RELAZIONE sulla dimensione europea dello sport
18.11.2011 - (2011/2087(INI))
Commissione per la cultura e l'istruzione
Relatore: Santiago Fisas Ayxela
- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- MOTIVAZIONE
- PARERE della commissione per i problemi economici e monetari
- PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
- PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori
- PARERE della commissione giuridica
- PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni
- PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere
- ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
sulla dimensione europea dello sport
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione del 18 gennaio 2011 dal titolo "Sviluppare la dimensione europea dello sport" (COM(2011)0012 definitivo),
– visto il Libro bianco della Commissione sullo sport (COM(2007)0391),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "La lotta contro la corruzione nell'UE" (COM(2011)0308),
– viste le due convenzioni del Consiglio d'Europa sulla violenza e le intemperanze degli spettatori in occasione di manifestazioni sportive, del 19 agosto 1985, e contro il doping, del 19 agosto 1990,
– vista la sua risoluzione del 5 giugno 2003 sulle donne e lo sport[1],
– vista la sua risoluzione del 21 aprile 2004 sul rispetto delle norme fondamentali del lavoro nella produzione di articoli sportivi per i Giochi olimpici[2],
– vista la sua risoluzione del 14 aprile 2005 sulla lotta contro il doping nello sport[3],
– vista la sua dichiarazione del 14 marzo 2006 sulla lotta al razzismo nel calcio[4],
– vista la sua risoluzione del 15 marzo 2006 sulla prostituzione coatta in occasione di manifestazioni sportive internazionali[5],
– vista la sua risoluzione del 29 marzo 2007 sul futuro del calcio professionistico in Europa[6],
– vista la sua risoluzione del 13 novembre 2007 sul ruolo dello sport nell'educazione[7],
– vista la sua risoluzione dell'8 maggio 2008 sul Libro bianco sullo sport[8],
– vista la sua risoluzione del 19 febbraio 2009 sull'economia sociale[9],
– vista la sua risoluzione del 10 marzo 2009 sull'integrità del gioco d'azzardo online[10],
– vista la sua risoluzione del 5 luglio 2011 sulla Quinta relazione della Commissione sulla coesione e sulla strategia per la politica di coesione dopo il 2013[11],
– vista la sua dichiarazione scritta 62/2010, del 16 dicembre 2010, su un maggiore sostegno dell'Unione europea a favore degli sport di base,
– vista la decisione 2010/37/CE del Consiglio, del 27 novembre 2009, relativa all'Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva (2011),
– viste le conclusioni del Consiglio del 18 novembre 2010 sul ruolo dello sport quale fonte e motore dell'inclusione sociale attiva[12],
– viste le conclusioni del Consiglio del 17 giugno 2010 sulla nuova strategia europea per l'occupazione e la crescita,
– vista la risoluzione del Consiglio del 1° giugno 2011 su un piano di lavoro dell'Unione europea per lo sport per il 2011-2014[13],
– viste la dichiarazione di Punta de l'Este del dicembre 1999 e la riunione della tavola rotonda dell'UNESCO sugli sport e i giochi tradizionali[14], concernenti il riconoscimento degli sport e dei giochi tradizionali quale parte del patrimonio immateriale nonché simbolo della diversità culturale,
– vista la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e del Tribunale di primo grado nonché le decisioni della Commissione in materia di sport,
– viste la Carta europea dei diritti delle donne nello sport e la campagna "Jump" del progetto Olympia, per donne più forti attraverso lo sport,
– vista la Carta per un'azione tesa a eliminare la discriminazione dei confronti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) nello sport,
– visti gli articoli 6, 19 e 165 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– visto l'articolo 48 del suo regolamento,
– visti i pareri del Comitato delle regioni[15] dell'11-12 ottobre 2011 e del Comitato economico e sociale europeo[16] del 26-27 ottobre 2011 dal titolo "Sviluppare la dimensione europea dello sport",
– visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e i pareri della commissione per i problemi economici e monetari, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione giuridica, della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A7-0385/2011),
A. considerando che lo sport contribuisce alla realizzazione degli obiettivi strategici dell'Unione, poiché pone in rilievo valori pedagogici e culturali fondamentali e costituisce un vettore di integrazione, nella misura in cui si rivolge a tutti i cittadini, a prescindere dal sesso, dall'origine etnica, dalla religione, dall'età, dalla nazionalità, dalla condizione sociale o dall'orientamento sessuale;
B. considerando che la natura specifica dello sport dovrebbe prevalere nelle sentenze della Corte di giustizia europea e nelle decisioni della Commissione in materia di sport;
C. considerando che tutti i soggetti interessati, compresi i responsabili delle politiche, devono tenere conto della natura specifica dello sport, delle sue strutture basate sul volontariato e delle sue funzioni sociali ed educative;
D. considerando che la specificità dello sport deriva dall'insieme degli aspetti singoli ed essenziali dello sport che lo distinguono da qualsiasi altro settore di attività, comprese le attività economiche; che lo sport dovrebbe essere comunque assoggettato al diritto dell'Unione europea, ove opportuno e necessario e valutando caso per caso;
E. considerando che l'azione dell'UE nel settore sportivo dovrebbe sempre tenere conto della specificità dello sport rispettando i suoi aspetti sociali, educativi e culturali;
F. considerando che lo sport rientra fra le competenze dell'UE ai sensi del trattato di Lisbona al fine di promuovere l'equità e l'apertura nelle competizioni sportive e la cooperazione tra gli organismi responsabili dello sport, tutelare l'integrità fisica e morale degli sportivi e potenziare i vantaggi che lo sport comporta sul piano sanitario, sociale, culturale ed economico, e che richiede un adeguato sostegno a livello finanziario e politico;
G. considerando che lo sport apporta un contributo enorme a valori positivi quali la correttezza, il rispetto e l'inclusione sociale;
H. considerando che miliardi di persone in tutto il mondo praticano sport inventati, codificati e diffusi in Europa e rilevando che inoltre il movimento olimpico moderno è stato creato in Francia dal barone Pierre De Coubertin;
I. considerando che occorre mettere a punto una politica UE in materia di sport per affrontare e sostenere le finalità e gli obiettivi degli sport professionistici e amatoriali;
J. considerando che il sostegno e la promozione dello sport per coloro che hanno disabilità intellettuali o fisiche dovrebbe costituire una priorità nell'UE, tenuto conto dell'importanza del suo ruolo quale veicolo di inclusione sociale, salute pubblica e volontariato a livello transfrontaliero;
K. considerando che il volontariato è il fondamento della maggior parte degli sport amatoriali in Europa;
L. considerando che i 35 milioni di sportivi non professionisti, come del resto le società sportive e le associazioni sportive di beneficenza, contribuiscono allo sviluppo dello sport di massa e alla diffusione degli ideali sportivi;
M. considerando che lo sport è determinante per la salute nella società moderna e che, attraverso il suo ruolo nell'ambito dell'istruzione formale e non formale, rappresenta un elemento essenziale di un'istruzione di qualità e contribuisce alla realizzazione personale dei cittadini più anziani;
N. considerando che la promozione delle attività fisiche e sportive contribuisce al risparmio di una quota importante della spesa pubblica in ambito sanitario;
O. considerando che una delle principali motivazioni alla base del coinvolgimento dei cittadini nello sport e nell'attività fisica è il desiderio di migliorare la salute e il benessere personali;
P. considerando che le pratiche legate al doping infrangono i valori dello sport ed espongono gli sportivi a gravi rischi, provocando danni gravi e permanenti alla salute;
Q. considerando che lo sport di alto livello esalta taluni dei valori sportivi fondamentali e li trasmette alla società in generale, incoraggiando la pratica sportiva;
R. considerando che per numerosi atleti di alto livello si profila un futuro incerto al termine della carriera sportiva;
S. considerando che è di fondamentale importanza preparare gli atleti alla loro riconversione professionale facendo in modo che, parallelamente alla formazione sportiva, ricevano un'istruzione generale o una formazione professionale;
T. considerando che occorre tutelare e proteggere i diritti fondamentali degli sportivi;
U. considerando che, in occasione delle competizioni sportive, vi è la possibilità che si verifichino atti di violenza verbale e fisica e comportamenti discriminatori;
V. considerando che la pratica dello sport da parte delle donne non è sufficientemente valorizzata e che le donne sono sottorappresentate in seno agli organi decisionali delle organizzazioni sportive;
W. considerando che le attività sportive necessitano di strutture, attrezzature e impianti specifici e adeguati e che anche le scuole devono essere dotate di impianti adeguati per promuovere l'educazione fisica;
X. considerando che lo sport occupa uno spazio importante nell'economia europea, in quanto rappresenta, direttamente o indirettamente, 15 milioni di posti di lavoro, corrispondenti al 5,4% della popolazione attiva, nonché un valore aggiunto annuo di circa 407 miliardi di EUR, ossia il 3,65% del PIL europeo, e che un settore sportivo economicamente florido contribuisce anche alla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020;
Y. considerando che la violazione dei diritti di proprietà intellettuale delle organizzazioni sportive e l'espansione della pirateria digitale, in particolare la trasmissione non autorizzata di eventi sportivi in diretta, mettono in pericolo l'economia dell'intero settore sportivo;
Z. considerando che lo sport non funziona come un settore tradizionale dell'economia, a causa dell'interdipendenza fra gli avversari e dell'equilibrio competitivo necessario per mantenere l'incertezza dei risultati;
AA. considerando che lo sport non è equiparabile a una normale attività economica, in ragione delle sue specificità e del suo modello organizzativo basato sulle federazioni, il cui funzionamento non è simile a quello delle aziende commerciali, e che occorre operare una distinzione tra interessi sportivi e interessi commerciali;
AB. considerando che il dialogo sociale europeo può svolgere un ruolo importante e va pertanto incoraggiato;
AC. considerando che lo sport svolge un ruolo rilevante ed è fonte di gioia per molti cittadini, siano essi partecipanti, tifosi o spettatori;
AD. considerando che i grandi eventi sportivi e la pratica dello sport offrono occasioni straordinarie per sfruttare il potenziale di sviluppo del turismo in Europa, che può diffondere i valori e i principi legati allo sport;
AE. considerando che il modello sportivo europeo si basa su una federazione per ciascuna disciplina sportiva e che, come risultato di una lunga tradizione democratica, si caratterizza per l'organizzazione autonoma, democratica, territoriale e piramidale dei meccanismi di solidarietà sportiva e finanziaria, quali il principio di promozione e di retrocessione e le competizioni aperte, che coinvolgono sia società sportive che squadre nazionali;
AF. considerando che è possibile migliorare la trasparenza e la responsabilità democratica nelle società sportive coinvolgendo i tifosi nell'assetto proprietario e gestionale delle loro società;
AG. considerando che le organizzazioni sportive tradizionali e di base svolgono un ruolo fondamentale nel rafforzare la cultura, promuovere l'inclusione sociale e valorizzare le comunità;
AH. considerando che le squadre nazionali svolgono un ruolo essenziale, che le competizioni internazionali continuano a rappresentare un modello di riferimento e che si dovrebbero prendere provvedimenti per contrastare le "naturalizzazioni di comodo";
AI. considerando che la natura stessa delle competizioni tra squadre nazionali implica che le federazioni e le società sportive possono migliorare la formazione degli sportivi nazionali;
AJ. considerando che lo sport professionale e lo sport di base sono vulnerabili all'instabilità finanziaria e ne sono, di fatto, gravemente colpiti e che le federazioni interessate hanno la responsabilità di incoraggiare le società sportive ad adottare una cultura della pianificazione e dell'investimento ragionevole;
AK. considerando che i trasferimenti internazionali possono essere pericolosi per i giovani atleti, poiché gli insuccessi sportivi, la disgregazione della famiglia e l'emarginazione sociale sono alcune delle conseguenze di un'uscita di casa troppo precoce da parte dei giovani atleti;
AL. considerando che le federazioni sportive non dispongono degli strumenti strutturali o giuridici per poter prendere provvedimenti efficaci contro le partite truccate;
AM. considerando che i servizi connessi al gioco d'azzardo sono esclusi, in ragione della loro specificità, dall'ambito di applicazione della direttiva sui servizi (2006/123/CE) e della nuova direttiva sui diritti dei consumatori (approvata dal Parlamento europeo il 23 giugno 2011);
AN. considerando che i finanziamenti per lo sport di base possono essere assicurati solo se si impone per legge ai titolari delle necessarie licenze nazionali per il gioco d'azzardo, che pagano le imposte e finanziano altri obiettivi di interesse pubblico negli Stati membri, di pagare imposte di "interesse pubblico" e si offre loro una protezione efficace contro la concorrenza illegale;
AO. considerando che la regolamentazione degli agenti dei giocatori richiede un'azione concertata fra gli organi direttivi sportivi e le autorità pubbliche, in modo che si possano imporre sanzioni efficaci nei confronti degli agenti e/o degli intermediari che infrangono le regole;
AP. considerando che lo sport può svolgere un ruolo in vari ambiti delle relazioni esterne dell'Unione europea, anche tramite la diplomazia;
Ruolo sociale dello sport
1. esorta la Commissione a proporre, nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale, una dotazione di bilancio dedicata e ambiziosa destinata alla politica in materia di sport, dati i vantaggi dello sport sotto il profilo sociale, culturale, economico e per la salute pubblica;
2. invita gli Stati membri a far sì che le lezioni di educazione fisica siano una componente dell'orario settimanale in tutte le tipologie di scuole e sottolinea l'importanza di incoraggiare la pratica sportiva a tutti i livelli dell'istruzione, sin dalla prima infanzia, anche negli istituti scolastici e universitari e nelle comunità locali, che dovrebbero essere incoraggiati a dotarsi di impianti sportivi con attrezzature adeguate;
3. sollecita gli Stati membri a stabilire chiari orientamenti al fine di integrare sport e attività fisica a tutti i livelli dell'istruzione negli Stati membri;
4. sottolinea l'importanza dell'istruzione attraverso lo sport e le potenzialità insite nello sport per aiutare i giovani socialmente vulnerabili a rimettersi in carreggiata e chiede agli Stati membri, alle associazioni nazionali, alle leghe e alle società sportive di sviluppare e sostenere iniziative in tal senso;
5. invita gli Stati membri a incoraggiare e sostenere la cooperazione tra le scuole e le associazioni sportive; osserva che, a tal riguardo, la Commissione dovrebbe far leva sulla sua funzione di coordinamento nel settore dello sport per raccogliere negli Stati membri esempi di migliori prassi e renderli accessibili a tutti i soggetti interessati a livello europeo in una banca dati centrale;
6. raccomanda alla Commissione di promuovere la pratica sportiva fra gli anziani, dato che tale pratica contribuisce a favorire l'interazione sociale e ottime condizioni di salute;
7. sottolinea che lo sport, a tutte le età, è un settore che offre grandi potenzialità in termini di miglioramento del livello generale di salute degli europei e invita, pertanto, l'UE e gli Stati membri ad agevolare la partecipazione ad attività sportive e a promuovere uno stile di vita salutare che benefici pienamente delle opportunità di praticare sport, riducendo così la spesa sanitaria;
8. esorta la Commissione e gli Stati membri a sostenere con maggior forza il ruolo degli operatori sanitari nella promozione della partecipazione sportiva e a esaminare in che modo i fornitori di assicurazioni sanitarie potrebbero fornire incentivi quale strumento per incoraggiare le persone a praticare attività sportive;
9. sottolinea l'importanza di rendere accessibile lo sport a tutti i cittadini in diversi contesti, ad esempio a scuola, al lavoro, come attività ricreativa o tramite società sportive e associazioni;
10. riconosce il lavoro svolto dalle organizzazioni che offrono attività sportive alle persone con disabilità intellettuali o fisiche in tutta l'UE; invita la Commissione, gli Stati membri e le organizzazioni sportive a promuovere e sviluppare, con finanziamenti adeguati, le attività e le competizioni sportive per i disabili, in particolare consentendo loro un accesso equo alla pratica sportiva e assegnando loro, a titolo gratuito, impianti sportivi adeguati alle loro necessità;
11. sottolinea il grande potere di integrazione sociale dello sport in numerosi settori, tra cui l'impegno civico e il concetto di democrazia, la promozione di buone condizioni di salute, lo sviluppo urbano, l'integrazione sociale, il mercato del lavoro, l'occupazione, la formazione specialistica e l'istruzione;
12. incoraggia gli Stati membri e le istituzioni dell'UE a incrementare le sovvenzioni offerte alle organizzazioni che operano per l'integrazione, attraverso lo sport, delle persone a rischio di esclusione sociale o che promuovono la pratica sportiva per le persone fisicamente o mentalmente disabili;
13. incoraggia gli Stati membri a inserire stabilmente lo sport nei programmi e nei servizi finalizzati a un'effettiva integrazione di tutti i gruppi a rischio di discriminazione e invita le organizzazioni sportive a dotarsi di appositi programmi di formazione per operatori e volontari per prevenire e combattere qualsiasi forma di discriminazione o razzismo;
14. evidenzia la funzione esemplare dello sport per la società ed esorta gli organi direttivi sportivi ad assumere un ruolo guida nel contrastare la discriminazione a livello istituzionale;
15. ricorda che nello sport non devono esistere discriminazioni di genere e chiede che l'applicazione della Carta olimpica sia estesa a tutte le manifestazioni sportive, in particolare a quelle europee;
16. invita il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri e gli organi direttivi nazionali del settore sportivo a impegnarsi nella lotta contro l'omofobia e la transfobia e ad attuare correttamente le normative e le politiche antidiscriminatorie, con particolare riferimento alle atlete lesbiche e agli atleti bisessuali, gay e transgender;
17. invita gli Stati membri a porre maggiormente l'accento sull'importanza di un'educazione fisica di qualità per entrambi i sessi e suggerisce loro di predisporre le necessarie strategie per affrontare la questione;
18. sottolinea che la composizione degli organi decisionali in seno alle organizzazioni sportive deve riflettere la composizione dell'assemblea generale annuale e l'equilibrio di genere fra gli iscritti, consentendo in tal modo a uomini e donne la parità di accesso alle funzioni amministrative anche a livello transnazionale;
19. esorta la Commissione e gli Stati membri a riconoscere l'importanza dello sport come strumento per promuovere la pace, la crescita economica, il dialogo interculturale, la salute pubblica, l'integrazione e l'emancipazione delle donne;
20. invita la Commissione e gli Stati membri a sollecitare il Comitato olimpico internazionale ad assicurare il rispetto delle norme della Carta olimpica che vietano, in occasione di manifestazioni sportive, ogni dimostrazione o propaganda politica, religiosa o razzista e ad assicurare nel contempo che le donne non subiscano pressioni politiche che le inducono a infrangere tali norme, o che tali norme non vengano eluse attraverso il rifiuto di un paese di inviare atlete donne alle gare;
21. invita le organizzazioni sportive a incoraggiare maggiormente la partecipazione delle donne alla pratica sportiva nonché agli organi direttivi in seno a tali organizzazioni, garantendo la parità di accesso alle attività sportive, in particolare per le ragazze e le donne provenienti da ambienti svantaggiati, promuovendo la partecipazione femminile allo sport e valorizzando le attività e i risultati delle discipline femminili al pari di quanto avviene per le discipline maschili; incoraggia gli Stati membri a elaborare misure che consentano alle atlete di conciliare la vita privata e la vita professionale sportiva e a promuovere l'uguaglianza di genere nelle politiche governative in materia di sport; invita la Commissione a incoraggiare lo scambio di informazioni e di buone prassi in materia di pari opportunità sotto il profilo del genere nello sport;
22. invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere gli organismi europei per la promozione e l'attuazione delle raccomandazioni della Carta europea dei diritti delle donne nello sport;
23. invita la Commissione e gli Stati membri a integrare la dimensione di genere in tutte le attività correlate allo sport, con particolare riferimento all'accesso allo sport per le donne immigrate e appartenenti a minoranze etniche, l'accesso delle donne ai ruoli decisionali nel settore sportivo e la copertura mediatica delle donne nello sport, e a garantire che le politiche e la legislazione in materia di sport siano fondate sull'uguaglianza di genere;
24. invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere e incoraggiare la realizzazione di ricerche europee sulla specificità delle attività sportive femminili, sulle ragioni che inducono donne e ragazze ad abbandonare lo sport e sulla persistenza delle ineguaglianze nell'accesso delle donne alla pratica sportiva;
25. incoraggia la creazione di reti di donne nel settore dello sport per promuovere lo scambio di migliori pratiche e di informazioni;
26. sottolinea che il fatto che genitori di ragazze immigrate proibiscano loro di partecipare alle attività sportive e natatorie a scuola non può essere tollerato o giustificato in base a motivazioni culturali o religiose;
27. segnala che, se sono numerose le ragazze che praticano sport da piccole, molte abbandonano tale pratica nell'adolescenza; fa riferimento, a tal proposito, agli studi che evidenziano come le ragazze siano oggetto di esplicite o velate pressioni da parte di compagni e familiari affinché diventino più "femminili" o assumano responsabilità incompatibili con una partecipazione continuativa; incoraggia gli Stati membri e gli organi direttivi sportivi nazionali a mettere a punto strategie per far sì che i programmi e gli allenatori sostengano, in particolare, le ragazze interessate allo sport nello sviluppo della propria identità come atlete;
28. insiste sulla necessità di lottare contro il doping, nel rispetto dei diritti fondamentali degli atleti, prestando particolare attenzione ai più giovani, attraverso campagne di prevenzione e informazione; esorta gli Stati membri a considerare il traffico di sostanze dopanti nel mondo dello sport alla stessa stregua del traffico di droghe illegali e ad adottare legislazioni nazionali in tale direzione, nell'intento di migliorare il coordinamento europeo in questo settore; invita l'Agenzia mondiale antidoping a creare un sistema amministrativo di reperibilità di facile utilizzo, in linea con la normativa dell'UE, e sottolinea la necessità di elaborare statistiche sull'utilizzo del doping e sui test mancati, per poter mettere a punto un approccio mirato alla lotta contro il doping;
29. ritiene che l'adesione dell'UE alla Convenzione contro il doping del Consiglio d'Europa sia un passo necessario per coordinare un'attuazione più uniforme del codice WADA negli Stati membri;
30. è a favore di una maggior armonizzazione del diritto in modo da conseguire un'efficace cooperazione tra le forze di polizia e le autorità giudiziarie nella lotta contro il doping e altre forme di manipolazione delle manifestazioni sportive;
31. invita gli Stati membri ad affrontare la questione della dipendenza dal gioco d'azzardo e della protezione dei minori dai rischi del gioco d'azzardo;
32. è favorevole alla formulazione di norme chiare sulla tutela dei minori nello sport competitivo e all'elaborazione di ulteriori misure fondamentali di protezione, in consultazione con le federazioni;
33. sottolinea l'importanza decisiva, per i giovani sportivi, di una doppia formazione sportiva e professionale; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri, unitamente a tutti i soggetti interessati, a elaborare orientamenti volti a garantire che i giovani sportivi possano completare, oltre alla loro formazione sportiva, anche regolari studi scolastici e/o professionali, tenendo conto delle migliori prassi esistenti nei singoli Stati membri; incoraggia, a tale riguardo, gli Stati membri a tenere conto dell'esperienza in materia degli ex sportivi professionisti nel caso intendano diventare allenatori, a creare appositi percorsi professionali per gli atleti di alto livello che decidono di conseguire un diploma di studi superiori e a fare uso della loro esperienza a vantaggio dello sport in generale;
34. esorta gli Stati membri a elaborare programmi di istruzione strutturati in modo da agevolare la combinazione tra apprendimento e allenamento per gli atleti professionisti;
35. propone di istituire un quadro per la formazione e le qualifiche relative alla professione di allenatore e di integrarlo nei programmi del quadro europeo delle qualifiche e nei programmi di apprendimento permanente, al fine di promuovere una società basata sulla conoscenza e lo sviluppo di eccellenza nella professione dell'allenatore, a livello sia amatoriale che professionale;
36. evidenzia il ruolo degli allenatori nello sviluppo e nell'educazione dei giovani, non soltanto per le abilità sportive, ma anche per le competenze necessarie nella vita; rileva che gli allenatori possono orientare i giovani a sviluppare uno stile di vita salutare;
37. invita gli Stati membri, in stretta consultazione con le federazioni interessate, a vietare l'accesso allo stadio ai tifosi che hanno dato prova di comportamenti violenti e discriminatori, a creare una strategia coordinata per quanto riguarda la definizione e l'applicazione di sanzioni nei loro confronti, a cooperare strettamente per far rispettare tali divieti negli incontri internazionali che si svolgono in uno Stato membro diverso da quello che li aveva imposti e istituiti, pur nel rispetto dei diritti e delle libertà individuali, a istituire una banca dati europea finalizzata alla condivisione di informazioni e a rafforzare la cooperazione mediante un sistema di allerta avanzato per gli incontri ad alto rischio;
38. è favorevole alla definizione da parte degli Stati membri, di concerto con le federazioni sportive europee, di norme minime di sicurezza negli stadi e all'adozione di tutte le misure adeguate onde garantire il maggior grado di sicurezza possibile per giocatori e tifosi;
39. sottolinea che, laddove gli sport si svolgono in un ambiente naturale, occorre garantire un equilibrio tra i benefici che tali sport apportano alla società e la salute dell'ambiente in cui sono praticati;
40. sottolinea il potenziale insito nelle manifestazioni sportive per il turismo a livello locale e nazionale e invita gli Stati membri a contribuire allo sviluppo di questo ramo delle attività economiche e commerciali;
Dimensione economica dello sport
41. è a favore del riconoscimento della peculiarità dello sport nell'ambito del mercato interno e del diritto della concorrenza e rinnova pertanto il suo invito alla Commissione affinché elabori orientamenti sull'applicazione del diritto dell'UE allo sport, in modo da correggere le numerose incertezze giuridiche esistenti;
42. osserva che la sponsorizzazione offre un'ancora di salvezza finanziaria indispensabile e molte opportunità nello sport, nel rispetto dei principi del fair play finanziario;
43. invita la Commissione e gli Stati membri ad attribuire un profilo elevato al volontariato nello sport; ribadisce l'importanza dei volontari nello sport e sottolinea la necessità di istituire un quadro di riconoscimento sociale e di fornire ai volontari una formazione adeguata; valuta positivamente lo scambio di informazioni e di migliori prassi fra Stati membri al fine di promuovere il volontariato nello sport ed è favorevole a valutare la fattibilità di un quadro giuridico e fiscale che sia idoneo alle attività delle associazioni sportive;
44. invita la Commissione e gli Stati membri a creare un sistema di riconoscimento delle qualifiche ottenute dai volontari e delle qualifiche richieste per esercitare le professioni regolamentate connesse allo sport;
45. sottolinea che il reciproco riconoscimento dei corsi e delle formazioni specialistiche in un quadro europeo unificato per i professionisti che operano nello sport come specialisti (arbitri, allenatori) è particolarmente importante, in quanto contribuisce a lungo termine all'aumento della competitività, che a sua volta consentirà di evitare importanti perdite di entrate;
46. esorta gli Stati membri a garantire agli sportivi un'istruzione superiore e il riconoscimento armonizzato delle loro qualifiche sportive e dei loro titoli di studio, onde incrementare la mobilità professionale;
47. invita inoltre gli Stati membri a migliorare le strutture per il reinserimento degli ex sportivi nel mercato del lavoro, che facilitino il loro reintegro in una carriera professionale al termine della carriera sportiva;
48. invita gli Stati membri a esaminare modalità per ridurre l'onere finanziario sui professionisti sportivi meno remunerati, le cui carriere sono brevi e instabili; ribadisce che gli sportivi professionisti, che rientrano nella categoria degli atleti e che traggono la maggior parte del loro guadagno dallo sport, devono poter beneficiare degli stessi diritti dei lavoratori in materia di sicurezza sociale;
49. ritiene che il dialogo sociale nello sport sia uno strumento appropriato per trovare un equilibrio fra i diritti fondamentali e i diritti del lavoro degli sportivi, tenuto conto della natura specifica dello sport;
50. ritiene che, nella dimensione economica in costante evoluzione del settore sportivo, sia necessario apportare miglioramenti immediati alle questioni connesse allo sport in ambiti decisivi quali la libera circolazione dei lavoratori e dei servizi, la libertà di stabilimento, il riconoscimento delle qualifiche professionali, i diritti di proprietà intellettuale e le norme in materia di aiuti di Stato, onde assicurare che il settore sportivo possa beneficiare pienamente dei vantaggi del mercato interno;
51. sottolinea che è di importanza fondamentale che lo sfruttamento commerciale dei diritti audiovisivi delle competizioni sportive avvenga su una base centralizzata, esclusiva e territoriale, onde garantire un'equa distribuzione delle entrate fra sport d'élite e sport di massa;
52. è del parere che gli eventi sportivi considerati di particolare rilevanza per la società debbano essere accessibili al maggior numero possibile di spettatori; invita gli Stati membri che non abbiano ancora adottato misure volte a garantire che le emittenti televisive soggette alla loro giurisdizione non trasmettano tali eventi in esclusiva a provvedere in questo senso;
53. riconosce il diritto dei giornalisti di accedere alle manifestazioni sportive organizzate di interesse pubblico e di darne informazione, onde salvaguardare il diritto del pubblico di ottenere e ricevere notizie e informazioni indipendenti sulle manifestazioni sportive;
54. chiede alla Commissione e agli Stati membri di tutelare i diritti di proprietà intellettuale in riferimento ai contenuti sportivi, nel debito rispetto del diritto all'informazione del pubblico;
55. ritiene che le scommesse sportive costituiscano una forma di sfruttamento commerciale delle competizioni e invita la Commissione e gli Stati membri a proteggere le scommesse da qualsiasi attività non autorizzata, dagli operatori abusivi e dai sospetti di partite truccate, in particolare riconoscendo agli organizzatori un diritto di proprietà intellettuale sulle gare di cui si occupano, garantendo che gli operatori delle scommesse contribuiscano in modo significativo al finanziamento degli sport di massa e di base e tutelando l'integrità delle competizioni, con particolare riferimento all'educazione degli atleti; ritiene tuttavia che tali diritti di proprietà intellettuale debbano lasciare impregiudicato il diritto di utilizzare brevi estratti, quale stabilito dalla direttiva 2007/65/CE (direttiva sui servizi di media audiovisivi);
56. rinnova la sua richiesta alla Commissione affinché definisca orientamenti nel settore degli aiuti di Stato, precisando quale tipo di sostegno pubblico sia legittimo per l'adempimento della missione sociale, culturale ed educativa dello sport;
57. chiede agli Stati membri di adottare un'azione efficace volta a contrastare la corruzione e promuovere l'etica nello sport; giudica pertanto indispensabile che ciascun paese introduca norme rigorose di controllo finanziario delle società sportive;
58. esorta le associazioni sportive a cooperare con le agenzie preposte all'applicazione della legge, anche attraverso la condivisione delle informazioni, ai fini di un approccio adeguato ed efficiente teso a contrastare le partite truccate e le altre frodi sportive;
59. invita la Commissione a proporre misure concrete per assicurare il finanziamento dello sport proveniente dalle lotterie;
60. sottolinea che l'introduzione, da parte della Commissione, della contabilità satellite nel settore sportivo è particolarmente opportuna, in quanto consente di valutare a livello nazionale le attività connesse con lo sport secondo norme uniformi, il che permette di individuare le anomalie e apporta un valore aggiunto all'economia europea e al mercato unico;
61. chiede alla Commissione e agli Stati membri di agevolare in modo concreto lo scambio di buone pratiche e di incoraggiare una più stretta cooperazione relativamente agli aspetti tecnici e alla ricerca correlata allo sport;
62. ritiene che il ruolo degli enti locali e regionali nello sviluppo della dimensione europea dello sport sia fondamentale, in quanto tra i loro compiti istituzionali si annoverano l'erogazione di servizi al pubblico in ambito sportivo e l'allocazione di risorse finanziarie per le attività sportive e per le attrezzature ad esse necessarie;
63. insiste sul fatto che lo sport di base dovrebbe beneficiare del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo, i quali dovrebbero prevedere investimenti in infrastrutture sportive, ed esorta la Commissione e gli Stati membri a dotare l'Unione di uno specifico programma di bilancio nel settore dello sport, come è ormai consentito in virtù dell'articolo 165 del TFUE;
Organizzazione dello sport
64. rileva che le strutture sportive in Europa poggiano sui principi di nazionalità e territorialità;
65. ribadisce il suo impegno a favore del modello sportivo europeo, in seno al quale le federazioni svolgono un ruolo centrale e la cui base è formata da diversi attori, tra cui tifosi, giocatori, società, leghe, associazioni e volontari, i quali svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere l'intera struttura sportiva;
66. chiede di ridurre le barriere che ostacolano il volontariato sportivo in tutta l'UE;
67. sottolinea l'importante ruolo svolto dagli enti locali nella promozione dello sport per tutti nella società e invita tali enti a partecipare attivamente ai forum europei di dibattito e dialogo diretti al mondo dello sport;
68. ricorda che la buona governance nello sport è un requisito per garantire l'autonomia e l'autoregolamentazione delle organizzazioni sportive, nel rispetto dei principi della trasparenza, della responsabilità e della democrazia, e pone l'accento sulla necessità di una politica di tolleranza zero nei confronti della corruzione nello sport; sottolinea la necessità di un'adeguata rappresentanza di tutti i soggetti interessati nell'ambito del processo decisionale;
69. invita gli Stati membri e gli organi direttivi sportivi a incentivare attivamente il ruolo sociale e democratico dei tifosi che sostengono i principi del fair play, promuovendo la loro partecipazione nell'assetto proprietario e di governance delle loro società sportive e quali importanti attori in seno agli organi direttivi sportivi;
70. afferma che le società sportive dovrebbero rendere disponibili i giocatori nel momento in cui vengono selezionati per la squadra nazionale, riconoscendo nel contempo il loro contributo al successo dei grandi tornei nazionali a squadre, il che potrebbe includere meccanismi assicurativi, e sottolinea l'impossibilità di ricorrere a un approccio "universale" per tutti gli sport;
71. sottolinea che, ai fini di uno sviluppo sostenibile del movimento sportivo in Europa e della diffusione della sua influenza positiva sugli individui e la società, è necessario formare i giocatori a livello locale e investire nell'educazione allo sport; reputa pertanto necessario garantire che lo sport ad alto livello non incida sullo sviluppo dei giovani sportivi, sugli sport amatoriali e sul ruolo essenziale delle organizzazioni sportive di base; sottolinea la necessità dell'equipollenza e del riconoscimento di diplomi e qualifiche in ambito sportivo;
72. riafferma il proprio impegno a favore della norma di formare i giocatori localmente ("home-grown player rule") e ritiene che potrebbe fungere da modello per altre leghe professionali in Europa; sostiene il proseguimento degli sforzi, da parte degli organi direttivi sportivi, intesi a incoraggiare la formazione dei giovani giocatori locali entro i limiti del diritto dell'Unione, in modo da rafforzare l'equilibrio competitivo nell'ambito delle gare e il sano sviluppo del modello sportivo europeo;
73. ritiene che la valorizzazione di nuovi talenti rappresenti una delle attività principali delle società sportive e che un'eccessiva dipendenza dal trasferimento dei giocatori possa minare i valori dello sport;
74. sottolinea l'importanza delle indennità di formazione, poiché queste rappresentano un efficace meccanismo di protezione dei centri di formazione e una giusta redditività del capitale investito;
75. ritiene che la professione di agente sportivo dovrebbe essere un'attività professionale regolamentata e, come tale, soggetta al requisito di una qualifica ufficiale adeguata e che, ai fini della trasparenza, gli agenti dovrebbero avere la residenza fiscale sul territorio dell'Unione europea; invita la Commissione, in cooperazione con le federazioni sportive e le associazioni professionali di giocatori e agenti, a sviluppare e attuare un sistema europeo di licenza e di registrazione corredato da un codice di condotta e un meccanismo sanzionatorio;
76. propone l'istituzione, da parte delle federazioni sportive, di un registro europeo non pubblico degli agenti sportivi in cui figurino i nominativi dei giocatori che gli agenti rappresentano, in modo da tutelare gli atleti, in particolare quelli di età inferiore a 18 anni, onde circoscrivere i rischi di conflitto d'interessi; ritiene che il pagamento del compenso all'agente per un trasferimento debba essere versato a rate per tutta la durata del contratto stipulato dall'atleta a seguito del trasferimento, e che il pagamento dell'intera somma debba essere subordinato al rispetto del contratto;
77. invita gli Stati membri a integrare con sanzioni dissuasive le attuali disposizioni regolamentari che disciplinano l'operato degli agenti/intermediari dei giocatori e ad applicare rigorosamente tali sanzioni;
78. invita gli organi direttivi dello sport ad aumentare la trasparenza per quanto concerne le attività degli agenti dei giocatori e a cooperare con le autorità degli Stati membri per eliminare la corruzione;
79. si compiace dello studio richiesto dalla Commissione sull'impatto economico e giuridico dei trasferimenti di giocatori; ritiene inoltre che le iniziative delle federazioni sportive intese a introdurre maggiore trasparenza nei trasferimenti internazionali siano meritevoli di sostegno;
80. è del parere che i sistemi posti in essere dagli organi direttivi sportivi per aumentare la trasparenza dei trasferimenti internazionali dei giocatori rappresentino un passo nella giusta direzione, poiché sono conformi al principio della buona governance e mirano a garantire l'integrità delle competizioni sportive;
81. esprime chiaramente il proprio sostegno ai sistemi di licenza e al fair play finanziario, in quanto incoraggiano le società sportive a competere nei limiti dei loro effettivi mezzi finanziari;
82. ritiene che tali misure stiano contribuendo a migliorare la governance, a ripristinare la stabilità e la sostenibilità finanziarie a lungo termine delle società sportive e a favorire la correttezza finanziaria delle competizioni europee e chiede pertanto alla Commissione europea di riconoscere la compatibilità di tali norme con il diritto dell'UE;
83. accoglie con favore gli sforzi delle federazioni sportive tesi a vietare la proprietà di molteplici società sportive impegnate nella stessa competizione; reputa necessario proibire a tutti gli operatori del settore delle scommesse di detenere il controllo di una società che organizza competizioni o che vi partecipa, come pure vietare a qualsiasi società che organizza competizioni o che vi partecipa di detenere il controllo di un operatore che propone scommesse sugli eventi che organizza o ai quali prende parte;
84. esorta gli Stati membri ad adottare tutti i provvedimenti necessari per prevenire e sanzionare le attività illecite che compromettono l'integrità dello sport, equiparando tali attività al reato penale, in particolare quando sono correlate alle attività di scommessa, il che significa che implicano il condizionamento intenzionale e fraudolento dei risultati di una competizione sportiva, o di una sua fase, allo scopo di ottenere un vantaggio che non sia basato unicamente sulla normale pratica sportiva o sull'incertezza ad essa associata;
85. esorta le federazioni sportive a operare in stretta collaborazione con gli Stati membri per tutelare l'integrità dello sport;
86. invita la Commissione europea ad affrontare la questione della mancanza di trasparenza nei trasferimenti e delle partite truccate, come annunciato nella strategia dell'UE contro la corruzione, stabilendo norme minime concernenti la definizione dei reati penali in tale ambito;
87. esprime profonda preoccupazione per le gravi attività illecite che interessano il mondo dello sport, quali ad esempio il riciclaggio di denaro, e invita gli Stati membri a intensificare la cooperazione per affrontare tali questioni e assicurare una maggiore trasparenza nelle transazioni finanziarie effettuate nell'ambito dei trasferimenti dei giocatori e delle attività degli agenti;
88. afferma che è fondamentale sviluppare strumenti diretti a incoraggiare la cooperazione fra le autorità pubbliche, le autorità sportive e gli operatori del gioco d'azzardo in relazione ai casi di frode sportiva, e che si potrebbe prevedere una collaborazione con Europol ed Eurojust;
89. riconosce la legittimità delle giurisdizioni sportive ai fini della risoluzione delle controversie nel settore dello sport, nella misura in cui tali istanze rispettino il diritto fondamentale dei cittadini a un giusto processo; chiede che il Tribunale arbitrale dello sport tenga conto delle norme del diritto dell'Unione in sede di risoluzione delle controversie inerenti all'ambito sportivo sorte all'interno dell'Unione europea;
90. chiede alla Commissione di presentare entro il 2012 una proposta che consenta di comprendere meglio le esigenze specifiche del settore sportivo e di intraprendere azioni concrete al riguardo, tenendo conto di quanto disposto dall'articolo 165 del TFUE;
Cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali
91. invita la Commissione e gli Stati membri a cooperare con i paesi terzi su questioni quali i trasferimenti internazionali di giocatori, lo sfruttamento di giocatori minorenni, le partite truccate, la pirateria e le scommesse illegali; sottolinea parimenti l'importanza di rafforzare la cooperazione internazionale per la promozione dello sport nei paesi in via di sviluppo;
92. attende con interesse i risultati dei sistemi messi in atto per il controllo della trasparenza e del fair play finanziario e per la lotta contro la corruzione e la tratta di esseri umani; sottolinea la necessità che tale sistema sia conforme al diritto dell'UE e alle norme in materia di protezione dei dati; invita gli organismi sportivi a collegare i dati del sistema di regolamentazione dei trasferimenti con quelli di altri sistemi anti-corruzione, ai fini di un monitoraggio più efficace nella lotta contro le partite truccate;
93. sottolinea la necessità di affrontare la questione degli operatori del gioco d'azzardo non autorizzati con sede sia all'interno che all'esterno dell'UE, dato che questi sono in grado di eludere i sistemi di controllo delle frodi sportive;
94. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere, in ogni forma di cooperazione con i paesi terzi, il rispetto globale delle norme e dei regolamenti olimpici;
95. invita le società sportive, nel momento in cui stipulano contratti con giovani provenienti da paesi terzi, ad assicurare il rispetto della legislazione in materia di immigrazione e a garantire che tutti i termini contrattuali siano conformi alla legge in vigore; chiede che i giovani atleti possano, se lo desiderano, rientrare nel loro paese di origine a condizioni soddisfacenti, in particolare nel caso in cui la loro carriera non decolli; sottolinea, a tale riguardo, che è essenziale applicare la pertinente legislazione;
96. insiste sulla necessità di rafforzare la protezione dei minori nell'ambito delle trasferte internazionali; ritiene, infatti, che le trasferte internazionali siano potenzialmente pericolose per i giovani atleti che, avendo precocemente abbandonato la loro famiglia e il loro paese, sono estremamente vulnerabili e dovrebbero quindi ricevere un'attenzione costante da parte delle organizzazioni sportive;
97. invita la Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna a promuovere, malgrado le norme o gli obblighi imposti alle donne in relazione a fattori culturali, tradizionali, storici o religiosi della società, la libertà assoluta, sia per le donne che per gli uomini, di praticare qualsiasi sport;
L'identità europea attraverso lo sport
98. invita la Commissione ad ampliare gli attuali programmi volti a promuovere lo sport quale strumento della sua politica in materia di sviluppo e a lanciare nuove iniziative in tale settore;
99. invita la Commissione:
– a organizzare a cadenza annuale una "Giornata europea dello sport" che promuova il ruolo sociale e culturale degli sport amatoriali e professionali e i benefici dello sport in termini di salute pubblica;
– a sostenere ogni anno la designazione di una "capitale europea dello sport" sotto l'egida dell'ACES (Associazione delle capitali europee dello sport ), offrendo il sostegno finanziario e il controllo necessari;
– a sostenere gli sport locali, tradizionali e autoctoni, che fanno parte della ricca diversità culturale e storica dell'UE simboleggiata nel motto "unita nella diversità", compiendo un'opera di sensibilizzazione a tali giochi anche attraverso la promozione di una mappa europea e di festival europei;
– a istituire un programma di mobilità e misure apposite per i giovani atleti amatoriali e gli allenatori, onde consentire loro di apprendere nuovi metodi di allenamento, istituire le migliori prassi e sviluppare, attraverso lo sport, valori europei come il fair play, il rispetto e l'inclusione sociale nonché favorire il dialogo interculturale;
– a contribuire ad agevolare un programma di mobilità concernente scambi per allenatori sportivi;
– a collaborare con gli Stati membri e le organizzazioni sportive per tutelare l'integrità fondamentale dello sport di base;
– a sostenere il lavoro degli Stati membri per quanto concerne la raccolta di dati e la ricerca finalizzate allo scambio di migliori prassi;
100. propone che la bandiera europea sia issata in occasione delle grandi manifestazioni sportive organizzate sul territorio dell'Unione e suggerisce alle federazioni sportive di considerare l'idea che sia esibita sulle maglie degli atleti degli Stati membri, di fianco alla bandiera nazionale; sottolinea che si tratterebbe di un'opzione interamente facoltativa e che spetterebbe agli Stati membri e alle organizzazioni sportive decidere se ricorrere o meno a tale opzione;
o
o o
101. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e alle federazioni sportive europee, internazionali e nazionali.
- [1] GU C 68E del 18.3.2004, pag. 605.
- [2] GU C 104E del 30.4.2004, pag. 757.
- [3] GU C 33E del 9.2.2006, pag. 590.
- [4] GU C 291E del 30.11.2006, pag. 143.
- [5] GU C 291E del 30.11.2006, pag. 292.
- [6] GU C 27E del 31.1.2008, pag. 232.
- [7] GU C 282E del 6.11.2008, pag. 131.
- [8] GU C 271E del 12.11.2009, pag. 51.
- [9] GU C 76E del 25.3.2010, pag. 16.
- [10] GU C 87E dell'1.4.2010, pag. 30.
- [11] P7_TA(2011)0316.
- [12] GU C 326 del 3.12.2010, pag. 5.
- [13] GU C 162 dell'1.6.2011, pag. 1.
- [14] Almaty, Kazakstan, 5-6 novembre 2006.
- [15] CdR 66/2011 def.
- [16] CESE 1594/2011 – SOC /413.
MOTIVAZIONE
L'articolo 165 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) conferisce all'Unione una nuova competenza nel settore dello sport, invita l'UE a contribuire alla promozione delle questioni relative allo sport e afferma che l'azione dell'Unione è intesa a sviluppare la dimensione europea dello sport.
La comunicazione della Commissione è il primo documento politico elaborato in materia di sport dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona che conferisce all'UE un mandato volto a sostenere, coordinare e integrare le misure adottate dagli Stati membri nell'ambito della politica in materia di sport.
Nel corso dell'ultima legislatura, al fine di riflettere l'importanza di questa impostazione, il Parlamento europeo ha elaborato altre proposte di risoluzione al riguardo, in particolare "Il futuro del calcio professionistico in Europa"[1], "Il ruolo dello sport nell'educazione"[2] e il "Libro bianco sullo sport"[3] (attuato dalla Commissione nel 2007).
- Perché lo sport è importante per la società
Lo sport di per sé costituisce un importante fenomeno sociale e un bene pubblico. Per molti è una delle più importanti forme di svago, a prescindere dal fatto che vi partecipino in prima persona o siano spettatori. Idealmente, lo sport avvicina le persone, indipendentemente dall'origine, dal contesto, dai credi religiosi o dalla situazione economica. Lo sport promuove la partecipazione attiva dei cittadini europei alla società e contribuisce ad accrescere il senso di inclusione sociale.
- Migliorare la salute attraverso lo sport
L'attività fisica è uno dei fattori determinanti della salute più importanti nella società moderna. La mancanza di attività fisica ha effetti negativi sulla salute dei cittadini europei, in quanto aumenta il rischio di obesità, sovrappeso e l'insorgere di gravi malattie. Queste conseguenze rappresentano un onere che grava sul bilancio della sanità e sull'economia generale degli Stati membri.
- Doping, violenza e intolleranza
Il doping continua a costituire una grave minaccia per lo sport. Molte parti interessate esortano l'Unione ad adottare un approccio più incisivo nella lotta per contrastare il doping, per esempio aderendo alla Convenzione della lotta contro il doping del Consiglio d'Europa, nella misura in cui le competenze in questo campo consentono all'Unione di agire in questo senso.
Anche la violenza e i disordini provocati dai tifosi restano un fenomeno che coinvolge tutta l'Europa ed è necessario un approccio europeo che comprenda misure destinate a ridurre i rischi ivi associati.
- Lo sport e l'economia
Lo sport è un settore dell'economia vasto e in rapido sviluppo e contribuisce in modo rilevante alla crescita e all'occupazione con un valore aggiunto ed effetti sull'occupazione superiori ai tassi di crescita medi. La sostenibilità dei finanziamenti dello sport è tuttavia un aspetto che deve essere esaminato in modo più approfondito.
- L'organizzazione dello sport
La buona governance nello sport è un prerequisito per affrontare le sfide che attendono lo sport e il quadro giuridico dell'UE. Tra le sfide figurano: la libera circolazione di cittadini e la nazionalità degli sportivi, il trasferimento di giocatori (la legalità degli atti e la trasparenza dei flussi finanziari coinvolti sono spesso motivo di preoccupazione), l'integrità delle competizioni sportive e il dialogo sociale europeo nel settore dello sport.
La Comunicazione della Commissione:
Il 18 gennaio 2011 la Commissione ha adottato una comunicazione dal titolo "Sviluppare la dimensione europea dello sport". Il documento illustra le idee della Commissione riguardo a un'azione a livello di UE nel campo dello sport. Propone azioni concrete che la Commissione e/o gli Stati membri dovrebbero adottare, suddividendole in tre ampi capitoli: il ruolo sociale dello sport, la dimensione economica dello sport e l'organizzazione dello sport.
La comunicazione principalmente:
- individua le sfide fondamentali correlate allo sport (per esempio la pratica del doping da parte degli atleti amatoriali, la violenza collegata agli eventi sportivi);
- rispetta l'autonomia degli enti di governo dello sport e riconosce le competenze degli Stati membri nell'ambito dell'organizzazione dello sport;
- afferma ciononostante che l'azione a livello di UE nell'organizzazione dello sport può apportare un considerevole valore aggiunto;
- conclude ogni capitolo con un elenco di possibili azioni che la Commissione e gli Stati membri dovrebbero trattare;
- riconosce la complessità delle proposte nel campo dello sport;
- suggerisce la continuazione delle strutture di cooperazione informale tra gli Stati membri al fine di garantire lo scambio costante delle buone pratiche e la diffusione dei risultati.
La comunicazione sottolinea che l'azione dell'UE contribuisce agli obiettivi generali della strategia Europa 2020 migliorando l'occupabilità e la mobilità, in particolare attraverso azioni che promuovono l'inclusione sociale nello sport e attraverso di esso, l'istruzione e la formazione e le linee d'azione europee in materia di attività fisica.
Le azioni proposte dalla Commissione mirano a incoraggiare il confronto tra parti interessate, ad affrontare le sfide nello sport e a contribuire allo sviluppo del settore. Atleti, organizzazioni sportive e cittadini dovrebbero trarre vantaggio dai piani che discendono dal nuovo ruolo dell'UE previsto nel trattato di Lisbona di sostenere e coordinare la politica in materia di sport negli Stati membri.
Attualmente la Commissione sostiene progetti e reti nel settore dello sport attraverso azioni di incentivazione specifiche, in particolare le azioni preparatorie nel settore dello sport, o programmi esistenti in diversi settori pertinenti tra cui l'educazione permanente, la sanità pubblica, i giovani, la cittadinanza, la ricerca e lo sviluppo tecnologico, l'inclusione sociale, la lotta al razzismo, la tutela ambientale e altri.
Osservazioni del relatore e sfide per il futuro:
Sul valore dello sport
- Il relatore è fortemente persuaso che lo sport possa contribuire agli obiettivi strategici del'Unione europea, dato il suo valore educativo e culturale.
- Lo sport è un vettore d'integrazione, in quanto è aperto a tutti i cittadini a prescindere da sesso, etnicità, religione, età, nazionalità e stato sociale.
- Il relatore riconosce che la pratica dello sport tra le donne non è valutata a sufficienza e che le donne sono sottorappresentate nell'ambito degli organi decisionali delle organizzazioni sportive.
- Il relatore incoraggia gli Stati membri a prendere in considerazione l'esperienza degli ex atleti quando intendono accedere alla professione di allenatore, e di stabilire specifici percorsi per quegli atleti che scelgono di seguire studi di livello superiore offrendo loro l'assistenza di tutor che li affianchino.
- L'opera dei volontari consente il corretto svolgimento di molti eventi sportivi. Il relatore desidera sottolineare l'importanza del contributo da essi apportato.
Sull'affrontare le grandi questioni
- Il relatore è del parere che promuovere i benefici dello sport sotto il profilo della salute debba essere una responsabilità degli Stati membri. A livello di Unione, l'attenzione deve essere concentrata su grandi questioni quali il doping, il traffico, la mobilità di atleti, il razzismo e la violenza nello sport.
- Deve essere compiuto ogni sforzo possibile per prevenire attività criminali che rappresentino una minaccia per lo sport, per esempio il riciclaggio di denaro, le partite truccate, la tratta di esseri umani e lo sfruttamento di minori.
- Il relatore esorta gli Stati membri a vietare l'accesso agli stadi ai tifosi che hanno dimostrato un comportamento violento o discriminatorio. Suggerisce l'introduzione di un registro europeo che riporti i nominativi di coloro cui è vietato l'accesso agli stadi.
Sulla buona governance
- Occorre promuovere le norme di buona governance attraverso lo scambio di buone pratiche.
- Occorre armonizzare la legislazione degli Stati membri sulla vendita dei diritti mediatici nell'ottica di prevenire una situazione in cui soltanto le grandi associazioni traggono beneficio.
- Il relatore riconosce l'importanza dell'equa distribuzione del reddito tra società sportive di dimensioni diverse, nonché tra sport professionistici e amatoriali.
- Sottolinea altresì l'importanza delle indennità di formazione, in quanto rappresentano un efficace meccanismo di protezione per i centri di allentamento e un equo ritorno sugli investimenti.
Sulla correttezza delle competizioni sportive
- L'integrità degli eventi sportivi è importante. Gli Stati membri devono adottare misure di regolamentazione volte a garantire la protezione dello sport contro qualsiasi pratica tesa a influenzarlo in modo improprio, come nel caso delle scommesse o delle partite truccate.
- Il relatore esorta gli Stati membri a classificare quale reato qualsiasi forma di attacco all'integrità delle competizioni.
- La correttezza e la trasparenza delle competizioni sportive sono aspetti cruciali per proteggere l'integrità di coloro che praticano lo sport.
- Le federazioni sportive non dispongono degli strumenti strutturali e giuridici per intervenire con efficacia contro la manipolazione dei giochi.
- Il relatore è a favore dei sistemi per la concessione delle licenze e del fair play finanziario.
- Il relatore riconosce la legittimità delle giurisdizioni sportive nella risoluzione delle controversie nel campo dello sport e chiede pertanto l'istituzione di una sezione europea del Tribunale arbitrale dello sport (TAS).
Sul bilancio
- Occorre prendere in considerazione un'opportuna copertura di bilancio dello sport affinché l'azione preparatoria si trasformi in uno specifico programma dedicato alla nuova competenza.
Sulle opportunità e i posti di lavoro
- Occorre coordinare i programmi educativi degli Stati membri in modo da consentire ai giovani atleti di conciliare l'apprendimento con l'allenamento sportivo.
- Si devono introdurre corsi strutturati per i giovani che desiderano seguire una carriera sportiva combinando quest'ultima con gli studi.
- Si deve promuovere lo sport nelle scuole, dati i vantaggi che presenta quali l'abbattimento delle barriere sociali e l'integrazione dei gruppi emarginati.
- Lo sport ha il potenziale di contribuire alla creazione di posti di lavoro nonché a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Sul turismo
- Occorre individuare le sinergie tra sport e turismo, in particolare ammodernando le infrastrutture collettive.
- Il relatore osserva che lo sport e i grandi eventi sportivi offrono straordinarie opportunità di sfruttare il potenziale di sviluppo del settore del turismo in Europa.
Sugli sport e i giochi tradizionali
- Il relatore è fortemente persuaso che si debbano preservare gli sport locali e tradizionali, in quanto sono parte del nostro patrimonio culturale e rafforzano il sentimento di cittadinanza europea. Si tratta di un autentico simbolo della diversità culturale delle nostre società.
- Il relatore nota che alcuni sport e giochi tradizionali sono già scomparsi e che quelli che ancora sopravvivono rischiano di scomparire a breve.
- Il relatore invita la Commissione a stilare una mappa degli sport autoctoni e a sostenerne la diffusione.
Identità europea attraverso lo sport
- Il relatore invita la Commissione a organizzare a scadenza annuale una "Giornata europea dello sport" nell'ottica di sensibilizzare il pubblico nei confronti dei benefici apportati dallo sport.
- Tra le possibili iniziative figurano l'organizzazione di conferenze e dibattiti sullo sport, sconti applicati nei negozi sulle attrezzature sportive e la promozione di uno stile di vita sano.
- Il relatore invita la Commissione a sostenere ogni anno la designazione di una "capitale europea dello sport" sotto l'egida dell'ACES, offrendo l'aiuto finanziario e i controlli necessari.
- Il relatore propone di issare la bandiera europea in occasione dei principali eventi sportivi nell'Unione europea e suggerisce di inserirla sulle maglie degli atleti degli Stati membri.
Formazione e mobilità nello sport
- Sottolinea l'importanza della formazione dei giocatori a livello locale ai fini di uno sviluppo sostenibile dello sport in Europa.
- Il relatore suggerisce di inserire un programma di mobilità rivolto ai giovani atleti volto a consentire a questi ultimi la possibilità di allenarsi con quadre straniere.
- Avrebbero diritto a partecipare a questi scambi studenti e alunni che aderiscono a squadre sportive. Gli studenti avrebbero l'opportunità di apprendere nuovi metodi di formazione e di sviluppare la propria coscienza europea. Il programma promuoverebbe il dialogo interculturale.
Sulla cooperazione con paesi terzi e organizzazioni internazionali
- Il relatore invita la Commissione e gli Stati membri a prendere in considerazione nell'ambito della cooperazione con i paesi terzi aspetti quali i trasferimenti internazionali di giocatori, lo sfruttamento di giocatori minorenni, la pirateria e le scommesse illegali.
- Le associazioni sportive devono conformarsi alla legislazione in materia di immigrazione quando reclutano giovani di paesi terzi. Tale approccio garantirà un trattamento adeguato nei confronti degli sportivi fino al ritorno nel loro paese di origine.
Sugli agenti sportivi
- Il relatore ritiene che gli agenti sportivi, al pari di qualsiasi altra attività professionale regolamentata, debbano esibire una qualifica minima, conseguita presso un istituto di istruzione superiore. Anche la residenza fiscale dovrebbe essere nel territorio dell'Unione.
- Il relatore propone l'istituzione di un registro degli agenti dei giocatori europei in cui figurino i nomi degli atleti con cui essi lavorano e i rispettivi compensi.
PARERE della commissione per i problemi economici e monetari (23.9.2011)
destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione
sulla dimensione europea dello sport
(2011/2087(INI))
Relatore: Burkhard Balz
SUGGERIMENTI
La commissione per i problemi economici e monetari invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
– vista la sua risoluzione del 19 febbraio 2009 sull'economia sociale (2008/2250(INI)),
– considerando che lo sport, al di là della sua dimensione socio-culturale, è un settore economico dinamico, in grado di generare entrate dirette rilevanti e dividendi economici indiretti e potrebbe, di conseguenza, contribuire all'attuazione della strategia Europa 2020;
– considerando che lo sport, in considerazione delle sue caratteristiche particolari e del suo modello organizzativo basato sulle federazioni, non è un'attività economica ordinaria che si avvicina, per il suo funzionamento, a un'entità commerciale, e che occorre operare una distinzione tra interessi sportivi e interessi commerciali;
– considerando che gli incontri sportivi sono sempre più di rilevanza transfrontaliera e che le minacce all'integrità dello sport, quali le partite truccate, non possono essere affrontate entro i confini di un solo Stato membro, ma richiedono la cooperazione e l'azione coordinata degli Stati membri;
1. si compiace dell'articolo 165 del TFUE che, per la prima volta, offre all'Unione europea una base giuridica per l'azione nel settore dello sport e, pertanto, la possibilità di un programma di sostegno finanziario a livello dell'Unione;
2. riconosce l'importanza degli eventi sportivi nel processo di integrazione europea, dal momento che l'opportunità di presenziare o seguire eventi sportivi in televisione o alla radio o via Internet contribuisce a collegare i cittadini europei culturalmente tra di loro;
3. rileva che lo sport assolve a diverse importanti funzioni, non solamente in quanto attore della società per la promozione dell'impegno volontario, l'integrazione e la salute, ma anche in quanto datore di lavoro, contribuente e cinghia di trasmissione della crescita e dello sviluppo economico; ritiene che è estremamente importante effettuare un'analisi empirica dell'economia di questo settore a livello europeo, ma che è opportuno tuttavia impegnarsi maggiormente per creare una base adeguata di dati affidabili e comparabili; ribadisce la sua richiesta che il settore dell'economia sociale sia globalmente riconosciuto in termini statistici;
4. ritiene che Eurostat, in cooperazione con le autorità nazionali competenti, debba fornire rapidamente tali statistiche, e che le istanze nazionali debbano partecipare pienamente a tale processo, sull'esempio di altri attori e organismi economici, come le emittenti radiotelevisive e l'Osservatorio europeo dell'audiovisivo;
5 sottolinea altresì che, oltre a costituire un esempio morale e di solidarietà, il volontariato non può che risultare benefico per uno Stato membro dal punto di vista economico, agevolando inoltre la creazione di posti di lavoro e traducendosi in un aumento dell'occupazione;
6. invita la Commissione europea e gli Stati membri a riconoscere il diritto degli organizzatori di competizioni sportive di ricevere compensazioni dagli operatori di scommesse che utilizzano le loro competizioni per condurre le loro attività commerciali, e ad assistere gli organismi sportivi nella loro lotta per tutelare l'integrità dello sport; rileva che ciò non riguarda tuttavia gli operatori pubblici di scommesse che sostengono lo sport in accordo con le rispettive carte;
7. chiede che sia effettuata un'analisi della situazione economica dei club sportivi in Europa, poiché sempre più spesso, soprattutto nel calcio, i club incorrono in problemi dovuti a ingenti debiti finanziari;
8. invita il Consiglio e la Commissione a sostenere la creazione di un sistema di scambi costanti di buone pratiche e l'attuazione di un coordinamento tra gli Stati membri, la società civile e le altre parti contraenti, al fine di creare una sinergia tra le manifestazioni di grande respiro e l'insieme di iniziative importanti che mirano a stimolare la crescita economica e che sono legate alle attività sportive; precisa, tuttavia, che le politiche europee non perseguono l'obiettivo di armonizzare le politiche nazionali a livello dell'Unione;
9. lamenta casi di corruzione e partite truccate nello sport che danneggiano l'integrità dello sport agli occhi degli appassionati e mettono a repentaglio il contributo economico dello sport; chiede pertanto l'istituzione di misure di cooperazione efficaci a livello dell'UE per la tutela dell'integrità e del fair play nello sport, in linea con gli articoli 6, 83 e 165 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, tra organizzatori di eventi sportivi, operatori di scommesse online e autorità pubbliche, allo scopo di promuovere l'educazione dei giocatori e coordinare le azioni contro le frodi e la corruzione nello sport, condividendo informazioni e competenze e applicando una definizione comune dei reati e delle sanzioni - anche penali - alle frodi sportive;
10. chiede alla Commissione di chiarire l'attuazione delle norme relative agli aiuti di Stato nel caso specifico del finanziamento pubblico dello sport al fine di contribuire alla certezza del diritto, in modo che gli Stati membri possano promuovere l'interesse pubblico attraverso il finanziamento delle attività sportive di base;
11. sottolinea la necessità di un'analisi più ampia e approfondita dello sviluppo economico sostenibile nello sport; rileva, tra l'altro, che parte delle indennità di trasferimento andrebbe restituita ai club a livello di base, operazione essenziale ai fini della creazione di un movimento sportivo più sostenibile ed equo;
12. ricorda che le entrate originate dallo sport servono generalmente a finanziare le manifestazioni, gli incontri sportivi, le organizzazioni partecipanti, la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture e la promozione dello sport giovanile, amatoriale e di base; osserva, pertanto, che gli organizzatori devono avere il diritto di assicurare anch'essi la promozione commerciale delle loro manifestazioni, in modo trasparente, conformemente alle regole dell'Unione europea in materia di concorrenza; rileva l'importante ruolo delle accademie di formazione e la necessità di garantirne la sostenibilità e il successo a lungo termine attraverso una tutela adeguata;
13. riconosce il legame tra il valore economico dello sport e la protezione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI); chiede alla Commissione e agli Stati membri di prevedere una protezione idonea dei DPI; sottolinea che le scommesse on-line rappresentano una forma di sfruttamento commerciale degli eventi sportivi e invita la Commissione a presentare proposte volte a garantire un reddito equo per lo sport e salvaguardare l'integrità dello sport di base e svilupparlo;
14. ricorda che, ai sensi dell'articolo 165 del TFUE, l'UE si prefigge di promuovere l'equità e proteggere l'integrità dello sport; ritiene pertanto che l'UE dovrebbe introdurre una cooperazione strutturale a livello europeo al fine di coordinare la lotta contro la frode e la corruzione nello sport;
15. sostiene tutte le forme di autoregolamentazione nel settore sportivo intese a rafforzare l'obbligo di rendicontazione, la trasparenza e la stabilità finanziaria; ritiene essenziale per la credibilità di questo tipo di regolamentazione attuare un efficace sistema di controllo e una combinazione equilibrata di sanzioni e incentivi nell'ambito di un sistema europeo unificato, che consenta di individuare i vari tipi di corruzione (le tangenti e gli effetti dannosi delle scommesse sportive per l'equità nello sport); invita la Commissione a vagliare l'opportunità di misure sulla base dell'articolo 114 del TFUE, finalizzate a garantire l'esistenza di regole armonizzate di sana gestione finanziaria per i club sportivi professionistici europei;
16. sottolinea che il reciproco riconoscimento dei corsi e delle formazioni specialistiche in un quadro europeo unificato per i professionisti che operano nello sport come specialisti (arbitri, allenatori) è particolarmente importante, in quanto costituisce un contributo a lungo termine per aumentare la competitività, che a sua volta consentirà di evitare importanti perdite di entrate;
17. ritiene auspicabile e giustificabile mantenere gli incentivi nel campo dello sport nel prossimo quadro finanziario pluriennale, sia come parte di un programma indipendente dell'UE per lo sport sia come sotto-programma;
18. sottolinea che l'introduzione, da parte della Commissione, della contabilità satellite nel settore sportivo è particolarmente opportuna, in quanto consente di valutare a livello nazionale le attività connesse con lo sport secondo norme uniformi, il che permette di individuare le anomalie e apporta un valore aggiunto per l'economia europea e il mercato unico;
19. chiede la creazione e l'attuazione di regolamenti interni riguardo all'alto livello di indebitamento nello sport professionistico, che consentano di affrontarne le cause; tali regolamentazioni andrebbero proposte di comune accordo dalle istituzioni sportive di tutta Europa al fine di istituire un quadro coerente per l'intero continente;
20. chiede alla Commissione di presentare proposte concrete per porre rimedio ai difetti e alle discrepanze nelle regolamentazioni che si applicano alle attività – di loro natura transfrontaliere – degli agenti sportivi, come evidenziato dallo studio indipendente condotto nel 2009 per conto della Commissione.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
22.9.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
29 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Udo Bullmann, Pascal Canfin, George Sabin Cutaş, Rachida Dati, Derk Jan Eppink, Diogo Feio, Elisa Ferreira, Ildikó Gáll-Pelcz, Jean-Paul Gauzès, Sven Giegold, Sylvie Goulard, Liem Hoang Ngoc, Othmar Karas, Wolf Klinz, Philippe Lamberts, Astrid Lulling, Hans-Peter Martin, Ivari Padar, Olle Schmidt, Marianne Thyssen |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Pervenche Berès, David Casa, Herbert Dorfmann, Saïd El Khadraoui, Sari Essayah, Mojca Kleva, Thomas Mann, Gianni Pittella, Andreas Schwab |
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PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (14.9.2011)
destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione
sulla dimensione europea dello sport
(2011/2087(INI))
Relatore per parere: Sophie Auconie
SUGGERIMENTI
La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
– considerando che l'articolo 165 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) attribuisce all'Unione europea la missione di "sviluppare la dimensione europea dello sport, promuovendo l'equità e l'apertura nelle competizioni sportive e la cooperazione tra gli organismi responsabili dello sport e proteggendo l'integrità fisica e morale degli sportivi, in particolare dei più giovani tra di essi";
1. sottolinea che lo sport rappresenta un importante strumento di salute pubblica e un fattore efficace per la riduzione della spesa sanitaria pubblica; ribadisce che tra gli effetti positivi di un'attività fisica regolare figurano la prevenzione di problemi di salute quali l'obesità, le affezioni cardiovascolari, il diabete, il cancro e l'osteoporosi; sottolinea che lo sport e l'esercizio fisico possono svolgere un ruolo terapeutico mediante lo sviluppo dell'autostima, il miglioramento dell'autopercezione fisica, lo sviluppo delle abilità sociali, la promozione dell'inclusione e il contributo a una salute mentale e a un benessere positivi; deplora la pressione talvolta esercitata su bambini e adolescenti impegnati in attività sportive; osserva che, dato l'invecchiamento della popolazione europea, si dovrebbe prestare particolare attenzione all'impatto positivo che l'attività fisica può avere sulla salute degli anziani;
2. chiede agli Stati membri di attribuire un ruolo di rilievo all'attività fisica nei programmi d'istruzione nazionali, sin dalla più giovane età, dato che attualmente nell'UE un bambino su sette è sovrappeso o obeso; invita il Consiglio a formulare una raccomandazione attingendo alle linee d'azione raccomandate dall'UE in materia di attività fisica approvate dai ministri europei dello Sport nel 2008; sollecita gli Stati membri a incentivare le imprese a organizzare attività sportive per i propri dipendenti;
3. sottolinea che l'impegno volontario da parte delle organizzazioni sportive è un prezioso contributo nell'interesse della salute pubblica; ritiene che l'Unione europea dovrebbe sostenere tale lavoro in modo ancora più efficiente;
4. invita la Commissione e gli Stati membri a riconoscere la distinzione tra sport professionale e amatoriale e a promuovere un forte modello di attività fisica di base maggiormente partecipativo secondo la logica dello "sport per tutti", che includa anche le persone con disabilità, facendone un elemento essenziale della loro strategia in materia di sanità pubblica;
5. invita gli Stati membri e gli enti pubblici locali a non basarsi unicamente sugli impianti sportivi privati, cosa che potrebbe portare a disuguaglianze, garantendo un ampio e pari accesso anche agli impianti sportivi pubblici e scambiando buone pratiche in materia;
6. sottolinea che lo sport e le organizzazioni nazionali, europee e internazionali che lo gestiscono e lo governano possono dare un autentico contributo al raggiungimento degli obiettivi strategici a lungo termine dell'UE definiti dalla strategia Europa 2020, creando così nuove prospettive di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;
7. ritiene che l'Unione europea debba svolgere un ruolo più attivo nella difesa dell'integrità dello sport, che non può essere assicurata unicamente dalle organizzazioni sportive, e che sia altresì necessario promuovere la collaborazione tra le organizzazioni sportive degli Stati membri, al fine di garantire lo scambio costante delle buone pratiche e la diffusione dei dati relativi ai risultati raggiunti;
8. ritiene che il ruolo degli enti locali e regionali nello sviluppo della dimensione europea dello sport sia fondamentale, in quanto rientra nei compiti istituzionali degli stessi l'erogazione di servizi al pubblico in ambito sportivo e l'allocazione di risorse finanziarie per le attività sportive e per le attrezzature ad esse necessarie;
9. ritiene che il doping presenti gravi rischi sanitari sia per gli atleti professionisti che per quelli amatoriali; è del parere che le campagne antidoping oggi siano penalizzate da una mancanza di coerenza e coordinamento tra gli Stati membri e le parti interessate; invita a uno scambio di informazioni e di buone pratiche tra le amministrazioni nazionali, le organizzazioni antidoping e i laboratori; sottolinea a tale riguardo che, in conformità dell'articolo 165 del TFUE, l'Unione europea deve assicurare la tutela dell'integrità fisica e morale degli sportivi;
10. è favorevole all'adesione dell'UE alla Convenzione contro il doping del Consiglio d'Europa;
11. chiede alla Commissione di studiare se sia opportuna una direttiva sugli alimenti adatti a sport ad alta energia, che assicuri un'informazione soddisfacente dei consumatori, con particolare riferimento alle regole antidoping; chiede alla Commissione di elaborare una strategia di prevenzione antidoping, destinata in particolare ai giovani sportivi;
12. chiede la definizione di reati e sanzioni in relazione al traffico di sostanze dopanti;
13. chiede una cooperazione strutturale a livello dell'Unione europea per la salvaguardia dell'integrità e dell'equità nello sport, nel rispetto degli articoli 6, 83 e 165 del TFUE, con l'obiettivo di coordinare la lotta alla frode e alla corruzione nello sport, nonché la lotta contro il doping, ferme restando le regole e le modalità di funzionamento dell'Agenzia mondiale antidoping;
14. esorta la Commissione e gli Stati membri a sostenere con maggior forza il ruolo degli operatori sanitari nella promozione della partecipazione sportiva e a esaminare in che modo i fornitori di assicurazioni sanitarie potrebbero fornire incentivi quale strumento per incoraggiare le persone a praticare attività sportive.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
12.9.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
41 0 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
János Áder, Kriton Arsenis, Sophie Auconie, Pilar Ayuso, Paolo Bartolozzi, Sandrine Bélier, Sergio Berlato, Milan Cabrnoch, Martin Callanan, Nessa Childers, Chris Davies, Bairbre de Brún, Anne Delvaux, Edite Estrela, Julie Girling, Françoise Grossetête, Jolanta Emilia Hibner, Karin Kadenbach, Christa Klaß, Jo Leinen, Peter Liese, Kartika Tamara Liotard, Linda McAvan, Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė, Miroslav Ouzký, Antonyia Parvanova, Mario Pirillo, Pavel Poc, Anna Rosbach, Oreste Rossi, Daciana Octavia Sârbu, Carl Schlyter, Richard Seeber, Theodoros Skylakakis, Salvatore Tatarella, Anja Weisgerber, Marina Yannakoudakis |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Marisa Matias, James Nicholson, Alojz Peterle, Michail Tremopoulos, Anna Záborská, Andrea Zanoni |
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PARERE della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (27.9.2011)
destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione
sulla dimensione europea dello sport
(2011/2087(INI))
Relatore per parere: Eija-Riitta Korhola
SUGGERIMENTI
La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che lo sport è un settore caratterizzato da una crescita dinamica e costituisce un vero strumento di coesione sociale, oltre ad avere un impatto molto significativo dal punto di vista sociale, finanziario e della salute nell'UE e nelle sue regioni, dove può contribuire ampiamente allo sviluppo locale delle infrastrutture e dell'economia e fungere da importante attrattiva turistica;
B. considerando che i servizi connessi al gioco d'azzardo sono esclusi, in ragione della loro specificità, dall'ambito di applicazione della direttiva sui servizi (2006/123/CE) e della nuova direttiva sui diritti dei consumatori (approvata dal Parlamento europeo il 23 giugno 2011);
C. considerando che i finanziamenti per lo sport di base possono essere assicurati solo se si impone per legge ai titolari delle necessarie licenze nazionali per il gioco d'azzardo, che pagano le imposte e finanziano altri obiettivi di interesse pubblico negli Stati membri, di pagare imposte di "interesse pubblico" e si offre loro una protezione efficace contro la concorrenza illegale;
D. considerando che le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale rappresentano una reale minaccia per il finanziamento a lungo termine dello sport europeo;
1. accoglie con favore lo studio della Commissione sulle implicazioni delle politiche del mercato interno per il finanziamento degli sport di base e invita a colmare il divario tra sport "ricchi" e "poveri" attraverso meccanismi di solidarietà finanziaria; esorta a sviluppare una dimensione europea dell'integrità dello sport ponendo inizialmente l'accento sulla lotta alle partite truccate;
2. invita la Commissione e gli Stati membri a creare un sistema di riconoscimento delle qualifiche ottenute dai volontari e delle qualifiche richieste per esercitare le professioni regolamentate connesse allo sport;
3. ritiene che, nella dimensione economica in costante evoluzione del settore sportivo, sia necessario apportare miglioramenti immediati alle questioni connesse allo sport in ambiti decisivi quali la libera circolazione dei lavoratori e dei servizi, la libertà di stabilimento, il riconoscimento delle qualifiche professionali, i diritti di proprietà intellettuale e le norme in materia di aiuti di Stato, onde assicurare che il settore sportivo possa beneficiare pienamente dei vantaggi del mercato interno;
4. chiede un maggiore riconoscimento del contributo dello sport alla realizzazione degli obiettivi globali della strategia Europa 2020, considerato il forte apporto che il settore può dare per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e per la creazione di nuovi posti di lavoro, e tenuto conto dei suoi effetti positivi sull'inclusione sociale, l'istruzione e la formazione nonché sulla salute pubblica e l'invecchiamento attivo;
5. insiste affinché gli Stati membri conservino la facoltà di concedere diritti esclusivi per lotterie e altri giochi numerici, in quanto le organizzazioni ombrello del settore sportivo dell'UE reputano indispensabile il contributo apportato dalle lotterie nazionali al finanziamento degli sport, in particolare di quelli di base;
6. invita la Commissione a proporre misure concrete per assicurare il finanziamento dello sport proveniente dalle lotterie;
7. raccomanda agli Stati membri e alle federazioni sportive di introdurre, ove non sia già applicabile, la vendita collettiva dei diritti mediatici, la cui compatibilità con il diritto dell'UE è già stata riconosciuta in varie occasioni dalla Commissione;
8. rispetta il diritto degli Stati membri di sanzionare penalmente il gioco d'azzardo illegale on line; chiede l'introduzione di un principio di regolamentazione in base a cui una società di gioco d'azzardo possa operare in uno Stato membro (o concorrere per la necessaria licenza nazionale) solo se non contravviene alla legge di nessun altro Stato membro dell'UE;
9. sottolinea l'importanza dell'educazione nello sport e incoraggia le iniziative intraprese dalle organizzazioni sportive e dagli operatori dei giochi onde educare gli sportivi alle buone pratiche in materia di scommesse sportive;
10. è favorevole a introdurre nel calcio europeo il concetto di "fair play finanziario", quale passo importante verso il conseguimento della stabilità finanziaria e per impedire la concorrenza sleale nello sport;
11. esprime preoccupazione per la trasmissione degli eventi sportivi in luoghi pubblici attraverso canali che trasmettono nel territorio di uno Stato membro per il quale non detengono diritti di ritrasmissione;
12. sottolinea che, in un mercato globale dello sport sempre più competitivo, è necessario assicurare un monitoraggio sufficiente e un'attuazione adeguata dei diritti di proprietà intellettuale legati ai mezzi di comunicazione, ai marchi, alle comunicazioni commerciali e così via; chiede alla Commissione e agli Stati membri di raddoppiare gli sforzi volti a proteggere i diritti di proprietà intellettuale delle organizzazioni sportive onde creare parità di condizioni a livello di Unione europea, rispettando al contempo la libertà di espressione e di stampa; chiede altresì che si tenga conto dell'importanza di questi introiti per il finanziamento dello sport di base, poiché ciò consente a sua volta alle società professionistiche di dedicarsi ad attività di beneficienza a vantaggio delle comunità locali e degli sport di base;
13. invita la Commissione e gli Stati membri ad assicurare un'efficace attuazione dell'articolo 20, paragrafo 2, della direttiva sui servizi nonché la corretta applicazione, da parte delle autorità e dei tribunali nazionali, delle disposizioni nazionali di attuazione del principio di non discriminazione negli ordinamenti giuridici degli Stati membri per quanto concerne la vendita transfrontaliera dei biglietti degli eventi sportivi;
14. sostiene l'iniziativa della Commissione di realizzare uno studio sugli aspetti economici e giuridici dei trasferimenti dei giocatori e sulla loro incidenza sulle competizioni sportive, in particolare per quanto concerne la politica di formazione dei giovani giocatori in seno alle società;
15. ricorda che, ai sensi dell'articolo 165 del TFUE, l'Unione europea ha il dovere di promuovere l'equità e di proteggere l'integrità dello sport; ritiene pertanto che l'Unione europea debba istituire una cooperazione strutturale a livello europeo al fine di coordinare la lotta contro la frode e la corruzione nello sport; invita inoltre la Commissione a valutare l'opportunità di uno strumento legislativo, basato sull'articolo 114 del TFUE, inteso a garantire l'armonizzazione delle norme in materia di sana gestione finanziaria per le società sportive professionistiche europee;
16. ritiene che i cittadini europei, e in particolare i giovani, dovrebbero ricevere maggiori informazioni sulla disponibilità di programmi, progetti, borse di studio e formazione in ambito sportivo; invita la Commissione, gli Stati membri e le organizzazioni sportive a rafforzare sistemi di informazione facilmente accessibili che aiutino le persone a beneficiare pienamente delle opportunità offerte dai programmi dell'Unione nel mercato interno;
17. esorta gli Stati membri a garantire che il condizionamento fraudolento dei risultati allo scopo di ottenere vantaggi finanziari o di altro tipo sia vietato, sanzionando come reato penale qualsiasi minaccia all'integrità delle gare, anche quelle correlate a scommesse;
18. ritiene che uno dei modi fondamentali per garantire ai consumatori e cittadini europei uno stile di vita dinamico e buone condizioni di salute consista nell'assicurare che i cittadini di tutta Europa partecipino attivamente ad attività sportive e ricreative benefiche per la salute, soprattutto nel caso dei bambini, considerando che l'obesità e altre patologie sono in aumento nelle fasce di età più giovani; invita la Commissione a destinare maggiori incentivi e finanziamenti a progetti connessi alla salute, in particolare quelli che comportano attività sportive transfrontaliere;
19. invita la Commissione a chiarire l'acquis dell'Unione nel settore dello sport mediante orientamenti, basandosi sulla comunicazione sullo sport;
20. esorta la Commissione ad avviare un dialogo con tutte le organizzazioni europee nell'ambito dello sport professionale per stabilire in che modo affrontare i problemi derivanti dalle differenze esistenti tra gli Stati membri in termini di contratti di assunzione (ad esempio relativamente all'età minima per firmare un contratto di assunzione), condizioni lavorative e regimi salariali per gli sportivi professionisti, nonché per quanto concerne le norme in materia di aiuti di Stato e le regole di concorrenza per lo sport professionistico (ad esempio il numero massimo di giocatori da impiegare nell'arco di una stagione in tutte le competizioni, i periodi per i trasferimenti, ecc.).
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
26.9.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
33 0 2 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Pablo Arias Echeverría, Adam Bielan, Lara Comi, Anna Maria Corazza Bildt, António Fernando Correia De Campos, Jürgen Creutzmann, Cornelis de Jong, Evelyne Gebhardt, Mikael Gustafsson, Małgorzata Handzlik, Malcolm Harbour, Philippe Juvin, Sandra Kalniete, Edvard Kožušník, Kurt Lechner, Toine Manders, Phil Prendergast, Mitro Repo, Heide Rühle, Christel Schaldemose, Andreas Schwab, Emilie Turunen, Bernadette Vergnaud, Barbara Weiler |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Frank Engel, Marielle Gallo, Anna Hedh, María Irigoyen Pérez, Othmar Karas, Constance Le Grip, Antonyia Parvanova, Sylvana Rapti, Olle Schmidt, Kyriacos Triantaphyllides, Anja Weisgerber |
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PARERE della commissione giuridica (11.10.2011)
destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione
sulla dimensione europea dello sport
(2011/2087(INI))
Relatore per parere: Toine Manders
SUGGERIMENTI
La commissione giuridica invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
A. considerando che i valori incarnati dallo sport devono misurarsi con pressioni commerciali eccessive esercitate in un contesto di incertezza giuridica, come ad esempio nel caso delle partite truccate;
B. considerando che le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale rappresentano una reale minaccia per il finanziamento a lungo termine dello sport europeo;
C. considerando che soltanto la dimensione economica dello sport è disciplinata dal diritto dell'UE e che le norme inerenti all'organizzazione delle competizioni sportive non devono rientrare nel suo ambito di applicazione;
1. chiede alla Commissione e agli Stati membri di raddoppiare gli sforzi a difesa dei diritti di proprietà intellettuale delle organizzazioni sportive;
2. invita gli Stati membri e le federazioni sportive a introdurre, ove non sia già applicabile, la vendita centralizzata dei diritti mediatici, la cui compatibilità con il diritto dell'UE è già stata riconosciuta in varie occasioni dalla Commissione;
3. esprime preoccupazione per la trasmissione degli eventi sportivi in luoghi pubblici attraverso canali che trasmettono nel territorio di uno Stato membro per il quale non detengono diritti di ritrasmissione;
4. ribadisce la posizione secondo cui le scommesse sportive costituiscono una forma di utilizzo commerciale delle competizioni e ritiene che gli Stati membri potrebbero proteggere le competizioni sportive da qualsiasi utilizzo commerciale non autorizzato quale metodo per sostenere lo sport a livello professionale e amatoriale, in particolare riconoscendo agli organismi sportivi i diritti di proprietà intellettuale per le gare di cui si occupano;
5. esorta gli Stati membri a collaborare con gli organizzatori di eventi sportivi e gli operatori di scommesse per contrastare il condizionamento fraudolento dei risultati inteso a ottenere vantaggi finanziari o di altro tipo, sanzionando come reato penale qualsiasi minaccia all'integrità delle gare, anche quelle correlate a scommesse;
6. sottolinea che la formazione di giocatori a livello locale è necessaria per lo sviluppo duraturo dello sport europeo; chiede alla Commissione di riconoscere la legittimità delle misure volte a favorire la promozione dei giocatori formati sul posto;
7. esprime chiaramente il suo sostegno ai sistemi per la concessione di licenze e al fair play finanziario; ritiene che tali misure siano proporzionate;
8. invita la Commissione a chiarire l'acquis dell'Unione nel settore dello sport mediante orientamenti, basandosi sulla comunicazione sullo sport;
9. riconosce la competenza e la legittimità dei tribunali sportivi per la risoluzione delle controversie nel settore dello sport, nella misura in cui tali istanze rispettano il diritto dei cittadini a un equo processo;
10. ritiene necessario istituire un livello minimo di qualifiche per gli agenti del calcio, garantendo la trasparenza mediante un registro degli agenti in cui figuri l'elenco esaustivo degli atleti rappresentati da ciascun agente e i compensi percepiti;
11. invita la Commissione a presentare proposte affinché gli organizzatori di competizioni sportive ricevano dalle società che gestiscono le scommesse, nel caso in cui tali competizioni siano oggetto di scommesse, una percentuale equa degli introiti, al fine di sviluppare lo sport di base e di salvaguardarne l'integrità;
12. esorta la Commissione ad avviare un dialogo con tutte le organizzazioni europee nell'ambito dello sport professionale per stabilire in che modo affrontare i problemi posti dalle differenze esistenti tra gli Stati membri in termini di contratti di lavoro (ad esempio relativamente all'età minima per firmare un contratto di lavoro), condizioni lavorative e regimi salariali per gli sportivi professionisti, nonché per quanto concerne le norme in materia di aiuti di Stato e le regole di concorrenza per lo sport professionistico (come il numero massimo di giocatori da impiegare nell'arco di una stagione in tutte le competizioni, i periodi per i trasferimenti, ecc.).
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
10.10.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
14 3 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Raffaele Baldassarre, Luigi Berlinguer, Sebastian Valentin Bodu, Françoise Castex, Christian Engström, Marielle Gallo, Sajjad Karim, Antonio Masip Hidalgo, Jiří Maštálka, Bernhard Rapkay, Evelyn Regner, Francesco Enrico Speroni, Dimitar Stoyanov, Diana Wallis |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Kurt Lechner, Toine Manders, Paulo Rangel |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Pablo Zalba Bidegain |
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PARERE della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (3.10.2011)
destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione
sulla dimensione europea nello sport
(2011/2087(INI))
Relatore: Emine Bozkurt
SUGGERIMENTI
La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. riconosce la specificità dello sport, ma sottolinea che le regole sportive devono comunque essere conformi alla legislazione dell'UE e in particolare alla Carta dei diritti fondamentali; sottolinea la necessità di trasparenza e responsabilizzazione nelle strutture di gestione dello sport; invita gli organismi sportivi ad adottare una politica di tolleranza zero nei confronti della corruzione, ad applicare codici etici ispirati all'integrità morale e ai valori autentici di leale competizione, a creare gruppi indipendenti di indagine interna, a instaurare una stretta collaborazione con i tutori della legge;
2. invita gli Stati membri a includere nel diritto penale una definizione di frode ai danni dello sport; invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare un approccio armonizzato nei confronti della corruzione nello sport; sottolinea la necessità di includere tutte le forme di corruzione nello sport nel pacchetto anticorruzione;
3. ritiene che le partite truccate, le scommesse illegali e le false sponsorizzazioni ai fini di evasione fiscale rappresentino un grave problema in Europa e che siano fattispecie di reato caratterizzate da elevati introiti e, in taluni Stati membri, da condanne troppo lievi e tassi di individuazione troppo bassi, spesso associato alle attività della criminalità organizzata collegata al riciclaggio di denaro, al traffico di droga e alla tratta di esseri umani;
4. invita gli organismi sportivi a controllare le società di subappalto per l'organizzazione delle partite prima di concedere le licenze; invita gli organismi sportivi a creare un efficace strumento per monitorare le partite; sollecita Europol ad avvalersi di squadre investigative comuni e a collaborare con Eurojust nel campo della corruzione nello sport; sottolinea la necessità di intensificare la cooperazione con paesi terzi nella lotta contro le partite truccate;
5. attende con interesse i risultati dell'applicazione del sistema di regolamentazione dei trasferimenti (TMS) della FIFA, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza, il fair play finanziario e la lotta contro la corruzione e la tratta di esseri umani; sottolinea la necessità che tale sistema sia conforme alle norme di diritto dell'UE e di protezione dei dati; invita gli organismi sportivi a collegare i dati del TMS con quelli di altri sistemi anti-corruzione ai fini di un monitoraggio più efficace nella lotta contro le partite truccate;
6. sottolinea che i minori vanno tutelati in ogni momento; invita gli organismi sportivi a controllare caso per caso tutte le eccezioni alla regola che vieta i trasferimenti di minori e a ridurre queste eccezioni al minimo assoluto;
7 invita gli organismi sportivi a creare un sistema di registrazione degli agenti dei giocatori, accompagnato da un codice di condotta e da un meccanismo sanzionatorio; sottolinea la necessità di professionalizzare il lavoro degli agenti dei giocatori mediante una certificazione o altro sistema analogo;
8. sottolinea la necessità di un accordo vincolante tra gli organismi sportivi e il settore delle scommesse in merito al monitoraggio delle partite e alla lotta contro la frode nello sport; chiede alle organizzazioni delle scommesse di assumersi la responsabilità di mantenere il settore pulito e di cooperare con gli organismi sportivi in questo campo;
9 sottolinea la necessità di affrontare la questione degli operatori del gioco d'azzardo non autorizzati basati sia dentro che fuori dall'UE, dal momento che sono in grado di eludere i sistemi di controllo delle frodi sportive;
10. sottolinea che la lotta contro il doping dovrebbe essere pienamente conforme alla legislazione UE, in particolare alla Carta dei diritti fondamentali, alla normativa in materia di tutela della privacy e dei dati, e al diritto del lavoro; invita l'Agenzia mondiale antidoping a creare un sistema di gestione della reperibilità accurato e di facile utilizzo in linea con la normativa dell'UE; sottolinea la necessità di statistiche pertinenti; rileva l'importanza di punire il ricorso al doping piuttosto che l'omissione di sottoporsi ai test; invita le società sportive a promuovere una cultura dello sport legato al benessere psicofisico e non solo alla ricerca della prestazione, che in alcuni casi può condurre a dipendenze gravi da farmaci e sostanze dopanti;
11. ricorda che l'attività fisica rappresenta un elemento indispensabile per uno stile di vita sano e appropriato, compresa una vita indipendente per le persone disabili, e che va associato a un'alimentazione equilibrata; inoltre, lo sport svolge un'importante funzione di contrasto a fenomeni di marginalizzazione ed esclusione sociale;
12. invita gli Stati membri a intensificare i loro sforzi per combattere la violenza in occasione di eventi sportivi, in particolare quando comportano il trasporto di gruppi di tifosi organizzati tra Stati membri; a tal fine invita gli Stati membri a incoraggiare lo scambio di informazioni, esperienze e migliori prassi onde agevolare la prevenzione di atti di violenza dentro e fuori i campi sportivi;
13. deplora la mancata attenzione rivolta alla lotta contro la discriminazione nella comunicazione della Commissione sullo sport; approva l'applicabilità della legislazione dell'UE contro la discriminazione – che vieta ogni tipo di discriminazione – sia nello sport professionale che dilettantistico all'interno dell'UE e invita tutti gli Stati membri e la Commissione a recepire e attuare in modo efficace le direttive 2000/78/CE e 2000/43/CE;
14. ritiene che club sportivi e stadi siano il luogo di lavoro degli atleti professionisti e che, di conseguenza, qualsiasi forma di discriminazione in tali luoghi sia da considerare come avvenuta sul luogo di lavoro; invita le organizzazioni professionali e i club sportivi ad avviare campagne contro tutte le forme di discriminazione, razzismo e xenofobia prima, durante e dopo le attività e le competizioni sportive, dentro e fuori gli stadi; chiede la pubblicazione di relazioni annuali sui progressi in questo settore, nonché sanzioni minime e clausole contrattuali sulla discriminazione; invita la Commissione a monitorare tale ambito;
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
29.9.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
48 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Jan Philipp Albrecht, Sonia Alfano, Alexander Alvaro, Roberta Angelilli, Vilija Blinkevičiūtė, Rita Borsellino, Emine Bozkurt, Simon Busuttil, Carlos Coelho, Rosario Crocetta, Tanja Fajon, Hélène Flautre, Kinga Gál, Kinga Göncz, Nathalie Griesbeck, Sylvie Guillaume, Salvatore Iacolino, Lívia Járóka, Juan Fernando López Aguilar, Monica Luisa Macovei, Clemente Mastella, Véronique Mathieu, Louis Michel, Jan Mulder, Antigoni Papadopoulou, Georgios Papanikolaou, Carmen Romero López, Birgit Sippel, Csaba Sógor, Renate Sommer, Valdemar Tomaševski, Kyriacos Triantaphyllides, Wim van de Camp, Axel Voss, Renate Weber, Tatjana Ždanoka |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Edit Bauer, Anna Maria Corazza Bildt, Cornelis de Jong, Ioan Enciu, Monika Hohlmeier, Franziska Keller, Jean Lambert, Mariya Nedelcheva, Hubert Pirker, Debora Serracchiani, Gianni Vattimo |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Anna Rosbach |
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PARERE della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (23.9.2011)
destinato alla commissione per la cultura e l'istruzione
sulla dimensione europea dello sport
(2011/2087(INI))
Relatore per parere: Joanna Senyszyn
SUGGERIMENTI
La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere invita la commissione per la cultura e l'istruzione, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
– vista la sua risoluzione del 21 aprile 2004 sul rispetto delle norme fondamentali del lavoro nella produzione di articoli sportivi per i Giochi olimpici[1],
– vista la sua risoluzione del 5 giugno 2003 sulle donne e lo sport[2],
– vista la sua risoluzione del 15 marzo 2006 sulla prostituzione coatta in occasione di manifestazioni sportive internazionali[3],
– viste la Carta europea dei diritti delle donne nello sport e la campagna "Jump" del progetto Olympia, per donne più forti attraverso lo sport,
– vista la Carta per un'azione tesa a eliminare la discriminazione dei confronti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) nello sport,
1. invita la Commissione e gli Stati membri nonché le parti interessate pertinenti, le associazioni e le federazioni sportive a garantire la parità di accesso per donne e uomini ad attività sportive idonee, adatte all'età e a prezzi accessibili e a offrire opportunità e programmi sportivi che promuovano sia la partecipazione allo sport che un interesse durevole per l'attività sportiva, in particolare per le ragazze e le donne provenienti da ambienti svantaggiati, al fine di rafforzare l'inclusione sociale e assicurare che alle atlete donne sia riservato un pari trattamento per quanto riguarda la fornitura di attrezzature e materiali e la programmazione delle gare, del tempo destinato all'esercizio e dell'allenamento;
2. invita la Commissione e gli Stati membri nonché le parti interessate pertinenti, le associazioni e le federazioni sportive a garantire la parità di accesso per uomini e donne ai ruoli decisionali nello sport e un equo accesso agli impieghi di allenatore sportivo e nelle strutture amministrative delle associazioni sportive;
3. invita gli Stati membri e le federazioni nazionali a garantire che gli uomini e le donne che partecipano a competizioni sportive di alto livello ricevano premi identici e beneficino di pari condizioni di allenamento e preparazione, compresa l'assistenza medica, nonché della parità di accesso alle competizioni sportive, alle prestazioni sociali e a un reinserimento adeguato una volta conclusa la loro carriera sportiva;
4. invita il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri e gli organi direttivi nazionali del settore sportivo a impegnarsi nella lotta contro l'omofobia e la transfobia e ad attuare correttamente le normative e le politiche antidiscriminatorie, con particolare riferimento alle atlete lesbiche e agli atleti bisessuali, gay e transgender;
5. invita la Commissione e gli Stati membri a integrare la dimensione di genere in tutte le attività correlate con lo sport, con particolare riferimento all'elaborazione delle politiche, i processi di pianificazione, le procedure di bilancio e lo sviluppo delle risorse umane, con una maggiore comprensione degli ostacoli che le donne e le ragazze possono trovarsi ad affrontare per accedere allo sport, prendervi parte e trarne beneficio, e ad adottare misure concrete per assicurare che donne e uomini siano meglio rappresentati ai livelli appropriati in seno agli organi decisionali del settore sportivo;
6. invita la Commissione e gli Stati membri a valutare programmi sportivi integrati al fine di mettere in discussione e sfatare i pregiudizi sulle capacità delle donne, contribuire a ridurre la discriminazione e gli stereotipi di genere e ampliare il ruolo stabilito per le donne;
7. incoraggia la creazione di reti di donne nel settore dello sport per promuovere lo scambio di migliori pratiche e di informazioni;
8. precisa che coinvolgere le ragazze nelle attività sportive assieme ai ragazzi può aiutare a superare i pregiudizi e gli stereotipi che spesso contribuiscono alla vulnerabilità sociale di donne e ragazze;
9. invita la Commissione e gli Stati membri a proporre misure specifiche e a elaborare programmi onde garantire che la copertura mediatica delle attività sportive sia equilibrata, eviti la discriminazione di genere e riduca la rappresentazione stereotipata delle donne nello sport e invita le organizzazioni e le autorità sportive nazionali a impegnarsi a controllare costantemente i progressi realizzati in tale ambito;
10. ribadisce l'invito rivolto a Eurostat a elaborare indicatori e statistiche sulla partecipazione maschile e femminile allo sport;
11. ritiene che le sportive di alto livello fungano da modello positivo per l'identificazione giovanile; insiste pertanto sull'importanza del ruolo dei media nell'aumentare la visibilità di tali sportive;
12. chiede alla Commissione di sostenere e incoraggiare le attività di ricerca a livello europeo che indagano sulla persistenza delle disparità di genere nello sport e sui motivi per i quali le donne interrompono la carriera sportiva; sottolinea che il riconoscimento e il sostegno finanziario accordati alle associazioni e istituzioni sportive dovrebbero essere subordinati al rispetto della parità di genere in tutti i settori e a tutti i livelli dello sport;
13. invita la Commissione e gli Stati membri a sensibilizzare l'opinione pubblica all'importanza di un'educazione fisica per le bambine e i bambini che sia di qualità elevata, adeguata alla loro età e studiata per loro già a partire dall'asilo e suggerisce pertanto di sviluppare strategie e orientamenti adeguati;
14. invita gli Stati membri a promuovere partenariati con gli istituti di istruzione superiore onde assicurare che la dimensione di genere sia integrata nella formazione dei professionisti dello sport, segnatamente dei docenti di educazione fisica, dato il ruolo primario degli insegnanti nel sensibilizzare genitori e allievi alla necessità di combattere gli stereotipi di genere;
15. invita la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi al massimo per promuovere, e così assicurare, una partecipazione mista alla pratica sportiva nelle scuole e nelle strutture sportive pubbliche;
16. sottolinea che il fatto che genitori di ragazze immigrate proibiscano loro di partecipare alle attività sportive e natatorie a scuola non può essere tollerato o giustificato in base a motivazioni culturali o religiose;
17. invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare orientamenti sulla formazione sportiva combinata e sull'educazione fisica generale che tengano in considerazione la prospettiva di genere;
18. invita la Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna a promuovere, malgrado le norme o gli obblighi imposti alle donne in relazione a fattori culturali, tradizionali, storici o religiosi della società, la libertà assoluta, sia per le donne che per gli uomini, di praticare qualsiasi sport;
19. invita gli Stati membri a sostenere il principio dell'uguaglianza di genere nell'elaborazione del bilancio ("gender budgeting"), ossia a finanziare allo stesso modo le società sportive e le squadre nazionali femminili e maschili, in modo che nessuno resti escluso per motivi finanziari;
20. invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare misure e programmi specifici volti a evitare che le donne a gli uomini abbandonino la propria carriera sportiva per l'impossibilità di conciliare la vita familiare e la vita sportiva professionale e che prevedano allenamenti e sostegno formativo, soprattutto per le atlete donne, affinché il loro il ritorno alla vita lavorativa sia facilitato, in particolare in seguito al congedo di maternità o parentale;
21. propone altresì di valutare, in tale contesto, campagne di sensibilizzazione sportiva mirate agli asili e alle scuole, in cui ex professionisti sportivi, sia uomini che donne, siano presentati come modelli onde risvegliare o mantenere l'interesse dei bambini e dei giovani per lo sport;
22. è favorevole alla creazione di asili nido all'interno dei centri sportivi e delle palestre, in modo da garantire la parità di accesso alla pratica sportiva alle madri e ai padri che si devono occupare di bambini piccoli;
23. invita la Commissione a sostenere progetti transnazionali che favoriscano una formazione sensibile alle specificità di genere nei settori della gestione, dell'allenamento, dell'arbitraggio e dei media, onde consentire alle donne di lavorare nelle diverse funzioni necessarie nello sport;
24. invita la Commissione a creare un "programma di scambio per le atlete" e a incrementare il numero di borse di studio e di opportunità di formazione e di impiego per le atlete, le allenatrici e altre donne professioniste del settore; invita inoltre la Commissione a elaborare norme professionali per il settore sportivo che comprendano una descrizione esaustiva delle qualifiche professionali, sia attuali che future, specifiche del settore;
25. rileva che molte ragazze praticano sport da piccole, mentre molte abbandonano tale pratica nell'adolescenza, e fa riferimento in tale contesto agli studi che evidenziano come le ragazze siano oggetto di esplicite o velate pressioni da parte di compagni e familiari affinché diventino più "femminili" o assumano responsabilità incompatibili con una partecipazione continuativa; incoraggia gli Stati membri e gli organi direttivi sportivi nazionali a mettere a punto strategie per far sì che i programmi e gli allenatori sostengano, in particolare, le ragazze interessate allo sport nello sviluppo della propria identità come atlete;
26. invita la Commissione e gli Stati membri a rendere disponibile lo stesso livello di finanziamenti agli atleti uomini e alle atlete donne e a cofinanziare, tramite il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), progetti a sostegno delle infrastrutture sportive adeguate alle esigenze delle donne e, tramite il Fondo sociale europeo (FSE), progetti a sostegno dello sviluppo delle competenze e dell'occupabilità delle donne nel settore dello sport, anche in ruoli gestionali e di alto livello all'interno di federazioni ed enti sportivi internazionali influenti quali la "Fédération Internationale de Football Association" (FIFA) e il Comitato olimpico internazionale;
27. invita la Commissione e gli Stati membri a istituire un sostegno finanziario per le associazioni e le organizzazioni sportive, subordinandolo al requisito di rispettare il principio dell'uguaglianza di genere in tutti i settori e a tutti i livelli.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
15.9.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
31 0 1 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Regina Bastos, Edit Bauer, Andrea Češková, Tadeusz Cymański, Edite Estrela, Ilda Figueiredo, Iratxe García Pérez, Zita Gurmai, Mary Honeyball, Teresa Jiménez-Becerril Barrio, Nicole Kiil-Nielsen, Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, Constance Le Grip, Barbara Matera, Elisabeth Morin-Chartier, Siiri Oviir, Antonyia Parvanova, Raül Romeva i Rueda, Nicole Sinclaire, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Britta Thomsen, Marina Yannakoudakis, Anna Záborská |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Izaskun Bilbao Barandica, Jill Evans, Christa Klaß, Kartika Tamara Liotard, Mariya Nedelcheva, Katarína Neveďalová, Norica Nicolai, Antigoni Papadopoulou, Joanna Senyszyn |
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ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
10.11.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
28 2 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Magdi Cristiano Allam, Zoltán Bagó, Malika Benarab-Attou, Lothar Bisky, Piotr Borys, Silvia Costa, Santiago Fisas Ayxela, Mary Honeyball, Cătălin Sorin Ivan, Petra Kammerevert, Morten Løkkegaard, Marek Henryk Migalski, Katarína Neveďalová, Doris Pack, Chrysoula Paliadeli, Marco Scurria, Joanna Senyszyn, Emil Stoyanov, Hannu Takkula, Sampo Terho, Helga Trüpel, Gianni Vattimo, Sabine Verheyen |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Liam Aylward, Heinz K. Becker, Ivo Belet, Timothy Kirkhope, Hans-Peter Martin, Georgios Papanikolaou |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Pablo Zalba Bidegain |
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