafforzamento della capacità di interconnessione tra i sistemi del gas lungo l'asse sudoccidentale nel corridoio nord-sud permetterà alla capacità di importazione di GNL e alla capacità di stoccaggio sotterraneo della penisola iberica di contribuire alla sicurezza dell'approvvigionamento dell'Unione, oltre a costituire un importante passo avanti verso un mercato interno dell'energia realmente integrato,

W.    considerando che le lunghe procedure di autorizzazione e la mancanza di coordinamento tra gli organismi amministrativi possono comportare forti ritardi e costi aggiuntivi, soprattutto nei progetti transfrontalieri,

X.     considerando che la lentezza delle procedure di concessione delle autorizzazioni e la mancanza di metodologie di imputazione dei costi e di strumenti di condivisione dei costi e benefici delle infrastrutture energetiche transfrontaliere costituiscono gli ostacoli principali allo sviluppo,

Y.     considerando che occorre garantire un dibattito pubblico di elevata qualità e tenere debitamente conto della legislazione dell'UE in materia di ambiente,

Z.     considerando che i regolatori svolgono un ruolo importante nella creazione di un mercato interno dell'energia orientato al consumatore, integrato e competitivo,

AA.  considerando che gli strumenti di mercato e il principio del "chi utilizza paga" devono restare il quadro di riferimento per i finanziamenti alle infrastrutture energetiche, e che sarà necessario un limitato apporto di finanziamenti pubblici, con modalità trasparenti e secondo un approccio "caso per caso", per finanziare taluni progetti di interesse europeo che non sono realizzabili da un punto di vista strettamente commerciale, difendendo nel contempo le condizioni di parità sul mercato interno europeo dell'energia, garantendo la sicurezza dell'approvvigionamento, evitando distorsioni della concorrenza e promuovendo un'efficiente integrazione dell'energia rinnovabile,

AB.  considerando la necessità di attuare, il più rapidamente possibile, investimenti di vasta portata,

AC.  considerando il ruolo cruciale degli enti locali in qualità di attori importanti nel settore energetico, alla luce delle loro responsabilità in diverse attività connesse alla pianificazione e alla gestione del territorio, al rilascio di permessi, alla concessione di autorizzazioni relative ai grandi progetti infrastrutturali, agli investimenti, agli appalti pubblici, alla produzione e in ragione della loro prossimità ai consumatori,

I. Pianificazione strategica delle infrastrutture energetiche

1.      sottolinea le autorità pubbliche hanno la responsabilità generale di servire l'interesse pubblico raggiungendo gli obiettivi sociali e ambientali, ma che la responsabilità principale dello sviluppo di infrastrutture energetiche dovrebbe spettare a un mercato adeguatamente regolamentato;

2.      sottolinea l'importanza cruciale di un'attuazione piena, corretta e tempestiva della normativa esistente, compreso il lavoro di regolamentazione richiesto nel terzo pacchetto di proposte legislative per il mercato interno dell'energia, al fine di conseguire un mercato interno europeo integrato e competitivo al più tardi entro il 2014;

3.      ritiene che occorra un approccio dell'UE, elaborato in collaborazione con tutti i soggetti interessati, onde sfruttare appieno i vantaggi derivanti dalle nuove infrastrutture e sottolinea l'esigenza di sviluppare una metodologia armonizzata e complementare, in linea con le norme del mercato interno, per la selezione dei progetti infrastrutturali; reputa che tale metodologia dovrebbe tenere conto delle prospettive europee e regionali per eliminare le disparità e ottimizzare gli effetti socioeconomici e ambientali;

4.      sottolinea che l'elaborazione di progetti relativi a infrastrutture energetiche dovrebbe rispettare pienamente il principio di precauzione; ritiene che i piani d'azione dovrebbero essere oggetto di approfondite valutazioni d'impatto ambientale effettuate caso per caso, che tengano conto delle condizioni ambientali locali e regionali;

5.      sottolinea la necessità di garantire all'UE un adeguato livello di sicurezza dell'approvvigionamento energetico e di sviluppare relazioni vantaggiose con i paesi fornitori di energia e i paesi di transito non appartenenti all'UE mediante una cooperazione nell'ambito dei sistemi regionali e mondiali per il trasporto di energia;

6.      sottolinea che lo scenario di riferimento utilizzato per la valutazione dell'infrastruttura energetica per il 2020 deve essere trasparente e coerente con gli obiettivi di politica energetica generali sanciti dall'articolo 194 del trattato sull'Unione europea e dalla tabella di marcia dell'UE per il 2050, le altre politiche dell'UE (come i trasporti, l'edilizia e il sistema di scambio delle quote di emissione), le politiche di efficienza energetica preposte a raggiungere l'obiettivo di un risparmio energetico del 20% (segnatamente il piano di efficienza energetica), tenendo altresì conto del potenziale impatto dei progressi tecnologici, con particolare riferimento all'energia rinnovabile e alla crescente importanza dei veicoli elettrici, e dell'attuazione delle reti intelligenti e delle iniziative legate alle "città e regioni intelligenti";

7.      sostiene la rapida introduzione del partenariato per l'innovazione "Città intelligenti" e chiede ai partner interessati che partecipano alle procedure di pianificazione relative allo sviluppo urbano sostenibile di promuovere maggiormente le iniziative JESSICA ed ELENA, avvalendosi dei benefici che queste ultime possono apportare in termini di investimenti in energia sostenibile a livello locale, al fine di aiutare le città e le regioni a impegnarsi in progetti di investimento validi nel settore dell'efficienza energetica, delle energie di combustione pulita e rinnovabili e del trasporto urbano sostenibile; segnala inoltre il potenziale del finanziamento transfrontaliero con i paesi vicini nel quadro dello strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI);

8.      sottolinea l'esigenza di attuare le politiche e le norme vigenti affinché l'infrastruttura energetica esistente sia meglio utilizzata a vantaggio dei consumatori europei; invita la Commissione e l'Agenzia per la cooperazione tra i regolatori nazionali dell'energia (ACER) a vigilare con più attenzione sull'attuazione a livello nazionale delle norme, ad esempio quelle riguardanti il principio dell'utilizzo obbligatorio delle capacità, pena la loro perdita ("use-it-or-lose-it");

9.      sottolinea la necessità di valutare, in ordine di importanza e in un'ottica di efficienza dei costi, in quali casi le infrastrutture potrebbero essere ridotte al minimo mediante politiche di efficienza energetica, in quali le infrastrutture nazionali e transfrontaliere esistenti possono essere riqualificate o ammodernate e in quali, invece, sono necessarie nuove infrastrutture che possono essere costruite accanto a quelle esistenti nel settore dell'energia e dei trasporti;

10.    ritiene che sia possibile ottenere la riduzione del consumo energetico e delle emissioni inquinanti e una maggiore efficienza energetica mediante l'attuazione di programmi tesi a incrementare l'efficienza energetica nei settori dell'edilizia e dei trasporti;

11.    sottolinea l'importanza di individuare potenziali futuri divari tra domanda e offerta di energia, nonché eventuali prossime lacune nell'infrastruttura di produzione e di trasmissione;

12.    sottolinea l'importanza di armonizzare la struttura dei mercati dell'UE e lo sviluppo di sistemi comuni per le infrastrutture europee al fine di garantire la gestione delle interconnessioni europee interne e delle interconnessioni con paesi terzi;

13.    è del parere che lo sviluppo di infrastrutture elettriche tra l'UE e i paesi terzi e, in alcuni casi, le infrastrutture elettriche esistenti possano comportare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, o esacerbare tale rischio ove sia già presente; invita la Commissione a valutare tale possibilità e a presentare all'occorrenza misure che consentano all'UE di risolvere tale problema in modo efficace, ad esempio richiedendo il rispetto della direttiva 2009/28/CE sull'energia rinnovabile;

14.    invita i gestori di rete, le autorità di regolamentazione, compresa l'ACER, nonché la Commissione a creare, in cooperazione con i gestori di rete e le autorità dei paesi terzi, le condizioni necessarie a garantire la compatibilità e la stabilità tra le infrastrutture elettriche dell'UE e quelle dei paesi terzi, al fine di aumentare la sicurezza energetica degli Stati membri;

15.    sottolinea che sarebbe opportuno concentrarsi maggiormente non soltanto sui progetti transfrontalieri, ma anche sui sistemi di trasmissione interna, che sono fondamentali per l'integrazione dei mercati dell'energia, l'integrazione di energia rinnovabile, la sicurezza del sistema, l'eliminazione delle isole energetiche e l'alleviamento delle strozzature interne che hanno ripercussioni sul sistema energetico europeo nella sua totalità; sottolinea l'importanza di garantire che si tenga debitamente conto delle regioni periferiche e delle relative esigenze locali;

16.    sottolinea la necessità di nuove infrastrutture che pongano fine alle isole energetiche e alla dipendenza da un fornitore unico e che aumentino la sicurezza dell'approvvigionamento;

17.    plaude agli sforzi profusi dalla Commissione per promuovere la cooperazione regionale e auspica ulteriori orientamenti su tali iniziative regionali;

18.    sottolinea che la cooperazione tra i comuni e le regioni a livello nazionale ed europeo contribuisce a eliminare le isole energetiche, a completare il mercato interno dell'energia e ad attuare i progetti di infrastruttura energetica; ritiene che l'obiettivo della cooperazione territoriale europea nel quadro della politica di coesione, come pure le strategie macroregionali, possano accrescere le opportunità di cooperazione per i progetti transfrontalieri onde realizzare interconnessioni efficaci e intelligenti tra le fonti di energia non convenzionali locali e regionali e le grandi reti di energia; sottolinea il fatto che un adeguato coordinamento dei progetti di infrastrutture può garantire il miglior rapporto possibile tra costi e benefici e la massima efficacia dei fondi dell'UE; reputa necessario, in tale contesto, un miglioramento della cooperazione regionale, soprattutto al fine di assicurare un'adeguata correlazione tra le priorità definite e le regioni europee;

19.    chiede alla Commissione e agli Stati membri di adottare misure per assicurare che i gestori dei sistemi di trasmissione siano adeguatamente incentivati a considerare eventuali interconnettori in una prospettiva regionale o europea, e che i loro piani di investimento si basino sugli effetti socioeconomici degli interconnettori energetici piuttosto che sulla sola economia del progetto, evitando in tal modo una carenza di investimenti nella capacità di trasmissione;

20.    invita la Commissione a presentare, entro la fine del 2011, proposte di soluzioni di compromesso ai problemi descritti dal coordinatore europeo Georg Wilhelm Adamowitsch nella sua terza relazione annuale del 15 novembre 2010, quali ad esempio il conflitto tra la necessità urgente di nuove infrastrutture e le rigide disposizioni in materia di protezione ambientale;

21.    esorta ad adottare misure per garantire il rispetto degli accordi internazionali, come la convenzione di Espoo, prima dell'avvio o dell'ulteriore sviluppo di progetti transfrontalieri e sottolinea che, nel contesto dell'espansione delle reti energetiche, occorre favorire una cooperazione rafforzata, in particolare tra la Russia, la Bielorussia e gli Stati Baltici nonché approfondire, a tale proposito, il dialogo energetico UE-Russia, soprattutto al fine di conseguire l'obiettivo della sicurezza energetica degli Stati membri e delle regioni dell'Unione europea;

22.    richiama l'attenzione sulle opportunità offerte dai meccanismi di cooperazione regionale dell'UE di predisporre e intensificare i progetti infrastrutturali transfrontalieri nel settore energetico, con particolare riferimento alle energie rinnovabili, ed esorta a ricorrere a tal fine agli strumenti di cooperazione regionale (ad esempio le euroregioni e il gruppo europeo di cooperazione territoriale);

23.    si compiace della decisione della Commissione di introdurre prove di stress per le centrali nucleari europee; ritiene che iniziative legislative future volte a istituire un quadro comune per la sicurezza nucleare siano fondamentali per continuare a migliorare le norme di sicurezza in Europa;

24.    ritiene che le iniziative regionali debbano essere estese e sviluppate ulteriormente, in quanto riflettono al meglio le condizioni in cui opera il sistema energetico nelle singole regioni (ad esempio la struttura delle fonti di produzione regionali, l'energia eolica, i valori limite delle reti e la disponibilità di fonti energetiche);

25.    esorta la Commissione a valutare la possibilità di includere tra le priorità per le infrastrutture energetiche progetti che aumenterebbero la sicurezza delle principali infrastrutture energetiche esistenti in Europa (gasdotti e oleodotti, reti elettriche, centrali nucleari, terminal per il gas naturale liquefatto, ecc.) in caso di incidenti e catastrofi naturali o provocate dall'uomo;

II. Uno scenario globale per lo sviluppo delle infrastrutture

26.    ritiene che il piano decennale di sviluppo della rete identifichi pertinenti progetti infrastrutturali per l'energia elettrica e per il gas e che dovrebbe contribuire a stabilire le priorità per la selezione di progetti di interesse europeo da sviluppare per raggiungere gli obiettivi dell'UE in materia di clima ed energia, senza interferire con il funzionamento del mercato interno; ritiene, a tale riguardo, che la capacità di interconnessione debba essere considerata allo stesso livello degli obiettivi 20-20-20 e che pertanto il piano decennale di sviluppo della rete dovrebbe essere inteso come lo strumento volto a monitorare il rispetto dell'obiettivo di interconnessione del 10%;

27.    esorta la Commissione a presentare una proposta concreta per incrementare la trasparenza e la partecipazione del pubblico alla definizione delle priorità dell'UE, nel quadro di un ampio processo partecipativo delle parti interessate che coinvolga, ad esempio, il settore energetico, esperti indipendenti, organizzazioni di consumatori e ONG, onde garantire una migliore gestione della futura pianificazione delle infrastrutture di gas ed energia elettrica dell'UE; ritiene che la pubblicazione di dati tecnici relativi alla pianificazione sia essenziale per garantire tale partecipazione;

28.    ritiene che si debba prestare attenzione al fatto che esistono infrastrutture energetiche dell'UE di proprietà di società straniere o di loro filiali, prive di una struttura gestionale trasparente e soggette all'indebita influenza di governi stranieri; invita la Commissione a presentare proposte volte a mettere in atto adeguate tutele giuridiche e istituzionali al riguardo, con particolare riferimento all'accesso ai finanziamenti pubblici dell'UE;

29.    ritiene che il piano decennale di sviluppo della rete rappresenti un contributo al programma di lavoro concernente lo sviluppo di un'infrastruttura di trasporto del gas e di trasmissione dell'energia elettrica dell'UE, in una prospettiva di pianificazione europea a lungo termine e sotto la sorveglianza dell'ACER e della Commissione, tenendo debitamente conto delle pertinenti disposizioni del terzo pacchetto sul mercato interno;

30.    sottolinea che tale approccio dal basso verso l'alto deve essere integrato da una visione ben strutturata dall'alto verso il basso, in un'ottica europea;

31.    sottolinea che la promozione delle infrastrutture di trasmissione e distribuzione per un'integrazione efficiente e intelligente dell'energia rinnovabile e per nuove applicazioni dell'energia elettrica, quali ad esempio i veicoli elettrici o quelli ibridi ricaricabili ("plug-in"), è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi energetici generali; plaude alla priorità riconosciuta alla futura super rete europea e ai progetti pilota approvati dal forum di Firenze; invita la Commissione a consultare tutti i soggetti interessati onde velocizzare l'identificazione delle autostrade dell'elettricità come infrastruttura a rete integrata basata su punti di interconnessione al fine di ottimizzare la connettività, la resilienza e la flessibilità operativa del sistema e di ridurre i costi, senza escludere eventuali aree geografiche europee più ampie, e a presentare al Parlamento europeo, entro il 2014, uno schema che affronti nel modo più esaustivo possibile le necessità specifiche derivanti dalla trasmissione dell'energia rinnovabile;

32.    ricorda che gli ostacoli geografici inerenti all'ubicazione delle zone insulari e montane ne rendono molto difficile l'integrazione nella rete energetica dell'Unione; invita, pertanto, la Commissione a tenere in considerazione la diversità delle circostanze regionali e a concentrarsi espressamente sulle regioni con caratteristiche geografiche e demografiche specifiche, come le zone insulari e montane e quelle a scarsa densità di popolazione, onde conseguire una maggiore diversificazione delle fonti energetiche e la promozione delle energie rinnovabili, in modo da ridurne la dipendenza energetica esterna; esorta la Commissione a includere tra le sue priorità relative alle infrastrutture energetiche per il 2020 la particolare situazione dei sistemi energetici insulari;

33.    sottolinea che è necessario garantire la coerenza tra le diverse politiche con riferimento alle infrastrutture energetiche e al loro rapporto con il quadro di pianificazione dello spazio marittimo dell'UE, il che potrebbe peraltro rivelarsi utile per inserire i grandi progetti di parchi eolici offshore all'interno di una strategia di carattere più generale;

34.    ricorda tuttavia alla Commissione che, per ragioni economiche e di sicurezza, ciascuno Stato membro dovrebbe essere aiutato a produrre, oltre che a consumare, energia sostenibile;

35.    sostiene che sviluppare la produzione di energia regionale sia uno strumento importante per garantire l'autosufficienza energetica delle varie regioni d'Europa, soprattutto della regione baltica, che rimane isolata e dipendente da un'unica fonte di approvvigionamento; prende atto che le regioni dispongono di un'ampia varietà di risorse a cui attingere, comprese le possibilità offerte dalle risorse naturali, e che in futuro ci si dovrebbe prefiggere di sfruttarle pienamente al fine di diversificare la produzione energetica;

36.    riconosce l'importanza di infrastrutture del gas efficienti per migliorare la diversificazione e la sicurezza degli approvvigionamenti, contribuire a un miglior funzionamento del mercato interno dell'energia e quindi ridurre la dipendenza energetica, rispettando nel contempo la necessità di ridurre drasticamente le emissioni nel settore energetico entro il 2050; sottolinea la necessità di introdurre ulteriori requisiti di flessibilità, nonché di corretta applicazione, nelle infrastrutture del gas, soprattutto per garantire i flussi inversi e le interconnessioni, e ribadisce l'esigenza di sviluppare le infrastrutture del gas tenendo pienamente conto del contributo dei terminali di GNL/GNC, delle navi da trasporto e dei siti di stoccaggio, come pure dello sviluppo della gassificazione di biomassa e del biogas;

37.    si compiace della dichiarazione della Commissione, secondo cui il gas naturale svolgerà un ruolo importante come combustibile di riserva; sottolinea tuttavia che anche altre forme di energia e di impianti di stoccaggio dovranno assumere un ruolo simile per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento; sottolinea che un ampio mix energetico continuerà a costituire la base per un approvvigionamento energetico sicuro ed efficiente sotto il profilo dei costi;

38.    osserva che, a differenza degli altri investimenti infrastrutturali che l'UE intende promuovere, la realizzazione delle infrastrutture per l'interconnessione e lo stoccaggio del gas è obbligatoria ai sensi del regolamento del 2009 concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas; invita la Commissione a valutare la necessità di finanziamenti dell'UE per i miglioramenti infrastrutturali richiesti dal regolamento del 2009;

39.    sottolinea che dopo il 2015 nessuna regione degli Stati membri dell'UE, ivi comprese le regioni insulari, dovrebbe rimanere isolata dalle reti europee del gas e dell'elettricità, o vedere la propria sicurezza energetica compromessa dalla mancanza di connessioni adeguate;

40.    esorta la Commissione a valutare lo sviluppo di infrastrutture per le fonti di gas non tradizionali, prendendo in considerazione gli aspetti giuridici, il ciclo di vita, le riserve esistenti, l'impatto ambientale e la sostenibilità economica; invita la Commissione a procedere, in base al principio del trattamento paritario delle fonti primarie di energia, a un'approfondita valutazione dei potenziali benefici e dei rischi insiti nel ricorso alle fonti di gas non tradizionali nell'Unione europea;

41.    ritiene che, sebbene la decarbonizzazione dell'economia comporterà una progressiva riduzione del consumo di energia fossile, il petrolio continuerà a svolgere un ruolo considerevole nell'approvvigionamento energetico dell'UE ancora per molti anni e che, quindi, durante il periodo di transizione, l'Europa debba poter continuare a contare su un'infrastruttura competitiva per il trasporto e la raffinazione del petrolio, al fine di assicurare ai consumatori dell'UE una fornitura di prodotti sicura e sostenibile sotto il profilo economico;

42.    sottolinea l'importanza della pianificazione infrastrutturale energetica integrata per le fonti energetiche agricole e rurali su piccola scala, in modo da favorire la produzione decentrata di energia, la partecipazione al mercato e lo sviluppo rurale; pone in rilievo l'importanza dell'accesso prioritario alla rete dell'energia rinnovabile di cui alla direttiva 2009/28/CE;

43.    sottolinea l'importanza delle infrastrutture di distribuzione e il ruolo rilevante dei produttori-consumatori e dei gestori dei sistemi di distribuzione per quanto riguarda l'integrazione nel sistema di prodotti energetici decentrati e di misure che favoriscono l'efficienza dal lato della domanda; sottolinea che accordare una maggiore priorità alla gestione della domanda e alla produzione di energia nell'ottica della domanda permetterà di rafforzare considerevolmente l'integrazione delle fonti energetiche decentrate e di progredire nel raggiungimento degli obiettivi generali in materia di politica energetica; ritiene che ciò valga anche per i progetti infrastrutturali nazionali che hanno un impatto positivo oltre le frontiere nazionali, in termini di approvvigionamento o di interconnessione del mercato interno dell'energia;

44.    esorta la Commissione a presentare, entro il 2012, iniziative concrete per promuovere lo sviluppo di capacità di stoccaggio dell'energia (compresi gli impianti di gas/idrogeno multiuso, le batterie intelligenti a flusso inverso per auto elettriche, gli stabilimenti di pompaggio e di stoccaggio idroelettrici, i siti di stoccaggio decentrati di biogas, gli impianti solari ad alta temperatura, i siti di stoccaggio di aria compressa e altre tecnologie innovative); propone alla Commissione di valutare ulteriori iniziative relative allo stoccaggio dell'energia onde massimizzare l'integrazione di energia rinnovabile;

45.    ritiene che la modernizzazione e il potenziamento delle reti urbane di riscaldamento e raffreddamento debbano costituire una priorità dell'Unione europea e che debbano essere sostenute e rispecchiate dalla revisione del quadro finanziario esistente e dalle prospettive finanziarie future;

46.    si compiace dei progetti sinora sviluppati in materia di cattura, trasporto e stoccaggio di CO2; invita la Commissione a elaborare senza indugio una relazione intermedia, che comprenda valutazioni di tipo tecnico ed economico, intesa a valutare i risultati ottenuti applicando le tecnologie sperimentali finanziate dall'UE per la cattura e lo stoccaggio del carbonio negli impianti a carbone;

47.    esorta la Commissione, di concerto con tutti i soggetti interessati, compresi i gestori della rete e gli operatori di mercato interessati, a valutare criticamente e a rivedere, ove necessario, i dati relativi al fabbisogno di investimenti forniti nella comunicazione sulle priorità per le infrastrutture energetiche, in particolare per quanto riguarda la riduzione della domanda mediante misure di efficienza energetica, e a riferire al Consiglio e al Parlamento europeo sugli investimenti che probabilmente si renderanno necessari e sull'ammontare dei futuri finanziamenti dell'UE;

48.    osserva che, oltre ai costi di capitale e operativi, la costruzione, la gestione e la disattivazione di progetti di infrastrutture energetiche implicano costi ambientali considerevoli; sottolinea l'importanza di tenere conto di tali costi ambientali nell'analisi costi-benefici applicando l'approccio basato sui costi dell'intero ciclo di vita;

49.    ritiene che si debba imporre ai gestori dei sistemi di trasmissione di mettere tutte le linee di trasmissione a completa disposizione del mercato, evitando così che le capacità di trasmissione siano riservate al bilanciamento transfrontaliero o altro, e ritiene che un obbligo siffatto debba essere sancito da un atto normativo vincolante basato sugli attuali orientamenti in materia di buone pratiche redatti dal gruppo dei regolatori europei per il gas e l'elettricità (ERGEG);

50.    è a favore di un rafforzamento della collaborazione tra gli Stati membri con l'obiettivo di istituire autorità di regolamentazione regionali per diversi Stati membri; accoglie con favore iniziative analoghe volte alla creazione di un unico gestore regionale dei sistemi di trasmissione;

51.    invita la Commissione e l'ACER ad adoperarsi a favore dell'istituzione di un mercato comune europeo infragiornaliero entro il 2014, in quanto ciò consentirebbe il libero scambio di energia su tutti gli interconnettori di trasmissione tra paesi diversi e/o aree diverse in termini di prezzi;

III. Reti intelligenti

52.    ritiene che le infrastrutture energetiche dovrebbero essere maggiormente orientate all'utenza finale, con una maggiore attenzione all'interazione tra le capacità dei sistemi di distribuzione e i consumi, e sottolinea la necessità di flussi di elettricità e di informazioni bidirezionali e in tempo reale; rimanda ai vantaggi di un nuovo e affidabile sistema di energia elettrica e gas che integri tecnologie, apparecchiature e servizi efficienti come le reti e i contatori intelligenti e i servizi interoperabili di gestione della domanda e del carico di energia, gestiti attraverso le TIC, e che comporti lo sviluppo di formule di tariffazione innovative e dinamiche e di sistemi di adattamento in funzione della domanda, a vantaggio dei consumatori;

53.    rileva che alle infrastrutture energetiche sono associati notevoli rischi, tra cui rischi operativi (ad esempio congestioni e discontinuità dell'approvvigionamento), rischi naturali (quali terremoti e inondazioni), ambientali (inquinamento, perdita di habitat e di biodiversità) e antropogenici/politici (rischi per la sicurezza e terrorismo); chiede pertanto l'attuazione delle decisioni sullo sviluppo di reti intelligenti, come previsto dalla direttiva 2008/114/CE relativa alle infrastrutture critiche; propone agli Stati membri di predisporre una mappatura dei rischi quale strumento decisionale e di controllo dei risultati conseguiti nell'attuazione delle reti intelligenti, in modo da migliorarne le interconnessioni;

54.    sottolinea la necessità di favorire lo sviluppo di tecnologie attente alle esigenze degli utenti e la gestione della domanda, in modo da garantire l'adozione delle tecnologie delle reti intelligenti e di sistemi di adattamento in funzione della domanda e far sì che tutti i soggetti interessati possano beneficiare pienamente delle reti intelligenti;

55.    ritiene che nel settimo e nell'ottavo programma quadro di ricerca e sviluppo la tecnologia delle reti intelligenti per le infrastrutture private di ricarica delle auto elettriche debba rappresentare una priorità in vista di una rapida diffusione di una rete energetica bidirezionale decentrata in tale settore;

56.    sottolinea che la diffusione delle reti intelligenti dovrebbe rappresentare una delle priorità a livello di infrastrutture energetiche onde conseguire gli obiettivi dell'UE in materia di energia e di clima, dal momento che contribuirà all'integrazione della generazione distribuita di energia rinnovabile e dei veicoli elettrici, alla riduzione della dipendenza energetica, al miglioramento dell'efficienza energetica e allo sviluppo della flessibilità e della capacità del sistema elettrico; è del parere che le reti e le soluzioni in materia di gestione dell'energia offrano un'opportunità unica per potenziare l'innovazione, la creazione di posti di lavoro e la competitività dell'industria europea, con particolare riferimento alle PMI;

57.    osserva che è necessario definire un quadro normativo stabile per promuovere gli ingenti investimenti necessari per la creazione delle reti intelligenti in Europa;

58.    chiede alla Commissione di promuovere quanto prima la realizzazione di grandi progetti dimostrativi per le reti intelligenti, quale modo migliore per valutare il rapporto costi-benefici per la società europea; osserva che, per condividere il rischio degli investimenti necessari per realizzare tali progetti, sono necessari finanziamenti pubblici nel quadro di un partenariato pubblico-privato, che corrisponde in effetti a quanto offerto dall'iniziativa europea per la rete elettrica;

59.    osserva che le reti intelligenti sono il risultato della convergenza tra le tecnologie dell'elettricità e dell'informazione e comunicazione, per cui occorre dedicare una particolare attenzione alla cooperazione fra questi due settori, per esempio con riferimento a un utilizzo efficiente dello spettro radio in Europa e alla comprensione delle funzioni energetiche intelligenti nel quadro della pianificazione della futura Internet degli oggetti; chiede alla Commissione di stabilire un piano di cooperazione tra le diverse unità coinvolte (DG Ricerca e innovazione, DG Energia, DG Società dell'informazione e media, ecc.) al fine di garantire il modo più coerente e complessivamente efficace per contribuire alla diffusione e al funzionamento delle reti intelligenti, come base fondamentale per le attività di politica energetica;

60.    invita la Commissione a valutare la necessità di ulteriori iniziative legislative per l'attuazione delle reti intelligenti nel quadro delle norme previste dal terzo pacchetto sul mercato interno dell'energia; ritiene che la valutazione debba tener conto dei seguenti obiettivi: i) assicurare in modo adeguato il libero accesso alle informazioni operative e la loro condivisione tra gli operatori e le loro interfacce fisiche; ii) definire un mercato dei servizi energetici ben funzionante e iii) fornire ai gestori delle reti adeguati incentivi a investire nelle tecnologie intelligenti per le reti intelligenti;

61.    invita a prestare maggiore attenzione all'interazione tra le capacità dei sistemi di distribuzione e i consumi, definendo una strategia comune europea per le reti intelligenti e rileva che, come evidenziato nelle conclusioni del Consiglio europeo del 4 febbraio 2011, le norme tecniche relative alle reti intelligenti dovrebbero essere adottate al più tardi entro la fine del 2012;

62.    sottolinea che le reti dovrebbero essere adattate ai nuovi operatori, in modo da promuovere nuove fonti di produzione su piccola scala, come le famiglie e le PMI;

63.    osserva la necessità, a seguito della riforma della politica agricola comune, di preparare e adeguare le reti a forme di produzione di energia quali l'elettricità e il biogas da fonti agricole e forestali;

64.    ritiene che si debba prestare attenzione alle nuove soluzioni tecnologiche per l'uso dell'energia residuale dell'industria, quali ad esempio i gas bruciati e il calore di scarto;

65.    sottolinea che la normalizzazione e l'interoperabilità delle reti intelligenti dovrebbero rappresentare una priorità; esorta gli Stati membri, di concerto con gli organismi di normalizzazione europei e internazionali e con l'industria, a velocizzare il lavoro sulle norme tecniche e di sicurezza per i veicoli elettrici, le infrastrutture di ricarica e le reti e i contatori intelligenti, con l'obiettivo di ultimarlo entro la fine del 2012; sottolinea che le tecnologie dovrebbero basarsi su norme internazionali aperte in modo da assicurare un buon rapporto costi-benefici, favorendo in tal modo l'interoperabilità del sistema e offrendo ai consumatori la possibilità di scegliere tra più soluzioni;

66.    riconosce che l'esercizio di normalizzazione dei contatori intelligenti prosegue con il mandato di normalizzazione M/441 conferito dalla Commissione europea agli organismi europei di normalizzazione (CEN, CENELEC ed ETSI) e sottolinea che le norme tecniche per i contatori intelligenti dovrebbero tener conto delle nuove funzionalità identificate nella relazione finale a opera del gruppo di coordinamento sui contatori intelligenti (SM-CG) di CEN/CENELEC/ETSI, ovvero:

 lettura a distanza o registri dei controlli metrologici,

 comunicazione bidirezionale,

 sostegno per una tariffazione e un pagamento anticipato avanzati,

 attivazione e disattivazione a distanza della fornitura e limitazione della potenza,

 comunicazione con i singoli apparecchi in abitazioni ed edifici e, se del caso, controllo diretto degli stessi,

 trasmissione delle informazioni da un portale web o un gateway al display del contatore;

67.    accoglie con favore il lavoro svolto dall'EEGI e dal gruppo di lavoro sulle reti intelligenti della Commissione; invita la Commissione a tenere massimamente conto delle loro conclusioni per quanto riguarda la legislazione specifica in materia di reti intelligenti prevista per il primo semestre del 2011;

68.    sottolinea che l'obiettivo dei contatori intelligenti è permettere ai consumatori di monitorare e controllare in modo efficace il loro consumo energetico;

69.    segnala che gli Stati membri hanno già l'obbligo, previa valutazione positiva, di distribuire i contatori intelligenti ad almeno l'80% dei consumatori finali entro il 2020 e ricorda l'obiettivo intermedio, stabilito nella nuova Agenda europea del digitale, di installare i contatori intelligenti al 50% dei nuclei familiari entro il 2015;

70.    pone l'accento sul fatto che gli Stati membri dovrebbero sostenere un numero sufficiente di progetti pilota per i clienti privati onde favorire l'accettazione da parte dei cittadini e stimolare il processo di innovazione, come prevede il terzo pacchetto di proposte legislative sul mercato dell'energia; invita la Commissione a presentare, sulla base delle valutazioni richieste dal terzo pacchetto in materia di energia, ulteriori misure volte a garantire l'introduzione di contatori intelligenti per tutti i clienti non privati entro il 2013, escludendo temporaneamente le microimprese; chiede la definizione di norme chiare sulla sicurezza, la vita privata e la protezione dei dati conformemente alla legislazione dell'UE in vigore;

71.    sottolinea come l'introduzione di dispositivi di gestione dell'energia, con particolare riferimento all'installazione di contatori intelligenti per uso domestico, debba sempre e innanzitutto comportare vantaggi chiari e tangibili per i consumatori finali; pone in rilievo la necessità di informare i consumatori riguardo al loro consumo energetico, onde coinvolgerli attivamente negli sforzi per il risparmio energetico, e chiede che si presti una speciale attenzione alla sensibilizzazione tramite apposite campagne, alla formazione, al rapporto costi-benefici e alla promozione e allo sviluppo di tecnologie di facile utilizzo;

72.    sottolinea a tale riguardo l'importanza fondamentale del sostegno alla ricerca e all'innovazione, il quale deve essere assistito da una politica attiva in materia di finanziamenti che preveda anche il ricorso a strumenti innovativi ancora da mettere a punto, come un fondo europeo per il finanziamento dell'innovazione o un fondo europeo per i brevetti;

73.    invita la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi in vista della selezione di una banda dello spettro radio normalizzata e autorizzata per i contatori e le reti intelligenti;

IV. Definizione di criteri chiari e trasparenti per i progetti prioritari

74.    plaude ai corridoi prioritari identificati dalla Commissione, e concorda sulla necessità di ottimizzare le risorse finanziarie limitate; ribadisce che, se la responsabilità della pianificazione e dello sviluppo di progetti infrastrutturali spetta primariamente al mercato, l'UE ha un ruolo da svolgere nella promozione di determinati progetti, attribuendo loro lo status di "progetto di interesse europeo" e destinando ad alcuni di essi finanziamenti pubblici;

75.    chiede una metodologia chiara e trasparente che conduca alla selezione dei progetti prioritari in grado di far fronte alle pressanti necessità dell'Europa; sottolinea che la selezione dei progetti di interesse europeo dovrebbe essere basata su criteri obiettivi e trasparenti e con la partecipazione di tutti i soggetti interessati;

76.    sottolinea l'importanza della cooperazione regionale nella pianificazione, nella realizzazione e nel monitoraggio delle priorità stabilite e nell'elaborazione di piani d'investimento e di progetti specifici; ritiene che le attuali strategie per le macroregioni, come la regione baltica e quella danubiana, potrebbero anche fungere da modelli di piattaforme di cooperazione in sede di definizione e attuazione di progetti nel settore energetico;

77.    sottolinea che tutti i progetti di interesse europeo dovrebbero contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'UE in materia di politica energetica, quali il completamento del mercato interno, la promozione dell'efficienza energetica e dell'energia rinnovabile e il miglioramento della sicurezza dell'approvvigionamento, e dovrebbero inoltre essere in grado di contribuire sostanzialmente a:

 rafforzare l'integrazione del mercato, la concorrenza e la liquidità del mercato e ridurre la concentrazione del mercato,

 porre fine alle isole energetiche,

 ridurre le perdite di rete, prevenire le strozzature nella trasmissione – anche con riferimento ai progetti interni, nella misura in cui essi contribuiscono allo sviluppo delle interconnessioni transfrontaliere – e coadiuvare la trasmissione transfrontaliera,

 risolvere il problema della dipendenza da un unico fornitore,

 diversificare le rotte di transito e l'origine delle risorse,

 integrare l'energia rinnovabile nella rete e incrementare il ricorso a fonti energetiche rinnovabili riducendo i tagli a questo tipo di energia;

78.    sottolinea l'importanza di una collaborazione più stretta ed efficace con il settore privato e le istituzioni finanziarie, in particolare la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, al fine di promuovere i necessari finanziamenti, specialmente per i progetti transfrontalieri prioritari; chiede alla Commissione di esaminare altri strumenti finanziari innovativi e di contribuire a promuovere la realizzazione di partenariati pubblico-privati ai quali le autorità locali, regionali o nazionali forniscano incentivi nonché il quadro legislativo e il sostegno politico necessari; sottolinea, in tale contesto, la necessità di sviluppare un'assistenza tecnica e un'ingegneria finanziaria a livello di autorità locali e regionali onde sostenere gli attori locali nella creazione di progetti di efficienza energetica, ad esempio sfruttando il meccanismo di assistenza tecnica ELENA della BEI e l'esperienza delle società di servizi energetici, ove siano interessate infrastrutture di efficienza energetica;

79.    esorta la Commissione, in stretta collaborazione con il Garante europeo della protezione dei dati, a valutare la necessità di misure supplementari di protezione dei dati, i ruoli e le responsabilità dei vari soggetti in riferimento ad aspetti quali, fra gli altri, l'accesso ai dati e il loro possesso e trattamento e i diritti di consultazione e modifica, e a presentare, all'occorrenza, adeguate proposte normative e/o orientamenti;

80.    reputa che, per giustificare i progetti in quanto prioritari, occorra considerare i criteri seguenti:

 il progetto deve avere una dimensione europea (cioè un chiaro interesse pubblico per l'UE),

 la necessità del progetto deve essere dimostrata sulla base della gerarchia delle infrastrutture,

 il progetto deve essere in linea con gli obiettivi climatici, di efficienza energetica e ambientali,

 il progetto deve essere conforme alla politica energetica dell'UE di lungo termine (consentendone un'applicazione flessibile e multifunzionale ed evitando i cosiddetti "effetti di immobilizzo"),

 il progetto deve presentare un buon rapporto costi-benefici ed essere economicamente vantaggioso,

 il progetto deve essere solido sotto il profilo tecnico;

81.  è del parere che, per consentire l'ulteriore prioritizzazione dei progetti, occorre considerare i seguenti criteri di ammissibilità:

 se la solidarietà fra Stati membri ne è rafforzata,

 la maturità dei progetti,

 se i progetti comportano un impatto ambientale minimo,

 se i progetti offrono la migliore soluzione per i cittadini interessati;

82.    reputa necessario proseguire sulla strada dell'integrazione del mercato interno dell'energia, promuovendo in particolare progetti che assicurino un buon equilibrio nella composizione dei mix energetici nazionali dei paesi confinanti;

83.    sottolinea che devono essere eliminati gli ostacoli che si frappongono alla concorrenza e a uno sviluppo di tutte le infrastrutture energetiche dettato dal mercato, compresi il teleriscaldamento e il teleraffreddamento;

84.    rammenta che gli ostacoli geografici insiti nell'ubicazione dei territori insulari rendono molto difficile la loro integrazione nella rete energetica dell'Unione e che è opportuno concedere loro strumenti specifici al fine di ridurre la loro dipendenza energetica, sviluppando il loro potenziale endogeno in materia di energie rinnovabili oppure promuovendo l'efficienza energetica e il risparmio energetico;

85.    sottolinea che è opportuno migliorare la trasparenza, informando chiaramente il pubblico sulla finalità e i dati tecnici della pianificazione di ogni progetto; chiede che l'ottemperanza ai criteri sia verificata nel quadro di consultazioni pubbliche;

86.    ritiene che non si debbano sostenere solamente i grandi progetti infrastrutturali, ma anche i progetti più piccoli, che potrebbero presentare un importante valore aggiunto ed essere completati più velocemente;

87.    invita la Commissione a garantire che i progetti cui è stato accordato lo status di progetto di interesse europeo continuino, in seguito all'approvazione, a rispettare i criteri sopra illustrati; ritiene che in caso di modifiche sostanziali a un progetto, il suo status di progetto di interesse europeo debba essere riesaminato;

V. Procedure di rilascio dei permessi rapide e trasparenti

88.    concorda sulla necessità di assicurare una tempestiva attuazione dei progetti di interesse europeo e accoglie favorevolmente la proposta della Commissione di semplificare, coordinare meglio, migliorare e velocizzare le procedure di rilascio dei permessi – senza pregiudicare il principio di sussidiarietà e la competenza nazionale in materia di concessione dei permessi – affinché i termini stabiliti in questi settori non frenino tutte le velleità di innovazione degli investitori privati;

89.    plaude alla designazione di un'autorità di contatto nazionale per ogni progetto di interesse europeo ("sportello unico") che funga da interfaccia amministrativa unica tra i promotori e le varie autorità coinvolte nella procedura di autorizzazione; ritiene auspicabile, relativamente ai progetti transfrontalieri, assicurare un maggior coordinamento tra gli "sportelli unici" nazionali e garantire un ruolo più incisivo della Commissione in tale coordinamento; segnala che, prima di creare nuovi "sportelli unici", la Commissione e le autorità nazionali devono sfruttare pienamente le istituzioni esistenti;

90.    sottolinea che tutte le autorità di contatto nazionale devono essere indipendenti e libere da influenze politiche o economiche; ritiene che i progetti di interesse europeo debbano essere trattati in ordine di invio ed entro i termini stabiliti dalle future proposte della Commissione;

91.    sottolinea l'importanza del completamento tempestivo dei progetti e di un buon dialogo con i soggetti interessati; incoraggia la Commissione a prevedere un sistema progressivo di avvertimenti d'importanza crescente nel caso in cui uno Stato membro non gestisca in tempi ragionevoli una richiesta di autorizzazione, e a controllare attentamente se le procedure amministrative nazionali garantiscano la corretta e rapida attuazione dei progetti di interesse europeo; è favorevole a introdurre, in caso di difficoltà, scadenze indicative entro cui le competenti autorità competenti siano tenute a pervenire a una decisione definitiva; sollecita la Commissione, nell'attesa di tale decisione, a indagare se il ritardo in questione possa essere inteso come un'istanza dello Stato membro che si oppone all'attuazione corretta e rapida del mercato interno europeo dell'energia;

92.    invita la Commissione a determinare, tenendo conto delle specificità dei diversi tipi di progetto e delle caratteristiche territoriali del progetto, la possibilità di introdurre procedure congiunte o coordinate che prevedano apposite e concrete misure chiave e buone pratiche (scambio regolare di informazioni, comunicazione tempestiva delle decisioni, meccanismi comuni di risoluzione dei problemi, ecc.), e a valutare l'idoneità del ricorso a procedure arbitrali come strumento decisionale definitivo;

93.    sottolinea la necessità di un approccio più partecipativo e riconosce che la garanzia di una maggiore accettazione dei progetti di infrastrutture energetiche da parte della popolazione locale va di pari passo con un'informazione adeguata sulla finalità dei progetti e con il coinvolgimento a livello locale nella messa a punto di tali progetti sin dalle primissime fasi; sollecita la partecipazione, a tutti i livelli della società civile, delle organizzazioni non governative, dell'industria, delle parti sociali e delle organizzazioni di consumatori al processo di consultazione per i progetti di interesse europeo; invita la Commissione a istituire un sistema di consultazione e valutazione al fine di individuare e diffondere le migliori prassi e le conoscenze relative all'accettazione delle infrastrutture da parte della cittadinanza;

94.    sottolinea, data l'importanza delle strategie delle regioni in materia di energie rinnovabili per il loro potenziale di sviluppo, la necessità di instaurare una piattaforma destinata allo scambio di buone pratiche acquisite nelle regioni, sulla scorta degli esempi positivi di comuni e regioni che si sono specializzati nelle energie rinnovabili, nel risparmio di energia e nell'efficienza energetica; chiede, al riguardo, la creazione di un sistema di consultazione e valutazione al fine di identificare, condividere e imitare, ove possibile, le migliori prassi e le conoscenze relative all'accettazione delle infrastrutture da parte dei cittadini;

95.    sottolinea che la sfida più ardua risiede nell'assicurarsi l'accettazione, da parte del pubblico locale, dei progetti di infrastruttura energetica; è persuaso che l'accettazione e la fiducia da parte dei cittadini e dei responsabili dei processi decisionali possano essere conquistate soltanto organizzando dibattiti aperti e trasparenti durante la fase preparatoria delle decisioni relative ai progetti di infrastruttura energetica;

96.    chiede alla Commissione di stabilire se la modernizzazione e il potenziamento dei corridoi energetici esistenti sia preferibile, in termini di costi-benefici e di consenso dell'opinione pubblica, alla creazione di nuovi corridoi;

97.    rammenta che il terzo pacchetto di proposte legislative impone ai regolatori, in sede di definizione delle tariffe, l'obbligo di valutare gli investimenti sulla base dei benefici che apportano non solo nello Stato membro in questione, ma anche a livello di Unione europea; invita l'ACER a garantire che i suoi membri tengano conto di tale obbligo; chiede alla Commissione, nei casi in cui non è possibile distribuire equamente costi e benefici mediante la fissazione delle tariffe, di valutare ulteriormente se meccanismi di compensazione basati sulla massima trasparenza possano rivelarsi utili in relazione all'approvazione di progetti transfrontalieri o di pertinenti progetti interni necessari per il raggiungimento degli obiettivi energetici dell'UE;

98.    auspica che siano diffuse maggiori informazioni sull'importanza delle reti energetiche all'interno dell'Unione europea; chiede alla Commissione di valutare la possibilità di condurre una campagna d'informazione e comunicazione dell'UE sulle reti dell'energia, appositamente concepita per destinatari nazionali e locali;

VI. Strumenti finanziari

99.    rileva che gli investimenti per le reti sono ciclici e che andrebbero considerati in una prospettiva storica; segnala che un numero ingente di infrastrutture costruite negli scorsi decenni per interconnettere impianti elettrici centralizzati sta diventando obsoleto; sottolinea che la società si attenderà un'ottimizzazione dei costi di mantenimento delle infrastrutture operative esistenti e della diffusione delle nuove infrastrutture attraverso partenariati pubblico-privato e lo sviluppo di strumenti finanziari innovativi; pone in rilievo la necessità di determinare con accuratezza i requisiti infrastrutturali e di evitare di "immobilizzare" la capacità in eccedenza, tenendo pienamente in considerazione il potenziale di efficienza energetica a costi vantaggiosi;

100.  sottolinea che il buon funzionamento del mercato dovrebbe in gran parte coprire i costi degli investimenti infrastrutturali richiesti, sulla base dei principi della giusta attribuzione dei costi, della trasparenza, dell'assenza di discriminazioni e dell'efficacia in termini di costi, e deve essere in linea con il principio del "chi utilizza paga"; chiede alla Commissione di valutare in quali casi gli attuali incentivi regolamentari siano sufficienti a inviare i segnali necessari al mercato e quali misure complementari siano necessarie, comprese quelle finalizzate a migliorare le norme in materia di imputazione dei costi;

101.  è del parere che, ove non siano disponibili alternative normative e il mercato non sia in grado di coprire da solo gli investimenti richiesti, possono essere necessari finanziamenti dell'UE per sostenere alcuni progetti circoscritti di interesse europeo aventi caratteristiche specifiche che li rendono non praticabili da un punto di vista commerciale, ma il cui sviluppo è necessario per il conseguimento degli obiettivi dell'Unione in materia di politica energetica; ritiene che i finanziamenti pubblici possano essere utilizzati per stimolare gli investimenti privati, creando un connubio innovativo di strumenti finanziari, a condizione che ciò non provochi distorsioni della concorrenza;

102.  ricorda che il Fondo europeo di sviluppo regionale interviene massicciamente nel finanziamento dei progetti infrastrutturali, compresi quelli energetici, e sottolinea il ruolo significativo che la politica di coesione svolge a livello locale e regionale in relazione all'efficacia energetica e al conseguimento degli obiettivi dell'Unione in materia di energie rinnovabili;

103.  sottolinea che il Fondo di coesione e i Fondi strutturali devono continuare ad avere un ruolo centrale nei nostri progetti infrastrutturali; ritiene che qualsiasi tentativo di creare nuovi fondi settoriali dai fondi della politica di coesione sia inopportuno;

104.  invita la Commissione a garantire che il finanziamento degli investimenti nelle infrastrutture si basi sul mercato, onde evitare distorsioni della concorrenza e la creazione di falsi incentivi agli investimenti, e in modo da evitare fluttuazioni ingiustificate tra Stati membri, purché tuttavia anche l'interesse pubblico sia tutelato – specialmente a livello locale e regionale e nei territori che presentano caratteristiche geografiche specifiche come le regioni insulari, montane e quelle a bassissima densità di popolazione – grazie a un finanziamento pubblico di entità limitata che deve dare forma a una combinazione innovativa di strumenti finanziari che stimolino gli investimenti privati;

105.  ritiene che l'Unione europea debba finanziare i progetti poco allettanti dal punto di vista commerciale e non in grado di attrarre investitori privati, ma essenziali per collegare le regioni isolate dell'Unione alle reti europee di gas ed elettricità, come parte integrante della creazione di un mercato unificato dell'UE per l'energia;

106.  invita la Commissione a consentire il finanziamento pubblico solo per gli Stati membri che hanno attuato pienamente la legislazione europea esistente e che la applicano in modo corretto, comprese le disposizioni regolamentari sancite nel terzo pacchetto relativo al mercato interno;

107.  invita la Commissione a rivedere le norme in materia di aiuti di Stato con riferimento alle infrastrutture dell'energia e, se necessario, ad avanzare proposte per modificare tali norme al fine di consentire ai paesi di incoraggiare la modernizzazione delle infrastrutture; invita nel contempo la Commissione a elaborare un nuovo documento di orientamenti sul finanziamento pubblico dei progetti e sulla normativa vigente in materia di aiuti di Stato, che definisca criteri chiari per il finanziamento pubblico delle infrastrutture energetiche; sottolinea che tale documento deve essere elaborato congiuntamente dalla DG Energia, dalla DG Concorrenza e dalla DG Sviluppo regionale, onde eliminare qualsiasi incongruenza tra le norme della Commissione;

108.  chiede che, sulla base degli obiettivi strategici, si tenga conto del principio geografico in riferimento a future sovvenzioni al settore dell'energia, negli ambiti delle infrastrutture e della ricerca e sviluppo; insiste inoltre sul fatto che le regioni sviluppate possono ricevere ulteriori sovvenzioni per ricerca e sviluppo soltanto se l'attività che beneficia di tali sovvenzioni è condotta congiuntamente con regioni meno sviluppate;

109.  sottolinea che è essenziale, ai fini della promozione degli investimenti – sia per la trasmissione che per la distribuzione – un quadro normativo stabile, prevedibile e adeguato, che preveda tassi di rendimento adeguato e incentivi per le nuove infrastrutture; sottolinea che i regolatori dovrebbero incoraggiare l'adozione di nuove tecnologie mediante incentivi di mercato e progetti pilota;

110.  ritiene che i finanziamenti privati possano favorire la costruzione puntuale delle infrastrutture energetiche necessarie, dal momento che la pura e semplice imponenza della sfida infrastrutturale è tale per cui i mezzi dei privati devono essere adeguatamente svincolati; ritiene che, a mano a mano che gli investitori privati colgono la sfida delle infrastrutture, la Commissione dovrebbe adottare orientamenti chiari in relazione al coinvolgimento degli attori operanti sul mercato e degli investitori privati nelle cosiddette "linee commerciali"; ritiene che le preoccupazioni relative all'eventuale impatto sul funzionamento del mercato possano essere superate obbligando le linee commerciali a trasferire la loro piena capacità al mercato;

111.  sottolinea che è opportuno ricorrere il più possibile agli strumenti di mercato, anche apportando miglioramenti alle norme in materia di imputazione dei costi, quali obbligazioni per il finanziamento di progetti ("project bonds"), fondi di rotazione, fondi di investimento nelle energie rinnovabili, garanzie su prestiti, meccanismi di ripartizione dei rischi di carattere non commerciale, incentivi al finanziamento di partenariati pubblico-privati, partenariati con la BEI – migliorando la sua capacità di intervento e le risorse disponibili – e utilizzo dei proventi del sistema di scambio di quote di emissioni (ETS) per i progetti collegati alle fonti di energia rinnovabile e all'efficienza energetica, nonché, all'occorrenza, altri strumenti finanziari innovativi; invita la Commissione a tenere conto delle capacità finanziarie e delle condizioni di mercato degli Stati membri meno sviluppati;

112.  è favorevole all'idea di emettere "project bonds" europei comuni per finanziare importanti esigenze infrastrutturali e progetti strutturali europei nel quadro dell'agenda UE 2020, compresa la nuova strategia per lo sviluppo delle infrastrutture energetiche; ritiene che i "project bonds" dell'UE garantirebbero gli investimenti necessari e creerebbero un clima di fiducia sufficiente ad assicurare ai principali progetti di investimento il sostegno di cui hanno bisogno, divenendo così un meccanismo importante per stimolare al massimo il sostegno dell'opinione pubblica; segnala che, per porre l'Europa in una situazione sostenibile, tali progetti devono inoltre contribuire alla trasformazione ecologica delle nostre economie;

113.  ritiene in particolare che i "project bond" dell'UE possano diventare uno strumento finanziario essenziale per gli investimenti nell'infrastruttura energetica necessari in Europa, aiutando le società del settore privato ad attrarre finanziamenti da investitori del mercato dei capitali; invita la Commissione a presentare in tempi brevi una proposta legislativa sui "project bonds" dell'UE;

114.  sottolinea l'importanza che i regolatori elaborino una metodologia comune per la ripartizione dei costi dei progetti infrastrutturali transfrontalieri, poiché tali incentivi dell'infrastruttura di rete presentano diverse manchevolezze del mercato, dovute principalmente ai monopoli naturali e alla mancanza di concorrenza;

115.  sottolinea l'importanza di tariffe trasparenti, proporzionate, eque e non discriminatorie per garantire un'adeguata ripartizione dei costi in relazione agli investimenti in infrastrutture di trasmissione transfrontaliere e interne aventi un impatto a livello transfrontaliero, le quali contribuiscono in misura significativa al conseguimento degli obiettivi strategici dell'UE, prezzi equi per i consumatori e una maggiore competitività; sollecita gli Stati membri a non applicare tariffe regolamentate eccessivamente basse; accoglie con soddisfazione la proposta della Commissione relativa al regolamento concernente l'integrità e la trasparenza del mercato dell'energia (REMIT);

116.  sottolinea l'importanza di aumentare la capacità di interconnessione delle reti energetiche a livello transfrontaliero e segnala l'importanza di dotarsi di un finanziamento adeguato per conseguire gli obiettivi stabiliti, compresa la coesione territoriale;

117.  sollecita l'Unione europea a migliorare i propri strumenti finanziari onde sostenere gli sforzi delle autorità regionali e locali che si adoperano per investire nella produzione di energia sostenibile;

118.  si compiace dell'iniziativa della Commissione di presentare nel 2011 una proposta per affrontare la questione della ripartizione dei costi dei progetti tecnologicamente complessi o transfrontalieri, dato che ciò è considerato uno dei principali ostacoli allo sviluppo di infrastrutture transfrontaliere, nonché un nuovo strumento finanziario per sostenere i progetti prioritari nel periodo 2014-2020;

119.  reputa importante che in futuro si attribuisca maggiore rilievo alla gestione delle garanzie finanziarie degli investimenti e che il quadro finanziario previsionale sia elaborato in sinergia con la pianificazione del periodo di bilancio 2014-2020;

VII. Altre questioni relative alle infrastrutture

120.  ritiene che tutti i gasdotti esterni e le altre reti energetiche che entrano nel territorio dell'Unione europea debbano essere disciplinati da accordi intergovernativi trasparenti e dalle norme del mercato interno, comprese le regole sull'accesso di terzi, le clausole di destinazione, la supervisione delle concessioni e la gestione delle strozzature, la durata dei contratti e le clausole "take-or-pay"; invita la Commissione a garantire che i gasdotti esistenti e futuri e gli accordi commerciali rispettino l'acquis europeo in materia di energia e, se del caso, a intervenire;

121.  invita la Commissione a limitare ulteriormente la concessione di deroghe in materia di accesso dei terzi alle infrastrutture energetiche e a rivedere quelle già concesse, onde verificare se siano ancora necessarie; osserva che la fornitura di finanziamenti o di sostegno pubblici ai progetti attraverso strumenti quali ad esempio i "project bonds" garantiti dalla BEI dovrebbe eliminare o ridurre la necessità di deroghe in materia di accesso dei terzi;

122.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri.

  • [1]  GU L 140 del 5.6.2009, pag. 16.
  • [2]  GU L 211 del 14.8.2009.
  • [3]  GU L 295 del 12.11.2010, pag. 1.
  • [4]  GU L 262 del 22.9.2006, pag. 1.
  • [5]  Testi approvati, P7_TA(2010)0441.
  • [6]  Testi approvati, P7_TA(2010)0485.
  • [7]  Testi approvati, P7_TA (2011)0068.
  • [8]  Causa C-490/10 Parlamento europeo/Consiglio, riguardo al regolamento n. 617/2010 sulla comunicazione di progetti di investimento nelle infrastrutture per l'energia.

MOTIVAZIONE

Nel celebrare i sessant'anni della Comunità europea del carbone e dell'acciaio, risulta particolarmente appropriato riflettere su una rete energetica integrata europea ricordando il discorso di Jean Monnet trasmesso alla radio il 10 febbraio 1953, il quale annunciava che, da quella mattina in poi, non sarebbe più esistito il carbone tedesco, il carbone belga, il carbone francese, il carbone italiano o il carbone lussemburghese, ma solo carbone europeo che avrebbe circolato liberamente fra i sei Stati membri considerati come un unico territorio.

Ora, diversi decenni dopo, l'obiettivo è ancora più ambizioso poiché riguarda l'energia nel suo insieme.

I principali sforzi fatti per elaborare una politica originale si possono ritrovare dapprima nel Libro bianco del 1995 su "una politica energetica per l'Unione europea" e, in seguito, nel Libro verde del 2000 dal titolo "Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico".

Il primo sosteneva l'integrazione dei mercati nazionali e all'epoca raccomandava la liberalizzazione come mezzo per stimolare il traffico. Il dialogo fra i paesi produttori di un'Europa unita si configurava come una modalità di gestione della politica energetica che superasse gli approcci "bilaterali", vale a dire fra gli Stati membri e i paesi fornitori esterni alla Comunità.

Il secondo parte da alcune affermazioni interessanti: il riconoscimento che la dipendenza energetica non diminuirà e la constatazione della limitata capacità di iniziativa europea rispetto alle condizioni di fornitura di energia. Risulta quindi fondamentale agire sulla domanda e riemerge la rilevanza del risparmio energetico, soprattutto negli ambiti degli edifici e dei trasporti. Bisogna considerare che nel 2000 ci si attendeva che il protocollo di Kyoto sarebbe stato rispettato e l'Europa, che sventolava questo vessillo, era particolarmente desiderosa di fare la sua parte.

Il Libro verde del 2006, "Una strategia europea per un'energia sostenibile, competitiva e sicura", è stato giustamente riconosciuto quale il più ambizioso documento finora redatto, in quanto enumera gli obiettivi rinnovati della politica energetica europea: sostenibilità e promozione delle energie rinnovabili, competitività e apertura dei mercati, sicurezza dell'approvvigionamento e diversificazione delle fonti. Inoltre delinea proposte molto specifiche, tra cui il miglioramento delle interconnessioni fra gli Stati membri.

Il famoso "20-20-20" – la riduzione del 20% dei gas a effetto serra entro il 2020; il miglioramento dell'efficienza energetica in termini di un 20% e l'aumento del 20% del ricorso alle energie rinnovabili – è la sintesi efficace delle priorità europee; si potrebbe definire la bussola, adottata anche dal Consiglio europeo, con cui orientare le misure strategiche dell'Europa.

Oltre a questi aspetti, vi è anche la chiara consapevolezza che la geopolitica bilaterale (cioè gli accordi fra Stati membri e paesi produttori) è una strategia fallimentare che, in quanto tale, deve essere sostituita da una politica comune ("con una sola voce"); politica che, una volta ratificata dai capi di Stato e di governo, dovrebbe trasformare la politica energetica in una branca della politica esterna comune.

È indispensabile trarre tutte le dovute conclusioni dalle direttive esistenti e dalle disposizioni del cosiddetto "terzo pacchetto sul mercato interno dell'energia", poiché costituiscono le premesse per la pianificazione e gli investimenti nella rete europea e obbligano i gestori delle reti di trasporto a collaborare tra loro, elaborando piani nazionali di sviluppo per le proprie reti del gas e dell'elettricità, nonché a tenere conto degli interessi dell'Unione nel suo insieme.

Il trattato di Lisbona ha sancito l'obiettivo primario della promozione delle interconnessioni delle reti energetiche.

La verità è che, se si vuole progredire risolutamente, occorre assumersi impegni politici molto rigorosi e sono necessari ingenti investimenti. Realizzare progressi non è mai stato semplice nell'Unione europea e, proprio nella politica energetica, si avvertono eccessive tensioni fra gli Stati membri, vi sono troppi interessi nazionali in gioco ed eccessiva è anche la frammentazione del mercato, tutti ostacoli che è possibile superare soltanto armandosi di grande determinazione ed energia politica.

Entrambe – energia politica e determinazione – paiono ispirare la comunicazione "Energia 2020", la quale invoca un cambiamento radicale dell'approccio finora seguito in riferimento ad aspetti cruciali quali le infrastrutture e le reti di energia, che devono essere attivate e rafforzate secondo lo slogan "Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse".

Anche la comunicazione del 2010, dal titolo "Priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre", va accolta con soddisfazione in quanto adotta lo stesso approccio coraggioso e creativo. Era proprio Jean Monnet che affermava che per costruire l'Europa bisogna procedere passo dopo passo e che la cosa fondamentale è avere un obiettivo sufficientemente chiaro da non essere perso di vista.

II

L'obiettivo del quale dobbiamo occuparci verte sulle infrastrutture energetiche che, secondo la Commissione, sono obsolete e mal collegate. Tali infrastrutture sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi che l'UE persegue da anni, come la riduzione dei livelli di carbonio, la garanzia della sicurezza dell'approvvigionamento, la stabilità dei prezzi per i consumatori, la configurazione di un mercato unico dell'energia che assicuri l'accesso alle fonti energetiche a prezzi accessibili per le imprese e per i cittadini e, non ultimo, la solidarietà fra gli Stati, perché non è possibile parlare di sicurezza senza far riferimento alla solidarietà all'interno dello spazio europeo.

Ci troviamo a dover far fronte a tutta una serie di questioni urgenti, quali un aumento spettacolare della produzione di elettricità di origine eolica nelle regioni del mare del Nord e del mar Baltico, l'immenso potenziale di energia rinnovabile nel sud dell'Europa e in Nord Africa, i problemi derivanti dallo stoccaggio dell'elettricità su larga scala, le necessità di ricarica dei veicoli elettrici e il trasporto e lo stoccaggio del carbonio e dell'idrogeno.

È impossibile affrontare tutte queste problematiche senza progettare nuove reti e nuove interconnessioni, sia all'interno dell'UE che con i paesi terzi.

Dobbiamo:

           a) determinare le infrastrutture necessarie;

b) stabilire i criteri per selezionare i progetti meritevoli di essere classificati come "progetti di interesse europeo", mantenendo uno sviluppo equilibrato fra le diverse regioni;

c) garantire che tali progetti siano attuati entro un termine ragionevole, escogitando formule con cui risolvere la questione controversa delle procedure di autorizzazione e il rilascio dei permessi negli Stati membri, garantendo il dibattito, l'informazione e la partecipazione dei cittadini;

d) migliorare l'imputazione dei costi;

e) assicurare un finanziamento che attragga e stimoli l'investimento privato.

III

Per quanto riguarda l'elettricità, la Commissione deve avanzare nella definizione e nell'attuazione delle sue proposte relative ai corridoi prioritari che dovranno collegare le reti europee dei trasporti entro il 2020; nello specifico, le infrastrutture e interconnessioni necessarie per integrare la produzione di elettricità proveniente da fonti rinnovabili. È indispensabile accelerare l'identificazione e la costruzione di autostrade dell'elettricità, come parte integrante di un progetto di lungo termine che tuttavia non ammette sconsiderati ritardi.

La nuova infrastruttura di rete dovrà ospitare "reti intelligenti" grazie alle risorse messe a disposizione dalle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Una "intelligenza" che si metterà al servizio dei cittadini, i quali potranno controllare le proprie apparecchiature domestiche in modo da evitare sprechi e ridurre i costi individuali e collettivi.

Il gas presenta problemi specifici. Nell'Europa orientale è preoccupante la dipendenza da un'unica fonte, che può generare problemi di approvvigionamento in momenti critici, come già successo in passato. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento deve diventare un elemento decisivo in una politica tesa a salvaguardare l'approvvigionamento.

Un nuovo elemento da considerare nell'insieme delle reti e delle infrastrutture tradizionali è il "CO2-dotto", una tubazione da utilizzarsi per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio di CO2.

IV

L'iter relativo alle autorizzazioni e ai permessi nei vari Stati membri si è rivelato una difficoltà di particolare rilievo rispetto al tentativo di attuare i progetti di infrastrutture energetiche entro un periodo di tempo ragionevole. Ogni Stato membro, in virtù della sua organizzazione amministrativa interna, è dotato di una propria normativa finalizzata al rilascio di questo tipo di autorizzazioni. L'opposizione fra i cittadini interessati assume talvolta proporzioni tali da paralizzare l'intero progetto o creare estreme difficoltà al suo avanzamento.

Riteniamo che, una volta che il progetto sia stato dichiarato "di interesse europeo", si debba designare un'unica autorità di contatto nello Stato membro ("sportello unico"), che dovrebbe fungere da interfaccia assicurando la comprensione e la comunicazione fra i promotori, le autorità e i cittadini interessati e occupandosi anche del coordinamento fra gli "sportelli unici" e la DG Energia della Commissione. Si deve parimenti assicurare la partecipazione dei cittadini sin dal momento dell'ideazione iniziale del progetto. È molto importante che la popolazione interessata disponga di tutte le informazioni tecniche, ambientali, economiche e giuridiche sin dall'inizio dell'operazione, affinché sia messa in condizioni di esprimere le ragioni e le argomentazioni che ritiene pertinenti quando è il momento di assumere una decisione. Lo stesso vale per tutte le fasi della procedura, vale a dire nel corso della sua attuazione. Gli Stati membri dovrebbero coordinare in maniera efficace le procedure di valutazione di impatto ambientale, che devono sempre avere luogo nella fase iniziale di pianificazione e predisposizione del progetto.

Nei casi in cui, nonostante tutto, il progetto di blocca e vi è il rischio che la sua esecuzione sia messa in discussione, si potrebbe designare un organo arbitrale, in modo analogo a quello dell'esperienza tedesca conosciuta come "Stoccarda 21".

V

Secondo i calcoli contenuti della comunicazione della Commissione, occorrerà investire circa 1 000 miliardi di EUR in 10 anni per ottenere obiettivi apprezzabili in materia di politica energetica e di clima. Di tale cifra, circa 200 miliardi di EUR saranno necessari per le sole reti di trasmissione dell'energia. La metà, circa 100 miliardi di EUR, dovrà provenire da finanziamenti pubblici, ma la cifra non deve destare allarme in quanto i vantaggi per l'UE in termini di posti di lavoro, diffusione delle tecnologie e, conseguentemente, ruolo di primo piano nel settore tecnologico e aumento del PIL, saranno considerevoli.

Oltre ai chiari vantaggi di tipo economico tradizionale, bisogna aggiungere altri parametri che diventano sempre più importanti, quali la riduzione dell'inquinamento, una maggiore efficacia della lotta contro il cambiamento climatico e una migliore qualità dell'approvvigionamento, che andranno a beneficio di tutti i cittadini.

VI

È chiaro che progetti così ambiziosi sono inconcepibili senza la determinazione e la diligenza delle imprese del settore energetico, che devono ricorrere a tutta la loro immaginazione e a tutti i loro sforzi per affrontare i grandi progetti che la modernità impone. È altrettanto chiaro che non si può ottenere nulla senza la partecipazione risoluta delle istituzioni europee. Finora la politica energetica comune dell'UE ha patito, nonostante le sue lodevoli iniziative e i suoi sforzi perduranti, della mancanza di uno slancio risolutamente "europeo".

L'Europa in quanto tale deve affrontare una serie di impegni molto seri. Da un lato è lungi dall'aver conseguito l'obiettivo di un vero mercato interno dell'energia, dall'altro è giunto il momento che parli "con una sola voce" per fissare gli obiettivi comuni a breve, medio e lungo termine della politica energetica; con una voce che deve essere ben udibile e risuonare in modo chiaro nella volta dell'edificio europeo, nell'interesse dei cittadini e delle imprese dell'UE.

La comunicazione della Commissione indica che ci stiamo muovendo nella giusta direzione.

È dalla nostra fragilità energetica che dobbiamo trarre la nostra forza per costruire un'Europa energeticamente solida e vigorosa, degna erede – in quest'anno di celebrazioni – di quella grande invenzione che fu la CECA, precisamente la culla dell'Unione europea.

PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (25.5.2011)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sulle priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre
(2011/2034(INI))

Relatore per parere: Rovana Plumb

SUGGERIMENTI

La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   sottolinea che l'elaborazione di progetti relativi a infrastrutture energetiche dovrebbe rispettare pienamente il principio di precauzione; ritiene che i piani d'azione dovrebbero essere oggetto di approfondite valutazioni d'impatto ambientale caso per caso che tengano conto delle condizioni ambientali locali e regionali;

2.   sottolinea l'urgente necessità di migliorare e modernizzare le infrastrutture energetiche dell'Unione europea per realizzare gli obiettivi della strategia UE 2020 e nell'ottica di integrare nel mix energetico una percentuale ancora maggiore di fonti di energia rinnovabile dopo il 2020; chiede lo sviluppo di reti intelligenti e super reti, la costruzione di interconnessioni e l'estensione delle reti del gas, il che potrebbe portare a una riduzione delle emissioni di gas serra e migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento;

3.   sottolinea che occorre effettuare cospicui investimenti nelle infrastrutture energetiche per realizzare il nostro obiettivo di un'economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050; rileva che non effettuare tali investimenti comporterebbe costi molto più elevati in termini di degrado ambientale, aumento dei prezzi dell'energia, perdita di competitività, maggiore insicurezza e dipendenza in campo energetico e calo dell'occupazione e del benessere; ritiene che sia possibile ottenere gli investimenti necessari attraverso lo sviluppo di strumenti di finanziamento innovativi; ritiene che tali investimenti potrebbero provenire sia da fonti private che da fonti pubbliche, mentre i proventi di una tassa sulle transazioni finanziarie, di una tassa verde/sul carbonio e della vendita all'asta delle quote di emissione nell'ambito del sistema di scambio delle emissioni (ETS) riveduto potrebbero essere utilizzati per colmare le lacune di finanziamento e promuovere gli investimenti, ad esempio per adeguare le nostre reti energetiche alle esigenze delle energie rinnovabili; valuta positivamente l'iniziativa relativa alle obbligazioni per il finanziamento di progetti proposta dalla Commissione al fine di assicurare risorse per i grandi progetti infrastrutturali e ritiene che tali risorse debbano essere impiegate per facilitare lo sviluppo di reti intelligenti;

4.   ritiene che si debba ricorrere alle sovvenzioni dell'Unione europea per le infrastrutture energetiche solo se il mercato non è in grado di generare gli investimenti necessari, dal momento che queste sovvenzioni potrebbero ostacolare lo sviluppo di soluzioni di mercato innovative;

5.   sottolinea che la graduale eliminazione delle sovvenzioni dannose per l'ambiente nel settore dell'energia, a livello nazionale e di UE, è un obiettivo essenziale della strategia Europa 2020, dal momento che tali sovvenzioni incidono negativamente sugli obiettivi dell'Unione europea in materia di cambiamento climatico, biodiversità, efficienza energetica e in altri settori strategici chiave;

6.   rammenta l'accordo raggiunto dal G20 a Pittsburgh nel 2009 che prevede la progressiva eliminazione delle sovvenzioni per i combustibili fossili; ritiene che anche le sovvenzioni pubbliche per le infrastrutture alimentate con combustibili fossili dovranno essere gradualmente eliminate e suggerisce che per quanto riguarda gli strumenti di finanziamento sostenuti dall'UE la priorità debba essere assegnata a progetti di rilevante interesse europeo che contribuiscano al conseguimento degli obiettivi europei in materia di clima ed energie rinnovabili;

7.   osserva che il costo degli investimenti necessari è più basso se l'efficienza energetica e la gestione della domanda sono integrate nella strategia europea; ribadisce pertanto il suo invito a introdurre un obiettivo vincolante in materia di efficienza energetica del 20% per il 2020 e obiettivi ambiziosi a lungo termine per il 2030 e il 2050; ribadisce che la gestione della domanda, vale a dire la regolamentazione del consumo di energia di apparecchiature e utenti attraverso, ad esempio, prezzi energetici diversi non legati a determinate ore o minuti, deve essere parte integrante della politica energetica europea;

8.   invita la Commissione a esaminare le esigenze infrastrutturali fino al 2050, sulla base di scenari con il 100% di fonti energetiche rinnovabili e tenendo conto di politiche ambiziose in materia di risparmio energetico;

9.   fa presente che le infrastrutture energetiche presentano notevoli rischi, ad esempio operativi (congestioni, continuità dell'approvvigionamento), naturali (terremoti, inondazioni), ambientali (inquinamento, perdita di habitat e di biodiversità) o antropogenici/politici (sicurezza, terrorismo); chiede pertanto l'attuazione delle decisioni sullo sviluppo di reti intelligenti, come previsto dalla direttiva 2008/114/CE relativa alle infrastrutture critiche; propone agli Stati membri di predisporre una mappatura dei rischi quale strumento decisionale e di controllo dei risultati conseguiti nell'attuazione delle reti intelligenti, in modo da migliorarne le interconnessioni;

10. segnala che, prima di effettuare investimenti nelle infrastrutture energetiche, sarebbe opportuno procedere a un'analisi degli investimenti auspicabili e degli ambiti in cui è necessario un coordinamento tra gli Stati membri; ritiene che questa analisi debba tenere presenti i vantaggi legati a una produzione di energia sostenibile;

11. chiede che un'analisi identifichi le possibilità di ridurre al minimo le infrastrutture attraverso politiche di efficienza energetica, e di considerare, in via prioritaria, il miglioramento delle infrastrutture esistenti e la costruzione di nuove infrastrutture, ove possibile, accanto alle infrastrutture elettriche o di trasporto già esistenti;

12. osserva che le differenze tra le regolamentazioni nazionali possono costituire ostacoli a investimenti efficaci; invita la Commissione a individuare tali ostacoli e a proporre possibili soluzioni;

13. osserva che, oltre ai costi di capitale e operativi, la costruzione, la gestione e la disattivazione di progetti di infrastrutture energetiche implicano costi ambientali considerevoli; sottolinea l'importanza di tenere conto di tali costi ambientali nell'analisi costi-benefici applicando l'approccio basato sui costi dell'intero ciclo di vita;

14. chiede l'adozione delle norme più rigorose possibili in materia di sicurezza e ambiente per tutte le infrastrutture energetiche, anche attraverso programmi di cooperazione tra gli Stati membri, in modo da tenere conto delle riserve espresse dall'opinione pubblica e favorire una maggiore accettazione da parte della stessa; raccomanda agli Stati membri di fornire informazioni adeguate a cittadini, società civile, operatori economici e parti sociali sulla necessità di rinnovare e modernizzare le infrastrutture energetiche al fine di aumentare l'affidabilità delle reti di energia, migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento e l'integrazione delle fonti di energia rinnovabile, e di consentire ai consumatori di beneficiare delle nuove tecnologie e di un uso intelligente dell'energia aumentando così l'efficienza energetica;

15. ritiene che sia necessario un approccio dell'Unione volto a migliorare le infrastrutture energetiche europee, dal momento che i singoli Stati membri non possono conseguire da soli questo obiettivo; segnala che i benefici ambientali non si riscontrano necessariamente nei paesi in cui vengono effettuati gli investimenti necessari; sottolinea, inoltre, la necessità di riflettere su obiettivi a lungo termine, dato che le infrastrutture energetiche pianificate oggi devono essere in grado di durare per vari decenni;

16. chiede agli Stati membri di ammodernare le loro reti energetiche nazionali e di collegarle con una super rete intelligente europea assicurando nel contempo grandi capacità di stoccaggio dell'energia all'interno dell'Unione europea (compresi impianti multiuso di gas/idrogeno, grandi e piccoli impianti idroelettrici, impianti solari ad alta temperatura e altre tecnologie) e un flusso stabile e sicuro di energia a prezzi accessibili; sottolinea inoltre la necessità di adattare tutte le reti in modo tale da consentire l'alimentazione senza ostacoli dell'elettricità prodotta con energie rinnovabili e di avvalersi di tutte le possibilità di ottimizzazione ambientale in sede di pianificazione dei tracciati delle linee elettriche, nonché la necessità di ammodernare le reti onde evitare perdite di energia; sottolinea altresì l'esigenza di intraprendere ulteriori azioni per collegare i territori isolati (ad esempio, isole e regioni periferiche) alla rete europea di elettricità;

17. invita la Commissione, al momento di elaborare progetti di infrastrutture energetiche, a tenere conto del rischio potenziale della rilocalizzazione delle emissioni, specialmente nei paesi con frontiere estese e situati geograficamente in prossimità di paesi terzi; invita la Commissione a controllare le importazioni di elettricità e ad essere pronta ad adottare misure che richiedano agli importatori di restituire le quote di emissioni ETS qualora constati una concorrenza sleale nel mercato interno;

18. sottolinea l'importanza della ricerca e dell'innovazione nel settore energetico in modo da accelerare la transizione verso un'economia sostenibile;

19. plaude alla proposta della Commissione di accelerare le procedure di concessione e di renderle più trasparenti; sottolinea l'esigenza di aumentare e chiarire tempestivamente l'informazione pubblica, la partecipazione della popolazione locale al processo decisionale, nonché il diritto di ricorso dei cittadini contro le decisioni delle autorità locali, aumentando così la fiducia e l'accettazione degli impianti da parte della popolazione; attira l'attenzione, a tal fine, sull'utilità della pubblicazione on-line dei progetti prevedendo l'accesso di tutte le parti interessate.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

24.5.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

56

3

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Elena Oana Antonescu, Kriton Arsenis, Sophie Auconie, Pilar Ayuso, Paolo Bartolozzi, Sandrine Bélier, Sergio Berlato, Milan Cabrnoch, Martin Callanan, Nessa Childers, Chris Davies, Esther de Lange, Anne Delvaux, Bas Eickhout, Edite Estrela, Jill Evans, Karl-Heinz Florenz, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Julie Girling, Nick Griffin, Françoise Grossetête, Jolanta Emilia Hibner, Dan Jørgensen, Christa Klaß, Holger Krahmer, Jo Leinen, Corinne Lepage, Peter Liese, Kartika Tamara Liotard, Linda McAvan, Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė, Vladko Todorov Panayotov, Gilles Pargneaux, Andres Perello Rodriguez, Sirpa Pietikäinen, Mario Pirillo, Vittorio Prodi, Anna Rosbach, Oreste Rossi, Dagmar Roth-Behrendt, Daciana Octavia Sârbu, Carl Schlyter, Horst Schnellhardt, Richard Seeber, Theodoros Skylakakis, Bogusław Sonik, Salvatore Tatarella, Michail Tremopoulos, Åsa Westlund, Sabine Wils, Marina Yannakoudakis

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Matthias Groote, Riikka Manner, James Nicholson, Marit Paulsen, Rovana Plumb, Marianne Thyssen, Michail Tremopoulos, Marita Ulvskog, Vladimir Urutchev

PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (14.4.2011)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sulle priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 e oltre
(2011/2034(INI))

Relatore per parere: Joachim Zeller

SUGGERIMENTI

La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.   ricorda che disporre di energia sicura, sostenibile e competitiva e di reti energetiche adeguate, integrate e affidabili con connessioni interne efficaci rappresenta una delle principali sfide future per tutte le regioni dell'UE; sottolinea che l'ammodernamento e il rinnovo delle infrastrutture energetiche, la promozione di reti energetiche transeuropee e di fonti energetiche rinnovabili, lo sviluppo di connessioni di elettricità e gas interne e l'integrazione delle regioni isolate dell'UE al mercato energetico dell'UE costituiscono fattori essenziali per conseguire gli obiettivi 20-20-20 nonché gli obiettivi della strategia Europa 2020; sottolinea che in vari paesi il livello di interconnessione è inferiore alla soglia del 10%; sottolinea che la politica dell'UE deve essere coordinata e definita a livello continentale, e che le reti europee connesse con gli Stati vicini stimolerebbero la concorrenza sul mercato energetico europeo comune e accrescerebbero la solidarietà tra gli Stati membri; è convinto che l'Unione, gli Stati membri e le autorità regionali debbano cooperare in tale contesto non soltanto a favore delle infrastrutture transfrontaliere bensì anche delle infrastrutture che permettono la trasmissione in provenienza e a destinazione di grandi vie di trasmissione nonché la distribuzione a livello nazionale; sottolinea che le autorità regionali e locali in cooperazione con gli "sportelli unici" nazionali svolgono un ruolo importante nella pianificazione sostenibile, nelle procedure di autorizzazione nonché nella promozione dei progetti d'infrastruttura energetica (PIE) tra la popolazione in generale;

2.   pone in evidenza che la sfida più ardua risiede nell'assicurarsi l'accettazione da parte del pubblico locale dei progetti di infrastruttura energetica; è convinto che l'accettazione e la fiducia da parte dei cittadini e dei decisori politici possano essere conseguite soltanto organizzando dibattiti aperti e trasparenti durante la fase preparatoria delle decisioni relative ai progetti di infrastruttura energetica;

3.   sottolinea che è necessario ammodernare la rete UE nel suo complesso e che l'Unione sostenga gli Stati membri e le regioni in tale sforzo e che tutte le regioni, comprese le zone ultraperiferiche, devono essere coinvolte in tutte le fasi e in tutte le procedure di esecuzione per la preservazione della coesione territoriale;

4.   invita la Commissione a rivedere l'infrastruttura energetica esistente e a formulare proposte relative alla creazione di nuove capacità infrastrutturali in modo da garantire che le sue politiche in materia di infrastrutture energetiche permettano a ciascuna regione di produrre e di consumare energie sostenibili; sottolinea che ciò è necessario tanto per ragioni di sicurezza quanto per ragioni di ordine economico;

5.   invita la Commissione a presentare una strategia ambiziosa per il settore del riscaldamento e del raffreddamento;

6.   sottolinea l'importanza di sviluppare la produzione di energia regionale onde garantire l'autosufficienza energetica delle varie regioni d'Europa, specialmente la regione del Mar Baltico che resta isolata dal resto dell'Europa e dipende da un'unica fonte di approvvigionamento; prende atto che le regioni dispongono di un'ampia varietà di risorse a cui attingere, comprese le possibilità offerte dalle risorse naturali, e che in futuro ci si dovrebbe prefiggere di sfruttarle pienamente al fine di diversificare la produzione energetica;

7.   ricorda che il FESR interviene massicciamente nel finanziamento dei progetti infrastrutturali, compresi quelli energetici e sottolinea il ruolo significativo della politica di coesione a livello locale e regionale per migliorare l'efficacia energetica e realizzare gli obiettivi dell'Unione in materia di energie rinnovabili;

8.   sottolinea che è necessaria un'esauriente valutazione di impatto ambientale dei progetti di infrastruttura energetica e che è importante elaborare piani di reazione appropriati per le situazioni di emergenza relative alle infrastrutture energetiche, in particolare per evitare i disastri ambientali; insiste sul fatto che i piani di reazione dovrebbero prevedere le modalità di trattamento di questi eventi dal punto di vista tecnico ed economico;

9.   sottolinea che la cooperazione tra i comuni e le regioni a livello nazionale ed europeo contribuisce a porre fine alle isole energetiche, a completare il mercato interno dell'energia e all'attuazione dei PIE; ritiene che l'obiettivo della cooperazione territoriale europea nel quadro della politica di coesione come pure le strategie macroregionali possano accrescere le opportunità di cooperazione per i progetti transfrontalieri onde realizzare interconnessioni efficaci e intelligenti tra le fonti di energia non convenzionali locali e regionali e le grandi reti di energia; sottolinea che è importante che i progetti di infrastrutture siano ben coordinati in modo da garantire il miglior rapporto possibile costi/benefici e la massima efficacia dei fondi dell'UE; ritiene, in tale contesto, che sia auspicabile un miglioramento della cooperazione regionale, in particolare al fine di assicurare un'interrelazione adeguata tra le priorità definite e le regioni europee;

10. sottolinea l'importanza di aumentare la capacità di interconnessione delle reti energetiche a livello transfrontaliero e sottolinea l'importanza di dotarsi di un finanziamento adeguato per perseguire gli obiettivi stabiliti, inclusa la coesione territoriale;

11. plaude alla decisione di concentrarsi su un numero esiguo di priorità in materia di infrastrutture da qui al 2020 per quanto riguarda i "progetti di interesse europeo"; invita la Commissione ad elaborare criteri precisi per la selezione di questi progetti in stretto coordinamento con gli Stati membri e le parti interessate regionali e locali;

12. reputa necessario proseguire sulla strada dell'integrazione del mercato interno dell'energia, promuovendo in particolare progetti che assicurino l'omogeneità nella composizione dei mix energetici nazionali dei paesi confinanti;

13. chiede all'Unione e agli Stati membri di fissare obiettivi vincolanti per le interconnessioni tra gli Stati membri, sia attraverso piattaforme regionali specializzate sia attraverso iniziative regionali miranti a facilitare la pianificazione, l'attuazione e il monitoraggio delle priorità stabilite, nonché di elaborare piani di investimento e progetti concreti;

14. sottolinea l'importanza dei progetti del corridoio Sud nel perseguire l'obiettivo fondamentale dell'UE di diversificare i suoi canali di approvvigionamento energetico;

15  insiste sull'integrità della politica di coesione e invita la Commissione ad astenersi dal creare nuovi fondi settoriali, per esempio per l'energia o il clima; incoraggia la Commissione a basarsi sugli insegnamenti tratti dalla politica di coesione al momento di stabilire misure per la politica energetica, in particolare per quanto attiene alla selezione di progetti;

16. prevede che i Fondi strutturali possano sostenere specifici investimenti nelle infrastrutture energetiche; ritiene, tuttavia, che questi ultimi debbano limitarsi alle regioni in cui, per ragioni politiche e geografiche, il mercato incontra maggiori difficoltà per offrire soluzioni ai problemi di approvvigionamento energetico; chiede pertanto che il sostegno per il tramite dei Fondi strutturali sia sempre soggetto alla condizione che venga adottato, in linea di principio, un approccio commerciale e rispettato il principio di responsabilità condivisa in materia di finanziamento;

17. invita l'UE ad assicurare il finanziamento dei progetti energetici incapaci di attirare investitori privati, ma che sono pur tuttavia necessari per rispondere alle necessità energetiche delle regioni isolate dell'UE collegandole con le reti europee di elettricità e di gas quali parte integrante della creazione di un mercato energetico unificato dell'UE;

18. sostiene la rapida introduzione del partenariato per l'innovazione tra "Città intelligenti" e chiede alle parti interessate che partecipano alle procedure di pianificazione relative allo sviluppo urbano sostenibile di promuovere maggiormente i programmi JESSICA e ELENA e avvalersi dei benefici che possono offrire per gli investimenti in energia sostenibile a livello locale, al fine di aiutare le città e le regioni a predisporre progetti di investimento sostenibili nel settore dell'efficienza energetica, delle energie di combustione pulita e rinnovabili e del trasporto urbano sostenibile; segnala inoltre il potenziale del finanziamento transfrontaliero con i paesi vicini nel quadro dell'ENPI;

19. osserva che gli incentivi nei sistemi di regolamentazione nazionali sono tuttora insufficienti, specialmente per i progetti a rischio più elevato e innovativi come le reti intelligenti; sottolinea che è necessario adattare i quadri normativi nazionali e a tal fine chiede alla Commissione di esaminare in che misura gli incentivi regolamentari nazionali sono soddisfacenti e appropriati; chiede alla Commissione di prevedere la creazione di un sistema di ricompense e di misure incentivanti per le regioni e gli Stati membri che non solo facilitino un'autorizzazione rapida dei progetti di interesse europeo, ma incoraggino anche gli investimenti tecnologici e il miglioramento della qualità e dell'innovazione delle infrastrutture energetiche;

20. chiede che le procedure di autorizzazione siano accelerate (massimo cinque anni) e semplificate (sportello unico); sottolinea la necessità che la Commissione adotti un approccio di governance multilivello e di aumentare il peso dell'azione regionale e locale in taluni settori per la definizione di progetti di interesse europeo, di priorità in materia di infrastrutture e sicurezza energetiche, delle vie di approvvigionamento, delle zone di produzione e di trasformazione dei prodotti energetici, dello stoccaggio e trattamento dei rifiuti, dato che le autorità locali e regionali sono partner necessari in termini di pianificazione, finanziamento e comunicazione e che devono continuare ad essere associate in ogni fase di concessione e realizzazione di progetti (compresi la definizione delle priorità, l'elaborazione dei progetti, il processo decisionale, l'applicazione e il finanziamento, l'attuazione pratica e la valutazione); sottolinea che qualsiasi ravvicinamento delle procedure di autorizzazione su scala UE deve essere coerente con il principio di sussidiarietà; sottolinea l'approccio integrato della politica di coesione che raggruppa più fondi, e invita la Commissione a mantenere tale approccio;

21. chiede alla Commissione di valutare se l'ammodernamento e il miglioramento dei corridoi energetici esistenti siano preferibili alla creazione di nuovi corridoi dal punto di vista della redditività e dell'accettazione da parte del pubblico; chiede d'altronde che siano valutate le capacità di interconnessione delle regioni;

22. ritiene che l'attuale contesto economico ponga ancora più in rilievo la necessità di adottare un approccio integrato delle questioni energetiche alla luce dei loro aspetti economici, ambientali e sociali; segnala che è indispensabile tenere conto degli effetti secondari positivi e negativi nella realizzazione dei lavori necessari per garantire, a medio e a lungo termine, l'accesso di tutti i cittadini europei a un'energia sicura, sostenibile ed economica;

23. ricorda che il terzo pacchetto energetico introduce l'obbligo, per i regolatori, di valutare gli investimenti non solo sulla base dei benefici per i rispettivi Stati membri, ma anche su quella dei benefici su scala europea allorché fissano le tariffe; invita l'ACRE a garantire che i suoi membri tengano conto di tale obbligo e invita la Commissione a prevedere meccanismi compensativi allorché la fissazione delle tariffe non consente di ripartire costi e benefici in modo equo e chiede che tale compensazione sia condivisa con le città e le regioni interessate;

24. invita la Commissione a garantire che il finanziamento degli investimenti nelle infrastrutture sia basato sul mercato onde evitare distorsioni di concorrenza e la creazione di falsi incentivi per gli investimenti, e in modo da evitare le fluttuazioni ingiustificate tra Stati membri, purché, tuttavia, si preservi anche l'interesse pubblico - specialmente a livello locale e regionale e nei territori che presentano caratteristiche geografiche specifiche come le isole, le regioni di montagna e le regioni con densità popolazionale molto bassa - grazie a un finanziamento pubblico di entità limitata che deve dare forma a una combinazione innovativa di strumenti finanziari che incentivino gli investimenti privati;

25. prende nota dei problemi delle regioni dominate da un numero limitato di attori del mercato, che rallenta lo sviluppo e il rinnovamento delle infrastrutture; deplora il fatto che tale fenomeno impedisca l'applicazione universale del principio di "utente pagatore" e ritiene pertanto che in casi siffatti il finanziamento pubblico possa restare necessario per approntare le infrastrutture richieste per sviluppare tali mercati nazionali e regionali dell'energia nell'ambito del mercato europeo dell'energia; chiede alla Commissione di rivedere le norme relative agli aiuti di Stato e, se del caso, presentare proposte per modificarle onde consentire agli Stati membri di incoraggiare l'ammodernamento delle infrastrutture;

26. invita la Commissione a pubblicare un nuovo documento di orientamento sul finanziamento pubblico di progetti e sull'attuale legislazione in materia di aiuti di Stato che presenti criteri chiari per il finanziamento pubblico delle infrastrutture energetiche; sottolinea che tale documento deve essere elaborato d'intesa tra la DG Energia, la DG Concorrenza e la DG Politica regionale al fine di evitare ogni contraddizione tra le norme della Commissione;

27. esorta ad adottare misure per garantire il rispetto degli accordi internazionali, come la Convenzione d'Espoo, prima dell'avvio o dell'ulteriore sviluppo di progetti transfrontlieri e sottolinea che, nel contesto della creazione delle reti energetiche, occorre ambire a una cooperazione rafforzata, in particolare tra la Russia, la Bielorussia e i Pesi Baltici, nonché approfondire il dialogo energetico UE-Russia, soprattutto al fine di conseguire l'obiettivo della sicurezza energetica degli Stati membri e delle regioni dell'Unione europea;

28. sottolinea l'importanza di una collaborazione più stretta e efficace con il settore privato e le istituzioni finanziarie, in particolare la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, al fine di promuovere i necessari finanziamenti, specialmente per i progetti considerati prioritari; invita la Commissione ad esaminare altri strumenti finanziari innovativi e contribuire a promuovere la realizzazione di partenariati pubblico-privati a cui le autorità locali, regionali o nazionali forniscano incentivi come pure il quadro legislativo e il sostegno politico necessari; sottolinea, a tal riguardo, la necessità di sviluppare un'assistenza tecnica e un'ingegneria finanziaria a livello di autorità locali e regionali onde sostenere gli attori locali nella creazione di progetti di efficienza energetica – ad esempio sfruttando il meccanismo di assistenza tecnica ELENA della BEI nonché l'esperienza delle società di servizi energetici allorché vi siano interessate infrastrutture di efficienza energetica;

29. ricorda che gli ostacoli geografici inerenti alla situazione dei territori insulari e di montagna ne rendono molto difficile l'integrazione nella rete energetica dell'Unione; invita, pertanto, la Commissione a tenere in considerazione la diversità delle circostanze regionali e a concentrarsi espressamente sulle regioni con caratteristiche geografiche e demografiche specifiche, come le isole, le regioni montuose e quelle a scarsa densità di popolazione, al fine di conseguire una maggiore diversificazione delle fonti energetiche e la promozione delle energie rinnovabili in modo da ridurne la dipendenza energetica esterna; esorta la Commissione ad includere tra le sue priorità per le infrastrutture energetiche per il 2020 la particolare situazione dei sistemi energetici insulari;

30. sottolinea la necessità di concentrarsi sulle infrastrutture di energie rinnovabili e promuoverle, in particolare le infrastrutture energetiche intelligenti e decentralizzate, unitamente alla promozione dell'efficienza energetica, in modo da ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diminuire le emissioni inquinanti; sottolinea, a tale riguardo, l'enorme potenziale economico per lo sviluppo regionale nell'ambito della produzione di energie rinnovabili adattate alle specificità regionali; attira l'attenzione, in tale contesto, sulle fonti di energia rinnovabili e sul loro potenziale in varie regioni europee come pure sulla necessità di dotarle di una rete intelligente e adeguatamente interconnessa e di una capacità di produzione sufficiente; sottolinea inoltre che i progetti di energia rinnovabile possono essere coronati da successo soltanto se le reti di trasmissione nazionali sono sufficientemente moderne per rispondere alle caratteristiche di questo tipo di nuove energie; incoraggia le connessioni alla rete dotate di impianti di accumulazione idrica nella regione alpina e nei paesi nordici;

31. sottolinea, stante l'importanza delle strategie delle regioni in materia di energie rinnovabili per il loro potenziale di sviluppo, l'esigenza di instaurare una piattaforma destinata allo scambio di buone pratiche acquisite nelle regioni alla luce degli esempi di successo dei comuni e delle regioni che si sono specializzati nelle energie rinnovabili, nei risparmi di energia e nell'efficienza energetica; chiede, a tal riguardo, la creazione di un sistema di consultazione e di valutazione al fine di identificare, condividere e imitare, qualora possibile, le migliori prassi e conoscenze relative all'accettazione da parte del pubblico delle infrastrutture.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

12.4.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

40

0

1

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

François Alfonsi, Luís Paulo Alves, Catherine Bearder, Jean-Paul Besset, Victor Boştinaru, Alain Cadec, Tamás Deutsch, Elie Hoarau, Danuta Maria Hübner, Juozas Imbrasas, María Irigoyen Pérez, Seán Kelly, Evgeni Kirilov, Constanze Angela Krehl, Jacek Olgierd Kurski, Petru Constantin Luhan, Ramona Nicole Mănescu, Riikka Manner, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Miroslav Mikolášik, Jan Olbrycht, Wojciech Michał Olejniczak, Markus Pieper, Monika Smolková, Georgios Stavrakakis, Nuno Teixeira, Lambert van Nistelrooij, Oldřich Vlasák, Kerstin Westphal, Hermann Winkler, Joachim Zeller, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Karima Delli, Richard Falbr, Marek Henryk Migalski, Elisabeth Schroedter, Czesław Adam Siekierski, Patrice Tirolien, Derek Vaughan, Sabine Verheyen

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

26.5.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

38

1

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Ivo Belet, Bendt Bendtsen, Reinhard Bütikofer, Maria Da Graça Carvalho, Jorgo Chatzimarkakis, Giles Chichester, Adam Gierek, Fiona Hall, Jacky Hénin, Edit Herczog, Romana Jordan Cizelj, Lena Kolarska-Bobińska, Philippe Lamberts, Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz, Judith A. Merkies, Jaroslav Paška, Anni Podimata, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Jens Rohde, Paul Rübig, Francisco Sosa Wagner, Ioannis A. Tsoukalas, Claude Turmes, Niki Tzavela, Vladimir Urutchev, Adina-Ioana Vălean, Kathleen Van Brempt, Alejo Vidal-Quadras, Henri Weber

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Antonio Cancian, Jolanta Emilia Hibner, Yannick Jadot, Ivailo Kalfin, Vladko Todorov Panayotov, Algirdas Saudargas, Silvia-Adriana Ţicău, Catherine Trautmann