RELAZIONE su una strategia spaziale dell'Unione europea al servizio dei cittadini

30.11.2011 - (2011/2148(INI))

Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Relatore: Aldo Patriciello

Procedura : 2011/2148(INI)
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A7-0431/2011
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A7-0431/2011
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PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

su una strategia spaziale dell'Unione europea al servizio dei cittadini

(2011/2148(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visto il titolo XIX del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che verte sulla politica di ricerca e sviluppo tecnologico e sulla politica spaziale, e che fa riferimento, in particolare all'articolo 189, all'elaborazione di una politica spaziale europea al fine di favorire il progresso tecnico e scientifico, la competitività industriale e l'attuazione delle politiche dell'Unione,

–   vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 intitolata "Europa 2020 - Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),

–   vista la sua risoluzione del 16 giugno 2010 sulla strategia Europa 2020[1],

–   vista la comunicazione della Commissione del 28 ottobre 2010 intitolata "Una politica industriale integrata per l'era della globalizzazione - Riconoscere il ruolo centrale di concorrenzialità e sostenibilità" (COM(2010)0614),

–   vista la sua risoluzione del 9 marzo 2011 su una politica industriale per l'era della globalizzazione[2],

–   vista la comunicazione della Commissione del 4 aprile 2011 intitolata "Verso una strategia spaziale dell'Unione europea al servizio dei cittadini" (COM(2011)0152),

–   viste le conclusioni del Consiglio del 31 maggio 2011 intitolate "Verso una strategia spaziale dell'Unione europea al servizio dei cittadini",

–   visto il Libro bianco della Commissione dell'11 novembre 2003 intitolato "Spazio: una nuova frontiera europea per un'Unione in espansione - Piano di azione per attuare una politica spaziale europea" (COM(2003)0673),

–   vista la decisione 2004/578/CE, del 29 aprile 2004, concernente la conclusione dell'accordo quadro tra la Comunità europea e l'Agenzia spaziale europea[3],

–   vista la relazione della Commissione intitolata "Valutazione intermedia dei programmi europei di radionavigazione via satellite" (COM(2011)0005),

–   vista la sua risoluzione dell'8 giugno 2011 sulla revisione intermedia dei programmi europei di navigazione satellitare: valutazione dell'attuazione, sfide future e prospettive finanziarie[4],

–   vista la sua risoluzione del 20 giugno 2007 sul finanziamento del programma europeo di radionavigazione via satellite (Galileo) in conformità all'accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 e al quadro finanziario pluriennale 2007-2013[5],

–   vista la comunicazione della Commissione del 29 giugno 2011 intitolata "Un bilancio per la strategia Europa 2020" (COM(2011)0500),

–   visto il regolamento (CE) n. 683/2008 concernente il proseguimento dell'attuazione dei programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e Galileo)[6],

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (GMES): per un pianeta più sicuro" (COM(2008)0748),

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (GMES): sfide e fasi successive per la componente spaziale" (COM(2009)0589),

–   visto il regolamento (UE) n. 911/2010, del 22 settembre 2010, relativo al programma europeo di monitoraggio della terra (GMES) e alla sua fase iniziale di operatività (2011-2013)[7],

–   visto il regolamento (UE) n. 912/2010 che istituisce l'Agenzia del GNSS europeo[8],

–   vista la comunicazione della Commissione intitolata "Piano d'azione relativo alle applicazioni del sistema globale di radionavigazione via satellite (GNSS)" (COM(2010)0308),

–   visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e della commissione per i trasporti e il turismo (A7-0431/2011),

A. considerando che l'articolo 189 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea conferisce all'Unione un ruolo esplicito nell'elaborazione di una politica spaziale, al fine di promuovere il progresso tecnico e scientifico, la competitività industriale e l'attuazione delle sue politiche;

B.  considerando che la politica spaziale è un elemento chiave della strategia Europa 2020 nonché parte integrante dell'iniziativa faro "politica industriale";

C. considerando che i servizi di comunicazione satellitare sono già al servizio dei governi e dei cittadini dell'Unione europea;

D. considerando che la politica spaziale sostiene gli obiettivi di un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva creando impieghi altamente qualificati, offrendo sbocchi commerciali, stimolando l'innovazione e migliorando il benessere e la sicurezza dei cittadini;

E.  considerando che lo spazio riveste un'importanza strategica per l'Europa ed è un elemento essenziale per l'indipendenza del suo processo decisionale e delle sue azioni;

F.  considerando che l'industria spaziale europea genera un volume d'affari consolidato di 5,4 miliardi di EUR e impiega più di 31 000 persone altamente qualificate;

G. considerando che il settore europeo delle comunicazioni via satellite è un elemento fondamentale per sostenere un'industria spaziale europea sana, dato che più della metà del volume d'affari dell'industria europea deriva dalla produzione o dal lancio di satelliti per telecomunicazioni;

H. considerando che il Parlamento europeo ha sempre prestato un appoggio senza riserve al sistema globale di radionavigazione via satellite (GNSS) europeo, attuato per il tramite dei programmi Galileo ed EGNOS, con lo scopo di migliorare la vita quotidiana dei cittadini europei, di garantire l'autonomia e l'indipendenza dell'Europa e di acquisire una quota significativa del mercato mondiale dell'alta tecnologia connesso con la navigazione via satellite;

I.   considerando che attualmente l'UE dipende dal sistema di posizionamento globale (GPS - Global Positioning System) americano, con attività che rappresentano circa il 7% del PIL dipendenti da tale sistema, e che si prevede che Galileo offrirà vantaggi evidenti rispetto al GPS americano quali, ad esempio, una maggiore esattezza, l'integrità globale, l'autenticazione e la garanzia del servizio, ma anche l'autonomia strategica dell'Unione europea; prendendo atto dell'importanza che Galileo può avere ai fini del miglioramento della competitività e della qualità di numerosi servizi in Europa;

J.   considerando che, a motivo dell'aumento dei costi del programma, dovuto tra l'altro all'inesattezza delle previsioni e all'inadeguatezza delle strategie di gestione dei costi stessi, il bilancio attuale può finanziare solo la fase costitutiva della capacità operativa iniziale (IOC);

K. considerando che la Commissione ha presentato una proposta per il finanziamento di Galileo nel contesto del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, ma che detto quadro non contempla un finanziamento per il programma GMES, cosa che mette seriamente in pericolo il futuro di tale programma;

L.  considerando che, prima che si prenda una decisione in merito a un ulteriore impegno finanziario a carico del bilancio dell'Unione nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale, la Commissione deve presentare una valutazione chiara e dettagliata di tutte le possibili opzioni tecniche e dei relativi costi e benefici sia per Galileo che per il programma GMES;

M. considerando che il GMES è anche un programma faro condotto a livello europeo al servizio dei cittadini europei, che fornisce geoinformazioni per assistere le istituzioni pubbliche nell'attuazione di politiche che comprendono la gestione ambientale, la gestione del rischio e la protezione dei cittadini; che il programma GMES deve garantire una continuità di accesso alle informazioni sull'ambiente e la sicurezza, basata su infrastrutture di osservazione spaziali e in loco permanenti, facendo il miglior uso possibile delle risorse presenti in Europa;

N. considerando che la sopravvivenza di un'industria spaziale competitiva e ad alta tecnologia sostenuta da un ambizioso programma di R&S e attività supplementari quali l'esplorazione spaziale, la messa in sicurezza delle infrastrutture spaziali e la cooperazione internazionale sono aspetti chiave di una politica spaziale coronata da successo;

O. considerando che, come sottolineato dalla Commissione, deve essere garantito l'accesso indipendente allo spazio al fine di raggiungere gli obiettivi della politica spaziale europea;

P.  considerando che il know-how industriale europeo è fondamentale per il successo della politica spaziale e che i grandi programmi europei svolgono un ruolo fondamentale nell'integrazione e nella competitività dell'Europa;

Gli obiettivi di una strategia spaziale europea

1.  accoglie favorevolmente la comunicazione della Commissione intitolata "Verso una strategia spaziale dell'Unione europea al servizio dei cittadini" quale prima tappa verso una politica spaziale globale e orientata all'utente dell'Unione europea, che serva gli interessi dei suoi cittadini, delle sue politiche e della sua diplomazia; ritiene che l'Unione europea dovrebbe concentrare i propri sforzi sullo sviluppo di servizi spaziali a valle a beneficio dei cittadini, con lo scopo di migliorare il processo di elaborazione delle politiche e la relativa messa in atto; ritiene che l'uso adeguato di programmi spaziali quali Galileo e il GMES porterebbe a significative riduzioni dei costi nei settori interessati e a vantaggi a valle per le regioni e le comunità locali;

2.  reputa importante che la politica spaziale sia una politica realistica, volta a migliorare la vita quotidiana dei cittadini europei, a consentire una nuova crescita economica, a promuovere il potenziale di innovazione e a sostenere un progresso scientifico di livello mondiale; sottolinea che le soluzioni spaziali che fanno affidamento sulle tecnologie più avanzate e una base industriale europea competitiva sono indispensabili per rispondere alle grandi sfide sociali del nostro tempo, ad esempio il monitoraggio delle catastrofi naturali, delle risorse e del clima, per sviluppare il settore delle telecomunicazioni e promuovere le applicazioni utili nei settori del cambiamento climatico, della pianificazione territoriale, dell'agricoltura, della sicurezza marittima, della pesca e dei trasporti;

3.  rileva il ruolo importante delle reti satellitari nella realizzazione della copertura totale dell'Unione con Internet a banda larga entro il 2013, cosa che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda digitale dell'UE;

4.  accoglie con favore l'intenzione della Commissione di definire una politica spaziale differenziata a seconda delle esigenze specifiche di ciascun comparto industriale; sottolinea in proposito che tale politica dovrebbe essere concertata non soltanto con l'Agenzia spaziale europea (ESA) e gli Stati membri, ma anche con il Parlamento europeo;

5.  ritiene che l'Unione europea abbia la responsabilità di coordinare e di consolidare le politiche e i programmi spaziali nazionali onde pervenire, in collaborazione con tutti i soggetti interessati, a un approccio europeo coerente; sottolinea che un approccio di questo tipo dovrebbe essere inteso a sostenere una base industriale europea solida, competitiva e indipendente, e dovrebbe consolidare una politica industriale che sia atta a progettare, sviluppare, lanciare, gestire e sfruttare sistemi spaziali a medio e a lungo termine, includendo meccanismi finanziari e legislativi;

6.  accoglie favorevolmente gli obiettivi della strategia volti a rafforzare l'infrastruttura spaziale dell'Europa e a fornire maggiore sostegno alla ricerca al fine di accrescere l'indipendenza tecnologica della base industriale europea, incoraggiare l'interazione fra il settore spaziale e altri settori industriali e stimolare l'innovazione in quanto motore della competitività europea;

7.  rileva cionondimeno che, pur essendo ben identificate dalla comunicazione della Commissione, le aree di azione prioritarie rimangono in parte vaghe; sottolinea che esse dovrebbero essere precisate e che si dovrebbe procedere a una valutazione di tutte le opzioni tecniche e dei costi, dei rischi e dei vantaggi ad esse correlati, come pure delle implicazioni sociali, compresi tutti i possibili impatti sulla base industriale dell'Unione europea e la politica industriale dell'Europa; sottolinea che un programma spaziale europeo dovrebbe concentrarsi in settori a valore aggiunto europeo ed evitare la dispersione degli sforzi o la duplicazione delle attività intraprese dall'ESA;

8.  sottolinea la necessità di una governance chiara in relazione alla politica spaziale, che utilizzi al meglio le competenze esistenti in Europa e sia corredata di efficaci meccanismi di vigilanza e di coordinamento, al fine di armonizzare le priorità e di garantire la sana gestione delle risorse provenienti dai fondi nazionali e dall'Unione europea, dall'ESA e da altre agenzie spaziali europee rilevanti per l'UE;

9.  osserva che, nei sette Consigli "Spazio" tenutisi finora, il trasporto in Europa è stato menzionato incidentalmente solo una volta e che nelle loro deliberazioni non è stata considerata a sufficienza l'importanza che la politica spaziale riveste per i trasporti, come dimostrano i risultati dei lavori;

10. sottolinea la necessità di una maggiore comprensione della dipendenza dallo spazio di settori essenziali e incoraggia gli Stati membri e la Commissione a promuovere l'importanza dello spazio;

11. ricorda che il settore dei trasporti ricopre un ruolo essenziale per il raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 dell'UE in materia di emissioni di CO2 e di consumo di energia, nonché degli obiettivi della strategia Europa 2020, e che non è possibile realizzare una crescita sostenibile senza un settore dei trasporti efficiente;

12. ritiene che una strategia spaziale dell'Unione europea sia necessaria per assicurare che la tecnologia spaziale contribuisca pienamente a una gestione e a un controllo del traffico più sicuri ed efficaci in tutti i modi di trasporto;

13. conviene con la Commissione sul fatto che l'Europa deve mantenere un accesso indipendente allo spazio per riuscire a conseguire gli obiettivi che si è fissata nella sua politica spaziale e per poter continuare a beneficiare delle ricadute positive delle applicazioni spaziali; incoraggia pertanto la Commissione ad avanzare proposte concrete nel settore strategico dei veicoli di lancio, in particolare riservando loro un'attenzione particolare nel quadro della politica industriale in ambito spaziale;

14. sottolinea l'importanza particolare dei lanci spaziali nel contesto della politica spaziale e sottolinea che è necessario imprimere un nuovo impulso politico europeo a tale aspetto, in considerazione della crisi finanziaria che colpisce attualmente il settore dei lanci a livello internazionale;

I progetti faro Galileo e GMES

15. ritiene che Galileo sia un programma faro dell'Unione europea nonché il primo sistema mondiale di navigazione via satellite concepito per scopi civili che potrebbe consentire l'indipendenza dell'Unione in un settore importante sotto il profilo strategico;

16. chiede alla Commissione di completare in modo adeguato il quadro legislativo e finanziario, segnatamente per quanto attiene alla definizione di un quadro finanziario 2014-2020, di un approccio per una governance effettiva, dei servizi Galileo e delle regole sulla responsabilità; sottolinea a tale proposito che, al fine di rendere Galileo operativo e di essere pronti per il suo pieno utilizzo, è necessario:

–         definire i principi concernenti la gestione delle attività future di Galileo,

–         razionalizzare globalmente la struttura organizzativa del programma;

17. ritiene che la IOC, che consentirà di fornire i servizi iniziali, vada completata entro il 2014 per far sì che Galileo diventi realmente la seconda costellazione GNSS di riferimento, in particolare per i fabbricanti di ricevitori; accoglie favorevolmente il lancio, dal porto spaziale dell'Europa a Kourou, di due satelliti operativi di validazione in orbita, il 21 ottobre 2011;

18. è convinto che l'obiettivo della piena capacità operativa (FOC), basata su una costellazione di 27 satelliti più un numero sufficiente di satelliti di riserva e su infrastrutture di terra adeguate, sia indispensabile per conseguire il valore aggiunto di Galileo in termini di autenticazione, alta precisione e servizio ininterrotto, e per poterne trarre così vantaggi sul piano economico e sociale; teme che, se il sistema non sarà completato per tempo e se la commercializzazione e l'internazionalizzazione dei servizi non saranno condotte in modo adeguato, Galileo possa perdere il proprio vantaggio; ritiene che sia necessario il sostegno chiaro e inequivocabile di tutte le istituzioni europee al raggiungimento della FOC per convincere gli utenti e gli investitori dell'impegno a lungo termine dell'Unione europea;

19. è del parere che il piano finanziario da adottare per Galileo vada concepito in modo tale da poter rispondere alle esigenze di lungo termine e alle esigenze di continuità, anche per quanto attiene ai costi operativi, di manutenzione e di sostituzione;

20. esorta la Commissione e l'Agenzia del GNSS europeo (GSA) a impegnarsi maggiormente per accrescere la conoscenza del GNSS presso i potenziali utenti e investitori, promuovere l'utilizzo di servizi basati sul GNSS e individuare e concentrare la domanda di tali servizi in Europa;

21. è fermamente convinto che sia possibile ottenere un finanziamento supplementare per il GNSS solo sensibilizzando maggiormente gli autori delle decisioni e il grande pubblico circa i costi e i vantaggi economici e sociali che potrebbero derivare all'Unione da detto sistema; si compiace della messa in atto di iniziative concrete quali il concorso di idee Galileo Masters;

22. ricorda che EGNOS è un programma reale e operativo ed è convinto che sia necessario valorizzarlo pienamente e sfruttarne in modo concreto le applicazioni; richiama l'attenzione sull'importanza della copertura di tutta l'UE da parte del sistema EGNOS al fine di rafforzare il mercato comune e sottolinea la necessità di estendere tale sistema nell'Europa meridionale, orientale e sudorientale, nella regione del Mediterraneo, in Africa e nell'Artico;

23. sottolinea che i programmi Galileo ed EGNOS sono fondamentali per creare un cielo unico europeo e per sviluppare ulteriormente una gestione del traffico aereo sicura ed efficace sotto il profilo dei costi in Europa; invita pertanto a stabilire un calendario ambizioso e preciso nonché a prevedere finanziamenti stabili per la ricerca e l'innovazione, che garantiranno il progresso tecnologico e la crescita della capacità industriale, come pure ad agevolare l'accesso delle PMI al finanziamento, ai fini dell'attuazione di entrambi i programmi, quale requisito indispensabile per l'istituzione tempestiva del cielo unico europeo, che rappresenta un passo strategico cruciale verso una maggiore integrazione europea e un rafforzamento del mercato comune europeo;

24. ritiene che la promozione dello sfruttamento di EGNOS e Galileo nell'aviazione civile sia un requisito strategico per l'attuazione dell'iniziativa SESAR, in particolare per quanto riguarda il suo impiego per le procedure di atterraggio e in piccoli aeroporti;

25. invita gli Stati membri a ribadire l'impegno per progetti spaziali dell'UE come SESAR, che si riveleranno in futuro di fondamentale importanza per la crescita e la creazione di posti di lavoro in vari settori;

26. invita la Commissione e gli Stati membri ad assicurare la trasparenza del finanziamento e la cooperazione tra le strategie di utilizzo dello spazio a fini militari e civili;

27. sottolinea che i programmi Galileo ed EGNOS sono fondamentali per quanto concerne una gestione del traffico stradale efficace e sostenibile sul piano ambientale, i sistemi di pagamento dei pedaggi stradali, il servizio eCall, i sistemi di localizzazione in tempo reale e i futuri tachigrafi digitali;

28. sottolinea che la verifica del trasporto di merci pericolose e inquinanti dovrebbe costituire una priorità nell'ambito dei sistemi satellitari di osservazione e navigazione;

29. ritiene che il GMES sia anch'esso un programma faro dell'Unione europea, che svolge un ruolo fondamentale nell'osservazione della Terra; sottolinea l'importanza che riveste il contribuito del GMES al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e al sostegno alla crescita e all'economia verde, nonché ad investimenti a lungo termine nella tecnologia e nelle infrastrutture; ribadisce l'importanza del GMES quale strumento essenziale nella lotta al cambiamento climatico e al degrado ambientale; osserva che, mediante l'acquisizione e l'analisi di informazioni a livello nazionale, regionale e mondiale, il GMES consentirà l'estrapolazione di dati precisi e utili per il monitoraggio atmosferico, marino e terrestre, la protezione civile, la prevenzione dei rischi, i sistemi di allerta precoce, la gestione delle emergenze e le operazioni di recupero a seguito di catastrofi ambientali, naturali o provocate dall'uomo, la sorveglianza marittima e costiera, lo sviluppo agricolo, la gestione delle acque e del suolo e la pianificazione regionale, tramite tecnologie innovative in materia di valutazione ambientale e comunicazione di dati in grado di combinare dati spaziali e in situ;

30. esorta la Commissione a completare il quadro legislativo e ad avanzare una proposta per una governance effettiva dei vari livelli di sviluppo e gestione del programma, avvalendosi delle competenze specifiche di organismi pubblici dell'UE, incluse la Agenzie dell'Unione, e del settore privato, ai fini dello sviluppo e del coordinamento di servizi orientati all'utente; sollecita la Commissione e le altre istituzioni a includere il finanziamento del GMES nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020; ribadisce che includere il finanziamento del GMES nel quadro finanziario pluriennale eviterebbe di vanificare gli investimenti già consentiti nell'ambito del settimo programma quadro di ricerca nel settore dei servizi e dell'informazione; fa notare che la mancanza di un piano finanziario di sostegno economico a lungo termine significherà che gli investimenti realizzati sino ad oggi sono stati inutili; è dell'avviso che chiedere agli Stati membri di continuare a coprire i costi per il lancio e il mantenimento annuale del programma porterebbe, a lungo termine, a costi maggiori nonché a disparità nell'accesso alle informazioni e ai vantaggi risultanti per i cittadini europei, a una probabile sospensione temporanea del programma stesso, alla conseguente discontinuità di ricezione dei dati e, in ultima analisi, alla dipendenza da infrastrutture spaziali non europee che metterebbe in una situazione economica precaria le industrie collegate al settore;

31. sottolinea che i costi del GMES sono già stati coperti fino al 2013 per un totale di 3 miliardi di EUR (circa 2,3 miliardi di EUR per i satelliti e 700 milioni di EUR per i servizi correlati) e che, secondo le stime, i costi per l'operatività del programma dal 2014 al 2020 si attesteranno su un media annuale di 850 milioni di EUR; invita la Commissione a promuovere un partenariato pubblico-privato e ad attirare maggiori capitali del settore privato;

32. invita la Commissione a proporre un piano di governance e di finanziamento a lungo termine, basato sull'esame di tutte le opzioni possibili, e a definire un'organizzazione operativa che garantisca la corretta gestione e la fornitura dei dati dei servizi, onde far proseguire l'attuale successo del programma e realizzare il suo obiettivo di una piena operatività a partire dal 2014; ritiene che ciò dovrebbe accompagnarsi a una politica dei dati comune a livello europeo volta a garantire un accesso aperto e la disponibilità dei dati esistenti; considera importante definire gli accordi da porre in atto con le agenzie nazionali, al fine di massimizzare l'interoperabilità, la continuità e la governance del sistema; ritiene necessario assicurare che si distingua, da un lato, fra l'utilizzazione scientifica e l'utilizzazione commerciale, e, dall'altro, fra le attività di sviluppo condotte dall'ESA e le attività di spiegamento e di sviluppo di operazioni e sistemi che impongono strutture europee e competenze specifiche;

33. riconosce i vantaggi sociali per gli utenti dei servizi GMES, per i quali la continuità e la sostenibilità sono cruciali al fine di poter sfruttare al meglio le potenzialità delle infrastrutture di osservazione offerte dal programma;

Uno spazio sicuro al servizio degli obiettivi di sicurezza e di difesa

34. appoggia le riflessioni della Commissione sul rafforzamento della componente "sicurezza" del programma GMES per la sorveglianza delle frontiere, il sostegno all'azione esterna dell'Unione europea, la sorveglianza marittima, le emergenze complesse, l'aiuto umanitario e la protezione civile ecc, tenendo conto della sensibilità dei dati trattati e della necessità di tutelare la vita privata e altri diritti dei cittadini;

35. ritiene che la politica spaziale debba includere anche politiche sulla sicurezza delle infrastrutture spaziali europee critiche e sul recupero sicuro di apparecchiature in disuso; riconosce la dipendenza crescente dell'economia, delle politiche e della società europee dalle infrastrutture spaziali e sottolinea che queste ultime, in quanto infrastrutture critiche, sono essenziali ai fini del rafforzamento dell'autonomia del processo decisionale europeo; ritiene che la creazione di un sistema europeo di sorveglianza dell'ambiente spaziale ("Space Situation Awareness") contribuirebbe alla protezione delle infrastrutture spaziali europee critiche dal rischio delle collisioni tra veicoli spaziali o di urti contro detriti spaziali o oggetti che orbitano in prossimità della Terra nonché dai rischi connessi alla meteorologia spaziale; è del parere che tutti i nuovi programmi europei dovrebbero basarsi sulle capacità, sulle competenze e sulle infrastrutture esistenti, che hanno richiesto investimenti da parte di ciascuno Stato membro, e dovrebbero sviluppare le capacità attualmente mancanti;

36. ritiene che il massimo utilizzo dei servizi di comunicazione satellitare sosterrà direttamente la competitività dell'industria manifatturiera europea, promuoverà la base industriale in Europa e risponderà ai seguenti obiettivi politici essenziali:

– conseguire la copertura totale dell'UE con Internet a banda larga, anche per i servizi di prossima generazione, dato che le reti satellitari sono un elemento essenziale del mix tecnologico necessario per realizzare gli obiettivi dell'Agenda digitale dell'UE;

– realizzare trasporti terrestri, marittimi e aerei sostenibili, sicuri e intelligenti;

– massimizzare il contributo dell'Unione ai programmi di cooperazione con i paesi in via di sviluppo e rafforzare il contributo dell'UE al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio;

– garantire all'UE un ruolo adeguato nella reazione alle future calamità all'interno e all'esterno dell'Unione stessa;

Stimolare la ricerca e l'innovazione

37. ritiene che l'Unione europea abbia bisogno di una base tecnologica e di conoscenze solida per utilizzare al meglio le applicazioni spaziali a vantaggio dei suoi cittadini, se vuole agire in modo autonomo e disporre di un'industria spaziale competitiva, capace di competere in condizioni di equità con le industrie non europee; sottolinea che un quadro legislativo, amministrativo e finanziario è fondamentale per gli investimenti dell'industria nella ricerca e nell'innovazione; ritiene che l'UE abbia bisogno di investire per garantire l'accesso europeo allo spazio e alle infrastrutture orbitali;

38. sottolinea l'importanza di una strategia di ricerca e innovazione nel settore della politica spaziale, che garantisca il progresso tecnologico, lo sviluppo industriale e la competitività dell'UE e crei posti di lavoro nell'Unione; ritiene che una politica europea di R&S in ambito spaziale debba garantire la disponibilità delle necessarie tecnologie, con la maturità appropriata e il livello di indipendenza richiesto, a condizioni competitive; invita la Commissione a mettere a punto un calendario strategico al fine di garantire la coerenza tra gli sforzi esplicati dall'Unione europea nel settore della R&S e quelli intrapresi dall'ESA e dagli Stati membri in relazione a tutte le tecnologie necessarie, le competenze e le doppie risorse che occorrono per raggiungere la competitività, l'indipendenza europea, l'accesso ai mercati internazionali e la riduzione dei rischi per i programmi europei;

39. reputa necessario prevedere meccanismi e programmi intesi a stimolare il mercato per applicazioni e servizi derivati dai programmi Galileo/EGNOS e GMES, nonché per il settore delle telecomunicazioni e per i servizi che prevedono un coimpiego dei vari servizi spaziali, rispondendo così in modo efficace alle esigenze dei cittadini;

40. ritiene che, al fine di consolidare l'indipendenza e la competitività europee, sia necessario, a condizioni accessibili, mantenere l'autonomia in termini di accesso allo spazio, favorendo il ricorso a veicoli di lancio e a veicoli trasportatori europei e verificando la pertinenza dell'organizzazione operativa e industriale rispetto alle esigenze comuni, e incoraggia di conseguenza la Commissione a formulare proposte concrete a favore del sottosettore strategico dei veicoli di lancio, segnatamente riservandogli un'attenzione particolare nel quadro della politica industriale spaziale;

41. invita la Commissione a tenere conto in modo appropriato delle esigenze finanziarie e pratiche nei futuri programmi quadro di ricerca; ritiene, in particolare, che le attività di ricerca e sviluppo in materia di applicazioni spaziali dovrebbero essere viste in una prospettiva d'insieme, in quanto si tratta di tecnologie abilitanti fondamentali per i diversi ambiti di ricerca settoriali, come il cambiamento climatico, l'ambiente, i trasporti, l'agricoltura ecc, invece di essere limitate al solo settore spaziale;

42. chiede alla Commissione di esaminare, in cooperazione con l'ESA, opzioni per l'esplorazione dello spazio, indicando i costi e i benefici potenziali; ritiene a tale proposito che occorra sviluppare una strategia comune con i partner internazionali attraverso un accordo di cooperazione fondato sul consenso generale di tutte le parti interessate e con contributi ragionevoli da parte dell'Unione europea;

Cooperazione internazionale

43. ribadisce che la cooperazione internazionale per scopi pacifici è un valore fondamentale dell'Unione europea e il fondamento delle sue politiche; ritiene che la cooperazione internazionale dovrebbe promuovere la tecnologia, le infrastrutture e i servizi europei, l'eccellenza scientifica, tecnica e industriale, un accesso ottimale ai dati per gli utenti europei, la condivisione delle conoscenze e lo sviluppo interoperativo di applicazioni utili per affrontare le grandi sfide sociali cui l'Europa e il mondo si trovano attualmente confrontati; ricorda che l'UE dovrebbe occupare una posizione di leader in campo spaziale e mantenere un ruolo di importanza strategica a livello mondiale, in particolare nei negoziati internazionali relativi al sistema di sorveglianza dell'ambiente spaziale e all'esplorazione dello spazio; sottolinea che gli sforzi nel settore della politica spaziale possono essere compiuti più efficacemente attraverso collaborazioni industriali e la ripartizione degli investimenti su grandi programmi come la stazione spaziale internazionale;

44. sottolinea l'importanza di garantire un ruolo adeguato dell'UE nella reazione alle future calamità all'interno e all'esterno dell'Unione;

45. invita la Commissione a definire una strategia internazionale di cooperazione collaborando con gli Stati membri e l'ESA, al fine di rafforzare il dialogo con i partner strategici (Stati Uniti, Federazione russa e Giappone) nel settore della politica spaziale, nonché di esplorare la possibilità di avviare un dialogo analogo con altre potenze emergenti quali la Cina, l'India e il Brasile;

46. ricorda ai responsabili politici dell'Unione europea che la parte più vasta dei mercati istituzionali nel mondo non è purtroppo aperta alle competizioni internazionali e che le cooperazioni internazionali previste devono basarsi su condizioni che consentano scambi equi;

47. sottolinea che la cooperazione internazionale, se da un lato è auspicabile, soprattutto in materia di ricerca, dall'altro deve essere condotta su una base di reciprocità e di vantaggi reciproci; si rammarica che i mercati istituzionali dei nostri principali concorrenti in materia spaziale siano chiusi alle industrie straniere, anche europee;

Relazioni tra l'Unione europea e l'ESA

48. ricorda che ai sensi dell'articolo 189 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea quest'ultima instaura tutti i collegamenti utili con l'ESA, in vista della definizione delle responsabilità reciproche senza sovrapposizione dei ruoli e degli investimenti;

49. ritiene che il coinvolgimento crescente dell'Unione europea nel settore spaziale esiga una nuova definizione delle relazioni di quest'ultima con l'ESA e le agenzie nazionali, tenendo conto del fatto che le competenze tecniche e di programmazione sviluppate dall'Agenzia e dalle agenzie nazionali sono fondamentali per il mantenimento delle capacità tecnologiche e della competitività dell'industria europea ad alto livello, e che l'Unione europea potrebbe concentrarsi sulle operazioni, le evoluzioni e la continuità dei sistemi spaziali che le sono necessari, nonché sull'espansione internazionale dei mercati e sulle richieste degli utenti;

50. invita la Commissione a svolgere la direzione politica che le compete e ad assumere il ruolo di organismo di controllo nei confronti delle organizzazioni che operano per suo conto;

51. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

MOTIVAZIONE

1. Introduzione

L'articolo 189 del trattato di Lisbona conferisce all'Unione europea un ruolo esplicito nell'elaborazione di una politica per l'esplorazione e l'utilizzo dello spazio, al fine di promuovere il progresso tecnico e scientifico, la competitività industriale e l'attuazione delle sue politiche. La politica spaziale è un elemento chiave della strategia Europa 2020 nonché parte integrante dell'iniziativa faro "politica industriale". Essa sostiene gli obiettivi di un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva creando impieghi altamente qualificati, offrendo sbocchi commerciali, stimolando l'innovazione e migliorando il benessere e la sicurezza dei cittadini.

Le proposte presentate dalla Commissione nel COM(2011)0152 costituiscono un primo passo verso una strategia spaziale globale dell'Unione europea. Occorre tuttavia stabilire, in collaborazione con l'industria, un approccio europeo coerente e predisporre, a medio e lungo termine, meccanismi finanziari e legislativi intesi a stimolare l'industria europea e a permettere la continuità necessaria per sostenere progetti ambiziosi e competitivi in un contesto internazionale.

Sebbene siano ben identificate dalla strategia della Commissione, le azioni prioritarie rimangono in parte vaghe. Esse dovrebbero essere precisate e comprendere una valutazione di tutte le opzioni tecniche e dei costi e dei vantaggi ad esse correlati. È altresì necessario predisporre una governance chiara concernente la politica spaziale, corredata di efficaci meccanismi di vigilanza e di coordinamento per l'armonizzazione delle priorità e delle risorse provenienti dai fondi nazionali e dell'Unione europea, dall'Agenzia spaziale europea (ESA) e dall'Agenzia europea per la difesa (AED).

2. I progetti faro Galileo e GMES

a) Galileo

Il programma Galileo è un'iniziativa europea per un sistema mondiale di navigazione via satellite all'avanguardia, che fornisce un servizio di posizionamento globale altamente preciso sotto controllo civile. Il dibattito su un sistema europeo ha avuto inizio alla fine degli anni '90 e nel 1999 il Consiglio ha invitato la Commissione a sviluppare un sistema globale gestito dalle autorità civili pubbliche[1]. Dopo il fallimento dei negoziati su un partenariato pubblico-privato, nel 2008 il Parlamento e il Consiglio hanno deciso di completare la costellazione facendo ricorso al bilancio dell'UE[2].

Pur fornendo un servizio autonomo di navigazione e di posizionamento, il sistema creato nel quadro del programma Galileo sarà nel contempo interoperabile con gli altri due sistemi globali di radionavigazione via satellite, GPS e GLONASS. Il sistema consiste, nel suo complesso, di 30 satelliti e delle relative infrastrutture a terra.

Sulla base dell'aggiudicazione dei contratti per il primo ordine di satelliti, i servizi di lancio, i servizi di supporto al sistema e le operazioni, la Commissione ha annunciato che a partire dal 2014 saranno forniti tre servizi iniziali: un servizio aperto (Open Service), un servizio pubblico regolamentato (Public Regulated Service) e un servizio di ricerca e salvataggio (Search And Rescue Service). Il servizio per la sicurezza della vita umana (Safety-of-Life Service) e il servizio commerciale (Commercial Service) saranno testati a partire dal 2014 e forniti presumibilmente quando Galileo conseguirà la piena capacità operativa.

Il relatore chiede alla Commissione di completare il quadro legislativo e finanziario in modo adeguato sino alla fine del 2011, segnatamente in vista della definizione di un quadro finanziario per il periodo 2014-2020. Egli teme che le spese totali del progetto aumentino la proposta di 7 miliardi di EUR della Commissione[3] sulla base dei calcoli effettuati nel contesto dell'esame di metà percorso dei programmi di radionavigazione via satellite[4].

b) GMES

Nel 2001 l'UE ha avviato il programma GMES. Esso fornirà dati risultanti dall'osservazione della Terra ai fini del monitoraggio del cambiamento climatico e della sicurezza globale per il tramite di satelliti sentinella. Le applicazioni di osservazione della Terra servono a numerosi scopi in settori quali la gestione delle risorse naturali, l'energia, il monitoraggio del suolo, l'ambiente, la cartografia, la prevenzione dei disastri naturali, l'agricoltura e la sicurezza alimentare, la meteorologia e la sicurezza interna.

Il relatore chiede alla Commissione di completare il quadro legislativo e di chiarire l'approccio per una governance effettiva. Egli si rammarica che la Commissione non abbia proposto di includere il finanziamento del GMES nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020 e teme che la mancanza di un piano finanziario di sostegno economico possa rendere inutili gli investimenti realizzati fino ad oggi.

3. Cooperazione internazionale

Dopo il lancio, nel 2007, del primo satellite cinese COMPASS possiamo aspettarci di avere ben presto in orbita un nuovo sistema di navigazione (il quarto sistema globale dopo GPS, GLONASS e Galileo). L'India sta costruendo il suo sistema regionale (IRNSS – Indian Regional Navigation Satellite System) e il Giappone il Quasi-Zenith System (QZSS). I nostri concorrenti sono diventati più forti e si può supporre che stiano avanzando in modo dinamico. Perché Galileo possa diventare il secondo GNSS a livello globale per i produttori di chip, è di fondamentale importanza rendere disponibili il prima possibile i servizi iniziali e dimostrare un impegno sul lungo termine per il finanziamento futuro di Galileo.

La sfida principale per le attività internazionali dei programmi GNSS consisterà nell'assicurare la compatibilità e l'interoperabilità con Galileo, nell'accedere alle risorse GNSS mondiali e nello stabilire norme a livello globale, nel garantire la sicurezza del segmento spaziale e della rete di stazioni a terra, assicurando nel contempo un controllo più rigoroso delle tecnologie GNSS sensibili sviluppate con i finanziamenti europei, nonché nel partecipare allo sviluppo internazionale di applicazioni innovative e specializzate di interesse sovranazionale. Un obiettivo importante consisterà nella creazione di opportunità commerciali per la tecnologia GNSS europea e per le industrie di applicazione.

Il relatore invita la Commissione a elaborare una strategia internazionale di cooperazione in stretta collaborazione con gli Stati membri e in consultazione con l'ESA, al fine di rafforzare il dialogo con i partner strategici (Stati Uniti e Federazione russa) nel settore della politica spaziale, nonché di esplorare la possibilità di avviare un dialogo analogo con altre potenze attuali ed emergenti quali la Cina, il Giappone, la Repubblica di Corea, il Brasile, l'India e la Repubblica del Sud Africa.

4. L'importanza economica dell'industria spaziale europea

L'industria spaziale europea genera un volume di affari consolidato di 5,4 miliardi di EUR e impiega più di 31 000 persone altamente qualificate. Gli 11 principali operatori di satelliti in Europa sfruttano 153 satelliti per telecomunicazioni, impiegano 6 000 persone e realizzano un volume di affari annuo di 6 miliardi di EUR; la loro attività ha altresì effetti di ricaduta su 30 000 posti di lavoro. Si ritiene che, fin d'ora, il 6-7% del PIL dei paesi occidentali, vale a dire 800 miliardi di EUR nell'UE, dipenda dalla radionavigazione via satellite.

I mercati dei servizi spaziali stanno registrando una crescita rapida. Ad esempio, il volume di affari annuo mondiale delle applicazioni GNSS dovrebbe raggiungere, entro il 2020, 240 miliardi di EUR. Inoltre, nei prossimi 20 anni, grazie ai vantaggi che offrono rispetto ai sistemi concorrenti, Galileo ed EGNOS dovrebbero generare benefici economici e sociali quantificabili tra i 60 e i 90 miliardi di EUR.

Secondo l'OCSE, il mercato mondiale dei dati commerciali di osservazione della Terra, che rappresentava 735 milioni di dollari nel 2007, potrebbe raggiungere i 3 miliardi di EUR nel 2017.

Il sistema europeo di sorveglianza dell'ambiente spaziale (Space Situation Awareness) dovrebbe contribuire a ridurre le perdite quantificabili stimate che sono provocate, per i mezzi spaziali europei, dalla collisione con detriti e dalle intemperie spaziali e che, sulla base dei dati disponibili, ammontano in media ogni anno a circa 332 milioni di EUR.

È pressoché certo che tali costi rappresentano solo una piccola parte delle conseguenze e dei costi non quantificati che possono risultare dall'assenza di un sistema europeo di sorveglianza dell'ambiente spaziale. Ad esempio, in una situazione di emergenza, la perdita di un satellite può portare all'interruzione di una capacità critica di comunicazione satellitare, che può a sua volta tradursi in perdita di vite umane. La distruzione o l'avaria completa di un satellite possono comportare gravi perturbazioni dell'attività economica (il settore bancario si basa sempre più sulle comunicazioni via satellite) e, per via di questa interruzione del servizio, potrebbero avere un'incidenza sulle attività professionali dei clienti. Attualmente, non esistono cifre affidabili per stimare il valore di tali perdite. Inoltre, al momento, è impossibile quantificare le conseguenze della caduta e dell'impatto di oggetti che gravitano vicino alla Terra.

  • [1]  Risoluzione del Consiglio, del 19 luglio 1999, sulla partecipazione dell'Europa ad una nuova generazione di servizi di navigazione satellitare – GALILEO – Fase di definizione, GU C 221 del 3.8.1999.
  • [2]  Regolamento (CE) n. 683/2008, del 9 luglio 2008, concernente il proseguimento dell'attuazione dei programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e Galileo), GU L 196 del 24.7.2008.
  • [3]  COM(2011)0500, Parte I, pag. 29.
  • [4]  Risoluzione dell'8 giugno 2011.

PARERE della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (27.10.2011)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

verso una strategia spaziale dell'Unione europea al servizio dei cittadini
(2011/2148(INI))

Relatore per parere: Salvatore Tatarella

SUGGERIMENTI

La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  ricorda che il trattato di Lisbona introduce un nuovo articolo (art. 189) che prevede l'elaborazione di una politica spaziale europea al fine di favorire il progresso scientifico e tecnico e la competitività industriale con attività di ricerca, di sviluppo tecnologico e di esplorazione; è dell'avviso che la politica spaziale dell'UE non debba promuovere la militarizzazione dello spazio;

2.  considera che un adeguato utilizzo dei programmi spaziali porterebbe a significative riduzioni dei costi nei settori interessati e a vantaggi a valle per le regioni e le comunità locali;

3.  sottolinea la rilevanza dei programmi spaziali Galileo ed EGNOS, fondamentali al fine di ottimizzare la politica spaziale al servizio dei cittadini; sollecita una rapida attuazione di questi programmi;

4.  ribadisce l'importanza del GMES, il programma operazionale di osservazione della Terra, quale strumento essenziale nella lotta al cambiamento climatico e al degrado ambientale; osserva che, mediante l'acquisizione e l'analisi di informazioni a livello nazionale, regionale e mondiale, il GMES consentirà l'estrapolazione di dati precisi e utili per il monitoraggio atmosferico, marino e terrestre, la protezione civile, la prevenzione dei rischi, i sistemi di allerta precoce, la gestione delle emergenze e le operazioni di recupero dopo catastrofi ambientali naturali o provocate dall'uomo, la sorveglianza marittima e costiera, lo sviluppo agricolo, la gestione delle acque e del suolo e la pianificazione regionale, tramite tecnologie innovative in materia di valutazione ambientale e comunicazione di dati in grado di combinare dati spaziali e in situ; sottolinea l'importanza del contributo del GMES al conseguimento degli obiettivi "Europa 2020" e al sostegno della crescita e dell'economia verde, nonché di investimenti a lungo termine nella tecnologia e nelle infrastrutture, che sono le priorità dell'Unione europea e di tutti gli Stati membri fortemente impegnati a favore della politica ambientale;

5.  deplora la completa esclusione del programma GMES dalla proposta finanziaria della Commissione europea per il periodo 2014-2020 ed è dell'avviso che chiedere agli Stati membri di continuare a coprire i costi per il lancio e il mantenimento annuale di tale programma porterebbe a costi a lungo termine maggiori, nonché a disparità nell'accesso alle informazioni risultanti e ai vantaggi per i cittadini europei, a una probabile sospensione temporanea del programma stesso, alla conseguente discontinuità di ricezione dei dati e, in ultima analisi, a una dipendenza da infrastrutture spaziali non europee che metterebbe in una situazione economica precaria le industrie collegate al settore;

6.  sottolinea che i costi del GMES sono già stati coperti fino al 2013 (per un costo totale dei satelliti pari a 2,3 miliardi di EUR, oltre a un costo relativo ai servizi pari a 700 milioni di EUR) per un totale di 3 miliardi di EUR e che i costi stimati per l'operatività del programma dal 2014 al 2020 prevedono un media annuale di 850 milioni di EUR; invita la Commissione a promuovere un partenariato pubblico-privato e ad attirare maggiormente i capitali del settore privato;

7.  ribadisce inoltre che includere il finanziamento del GMES nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020 eviterebbe di rendere inutili gli investimenti già consentiti nell'ambito del settimo programma quadro di ricerca per servizi e informazioni;

8.  riconosce i vantaggi in ambito sociale dei servizi del GMES agli utenti, per i quali la continuità e la sostenibilità sono cruciali al fine di poter sfruttare al meglio le potenzialità delle infrastrutture di osservazione che il programma offre;

9.  ribadisce che il programma GMES è una priorità della politica spaziale europea e, in quanto tale, dovrebbe essere incluso nel bilancio europeo, consentendo così all'Europa di mantenere i suoi impegni "2020", lottando nel contempo contro il cambiamento climatico.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

26.10.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

57

2

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

János Áder, Elena Oana Antonescu, Kriton Arsenis, Sophie Auconie, Pilar Ayuso, Paolo Bartolozzi, Sergio Berlato, Martin Callanan, Nessa Childers, Chris Davies, Bairbre de Brún, Esther de Lange, Anne Delvaux, Bas Eickhout, Edite Estrela, Jill Evans, Karl-Heinz Florenz, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Françoise Grossetête, Satu Hassi, Jolanta Emilia Hibner, Dan Jørgensen, Karin Kadenbach, Christa Klaß, Holger Krahmer, Jo Leinen, Peter Liese, Linda McAvan, Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė, Miroslav Ouzký, Gilles Pargneaux, Antonyia Parvanova, Andres Perello Rodriguez, Mario Pirillo, Pavel Poc, Anna Rosbach, Oreste Rossi, Daciana Octavia Sârbu, Carl Schlyter, Horst Schnellhardt, Richard Seeber, Theodoros Skylakakis, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Salvatore Tatarella, Anja Weisgerber, Åsa Westlund, Glenis Willmott, Sabine Wils, Marina Yannakoudakis

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Inés Ayala Sender, Matthias Groote, Romana Jordan Cizelj, Philippe Juvin, Riikka Manner, Jiří Maštálka, Michail Tremopoulos, Andrea Zanoni

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Peter Šťastný

PARERE della commissione per i trasporti e il turismo (13.10.2011)

destinato alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia

sul tema "Verso una strategia spaziale dell'Unione europea al servizio dei cittadini"
(2011/2148(INI))

Relatore per parere: Artur Zasada

SUGGERIMENTI

La commissione per i trasporti e il turismo invita la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:

1.  osserva che, nei sette Consigli "Spazio" tenutisi finora, il trasporto in Europa è stato menzionato incidentalmente solo una volta e che, nelle loro deliberazioni, non si è considerata a sufficienza l'importanza della politica spaziale per i trasporti, come dimostrano i risultati dei lavori;

2.  sottolinea la necessità di una maggiore comprensione della dipendenza dallo spazio di settori essenziali e incoraggia gli Stati membri e la Commissione a promuovere l'importanza dello spazio;

3.  ricorda che il settore dei trasporti ricopre un ruolo essenziale per il raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 dell'UE in materia di emissioni di CO2 e di consumo di energia, nonché degli obiettivi della strategia Europa 2020 e che non è possibile realizzare una crescita sostenibile senza un settore dei trasporti efficiente;

4.  ritiene necessaria una strategia spaziale dell'Unione europea per assicurare che le tecnologie spaziali contribuiscano appieno a una gestione e a un controllo del traffico più sicuri ed efficaci per tutti i modi di trasporto;

5.  sottolinea che i programmi Galileo ed EGNOS sono fondamentali per creare un cielo unico europeo e per sviluppare ulteriormente una gestione del traffico aereo sicura ed efficace sotto il profilo dei costi in Europa; invita pertanto a stabilire un calendario ambizioso e preciso nonché finanziamenti stabili per la ricerca e l'innovazione, che garantiranno il progresso tecnologico e la crescita della capacità industriale, come pure un più agevole accesso delle PMI al finanziamento, ai fini dell'attuazione di entrambi i programmi quale requisito indispensabile per l'istituzione tempestiva del cielo unico europeo, che rappresenta un passo strategico cruciale verso una maggiore integrazione europea e un rafforzamento del mercato comune europeo;

6.  sottolinea che, ai fini del rafforzamento del mercato unico dell'aviazione, è importante che EGNOS copra l'insieme dell'UE e in particolare le zone in cui il sistema non è adeguatamente operativo, e mette in evidenza la necessità di estendere questo sistema all'Europa meridionale, orientale e sudorientale;

7.  ritiene che la promozione dello sfruttamento di EGNOS e Galileo nell'aviazione civile sia un requisito strategico per l'attuazione di SESAR, in particolare per quanto riguarda il suo impiego per le procedure di atterraggio e in piccoli aeroporti;

8.  invita gli Stati membri a ribadire l'impegno per i progetti spaziali dell'UE come SESAR, che si riveleranno in futuro di fondamentale importanza per la crescita e la creazione di posti di lavoro nei vari settori;

9.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di assicurare la trasparenza del finanziamento e la cooperazione tra le strategie per l'uso dello spazio a fini militari e civili;

10. sottolinea che i programmi Galileo ed EGNOS sono fondamentali per quanto concerne una gestione del traffico stradale efficace e sostenibile sul piano ambientale, i sistemi di pagamento dei pedaggi stradali, il servizio eCall, i sistemi di localizzazione in tempo reale e i futuri tachigrafi digitali;

11. sottolinea che la verifica del trasporto di merci pericolose e inquinanti dovrebbe costituire una priorità nell'ambito dei sistemi satellitari di osservazione e navigazione;

12. ricorda l'importanza del programma GMES per lo sviluppo sostenibile dei trasporti e per la loro sicurezza, in particolare nel contesto del trasporto marittimo e della sorveglianza marittima; ritiene necessario che l'Unione europea continui a svolgere un ruolo attivo nel finanziamento e nello sviluppo di questo programma e deplora quindi che il suo finanziamento non sia mantenuto nel prossimo programma quadro pluriennale 2014-2020; chiede alla Commissione e al Consiglio di mantenere il sostegno finanziario dell'UE nell'ambito del quadro finanziario pluriennale e invita la Commissione a individuare, insieme al Consiglio e al Parlamento, strumenti finanziari innovativi per il finanziamento del GMES, incluso il ricorso ai "project bonds";

13. chiede che siano garantiti il finanziamento, lo sviluppo, l'attuazione e la redditività di applicazioni di trasporto innovative basate sulla tecnologia spaziale, al fine di trarre il massimo beneficio dagli investimenti europei nel potenziale tecnologico dello spazio e di soddisfare le necessità degli utenti e del pubblico in generale;

14. sottolinea l'importanza di un potenziamento della cooperazione industriale con i paesi terzi nel settore della politica spaziale, in particolare con gli Usa, il Giappone, la Russia, la Cina, l'India, il Brasile, l'Argentina e il Cile, come pure con i paesi dell'Africa e del Medio oriente;

15. ritiene che l'UE dovrebbe essere all'avanguardia nel settore spaziale, continuando a svolgere un importante ruolo strategico sulla scena internazionale, e chiede quindi lo sviluppo della sua capacità di coordinamento nel settore dell'esplorazione spaziale, nonché un sostegno supplementare per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, al fine di rendere l'Europa più indipendente sotto il profilo tecnologico e garantire che il pubblico e i settori economici diversi dall'industria spaziale condividano i benefici dell'innovazione in questo campo;

16. concorda con la Commissione sulla necessità per l'Europa di mantenere un accesso indipendente allo spazio, in modo da poter conseguire i suoi obiettivi in materia di politica spaziale e trarre benefici duraturi dalle applicazioni spaziali in settori come la politica dei trasporti; incoraggia pertanto la Commissione a formulare proposte concrete per il sottosettore strategico dei veicoli di lancio, che si trova attualmente in una situazione precaria, dedicandogli una particolare attenzione nella proposta politica industriale per lo spazio;

17. sottolinea l'importanza del coinvolgimento europeo per assicurare la sicurezza spaziale attraverso il sistema europeo di sorveglianza e conoscenza dell'ambiente spaziale (sistema SSA: Space Situational Awareness) nonché del contributo europeo all'esplorazione spaziale tramite la stazione spaziale internazionale, in quanto entrambe le cose, ossia la protezione delle più importanti infrastrutture spaziali europee dal rischio di collisioni con veicoli o detriti spaziali e lo spillover tecnologico legato all'esplorazione spaziale, potrebbero andare a vantaggio dei settori dei trasporti sulla Terra, in particolare dell'aviazione.

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

11.10.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

37

2

0

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Inés Ayala Sender, Georges Bach, Izaskun Bilbao Barandica, Antonio Cancian, Michael Cramer, Ryszard Czarnecki, Philippe De Backer, Luis de Grandes Pascual, Christine De Veyrac, Saïd El Khadraoui, Ismail Ertug, Carlo Fidanza, Knut Fleckenstein, Jacqueline Foster, Mathieu Grosch, Dieter-Lebrecht Koch, Jaromír Kohlíček, Georgios Koumoutsakos, Werner Kuhn, Jörg Leichtfried, Marian-Jean Marinescu, Gesine Meissner, Mike Nattrass, Hubert Pirker, David-Maria Sassoli, Vilja Savisaar-Toomast, Olga Sehnalová, Debora Serracchiani, Brian Simpson, Keith Taylor, Silvia-Adriana Ţicău, Georgios Toussas, Giommaria Uggias, Thomas Ulmer, Peter van Dalen, Artur Zasada, Roberts Zīle

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Dominique Riquet

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Margrete Auken

ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE

Approvazione

23.11.2011

 

 

 

Esito della votazione finale

+:

–:

0:

45

0

3

Membri titolari presenti al momento della votazione finale

Jean-Pierre Audy, Ivo Belet, Bendt Bendtsen, Jan Březina, Maria Da Graça Carvalho, Giles Chichester, Pilar del Castillo Vera, Vicky Ford, Adam Gierek, Norbert Glante, Robert Goebbels, Fiona Hall, Jacky Hénin, Edit Herczog, Kent Johansson, Romana Jordan Cizelj, Lena Kolarska-Bobińska, Béla Kovács, Philippe Lamberts, Angelika Niebler, Jaroslav Paška, Aldo Patriciello, Anni Podimata, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Paul Rübig, Amalia Sartori, Francisco Sosa Wagner, Konrad Szymański, Patrizia Toia, Evžen Tošenovský, Ioannis A. Tsoukalas, Vladimir Urutchev, Kathleen Van Brempt, Alejo Vidal-Quadras, Henri Weber

Supplenti presenti al momento della votazione finale

Satu Hassi, Jolanta Emilia Hibner, Yannick Jadot, Ivailo Kalfin, Seán Kelly, Holger Krahmer, Werner Langen, Alajos Mészáros, Mario Pirillo, Vladimír Remek

Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale

Cristian Silviu Buşoi, Anna Hedh