RELAZIONE su un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse
8.5.2012 - (2011/2068(INI))
Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
Relatore: Gerben-Jan Gerbrandy
- PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
- MOTIVAZIONE
- PARERE della commissione per il commercio internazionale
- PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
- PARERE della commissione per lo sviluppo regionale
- PARERE della commissione per la pesca
- ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
su un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse" (COM(2011)0571),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse – Iniziativa faro nell'ambito della strategia Europa 2020" (COM(2011)0021),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Trarre il massimo beneficio dalle misure ambientali dell'UE: instaurare la fiducia migliorando le conoscenze e rafforzando la capacità di risposta" (COM(2012)0095);
– vista la sua risoluzione del 13 settembre 2011 su una strategia efficace per le materie prime in Europa[1],
– viste le conclusioni del Consiglio "Ambiente" sulla tabella di marcia della Commissione verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse, adottate il 19 dicembre 2011 (18786/11), le conclusioni del Consiglio "Competitività" su un'economia europea competitiva, adottate il 29 settembre 2011, e le conclusioni del Consiglio "Ambiente" sulla gestione sostenibile dei materiali e produzione e consumo sostenibili: un contributo essenziale per un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse, adottate il 20 dicembre 2010,
– vista la relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) dal titolo "L'ambiente in Europa – Stato e prospettive nel 2010" (SOER 2010),
– vista la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che si terrà in Brasile dal 20 al 22 giugno 2012,
– vista la comunicazione della Commissione "Garantire l'accesso alle materie prime per il futuro benessere dell'Europa - Proposta di partenariato europeo per l'innovazione concernente le materie prime" (COM(2012)0082 def.),
– vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2012 su "come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l'efficienza della catena alimentare nell'UE"[2],
– visto l'articolo 48 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e i pareri della commissione per il commercio internazionale, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per lo sviluppo regionale e della commissione per la pesca (A7-0161/2012),
A. considerando che l'attuale crisi economica, finanziaria e ambientale dimostra che l'Europa necessita urgentemente di nuove fonti di crescita economica sostenibile;
B. considerando che le conseguenze della scarsità di risorse, come l'aumento dei prezzi, gravano ancor più pesantemente sulle persone con minor reddito e sulle regioni più svantaggiate e che, pertanto, si rende più che mai necessaria la sinergia tra le politiche sociali e ambientali;
C. considerando che la crescente domanda e l'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e i connessi cambiamenti d'uso del suolo conducono al degrado ambientale, a un cambiamento climatico più rapido e alla distruzione del capitale naturale finito del pianeta, compresa la perdita di biodiversità;
D. considerando che la scarsità delle risorse, conseguenza di un uso intensivo delle stesse, la speculazione sui prezzi del mercato dei prodotti di base e il forte aumento dei consumi a livello mondiale incidono sul rialzo dei prezzi delle materie prime e che, dall'inizio del secolo, si è registrato un rincaro dei prezzi reali dei beni di consumo del 147%; che l'Unione europea dovrà probabilmente far fronte a gravi difficoltà nel garantire l'accesso alle risorse essenziali e un loro costante approvvigionamento; che l'uso efficiente delle materie prime è riconosciuto a livello economico e politico come elemento chiave per far fronte a tali sfide;
E. considerando che la trasformazione dell'economia verso un utilizzo efficiente delle risorse che rispetti i limiti del pianeta e tenga conto dell'aumento demografico mondiale e dei livelli della popolazione nei futuri paesi industrializzati determinerà un aumento della competitività e apporterà nuove fonti di crescita e di occupazione grazie ai risparmi derivanti dall'aumento dell'efficienza, dalla commercializzazione di soluzioni innovative e da una migliore gestione delle risorse nel corso del loro intero ciclo di vita;
F. considerando che riciclare non significa solamente raccogliere i rifiuti riciclabili e che, pertanto, le future misure dovrebbero assolutamente tener conto di tutte le fasi della catena di creazione del valore;
G. considerando che una futura politica globale in materia di risorse non dovrebbe più distinguere solo tra risorse "rinnovabili" e "non rinnovabili", bensì considerare anche i materiali "durevoli";
H. considerando che l'Eurobarometro del marzo 2011 indica che l'uso efficiente delle risorse, come pure una produzione e un consumo sostenibili, sono al centro delle preoccupazioni dei cittadini dell'Unione europea e che, in ogni caso, non sarà possibile progredire verso la sostenibilità senza il diretto coinvolgimento dei cittadini, attraverso un cambiamento della mentalità e delle abitudini della società in materia di impiego delle risorse;
I. considerando che garantire l'accesso e un approvvigionamento ininterrotto di risorse rappresenta una crescente sfida a causa dell'aumento del consumo delle stesse, ivi comprese le risorse idriche e l'utilizzo del suolo;
J. considerando che la competitività dell'industria consente nuovi investimenti in tecnologie più efficienti;
Azioni prioritarie
1 chiede alla Commissione di istituire task force congiunte nei tre settori chiave dell'alimentazione, degli alloggi e della mobilità, al fine di elaborare quanto prima piani d'azione europei per l'efficienza delle risorse che definiscano in maniera chiara azioni per ridurre il consumo delle risorse; le task force dovrebbero integrare il lavoro della piattaforma dell'UE per l'efficienza delle risorse e dovrebbero essere costituite da esperti della Commissione, degli Stati membri, dell'industria, della società civile e di altri soggetti chiave, che incoraggino i partenariati tra gli attori della catena di valore;
2. esorta la Commissione e gli Stati membri a eliminare gli ostacoli a un mercato del riciclo e del riutilizzo funzionante e a stimolare tale mercato, incoraggiando la domanda e la disponibilità di materiali riciclati e sottoprodotti attraverso misure che dovrebbero includere il rapido perfezionamento di rigorosi criteri volti a definire quando un rifiuto cessa di essere tale e incentivi economici, quali aliquote IVA ridotte per i materiali secondari nei settori in cui si rileva un'insufficienza del mercato, o la promozione di tecnologie innovative per la raccolta e per la separazione, entro il 2013; in questo contesto, sottolinea l'urgente necessità di attuare pienamente l'intera legislazione esistente in materia di rifiuti, potenziandone l'applicazione e il controllo;
3. esorta la Commissione e gli Stati membri a promuovere la ricerca e l'innovazione tecnologica al fine di accelerare la transizione verso un'economia efficiente nell'impiego delle risorse; sottolinea che l'iniziativa faro "L'Unione dell'innovazione", che comprende Horizon 2020, il partenariato europeo per l'innovazione concernente le materie prime, il piano d'azione per l'ecoinnovazione e i centri per la conoscenza e l'innovazione, è uno degli elementi fondamentali per un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; esorta la Commissione a creare una banca dati online facilmente accessibile in cui raccogliere le migliori prassi per l'efficienza delle risorse;
4. esorta la Commissione e gli Stati membri ad accordarsi, entro il 2013, sull'utilizzo di indicatori dell'attività economica chiari, solidi e misurabili, che tengano conto del cambiamento climatico, della biodiversità e dell'efficienza delle risorse alla luce del ciclo di vita, ad esempio sotto forma di un paniere contenente quattro indicatori relativi all'impiego delle risorse, ovvero l'impronta sulla terra, l'impronta idrica, l'impronta sui materiali e l'impronta di carbonio, e a utilizzare detti indicatori per iniziative legislative e obiettivi concreti di riduzione; sottolinea che questo processo deve essere trasparente e deve includere i principali soggetti interessati;
5. invita la Commissione a proporre un ampliamento del campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile ai prodotti non legati all'energia e a presentare requisiti di progettazione ecocompatibile supplementari sull'efficienza globale nell'impiego delle risorse e sulle prestazioni dei prodotti, inclusi il contenuto riciclato, la durata, la riciclabilità, la riparabilità e la riutilizzabilità, al fine di migliorare il loro impatto ambientale e promuovere i mercati del riciclaggio; sottolinea che le proposte di questo genere devono basarsi su valutazioni d'impatto esaurienti e devono essere coerenti con altri regolamenti pertinenti;
6. esorta la Commissione e gli Stati membri a integrare l'agenda riguardante l'efficienza energetica nel modo più ampio possibile in tutte le altre politiche, comprese le politiche di governance economica generale quali Europa 2020, e ad attuarla a livello locale, regionale, nazionale e unionale.
Programma per la crescita futura
7. appoggia l'iniziativa faro "Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse" come pure la tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e la sua visione per il 2050, incluse le sue tappe fondamentali; invita la Commissione a presentare rapidamente tutte le iniziative legislative e di altro tipo necessarie per raggiungere tali tappe e a garantire l'adeguamento coerente di tutte le politiche dell'Unione europea e della visione globale dell'UE per la creazione di un'economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050, tagliando, inoltre, le emissioni di gas a effetto serra dell'80-95% rispetto ai livelli del 1990; ricorda che il disaccoppiamento fra la crescita economica e il consumo di risorse è essenziale per migliorare la competitività dell'Europa e ridurre la sua dipendenza dalle risorse; raccomanda alla Commissione di mantenere un quadro legislativo stabile al fine di non compromettere gli investimenti a lungo termine;
8. sottolinea l'importanza dell'efficienza delle risorse per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020; ritiene che il programma quadro di ricerca e innovazione "Horizon 2020" debba assolvere al riguardo un ruolo cruciale; invita gli Stati membri ad adottare tabelle di marcia nazionali per l'efficienza delle risorse, corredate di provvedimenti e obiettivi specifici, in linea con quelli della tabella di marcia dell'UE;
9. invita la Commissione a proporre, entro la fine del 2012, un nuovo quadro politico in materia di "Produzione e consumo sostenibili", istituendo un procedimento per individuare i prodotti e i servizi prioritari che contribuiscono maggiormente ai settori fondamentali del consumo globale, ovvero acqua, terra, materie prime e carbonio, in linea con gli indicatori stabiliti dalla tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; tale quadro dovrebbe essere accompagnato da proposte legislative che agiscano sui prodotti e sui servizi prioritari con gli strumenti del caso, inclusi meccanismi volti a migliorare l'efficienza nell'impiego delle risorse nella catena di approvvigionamento e la possibilità di stabilire requisiti minimi o criteri di valutazione della miglior prestazione attraverso l'attuazione delle misure;
10. ritiene che le azioni mirate a conseguire una maggiore efficienza nell'impiego delle risorse non debbano in alcun caso restare circoscritte all'ambito pubblico e invita pertanto la Commissione, gli Stati membri e le imprese a basare le proprie strategie economiche su un radicale miglioramento dell'efficienza delle risorse che permetta di dissociare la crescita economica dall'utilizzo delle risorse; ritiene inoltre che sia necessario concentrarsi sull'efficienza e l'efficacia nell'uso delle risorse;
11. sottolinea la necessità urgente di agire immediatamente a sostegno dell'innovazione e degli investimenti nelle nuove tecnologie e in nuovi modelli commerciali, comprese strategie industriali settoriali e modelli commerciali sostenibili, quali una società di leasing, e di creare incentivi che apportino benefici per l'economia; sottolinea il ruolo chiave del settore privato, comprese le PMI, nel promuovere una crescita economica compatibile con l'ambiente;
12. sottolinea che l'Europa, in qualità di società fondata sul riciclaggio, necessita di riutilizzare e di riciclare un'ampia porzione dei propri rifiuti e di produrre materie prime secondarie nel modo più efficiente possibile;
13. chiede l'elaborazione di uno standard favorevole alle PMI per l'utilizzo delle risorse, sulla base di approcci quale il patto mondiale delle imprese (Global Compact);
14. invita la Commissione e gli Stati membri a integrare pienamente gli obiettivi di efficienza delle risorse nel semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche; esorta gli Stati membri a confermare tale necessità in seno al Consiglio europeo; invita la Commissione a precisare come i progressi degli Stati membri verso una maggiore efficienza nell'impiego delle risorse saranno concretamente valutati nel quadro del processo del semestre europeo;
15. sottolinea che il "vantaggio del primo arrivato" per quanto riguarda l'impiego efficiente delle risorse può attrarre i mercati emergenti e ricorda che l'Europa rappresenta all'incirca un terzo del mercato mondiale delle tecnologie ambientali;
Trasformare l'economia
16. ricorda l'urgente necessità di ridurre in modo assoluto l'utilizzo delle risorse, al fine di evitare conseguenze imminenti quali la scarsità di risorse e l'aumento del loro prezzo;
17. rileva, che per concretizzare la transizione verso un'economia efficiente nell'impiego delle risorse, i prezzi di mercato dovrebbero riflettere pienamente sia il grado di scarsità delle risorse sia i costi che intervengono nel processo di produzione; sottolinea che i mercati stimolano l'efficienza nell'impiego delle risorse se i prezzi rispecchiano il costo reale delle risorse impiegate; chiede l'attuazione dell'approccio basato sul ciclo di vita nel procedimento contabile e l'internalizzazione dei costi ambientali esterni, in conformità del principio "chi inquina paga";
18. appoggia l'impegno assunto dalla Commissione nella tabella di marcia di sviluppare strumenti basati sul mercato, al fine di consentire che le esternalità negative siano incluse nei prezzi di mercato, rispecchiando quindi il costo reale dell'impiego delle risorse e il relativo impatto ambientale;
19. invita la Commissione e gli Stati membri a sviluppare incentivi che stimolino le imprese e gli enti pubblici a misurare, comparare e migliorare in maniera sistematica la loro impronta idrica, la loro impronta sulla terra, sull'utilizzo delle materie prime e l'impronta di carbonio, nonché misure per estendere il principio della responsabilità dei produttori, e a eliminare gli ostacoli che impediscono l'utilizzo efficiente delle risorse;
20. esorta gli Stati membri a orientarsi verso la tassazione ambientale e sottolinea che ciò consentirebbe di ridurre altre imposte quali quelle sulla manodopera, di aumentare la competitività, di creare condizioni eque e di contribuire allo sviluppo tecnologico; invita la Commissione e gli Stati membri a controllare e confrontare gli effetti di questo strumento;
21. esorta la Commissione a proseguire la ricerca per lo sviluppo di un modello gerarchico allo scopo di assicurare il più alto valore aggiunto in materia di utilizzo delle risorse senza compromettere l'ambiente, in linea con la relazione su una strategia efficace per le materie prime in Europa (2011/2056(INI));
22. esorta la Commissione e gli Stati membri ad adottare, senza indugio ed entro il 2014, piani concreti basati su una definizione chiara per abolire tutte le sovvenzioni dannose per l'ambiente entro il 2020, comprese le sovvenzioni che incentivano l'uso inefficiente delle risorse rinnovabili, e a riferire in merito ai progressi compiuti attraverso i programmi nazionali di riforma;
23. esorta la Commissione a esplorare le possibilità di istituire regimi di responsabilità estesa dei produttori su scala UE per dare impulso ai risultati in tutti gli Stati Membri, inclusi quelli in cui i tassi di riutilizzo e riciclaggio sono di gran lunga inferiori alla media UE;
24. sottolinea l'importanza del ruolo dei cittadini e delle organizzazioni della società civile nell'apportare cambiamenti e nel trasformare l'economia; sottolinea la necessità di sviluppare strategie di sensibilizzazione e di modifica del comportamento del consumatore, nonché di evitare l'effetto ricaduta;
25. sottolinea la necessità di assicurare un approvvigionamento sostenibile di materie prime per l'Europa che sia sufficiente a soddisfare le esigenze di un settore del riciclaggio in crescita e che consenta l'espansione dell'economia aperta europea e la creazione di posti di lavoro;
26. chiede requisiti più rigorosi per gli appalti pubblici verdi (Green public procurement – GPP) per i prodotti e i servizi che hanno un impatto ambientale significativo e che contribuiscono maggiormente al consumo delle risorse globali fondamentali, ossia l'acqua, la terra, le materie prime e il carbonio, come stabilito dalla tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; esorta la Commissione a valutare dove gli appalti pubblici verdi potrebbero essere collegati a progetti finanziati dall'Unione europea e chiede che vengano compiuti sforzi per promuovere appalti congiunti e reti di funzionari responsabili di appalti pubblici a sostegno dei GPP entro la fine di quest'anno, senza che ciò generi uno svantaggio competitivo per le imprese pubbliche;
27. chiede l'estensione dell'obbligo di informazione ambientale ai prodotti convenzionali per il consumo di massa; sostiene le sperimentazioni nazionali in materia di etichettatura ambientale e incoraggia la Commissione a sviluppare una metodologia armonizzata a livello europeo per il calcolo dell'impronta ambientale dei prodotti, orientata a una maggiore informazione dei consumatori sui prodotti che non beneficiano delle misure esistenti quali il marchio di qualità ecologica, l'etichetta energetica e l'etichetta dell'agricoltura biologica;
28. esorta gli Stati membri ad assicurare la piena attuazione dell'acquis dell'UE in materia di rifiuti, stabilendo inoltre obiettivi minimi attraverso le loro strategie e i loro piani nazionali di prevenzione e gestione dei rifiuti; ribadisce che gli obiettivi esistenti in relazione alla raccolta e alla differenziazione devono essere ulteriormente elaborati e impostati in modo da ottenere il recupero massimo e qualitativamente migliore dei materiali in ciascuna fase; sottolinea, pertanto, la necessità che i finanziamenti dell'UE diano la priorità alle attività che risultano ai più alti livelli nella gerarchia dei rifiuti, come sancito dalla direttiva quadro sui rifiuti (ad esempio conferendo priorità agli impianti di riciclaggio rispetto allo smaltimento dei rifiuti); invita la Commissione a valutare la necessità di migliorare e armonizzare le statistiche e i metodi di calcolo relativi ai rifiuti, al fine di disporre di una base affidabile per promuovere il riciclaggio;
29. esorta la Commissione e gli Stati membri a combattere con maggiore efficacia il trasporto illegale di rifiuti, specialmente quelli pericolosi, verso paesi terzi e, in particolare, a rafforzare i relativi meccanismi di controllo; suggerisce la creazione di una "politica esterna europea dei rifiuti" tesa a diffondere i migliori standard europei in materia di trattamento dei rifiuti anche oltre i confini dell'Unione europea;
30. sottolinea che oltre il 20% dei prodotti alimentari è smaltito come rifiuto e chiede alla Commissione e agli Stati membri di agire concretamente per ridurre in modo significativo i rifiuti alimentari; sottolinea inoltre che lo spreco non riguarda solo i prodotti alimentari, ma anche le risorse impiegate per la preparazione e l'imballaggio di tali prodotti;
31. invita la Commissione e gli Stati membri a concentrarsi maggiormente sull'informazione, sull'educazione e sulla sensibilizzazione, soprattutto per quanto concerne la raccolta differenziata, il riutilizzo e il riciclaggio, tenendo presente che l'educazione ha un impatto diretto sulle abitudini in materia di impiego efficiente delle risorse;
32. invita la Commissione a razionalizzare l'acquis in materia di rifiuti, tenendo conto della gerarchia dei rifiuti e della necessità di ridurre i rifiuti residui fino a raggiungere livelli prossimi allo zero; chiede pertanto alla Commissione di presentare proposte entro il 2014, allo scopo di introdurre gradualmente un divieto generale dello smaltimento in discarica a livello europeo e di abolire progressivamente, entro la fine di questo decennio, l'incenerimento dei rifiuti riciclabili e compostabili; ritiene che queste iniziative debbano essere accompagnate da idonee misure transitorie, tra cui l'ulteriore sviluppo di norme comuni basate sul concetto di ciclo di vita; invita la Commissione a rivedere gli obiettivi per il riciclaggio per il 2020 della direttiva quadro sui rifiuti; ritiene che un'imposta sullo smaltimento in discarica, già introdotta da alcuni Stati membri, potrebbe contribuire al raggiungimento di tali obiettivi;
33. sottolinea che le discariche esistenti potrebbero essere utilizzate come depositi di materie prime (estrazione mineraria urbana), ma che sono pochi i risultati esistenti delle ricerche in materia;
34. invita gli Stati membri ad approfondire il lavoro sulle linee guida per l'elaborazione di norme relative ai materiali riciclati tramite il Comitato europeo di normalizzazione (CEN);
35. invita la Commissione a garantire che le politiche promuovano l'utilizzo a cascata delle materie prime naturali e favoriscano i prodotti a più alto valore aggiunto ed efficienti sotto il profilo delle risorse rispetto alla produzione di energia, tenendo conto in particolare del potenziale di diminuzione dei gas a effetto serra;
36. esorta la Commissione a promuovere tale approccio a cascata anche nell'uso della biomassa, favorendo il riciclaggio e i prodotti a più alto valore aggiunto ed efficienti sotto il profilo delle risorse, quali i prodotti e i materiali industriali bioderivati, rispetto alle bioenergie;
37. invita la Commissione e gli Stati membri ad avviare un programma per sensibilizzare le imprese, in particolare le PMI, e fornire loro orientamenti;
38. sottolinea che, per essere significativo, un approccio basato sul ciclo di vita deve fondarsi su una contabilità quanto più accurata possibile; in tale contesto ribadisce che, in fase di attuazione della direttiva sulla qualità dei carburanti, i fornitori dovrebbero applicare un valore di default distinto per le sabbie bituminose;
39. invita la Commissione a indicare chiaramente che la raccolta e il trattamento dei rifiuti differenziati destinati al riciclaggio provenienti da abitazioni private non dovrebbero essere affidati soltanto alle imprese pubbliche;
40. sottolinea l'importanza della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione per accelerare la transizione verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; constata che una maggiore innovazione è particolarmente necessaria in settori quali la prospezione e l'estrazione ecocompatibile delle materie prime, l'agricoltura, l'industria chimica, il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, le possibilità di riutilizzo e la sostituzione dei materiali che hanno un impatto sull'ambiente, le tecnologie e la progettazione ai fini di un minore utilizzo di materiali ed energia, le energie rinnovabili e l'efficienza energetica; sottolinea che la concessione di crediti d'imposta collegati a un minore uso delle risorse porterebbe vantaggi all'innovazione, alla ricerca e allo sviluppo;
41. ricorda che un efficiente impiego delle risorse dovrebbe puntare ad aiutare l'UE a incrementare in misura notevole le prestazioni tecniche al fine di sfruttare meglio le materie prime lungo tutta la catena di valore (nell'ambito dell'attività estrattiva, della trasformazione, della raffinazione e del riciclaggio);
42. invita la Commissione a esaminare in che modo sia possibile incrementare l'efficienza delle risorse nell'industria di estrazione e trasformazione dell'UE al fine di accrescere la competitività e la sostenibilità, promuovendo ad esempio l'adozione di nuove tecnologie e incrementando la fabbricazione di sottoprodotti a fianco dei metalli comuni;
43. esorta gli Stati membri a valutare l'istituzione di centri dedicati alle tecnologie dell'innovazione per sostenere l'estrazione, il riciclaggio e il riutilizzo dei componenti utili derivanti dai prodotti di scarto dell'attività estrattiva, nonché a favorire il successivo utilizzo di tali prodotti di scarto, situati in vari tipi di depositi di rifiuti e nel settore edile, così come la gestione sicura sotto il profilo ambientale dei suddetti siti di stoccaggio;
44. richiama l'attenzione sulla necessità di impiegare prodotti alternativi che modifichino i modelli di consumo ad alta intensità di energia e di materiali mantenendo inalterato il livello di prestazioni, così come materie prime e materiali alternativi, riducendo in tal modo il tasso di intensità energetica dei processi di fabbricazione;
45. sollecita la Commissione ad analizzare gli effetti di un'imposta sulle risorse e sulle materie prime vergini, e in particolare gli effetti collaterali quali la sostituzione non sostenibile, l'evasione fiscale o la delocalizzazione dell'attività economica in paesi terzi;
46. sottolinea l'importanza delle competenze e della formazione; invita la Commissione e gli Stati membri a impegnarsi in questo ambito in un dialogo serrato con le parti sociali, il mondo accademico e l'industria; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere l'uso efficiente delle risorse, in collaborazione con l'industria e il mondo accademico, attraverso l'istituzione di corsi speciali a livello universitario e borse di studio; appoggia inoltre, in tale contesto, programmi di scambio in questo settore come ad esempio il "Minerals and Environmental Programme" di Erasmus Mundus.
47. sottolinea la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e delle terre rare, dato che l'estrazione, la raffinazione e il riciclaggio delle terre rare hanno gravi conseguenze per l'ambiente se non sono gestiti correttamente;
Capitale naturale e servizi ecosistemici
48. invita la Commissione e gli Stati membri a valutare il valore economico degli ecosistemi e a integrare questi valori in sistemi contabili e di comunicazione entro il 2015;
49. sottolinea che la biodiversità è essenziale per l'esistenza della vita umana e per il benessere delle società, sia direttamente che indirettamente, attraverso i servizi ecosistemici che fornisce; accoglie favorevolmente e sostiene la strategia dell'UE per la biodiversità per il 2020, ivi compresi i relativi obiettivi e le azioni; evidenzia l'importanza di integrare la protezione della biodiversità anche in un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse;
50. accoglie favorevolmente, a tale proposito, l'elaborazione di misure speciali per controllare le specie invasive e chiede che siano applicate immediatamente;
51. sottolinea l'importanza dell'acqua come risorsa naturale essenziale tanto per il genere umano quanto per gli ecosistemi; ricorda le maggiori pressioni cui sono sottoposte la disponibilità e la qualità delle risorse idriche sicure a causa di fattori quali la deforestazione, l'urbanizzazione, l'incremento demografico, la crescita economica e il cambiamento climatico; sottolinea la necessità di un approccio multilivello nella gestione delle risorse idriche, ponendo l'accento sul ruolo degli enti locali e regionali nel contesto dell'iniziativa faro "Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse";
52. esorta la Commissione a calcolare e rivelare i costi dei danni ambientali derivanti dalle politiche in materia di agricoltura e pesca dell'UE;
53. invita la Commissione a ricorrere alle migliori pratiche nel campo dell'efficienza delle risorse, per definire criteri appropriati e avviare progetti pilota per varie risorse, ad esempio il fosforo, al fine di raggiungere l'obiettivo del riutilizzo quasi al 100% entro il 2020 e ottimizzare il loro uso e riciclaggio; sottolinea che questi progetti pilota dovrebbero essere finanziati direttamente dall'UE;
54. ritiene che le risorse europee debbano essere gestite in modo più strategico ed ecocompatibile; è del parere che si debba compiere uno sforzo maggiore per gestire le risorse esistenti nell'UE, in particolare per quanto concerne i minerali, i metalli, il legname nonché le risorse energetiche, inclusi i combustibili fossili; sottolinea la potenziale capacità dell'UE di soddisfare il proprio fabbisogno di materie prime e la invita a ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di materie prime prodotte con metodi che non sono sostenibili sotto il profilo ambientale;
55. è del parere che le industrie degli Stati membri debbano servirsi sempre di più delle materie prime nazionali; sottolinea che le risorse nazionali dovrebbero essere gestite in modo tale da garantire che non vengano sprecate;
56. sottolinea l'importanza di un'agricoltura sostenibile e di cambiamenti nelle abitudini alimentari per ridurre l'assunzione di proteine animali, che darebbero luogo a una riduzione dell'uso dei terreni e a una diminuzione dell'impronta di carbonio dell'Europa;
57. ritiene che la consapevolezza dei consumatori svolga un ruolo essenziale nel migliorare l'efficienza nell'impiego delle risorse nei consumi alimentari e sostiene le iniziative a livello locale, nazionale e di UE intese a promuovere modelli di consumo alimentare più sostenibili;
58. richiama l'attenzione sul ruolo delle risorse naturali rinnovabili, come le foreste, in relazione all'efficienza delle risorse; invita la Commissione a incoraggiare l'uso di materie prime e altri materiali rinnovabili, bioderivati, riciclabili e rispettosi dell'ambiente; sottolinea in particolare che l'impiego di materiali rinnovabili a basse emissioni, come il legno, per la costruzione è efficiente sotto il profilo delle risorse;
59. sottolinea la necessità di potenziare la protezione delle foreste dell'Unione europea e di rafforzare i mezzi di prevenzione dei rischi connessi, data l'importanza del capitale naturale rappresentato dalle risorse forestali e dalle qualità ambientali del legno; invita a istituire strumenti per finanziare le misure intese a prevenire gli incendi boschivi e gli attacchi di parassiti del legno; invita la Commissione e la filiera industriale del legno a esaminare le possibilità di porre in essere azioni specifiche per lo sfruttamento sostenibile delle risorse forestali, segnatamente attraverso progetti pilota; invita a utilizzare meglio le misure forestali già in essere nel quadro delle varie politiche dell'UE, al fine di incrementare il valore economico delle foreste e di assicurare una maggiore disponibilità di legno, ad esempio mediante il reimpianto previsto nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale;
60. sottolinea che le perdite di nutrienti nell'ambiente derivanti dalla produzione agricola generano ingenti costi esterni per gli ecosistemi, la salute umana e il clima; invita la Commissione a introdurre tecniche moderne di gestione dei nutrienti allo scopo di ridurre il livello di perdita degli stessi all'intensificarsi della produzione;
61. sottolinea che il pacchetto di riforma della politica comune della pesca (PCP) rappresenta un elemento essenziale dell'iniziativa faro per un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse; ritiene che il rendimento massimo sostenibile, la prevenzione dei rigetti, motori più puliti ed efficienti, attrezzi da pesca più selettivi, condizioni eque a livello internazionale e la sovraccapacità della flotta siano questioni da affrontare ai fini di un settore della pesca e dell'acquacoltura ecocompatibile ed economicamente valido; sottolinea inoltre l'importanza sociale ed economica delle piccole flotte costiere;
Governance e controllo
62. esorta la Commissione ad adottare, in consultazione con tutte le parti interessate, indicatori solidi e facilmente comprensibili, quali l'impronta sulla terra, l'impronta idrica, l'impronta sui materiali e l'impronta di carbonio, al fine di seguire i progressi realizzati verso il conseguimento degli obiettivi; ritiene che tali indicatori debbano essere basati su strumenti contabili integrati e su metodologie uniformi, ampiamente accettate e scientificamente fondate, e che vadano definiti in modo esplicito per essere applicati allo stesso modo in tutta l'UE sia al settore politico che a quello privato; ritiene che debbano altresì tenere conto degli effetti durante l'intero ciclo di vita e quantificare le risorse immesse nell'economia per permettere di affrontare tutti gli aspetti della scarsità delle risorse, integrando in tal modo i flussi nascosti; avverte che l'indicatore per la produttività delle risorse proposto non fornirà le informazioni richieste;
63. ribadisce l'importanza di obiettivi settoriali coerenti, misurabili, chiari e verificabili, incluso un obiettivo generale, per realizzare la visione e le tappe previste dalla tabella di marcia; riconosce la complessità del tema e il conseguente bisogno di una base scientifica solida; invita la Commissione a presentare, su tale base, una proposta concreta per questi obiettivi dell'Unione europea e degli Stati membri, al più tardi entro un anno dall'adozione dei pertinenti indicatori, e a garantire che tutte le politiche dell'UE siano coerenti con gli obiettivi fissati; è del parere che le tappe previste dalla tabella di marcia debbano essere considerate come obiettivi nell'attesa che vengano fissati obiettivi più dettagliati; invita gli Stati membri a includere obiettivi corrispondenti nelle loro strategie per favorire un impiego efficiente delle risorse;
64. sottolinea che gli indicatori specifici relativi all'efficienza delle risorse sono cruciali in tutte le politiche e invita la Commissione a integrare questi indicatori in tutte le sue valutazioni d'impatto; è inoltre del parere che un "check-up", quale previsto dalla comunicazione della Commissione COM(2010)0614, debba essere parte obbligatoria di ogni valutazione d'impatto;
65. invita la Commissione a garantire la piena attuazione della normativa vigente, con particolare riferimento alla normativa sulle risorse idriche, al fine di sfruttare tutte le opportunità nella massima misura possibile;
66. accoglie con favore la direttiva dell'UE sulla qualità dei carburanti, quale passo importante verso un approccio al consumo delle risorse che si basi sul ciclo di vita, e insiste sul fatto che, in fase di attuazione di detta direttiva, i fornitori dovrebbero applicare un valore di default distinto per le sabbie bituminose;
67. ritiene che il settimo programma d'azione per l'ambiente debba fornire il giusto quadro politico per realizzare la visione, le tappe e gli obiettivi della tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse;
68. invita la Commissione a passare al vaglio le politiche dell'UE e a valutare, fra l'altro, i piani d'azione nazionali in materia di energie rinnovabili e la politica agricola comune in relazione al loro impatto sull'efficienza nell'impiego delle risorse;
69. ritiene che un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse costituisca un idoneo quadro per la creazione di posti di lavoro verdi per tutti e senza discriminazioni;
70. è del parere che l'uso efficiente delle risorse sia spesso ostacolato da procedure amministrative inadeguate; invita la Commissione a semplificare i processi di autorizzazione, al fine di consentire una migliore attuazione dell'efficienza delle risorse; plaude, a tale proposito, all'iniziativa della Commissione riguardante la direttiva sulla trasparenza;
71. invita la Commissione e gli Stati membri a condurre campagne pubbliche di informazione e di educazione volte ad aumentare la domanda di prodotti derivati da rifiuti riciclati;
72. chiede azioni volte a garantire che l'utilizzazione efficace delle risorse sia un impegno centrale all'interno della politica regionale; sottolinea che l'efficienza delle risorse deve essere affrontata anche a livello regionale e locale, tenendo conto del potenziale, degli svantaggi e dei diversi livelli di sviluppo delle regioni europee; sottolinea inoltre la necessità che le autorità locali e regionali orientino le misure in materia di efficienza energetica alla strategia Europa 2020;
Dimensione internazionale
73. ritiene che l'uso e l'allocazione efficienti e sostenibili delle risorse siano elementi chiave della politica industriale dell'UE, che dovrebbero anche permeare le relazioni esterne dell'Unione, attualmente e in futuro; è convinto, a questo proposito, che il commercio di beni e servizi ambientali sia uno strumento di sviluppo economico e sociale sostenibile, vantaggioso in termini sia commerciali che ambientali;
74. è del parere che un sistema equo, aperto e non discriminatorio di commercio multilaterale e la protezione dell'ambiente dovrebbero rafforzarsi a vicenda e dovrebbero andare a beneficio delle comunità locali, a condizione che le regole commerciali multilaterali siano riformate per meglio rispondere alle sfide ambientali e ai bisogni umani fondamentali;
75. chiede alla Commissione di integrare maggiormente le questioni relative alle materie prime, quali (a) i limiti alle esportazioni e (b) gli aspetti attinenti agli investimenti, nei negoziati attuali e futuri condotti dall'UE su base bilaterale o multilaterale;
76. sottolinea che l'equa apertura dei mercati globali ai beni e servizi ambientali, incoraggiando il consumo sostenibile, crea opportunità nel settore delle esportazioni e nuovi posti di lavoro connessi alla diffusione di nuove tecnologie verdi, innovazione e competitività, e determina un abbassamento dei prezzi, un innalzamento della qualità e maggiore scelta per i consumatori;
77. accoglie con favore il lavoro svolto nel corso dei negoziati commerciali sulla riduzione o l'eliminazione delle barriere tariffarie e non tariffarie agli scambi di beni e servizi ambientali del ciclo di Doha dell'Organizzazione mondiale del commercio, e incoraggia vivamente le parti a continuare a lavorare, indipendentemente dal futuro del ciclo di Doha, per una chiara definizione di beni e servizi ambientali, che includerebbe responsabilità sociale delle imprese, norme ambientali dell'UE e principi del commercio equo e solidale;
78. ribadisce che tutti gli attuali accordi commerciali europei bilaterali e regionali hanno bisogno di includere un ambizioso capitolo sulla sostenibilità, come avvenuto ad esempio nei più recenti accordi sulla liberalizzazione del commercio dell'Unione europea con la Repubblica di Corea, la Colombia, il Perù e l'America Centrale; ritiene che i capitoli sulla sostenibilità sociale e ambientale andrebbero posti su un piano di parità con gli aspetti commerciali della transazione e invita quindi la Commissione ad applicare a detti capitoli le disposizioni sulla risoluzione delle controversie di futuri accordi di libero scambio;
79. considera che l'inserimento di preferenze tariffarie per beni e servizi ambientali prodotti in modo socialmente responsabile nell'ambito del sistema delle preferenze generalizzate possa rappresentare un valore aggiunto negli scambi commerciali dell'UE con i paesi in via di sviluppo e un ulteriore incentivo al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e degli obiettivi energetici e climatici a lungo termine dell'Unione;
80. ritiene che, nel contesto e in preparazione della conferenza di Rio +20, sia necessario un dibattito nuovo e rafforzato che coinvolga tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, la società civile e i sindacati, in particolare sull'efficacia del carattere volontario della responsabilità sociale delle imprese;
81. sottolinea che l'ecoinnovazione dell'Unione europea favorisce una maggiore efficienza delle risorse oltre le frontiere, riducendo in tal modo l'esaurimento delle risorse mondiali; esorta pertanto gli Stati membri a rafforzare le loro strategie nazionali per favorire un impiego efficiente delle risorse e a scambiare le loro conoscenze in un forum mondiale come il vertice Rio+20; ritiene che un consumo mondiale in rapida crescita e scorte di materie prime in diminuzione comportino la necessità di investimento nell'efficienza globale nell'uso delle risorse;
82. ricorda che il prossimo vertice della Terra Rio +20 potrebbe essere un importante forum per discutere i problemi dell'efficienza delle risorse e dello sviluppo sostenibile; ritiene che una nuova serie di obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) potrebbe colmare le lacune degli OSM e potrebbe succedervi quale efficace progetto globale che riconosca i legami inscindibili tra l'ambiente e tutte le dimensioni dello sviluppo; esorta l'UE e i suoi Stati membri a svolgere un ruolo decisivo e positivo in occasione di tale conferenza, al fine di affrontare la sfida di instaurare un'economia inclusiva e verde su scala mondiale;
°
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83. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
- [1] Testi approvati, P7_TA-PROV(2011)0364.
- [2] Testi approvati, P6_TA-PROV(2012)0014.
MOTIVAZIONE
"L'economia mondiale sta lentamente, e in modo non uniforme, emergendo dalla peggiore crisi e recessione che la maggior parte di noi abbia mai conosciuto. Mentre ci troviamo ad affrontare problematiche urgenti quali l'elevata disoccupazione, le pressioni inflazionistiche e i deficit fiscali, dobbiamo anche guardare al futuro e formulare nuove strategie per assicurare che la crescita e il progresso che abbiamo dato per scontati abbiano effettivamente luogo negli anni a venire." OCSE, Verso una crescita verde, 2011
Le sfide sono chiare: la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi nel 2050, il numero di consumatori del ceto medio arriverà quasi a raddoppiare, superando i 3 miliardi nei prossimi dieci anni, secondo la FAO la produzione alimentare dovrà aumentare del 70% entro il 2050, mentre il 60% degli ecosistemi mondiali è già deteriorato o sfruttato in modo non sostenibile.
Ciò di cui l'Europa ha bisogno è un nuovo programma per la crescita futura. Tale nuovo programma richiederà un cambiamento di impostazione, ci imporrà di riconsiderare i nostri modelli di produzione e di consumo e renderà necessari cambiamenti non solo tecnici ma anche istituzionali, come pure riforme sociali. Il nuovo programma per la crescita futura assicurerà all'Europa un livello elevato di prosperità e di qualità della vita.
La tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse fornisce un'analisi e delinea i primi passi da compiere per attuare questo nuovo programma; tuttavia, non riflette adeguatamente il carattere di emergenza richiesto. Semplicemente, non possiamo permetterci di impiegare dieci o vent'anni per la transizione verso un'economia circolare. Il mondo altamente competitivo in cui viviamo e l'ascesa spettacolare delle economie emergenti non ci concedono un periodo così lungo. Pur indicando la giusta direzione da seguire, la Commissione europea non è sufficientemente concreta per quanto riguarda i passi da intraprendere.
È compito del Parlamento definire le priorità e incoraggiare la Commissione, gli Stati membri e l'industria a optare per un programma più ambizioso. Per tale ragione la nostra istituzione non dovrebbe limitarsi semplicemente a seguire la struttura della tabella di marcia, ma dovrebbe innanzitutto stabilire le priorità e fissare i criteri del nuovo programma per la crescita futura, in modo da rafforzare la propria posizione e inviare un chiaro messaggio politico.
Le sfide principali consistono in: 1) creare un programma solido e condiviso con il settore pubblico e quello privato. La transizione verso un'economia circolare è una sfida sociale e va raccolta collettivamente; 2) migliorare radicalmente l'utilizzo dei materiali secondari in Europa e predisporre i giusti incentivi per evitare la produzione di rifiuti e favorirne il riciclaggio; 3) rendere l'efficienza e la sostenibilità delle risorse una priorità assoluta dei programmi di innovazione, a livello sia europeo che nazionale; 4) modificare il nostro modo di misurare la ricchezza e la crescita economica, prendendo in considerazione la sostenibilità ambientale, il capitale naturale e l'efficienza delle risorse;
5)
fissare nuovi criteri per tutti i prodotti immessi sul mercato europeo, ampliando il campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile per includervi il contenuto riciclato, la durata e la riutilizzabilità dei prodotti. Nel nuovo programma per la crescita futura, un ritorno allo "status quo" non è una scelta praticabile. Si tratta di un arduo compito politico, che richiede coraggio e lungimiranza, nonché la tenacia di portare avanti un programma a più lungo termine. Sarà necessario riconsiderare seriamente le sovvenzioni esistenti, molte delle quali non sono solo dannose per l'ambiente, ma sono anche d'ostacolo all'innovazione. Soprattutto nella fase di austerità odierna, le sovvenzioni governative e i pacchetti di stimolo devono concentrarsi sul rafforzamento delle nostre economie in senso strutturale. Ciò richiede l'eliminazione progressiva delle sovvenzioni che hanno un impatto negativo, creando così nuove opportunità.
Gran parte del dibattito politico verte sulla questione degli obiettivi e degli indicatori; il mondo scientifico si è dedicato, e continua a farlo, alla definizione sempre più precisa di tali obiettivi e indicatori. Certo, è necessario disporre di dati esatti; ma ci siamo già formati un'idea sufficientemente chiara di quale sia la direzione da prendere. Non possiamo permetterci di aspettare gli indicatori e gli obiettivi perfetti, che appaiono sempre raggiungibili nell'arco di pochi anni. Disponiamo già sin d'ora delle conoscenze sufficienti per compiere determinati passi a livello politico. I particolari si possono perfezionare in un secondo momento.
Questo programma non ha soltanto una dimensione europea; il nuovo programma per la crescita futura dovrebbe essere adottato anche a livello nazionale, regionale e locale. L'Eurobarometro indica la disponibilità dei cittadini europei a svolgervi un ruolo attivo, attraverso un consumo più sostenibile, la riduzione al minimo della produzione dei rifiuti e una migliore raccolta e selezione degli stessi. Questo atteggiamento dimostra che migliorare l'efficienza delle risorse non è soltanto un obiettivo imposto dall'alto, ma può essere promosso nei due sensi: sia "dall'alto" (top-down) che "dal basso" (bottom-up). I politici locali svolgono un ruolo decisivo per quanto concerne la partecipazione dei cittadini. L'efficienza delle risorse è un concetto che i nostri cittadini sostengono con entusiasmo, siamo quindi chiamati a fare lo stesso.
Anche a livello internazionale, questo è l'unico modo di procedere. L'Unione europea dovrebbe assumere un ruolo guida promuovendo questo nuovo programma per la crescita futura in occasione del vertice Rio+20. La transizione verso un'economia verde è inevitabile e un utilizzo più efficiente delle risorse ne forma parte integrante. L'UE dovrebbe sfruttare il suo peso politico ed economico per convincere il resto del mondo ad adottare la stessa strategia.
Per garantire il nostro stesso benessere e assicurare alle generazioni future la possibilità di godere delle stesse condizioni, dobbiamo cominciare ad agire entro i limiti del pianeta e scindere la crescita economica dall'utilizzo delle risorse.
PARERE della commissione per il commercio internazionale (18.4.2012)
destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
su un'Europa efficiente in termini di risorse
(2011/2068(INI))
Relatore per parere: Salvatore Iacolino
SUGGERIMENTI
La commissione per il commercio internazionale invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. considera l'uso e l'allocazione efficienti e sostenibili delle risorse un elemento chiave della politica industriale dell'Unione europea, che dovrebbe anche permeare le sue relazioni esterne, attualmente e in futuro; ritiene a questo proposito che il commercio di beni e servizi ambientali sia uno strumento di sviluppo economico e sociale sostenibile, da cui traggono beneficio sia il commercio che l'ambiente;
2. sottolinea che il disaccoppiamento fra la crescita economica e il consumo di risorse è essenziale per migliorare la competitività dell'Europa e ridurre la sua dipendenza dalle risorse;
3. ha constatato chiaramente che l'impiego intensivo delle risorse globali, soprattutto di quelle non rinnovabili, è pericoloso per il pianeta e minaccia altresì la sicurezza degli approvvigionamenti energetici;
4. rileva che un sistema equo, aperto e non discriminatorio di commercio multilaterale e la protezione dell'ambiente dovrebbero rafforzarsi a vicenda e dovrebbero andare a beneficio delle comunità locali, a condizione che le regole commerciali multilaterali siano riformate per meglio rispondere alle sfide ambientali e ai bisogni umani fondamentali;
5. accoglie con favore il lavoro svolto nel corso dei negoziati commerciali sulla riduzione o l'eliminazione delle barriere tariffarie e non tariffarie agli scambi di beni e servizi ambientali del Round di Doha della Organizzazione mondiale del commercio, e incoraggia vivamente le parti a continuare a lavorare - indipendentemente dal futuro del Round di Doha - per una chiara definizione di beni e servizi ambientali, che includerebbe responsabilità sociale delle imprese, norme ambientali dell'UE e principi del commercio equo e solidale;
6. ricorda che il prossimo vertice della Terra Rio +20 potrebbe essere un importante forum per discutere i problemi dell'efficienza delle risorse e dello sviluppo sostenibile; ritiene che una nuova serie di obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) potrebbe colmare le lacune degli OSM e potrebbe succedervi quale efficace progetto globale che riconosca i legami inscindibili tra l'ambiente e tutte le dimensioni dello sviluppo; esorta l'UE e i suoi Stati membri a svolgere un ruolo decisivo e positivo in tale conferenza, al fine di affrontare la sfida di instaurare un'economia inclusiva e verde su scala mondiale;
7. ritiene che, nel contesto e in preparazione della conferenza di Rio +20, sia necessario un dibattito nuovo e rafforzato che coinvolga tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, la società civile e i sindacati, in particolare sull'efficacia del carattere volontario della responsabilità sociale delle imprese;
8. sottolinea che l'equa apertura dei mercati globali ai beni e servizi ambientali, incoraggiando il consumo sostenibile, crea opportunità nel settore delle esportazioni, nuovi posti di lavoro connessi alla diffusione di nuove tecnologie verdi, innovazione e competitività e determina un abbassamento dei prezzi, un innalzamento della qualità e maggiore scelta per i consumatori;
9. chiede alla Commissione di integrare maggiormente le questioni relative alle materie prime, quali (a) i limiti alle esportazioni e (b) gli aspetti attinenti agli investimenti, nei negoziati attuali e futuri condotti dall'UE su base bilaterale o multilaterale;
10. esorta l'elaborazione di uno standard favorevole alle PMI per lo sfruttamento delle risorse, sulla base della norma ISO 26000 e di approcci quale il patto mondiale delle imprese (Global Compact);
11. accoglie con favore l'attenzione posta sugli appalti pubblici "verdi" (Green Public Procurement, GPP) nella tabella di marcia sull'efficienza delle risorse dell'Unione europea, che sta applicando requisiti supplementari a prodotti e progetti con un significativo impatto ambientale; invita la Commissione ad adoperarsi al fine di norme più rigorose per appalti efficienti sotto il profilo delle risorse, anche all'interno dell'accordo multilaterale dell'OMC sugli appalti pubblici (GPA);
12. accoglie con favore la direttiva dell'UE sulla qualità dei carburanti (FQD) come un passo importante verso un approccio al consumo di risorse che si basi sul ciclo di vita e insiste sul fatto che, a livello di attuazione della FQD, i fornitori applichino un valore di default distinto per le sabbie bituminose;
13. si preoccupa dell'effetto distorsivo operato dalle sovvenzioni alle energie fossili sugli scambi mondiali, del loro impatto sul clima e del loro costo per le finanze pubbliche; accoglie favorevolmente l'impegno del G20 a favore dell'eliminazione progressiva di tali sovvenzioni; invita l'UE ad assumere la leadership internazionale in materia e la Commissione a presentare rapidamente proposte per un calendario volto ad eliminarle gradualmente nell'UE; reitera la propria richiesta che la Commissione e gli Stati membri lo informino circa i prestiti concessi dalle agenzie di credito all'esportazione e dalla Banca europea per gli investimenti a favore di progetti che hanno un impatto negativo sul clima;
14. ribadisce che tutti gli attuali accordi commerciali europei bilaterali e regionali hanno bisogno di includere un ambizioso capitolo sulla sostenibilità, come avvenuto ad esempio nei più recenti accordi sulla liberalizzazione del commercio dell'Unione europea con la Repubblica di Corea, la Colombia, il Perù e l'America Centrale; ritiene che i capitoli sulla sostenibilità sociale e ambientale andrebbero posti su un piano di parità con gli aspetti commerciali della transazione e invita quindi la Commissione a applicare a questi capitoli le disposizioni sulla risoluzione delle controversie di futuri accordi di libero scambio;
15. considera che l'inserimento di preferenze tariffarie per beni e servizi ambientali prodotti in modo socialmente responsabile nell'ambito del sistema delle preferenze generalizzate possa rappresentare un valore aggiunto negli scambi commerciali dell'UE con i paesi in via di sviluppo e un ulteriore incentivo al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e degli obiettivi energetici e climatici a lungo termine dell'UE;
16. sottolinea che gli aumenti di produttività delle risorse rappresentano un fattore di competitività per la politica industriale dell'UE, che l'efficienza delle risorse è un alleato essenziale nel ridurre significativamente i consumi e la dipendenza dalle importazioni di energia, e che le tecnologie per l'efficienza creano opportunità di sviluppo in molti paesi terzi, compresi i paesi in via di sviluppo.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
27.3.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
26 0 4 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
William (The Earl of) Dartmouth, Damien Abad, Laima Liucija Andrikienė, Maria Badia i Cutchet, David Campbell Bannerman, Daniel Caspary, Marielle de Sarnez, Yannick Jadot, Metin Kazak, Bernd Lange, David Martin, Vital Moreira, Paul Murphy, Godelieve Quisthoudt-Rowohl, Niccolò Rinaldi, Helmut Scholz, Peter Šťastný, Robert Sturdy, Gianluca Susta, Keith Taylor, Iuliu Winkler, Jan Zahradil, Paweł Zalewski |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Josefa Andrés Barea, Catherine Bearder, George Sabin Cutaş, Mário David, Elisabeth Köstinger, Jörg Leichtfried, Jarosław Leszek Wałęsa |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Gabriel Mato Adrover |
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PARERE della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (26.1.2012)
destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
su un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse
(2011/2068(INI))Relatore per parere: Kent Johansson
SUGGERIMENTI
La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. pone in evidenza l'importanza dell'efficienza delle risorse per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020; sottolinea il fatto che è fondamentale scindere la crescita economica reale dal consumo delle risorse, segnatamente dal consumo delle materie prime, per migliorare la competitività industriale dell'Europa e ridurre la sua attuale relativa dipendenza dalle risorse importate, in particolare dalle materie prime; ritiene che il programma quadro di ricerca e innovazione "Orizzonte 2020" debba assolvere al riguardo un ruolo cruciale; invita la Commissione a precisare come i progressi degli Stati membri verso una maggiore efficienza nell'impiego delle risorse saranno concretamente valutati nel quadro del processo del semestre europeo; invita gli Stati membri ad adottare tabelle di marcia nazionali per l'efficienza delle risorse, corredate di provvedimenti e obiettivi specifici, in linea con quelli della tabella di marcia dell'UE;
2. sottolinea che l'acqua è una risorsa vitale che va protetta e gestita in modo efficiente nell'UE; è del parere che, essendo i bacini idrografici situati in gran parte sul territorio di più Stati membri, la gestione idrica richieda investimenti congiunti;
3. fa presente che il successo della strategia relativa all'impiego efficiente delle risorse dipende in gran parte dalla sua coerenza con tutte le pertinenti politiche interne ed esterne dell'UE e dall'impegno politico degli Stati membri ad attuarle; esorta la Commissione a proporre obiettivi chiari, misurabili e verificabili nonché indicatori e misure tra cui obiettivi specifici e iniziative legislative concrete, sostenuti da opportuni finanziamenti e meccanismi finanziari per garantire che l'iniziativa faro abbia successo; chiede alla Commissione di garantire che la tabella di marcia per un'Europa efficiente nell'impiego di risorse sia coerente con la strategia dell'UE concernente le materie prime;
4. sostiene l'idea della Commissione di spostare la tassazione dal lavoro al consumo energetico e delle risorse ambientali; ritiene, tuttavia, che in numerosi settori un'imposta sulle risorse minerali non sia uno strumento fiscale appropriato per aumentare l'efficienza delle risorse; plaude all'intento di incoraggiare gli Stati membri a velocizzare l'eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose per l'ambiente, predisponendo piani e scadenzari, e a riferire in merito nel quadro dei rispettivi programmi nazionali di riforma; rileva che l'obiettivo dovrebbe essere conseguito in modo tale da non danneggiare la competitività dell'UE o aumentare il rischio della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio; esorta gli Stati membri a promuovere le nuove tecnologie e la crescita sostenibile, garantendo fra l'altro che le loro politiche di approvvigionamento rispecchino maggiormente l'efficienza nell'impiego delle risorse; ritiene che debbano essere rafforzate le attività intese a elaborare criteri e a promuovere l'adozione di questi ultimi da parte degli enti pubblici;
5. osserva che il ricorso all'imposizione indiretta o l'abolizione delle sovvenzioni esistenti non rappresentano strumenti adeguati per accrescere l'efficienza delle risorse, in quanto potrebbero produrre esternalità negative in vari settori e sollevare problemi di equità sociale; rileva che un eventuale aumento del costo complessivo delle materie prime potrebbe comportare anche un esodo degli investimenti dall'UE;
6. ricorda che un efficiente impiego delle risorse dovrebbe puntare ad aiutare l'UE ad incrementare in misura notevole le prestazioni tecniche al fine di sfruttare meglio le materie prime lungo tutta la catena di valore (nell'ambito dell'attività estrattiva, della trasformazione, della raffinazione e del riciclaggio).
7. sottolinea il fatto che numerosi settori produttivi hanno aumentato in modo considerevole la loro efficienza nell'impiego delle risorse, spinti principalmente dalla forte impennata dei prezzi; rileva, tuttavia, che per incrementare l'impiego efficiente delle risorse è necessario cambiare profondamente i modelli di consumo della società e modificare i metodi di produzione privilegiando le prestazioni piuttosto che le tendenze; tale cambiamento potrà essere conseguito mediante nuove soluzioni e strategie di gestione efficiente delle risorse, dalle quali l'UE possa trarre i maggiori benefici in termini di crescita, posti di lavoro e sicurezza energetica; sollecita pertanto:
– a investire in modelli imprenditoriali innovativi;
– a porre maggiore attenzione al riutilizzo delle materie prime investendo nella progettazione di prodotti che siano in grado di funzionare in modo affidabile per un periodo più lungo (dal momento dell'immissione sul mercato sino al termine della loro vita utile), che, una volta divenuti inutilizzabili, siano di facile trattamento in termini di riciclaggio e smaltimento e che possano essere facilmente riparati e riutilizzati;
– a investire nella ricerca su nuove tecnologie sostenibili minerarie e metallurgiche;
– ad ampliare l'ambito della direttiva sulla progettazione ecocompatibile, basandosi su una valutazione d'impatto, al fine di includervi criteri quali l'efficienza delle risorse, i tassi di riciclo, durata e la riutilizzabilità, e ad attuare integralmente tale direttiva;
– ad adottare un programma top-runner quale sistema efficace per stimolare l'incremento delle prestazioni;
8. invita la Commissione a integrare l'uso efficiente delle risorse nelle iniziative faro "Una politica industriale integrata" e "Unione per l'innovazione", che dovrebbero comprendere lo sviluppo delle strategie e politiche industriali settoriali di lungo periodo necessarie per agevolare il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio ed efficiente nell'uso delle risorse e dell'energia;
9. esorta ad attuare celermente la direttiva quadro sulla gestione dei rifiuti e, in particolare, il concetto di "gerarchia dei rifiuti", il cui scopo dovrebbe essere di dare priorità alla prevenzione, al riutilizzo, al riciclaggio e ad altre possibilità di recupero rispetto allo smaltimento, continuando a ridurre progressivamente le discariche;
10. richiama l'attenzione sulla necessità di impiegare prodotti alternativi che modifichino i modelli di consumo ad alta intensità di energia e di materiali, mantenendo inalterato il livello di prestazioni, così come sulla necessità di utilizzare materie prime ed altri materiali alternativi che riducano il tasso di intensità energetica dei processi di fabbricazione;
11. osserva che il modo più sicuro per conseguire l'efficienza delle risorse senza compromettere la capacità industriale, il potenziale di crescita e la competitività dell'Europa, così come per incrementare la disponibilità e le prestazioni delle tecnologie necessarie per un uso più efficiente delle risorse e una maggiore competitività economica, è quello di investire nella ricerca, nello sviluppo e nell'innovazione; sollecita pertanto:
– ad allineare gli sforzi europei in materia di ricerca, sviluppo e innovazione con gli obiettivi di efficienza delle risorse;
– ad attribuire fondi sufficienti, nel quadro del progetto Orizzonte 2020 (nell'ambito dei programmi relativi alle sfide sociali e alla competitività delle imprese) e nel contesto degli strumenti specifici a favore delle PMI, ai programmi di ricerca e di innovazione incentrati sull'efficienza delle risorse e alle attività di ricerca su nuovi materiali di sostituzione;
12. sottolinea l'importanza di utilizzare le risorse proprie per rendere l'industria europea più competitiva e innovativa; pone in evidenza il ruolo delle nuove tecnologie estrattive nella promozione di un'attività mineraria sostenibile;
13. invita la Commissione a sviluppare il più rapidamente possibile indicatori accurati, basati sul ciclo di vita, per misurare il consumo delle risorse, così da poter elaborare strategie efficaci in materia di efficienza delle risorse, adattarsi alle tendenze future e gestire le carenze reali e artificiali di materie prime;
14. plaude al nuovo piano d'azione per l'ecoinnovazione pubblicato dalla Commissione, come annunciato nell'ambito dell'iniziativa faro "Unione dell'innovazione", e invita ad attuarlo costantemente;
15. osserva che l'efficienza delle risorse non deve essere fine a sé stessa, ma deve piuttosto essere uno strumento indispensabile per conseguire sviluppo, crescita, sostenibilità, competitività, occupazione e prosperità a favore dei cittadini e delle imprese dell'UE;
16. è del parere che i materiali naturali, compresi il legno temperato e i minerali raffinati, possano essere utilizzati con successo per sostituire gli odierni materiali edili;
17. sottolinea che la mancanza di utilizzatori finali rappresenta un notevole ostacolo per il completo riciclaggio dei rifiuti urbani differenziati; ritiene che per realizzare prodotti di alta qualità orientati al mercato, utilizzando tali risorsem, siano fondamentali tecnologie innovative e piani di sostegno finanziario per le PMI;
18. chiede che i partenariati europei per l'innovazione e le cic (comunità della conoscenza e dell'innovazione) di cui è prevista l'istituzione nel campo delle materie prime trattino non soltanto gli aspetti dello sfruttamento, della gestione e del riciclaggio sostenibili delle risorse, ma anche quelli della prevenzione, del riutilizzo e della sostituzione;
19. invita la Commissione ad esaminare in che modo si può incrementare l'efficienza delle risorse nell'industria di estrazione e trasformazione dell'UE al fine di accrescere la competitività e la sostenibilità, promuovendo ad esempio l'adozione di nuove tecnologie e incrementando la fabbricazione di sottoprodotti a fianco dei metalli comuni;
20. ritiene che le risorse europee debbano essere gestite in modo più strategico ed ecocompatibile; è del parere che si debba compiere uno sforzo maggiore per gestire le risorse esistenti nell'UE, in particolare per quanto concerne i minerali, i metalli, il legname nonché le risorse energetiche, inclusi i combustibili fossili; sottolinea la potenziale capacità dell'UE di soddisfare il proprio fabbisogno di materie prime e la invita a ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di materie prime prodotte con metodi che non sono sostenibili sotto il profilo ambientale;
21. è del parere che le industrie degli Stati membri dovrebbero servirsi sempre di più delle materie prime nazionali; sottolinea che le risorse nazionali dovrebbero essere gestite in modo tale da garantire che non vengano sprecate, ma utilizzate a beneficio delle comunità locali, ad esempio mediante il gettito fiscale o la creazione di posti di lavoro negli stabilimenti di trasformazione delle materie prime situati in prossimità dei luoghi in cui sono utilizzate;
22. sottolinea che, al fine di garantire agli Stati membri la sicurezza delle risorse minerarie, è fondamentale prendere come base lo sviluppo sostenibile proteggendo i depositi di combustibili fossili, sviluppando le risorse potenziali ed elaborando una strategia adeguata per lo sfruttamento delle risorse minerarie;
23. sottolinea che le risorse forestali dell'UE possono fornire un forte contributo ai suoi obiettivi di efficienza energetica e offrono una via sostenibile per incrementare l'efficienza energetica del settore edile dell'Unione;
24. esorta l'UE a promuovere l'uso della biomassa - materia prima rinnovabile - nella produzione e utilizzazione di prodotti di origine biologica;
25. sottolinea la necessità di potenziare la protezione delle foreste dell'Unione europea e di rafforzare i mezzi di prevenzione dei rischi connessi, stanti l'importanza del capitale naturale rappresentato dalle risorse forestali e le qualità ambientali del legno; invita a istituire strumenti per finanziare le misure intese a prevenire gli incendi boschivi e gli attacchi di parassiti del legno; invita la Commissione e la filiera industriale del legno a esaminare le possibilità di porre in essere azioni specifiche per lo sfruttamento sostenibile delle risorse forestali, segnatamente attraverso progetti pilota; invita a utilizzare meglio le misure forestali già in essere nel quadro delle varie politiche dell'UE, al fine di incrementare il valore economico delle foreste e di assicurare una maggiore disponibilità di legno, ad esempio mediante il reimpianto previsto nei programmi di sviluppo rurale;
26. sottolinea la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e delle terre rare, dato che l'estrazione, la raffinazione e il riciclaggio delle terre rare hanno gravi conseguenze per l'ambiente se non sono gestiti correttamente;
27. sottolinea l'importanza di intensificare i controlli sulle esportazioni illegali di rifiuti, in modo da trattenere sul territorio dell'UE le materie prime che hanno valore;
28. evidenzia l'accresciuta competizione globale riguardo alle risorse e ai "metalli tecnologici"; sottolinea che la leadership politica e tecnologica europea nello sviluppo sostenibile globale, la posizione competitiva dell'UE e il potenziale dei posti di lavoro "verdi" nell'UE dipendono fortemente dall'approvvigionamento sicuro di tali risorse importate; invita a creare un valore aggiunto europeo attraverso lo sviluppo di:
– una strategia UE di innovazione industriale basata sui principi di riduzione, riutilizzo, riciclaggio e sostituzione;
– una strategia globale per l'approvvigionamento sostenibile di materie prime da parte dell'UE, in particolare di terre rare e di elementi rari, anche da fonti dell'UE; osserva che tale strategia dovrebbe includere anche politiche commerciali europee basate sulla trasparenza, sulla reciprocità e il rispetto della democrazia, dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile nei paesi esportatori;
29. chiede di rivolgere maggiore attenzione a tecnologie innovative che permettano il recupero e il riutilizzo di preziose materie prime, come il landfill mining (recupero dalle discariche) e l'urban mining (recupero dai rifiuti urbani).
30. invita la Commissione a potenziare i servizi di consulenza sull'efficienza delle risorse, in particolare per le PMI, ad esempio rafforzando i programmi di questo tipo nell'ambito dell'Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione (EACI); invita la Commissione a sostenere le piccole e medie imprese in tale ambito, promuovendo la condivisione delle migliori pratiche tra gli Stati membri e fornendo accesso alla relativa ricerca nel quadro del settimo Programma quadro e di Orizzonte 2020;
31. sottolinea l'importanza delle competenze e della formazione; invita la Commissione e gli Stati membri ad impegnarsi in questo ambito in un dialogo serrato con le parti sociali, il mondo accademico e l'industria; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere l'uso efficiente delle risorse, in collaborazione con l'industria e il mondo accademico, attraverso l'istituzione di corsi speciali a livello universitario e borse di studio; appoggia inoltre, in tale contesto, programmi di scambio in questo settore come ad esempio il "Minerals and Environmental Programme" di Erasmus Mundus.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
25.1.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
54 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Gabriele Albertini, Amelia Andersdotter, Zigmantas Balčytis, Ivo Belet, Bendt Bendtsen, Jan Březina, Reinhard Bütikofer, Maria Da Graça Carvalho, Giles Chichester, Jürgen Creutzmann, Pilar del Castillo Vera, Dimitrios Droutsas, Christian Ehler, Vicky Ford, Gaston Franco, Adam Gierek, Norbert Glante, András Gyürk, Fiona Hall, Jacky Hénin, Kent Johansson, Krišjānis Kariņš, Lena Kolarska-Bobińska, Philippe Lamberts, Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz, Angelika Niebler, Jaroslav Paška, Vittorio Prodi, Miloslav Ransdorf, Herbert Reul, Teresa Riera Madurell, Jens Rohde, Paul Rübig, Salvador Sedó i Alabart, Francisco Sosa Wagner, Konrad Szymański, Britta Thomsen, Evžen Tošenovský, Ioannis A. Tsoukalas, Claude Turmes, Vladimir Urutchev, Adina-Ioana Vălean, Alejo Vidal-Quadras |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Antonio Cancian, Francesco De Angelis, Seán Kelly, Werner Langen, Zofija Mazej Kukovič, Vladko Todorov Panayotov, Mario Pirillo, Vladimír Remek, Peter Skinner, Silvia-Adriana Ţicău |
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PARERE della commissione per lo sviluppo regionale (29.11.2011)
destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
sul tema: un'Europa efficiente in termini di risorse
(2011/2068(INI))
Relatore: Derek Vaughan
SUGGERIMENTI
La commissione per lo sviluppo regionale invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. accoglie con favore l'iniziativa faro per l'efficienza delle risorse, che deve comprendere tutte le risorse dell'Europa, fra cui materie prime quali i combustibili, i minerali, i metalli nonché risorse come il cibo, il suolo, l'acqua, l'aria e l'ambiente naturale; sottolinea che la politica dovrebbe promuovere l'uso sostenibile delle risorse e concentrarsi sugli investimenti per lo sviluppo sostenibile dei territori, per assicurare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in Europa, che contribuisca alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico e al trasporto più efficace di energia, realizzando al contempo il potenziale di posti di lavoro verdi, creando competitività per le imprese europee, migliorando la qualità della vita per le generazioni presenti e future e garantendo la solidarietà intergenerazionale;
2. sottolinea la necessità di concentrare gli investimenti sull'efficienza energetica, le energie rinnovabili, l'efficienza energetica degli edifici e i trasporti non inquinanti nonché su infrastrutture regionali per energie rinnovabili, segnatamente nelle regioni sfavorite; invita gli Stati membri a rafforzare il contributo dei Fondi strutturali a una crescita sostenibile nel corso dell'attuale periodo di programmazione e chiede alla Commissione di valutare i programmi operativi modificati in modo rapido e non burocratico;
3. mette in evidenza il fatto che, nonostante gli sforzi realizzati dall'UE e dalle autorità nazionali, regionali e locali, esistono ancora notevoli carenze funzionali riguardanti l'utilizzazione condivisa delle risorse; sottolinea pertanto che, per giungere a un'Europa efficiente in termini di risorse, sono necessari un maggior coordinamento e sinergie tra una vasta gamma di settori politici e i loro vari strumenti, nonché la condivisione delle migliori pratiche nel quadro di reti di autorità locali e regionali riguardo alla gestione dei fondi regionali, a livello locale, regionale, nazionale e comunitario, al fine di garantire la loro efficacia e di promuovere una strategia comune per l'utilizzo delle risorse; pone in evidenza che la politica regionale segue già un approccio coordinato e integrato; osserva che vi sono scelte di compromesso da operare tra alcune aree politiche e che queste devono essere incoraggiate da orientamenti chiari e basati su dati probanti;
4. sottolinea il ruolo cruciale della politica regionale nel sostenere iniziative volte a un uso efficiente delle risorse, in particolare in relazione con la costruzione di efficienza energetica, investimenti nella ricerca, l'innovazione e lo sviluppo sostenibile, grazie ai programmi di sviluppo a lungo termine, al sistema di gestione decentrata e l'incorporazione delle priorità dell'UE per lo sviluppo sostenibile, che lo rende particolarmente adatto per raggiungere l'obiettivo di un uso più efficiente delle risorse; alla luce del dibattito su una politica basata sui risultati, chiede che i programmi e le pratiche per assicurare un uso più efficiente delle risorse siano un fattore chiave nella politica regionale e ritiene che tali priorità debbano essere prese in considerazione nella futura normativa in materia di politica regionale, evidenziando progetti che promuovono l'efficienza delle risorse in Europa;
5. ricorda l'importanza di elaborare strategie comuni a livello di più regioni e Stati membri ai fini di un utilizzo efficiente delle risorse; sottolinea al riguardo l'importanza della cooperazione territoriale europea al fine di pervenire a strategie coordinate di questo tipo, l'urgenza di investire in infrastrutture energetiche e ambientali transfrontaliere per una migliore protezione e circolazione delle risorse; incoraggia inoltre l'elaborazione di strategie macroregionali incentrate soprattutto sulla protezione dell'ambiente, gli approvvigionamenti e l'indipendenza energetica;
6. sottolinea che l'efficienza delle risorse dovrebbe essere affrontata a livello regionale e locale, tenendo conto del potenziale, degli svantaggi e dei diversi livelli di sviluppo delle regioni europee, e che le autorità regionali e locali, nonché le organizzazioni civili, i cittadini e gli altri soggetti interessati, dovrebbero essere coinvolti direttamente nella fase iniziale della pianificazione e nell'attuazione successiva di misure rilevanti nell'ambito del principio del partenariato, opportunamente finanziate nel quadro dell'assistenza tecnica; questo approccio, affiancato da una strategia di sensibilizzazione del pubblico, si tradurrebbe in un maggiore senso di responsabilità e in una maggiore identificazione con gli obiettivi di efficienza delle risorse, a tutti i livelli, e con il suo ruolo nella lotta ai cambiamenti climatici; sottolinea la necessità che le autorità regionali e locali orientino le misure in materia di efficienza energetica alla strategia UE-2020 e includano dette misure in patti territoriali più ampi che comprendono le iniziative faro;
7. raccomanda agli Stati membri di coinvolgere fin dal principio i livelli subnazionali, compreso il livello locale, nella definizione delle priorità, nella programmazione delle misure e nella loro attuazione; raccomanda inoltre la consultazione dei cittadini, onde fornire loro una piattaforma di discussione e di informazione, dato che essi assumeranno un ruolo centrale nell'applicazione delle misure e saranno i beneficiari finali di un'Europa efficiente in termini di risorse;
8. richiama l'attenzione sull'importanza di una base comune di parametri con cui sarà possibile valutare l'impatto integrato delle misure adottate per settore e ritiene essenziale che la Commissione sia coinvolta nella definizione di detti parametri;
9. sottolinea che gli organi decisionali, a livello nazionale e regionale, devono essere pienamente consapevoli dell'importanza di scindere la crescita dall'impiego delle risorse; invita ogni Stato membro e regione a compiere ulteriori sforzi nell'impiego efficiente delle risorse e a sostenere il finanziamento della ricerca e sviluppo in detto settore; sottolinea in detto contesto che gli obiettivi devono essere realizzabili e fattibili e che devono essere legati a un obiettivo a lungo termine e alla via da seguire in tale direzione;
10. ritiene che la trasparenza in merito alla politica di coesione e il suo ciclo di programmazione, la suddivisione delle spese e l'accesso dei beneficiari potenziali dei Fondi strutturali alle informazioni siano le premesse indispensabili per conseguire gli obiettivi generali della politica di coesione;
11. sottolinea che l'innovazione e la ricerca sono necessarie per instaurare metodi di produzione e di consumo più sostenibili;
12. ricorda che il FESR deve continuare a conseguire gli obiettivi complementari dell'utilizzo efficiente delle risorse e della lotta contro la povertà energetica;
13. sottolinea che tanto gli imprenditori quanto i consumatori possiedono le chiavi essenziali ai fini dell'utilizzazione efficiente delle risorse in Europa;
14. sottolinea la necessità di promuovere lo strumento di ingegneria finanziaria JESSICA per le infrastrutture e i progetti di efficienza energetica nelle zone urbane.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
23.11.2011 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
34 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Luís Paulo Alves, Jean-Paul Besset, Victor Boştinaru, Zuzana Brzobohatá, Alain Cadec, Francesco De Angelis, Tamás Deutsch, Rosa Estaràs Ferragut, Brice Hortefeux, Danuta Maria Hübner, María Irigoyen Pérez, Seán Kelly, Mojca Kleva, Constanze Angela Krehl, Petru Constantin Luhan, Riikka Manner, Iosif Matula, Erminia Mazzoni, Jan Olbrycht, Monika Smolková, Georgios Stavrakakis, Csanád Szegedi, Nuno Teixeira, Lambert van Nistelrooij, Oldřich Vlasák, Kerstin Westphal, Hermann Winkler, Joachim Zeller, Elżbieta Katarzyna Łukacijewska |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Andrea Cozzolino, Ivars Godmanis, Karin Kadenbach, Vilja Savisaar-Toomast, Derek Vaughan |
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PARERE della commissione per la pesca (24.1.2012)
destinato alla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare
su un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse
(2011/2068(INI))
Relatore per parere: Catherine Trautmann
SUGGERIMENTI
La commissione per la pesca invita la commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, competente per il merito, a includere nella proposta di risoluzione che approverà i seguenti suggerimenti:
1. ricorda che il 13 luglio 2011 la Commissione ha proposto un'ambiziosa riforma della politica comune della pesca (PCP) dell'UE che, in quanto volta a garantire uno sfruttamento sostenibile delle risorse marine viventi, rappresenta un elemento essenziale dell'iniziativa faro per un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse;
2. sottolinea che nel pacchetto di riforma della PCP la Commissione propone di introdurre un approccio basato su un rendimento massimo sostenibile (RSM) per portare gli stock ittici a livelli ottimali e mantenerli in sane condizioni; invita la Commissione a chiarire l'approccio basato sul rendimento massimo sostenibile, in particolare per quanto concerne le riserve ittiche multispecie;
3. ritiene che l'obiettivo a lungo termine dovrebbe essere quello di consentire la ricostituzione degli stock ittici a livelli che possono superare i RMS e generare rendimenti massimi sostenibili su una base sostenibile e a lungo termine, e invita pertanto la Commissione a intraprendere le necessarie attività di ricerca e a presentare quindi proposte, basandosi sulle attuali proposte di riforma della PCP, per progredire verso una posizione che sia più avanzata dal punto di vista ambientale ed economico;
4. concorda con il punto di vista della Commissione quale esposto nel pacchetto di riforma della PCP secondo cui la pratica di gettare i pesci indesiderati in mare costituisce uno spreco di risorse; rileva tuttavia che per migliorare la situazione è necessario tenere consultazioni con i pescatori e le altre parti interessate al fine di trovare soluzioni adattate alla realtà delle loro condizioni di lavoro; invita la Commissione a rafforzare le misure di conservazione degli stock ittici sfruttati eccessivamente, in modo da assicurare che le attività del settore della pesca dell'UE siano sostenibili dal punto di vista ecologico, economico e sociale;
5. riconosce che la sovraccapacità della flotta rimane uno dei principali ostacoli al raggiungimento di una pesca sostenibile; tuttavia, è del parere che l'attuale proposta della Commissione relativa all'introduzione di concessioni di pesca trasferibili, come mezzo per ridurre la capacità di pesca e aumentare la redditività economica delle attività di pesca senza alcun costo per il contribuente, rimane molto controversa, in particolare alla luce del possibile impatto sugli ecosistemi marini e sull'economia del settore che l'eventuale concentrazione delle capacità di pesca nelle mani di un numero ridotto di operatori potrebbe avere;
6. sottolinea l'importanza sociale ed economica delle piccole flotte costiere in alcune regioni e sollecita misure specifiche a sostegno di una crescita verde, intelligente e inclusiva e a favore di una pesca e di un'acquacoltura sostenibili e a basso impatto;
7. sottolinea che la flotta di pesca dell'Unione europea consuma grandi quantità di combustibili fossili e che sono necessari ulteriori progressi nell'ambito della progettazione ecologica e in particolare dello sviluppo di motori più efficienti e più puliti per i pescherecci;
8. ricorda che l'iniziativa faro sull'impiego efficace delle risorse comporta anche la protezione degli ecosistemi; sottolinea, a tale riguardo, la necessità di compiere sforzi a favore della ricerca e dello sviluppo per la messa a punto di attrezzi da pesca più selettivi nonché le potenziali sinergie tra la gestione degli stock e la conservazione delle specie protette;
9. insiste sul fatto che le azioni esterne dell'Unione europea, in particolare le sue relazioni commerciali esterne, devono essere coerenti con i principi e gli obiettivi della PCP e garantire condizioni eque ai settori della pesca e dell'acquacoltura degli Stati membri.
ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
24.1.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
22 0 0 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Kriton Arsenis, Alain Cadec, Chris Davies, João Ferreira, Carmen Fraga Estévez, Pat the Cope Gallagher, Dolores García-Hierro Caraballo, Marek Józef Gróbarczyk, Carl Haglund, Ian Hudghton, Iliana Malinova Iotova, Werner Kuhn, Isabella Lövin, Gabriel Mato Adrover, Guido Milana, Maria do Céu Patrão Neves, Ulrike Rodust, Raül Romeva i Rueda, Struan Stevenson, Catherine Trautmann |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Ioannis A. Tsoukalas |
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Supplenti (art. 187, par. 2) presenti al momento della votazione finale |
Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz |
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ESITO DELLA VOTAZIONE FINALE IN COMMISSIONE
Approvazione |
25.4.2012 |
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Esito della votazione finale |
+: –: 0: |
48 3 5 |
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Membri titolari presenti al momento della votazione finale |
Elena Oana Antonescu, Kriton Arsenis, Sophie Auconie, Pilar Ayuso, Paolo Bartolozzi, Sandrine Bélier, Lajos Bokros, Nessa Childers, Yves Cochet, Chris Davies, Anne Delvaux, Bas Eickhout, Edite Estrela, Jill Evans, Elisabetta Gardini, Gerben-Jan Gerbrandy, Nick Griffin, Matthias Groote, Françoise Grossetête, Jolanta Emilia Hibner, Dan Jørgensen, Karin Kadenbach, Christa Klaß, Eija-Riitta Korhola, Holger Krahmer, Corinne Lepage, Peter Liese, Kartika Tamara Liotard, Zofija Mazej Kukovič, Linda McAvan, Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė, Vladko Todorov Panayotov, Gilles Pargneaux, Antonyia Parvanova, Andres Perello Rodriguez, Mario Pirillo, Pavel Poc, Frédérique Ries, Oreste Rossi, Daciana Octavia Sârbu, Carl Schlyter, Horst Schnellhardt, Richard Seeber, Bogusław Sonik, Claudiu Ciprian Tănăsescu, Åsa Westlund, Glenis Willmott |
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Supplenti presenti al momento della votazione finale |
Jacqueline Foster, Julie Girling, Judith A. Merkies, Miroslav Mikolášik, Vittorio Prodi, Michèle Rivasi, Struan Stevenson, Anna Záborská, Andrea Zanoni |
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